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EDITORIALE

SSono rimasto turbato dal dramma di Piacenza, uno scioperante travolto dal camion di un altro lavoratore, responsabileinvolontario, che a quello sciopero non aderiva. Da molto tempo un conflitto sul lavoro non provocava vittime, comedeve essere normale. Senza conoscere il merito di quella vertenza, nel settore difficile e delicato della logistica, dovele aziende devono far fronte a sfide complesse, e gli operatori sono sottoposti a pressioni spesso pesantissime, mipare comunque di percepire che ci siano molte e diverse responsabilità, in questa morte di un padre di cinque figli,immigrato. Traspaiono dalla vicenda anche responsabilità del sindacato, per il ricorso ad una forma di lotta così aspra,il picchetto, che si spinge quasi al limite del diritto di sciopero. Ma non voglio tacere anche quelli che sembrano glierrori dell’azienda. Insomma, si ha l’idea di un clima da anni 50 del secolo scorso, un ritorno indietro a tempi passati.Come Unsic, abbiamo sottoscritto un Contratto collettivo nazionale di lavoro proprio in questo settore. Gli strumenticontenuti nei contratti sono importanti: noi crediamo nella contrattazione e nella condivisione, nel supporto che glienti bilaterali possono dare a un clima più disteso e a migliori condizioni di lavoro. Non siamo ancora usciti dalla crisieconomica: proprio durante le crisi occorrono nervi saldi, leadership aziendale, il senso di una responsabilità comune. La crisi richiede poi scelte politiche generali.Particolare è la nostra attenzione sulle pensioni: un nodo cruciale, per la stabilità dei consumi delle famiglie, il ricambioin azienda, la serenità dei nostri collaboratori. Molto si è discusso su una misura che venisse incontro alla comprensibiledelusione, diciamo pure alla sensazione di ingiustizia, che il brusco spostamento in avanti del limite d’età, sotto laspinta del rigore sui conti pubblici e dei parametri europei, aveva lasciato in quei lavoratori che si sono visti allontanarela pensione proprio a un passo dal traguardo. Non era un problema solo italiano, in Germania si è fatta una revisionesimile, e la si è fatta accettandone il maggior costo per il sistema. Da noi si sceglie di distinguere tra redditi diversi cheaffronteranno costi diversi, con una sorta di compartecipazione dei costi tra contribuente e Inps, più macchinosa enon sappiamo ancora quanto efficace. Vogliamo invece sottolineare un tema di cui si è parlato di meno, ma che po-trebbe essere molto più interessante: la promessa di arrivare, e vogliamo dire finalmente, alla ricongiunzione gratuitadelle posizioni previdenziali articolate su gestioni diverse.Si tratta di una misura che abbiamo sempre auspicato, perché rispecchia la situazione attuale del mercato del lavoro,che vede il succedersi, nella carriera di un lavoratore, di posizioni lavorative di diversa natura contrattuale, o un alternarsidi attività dipendenti e autonome. Punire la flessibilità, che tutti a parole lodiamo come indispensabile ai tempi moderni,non ci sembra una cosa saggia. Attendiamo allora un provvedimento definitivo in questa direzione. Continueremo a vigilare su queste vicende, e lo faremo anche utilizzando al meglio tutti gli strumenti della comunica-zione. Da qualche mese è online un sito web dell’Unsic, www.unsic.it, completamente rinnovato, e siamo su Facebooke su Twitter. La nostra Infoimpresa prosegue, e sarà sempre più uno strumento di riflessione e approfondimento, in-tegrata con la comunicazione telematica e social.

DOMENICO MAMONE - Presidente dell’Unione Nazionale Sindacale Imprenditori e Coltivatori

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Domenico MamonePresidente Nazionale UNSIC

Leadershipvuol dire responsabilità

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DOMENICO MAMONE

Presidentedell’UnioneNazionaleSindacaleImprenditorie Coltivatori

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Prevenire il terremoto:una nota del Centro Studi dell’Unsic

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EDITORIALE

VISTO DALL’ UNSIC

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Leadershipvuol dire responsabilità

Al via la fattura elettronicaanche tra privati

7 UNSIC INFORMA

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10 CAF UNSIC

13 FONDOLAVORO

Le principali regole per l’esenzionedal ticket sanitario

8

15 ENUIP8 PATRONATO ENASC

Pubblicato il nuovo bando di ServizioCivile Nazionale per i progetti 2017

15

Fondolavoro pubblica il nuovomanuale delle procedure e controllodelle attività formative

13

Il sostegnoper l’inclusione attiva (SIA)

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14 UNSICOOP

Antonio Fronzuti (Unsicoop)sul ddl povertà

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IUS IURIS

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INFOIMPRESAPeriodico

dell’Unione NazionaleSindacale Imprenditori e Coltivatori

Direttore responsabileDomenico Mamone

RedazioneSara Di Iacovo - Francesca Gambini - Fortunata Reggio

Luca Cefisi - Antonio Greco - Vittorio Piscopo

Progetto Grafico - ImpaginazioneFortunata Reggio

Sede legale e Redazione

Via Angelo Bargoni, 78 - 00153 RomaTel 06 58333803 - Fax 06 5817414

www.unsic.it - [email protected]

StampaGrafiche Femia

Marina di Gioiosa Jonica (RC)

Copia gratuitaAutorizzazione Tribunale di Roma

n. 331/2009 del 06/10/09

17 MONDO AGRICOLO

Produzione vinicola,Italia ancora al primo posto

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25 LAVORO & PREVIDENZA

Nuovo calcoloISEE

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21 BANDI & PROGETTI

Reti di impresa per l’artigianatodigitale - Bando 2016. DecretoMISE del 21 giugno 2016

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VISTO DALL’ UNSIC

omenico Mamone, presi-dente dell’Unione nazionalesindacale imprenditori e colti-

vatori (Unsic), così commenta gli an-nunci di nuove soluzioni pensionistiche,dopo l’incontro governo-sindacati:“Ogni passo che mitighi i rigori della ri-forma Fornero è interessante, e può aiu-tare a rimettere in moto redditi familiarie consumi. Però non ci sembra” dice ilpresidente dell’Unsic, che raccoglieuna delle principali reti di uffici di pa-

tronato in Italia “che la soluzionedell’Ape, debito rateale per anticiparela pensione dei nati all’inizio deglianni 50, possa essere più di una so-luzione-ponte per una certa coorte dipensionandi. Ci interessa, invece,l’annuncio della fine delle ricongiun-zioni onerose: poter unificare i contri-buti versati a diverse oneri senzacosti punitivi è essenziale per il futurodi tanti giovani e meno giovani. Laflessibilità delle carriere e del lavoro”

ha spiegato Mamone “che tanto ca-ratterizza l’impresa moderna, e chesappiamo costituisce anche una ra-gione d’ansia per il futuro di molti pro-fessionisti e collaboratori, non puòessere combattuta con un ritornoideologico al posto fisso a qualunquecosto, ma certo può essere resa piùsocialmente accettabile. Abolire clau-sole punitive per chi ha cambiatospesso lavoro ci pare giusto, oltreche opportuno”.

Mamone su novità pensioni:“Credo che l’Ape interesserà poche persone, più interessante la ricongiunzione gratuita per i tanti ex-giovani precari”

revenire: si può fare, si devefare. Dopo la solidarietà e ildolore per le vittime del terre-

moto di Accumoli e Amatrice, ritornail tema della prevenzione. Non dellaprevisione dei terremoti, tema sugge-stivo ma oggi ancora materia più perciarlatani che per scienziati, ma dellaprevenzione antisismica che con-senta di reggere al terremoto.L’esempio sempre citato (giusta-mente) è quello del Giappone: doveterremoti della forza di quello di Ama-trice o dell’Aquila sono abbastanzafrequenti e non interrompono, quasi,la vita quotidiana (Amatrice e L’Aquilahanno sofferto una magnitudo di 6.0e 6.3, mentre quando sentiamo di undisastro in Giappone, come quello diFukushima del 2011, si tratta però diuna magnitudo 9. Per capirci, il piùdevastante terremoto italiano, quello

di Messina del 1908, non pare abbiasuperato il 7.2, anche se seguito daun caso mediterraneo di tsunami, omaremoto). Non vale l’argomentoche l’Italia, con i suoi centri storici, haun’edilizia più antica di quella giappo-nese, dove la tradizione era di case dilegno, e ha permesso di passare inmaniera estesa ad edifici moderni:non vale perché anche gli edifici anti-chi, di pietra o mattoni, possono es-sere messi in sicurezza.D’altra parte, l’esperienza italiana di-mostra che edifici moderni cadonocon frequenza inquietante, mettendoin discussione non la Storia, maprassi e tecniche del giorno d’oggi.Mettere in sicurezza con successo gliedifici pubblici e privati, al netto dielementi imponderabili ed erroriumani che sempre possono acca-dere, si può, e quindi si deve. Nel XXI°

secolo i crolli diffusi non sono la nor-malità. Valga per tutti, il caso del co-mune di Norcia, dove c’è statol’epicentro della terza scossa (5.3), ea meno di trenta chilometri da Accu-moli, dove, per giudizio generale deitecnici e degli esperti, gli interventi sulpatrimonio edilizio stimolati dai sismidel 1979 e 1997 che avevano colpitoduramente Norcia e l’Umbria hannofatto sì che la città di San Benedettoabbia retto con danni modesti.In questo caso, si sono impiegati fondiper l’emergenza, e si può dare atto allapresidente dell’Umbria Catiuscia Ma-rini, che rivendica la “buona ricostru-zione”, che la Regione e i Comuniabbiano lavorato bene, e probabil-mente meglio che in altre regioni (perun’idea generale, si può visitare ilsito osservatorioricostruzione.re-gione.umbria.it ). Ma ogni privato cit-

Prevenire il terremoto:una nota del Centro Studi dell’Unsic

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tadino può fare la sua parte, a tuteladell’incolumità propria, dei suoi beni,e della collettività, anche senza unprogramma di ricostruzione in corso(che vuol dire, anche senza dover ri-partire dalle macerie). Criteri di inter-vento: miglioramenti relativi esoluzioni di lungo periodo. Non si al-zino le mani dicendo che “in Italia nonsi può fare”. E’ questa la troppo facileconclusione, magari ispirata alle po-lemiche sull’antichità del patrimonioedilizio italiano, o sulla mancata isti-tuzione di strumenti certo molto utili,come il fascicolo del caseggiato e lacertificazione antisismica, oggi an-cora allo stato di progetto nel nostroPaese. Certo, se fossero obbligatorisarebbe meglio: ma qualsiasi proprie-tario di un immobile, anche in as-senza di obblighi di legge stringenti,può prendere per suo conto l’inizia-tiva. Il criterio c’è, e si trova nel De-creto ministeriale del 14 gennaio2008 sulle norme tecniche per le co-struzioni, le NTC ben conosciute daqualsiasi ingegnere o architetto. Inol-tre, tutti i cittadini italiani dovrebberosapere se vivono in una zona sismica(quasi tutti), e soprattutto in quale.La mappa ufficiale è del 2003 (prote-zionecivile.gov.it/jcms/it/classifica-zione.wp). Esistono quattro zone,evidentemente zona 1 e 2 sono le piùpericolose. Ognuno dovrebbe andarea vedere la situazione del proprio Co-mune di residenza, e poi, sulla basedelle procedure e criteri previsti dalleNTC 2008, nulla vieta a nessun pri-vato cittadino di far eseguire i lavoriopportuni su un immobile, ottenendoun vero adeguamento antisismico.Il costo dell’intervento non è neces-sariamente e sempre proibitivo, e sipuò calcolare anche il relativo au-mento di valore dell’edificio.Chi vuole, quindi, potrà appassionarsialla discussione tra gli addetti ai la-vori, per esempio, sul perché non esi-sta ancora un obbligo di certificazioneantisismica (risposta onesta: perchémilioni di piccoli proprietari, con il

contorno di operatori e costruttori, inun Paese a proprietà immobiliare dif-fusa come in Italia, non sono entusia-sti di norme che impongano speseaggiuntive, e questo ha creato dasempre un problema di consenso anorme più stringenti e a maggioricontrolli). Oppure su quelle stesseNTC, che dovrebbero essere rivisteperiodicamente, e sono ormai nonperfettamente aggiornate, o sul per-ché il testo con le linee guida per laclassificazione degli edifici, un docu-mento che stabilisce più precisa-mente la classe di resistenza degliedifici, con sei categorie da A ad F, siapronto sui tavoli del ministero per leInfrastrutture ma non ancora ema-nato. Tutto molto interessante, certo,ma non costituisce una scusa per ri-manere fermi, per nessun proprieta-rio responsabile. Con un’avvertenza:in una situazione in cui molto è la-sciato alla responsabilità dei singoli,si sono affermate, negli interventi diristrutturazione e di adeguamento, iconcetti di “qualificazione” al posto di“certificazione”, e di “miglioramento”,al posto di “adeguamento”.Insomma, molti professionisti eaziende offrono ai proprietari, per ra-gioni economiche o pratiche, unasorta di prevenzione leggera, all’inse-gna del fare un po’ quel che si può.Che certo, è meglio di niente, e incerti casi può essere si può esserecostretti a compromessi (non stiamoparlando certo di falsificazione deicollaudi e di truffe sui materiali, si èvisto anche questo). Ma il crollo dicerti edifici moderni creduti, all’in-circa e per sentito dire, “antisismici”,e quando si è andati a vedere le cartec’erano appunto stati dei semplici“miglioramenti”, ha dimostrato checerte prassi affermatesi con l’abitu-dine sono insufficienti. Fondi e detra-zioni fiscali. Se l’adeguamentosismico si può sempre fare a propriespese, pure non è difficile ottenereagevolazioni e sostegno. Innanzitutto,attraverso il cosiddetto Ecobonus,

una detrazione fiscale “maggiorata” al65% originariamente pensata per so-stenere l’adeguamento energeticodelle abitazioni, ma estesa anche al ri-schio sismico. Nella legge di Stabilità2016, si prevede fino al 31 dicembredi quest’anno la finestra di tempo perquest’agevolazione fiscale (dal 2017potrebbe ritornare al 36%, ma sottolo choc dell’ultimo terremoto, è facileprevedere un’ulteriore proroga).Il tetto di spesa per gli interventi anti-sismici che possano fruire della de-traibilità è oggi di 96mila euro, purchéin un Comune in zona sismica 1 o 2.Esistono poi i fondi direttamente im-piegabili, su richiesta.Oltre ai programmi straordinari di ri-costruzione e messa in sicurezzanelle aree colpite da un sisma, dopoil terremoto dell’Aquila, con la legge77 del 24 giugno 2009, si è volutorendere non emergenziale, estenden-dola a tutto il territorio, l’opera dimessa in sicurezza, istituendo unfondo nazionale permanente per laprevenzione del rischio sismico. Si èquindi stabilito un piano di analisidella situazione sul terreno (la “micro-zonazione”, cioè la mappatura detta-gliata del territorio), e, appunto, lapossibilità di richiedere un contributodiretto. Lo Stato ha quindi delegato leRegioni ad attuare in pratica questosistema di finanziamenti, e questehanno attivato i Comuni: da quianche, inevitabilmente, una minore omaggiore efficienza, secondo le dif-ferenze che innegabilmente si riscon-trano nel nostro Paese.La priorità è stata data, per i contri-buti, agli edifici che fossero di primaresidenza, o stabilmente occupati daun’attività lavorativa: un criterio appa-rentemente ovvio, ma che ha poi pro-vocato feroci polemiche, quando si èvisto che in località montane comeAmatrice, dove prevalgono le se-conde case, questo aveva fortementelimitato la possibilità di disporre deifondi. Come si vede, ogni scelta,anche compiuta in buona fede e se-

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condo un criterio di ragionevolezza,mette in mostra i limiti e le difficoltàdi intervenire sul complesso territorioitaliano. Un problema più generale èstato quello dell’informazione: quanticittadini effettivamente hanno sa-puto, in questi anni, della possibilitàdi accedere ai fondi per la preven-zione sismica ? Molte volte, il ridottonumero di domande presentate aiComuni non va attribuito a chissàquali favoritismi, ma ad un gap di in-formazione e diffusione delle notizieche, di fatto, diventa un vero e pro-prio limite di accesso ai diritti.Una campagna generale di informa-zione potrebbe essere utile, al di là

delle notizie comunque riportate daimezzi di informazione più specializ-zati. Naturalmente, i piccoli Comuni,a volte, per carenza di personale e dirisorse, non sono in grado di andarepiù in là dell’affissione all’albo preto-rio: anche qui, il miglior consiglio aiproprietari di immobili ed ai profes-sionisti è di attivarsi per raccogliere leinformazioni più importanti. Infine,esiste il programma europeo FESR(Fondo europeo di sviluppo regionale)che prevede anche un linea di bilan-cio per il rischi ambientali: com’ènoto, spetta poi alle Regioni sceglierein qual modo sviluppare le opportu-nità dei fondi FESR, individuando le

priorità e mettendo a bando i pro-getti. Com’è comprensibile, alcuneRegioni hanno scelto altre priorità,per esempio preferendo di destinarei fondi europei al problema delle franee delle inondazioni. In conclusione, in-fatti, i fondi pubblici a disposizionesono la classica coperta corta: ma senon tutto può essere fatto subito,molto potrà essere risolto nei pros-simi mesi ed anni, con una maggioreconsapevolezza e conoscenza delfatto che l’Italia, uno dei Paesi a mag-gior rischio sismico in Europa, deveimparare a convivere con un’emer-genza assolutamente ordinaria e“normale”. Il Giappone non è lontano.

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ei primi giorni di lugliol’Agenzia delle Entrate hapubblicato sul proprio sito le

istruzioni e i documenti tecnici per lagestione, l’emissione, la trasmissionee la conservazione delle fatture elet-troniche tra privati, il nuovo servizio ècompletamente gratuito. Questopasso segue le direttive proposte asuo tempo dall’OCSE per facilitare irapporti tra pubblica amministrazionee privati, attraverso l’utilizzo di nuovetecnologie che li rendano più semplicie sicuri. La fattura elettronica è stataintrodotta con il decreto legislativo127/2015, il cui primo step è stato l’in-troduzione dell’obbligo di fattura elet-tronica per le aziende che lavoranocon la pubblica amministrazione,circa 700mila.Lo stesso decreto, nel primo comma,prevedeva la possibilità di fattura elet-tronica anche per i soggetti privati ti-tolari di partita IVA a partire dal 1luglio 2016, data che è stata rispet-tata e in cui l’agenzia delle Entrate hamesso a disposizione, grazie all’ausi-lio di Sogei, un’applicazione web.L’applicazione web è disponibile sulsito dell’agenzia delle Entrate. Perl’accesso bastano le credenziali En-tratel o Fisconline, o la Cns (Carta na-zionale servizi) o con lo Spid. Unavolta effettuato l’acceso si può sce-gliere se agire come persona fisica ocome utente incaricato di svolgere gliadempimenti di fatturazione in casod persona non fisica. Una volta effet-tuata la scelta, l’utente può decideretra tre formati: fattura ordinaria, sem-plificata, e fatturapa; compilando poii relativi dati fornitore, cliente, fattura.I dati relativi al fornitore sono sempreobbligatori. Inoltre i dati da inserirepossono essere importati attraverso

un file xml presente nell’interfacciadell’utente. Il servizio consente anchel’invio via web della fattura caricandoil file direttamente dal computerdell’utente, sia file singoli che cartellezip di fatture. La nuova applicazioneonline è pensata per imprese, arti-giani e professionisti nell’ambito di unprocesso di semplificazione e digita-lizzazione dei processi amministrativi.A breve inoltre verranno introdotti ul-teriori strumenti, a partire dal 2017,con cui i contribuenti potranno sce-gliere di memorizzare e trasmettere idati dei corrispettivi giornalieri, saràda questa data che il nuovo metododiventerà obbligatorio anche tra pri-vati. L’agenzia delle entrate sta pen-sando anche a un’applicazione pertablet e smartphone all’interno dellagià citata ottica di digitalizzazione.L’intero sistema di fatturazione elet-tronica ruota intorno al Sistema di in-terscambio (SDI), gestito sempredall’Agenzia delle Entrate, che sicomporta come una sorta di postinovirtuale che prende in carico le fattureelettroniche e le trasferisce alla Pub-blica Amministrazione controllandoche non ci siano errori formali nellaloro compilazione. Per incentivarel’utilizzo di questo nuovo strumentol’Agenzia delle Entrate prevede sem-plificazioni e vantaggi per coloro cheaderiscono alla sperimentazione giàavviata dal primo luglio.Tra le altre cose, i privati che utilizze-ranno il nuovo sistema saranno eso-nerati da alcuni obblighi come l’inviodello spesometro, delle comunica-zioni delle operazioni con i paesi dellablack-list e dell’invio dei modelli Intra-stat, inoltre avranno i rimborsi IVAeseguiti in via prioritaria entro tremesi dalla presentazione della dichia-

razione annuale e la riduzione di unanno dei termini di accertamento inmateria di IVA e imposte dirette.Il nuovo passaggio va inserito nellapiù ampia manovra messa in atto dalGoverno nel tentativo di semplificareil rapporto tra l’amministrazione finan-ziaria e il contribuente ed incremen-tare l’adempimento spontaneo inmodo da migliorare il comporta-mento futuro di privati e aziende neiconfronti del Fisco.I principali vantaggi derivanti dall’usodella fatturazione elettronica sono ladigitalizzazione dei processi ammini-strativi, con un conseguente rispar-mio di carta, stampa, spedizione,archiviazione, e una gestione più ra-pida ed efficiente delle fatture, conconseguente riduzione di possibili er-rori e relativi oneri.Questi processi, nati con lo scopo disemplificare e migliorare i rapporti tracontribuente e Agenzia delle Entrate,mirano anche ad intervenire su quelproblema critico del Sistema Italia,l’evasione fiscale, aumentando difatto la base imponibile e di conse-guenza il gettito fiscale per lo Stato,senza toccare le varie imposte diretteed indirette a carico dei contribuenti.

Al via la fattura elettronicaanche tra privati

UNSIC INFORMA

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n questi anni sono intervenuti nu-merosi interventi in materia diesenzione ai ticket sanitari. Per

una corretta informazione e per difen-dere i diritti delle persone più deboliil patronato Enasc ha predisposto unaguida sull’argomento che diventeràuno strumento importante per opera-tori e collaboratori sul territorio. Esi-stono tre grandi categorie individuatedal Ministero della salute per l’esen-zione: da reddito, per malattie croni-che e invalidanti oppure rare, perinvalidità. Categorie di esenti per reddito. Sonoesclusi dalla partecipazione allaspesa: i cittadini di età inferiore a seianni e superiore a 65 anni, apparte-nenti a un nucleo familiare con red-dito complessivo non superiore a36.151,98 euro; i disoccupati e lorofamiliari a carico appartenenti a unnucleo familiare con un reddito com-plessivo inferiore a 8.263,31 euro, in-crementato fino a 11.362,05 euro inpresenza del coniuge ed in ragione diulteriori 516,46 euro per ogni figlio acarico; i titolari di pensioni sociali eloro familiari a carico; i titolari di pen-sioni al minimo di età superiore a ses-sant’anni e loro familiari a carico,appartenenti a un nucleo familiarecon un reddito complessivo inferiorea 8.263,31 euro, incrementato fino a11.362,05 euro in presenza del co-niuge e in ragione di ulteriori 516,46euro per ogni figlio a carico. Esenzioni per malattie croniche e in-validanti e rare. Le malattie cronichee invalidanti che danno diritto al-l’esenzione dalla partecipazione alcosto (ticket) delle prestazioni sanita-rie correlate sono individuate dal DM28 maggio 1999, n. 329, successiva-mente modificato dal DM 21 maggio

2001, n. 296 e dal regolamento dellemalattie rare (DM 18 maggio 2001, n.279). Esenzioni per invalidità. E’ pre-vista per tutte le prestazioni di dia-gnostica strumentale, di laboratorio ele altre prestazioni specialistiche. perle seguenti categorie: invalidi diguerra e per servizio appartenenti allecategorie dalla I alla V; invalidi civili edinvalidi per lavoro con una riduzionedella capacità lavorativa superiore ai2/3; invalidi civili con indennità di ac-compagnamento; ciechi e sordo-muti; ex deportati nei campi disterminio nazista KZ (categoria equi-parata dalla legge agli invalidi e muti-lati di guerra); vittime di atti diterrorismo o di criminalità organiz-zata. Le altre categorie sono inveceesenti le prestazioni di diagnosticastrumentale, di laboratorio ed altreprestazioni specialistiche correlatealla patologia invalidante: invalidi diguerra e per servizio appartenenti alle

categorie dalla VI alla VIII; invalidi perlavoro con una riduzione della capa-cità lavorativa inferiore ai 2/3; coloroche abbiano riportato un infortuniosul lavoro o una malattia professio-nale. Sono inoltre previste esenzioniper i titolari di rendita Inail relative allapatologia riconosciuta.Infine esistono delle esenzioni per ladiagnosi precoce di alcuni tumori:mammografia, PAP Test, colonsco-pia. Per le donne in stato di gravi-danza e per le coppie che desideranoavere un bambino sono gratuite al-cune prestazioni specialistiche e dia-gnostiche, di cui al DM del 10settembre 1998, utili per tutelare laloro salute e quella del nascituro.Nelle strutture pubbliche il test HIV, ingrado di identificare la presenza di an-ticorpi specifici che l’organismo pro-duce nel caso in cui entra in contattocon questo virus, è anonimo e gra-tuito.

Le principali regoleper l’esenzione dal ticket sanitario

PATRONATO ENASC

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l 1 maggio 2015, con il Jobs Act,è stata introdotta la nuova inden-nità di disoccupazione: la Naspi,

aggiornata lo scorso anno con la cir-colare Inps n. 194 del 27/11. Tra le no-vità introdotte dalla circolare vi è laconferma della durata della Naspi a 2anni e non come si vociferava di unsuo taglio a 78 settimane da gennaio2017. Anche i lavoratori stagionali po-tranno godere di una naspi più lunga,ma solo per gli eventi di disoccupa-zione intervenuti entro il 2015.Il nuovo assegno di disoccupazionepuò essere richiesto già dal 2 settem-bre 2016 ed è destinato in primis atutti i lavoratori che involontariamentehanno perso il proprio lavoro, ma nerestano comunque esclusi i lavoratoridipendenti a tempo indeterminatodelle pubbliche amministrazioni e glioperai agricoli, sia quelli a tempo de-terminato che quelli a tempo indeter-minato. Inoltre per poter presentaredomanda bisogna essere in pos-sesso di ulteriori requisiti: essere di-soccupati; avere versato nei quattroanni precedenti lo stato di disoccu-pato almeno tredici settimane di con-tribuzione; e aver maturato almeno30 giorni di lavoro effettivo nei 12mesi che precedono l’inizio del pe-riodo di disoccupazione.Per quanto riguarda come effettuarela domanda il primo passo è quello diregistrarsi al Portale Unico Persone inCerca di Lavoro. Successivamente cisarà un colloquio per stabilire il profiloprofessionale dove poter essere in-quadrati e bisognerà sottoscrivere unPatto di Servizio con il quale ci si im-pegna a partecipare alle iniziative for-mative per la ricollocazione ed adaccettare le possibili offerte di lavoroche saranno presentate dal centro

per l’impiago al quale ci si è rivolti. Lacreazione di questo strumento faparte delle politiche di occupazione edi sostegno messe in atto dal Go-verno per diminuire la disoccupa-zione, specie quella giovanile, delnostro paese. Il valore dei vouchererogati andranno da un minimo di 2mila euro a un massimo di 5 mila, aseconda delle difficoltà incontrate peril reinserimento nel mondo del lavoro.Viene stimata che questa manovraporterà benefici a oltre 50 mila disoc-cupati per un costo complessivo dellamanovra di circa 750 milioni.Il ministro del Lavoro, Giuliano Pao-letti, ha confermato inoltre l’inter-vento per il sostegno a quei lavoratoridi alcune zone particolarmente col-pite dal fenomeno disoccupazione,parliamo di Gela, Piombino, Livorno,

Rieti, Termini Imerese, Trieste, Ta-ranto, Ascoli e Molise: “Il governostanzierà, nel decreto correttivo delJobs act, 370 milioni per la proroga di12 mesi degli ammortizzatori socialiin scadenze per le aree in crisi delpaese. Gli interventi dovrebbero inte-ressare, secondo una stima prelimi-nare, dalle 35mila alle 40mila persone.Il decreto arriverà in Consiglio dei mi-nistri entro il 15-16 settembre. 135 mi-lioni saranno per l’ampliamento dellaNaspi, 85 milioni per la proroga dellaCig, 150 milioni per chi, nelle aree dicrisi, è rimasto senza lavoro e senza unsussidio”. Per qualsiasi chiarimento,dubbi, o informazioni, invitiamo gli in-teressati a rivolgersi direttamente allasede del Patronato Enasc più vicina, si-curi che sapranno rispondere al meglioalle loro domande e esigenze.

Assegno disoccupazione 2016,dal 2 settembre è possibile richiederlo

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CAF UNSIC

ella Legge di stabilità 2016 (L.208/2015), in particolare nellaparte che riguarda il Piano na-

zionale per la lotta alla povertà e all’in-clusione sociale, è stato introdotto unnuovo ammortizzatore sociale denomi-nato SIA. Il Ministero del lavoro con de-creto del 26 maggio 2016 e l’Inps contre recenti circolari hanno delineato icriteri, la misura, i destinatari, i requisitie le modalità di presentazione delle do-manda per poter beneficiare di questanuova misura di contrasto alla povertà.Saranno i servizi sociali dei comuni apredisporre il progetto personalizzatodi attivazione sociale e lavorativa, a ve-rificare i requisiti personali, a ricevere

le domande e ad inoltrarle all’Inps. Saràinvece l’Istituto previdenziale ad accer-tare i requisiti reddituali, la composi-zione del nucleo familiare e la titolaritàdi altre prestazioni.Vediamo ora i requisiti richiesti: esserecittadino italiano o comunitario oppurecittadino straniero in possesso del per-messo di soggiorno CE per soggior-nanti di lungo periodo.Essere residente in Italia da almenodue anni al momento della domanda.Non aver autoveicoli immatricolati laprima volta nei dodici mesi antece-denti la richiesta, non avere autoveicolidi cilindrata superiore a 1.300 cc (per imotoveicoli 250 cc) immatricolati tre

mesi prima; SOCIO – ECONOMICI.Presenza nel nucleo familiare di un mi-norenne oppure di un disabile o di unadonna in stato di gravidanza accertata(è richiesto almeno 1 dei tre requisiti).Avere un ISEE pari o inferiore a €3.000, non avere prestazioni previden-ziali o assistenziali di importo superiorea € 600 mensili.Inoltre nessun componente del nucleofamiliare deve risultare titolare di pre-stazioni di disoccupazione. Un ruolofondamentale per la gestione delle pra-tica e per la stipula delle convenzionicon i comuni la rivestirà il nostro CAFUNSIC che oltre all’Isee potrà trasmet-tere anche le domande telematiche.

Il sostegnoper l’inclusione attiva (SIA)

l difficile cammino del nuovo Ca-none Rai si trova dinnanzi ad unnuovo punto di svolta: a seguito

del provvedimento dell'Agenzia delleEntrate n. 125604 del 2/08/2016 èstato approvato il modello di istanzaper le richieste di rimborso dellesomme indebitamente versate, oltrealle relative istruzioni e le modalità dipresentazione.Il rimborso del Canone Rai già pagatoin bolletta e non dovuto può essererichiesto solo in alcuni casi: se il con-tribuente aveva diritto all'esenzioneperché ultrasettatacinquenne (o partedi nucleo familiare con ultrasettanta-

cinquenne) e ha presentato la relativadichiarazione sostitutiva, ma vi è statocomunque un addebito in bolletta; seil richiedente o un membro della fami-glia anagrafica ha diritto all'esenzionein base a convenzioni internazionali eha presentato la dichiarazione sostitu-tiva; nel caso in cui si sia pagato undoppio canone, cioè sia stato già pa-gato con il vecchio bollettino e poi dinuovo con l'addebito in bolletta, op-pure sia stato addebitato sulla bollettadel richiedente e su quella di altromembro della famiglai anagrafica.L'istanza per la richiesta di rimborsodovrà essere inviata telematicamente

attraverso un'applicazione web chel'Agenzia delle Entrate ha reso dispo-nibile dal 15 settembre. Potrà essereinviata non solo direttamente dal tito-lare del contratto di fornitura energe-tica con le credenziali Entratel oFisconline, ma anche dagli interme-diari abilitati (come i Caf) di cui all'art3 comma 3 DPR 322/98. nel caso siopti per delegare uno degli interme-diari abilitati, tali enti dovranno conse-gnare al richiedente una copia dellaricevuta rilasciata dall'agenzia sullacorretta trasmissione dell'istanza,conservare per 10 anni l'originale delmodello sottoscritto dal richiedente

L'istanza di rimborsodel Canone Rai

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con la copia del documento d'identitàe la delega ricevuta ed esibire la do-cumentazione richiesta agli organipreposti al controllo. La trasmissione dell'istanza potrà av-venire anche a mezzo servizio postalecon raccomandata a questo indirizzo:Agenzia delle Entrate, Direzione Pro-vinciale 1 di Torino, Ufficio di Torino 1,S.A.T. – Sportello abbonamenti TV –Casella Postale 22 – 10121 Torino. Inquesto caso la richiesta di rimborsosi considera presentata il giorno delladata di spedizione riportata sul timbropostale. Sarà cura del Il motivo della richiesta di rimborsodovrà essere indicato utilizzando l'ap-posito codice per ogni causale previ-sta: • codice motivo 1: il richiedente o unaltro componente della sua famigliaanagrafica possiede i requisiti diesenzione di cui all’art. 1 comma 132della L. 244/2007 (cittadini che hannocompiuto il 75° anno di età con red-dito complessivo familiare non supe-

riore a 6.713,98 euro) ed è stata pre-sentata l’apposita dichiarazione sosti-tutiva;• codice motivo 2: il richiedente o unaltro componente della sua famigliaanagrafica possiede i requisiti diesenzione per effetto di convenzioniinternazionali (es. diplomatici e mili-tari stranieri) ed è stata presentatal’apposita dichiarazione sostitutiva;• codice motivo 3: il richiedente hapagato il canone con addebito sullefatture per energia elettrica e luistesso o un altro componente dellasua famiglia anagrafica ha pagato ilcanone anche con modalità diversedall’addebito;• codice motivo 4: il richiedente hapagato il canone mediante addebitosulle fatture per energia elettrica e lostesso canone è stato pagato anchecon addebito sulle fatture relative aun’utenza elettrica intestata ad altrocomponente della stessa famigliaanagrafica; in questo caso, l’istanzavale anche come dichiarazione sosti-

tutiva di cui al provvedimento del 24marzo 2016 e successive modifiche;• codice motivo 5: il richiedente hapresentato la dichiarazione sostitutivadi non detenzione di apparecchi tele-visivi da parte propria e dei compo-nenti della sua famiglia anagrafica;• codice motivo 6: altri motivi diversidai precedenti.

Se ne sussistono i presupposti, le im-prese elettriche anticiperanno i rim-borsi spettanti mediante accreditosulla prima fattura utile o con altremodalità che assicurino all'utente l'ef-fettiva corresponsione della sommaentro 45 giorni dalla ricezione delle in-formazioni utili per procedere al rim-borso.Qualora il rimborso dell'impresa elet-trica non dovesse andare a buon fine,sarà la stessa Agenzia delle Entrate,tramite lo Sportello abbonamenti TVdella Direzione Provinciale 1 di Torino,Ufficio di Torino 1, S.A.T., a provve-dere.

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ettembre è arrivato e ancoranell’ambiente fiscale si parladel 730/2016. Questo per-

ché, passata la stagione delle va-canze, è partito il cruciale periododelle correzioni al modello 730, attra-verso l’invio dei modelli integrativi,delle rettifiche o dell’Unico correttivo.Ma quali sono i modelli che è possi-bile inviare nel caso in cui non sisiano mandati tutti gli elementi utilicon il primo invio del modello 730? In-nanzitutto è possibile inviare il mo-dello 730 integrativo in caso didimenticanze od omissioni di dati im-portanti ai fini della dichiarazione deiredditi , qualora diano spazio ad unadifferenza d’imposta.Il modello integrativo può essere uti-lizzato, però, solo nel caso in cui l’in-tegrazione del 730 comporti unmaggior credito, un minor debito oun’imposta invariata rispetto al 730originario. Si tratta di un nuovo mo-dello 730 compilato in tutte le sueparti, in cui viene indicato il codice 1nella relativa casella “730 integrativo”presente nel frontespizio. Per avva-lersi del 730 integrativo è necessariopresentarlo attraverso un Caf o unprofessionista abilitato come un com-mercialista o un’associazione di cate-goria, anche se la presentazionedell’originale è stata effettuata tra-mite sostituto d’imposta. Ovviamentesarà necessario presentare al Caf oprofessionista abilitato, tutta la docu-mentazione a supporto dell’integra-zione. Il termine per la presentazionedel modello 730 è il 25 Ottobre 2016.In caso si presenti un nuovo 730 incui è stata barrata la casella “730 in-tegrativo”, si deve fare attenzione adindicare il codice che identifica il tipodi errore commesso:

Codice 1: se la rettifica effettuata nelmodello dichiarativo determina unmaggior credito, un minor debito oun’imposta invariata. In questo caso vapresentata al Caf o al commercialistala documentazione per l’apposizionedel visto di conformità dell’integra-zione effettuata; se invece il 730 origi-nario è stato consegnato al sostituto,deve essere esibita tutta la documen-tazione relativa alla dichiarazione deiredditi.Codice 2: quando non siano stati in-dicati nel 730 originario tutti gli ele-menti utili all’identificazione delsostituto che deve effettuare il con-guaglio. In questo caso, occorre pre-sentare un 730 che contenga lestesse informazioni della dichiara-zione originaria, tranne quelle nuoveriportate nel riquadro “Dati del sosti-tuto d’imposta che effettuerà il con-guaglio”Codice 3: se ci si accorge di avercommesso degli errori sia riguardo aidati del sostituto di imposta chequelli relativi a dimenticanze e/o erroriche comportino, una volta corretti, unmaggior credito, un minor debito oun’imposta uguale a quella risultantedal 730 originario.

In caso di errori commessi dal sog-getto che ha prestato l’assistenza fi-scale, va presentato il modello 730rettificativo, dandone tempestiva co-municazione allo stesso, in modo daconsentire l’immediata elaborazionedel nuovo modello. Il sostituto d’im-posta o il Caf in questione devonocorreggere il modello 730 e ridetermi-nare gli importi a credito o a debitoper il soggetto assistito, attraversol’elaborazione di un nuovo modello730-3 sul quale viene barrata la ca-sella relativa al modello 730 rettifica-tivo. Il termine per il 730 rettificativoè il 10 novembre 2016. In alternativa,il contribuente può correggere l’er-rore attraverso il Modello Unico 2016entro il 30 settembre. È obbligato atale soluzione nel caso in cui l’integra-zione o la rettifica comporti un minorcredito o un maggior debito.In quest’ultimo caso, le somme do-vute dovranno essere versate attra-verso la procedura del ravvedimentooperoso. La correzione attraversoUnico può avvenire anche oltre il 30settembre, avvalendosi del terminepiù lungo per la presentazione delmodello Unico per l’anno successivo,quindi entro il 30 settembre 2017.

Come correggeregli errori sul 730

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on delibera del 22 giugno2016, il Consiglio di Ammini-strazione di Fondolavoro ha

approvato importanti aggiornamentidel manuale delle procedure di ge-stione e controllo delle attività forma-tive e dell’avviso n. 01/2014 (accessoal conto formazione aziendale/aggre-gato). Nella consapevolezza che iPiani debbano soddisfare i fabbisognidi apprendimento dei lavoratori deglienti beneficiari, il Fondo ha ritenutoopportuno semplificare il procedi-mento di predisposizione, presenta-zione, esecuzione e certificazione deipiani formativi. Più chiaramente, èstato posto e conseguito l’obiettivo diagevolare gli enti attuatori e gli entibeneficiari, comprimendo parte dellamodulistica e mantenendo soloquella essenziale per la presenta-

zione del piano formativo. Inoltre,sempre per rendere più agevoli leprocedure, le nuove linee guida sonostate assemblate con il metodo stepby step, così da eliminare qualsiasipur minimo dubbio procedurale chepotesse disincentivare l’accesso ai fi-nanziamenti. In tale ottica sono stati,ad esempio, esplicitati più esaustiva-mente i requisiti, le risorse finanziariee il regime di aiuti. Inoltre, particolareattenzione è stata posta ai costi am-missibili, nel chiaro intento di evitarequalsiasi omissione o disguido chepossa impedire la concessione del fi-nanziamento. Contestualmente, lenumerose dichiarazioni sostitutivesono state aggregate in un unico do-cumento per rendere più agevole echiara la procedura ed evitare dubbiin sede di redazione delle domande.

Per lo stesso motivo, sono stateesplicitate le modalità di esecuzionedel piano formativo e sono statemaggiormente dettagliate le singolefasi del procedimento amministra-tivo. Per la presentazione delle do-mande è stata opportunamenteintrodotta la possibilità di utilizzare lapiattaforma informatica gestionalemessa a disposizione da Fondolavorocosì da rendere ancora più velocel’acquisizione (upload) e la successivalavorazione delle stesse. Lo “snelli-mento burocratico”, perseguito dalFondo, consentirà, quindi, di acce-dere al finanziamento dei piani forma-tivi con estrema facilità ed efficienzae soddisfare così i fabbisogni di ap-prendimento dei lavoratori degli entibeneficiari che costituisce il vero eunico obiettivo finale.

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Fondolavoro pubblica il nuovo manualedelle procedure e controllo delle attività formative

FONDOLAVORO

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partire dal 02 settembre2016 molti cittadini in con-dizioni di disagio econo-

mico potranno accedere alle misureintrodotte con l’approvazione del DdlPovertà. Tra queste vi è il SIA (Soste-gno per l’inclusione attiva). Abbiamochiesto ad Antonio Fronzuti, presi-dente di Unsicoop ed esperto di coo-perazione agricola e sociale il suoparere sul tema.Si parla di reddito di inclusione, qualeè il suo punto di vista su questo tipodi misure ?Non credo molto nella validità e nel-l’efficacia di queste misure. La storiadel nostro Paese ci insegna che l’as-sistenzialismo senza un serio e validoprogramma di sviluppo economiconon produce buoni frutti.Il contrasto alla povertà deve essereuno dei temi principali dell’agendapolitica. Quali altri misure potrebberoessere introdotte al fine di garantireuna maggiore coesione sociale?Ritengo che il contrasto alla povertànon si faccia solo con misure contin-genti ma soprattutto con riformestrutturali che diano un serio impulsoalla ripresa economica. Senza cre-scita economica non si combatte se-riamente la povertà.Il nuovo disposto normativo si rivolgea alle famiglie in condizioni economi-che disagiate, nelle quali siano pre-senti minorenni, figli disabili o donnein stato di gravidanza accertata. Qualialtri soggetti potrebbero essere in-clusi tra i possibili beneficiari?Credo che la terza e la quarta età conpensioni ridotte all’osso siano una fa-scia sociale estremamente vulnerabile.Quali sono i motivi per i quali il red-dito di cittadinanza, già introdotto daventisei Paesi europei e adottato in via

sperimentale a Livorno e nella Provin-cia Autonoma di Trento, non è ancorastato adottato nel nostro Paese, doveha invece prevalso il SIA?L’Italia è il fanalino di coda in Europaper crescita e ripresa economica.Ogni ulteriore commento è superfluoe si rischia di fare esercizi di fantasiao peggio di demagogia.Presidente, uno dei punti fondamen-tali della Legge è l’attivazione di pro-getti legati all’inserimento lavorativodelle fasce più deboli. Che ruolocreda possa avere Unsicoop e le coo-perative sociali associate?Più che progetti d’inserimento in unlavoro (immaginario) che al momentonon vedo, mi piacerebbe che le istitu-zioni valorizzassero lo strumento coo-perativo con una efficace riformacomplessiva del sistema produttivoche abbassasse il costo del lavoro eriducesse drasticamente il peso,

quindi, il costo della burocrazia a ca-rico delle aziende cooperative e non.In ultimo, qual è il passo successivo cheil nostro Paese non può permettersi dimancare per uscire definitivamentedalla crisi economica che continua astrozzare le fasce più deboli?Taglio delle tasse, riduzione e sempli-ficazione della burocrazia, meno costie più efficienza dell’apparato statale.In poche parole, riforme serie e nondi facciata. Non mi sembra che la pa-ventata riforma che vorrebbe inno-vare il sistema elettorale, riducendo ilpotere di voto, sia una riforma epo-cale e necessaria del nostro Paese.Ci serve ben altro, sicuramente conmeno demagogia e più competenzain ogni settore. Lo sviluppo di ogni or-ganizzazione e di una nazione real-mente moderna e democratica richiedeserietà e competenza ad ogni livellosenza populismi vari.

Antonio Fronzuti (Unsicoop)su ddl povertà

A

UNSICOOP

Antonio Fronzutipresidente UNSICOOP

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ENUIP

Ufficio Nazionale del ServizioCivile, in data 06 settembre2016, ha pubblicato il nuovo

Bando per la presentazione di nuoviprogetti di Servizio Civile, con sca-denza il 17 ottobre 2016. I progettiprevedono l’impiego di giovani volon-tari con un’età massima di 29 anninon compiuti in attività ed iniziative dicarattere sociale.I volontari inseriti percepiranno unrimborso pari a 433,34 euro mensileper i 12 mesi di servizio previsto, du-rante il quale avranno la possibilità di

formarsi, acquisendo competenze eknow how utili anche in prospettivalavorativa, ma anche di aiutare le per-sone più bisognose. I progetti chel’ENUIP sta predisponendo preve-dono il coinvolgimento delle 129 sedigià accreditate, che, ai fini della par-tecipazione, devono inviare il nomina-tivo e il curriculum dell’OperatoreLocale di Progetto, che si occuperàprincipalmente di monitorare e super-visionare le attività dei volontari, fa-cendo da “maestro” ai giovani. Leproposte progettuali inviate, in caso

di approvazione, verranno realizzatecon partner importanti e consolidatidel network ENUIP, come l’ENASC Pa-tronato, il CAF UNSIC, la CONFIAL edaltre strutture appartenenti al TerzoSettore, secondo le specificità deisingoli progetti.Per ulteriori informazioni in merito, oper le sedi che intendessero accredi-tarsi per i bandi futuri, è possibilecontattare Elisa Sfasciotti o NicolettaNicoletti ai seguenti recapiti:Tel 06 58333803 E-mail: [email protected]

Pubblicato il nuovo bando di ServizioCivile Nazionale per i progetti 2017

o scorso 1 settembre sonostate avviate le selezioni per iprogetti ENUIP finanziati nel-

l’ambito del Bando 2016 del ServizioCivile Nazionale, ovvero: “Lo Sportellodel Cittadino”, “Integra”, “Risorsa An-ziano”. I volontari che verranno selezio-nati e inseriti nelle sedi ENUIP,dislocate su tutto il territorio nazionalesono 146, e le selezioni che si stannoconducendo coinvolgeranno circa 300giovani provenienti da tutta Italia.Terminate le selezioni, presumibil-mente entro il mese di ottobre, sa-ranno stilate le graduatorie provvisorieche saranno inviate all’Ufficio Nazio-nale del Servizio Civile – per l’approva-zione da parte dello stesso - entro il 30novembre 2016. Confermate le gra-duatorie da parte del Dipartimento, i

progetti verranno avviati, probabil-mente, entro dicembre e avranno du-rata di un anno. Contestualmente, il 2novembre prossimo termineranno iprogetti in corso, giovani senza fron-tiere, sportello integrazione immigra-zione, sportello per la terza età, avviatilo scorso anno. I progetti hanno datola possibilità a tantissimi giovani di for-marsi ed acquisire competenze utiliper il proprio futuro lavorativo, maanche di rendersi utili a tante personeed in particolare a quelle più biso-gnose.A loro ed ai nostri operatori va il nostropiù sentito ringraziamento per l’impe-gno e la dedizione dimostrata in questimesi, nella speranza che i nuovi pro-getti possano avere lo stesso suc-cesso e riscontro.

Servizio civile nazionale:progetti in chiusura e in partenza

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a Fondazione Intesa SanpaoloOnlus ha approvato il pro-getto dell’ENUIP Giovani al la-

voro. Si tratta di un’iniziativa gratuitarivolta a 20 giovani NEET, ragazzi cheal momento sono inattivi, in quantonon impegnati in nessun tipo di atti-vità lavorativa o di studio. In partico-lare il progetto – che verrà realizzatoa Roma - nasce dalla consapevolezzache il problema della disoccupazionegiovanile ha ormai toccato livelli pre-occupanti in tutta l’Unione Europea e,purtroppo, l’Italia è uno dei paesi adetenere questo primato negativo.La crisi non ha fatto altro che peggio-rare questa situazione, creandospesso le premesse per il generarsi dialtri fenomeni negativi correlati, comequello dell’emarginazione sociale,oltre che economica, dei ragazzi inte-ressati. Da questa considerazione, si èdeciso di puntare su un progetto inte-grato finalizzato all’inserimento nelmercato del lavoro dei ragazzi coin-

volti, in un settore molto vicino al-l’ENUIP ed all’UNSIC, ovvero quellodei CAF e del Patronato, tanto da pre-vede anche un coinvolgimento direttodell’ENASC Patronato e del CAFUNSIC come partner.Il progetto, quindi, vuole formareOperatori di CAF e Patronato, dandoai giovani formati le conoscenze e lecompetenze operative ed immediata-mente spendibili sul mercato del la-voro ed in un settore che offre, tral’altro, tanti sbocchi ed opportunità la-vorative.Nello specifico Giovani al lavoro pre-vede al suo interno interventi proget-tuali diversi e in cui ad unaformazione teorica (con un corso di120 ore) venga affiancata quella sulcampo – attraverso la realizzazione diuno stage presso un Centro del CAFUNSIC o dell’Enasc Patronato - oltread un’azione finalizzata alla defini-zione del bilancio delle competenzedei giovani coinvolti ed un loro ac-

compagnamento finale alla ricerca edall’inserimento nel mondo del lavoro.Questo perché la strategia di fondodel progetto è di accompagnare i gio-vani formandoli lungo un percorsoche li veda crescere non solo profes-sionalmente, ma anche come per-sone rendendole consapevoli delleloro potenzialità, attitudini e propen-sioni. Per quanto riguarda i requisitinecessari per la partecipazione al pro-getto, questi sono: avere un’età com-presa tra i 18 e i 30 anni; esseredisoccupati; non essere iscritti a per-corsi di studio o di formazione, nésvolgere stage o tirocini; avere unISEE familiare inferiore ai 20.000 euroannui.Per candidarsi alla partecipazione delprogetto, è necessario compilare la do-manda, disponibile sul www.enuip.ited inviarla – entro il 2 ottobre 2016 –all’ENUIP. Per ulteriori informazioni sulbando si invita a visitare il sito del-l’ENUIP.

Al via giovani al lavoro: progetto Enuipfinanziato dalla “Fondazione Intesa Sanpaolo”

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l vino è da sempre uno dei prodottidi spicco del Made in Italy, fioreall’occhiello della nostra enogastro-

nomia e apprezzato in tutto il mondo.Di fatto all’enorme produzione, il BelPaese affianca una variegata offerta euna qualità di prodotto che non teme ri-vali al mondo. La produzione vinicola èanche un importante voce per l’econo-mia italiana, basti pensare che generaun fatturato di oltre 10 miliardi graziealla sola vendita di vino, cifra che au-menta enormemente se si pensa atutte le attività a essa collegate, se-condo una ricerca di Coldiretti, per ognigrappolo di uva raccolta si attivano 18settori di lavoro. Anche a livello occupa-zionale la filiera vinicola riveste una no-tevole importanza nel nostro paesedando lavoro a 1,3 milioni di persone.L’Italia, già dallo scorso anno, si pone inprima posizione per la produzione mon-diale di vino, primato che sembra es-sere confermato anche per il 2016 dallostudio di Ismea e Unione Italiana Vini.La stima della produzione nazionale divino è vista, seppur di poco, al ribassodel 2% attestandosi intorno ai 48,5 mi-lioni di ettolitri.Ovviamente la stima di questo dato èsoggetta a possibili oscillamenti dovutiin primis all’evolversi delle condizionimetereologiche, vera variabile nellaproduzione. Condizioni meteo che sonostate piuttosto favorevoli nell’ultimoanno e che insieme al ricambio tecno-logico di vecchi vigneti e la creazione dinuovi, hanno contribuito a questo risul-tato per il 2016. Risultato positivo inquanto seppur in calo rispetto alloscorso anno, dove si è toccato il piccodella produzione negli ultimi anni, ri-mane sempre maggiore, di circa il 9%,sulla media degli ultimi cinque anni. Af-fianco alla produzione, l’Industria vini-cola italiana, affianca un prodotto di altaqualità. Non è un caso che si prevede

che di tutto il vino che verrà prodotto il40% sarà di denominazione di originecontrollata (DOC) e denominazione diorigine controllata garantita (DOCG), il30% di indicazione geografica tipica(IGT), mentre il 30% sarà destinato avini da tavola. Guardando a livello regio-nale i risultati saranno molto diversianche tra regioni confinanti, ma ancheall’interno delle stesse a causa di fatticontingenti e specifici di tali zone.Il Veneto si conferma in prima posizionetra le regioni produttrici, con un incre-mento del 2%, stesso incremento perla Puglia che si conferma in secondaposizione, conferma anche per l’Emilia-Romagna sul gradino più passo delpodio con una produzione vista in rialzodel 5%. Queste tre regioni da sole pro-ducono più del 50% della produzionenazionale. Si prevede un aumento dellaproduzione anche per il Piemonte(+5%) e Abbruzzo (+2%), mentre arre-trano Toscana (-8%) e soprattutto Sicilia(-15%) che rimane comunque quarta re-gione italiana per produzione di ettolitridi vino e che nonostante questa dimi-nuzione potrà contare su un prodotto diottima qualità.Qualità dei vini di questo anno vista inmodo molto positivo, sono molti infattigli esperti e le associazioni, come As-soenologi, che prevedono un ottima an-nata. L’andamento della produzione e leprevisioni sulla qualità dei vini nostranisono ottime premesse anche perquanto riguarda l’export che già neiprimi mesi del 2016 ha fatto registrareun aumento del 3,7% nonostantequello trascorso sia stato un anno re-cord per le esportazioni. Il maggiore au-mento lo hanno fatto registrare i vini amarchi DOP (+11,8%) a scapito di unaflessione (-6,9%) dei vini per così dire“comuni”, segno di come il mercatoestero si appassioni e si interessi sem-pre più ai prodotti di qualità dell’enoga-

stronomia italiana. Coldiretti nella suaanalisi su dati Istat stima che perquest’anno oltre la metà del fatturatorealizzato con la vendita del vino saràottenuto attraverso il mercato estero.Confrontando le stime del nostro mer-cato nazionale con quello estero, sem-bra confermato il primo posto dell’Italianella produzione vinicola visto anche unprobabile calo del 10% della produ-zione francese che dovrebbe fermarsia quota 42,9 milioni di ettolitri e che po-trebbe vedersi scavalcata in secondaposizione dalla Spagna con una produ-zione di 42-43 milioni di litri in linea conquella degli ultimi anni, dovrebbe in-vece crollare quella del Portogallo diquasi il 20% fermandosi a quota 5,6 mi-lioni, pari a circa la metà di quella delsolo Veneto. “L’Italia si conferma primoproduttore di vino al mondo per quan-tità - commenta il Ministro MaurizioMartina - Un dato importante, soprat-tutto tenendo conto della grande qua-lità che sappiamo sviluppare in tutti iterritori delle nostre regioni.Ora dobbiamo diventare leader ancheper valore. Una sfida alla nostra portata,che vogliamo e dobbiamo vincere in-sieme ai produttori, continuando a inve-stire su qualità e innovazione.Abbiamo un sistema vitivinicolo daoltre 14 miliardi di euro, con un exportche nel 2015 ha toccato il record dei 5,4miliardi e che nei primi cinque mesi del2016 ha registrato un trend in crescita.Non solo numeri, ma tradizione, le-game con il territorio, eccellenza, unabiodiversità che vanta oltre 500 vitignicoltivati. È questo che rende il sistemaItalia unico al mondo. È su questo chedobbiamo costruire il successo deiprossimi anni”.

Produzione vinicola,Italia ancora al primo posto

MONDO AGRICOLO

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l 24 agosto 2016 sarà una datache rimarrà impressa nella me-moria degli abitanti di Amatrice,

Accumoli, Arquata del Tronto e Pe-scara del Tronto per molto tempo, maanche in quella di tutta Italia e forsedel mondo, visto che tutti i media in-ternazionali ne hanno parlato: ebbenesì, forse non c’è neanche bisogno didare ulteriori spiegazioni, stiamo par-lando del terremoto che ha devastatoalcuni comuni del centro Italia. Se-condo i dati del Registro delle im-prese sono poco più di 3.700 leimprese, 670 delle quali con sede adAmatrice, Accumoli e Arquata delTronto, coinvolte nel terremoto del 24agosto. Le attività produttive dellazona fra Lazio, Abruzzo, Umbria eMarche erano per lo più a caratterefamiliare e producevano essenzial-mente salumi e formaggi, secondo lapiù autentica norcineria di qualità.A lavorare in queste attività più di 800persone tra imprenditori e dipen-denti. Nelle campagne terremotatedove sorgevano le aziende agricole,in cui l’agricoltura rappresenta laprima fonte di reddito, soprattuttonella zona del reatino, molte casedegli allevatori sono crollate, cosìcome le stalle con pecore e mucchedisperse o morte sotto le macerie.La perdita del bestiame ha compor-tato una conseguente mancanza dilatte, e un’ingente spesa per “sfol-lare” il bestiame sopravvissuto dallestalle ormai inagibili in altre zone nona rischio. Ma un riparo per il bestiamenon è sufficiente a garantire unabuona produzione, alla sopravvivenzadel bestiame sono indispensabilianche acqua potabile, strumenti perla recinzione, mangimi e carrelli per lamungitura, tutti elementi difficili da

reperire in seguito alla distruzionecausata dal terremoto. C’è poi nonsolo la questione dell’allevamento maanche e soprattutto dei loro rispettiviallevatori, già mortificati e sfollatidalle proprie case distrutte. Infatti de-vono anche preoccuparsi di non ab-bandonare gli animali sopravvissuti aldisastro, una mucca ad esempio perprodurre il latte deve essere muntadue volte al giorno e ovviamente es-sere nutrita. Per un allevatore quindiappare improponibile allontanarsidalla sua attività, specie poi se dinotte, e allora dormire in auto percontrollare quel che resta del be-stiame è diventata una scelta forzata.In sostanza la gran parte della produ-zione locale si è bloccata dopo il ter-remoto. La maggior parte degliallevatori ha bovini da latte, ma la pro-duzione non è stata più quella diprima perché le mucche sono an-ch’esse stressate ed impaurite dopoche la terra ha tremato.Di conseguenza si è prodotto moltomeno latte rispetto a prima e, quelloche si è riusciti a produrre, spessonon si è riusciti a portarlo a destina-zione per via delle strade rurali disse-state. Sono stati necessari ricoverid’emergenza per il bestiame, e asommati, vicino ad Amatrice, la Dico-mac, il centro di comando e controllodella Protezione Civile, ha eretto unatensostruttura per il ricovero di man-gimi e foraggi. Alla fine, una primaquantificazione dei danni economiciè stata fissata in via prudenziale, a 4miliardi di euro, secondo quanto pro-posto dal Presidente del ConsiglioRenzi in una conferenza stampa del23 settembre. Questo da un lato aprela questione della flessibilità di bilan-cio, con il governo italiano convinto

che le spese per l’emergenza e la pre-venzione debbano essere calcolatefuori dai limiti del Patto di Stabilità eu-ropeo, confermando con l’occasionel'estensione al 2017 dell'ecobonus al65% per chi investe in miglioramentie adeguamenti anti-terremoto degliedifici. Questo potrebbe provocareun conflitto con Bruxelles, visto chela posizione italiana appare non con-cordata con la Commissione Euro-pea, che già ha fatto sapere, perbocca del suo presidente Jean-Claude Juncker, che l’Italia ha già la-vorato di flessibilità per 19 miliardi nelbilancio 2016. In ogni caso, è statadefinito dal governo il cosiddetto“cratere”, cioè l’elenco dei comunidove entrerà in vigore la sospensionedei termini di pagamento per impostee fatture. Ulteriori decreti arriverannonelle settimane successive, da unlato il piano pluriennale "Casa Italia"contro le catastrofi naturali e di effi-cientamento energetico, dall’altro unannunciato “un meccanismo chiaro diriconoscimento pieno dei danni delterremoto", promesso dal commissa-rio Vasco Errani per ottobre, e indi-cando l’obiettivo nel “ricostruire tutto,comprese le seconde case".Con quasi 300 vittime, sono circa3.000 le persone assistite dopo ilsisma, 2.500 delle quali ancora intenda ad un mese dall’evento, hadetto il capo della Protezione CivileFabrizio Curcio. Il passaggio saràdalle tende ai prefabbricati, ma conl’intenzione di evitare insediamentinuovi, cioè edilizia di rapida costru-zione del tipo delle cosiddette “newtown” secondo il progetto C.a.s.e.che venne mirato, dopo il terremotodell’Aquila, a riportare rapidamentegli sfollati in edifici abitativi, in attesa

Terremotoe impatto sull’agricoltura

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della ricostruzione o al posto della ri-costruzione. Quest’esperienza, consi-derata fallimentare, non sarà ripetuta,e si mira a ricostruire “com’era e do-v’era”, spingendo molto sul facilitare esostenere i proprietari nel ripristino.Si tornerà a modelli di intervento più“bassi” sul territorio, abbandonando lacabine di regìa a livello nazionale e igrandi piani di intervento dall’alto ecoinvolgendo di più i comuni, secondole esperienze di successo più antiche,come in Friuli, o più recenti, come inEmilia. La nomina a commissario diErrani, già presidente regionale emi-liano, quindi uomo a cui sono conge-niali logiche di intervento centratesull’ente locale, dovrebbe avere que-sto significato. Raccogliendo i daticomplessivi dovrebbero essere col-pite, visti i dati Istat, 1.894 aziende in17 comuni. 658 strutture in Umbria,582 nelle Marche, 282 nel Lazio, 372in Abruzzo. Dalla Regione Lazio si an-nuncia un progetto speciale per ga-rantire le produzioni tipiche locali, con100 mila euro stanziati in urgenza epoi un fondo di garanzia, semprenell’ambito del PSR. L’area investita

dal terremoto si trova storicamenteall’incrocio tra il Regno delle Due Siciliee lo Stato Pontificio, al centro dell’Ap-pennino, ed è quindi caratterizzata dauna prevalenza dell’allevamento ovica-prino tradizionale, ma negli ultimi annisi è estesa la presenza di qualità, bo-vino bianco dell’Appennino e suinonero allevato all’aperto; il prosciuttoamatriciano e il guanciale sono i salumipiù importanti della zona, che produceanche formaggi degni di nota.Chi voglia, potrebbe dedicare una pic-cola parte del bilancio familiare all’ac-quisto di questi prodotti, abbastanzafacili da reperire almeno nei super-mercati di Roma e nei negozi di ga-stronomia del centro Italia. I danni dilungo periodo riguarderanno certo laridotta produzione, e l’agriturismo,assai sviluppato nell’area: senza dub-bio la parte finale della stagione èstata rovinata, con significative per-dite in termini di presenze turistichea tutto settembre. Le misure specifi-che per l’agricoltura, secondo unanota della Regione Umbria, possonoessere attinte dagli strumenti di poli-tica agricola, a partire dalla rapida at-

tivazione della misura 5.2 del Pro-gramma di sviluppo rurale 2014/20,che è appunto dedicata al ripristinodel potenziale produttivo agricolodanneggiato da calamità naturali e daeventi catastrofici. Un altro elementoimportante riguarda l’anticipo dei pa-gamenti dei fondi di sviluppo ruraleda parte di Agea, delle anticipazionidella Pac e delle misure a superficie,uno sforzo in questo senso è statopromesso a tutti i livelli.Il problema che sarà evidente neiprossimi mesi, con l’arrivo dell’in-verno, è che il tempo perso per i man-cati lavori agricoli stagionali non sipuò recuperare. Rimane il problemadell’assicurazione obbligatoria controi disastri naturali: una vecchia idea, asuo tempo portata avanti dal governoMonti, con il duplice obiettivo di raf-forzare il sistema assicurativo italianoe alleggerire lo Stato: non se n’è poifatto niente, ma un’assicurazionesugli edifici, fiscalmente detraibilecome le assicurazioni sulla vita e cal-mierata nei costi, rimane una solu-zione all’ordine del giorno, che primao poi tornerà a proporsi.

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ucia, 35 anni, imprenditriceagricola calabrese, produce aIsca sullo Ionio l’innovativo

muscolo di grano un prodotto fatto difrumento e legumi senza colesterolo,molto simile alla carne per aspetto esapore. L’amore per la terra l’ha por-tata ad impegnarsi a fondo nel-l’azienda di famiglia, a specializzarsinegli Studi sulla Nutrizione, dopo lalaurea in Medician e Chirurgia, e, per-fino, a vincere l’Oscar Green 2015della Coldiretti Giovani Imprenditoridedicato all’innovazione in agricol-tura. Con una costante attenzione aconiugare l’educazione alimentarecon la strategia d’impresa, ognigiorno si confronta con i bisogni deiclienti e trova il modo di soddisfarli.Poi ci sono Sara e Livia, rispettiva-mente 27 e 21 anni, che allevano bo-vini di pezzata rossa a TrivignanoUdinese (Friuli Venezia Giulia) nell’am-bito di un importante progetto delConsorzio Agrario Friuli Venezia Giuliache si occupa di filiere agroalimentari100% friulane.Il loro lavoro e la passione con cuisono tornate alla terra, contribui-scono quotidianamente a preservarela qualità del Made in Italy. E, ancora,Giulia, 30 anni, che possiede una “fat-toria didattica sociale” a San Pietro diMorubio (Lombardia). In tale strutturaaccoglie adulti e bambini con disabi-lità o difficoltà sociale coinvolgendolinelle attività agricole, coltiva mele,pere, ciliegie, ortaggi ed erbe aroma-tiche bio, produce miele e birra, allevaanimali e gestisce un agriturismo.Queste sono solo alcune delle storiedi agricoltura al femminile che attra-versano l’Italia, storie di impegno, dipassione, di determinazione ed inno-vazione, storie d’una Italia giovane e

rosa dalle diverse sfumature e prove-nienze. È così che giovani donne con-tribuiscono a portare avanti leimprese agricole, decidendo di inve-stire fortemente sulla terra. Con i lorosforzi, queste donne dell’agricolturadanno vita a nuovi modi di concepirela materia: coltivano in campi perfet-tamente all’avanguardia, creano pro-duzioni originali e si discostano dallavisione tradizionale per lasciare spa-zio ad un’agricoltura più sostenibile(anche in senso economico), produt-tiva e al passo con i tempi.Non a caso il settore agricolo si tingesempre più di rosa. Negli ultimi annisi è registrato un boom delle donneche lavorano o investono sulla terra,registrando anche un deciso ricambiogenerazionale. Secondo la Coldiretti,infatti, nel 2015 le giovani donneunder 34 che hanno scelto di lavorareindipendentemente in questo settoresono aumentate del 76%. Inoltre,sono oltre 215.000 le imprese italianea guida femminile, e questo dato è incontinua espansione. Secondo le stime, da qui al 2020 ledonne saranno alla guida del 40%delle imprese agricole. Ciò anche gra-zie alla maggiore versatilità mostratanel settore: nelle aziende “rosa”, in-fatti,è fortemente radicata la multifun-zionalità, che si concretizza negliambiti più disparati: le fattorie didat-tiche (33,6%), gli agriturismi (32,3%),le attività ludiche e sociali (31,1%), latrasformazione dei prodotti (29,2%),la produzione di energia verde(16,3%). Come risultato i ricavi sonopiù alti in media del 15% rispetto alleimprese a conduzione maschile. La ri-voluzione agricola è iniziata: vive lafreschezza dell’entusiasmo giovanilee tutta la forza dell’immaginazione al

femminile. È grazie a questi elementiche si fa largo l’impresa agricola mul-tifunzionale, lontana dai chiusi canonidel passato e proiettata a soddisfarei bisogni più disparati e ad invadere ilmercato su diversi fronti e con le atti-vità più varie. Dalle imprese agricolesociali alle colture ecosostenibili,dall’agricoltura digitale agli agrituri-smi, questo settore si fa sempre piùvario e prolifico, tanto da rappresen-tare, secondo quanto afferma la de-legata dei giovani di Coldiretti MariaLetizia Gardoni, “una speranza allasconfitta dei nostri coetanei, chesono costretti a espatriare e a quelladi chi a 50 anni si ritrova senza lavoro,senza certezze, ma con una vita giàcostruita da riposizionare”. Donne, dunque, ma soprattutto gio-vani donne. Secondo la Gardoni, in-fatti, “c’è un intero esercito di giovaniche hanno preso in mano un settoreconsiderato vecchio, saturo e inap-propriato per immaginare prospettivefuture e ne hanno fatto un mondo dipionieri, rivoluzionari, innovatori e at-tivisti impegnati nel costruire unmondo migliore per se stessi e per glialtri”. Questo esercito porta i “tacchi”e non ha paura di affrontare le sfideche il futuro riserva.

Ritratto di un’agricolturaal femminile

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BANDI & PROGETTI

oggetti proponenti : Reti diimprese (Associazioni tempo-ranee di imprese, Raggruppa-

menti temporanei di imprese, Contrattidi rete) ovvero Consorzi che siano co-stituiti da almeno 5 imprese; vedano alloro interno la presenza di imprese ar-tigiane ovvero microimprese in misuraalmeno pari al 50% dei partecipanti.Programmi ammissibili: i programmidevono essere finalizzati allo sviluppoo alla creazione di centri per l’artigia-nato digitale, anche virtuali, in cui sisvolgano attività di ricerca e sviluppofinalizzate alla creazione di nuovi soft-ware e hardware a codice sorgenteaperto, in grado di concorrere allo svi-luppo delle tecnologie di fabbricazionedigitale e di modalità commerciali nonconvenzionali, nonché alla diffusione

delle conoscenze acquisite alle scuole,alla cittadinanza, alle imprese artigianee alle microimprese; incubatori ingrado di facilitare, attraverso la messaa disposizione di spazi fisici, di dota-zioni infrastrutturali e di specifichecompetenze, lo sviluppo innovativo direaltà imprenditoriali operanti nell’am-bito dell’artigianato digitale; centri fina-lizzati all’erogazione di servizi difabbricazione digitale come la model-lizzazione e la stampa 3D, la prototipa-zione elettronica avanzata, il tagliolaser e la fresatura a controllo nume-rico, nonché allo svolgimento di attivitàdi ricerca e sviluppo centrate sulla fab-bricazione digitale.Devono inoltre prevedere spese am-missibili, al netto dell’IVA, non inferioria euro 100.000,00 e non superiori a

euro 800.000,00; una durata non infe-riore a 24 mesi e non superiore a 36mesi dalla data di ricezione del decretodi concessione;forme di collabora-zione con Istituti di ricerca pubblici,Università, Istituzioni scolastiche auto-nome ed Enti autonomi con funzioni dirappresentanza del tessuto produttivo.Agevolazione: L’agevolazione consistein una sovvenzione parzialmente rim-borsabile a copertura del 70 percentodell’importo del programma ammessoalle agevolazioni. La sovvenzione par-zialmente rimborsabile consiste in unfinanziamento a tasso zero.La parte di sovvenzione da non resti-tuire (contributo in conto impianti e/oconto gestione) è pari al 20 percentodell’importo complessivo del pro-gramma considerato ammissibile.

Reti di impresa per l’artigianato digitale - Bando2016. Decreto MISE del 21 giugno 2016

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l primo decreto contiene le disposi-zioni per la concessione delle age-volazioni finanziarie previste dal dl

n. 83 del 2012, in forma di contributi afondo perduto, finanziamenti agevolati,garanzie, voucher di innovazione e cre-dito di imposta, a valere sulle disponibi-lità del Fondo per gli investimenti nellaricerca scientifica e tecnologica (FIRST),ripartite con decreto MIUR di concertocon il MEF, e a valere su altri fondi gestitidal Ministero. Le Linee di intervento delFIRST si articolano in:Linea di intervento 1: interventi di ri-cerca fondamentale, ricerca indu-striale, ricerca e sviluppo sperimentale,infrastrutturazione, formazione di capi-tale umano, trasferimento tecnologicoe spin off di nuova imprenditorialità in-novativa;Linea di intervento 2: appalti pre-commerciali di ricerca e sviluppo spe-rimentale, anche attraverso interventicofinanziati con pubbliche ammini-strazioni, in risposta a esigenze di par-ticolare rilevanza sociale (social bigchallenges);Linea di intervento 3: interventi di in-novazione sociale (social innovation),prioritariamente proposti da giovani icui requisiti di partecipazione sonodefiniti nei singoli bandi/avvisi;Linea di intervento 4: interventi nazio-nali di ricerca fondamentale o di ri-cerca industriale inseriti in accordi eprogrammi comunitari e internazionali.In linea generale i soggetti ammissibiliagli interventi sono le imprese, le uni-versità, gli enti e gli organismi di ri-cerca o qualsiasi altro soggettogiuridico in possesso dei requisiti pre-visti dai bandi. Per iniziative volte a ri-spondere a grandi sfide riferite asettori strategici per il Paese, il Mini-stero procede all’acquisizione di ser-

vizi di R&S mediante appalti pubblicipre-commerciali aperti alle imprese,in forma singola o associata, alle uni-versità, agli enti pubblici di ricerca eagli altri organismi di ricerca e diffu-sione della conoscenza. Nel casodegli spin off per attività di ricerca, in-vece, le domande possono esserepresentate da professori e ricercatoriuniversitari, dagli enti pubblici di ri-cerca, da dottorandi e titolari di asse-gni di ricerca. Le tematiche, i limiti dicosto, i criteri di selezione dei pro-getti, le modalità per la presentazionedelle domande e i termini per la con-clusione delle attività di valutazionesono definiti nei singoli bandi. In caso

di esito positivo, il Ministero adotta ildecreto di concessione delle agevo-lazioni e le erogazioni sono effettuatecon cadenza quadrimestrale, decor-rente dalla data di avvio delle attività.Le agevolazioni sono revocate, intutto o in parte, in caso di: perdita diuno o più requisiti di ammissibilità,compreso il fallimento del soggettobeneficiario o l’apertura di altra pro-cedura concorsuale; morosità e man-cata restituzione degli interessi dipreammortamento ovvero delle ratedi finanziamento concesso; mancatarealizzazione del progetto o mancatoraggiungimento degli obiettivi previ-sti; altri casi previsti dai singoli avvisi.

FIRST: agevolazioni per la ricerca.Decreto Ministeriale n. 593-2016

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nvitalia lancia una call per la rac-colta di manifestazioni di interessead investire nell’area di crisi indu-

striale complessa di "Val Vibrata – Valledel Tronto Piceno".Obiettivo: raccogliere informazioni peridentificare al meglio i fabbisogni di svi-luppo dell’area e caratterizzare adegua-tamente gli strumenti agevolativi chesaranno attivati e resi disponibili sul ter-ritorio.La call ha dunque una finalità mera-mente conoscitiva e non dà luogo a ti-toli di preferenza o diritti: rientra nelleazioni del PRRI - Progetto di Riconver-sione e Riqualificazione Industrialedell’area, a cui l’Agenzia è stata chia-mata a dare il proprio contributo.L’area di crisi industriale complessacoincide con il territorio ricompreso trai Sistemi Locali del Lavoro (SLL) diAscoli Piceno, San Benedetto delTronto, Comunanza e Martinsicuro.L’area ricade nei comuni riportati nel-

l’elenco consultabile qui. Le manifesta-zioni di interesse devono riguardare ini-ziative imprenditoriali, da localizzarenell’area, per la realizzazione di:• programmi di investimento (creazionedi impresa, creazione di nuova unità daparte di impresa esistente, amplia-mento/diversificazione di unità esi-stente, continuità aziendale tramitetrasferimento di impresa)• programmi di investimento per la tu-tela ambientale• progetti di innovazione di PMI• progetti di innovazione dei processi edella organizzazione• progetti di ricerca industriale e svi-luppo sperimentale.Gli interessati avranno un mese ditempo per presentare le manifestazionidi interesse a Invitalia: lascheda dacompilare è disponibile su questo sitoa partire dal 15 settembre 2016 e finoalle ore 12.00 del 14 ottobre 2016. Invi-talia, nell’ambito dell’elaborazione del

Progetto di Riconversione e Riqualifica-zione Industriale dell’area di crisi di "ValVibrata – Valle del Tronto Piceno", pro-muove unacall di manifestazioni di inte-resse ad investire, con l’obiettivo didefinire i fabbisogni di sviluppo del-l’area. La call ha finalità meramente co-noscitive e non dà luogo a titoli dipreferenza o diritti.Le manifestazioni di interesse devonoriguardare iniziative imprenditoriali, dalocalizzare nei comuni dell’area di crisi,finalizzate alla realizzazione di pro-grammi di investimento o per la tutelaambientale, progetti di innovazionedella organizzazione o di ricerca indu-striale, sviluppo sperimentale e con-nessi programmi occupazionali.Gli interessati avranno un mese ditempo per presentare le manifestazionidi interesse a Invitalia: la scheda dacompilare è disponibile sul sito Invitaliaa partire dal 15 settembre 2016 e finoalle ore 12.00del 14 ottobre 2016.

Marche e Abruzzo: Invitalia lancia una callper chi è interessato a investire nell’area di crisi

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ell’ambito del programmaHorizon 2020, gli Horizon Pri-zes sono “premi-incentivo”

(noti anche come inducement prizes)che offrono un riconoscimento in de-naro a chiunque riesca a rispondereefficacemente ad una sfida defi-nita. Operano nel modo seguente:- viene definita una sfida sociale o tec-nologica per la quale non è ancorastata trovata una soluzione;- viene promesso un premio per losviluppo di una soluzione innovativa;- i criteri di aggiudicazione fornisconoinformazioni su ciò che la soluzionedeve essere in grado di dimostrare;- i mezzi per raggiungere la soluzionenon sono predefiniti, lasciando i can-didati totalmente liberi di trovare lasoluzione più promettente ed effi-cace. Gli Horizon Prizes rappresen-tano dunque un nuovo mezzo perincentivare e sostenere progetti di ri-cerca, divenendo anche un impor-tante driver per l’innovazione neisettori pubblico, privato e filantro-pico. Essi costituiscono un modo pergiungere a soluzioni innovative chenormalmente non verrebbero svilup-pate attraverso i canali tradizionali(come sovvenzioni o appalti), permet-tono di attirare un maggior numero diinnovatori perché sono di facile ac-cesso, offrono loro l’opportunità di af-frontare il rischio e creare nuovepartnership e portano a nuovi prodottie servizi sostenibili.Di seguito segnaliamo gli Horizon Pri-zes lanciati nel corso del 2016:1. Cleanest engine of the future -L’obiettivo di questo premio è stimo-lare lo sviluppo di una nuova genera-zione di veicoli che utilizzanocarburanti tradizionali (benzina e die-sel) in grado di ridurre l’inquinamento

dell’aria. Il premio, per un ammontaredi 3,5 milioni di euro, sarà assegnatoa chi individuerà una soluzione inte-grata in un prototipo che si dimostricapace di ridurre le emissioni inqui-nanti e il consumo di carburante incondizioni reali di guida, senza influiresulle capacità operative del veicolo.La competizione rimane aperta finoal 20 agosto 2019. Chi intendessepartecipare è invitato a registrarsidal 20 maggio 2019. Il premio verràassegnato nel 2020.2. Engine retrofit for clean air - L’obiet-tivo di questo premio da 1,5 milioni dieuro è supportare lo sviluppodi nuove tecnologie da applicare aimotori diesel e ai propulsori per ri-durre le emissioni inquinanti e miglio-rare la qualità dell’aria delle areeurbane. Il premio punta a ridurre l’in-quinamento prodotto dalle auto in-centivando lo sviluppo di unatecnologia integrabile nei motori esi-stenti. Le candidature possono es-sere presentate fino al 12 settembre2017. I potenziali candidati sono invi-tati a registrarsi dal 12 giugno 2017.Il premio verrà assegnato nel 2018.3. Birth Day Prize – La sfida lanciatada questo premio è individuare e por-tare sul mercato soluzioni innovativeper prevenire i decessi e le complica-zioni durante la gravidanza e il parto.La soluzione presentata dovrà esserenuova, sicura e scalabile.Saranno assegnati fino a 3 premi indenaro: la Commissione europea de-stina ai premi 1 milione di euro attra-verso Horizon 2020, una somma dipari importo (1 milione di euro) è ga-rantita dalla Fondazione Bill & MelindaGates, mentre il programma MSD forMothers di Merck Sharp & DohmeCorporation mette a disposizione altri

500 mila euro. In questo caso è pos-sibile presentare candidature fino al 6settembre 2017.4. Photovoltaics meets history – Que-sto premio intende affrontare la sfidaconnessa ai vincoli tecnici relativi al-l’integrazione di fonti energetiche fo-tovoltaiche nei quartieri urbani storici.Il premio, pari a 750 mila euro, saràassegnato al progetto per lo sviluppodel sistema fotovoltaico più adattodal punto di vista architettonico edestetico, che presenti anche soluzioniottimali dal punto di vista tecnico. Lacompetizione rimane aperta fino al 26settembre 2018.5. Low carbon hospital – Con 1 mi-lione di euro questo premio sostienelo sviluppo di soluzioni per l’utilizzoesclusivo di fonti di energia rinnova-bili per il riscaldamento e l’approvvi-gionamento di energia negli edificiospedalieri. Il premio sarà attribuito auna soluzione innovativa capace di in-tegrare diverse tecnologie in un unicosistema, garantendo un approvvigio-namento energetico ininterrotto.La scadenza per presentare candida-ture è il 3 aprile 2019.6. CO2 Reuse – Questo premio da 1,5milioni di euro punta ad abbattere leemissioni di CO2 nell’atmosfera so-stenendo lo sviluppo di prodotti inno-vativi che riutilizzano l’anidridecarbonica, superando allo stessotempo le barriere tecniche, commer-ciali e finanziarie che incontrano letecnologie per il riuso di CO2. Anchein questo caso la scadenza per pre-sentare candidature è il 3 aprile 2019.

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Horizon Prizes 2016: premi in denaroper soluzioni innovative a sfide sociali o tecnologiche

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Inps, con propria circolare n.137del 25.07.2016 ha reso notoche, a seguito della decisione

del Consiglio di Stato, in sede di conver-sione del decreto legge n. 42 del 2016,convertito con modificazioni con lalegge 26 maggio 2016, n. 89 (G.U. n. 124del 28/5/2016), è stato approvato l’arti-colo 2 sexies riguardante il calcolo del-l’ISEE per i nuclei familiari con personecon disabilità o non autosufficienti.Tale norma ha dettato una disciplinatransitoria volta a modificare il calcolodell’ISEE per tali nuclei fino all’adozionedi una modifica normativa al sopra citatoD.P.C.M. n. 159 del 2013.- non sono più considerati redditi, ai finiISEE, i trattamenti assistenziali, previ-denziali e indennitari pagati dalle pubbli-che amministrazioni per la condizione didisabilità;

- viene introdotta una maggiorazionedello 0,5 del parametro della scala diequivalenza per ogni componente condisabilità media grave o non autosuf-ficiente in sostituzione delle detrazionidelle spese e delle franchigie per per-sone disabili. L’Inps ricalcolerà in auto-matico l’ISEE 2016 per i nuclei familiaricon persone con disabilità o non auto-sufficienti. Il ricalcolo terrà conto delleinformazioni fornite al momento dellapresentazione della Dichiarazione So-stitutiva Unica (DSU) originaria: soloqualora siano intervenute rilevanti va-riazioni (nascita di un figlio, decesso diun componente, raggiungimento dellamaggiore età da parte di un compo-nente del nucleo, ecc.) e si voglia va-lorizzarle nel nuovo ISEE 2016 ènecessario presentare una nuovaDSU. Le operazioni di ricalcolo avver-

ranno in ordine cronologico in basealla data di presentazione della DSU.Se dai tempi per completare le opera-zioni di ricalcolo dovesse derivare unaperdita di opportunità a causa dell’im-minente scadenza dei termini per ac-cedere una prestazione socialeagevolata, sarà possibile presentareuna nuova DSU per ottenere l’attesta-zione ISEE calcolata in base alle nuovedisposizioni, senza attendere il rical-colo d’ufficio.L’attestazione degli ISEE ricalcolatipotrà essere verificata dagli interessatiattraverso i consueti canali di comuni-cazione all’utenza: Servizi on line – ac-cesso tramite Pin, Caf, sedi territorialiInps. La nuova modulistica e le istru-zioni per la compilazione sono dispo-nibili sul portale “ISEE post riforma2015”.

Nuovo calcoloISEE

LAVORO & PREVIDENZA

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l Ministero del Lavoro e delle Po-litiche Sociali, a 4 mesi dal De-creto 25 marzo 2016, ha fornito –

con la nota direttoriale n. 4274 del 22luglio 2016 – le indicazioni operativespecificamente connesse alla compi-lazione del modello e all’attività dimonitoraggio e verifica di compe-tenza degli uffici centrali e territorialidel Ministero stesso. Il deposito deicontratti collettivi aziendali o territo-riali, unitamente alla relativa dichiara-zione, andrà effettuato utilizzando lamodalità telematica messa a disposi-zione nella sezione “Servizi” del sitointernet istituzionale del Ministero dellavoro e delle politiche sociali all’indi-rizzo: www.lavoro.gov.it.In caso di contratti territoriali che, alladata di pubblicazione del citato De-creto del 25 marzo 2016, risultino giàdepositati presso la Direzione territo-riale del lavoro competente (ad esem-pio a cura di una delle Parti socialifirmatarie), il datore di lavoro non saràtenuto a depositare nuovamente ilcontratto territoriale applicato, madovrà indicare nel modulo della pro-cedura telematica unicamente i riferi-menti dell’avvenuto deposito (data eDTL presso la quale è avvenuto il de-posito). In questo caso il datore di la-voro, all’atto della compilazione delmodulo, dovrà evidenziare nella se-zione 2 la tipologia di contratto “Terri-toriale”. L’attività di deposito delcontratto ovvero, nel caso di coope-rative, del verbale dell’assemblea deisoci che ha deliberato i “ristorni” peri soci lavoratori (cfr. in proposito il pa-ragrafo I.2 della circolare Agenziadelle Entrate n. 28/E) può essere ef-fettuata direttamente dal datore di la-voro ovvero da tutti gli altri soggettiche, ai sensi degli articoli 1, comma

1, e 2, comma 1, della legge 11 gen-naio 1979, n. 12, risultano abilitati acompiere per conto di qualsiasi da-tore di lavoro tutti gli adempimentiprevisti da norme vigenti per l’ammi-nistrazione del personale dipendenteIn quest’ultimo caso, tali soggetti de-vono ricevere apposita abilitazione daparte dei datori di lavoro che rappre-sentano, secondo le indicazioni inse-rite nell’apposita sezione del sito.Inoltre, al momento della compila-zione del modulo la voce “contratto”va intesa quale “verbale di delibera” enella sezione 6 andrà evidenziata lavoce “ristorni”, riferita proprio a talefattispecie. Le altre forme di parteci-pazione agli utili vanno indicate nel-l’apposita sezione 8 del modulo cheva sempre compilata, evidenzianoNO o SI a seconda se il contratto con-templa tale previsione, avendo cura,in caso affermativo, di indicare il nu-mero di lavoratori e il valore annuomedio procapite. A partire dall’8 lu-glio 2016 la procedura consente al-tresì di depositare i contratti, sianoessi aziendali o territoriali, riman-dando ad un momento successivo lacompilazione del modello di dichiara-zione di conformità. In questo casoandranno compilate esclusivamentele sezioni 1, 2 e 8. In questa fase diavvio di tale funzionalità è comunque

possibile depositare i contratti territo-riali inoltrandoli a mezzo PEC alla Di-rezione del lavoro territorialmentecompetente. Per agevolare l’attività ditutti coloro che devono depositare ilcontratto ovvero compilare la dichia-razione di conformità, una breveguida – disponibile sul sito internet ecomunque allegata anche alla pre-sente nota – illustra sia le modalità diregistrazione che quelle relative allacompilazione dei campi contenuti nelmodello. Il Ministero ribadisce chesolo attraverso la compilazione tele-matica del modello e l’upload delcontratto il modello sarà messo a di-sposizione automaticamente alla Di-rezione del lavoro territorialmentecompetente e il datore di lavoro potràdichiarare la conformità del contrattoalle disposizioni di cui all’articolo 1,commi 182-189, della legge n.208/2015 e al decreto interministe-riale 25 marzo 2016. Le Direzioni delLavoro hanno a disposizione un “cru-scotto” che consente Loro di: acce-dere a tutti i contratti depositati,ricercandoli per codice fiscale del-l’azienda;accedere a tutti i contratti depositati,ricercandoli per direzione territoriale;prendere visione dei modelli di moni-toraggio compilati scegliendo ancheun anno di riferimento.

Procedura di depositodei contratti di secondo livello

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l 7 luglio 2016 è stato approvatoil nuovo Accordo Stato-Regioniche disciplina i requisiti della for-

mazione per responsabili ed addettidei servizi di prevenzione e prote-zione nelle aziende, secondo quantoprevisto dall’art. 32, comma 2, del D.Lgs. n. 81/2008. Il nuovo accordo so-stituisce integralmente quello del 26gennaio 2006 ed interviene su alcunielementi relativi alla formazione deidiversi operatori della sicurezza.Siamo in attesa della pubblicazione inGazzetta Ufficiale per l’entrata in vi-gore, ma intanto vi anticipiamo leprincipali novità ed alleghiamo il testoapprovato.Le principali novità riguardano unanuova articolazione del percorso for-mativo per RSPP (Responsabili servi-zio prevenzione e protezione) e ASPP(addetto al servizio); l’aggiornamento

di RSPP e ASPP, che indipendente-mente dal settore sarà di 40 ore perRSPP e 20 ore per ASPP, ma fino al50% potranno essere svolte tramitepartecipazione a convegni; diminu-zione dei soggetti autorizzati a ero-gare i corsi RSPP con esclusionedegli Enti non accreditati, delle Asso-ciazioni sindacali e datoriali meno rap-presentative e degli Enti bilaterali;apertura su titoli di studio ed esoneri,essendo stata aumentata la lista dellelauree che si considerano titolo distudio esonerante per la frequenta-zione dei corsi ; più rigore su forma-zione modalità e-learning, rivisitati gliaccordi del 21.12.2011 (ex artt. 34 e37 d.lgs. n. 81/08), i corsi in modalitàe-learning sono da ritenersi validi solose espressamente previsti dallenorme e con le modalità disciplinatedal nuovo accordo, ad esempio per le

situazioni classificate a basso rischio.Lavoro somministrato: viene specifi-cato che l’informazione e l’addestra-mento è a carico del somministratorese non specificato diversamente nelcontratto (l’utilizzatore dovrà formaresulle proprie procedure specifiche). In-vece, è stabilito l’obbligo di erogare icorsi di formazione antincendio, primosoccorso e RLS in modalità frontale.Sul libretto formativo del cittadino, l’ac-cordo individua un modello utile alla te-nuta della documentazione relativaall’avvenuta formazione. Infine, per i re-quisiti dei docent,: i corsi devono es-sere tenuti da docenti in possesso deirequisiti previsti dal decreto intermini-steriale 6 marzo 2013, emanato in at-tuazione dell’articolo 6, comma 8,lettera m – bis), del d.lgs81/08. Per chiarimenti, Unsic Lavoro ([email protected]).

Sicurezza Sul Lavoro:Nuovi Accordi Stato – Regioni

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l Ministero del Lavoro ha fornito,con la nota n. 1241 del 1° giugno2016, alcuni chiarimenti riguar-

danti i contenuti del comma 1 dell'art.4 della legge n. 300/1970, riscritto nellasua interezza dall'art. 23 del decreto le-gislativo n. 153/2015 ossia in meritoagli aspetti sanzionatori applicabili incaso accertamento, da parte degli or-gani di vigilanza, dell’installazione diimpianti audiovisivi, dai quali possa de-rivare anche la possibilità di controllo adistanza dell’attività dei lavoratori inorario di lavoro, privi del prescritto ac-cordo sindacale o dell’autorizzazioneda parte della Direzione del Lavoro ter-ritorialmente competente (art. 4, leggen. 300/1970). Nella nota viene preci-sato come l’ispettore del Ministerodel lavoro, una volta verificata l’instal-lazione di impianti audiovisivi in as-senza di un preventivo accordo con leorganizzazioni sindacali o dell’autoriz-zazione rilasciata da parte della Dire-zione territoriale del lavoro, deveimpartire una prescrizione all’impresainadempiente.Nel verbale ispettivo dovrà essere fis-sato un termine per la rimozione degliimpianti illegittimamente installati. Per limitare l’applicazione della san-zione penale, l’azienda potrà, nel frat-tempo, siglare l’accordo o richiederel’autorizzazione ministeriale. La normativa: qualora dalla installa-zione di strumenti di sorveglianzaanche video per esigenze tecnicoproduttive, di sicurezza sul lavoro e ditutela del patrimonio aziendale possaderivare la possibilità di un controlloa distanza dei lavoratori, è necessarioche il datore di lavoro sottoscriva unaccordo con le organizzazioni sinda-cali interne (RSU o RSA). In mancanzaè fatto obbligo di chiedere l'autorizza-

zione alla Direzione territoriale del La-voro competente per territorio. Nelcaso in cui le necessità dell'imprendi-tore riguardino più unità produttive di-slocate sul territorio nazionale,l'accordo può essere raggiunto con leorganizzazioni di categoria nazionaliappartenenti alle associazioni compa-rativamente più rappresentative e, inalternativa, l'autorizzazione può es-sere rilasciata dal Ministero del La-voro (Direzione Generale per lerelazioni industriali), in luogo delle sin-gole Direzioni del Lavoro. Requisiti e condizioni: l’installazionedi un impianto di videosorveglianzanon può avvenire in assenza di unospecifico accordo con le organizza-zioni sindacali o, in mancanza di esso,della autorizzazione rilasciata da partedella Direzione del Lavoro territorial-mente competente. Inoltre, potranno essere installati edutilizzati esclusivamente:- per esigenze organizzative e produt-tive, - per la sicurezza del lavoro,- per la tutela del patrimonio aziendale.Viene violata la norma anche per ilsolo fatto di aver installato le apparec-chiature senza averle successiva-mente attivate in quanto recentegiurisprudenza ha chiarito che (Cass.Penale n. 4331/2014, “l’idoneità degliimpianti a ledere il bene giuridico pro-tetto, cioè il diritto alla riservatezzadei lavoratori, necessaria affinché ilreato sussista … è sufficiente anchese l’impianto non è messo in fun-zione, poiché, configurandosi comeun reato di pericolo, la norma san-ziona a priori l’installazione, prescin-dendo dal suo utilizzo o meno”).Il Ministero evidenzia la possibilità disanzionare l’azienda anche qualora

vengano montate, senza le prescritteregole, telecamere “finte” montate alsolo scopo dissuasivo. La stessa Au-torità Garante della Privacy ha piùvolte ribadito la illegittimità dell’instal-lazione di un impianto di videosorve-glianza senza l’accordo con lerappresentanze sindacali o, in subor-dine, l’autorizzazione rilasciata dallaDirezione Territoriale del Lavoro.Sanzioni in caso di violazione: il Mini-stero del Lavoro ha ribadito comel'ispettore che abbia accertato la man-canza del titolo autorizzatorio o del-l'accordo sindacale, abbia una solastrada: quella della prescrizione exart. 20 del decreto legislativo n.758/1994, con l'irrogazione della con-travvenzione (ammenda da 154 a1549 euro o l'arresto da 15 giorni adun anno) e con l'intimazione, rivolta aldatore di lavoro, a rimuovere il dispo-sitivo: a ciò segue l'invio del verbalealla Procura della Repubblica.La prescrizione è accompagnata dallaconcessione di un termine tecnicoper adempiere (30 giorni) durante ilquale il trasgressore può raggiungereun accordo sindacale o ottenere l'au-torizzazione della Direzione del La-voro: ciò comporterà l'ammissionealla sanzione amministrativa di 387euro pari ad 1/4 dell'importo massimo(oltre alle spese di notifica), cosa cheestinguerà il reato dopo che l'ispet-tore avrà dato notizia al giudice inqui-rente. La procedura ispettiva:l’ispettore, una volta verificata l’instal-lazione di impianti audiovisivi a frontedi un mancato accordo con le orga-nizzazioni sindacali ovvero in assenzadell’autorizzazione rilasciata da partedella Direzione del Lavoro, deve im-partire una prescrizione ai sensi del-l’art. 20 del d.lgs. n. 758/1994 al fine

Controllo audiovisivonei posti di lavoro

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di far cessare la condotta illecita e farrimuovere gli impianti audiovisivistessi. Tali adempimenti, una volta ef-fettuati potranno eliminare la contrav-venzione accertata. All’interno del verbale ispettivo dovràessere altresì fissato un termine peril ripristino della legalità e quindi perla rimozione degli impianti illegittima-mente installati. Il termine dovrà essere “congruo”, inragione dell’effettivo tempo tecnicorealmente necessario per la disinstal-lazione degli impianti audiovisivi.Al fine di limitare la sanzione penale,l’azienda potrà, nel frattempo, siglarel’accordo sindacale o richiedere il rila-scio dell’autorizzazione ministeriale. Infatti, qualora nel periodo di tempofissato dall’organo di vigilanza per losmontaggio delle apparecchiature,venga siglato l’accordo sindacale ov-vero venga rilasciata l’autorizzazionedella competente Direzione territorialedel lavoro, venendo meno i presuppo-sti oggettivi dell’illecito, l’ispettorepotrà ammettere “il contravventore apagare in sede amministrativa, neltermine di 30 giorni, una somma parial quarto del massimo dell’ammendastabilità per la contravvenzione com-

messa” (art. 21 d.lgs. n. 758/1994).L’informativa al lavoratore: Le infor-mazioni raccolte attraverso detti stru-menti sono utilizzabili a tutti i finiconnessi al rapporto di lavoro a con-dizione che sia data al lavoratore ade-guata informazione sulle modalitàd'uso degli strumenti e di effettua-zione dei controlli. L’informativa va fatta per iscritto e fir-mata dal dipendente per ricevuta.L’informazione preventiva dovrà far ri-ferimento:- agli estremi identificativi del respon-sabile del trattamento, - alle modalità di utilizzo dello stru-mento, - alle modalità di effettuazione deicontrolli, - alla possibilità per l’interessato di ac-cedere ai dati, - ai soggetti che possono venire a co-noscenza dei dati stessi ed al loroambito di diffusione,- alle conseguenze legate al rifiuto diforme di controllo. L’informativa rappresenta la “conditiosine qua non” ai fini della legittima-zione di ogni controllo.Inapplicabilità della procedura: percompletezza di informazione, la di-

sposizione generale, relativa alla ri-chiesta di autorizzazione ministerialeo di accordo sindacale, non si applicanei seguenti casi:- agli strumenti utilizzati dal lavoratoreper rendere la prestazione lavorativa; - agli strumenti di registrazione degliaccessi e delle presenze.L’impresa potrà assegnare a un di-pendente un pc, un tablet, uno smar-tphone ecc. (se utili per prestarel’attività lavorativa) e potrà anche con-trollare – a posteriori – che tali stru-menti vengano utilizzati nel rispettodelle disposizioni aziendali, senza perquesto dover ottenere il previo con-senso. Si ricorda che sono, assoluta-mente vietati, controlli di natura“massiva”, indiscriminati e continui enon strettamente legati alla presta-zione svolta dal dipendente.In queste ipotesi, va rivista la moduli-stica per la policy aziendale, con unamappatura degli strumenti aziendaliche rientrano tra gli strumenti utiliz-zati dal lavoratore per rendere la pre-stazione lavorativa.Una volta mappati gli strumenti, vapredisposta la documentazione utilea provare la loro «inerenza» con l’atti-vità lavorativa.

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INPS con propria circolaren.circolare n. 129 del 13 luglio2016, ha reso noto che per

effetto della nuova disposizione,anche ai casi di impiego di lavoratorisubordinati “c.d. irregolari” si appli-cheranno le sanzioni civili previstedalla lettera b), comma 8, dell’art. 116della Legge n. 388 del 23 dicembre2000. Per effetto dell’art. 22 delD.Lgs. n. 151/2015, a partire dal 24settembre 2015, giorno di entrata invigore di tale norma, le sanzioni civilida applicare ai casi di utilizzo di lavo-ratori subordinati “irregolari” sarannoquelle previste dalla lettera b) dell’art.116 della Legge 23 dicembre 2000 n.388 (con esclusione, quindi, dell’incre-mento del 50% degli importi risultanti).Relativamente ai profili temporali, l’Isti-tuto precisa che la nuova modalità dicalcolo dovrà essere applicata a tuttigli accertamenti ispettivi iniziati a par-tire dal giorno 24 settembre 2015, pur

se nel corso degli stessi siano stateriscontrate violazioni commesse an-tecedentemente a tale data; nonchéa tutti gli accertamenti ispettivi iniziatie non conclusi prima del 24 settem-bre. Diversamente, per gli accerta-menti ispettivi iniziati e conclusi primadel 24 settembre si applicherà l’au-mento delle sanzioni civili previstodalla L. n. 183/2010.Ne consegue che le Sedi Inps chehanno avviato o stanno per avviare ilrecupero dei crediti derivanti da ver-bali ispettivi, il cui accertamento è ini-ziato dopo il 23 settembre 2015, peri quali siano state applicate sanzionicivili secondo la disciplina previstadall’art 4, comma 1, lettera a), dellaLegge n. 183/2010, dovranno ricalco-lare secondo la nuova disciplina lesanzioni da applicare.Hanno diritto al rimborso i datori di la-voro che hanno provveduto al versa-mento di somme a titolo di sanzioni

erroneamente calcolate secondo la L.n. 183/2010, nei limiti della differenzatra quanto versato e quanto dovutonella misura sopra descritta. I datoridi lavoro interessati dovranno tra-smettere un’istanza di rimborso, pre-cisando gli importi indebitamenteversati. La domanda sarà presentataattraverso il cassetto previdenziale,utilizzando la sezione “Rimborsi/com-pensazioni”, presente in “VersamentiF24”. Le Sedi, verificata la sussi-stenza del diritto alla ripetizione dellesomme indebitamente versate, prov-vederanno al ricalcolo delle sanzionidovute ed alla quantificazione degliimporti da rimborsare.L’Inps evidenzia che il diritto al rim-borso è soggetto al decorso del ter-mine decennale di prescrizione e chenon sono rimborsabili le somme perle quali il richiedente sia stato con-dannato al pagamento con sentenzapassata in giudicato.

Sanzioni civili per impiego di lavoratori senzapreventiva comunicazione di instaurazionedel rapporto di lavoro

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INAIL ha emanato il Regola-mento per il reinserimento el’integrazione lavorativa delle

persone con disabilità da lavoro, in at-tuazione dell’articolo 1, comma 166,Legge 23 dicembre 2014, n. 190.Il Regolamento fornisce concreta at-tuazione a quanto disposto dallalegge di stabilità 2015, che ha attri-buito “all’Inail competenze in materiadi reinserimento e di integrazione la-vorativa delle persone con disabilitàda lavoro, da realizzare con progettipersonalizzati mirati alla conserva-zione del posto di lavoro o alla ricercadi nuova occupazione, con interventiformativi di riqualificazione professio-nale, con progetti per il superamentoe per l’abbattimento delle barriere ar-chitettoniche nei luoghi di lavoro, coninterventi di adeguamento e di adat-tamento delle postazioni di lavoro”.L’attuazione di tali interventi è a caricodel bilancio dell’Inail; lo stanziamentoper il 2016 è di 21 milioni di euro.L’adozione del “Regolamento” con-sente all’Istituto di fornire risposteconcrete alle aspettative di reinseri-mento dei disabili da lavoro, coniu-gando il binomio disabilità-lavoro intermini di opportunità sia per il lavo-ratore che per il mondo produttivo, inlinea con l’evoluzione delle tecnologiedi assistenza, delle nuove tecniche inmateria di ergonomia delle postazionidi lavoro, di accessibilità digitale e ar-chitettonica e di formazione.I soggetti destinatari sono i lavoratori,sia subordinati sia autonomi, con di-sabilità da lavoro tutelati dall’Inail che,a seguito di infortunio o di malattiaprofessionale e delle conseguentimenomazioni o del relativo aggrava-mento, necessitano di interventi mi-rati per consentire o agevolare la

prosecuzione dell’attività lavorativa. IlRegolamento disciplina, in fase diprima attuazione, gli interventi finalizzatia dare sostegno alla continuità lavora-tiva degli assicurati prioritariamentecon la stessa mansione ovvero con unamansione diversa rispetto a quella cuierano adibiti precedentemente al veri-ficarsi dell’evento lesivo.Sono tre le tipologie di intervento pre-viste: per il superamento e l’abbatti-mento delle barriere architettonichenei luoghi di lavoro (interventi edilizi,impiantistici e domotici; dispositivi fi-nalizzati a consentire l’accessibilità ela fruibilità degli ambienti di lavoro);per l’adeguamento e l’adattamentodelle postazioni di lavoro (adegua-mento di arredi, ausili e dispositivitecnologici, informatici o di automa-zione, compresi i comandi speciali egli adattamenti di veicoli che costitui-scono strumento di lavoro);per la formazione (interventi persona-lizzati di addestramento all’utilizzodelle postazioni di lavoro e delle at-trezzature funzionali agli adeguamenti

delle postazioni di lavoro realizzati, diformazione e tutoraggio utili ad assi-curare lo svolgimento della stessamansione o la riqualificazione profes-sionale per lo svolgimento di altramansione). Nei limiti delle risorse fi-nanziarie annualmente stanziate dal-l’Istituto (21 milioni di euro per il2016), l’Inail ha fissato per ciascunprogetto e per le diverse tipologie diintervento i seguenti limiti massimicomplessivi di spesa rimborsabile aldatore di lavoro: 95 mila euro per ilsuperamento e l’abbattimento dellebarriere architettoniche nei luoghi dilavoro, 40 mila euro per l’adegua-mento e l’adattamento delle posta-zioni di lavoro e 15 mila euro per laformazione. Gli interventi sono indivi-duati nell’ambito di un progetto direinserimento lavorativo personaliz-zato elaborato dall’Inail attraverso leproprie equipe multisciplinari di I li-vello – che operano nelle sedi localidell’Istituto – con il coinvolgimento eil consenso del lavoratore e la parte-cipazione attiva del datore di lavoro.

Il reinserimento lavorativo personecon disabilità

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on sentenza n. 17637 del 6settembre 2016, la Cassa-zione ha ritenuto legittimo il li-

cenziamento di un dipendentedell’ASL che, dopo aver registrato lapropria presenza timbrando il cartel-lino marca tempo, si era assentato dalservizio per dedicarsi ad una attivitàestranea alla propria prestazione dipubblico dipendente. Nel caso di spe-

cie la Corte ha ravvisato gli estremi diun grave pregiudizio, anche di naturaeconomica, a carico della pubblicaamministrazione con violazione del-l’art. 55 quater del decreto legislativon. 165/2001. Con sentenza n. 17637del 6 settembre 2016, la Cassazioneha ritenuto legittimo il licenziamentodi un dipendente dell’ASL che, dopoaver registrato la propria presenza tim-

brando il cartellino marca tempo, siera assentato dal servizio per dedicarsiad una attività estranea alla propriaprestazione di pubblico dipendente.Nel caso di specie la Corte ha ravvi-sato gli estremi di un grave pregiudi-zio, anche di natura economica, acarico della pubblica amministrazionecon violazione dell’art. 55 quater deldecreto legislativo n. 165/2001.

Cassazione: timbratura del cartellinoed assenza dal servizio

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on sentenza n. 6956/2012,depositata il 27 settembre2012, la Corte di appello di R.

respingeva l’appello proposto da SKYItalia s.r.l. e confermava la sentenza diprimo grado, con la quale il Tribunaledi Roma, in accoglimento del ricorsodi P.C., aveva dichiarato la illegittimitàdei licenziamento Irrogato al mede-simo per giusta causa, ai sensi del-l’art. 48, lettera B), del CCNLTelecomunicazioni, che sanziona conla risoluzione in tronco “la rissa nelluogo di lavoro, all’interno dei repartioperativi”.La Corte distrettuale affermava dicondividere la valutazione di carenzadi proporzionalità tra condotta e san-zione posta dal primo giudice a fon-damento della propria decisione. Inparticolare, osservava come, sullabase della lettera di contestazione e

della relazione di servizio di una guar-dia giurata, presente al fatto, il con-tatto fisico tra il C. ed il R. dovesseritenersi limitato- ad una “spallata”,neppure violenta e comunque priva diqualsiasi ulteriore strascico; mentrela frase “ma che cos’ha da guar-darmi?”, che veniva imputato al. C. diavere ripetutamente rivolto al R., nonaveva, al di là-del topo, un contenutominaccioso, non prospettando al sog-getto passivo un qualche pericolo dimale ingiusto.Ciò posto, era da escludere, ad avvisodella Corte (come già dei Tribunale),che l’episodio potesse non solo es-sere ricondotto alla nozione penali-stica di rissa, di cui non ricorrevanogli elementi strutturali, ma anche chefosse stato connotato da una vio-lenza tale da potervi essere assimi-lato: non era, pertanto, configurabile

nella specie né l’infrazione conte-stata, né quella di cui all’art. 48, let-tera A), CCNL Telecomunicazioni (ecioè la “rissa nel luogo di lavoro, fuoridal reparti operativi”), sanzionabilecon il licenziamento con preavviso.La Corte osservava, inoltre, come ilC., nel corso di un rapporto duratoben dieci anni, non avesse mai rice-vuto sanzioni disciplinari e come lemansioni assegnategli al tempo delrecesso, che erano quelle di “assi-stente gestionale e operativo” nel-l’ambito dei Canale Viaggi, coninquadramento nel livello 50 deiCCNL, non fossero connotate da unparticolare rilievo dell’elemento fidu-ciario. Ha proposto ricorso per la cas-sazione della sentenza SKY Italia s.r.l.,affidandosi a tre motivi, illustrati damemoria; il C. ha resistito con contro-ricorso.

Cassazione Lavoro,proporzionalità tra condotta e sanzione(CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO SENTENZA 2 DICEMBRE 2015– 12 FEBBRAIO 2016, N. 2830 PRESIDENTE MANNA – RELATORE DELLA TORRE )

C

IUS IURIS