energie rinnovabili e consumi intelligenti - icsammichele.it · una serie di sfortunati eventi...

16
ISTITUTO COMPRENSIVO - SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO “DANTE ALIGHIERI” ANNO 5 - NUMERO UNICO MAGGIO 2010 ANNO SCOLASTICO 2009/2010 Quest’anno usciamo con un solo numero, per ragioni non dipendenti dalla nostra volontà. Tuttavia non è stato tempo perso, infatti abbiamo colto al volo le proposte di collaborazione che ci sono pervenute dal periodico La Piazza e dal quotidiano La Gazzetta del Mezzogiorno. Sul bimestrale abbiamo costruito una rubrica REPORTERS DI CITTADINANZA che ha raccolto complessivamente nove articoli, pubblicati sui numeri 6/2009; 1 e 2 /2010. Sul quotidiano regionale anche quest’anno abbiamo scritto per la pagina Newspapergame2010, pubblicata il 10 aprile. Insomma abbiamo sfidato noi stessi, ac- cettando di scrivere nel rispetto delle rego- le stabilite dalle redazioni esterne. L’espe- rienza ci ha insegnato ad essere attenti a quello che ci accade intorno, a far parlare gli eventi dopo averli selezionati sulla base dell’interesse che potevano suscitare, ad informare avendo cura di citare le fonti, ad esprimerci in modo sintetico, corretto e chiaro. Riconosciamo di dover ancora im- parare tanto, ma nel frattempo ci auguria- mo che qualcuno legga i nostri articoli!!! LA REDAZIONE Gli studenti delle classi terze B e C a tempo pro- lungato stanno realizzan- do un graffito writing, per riflettere sul tema della libertà. L’articolo è a pa- gina 21 del periodico La Piazza di Marzo - Aprile 2010. Gli studenti della classe 3 a C hanno parte- cipato alla commemorazione dei caduti di tutte le guerre A pagina 12 energie rinnovabili e consumi intelligenti Legambiente ha allestito presso l’ARPA Puglia un laboratorio di- dattico sui temi dei cambiamenti climatici e del risparmio ener- getico. È stato visitato dalle classi seconde e terze della nostra Scuola. A pagina 5 Si può comprendere il Valore della Costituzione Italiana in tanti modi: con lo studio nozionistico, con la testimonianza, con la partecipazione al vivere cittadino, con forme di comunicazione creativa.

Upload: vuongnhi

Post on 18-Feb-2019

213 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

ISTITUTO COMPRENSIVO - SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO “DANTE ALIGHIERI”ANNO 5 - NUMERO UNICO MAGGIO 2010 ANNO SCOLASTICO 2009/2010

Quest’anno usciamo con un solo numero, per ragioni non dipendenti dalla nostra volontà. Tuttavia non è stato tempo perso, infatti abbiamo colto al volo le proposte di collaborazione che ci sono pervenute dal periodico La Piazza e dal quotidiano La Gazzetta del Mezzogiorno. Sul bimestrale abbiamo costruito una rubrica REPORTERS DI CITTADINANZA che ha raccolto complessivamente nove articoli, pubblicati sui numeri 6/2009; 1 e 2 /2010. Sul quotidiano regionale anche quest’anno abbiamo scritto per la pagina Newspapergame2010, pubblicata il 10 aprile.Insomma abbiamo sfidato noi stessi, ac-cettando di scrivere nel rispetto delle rego-le stabilite dalle redazioni esterne. L’espe-rienza ci ha insegnato ad essere attenti a quello che ci accade intorno, a far parlare gli eventi dopo averli selezionati sulla base dell’interesse che potevano suscitare, ad informare avendo cura di citare le fonti, ad esprimerci in modo sintetico, corretto e chiaro. Riconosciamo di dover ancora im-parare tanto, ma nel frattempo ci auguria-mo che qualcuno legga i nostri articoli!!!

LA REDAZIONE

Gli studenti delle classi terze B e C a tempo pro-lungato stanno realizzan-do un graffi to writing, per rifl ettere sul tema della libertà. L’articolo è a pa-gina 21 del periodico La Piazza di Marzo - Aprile 2010.

Gli studenti della classe 3a C hanno parte-cipato alla commemorazione dei caduti di tutte le guerre

A pagina 12

energie rinnovabili e consumi intelligenti

Legambiente ha allestito presso l’ARPA Puglia un laboratorio di-dattico sui temi dei cambiamenti climatici e del risparmio ener-getico. È stato visitato dalle classi seconde e terze della nostra Scuola.

A pagina 5

Si può comprendere il Valore della Costituzione Italiana in tanti modi: con lo studio nozionistico, con la testimonianza, con la partecipazione al vivere cittadino, con forme di comunicazione creativa.

2

Il libro “la ragazza delle arance” è una emozionan-te storia d’amore, scritta da Jostein Gaarder e pubblicata in Italia nel 2004. Jostein Gaarder, nato ad Oslo nel 1952, dopo aver studiato fi losofi a, teologia e letteratura ha insegnato fi losofi a per dieci anni. Ha esordito come scrittore nel 1986 con “Il mondo di Sofi a”, raggiungen-do il successo internazionale. In Italia ha conquistato il Premio Bancarella. È anche noto per “L’enigma del so-litario”, “Il venditore di storie”, “Scacco matto” e “C’è nessuno?”.

Il libro “la ragazza delle arance” parla di Georg Roed, un ragazzo di quindici anni, che conduce una vita tranquilla, come la maggior parte dei suoi coetanei. Ma un giorno trova una lettera scritta dodici anni prima da suo padre, Jan Olav, prima di morire, affi nché il fi glio la leggesse in età adulta e potesse conoscere meglio chi gli aveva dato la vita. In questa lettera il padre raccon-ta la storia della “ragazza delle arance”, una giovane ragazza che colpisce immediatamente l’immaginazione di suo padre quando si incontrano sul tram.

Ma il padre non si limita a raccontare a Georg la propria storia d’amore con “la ragazza delle arance”, che in seguito diventerà sua madre, ma vuole costruire

un dialogo con lui, infatti la lettera rappresenta l’ultima occasione per il padre di ave-re una conversazione con suo

fi glio, e fargli condividere la sua passione per la scien-za e per l’universo. Alla fi ne gli pone una domanda: “Avresti scelto di vivere sulla Terra ben sapendo che all’improvviso ti sarebbe stata strappata via? Oppure già in punto di partenza avresti rifi utato?”

La risposta di Georg coinvolge anche il lettore che ha partecipato al gioco: “La vita è una lotteria gigante dove si vendono solo i biglietti vincenti. Tu che stai leggendo sei uno di questi biglietti. Lucky you!”

Il mistero centrale del libro è la storia della ragazza delle arance, Veronika, che il papà di Georg aveva cer-cato per Oslo e Siviglia. Il romanzo lascia un senso di meraviglia. Sembra dedicato ai ragazzi, ma è partico-larmente rivolto a coloro che hanno perso una persona amata, per questo trova riscontro anche tra le altre ge-nerazioni.

Analizzandolo attentamente sorgono molte doman-de sul senso della vita e dell’universo.

Gaarder affronta il tema della morte con rabbia ma anche con molta dolcezza.

Vitalba 3a C

CercaparoleCercaparoleA T O I M B A L L A G G I OL E G A F A C O M P O S T BL K L Q R U C R I F I U T OY O M U A X I I T P G K E QE B V S Z I A C A E B L R WX A Z T I T I I N T E O R TL U M Q O E O C L E G N O KO X A B N I M L A L L A G IP I J E E P U A O H S V D AF T H M G R P R Y F V G M SB E M W U W V E D R S D Q NR I U T I L I Z Z A R E A BC A R T A R I C I C L A T AR A C C O L T A O R I T S IB A C H E L I T E P L X Q KD E P U R A Z I O N E E E R

Matteo 1a C e Vito 3a C

arder, nato ad Oslo nel l i l

un dialogo colettera rappreoccasione perre una conver

fi glio, e fargli condividere la sua passiol’ i All fi li

dialogo nel tempo

3Anno 5 - Numero Unico

Questa mia passione è nata circa due anni fa.

All’inizio era un impegno a cui non potevo mancare; non saltavo nessun allenamento! In seguito ha cominciato ad essere uno stile di vita.

Il gioco di squadra mi ha coinvolta ancora di più. Era un’attrazione senza la quale non potevo vivere. Con il passare del tempo il volley diventava qual-cosa che mi apparteneva: mi liberava la mente, mi dava emo-zioni. Quando sbagliavo e mi accorgevo di non farcela, nasce-va in me la voglia di migliorare e di superare i miei limiti.

Amavo la mia squadra, ama-vo questo tipo di sport. Ora, no-nostante io non sia il massimo, me la cavo abbastanza bene... e credo che anche alla mia squa-dra sto simpatica. Adoro anche il mio allenatore da noi chiama-to Alex. Anche se a volte esage-ra e sembra antipatico, in realtà è un allenatore fantastico!

Adriana 2a A

Il mondo va al contrarioIl mondo va al contrarioDai risultati di un sondaggio effettuato negli Stati Uniti (fonte: Corriere della sera) risulta che le donne america-ne studiano, lavorano e, spesso, guadagnano più degli uomini. La crisi le ha risparmiate: tre neodisoccupati su quat-tro sono maschi, per cui oggi è l’uomo a guadagnare di più dal matrimonio, i tutti i sensi. Le mogli americane pagate più dei mariti sono il 22%. Nel 1970 erano il 4%. Ma per la prima volta nella storia, le donne ameri-cane che vivono da sole, il 51%, sorpassano quelle che condividono la casa con un uomo. I laureati, a cui vanno i migliori impieghi, sono ormai in prevalenza donne. La percentuale di ragazze nei college americani è pari al 57%, mentre i maschi sono il 43%. I laureati per il 60% sono donne sul totale dei laureati. Qualcuno ritiene che il divario tra studenti maschi e

femmine potrebbe crescere entro il 2018 fino al 59% contro il 41% in favore delle femmine. Per correre ai ripari, molte scuole stanno segretamente tornando a discriminare le studentesse nei processi di ammissione alle università. Diversi college favoriscono i maschi a discapito delle femmine. Però risulta che il livello generale di felicità delle donne è diminuito sia in rapporto a quanto era 40 anni fa, sia rispetto alla felicità degli uomini. “Le donne vedono sempre più nero mentre gli uomini sono sempre più felici”. “Gli uomini in futuro avranno ruoli meno stressanti, potranno passare più tempo a casa con i loro figli, godendosi di più il focolare domestico”. Ma noi ci chiediamo: di fronte ad una tale situazione come saranno le famiglie del futuro?

Vanessa e Francesco - 2a C

4

Tanti eventi sono stati organizzati sul territorio nazionale per com-memorare il bicentenario della na-scita di Charles Darwin e i cento-cinquant’anni dalla pubblicazione dell’Origine delle specie. Uno di questi è la mostra allestita presso il Castello Svevo di Bari dal 24 no-

vembre 2009 al 15 febbraio 2010. Nella mostra la vita dello studio-so inglese e le fasi della sua ricerca vengo-no illustrati con immagini, suoni ma anche con ricostruzioni fedeli degli ambienti e degli esemplari di vita animale osservati durante i viaggi sul Beagle. Darwin ha il merito di aver in-dividuato ciò che sta alla base dell’evoluzione delle specie viven-ti: la discendenza comune. L’uomo e le specie animali derivano da un antenato comune: dall’antenato in comune partono tutti i rami, cioè le altre specie; alcune si estinguono, altre rimangono e sono in continua evoluzione. Da qui deriva l’im-magine del “co-rallo della vita”: un organismo particolare, com-posto da tanti mi-crorganismi che si trovano sulle estremità del co-rallo; il resto del corallo è compo-

sto da un accumulo di microrgani-smi morti. Durante il suo viaggio alle isole Galapagos lo studioso inglese scopre la differente forma del becco di 14 specie di uccelli presenti sulle diverse isole dell’ar-cipelago e intuisce che il processo di differenziazione, a partire da un progenitore comune, era le-gato alla necessità di adattarsi a differenti ambienti dove attinge-re il cibo. Lo scopo della evolu-zione sembra essere, dunque, la sopravvivenza. Questa scoperta viene confermata dalla genetica e dalla biologia. Studi recenti hanno constatato che negli ultimi 40 mila anni 1800 geni si sono

evoluti rapi-damente; al-cuni di questi consentono di sopravvivere meglio. Prima di af-fermarsi come biologo, D a r w i n s t u d i ò

teologia anglicana con la vaga idea di diventare prete. La Chiesa si scontrerà con Darwin sulle teorie della vita. Infatti la Chiesa sostiene il Creazionismo, che considera l’universo, la vita e l’uomo il risultato dell’intervento diret-to di Dio. La vera grande scoperta di Darwin è la biodiversità, cioè la variabilità biologica di: geni, specie, habitat ed ecosistemi. Nell’epoca attua-

le questa immensa risorsa è messa a repentaglio a causa delle attività umane che deturpano gli ambienti naturali, con conseguenze perico-lose a carico della salute umana.

Antonio e Gerardo 3a C

Viaggio al

centro della vita

Viaggio al

centro della vita

UNA SERIE DI SFORTUNATIEVENTI Titolo originale: Lemony Snicket's A Series of Unfortunate EventsAnno di produzione: 2004

Un fi lm inizialmente drammatico e nello stesso tempo avventuroso, diretto da Brad Silberling. Parla di tre fratelli che perdono entrambi i genitori in un incendio e ricevono una grande eredità. Questo fi lm ci trasmette un insegnamento mol-to importante per la vita di tutti i giorni: in qualunque situazione ci si trovi non bisogna arrendersi mai. Un fi lm adatto per quelli che amano vivere avventure emozio-nanti e nello stesso tempo perico-lose, col solo ingegno dell'astuzia e della fantasia.

Domenica 1a B

5Anno 5 - Numero Unico

Diritto di crescita Diritto di crescita

in pericoloin pericolo

Il 3 e il 9 dicembre 2009 le classi secon-de e terze si sono recate presso la sede di Bari dell’Agenzia Regionale di Prevenzione e Protezione Ambientale per partecipare al laboratorio ENERGYLAB organizzato da Legambiente e l’A.R.P.A. con la collabora-zione di Sorgenia. In una sala al piano terra erano esposti una serie di modellini che riproducevano gli impianti che trasformano le fonti di energia rinnovabile(sole, vento, acqua) in energia elettrica. Si tratta di energia ecosostenibile, una effi cace soluzione al problema delle emissioni di gas a effet-to serra, responsabili del surriscalda-mento del Pianeta e dei cambiamenti climatici.Ad Energylab si è parlato anche di “consumo intelligente” . Bisogna cominciare con comportamenti da assumere negli ambienti che si frequentano quotidianamen-te: usare le lampadine a risparmio energetico; non lasciare oggetti in stand-by; usare la lavatrice e la lavastoviglie a pieno carico; installare i riduttori di fl usso ai rubinetti dell’acqua; bere acqua potabile del rubinetto; utilizzare lampadine ad alta effi cien-za, elettrodomestici di classe A o superiore; sceglie-re una tinteggiatura scura per le pareti; non aprire le fi nestre mentre il condizionatore è in uso; elimi-nare le fughe di calore da fi nestre, porte, cassettoni delle tapparelle; usare l’automobile solo quando è necessario; scegliere il car pooling (spostamenti col-lettivi con colleghi, amici o vicini di casa che vanno nella stessa direzione); fare la raccolta differenzia-

ta; scegliere confezio-ni riciclabili o riutilizzabili. Al 12° piano dell’edifi cio dell’ARPA la guida ha il-lustrato il funzionamento di una moderna stazione metereologica, che registra i valori degli elementi del clima: pressione atmosferica, calore solare, ve-locità, intensità e traiettoria del vento.La visita si è conclusa con la visione, mediante un telescopio, del panorama della città di Bari, e la partecipazione ad una gara a quiz con un videoga-me prodotto da Legambiente, per verifi care quanto appreso durante la visita.

Alessandro e Nicola - 2a BGerardo e Vincenzo - 3a C

3 e il 9 dicembre 2009 le classi secon

Energie rinnovalibi e consumi intelligentiEnergie rinnovalibi e consumi intelligenti

[CORRIERE DELLA SERA, 12 MARZO 2010]

“Poco importa se i piccoli fi gli dei clandestini si siano inseriti nelle scuole con profi tto e che qui abbiano stabilito amicizie.” Una sentenza della Cassazione ha respinto il ricorso di un clandestino al-banese, con moglie in attesa della cittadinanza italiana e due fi gli minori, per ottenere l’autorizzazione a restare in Italia dal momento che i suoi bambini frequentano la scuola e non devono essere privati della presenza del loro genitore. La sentenza ha suscitato tante reazioni: il ministro Gelmini ritiene che sia un provvedimento giusto, perché non si può giustifi care chi strumentalizza i fi gli per man-tenere situazioni di illegalità. Al contrario don Luigi Ciotti sostiene che “ogni minore ha il diritto di avere al proprio fi anco i genitori nel percorso di crescita”. I diritti dei minori vanno sempre tutelati, a prescindere dalle situazioni di irregolarità dei loro genitori.

Anna e Vitalba - 3a C

n-di ee

assumere ta;scegliere confezio-i i i l bili i tili bili

n

6

La generosità per noi è molto importante: lo dimostra il gesto del nostro compagno Donato. Una mattina si stava recando a scuola; ad un tratto ha visto sulla strada una banconota di 50 euro. Ha deciso di raccoglierla e di consegnarla alla professoressa d’Italiano, che in accordo con la Dirigente, ha pensato di donarla a Telethon. Quel giorno Donato si è sentito molto felice e orgoglioso. Questo gesto è stato premiato il 18 dicembre 2009 in piazza, in occasione della manifestazione “Natale in piazza” organizzata dall’Amministrazione comunale. L’Assessore all’Istruzione ha consegnato a Do-nato una targa di merito. All’iniziativa hanno partecipato i bambini di scuola dell’Infanzia, gli alunni delle quarte e delle quinte della Scuola Primaria, gli studenti delle classi seconde della nostra Scuola. Insieme han-no addobbato gli alberi natalizi con nastri colora-ti e cartoncini augurali. La festa è proseguita con la recitazione di due poesie e il canto corale.

Anna Laura, Matteo, Donato - 1a C

Una giornata da non dimenticareUna giornata da non dimenticare

Per capire realmente chi siamo e conoscere il signifi cato della nostra vita dobbiamo percorrere un lungo e impor-tante viaggio, che ci renda consapevoli del nostro passato e della nostra identità. Il fi lm CENTRAL DO BRASIL tratta proprio que-sto genere di esplorazione, allegoricamente rappre-sentato da un viaggio reale. In questo fi lm i viag-giatori sono Josuè e Dora, che iniziano il loro lungo cammino nella stazione di Rio de Janeiro. Alla stazione di Central do Brasil Dora scrive delle let-tere alle persone analfabete. Una delle sue clienti è Ana, che si vuole mettere in contatto con il padre di Josuè, suo fi glio. Un giorno Ana, uscendo dalla stazione, viene investita da un autobus, e muore.Così Josuè, non avendo nessun parente a Rio de Janeiro, si congiunge a Dora. Lei inizialmente vuole liberarsi del bambino, portandolo in un orfanotrofi o dove in realtà i proprietari vendono gli organi dei bambini, ma, braccata dai rimorsi, recupera Josuè. Così decide di aiutarlo nella ricerca di suo padre, lunga e faticosa. Nel corso dei vari viaggi che intraprendono, incontrano molte diffi coltà nel ritrovare l’uomo, ma col tempo tra Dora e Josuè nasce un rapporto nuovo, più amorevole e tenero. Dopo tanti avve-nimenti che li mettono a dura prova, riescono a trovare i due fratelli di Josuè, Isaias e Moisès. Finalmente il bambi-no ha potuto conoscere i fratelli, ma è proprio adesso che Dora decide di andarsene, lasciando Josuè per sempre.Il fi lm inizia alla stazione proprio perché essa è simbo-

lo di viaggio, non tanto geografi co, ma più dell’anima. Viaggiando, i due protagonisti realizzano un cambiamen-to dentro di loro, poiché la loro storia è simile, in quanto entrambi hanno perso la madre e non hanno potuto cre-scere con entrambi i genitori. Come dice in una scena del fi lm Dora: “Ho nostalgia di tutto” e si riferisce alla sua infanzia e al legame che si può avere con un padre o con una madre. Alla fi ne non siamo nessuno se non abbiamo una fami-

glia. In questo modo ven-gono anche sottolineati i diritti violati come quello di avere una famiglia, il diritto alla vita e all’istru-zione. Il regista ha messo al centro delle azioni il tre-no, proprio perché uno dei temi principali del fi lm è il viaggio.

Grazie al linguaggio cinematografi co si ha una descrizio-ne molto signifi cativa di spazi geografi ci e interiori dei protagonisti. Inoltre, usando campi visivi molto vasti, si vuole evidenziare il lungo cammino della vita. Viene an-che accentuata la povertà dei paesi in cui si svolgono le vicende, attraverso i colori spenti e freddi. La morte di un parente o di una persona vicina sono imprevedibili e possono cambiare la nostra vita, possono compromettere i nostri sogni e il nostro futuro, e possono anche mettere a repentaglio il rispetto di numerosi diritti. Con un po’ di coraggio, positività e forza, però, si può affrontare il lungo e impegnativo cammino della vita.

Debora 3a C

Alla ricerca dell’identità perduta

7Anno 5 - Numero Unico

RIDURRE RIUTILIZ-ZARE RICICLARE, in queste tre parole si riassume l’insegnamen-to ricavato dalla uscita didattica effettuata il 19 novembre 2009. Gli studenti delle terze B e C hanno visitato un impianto di stoccaggio provvisorio e di trat-tamento dei rifi uti di proprietà della Società TEOREMA S.p.A., co-stituita nel 1987. Questa iniziativa è stata promossa da COMIECO, il con-sorzio nazionale per il recupero e il riciclo di carta e cartone.

Ubicato nella zona industriale di Acquaviva delle Fonti, l’im-pianto è convenzionato con i consorzi COBAT(batterie esau-ste), COMIECO(carta e carto-ne), COREPLA(imballaggi in plastica), COREVE (vetro), CNA(acciaio), POLIECO(oggetti in polietilene), RAEE (Rifi uti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche). L’attività di TEO-REMA si rivolge principalmente agli utenti delle regioni Puglia e Basilicata. Ad accoglierci è stato un respon-sabile di COMIECO che ci ha parlato, in particolare, del “ciclo

del riciclo” di carta e cartone. Il primo anello della catena sono i cittadini che svolgono la raccolta differenziata. Il secondo anello è

il Comune che ge-stisce la raccolta con mezzi specifi -ci. Il terzo anello è la Piattaforma di Selezione, come quella di Teorema. Qui i rifi uti vengo-no selezionati e ri-puliti delle frazioni non recuperabili. Il

cartone puro, prima di essere trasportato agli impianti di trasforma-zione, entra nella tra-moggia a forma di im-buto, e alla fi ne arriva nella pressa che com-prime e lega il cartone in balle che pesano 800 - 1000 kg. Le balle ven-gono trasportate verso le cartiere (il quarto anello della catena), dove subiscono ulte-riori trattamenti prima di essere consegnati

alle cartotecniche(il quinto anello della catena), dove carta e cartone assumono nuove forme. Teorema si occupa anche della bo-nifi ca degli ambienti dove è pre-sente l’amianto o altre sostanze inquinanti. Perché la raccolta differenziata è necessaria?Perché favorisce la riduzione di emissioni nocive per l’atmosfera e della quantità di rifi uti che va a fi nire nelle discariche.

Debora 3a C

8

Il 19 dicembre 2009 le classi prime hanno rea-lizzato una interessante uscita didattica a Gioia del Colle. Un magnifico castello si erge fra le case del centro storico con la sua imponenza. Fu edi-ficato intorno al 1100 dal normanno Riccardo Siniscalco. Verso il 1230

subì un notevole ampliamento ad opera di Federico II. In età angioina ed aragonese seguirono altri interventi di re-stauro. Il Castello, costruito in pietra calcarea e carparo rosso, dalla pianta quadrangolare con gli angoli rivolti ai quattro punti cardinali, ha due torri quadrilatere simili tra loro, ma costruite in epoche diverse, chiamate rispettiva-mente “Torre De Rossi” e “Torre Imperatrice”, e un cortile interno. Le cortine e le torri presentano all’esterno bugne a bauletto. Dal portale principale e dall’androne si accede al cortile trapezoidale, dove si trova la scala di accesso al pia-no superiore. L’imperatore volle che questo castello, oltre a scopi difensivi, fosse adibito a dimora regale, infatti vi abitò Bianca Lancia sua amante e madre di Manfredi. Il castello si trova nel centro abitato di Gioia del Colle e attualmente è sede della biblioteca comunale e del museo archeologico. Fra gli ambienti interni, notevole è la “sala del trono” rico-struita nel 1909. Il museo archeologico, fondato nei primi anni ’80, è situato al piano terra del castello normanno-

Fabio, Anna Laura, Marina - 1a A

svevo. In esso si conservano corredi tombali, vasi decorati e oggetti ornamentali del V-VII secolo a.C., rinvenuti nel territorio di monte Sannace.

Domenica e Anna Laura - 1a B e 1a A

Come si chiamava l’ultima moglie di Federico II di Svevia?1. Come si chiamava l’ultimo fi glio di Federico II?2. Quante mogli ha avuto Federico Secondo?3. Con quale materiale è stato costruito il castello “Svevo”?4. In che anno è stato edifi cato il castello “Svevo” di Gioia del Colle?5. Da chi è stato edifi cato il castello “Svevo”di Gioia del Colle?6.

1

2

3

4

5

6 Fotoreporter: Lidia - 1a A

9Anno 5 - Numero Unico

Come tutti noi sappiamo la squadra del capo-luogo pugliese ovvero l’ “A.S.BARI” milita da alcuni mesi nel campionato di SERIE A.Nata nel 1908, la squadra dei galletti manca-va dal massimo campionato da ben 8 anni e vi partecipa per la 29a vol-ta nella sua lunga storia dopo aver trionfato in vetta al campionato di serie B 2008-2009. Dopo tanta attesa, l’8 maggio 2009, grazie alla vittoria esterna della Triestina ai danni del Livorno per 0-1, il Bari è salito nella serie A. Sono esplosi i festeg-giamenti per le strade della città, con un grande sventolio di bandie-re biancorosse. La promozione è avvenuta nel medesimo giorno in cui in paese si celebrava la festa di San Nicola patrono di Bari.In B il Bari ha concluso il campionato con 80 punti conseguiti al termine delle 42 giornate con 22 vittorie, 14 pareggi e 6 sconfi tte e 65 goal realizzati e 35 incassati.Nell’ultimo match del campionato il Bari ha ot-tenuto una vittoria per 4-1 contro il Treviso e nello stesso giorno, datato 30 maggio 2009, la squadra allenata da Antonio Conte ha ricevuto la coppa dei vincitori del suddetto campiona-to.

È stato un giorno di festa e di euforia per gioca-tori, tifosi e dirigenti in un San Nicola pieno di bianco e rosso gremito di spettatori. La Serie A è iniziata nel migliore dei modi il 23 agosto 2009 con il pareggio di San Siro con l’In-

ter per 1-1. I risultati sperati sono arrivati. Il Bari sta gio-cando un ottimo campionato con il gioco migliore della se-rie A e cerca di raggiungere un posto in Europa League.I risultati migliori sono arri-vati con le squadre più im-portanti e forti del campio-nato; tra questi la vittoria con la Juventus fi nita con 3-1 e il secondo pareggio inter-

no con l’Inter per 2-2.Il capitano Jean François Gillet è una delle più importanti colonne della squadra, con massimo impegno in ogni partita ed eccellenti presta-zioni. Grazie alle tante parate importanti che ha compiuto, come quella del rigore parato al Chievo Verona, è stato soprannominato Gatto di Liegi.Il Bari sta facendo bene nella massima serie an-che grazie alla spinta dei tifosi che ogni dome-nica incitano la propria squadra.I TIFOSI SONO LA VERA FORZA DEL BARI!!!

Dionisio e Luca 3a A; Antonello e Roberto 3a C

Come tutti noi sappiamo la squadra del capo-l ogo pugliese ovvero l’ “A S BARI” milita da

È stato un giorno di festa e di euforia per gioca-tori tifosi e dirigenti in un San Nicola pieno di

Una squadra imbattibileUna squadra imbattibile

Tous différents! È il titolo di una presentazione in power point realizzata durante l’ora di francese dagli studenti di prima A. È composta da immagini, slogan, poesie sul tema del razzismo. Lo scorrimento delle slides è accompagnato dalla musica e dalla esibizio-ne corale della canzone “On est tous égaux”.

Anna Laura, Fabio, Marina Presentazione pptx: Lidia 1a A

OU BLANC OU NOIR, NOUS SOMMES TOUS AMISPARCE QUE CE N’EST PAS LA COLEUR DE LA PEAU QUI COMPTE, MAIS LA DOCEUR IL Y A DANS LE COEUR.

Anna - 1a A

10

LA LIBERTÀ per me è un Valore importantissi-mo, che viene compreso solo quando ci viene tolto. Per fortuna, io mi ritengo una persona libera. A volte, però, non mi sento completa-mente libera: quando mi viene fatta un’ingiu-stizia, ad esempio, o anche quando gli altri mi giudicano senza conoscermi realmente. Cer-te volte, quando esco in gruppo e voglio an-dare in un posto anziché in un altro, mi sen-to delimitata e le mie amiche iniziano anche ad arrabbiarsi con me. Per me, tuttavia, la vera libertà è poter stare con le persone che decido io, che mi stanno più a cuore, e non dovermi dividere da loro. In certe occasioni succede anche il contrario: voglio stare da sola, per conto mio, e vengo disturbata dagli altri. Quando sarò grande, voglio soprattut-to lavorare, per non dover rimanere chiusa in casa dalla mattina alla sera. La monoto-nia, a parere mio, è mancanza di libertà, per-ché quando si fanno sempre le stesse cose, alla fine ci si sente prigionieri. Con il lavoro, quindi, potrei occupare la mia giornata senza

Teenagers’ corner

pensare a come riordinare quella che sarà la mia casa. Il problema, però, è che se il la-voro che svolgerò sarà troppo impegnativo, accadrà l’opposto: non potrò tornare a casa e sentirmi completamente “libera”.A volte mi capita di uscire di casa, anche per andare a scuola, e sentirmi libera. Star chiu-sa in casa, infatti, senza poter fare niente, con mia madre che quasi mi rincorre ad ogni gesto che faccio, e con mio fratello che mi grida nelle orecchie che vuole giocare, è per me insopportabile. Quindi appena esco in stra-da, mi capita spesso di respirare l’aria libera, e in quel momento sento di poter fare qualun-que cosa, di poter affrontare chiunque, di po-ter riuscire in tutto. In pratica, quando esco di casa mi sento libera e leggera. Da grande vorrei fare la giornalista. Mentre scrivo sento di non appartenere alla mia vita di tutti i giorni. Possedere la libertà di pensie-ro e di parola è per me la cosa più bella che un essere umano possa desiderare.

Debora

Aiuto!!!Ho bisogno di capire come fare per calmarmi e ri-uscire a farmi accetta-re dai miei compagni di classe. Anche se loro sono gentili, non accet-

tano il mio comportamento. Caro/a ragazzo/a,devi cercare il modo per far-ti accettare(restando sempre te stesso/a); magari cerca di controllare il tuo modo di agire,forse agli altri può dare fastidio... quindi cerca di prendere coscienza di come sei oppure chiedi a un /a tuo/a amico/a di fi ducia di correggerti in quello che agli al-tri dà fastidio!!!!Buona Fortuna

by Phoebi

Non capisco cosa mi succede. Il mio cuore mi dice di non litigare, ma la mia testa mi dice il contrario...Non riesco a darti un consiglio, per-ché non hai specifi cato il tuo proble-ma. Comunque posso dirti di ascoltare il tuo cuore, perché a volte la mente gioca brutti scherzi e così potresti perdere una persona molto cara...

by Phoebi

La mia classe ha un pro-blema: siamo schierati in due gruppi contrapposti, maschi e femmine. Questo ci porta sem-pre al litigio...Come potremmo risolvere questa situa-zione?Carissimo/a,l'unico consiglio che ti potrei dare è di provare a parlarvi per chiarire quello che vi succede.

by Phoebi

Ho un grosso problema: non sono accet-tato dalla mia classe. I miei genitori mi dicono cose che mi fanno arrivare al pensiero del sui-cidio, però c'è qualcosa che mi ferma incoraggiandomi...Questo è tutto, poi magari mi farò sentire.Posso solo dirti che questo momen-to l’ho vissuto anch’io e posso dir-ti che, anche se la mia vita non è al massimo, almeno sono felice. Tutto si è risolto. Troverai persone che ti faranno capire che sei speciale, ti ameranno e non ti sentirai più solo/a. Fidati, devi solo crederci e avere speranza...

by Phoebi

La vostra amica

Phoebi

11Anno 5 - Numero Unico

Teenagers’ corner

Un bisogno estremo di autonomiaUn bisogno estremo di autonomiaLa preadolescenza, un periodo che si colloca all'incirca fra i dieci - un-dici anni e i tredici -quattordici, è caratterizzato da grandi cambia-menti sul piano dello sviluppo fi -sico, su quello della vita affettivo - emotiva e su quello dei rapporti interpersonali. È un’età “diffi cile”. Lo confermano i dati emersi dal sondaggio rivolto agli studenti del-le classi seconde e terze della nostra Scuola. Il 31% degli intervistati di sesso maschile dichiarano di es-sersi avvicinati al fumo e all’alcol per sentirsi più grandi, per essere alla moda, per affrontare i proble-mi, ma anche per provare “sensa-zioni nuove”. Altri comportamenti più frequenti sono: il bullismo (il

28%), disobbedire agli adulti (il 25%), l’amore(il 16%). Mentre per il 34% degli intervistati di sesso femminile l’amore è al primo po-sto: le preadolescenti sognano una storia d'amore come quelle dei fi lm e delle favole. Per il 31% risulta importante anche il rapporto con gli amici e con gli adulti. Ma non mancano coloro che disobbedisco-no agli adulti (l’11%) e che dipen-dono dal fumo (il 24%). Per tutti è importante avere degli amici, cui confi dare i segreti e le emozioni. Agli amici si ricorre quando si è tristi e si ha bisogno di consigli. Per la maggior parte degli intervi-stati non è importante essere fi ghi e/o popolari, perchè importa solo

come si è veramente. Nella scala degli interessi al primo posto c’è il bisogno di fare nuove conoscen-ze; seguono l'amore, lo sport e la scuola. Preoccupano i dati relativi alla percentuale dei preadolescenti che ricorrono al fumo, all’alcol e al bullismo. Si tratta di fenomeni pas-seggeri, legati all’età e al bisogno di autonomia? Comunque vanno tenuti sotto controllo. Come? Oc-corre una maggiore comunicazio-ne con gli adulti, prima fra tutti i genitori. Inoltre è bene non isolar-si, avere amicizie fi date e, magari, avere un impegno in un’associa-zione.

Anna, Federica, Maria Antonietta, Vitalba - 3a C

Risponde il Dott. Schiavone Gianvito, Psicologo Psicoterapeuta

Responsabile tecnico “Progetto Famiglie Accoglienti” intervenuto nelle classi seconde.

Perché alla nostra età proviamo, a volte, il deside-rio del suicidio?

Il desiderio del suicidio nasce dalla non accetta-zione di se stessi, dal dedicarsi poco spazio e dare più importanza agli altri. Nella preadolescenza si dipende dagli stati d'animo del gruppo dei pari, e facilmente si cede alle loro richieste, giungendo anche a comportamenti devianti. Per non suicidarsi bisogna avere stima di se stessi e fi ducia nel futuro. La preadolescenza è un’età di grandi cambiamenti, pertanto il disagio interiore è frequente.A volte il suicidio è dovuto anche al rapporto di coppia: quando due persone si lasciano pensano che non esiste una ragione per continuare a vivere; si prova un grande senso di vuoto e tanta solitudi-ne, perché la persona da cui ci si separa è conside-rata la più importante della propria vita.

Perché le ragazze della nostra età provano così tanto interesse per i ragazzi, da non riuscire a far-ne a meno?

Perché le ragazze hanno una predisposizione a dare importanza agli altri, ascoltando il proprio cuore. La natura fa sì che nella donna ci sia una capacità di accogliere ovvero proteggere, chiamata “mater-nità”. Le preadolescenti sono più “sentimentali” perché lo sviluppo puberale provoca in loro scon-volgimenti fi siologici che infl uiscono sulla dimen-sione emotiva. La donna mette fuori con facilità le emozioni. I ra-gazzi, invece, hanno diffi coltà a sintonizzarsi con i sentimenti femminili. Per queste ragioni le ragazze tendono ad innamo-rarsi dei ragazzi più grandi. Così facendo matura-no emotivamente.

Adriana e Federica - 2a A

Risponde il Dott. SchiaPsicologo

Responsabile tecnico “Progetto Famiglie Accoglienti” intervenuto nelle

La parola all’esperto

12

Al primo posto la Pace e la DemocraziaIl sacrifi cio di tutti coloro che sono caduti in guerra, perchè credevano nei valori di Liber-tà, hanno fatto sì che nella nostra Nazione si diffondessero i valori della Pace e della De-mocrazia. I soldati italiani hanno operato e operano per la diffusione della pace e per la salvaguardia dei diritti umani, mettendo in gioco la propria vita. Tutto questo ci fa ono-re e lo ricordiamo nella giornata delle for-ze armate, dei caduti in guerra e dell’ Unità nazionale. Il 4 novembre le classi seconde e terze del nostro Istituto “Dante Alighieri” hanno partecipato alla commemorazione dei caduti organizzata dall’Amministrazione co-munale. Hanno formato un corteo insieme con i docenti e le Autorità, per raggiungere la chiesa dove hanno preso parte alla cele-brazione eucaristica dedicata ai caduti di tut-te le guerre. Subito dopo il corteo ha raggiunto il monumento dei caduti dove il sindaco ha onorato gli scomparsi con un breve discorso e ha riposto la corona di alloro; gli studenti hanno letto qualche breve testo poetico. Un cittadino anziano è intervenuto per ricordare la

vita di un tempo e il dolore per coloro che partivano in guerra e non facevano più ritorno. Questa ricorrenza ravviva il sentimento di apparte-nenza alla nostra Nazione e soprattutto ai Principi della Costituzione Italiana.

Leo e Luca 3a A

TITOLO: L’uomo che correAUTORE: Michael Gerard BauerANNO DI PUBBLICAZIONE: 2004

È diffi cile spiegare cos’è la vita, né tanto meno darle un senso. Ma se si paragonasse la vita a qualco-sa di più comune e concreto, forse allora ci si potrebbe fare un’idea sull’esistenza umana. A volte la vita ci riserva delle sorprese, ma può un ragazzo cambiare la vita di qualcuno?Joe è un quattordicenne che ado-ra disegnare. Un giorno una sua vicina di casa gli propone di fare il ritratto di suo fratello Tom, un tipo molto discusso dal vicinato. Tom resta sempre chiuso in casa, ma cosa si nasconde nell’animo di quell’uomo? Con il tempo Joseph si avvicina sempre di più al suo vicino di casa, che gli in-segna molte cose sul senso della vita, argomento che fa molto ra-gionare il ragazzo. Gli animalet-

ti che uniscono più di ogni altra cosa l’uomo e il ragazzo sono i bachi da seta, semplici creature che passano la loro vita in una scatola, sognando di volare. Ed è proprio a loro che Tom paragona gli uomini:“Lo specchio di ciò che è davvero la vita: nascono, vivono e muoio-no. La loro vita non ha scopo né signifi cato. Conducono la loro esi-stenza inutile nella beata ignoran-za fi nché qualcuno non li getta in un bidone dell’immondizia.” […] “Voleva essere come loro, ma lo era già. Lo siamo tutti. Sbattiamo le nostre ali atrofi zzate sognando di riuscire a volare.” Pian piano Joe inizia a dialogare sempre più a lungo con Tom, che gli raccon-ta la sua vita e le sue avventure. In cambio il ragazzo gli spiega la sua grande paura: il Corridore folle. L’uomo che corre, sempre e comunque, spaventa infatti il ra-gazzo da quando egli aveva otto

anni. Ma Tom riesce a fargli capi-re che tutti in realtà siamo in fuga. Oltre a questo, i due discutono di un altro importante argomento: i miracoli. “Forse ci siamo fat-ti un’idea sbagliata sui miracoli. Forse non sono affatto spettacola-ri…solo lenti e noiosi…come un ghiacciaio che scava una valle ma tu non te ne accorgi. Come una donna che spreca tutta la sua vita per il fratello, forse quello è un miracolo…O un uomo che corre anche se la corsa è stata persa mi-gliaia di volte, forse quello è un miracolo. E forse anche i giova-ni possono essere dei miracoli… Forse i miracoli sono talmente comuni che abbiamo dimenticato come si fa a vederli. Preghiamo e li aspettiamo…ma forse i mira-coli sono sempre presenti. E forse a volte dobbiamo fare noi i nostri miracoli… e per questo ci vuole tempo.”

Debora 3a C

13Anno 5 - Numero Unico

I media hanno trasmesso la notizia che il 21 dicembre 2012 dovrebbe verifi carsi la fi ne del mondo. Questo evento dovrebbe verifi carsi in ragione di alcune teorie. La prima si rifà al ciclo (b’ak’tun) del calendario Maya. I Maya utilizzavano un sistema composto da tre calendari. I giorni erano or-ganizzati attraverso un ca-lendario religioso rituale, ma i Maya non misuravano gli anni ma combina-vano le date per dare luogo a 52 cicli diversi ricorrenti. Alla fi ne dell’attua-le ciclo, il 21 dicembre 2012, una mi-steriosa divinità Maya, Bolon Yokte, associata in genere alla guerra e alla creazione, interverrebbe sulla Terra a sancirne la fi ne. Ma la fi ne di un ci-

W I N N I E T H E P O O H P LT X K M R H D T Z E K J L O VH O D N O C W F B T L X G L WI H Y K C E N E R E N T O L AL L R S U L F O V R Z A B I LB M N R T H K P Z P L R M C LR A P A K O L X Q A G Z U I AU R L C J N R I W N F A D N RT Y K Y F I X Y I T N N T O IT P R L U D H L S G Y U C T CO O W P O A Z H E H L J G Z EA P P E S L H S T H J L L L RN P I O Z A U Q T L M O M A CA I N P L R E V E L G P Q B AT N O B B I A N C A N E V E DR S C L A T N N O S K E O L IO D C Z M R O O R I L R P L NC H H A B E I J V R G D H A EC B I Q I P D K I E F C G E MO O O L J O X I J N D G F L OL G W U K R S O B E S T C A LO P F P L C Z W I T C H S B BQ H S W O E Q L D T A W Z E QZ E C V P L W O S A M O W S JD G V M T L H P C W T H B T LR W G N E I B D Q J Y Q M I MG U M Y E N O E L E R L I A QB V H O A I M E R P O U Q H A

clo del calendario era vista dai Maya come occasione di grandi celebra-zioni per festeggiare l’ingresso nella

nuova era, come per noi il 1000, il 2000 e il 3000. Altri ipotizzano che alla base della fi ne c’è l’alli-neamento Terra - Sole - Galassia osservato dalla Terra: il Sole si sposterà

in prossimità di una linea ideale che corrisponde alla proiezione in cielo del piano in cui giace l’orbita della Terra. Proprio in questa data avver-rebbero eventi che determinerebbero la fi ne della vita sulla terra. Ma questa teoria non convince, dato che questo evento avviene ogni anno il giorno del solstizio d’inverno. Infi ne alcuni

parlano dell’arrivo di Nibiru, un pia-netino che sarebbe già visibile dalla Terra anche con un semplice cannoc-chiale. Secondo gli ottimisti sarebbe abitato da creature che hanno aiutato già in passato la Terra, ma secondo i pessimisti sarebbe un pianetino disa-bitato destinato a schiantarsi sulla Ter-ra. Si troverebbe in una zona oscurata di Google Sky, ma basta cercare in qualsiasi altra mappa per vedere che si tratta di una stella che non potrebbe mai dirigersi verso la Terra. Insomma queste teorie sono tutte er-rate. A questo punto ci chiediamo perché oggi si parla di catastrofe?

Antonio e Gerardo 3a C

Anna Laura e Lucrezia - 1a C

14

«Professor Sessi, nel primo racconto del suo libro si fa rife-rimento al mito della superiorità della razza ariana e alla guerra voluta da Hitler per affermare il primato della Ger-mania. Questo mito, nel corso della storia, ha prodotto tanti altri eccidi. Secondo Lei, l’intolleranza nei confronti degli immigrati è espressione di una mentalità razzista presente, ancora oggi, nella gente comune? Come può spiegarsi que-sto fenomeno? Come si può contrastarlo? È possibile una convivenza pacifi ca tra persone di culture diverse?» (Anna 3a C) «Leggendo La Storia di Hans, mi hanno colpita queste pa-role: “Esiste una via alla libertà, le sue pietre miliari sono l’ubbidienza, lo spirito di sacrifi cio, l’amor di patria...” Come può l’amor di patria portare alla libertà, se la stessa patria(sotto il regime di Hitler) priva le persone del diritto alla libertà di pensiero e del diritto alla vita? Tutto questo può accade-re anche nella nostra epoca? In che modo gli strumenti della Democra-zia possono contrastare le idee di dominio che conducono alle guerre e alla povertà?» (Debora 3a C)«Arturo Finzi, protagonista del ro-manzo Ultima fermata: Auschwitz, nel suo diario parla del Manifesto degli scienziati razzisti del 1938, dove si parla di una razza italiana, di cui gli ebrei non fanno parte. Anche Anne Frank, in una pagina del suo Diario parla delle leggi antisemitiche che im-pedivano agli ebrei di vivere serenamente la propria vita. La piccola Anne concludeva il suo scritto dicendo: ... Così tra-scorreva la nostra vita, e questo non si poteva e quello non si poteva... La nostra libertà è assai ridotta, ma si può ancora resistere. Anna e Arturo sono privati dei loro amici, della scuola, del tempo libero e sono turbati dall’ascolto delle vio-

lenze e dei soprusi che i loro simili subivano nei campi di concentramento. Eppure sono entrambi ottimisti e credono in un mondo migliore dove poter realizzare i loro ideali. Che cosa possiamo fare noi ragazzi per impedire un altro olocau-sto e far crescere fra gli uomini la solidarietà, la giustizia e la libertà?» (Noemi 2a A) Queste e altre domande sono state rivolte al prof. Frediano Sessi, storico e scrittore, intervenuto nella Biblioteca comu-nale in occasione della Giornata della Memoria. Le domande sono scaturite dalla lettura delle sue opere: “Ultima fermata: Auschwitz: storia di un ragazzo ebreo durante il fascismo” e “Sotto il cielo di Europa, ragazzi e ragazze prigionieri dei lager e dei ghetti”. Dopo una breve introduzione musicale gli studenti delle clas-si terze hanno portato in scena alcuni capitoli del libro “Sotto

il cielo di Europa”. Non sono man-cati gli intermezzi canori, con l’ese-cuzione delle canzoni “La guerra di Piero” di Fabrizio De Andrè e “Au-schwitz” di Francesco Guccini, due brani di forte denuncia della follia della guerra e della crudeltà uma-na. A conclusione dell’intervento dell’autore gli alunni hanno esegui-to un brano strumentale: “La vita è bella” di Nicola Piovani. Lo storico Sessi nella sua relazione

ha ribadito più volte che «bisogna diventare costruttori di pace, solidarietà e demo-crazia. La vita, la storia è in mano agli uomini, noi ne siamo responsabili. Non ci resta che agire, non pensare, non parlare, agire. Nella vita quotidiana, cominciare a sperimentare le re-lazioni, il dono, l’altruismo».

Alessandro e Nicola 2a B Leo e Luca - 3a A; Alessandro e Nicola - 2a B

«Professor Sessi, nel primo racconto del suo libro si fa rife- lenze e dei soprusi che i loro simili subivano nei campi di

Com’è possibile tanta malvagità?

P D S X Y R E D U X B

E I S P U G N A N A A

T R I L L Y Z Z C G R

E T U A U U C X I E R

R R C S T E M N N N I

P X O U E A U O B O E

A A B L W E N D Y R R

N A N A S I R E N E X

Caccia all’autore e ai personaggi di una famosa favola

Matteo e Donato 1a C

25 Gennaio 2010 - Intervento dell’Autore SESSI

Pannelli realizzati dagli alunni di 3a A

15Anno 5 - Numero Unico

La “Festa dell’albero” è una delle iniziative più famose di Legambiente che coinvolge bambini e adulti. È stata istituita per la prima volta nel 1872 dal Governatore dello Stato del Nebraska, Sterling Morton, dopo una serie d’inondazioni che avevano colpito il suo stato. Questo giorno fu chiamato “The Arbor Day”. In Italia fu celebrata nel 1898 su iniziativa dello statista Guido Boccelli, quando era Ministro della Pubblica Istruzione. Venne istituzionalizzata con la legge forestale del 1923. Anche nella Scuola Secondaria di I grado di Sammichele la quindicesima edizione della Giornata dell’albero è stata pun-tualmente celebrata alla presenza della Dirigente scolastica, dell’Assessore all’Istruzione, del Presidente della sezione lo-cale di Legambiente e della componente genitori dei consigli di classe. In prima linea gli studenti delle classi prime che, con l’aiuto del collaboratore scolastico e grazie alla generosità del vivaista Giannoccaro - Maggipinto, hanno allestito, nel-lo spazio retrostante l’ingresso principale della scuola in via

Enrico Dalfi no, in un appezzamento di terreno non utilizzato, un giardino didattico dove sono state messe a dimora diverse piantine offi cinali ed aromatiche. L’aiuola è stata chiamata “giardino dei semplici” dal nome latino simplex usato nel Me-dioevo per indicare in modo generico le erbe medicinali. Gli esemplari piantati nel giardino sono: l’alloro, l’aloe, l’aglio, l’assenzio, il biancospino, l’erica, il ginepro, l’issopo, la lavan-da, la liquirizia, la menta, la rosa canina, la ruta, la salvia, la valeriana, il rabarbaro, la melissa. Con la realizzazione di un giardino didattico lo studio tradi-zionale delle piante diventa più concreto e attraente. Inoltre cresce in noi il senso civico, quindi il rispetto per il bene comune che, in questo caso, è rappresentato dal verde pub-blico. Il giardino dei Semplici è stato adottato dai ragazzi di prima media, che se ne prenderanno cura nel corso del trien-nio, per consegnarlo rigoglioso ai nuovi che subentreranno.

Anna e Domenica - 1a A e B

Ha rami spinosi e fi ori bianchi. L’estratto dei fi ori è usato in medicina 1. come sedativo Pianta erbacea con foglie alterne e fi ori giallastri. Dalle foglie e dai 2. fi ori si ricava un olio usato in liquoreria Alberello sempreverde con foglie piccole aghiformi e fi ori rosei 3. Arbusto sempreverde con frutti azzurrognoli e tondeggianti con fun-4. zione balsamica e diuretica Pianta spontanea ricordata spesso nell’Antico Testamento 5. Piante erbacea con foglie aromatiche con funzione rinfrescante e di-6. gestiva Pianta erbacea con fi ori violacei dalle cui radici si ricava un succo 7. dolciastro con funzione digestiva e purganteLe foglie vellutate sono usate in medicina popolare per le loro proprie-8. tà stomachiche, antisettiche e antisudorifere Le radici sono usate per la preparazione di sedativi 9. Pianta erbacea dal profumo di limone. Dalle foglie si estrae una es-10. senza ad azione antispasmodica

Anna Laura e Fabio - 1a A

1

2

3

4

5

6

7

8

9

10

1.

2.

3.

A 5 N U i

16

Licei

“Tuttiperuno” è presente nel portale dell’Associazione Nazionale

Giornalismo Scolastico: www.alboscuole.ite nel sito della nostra Scuola:

www.istitutocomprensivosammicheledibari.it

TuttiX1 Periodico a diffusione interna ANNO 5 - N. UNICO - Maggio 2010

Docente responsabile: Franca Cicoria

Stampa: Tipografi a SUMA - Sammichele di Bari

Il 52% degli studenti ha scelto di iscriversi ad un Liceo; il 24% sia ad un Tecnico sia ad un Professionale. Riguardo ai Licei al primo posto, nel-la scala delle preferenze, c’è il Liceo scientifi co “Canudo” di Gioia del Col-le; al secondo posto il Liceo classico “Marone” di Gioia del Colle; al terzo posto il Liceo delle Scienze Umane di Acquaviva delle Fonti; al quarto e al quinto posto, rispettivamente, il Li-ceo delle Scienze Applicate e il Liceo Scientifi co “Majorana” di Putignano.Gli Istituti Tecnici prescelti sono: nel settore economico e turistico il Tecnico “Pertini” di Turi, nel settore “Informatica e Telecomunicazioni” e “Chimica e materiali” il Tecnico “Dell’Erba” di Castellana Grotte; nel settore “Trasporti e logistica” il Tecni-co “Euclide” di Bari; nel settore “Co-struzioni” il Tecnico “Pinto Anelli” di Castellana Grotte. Fra gli Istituti Professionali, al primo posto, nel settore “Industria e artigia-nato”, l’IISS “Agherbino” di Putigna-no; al secondo posto, nel settore “Ser-vizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera”, l’IPSSART di Castella-na Grotte; al terzo e al quarto posto, nel settore “Servizi socio-sanitari”, l’IPIA “Chiarulli” e l’IISS “Luxem-burg” di Acquaviva delle Fonti.

La nostra Scuola realizza progetti fi nanziati con il FONDO SOCIALE EUROPEO e il FONDO EUROPEO DI SVILUPPO REGIONALE

CASSI PRIME: AURELIO MATTEO

CASTELLANETA LUCREZIA

SPINELLI MARINA

CICI DOMENICA

LASSANDRO ANNA

LEO ANNA LAURA

LERARIO DONATO

LIOTINO IVANA

SPINELLI ANNA LAURA

SPINELLI FABIO

CLASSI TERZE:AURELIO ANNA

CUPERTINO FEDERICA

CUPERTINO MARIA ANTONIETTA

FORTUNATO VITALBA

LEO DIONISIO

LINZALONE ANTONIO

MAGGIPINTO GERARDO

MARINELLI DEBORA

MIRIZZI LUCA

NETTI STEFANO

PACE GIOSUÈ

SOLAZZO FILIPPO

SPORTELLI ANTONELLO

ZACCARIA VITO

CLASSI SECONDE: CIABINI NICOLA

DIONISIO NATALE ALESSANDRO

FORTUNATO FRANCESCO

LONGO VANESSA

MARTELLOTTA ADRIANA

MILILLO FEDERICA