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ANNO 9 N.228 prossima uscita 18 Aprile Quindicinale iscritto al registro della Stampa presso il tribunale di Teramo n. 13/03 del 22/05/03

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Buona Pasqua da Eidos News!

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ANNO 9 N.228 prossima uscita 18 AprileQ

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Ironia, praticità, curiosità. Ingre-dienti essenziali nella donna che veste Dixie. Giovane e intrapren-dente, affermata o in cerca di af-fermazioni. Dixie è un’istituzione

nel campo dell’abbigliamento femmi-nile. A Giulianova ha aperto i battenti lo scorso 2 aprile, in viale Orsini 29, il negozio Dixie grazie all’intuito di Tizia-no Profeta. Un punto vendita capace di dare risposte importanti alla donna del nuovo millennio, nel suo modo di vestire ed essere elegante. Una donna che sa essere ironica perché attraver-so l’abito interpreta e seduce con la propria personalità. Ricerca l’aspetto giocoso del fashion pur mantenendo la propria femminilità. Che sa essere cu-riosa perché ama rinnovare il proprio

guardaroba ed essere up to date con le nuove proposte di stile. Le piace det-tare tendenza perché conosce i diktat della moda. Che sa essere soprattutto pratica perché desidera viaggiare ed è per questo motivo che è alla ricer-ca di abiti comodi e versatili per ogni occasione, non solo da indossare, ma anche da mettere in valigia. Ma la don-na del nuovo millennio è anche impe-gnata: studia, lavora, ricerca la propria originalità e sa sempre cosa le serve per completare il proprio outfit. Dixie è tra l’altro un marchio legato al gruppo Imperial, che fa tendenza proprio nel campo della moda. Allo store di viale Orsini troverete chi saprà accogliervi con cortesia e consigliare per essere al passo con i tempi, per vestire con

grinta ed esaltare la propria bellezza. Donna giovane e giovanile, donna con-temporanea, donna di carattere ma che allo stesso tempo sa esprimere la propria dolcezza attraverso il made in Italy. Un gruppo di stilisti capaci di prestare una grande attenzione alla ricerca, all’intuito, alla creatività per forgiare la donna Dixie. La collezione Primavera-Estate è pronta, una mi-scela esplosiva per esaltare la bellez-za della donna dei giorni nostri. Dixie è un marchio, un brand che nel nord Italia ha catturato la simpatia di tan-tissime donne che con straordinaria eleganza guardano ai giorni nostri e al futuro con particolare saggezza e con particolare entusiasmo. Dixie, a Giulianova Lido, viale Orsini 29.

La donna veste DixieA Giulianova inaugurato il punto vendita in viale Orsini 29. Abbigliamento femminile

che esalta la bellezza, l’ironia, la praticità e la curiosità della “Eva” dei giorni nostri

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Industrie Rolliaccordo fatto tra sindacati, lavoratori e azienda

All’unanimità l’assemblea dei dipendenti ha approvato il piano che consente alla Salpa di

configurarsi nel settore agricolo per accedere ai finanziamenti dell’Unione Europea e di mantenere il contratto industriale per le maestranze. Per Cgil,

Cisl e Uil si tratta di una svolta storica

Per una vertenza che si apre, come quella che sta inte-ressando i dipendenti del Mercatone Uno di Scerne di Pineto, ce n’è una che si con-

clude nel migliore dei modi a distanza di quasi un anno e di una serie di scioperi che rischiavano di portare ad un muro contro muro tra maestranze e proprie-tà. Riguarda le Industrie Rolli di Roseto. Oltre 550 lavoratori (mancavano solo quelli che avevano fatto il turno di not-te), riuniti in assemblea al Palamagget-ti, alla presenza dei segretari nazionali

di categoria Roberto Iovino della Cgil, Stefano Faiatto della Cisl e Pietro Pelle-grini della Uil, oltre ai referenti regionali e provinciali, hanno approvato all’una-nimità il piano che consente alla Salpa, società con configurazione nel settore agricolo, di gestire il ramo di azienda, ma nel contempo di conservare, a tu-tela dei diritti maturati dai lavoratori, il contratto del settore industriale. Una battaglia vinta, insomma che permette da un lato all’azienda di ottenere finan-ziamenti previsti dall’Unione Europea per lo sviluppo di progetti nel settore

agricolo, dall’altra ai lavoratori di mante-nere i livelli occupazionali e le indennità acquisite. “Certamente è una battaglia vinta”, hanno sottolineato i responsabi-li sindacali, “e il fatto che il piano sia passato all’unanimità sta a significare il buon lavoro fatto in questi dieci mesi, durante i quali sono stati usati anche toni molto duri, arrivando persino allo scontro. Ma alla fine è stata trovata la soluzione migliore che consente all’a-zienda di portare avanti i propri progetti e alle maestranze di conservare diritti e tutele. Anzi, questo accordo, che ora dovrà essere rispettato, apporta anche delle migliorie”. A giugno dello scorso anno i primi scioperi, le manifestazioni, poi il corteo lungo la Statale Adriatica per rivendicare i diritti dei lavoratori e per sollecitare le forze politiche locali e gli amministratori ad un intervento. Ci fu persino un Consiglio Comunale stra-ordinario, all’aperto, alla Villa Comuna-le. Durante questi mesi, numerosi sono stati gli incontri all’Unione Industriali di Teramo. Oggi finalmente il lieto fine. Il piano ovviamente dovrà ora essere ratificato dalle parti. Ma di sicuro si tratta di un accordo che è destinato a fare storia, anche per quanto riguarda le tutele dei diritti degli operai, soprat-tutto in un periodo in cui la situazione economica dell’intero Paese è ai minimi storici. Alle Industrie Rolli lavorano cir-ca 750/800 operai, tra fissi e stagionali. Un livello occupazionale notevole per una città che non ha altre grandi risor-se imprenditoriali. Quindi un’economia che esce salvaguardata, molte famiglie possono tirare un sospiro di sollievo e continuare a pagare il mutuo. Un ruolo fondamentale in tutto questo lo hanno svolto i sindacati, spesso criticati in questi ultimi tempi.

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Il Gruppo Mercatone Uno oggi fattura oltre 800 milioni di euro all’anno, avvalendosi di circa 4.500 collaboratori

L’improvvisa svendita, con la liquidazione dei prodotti al 70 e 30% di sconto volta a ridur-re gli stock di magazzino, che andrà avanti fino a fine aprile:

questo l’unico messaggio da parte del-la proprietà della Mercatone Uno che, dal 19 gennaio, ha lasciato oltre 70 di-pendenti dello stabilimento di Scerne di Pineto con lo stipendio dimezzato e che oggi rischiano di essere tagliati, all’interno della procedura concorda-taria a cui l’azienda, fortemente inde-bitata, ha chiesto di essere ammessa. Nessun’altra notizia o comunicazione è il rimprovero alla proprietà da parte dei dipendenti che, per vedersi osservato il diritto al lavoro, stanno scioperando ormai da una settimana occupando lo spazio antistante il negozio; sotto la pioggia, il vento e nei giorni di festa, rovinando a loro e alle loro famiglie la settimana Santa e, chissà, per quanto tempo ancora. La storia è questa: la proprietà della Mercatone Uno ha deciso di liquida-re un “pacchetto” di 34 stabilimenti, tra cui quello di Pineto e Sambuceto. Si tratterebbe, a detta della direzione aziendale di M. Business S.r.l, di “una delle misure finalizzate ad un incre-mento delle vendite e del fatturato per quei negozi che hanno subito un crollo di circa il 40% rispetto allo stesso pe-riodo dello scorso anno”. Però, quello che i rappresentanti sindacali - Gildo Di Vittorio (Uil), Bruno Di Federico (Uil) e

Emanuela Loretone (Cgil) – non si spie-gano è che il punto vendita di Pineto in particolare, al contrario di quanto so-stenuto dalla proprietà, è uno dei più profittevoli, tanto che vanta un bilancio positivo. “Questo è il ringraziamento da parte di un’azienda” spiegano “che ha ricevuto tanto dai propri dipendenti, che hanno fatto straordinari, accettato la riduzione di salario dovuta all’utilizzo degli ammortizzatori sociali e che han-no sostenuto l’azienda fino a quando essa non ha deciso, senza scrupoli, di lasciarli senza lavoro, senza prospettive e senza spiegazioni”.Gli stessi sindacati, portavoce de-gli operai, si sono rivolti alle autori-tà abruzzesi e hanno riscontrato una grande vicinanza da parte dei cittadini, dei clienti e delle istituzioni politiche locali: in particolare hanno ringraziato il sindaco di Pineto, Robert Verrocchio, che il 30 marzo ha indetto un Consiglio Straordinario congiunto con il Comune di Roseto, proprio a sostegno dei la-voratori della Mercatone Uno durante il quale tutti i presenti, all’unanimità, hanno espresso solidarietà ai lavora-tori. Hanno partecipato tutta l’Ammi-nistrazione di Pineto, il sindaco Robert Verrocchio, il sindaco di Roseto Enio Pavone e i consiglieri comunali, i sin-daci di Silvi, Atri e S. Giovanni Teatino, Gabriele Astolfi, Francesco Comignani e Luciano Marinucci; il presidente della Provincia di Teramo Renzo Di Sabati-no, il vicepresidente della Regione Gio-

vanni Lolli, l’assessore regionale Dino Pepe, i consiglieri regionali Luciano Monticelli e Riccardo Mercante, oltre agli onorevoli Tommaso Ginoble, Gian-ni Melilla e Paolo Tancredi. Di fronte ad una sala consigliare gremita di gente, è stata approvata la delibera di sostegno ai lavoratori con la promessa che, se la Mercatone Uno di Scerne di Pineto dovesse chiudere definitivamente le saracinesche, non ci sarà alcuna spe-culazione edilizia in quelle aree. Suc-cessivamente, nel corso del Consiglio ordinario del Comune di Pineto, è stata votata una delibera (dopo essere stata integrata con la mozione presentata dal consigliere del M5S Santino Ferretti) che obbliga la proprietà della Mercato-ne Uno e l’Amministrazione comunale pinetese, a garantire l’assunzione in servizio dei lavoratori della Mercatone Uno da parte dell’azienda subentrante e a non modificare, per un periodo di almeno dieci anni, la destinazione d’u-so commerciale dell’area ove è ubicato il punto vendita. L’unica nota negativa del Consiglio Comunale Straordinario è stata la comunicazione di annulla-mento, per opera della Mercatone Uno stessa, di un tavolo di confronto che si sarebbe dovuto svolgere mercoledì primo aprile a Roma, di fronte al Mini-stero dello Sviluppo Economico. Il sin-daco di Pineto, i sindacati e i lavoratori presenti, hanno preso comunque parte alla manifestazione, prorogando la loro protesta.

di MARTINA FRANCHI

Mercatone Unoda fiorente stabilimento commerciale, a caso di crisi aziendale

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Roseto, zone di alaggio abbandonate e ridotte a cimiteri per vecchie imbarcazioni

Dovrebbero essere delle zone d’alaggio dove le imbarca-zioni vengono portate a riva e tenute con cura. Invece queste aree spesso sono

un ricettacolo di rifiuti, un vero e pro-prio immondezzaio dove le carcasse di vecchie barche giacciono abbandonate e offrono rifugio per qualche topo. Una zona d’alaggio che dà proprio il senso del totale abbandono è quella dinanzi al Parco Savini. Non serve aggiungere altro, basta guardare le foto e capire in che situazione versa l’area. Ma non è l’unica perché anche nella zona sud di Roseto e nella zona centrale di Cologna Spiaggia ci sono punti di alaggio lasciati in abbandono. Il sindaco Enio Pavone un anno fa firmò un’ordinanza con cui faceva obbligo ai proprietari di vecchie

L’Associazione Culturale “IL FARO”, con il patrocinio della Regione Abruzzo, della Provin-cia di Teramo e del Comune di Roseto degli Abruzzi, indice il

VI° Concorso Letterario Nazionale “Città di Cologna Spiaggia”. Il concorso lette-rario è aperto a tutti gli autori italiani e stranieri e si articola in 3 (tre) sezioni: Sez. A – Poesia inedita in lingua italia-

imbarcazioni di rimuovere quei relitti per dare decoro a quei tratti di arenili con-finanti soprattutto con le spiagge libere. Vennero anche incollati dei volantini sulle barche considerate relitti e che do-vevano essere portate via. Nulla però è stato fatto e la situazione con il passare del tempo è peggiorata. Va anche detto che alcune zone di alaggio sono state af-fidate in concessione, quindi gestite da privati che avrebbero l’obbligo di assi-curare la manutenzione di questi spazi, riservati a imbarcazioni da diporto o pic-cola pesca. Ma anche qui, sembra che ci sia una totale assenza di intervento o di interessamento. Una cosa comunque è certa: con la bella stagione ormai alle porte, con gli operatori turistici che han-no iniziato i lavori in vista dell’imminen-te apertura delle strutture ricettive, in

na a tema libero; Sez. B – Poesia ine-dita in vernacolo a tema libero; Sez. C – Racconto breve inedito a tema libero. I testi dovranno essere inviati in numero di 6 (sei) copie anonime, senza alcun segno di riconoscimento, pena l’esclu-sione. Le opere dovranno essere dat-tiloscritte. Sono previste 2 modalità al-ternative di partecipazione: 1. Invio con posta ordinaria in busta chiusa di 6 (sei)

modo particolare stabilimenti balneari, e con l’arrivo dei primi turisti, sarebbe il caso che qualcuno si prendesse la re-sponsabilità di far rispettare l’ordinanza del sindaco. E soprattutto garantisca la pulizia di tutte le zone di alaggio. E’ pro-babile, tuttavia, che manchi la volontà da parte degli amministratori locali di agire con il pugno di ferro. Se c’è un provvedimento sindacale, firmato quin-di dal primo cittadino, perché poi non c’è la volontà di farlo rispettare? Stesso discorso vale per i canali di raccolta del-le acque piovane e per i terreni incolti. Anche in questo caso c’è un’ordinanza del sindaco che obbliga i proprietari dei terreni a garantire la pulizia di appez-zamenti incolti e dei fossati per evitare allagamenti. Ma in quanti la rispettano? E chi fa i controlli?

copie anonime e dattiloscritte con alle-gata la documentazione; 2. Iscrizione on-line tramite invio e-mail contenente la documentazione di cui sopra all’in-dirizzo: [email protected]. Per ulteriori informazioni scrivere a [email protected], consultare il sito www.associazioneilfaro.org oppu-re telefonare nelle ore serali al numero 328 2576280.

VI CONCORSO LETTERARIO NAZIONALE“Città di Cologna Spiaggia”

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L’emozione di un giorno... per tutta la vita.L’L’L eL eL mememom zm zmozomom zmom iziz d

AL FOCOLARE DI BACCO - C.da Solagna, 18 - Roseto degli Abruzzi (TE)Tel. e Fax 085 8941004 - Mob. 393 9461096 - [email protected]

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I liceali hanno manifestato la settimana scorsa sotto il Palazzo Municipale per rivendicare una nuova sede. Con un volantino

hanno ricordato agli amministratori rosetani che esiste un atto che impegna la Giunta a prendere in considerazione l’ipotesi di

realizzare un nuovo polo liceale nella zona nord della città. Eppure esiste anche una proposta, quella dell’Istituto Moretti di Voltarrosto, per la costruzione di un “campus” che non sembra

entusiasmare i ragazzi del liceo

Hanno manifestato sotto il Municipio per chiedere che ora dalle parole si pas-sasse ai fatti. Gli studenti del Liceo Saffo di Roseto

accovacciati dinanzi all’ingresso di Pa-lazzo di Città, con qualche striscione e dei volantini per ricapitolare la situa-zione circa la costruzione di un nuovo polo liceale nella zona nord, all’altezza di via Veronese. Una protesta forte e pacifica quella adottata dai ragazzi, avallata anche dal dirigente scolastico Viriol D’Ambrosio che in questi ultimi 6 mesi ha avuto una serie di incontri con amministratori locali e provinciali per ribadire la necessità di una nuova sede scolastica. Studenti e corpo docente chiedono di fare in fretta per cogliere il momento favorevole sullo stanzia-

C’erano anche due rosetani, sulla Costa Fascinosa at-traccata a Tunisi il 18 marzo scorso, quando un gruppo di

uomini armati ha assaltato il Museo del Bardo, mettendo in atto una vera e propria strage: Domenico Romme-rii, impiegato, e Marica Riti, infermie-ra presso l’ospedale di Ascoli Piceno,

mento di fondi che il Governo Renzi ha programmato nell’ambito della piano #scuolenuove. La soluzione prospetta-ta è quella di utilizzare un terreno nella zona nord della città, nelle vicinanze della scuola dell’infanzia e primaria “Schiazza”. Il proprietario dell’area avrebbe già dato il suo assenso per l’o-perazione di cessione, anche perché il Piano Regolatore Generale cittadino prevede proprio in questa zona la de-stinazione di superfici per la realizza-zione di scuole. Va detto che lo scorso anno l’amministrazione rosetana, con specifica delibera, ha recepito la ne-cessità di costruire un nuovo edificio scolastico che sia sede del polo lice-ale. La protesta messa in campo dagli studenti liceali è legittima. Anche per-ché il numero degli iscritti ogni anno

insieme alla loro figlioletta (nella foto a Tunisi). La famiglia di Roseto aveva da poco fatto una breve escursione al mercatino di Tunisi, quando i terrori-sti dell’Isis hanno aperto il fuoco fuori dall’edifico del Parlamento, entrando poi al museo del Bardo, situato lì vi-cino. «Abbiamo evitato il peggio, solo perché abbiamo preferito visitare un mercatino al centro della città. Non è facile ripensare a quei momenti», ci racconta Marica. «Comunque quel giorno la situazione era decisamen-te tesa: nelle vie principali c’era una manifestazione politica molto sentita

è in aumento. E l’attuale sede non è più in grado di soddisfare le esigenze del Saffo, anche per quanto riguarda una migliore organizzazione didattica. Resta da capire, però, come mai non si sia scelto di appoggiare il progetto illustrato non più di un mese fa dai vertici dell’Istituto Moretti di Voltarro-sto, circa la realizzazione di un cam-pus proprio qui, dove esiste anche l’Istituto per Geometri. L’idea è quella di costruire un polo scolastico uni-co, che dia accoglienza ai vari istituti presenti in città. A Voltarrosto c’è già un’area pronta per accogliere la sede del liceo. E’ di proprietà della Provin-cia e anche qui la destinazione è solo ed esclusivamente per la costruzione di una nuova scuola. Unire le forze sarebbe vantaggioso per tutti.

(inoltre, poche ore prima dell’attacco, il Ministero dell’Interno tunisino ave-va annunciato di aver sgominato una cellula jihadista nella periferia nord di Tunisi, nell’ambito di alcune attività di prevenzione contro eventuali attacchi terroristici, ndr). L’atmosfera era irrea-le». «Solo una volta risaliti a bordo, ci siamo realmente resi conto di quanto fosse accaduto. Da quel momento in poi, infatti, le notizie hanno comincia-to a rincorrersi una dopo l’altra… Poi c’è stata la disperazione delle persone rimaste coinvolte…Un’esperienza che ci ha toccati profondamente».

Gli studenti del “Saffo” in piazza per rivendicare una nuova sede

Strage a Tunisi, famiglia rosetana salva per miracolo

di Biancamaria Di Domenico

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GIANLUCA GINOBLEIL GRANDE AMORE DISPENSATO A ROSETO

Il vincitore del Festival di Sanremo in visita a

Dimensione Volontario e Basket Over Limits

Gianluca Ginoble, rose-tano del borgo antico di Montepagano, è una star internazionale con il gruppo musicale Il Volo,

ma è anche un ragazzo di 20 anni ri-masto umile e disponibile. Così, dopo la vittoria del Festival di Sanremo che ha portato al cantante una popolarità altissima in Italia, pari o forse supe-riore a quella di cui gode in America, Gianluca ha dovuto praticamente dire addio alla vita privata, anche nelle an-tiche viuzze di Montepagano, dove or-mai non è raro incontrare ammiratori giunti da ogni parte d’Italia. Gianluca non solo non si tira indietro, ma ac-cetta di buon grado di dispensare il suo sorriso e la sua allegria anche alle onlus rosetane che operano con per-sone affette da disabilità. Così l’artista che ha duettato con Barbra Streisand, fra una ospitata a Porta a Porta di Ve-spa e una a L’Arena di Giletti, per due lunedì si è dedicato alla sua Roseto degli Abruzzi, visitando il 16 marzo Dimensione Volontario e il 23 marzo Basket Over Limits.

Foto di Mimmo e Andrea Cusano

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PIZZERIA FORNO A LEGNA

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13Società

Avremmo tutte le caratteristiche per fungere da guida, reinterpretando in senso moderno il famoso messaggio del “Way of life” americano degli anni ‘50 in un più attuale “Style in Italy” che

racchiuderebbe un’intera filosofia di vita. Bisognerebbe, però, cambiare quasi tutto

di William Di Marco

IL RICONOSCIMENTO INTERNA-ZIONALE - Le potenzialità di questa parte del mondo che s’incunea nel Mediterraneo sono straordinarie. Lo diciamo da tempo, non facendo altro che fungere da cassa di risonanza (nel nostro piccolo) a quello che pensano grandi personaggi dell’economia e della cultura non solo italiani, ma an-che internazionali. La nostra bravura a sapersi adattare alle varie situazioni, la creatività che ci riconoscono tutti, l’appartenere a una civiltà millenaria che ha formato il mondo occidentale, le meraviglie del nostro territorio stan-no a sottolineare quanto siano grandi le nostre possibilità. Tutto ciò ci indu-ce a capire che esistono nuove strade atte a far crescere un modello di vita nuovo e di tipo diverso. Tralasciando la moda, il design e la gastronomia, dove per fortuna ancora siamo ai vertici, il modello “Made in Italy” potrebbe es-sere un veicolo per espandere un si-stema in cui l’organizzazione sociale va a braccetto con la qualità della vita e uno stile esistenziale. Avremmo tutte le caratteristiche per fungere da gui-da, reinterpretando in senso moderno il famoso messaggio del “Way of life” americano degli anni ‘50 in un più at-tuale “Style in Italy” che racchiudereb-be un’intera filosofia di vita.LE TANTE ZAVORRE - A parole il di-scorso reggerebbe qualsiasi confronto con l’estero, ma nella pratica le cose non sono affatto così. Il nostro sistema è gestito male da molte delle sue com-ponenti, iniziando dalla politica (ma qui è come sparare sulla Croce Rossa e poi tutti i mali non vengono da quella parte) e proseguendo con una macchi-na burocratica enorme e giurassica. I due aspetti si alimentano a vicenda e fino a quando non snelliremo tali appa-rati e li riformeremo in profondità non andremo da nessuna parte. Tuttavia i nostri mali non si fermano qui, come già abbiamo denunciato su queste co-lonne. Vediamo almeno tre degli aspet-

ti più gravi. Una delle zavorre riguarda l’impalcatura giuridica. L’Italia ha il più alto numero di leggi al mondo, cinque volte di più rispetto alla Germania e al-meno il triplo nei confronti di Francia, Gran Bretagna, Spagna, ecc. Non è possibile continuare in questo modo, perché ormai è più che accertato la seguente constatazione: più norme non significa più giustizia, ma addirit-tura il contrario, perché viene meno la certezza della pena. Gli avvocati, il cui numero è veramente fuori controllo e questo spiega anche i tanti contenziosi esistenti tra le italiche genti, trovano sempre un cavillo nei meandri dei no-stri ordinamenti, perché le numerose leggi permettono interpretazioni di-

verse. Qui entriamo dritti nel secondo grande problema, quello della giustizia e della magistratura. I nostri proces-si sono infiniti, tant’è che l’Italia è la maglia nera per la Corte di Strasbur-go, che ha condannato ripetutamente lo Stato italiano. Negli ultimi periodi si è parlato tanto di prescrizione: ebbe-ne i nostri casi sono ben quattro volte quelli tedeschi e il doppio rispetto ai francesi e spagnoli. I processi in Italia sembrano non finire mai e noi che ab-biamo dato i natali a Cesare Beccaria, lo sbugiardiamo continuamente. Il giu-rista milanese diceva, sin dal XVIII se-colo, che una buona giustizia si fonda sulla certezza della pena e che questa sia promulgata in tempi brevi, mentre da noi avviene il contrario. Ciò mette sotto accusa tutta la struttura giudizia-

ria, compresi anche i magistrati, pur se alcune volte anche loro sono vittime del sistema. Infine, l’ultimo aspetto (la cui difesa dell’esistente è retorica e de-magogica) fa riferimento alla tassazio-ne e all’evasione fiscale. Sono decenni che si combatte questo mal costume di sottrarre soldi al fisco, ma sempre non considerando l’alta tassazione che i dipendenti e le imprese, soprattutto quelle piccole e medio-piccole, subi-scono. Pagare il 50% del proprio red-dito in tasse o addirittura oltre il 65% per le aziende è un dato non solo di profonda ingiustizia, ma talmente con-troproducente, al punto che si alimen-ta la diffidenza dello Stato nei confronti del cittadino e viceversa. In Gran Bre-tagna, dove la tassazione non supera il 40% e si scende anche al 25-28%, c’è una formuletta semplice sempli-ce. L’apparato statale si fida molto della persona e lo lascia libero, ma se questa viene scoperta in azioni il-legali paga pegno in modo esemplare. E un po’ ciò che accade anche negli Stati Uniti. Da noi sono decenni che si inaspriscono le pene e l’evasione non diminuisce, anzi aumenta. Pertanto bisognerebbe ripensare tutto il siste-ma, abbassando da subito i tributi e inducendo maggiormente ai consumi. Lo Stato incasserebbe lo stesso, invo-glierebbe il cittadino a essere parte di un progetto e di conseguenza ad esse-re onesto, infliggendo pene severissi-me ai condannati. E poi capire quanto guadagna una persona, lo si vede non tanto dagli studi di settore, ma dal suo tenore di vita!MANCA UNA REALE VOLONTÀ - Tut-to semplice? No, lo sappiamo, ma se non si parte da una completa rimodu-lazione del sistema (Costituente?) non cambieremo nulla. I provvedimenti che prende il nostro Parlamento sono del tutto inefficienti. Sembra di vedere una casa pericolante alla quale mettia-mo un’impalcatura per non farla cade-re. È solo tempo sprecato.

L’ITALIA: UN PAESE ChE SI STA AVVITANDO SU SE STESSO

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Un mese fa circa ci siamo occupati del problema relativo al dissesto delle strade provinciali e che si snodano sul territorio comunale di Roseto. Torniamo ad affrontare la questione dopo che un nostro attento lettore ci ha segnalato la disavventura in cui è incappato mentre stava percorrendo la strada provincia-le che si inerpica su per le colline, tra Morro D’Oro e Cologna Paese, per l’esattezza in Contrada Rozzano. Qui la strada è ve-ramente ridotta male per via degli smottamenti. Il nostro lettore a causa di una buca ci ha rimesso un pneumati-co, perdendo il controllo del suo mezzo. Solo per un caso fortuito non ha avuto conse-

guenze peggiori. Ma non è l’unico ad aver fatto i conti con il dissesto di questa strada. Altri automobilisti ci hanno rimesso cerchioni e sospensioni, mentre alcuni ragazzi in scooter sono finiti sull’asfalto, riportando ferite fortunatamente lievi. La Pro-vincia dice di non avere i soldi per far fronte neppure a queste emergenze. Intanto, aumenta il numero delle denunce per otte-nere i risarcimenti.

StRAdE COmE OttOvOLANtI, tRA AvvALLAmENtI, buChE E SmOttAmENtI

CI P

IACE

Si svolgerà da giovedì 16 a dome-nica 19 aprile, al Bocciodromo di Roseto, il 6° Campionato Italiano di Bocce FISDIR/FIB, organizzato dall’Associazione Dimensione Vo-lontario, da quasi vent’anni ope-rante sul territorio a favore delle persone diversamente abili. La manifestazione, che prevede la partecipazione di oltre 100 atleti diversamente abili provenienti da tutta Italia (tra cui Cagliari, Varese, Pisa, Perugia, Verona, Roma), vedrà sfidarsi gli atleti in tre categorie (promozionale/agonistico/elite), sia in coppia che singolarmente. Le finali si svolgeranno

nella mattinata di domenica 19 a partire dalle ore 9. L’evento ha avuto il patrocinio, oltre che dal Comune di Roseto, anche dalla Regione Abruz-zo. A latere della manifestazione, sabato 18 aprile, all’Hotel Bellavista ci sarà una serata dedicata alla cu-cina tipica abruzzese e allietata dalla musica popolare de “Il Passagallo”, appena tornati da una tournée di grande successo in Australia. L’ini-

ziativa sarà, anche, una vetrina importante per il turismo sociale del territorio locale atteso che assieme agli atleti ci saranno nume-rosi famigliari ed accompagnatori.

LO SPORt ChE AbbAttE LE bARRIERE dELLA dISAbILItàN

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I PIA

CEROSEtO

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Erano tanti anni che si parlava di rifare una strada che, nel tempo, era diventata troppo inadeguata per via di una zona industriale cresciuta in quanto a capannoni e di con-seguenza nel numero di auto e persone che la percorrono ogni giorno per recarsi al lavoro. Essendo quella in que-stione una strada dritta, i progettisti hanno pensato bene, al centro della carreggiata, di far costruire un cordolo che impedisse i sorpassi, ma dimenticando di allargarla per dare la possibilità di potervi accedere anche a piedi o in bicicletta. E pensare che si parla continuamente di piste ciclabili! Pensiamo bene ma realizziamo male.

StRAdA ZONA INduStRIALE: E I PEdONI E CICLIStI ?

Durante il maltempo della settimana scorsa, molti alberi di pino e cipressi, purtroppo, sono stati abbattuti dalla furia del vento che ha investito gran parte dell’Italia. A Pineto sono stati decine e decine, alcuni di essi già pericolanti e da diverso tempo erano stati segnalati (vedi nostra uscita del 21 febbraio) ma nessuno ancora era intervenuto. I Vigili del Fuoco non avevano più mezzi di soccorso per i troppi interventi ed è stato così che gli operai del Comune si sono fatti avanti senza perdere un attimo di tempo, scongiuran-do inoltre incidenti conseguenti anche per via dell’alto traf-fico intorno alla scuola elementare del centro del paese.

PRONtO INtERvENtO

di TIZIANOABBONDANZA

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NON

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PINEtO [email protected]

ARAntonio Ruggieri S.r.l.Via Brasile Zona Ind.le Voltarrosto - Rosrto Ufficio 085-8932081 . Fax 085-8932769Info. 338-8602828 - e-mail [email protected]

INFORMATIVA PERI CITTADINI

Legge Regionale del 10 agosto 2012 n. 41 (BURA), che disciplina la materia funeraria e di polizia mortuaria cambia in modo radicale gli assetti dei compiti e delle funzioni in merito al trattamento del caro estinto.Ad esempio ora, per il periodo di osservazione, il trasporto del defunto – dall’ospedale a casa - è consentito prima delle 24 ore, previa documentazione. A riguardo, l’azienda Antonio Ruggieri S.r.l. garantisce il servizio di trasporto a costi contenuti, determinati in base all’impegno e, soprattutto, mette a disposizione presso i locali della sua azienda una sala di commiato a titolo gratuito.Inoltre, per ceneri e cremazioni ci sono tariffe ben definite, non elevate, se non inferiori a quelle di un funerale normale. La nuova Legge Regionale permette di conservare le ceneri privatamente o, se lo si desidera, è possibile disperderle in luoghi adatti.La nuova regolamentazione definisce, quindi, in modo chiaro le procedure in ambito mortuario. Pertanto è opportuno rivolgersi sempre a strutture specializzate che offrono servizi adeguati per tutte le esigenze, diffidando da chi non conosce le procedure e alimenta i costi ingiustificatamente.

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Via G.D’Annunzio, 71 - PINETO (TE) - Tel. 085.9492781

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ricordiUna lunga camminata. Nell’ideale dell’uomo c’è una fase della propria giornata che dovrebbe essere dedicata al relax, al modo di distendere la mente e defaticare il corpo. Il “riposo del guerriero” era “l’immago” dell’oscura notte per Foscolo, che ne

fece uno dei sonetti (Alla sera) più celebri della letteratura italia-na, e in quel caso le metafore erano imperniate tutte su quest’e-sigenza di invocare qualcosa che potesse portare alla “quiete”, fosse anche “fatal”. E se durante i giorni di riposo o nella ca-nonica giornata ad esso dedicato, vale a dire la domenica, si vuole praticare - da soli o in compagnia - la camminata che gli aristotelici chiamavano peripatetica, allora evidentemente non solo c’è l’esigenza, ma sotto sotto vien fuori una piccola filosofia esistenziale. Pio D’Ilario ha saputo mettere insieme una serie di esperienze della sua vita che lo hanno portato, quando di-venne sindaco di Roseto in quegli anni ‘50 del secolo scorso, a riallacciarsi al periodo della guerra. Se oggi molti Rosetani lo ricordano con affetto e riconoscenza, lo devono ad alcune opere che presero corpo sotto il suo mandato amministrativo, segna-tamente quello che con molta probabilità porta la sua firma più evidente: il lungomare della cittadina adriatica. Fu voluto con forza, a costo di esporsi in prima persona e mettersi contro an-che i più conservatori; dovette in qualche modo aggirare pure i lunghi meandri della burocrazia, ma alla fine quel passeggio, che tuttora distingue un tratto molto identitario del Lido delle Rose, fu realizzato. Forse, nel pensarlo in quel modo, venne in mente al nostro protagonista la lunga marcia forzata che, duran-te l’occupazione nazista, lo portò da Termoli a Bari, per entrare nel mondo libero rappresentato dagli Alleati, i quali già in quella parte d’Italia si erano stanziati. E per tornare a casa, appena dopo la liberazione di tutta la regione Abruzzo, il valore dei piedi, delle gambe e anche delle scarpe furono determinanti, perché l’unico modo per raggiungere i suoi cari era quello di camminare

per ore e ore, se non per giorni interi. La fissazione di far provare ai suoi concittadini la bellezza non più di una marcia, bensì - adesso che si era in tempo di pace - di una bella passeggiata, possibilmente con lo sguardo mirante al mare, emerse dai ricor-di mai sopiti del II Conflitto Mondiale, al punto tale che prese corpo l’idea di realizzare uno dei più bei lungomari della costa adriatica e donarlo alla sua città. Certo, se l’idea fosse stata pre-sa integralmente da come venne concepita, oggi ci ritroverem-mo un lungolitorale straordinario, che avrebbe collegato Cologna Spiaggia al fiume Vomano. Ma le cose non andarono così e visto la voracità di certi nostri amministratori di consumare il territo-rio con palazzine faccia vista sul mare, possiamo anche dire che non tutti i mali si sono trasformati in limiti. Sta di fatto che il nostro protagonista, conosciuto come “Piuccio”, di idee e di iniziative per la sua Roseto ne ha avuto tante. Metterle in ordine è un po’ il compito di questa chiacchierata, fatta a Montesilvano, località dove oggi D’Ilario risiede. Qualche lacrima viene giù, ma il racconto è avvincente e inizia così.Il sindaco dei Rosetani che infanzia ebbe?Iniziamo da Roseto, esattamente da via Triboletti, dove sono nato il 2 luglio 1925 con il nome di Pio Giovanni Maria. Mio padre Alfredo faceva il meccanico e aveva l’officina vicino casa, all’angolo tra via Latini e via Cavour. Era del 1888 e fu il primo nella zona a dedicarsi a questa attività. Ebbe come allievo Guido Recinelli, altro grande artigiano e insieme all’attività principale, aveva anche un piccolo negozio di pneumatici e di ricambi. Poi nel tempo aprì anche una pompa di benzina, collocata in via Nazionale, dove in seguito fu installata la cartolibreria D’Ilario dei miei cugini. Mia madre si chiamava Antonietta Di Pietro. Nata a Notaresco, era maestra elementare, ma non insegnava: faceva la casalinga, oltre a dare una mano al marito nel negozio. Mi ricordo la sua cultura che era veramente notevole. Il 15 giugno 1932 nacque mio fratello Franco, morto il 21 gennaio 2004.

Pio D’ilarioPer molti è stato “il” sinDaco Dei rosetani, quello che

veramente ha iDentificato l’amministrazione cittaDina Degli anni DoPo la ii guerra monDiale, ma al contemPo è stato colui

che ha retto Per Decenni le file Della Politica locale

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DALLA SUA AMMINISTRAzIONE VENNERO REALIzzATI PROGETTI COME IL FAMOSO

LUNGOMARE DALLE MATTONELLE ROSSE, LA RETE FOGNARIA E QUELLA IDRICA, L’APERTURA DI DUE IMPORTANTI FABBRICHE, LA MONTI E LA SALPA, E TANTE ALTRE INIzIATIVE CHE RESERO IL SUO MANDATO TRA I PIù PROLIFERI DI SEMPRE.

EPPURE, NONOSTANTE MOLTI LO RICORDANO CON STIMA E AFFETTO, LUI OGGI SI RATTRISTA

PENSANDO AD ALCUNI RAPPORTI UMANI CHE GLI HANNO PROVOCATO SOLO DOLOREPio D’Ilario

di William Di Marco

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ricordi

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Inevitabile le Elementari nella scuola di via Milli.È così, ma non per l’inizio. Avevo frequentato l’asilo e la pri-ma classe a casa di donna Fiorinda, della quale mi ricordo un particolare: aveva una bacchetta lunga come una canna per riprenderci da lontano e ci colpiva sempre sulle mani. Poi gli altri quattro anni li feci in via Milli con il maestro Di Furia. Dato il periodo, ero un “Balilla” e facevo le adunate nel piazzale della scuola o in pineta, aspetti che mi davano fastidio: le marce e gli ordini non li sopportavo, come anche la rigidità del fascismo.Poi venne il tempo delle Medie.Mi trasferii a Teramo da mia zia Assunta, sorella di mia madre. Tornavo a Roseto il sabato con il postale, come si chiamava al-lora, oppure con i camion degli ambulanti, che mi davano un passaggio. Frequentai l’Istituto Comi, sia per i quattro anni del-le Medie sia per gli altrettanti di Ragioneria. Potevo scegliere anche Agrimensore, cioè l’attuale Geometra, ma preferii il pri-mo corso. Arrivai all’ultimo anno e dovevo affrontare l’Esame di Stato, ma la nostra classe, formata da 16 alunni, fu fortunata perché eravamo nel 1943 e la situazione politica degenerò. Il Ministero, pertanto, decise di non far svolgere gli Esami finali e fummo giudicati dallo scrutinio dei nostri professori, ottenen-do il diploma. Fu così che giunse l’8 Settembre e il fuggi fuggi prese il sopravvento. In verità, fino a quel punto, nel capoluogo aprutino non avevo sentito molto le conseguenze negative della guerra. Tuttavia quando la situazione si aggravò, cercai, con il mio amico Libero Pierantozzi, di raggiungere Bosco Martese sui Monti della Laga, per unirmi ai partigiani. Lì ci fu una violenta battaglia contro i tedeschi sul finire del settembre di quell’anno, ma noi non facemmo in tempo a unirci agli altri, perché ci bloc-carono. A quel punto ritornammo a piedi verso Roseto, taglian-do per le colline di Notaresco. Da lì a pochi giorni decidemmo di oltrepassare la linea Gustav e andare verso Sud. Nel mese di ottobre, sempre con Libero, salimmo su una lancetta, per sbarcare a Termoli. Era molto pericoloso, ma volevamo sottrarci all’oppressione dei Tedeschi. In quel viaggio eravamo venti per-sone e con noi c’erano ancora dei villeggianti foggiani, rimasti bloccati a Roseto.Verso la libertà.Certo, ma non fu tutto rosa e fiori. Arrivati a Termoli, gli ingle-si ci schedarono e ci interrogarono. Eravamo antifascisti e per loro era sinonimo di comunisti. In realtà Libero Pierantozzi, con una tradizione familiare socialista, era veramente politicamente

schierato per la Falce e Martello, ma io no, nel senso che mi sentivo più legato agli ideali occidentali, tant’è che da lì a poco mi iscrissi alla Democrazia Cristiana. Dopo ci dirigemmo a piedi a Bari, dove rimasi otto mesi. Per mangiare mi arrangiavo, grazie alle mille lire che mi aveva dato mia madre, ma con la svaluta-zione che già era in corso ci feci poco. Nella città portuale ci iscrissero nel Registro dei Profughi. Pierantozzi prese i contatti con i socialisti e comunisti del posto; poco dopo andò a Bari e, in qualità di giornalista, iniziò a trasmettere da Radio Italia. Io mi cercai un’occupazione come sorvegliante del porto. Prendevo 80 lire al giorno e 100 se facevo la notte. Dormii in quel periodo all’hotel Fortuna, una vera topaia, ma allora non c’era altro. Dal porto fui licenziato, perché mi trovarono a leggere un giornale in cui erano pubblicate alcune cartine della Linea Gustav. Pensa-rono che fossi un sovversivo, ma non era affatto così. Iniziai a fare l’autista, lavoro che mi risultò molto utile.Per via del rientro a Roseto?Proprio così. Grazie al Rosetano chiamato Antonio Lu Pelat’, riu-scii a convincere gli Alleati che potevo essere utile come autista di camion, dato che c’era una carovana che doveva raggiungere Termoli. La ritirata dei nazisti era ormai imminente, ma per pre-cauzione non potevamo entrare nel pescarese e tantomeno nel teramano. Era già giugno del 1944 e grazie a questo mio ruolo di camionista, riuscì a raggiungere Francavilla al Mare. I camion puntarono verso Chieti, mentre io lasciai il gruppo e, sempre a piedi, arrivai a Roseto.Nel frattempo c’era stato spazio pure per l’Università.È vero. Mi ero iscritto alla Facoltà di Economia e Commercio di Bari, ma non feci nessun esame. Anzi, non sapevo nemmeno dove fosse la sede, perché l’iscrizione avvenne tramite interpo-sta persona. Una volta rientrato a Roseto, frequentai l’Ateneo di Roma, sempre di Economia. Ero a casa di mio cugino Goffredo Triboletti, che sarà sindaco della nostra città. Egli aveva una im-presa di costruzioni e gli diedi una mano per un po’ di tempo. Eravamo nel periodo post bellico e c’era voglia di fare. Così, in-sieme ad altre tre persone, costituimmo una società che ac-quistava macchine e mezzi usati dell’esercito per poi rivenderli. Andavo spesso al porto di Livorno per queste operazioni. Tra il 1947-48 ritornai a Roseto e cominciai a dare una mano a mio padre nella sua attività. Era stato lungimirante, con suo cugino Teolo D’Ilario, nel comprare una ventina d’anni prima una quota dalla famiglia Patrizi, posta a Sud di Roseto, nei pressi del bivio

Roseto, 18 marzo 1957, Palazzo Comunale. Da sin. Mario Barba, Pio D’Ilario (sindaco), il sottosegretario Lorenzo Natali e Piero De Dominicis

Roseto, 2 luglio 1955. Pio D’Ilario al mare di Roseto nel giorno del suo 30° compleanno

Roseto, 1925. Pio D’Ilario a tre mesi con la bambinaia di allora

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della S.S. 150. Così agli inizi degli anni ‘50 aprimmo un distribu-tore, grande per quel periodo, in cui c’era il ponte per il lavaggio delle auto. Non avevamo l’officina, in quanto collaboravamo con quella di Vitangelo Di Giuseppe, che era stato apprendista da mio padre.E la politica?Eccola spuntare. Siamo nel 1949 e a casa mia venne l’avvocato Serafino De Angelis, il quale parlò direttamente con mia ma-dre. La Democrazia Cristiana sin dal 1944 aveva mosso i primi passi in città. In quella seconda tornata elettorale comunale del 1951 volevano delle persone nuove che si mettessero in lista, così avevano scelto me. Per la verità non è che fossi molto inte-ressato, ma fui eletto lo stesso consigliere. A quel punto, dopo alcuni anni, l’Amministrazione retta dal sindaco Raffaele Paris, liberale, entrò in crisi. C’erano due pezzi da novanta del nostro partito, vale a dire Peppino e Mario Barba, che in un certo senso lo sfiduciarono. Ci furono dei contrasti dialettici molto forti e così, io che ne rimasi fuori, fui scelto dal Consiglio Comunale (perché allora era l’organo che eleggeva il primo cittadino) e nel 1953 venni nominato sindaco, rieletto nuovamente nel 1956: per me fu una vera soddisfazione. In quel periodo conobbi anche la mia futura moglie, Carmela Cavallaro originaria di Messina, inse-gnante di Matematica e Fisica. Ci sposammo il 22 giugno 1963 e abbiamo avuto tre figli: Alfredo (18-3-1964), Alberto (16-5-1965) e Antonella (13-10-1966).Torniamo alla politica: tante opere furono realizzate in quegli anni.Le ricordo tutte, perché fu una scelta collegiale di molti politi-ci di allora che volevano veramente bene a Roseto. Nacque la parrocchia del S. Cuore (1954) e due anni dopo quella di S. Lu-cia. Fu aperto lo stabilimento di Monti nell’opificio che era stato dei Giocattoli Centola; in quegli anni prese sempre più piede un’altra importante fabbrica: la Salpa, divenuta in seguito Rolli. Nel 1957 sorse la prima Scuola media Statale, che poi verrà intitolata a Fedele Romani e il 13 giugno 1959 ospitammo pure il Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi, di passaggio a Roseto nel trasferirsi da Teramo a Pescara. La folla lo costrin-se a scendere dall’auto e io lo accompagnai per via Nazionale. Poi realizzammo la strada del Borsacchio che porta a Cologna Paese, quella che da Voltarrosto va a Montepagano, l’edificio comunale, iniziato da Paris, la rete fognaria in via Manzoni, il potenziamento di quella idrica, e con l’avv. De Angelis, l’Azienda

di Soggiorno.È vero, ci sono diverse iniziative ancora da ricordare, ma il lungomare ha una storia a parte.È stata la nostra gemma, anche se i problemi non mancarono. C’era quello di stile littorio che era bello, ma noi volevamo fare una cosa diversa e molto più grande. Ci fu una lunga battaglia politica e alla fine la spuntammo. Approfittammo di un finan-ziamento messo a disposizione dallo Stato attraverso la Legge Tupini per ricongiungere le frazioni con lo scalo dei treni. Tant’è che il nostro progetto si chiamava “Strada di allacciamento dalla frazione Cologna Marina e gli abitanti a Nord e a Sud di Roseto alla stazione ferroviaria omonima”. Il tratto interessato andava dal Tordino al Vomano, in modo da collegare anche la frazione di Campo a Mare. Realizzammo la parte tra le due rotonde, con il compromesso di lasciare intatta via Roma. Creammo una paral-lela a questa, l’odierno lungomare Pasquale Celommi, insieme al passeggio. Per lo stile, le idee mi vennero andando alla Fiera Campionaria di Milano, che frequentavo spesso con mio padre. Vidi un lungomare che mi piacque, ma che non so a che città appartenesse. Facemmo il progetto in base a quella cartolina e anche per le fioriere prendemmo spunto da un’altra foto che avevo scattato in un lungolago. Poi la scelta del travertino con le mattonelle rosse fu veramente indovinata e quell’opera è ancora nei cuori di molti Rosetani. L’idea era di fare un lungomare unico per tutta la costa rosetana, ma alla fine non fu possibile. Non nascondo che per la realizzazione del progetto andai a Roma con le varie raccomandazioni di Spataro, Natali, Gaspari. Dopo essere decaduto come sindaco, rimasi in politica fino al 1994 come consigliere comunale, anche se nel frattempo ho ricoperto il ruolo di presidente del Consorzio dell’Acquedotto del Ruzzo, ma questa è un’altra storia.Dei Rosetani che ricordo ha?Bello per alcune persone e per quanto ho ricevuto dalla comuni-tà locale. Allo stesso tempo devo dire che molte volte sono rima-sto deluso. Credo che la mia città sia abitata da troppi affaristi e che alcuni mi abbiano letteralmente tradito.C’è molta malinconia nel volto del nostro intervistato. Qualche lacrima sembra voler venir giù a causa di alcuni ricordi, anche recenti, che non si cancellano facilmente. Ma poi gli album del-le foto rimettono in moto la macchina del passato. Adesso è il “Piuccio” di sempre, pieno di carica e di sorrisi dispensatori, quelli che lo hanno fatto amare da tanti suoi concittadini.

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Pubblicati: 1 Eleonora Filippone Thaulero; 2 Pasquale Zeppilli; 3 Sandro De Simone; 4 Domenico Di Battista; 5 Genovino Ferri; 6 Concetta Scaccioni; 7 Ettore Alcini; 8 Bruno Zenobio; 9 Mario Di Leonardo; 10 Romano Chiappini; 11 Pietro Iaconi; 12 Francesco Pincelli; 13 Maria Giunco; 14 Sante Mancini; 15 Camillo Mongia; 16 Raffaele Longo; 17 Lino Centola; 18 Soflia Di Simone.; 19 Pio Rapagnà;

20 Italo Di Antonio; 21 Antonio Di Felice; 22 Orlando Vagnozzi; 23. Sergio Di Pasquale; 24 Nicola Crisci; 25 Felice Cerquone; 26 Domenico Fasciocco; 27 Bianca Coppa; 28 - Renato D’Angelo.

Città Sant’Angelo, 2010, Prima Comunione di Valerio. Pio D’Ilario con i sette nipoti: da sin. Irene, Emanuele (in alto),

Matteo (in basso), Lorenzo, Valerio (il festeggiato), Giulia e Sofia

Napoli, metà degli anni ‘60. Pio D’Ilario con la moglie Carmela

Cavallaro prima di imbarcarsi per una crociera

Egitto, anni ‘80. Pio D’Ilario davanti alle piramidi in un viaggio

di piacere nella terra dei faraoni

Roseto, 13 giugno 1959. La visita del Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi a Roseto. Il sindaco Pio D’Ilario lo accoglie

con la fascia tricolore

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Abbiamo ricevuto una lettera a firma dell’on. Pio Rapa-gnà (pubblicata nella stessa data d’arrivo anche sul sito www.eidosnews.it e lì rimasta per un giorno), in cui il politico rosetano - con piglio eccessivo nella forma e nei contenuti - ribatte all’articolo apparso sull’ultimo numero della nostra rivista a firma di Mario Giunco e dal seguente titolo: “Silone, il segreto dei suoi occhi - Ancora nuovi documenti, ma il mistero rimane”. Pio Rapagnà ha sem-pre avuto da parte nostra la stima come uomo e politico, spesso preso ad esempio per la sua coerenza, ma ciò non toglie che ora ci permettiamo di fargli notare come certi toni (la lettera sembrava essere uscita dagli archi-vi degli anni ‘70, quando il veleno ideologico fece tanti danni in termini morali e materiali) non solo siano stati eccessivi, ma anche fuori luogo. Mario Giunco (accusato nella lettera di essere fascista e quant’altro) ha parlato di Ignazio Silone, riportando quello che la pubblicistica scrisse dello scrittore abruzzese in riferimento a docu-menti ritenuti molto controversi e che lo vedevano come collaboratore dei servizi segreti mussoliniani (Ovra). Ci sono stati libri, giornalisti e intellettuali che hanno reputa-

Sua Santità Papa Francesco domenica diceva: “Dobbiamo combattere chi offende la nostra dignità”. Quanto si è fatto, quanto si è scritto, quanto si è detto ultimamente contro di noi, offende la nostra dignità di imprenditori e di uomini. Il “Cantiere Navale Roseto” di G. Baroni nasce nel 1965 in via Di Giorgio e poi in via Lungomare Sud, oggi via Rodano con due licenze edilizie: una a termine n° 171-1971 e l’altra definitiva n° 234-1981 con la firma di un grande sindaco, Rag. Ragnoli, su concessione demaniale n° 323 del 7 aprile 1970. Dei sopracitati documenti, il Comune di Roseto però, ad una richiesta di averne una copia, ultimamente ci ha risposto: “Detto fascicolo manca presso l’archivio Comunale”, ordinan-za n° 1 del 9-06-2011. Detti documenti però non mancano presso l’archivio dell’allora Cassa del Mezzogiorno, tanto che la Procura di Teramo su segnalazione della Guardia Forestale dichiara: “Nulla a procedere”. Alleghiamo pertanto: a) Licenza edilizia n° 195-71; b) Licenza edilizia n.147; c) Attestato di fine lavori del 21-12-1977; d) Attestato di fine lavori del 27-9-1979; e) Attestato Ufficio Sanitario 25-9-1979; f) Attestato di fine lavori 24-11-1981.Converrete pertanto che è giusto il nostro risentimento alla parola: ABUSIVO. Da quel primo giorno siamo orgogliosi, e tutta Roseto ne può essere: il nostro cantiere è stato sempre protagonista con imbarcazioni sempre all’avanguardia, tanto da essere utilizzate, per un numero di 13, come barche della Guardia di Finanza, per un numero di 4, come barche della Capitaneria di Porto dell’Albania e siamo fieri di essere stati gli unici a portare a Roseto un Campionato Offshore d’Europa e

to ciò che fu reso noto a partire dal 1996 da Dario Biocca e Mauro Canali materiale poco attendibile, come lo stesso Giunco riporta scrupolosamente citando il libro di Alberto Vacca “Le false accuse contro Silone”. D’altron-de il più grande difensore di Silone, giornalisticamente parlando, fu in quegli anni Indro Montanelli che dichiarò “anche se Silone stesso si alzasse dalla tomba per dirmi che queste accuse erano vere, ancora non le crederei”. Ma a questo punto il discorso diventerebbe complicato, perché il nostro Pio Rapagnà non crederebbe nemmeno al fondatore de “Il Giornale”, da sempre, soprattutto nei già citati anni ‘70, considerato un super fascista, al punto che lo stesso fu “gambizzato”. Noi che siamo innanzitutto anititotalitaristi (gli “ismi” hanno fatto tanti danni che vale la pena lasciarli sepolti nel XX secolo), valutiamo in primis le idee delle persone e con esse il lavoro di ricerca storica e letteraria. In tale ottica, e qui chiudiamo senza voler alimentare una inutile polemica con il nostro amico Pio, non possiamo che considerare fondamentali gli studi di un personaggio importantissimo per la nostra collettività che risponde al nome di Raffaele D’Ilario (tirato in ballo anche lui nella missiva). Il suo lascito è molto più impor-tante delle nostre piccole dispute dal sapore onestamente molto antico, ma veramente molto. (WDM)

d’Italia nel 1972, quando eravamo appena nati.La parola “fine” che ci vogliono affibbiare quattro compari della politica che non conoscono l’alto significato della parola stessa, è solo una loro speranza che di certo non si realizzerà con la rottura di un lucchetto o con le false promesse, poiché nello stesso contesto di pericolosità ci sono: la ditta Crisante, la ditta D’Eugenio, il Circolo Nautico Vallonchini, la flotta di barche dei marinai, n° 2 Camping. Una variante all’argi-ne porterà, come era stato previsto da un primo progetto, tranquillità a tutti gli operatori che saranno ben propensi a rinvestire sul lavoro e a riassumere e non a licenziare mano d’opera. La cifra risparmiata potrà essere utilizzata per la bonifica del terreno antistante a nord del nostro capannone, su cui giace sepolta una vecchia fornace, i detriti più svariati e lastre di amianto. Se invece si continuerà contro di noi diremo (dal momento che siamo creditori della Regione Abruzzo di £. 400.000.000,00 dal 1992) che la legge non è uguale per tutti e allora eguaglieranno l’Isis. In più ci sono due cause in corso il cui esito ci potrà essere anche a noi favorevole. E allora? Ecco perché oggi ci sentiamo frustrati, derisi, ma il nostro amore per quello che abbiamo fatto e per quello che vorrem-mo fare ci fa sentire più ostinati a proseguire. “Il Signore” forse non mi sentirà o forse mi sentirà, ma io Giovanni Baroni Lo ringrazierò sempre per avermi concesso la gioia di avere realizzato su questo mondo quello che più mi piaceva fare; ma poiché non mi manca molto per il ritorno a Lui, quando sarà, lo pregherò di non farmi aggiustare la barca di Caronte. Basta con le barche. Così dico pure a Voi: grazie per l’attenzione che mi riservate, con l’augurio che non scriviate più delle inesat-tezze procurandomi immensi danni. Giovanni Baroni Cantiere Navale Roseto Srl

La Lettera di Pio raPagnà aL nostro Mario giunco

a ProPosito deL cantiere navaLe roseto. riceviaMo e PubbLichiaMo

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cologna spiaggia

voltarrosto

montepagano

casal thaulero

campo a maresan giovanni

cologna paese santa lucia

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Via Accolle 18 Roseto degli Abruzzi (TE)

Tel. 085-8930487 Fax 085-8931818

[email protected]

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basket

Roseto Sharks

Squali in formissima. Prossima gara al PalaMaggetti sabato 4 aprile alle 20.30 contro il Latina

di Luca Maggitti FINALE COL BOTTO

Il basket e la cultura dei campanili senza frontiere

Damier Pitts Pierpaolo Marini Giovanni Carenza

foto: Andrea Cusano

È un Roseto da grandi nu-meri quello che si avvia a finire il campionato dopo aver conseguito la salvez-za con sei turni di antici-po. Gli Squali, ormai al

completo, giocano che è un piacere e possono permettersi anche di tenere a riposo un atleta acciaccato, visto che la rotazione è di 10 giocatori. Così è av-venuto a Omegna, con il Roseto vitto-rioso nonostante Josh Jackson lasciato precauzionalmente a riposo e andato in panchina soltanto per onor di fir-ma. Con lo statunitense di passaporto maltese fermo, è nuovamente salito in cattedra Damier Pitts, che in 40 minu-ti filati ha segnato 30 punti, arpionato 9 rimbalzi e servito 5 assist. Peccato davvero per le 5 sconfitte iniziali con-secutive che hanno compromesso il cammino del Roseto, perché con la

squadra attuale guardare ai playoff sa-rebbe possibile. Il team di coach Tony Trullo viene da 2 vittorie consecutive, 4 nelle ultime 5 e 8 nelle ultime 11: un ruolino di marcia eloquente che di-mostra come questa squadra potrebbe essere confermata in larga parte per disputare la prossima Serie A2 unica 2015/2016, in cui i rosetani avranno quale obiettivo la salvezza. La confer-ma di gran parte dell’ossatura avrebbe molti vantaggi, primo fra i quali quello di avere un nucleo di giocatori che già si conoscono e che hanno regole chiare imposte dallo staff tecnico. Insomma: si potrebbe cogliere l’occasione offerta da questo finale col botto degli Sharks per lavorare fin d’ora a un futuro pos-sibile, visto che la formula dell’attuale campionato non offre altri obiettivi al Roseto, salvo forse quello di finire da-vanti a Chieti, in forza di un crescendo

rossiniano di torneo. La palla adesso passa alla dirigenza, che deve fare il punto e guardare al futuro. Il proprie-tario della squadra Peppe Di Sante, che ne è anche sponsor, ha più volte detto che non può più sostenere da solo la maggior parte dei sacrifici, ma sembra che le sue educate richieste di suppor-to siano finora cadute nell’indifferenza generale. Ci sarebbe invece bisogno di prestare attenzione alla questione, so-prattutto da parte della politica locale (che è poi la classe dirigente di un luo-go), affinché l’unico valore condiviso del Lido delle Rose non rischi, come ogni estate, la sparizione. Intanto, gli Squali giocano sabato 4 aprile alle ore 20.30 contro il Latina. Poi ci sarà la trasferta di Ravenna, mentre l’ultimo impegno prima delle vacanze sarà in casa, contro il Legnano, venerdì 17 aprile alle ore 20.30 al PalaMaggetti.

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27Roseto Basket Story

Davide gioca in Serie A allenato dal padre Paolo, Kaleb è stato eletto miglior giocatore delle Hawaii, vincendo il titolo nella squadra in cui George è vice allenatore

di Luca MaggittiDINASTIE: MORETTI E GILMORE,DI PADRE IN FIGLIO

aolo Moretti miglior allena-tore della Serie A scorsa? Ma è fantastico! Salutalo e fagli

i miei complimenti». Parole di Ge-orge Gilmore, che da Kailua, Ha-waii, è felice per quello che fu il suo compagno di squadra al Roseto Ba-sket nel precampionato di Serie A 2000/2001. Poi una forma di leu-cemia costrinse Moretti a combatte-re per la vita e abbandonare i campi da gioco, diventando un allenatore molto quotato in pochissimo tempo. Gilmore, dopo Roseto ha invece gio-cato in Spagna, a Saragozza, ritiran-dosi dal basket giocato nel 2002 e tornando nelle Hawaii, dove vive con la moglie e i suoi tre figli, iniziando

ad allenare e lavorando come consu-lente per i ragazzi che hanno proble-mi, presso una casa di detenzione dell’isola. Nel 1997 è nato Kaleb, primogenito di Gilmore, mentre nel 1998 è nato Davide, primogenito di Moretti. I due ragazzini, predesti-nati causa dna, si sono fin da subi-to fatti notare nel mondo del basket giocando entrambi da esterni. Davi-de Moretti è uno dei migliori 1998 d’Italia, stabilmente nel giro delle Nazionali giovanili, e nel 2014 ha esordito in Serie A, a 16 anni, sot-to la guida del padre e coach Paolo a Pistoia. Kaleb Gilmore si è invece messo in mostra alla high school di Maryknoll, girando a oltre 18 punti di media. Passato in questa stagione ai Mustangs di Kalaheo, ha guidato la sua squadra (in cui il padre Ge-orge è vice allenatore) alla vittoria

del titolo delle Hawaii, segnando 30 punti in finale e venendo nominato MVP dello stato. Kaleb giocherà la prossima stagione per Chaminade University, lo stesso college in cui il padre George è stato una stella. Quanta strada faranno Kaleb e Da-vide, entrambi “rosetani” avendo abitato nel Lido delle Rose da pic-colissimi? Presto per dirlo. Gli ere-di delle dinastie Gilmore e Moretti avranno un futuro NBA? È l’augurio dei rosetani che hanno applaudito i loro genitori. Intanto, George Gil-more lancia l’idea: «So che Roseto è tornata nel basket di vertice. Sareb-be bellissimo vedere mio figlio gio-carci almeno una stagione». Magari, aggiungiamo noi, insieme a Davide Moretti prima della comune avven-tura in NBA!

Squali in formissima. Prossima gara al PalaMaggetti sabato 4 aprile alle 20.30 contro il Latina

FINALE COL BOTTO

Kaleb e George Gilmore George Gilmore a Roseto nel 2000-2001

Davide e Paolo Moretti

Paolo Moretti a Roseto nel 2000-2001

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a cura della redazioneCerchi Concentrici Promotor

CURIOSIZIE(tra Curiosità & Notizie)

Ci hanno lasciato, ma il loro segno è ancora tra noi, così profondo e indelebile, come un’incisione nella roccia. Sono stati due amici di Eidos, ai quali abbiamo dedicato altret-tanti approfondimenti nella pagina “Ricordi”. Il destino ha voluto che andassero via, a brevissima distanza di tempo, coloro i quali hanno dedicato la loro vita a trasmettere agli altri ciò che sapevano, attraverso una delle professioni più affascinanti e umanamente alte della vita delle perso-ne: l’insegnamento. Entrambi maestri, quando si era soli in classe a formare i giovanissimi, hanno fatto crescere gli

vittorio foschi e maria giunco non sono più con noi

alunni in almeno quattro decadi. Quei bambini di tanti anni fa li ricordano come veri maestri di vita, oltre che di cultura e di infinite nozioni che si acquisiscono in quelle aule, soprat-tutto quando si è piccoli. Le tante “spugne” oggi non posso-no far altro che ringraziarli di cuore di tutto ciò che hanno fatto, sapendo che comunque non esisterà mai un grazie adeguato per sottolineare i loro grandi meriti.Vittorio Foschi nato a Guardia Vomano di Notaresco il 6 mag-gio del 1920 e morto il 15 marzo 2015. Maria Giunco nata a Campli il 25 luglio 1929 e morta il 23 marzo 2015.

A Daniela musini il prestigioso premio

ZingArelliAncora uno straordinario riconoscimento per l’artista roseta-na Daniela Musini che sabato 21 marzo, al Teatro Mercadan-te di Cerignola, ha ricevuto il Premio Nicola zingarelli per la sezione “Non omnia possumus omnes”, con la seguente mo-tivazione: “Avviluppando il cielo con le ali della musica, della scrittura e della recitazione, ha prelevato fiori per far sboccia-re l’Arte”. Il riconoscimento è riservato alle eccellenze della Cultura Italiana, che ha annoverato in passato personaggi come lo scrittore Andrea Camilleri, la psicoterapeuta Maria Rita Parsi, lo scrittore Raffaele Nigro, lo storico Giordano Bru-no Guerri, Presidente del Vittoriale degli Italiani, il linguista di fama internazionale Gian Luigi Beccaria. Nella serata di gala sono state solo sei le personalità premiate in questa sezione, scelte tra i protagonisti della Cultura che danno lustro all’Ita-lia e tra queste solo due donne: Daniela Musini, appunto, e Nicoletta Maraschio, Presidente emerito dell’Accademia della Crusca. Su richiesta del Presidente del Premio, Prof. Antonio Daddario, Daniela Musini ha regalato al pubblico dello splen-dido Teatro Mercadante una breve performance, eseguendo al pianoforte “Les feuilles mortes” e interpretando “La pioggia nel pineto” di Gabriele d’Annunzio. Il “Premio zingarelli” va

ad arricchire lo straordinario palmares di riconoscimenti che l’artista rosetana ha collezionato nel corso della sua carrie-ra di scrittrice, attrice, drammaturga e pianista, ovvero 15 premi letterari per le sue opere su d’Annunzio ed Eleonora Duse e ben 10 premi nazionali ed internazionali alla carrie-ra, fra i quali il “Premio Internazionale Adelaide Ristori” al Campidoglio a Roma (assegnato soltanto a 50 donne in tutto il mondo distintesi per particolari meriti culturali ed artisti-ci), il Premio Internazionale “Donna dell’Anno per la Cultura 2008” a Lugano e il “Premio Internazionale Globo Tricolore 2012” a Gualdo Tadino, riservato ogni anno a sole 19 per-sonalità che con il loro impegno rappresentano eccellenze italiane conosciute al di fuori dei confini nazionali.

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“lo sPort è ancora un gioco?” così il titolo

del secondo convegno dedicAto Al temA

All’istituto Zoli di Atri un convegno sul mare

nuove emoZioni A roseto dAl rAmo dell’hiP hoP

La manifestazione (con il sottotitolo “Etica e sport. Giocan-do si imparano i valori”) è stata la seconda organizzata dal gruppo “Sportmeet” locale, in collaborazione con l’Istituto Statale d’Istruzione Superiore “V. Moretti”, conclusasi vener-dì 20 marzo presso l’aula magna della scuola rosetana. Gli studenti, coinvolti in modo diretto, avevano il compito di rea-lizzare dei giochi nuovi, non censiti prima da nessun manuale dedicato all’argomento, in modo da poter competere a un premio finale che sarà consegnato il prossimo 23 maggio nel corso di una festa che si svolgerà allo stadio Fonte dell’Olmo di Roseto. A condurre la mattinata sono stati due relatori, vale a dire Lucia Castelli, insegnante di Educazione Fisica e psicopedagogista, la quale prepara corsi di formazione e aggiornamento per insegnanti, allenatori, dirigenti, genitori, maestri di sci, per varie federazioni sportive. È anche autrice di diverse pubblicazioni, articoli e testi di carattere sportivo e pedagogico, nonché membro di Sportmeet. L’altro relatore è stato Juan Carlos Mogni, docente di Educazione Fisica, al-lenatore, formatore Fipav e ideatore del metodo “Giocando si imparano i valori”. È autore di pubblicazioni di carattere pedagogico e sportivo, nonché membro di Sportmeet.

Il “2nd Festival Hip Hop” della città si terrà il 12 aprile 2015. Lord Madness, direttamente da Roma, from Carati Crew, uno dei volti più emblematici di questo 2015, un rapper di grandi capacità pronto a incendiare ogni palco.Cuba Cabbal, direttamente dalla storia della nostra regio-ne, con il collettivo Costa Nostra ed il cugino Lou X. Ha por-tato il nostro accento in tutta Italia dagli anni ‘90 ad oggi.Ed infine la super Special Guest: Inoki Ness, Pmc/Rap pi-rata, un uomo chiamato hip hop, da 20 anni nel rap game, che oggi ci porta il suo “Antidoto” direttamente a Roseto degli Abruzzi, come sta facendo in ogni parte d’Italia.Tra gli open act abbiamo molti emergenti che stanno fa-cendo parlare di loro, e inoltre dalle 18:00 ci saranno con-test di Breaking e Hip Hop, mentre dalle 21:00 ci sarà un Contest a Showcase per Emergenti. (Filippo Ruggieri)

Venerdì 20 marzo 2015, presso l’Istituto “A. zoli” di Atri, si è tenuto il seminario “La difesa del Mare come strumento di Marketing Territoriale per la Provincia di Teramo” pro-mosso dalla dott.ssa Daniela Magno, Dirigente Scolastico dell’Istituto, dal prof. Antonio Di Sante, coordinatore e dal prof. Marco Fava, delegato scolastico della Lega Navale Italiana e della Delegazione Lega Navale Italiana di Roseto

degli Abruzzi. Il seminario, introdotto dallo stesso dirigente e coordinato dall’arch. Adriano Locicero, presidente del-la Delegazione della Lega Navale Italiana di Roseto degli Abruzzi, ha previsto due interventi: il primo tenuto dal Co-mandate Lelio Del Re, Delegato Regionale Lega Navale Ita-liana Abruzzo-Molise, sul tema “Il Mare Adriatico Risorse e Opportunità”; a seguire c’è stato l’intervento del prof. Marco Fava sul tema “Riflessioni sul Marketing Territoriale per la Provincia di Teramo”. Nel corso del seminario sono state

proiettate le immagini della mostra fotogra-fica “Frammenti Az-zurri”, realizzata tra giugno e agosto 2014 a Roseto degli Abruz-zi e curata da Marco Cimorosi.

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tornA “la cultura in cammino” ediZione

primAverile con il primo ospite: ernesto olivero

il numero di Aprile di chorus è in edicolA

atletica vomano AncorA protAgonistA

Uno degli appuntamenti più attesi da molti giovani e dagli amanti della cultura riapre i battenti, dopo il trittico di appuntamenti nello scorso autunno con il dott. Angelo Cioci. Questa volta (mercoledì 15 aprile alle ore 17:00 presso la sala conferenze del Centro Piamarta del S. Cuore di Roseto) a promuovere gli eventi è l’associazione Amici Progetto Uomo 1 in collaborazione con la sempre presente Cerchi Concentrici Promotor, e con i partner dell’associazione Il Sentiero di Silvi e Amici Progetto Uomo 2 di Sant’Egidio alla Vibrata. Il tema è “Cambia-menti” e nella fattispecie l’argomento verterà su “Volontariato - Una risposta che do-vrebbe affiancare le istituzioni?” in cui interverrà Ernesto Olivero. Nella breve scheda è riportato che Olivero nasce a Mercato San Severino. A ventiquattro anni, il 24 maggio 1964 fonda il Sermig (Servizio Missiona-rio Giovani) insieme alla moglie Maria Cerrato e ad alcuni amici. Questo gruppo ha come obiettivo la realizzazione di un grande sogno: eliminare la fame e le grandi ingiustizie nel mondo, costruire la pace, aiutare i gio-vani a trovare un ideale di vita, sensibilizzare l’opinione pubblica verso i problemi dei poveri del terzo mondo. Il 2 agosto 1983 Olivero ottiene in gestione una parte delle strutture del vecchio Arsenale militare, situato in Borgo Dora a Torino che con l’aiuto di migliaia di giovani volontari è stato interamente restaurato. Così nasce l’Arsenale della Pace. Da allo-ra l’Arsenale, definito “un monastero metropolitano”, ha dato assisten-za ad immigrati, tossicodipendenti, alcolizzati, malati di Aids e senza tetto. In seguito Olivero apre l’Arsenale della Speranza a San Paolo in Brasile nel 1996 e l’Arsenale dell’Incontro a Madaba, in Giordania, nel 2003. Nel 1988 è inviato dal Patriarca Maronita Nasrallah Pierre Sfeir in Libano per una missione di pace. Nel 1987 è anche, su mandato dall’allora Ministro di Grazia e Giustizia Giuliano Vassalli, mediatore du-rante la rivolta del carcere di Porto Azzurro, nell’Isola d’Elba. Olivero è stato insignito della Medaglia d’Oro al Merito Civile per il suo servizio verso gli ultimi. Re Hussein di Giordania lo ha insignito del titolo di Al Kawkab di prima classe. L’organizzazione israeliana Keren Kayemeth Leisrael gli ha dedicato la piantagione di 18 alberi sulle colline di Geru-salemme. La Path. Gli appuntamenti della XVII edizione de “La Cultura in cammino” proseguiranno il 23 aprile con un approfondimento storico sugli Anni ‘60 e il 29 aprile con don Marco Pagniello che toccherà il

tema “Le nuove povertà”

Va in archivio la Prima Campestre Rapinese, gara valida per il circuito Corrilabruzzo Fidal 2015, svolta a Rapino (Ch) con la netta affermazione, tra gli uomini, dell’Etiope Biniyam Adugna, dell’Atletica Vomano di Morro D’Oro, mentre nel settore femminile si è affermata Silvia Botondi dell’Atletica Gran Sasso Teramo, allenata dal tecnico di Morro D’Oro Ga-briele Di Giuseppe. Per l’Atletica Vomano, ottimo anche il 1° posto nella categoria M40 di Alessandro Di Clemente e il 2° posto nella categoria ragazze di Giulia De Iuliis. Per l’Etiope Biniyam Adugna, la vittoria del cross di Rapino è una con-ferma dei progressi tecnici già evidenziati alla Roma-Ostia del 1° marzo scorso, e lancia la stagione agonistica all’aper-to dell’Atletica Vomano, che si prospetta stimolante e ricca di appuntamenti di rilievo. Proprio in queste settimane i Diri-genti del Club di Morro D’Oro hanno perfezionato l’iscrizione ai Campionati di Società assoluti su pista maschile 2015 e stipulato l’accordo con il main sponsor, Verducci Servizi Energia con sede a Notaresco e Roseto degli Abruzzi. Per la stagione sportiva 2015, l’Atletica Vomano conta di orga-nizzare diversi eventi promozionali di carattere sociale e di educazione alla salute, inseriti in un progetto denominato: “L’atletica per e con il territorio”, dove spicca la 5° edizione della Notturna Morrese in programma nel centro storico il 12 agosto 2015, manifestazione inserita nel circuito Corrila-bruzzo Fidal 2015.

L’argomento di apertura di questo numero, il 47°, è di carattere storico. “1915-2015: un secolo fa il Patto di Londra, l’antica-mera di una carneficina evitabile” è il titolo dell’editoriale, con il seguente sottotitolo: Con la firma di questo trattato, il nostro Paese entrò nella Prima Guerra Mondiale, mettendo in campo una diplomazia dagli esiti politici molto dubbi e dalle conse-guenze drammatiche sul campo. Oltre un milione e duecen-tomila nostri connazionali perirono, quando avremmo ottenuto territorialmente ciò che alla fine non volevano nemmeno con-cederci, rimanendo semplicemente a casa, senza evocare il “senno di poi”. A seguire c’è ancora una tesi di laurea triennale su “Impresa e ambiente: lo standard Iso 14001” a firma di

Federico Lelj, in cui si specifica che: È la volta di un lavoro in “Scuola delle Scienze Economiche, Aziendali, Giuridiche e Sociologiche”, Corso di Laurea in Economia e Commercio presso l’Università “D’Annunzio” di Chieti-Pescara, anno accademico 2012-2013, relatore prof. Edilio Valentini. In-fine Ugo Centi, direttore del sito Controaliseo, ci parla del partito unico, con l’articolo “Tutti in un sol partito”, da cui si evince che A Roseto, infatti, senza saperlo e senza volerlo, tutti quelli che stanno in consiglio comunale si sono ritrovati “a forza” nell’identico partito. Se ci fate caso, infatti, lo erano anche prima tutti dello stesso partito metaforico.Il giornale è disponibile: a) sul sito www.williamdimarco.it, cliccando “Riviste” nel menù in alto, poi Chorus e poi anco-ra n° 47; b) sul sito www.eidosnews.it, nella sezione “Leggi-mi”. Per riceverlo a casa basta segnalare il proprio indirizzo di posta elettronica a [email protected].

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Eclisse di sole? No, grazie In una scuola rosetana è accaduto che...

… Fatti non foste a viver come bruti … ma per seguir virtute e conoscenza di ITAlO

DI ANTONIO

La mattina del 15 febbraio 1961, molti rosetani si recaro-no sulla spiaggia per assistere ad un evento speciale: l’eclis-si totale di sole. Come tutti gli

avvenimenti inspiegabili, strani o sem-plicemente rari, un millennio di anni fa ancora colpivano la fantasia popolare, che dava connotazioni di negativi pre-sagi o manifestazioni diaboliche. Ef-fettivamente vedere il disco del Sole o della Luna venire lentamente coperto da un altro disco estraneo, nero e buio faceva supporre il presunto carattere magico del fenomeno: come se le te-nebre volessero letteralmente “man-giare” la luce. Gli antichi guerrieri, se

assistevano ad un’eclissi, di comune accordo con l’avversario, rinviavano la tenzone ad un altro momento. Ma nel 1400 queste superstizioni erano state superate e si cominciò a dare il valore scientifico dell’evento ed an-che il popolo Maya non aveva affatto paura dell’eclissi lunari e solari, anzi sapeva predirle con estrema esattez-za, e avevano trasmesso queste cono-scenze ad alcuni popoli loro confinanti nel Centro delle Americhe. Nel 1504 Cristoforo Colombo, il quale sapeva da testi scientifici che ci sarebbe sta-ta un’eclissi lunare, la sfruttò in modo bieco per ottenere l’aiuto degli indigeni della Giamaica. Al loro rifiuto di cibo ed aiuto a disincagliare le navi arenate fece finta di pregare Dio dicendo più o meno “Fai vedere a questi oscuri sel-vaggi quanto sei potente ed offeso per l’avermi negato aiuto, oscurando per sempre la luna” La cosa avvenne ed

i giamaicani spaven-tati si misero a com-pleta disposizione del navigatore. Quindi un evento importante e raro da quel momento fu considerato di buon auspicio per la definiti-va scoperta delle Ame-riche.La settimana scorsa

una eclissi parziale di sole ha di nuovo attraversato le nostre terre e potremo rivedere un simile evento in una di queste date, nuvole permettendo: il 2 agosto 2028, il 12 novembre 2053 o il 21 Aprile 2088. Vi chiederete perché racconto questo! Beh, osservare una eclissi dà innumerevoli spunti per spie-gare ai ragazzi alcuni effetti scientifici e perché no anche il perché di certe credenze ed anche come era stato uti-lizzato da coloro che conoscevano il fenomeno. Ma questo non è accaduto in una classe di una scuola elementare di Roseto dove alcuni ragazzi informa-ti dell’evento si erano anche attrezzati con vetri speciali delle maschere da saldatori, o con la parte nera di lastre per raggi X. C’è ancora chi è rimasto legato alle antiche credenze? Una ma-estra ha ritenuto non importante far vedere l’evento ed il dirigente scola-stico ha poi giustificato questo rifiuto, solo ad una classe di ragazzi curiosi, dicendo che guardare il sole avrebbe potuto arrecare danno agli occhi dei ragazzi, anche se attrezzati! Poiché i ragazzi delle altre classi hanno visto l’evento e sono ancora sani e salvi, si è solo creata una discriminazione di stu-denti di serie A e studenti di serie B, e la scuola ha perso una buona occasio-ne per prepararsi in tempo e spiegare con riscontri pratici l’evento ai ragazzi!

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“Lunedifilm”al Centro Piamarta di Roseto

L’obiettivo dell’iniziativa è quello di creare un appuntamento culturale attivo e condiviso in un panorama locale piuttosto povero, cercando di

realizzare una programmazione il più possibile eterogeneadi GuIDO

SAlA

Lunedì 16 febbraio ha preso il via presso la sala pro-iezioni del centro G. Piamarta, (situato all’interno del “Campo dei Preti” G. Guerrieri), grazie alla di-sponibilità di Padre Antonio, la rassegna cinemato-grafica LUNEDIFILM, “Dai libri allo schermo”. Le

proiezioni sono gratuite, hanno cadenza quindicinale e i film sono tutti tratti da libri. L’idea è nata all’interno di un gruppo di amici amanti della lettura che mensilmente si riunisce per discutere di libri e che voleva allargare questa esperien-za anche al cinema, cercando di coinvolgere un più ampio numero di persone. L’obiettivo è anche quello di creare un appuntamento culturale attivo e condiviso in un panorama locale piuttosto povero da questo punto di vista. Per questo

il gruppo sta cercando di realizzare una programmazione il più possi-bile eterogenea che possa incon-trare i gusti più vari. Un discreto numero di spettatori ha partecipato ai primi quattro appuntamenti: un melodramma come “Revolutionary Road”, una commedia generazio-nale come “Paz” tratto dai fumetti di Andrea Pazienza, un’importante opera storica come “La caduta” e l’autoriale e psicologico “Venere in pelliccia”.Gli spettatori hanno la possibilità di contribuire alla scelta dei titoli sia proponendoli durante gli incontri sia recandosi alla libreria “La Cura” in Via Latini n° 24-26, dove è pos-sibile trovare la locandina e infor-

mazioni sull’iniziativa. Infatti i prossimi quattro titoli sono stati selezionati anche grazie ai suggerimenti delle perso-ne intervenute: lunedì 13 aprile la biografia dell’astrofisico Hawking “La teoria del tutto”, lunedì 27 aprile l’opera prima del fumettista Gipi “L’ultimo terrestre”, lunedì 11 maggio la geniale visione del sesso di Woody Allen “Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso (ma che non avete mai osato chiedere)” e lunedì 25 maggio il raffinato e umanissi-mo “Il primo uomo” di Gianni Amelio. Domenica 19 aprile alle 17,30, ci sarà un evento fuori cartellone: proietteremo il documentario realizzato dal regista giuliese Simone Del Grosso sulla vita del famoso uomo plasmon Gabriellino “La storia siamo noi”. Vi aspettiamo.

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L’ingegnere elettronico pinetesePascal Cardinale fa “Scintille”

L’Ordine degli Ingegneri di Teramo, sabato scor-so, ha organizzato un evento in cui delle brillanti personalità hanno dimostrato come sia possibile, unendo passione e specializzazione, arrivare a rag-giungere livelli di apprezzamento, anche mondiali,

in campo professionale.“Scintille - Officina e Impiego Con-temporaneo, Innovazione Linguaggi”, è il bando internazionale di idee per pro-poste innovative che è stato presentato durante l’evento. Tra i relatori del convegno, anche Pa-scal Cardinale: un giovane ingegnere elettronico di Pineto, che è stato chia-mato a testimoniare la sua esperienza professionale. Pascal, infatti, dal 2007 dirige un’azienda, la Prisma Electro-nics, che produce strumenti elettronici digitali che ottimizzano le performance sia di auto che moto, soprattutto da corsa. Non si tratta solo di intelligen-za e ingegno - certamente indiscus-si - perchè la sua è anche la storia di una grande passione nata dalle corse sui go kart: vanta infatti 12 campionati italiani, 7 europei e 5 mondiali, conseguiti nel giro di quindici anni. Il mondo racing è sicuramente quello più interessato dalle creazio-ni dell’ingegnere pinetese e i suoi clienti sono soprattutto grandi marchi a livello mondiale. “Esportare il made in Italy nel mondo, per me è motivo di orgoglio anche perchè gli stranieri lo considerano come valore aggiunto. Partecipare al convegno è stato un momento di condivisione con altre realtà che ho giudicato molto motivante ed interessante. Sono fiero di essere stato chiamato tra i relatori e testimo-nial dell’evento”, ha commentato Pascal Cardinale, che ha risposto ad alcune nostre domande.Quando hai pensato che la tua passione poteva diventare una professione?Quando in azienda progettai il goniometro elettronico e lo

misi in vendita online. All’inizio ne costruii solo 5, poi un ri-venditore tedesco ne comprò ben 50. Non ero pronto ad un ordine del genere e nemmeno me lo aspettavo. Poi quando quel rivenditore mi chiese l’esclusiva per la Germania, capii che la situazione si stava facendo seria!Hai continuato a lavorare con l’estero?Si, tutt’ora lavoro con tutto il mondo: Stati Uniti, Australia, Europa e anche con i posti più impensabili come Kenya, Kazakistan o Thailandia. Il mio è sicuramente un prodotto di nicchia e non di largo consumo, quindi non è richie-sto da chiunque. Mi piacerebbe lavorare qui, ma in Italia è difficile, un po’ per la crisi che c’è, un po’ a causa delle condizioni alle quali, soprattutto noi giovani, siamo costretti a lavorare; della mentalità degli italiani e dell’impossibilità di creare un’azienda con dei dipendenti, visti i costi. Anche

per questo il mio pubblico è pretta-mente estero. Qual’è il prodotto più venduto?Un prodotto molto venduto e richiesto è il manometro, un attrezzo indispensa-bile per chi lavora con i mezzi da corsa perchè ne misura la pressione degli pneumatici che, come si sa, trasmet-tono potenza sull’asfalto. Chi lavora in questi ambiti non può non servirsene, è necessario.La mente dell’ingegnere elettronico è sempre in movimento, infatti il suo la-voro si sta ampliando alla progettazio-ne di prodotti nuovi, come il pirometro digitale. Come le altre, non si tratta di una strumentazione semplice da co-

struire perchè i suoi prodotti sono pensati e progettati inte-ramente da lui quotidianamente e per lungo tempo. Pascal Cardinale e la sua Prisma Electronics, è davvero la prova che, se si vuole raggiungere un obiettivo, con la passione e la dedizione, è possibile.

Produrre strumenti digitali di misura degli pneumatici per garantire performance di gara più efficienti

di Martina Franchi

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GIOVEDI’ 9 APRILE 2015 ORE 22.00”

PURPLE’SHOUSE

Prosegue a ritmo battente l’attività agonistica del-la A.S.D. Meeting Roseto. Dalla fine di febbra-io, ogni week-end le “meetiche ginnaste” con-tinuano incessantemente ad inanellare successi durante le varie fasi, livelli e categorie. “E’ dav-

vero soddisfacente ottenere risultati con le varie categorie di ginnaste”, dichiara Ida Maggetti, “non solo dal punto di vista prettamente agonistico visto che il risultato si coglie a 360 gradi. Si coglie, appunto, nella capacità di ascolto dei ginnasti, nella capacità di sapersi concentrare, nella capacità di scegliere un elemento tecnico al posto di un altro, nella consapevolezza e autonomia che dimostrano. Non è semplice trovarsi di fronte ad una giuria, ed espri-mere in pochi secondi tutta la capacità di esecuzione e so-prattutto tenere a bada l’emozione, l’ansia, quel rimestio nella pancia e mettercela tutta per ottenere il miglior pun-teggio e le minori penalità possibili. E’ un lavoro d’equipe, di pazienza, di empatia, di ripetizione dell’elemento fino a quando non esce tecnicamente corretto”. Il motto di que-sto fantastico gruppo è che ogni ora di allenamento, di le-zione, deve essere un’ora di avventura, di esperienza, di crescita, di emotività profonda. L’ora di allenamento deve significare, deve incidere, deve produrre stress, deve pro-durre fatica positiva, deve significare che attraverso l’im-pegno, il sacrificio, l’applicazione si migliora, si approfon-disce, s’impara. “Probabilmente possiamo definire questo momento d’incontro con le nostre ginnaste un momento educativo”, prosegue l’istruttrice, “come diceva sempre un

grande “siamo in una società che ha smarrito il significato virtuoso e paziente della formazione, rimpiazzandolo con l’illusione di carriere prive di sacrificio, rapide e, soprattutto economicamente gratificanti” (Massimo Recalcati “L’ora di lezione”). La soddisfazione è proprio questa: regalare una spinta emotiva, un’energia positiva, un desiderio di esserci, una passione di impegnarsi e rinunciare a qualcosa di più semplice da ottenere, a sacrificarsi per vivere intensamen-te l’emozione”. Ida Maggetti ringrazia poi la Federazione che consente attraverso dei programmi mirati di percorrere strade solo apparentemente più facili, ma che donano ai ginnasti un bagaglio motorio immenso, attraverso espe-rienze molteplici, con una base la più possibile variegata e dopo, soltanto dopo, quando ci si è strutturati, una mag-giore specializzazione del gesto tecnico. “Certo ci vuole più “tempo”, ma quanto è più facile poi”, conclude, “quanto è maggiormente consapevole l’atleta che arriva, attraverso tappe motorie giuste, al risultato. In fondo è come a scuola si inizia dalla prima elementare e poi con amore, con pa-zienza si prosegue. Ringrazio i genitori che colgono questo spirito, ringrazio il mio staff: Barbara Nardinocchi, Viviana Leoncini, Valentina Di Bonaventura, Giorgiana Camplese, Katia Sacchetti, Laura Collevecchio che con devozione e disponibilità e passione curano la ginnastica artistica del Meeting Roseto”. Prossimi appuntamenti il 12 aprile con il 1° Livello GpT e il 19 con la Coppa Italia, la serie D a Maggio e poi l’impegno di fine anno il SAGGIO “Sentieri di Pace” il 12 luglio all’Arena 4 Palme.

A.S.D. Meeting Roseto piovono successi

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AVIS Comunale di RosetoVia Calabria, 7 – Roseto degli Abruzzi

e-mail: [email protected]. 329/7230960

Apertura sede ogni lunedì dalle ore 11,00 alle ore 12,00

Dona anche tu un pò di sangue!

NOTIZIE BREVI

Le cure naturali, gli alimenti per la nostra salute, questo sabato 4 Aprile presso la sede dell’associa-zione Brucare Onlus, parleremo finalmente nello

specifico di alcuni coadiuvanti di benessere, attenta-mente selezionati nel percorso dell’Io Snodo al fine di dare un prezioso contributo al messaggio che stiamo portando sul territorio. Un messaggio che grazie alla vostra partecipazione, coinvolgimento, passione, può continuare a diffondersi. Cerchiamo di essere da esempio, in ogni momento della nostra vita, cerchiamo di mostrare come l’aiuto reciproco può essere fonte di benessere, di ricchezza e di valore aggiunto. Quello che stiamo nutrendo in questo per-corso non è soltanto il nostro corpo con del cibo sano e di alimenti salutari, ma stiamo nutrendo la parte che di noi non percepiamo con i nostri sensi, quella parte che ci permette di mantenerci attivi e pieni di vita, coltiviamo l’amore per tutto ciò

Presso la Villa Comunale di Roseto si è svolta la Mostra Retrospettiva a cura dell’ Ass. Cult. Vec-chio Borgo con il patrocinio del Comune di Ro-

seto degli Abruzzi con foto e oggetti del Museo della Cultura Materiale di Montepagano.

che ci rende piacevolmente sani ed integri. Le cure naturali sono solo una manifestazione di ciò che stia-mo coltivando interiormente e ci permette tramite le meraviglie della natura, come in questo caso le alghe unicellulari come chlorella e spirulina, l’aloe arbore-scens di arricchire questo momento di condivisione, di scoperta e di rivitalizzazione di ciò che siamo. Par-leremo nello specifico della loro funzione, vi invito a

partecipare ed essere parte attiva del confronto che vivremo, portate con voi la voglia di ascoltare e di mettere in discussione ogni parola, stiamo crescendo tutti nessuno escluso e insieme possiamo ogni giorno migliorarci.Vi ricordo che sabato pomeriggio dalle 17:00 in poi ci sarà amche la consegna della rete di acquisto, quindi chi vuole or-dinare può farlo tramite le modalità che conoscete.Un abbraccio .Grazie a tutti. Fabrizio

l’associazione brucare onlus Presenta: le cure naturali

mostra retrosPettiva villa comunale Di roseto

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United Colors of Photography con il patrocinio di Re-gione Abruzzo e Comune di Roseto degli Abruzzi, entra di diritto nella storia dei grandi eventi fotografi-ci in Italia e onora ancora una volta la città di Roseto degli Abruzzi scegliendola come sede centro Italia

della manifestazione. Giunta alla quarta edizione, il suo succes-so cresce di anno in anno, attirando l’interesse di migliaia di appassionati di fotografia da tutto lo stivale. Ancora una volta gli organizzatori Domenico Addotta e Marco Cimorosi si sono prodigati nell’estenuante e complessa prepara-zione che attirerà a Roseto degli Abruzzi appassionati di fotogra-fia e professionisti da tutta Italia. Un evento ricchissimo d’interesse che senza dubbio rimarrà in-delebile nella mente dei partecipanti per la vastità di materiale presente. La festa dunque è per la Fotografia con la “effe” maiuscola, e perciò a questa è stata data la massima importanza con centi-naia di foto messe in mostra in diverse performance personali d’autore e collettive. Bellissimi scatti di professionisti e artisti della fotografia arricchiranno e valorizzeranno la kermesse nazionale. Ospiti d’eccezione, infatti, saranno: Luca Bracali (tra le molte cose fotografo e re-gista RAI) con la sua doppia mostra “2015 – Anno della Luce” e “Tributo al Pianeta Terra”, oltre al meravi-glioso documentario “Artico, Seduzione e Conquista” che sarà proiettato durante la Cena di Gala; Francesco Cito, uno dei più grandi reporter del mondo con alcu-ni dei suoi scatti più rappresentativi, che per l’occasione riceve-rà una targa di riconoscimento alla carriera; Antonio Manta fotografo e docente di “teoria del colore e tecnica di stampa” presso Urbino, con le sue ultime opere sapientemen-te stampate presso BAM Bottega Antonio Manta, il suo centro stampa che risulta essere tra i più prestigiosi al mondo.Inoltre si potranno ammirare le seguenti altre esposizioni: Collettiva B&W Soul; Collettiva di “Monocromatica Mente” con “La Sicilia in Bianco e Nero”; Collettiva di Corigliano Calabro Fo-tografia; Personale di Paolo Amadeo “Serendipità”; Duilio Costa con la proiezione delle sue splendide diapositive e la personale

di Marco Cimorosi fotografo Rosetano con “Te la do io l’America”.Oltre a queste opere ci saranno quelle che parteciperanno al concorso ufficiale, con autori da tutta Italia (le opere saranno inserite in uno splendido foto libro).Per l’occasione la giuria sarà composta da autorevoli nomi della fotografia e dell’arte:Massimo Pasqualone docente universitario e critico d’arte, Bru-no Colalongo giurato FIAF, Luciano Astolfi Artista e Pittore rose-tano.Oltre a tutto questo si avrà la possibilità di partecipare gratui-tamente a diversi workshop: Penta Experience terra seminari e workshop di “Timelapse e Astrofotografia, oltre che workshop naturalistico presso il lago di Campotosto con la LIPU CHM Ostia.Giulio Pedaci di “Ritoccando” (collaboratore con: Ducati, Yama-ha, Honda, Suzuki, La Perla, Furla, Mondadori Education, Walt Disney Italia e tanti altri prestigiosi marchi) terrà un seminario di post produzione digitale con PhotoshopAntonella Cunsolo presidente Associazione Culturale Art’è Be-nessere e del Canon Club Sicilia terra un workshop di Ritratto

in studio.Antonio Manta, già citato in precedenza, terrà un workshop sulla Stampa Fine-Art di circa otto ore.Oltre ai workshop e alle mostre sarà presente Ca-mera Service Italia (servizio di assistenza UFFICIA-

LE CANON) con servizio di Check & Clean e consulenza gratuita.Cos’altro? Un mega stand a cura di FornitureConti, leader ita-liano di forniture online di prodotti fotografici con la presenza UFFICIALE dei più grandi marchi della fotografia mondiale qua-li: CANON, NIKON, FUJIFILM, SONY, OLYMPUS, SAMSUNG, TAMRON, SANDISK, EIzO, TAMRAC, GOPRO, NILOX e tanti al-tri. Molti dei prodotti saranno a disposizione per essere provati (ma non sarà possibile acquistarli in sede).Ci sarà inoltre l’esibizione di DRONI con telecamere per la gioia degli appassionati del settore.Un appuntamento quindi da non perdere che avrà risonanza a livello nazionale e darà ancora una volta l’opportunità a Roseto degli Abruzzi di essere al centro d’interesse degli appassionati di Fotografia.Per il programma completo: http://bitly.com/roseto2015

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• PIANI DIETETICI PERSONALIZZATI - soggetti sportivi, in età evolutiva, soggetti patologici (ipertensione, ipercolesterolemia, diabete..)• VALUTAZIONE COMPOSIZIONE CORPOREA• HOLTER METABOLICO

NUTRIZIONE E STILE DI VITA

con lA primAverA ArrivA sui nostri tAvoli

l’asParago

grammi di grassi e 3,3 grammi di carboidrati. Tra i minerali maggiormente presenti distinguiamo il cal-cio, il fosforo, ma anche la vitamina A e C.Gli asparagi presentano inoltre un elevato conte-nuto di potassio, un micronutriente prezioso per la regolazione della pressione sanguigna e per il fun-zionamento dei muscoli, compreso il cuore. Il con-sumo di asparagi è indicato infatti nella prevenzio-ne delle patologie cardiocircolatorie, oltre che per favorire il buon funzionamento del sistema nervoso. Appartenendo alla stessa famiglia dell’aglio e della cipolla, ne presentano caratteristiche simili, come la capacità di depurare e migliorare il ristagno di liquidi ma devono essere assolutamente evitati in

caso di gotta o iperurice-mia a causa dell’alto con-tenuto di purine.Insieme ai carciofi, gli asparagi sono considerati particolarmente benefi-ci per il nostro apparato digerente per via del loro contenuto di inulina, che giunge intatta all’intestino e che rappresenta una fonte ideale di nutrimento per la flora batterica, con particolare riferimento ai lactobacilli. Oltre a sup-portare la digestione, gli asparagi sono considerati veri e propri antinfiam-matori naturali.

Ecco la primavera, con tutti i suoi co-lori, ortaggi e frutti. Per tale motivo vor-

rei descrivere un prodotto la cui produzione comin-cia proprio nel mese di marzo: l’asparago!Bianchi, verdi, violetti, gli asparagi si caratterizzano per colori differenti ma per stesse qualità nutri-zionali; apportano circa 29 Kcal per 100 g e si ca-ratterizzano per un conte-nuto idrico pari al 91,4%. Cento grammi di aspara-gi apportano inoltre 3,6 grammi di proteine, 0,2

di SIMONA RuGGIeRI

La ricetta del giorno: f r i t tata r icca!

Ingredienti per 4 persone: 6 uova, asparagi, 1 porro, 150 g scamorza passita, olio, sale, pepe, grana q.b.

Lavare gli asparagi, pulirli e lessarli per circa 15 minuti; scolare e tagliare a pezzettini. Pulire il porro togliendo le foglie più esterne, lavarlo e tagliarlo a fettine sottili. Mettere a scaldare un po’ d’olio in una padella e versare il porro, farlo appassire e aggiungere gli asparagi e un pizzico di sale. Sbattere le uova, insieme al pepe, al grana e alla scamorza, amalgamare bene e aggiungere gli asparagi scottati. In una padella antiaderente ponete il composto e coprite con un coperchio, cuocete e girate aiutandovi con un coperchio. Servite a spicchi!

Gli asparagi presentano un elevato contenuto di potassio, un micronutriente prezioso per la regolazione della pressione sanguigna

e per il funzionamento dei muscoli, compreso il cuore

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di elIOD’ASCeNZO

Fotografare è porre sulla stessa linea di mira la mente, gli occhi ed il cuore. È un modo di vivere. henry cartier-bresson

Se volete pubblicare una vostra foto particolare inviatela a [email protected]

AUTORE: Edoardo Di Nicola, 23 anni, Roseto degli AbruzziTITOLO DELL’OPERA: OCCHIO CURIOSOLUOGO: ==FOTOCAMERA: SONY A7 – OBIETTIVO YASHICA ML 28MM

Parametri di SCattO: LUNGHEzzA FOCALE: 28 MMESPOSIzIONE: 1/2500 SEC – F/2.8 – ISO 1250MISURAzIONE: MANUALE

fOtOgRafIa

L’AUTORE RACCONTA...Per aprirsi a nuove prospettive bisogna lasciarsi andare alla propria curiosità.(E magari portarsi la macchina fotografica sempre con se!)

Torno a ribadire quello che ho scritto qualche numero fa. Le valutazioni che leggete sopra sono soltanto mie e prendetele con le “pinze”! Ognuno di voi, mi auguro che quando preme il pulsante di scatto avverti un’emozione, una vibrazione nell’anima. Il resto sono soltanto valutazioni, per una più corretta conoscenza al fine di migliorare la tecnica di base. Dai! Uno scatto al giorno. Provare, creare…

VALUTAZIONE (basata sullo sCatto oRiGinale)

COmPOSIZIONE: ottima (equilibrio nell’immagine, elementi grafici valorizzati)LuCE: discreta (buon bilanciamento nelle alte luci, zone d’ombra troppo chiuse)bILANCIAmENtO: ottimo (gli elementi nell’immagine danno un senso di equilibrio)mOvImENtO:scarso (lo sguardo viene catturato immediatamente dalla zona centrale)EmOZIONE: discreta (poco evocativa, manca sentimento)mOmENtO: buono (ricerca del particolare da parte dell’autore, attimo colto) vOCE/COmuNICAZIONE: scarsa (poca storia nell’immagine)tECNICA dI ESECuZIONE: discreta (buona la scelta della velocità di scatto a favore della profondità di campo, ma la stessa si poteva controllare diversamente magari iniziando con il primo piano a fuoco…ci sarebbe stato più movimento)

elabOraziOne: CAMERA RAW PS

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ROBERTO BELLACHIOMA 10 Aprile 2015

In questo giorno interamente dedicato a te, ti auguriamo di vivere infiniti attimi di felicità circondato dall’affetto delle persone che ami.

Buon compleanno per i tuoi 50 Anni... da Antonella, Cristina e Lucrezia

FRANCESCA LEOBRUNINeo dottoressa in lingue straniere,

laureata con 110 e lode all’Università di Chieti e Pescara. Congratulazioni dallo zio Gianni!

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