edilizia 7-2009

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Edilizia, ripartire si può

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EDILIZIA PIACENTINA 1

EDILIZIA PIACENTINA2

EDILIZIA PIACENTINA 3

focus

Come affrontare la crisi, le virtù del “modello del Parma” pagina 5

i nostri servizi

Edilizia e indotto, ripartire si può pagina 11Ampliamenti e e ricostruzioni “alla bolognese” pagina 13Edilizia e Piano Casa, l’incertezza costa miliardi pagina 15Chiappa (Fillea): “Investire nello sviluppo per uscire dalla crisi” pagina 17Cassa Edile, 2milioni di euro possono bastare? pagina 19Il preposto: “motore” della sicurezza in azienda pagina 25

i progetti

Piazza Sant’Antonino, nuovo look dal 2010 pagina 21Chiaravalle della Colomba, restyling in atto pagina 23T4, palazzo di vetro alla Baia del Re pagina 28

l’architetto del mese

Laura Gazzola: “Vorrei avvicinare l’Ordine alla città” pagina 31

dall’esterno

Impianti solari, contributi per l’installazione pagina 34Bagni chimici, non solo utili... ora anche belli! pagina 37

rubriche

Agenda pagina 7Block Notes pagina 38Echi dal web pagina 40Bookstore pagina 41Le scadenze di Confedilizia pagina 42

Direttore responsabileGiuseppe De Petro

Direzione e RedazioneVia XXIV Maggio, 4 - Piacenza

Tel. 0523.458174 - Fax 0523.754369E-mail: [email protected]

PubblicitàVia XXIV Maggio, 4 - Piacenza

Tel. 0523.457421Fax 0523.754369

E - m a i l : p u b b l i c i t a @ c o r r i e re p a d a n o . i t

StampaLa Grafica - Piacenza

RegistrazioneTribunale di Piacenza n. 545 del 31/07/2000

Un numero ricco di progetti, come unaugurio di un buon anno di lavoro,sperando che la crisi che sta colpendo ilsettore dell’edilizia possa in qualchemodo frenare. E da annoverare tra ibuoni auspici, anche l’ntervistaall’architetto del mese: Laura Gazzola,una giovane new entry nel consigliodirettivo dell’Ordine degli Architetti...nuove idee e tanta vitalità!Edilizia Piacentina augura a tutti i lettori,buone feste e soprattutto un annodavvero proficuo sia professionalmenteche personalmente.Auguri!!

Ai sensi e per gli effetti della legge 675/96 l’Editoredichiara che gli indirizzi utilizzati per l’invio inabbonamento postale provengono da pubblici registri,elenchi, atti, documenti concoscibili a chiunque e che iltrattamento dei dati non necessita del consensodell’interessato. Ciò nonostante in base all’art. 13dell’informativa il tirolare del trattamento ha diritto diopporsi all’utilizzo dei dati facendone espresso divietotramite comunicazione scritta da inviarsi alla sede di CPA

som

mario

EDILIZIA PIACENTINA4

confindustria

EDILIZIA PIACENTINA 5

Nella città ducale si è preso il toro per le corna modificando ilRegolamento Urbanistico Edilizio

Come affrontare la crisi,le virtù del ‘modello Parma’

Il Comune dopo aver facilitato le proroghe deipermessi di costruire e la rateizzazione degli oneridi urbanizzazione, modifica il RUE per stimolare la

riqualificazione produttiva e commerciale

Quello che comincia ormai ad essere indicato come il "model-

lo Parma" nella gestione della crisi nell'edilizia ha un piglio

decisionista che non può non piacere agli operatori della fi-

liera. Nella città ducale si è preso il toro per le corna modificando il Re-

golamento Urbanistico ed Edilizio, lo strumento più pervasivo dal

punto di vista della configurazione e della attuazione delle trasfor-

mazioni urbanistiche. L'amministrazione comunale conta di giunge-

re all' approvazione definitiva del RUE, comprendente le norme de-

dicate anche al settore residenzia-

le, probabilmente nei prossimi

mesi dell'anno nuovo ma il primo

stralcio del regolamento, già li-

cenziato, finalizzato al settore

produttivo, ha già riscosso ampi

consensi. Si calcola che la prece-

denza all'industria permetta subi-

to la riconversione di 100 mila me-

tri quadrati di di superficie lorda u-

tile (l'area di ampliamento mag-

giore vale da sola circa 20 mila me-

tri quadrati) che significa una serie

di ampliamenti, e cambi di desti-

nazione d'uso di edifici produttivi

per lo più in strutture commerciali

o immobili funzionali ad attività

terziarie. Le aree dismesse o prossime ad esserlo, dislocate in tutte le

zone del capoluogo di provincia, non solo in quelle periferiche, ven-

gono così sottratte all'oblio e al degrado. Per accedere a questa pos-

sibilità il comune impone però un extra onere che vale 45 euro per

metro quadro di slu aggiuntiva nel caso di ampliamenti nel settore

produttivo, mentre per la destinazione d'uso commerciale si giunge

a 170 euro. Una facilitazione/ compensazione , quindi, che fa bene

anche alle casse municipali.

Per quanto riguarda il Piano Casa il Consiglio Comunale di Parma con

la delibera n. 104 del 15/9/2009 ha adottato le misure regolamentari

che consentono l'applicazione delle agevolazioni previste dalla Leg-

ge Regionale 6 Luglio 2009, n. 6. In questo caso però non si è trattato

di un mero adeguamento alla volontà espressa dall'Assemblea legi-

slativa bolognese: il provvedimento si è andato infatti a sommare a

due maxi-interventi incentivanti, uno già in funzione all'interno del

piano anti-crisi, approvato a marzo e l'altro approvato col regola-

mento energetico, che garantiranno un sostegno e una valorizza-

zione senza precedenti degli interventi di recupero e di nuova edi-

ficazione. "Grazie a questo impegno, ha spiegato l'assessore all'ur-

banistica Francesco Manfredi, saremo in grado di ottenere due risul-

tati: sostenere il settore dell'edilizia e i livelli occupazionali e valoriz -

zare ulteriormente gli investi-

menti che i cittadini faranno sul-

le loro proprietà immobiliari".

Il pacchetto anticrisi di marzo

prevedeva i seguenti interventi:

INCENTIVI SUGLI ONERI E SULLE

PROCEDURE EDILIZIE

- Rateizzazione oneri per gli anni

2009-2010

- Congelamento dei valori relati-

vi alle quote delle monetizzazio-

ni (costo del terreno e dell'ope-

ra) per gli anni 2009-2010

- Prolungamento automatico

della proroga sulle scadenze dei

PdC / DIA per gli anni 2009-2010

- Omogeneizzazione dei tempi

di realizzazione delle opere di urbanizzazione ai tempi di realizza-

zione degli stralci funzionali dei Pua

INCENTIVI SUGLI STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE

- Diminuzione della superficie minima per l'attivazione dei sub-am-

biti di trasformazione garantendo la progettazione unitaria e la

funzionalità delle urbanizzazioni

- Partenza immediata dei sub-ambiti di trasformazione produttivi e

misti e di quelli legati alla realizzazione di opere di interesse pubbli-

co urgenti

- Primo stralcio del RUE cartografico per favorire interventi mirati di

tipo produttivo e misto

- Eliminazione dei costi del processo perequativo con conseguente

diminuzione del valore del contributo

focu

s

EDILIZIA PIACENTINA6

EDILIZIA PIACENTINA 7

agen

da

Fiere

Klimahouse 2010Bolzano 21 - 24 gennaio 2010

“Klimahouse 2010” si terrà dal 21 al 24gennaio 2010 a Fiera Bolzano per offrireun update in tema di risparmio ener-getico in edilizia proponendo in an-teprima un ampio ventaglio di soluzioniinnovative per la casa del futuro. I prin-cipali settori espositivi di “Klimahouse”coincidono con i due aspetti fonda-mentali che è necessario analizzare percostruire un edificio energeticamenteefficiente. La ‘COSTRUZIONE DEGLI E-DIFICI’ e la ‘TECNOLOGIA DELL’EDIFICIO’costituiscono, infatti, le macro aree te-matiche della 5a edizione della ma-nifestazione fieristica: la prima foca-lizzata sui settori finestre termoisolanti,porte e portoni, isolamento termico,elementi per prefabbricati e prefab-

bricati, coperture, tetti, risanamento,strutture verticali e orizzontali, la se-conda dedicata a riscaldamento, ven-tilazione, raffreddamento, energie rin-novabili, sistemi di regolazione e mi-surazione. Esperti qualificati in ricerca eprogettazione saranno a disposizioneper offrire informazioni utili a quantidesiderano costruire o ristrutturare lapropria abitazione con soluzioni ener-geticamente efficienti. Oltre al ricco spa-zio espositivo, “Klimahouse 2010” pro-pone un articolato programma colla-terale. Info: www.klimahouse.it

Made ExpoMilano 3 - 6 febbraio 2010

Made expo (Milano Architettura Design

Edilizia) risponde ad una precisa ne-cessità di mercato, supporta efficace-mente lo sviluppo di un'intera filieraproduttiva, quella del settore dell'edi-lizia, che favorisce l'incontro tra il mon-do della produzione, quello degli u-tilizzatori e quello della ricerca , affinchél'eccelenza produttiva in termini di tec-nologia e di design delle aziende trovifinalmente riscontro in un appuntamen-to fieristico. Info: www.madeexpo.it

EDILIZIA PIACENTINA8

Recupero della CascinaSan Giuliano (BG)Entro 12 gennaio 2010

Il Consorzio di bonifica della MediaPianura Bergamasca indice un concorsodi idee per la riqualificazione del com-parto edilizio della Cascina San Giuliano- in via Adda in comune di Medolago(BG) - per la realizzazione di un centropolifunzionale e attraverso una ride-finizione della destinazione originariache lo renda anche sede operativa edivulgativa del Consorzio.Tema del concorso è la progettazione dimassima di una proposta ideativa ar-chitettonica con i relativi costi dell’in-tervento, finalizzata alla riqualificazio-ne edilizia, al restauro, e alla valo-rizzazione dell’intera area perché di-venti centro operativo del Consorzio ecentro polifunzionale atto ad accoglie-re attività didattiche, scientifiche e cul-turali che dovrà dovrà obbligatoria-mente accogliere le seguenti destina-zioni d‘uso essenziali e i relativi locali diservizio:• Auditorium • Centro Operativo del-l’Ente • Laboratori didattici con even-tuali spazi espositivi • Servizi ristora-zione e bar • Appartamento del custode• Area attività scientifiche • Area e-sterna pavimentata e aree a verde •Parcheggi e viabilità • Ubicazione qua-dri telecomando/telecontrollo.Info e bando : www.cbbg.it

Premio “Efficienza xI n n o v a z i o n e / C re a t i v i t à ”Entro 4 febbraio 2010

AIAB Associazione degli Ingegneri eArchitetti di Biella, con Ener.bit Srl eProvincia di Biella bandisce il premio diarchitettura e ingegneria “Efficienza xInnovazione/Creatività”, incentrato sul-la riqualificazione dell’Istituto Profes-sionale per i Servizi Alberghieri IPSSARZegna a Cavaglià. Scopo del Premio è

dimostrare come, attraverso il progettointegrato, fondendo in concreto crea-tività e tecnica sia possibile disegna-re/ridisegnare spazi più vivibili che con-sentano un risparmio energetico in fasedi utilizzo. Il Premio è finalizzato adacquisire idee e proposte progettualiper la riqualificazione energetica se-guendo criteri progettuali, edilizi e ur-banistici per il risparmio energetico ed ilcomfort abitativo, tenendo conto delleesigenze reali didattiche, funzionali elogistiche. Si richiede una diagnosi at-

tenta dello stato energetico dell’edi-ficio e l’adozione di interventi miratialle specifiche esigenze del contestotecnico e climatico, che consentano diottenere guadagni energetici signifi-cativi a fronte di costi contenuti, inmodo che gli interventi si ripaghinopreferibilmente in un tempo non su-periore a 8 anni. Le soluzioni proget-tuali dovranno individuare strategie esoluzioni tecniche, sia di matrice strut-turale-architettonica che di tipo im-piantistico, preferendo soluzioni a bas-so impatto ambientale.Info: la documentazione tecnica è sca-ricabile attraverso i siti internet:www.bi.archiworld.it; www.ingegneri-biella.it; www.enerbit.it; www.provin-cia.biella.it

Parma, riqualificare viaTre n t oEntro 10 dicembre 2009

Il Settore Pianificazione Territoriale delComune di Parma indice un Concorso diidee per l’elaborazione di un masterplan inerente la riqualificazione urbanadell’area di Via Trento, zona a norddella città delimitata da Via Venezia ,Viale Mentana , Lungo Parma e Via

Trieste. Il Concorso di idee si ponepertanto l'obiettivo di individuare i mi-gliori spunti progettuali e le idee mag-giormente innovative da avviare perrendere concretizzabile la riqualifica-zione di un contesto urbano di par-ticolare complessità e rilevanza, in cuirisultano in essere importanti e radicalicambiamenti determinanti per la na-scita di un nuovo sistema urbano che siconfigurerà come nuovo nodo che avràla funzione di principio generatore del-la trasformazione della città.Bando scaricabile dal sito: www.comu-ne.parma.it

Premi e concorsi

EDILIZIA PIACENTINA 9

C U R I O S I TA’

Treviso, 13 caserispettando il contestoagricolo

Al limite della campagna veneta, unintervento di edilizia residenziale ri-solve con intelligenza il rapporto traspazio domestico e contesto. Il pro-getto parte dalla volontà di conden-sare in un'area di limitate dimensionila capacità edificatoria di un più vastolotto comprendente un'abitazione e-sistente con dei padiglioni agricoli.Ciò ha permesso di realizzare com-plessivamente 13 alloggi unifamiliaridi circa 90 mq ciascuno. Distinti in treschiere parallele, le abitazioni si al-lineano all'interno del terreno, pre-servando dall'edificazione una partedi campagna ancora coltivata. I ma-teriali utilizzati sono di grande sem-

plicità ed economia: intonaco, laterizia vista con pittura bianca a smalto,legno per i serramenti, metallo ver-niciato per i brise-soleil e i parapetti.L'intervento, progettato nel 2005, èstato terminato nell'ottobre del 2008con alcune modifiche soprattutto nel-le parti esterne. Le sistemazioni averde sono di recentissimo impiantoe, in parte, devono ancora esserecompletate.

KlimaHotel, certificazioneecosostenibile pera l b e rg h i

Lo scorso 22 ottobre a Bolzano è statopresentato KlimaHotel, un sigillo diqualità internazionale per alberghi

ecocompatibili. La pre-sentazione è avvenutain un convegno che haavuto come ospite d'o-nore il professor Wer-ner Sobek. Leader di ungruppo di oltre 200 ri-cercatori e presidente

della Società nazionale tedesca perl'edilizia sostenibile (DGNB), WernerSobek ha tenuto una lezione ma-gistrale ricca di spunti, nella quale hafornito dati e ricerche incofutabili sulruolo dell'edilizia nel bilancio ener-getico (50% del consumo energeticomondiale si deve al costruito) e sullanecessità improrogabile di intervenireper ridurre l'impatto ambientale del-l'intero comparto, anche in fase didismissione del costruito. Ha sugge-rito esempi di edifici attivi, costituitida strutture estremaente leggere,mutuate dalla natura, capaci di ri-durre al minimo l'utilizzo del cementoe la massa 'grigia'di una costruzionetradizionale

EDILIZIA PIACENTINA10

Torino, nuova vita per lavecchia fabbrica divermouth Carpano

Il progetto per il recupero dello stabi-limento del vermouth Carpano, elabo-rato dallo studio di architetti “Negozioblu”, offre alla città un nuovo luogo

collettivo svelando un'importante archi-tettura industriale di inizio secolo. L'ideaforte è quella di realizzare un centrodedicato alla cultura enogastronomica,facendo leva sulla connotazione simbo-lica dell'edificio, storico vermouth/sferadel 'gusto', come memoria della tradi-zione dell'industria alimentare cittadina.Il progetto valorizza l'inaspettata arti-

colazione spaziale interna, sviluppatasinel corso del Novecento attorno ad al-cune corti, che si contrappone idealmenteal monolitico Lingotto posto di fronte. IlCentro Eataly, a ridosso della vecchia fab-brica di Vermouth, è un complesso po-lifunzionale su più livelli, articolato innove punti di ristorazione abbinati a spazi

di vendita tematici, spazi espositivi, auleper scuole di cucina, biblioteca, sala con-ferenze, uffici e il Museo Carpano. Ilvecchio muro di confine con il Lingotto,trattato con tonalità rosso mattone comegli edifici esistenti, diventa quindi "sogliaurbana" che dà accesso al salone dellealte cisterne per la miscelazione del ver-mouth. L'impianto distributivo ibrida

schemi funzionali specialistici per creareun tessuto integrato di vie e piazze co-perte di una "cittadella del gusto": le cortiinterne, protette da una nuova coperturavetrata e illuminate dalla luce naturale,costituiscono lo spazio principale di o-rientamento e distribuzione. L'innesto dinuove strutture, costituite da travi e pi-lastri metallici imbullonati di colore rosso,contrappunta la matericità delle texturesdelle facciate e caratterizza le parti pub-bliche più significative – come la galleriacentrale di distribuzione e i tasselli vetratiesterni (sala conferenze e museo) – at-traverso un device che rimanda alla tec-nologia delle prime architetture indu-striali.

Philip Handford haprogettato un pop-up storenel quartiere londineseSpitalfields

Il concept per il pop-up store disegnatoper Dr Marten's nel quartiere londinese diSpitalfields è fondamentalmente ispiratoalla storia dell'azienda. Gli scarponcinierano in origine indossati dalla cosiddettaworking class inglese: operai, portalet-tere… E proprio gli spazi e gli ambientilegati a queste origini industriali era quel-lo che ci interessava evocare, riportandoquindi il marchio alle sue radici. Abbiamodisegnato un negozio seguendo un'e-stetica "no-frills" (senza fronzoli) e u-sando soprattutto materiali industriali,già pronti, disponibili e facili da assem-blare. In questo modo abbiamo volutocatturare la filosofia e la tradizione di DrMartens, catapultata dall'essenzialità diun prodotto adottato dalla classe operaiaa icona della contro-cultura. Il negozio èdisegnato in modo "lo-fi", senza cioètecnologie sofisticate, e all'insegna dellaflessibilità; l'interno è stato studiato perpermettere all'assortimento di cambiarea costi ridotti e in modo regolare. Anchela posizione delle tende divisorie giallepuò essere modificata grazie a una grigliaposizionata sul soffitto, che crea con-figurazioni dello spazio diverse, uno stru-mento per modificare la circolazione al-l'interno del negozio e che aiuta ad at-tirare l'attenzione dei clienti locali e diquelli più assidui.

EDILIZIA PIACENTINA 11

Imprese edili e indotto risentono an-

che a Piacenza degli effetti della

crisi, ma professionalità e strumen-

ti per uscirne ci sono. E' necessario, però,

che tutti - aziende, istituzioni, banche -

facciano la loro parte. E' la sintesi delle

riflessioni sul quadro locale sviluppate

con il direttore della Cna provinciale,

Giovanni Ambroggi, e il presidente di C-

na Costruzioni, Franco Mori.

Partiamo dai numeri. Secondo un'indagi-

ne effettuata dalla Cna Emilia Romagna

e dalle Bcc, che hanno analizzato l'anda-

mento di oltre 5mila iscritti all'associazio-

ne di categoria, le imprese artigiane pia-

centine nel loro complesso hanno fatto re-

gistrare un calo del fatturato del 29% nei

primi sei mesi del 2009. I conti più in rosso

sono quelli delle ditte di due settori trai-

nanti: trasporti ed edilizia.

La situazione di quest'ultimo comparto è

particolarmente significativa perché, sul-

le 32mila realtà iscritte complessivamen-

te all'albo delle aziende piacentine, circa

4500 sono imprese edili (4mila artigiane,

fino a 7/8 dipendenti, e il resto non artigia-

ne perché di dimensioni maggiori) e sono

circa 10mila quelle - spesso aziende singo-

le o molto piccole - dell'indotto: per inten-

derci, quelle di lavoratori come elettrici-

sti, idraulici, imbianchini, pavimentisti o

s e r ra m e n t i s t i .

Il quadro attuale costringe molti a fare i

salti mortali. "La crisi - spiega Ambroggi -

picchia, e picchia duro. Chi ha un dipen-

dente affidabile cerca però di tenerlo con

sé anche in questa congiuntura difficile,

pensando alle future opportunità di risa-

lita. Ovviamente in questo caso la specia-

lizzazione e preparazione si confermano

fondamentali". Gli anni delle vacche

grasse, per molti, sono comunque un ri-

cordo: "L'edilizia - conferma il direttore

di Cna - sta vivendo un momento negativo

dopo 10 anni di ottimi risultati. Non è fer-

ma, grazie soprattuto alla manutenzione e

ad altri microlavori, ma ha rallentato pa-

recchio". Le cause? "I privati mostrano

ancora molti timori, e gli investimenti del

settore pubblico sono pressoché bloccati.

Anche per questo, come Cna, invitiamo le

istituzioni - non solo centrali, ma soprat-

tutto locali - a sbloccare quante più opere

possibile, anche di media-piccola enti-

tà".

"Per usare una metafora - interviene il

presidente dell'Unione Costruzioni di C-

na, Franco Mori - il settore è vivo, ma ha la

bronchite e una febbre altissima. E' vero

che nel 2009 c'è stato qualche decesso, tra

le imprese, ma soprattutto per motivi non

direttamente connessi alla crisi o per pro-

blemi precedenti. Comunque se ne usci-

rà, magari ammaccati ma si ripartirà, an-

che perché abbiamo professionalità di

spicco. Bene, secondo me, l'estensione

Ambroggi: “Aziende, istituzioni e banche facciano laloro parte". Mori: "Professionalità e strumenti ci sono”

Edilizia e indotto,ripartire si può

Da sinistra Giovanni Ambroggi

direttore uscente di CNA,

Franco Mori presidente dell’Unione

Costruzioni di Cna

andrea dossenaed

ilizia

EDILIZIA PIACENTINA12

della possibilità di chiamata diretta per

lavori fino a 500mila euro, ma serve anche

altro". Alleggerire la burocrazia e velociz-

zare i pagamenti, che spesso raggiungono

tempi insostenibili, sarà altrettanto im-

portante, ma "la Cna - osserva Ambroggi -

ritiene che gli sforzi dei singoli imprendi-

tori non possano più bastare. Bisogna

cambiare passo, ma istituzioni e sistema

del credito devono stringersi intorno alle

imprese. Le banche, ad esempio, devono

essere disposte a rischiare qualcosa, dan-

do fiducia alle aziende sane e alle idee in-

novative. Così come le norme devono es-

sere fatte applicare con rigore e buon sen-

so, ma senza trasformarle in un ulteriore

intralcio". "I cantieri in Abruzzo per la ri-

costruzione post-terremoto - aggiunge

Mori - dimostrano senza dubbio che il ri-

spetto delle norme di sicurezza non è un

freno alla rapidità. Ciò che si sta facendo

là sta anzi rilanciando l'immagine dell'e-

dilizia italiana nel mondo: basti pensare

al Brasile, che punta a realizzare centi-

naia di unità abitative prendendo a mo-

dello quelle abruzzesi. Ciò non toglie che

occorre snellire la burocrazia: l'obbligo di

tenere oltre 50 documenti sul cantiere va

ripensato, ricompattandolo e ridimensio-

nandolo". "Bisogna andare al cuore delle

cose - sostiene Ambroggi - ridisegnando il

rapporto tra carta e sostanza. Le regole so-

no necessarie a tutela di tutti, ma non può

configurarsi un rapporto da sudditi nei

confronti dei controllori: occorre una col-

laborazione effettiva, e che i controlli ci

siano ma non siano fatti solo e sempre sui

soliti".

Cosa accadrà nel dopo-crisi? "La doman-

da - secondo Mori - è: cosa occorre fare di

diverso, non solo in termini finanziari?".

"Pensare al futuro - Ambroggi - significhe-

rà soprattutto ridisegnare le città costrui-

te, tenendo anche conto della stima per

cui a Piacenza esistono 4/5mila case sfitte

e immobili invenduti. Se le istituzioni - in

primis la Regione - dicono basta al consu-

mo di suolo e impongono uno sviluppo so-

lidale, ha ragione il presidente regionale

di CNA Costruzioni Roberto Franchini

nel dire che "per combattere efficace-

mente l'effetto serra è necessario abbat-

tere, ridisegnare e ricostruire gli immobi-

li brutti, malcostruiti ed energivori, con-

sentendo di costruire immobili con volu-

mi maggiori in relazione al contenimento

energetico, all'utilizzo di biomateriali, al

recupero di suolo, oltre che al conteni-

mento di spreco di acqua, aria e materie

prime". Senza dimenticare che in Emilia

Romagna sono depositate 30mila doman-

de di alloggio pubblico che si aggiungono

alle 52mila domande per l'abbattimento

del canone di affitto: la sola spontaneità

del mercato, anche in questi anni di gran-

de espansione, non è riuscita a risolvere

problematiche sociali sempre più defla-

granti come la domanda di alloggi a cano-

ne medio basso per giovani coppie con

reddito precario e famiglie numerose di e-

xtracomunitari. Non a caso, CNA Costru-

zioni ha proposto di procedere celermen-

te con partnership pubblico-privato fina-

lizzate all'housing sociale, a cui va garan-

tita un'ulteriore incentivazione. "Per o-

gni tipo di target, comunque, sarà decisi-

va - ricorda Ambroggi - un'edilizia miglio-

re e di qualità, che riduca inquinamento e

dipendenza dalle fonti energetiche tradi-

zionali". "Dalle nostre parti - prevede Mo-

ri - si punterà ancora di più sulla coibenta-

zione: nella pianura Padana, del resto, il

dimensionamento energetico è ancora

più importante per l'estate che per l'in-

verno. Di certo si dovrà tener conto di un

mercato che sta cambiando: sarà difficile

vendere case anche molto recenti se ener-

givore, perché emergono nuovi bisogni e

chi decide di spendere si informa sempre

meglio".

"Fare insieme quello che non si riesce a fa-

re da soli - aggiunge Ambroggi - sarà un'al-

tra chiave per il futuro: la sfida più dura, a

volte, è quella contro l'individualismo".

Mori lancia un'ulteriore riflessione fina-

le. "Il mio rammarico è nel constatare che

diverse imprese edili piacentine non inve-

stono come altre che arrivano dall'ester-

no e "acchiappano" occasioni nel nostro

territorio. Si sente spesso dire: "non ci

stiamo dentro", ma è una giustificazione

che non regge, se certe chance sono invece

considerate appetibili da chi è pure grava-

to da costi di trasporto incrementati da

maggiori distanze. Quante occasioni vo-

gliamo perdere ancora? Eccellenze e spe-

cializzazioni a Piacenza (che dispone an-

che del know how di due atenei di presti-

gio come l'Università Cattolica e il Poli-

tecnico) ci sono, quindi è opportuno che

tutti si mettano in discussione".

EDILIZIA PIACENTINA 13

pian

o casa

Paradossalmente si può dire che il

Piano Casa 2, quello dedicato al-

la ristrutturazione con incremen-

ti volumetrici degli immobili di edilizia

residenziale abbia imboccato la dirittu-

ra di arrivo, ovvero stia quasi per com-

p i e rs i .

E' fissato infatti al 31-12-2010 il termine

entro il quale, in base alla normativa re-

gionale in vigore (Legge 6 del 06 luglio

2009 - BUR n. 116 del 7/7/2009) occorre

presentare la DIA per compiere i lavori

che sono stati stabiliti. Il termine è peren-

torio. Poco più di un anno, quindi per pro-

durre gli interventi, per lo meno sulla car-

ta.

Come è noto in Emilia Romagna la nor-

mativa offre interessanti possibilità ma

l'ANCE regionale, seppur con toni pacati

(cfr sito www.ance.emr.it ), segnala anche

i limiti della regolamentazione scelta dal-

l'Assemblea di Bologna.

Gli ampliamenti (del 20 % o del 35% con

riqualificazione energetica) riguardano

tutte le tipologie di immobili con limite di

superficie utile lorda di 350 mq (su edifici

esistenti alla data del 31 marzo 2009) pe-

rò non sono possibili per il non residenzia-

le. Se per garantire il rispetto integrale

dei requisiti di prestazione energetica ri-

chiesti si può derogare ai limiti di densità,

altezza e distanze previste dagli strumen-

ti urbanistici e dai regolamenti edilizi, vi

sono anche rigidità. Si pensi agli inter-

venti possibili solo su edifici per i quali gli

strumenti urbanistici consentano gli in-

terventi di ripristino edilizio e di ristrut-

turazione edilizia e urbanistica. Non è

possibile in Emilia Romagna, a differen-

za di altre regioni, alcuna modifica di de-

stinazione d'uso, non c'è cumulatività in-

terventi con quelli consentiti dagli stru-

menti urbanistici comunali. Difficili an-

che gli aumenti di unità immobiliari (solo

se la loro superficie utile lorda risulti non

inferiore a 50 mq e con destinazione di al-

meno 10 anni alla locazione a canone cal-

mierato). Per quanto riguarda la demoli-

zione e ricostruzione, l'ANCE vede con fa-

vore che esso riguardi tutte le tipologie di

immobili e sia possibile un intervento su

area diversa e sopratutto l' incremento

del 50% se la demolizione riguarda edifi-

ci residenziali incongrui o da delocalizza-

re o ricadenti in zone tutelate e la rico-

struzione avvenga in ambiti destinati al-

l'edificazione con impegno privato al ri-

pristino ambientale. Bene anche la dero-

Possibilità e limiti del Piano Casa 2 così comedeterminato dalla normativa regionale

Ampliamenti e ricostruzioni"alla bolognese"

a cura della redazione

EDILIZIA PIACENTINA14

ga altezza e distanze previste dagli stru-

menti urbanistici e dai regolamenti edili-

zi. Ma l'associazione dei costruttori non è

entusiasta che la demolizione e ricostru-

zione riguardi edifici aventi all'interno u-

nità immobiliari con destinazioni d'uso

diverse dall'abitativo nella misura co-

munque non superiore al 30% della su-

perficie utile lorda complessiva del me-

desimo edificio. Gli aumenti del 35% e 50

% sono consentiti a condizione che la su-

perficie utile lorda delle suddette unità

immobiliari non sia computata ai fini del-

l'ampliamento né aumentata. Da ricorda-

re che la demolizione e ricostruzione è

ammessa solo su edifici per i quali gli stru-

menti urbanistici consentano gli inter-

venti di ristrutturazione. Anche in questo

caso rimane impossibile la modifica della

destinazione d'uso, non è parimenti pos-

sibile la cumulatività interventi con quel-

li consentiti dagli strumenti urbanistici

comunali e gli aumenti delle unità immo-

biliari sono possibili, come prevedibile,

solo se la loro superficie utile lorda non ri-

sulta inferiore a 50 mq e con destinazione

di almeno 10 anni alla locazione a canone

calmierato. Accolta invece favorevol-

mente dai costruttori l'introduzione del-

la modifica dell' art. 4 LR 19/98. Ciò signi-

fica che programmi di riqualificazione ur-

bana possono destinare gli immobili sedi

di attività produttive industriali, dismes-

si o da dismettere, al soddisfacimento del

fabbisogno di dotazioni territoriali e di e-

dilizia residenziale sociale. Un altro im-

portante plus è costituito dal fatto che il

titolo abilitativo sia sempre la DIA.

A scanso di equivoci si ritiene utile elen-

care le limitazioni che la legge regionale

prevede. Non si possono ipotizzare inter-

ve n t i :

- nei centri storici (art. A-7 dell'Allegato

alla Lr 20/2000) e negli insediamenti e in-

frastrutture storici del territorio rurale

(art. A-8 del medesimo allegato) ovvero

nelle zone "A"delimitate dai PRG.

- nelle zone di tutela naturalistica, nel si-

stema forestale e boschivo, negli invasi ed

alvei di laghi, bacini e corsi d'acqua etc.

- all'interno delle aree dei parchi e delle

riserve naturali iscritte nell'elenco uffi-

ciale delle aree protette, ad esclusione

dei territori ricompresi all'interno delle

zone "D" dei parchi regionali istituiti ai

sensi della Lr 6/2005

- sul demanio statale, regionale, provin-

ciale e comunale.

- su ogni altra area sottoposta a vincolo di

inedificabilità assoluta ovvero destinata

ad opere e spazi pubblici ovvero destinata

ad interventi di edilizia residenziale pub-

blica.

- nelle zone classificate a rischio idrogeo-

logico molto elevato.

- negli abitati da trasferire e da consolida-

re .

- nelle aree di danno degli stabilimenti a

rischio di incidente rilevante (art. A-3-bis

Lr 20/2000).

- su unità immobiliari abusive i cui proce-

dimenti sanzionatori non siano stati con-

clusi entro il 31 marzo 2009, nonché nelle

unità immobiliari, totalmente o parzial-

mente abusive soggette ad ordine di de-

molizione emanato entro la stessa data.

EDILIZIA PIACENTINA 15

Lavori per 62,6 miliardi di euro, nel-

la migliore delle ipotesi. Oppure

la metà, secondo lo scenario alter-

nativo: 31,3 miliardi. Non fa proprio lo

stesso. Il Cresme rifà i conti sull'impatto

economico del piano casa e perfeziona le

prime stime diffuse in primavera che pre-

figuravano un business nell'ordine dei 60

miliardi, calcolato in base all'interesse

delle famiglie. Al momento della presen-

tazione del 17° rapporto congiunturale

del centro studi, presentato il 14 novem-

bre a Verona Fiere, si è preferito invece

smorzare le speranze. Quello che doveva

essere un provvedimento immediato per

il rilancio dell'edilizia, si rivelerà un mec-

canismo efficace soltanto nel medio-lun-

go periodo: la crisi probabilmente farà la

differenza, significa che forse solo la metà

degli interessati passerà dalle parole ai

fa t t i .

Il 17° RAPPORTO CONGIUNTURALE E

PREVISIONALE DEL MERCATO DEL-

LE COSTRUZIONI nell'ambito del Con-

struction Day è stata comunque l'attesa

occasione per toccare tutti i temi "caldi"

cui la filiera è sensibile: sono stati dedicati

approfondimenti al "Piano casa 1" ovvero

l'"housing sociale" con riferimenti ai fon-

di e ai nuovi modelli di offerta residenzia-

le. Poi le grandi opere pubbliche. Si è cer-

cato di chiare quali siano le reali dimen-

sioni dell'"Energy technology". E' stato

gettato uno sguardo agli scenari demogra-

fici: ciò che essi implicano per la riduzione

della domanda primaria, senza dimenti-

care gli effetti della crisi sui flussi di immi-

grazione, individuando nel Nord Africa ed

economie emergenti un terreno su cui bat-

tere la congiuntura. Si è individuato nel

patrimonio pubblico costituito da ospeda-

li e scuole pure un terreno di rilancio, tro-

vandosi esso, tra rischio sismico, idrogeo-

logico e riqualificazione energetica, cer-

tamente in una condizione peculiare.

Lorenzo Bellicini, direttore tecnico del

Cresme, ha analizzato i bilanci di 1.200 a-

ziende tra imprese di costruzioni, società

di ingegneria, produttori e distributori di

materiali edili mettendo in evidenza co-

me gia' nel 2008, l'11%% delle imprese

del campione, e' condizionata da margini

operativi negativi e perdite di bilancio, e il

12% da margini operativi positivi e perdi-

te di bilancio dovute alle esposizioni fi-

nanziarie. Per Bellicini, come ha riportato

l'agenzia ASCA, a questo punto "l'inven-

duto, l'insoluto, la liquidita', la capacita'

di gestire il credito a monte e a valle, la ca-

pacita' patrimoniale dell'impresa, i livelli

di efficienza, la capacita' strategico ope-

rativa di stare sui mercati emergenti (non

solo geografici), rappresentano tutti ele-

menti chiave, che insieme alla domanda,

fisseranno i contenuti della competizione

Il Cresme smorza le speranze di un rilancio nel breve

Edilizia e Piano Casa,l’incertezza costa miliardi

a cura della redazionep

iano

casa

EDILIZIA PIACENTINA16

e della selezione che avverra' nel 2010."

Per il CRESME il comparto residenziale

tornerà a crescere, anche in forma soste-

nuta, solo tra qualche anno, principal-

mente grazie agli effetti, ritardati, del Pia-

nocasa 2, quello predisposto per gli am-

piamenti e le ristrutturazioni. Sul fronte

del mercato delle opere pubbliche la scar-

sità di risorse sembra privilegiare le gran-

di opere sopra i 100 milioni di euro previ-

ste in forte crescita.

Un rapporto di previsione che non nascon-

de quindi l'incertezza anzi la rende tangi-

bile. Note più positive invece quelle che si

possono riportare dopo lo svolgimento,

pure recente perché avvenuto alla fine di

ottobre, del SAIE di Bologna. Il mercato

più tonico, è emerso, appare essere quello

dell'efficienza energetica, sostenuto da-

gli investimenti delle famiglie nel settore

residenziale. A fronte di una crisi iniziata

già lo scorso anno, proseguita nel 2009 e

che potrebbe cominciare a smorzarsi nel

secondo semestre del 2010, gli operatori

del settore individuano nell'innovazione

tecnologica, nella qualità dei prodotti e

nella qualificazione dei processi, i binari

dello sviluppo del sui quali scivolare ad u-

na ripresa possibile: un processo di quali-

ficazione reso esplicito dalle nuove nor-

me, ma destinato a rafforzarsi anche sotto

gli stimoli di una domanda sempre più at-

tenta. Se si ragiona in prospettiva nei pros-

simi 5/10 anni, fanno notare alcuni anali-

sti, dei circa 137 milioni di finestre esi-

stenti in Italia nel 2008, il numero di infissi

potenziale oggetto di sostituzione è di

quasi 23 milioni di unità. Molto lavoro da

fare, al SAIE ne erano certi.

EDILIZIA PIACENTINA 17

crisi edilizia

Il Piano Casa va bene, non in toto,

ma "il filone che punta a costrui-

re della nuova edilizia sociale può

contribuire a far uscire il settore da un

crollo verticale e rispondere ad un esi-

genza del Paese, ma se il legislatore

vuole agevolare chi allarga il balcone o

condona il sottotetto è un altro discor-

so: di benefici ce ne sono pochi se non

per chi condona". Ma per uscire dalla

crisi che sta "mordendo" il comparto

edile, "il committente pubblico deve

fare di più, cantierare il più possibile e

velocemente, e anche pagare le azien-

de in tempi ragionevoli". Per Pa o l o

C h i ap p a , 39 anni, numero uno della fe-

derazione italiana dei lavoratori del

legno, edili e affini (Fillea) la crisi

"cambierà il settore in modo profon-

do, e cambierà anche il modo di co-

struire: meno case e molte più ristrut-

turazioni di qualità".

Il rischio, secondo il sindacalista che sie-

de anche in Cassa edile è che chiudano

"le aziende sane che puntano sulla qua-

lità del lavoro e sui diritti, quelle che pa-

gano i contributi e non lesinano in sicu-

rezza". Mentre rischiamo di trovarci

"più aziende spericolate fuori mercato,

che tagliano dove è più facile: sulla sicu-

rezza e sui diritti". Per questo, secondo

Chiappa, "il mercato edile che avremo

di fronte tra un anno sarà molto diver-

so".

Chiappa entra nella federazione che fa

capo alla Cgil nel 1997, sette anni dopo

ne diventa il segretario. I dati della crisi

nel settore edile sono "importanti": "In

Cassa edile - spiega Chiappa - abbiamo

certificato un calo del 25 per cento degli

addetti a Piacenza dall'inizio del 2009,

circa cinquecento persone rimaste sen-

za lavoro, e il dato è in aumento tenden-

ziale". Anche gli ammortizzatori sociali,

in questo settore che ha vissuto profon-

de trasformazioni negli ultimi anni con

l'ingresso di tantissimi lavoratori stra-

nieri, "galoppano". "Le grandi aziende

ci chiedono ammortizzatori sociali per

periodi lunghi, ci dicono che per i prossi-

mi otto mesi saranno in crisi. Il dato della

cassa integrazione per mancanza di la-

voro è importante, ed ora stiamo firman-

do molte casse in deroga o perché sono fi-

nite le 52 settimane o per i lavoratori ar-

tigiani che non hanno altri strumenti".

In periodi come questo, quando impren-

La recessione in atto cambierà il settore edile

Chiappa (Fillea):“Investire nellosviluppo per uscire dalla crisi”

Paolo Chiappa,

numero uno della federazione

italiana dei lavoratori del legno,

edili e affini (Fillea)

mattia motta

EDILIZIA PIACENTINA18

ditori e lavoratori si trovano ad affronta-

re una crisi che riguarda tutti, l'atteggia-

mento degli imprenditori poco avveduti

può essere controproducente per loro

stessi. "Se gli imprenditori fanno riferi-

mento a qualche associazione di catego-

ria, riescono a gestire situazioni critiche

come quella che stiamo vivendo, sanno

come destreggiarsi tra aiuti e incentivi,

il problema - prosegue Chiappa - è quan-

do decidono di prendere iniziative senza

sfruttare quello che la legge mette a di-

sposizione: e qualche caso c'è. Poi biso-

gna rincorrerli e prendere in mano la si-

tuazione, che già è complicata di per sé".

Come spesso accade e come ha ricordato

in un intervista su Corriere Padano il

presidente di Confindustria Sergio Gi-

glio, la provincia di Piacenza è entrata

dopo nella crisi vera, palpabile dell'eco-

nomia reale dopo le altre realtà limitro-

fe. E, di conseguenza, c'è il rischio che ne

esca dopo. "Le altre province in regione

- commenta Chiappa - ad inizio 2009 era-

no già nel pieno della crisi, sul territorio

provinciale ci siamo difesi fino a settem-

bre, ma da due mesi a questa parte la si-

tuazione è peggiorata in una maniera in-

credibile". Il problema è che la visione

del lavoro ora è ad "un mese" di prospet-

tiva. I cantieri aperti si portano a termi-

ne, "si stanno finendo i lavori già inizia-

ti" dice Chiappa. "Però molti ci dicono

che potrebbero avere del lavoro, ma non

riescono a partire. Mi spiego meglio: il

committente che potrebbe avere dei la-

vori cantierabili, vive una situazione di

incertezza tale che preferisce bloccare

l'avvio dei lavori". Dunque, conta anco-

ra molto l'aspetto psicologico? "Conta,

certo. Ma contava di più all'inizio della

crisi, ora ci sono vari tipi di problemi, in

primis quello del credito e della stagna-

zione dell'economia". Come uscirne?

"Le amministrazioni pubbliche dovreb-

bero partire per prime, tutto quello che è

possibile mettere in opera da subito da

parte della pubblica amministrazione, e

non parlo di gradi opere ma anche di o-

pere piccole, va fatto. E velocemente".

La pubblica amministrazione sta in ogni

modo tirando fuori molti fondi per gli

ammortizzatori sociali "però - dice

Chiappa - se non ci sono investimenti

nello sviluppo non si creano le prospetti-

ve di uscita dalla crisi".

EDILIZIA PIACENTINA 19

L'ente che presiede l'ha definito

"la casa dei lavoratori e delle

imprese": un'immagine forte e

familiare al tempo stesso. Sovrinten-

de, a livello locale, il secondo settore

dopo la meccanica che viene addirit-

tura prima del comparto agroalimen-

tare per addetti e fatturato. E come un

buon padre di famiglia, insieme a tutti

i componenti della "parentado" del

comparto edile (Ance, sindacati dei

lavoratori e artigiani) il presidente

della Cassa Edile di Piacenza, l'archi-

tetto Fabio Molinaroli, si è stretto at-

torno ad un mercato, quello edile, in

serie difficoltà. Che arriva però da un

ciclo economico da record, durato no-

ve anni.

"Ma in questo momento di grande diffi-

coltà economica, il Consiglio di Ammini-

strazione della Cassa Edile ha deciso mi-

sure straordinarie a sostegno delle im-

prese e dei lavoratori: abbiamo messo a

disposizione - spiega il presidente Moli-

naroli - 250mila euro per sostenere il red-

dito di quei lavoratori che hanno perso

l'impiego, mentre sul fronte delle impre-

se, poiché uno dei problemi più grandi

che tutti segnalano è l'acceso al credito,

abbiamo pensato di fornire una garanzia

accessoria ai consorzi fidi degli artigiani

e dell'industria per migliorare l'affida-

bilità delle imprese edili con 1 milione e

800mila euro che serviranno per garan-

tire gli affidamenti alle imprese". Oltre

due milioni di euro, dunque, messi in

campo dalla Cassa Edile in un momento

delicato come questo. Una bella boccata

di ossigeno.

Una decisione "interventista" della

Cassa Edile, arrivata dopo un'ampia

concertazione. "Siamo un ente pariteti-

co - spiega Molinaroli - al mio fianco ci so-

no rappresentanti dell'Ance e dei sinda-

cati, nel Consiglio generale siedono an-

che i rappresentanti delle organizzazio-

ni artigiane e delle cooperative e tutti in-

sieme abbiamo deciso che non poteva-

mo rimanere indifferenti in questo mo-

mento".

Un intervento che concretamente ha si-

gnificato un protocollo d'intesa tra la

Cassa e i consorzi Fidi, che segue la "sto-

ria" dell'ente che si è contraddistinto

per un aiuto unico ai lavoratori. "La Cas-

sa edile è nata nei primi anni Sessanta

con l'intento di garantire ai lavoratori, in

un momento di grande mobilità di mano

d'opera da un cantiere all'altro, la corre-

sponsione delle ferie, della tredicesima,

l'assistenza malattia e l'anzianità pen-

sionabile. Oggi - prosegue Molinaroli -

questo rischio è praticamente eliminato

dallo contratto di lavoro, ma la mobilità

Misure straordinarie a sostegnodelle imprese e dei lavoratori: erogati fondi e crediti

Cassa Edile, 2milionidi euro possono bastare?

Fabio Molinaroli, nuovo presidente

della Cassa Edile Piacenza

mattia mottan

uo

ve cariche

EDILIZIA PIACENTINA20

dei lavoratori, pur in misura assai mino-

re, continua ad esistere".

La Cassa Edile, quindi, raccoglie i versa-

menti delle imprese edili che sono la

parte preponderante delle risorse, e dei

lavoratori. I fondi raccolti servono per

ottemperare, da un lato, agli obblighi

contrattuali e, dall'altro, per ottenere i

vantaggi che l'organizzazione è in grado

di offrire al settore edile, dalla formazio-

ne alla sicurezza. Gli interventi della

Cassa, i lavoratori, li toccano "con ma-

no" tre volte l'anno. "Per i compiti che

costituiscono la ragione stessa della pro-

pria esistenza, la Cassa Edile interviene

con tre assegni annuali a favore dei lavo-

ratori rapportati alle ore di lavoro. I pri-

mi due, a luglio e dicembre, sono relativi

a tredicesima, ferie e festività; mentre

un terzo assegno viene "staccato" a

maggio e premia, per così dire, l'anziani-

tà di servizio" spiega Molinaroli.

Tutto questo va a favore indistintamente

degli oltre 3000 addetti, che operano nel

settore edile a Piacenza e coinvolge cir-

ca 750 aziende, prevalentemente me-

dio-piccole.

Una gestione oculata delle riserve da

parte del Consiglio di Amministrazione,

che è riuscito ad aggiungere ai compiti

di istituto altre assistenze a favore dei la-

voratori e delle imprese, per un totale di

oltre 1 milione di euro. Dal premio di in-

centivazione e formazione dei giovani

all'integrazione dell'indennità giorna-

liera per malattia o per inabilità tempo-

ranea nei casi di infortunio sul lavoro, fi-

no alle malattie professionali per assicu-

rare all'operaio il 100 per cento della re-

tribuzione. Più un'ulteriore indennità

quando la malattia è di durata superiore

a 270 giorni. La Cassa elargisce anche un

contributo per spese e protesi dentarie,

per le spese scolastiche sostenute daii fi-

gli che frequentano le scuole medie infe-

riori e superiori, fino al contributo per

gli interessi pagati sul mutuo acceso per

l'acquisto della prima casa. "Insomma

un elenco veramente lungo - commenta

il presidente Molinaroli - che credo fac-

cia capire come l'Ente che ho l'onore di

presiedere sia veramente al fianco dei

lavoratori dell'edilizia. Senza dimenti-

care il sostegno indispensabile all'ente

di formazione Scuola Edile che costitui-

sce un altro fiore all'occhiello del setto-

re .

"La filiera dell'edilizia sta attraversan-

do una pesante crisi - conclude Molina-

roli - anche se bisogna riconoscere che

veniamo da oltre 9 anni di espansione,

un record".

Un presidente con la passione per il rally

Fabio Molinaroli, architetto e presidente della Cassa Edile, è nato aPiacenza 39 anni fa. E' amministratore unico della impresa MolinaroliCostruzioni che porta avanti con il fratello Andrea. L'azienda di co-struzioni è stata fondata dal padre nel secondo dopoguerra (1951). Da piùdi quattro è presidente della Cassa Edile e di Mutualità di Piacenza eprovincia. Affianca a lavoro la passione per i Rally come navigatore.

EDILIZIA PIACENTINA 21

Si prospetta un anno ancora pieno

di importanti cantieri in centro

storico, il 2010. Se l'anno passato il

Comune ha dedicato la sua attenzione a

via Garibaldi e la Cavallerizza e quest'an-

no piazzale Genova ha scatenato il caos

tra roventi polemiche e ritardi sui lavori

che hanno costretto i bus a passare sul

Pubblico passeggio, il prossimo anno

l'amministrazione di palazzo Mercanti

sembra più che intenzionata a toccare u-

na delle piazze più simboliche di Piacen-

za, piazza Sant'Antonino appunto, su cui

l'ente comunale ha messo gli occhi già da

tempo per cercare di rivoluzionare o, per

meglio dire, ripensare e riqualificare u-

no degli angoli più suggestivi di Piacen-

za.

Storicamente il borgo di Sant'Antonino si

colloca al margine dell'antico castrum,

fuori dal corpus civitatis, ed è allineato

lungo la via Francigena attorno alla piaz-

za omonima, dove, già nel tardo medioe-

vo, si concentravano le funzioni pubbliche

come fiere e mercati.

Nel rinascimento la piazza si afferma co-

me evento architettonico legato al monu-

mento- basilica , ma è nell'età barocca che

assume la connotazione attuale con l'edi-

ficazione dei palazzi nobiliari, alla piazza

pubblica si affacciano così tante piccole

piazze all'interno dei cortili d'onore. Pia-

cenza è ancora oggi una città dentro la cit-

tà rappresentata dai cortili verdi all'inter-

no dei palazzi nobiliari che si intravedono

dagli austeri portoni. Il luogo urbano del

progetto è stato quindi generato da strati-

ficazioni e modificazioni che hanno pla-

smato e disegnato la scena urbana nel cor-

so dei secoli; all'austero volume della

chiesa di Sant'Antonino fa seguito la chie-

sa di Santa Maria, i palazzi settecenteschi

e l'importante mole del teatro neorinasci-

mentale. L'intento del progetto di riquali-

ficazione nasce dunque mediante un re-

Riqualificazione urbana del centro storico

Piazza Sant’Antonino,nuovo look dal 2010

Sabrina Freda,

assessore alla Riqualificazione Urbana

massimo paradisop

rog

etti

EDILIZIA PIACENTINA22

cupero della memoria storica della piaz-

za, che oggi appare come uno spazio opa-

co, informe, privo di spessore simbolico,

ritagliato dall'uso automobilistico e rico-

perto di asfalto, dove le quinte degli edifi-

ci si ergono maestose e silenziose.

L'intenzione del Comune è quindi quella

di eliminare l'asfalto da uno spazio con pe-

culiarità architettoniche così pronuncia-

te, rispondendo quindi ad una famosa

massima che vuole l'architettura come u-

n'archeologia della trasformazione, che

distrugge una civiltà ma ne costruisce u-

n'altra utilizzando i mattoni della prece-

dente: la piazza sarà quindi ricoperta in

granito stellato di San Giacomo, contor-

nata da marciapiedi di granito bianco di

Montorfano o di Baveno, prevedendo

chiaramente il mantenimento delle lastre

esistenti- per quanto possibile- sul sagra-

to della Basilica e nell'area antistante il

Teatro municipale.

La sostituzione della pavimentazione do-

vrebbe quindi partire da via Verdi all'al-

tezza del vicolo di San Martino, poi lungo

via Giordani e raggiungere i chiostri di

Sant'Antonino. La pavimentazione, per

cui saranno scelti colori "morbidi" e la-

stre grezze, verrà sostituita fin sotto la te-

lecamera di via Sant'Antonino per arriva-

re all'incrocio di via Chiapponi, da dove i-

nizieranno i cubetti porfido.

Come si diceva, per le lastre verranno

scelti colori "morbidi" ed il granito verrà

lavorato così da assumere un aspetto più

grezzo: le lastre verranno poi tagliate a

larghezza e lunghezza diversa e posate in

diagonale per la lastricatura della piazza

mantenendo comunque traccia delle an-

tiche trottatoie con all'interno dell'ac-

ciottolato come richiesto espressamente

della Soprintendenza. Diversa sorte per i

marciapiedi che avranno una lastricatura

in ortogonale o longitudinale.

Per quanto riguarda l'illuminazione, la

torre ottogonale della Basilica verrà illu-

minata con proiettori alla base di fronte

alla porta del Paradiso, orientati sulle gu-

glie ai lati del sagrato mentre all'interno

della torre campanaria sarà posata un'il-

luminazione d'accento. Per la piazza, in-

vece, sarà realizzata un'illuminazione di

ambientazione con apparecchi funzionali

a lanterna su mensola ed il Teatro verrà il-

luminato in stile decorativo con apparec-

chi a lanterna in stile ottocentesco.

Per completare il progetto, il Comune pro-

porrà anche la rimozione dell'ingresso

per disabili sul lato della Basilica per rea-

lizzarne uno simile all'interno della picco-

la area verde del portale del Paradiso.

A precedere gli interventi su piazza San-

t'Antonino, saranno invece i lavori sulla

vicina via Scalabrini per il consolidamen-

to del fondo stradale, il rinnovamento del-

la rete idrica e fognaria: l'opera dovrebbe

quindi comportare la demolizione della

pavimentazione in porfido, la sagomatu-

ra della soletta di calcestruzzo del sotto-

fondo ed il ricollocamento e la posa dei cu-

betti di porfido.

EDILIZIA PIACENTINA 23

pro

getti

Da un progetto molto più ampio e che

renderà uno dei borghi più antichi

e visitati della provincia, ancora

più attraente e artisticamente ricco, ecco la

nuova piazza di Chiaravalle della Colomba.

Interamente progettata dal comune di Al-

seno e finanziata per il 70% da fondi erogati

dalla regione Emilia Romagna, il nuovo

piazzale è situato tra l'abbazia del XII secolo

e il palazzo della commenda.

La realizzazione partita ad agosto di que-

st'anno è stata affidata alla Cooperativa

Val d'Arda, vincitrice della gara d'appalto,

che opera sotto la diretta supervisione del-

l'architetto Mauro Nicoli che non solo rive-

ste il ruolo di direttore dei lavori, ma è an-

che il progettista del nuovo progetto urba-

n i s t i c o.

La particolarità di questa piazza, che tra

l'altro avrà al centro un statua in marmo di

Carrara dal peso di 14 tonnellate, risiede

nella sua particolare forma e posizione; in-

fatti è stato disegnato un rettangolo con lati

di 28,95m x 30,26 m esattamente come il

rettangolo che forma il chiostro interno del-

l'Abbazia cistercense, e l'orientamento

della piazza è esattamente quello dello

stesso chiostro, risultando le due opere per-

fettamente parallele.

Come detto l'opera prevede anche il posi-

zionamento di una statua, realizzata dal-

l'artista Renato Casagrande in arte "Pa-

co", scultore nato a Chiaravalle ma oggi re-

sidente in Svizzera, che per un periodo di

tempo è stato ospite della ditta Canova di

Fiorenzuola che ha messo a disposizione un

ambiente adatto per lavorare il marmo e

realizzare un monumento dedicato a caduti

di tutte le guerre.

La collocazione di questa statua sarà al cen-

tro della piazza, di 11 metri di diametro, do-

ve verrà creato uno spazio inclinato di circa

un metro, di forma circolare, dove al centro

verrà posto un piedistallo di circa 50 cm

realizzato in calcestruzzo bianco; la scelta

Il ruolo dell'area interessata sarà il cuore centrale dell'abitato

Chiaravalle della Colomba,restyling in atto

filippo mancini

EDILIZIA PIACENTINA24

di posizionare la statua ad un livello più

basso rispetto al terreno è dovuta alle gran-

di dimensioni dell'opera artistica rispetto

alla piazza, e alla sua conseguente vicinan-

za al palazzo della Commenda, che dista so-

lo 16 metri.

La parte centrale dell'opera urbanistica sa-

rà raggiungibile tramite quattro percorsi

convergenti a rampa continua larghi 2 me-

tri, delimitati sui due lati con cordoli in gra-

nito a spacco e pavimentati in tozzetti di

granito disposti in linea.

Nella piazzetta centrale dunque l'interven-

to attorno alla statua, prevede la posatura

di porfido rosso con una larghezza di 40 cm,

stessa pavimentazione è prevista anche

per il perimetro che delimita il rettangolo

dove i cubetti saranno posati a correre.

La restante superficie che forma quattro

triangoli attorno ai percorsi in granito sarà

sistemata a parco.

Le opere di fognatura per il recupero del-

l'acqua piovana e l'impianto di illuminazio-

ne del complesso, non sono state curate dal

comune di Alseno, ma bensì dal Provvedi-

torato Interregionale alle Opere Pubbli-

ch e .

L'ente interregionale tramite i suo tecnici

ha disegnato per l'area un sistema di illumi-

nazione particolare, che darà grande risal-

to alle componenti plastiche del monumen-

to, inoltre in una fase immediatamente suc-

cessiva attorno alla statua sarà realizzato

un sistema di sedute monolitiche circolari

in calcestruzzo che convergeranno, illumi-

nandolo, verso il monumento.

Il progetto realizzato come detto dal comu-

ne di Alseno, è stato coordinato dall'archi-

tetto Corrado Salemi, che si è avvalso oltre

che del progettista Mauro Nicoli, anche

della collaborazione dei geometri Leonar-

do Fava e Attilio Morsia.

Il rendering riportato di seguito testimonia l'attenzione dedicata al problema

dell'illuminazione dell'area e del monumento, affrontato con grande approfondimento

tecnico anche grazie alla collaborazione di consulenti di cui si è avvalso il pregettista

incaricato dal Provveditorato OO.PP. Si è optato per una illuminazione molto selettiva che

privilegia solo alcune parti dell'area, e cerca di valorizzare le componenti plastiche del

monumento. Nella zona centrale verrà collocato, seppure in una fase immediatamente

successiva, un sistema di sedute monolitiche circolari in calcestruzzo convergenti verso il

monumento.

Il progetto tecnico

Il progetto è stato realizzato daiServizi tecnici del Comune di Al-seno.Concept di progetto, progetta-zione: responsabile del servizioUrbanistica ed Ambiente dott. inarch. Ambientale Mauro NicoliCollaboratori: geom. LeonardoFava; geom. Attilio MorsiaCoordinatore del progetto : arch.Corrado Salemi

EDILIZIA PIACENTINA 25

L'organizzazione di molte aziende pre-

senta spesso lavoratori, ad esempio

capiturno, capisquadra, … che coor-

dinano operativamente gruppi di lavoratori e

perciò svolgono un ruolo essenziale ai fini del

buon funzionamento aziendale. Anche la nor-

mativa di sicurezza ha ultimamente valorizza-

to ai fini dell'organizzazione per la sicurezza

questi lavoratori, definendoli come "prepo-

sti" per la sicurezza.

La figura del preposto era già prevista nella

normativa italiana a partire dagli anni ‘50

(es. D.P.R. 547/55), ma il D.Lgs. 81/08 ha ap-

portato un significativo cambiamento nor-

mativo regolando in modo organico e defini-

to il ruolo ricoperto da questa figura. Le

principali innovazioni del D.Lgs. 81/08 so-

no:

- l'individuazione del ruolo che il preposto

deve assolvere (articolo 2, comma 1, lettera

e);

- l'esplicazione dei compiti che deve svolge-

re (articolo 19);

- la definizione, distinta rispetto alle altre fi-

gure, delle infrazioni e delle relative sanzio-

ni a cui può andare incontro (articolo 56);

- la previsione esplicita del preposto "di fat-

to" (articolo 299);

In materia di prevenzione della salute e si-

curezza, il preposto condivide con il datore

di lavoro, ma con sfumature diverse secondo

le sue reali mansioni, oneri e responsabilità

connessi soltanto agli obblighi di sorve-

glianza, per cui egli "non è tenuto a predi-

sporre ad esempio i mezzi antinfortunistici,

essendo questo un obbligo esclusivo del da-

tore di lavoro, ma deve invece vigilare affin-

ché gli ordini vengano regolarmente esegui-

ti. L'omissione di tale vigilanza costituisce

colpa se sia derivato un sinistro dal mancato

uso di tali cautele".

Chi è il preposto?

Per la prima volta una disposizione di legge

(articolo 2, comma 1, lettera e) del decreto

legislativo n. 81/08) definisce la figura del

preposto, quale persona che, in ragione del-

le competenze professionali e nei limiti di

poteri gerarchici e funzionali adeguati alla

natura dell'incarico conferitogli, sovrinten-

de alla attività lavorativa e garantisce l'at-

tuazione delle direttive ricevute, control-

landone la corretta esecuzione da parte dei

lavoratori ed esercitando un funzionale po-

tere di iniziativa.

In particolare quindi il preposto è un sogget-

to, alle dirette dipendenze del datore di la-

voro, al quale è attribuita (di fatto, o median-

te specifico incarico) una funzione di con-

trollo permanente e di sovrintendenza nello

svolgimento della prestazione lavorativa.

Anche una sentenza della Corte di Cassazio-

Nuove norme regolano il ruolo di questa figura professionale

Il preposto: "motore"della sicurezza in azienda

a cura di [email protected]

sicurezza

EDILIZIA PIACENTINA26

EDILIZIA PIACENTINA 27

ne ha indicato che "i preposti non esaurisco-

no il loro obbligo con l'impartire generiche

disposizioni al personale sottostante, essen-

do essi tenuti a vigilare sulla concreta attua-

zione di tali disposizioni e a predisporre i

mezzi che si rendano necessari".

Il preposto si inserisce quindi nell'organiz-

zazione aziendale con un ruolo sostanzial-

mente di controllo esecutivo-operativo sul

lavoro dei dipendenti per garantire che esso

si svolga nel pieno rispetto delle regole di si-

curezza imposte dalla legge e dagli organi

dirigenti dell'azienda e comporta anche un

limitato potere di impartire ordini e istru-

zioni di natura meramente esecutiva. A tito-

lo esemplificativo, si può considerare una

sentenza della Corte di Cassazione per cui:

"Posto che con il termine 'sovrintendere' si

indica l'attività rivolta alla vigilanza sul la-

voro dei dipendenti per garantire che esso si

svolga nel rispetto delle regole di sicurezza,

il caposquadra va inquadrato nella figura

del preposto perché rientra nei suoi compiti

dirigere e sorvegliare il lavoro dei compo-

nenti la squadra.

Non può sfuggire, pertanto, alle sue respon-

sabilità il soggetto che avendo il potere di or-

dinare un tipo di lavoro non controlli che

questo sia compiuto secondo le norme an-

tinfortunistiche; in caso contrario verrebbe

meno un anello della catena organizzativa,

essendo impossibile per chi non si trovi sul

posto di lavoro effettuare tale controllo che

costituisce una delle attività più importanti

tra quelle dirette ad evitare gli infortuni"

Come si individua il preposto?

Il decreto n. 81/2008 fornisce anche alcuni e-

lementi sull'individuazione del preposto.

Relativamente alle figure aziendali che pos-

sono essere inquadrate come preposto, per-

ché investite formalmente o perché tali "di

fatto", si possono considerare il capo-squa-

dra, il capo-turno, il capo magazzino, il ca-

po-officina, il capo-cantiere e, talvolta, per-

sino il collega più esperto o più anziano.

Si sottolinea infatti che l'articolo 299 pren-

de atto anche del preposto "di fatto", ricono-

scendo, con la giurisprudenza, che un qual-

siasi soggetto, pur privo di formale investi-

tura, in quanto "eserciti in concreto i poteri

giuridici riferiti" al preposto assume le rela-

tive responsabilità come "preposto di fat-

to". Presupposto fattuale di ciò è che i lavo-

ratori, effettivamente, osservino le indica-

zioni date loro da questa figura "informa-

le".

Ne deriva che la qualifica e le responsabilità

del preposto non competono soltanto ai sog-

getti forniti di titoli professionali o di forma-

li investiture, ma a chiunque si trovi in una

posizione di supremazia, tale da porlo in

condizioni di dirigere l'attività lavorativa di

altri operai soggetti ai suoi ordini; in sostan-

za preposto può essere chiunque, in una for-

mazione per quanto piccola di lavoratori, e-

splichi le mansioni di caposquadra al di fuo-

ri della immediata direzione di altra perso-

na a lui soprastante"

L'inquadramento del preposto nell'organi-

gramma della sicurezza

Relativamente alla collocazione nella spe-

cifica organizzazione per la sicurezza, il

D.L.gs n. 81/2008 si pone in continuità con il

Decreto Legislativo 626/94, confermando la

posizione organizzativa "tradizionale" del-

la figura.

Gli obblighi formativi

Il D.Lgs. 81/08 stabilisce uno specifico per-

corso formativo per la figura del preposto.

In particolare, l'art. 37 comma 7) stabilisce

ch e :

I dirigenti e i preposti ricevono a cura del da-

tore di lavoro, un'adeguata e specifica for-

mazione e un aggiornamento periodico in

relazione ai propri compiti in materia di sa-

lute e sicurezza del lavoro. I contenuti della

formazione di cui al precedente periodo

c o m p re n d o n o :

a) principali soggetti coinvolti e i relativi ob-

blighi;

b) definizione e individuazione dei fattori di

r i s ch i o ;

c) valutazione dei rischi;

d) individuazione delle misure tecniche, or-

ganizzative e procedurali di prevenzione e

p ro t e z i o n e " .

Il contesto normativo

Per maggiori approfondimenti relativa-

mente alla figura del preposto, si può co-

munque fare riferimento ai seguenti artico-

li del D.Lgs. 81/08

1. La definizione e il ruolo (articolo 2, com-

ma 1, lettera e)

2. I compiti (articolo 19)

3. Le sanzioni (articolo 56)

4. Il preposto "di fatto" (articolo 299)

5. La formazione minima (articolo 37, com-

ma 7)

EDILIZIA PIACENTINA28

pro

get

ti Un edificio pensato per ospitare uf-

fici e negozi che sia: ecosostenibi-

le, tecnologicamente avanzato,

funzionale ed architettonicamente inte-

ressante. Tutto questo (e non è poco) è

"T4", una palazzina adibita al terziario,

progettata dagli architetti Silvia BlesieSi -

mone Subitoni. Un progetto coraggioso

portato avanti grazie alla massima fiducia

riposta nei progettisti da parte della com-

mittenza che ha scelto di investire in un de-

sign moderno. Assoluto protagonista il ve-

tro, che costituirà quasi interamente la fac-

ciata e farà anche da segno distintivo del

retro. Naturalmente un edificio trasparen-

te necessita strutture che lo proteggano

dal soleggiamento diretto, al fine di evita-

re un eccessivo surriscaldamento degli

ambienti e tutelare la privacy degli utenti.

Questo elemento sono i brise-soleil, lamel-

le che grazie ad un preciso orientamento

garantiscono un eccellente isolamento.

Naturalmente un edificio che si propone di

essere moderno deve necessariamente

guardare all'ecocompatibilità, T4 sarà

raggiunto dalla rete del teleriscaldamento

(come in ogni costruzione dell'area ex Uni-

cem) che provvederà sia al riscaldamento

invernale che al condizionamento estivo; i-

noltre la copertura sarà rivestita almeno al

50% da pannelli fotovoltaici (ma si sta va-

lutando di arrivare fino al 100%). Ogni edi-

ficio della lottizzazione, inoltre, sarà muni-

to di una vasca di raccolta per l'acqua pio-

vana da utilizzare per l'irrigazione del ver-

de condominiale. "Il committente è una

società privata con cui avevamo già colla-

borato -evidenzia Silvia Blesi- Natural-

mente per loro questo è un investimento,

ma la scelta è stata dettata dalla passione,

se credono in questo progetto -prosegue- è

soprattutto perché sono innamorati di u-

n'architettura contemporanea che non si

risolva nel solito mattone." Da superare o-

ra ci sono solo alcuni preconcetti verso il

vetro, primo tra tutti quello dell'isolamen-

to termico, che con le moderne tecnologie

non ha più nulla da invidiare agli altri ma-

teriali. Ma se il pregiudizio si può superare

con la tecnologia, è molto più difficile la-

sciarsi alle spalle, la paura che un edificio

di vetro porti ad una violazione della priva-

cy di chi (in questo caso) ci lavora. Interes-

sante è anche la decisione di non costruire

muri o recinzioni attorno all'area del T4

per sottolinearne la valenza urbana ed il

carattere di inclusività verso l'utenza che

una palazzina portata al terziario deve ne-

L'edificio dedicato al terziario progettatoda Silvia Blesi e Simone Subitoni

T4, palazzo di vetro allaBaia del Re

dario rigolli

Nell’immagine sopra e nelle pagine

seguenti alcuni rendering

dell’edificio T4, in evidenza la

caratteristica facciata a vetro con

brise-soleil

EDILIZIA PIACENTINA 29

cessariamente tenere in primo piano. Per

concludere, una considerazione su quella

che da scelta coraggiosa potrebbe tramu-

tarsi in un ottimo affare. Sicuramente il

progetto è particolarmente ambizioso e

proprio per questo è auspicabile che le ri-

chieste che già cominciano ad arrivare (no-

nostante il completamento dei lavori sia

previsto per settembre 2010), proseguano

su questa strada in modo da premiare chi

ha scelto di credere in un'architettura che

abbia qualcosa da dire.

Il contesto urbanistico

L'area di progetto è posta nella zona

nord del comparto Ex Unicem (AID24),

che il vigente PRG classifica come "Area

di trasformazione integrata" - Scheda

n.AID24 Unicem, disciplinata dall'art.

33 delle relative Norme Tecniche di At-

tuazione.

L'AID24 Unicem è oggetto di Piano Ur-

banistico Attuativo di subambito ap-

provato dal Consiglio Comunale di Pia-

cenza con Deliberazioni n.119 del

13.06.2003 e n. 132 del 19.06.2003, e re-

lativamente alle quali è stata stipulata

con il Comune di Piacenza apposita

Convenzione con atto Notaio in Milano

dott. Lodovico Barassi nr. 15.261/10545

del 08.10.2003 che sancisce una edifica-

bilità totale di mq 73.280 di Superficie

Utile. Le attività terziarie, che in un pri-

mo momento erano spalmate in quota

sui vari lotti del comparto, con Variante

al P.U.A. sono state accorpate nella zona

nord, riccamente attrezzata di par-

cheggi e direttamente accessibile dalla

rotonda di Corso Europa evitando l'at-

traversamento delle aree a vocazione

più strettamente residenziale.

L'area di progetto

Il lotto interessato dall'intervento è de-

nominato T4, catastalmente individua-

to all'N.C.E.U. del Comune di Piacenza

al Fg. 71, mappali 1865 -1882 per una su-

Relazione tecnica del progetto “T4”

perficie complessiva effettiva di mq 1549.

I lotto confina a nord con un pubblico par-

cheggio, a sud con il lotto 11 - residenziale,

ad est con la strada di lottizzazione, a ovest

con l'area Sift - AID13.

Il PUA fissa per il T4 i suddetti parametri:

Superficie Utile (S.U.) = mq 1090

Superficie Edificabile (S.E.) = mq 591

Verde Ecologico (V.E.) = mq 958

Altezza massima 3 piani fuori terra

Distanza dai confini interni Ml 5.00

Distanza dalle strade

A = 40 alberi/ha

Ar = 60 arbusti/ha Ml 5.00

EDILIZIA PIACENTINA30

7 alberi

10 arbusti

Caratteristiche dell'intervento

Il progetto prevede la realizzazione di un fabbricato di tre piani

(più sottotetto) destinati ad uffici e negozi per un superficie di

circa 340 mq per piano divisi in due blocchi disimpegnati da un

vano centrale che ospita il vano scala e i percorsi di collegamen-

to delle varie unità. Questo "snodo" centrale risulta molto per-

meabile grazie alle ampie vetrate, al doppio accesso dal fronte

e dal retro, agli svuoti e ai vari affacci interni che permettono di

percepire da ogni punto tutti i livelli dell'edificio. La scala gene-

rale sarà in ferro nero lasciato al naturale, come pure i parapetti.

Il vano scala sarà affiancato da un vano ascensore adeguato alle

norme per l'eliminazione delle barriere architettoniche che col-

lega tutte le unità immobiliari.

Le fondazioni saranno in travi di cls dosato a q.li 3,00 di cemento

e armate con ferri opportunamente dimensionati.

La struttura sarà costituita da un telaio di travi e pilastri in ce-

mento armato e solai in laterocemento.

I muri di tamponamento saranno a cassa vuota e più precisa-

mente costituiti da una parete esterna in laterizio forato tipo

Doppio UNI da cm12, rinzaffo, intercapedine con isolante in la-

na di vetro da cm 10, controparte interna in laterizio forato da

cm 12, intonaci interno ed esterno per uno spessore totale di cm

40.

Per quanto riguarda la distribuzione interna dei locali si ritiene

di erigere esclusivamente le pareti dei servizi igienici e lasciare il

resto open space per aderire con la massima flessibilità alle esi-

genze, anche mutevoli, degli utenti finali.

Sempre ad hoc si prevedono controsoffittature e pavimenta-

zioni sopraelevate (galleggianti) che permettano la versatilità e

l'integrazione degli impianti anche nel tempo.

Il riscaldamento e il raffrescamento dei locali sarà affidato a

ventilconvettori posizionati nella controsoffittatura mentre i

servizi igienici saranno riscaldati tramite radiatori a parete.

Tutti i bagni in progetto sono dimensionati per il superamento

e l'eliminazione delle barriere architettoniche di cui alla legge

n.13/89 e successive modifiche ed integrazioni.

Formalmente si è cercato di conferire alla facciata principale

massima trasparenza e leggerezza attraverso l'ampio uso di ve-

trate, l'arretramento del piano sottotetto, un porticato a tut-

t'altezza in esili pilastri d'acciaio verniciato bianco che si ergono

fino a sostegno della copertura, anch'essa leggera (manto in la-

miera grecata insonorizzata, preverniciata di colore chiaro,

completa di strato termoisolante) e svuotata nella porzione fi-

nale dalle lamelle frangisole. Le stesse lamelle modulano la luce

e il vento che investono la facciata, posta a sud-est e quindi più

vocata all'utilizzo di espedienti tecnologici atti a migliorarne le

prestazioni in termini di risparmio energetico.

Le parti intonacate saranno tinteggiate di bianco avorio alter-

nate a campiture marrone scuro per il basamento e per il volu-

me sottotetto.

I parapetti saranno in vetro stratificato temperato.

Le recinzioni saranno limitate al lato della rampa, come prote-

zione, mentre a nord-ovest insisterà una rete dissimulata da u-

na siepe.

Lungo i due lati di accesso non sono previste recinzioni in modo

da favorire la permeabilità fisica, ma anche visiva, con l'edificio

e le sue funzioni.

I percorsi esterni saranno in pietra chiara e legno e nelle aree

verdi si realizzeranno come semplici lastre annegate nel manto

erboso.

Gli infissi esterni saranno con profilo in alluminio a taglio termi-

co verniciato bianco dotati di vetrocamera opportunamente

calibrata in funzione dell'esposizione al sole e delle dimensioni

del serramento.

Gli impianti tecnologici saranno realizzati come da Convenzio-

ne, compresa una vasca di raccolta delle acque meteoriche per

il riutilizzo nell'irrigazione dell'area verde privata.

L'area sarà servita da tutte le opere di urbanizzazione in corso

d'opera, pertanto sono previsti gli allacci in rete per lo smalti-

mento delle acque nere, per l'approvigionamento idrico, per la

linea elettrica, telefonica, di teleriscaldamento e fibre ottiche.

I progettisti

Simone Subitoni nasce a Pizzighettone (Cr) nel1968, si laurea in architettura a Milano nel 1994.Collabora con vari studi operando soprattutto incampo terziario (uffici e negozi). Dal 1997 col-labora stabilmente con Silvia Blesi

Silvia Blesi nasce a Piacenza nel 1969, si laurea inarchitettura a Milano nel 1994. Collabora in varistudi operando soprattutto nel campo della re-sidenza (abitazioni e negozi). Dal 1997 collaborastabilmente con Simone Subitoni

EDILIZIA PIACENTINA 31

Èla più giovane "new entry" del

rinnovato consiglio dell'Ordine

degli Architetti, oltre che la più

votata tra i nuovi volti che vi hanno fatto

ingresso: è l'architetto Laura Gazzola,

classe 1978, nominata il 7 ottobre 2009

segretario dell'Ordine. Entusiasta del-

l'opportunità offertagli dal nuovo incari-

co, l'architetto Gazzola vuole dare il suo

contributo per "rilanciare l'immagine

dell'architetto e il ruolo che tale figura

assume - se coinvolta appieno - nella tra-

sformazione della città". Secondo il gio-

vane membro del consiglio dell'Ordine

"vanno coinvolti maggiormente gli ar-

chitetti nelle fasi di progettazione della

città, favoriti nuovi concorsi di idee sui

punti cruciali di trasformazione dello

spazio urbano e aperti confronti a tutto

campo tra professionisti". Altra finalità

dell'architetto Laura Gazzola, è quella di

contribuire a "diffondere le iniziative in-

traprese dall'Ordine degli Architetti non

solo agli iscritti ma all'intera comunità

tramite la promozione di iniziative cultu-

rali e la creazione di momenti di incontro

aperti alla città". Allo stesso tempo ha

anche intenzione di "avvicinare mag-

giormente l'Ordine ai nuovi iscritti e agli

architetti più giovani, coinvolgendoli in

misura maggiore nelle iniziative organiz-

zate".

Cosa l'affascina della sua professione?

Sono sempre stata interessata alla ricerca

dell'armonia e del "bello", oltre che atti-

rata da una professione - quella dell'archi-

tetto - che prima di essere un mestiere, è u-

na filosofia di vita, coincidente nella ri-

cerca continua: dall'aggiornamento pro-

fessionale al confronto con le produzioni

nazionali ed internazionali, a cui si ag-

giunge la versatilità di riuscire, ogni volta,

a rapportarsi con contesti differenti, rela-

zionandosi con elementi e problematiche

nu ove .

Qual è la sua visione dell'architettura?

Sono convinta che un architetto non possa

limitarsi a seguire correnti fisse o peggio

ancora concentrarsi sulla "corrente del

momento", perché è quella ad "andare di

moda". L'architettura è un ambito multi-

disciplinare che ha diversi campi di appli-

cazione e coinvolge molti saperi specifici:

ogni volta che è chiamato ad operare, l'ar-

chitetto deve sapersi confrontare con te-

matiche differenti, che passano dalla

grande alla piccola scala, dall'urbanistica

al dettaglio costruttivo. Il tutto senza di-

menticare il contesto in cui il progetto si

Laura Gazzola, new entry al consiglio degli Architetti

“Vorrei avvicinarel’Ordine alla città”

Sopra una bella foto della giovane

architetto Laura Gazzola,

a sinistra progetto per edificio

residenziale unifamiliare a Piacenza,

in collaborazione con architetto

Filippo Albonetti

francesca gazzolaarch

itetto d

el mese

EDILIZIA PIACENTINA32

inserisce perché è da lì che l'architetto de-

ve iniziare la sua ricerca.

Com'è Piacenza dal punto di vista archi-

tettonico e della qualità dell'abitare?

Le scelte piacentine dal punto di vista ar-

chitettonico sono rimaste legate alle logi-

che dei decenni passati e tese verso l'edi-

lizia più semplice. Le cause sono da rin-

tracciare nella mancata diffusione e cre-

scita di una "cultura diffusa dell'abitare",

ostacolata anche dalla reiterazione della

medesima tipologia di progetti. Viene

quindi a mancare la ricerca della qualità

degli spazi e del confort abitativo, del ri-

sparmio energetico e della sostenibilità

ambientale delle nuove costruzioni.

La qualità dell'abitare dovrebbe inoltre

essere estesa alla ricerca di una maggiore

qualità degli spazi urbani, in quanto l'ar-

chitettura costruisce l'ambiente di vita

degli abitanti e ne influenza comporta-

menti e stati d'animo.

Nell'ambito delle costruzioni, per quanto

riguarda il contenimento energetico (bas-

so consumo), l'ambiente e l'innovazione

Risanamento conservativo

di fabbricato rurale a destinazione

residenziale a Travo (Pc)

EDILIZIA PIACENTINA 33

tecnologica, rispetto ad altre realtà, Pia-

cenza è ferma al minimo richiesto per leg-

ge; è quindi necessario diffondere - attra-

verso incontri e dibattiti aperti alla città -

una nuova cultura di "costruzione a basso

consumo e di sviluppo sostenibile della

città".

Percorrono questa direzione i progetti a

cui sta lavorando?

Si, cerco sempre di valorizzare e proporre

soluzioni volte alla qualità degli spazi, dei

materiali oltre che alla sostenibilità am-

bientale degli interventi; attualmente

con l'architetto Filippo Albonetti sono im-

pegnata nella progettazione di un edificio

residenziale unifamiliare a basso consu-

mo energetico (<30 Kw/m² annuo), che

verrà certificato come "Classe A".

Tra le peculiarità del progetto va eviden-

ziata la volontà di utilizzare materiali tra-

dizionali e locali per verificare la possibi-

lità di costruire "bene" senza necessaria-

mente introdurre tipologie costruttive e

materiali avulsi dal nostro territorio. Par-

ticolare attenzione è stata posta alla pro-

gettazione dell'isolamento e, soprattutto,

alla disposizione dei locali che seguono la

logica della migliore esposizione solare e

del volume compatto nonché allo studio

degli impianti tecnologici che consento-

no il massimo confort abitativo e sensoria-

le e l'utilizzo di fonti di energia rinnovabi-

li.

Com'è la Sua Piacenza dei sogni?

Una città migliorata dal punto di vista del-

lo spazio pubblico e dell'ambiente urbano

soprattutto delle periferie e dei grandi

vuoti urbani, in cui purtroppo non ritro-

viamo spazi pubblici in grado di compete-

re con l'eredità e la qualità urbana del

centro storico. E' necessario, a mio avviso,

riqualificare la periferia attraverso la

progettazione di nuovi spazi di aggrega-

zione che connettano e mettano a sistema

funzioni culturali quali biblioteche, cine-

ma ma anche spazi polivalenti destinati

allo sport e al tempo libero, elementi pun-

tuali attualmente in parte presenti, ma in

nessun modo relazionati tra loro.

Solo attraverso un'attenta progettazione

degli spazi pubblici e degli spazi verdi e at-

traverso la promozione di qualità archi-

tettonica aperta a nuove soluzioni compo-

sitive sarà possibile raggiungere buoni ri-

sultati.

L'architetto Laura Gazzola, tra progetti passati e futuri

Nata a Piacenza il 19 settembre 1978, l'architetto Laura Gazzola dal 7 ottobre 2009 èmembro del consiglio dell'Ordine degli Architetti in veste di segretario. Diplomatasi nel1997 al Liceo artistico Cassinari all'indirizzo "Architettura e Design" si è poi iscritta allaFacoltà di Architettura del Politecnico di Milano e si è laureata a pieni voti nell'aprile del2005. Nel 2006 ha conseguito l'abilitazione nazionale e si è iscritta all'Ordine degliArchitetti Paesaggisti, Pianificatori e Conservatori della provincia di Piacenza. Dal 2005collabora con lo Studio di Architettura Filippo Albonetti, con il quale l'architetto LauraGazzola ha trovato grande affinità e insieme al quale ha realizzato numerosi progettilegati allo studio delle differenti tipologie dell'abitare. Nel corso della propria esperienzaprofessionale ha affrontato progetti di spazi pubblici e di residenze collettive, tra le qualil'adeguamento funzionale di una residenza per anziani e ha operato su diverseproblematiche di recupero e riuso di edifici in centro storico e in contesti rurali,riservando particolare attenzione alla salvaguardia dei valori paesaggistici. In futurol'architetto Laura Gazzola intende continuare la ricerca sul "basso consumo", arrivandoall'avanguardia della "casa passiva", la casa to-talmente autosufficiente dal punto di vista e-nergetico, un tema particolarmente caro all'ar-chitetto Gazzola che sta progettando, ad An-carano di Rivergaro, - con l'architetto FilippoAlbonetti - un edificio residenziale unifamiliare abasso consumo energetico (<30 Kw/m² annuo),che verrà certificato come "classe A".

Residenza unifamiliare a Vigolzone (Pc) - vista del

soggiorno con camino e scala interna in lamiera

piegata che collega la zona giorno al soppalco;

progetto per edificio residenziale unifamiliare a

basso consumo energetico (<30 Kw/m² anno,

classe A) in corso di costruzione ad Ancarano di

Rivergaro (Pc), con arch. Filippo Albonetti

EDILIZIA PIACENTINA34

30 aprile ‘10, scadenza per la presentazione delle domande

Impianti solari, contributiper l'installazionePiacenza prende il sole e lo trasforma in energia.Un progetto per la promozione dell'energia solareattraverso contributi per l'acquisto di impianti e lacreazione di “gruppi d’acquisto comunali”en

erg

ia p

ulit

a

Sono due le iniziative del Comune di Piacenza per sostenere i privati cittadini che intendono

produrre e utilizzare l'energia solare. Da un lato un programma di erogazione di contributi

per gli impianti solari, dall'altro l'istituzione di un "gruppo di acquisto comunale" per im-

pianti solari termici e impianti fotovoltaici. Entrambe le iniziative, rivolte ai cittadini di Piacenza,

sono pensate per favorire l'acquisto degli impianti solari a prezzi agevolati. Nel primo caso il bando

è diretto alla concessione ed erogazione di un contributo comunale a beneficio di soggetti privati

per l'installazione di impianti solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria (ACS) e/o in-

tegrazione riscaldamento domestico. Il contributo viene concesso esclusivamente per gli impianti

solari termici realizzati dopo il 1° gennaio 2009 a servizio di: - unità immobiliari ad uso abitativo; -

condomini con destinazione d'uso residenziale prevalente (superiore a 500/1000) e con distribuzio-

ne centralizzata ACS e/o riscaldamento; ubicati nel Comune di Piacenza al 31 dicembre 2008. L'en-

tità del contributo eventualmente concesso sarà pari al 15% della spesa relativa ai costi di cui al pre-

cedente Art. 5. Il contributo non potrà in ogni caso essere superiore a 850,00 euro per ogni unità im-

mobiliare servita dall'impianto solare termico per cui è richiesto l'incentivo Il contributo non è cu-

mulabile con strumenti di incentivazione statali quali la detrazione del 55% prevista dalla norma-

tiva vigente in materia fiscale relativa alla installazione dei pannelli solari termici.

Bando per l'erogazione di contributi

Il bando è diretto alla concessione ed erogazione di un contributo comunale a beneficio di sog-

getti privati per l'installazione di impianti solari termici per la produzione di acqua calda sa-

nitaria (ACS) e/o integrazione riscaldamento domestico. Il contributo viene concesso esclusi-

vamente per gli impianti solari termici realizzati dopo il 1° gennaio 2009 a servizio di:

- unità immobiliari ad uso abitativo;

- condomini con destinazione d'uso residen-

ziale prevalente (superiore a 500/1000) e con

distribuzione centralizzata ACS e/o riscalda-

mento;

ubicati nel Comune di Piacenza al 31 dicem-

bre 2008.

Il contributo del presente Bando non è cumu-

labile, in base al D.lgs 115/2008 art. 6 comma

3, con strumenti di incentivazione statali

quali la detrazione del 55% prevista dalla

normativa vigente in materia fiscale relativa

alla installazione dei pannelli solari termi-

ci.

REQUISITI DEI RICHIEDENTI:

Possono presentare domanda, per l'accesso

ai contributi previsti dal presente bando, i se-

guenti soggetti privati, persone fisiche o giu-

r i d i ch e :

a) titolari del diritto di proprietà o di un altro

diritto reale di godimento dell'unità immobi-

liare sulla quale viene installato l'impianto;

b) detentori dell'unità immobiliare sulla ba-

se di un contratto di affitto o concessione o di

c o nve n z i o n e ;

c) responsabili della gestione degli impianti

tecnologici dell'unità immobiliare, titolari di

un contratto di servizio energia, come defini-

to dall'articolo 1, lettera p), del D.P.R. n.

412/93.

d) amministratori condominiali. In caso di

condomini con impianto termico che serve

più unità immobiliari, potranno presentare

la domanda esclusivamente gli amministra-

tori condominiali. Laddove non sia stato no-

minato un amministratore condominiale, la

domanda dovrà essere firmata da un delega-

to, unitamente alla delega sottoscritta da tut-

ti i proprietari.

I soggetti di cui ai precedenti punti b), c) de-

EDILIZIA PIACENTINA 35

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vono essere muniti di autorizzazione scritta alla realizzazione dell'o-

pera da parte del proprietario dell'edificio.

Sono esclusi dai benefici di cui al presente bando gli Enti Pubblici e le

Società a partecipazione pubblica.

Il beneficiario, per un periodo non inferiore a 10 anni, oltre ad effet-

tuare una corretta manutenzione dell'impianto prevista dalla legge,

deve impegnarsi a non asportarlo o disattivarlo, avendo cura di attua-

re le necessarie precauzioni per preservarlo da atti vandalici o comun-

que da azioni dirette a causare danni all'impianto stesso.

Nel caso di alienazione della proprietà o estinzione di altri diritti reali

di godimento relativamente all'immobile rispetto al quale l'impianto

è funzionale, il subentrante deve impegnarsi con atto scritto a mante-

nere l'impianto per la durata prevista ai sensi del comma precedente.

Il beneficiario del contributo provvederà a trasmettere al Comune di

Piacenza copia del suddetto impegno.

I collettori solari termici e i boiler (bollitori) devono essere garantiti

dal produttore per almeno 5 (cinque) anni. L'intero impianto e le re-

lative prestazioni di funzionamento devono essere garantite per al-

meno 2 (due) anni dalla data di messa in esercizio dell'impianto. Il pe-

riodo di vita minimo dell'impianto è pari a 10 (dieci) anni.

MODALITA' DI PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA:

Le domande, a pena di inammissibilità, devono essere redatte unica-

mente tramite compilazione dell'apposito modello predisposto dal

Comune (sul sito www.comune.piacenza.it). Le domande devono es-

sere inviate o consegnate a mano a partire dal giorno successivo alla

pubblicazione del bando all'albo Pretorio del Comune di Piacenza e

devono pervenire inderogabilmente, a pena d'inammissibilità, entro

le ore 12 di venerdì 30 aprile 2010 al Servizio Ambiente del Comune di

Piacenza, Via Beverora, 57 - 29100 Piacenza.

DOCUMENTAZIONE DA ALLEGARE:

Alla domanda di contributo (allegato A) deve essere allegata la se-

guente documentazione:

- copia di un documento di identità del richiedente in corso di validi-

tà;

- copia della dichiarazione di conformità dell'impianto solare termico

installato;

- copia delle fatture relative alle spese ammissibili, di cui all'art.5, con-

formi alle vigenti leggi fiscali e debitamente quietanzate e dettaglia-

te per ogni singolo intervento;

- nei casi b) e c) di cui all'Art. 3 (proprietario diverso dal soggetto ri-

chiedente): autorizzazione ad eseguire l'intervento, sottoscritta dal

proprietario della struttura edilizia, a cui va allegata la fotocopia di un

documento di identità;

- nel caso d) di cui all'Art. 3 (richiesta effettuata dall'amministratore

del condominio): copia della delibera dell'assemblea di condominio

che autorizza ad eseguire l'intervento;

- nel caso e) di cui all'Art. 3 (richiesta effettuata da un delegato): de-

lega, firmata da tutti i proprietari delle unità immobiliari costituenti

il condominio, a inoltrare la richiesta.

COSTI AMMISSIBILI

Sono ammissibili tutti i costi (IVA inclusa) inerenti la fornitura e posa

in opera di tutte le apparecchiature termiche, meccaniche, elettriche

EDILIZIA PIACENTINA36

ed elettroniche, nonché delle opere idrauliche e murarie necessarie

per la realizzazione a regola d'arte di impianti solari termici organica-

mente collegati alle utenze, anche in integrazione con impianti di ri-

scaldamento. Sono ammissibili anche le spese relative alle prestazio-

ni professionali necessarie alla realizzazione degli interventi com-

prensive dell'eventuale redazione dell'attestato di qualificazione e-

nergetica. Le spese per la progettazione non dovranno essere superio-

ri al 10% del costo d'investimento complessivo.

ENTITA DEL CONTRIBUTO

Sulla base delle procedure dettagliate all'Art. 7 saranno concessi con-

tributi fino ad esaurimento delle risorse stanziate e per non più di un

impianto solare termico per richiedente. Il contributo del presente

Bando non è cumulabile, in base al D.lgs 115/2008 art. 6 comma 3, con

strumenti di incentivazione statali quali la detrazione del 55% previ-

sta dalla normativa vigente in materia fiscale relativa alla installazio-

ne dei pannelli solari termici. L'entità del contributo eventualmente

concesso sarà pari al 15% della spesa relativa ai costi di cui al prece-

dente Art. 5. Il contributo non potrà in ogni caso essere superiore a eu-

ro 850,00 per ogni unità immobiliare servita dall'impianto solare ter-

mico per cui è richiesto l'incentivo (nel caso in cui l'impianto solare

termico serva diverse unità immobiliari, l'ammontare massimo del

contributo è dato dal prodotto di euro 850,00 per il numero di unità im-

mobiliari servite). Le domande saranno esaminate dal Servizio Am-

biente del Comune di Piacenza, a cui ci si potrà rivolgere per prendere

visione degli atti secondo quanto previsto e consentito dalla vigente

normativa. Su tali domande potranno essere richiesti chiarimenti ed

integrazioni, a cui il richiedente dovrà rispondere entro 15 giorni dal-

la data di ricevimento della stessa. La mancata risposta entro i termini

di cui sopra è considerata come formale rinuncia alla richiesta di con-

t r i b u t o.

Le richieste di contributo ammissibili saranno ordinate secondo una

graduatoria che sarà formata in base ai seguenti criteri:

- data di arrivo

- protocollo progressivo

Le domande di contributo che non saranno presentate secondo le mo-

dalità sopra descritte saranno escluse. Il Comune di Piacenza provve-

derà a concedere i contributi fino ad esaurimento dei fondi disponi-

bili in funzione delle richieste ammissibili pervenute. Responsabile

del procedimento di cui al presente bando, è il Responsabile del Ser-

vizio Ambiente Daniela Rossi.

EROGAZIONE DEL CONTRIBUTO

Le risorse destinate all'incentivazione degli interventi di cui al pre-

sente bando sono determinate in euro 15.000,00.

L'erogazione del contributo sarà effettuata in un'unica soluzione en-

tro 60 giorni dalla pubblicazione della graduatoria. Il Comune di Pia-

cenza si riserva di verificare la regolare esecuzione delle opere prima

dell'erogazione del contributo. Le somme che si rendessero disponi-

bili, a seguito di revoca, rinuncia o riduzione del contributo, saranno

utilizzate per soddisfare gli altri interventi in graduatoria.

Il testo completo del bando e il modulo di domanda sono disponibili al

sito www.comune.piacenza.it

EDILIZIA PIACENTINA 37

A-Tec è concessionaria dei prodotti Sebach

Bagni chimici, non soloutili... ora anche belli!

Nati per esigenze igieniche, ora i wc chimicihanno trovato anche una dimensione

“estetica”: non più anonimi ma disegnati

Si vedono sempre più spesso nelle manifestazioni sportive, nei

concerti o nelle feste paesane, ma, in realtà sono nati per adem-

piere a quelle norme igienico sanitarie che ne prevedono l'uso so-

prattutto nei cantieri. Stiamo parlando dei wc chimici, che fanno capo-

lino al di là delle reti e delle barriere antintrusione. Leader del settore è

Sebach, presente in tutta Italia dal 1986 con una rete di oltre 80 conces-

sionari e oltre 800 punti vendita, è in grado di soddisfare ogni tipo di e-

sigenza con rapidità e professionalità, assicurando alla sua clientela ra-

pidità nei servizi ed una costante manutenzione a costi limitati.

Un'azienda da sempre orientata alla tutela dell'ambiente ed alla sod-

disfazione completa del cliente. Negli ultimi anni ha investito notevo-

li risorse nella ricerca e nello sviluppo di nuove soluzioni, raggiungen-

do elevatissimi standard tecnologici e qualitativi, a totale beneficio

della sua clientela.

"A.Tec S.r.l. è concessionario Sebach per le province di Cremona e Pia-

cenza, e siamo in grado di soddisfare le esigenze di noleggio bagni

chimici entro 3/8 gg. circa dalla data dell'ordine", ci spiega l'ammini-

stratore Alessandro Boldori, della società A-Tec, appunto.

Il nuovo testo Unico (D.Lgs 81/08) ha recentemente sostituito e inte-

grato tutte le precedenti normative sulla salute e sulla sicurezza nei

luoghi di lavoro. Cosa prevede la nuova legge?

Innanzitutto l'obbligo della presenza di adeguati servizi igienico sa-

nitari, in particolare l'articolo 96 impone ai datori di lavoro l'adozione

di misure conformi all'Allegato XIII: ad esempio i lavabi devono essere

1 ogni 5 lavoratori, 1 gabinetto ogni 10 lavoratori impegnati nel can-

tiere e devono presentare il minimo rischio sanitario per gli utenti

Ma come avviene l'installazione?

I bagni chimici Sebach non necessitano di allacciamenti idrico-foga-

nri-chimici. Sono subito pronti all'uso e nel costo del noleggio è pure

compresa la copertura assicurativa RCT. Durante il periodo di noleg-

gio la manutenzione ordinaria è esclusivamente a carico di Sebach:

reintegro del prodotto igienizzante e del rotolo della carta, l'aspira-

zione dei reflui e il successivo smaltimento presso depuratori autoriz-

zati.

Quali sono gli altri servizi che A-Tec offre ai clienti?

A-tec si occupa anche di disinfestazioni, derattizzazioni - disinfezioni

- controllo infestanti, allontanamento piccioni e di bonifiche da gua-

no piccioni. Inoltre ci occupiamo di manutenzione e realizzazione a-

ree verdi e di rimozione graffiti… che sembra che ora vadano tanto di

moda!!

dalle azien

de

EDILIZIA PIACENTINA38

blo

ck n

ote

s

Costruzioni, nel 2009ancora un forte calodegli investimentiProsegue e si rafforza il calo degli investimenti nelle co-

struzioni. Nel 2009 gli investimenti nel settore - come emerge

dall`Osservatorio congiunturale Ance presentato a Roma - si

riducono del 9,4% rispetto al 2008, soprattutto a causa delle

pesanti conseguenze della crisi economica. Il trend e` de-

stinato a proseguire nel 2010 con un calo del 7,1%, che

tuttavia potrebbe ridursi al 3,9% tenendo conto dei primi

effetti del Piano casa 2. Nel documento viene illustrato

l`andamento dei singoli comparti, che risentono tutti della

crisi del settore. Ampio rilievo viene dato, tra l'altro, alle

pesanti difficolta` incontrate dai mercati dell`edilizia re-

sidenziale e delle opere pubbliche, all'occupazione nel settore

delle costruzioni, alla stretta creditizia, al disagio abitativo,

all`andamento del mercato immobiliare, alle risorse per le

infrastrutture, con particolare riferimento ai pesanti ritardi

nella spesa, e ai bandi di gara.

EDILIZIA PIACENTINA 39

Apprendistato, contrattoa tempo indeterminatoIl Ministero del Lavoro, con l'allegata nota n. 79 del 12 novembre

scorso, in risposta ad un interpello formulato dall'Ordine dei

Consulenti del Lavoro di Roma, ha precisato che il contrattato di

apprendistato deve considerarsi a tutti gli effetti un contratto di

lavoro subordinato a tempo indeterminato, dal quale il datore di

lavoro può recedere per giusta causa o giustificato motivo, anche

anteriormente alla scadenza del termine per il compimento dell`ad-

destramento, senza incorrere negli obblighi risarcitori caratteristici

del recesso ante tempus previsti per il contratto a tempo de-

terminato. Il Ministero rammenta infatti che è lo stesso D.Lgs. n.

368/2001 in materia di contratto a tempo determinato che esclude

espressamente dal proprio ambito di applicazione i contratti di

apprendistato, tipologie contrattuali che trovano la loro peculiarità

nella coincidenza della causa ad essi sottesa tra il sinallagma

prestazione lavorativa/retribuzione e la funzione formativa, pe-

culiare di tale rapporto. A sostegno di tale tesi che considera,

pertanto, il contratto di apprendistato quale un ordinario contratto

a tempo indeterminato, il dicastero ha ricordato anche la pronuncia

della Corte Costituzionale che ha ritenuto illegittimo costitu-

zionalmente l'art. 10 della L. n. 604/1966 nella parte in cui esclude

l'applicabilità agli apprendisti della disciplina propria dei licen-

ziamenti individuali. (ance.it)

Case e mercato, ancora inribassoIl calo delle compravendite immobiliari nel terzo trimestre - 11,3%

in meno rispetto allo stesso periodo del 2008, secondo l'agenzia dei

Territorio - ieri è stato accolto da molti operatori come una discreta

notizia. Il paragone, del resto, andava fatto con i primi due trimestri

del 2009, chiusi, rispettivamente, a -18,6% e -12,3 per cento. Sulla

base degli ultimi dati, Gianni Guerrieri, direttore dell'Osservatorio

sul mercato immobiliare dell'Agenzia, ha ipotizzato un calo del

14% su base annua, con 590-595 mila abitazioni vendute entro il 31

dicembre, prevedendo una "stabilizzazione" delle transazioni nel

2010. Il tutto, però, in un contesto di grande volatilità, che rende

difficile trovare chiavi di lettura universali. Basta guardare, ad

esempio, alle compravendite di abitazioni nell`Italia settentrionale:

qui nel trimestre al 30 settembre l`andamento e` peggiorato

(-14,7% contro -12,7% nel secondo trimestre), diversamente da

quanto accaduto al Centro e al Sud. "Colpa della crisi economica e

della stretta sul credito, ma anche della prudenza di molti po-

tenziali compratori che attendono un'ulteriore discesa dei prezzi",

rileva Caterina Andreussi, a capo dell`ufficio studi dell'Omi. La

variabile in più, poi, sarà lo scudo fiscale. Che però, secondo i tecnici

del Territorio, non farà sentire i suoi effetti prima del 2010 e si

concentrerà soprattutto sul non residenziale. (ance.it)

EDILIZIA PIACENTINA40

EEEccchhh iii dddaaa lll wwweeebbbFabrica all’Albert Museum di Londrawww.fabrica.it - www.vam.ac.uk

Fabrica è stata invitata a partecipare, con due installazioni, a“Decode: Digital Design Sensations”, una panoramica sul me-glio dell’arte e del design digitale contemporanei, che verràinaugurata l’8 dicembre al Victoria & AlbertMuseum. Decode è una mostra curata dallaprestigiosa istituzione londinese in colla-borazione con l’organizzazione di arti di-gitali onedotzero.La prima delle due installazioni è VenetianMirror, che combina la tecnologia digitalecontemporanea con la tradizione del vetroveneziano. Quando il visitatore si avvicinaall’installazione, la sua immagine non ap-pare immediatamente sullo specchio. Soloquando è immobile, essa comincia len-tamente ad essere visibile, come una fotoquando viene sviluppata. La combinazionedi tradizione e high tech invita ad unariflessione sulla dualità vecchio/nuovo e sul

mistero stesso del tempo. Si tratta di un’opera interattiva che siconfronta con il concetto di “propriocettività” – il senso di sé edel proprio corpo, nel qui e adesso. I tagli sulla superficie di vetroricordano uno specchio graffiato – un’allusione alla fragilità deltempo. Venetian Mirror è un progetto di Andy Cameron e SamBaron, con Oriol Ferrer Mesia, Goncalo Campos e Dave Towey.

Exquisite Clock è un orologio composto dinumeri ricavati dalla vita di ogni giorno –visti, fotografati e caricati sull’omonimosito 2.0 da persone di tutto il mondo.Costruito attorno ad un database online,l’orologio esiste anche come applicazioneper iPhone ed è declinato in una serie diinstallazioni specifiche per il sito. La ver-sione in mostra al V&A è una sorta discultura composta di computer, cavi e scher-mi destrutturati, con cui i visitatori sonoinvitati ad interagire e a cui, se lo de-siderano, possono contribuire. ExquisiteClock è un progetto di Joao Wilbert. Losviluppo per iPhone è di Steven Bau-ghman

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BBBooooookkksss tttooorrreeeIl Giro del mondo dell'arte in sette giorniSarah Thornton, Feltrinelli, Milano 2009(pp. 224, euro 13,50)

In un pamphlet di recente pubblicazione e da poco tradotto initaliano, Il giro del mondo dell'arte in settegiorni, l'autrice Sarah Thornton ha con-densato ricerche, studi, incontri e intervistecompiuti nell'arco di due anni in settetappe: New York, Los Angeles, Basilea,Tokyo, Londra, Venezia e ancora New York.Visite in cui l'autrice ha incontrato i pro-tagonisti del mondo dell'arte contempo-ranea che, come ci indica, "si suddividonoin sei categorie: ci sono gli artisti, i galleristie i mercanti d'arte, i curatori, i critici, icollezionisti e infine gli esperti delle cased'asta (...)". Per il suo viaggio Sarah Thor-nton ha scelto alcuni contesti significativiin cui seguire e incontrare i protagonisti diquesto complesso ambiente sociale. Scrittocome se fosse un diario di viaggio, con

appunti, citazioni di conversazioni e impressioni raccolte afreddo, il libro si legge tutto d'un fiato, ricco com'è di succosicommenti e retroscena. Ma non lasciamoci ingannare dal tonoleggero e gaio con cui vengono raccontate le vicende. L'ap-proccio di Sarah Thornton è quello etnografico: si è recata tra

coloro che voleva studiare, ne ha osservatoi comportamenti, le norme e i rituali, hacollezionato un insieme di dati che, in-terpretati, le hanno reso possibile unamaggior comprensione della cultura inesame. Ed è proprio questo il punto dellibro: raccontare le dinamiche del mondodell'arte contemporanea e la funzione so-ciale che assolve applicando gli strumentidell'antropologia. Quello che un altro il-lustre londinese aveva compiuto in ottantagiorni, qui si condensa in una settimana; lascommessa non è più convincere i colleghidell'esclusivo Reform Club, ma piuttostoaprire anche ai non addetti le porte di unben più esclusivo circolo, quello interna-zionale dell'arte contemporanea.

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LLLeee ppprrrooossssss iiimmmeee ssscccaaadddeeennnzzzeee fff iii ssscccaaa lll iii

DICEMBRE

16 Dicembre - Mercoledì

Imposte e contributiUltimo giorno per il versamento da par-te del condominio delle ritenute fiscali edei contributi previdenziali e assisten-ziali relativi a dipendenti, lavoratori au-tonomi nonché a contratti di appalto,con riferimento al mese di novembre2009.

Addizionali IrpefUltimo giorno per il versamento da par-te del condominio della rata delle ad-dizionali regionale e comunale all’Irpef

trattenute ai dipendenti sulle compe-tenze di novembre 2009 a seguito delleoperazioni di conguaglio di fine annononché per il versamento in unica so-luzione delle predette addizionali trat-tenute, sempre sulle competenze di no-

vembre 2009, a seguito di cessazione delrapporto di lavoro.

Versamento acconto impostasostitutiva TFRUltimo giorno per il versamento da par-te del condominio dell’imposta sosti-tutiva, a titolo di acconto, sulle riva-lutazioni dei fondi per il trattamento difine rapporto maturate nell’anno 2009.

Ici - Versamento saldoUltimo giorno - salvo diversi terministabiliti dal Comune - per il versamentodella seconda rata dell’imposta comu-nale sugli immobili dovuta per il 2009(imposta totale dovuta per il 2009 alnetto dell’importo del versamento dellaprima rata). I soggetti non residenti inItalia possono optare per il pagamentoentro questa data in unica soluzione,applicando gli interessi del 3%.

IMPOSTA DI REGISTROI nuovi contratti di locazione e di affittodi beni immobili devono essere registratientro 30 giorni dalla stipula, presen-tando all’ufficio delle entrate (o delregistro, dove sussista ancora quest’uf-ficio), oltre all’atto, l’attestato di ver-samento dell’imposta, ovvero avvalen-dosi della registrazione telematica, di-rettamente o tramite soggetti delegati.Per le cessioni, risoluzioni e proroghe dicontratti, il versamento deve essere ef-fettuato entro 30 giorni dal giorno in cuile stesse hanno effetto, presentandoentro i 20 giorni successivi l’attestato diversamento. Per le annualità successivealla prima di contratti pluriennali, deveessere versata l’imposta entro 30 giornidall’inizio della nuova annualità, salvoche non si sia optato per il versamentounico per l’intera durata del contratto.Anche per il versamento può essereutilizzato il metodo telematico.

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