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EFFETTO POSNER: L’ATTENZIONE FOCALIZZATA A cura di: Sofia Prosia Erika Marascia Debora Luciani

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EFFETTO POSNER: L’ATTENZIONE FOCALIZZATAA cura di:

Sofia Prosia

Erika Marascia

Debora Luciani

AREE CEREBRALI DELL’ATTENZIONE

Il sistema dell’attenzione ha una struttura complessa di aree cerebrali:

1) Il sistema della vigilanza (lateralizzato a destra)

2) Il sistema attenzionale posteriore (corteccia parietale posteriore)

3) Il sistema attenzionale anteriore (corteccia prefrontale mediale)

L’ESPERIMENTO DI POSNER

OBIETTIVO: osservare quanto tempo fosse necessario per spostare il focus attentivo.

L’esperimento consisteva in un campo visivo con due box simmetrici rispetto a un punto di fissazione centrale. Al di sotto di esso viene presentato un cuecostituito da una freccia che indica il box dentro il quale apparirà lo stimolo,alsoggetto verrà detto di premere un pulsante alla comparsa dello stimolo.

LE PROVE

PROVA VALIDA

PROVA INVALIDA

PROVA NEUTRA

ORIENTAMENTO DELL’ATTENZIONE

Posner pose l’accento su due possibili modalità di orientamento dell’attenzione nello spazio:

• ESPLICITA: è direttamente osservabile nei soggetti e consiste nel movimento delle parti del corpo come il busto, la testa e gli occhi verso una porzione di spazio o un oggetto.

• IMPLICITA: si riferisce alla capacità di allineare un meccanismo interno con alcuni input sensoriali, in assenza di una qualsiasi modificazione comportamentale visibile.

CONCLUSIONI

Posner individua due momenti successivi nella registrazione automatica, che sono:

• l'orientamento cioè volgersi in direzione dello stimolo

• la detenzione cioè la registrazione cosciente e il rilevamento dello stimolo ovvero l'esserne consapevoli.

Questo esperimento portò alla conclusione che le prove valide portano tempi di reazione minori rispetto alla condizione neutra e soprattutto a quella negativa.

CONCLUSIONI

L’attenzione si divide in tre passaggi disancoraggio, movimento e ancoraggio.

Studi avvalorati dalla neuropsicologia che dimostra come lesioni in specifiche aree compromettano queste funzionalità:

Corteccia parietale posteriore per il disancoraggio;

Collicolo superiore per il movimento;

Nucleo del talamo pulvinar per l’ancoraggio.

L'OROLOGIO COME PUNTO FOCALE DELL'ATTENZIONE SELETTIVA IN CHI SOFFRE DI INSONNIA PRIMARIA: UNO STUDIO CHE UTILIZZA IL PARADIGMA DI POSNER A CURA DI

H. WOODS, L.M. MARCHETTI, S.M. BIELLO, C.A. ESPIE

Cos’è l’insonnia primaria

L’insonnia primaria (PI) è sostenuta da un’alterazione di fondo dei ritmi sonno-veglia; insorge tipicamente attorno ai 15-30 anni e tende a cronicizzarsi, a meno che non si instauri un trattamento specifico.

I tre processi sull’automatismo

Gli autori propongono tre processi essenziali sull’automatismo sonno-veglia:

1. partecipare selettivamente al sonno,

2. partecipare selettivamente al sonno,

3. introdurre uno sforzo nel processo di coinvolgimento del sonno.

Stressor pre-sonno

Uno dei fattori più stressanti per i pazienti è l’orologio sul comodino in quanto i soggetti osservano continuamente l’orario, riflettendo su quanto tempo sono rimaste a letto senza dormire e contando quante ore potranno dormire prima del suono della sveglia. In seguito a ciò, Tang, Schmidt e Harvey hanno studiato l'associazione tra monitoraggio dell'orologio, preoccupazione pre-sonno e sonno.

L'OROLOGIO COME PUNTO FOCALE DELL'ATTENZIONE SELETTIVA IN CHI SOFFRE DI INSONNIA PRIMARIA: UNO STUDIO CHE UTILIZZA IL PARADIGMA DI POSNER A CURA DI

H. WOODS, L.M. MARCHETTI, S.M. BIELLO, C.A. ESPIE

I ricercatori hanno iniziato ad applicare il modello dell'attenzione di Posner per sviluppare un paradigma che potesse determinare se gli stimoli minacciosi possano attirare l'attenzione, cioè modulare la componente di coinvolgimento di attenzione nascosta e / o mantenere l'attenzione. Tutti i soggetti reclutati hanno completato il compito del computer seguito dai questionari descritti di seguito. Al termine di questi, i soggetti sono stati assegnati in via preliminare a gruppi NS (persone non affette da insonnia) o soggetti PI.

I partecipanti sono stati reclutati attraverso i seguenti canali:

• pubblicità online all'interno dell'Università di Glasgow,

• volantini intorno al campus universitario,

• pubblicità sul portale del “Dipartimento di psicologia” per far ottenere agli studenti dei crediti per il corso.

L'OROLOGIO COME PUNTO FOCALE DELL'ATTENZIONE SELETTIVA IN CHI SOFFRE DI INSONNIA PRIMARIA: UNO STUDIO CHE UTILIZZA IL PARADIGMA DI POSNER A CURA DI

H. WOODS, L.M. MARCHETTI, S.M. BIELLO, C.A. ESPIE

• La valutazione della qualità del sonno aveva: un'intervista strutturata sulla dichiarazione ICSD-2 dei criteri per l'insonnia psicofisiologica e la dichiarazione DSM-IV sui criteri per l'insonnia primaria, un self-report in cui i partecipanti hanno completato il questionario Morningness-Eveningness (MEQ-RF) ridotto di Horne e Ostberg e l'indice di qualità del sonno Pittsburgh (PSQI). l’actigrafia per confermare o attualizzare le informazioni ottenute dal questionario di Horne e Ostberg. L’actigrafia è un esame semplice e non invasivo e si utilizza un actigrafo, che ha la forma e la dimensione di un normale orologio da polso che oltre a identificare le fasi di sonno e veglia, registra anche altri dati, come ad esempio la temperatura corporea. Dopo aver completato l'attività del computer, a quei soggetti che rispondevano ai criteri PI veniva dato un actigrafo da indossare e il diario del sonno da completare per 5 giorni.

L'OROLOGIO COME PUNTO FOCALE DELL'ATTENZIONE SELETTIVA IN CHI SOFFRE DI INSONNIA PRIMARIA: UNO STUDIO CHE UTILIZZA IL PARADIGMA DI POSNER A CURA DI

H. WOODS, L.M. MARCHETTI, S.M. BIELLO, C.A. ESPIE

I partecipanti

La popolazione sperimentale era di 44 soggetti con un'età media di 24 anni. Gli stimoli correlati al sonno presentati erano una fotografia di un orologio digitale che mostra un tempo che è solitamente associato al sonno in un normale schema di sonno. Il set di stimoli consisteva in 20 immagini digitalizzate di singoli stimoli. Le prove individuali consistevano in una croce di fissazione, presentata per 1 s, seguita dall'immagine dell'orologio visualizzata per 250 ms.

L’esperimento

I target sono stati quindi presentati nella stessa casella o in una casella diversa (centrale rispetto a dove era posizionata una delle immagini) e sono rimasti sullo schermo fino alla risposta. Se il partecipante ha visto un bersaglio che era verticale, è stato loro ordinato di premere C sulla tastiera del computer, se il bersaglio era orizzontale, quindi è stato loro richiesto di premere M.

I risultati

I NS dormivano circa 7 ore a notte, mentre i PI circa 5 ore a notte, impiegando circa 45 minuti per addormentarsi rispetto a 9 min per NS. Lo scopo dell’esperimento doveva ottenere una prova oggettiva dell'influenza sull'attenzione di monitoraggio dell'orologio. Questi risultati supportano il precedente lavoro svolto utilizzando altri paradigmi per dimostrare un pregiudizio attentivo verso gli stimoli.

“L'effetto di un programma di modifica dell’attenzione in risposta ad una sfida

di esposizione in pubblico da parte di individui socialmente ansiosi.”

A cura di Nader Amir, Geri Weber, Courtney Beard, Jessica Bomyea and Charles T. Taylor.

La ricerca suggerisce che gli individui socialmente ansiosi prestino particolare attenzione alle

informazioni negative che potrebbero costituire una minaccia.

Tuttavia, poche ricerche hanno direttamente manipolato l'attenzione per esaminare il suo

effetto sull'ansia.

Nel presente studio si è testata l'ipotesi che un programma di modifica dell'attenzione sarebbe

stato efficace nel ridurre la risposta ansiosa e migliorare le prestazioni in una sfida di parlare in

pubblico da parte di soggetti con fobia sociale.

I partecipanti:

94 soggetti divisi in maniera

randomizzata in 2 gruppi

di ugual numero:

Selezione sulla base del punteggio ottenuto al test “Liebowitz Social Anxiety Scale” > di 26. (LSAS;

Liebowitz, 1987), strumento usato per la valutazione della fobia sociale.

Lo studio fu condotto in doppio cieco ovvero sia i partecipanti che gli assistenti dei ricercatori non

furono stati informati sullo scopo della ricerca.

Questionari self-report: State-Trait Anxiety Inventory, versione tratto e il primo su tre della versione

stato e il Beck Depression Inventory-II.

47 persone nel gruppo sperimentale AMP (Attention

Modification Program)

47 persone nel gruppo di controllo ACC (Action

Control Condition)

Studenti universitari reclutati con una pubblicità per "individui con difficoltà a fare discorsi".

Metodo:

Entrambi i gruppi sono stati sottoposti a 4 compiti sperimentali:

Primo compitoValutazione dei bias di attenzione

(Attention Bias Assessment Task):

Secondo compitoModifica dei bias dell’attenzione

(Attention Bias Modification Task):

Croce di fissazione al centro del monitor tra 2

rettangoli, la parola stimolo(neutra o negativa)

compariva a dx o sx, quindi scompariva e

appariva una sonda.

Parola cue valida (la sonda appariva nella

stessa posizione della parola cue). Parola cue

non valida (la sonda appariva nella posizione

opposta alla parola cue).

Tempi di reazione più lunghi dove la parola cue

a valenza negativa non era valida, suggerivano

difficoltà nel disimpegno da stimoli minacciosi.

Croce di fissazione al centro del monitor,

facce stimolo (neutre o disgusto) poste una

sopra l’altra, quindi compariva una sonda

(E o F) sostituendo una delle due facce.

Gruppo AMP: una faccia neutra e una

faccia di disgusto, la sonda ha sempre

sostituito la faccia neutra.

Gruppo ACC: la sonda appariva con uguale

frequenza nella posizione della faccia di

disgusto e faccia neutra.

STAI di stato

Terzo compitoValutazione dei bias di attenzione

(Attention Bias Assessment Task):

Quarto compito

Valutazione comportamentale:

I partecipanti hanno completato un

secondo compito di valutazione dei bias

di attenzione (Attention Bias Assessment

Task) per permettere di esaminare

l'influenza dell'allenamento dell'attenzione

su una misura indipendente come il bias di

attenzione.

Esposizione con un discorso improvvisato,

videoregistrato in modo da poter essere valutato

successivamente.

Presentati cinque argomenti (aborto, punizione

corporale, leggi sulle cinture di sicurezza, energia

nucleare e sistema sanitario americano).

test STAI di stato

Dei giudici, ciechi riguardo la condizione

sperimentale, hanno valutato le prestazioni dei

partecipanti utilizzando misurazioni di

performance relative al public-speaking.

Risultati:

Premessa: I gruppi non differivano in base a misure demografiche o di autovalutazione dell'ansia

sociale, dell'ansia generale o della depressione in fase di pretrattamento.

I test hanno rivelato che entrambi i gruppi (AMP e ACC) sono diventati più veloci con parole di

minaccia sociale non valide (sonda presentata sul lato opposto della parola negativa) da pre a

post programma di modifica. Gli effetti del AMPT hanno rivelato che sebbene i gruppi non

differissero nella loro latenza di risposta alle parole di minaccia sociale non valide prima

dell'allenamento, il gruppo AMP diventò significativamente più veloce nella latenza di risposta

rispetto alle parole di minaccia sociale non valide rispetto al gruppo ACC nel post allenamento.

Programma di modifica dell’attenzione

State Anxiety Scores:

Risposta d'ansia:

Punteggi d’ansia dei due gruppi di partecipanti

in tre fasi distinte: pre-allenamento, post-

allenamento, post discorso ottenuti dal test STAI

di stato. Il gruppo AMP e il gruppo ACC hanno

mostrato differenze nell'ansia tra i tre punti

temporali. I test del gruppo AMP e ACC hanno

rivelato che l'ansia al tempo 1 non differiva

dall'ansia al tempo 2. Tuttavia, l'ansia al tempo 3

era superiore all'ansia al tempo 2 e l’ansia al

tempo 1. I gruppi non differivano nell'ansia prima

dell'allenamento o dopo l'allenamento. Il gruppo

AMP aveva punteggi di ansia più bassi rispetto al

gruppo ACC dopo il discorso.

Valutazioni indipendenti:Esaminando la valutazione dei discorsi da parte dei giudici, si è riscontrato che i partecipanti al

gruppo AMP hanno ricevuto punteggi più alti rispetto a quelli del gruppo ACC.

Conclusioni:

I partecipanti al gruppo AMP hanno mostrato bias di attenzione alla minaccia in misura

significativamente inferiore dopo l'allenamento e livelli più bassi di ansia in risposta a una sfida

di parlare in pubblico rispetto ai partecipanti al gruppo di controllo (ACC). Inoltre, i giudici

valutavano i discorsi di quelli del gruppo AMP migliori di quelli del gruppo ACC. Questi risultati

sono coerenti con l'ipotesi che l'attenzione abbia un ruolo causale nel mantenimento

dell'ansia sociale.

Nella misura in cui l'attenzione agisce come una prima via per l'elaborazione di segnali sociali,

migliorare la capacità di controllare l'attenzione in presenza di stimoli minacciosi può facilitare

l'elaborazione di altri tipi di informazioni sociali più favorevoli. Sebbene questa procedura di

addestramento dell'attenzione non fosse intesa come un intervento per individui con livelli

clinici di ansia, una versione estesa di questo protocollo può rivelarsi utile per il trattamento

dell'ansia sociale.

Grazie per l’attenzione!