editoriale candidati, regionali e binasca 2...quell’hebertismo, metodica sportiva di edu - cazione...

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quindicinale di informazione fondato nel 1967 • Anno LI • n. 3 • Sabato 10 febbraio 2018 • 1.80 il Melegnanese Cinquant'anni con voi dal 1967 S ono elezioni regionali, ma sembra- no comunali. Come scriviamo a pa- gina 5, infatti, saranno ben tre i me- legnanesi in corsa per un posto in consiglio regionale: gli ex sindaci Pietro Mezzi e Vito Bellomo correranno il pri- mo per Liberi e uguali e il secondo per Forza Italia, mentre la capogruppo di In- sieme per Melegnano Lucia Rossi sarà in campo con Lombardia progressista-Si- nistra per Gori. Ma c’è anche l’ex asses- sore Fabio Raimondo per Fratelli d’Ita- lia: il melegnanese Marco Rondini della Lega correrà invece per la Camera dei deputati. A tutti chiediamo di mettere in primo piano le esigenze della nostra città: a partire da quelle inerenti la viabilità, che sono tornate prepotentemente alla ri- balta. Complice il possibile raddoppio della Melegnano-Landriano, la città ri- schia di ritrovarsi alle prese con una Bi- nasca 2, che avrebbe effetti nefasti per la realtà locale. In questi giorni è arriva- to l’altolà del sindaco Rodolfo Bertoli, ma riteniamo che anche i candidati re- gionali (e nazionali) debbano prendere posizione su un tema tanto importante per la realtà locale. editoriale Candidati, regionali e Binasca 2 Stefano Cornalba direttore i M Elezioni Candidati Ecco tutti i nomi pagina 5 La lettera Le “torte” dei cani Ora basta pagina 11 Il ricordo Angelo Turin Una mostra sull’artista? pagina 12 Tutte le novità dell’evento in programma il 29 marzo Pagina 6 - 11 Fiera del Perdono Si alza il sipario Lo speciale Bedoni Un grande uomo pagina 2-3-11 Chiesa Vescovo Il 20 maggio in città pagina 4 Sport Nuoto Quanti talenti pagina 15 A 93 anni muore il papà de- gli Scout, la città dice ad- dio ad un pezzo di storia. Fondatore degli Scout e di nu- merose realtà associative, Cesare Bedoni ha giocato un ruolo di primo piano nella Melegnano dell'ultimo sessantennio D omenica 20 maggio mon- signor Mario Delpini sarà a Melegnano, l’arcivescovo di Milano celebrerà una Messa solenne in basilica. L’annuncio del prevosto don Mauro Colom- bo: "La nostra città diventerà così una comunità pastorale" O ttimi risultati a Lodi per i nuotatori della PM Team di Melegnano, che hanno confermato una grande prepara- zione. Sono infatti numerose le vittorie e i piazzamenti nelle va- rie competizioni che li vedono impegnati In caso di mancato recapito inviare al CPO di Lodi per la restituzione al mittente previo pagamento reso. Rinnovo Abbonamenti Abbonamento ordinario 35,00 Sostenitore 50,00 per informazioni abbonati @ilmelegnanese.it

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  • quindicinale di informazione fondato nel 1967 • Anno LI • n. 3 • Sabato 10 febbraio 2018 • € 1.80

    ilMelegnaneseCinquant'anni con voi dal 1967

    Sono elezioni regionali, ma sembra-no comunali. Come scriviamo a pa-gina 5, infatti, saranno ben tre i me-legnanesi in corsa per un posto inconsiglio regionale: gli ex sindaci PietroMezzi e Vito Bellomo correranno il pri-mo per Liberi e uguali e il secondo perForza Italia, mentre la capogruppo di In-sieme per Melegnano Lucia Rossi sarà incampo con Lombardia progressista-Si-nistra per Gori. Ma c’è anche l’ex asses-sore Fabio Raimondo per Fratelli d’Ita-lia: il melegnanese Marco Rondini dellaLega correrà invece per la Camera deideputati.A tutti chiediamo di mettere in primopiano le esigenze della nostra città: apartire da quelle inerenti la viabilità, chesono tornate prepotentemente alla ri-balta. Complice il possibile raddoppiodella Melegnano-Landriano, la città ri-schia di ritrovarsi alle prese con una Bi-nasca 2, che avrebbe effetti nefasti perla realtà locale. In questi giorni è arriva-to l’altolà del sindaco Rodolfo Bertoli,ma riteniamo che anche i candidati re-gionali (e nazionali) debbano prendereposizione su un tema tanto importanteper la realtà locale.

    editorialeCandidati,regionalie Binasca 2

    Stefano CornalbadirettoreiM

    ElezioniCandidatiEcco tuttii nomi pagina 5

    La letteraLe “torte” dei caniOra basta pagina 11

    Il ricordoAngelo TurinUna mostra sull’artista? pagina 12

    Tutte le novità dell’evento in programma il 29 marzo Pagina 6 - 11

    Fiera del Perdono Si alza il sipario

    Lo speciale BedoniUn grande uomo pagina 2-3-11

    ChiesaVescovoIl 20 maggioin città pagina 4

    SportNuotoQuanti talenti pagina 15

    A93 anni muore il papà de-gli Scout, la città dice ad-dio ad un pezzo di storia.Fondatore degli Scout e di nu-merose realtà associative, CesareBedoni ha giocato un ruolo diprimo piano nella Melegnanodell'ultimo sessantennio

    Domenica 20 maggio mon-signor Mario Delpini saràa Melegnano, l’arcivescovodi Milano celebrerà una Messasolenne in basilica. L’annunciodel prevosto don Mauro Colom-bo: "La nostra città diventerà cosìuna comunità pastorale"

    Ottimi risultati a Lodi per inuotatori della PM Teamdi Melegnano, che hannoconfermato una grande prepara-zione. Sono infatti numerose levittorie e i piazzamenti nelle va-rie competizioni che li vedonoimpegnati

    In caso di mancato recapito inviare al CPO di Lodi per la restituzione al mittente previo pagamento reso.

    Rinnovo AbbonamentiAbbonamento ordinario 35,00 €Sostenitore 50,00 €per informazioniabbonati @ilmelegnanese.it

  • ilMelegnanese sabato 10 febbraio 2018 • numero 32

    Speciale BedoniilMelegnanese @ commenta su ilmelegnanese.itMelegnaneseil

    Il ricordo dei nipoti:“Ti vogliamo bene”

    Chiara, Erica, Lorenzo, Alessandra, Matteo, Angela,Bakary, Francesca, Silvia, Emma, Letizia

    “Passo lungo e ben disteso”, dicevi mentreci portavi sul sentiero. “Scegliete il vostroramo d’albero, che sia robusto ma legge-ro; guardate alla qualità del legno, vi accompagne-rà lungo la strada”. Tiravi fuori dalla tasca il tuo in-

    separabile coltellino svizzero e cominciavi adincidere scalfendo la corteccia, solco sicuro lungoil fusto. Ed era così che ognuno di noi aveva il suobastone personale, compagno di strada, ognunocon le iniziali, la simbologia, il profumo. Partigiano,

    Un super-nonnodal cuore d’oro

    capo scout, instancabile sognatore, papà e super-nonno. Il nonno dalla frase tagliente, ma mai giu-dicante, il nonno dal cuore grande e sempre acco-gliente.

    Instancabile sognatoreGrazie nonno per aver incarnato quell’esempio chevale più di qualsiasi lezione. Grazie per averci datoil tempo di salutarti negli ultimi giorni di sofferen-

    za. Grazie perché hai rispettato le nostre scelte an-che quando non le condividevi: ci hai sempre indi-cato la via, lasciandoci però liberi di fare da soli. Oratocca a noi guidare la nostra canoa: bussola in ma-no e orizzonti nuovi da scoprire. Non ci resta chepartire insieme, con il tuo esempio nel cuore, versomete diverse. Il tuo zaino è pieno, il nostro ancorada colmare; ma l’abbiamo in spalla e la strada cichiama. Buona strada nonno, ti vogliamo bene.

    Ci haisempreindicatola via

    Nella fotoil “Cesarino”con la sorella

    Annita e i bimbidelle scuole

    nel 2017 durante

    le celebrazionidel 25 Aprile

    Giovane partigiano alla ricerca della libertàAl servizio degli ultimi con i foulard bianchi

    Le tue figlie

    In questi giorni arrivando in ospedaleosservavo le montagne, le Prealpi, sul-le quali ci hai portate tante volte daadolescenti: noi a volte brontolando perla strada, col tuo zaino, lo zaino che ti haaccompagnato nella tua lunga vita. Papàuomo della Resistenza, del servizio, dellafede: ne hai attraversate di strade, da gio-vane partigiano alla ricerca della libertà,da scout in cima alle vette dove si puòtoccare il cielo con un dito o al serviziodegli ultimi con i foulard bianchi…Lapromessa nel parco di Monza, la prima

    Un mondo miglioreIl tuo grande sogno

    squadriglia di guide con tua sorella Annita,l’Agesci, la passione per l’Hebertismo, unaginnastica naturale, un metodo di vita el’impresa del Centro Scout: una vita vissutaal servizio dei giovani e della città. Unapassione profonda la tua, così scrivevi ri-cordando la tua promessa: “La genialità diBaden Powell è stata l’invenzione di unmetodo educativo che, attraverso il giocoe l’avventura, contribuisce alla realizzazio-ne di un mondo più giusto e fraterno”.

    Tenacia e tenerezzaCi colpivano la tua caparbietà, le infinitediscussioni, le sgridate perché c’era sem-pre qualcosa da migliorare, la tua tenacia etenerezza. La volontà di realizzare un cen-

    tro per i giovani sacrificando a volte la fami-glia, così dicevi, con la convinzione che dalloscoutismo dovessero nascere altre realtà: ilGem, la Polisportiva, la Croce Bianca, l’impe-gno in America Latina con padre Felice. Forsela battaglia più difficile l’hai combattuta conla morte di Lucia e quando se ne è andata lamamma, che hai amato teneramente e tenu-to per mano. Grazie papà, ora il tuo zaino èleggero: è giunta anche per te l’ora della libe-razione così desiderata il 25 aprile di 73 annifa e così attesa in questi ultimi tempi così dif-ficili. Attraverso il tuo sospiro, ancora una vol-ta ci comunicavi che la vita deve essere vissu-ta con dignità e passione per lasciare ilmondo un po’ migliore di come l’abbiamotrovato.

    La volontà di creareun centroper i piùgiovani

    Nella foto Cesare Bedoni con i ragazzi degli Scout

    Il presidente Ennio Caselli, il consiglio diret-tivo e le guide storiche amatoriali della ProLoco Melegnano esprimono il più sincerocordoglio per la scomparsa di Cesare Bedoni,partigiano, fondatore del gruppo scout diMelegnano, protagonista della storia recentedella nostra città. Ci onora il ricordo di quan-do, nel 2013, abbiamo avuto il privilegio diconferirgli il riconoscimento de “Il Perdona-to” (nella foto il momento della premiazionecon Caselli). Ennio Caselli

    Il cordogliodella Pro LocoMelegnano

  • ilMelegnanese sabato 10 febbraio 2018 • numero 3 3

    Speciale [email protected] ilMelegnanese

    Il ricordo del poeta Guido Oldani:“Era una presenza rassicurante”

    Guido Oldani

    Cesare Bedoni è stato il nostro caposcout, fondatore emblematico delmovimento nella nostra città. L’hoconosciuto, io dodicenne e lui pressap-poco quarantenne. Era un leader discre-to, in cui ravviso la tipologia del lombar-do buono, della quale avremmo unagrande necessità. La sua era una presen-za rassicurante, non un condottiero mauna stabilità che si proiettava benefica sudi noi alle prime armi della vita. Lo scou-tismo è stato per me (pur se ci ho trascor-so solo un quinquennio) uno strumentodi socialità, del quale meglio non sapreiimmaginare. Era un ecologismo ante lit-teram, un amore per la natura, dal piop-po gigante fino al più mite filo d’erba. Ri-cordo ancora la sua giubba che recavauno scudetto in cuoio.

    Leader discretoLombardo buono

    L’amore per la naturaForse simbolo delle aquile randagie, di cuifu esponente, che fecero vivere lo scoutismoai tempi della dittatura. O forse un segno diquell’hebertismo, metodica sportiva di edu-cazione naturalistica, di cui Cesare è statocampione. E quella volta in cui gli scout co-struirono un ponte di corde che traversavail Lambro? Difficile persino da immaginare,

    oggi. Pensando a lui, mi viene alla mente quelproverbio africano tanto caro a papa France-sco: I giovani sono veloci, ma sono gli anziania conoscere il cammino. Ora Cesare ha rag-giunto Felicina, che fu la mia maestra, e DonCarlo Grammatica, da cui appresi il senso dellamondialità, lui che ospitava preti di ogni con-tinente. Questo telegramma per il loro nuovopercorso.

    I giovanisono velocima glianzianiconosconoil cammino

    Nella foto Bedoni riceve

    il premio nazionaledegli Scout

    Scompare il papà degli Scout Una vita al servizio degli altri

    Stefano Cornalba

    Classe 1924, perun settantennioCesare Bedoni hagiocato un ruolo diprimo piano in molte-plici settori della vitalocale: sin da quando,

    non ancora 20enne,proprio in città fu unodei grandi protagonistidella Resistenza, tantoda ricevere qualcheanno fa la medagliad’oro dal ministerodella Difesa. Subitodopo la Liberazione, aMelegnano fondò gliScout, che sono sem-pre stati il grandeamore della sua vita.Per un sessantenniointere generazioni di

    Addio a Cesare BedoniUn pezzo di storia

    melegnanesi crebberoal suo motto, quel-l’Estote parati (Siatepronti, ndr) che neglianni l’ha portato in Po-lesine, nel Friuli e in Ir-pinia ad aiutare le po-polazioni locali vittimedi alluvioni e terremo-ti.

    Acli e Croce biancaA fine 2012, per i suoiquasi 70 di attività al-l'interno dell'associa-zione, fu premiato conla massima onorificen-za nazionale degliScout. Sposato per ol-tre 60 anni con FelicinaDel Corno, che gli die-de ben cinque figlie,negli anni l’infaticabile"Cesarino" è stato con-sigliere comunale, ad-detto sociale delle Acli,cofondatore della Cro-ce bianca e creatoredella Polisportiva Csm.Il Comune gli assegnòla medaglia d’oro,mentre nel 2013 rice-vette il Perdonato, di-ventando così il perso-naggio simbolo della

    Crebbeai valoripiù sanimigliaia di giovani

    Nella fotodel 2015

    Bedoni con lamedaglia d’oro

    ricevuta dal ministero

    della Difesa

    In 800 per l’ultimo saluto a Cesare Bedoni:"Sei stato un grande esempio di vita per tut-ti noi". Sono stati proprio i giovani dell’Age-sci, l’associazione fondata nel 1945 subitodopo la guerra, ad aprire il corteo (nella fotodi Nicolò Pizzi) che ha attraversato granparte di Melegnano dalla casa Scout allachiesa di Santa Maria del Carmine: è stato ilprevosto don Mauro Colombo a presiederei funerali concelebrati da monsignor Alfre-do Francescutto e da diversi altri sacerdoti.

    Spirito di servizio"Costantemente animato da uno straordi-nario spirito di servizio, Cesare ha lavoratoper una società più giusta e umana - ha ri-marcato durante l’omelia lo storico sacer-dote degli Scout don Alberto Mandelli -. At-traverso un’esistenza tanto intensa, si èprodigato per lasciare il mondo migliore dicome l’aveva trovato".

    “Sei statoun grandeesempio”

    In 800 ai funerali

    manifestazione per ec-cellenza di Melegnano.

    La morte di LuciaMa in una vita tantointensa non sonomancati neppure i mo-menti drammatici: apartire dalla tragediadel Natale 2004 quan-do, a soli 17 anni, la ni-pote Lucia Pozzi fu tra-volta da un Suv mentrecamminava in compa-gnia degli amici nelcuore della città. Lanotizia della sua morteavvenuta il 24 gennaioha destato profondocordoglio a Melegna-no, dove quella dei Be-doni è una famigliamolto conosciuta. "Peroltre un sessantennio,

    è stato una figura cen-trale per la realtà loca-le, che in lui ha semprevisto un sicuro puntodi riferimento - ha af-fermato il sindaco Ro-dolfo Bertoli -. Eccoperché la scomparsa diCesare Bedoni rappre-senta una grave perdi-ta per la nostra città".In questi giorni in tantine hanno ricordato lastraordinaria esistenzatutta vissuta al serviziodegli altri.

  • ilMelegnanese sabato 10 febbraio 2018 • numero 34

    In primo pianoilMelegnaneseilMelegnanese @ commenta su ilmelegnanese.it

    Monsignor Delpini arriva in cittàIl 20 maggio la Messa in Basilica

    In serena letiziae vivagratitudine

    Silvia Bini

    L’annuncio del prevostodon Mauro Colombo:“La nostra città divente-rà così una comunità pastora-le”. La data è quella di dome-nica 20 maggio quando, alle18 nella basilica di San Gio-vanni Battista, l’Arcivescovo diMilano monsignor Mario Del-pini presiederà una celebra-zione solenne partecipatadall’intera popolazione locale.“Ci prepariamo ovviamentead accogliere in serena letiziae viva gratitudine la visitadell’Arcivescovo, che avrà pe-raltro un significato impor-tante per la locale comunitàreligiosa - afferma il prevostodon Mauro -. Nel corso dellaMessa in basilica, la maggiorechiesa di Melegnano per sto-ria e tradizione, monsignorDelpini annuncerà ufficial-mente la nascita della comu-nità pastorale”.

    Padre del PerdonoAvviato nel settembre 2014, ilprogetto prevede una profi-cua collaborazione tra la par-rocchia centrale di San Gio-vanni e quelle di San Gaetanodella Provvidenza in zonaGiardino e di Santa Maria delCarmine a nord di Melegna-no. E’ nata così la figura di ununico parroco responsabile,che viene affiancato da unaserie di sacerdoti collaborato-ri: accanto al prevosto donMauro, oggi ci sono don Ser-gio Grimoldi nella parrocchiadi San Gaetano e don AndreaTonon in quella del Carminecon don Paolo Fontana, don

    biamo prepararci sin d’ora invista di un momento tanto si-gnificativo per la comunità lo-cale”. Nominato alla guidadell’arcidiocesi ambrosianada Papa Francesco nello scor-so mese di luglio, quella deiprossimi mesi sarà la primaMessa celebrata a Melegnanoda monsignor Delpini nelnuovo ruolo di Arcivescovo diMilano.

    “Padre del Perdono” - ribadi-sce don Mauro -: il riferimen-to è naturalmente alla Bolladel Perdono concessa a Mele-gnano dal Papa Pio IV il 20gennaio 1563, che rappresen-ta il motivo fondante dellagrande festa cittadina in pro-gramma il giovedì anteceden-te la Pasqua. All’appuntamen-to del 20 maggio mancanoancora quattro mesi, ma dob-

    Tonino D’Onofrio, don CarloMillefanti, il futuro prete donStefano Polli e il diaconoOlimpio Di Sisto. Ma è previ-sta anche una sempre mag-giore sinergia tra i diversi or-ganismi delle singoleparrocchie.

    Momento significativo“Quanto al nome della comu-nità pastorale, si chiamerà

    L’Arcivescovo a MelegnanoNasce la comunità pastorale

    Nella foto dello scorso settembre monsignor Delpini festeggiato dai fedeli di Melegnanopochi giorni dopo la nomina ad Arcivescovo di Milano

    Parroco a San Gaetano per 14 anniA 84 anni scompare don Meroni

    L’ultimo saluto a don Augusto:“Un prete vicino ai più deboli”

    Nella fotodon Augustonegli anni trascorsi in città

    Gino Rossi

    La notizia della scomparsadi don Augusto Meroni av-venuta martedì 30 gennaioè stata accolta con profondocordoglio a Melegnano, dove dal1980 al 1994 ha guidato la par-rocchia di San Gaetano dellaProvvidenza in zona Giardino.Sono stati tanti i fedeli della cittàche hanno partecipato ai fune-rali a Lentate sul Seveso, il paesenatale in provincia di Monza-Brianza. "Da sempre sensibile aiproblemi degli ultimi, era vicinoagli ammalati che visitava in ca-sa e in ospedale, ai bisognosi e aidiversamente abili - ricordano ifedeli di San Gaetano -. Nellanostra parrocchia ha valorizzatola formazione e l’impegno deilaici: attento alle esigenze dei ra-

    gazzi, ha creato l’oratorio comelo viviamo oggi, con un’attivitàdomenicale strutturata finaliz-zata alla crescita umana e cri-stiana".

    Giovani e oratorioDurante la permanenza a Mele-gnano, don Augusto ha datonuovo impulso alla società cal-cistica del Giardino. Ma del pe-riodo trascorso in città si ricor-dano anche la nuova sala dellacomunità, la cappellina, la ram-pa d’accesso alla chiesa di SanGaetano e il campetto da calcet-to all’interno dell’oratorio, il pri-mo realizzato sull’intero territo-rio. "Lo porteremo sempre nel

    SacerdoteappassionatoLo porteremonel cuore

    cuore come un sacerdote appas-sionato - concludono i fedeli diMelegnano -, capace di cammi-nare con i laici per la costruzio-ne di una Chiesa al passo con itempi".

    Il ricordo dei sacerdotiAnche i sacerdoti della città conil prevosto don Mauro Colombolo hanno ricordato nelle Messe esi sono stretti ai familiari in que-sto momento di dolore. Ordina-to prete nel Duomo di Milanodal cardinale Giovanni BattistaMontini il 28 giugno 1957, pro-prio l’anno scorso aveva festeg-giato i 60 anni di sacerdozio: do-po un anno di studi, il suoministero iniziò come vicarioparrocchiale prima a Gessate equindi a Melzo. Fu proprio a Me-legnano che prese il via l’espe-rienza di parroco, proseguita poia Usmate Velate: in Brianza ri-mase sino al 2009 quando, perraggiunti limiti d’età, continuòad offrire il proprio ministero nelsuo paese natale.

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    ilMelegnanese

    ilMelegnanese sabato 10 febbraio 2018 • numero 3

    In primo [email protected]

    L’albero della memoria, il ricordodei deportati e la mostra fotografi-ca. A 73 anni dalla liberazione delcampo di concentramento di Au-schwitz, sono stati diversi gli ap-puntamenti in occasione del Gior-no della memoria. Oltre ad allestireuna mostra fotografica che ha ri-percorso il dramma del fascismo el’orrore delle deportazioni, il 27gennaio Comune e Anpi hannoinaugurato in piazza Vittoria l’albe-ro della memoria. Si tratta di unluogo simbolico dedicato soprat-tutto alle giovani generazioni affin-chè ricordino chi si è battuto per lalibertà e ha rischiato la propria vitaper salvare quella degli altri.

    L’albero della memoria"Oggi è importante tenere viva lamemoria - ha affermato il sindacoRodolfo Bertoli - perché si colgono

    crescenti e sempre più preoccu-panti segnali di nazionalismi, vio-lenza e insofferenza alla democra-zia, che al contrario pone le sue basisu tolleranza, confronto e dialetticatra cultura e pensieri diversi”. Lamanifestazione ha visto la testimo-nianza di Gian Enrico Orsini, cheha commemorato con parole com-

    mosse il papà Mario deportato nelcampo di concentramento di Villin-gen. Il figlio Angelo ha invece ricor-dato Leo Lazzari, che si offrì addi-rittura come ostaggio di unacolonna armata dell’esercito tede-sco pur di salvare la popolazione lo-cale. Ma è stata ricordata anche lafigura di Cesare Bedoni.

    Il ricordodegli eroiUn dovereper la città

    Giorno della memoria

    Nella foto di Emilio Ferrari

    una fase della cerimonia

    Pietro Mezzi, Vito Bellomo e Lucia RossiTutti in corsa per un posto in Regione

    In corsa per regionali e politicheEcco tutti i candidati della città

    Nelle foto da sinistra l’ex sindaco Vito Bellomo in corsa perForza Italia,Lucia Rossi

    candidata conLombardia

    progressistaSinistra per Gori

    e l’aspirante deputato della Lega

    Marco Rondini

    Franco Schiena

    L’ex sindaco Pietro Mezzi manon solo: ci sono anchel’altro ex primo cittadinoVito Bellomo e la leader consiliaredi “Insieme per Melegnano” LuciaRossi. Sono loro i tre candidati diMelegnano alle regionali del pros-simo 4 marzo. Sul fronte delle po-litiche, invece, sarà il melegnane-se Marco Rondini a correre per laCamera dei deputati. Sono elezio-ni regionali e nazionali, ma in re-altà sembrano amministrative:per rendersene conto, basta dareun’occhiata ai banchetti duranteil tradizionale mercato domeni-cale, che vedono praticamenteimpegnati tutti i partiti politici.

    Ex sindaci in campoNelle scorse settimane il primo ascendere in campo è stato PietroMezzi: classe 1954, sindaco diMelegnano dal 1994 al 2002, as-sessore provinciale dal 2004 al2009, Mezzi correrà in provinciadi Milano per un posto in consi-glio regionale tra le file di Liberi euguali, la compagine che sostienela candidatura al Pirellone diOnorio Rosati. Sono invece arri-vate negli ultimi giorni le candi-

    dature di Bellomo e Rossi: classe1970, sindaco di Melegnano dal2007 alla scorsa estate, Bellomo sicandida in provincia di Milanoper un posto in consiglio regiona-le tra le file di Forza Italia, il partitoche sostiene l’aspirante governa-tore di centrodestra Attilio Fonta-na.

    Raimondo in pistaClasse 1968, leader in consigliocomunale di Insieme per Mele-gnano, Lucia Rossi corre in pro-vincia di Milano con Lombardia

    progressista-Sinistra per Gori, laformazione che appoggia il can-didato governatore Pd GiorgioGori. Ma della partita sarà anchel’ex assessore Fabio Raimondo:classe 1978, assessore a Melegna-no dal 2007 alla scorsa estate, l’extitolare a sicurezza e sociale saràin campo in provincia di Milanocon Fratelli d’Italia a sostegnodella corsa di Fontana.

    Le questioni localiIn ambito nazionale, invece, il me-legnanese Marco Rondini tenterà

    Vito Bellomo Lucia Rossi Marco Rondini

    di nuovo la scalata al Parlamento:classe 1968, deputato uscente,Rondini correrà per la Lega nellacircoscrizione Lombardia 1 per unposto alla Camera. Sul prossimonumero de “Il Melegnanese” tro-verete uno speciale con le intervi-ste ai candidati della città, a cuichiederemo in primis un impegnoconcreto per risolvere le maggioriproblematiche presenti sul terri-torio del Melegnanese. A partireproprio dalla questione legata allaviabilità, che nelle ultime settima-ne è tornata di stretta attualità.

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  • ilMelegnanese sabato 10 febbraio 2018 • numero 36

    In primo pianoilMelegnaneseilMelegnanese @ commenta su ilmelegnanese.it

    L’intervista esclusiva all’assessore Parrotta

    Fiera, su il sipario:“Ecco tutte le novità”

    Nella foto la Fiera

    degli anni scorsi

    Silvia Bini

    Èormai scattato il conto allarovescia in vista dell’eventoclou della città, che que-st’anno è in calendario per giove-dì 29 marzo. Ne parliamo con l’as-sessore alla partita GiacintoParrotta, tra le cui deleghe rien-trano proprio quelle alla Fiera delPerdono. "Partendo ovviamentedall’aspetto religioso dell’evento -sono le sue parole -, coniughere-mo storia e cultura, tradizione einnovazione". La maggiore novitàè rappresentata dalla centralissi-ma piazza Matteotti: dopo quasiun quindicennio, il padiglioneespositivo di Confcommercio la-scerà il posto alla Coldiretti. "Oltrealla fattoria didattica con i labora-tori per i più piccoli - continual’assessore -, la Coldiretti propor-rà degli stand espositivi sulla filie-ra con la vendita di prodotti a chi-lometri zero”.

    Ma le novità non sono finite qui…In castello la Pro Loco Melegnano

    presenterà una mostra su Pio IV,il Papa che il 20 gennaio 1563concesse la Bolla da cui tutto eb-be inizio, a cui verrà peraltro de-dicato un doppio spettacolo tea-trale.

    In piazza IV Novembre, invece…In questo caso è previsto il villag-gio delle mini-Ferrari per i bimbipromosso dalla Scuderia Ferrariclub di Lodi, a cui verrà affiancatal’esposizione di macchine agrico-

    le, piante e fiori. Sono invece con-fermate le associazioni in piazzaVittoria, le giostre in viale dellaRepubblica e in viale Lazio; oltrea quelle di associazione filatelico-numismatica e bonsai, alla palaz-zina Trombini è prevista la mostrafotografica dell’Università dellaterza età.

    Ci sono poi gli eventi nella zonadel castello…Nel fossato del maniero avremo

    gli antichi mestieri con cavalli epony per la gioia dei bimbi, che nelgiardino all’italiana troveranno ilaboratori dello Spazio milk. Nelcortile d’onore saranno presenti lemonoposto del team Riponi frescovincitore della Formula class ju-nior, mentre nella piazzetta Turinl’appuntamento sarà con la mo-stra del Circolo artistico. Il tuttocompletato dagli stand dei com-mercianti all’esterno dei proprinegozi.

    Quante saranno le bancarelle?La loro presenza sarà subordinataalle leggi sulla sicurezza. Sempre intema di Perdono, abbiamo dato ilvia libera all’istituzione del comi-tato Fiera proposto dalla leaderdella lista civica “Insieme per Me-legnano” Lucia Rossi. L’obiettivo èquello di coinvolgere quante piùrealtà possibili nell’organizzazionedell’evento clou di Melegnano.

    Coldirettiin piazzaMatteotti

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    [email protected]

    ilMelegnanese sabato 10 febbraio 2018 • numero 3

    Speciale scuola

    Tirocini in aziende e impreseVia all’alternanza scuola lavoro

    Monica Masoch

    In collaborazione con Conftrasporti e le impresedella filiera di logistica e trasporti, gli studentidella classe terza A Afm/Sia dell’istituto di istru-zione superiore Benini partecipano al progetto pi-lota di alternanza scuola lavoro LogisticaMente Life(Logistica intermodale flessibile ecosostenibile). Ilprogetto di durata triennale prevede un percorso in-terdisciplinare su un tema portante, quest’annorappresentato dalla “Via della seta”. Il percorso vadalla mappatura delle aziende presenti sul territorio

    alla lettura del Milione di Marco Polo, dallo studiodei contratti all’approfondimento di aspetti geopo-litici.

    Dai libri al lavoroIl Benini al top

    Curiosità e impegnoGli studenti si confronteranno con esperti e impren-ditori, visiteranno aziende e infrastrutture intermo-dali (quest’anno l’interporto di Trieste, hub strate-gico per i traffici merci tra i mercati dell’Europacentro orientale e il bacino del Mediterraneo). Effet-tuando nel periodo estivo tirocini curricolari in im-prese della filiera, avranno l’opportunità di speri-mentare sul campo quanto appreso a scuola.Contenuti e finalità dell’iniziativa sono stati illustratia studenti e genitori dal dirigente scolastico MarcoDe Giorgi con le docenti promotrici del progettoGiuseppina Garofoli e Monica Masoch.

    Innovazione e competenzaAll’incontro hanno partecipato Claudio Fraconti e

    Giovanni Consoli, rispettivamente vicepresidentee funzionario di Fai-Conftrasporto, che hanno re-so consapevoli gli studenti della valenza strategicadel settore per l’economia globale. Il vicepresi-dente Fraconti ha in particolare rimarcato la ne-cessità di studiare con curiosità e impegno per af-frontare le sfide del mercato del lavoro globale 4.0,che li vedrà partecipi di cambiamenti straordina-ri: ecco perché saranno indispensabili figure pro-fessionali sempre più competenti, preparate e di-namiche, in grado di trovare risposte innovativeche consentano di trasformare potenziali minac-ce in opportunità vincenti. All’iniziativa ha presoparte anche il membro del Lions Club Paolo Co-lombo, da sempre in prima fila per il mondo deigiovani.

    Mercato globale Rispostedinamiche

    Nella foto l’incontro durante

    il quale è statopresentato il progetto

    di alternanzascuola-lavoro

    Tra arte e romanticismoLo scoiattolo del Benini

    Elettra Capalbio

    Al Benini, tra i corridoi, volano baci. Idiscreti aspettano l’intervallo, i piùappassionati s’intravedono già alprimo cambio dell’ora: coppie d’innamo-rati che, mano nella mano, sgattaiolano trai corridoi in cerca di un “locus amoenus”che regali loro attimi d’intimità. I piùesperti, che conoscono ogni angolo dellascuola, passano inosservati e si danno ap-puntamento in laboratori sconosciuti,stanze segrete dimenticate dal mondo.Inesperti e spudorati, invece, s’acconten-tano d’imboscarsi tra gli angoli, gli anfratti,le insenature che ogni corridoio sa regalarea uno sguardo attento e sognatore.

    Sguardi sognatoriE poi abbiamo i timidi, che s’incrocianosulle scale, si scambiano sguardi, si rubanoun bacio. Svelti, tra un gradino e l’altro, perpoi riprendere la propria strada uno salen-do, l’altra scendendo la rampa. È un bacioche non rivela grandi promesse, non feri-

    Tra i corridoi volano i baci

    sce, non lascia segni sulle labbra: “bocca ba-ciata non perde ventura, anzi rinnuova co-me fa la luna”, scriveva Boccaccio. E tra i cor-ridoi del Benini vincono loro: i baci rubati,fugaci, quelli alla Doisneau, alla Fragonard.Vincono i baci di chi vince sempre, di chi èancora inconsapevole che amare è perderee perdersi. E sono belli, dolci, passeggeri inun’età, la nostra, in cui tutto passa.

    Dolci e fugaciEppure, in fondo al corridoio, si scorgono al-tri due amanti. Anche loro si baciano. Ma diun bacio diverso, inconsueto. Non ha nulladi effimero. Forse non dovrebbero. Forse sì.La loro è una scelta, una scommessa che po-trebbero perdere. Forse hanno già perso. Luinon le ruba alcun bacio: non ha la grazia ro-cocò di Fragonard, né la naturale serenità diDoisneau. A guardarli ricordano, piuttosto,un altro celebre bacio, simbolo indiscussodel Romanticismo italiano. Hanno paura.Somiglia a un addio, una rinuncia, ma sem-bra celare una promessa. Lui torna in classe.

    I discretiaspettanol’intervallo

    I più timidisi rubanoun bacio

    Nella foto di Alessia Cesati, IV B, due studenti del Benini

    Vuoi imparare ad usare Internet? Arriva-no i corsi gratis per gli over 60. Patroci-nato dal Comune di Melegnano e pro-mosso dall’istituto di istruzionesuperiore Benini, il progetto "Abc Digi-tal" è dedicato agli over 60, che avrannoproprio i ragazzi come professori d’ec-cezione. In tal modo avranno la possibilità di ap-prendere i segreti di Internet e dellenuove tecnologie per lo svago, la culturae i servizi. Il corso gratuito si terrà al Benini in vialePredabissi: per informazioni e prenota-zioni è possibile telefonare allo029836.225/240 e chiedere delle docentiPaola Goi o Monica Masoch o inviare unmail a [email protected].

    Corsi gratisdi computer

    Per gli over 60

    Lei lo segue con lo sguardo dalla finestra eentrambi pensano: chissà se si è più unititenendosi per mano o lottando da lonta-no. Al Benini nessuno lo sa.

  • ilMelegnanese sabato 10 febbraio 2018 • numero 38

    Le vostre storieilMelegnaneseilMelegnanese @ commenta su ilmelegnanese.it

    Per cinque anni, felici, la mae-stra Silvana Farina è stata l’inse-gnante di mia figlia e di tantitanti bambini. Noi conserviamoin casa la foto di classe dellaquinta elementare, dove si vedo-no 15 alunni, tra cui la mia Maria, sorridenti accanto alla lo-ro maestra. Io allora ero rappre-sentante di alunni e genitori al-l’interno della classe.

    Sicuri e protettiNel corso di quei 5 anni, non ho

    mai sentito nessunolamentarsi o dispia-cersi di qualcosa; af-fidavamo i nostri figlialla maestra Farina esapevamo che con leierano sereni, protetti,al sicuro!! So che tantialtri ragazzi sono statisuoi allievi: ormaigiovani uomini e gio-vani donne, di certonon la dimentiche-ranno mai.

    Maestra Silvana

    Che annistupendi

    Il ricordo

    Don Cesare, la Juve e la FieraIl geometra Miracoli si racconta

    Elettra Capalbio

    La gioventù in oratorio ela Melegnano di una vol-ta, la Fiera del Perdono eil futuro del castello. C’è tuttoquesto e tanto altro ancoranella chiacchierata conl’81enne geometra GiorgioMiracoli, che è una delle me-morie storiche della nostracittà.“Sono nato il 22 gennaio 1937in via Dezza nel cortile del Mi-racoli, dove vivo tuttora con lamia famiglia - racconta il geo-metra -. Mio padre si chiama-va Massimiliano, la mammaTeresa Tiranzi. Sono cresciutoall’oratorio di via Lodi con itanti ragazzi dell’epoca”.

    Chi erano i suoi amici?I fratelli Maraschi e i Radaelli,Goffi, Pierino Mombelli e tan-ti altri ancora. Giocavamo acalcio nella squadra dell’ora-torio: poi passai dapprimaall’Acquabella di Milano equindi alla Melegnanese, lasquadra della mia città. Nelfrattempo studiavo geometraal Carlo Cattaneo di Milano:non avevo ancora concluso

    gli studi e già lavoravo alla dit-ta Irta, per la quale preparaidei rilievi topografici sullesponde del Lambro da Mele-gnano a Vidardo.

    Dopo il diploma, invece…Iniziai la pratica dalle impreseBellomi e Massironi, ma lavo-rai anche per tre anni all’uffi-cio tecnico comunale con il

    Una vita da meregnanin

    geometra Zanga Catullo e il si-gnor Garioni. Allora il sindacoera il dottor Aristide Cavalli:dopo averci collaborato perdiversi anni, mi associai all’ar-chitetto Giorgio Bernini, con ilquale progettammo una buo-na fetta di Melegnano.

    Addirittura…Eravamo negli anni Sessantain pieno boom economico:nacque così il quartiere Giar-dino, oggi il più popoloso diMelegnano. In quegli annipoi, in collaborazione conl’architetto Gianluigi Sala,demmo vita al maxi-comples-so condominiale in piazzaPiemonte. Ma realizzammoanche le abitazioni di com-mercianti, artigiani e profes-sionisti.

    Nel frattempo conobbe la suadolce metà…Nel 1965 convolai a nozzecon Regina Maghini, dallaquale nacquero le nostredue figlie Francesca e Ro-berta. Ormai siamo sposatida più di mezzo secolo.

    Lei cosa vota?Sino a quando è esistita, laDemocrazia cristiana: sonosempre stato di centro. Og-gi, invece, vedo una granconfusione.

    Nella fotoil geometraMiracoli

    Donatella Berselli

    Il Perdono?E’ diventatala Fieradegli Obej Obej

    La sua squadra del cuore…Sempre e solo Juve. Da ragaz-zo il mio idolo era Omar Sivo-ri: poi sono passati Platini,Baggio, Del Piero e adesso Dy-bala, ma il primo amore nonsi scorda mai.

    Chi sono stati i suoi maestri?Oltre ai miei genitori, direi isacerdoti che hanno caratte-rizzato le varie fasi della miaesistenza: don Attilio Melli,don Cesare Amelli e monsi-gnor Alfredo Francescutto.Dal punto di vista professio-nale, invece, ricordo con pia-cere l’architetto Bernini e i fra-telli Piero e Eligio Bellomi.

    Com’è cambiata Melegnanonegli anni?Quando ero giovane io, parlia-mo di 50 anni fa, era la cittàdelle grande industrie, laMonti e Martini, la Broggi Izare la Saronio, che sono ormaicompletamente scomparse.Oggi, invece, è diventata laMelegnano del commercio edel settore terziario. La spe-ranza è rappresentata dallaSan Carlo, il colosso delle pa-tatine che potrebbe rilanciarel’occupazione.

    Oggi in città quali sono i po-teri forti?Direi i commercianti, che gio-

    cano un ruolo di primo pianoper l’economia locale.

    Gli architetti, invece?Forse lo erano qualche de-cennio fa: complice la crisi delmattone, oggi non è più così.

    Come valuta l’amministra-zione Bertoli?Si è insediata solo sei mesi fa,è ancora presto per giudicar-la. La speranza è che metta inatto le tante promesse dellacampagna elettorale.

    Quanto alla Fiera del Perdo-no…Negli anni è diventata semprepiù la fiera degli Obej Obej:sono davvero troppo le ban-carelle presenti nelle varie zo-ne del centro storico. La Fieradeve invece riappropriarsidella propria identità fatta diagricoltura, commercio e cul-tura. Ma sul punto mi lasci di-

    re ancora una cosa.

    Prego, faccia pure…Dal castello alla palazzinaTrombini passando per lechiese: penso che davveroMelegnano debba rilanciarela propria vocazione cultura-le.

    Cosa le ha insegnato una vitatanto intensa?In primis a rispettare le leggi,che sono fatte di diritti ma an-che di doveri. E poi la culturadel lavoro, che ho lasciato solotre anni fa. Agli inizi della car-riera mi alzavo alle 5 e tornavoa casa alle 10 di sera. Nei gio-vani di oggi, invece, non vedotutta questa determinazione.

    Adesso, invece, cosa fa?Il baby sitter dei miei tresplendidi nipotini. Come ve-de, insomma, non si finisceproprio mai di lavorare.

    Sono le 10 di un sa-bato freddo e piovo-so. Provenientedall’AssociazioneCombattenti e Re-duci, al Punto d’in-contro de “Il Mele-gnanese” riceviamola gradita visita diLuciana Poggiato(nella foto). Dal-l’aspetto minuto egrazioso, la vocechiara e inconfondibile, racconta della straor-dinaria passione per la scuola. Una volontàferrea la sua: un esercito di giovanissimi, isuoi scolari, la considerano un grande esem-pio di vita.

    Esempio di vitaNarra del gemellaggio Melegnano-Musso, l’ori-ginalissima iniziativa con gli studenti dellescuole che entusiasmò don Cesare Amelli. Ora,pensionata e nonna felice: negli anni ha rice-vuto la medaglia d’oro dal Comune e il Perdo-nato dalla Pro Loco Melegnano, il premio sim-bolo della Fiera. E’ proprio vero che iprotagonisti della nostra città non hanno età.

    Nilo Iommi

    PoggiatoProtagonistasenza età

    I profili di Iommi

    Nella foto i bimbi con la maestra Farina

  • ilMelegnanese sabato 10 febbraio 2018 • numero 3 9

    Fotonotizie [email protected]

    Nella Messa domenicale gli sposi di Melegnano hanno festeggiato con il prevo-sto don Mauro Colombo gli anniversari di matrimonio dai 5 ai 60 anni. Nelloscatto i coniugi che hanno celebrato i 55 anni di nozze, sui prossimi numeripubblicheremo le immagini di tutti gli altri festeggiati.

    Volontari dal cuore d’oro E’ festa grande per gli sposi

    E' nata l’associazione di coloro che hanno svolto il militare tra i bersaglieri. Mac’è anche l’assessore-generale Giacinto Parrotta che, proprio tra le file dei ber-saglieri, ha guidato diverse missioni di pace. Nello scatto del fotografo SalvatoreManiscalco, il brindisi con il sindaco Rodolfo Bertoli.

    Nasce l’associazione dei bersaglieri

    Giulia e Martina soffiano su 5 candeline. Tanti auguri dai nonni Umberto e Pi-nuccia.

    Tanti auguri!!!

    Caritas, San Vincenzo e Centro d’ascolto sempre in prima fila per le fasce piùdeboli della popolazione. Continua a gonfie vele la meritoria attività delle as-sociazioni impegnate nel sociale, che ogni mese distribuiscono un centinaiodi pacchi alimentari alle famiglie bisognose di Melegnano.

    Pasta-Armundi, che gran binomio

    Taglio dei panettoni con cioccolatini e biscotti, ma anche la musica che invitaalle danze una ventina di ballerini. Si apre col botto il 2018 del Centro anzianiall’ombra del castello Mediceo: tutto merito del binomio Pasta-Armundi, cheorganizza sempre una raffica di eventi. Nilo Iommi

    60 anni insieme Auguri Bianca!!!

    Alessandro Salvini e Giuliana Painellisposi da 60 anni. Tanti auguri da figli,parenti e amici.

    Auguri alla piccola juventina Biancaper i suoi 3 anni!!!

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    Milium NonumDirettore sanitario dott.ssa CINZIA PAVESI

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  • ilMelegnanese sabato 10 febbraio 2018 • numero 310

    Ricordi - NecrologiilMelegnaneseil @ commenta su ilmelegnanese.it

    Una struttura a disposizione dei familiari per essere più vicini al proprio caro con dignità e rispettoCASA FUNERARIA MILANO

    Piazza Federico Mistral, 9 - 20139 MilanoRogoredo FS, MM3, Passante Ferroviario

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    Inse

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    ni p

    ubbl

    icita

    rie

    Franco Francavilla

    di 79 anniNe danno il triste annuncio la moglie Gerardina, ifigli William, Simona, Diego ed Eleonora, le nuore,i generi, gli adorati nipoti, i fratelli, i cognati, i ni-poti con i parenti tutti. Quella di Francavilla erauna figura molto conosciuta a Melegnano: per ol-tre 40 anni, infatti, è stato uno storico ristoratoree pizzaiolo, arte di cui è stato tra i massimi pionieria Melegnano. In via VIII Giugno ha fondato il ri-storante-pizzeria dai Pugliesi 1 e 2, che oggi sonogestiti dalla figlia Simona con il genero Marco. Ma anche gli altri due figli hanno continuato latradizione di famiglia, che proprio in Franco ha vi-sto un grande precursore. William gestisce infattia Carpiano la pizzeria dai Pugliesi 3, mentre a ZeloDiego ha dato vita a Pazzi di pizza. “Proprio grazieal suo esempio - hanno ribadito commossi i fami-liari -, Franco è stato un grande maestro di vita pertutti noi”. Dal carattere solare, allegro e gioioso,con la battuta sempre pronta che conquistava iclienti, Francavilla è stato tra l’altro l’inventoredella pizza al tegamino.

    Salvatore Munafò

    di 71 anniCon profondo dolore, lo annuncia-no la moglie Luisa, l’adorata figliaMarzia, i fratelli Nino, Rosa, Pina eCaterina, i cognati ed i parenti tutti.

    Valentina Carena Gellera

    di 94 anniCon profondo dolore, ne dannoannuncio la figlia Maria, il gene-ro Giuseppe e l’adorata nipoteMonica.

    Emilia Cipollini Marziali

    di 92 anniNe danno il triste annuncio il figlioRoberto con Anna, le adorate nipo-ti Veronica con Paolo e Elena conDamiano, le pronipoti Giorgia eViola con i parenti tutti.

    Lidia Piatti Brambilla

    di 92 anniNe danno il doloroso annuncio lafiglia Maria Rosa con Carlo, Tarci-sio, Cecilia con Massimo, la nuoraRenata, la nipote Sabrina con Ales-sandro, i nipoti e i parenti tutti.

    Artemio Gatti

    di 83 anniNe danno il triste annuncio lamoglie Marisa, i figli Massimocon la moglie Sonia e Stefano, ilcaro nipote Fabrizio, i fratelli, lesorelle, i cognati, le cognate, i ni-poti con i parenti tutti.

  • 11

    Lettere [email protected]

    Info utili

    Comune di MelegnanoCentralino 02982081

    Carabinieri02 9834051

    Polizia Locale di Melegnano02 982082238 / 338 9787222

    Protezione Civile 02 98208402 / 329 2107748

    Ospedale Predabissi02 98051

    ATS 02 98114111

    Guardia Medica848800804

    Croce Bianca02 98230800

    Pronto Soccorso Predabissi02 98052249

    Inps 02 98849311

    Mea02 982271

    Pronto Intervento Gas800944170

    Pronto Intervento Acqua800175571

    Per la PubblicitàilMelegnaneseLIVIO REDAELLI339 6476775

    Turni Farmacie febbraio ‘18

    Turni farmacie febbraio 2018Giovedì� 1 Dezza, MelegnanoVenerdì� 2 Verri, S. ZenoneSabato 3 Brusa, ColturanoDomenica 4 Carpiano, Carpiano8,30/12,30 Dezza, MelegnanoLunedì� 5 Comunale, VizzoloMartedì� 6 Gaspari, Cerro LMercoledì� 7 Comunale, Cerro L.Giovedì� 8 Dezza, MelegnanoVenerdì� 9 Brusa, ColturanoSabato 10 Gelo, DresanoDomenica 11 Petrini, MelegnanoLunedì� 12 Comunale, VizzoloMartedì� 13 Balocco, MelegnanoMercoledì� 14 Brusa, ColturanoGiovedì� 15 Petrini, MelegnanoVenerdì� 16 Gelo, DresanoSabato 17 Dezza, MelegnanoDomenica 18 Comunale, Cerro L.8,30/12,30 Giardino, MelegnanoLunedì� 19 Carpiano, CarpianoMartedì� 20 Balocco, MelegnanoMercoledì� 21 Giardino, MelegnanoGiovedì� 22 Petrini, MelegnanoVenerdì� 23 Verri, S. ZenoneSabato 24 Comunale, VizzoloDomenica 25 Balocco, MelegnanoLunedì� 26 Carpiano, CarpianoMartedì� 27 Gelo, DresanoMercoledì� 28 Giardino, Melegnano

    Gentile direttore,in pochi anni il numero di coloro che possiedono un cane è cresciuto adismisura. Bisogna fare attenzione ai bisogni lasciati sui marciapiedi,spesso serve fare lo slalom. Perchè essere maleducati sembra una cosagiusta.Mai fare un'osservazione a lor signori, hanno il diritto di fare quelche vogliono. Le museruole per quelli di taglia grande? Barzellette. E chidovrebbe fare rispettare la legge? Saluti Alessandro Crotti

    Caro Crotti,lei solleva un questione di stretta attualità, che in questi mesi ci è stata se-gnalata da diversi melegnanesi. Ovviamente i nostri amici animali sono ibenvenuti. Prima di possederli, però, i loro padroni dovrebbero rendersiconto delle responsabilità che si assumono. Tra le quali c’è ovviamente quel-la di raccogliere le “torte” (avete capito) lasciate su strade e marciapiedi.Potrebbe sembrare forse una questione di poco conto rispetto a problemidi ben maggiore gravità. Ma sono proprio queste le cose che balzano all’oc-chio (è il caso di dirlo) della gente in giro per Melegnano. Non sta certo anoi dare indicazioni di questo tipo, non ne abbiamo né le competenze néle capacità, ma forse la polizia locale potrebbe effettuare controlli in questosenso. Magari verificando semplicemente il possesso da parte dei proprie-tari di tutto l’occorrente per la raccolta delle “torte”. L’intento non deve esserepunitivo, è una battaglia di (piccola) civiltà. S.C.

    “Torte”dei caniSlalomin città

    Lettere al Melegnanese

    La pillola di Frank

    Vi invitiamo a scrivere letterebrevi. La redazione si riserva

    il diritto di tagliare osintetizzare i testi. Le lettere

    vanno inviate alla [email protected]

    PadiglioneLa rinunciaarriva da noiGentile direttore,in vista della Fiera del Perdonodel prossimo 29 marzo, siamostati noi a rinunciare al padiglio-ne espositivo in piazza Matteotti.La convenzione per la gestionedegli spazi è scaduta l’anno scor-so. Considerate anche le nuovenormative in tema di sicurezza,già nei mesi scorsi avevamo co-municato all’amministrazione ladecisione di fare un passo indie-tro. Attraverso l’organizzazione diconcorsi ed eventi, comunque,anche quest’anno parteciperemoattivamente ad un appuntamen-to tanto importante per la realtàdi MelegnanoIl direttivo di Confcommercio

    Gli ultimigiornidi Cesare Gentile direttore,ho conosciuto Cesare Bedoniquando ero già adulta. Da giova-ne abitavo a Mairano, dove degliscout non c’erano tracce. Poi nel1977 siamo venuti a vivere a Me-legnano: l’ho incontrato ma sem-pre indirettamente, sentendoneparlare dalla mamma, da mio fra-tello Marco e dall’attuale moglieMaria Teresa, che hanno entram-bi alle spalle diversi anni di scou-tismo. L’incontro con lui, quellovero e proprio, quello fisico, è re-centissimo: risale al suo primo ri-covero in Medicina C nel gennaio2017. E poi nei suoi ultimi giorniin ospedale, che secondo me so-no stati un po’ troppo lunghi.Certo c’è stato il tempo per le fi-glie e la “caldissima” famiglia diprepararsi ad un evento così im-portante e meritevole di dignitàquale è la morte. Ci sono stati giorni e notti in cui“condividere e rivivere i ricordi,dire addio, perdonare ed essereperdonati, dire le cose che an-

    drebbero dette. Dobbiamo par-larci più che possiamo: quandouno di noi morirà, ci saranno co-se di cui l’altro non riuscirà maipiù a parlare con nessuno” (IonaHeath Modi di morire Bollati Bo-ringhieri 2008). Ma anche giornie notti lunghi, poveri di sonno,certamente difficili da trascorrerein una stanza a tre letti in ospeda-le: nonostante le tante attenzionidel personale di turno, si vorreb-bero un’intimità, un silenzio, unatranquillità che non sempre ci so-no. E a proposito di questi giorni,c’è una cosa che mi ha colpitomolto, una cosa bella. Nella stessa stanza, nel letto vici-no, c’era un altro signore, con cuiCesare e i familiari hanno condi-viso l’agonia. Se ne è andato qual-che giorno prima; al momento diaccompagnarlo in camera mor-tuaria, ci siamo salutati ed ancheabbracciati: sembrano impossi-bili gesti simili in momenti così,ma talvolta accadono. Sorriden-domi, la figlia, il figlio e la mogliehanno detto che una cosa positi-va c’era comunque stata: cono-scere la bella famiglia di Cesare econdividere con loro tante ore.Due, tre giorni dopo, facevo lanotte. Verso le 23, nel corridoioormai silenzioso e vuoto illumi-nato dalla bianca luce al neon, ri-trovo i familiari del paziente de-ceduto: parlano con Angela, unadelle figlie di Cesare. Sorridendomi dicono: “Siamo venuti a vede-re come stavano. Eravamo preoc-cupati per loro”.Manuela Poggiato

    Eco-furbiin centroOra bastaGentile direttore,ma è mai possibile che il secondotratto di via Castellini nel cuore diMelegnano sia diventata una verae propria discarica a cielo aperto?Oltre alle reti e alla testiera di unletto, nelle notti scorsi gli eco-fur-bi hanno abbandonato addirittu-ra una frigorifero.

    Futuro e elezioniI nostri giovaniGentile direttore,manca meno di un mese alle elezioni: macome andrà a finire? Il “popolo della piaz-za” vorrebbe abbassare lo stipendio deiparlamentari per dare qualcosa in più a chine ha bisogno. Prevale, almeno così si dice,la voglia di non andare a votare. Al terminedegli studi, i giovani vorrebbero un lavoroche garantisca loro un futuro certo: ma c’èanche chi desidera emigrare perché (ma-gari sbagliando) crede poco al nuovo cheavanza. Sono stanchi delle continue promesse tipi-che della campagna elettorale: ma dovetrovano le risorse, è la domanda ricorrente,per mantenerle tutte? Si può ridurrel’astensionismo solo promuovendo pro-getti di forte cambiamento, chiari, alterna-tivi alle attuali gestioni di potere: quanto aicandidati, invece, devono essere credibili edotati di riconosciuta capacità di analisi.Per recuperare l’astensionismo, insomma,non bisogna portare in tavola le solite mi-nestre riscaldate.

    ilMelegnanese sabato 10 febbraio 2018 • numero 3

    Non più tardi di un paio di setti-mane fa, invece, avevano scarica-to una stufa a gas, un forno a mi-croonde, una poltroncina e unpaio di lampade. Potrebbe quinditrattarsi sempre della stessa ban-da: ma non è proprio possibile fa-re nulla per porre fine ad unoscempio simile nel pieno centroabitato della città?Gli abitanti di via Castellini

    CimiteroQuanticrateriGentile direttore,possibile che nessuno si è accortodella situazione in cui versa il par-cheggio del cimitero? Buche chesembrano crateri: territorio diMelegnano o Beirut ai tempi dellaguerra? Vero che è solo un parcheggio, masono anni ed anni che nessuno hamesso nemmeno una toppa.

    C.A.

  • ilMelegnanese sabato 10 febbraio 2018 • numero 312

    ilMelegnaneseil @ commenta su ilmelegnanese.itCultura

    Melegnaneseilquindicinale di informazione fondato nel 1967

    Editrice Melegnanese S.C a R.L.Reg. n. 67 del 12.02.1968 Tribunale di [email protected] Presidente: Alberto [email protected] Responsabile: Stefano [email protected] Service editoriale: Oltre S.c.a.r.l. [email protected]: [email protected] abbonamenti:Annuale ordinario �35,00 Sostenitore �50,00 daversare presso: Buona Stampa di S. Giovanni,Buona Stampa Carmine, Buona Stampa S. Gaetano, Libreria Mondadori MelegnanoPunto d’Incontro in piazza AssociazioniConto corrente postale n. 42831206intestato a Cooperativa Editrice Melegnanesevia dei Platani 2 MelegnanoBonifico bancario intestato a Editrice Melegna-nese scrl IBAN: IT46V0311133380000000011400 in-dicando nella causale nome cognomeindirizzo dell’[email protected] Arti Grafiche Bianca&Volta Via delSantuario, 2 Truccazzano Spediz. Abb. Post.45% art. 1 Legge 46/2004 – Lodi. In caso di mancato recapito inviare al CPO di Lodi perla restituzione al mittente previo pagamento reso.

    Prossime usciten.4 in redazione 14/2/2018in edicola 24/2/2018n.5 in redazione 21/2/2018 in edicola 3/3/2018

    L’appello della figlia:“Una mostra sul Turin”

    Stefano Cornalba

    “Il grande Angelo Turin, un artistada riscoprire”. E’ questo l’appellodella figlia Angela e de “Il Mele-gnanese”, di cui proprio il pittore è statotra i massimi collaboratori. Nato a Dresa-no nel 1929, il Turin è morto nel 2001 aMelegnano, città nella quale è semprevissuto. Sebbene fosse un artista di famainternazionale, infatti, ha mantenutoinalterato l’amore per la sua città, comeha avuto modo di rimarcare l’amico epoeta Guido Oldani. “Angelo Turin è statoun piccolo miracolo per questa cittadina- sono le sue parole -: l’ha amata al puntoda restare a viverci. Ha risolto così il pro-blema che si pone all’artista provenienteda un centro medio-piccolo: di questogliene saremo eternamente grati. E’ natocon nelle mani il senso della figura uma-na: la sua matita o il gessetto, o il pennel-lo grondante pittura, assaltavano la telacome una bacchetta per la direzioned’orchestra serpeggia l’aria a dirigere unafuga per organo o dei capricci intemeratiper violino”.

    Piazzetta in centroAutore di mostre a Parigi e Roma, Londrae Milano, il pittore ha sempre abitato conla famiglia in zona Giardino a Melegna-no, dove ha esposto in decine di mostrein castello e alla Scuola sociale in via Mar-coni. E poi chi in città non possiede unquadro di Angelo Turin? “E’ bello, ma so-prattutto giusto, che gli abitanti di Mele-gnano abbiano alle pareti dei lavori di Tu-rin - afferma ancora Oldani -. La suapittura è un elemento naturale di questacittà, che si è insediato con discrezione,senza clamori, non vedendoli, nonamandoli. Così se ne è andato Turin,quando ci pareva troppo presto…Conti-nuiamo ad essergli debitore di pittoricagratitudine”. Partendo proprio da questopresupposto, a 17 anni dalla morte avve-nuta il 21 aprile 2001, la figlia Angela e “IlMelegnanese” rilanciano sulla necessitàdi riscoprire la figura di Turin.

    Pittorica gratitudine“Nel 2008 gli è stata dedicata una piazzet-ta in centro città: per non parlare delledecine di quadri appesi alle pareti dellecase di Melegnano - afferma proprio An-

    Un artistada riscoprire Victor Cos

    Il primo singolo

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    Primo singolo strumentale per il chitar-rista di Melegnano Vittorio Cossu (nellafoto), in arte Victor Cos. In uscita allametà di gennaio, il brano "Black andstar” è distribuito sui vari digital store eper chi lo vorrà su richiesta in formatocd. La passione di Vittorio per la musicanasce sin da piccolo.

    Vittorio CossuDopo tanti anni a suonare brani di altri,decide di dar vita ad un singolo stru-mentale tutto suo. Tutto questo graziealla collaborazione con il liutaio e ami-co Omar Marco Viola, che ha creato perVittorio una serie di stupende chitarre.Il resto è storia di questi giorni, quandoCossu debutta con il primo singolo.

    gela -. A livello pubblico, però, l’impres-sione è che le sue opere siano progressi-vamente finite nel dimenticatoio. Eccoperché rilancio sull’organizzazione diuna mostra con i suoi quadri: forse per laFiera del Perdono (quest’anno in pro-gramma per il 29 marzo ndr) siamo in ri-tardo, ma sarebbe bello ricordare papà inoccasione dell’anniversario della morte.Perché, come riportato da un articolopubblicato proprio sulle colonne de “IlMelegnanese”, era solito dire all’adoratamoglie Noemi: “Le mie tele parlerannoper me: se portassero in giro per il mon-do i miei quadri, sarebbe come se mi por-tassero con loro”.

    Nella foto sopra il disegno di AngeloTurin apparso su “Il Melegnanese” del Perdono 1998: un ragazzo libera un volo di colombe davanti alla Basilicadi San Giovanni Battista, quasi il simbolo di una libertà d’espressionealla quale il Turin si è sempre attenuto con straordinariacoerenza. Sotto un primo pianodel pittore

    Chitarristadi Melegnano

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    Tra i massimicollaboratoridel nostroMelegnanese

  • ilMelegnanese sabato 10 febbraio 2018 • numero 3 13

    [email protected]

    13

    Cultura - Storia Melegnanese

    Nel Cinquecento il prevostoBattista Pavesi (1527-1570) rite-neva intollerabile il gioco delpallone di fronte alla chiesaparrocchiale (l’attuale basilicandr) di San Giovanni Battista:ecco perchè l’ostacolò appel-landosi direttamente alla vo-lontà dell’arcivescovo CarloBorromeo e ai decreti del con-cilio di Trento. Nei giorni festivi e feriali, a Me-legnano era consuetudine darvita a partite di pallone che sigiocavano normalmente in unangolo della piazza proprio difronte alla residenza medicea epoco distante dalla facciatadella chiesa parrocchiale. Per la vicinanza al luogo di cul-to dello spazio riservato al gio-

    La chiesae il giocodel calcio

    Pillole di storia

    Nella foto San Carlo Borromeo

    co, il divertimento del palloneera causa di non lieve disturboper il regolare svolgimento del-le funzioni religiose.

    L’ira del prevostoI giocatori accompagnavano iloro movimenti, già di per sé ru-morosi, con urla e strepiti con-citati; la palla doveva essere col-pita con violenza per esseresospinta fino a segnare il punto.Secondo il parroco il rumore eratanto fastidioso da impedire lacelebrazione delle funzioni. Do-po essere intervenuto per la so-spensione del gioco almeno du-rante le giornate festive, ilprevosto volle informare il vica-rio generale della diocesi. Di-chiarandosi solidale, il vicariogli fece quindi pervenire un’inti-mazione scritta, che ordinava lasospensione del gioco nei giornidi festa minacciando adeguatepene canoniche.

    Marco Carina

    Figura simbolo dei Promessi SposiIl legame con la nostra città

    Ernesto Prandi

    Senza dubbio Fra Cristo-foro è uno dei personaggipiù importanti dei Pro-messi Sposi. In lui il Manzonicrea il suo ideale etico-religio-so, attraverso il quale rappre-senta valori positivi comel’umiltà, la carità, il perdono,il rigore morale, l’assenza dicompromessi. Questa straor-dinaria figura non è un perso-naggio inventato: come perdiversi altri protagonisti dellastoria, l’autore prende spuntoda vicende storiche reali, inquesto caso da un frate cap-puccino realmente esistitoche presenta varie assonanzecon Melegnano. Vediamo co-me. Nella prima stesura delFermo e Lucia il Manzoni in-dica la provenienza del nostrofrate, poi sostituita con gliasterischi nell’edizione defi-nitiva: “Padre Cristoforo daCremona era un uomo di cir-ca sessant’anni…”. E’ proprioda questo indizio che lo stori-

    co Luchini indaga sull’originedel personaggio. Nel 1568 aCremona nacque effettiva-mente un certo Ludovico Pi-cenardi, che rispecchia il per-sonaggio manzoniano sia

    Fra Cristoforoa Melegnano

    nella gioventù nobile e tem-pestosa sia nella maturataconversione.

    Nel 1614 in cittàQuesto personaggio real-mente esistito potrebbe esse-re il Padre Cristoforo da Cre-mona, che nel 1614ritroviamo nell’antico e sop-presso convento di San Fran-cesco a Melegnano, dove sipropose all’arcivescovo diMilano la sua ordinazione asacerdote. Nel 1630 morì cer-tamente nel lazzaretto di Mi-lano “havendo servito conmolto fervore di carità etesempi religiosi ai poveri ap-pestati”, come racconta PaoloBellezza nel suo intervento

    Nella fotoil Fratein una stampa dei PromessiSposi

    Lo ritroviamonell’anticoconvento San Francesco

    alla settimana manzoniana nelprimo centenario dei PromessiSposi. Si tratta di una sfumatu-ra importante, una traccia me-legnanese ai margini del gran-de romanzo: ma èanche vero che il Man-zoni ha tratto da lui so-lo l’ispirazione inizialelasciando alla sua arte,al suo “verosimile”, lacompleta realizzazionedel personaggio “con lecaratteristiche di molti,ma l’intima personalitàdi nessuno. Padre Cri-stoforo è se stesso cosìcome è stato creato,aderente alla realtà eubbidiente all’illumi-nazione dell’arte”.

    La Valery Fréres & C.ieera una Compagnia Fran-cese di navigazione, che nell’Ottocento svolgevai propri affari lungo la linea costiera italiana.Fondata a Bastia in Corsica nel 1840, oltre ai pas-seggeri trasportava mercanzie di ogni genere,compresa la posta, avendo ottenuto le opportu-ne autorizzazioni. La lettera che vi mostriamo(nella foto) è datata 7 giugno 1868 ed è stata im-postata nell’apposita cassetta di bordo a Civita-vecchia con destinazione Genova.

    Datata 1868E’ affrancata con una coppia verticale di franco-bolli da 10 centesimi arancio vermiglio emessidallo Stato Pontificio. Reca su un lato il timbroVia Mare. Nel primo periodo di emissione deifrancobolli pontifici in centesimi, le lettere in-viate in territorio italiano dovevano essere af-francate. Ma non presentate all’ufficio postaleperché i francobolli dovevano essere annullatinella località di arrivo. A Genova, però, i franco-bolli pontifici rimasero privi di annullamento al-meno fino al 1869. La lettera è indubbiamenterara e molto ben conservata.

    GianEnrico Orsini

    La letterararissima

    La scoperta di Orsini

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  • ilMelegnanese sabato 10 febbraio 2018 • numero 314

    SportilMelegnaneseilMelegnanese @ commenta su ilmelegnanese.it

    Ecco un documento inedito

    Massimiliano Curti

    Per un amante del calcio, la parola"rete" ha un solo ed entusiasmantesignificato: il goal. Ma l'avvento glo-bale di Internet ha messo a disposizionedei calciofili la rete informatica, tra le cuiinfinite maglie è spuntato un documentostorico del calcio cittadino. Custodito nelmuseo del Fiorenzuola calcio, il manife-

    sto (nella foto) annuncia l'incontro dicalcio del 25 novembre 1945 allo stadiodi Fiorenzuola valevole per il campio-nato di serie C. E' curioso notare come ilnome degli ospiti sia stampato in modoerrato: non compare la scritta “U.S. Me-legnanese”, ma quella un po’ “confiden-ziale” Melegnano. Sul perché si sonoformulate le più curiose, intriganti e sva-riate ipotesi. Qualche esperto collezioni-sta ha ipotizzato che gli stampatori diFiorenzuola volessero risparmiare duecaratteri: molto più probabilmente, in-vece, chi pubblicava i manifesti ha ba-dato più alla sostanza che alla forma.Come ben sanno i tifosi storici del clubrossoblù, la Melegnanese era appellata incittà con il più confidenziale e bonarionome de "El Meregnan" oppure "el Me-legnan" al di fuori dei confini comunali.

    Il Melegnano in serie CLa storia del calcio in città

    Nella foto il manifesto stampato in modo errato

    Storiad’altritempi

    I 90 anni della Melegnane-se, oggi Asd Real Melegna-no 1928, saranno celebraticon una mostra fotograficaed un libro che ripercorre-rà, anche attraverso le testi-monianze del nostro gior-nale, quasi un secolo di vitadella gloriosa società rosso-blù. Il giornalista Andrea Gras-sani (nella foto), che ormaida vent’anni segue la squa-dra sulle colonne de Il Cit-tadino e sugli schermi diMelegnano Web TV, sta rac-cogliendo tutto il materiale:“Faccio appello a chiunquevoglia portare la propria te-stimonianza attraverso fotoo documenti - sono le sueparole - per arricchire il piùpossibile un lavoro che sipreannuncia faticoso maaffascinante”.

    Chi avesse del materiale puòcontattare Grassani alla [email protected]

    Un libro sullaMelegnanese

    Natale post-bellicoEcco perché i dirigenti del Fiorenzuolahanno pensato che gli avversari di quelladomenica di fine novembre, ad un meseesatto dal primo Natale post-bellico, fos-sero quelli del Melegnano e non dellaMelegnanese. Ma chi erano i protagonistidi quella Melegnanese? Il presidente erail geometra Giuseppe Gandini, affiancatodal vice presidente Egidio Rossi; tra i di-rigenti non poteva mancare Virginio Ole-otti: in quella partita, che si ricordaancora oggi per via del manifesto, sce-sero in campo Zucca, Salvadeo, Intra, Ro-vellini, Ceriani, Cei, Corrada, Scorsetti,Rotta, Battaini, Aliprandi, Merli, Bottoni,Carelli, Danelli, Omini, Cavioni, Moro-sini, Gritti, Cremascoli e Mantovani. Macome finì quella stagione? La serie C del-l'epoca era molto differente da quella at-tuale: molte società avevano sede in cittàe paesi semi-distrutti dagli eventi bellici.

    Nono posto finaleLa nazione calcistica venne dunque di-visa tra alta Italia e centro sud: nella sta-

    gione 1945-1946 la Melegnanese fu inse-rita nel campionato di serie C girone Hdell'alta Italia, a cui erano iscritte com-plessivamente 12 squadre. Alla fine lasquadra rossoblù si classificò al nonoposto con 19 punti (erano previsti 2 puntiper la vittoria), frutto di 8 vittorie, 3 pa-reggi e 11 sconfitte. Nelle 22 partite dicampionato la Melegnanese realizzò 43reti subendone 47. In quella stagione gliavversari furono (in ordine di classifica)Stradellina (31 punti), Trinese (29), ProBroni (26), Medese (25), Derthona (25),Codogno (24), Fiorenzuola (23), Olubra(22), Fidenza (17), Sant'Angelo (15) e So-resinese (6). Scorrendo i nomi della clas-sifica, colpisce la distanza di alcunetrasferte rapportate alla metà degli anniQuaranta, quando possedere un mezzodi trasporto non era scontato come oggi.A 90 anni esatti dalla nascita della Mele-gnanese, di cui l’attuale Real Melegnanoè di fatto la continuazione, questa è unavicenda curiosa e d'altri tempi, in cui ilcalcio si interseca con la storia riportatadai libri.

    L’affascinante storia di Mario Sartorio

    Il campione nel cassettoCorridore del Moto club

    Nella foto in primo piano

    da sinistra Mario Sartorio

    e Peppino Confalonieri

    Luciano Passoni

    Io e Luigia ci conoscevamogià prima di nascere. Tuttomerito della grande amici-zia dei nostri genitori, in par-ticolare dei nostri papà. Dueuomini, due camionisti, gio-vani di una generazione conl’adolescenza rubata dallaguerra. Poi tante speranze etanta energia per ricostruireun Paese, una nazione, nelprogresso e nel benessere dicui godiamo ancora oggi: for-se noi, figli e nipoti, non glie-l’abbiamo mai riconosciutoabbastanza. Oggi è attraversoi social che quattro foto, spun-tate da un cassetto ed appese

    ad una parete, ci hanno ripor-tato uno tsunami di nostalgia,ricordi ed emozioni. Luigia lepubblica ed io ritrovo stupitoil grande amico di mio padre.

    Lavoro e famigliaQuell’uomo buono e genero-so che prendeva in braccio ilbimbo dell’amico, mentre at-tendeva di riempire l’allegriadi un incontro con ottime fet-te di salame stese fresche sultagliere e il bicchiere di unrosso che aveva ancora in sé ilprofumo dell’uva. Un’amici-zia nata nelle difficoltà delDopoguerra affrontate con laconsapevole serenità che lavoglia di vivere e lavorareavrebbe portato loro solo cose

    buone. Due punti inossidabilili vedeva idealmente uniti: illavoro e la famiglia. E’ così checon umiltà e pazienza costrui-scono il loro futuro. Mario col-tiva anche una passione, gra-zie alla quale ho incontrato dinuovo Luigia. Alcune fotopubblicate su un social incon-trano il mio interesse proprioin previsione della pubblica-zione sulle storie motoristichedi Melegnano.

    Viso forte e dolceIncredibile vedere che Marioapparteneva a pieno titolo aquesta storia. Per pura passio-ne faceva gare di regolarità evelocità con il Moto Club Me-legnano. Tutte competizioni

    su circuiti cittadini e stradeaperte al traffico: ogni volta asfiorare i paracarri e gli alberiche ne limitavano la visuale.Poi la famiglia e il lavoro pre-sero il sopravvento: come pertanti, le moto e le gare finiro-no in fotografia sull’album deiricordi. Una vita “normale”, lestrade affrontate con un mez-zo molto diverso, una moglieadorata e i figli speranza di un

    futuro roseo. Così non sarà:Mario lascerà questa vitatroppo presto, il vuoto sarà in-colmabile. Resta scolpito im-mutabile nel cuore di familiarie amici quel viso forte, dolce esorridente. Lo rivediamo cosìin quelle foto che hanno lamagia di riportarci ai ricordipiù belli. La potenza di uncampione, di un uomo e di unpadre.

    Scritto daAndrea Grassani

  • ilMelegnanese sabato 10 febbraio 2018 • numero 3 15

    Sport [email protected]

    Gli allenamenti nella palestradel maestro Maddaloni

    Andrea Grassani

    Gli allenamenti a Scampia con ilmaestro Gianni Maddaloni e l’ot-timo terzo posto in gara di AliceGiannuzzi. Eventi a raffica per il judo clubKen Otani di Melegnano: accompagnatidal presidente Stefano Surdo, gli atletiAlice Giannuzzi e Filippo Caperdoni han-no partecipato ad una serie di allena-menti nella palestra “Star Judo Napoli”del maestro Gianni Maddaloni, durante iquali hanno arricchito il proprio bagagliotecnico, fisico e mentale. Considerata trale migliori a livello nazionale, la palestradi Maddaloni vanta nel suo palmares deicampioni olimpici: a partire ovviamenteda Pino, il figlio di Gianni (oggi allenatoredella Nazionale dei non vedenti) meda-glia d’oro a Sydney 2000.

    Rispetto e legalità“Abbiamo conosciuto campioni chestanno lavorando in vista delle Olimpiadidi Tokio 2020 - conferma proprio Surdo -. Le regole del maestro, che abbiamo fattonostre, sono poche ma ben precise: ri-spetto, amicizia e soprattutto legalità. Da

    Nel regno del judoKen Otani in volo

    circa tre anni, poi, abbiamo aderito al“percorso Maddaloni” con iniziative divario genere, tra cui proprio la grandesinergia con la palestra del maestro.Ma abbiamo anche avviato una colla-borazione con la comunità Kairos didon Claudio Burgio e le scuole del ter-ritorio per diffondere il judo”. Da regi-strare intanto, a Lavis in Trentino, ilterzo posto di Alice Giannuzzi, che haconquistato i punti necessari per ot-tenere la cintura nera in gara.

    Una giovanissimajudoka

    AliceOttimoterzo posto

    Inserzione elettorale a pagamento

    Ottimi risultati a Lodi per gli atleti della PM Team diMelegnanoallenati da Carola Cerutti (PM Team sezio-ne Melegnano) e Sara Di Nardo (PM Team sezione Pa-via). Nella categoria esordienti A Eleonora Basili è arri-vata 3° nei 200 rana, Francesco Brasca 2° nei 200 dorso,Arianna Guarnieri 1° nei 100 rana, Sara Paola Marconi1° nei 100 stile libero e Gaia Pastorelli 3° nei 100 rana. Nella categoria esordienti B Veronica Basili è arrivata3° nei 200 stile libero, Andrea Migliazza 3° nei 50 farfallae 1° nei 100 stile libero. Bene anche le staffette: nella4x50 stile libero misti maschi e femmine, esordienti B,quella composta da Pace Aurora, Simioli Arcangelo,Migliazza Andrea, Basili Veronica è arrivata 2°. A.B.

    Crescono i piccoli campioniBaby nuotatori, ottimi risultati

    SEMPLICECONCRETAGIUSTAFELICE

    VOGLIO una Lombardia

    Candidato Circoscrizione di Milano

    Pizzulscrivi

    4 marzo 2018

    Vota Partito Democratico

    Fabio Pizzul

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  • ilMelegnanese sabato 10 febbraio 2018 • numero 316

    ilMelegnaneseilMelegnanese @ commenta su ilmelegnanese.it

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