enrico bocchi introduzione ai libri elettronici · 2012. 2. 15. · degli ebook non richiede,...
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ENRICO BOCCHI
Introduzione ai libri elettronici
Hardware e software per avere un’intera libreria in tasca
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INDICE
Capitolo 1: ebook: cosa sono e alcuni cenni di storia
1.1 Storia
Capitolo 2: dispositivi e tecnologie hardware
2.1 Personal computer
2.2 Tablet pc
2.3 Palmari e telefoni cellulari
2.4 Il caso “My Friend”
2.5 Ebook reader dedicati
2.5.1 e-paper
2.5.2 e-ink
Capitolo 3: lotta dei formati e conservazione dell’informazione
3.1 Lotta dei formati
3.2 Digitalizzazione e conservazione
3.2.1 Digitalizzazione
3.2.2 Immortalità del bit e obsolescenza dei supporti
3.2.3 Incompatibilità hardware
3.2.4 Incompatibilità software
Capitolo 4: protezione dei contenuti dalla copia illegale
4.1 Il boom degli mp3 e il caso Napster
4.2 Il Digital Millennium Copyright Act
4.3 Crittografia
4.4 Adobe DRM e Digital Content for e-commerce
Capitolo 5: il caso La Stampa
5.1 Intervista a Marco Este, responsabile marketing de
La Stampa digitale
Capitolo 6: sondaggio e conclusioni 6.1 Analisi dei dati
6.2 Conclusioni
6.3 Considerazioni personali
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CAPITOLO 1 - ebook: cosa sono e alcuni cenni di storia
ebook è una parola composta della lingua inglese derivante dalla contrazione dei termini
“electronic” e “book” con cui si indica un libro in formato elettronico.
E’ sbagliato estendere la definizione “classica” di libro anche al formato ebook: la
conferenza generale dell’Unesco ha definito nel 1964 il libro come “una pubblicazione stampata
non periodica che consta come minimo di 49 pagine” e considera invece come opuscolo “una
pubblicazione stampata non periodica che consta di non meno di cinque pagine e non più di 48”.
Il numero di pagine non è una caratteristica discriminante nel dominio digitale, in quanto è
possibile che la stessa porzione di testo occupi un numero più o meno elevato di pagine a seconda
della formattazione adottata per la visualizzazione.
Sarebbe però limitativo pensare all’ebook come a una semplice copia nel dominio digitale
di un testo già esistente in formato cartaceo: il formato elettronico si preoccupa infatti di replicare
la forma e la semplicità d’uso di un libro cartaceo. Questo si traduce nella possibilità di sfogliare
le pagine con un gesto simile a quello proprio del formato cartaceo e inserire un segnalibro per
ricordare al lettore il punto in cui si è arrivati. Il vantaggio del formato elettronico emerge in
alcune funzioni avanzate che vengono implementate nel formato ebook quali capacità di ricerca,
uso di dizionari o vocabolari contestuali e ancora incorporamento di elementi multimediali.
Le caratteristiche distintive dell’ebook sono quindi riassumibili in:
- Oggetto digitale: l’ebook appartiene al dominio digitale e per questo motivo è possibile
utilizzarlo solo per mezzo di un dispositivo informatico.
- Emulazione del libro: l’ebook cerca di riprodurre il più fedelmente possibile le
caratteristiche tipiche di un libro stampato.
- Opera monografica: non essendo applicabile la definizione di libro usando il numero delle
pagine come discriminante, bisogna pensare all’ebook come a un’opera sufficientemente
estesa da considerarla compiuta e unitaria. Il termine ebook non è quindi applicabile alle
pubblicazioni periodiche, quali quotidiani, settimanali o riviste, per le quali va utilizzato il
termine “e-journal”.
Spesso il termine ebook viene indistintamente utilizzato per indicare concetti che sono
correlati tra loro, ma profondamente differenti, ovvero:
- ebook: è il libro in formato elettronico, “un’opera letteraria monografica pubblicata in
forma digitale e consultabile mediante appositi dispositivi informatici”.
- ebook format: è il formato elettronico in cui sono contenute le informazioni vere e
proprie. Esistono svariati tipi di formati (oebps, e-pub, pdf, lit) che differiscono tra loro
per caratteristiche di visualizzazione, formattazione, navigazione, protezione, finalità e
capacità di calcolo necessarie ad una facile consultazione.
- ebook reader: è il software con cui è possibile visualizzare il contenuto degli ebook.
Spesso esistono software proprietari per ciascun ebook format che sono compatibili solo
con quel formato, ne sono un esempio software come Adobe Reader e Microsoft Reader.
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- ebook reader device: è un dispositivo hardware attraverso cui è possibile la lettura degli
ebook, ovvero la lettura degli ebook format attraverso appositi ebook reader. Possono
essere dispositivi hardware realizzati appositamente per la lettura dei libri in formato
elettronico, oppure un qualsiasi altro dispositivo che supporti l’ebook reader software
come, ad esempio, uno smartphone, un palmare, un notebook, un tablet pc o un pc fisso.
Gli ebook presentano inoltre un certo numero di caratteristiche peculiari che possono
essere riassunte in:
- Immaterialità: caratteristica tipica di ogni oggetto digitale e quindi anche dell’ebook.
Questo comporta degli enormi vantaggi in termini di diffusione e trasportabilità, ma può
essere un’arma a doppio taglio per quanto concerne la conservazione, argomento che
verrà affrontato dettagliatamente più avanti. Immaterialità significa anche tutela
ambientale, in quanto non è più necessario produrre e stampare carta per la fruizione delle
informazioni contenute in un testo.
- Trasmissibilità: essendo gli ebook oggetti astratti, vengono automaticamente bypassati
tutti i problemi di logistica e distribuzione fisica tipici del formato cartaceo. La diffusione
degli ebook non richiede, infatti, la creazione di alcuna rete di distribuzione ad hoc, è
sufficiente la rete Internet che è in grado di trasferire da un capo all’altro del pianeta un
intero ebook in pochi secondi.
- Riproducibilità: la capacità di effettuare copie identiche all’originale degli oggetti digitali
può essere interpretata sia come un limite sia come una grande opportunità. La
riproducibilità è un limite per il mercato in quanto il timore della pirateria ha frenato i
grandi editori dal lanciarsi nel mercato degli ebook e ha costretto i produttori di software a
integrare sistemi di protezione anticopia che molto spesso si sono tradotti in una forte
perdita di libertà di utilizzo dell’ebook per il lettore onesto: l’ebook non può essere né
prestato né copiato e può essere letto solo su una ristretta cerchia di ebook reader software
compatibili con il sistema di protezione adottato. La stessa riproducibilità è invece un
grande vantaggio per la diffusione della cultura: migliaia di volumi sono fruibili tramite
Internet nelle numerose biblioteche digitali che risultano quindi essere raggiungibili da
ogni parte del globo. Inoltre non esiste più il pericolo che un volume venga perso o
danneggiato o che il lettore lo trovi indisponibile in quanto già prestato.
- Duttilità: un ebook è molto più duttile dello stesso libro in formato cartaceo. Essendo un
oggetto digitale è possibile elaborarlo o combinarlo con altri oppure arricchirlo con
immagini e suoni. Sono inoltre disponibili numerose funzioni di ricerca informazioni in
grado di scandire migliaia e migliaia di pagine e presentare all’utente il risultato
dell’interrogazione in pochi secondi, procedure che richiederebbero molto più tempo,
ammesso che siano praticabili, su un testo cartaceo. Non è utopistico pensare che in poco
tempo si possano realizzare software di sintesi vocale in grado di trasformare in suono il
testo contenuto nell’ebook senza dover apportare alcuna modifica a quest’ultimo.
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1.1 STORIA
Gli ebook hanno origine alla fine degli anni novanta circa, momento in cui i principali siti
di vendita di libri sul web iniziarono a fornire ai loro clienti anche una copia elettronica, oltre a
quella cartacea, dei libri in uscita. Contrariamente a quanto si può pensare non hanno avuto una
crescita veloce e impulsiva, infatti già alla fine del 2000 il mercato degli ebook era in difficoltà,
sia per i problemi correlati al diritto d’autore e alla pirateria informatica, sia perché la quota di
mercato del formato ebook era piuttosto esigua rispetto a quella del cartaceo. Non si poteva
parlare quindi di un vero e proprio boom dell’ebook, molti pionieri del nuovo formato
interpretarono queste cifre come riluttanza degli utilizzatori finali e molti di essi abbandonarono
la loro missione commerciale lasciando il mercato in una nebulosa fase di stallo. Il mercato
italiano richiede un’ulteriore precisazione in quanto solo negli ultimi due anni c’è stato un
evidente interesse da parte del pubblico per il formato ebook. Il proliferare di telefoni cellulari e
di altri dispositivi che potessero svolgere la funzione di hardware per la lettura del formato ha
sicuramente aiutato la diffusione di questo formato. Inoltre soltanto alla fine del 2010 molte case
editrici italiane hanno deciso di offrire la copia digitale dei testi, servizio che prima non era
disponibile e che logicamente ha rallentato la diffusione di questo formato nel nostro paese per la
mancanza di disponibilità di testi.
Non bisogna però pensare che il concetto di libro elettronico sia emerso solo negli anni
novanta: già nel 1968 Alan Kay, informatico di fama mondiale, sviluppò l’idea del libro
elettronico insieme a quella del personal computer. Egli infatti concepì l’idea del Dynabook, un
dispositivo portatile e interattivo che potesse essere considerato un libro dinamico. Al lavoro di
Kay presso il PARC (Palo Alto Research Center di Xerox) vengono attribuite le graphic user
interfaces e il concetto di sistema operativo a finestra, ancora oggi alla base dei nostri sistemi
informatici, dettate appunto dall’idea del libro dinamico.
Il passo che sancisce la vera nascita dell’ebook è il Progetto Gutenberg iniziato di Michael
Hart nel 1971. Hart era studente all’università dell’Illinois e fu il primo ad utilizzare un
elaboratore elettronico per uno scopo diverso da quello di eseguire complessi calcoli. Egli infatti
riteneva che il modo migliore per sfruttare la potenza dell’elaboratore fosse archiviare, recuperare
e ricercare informazioni all’interno del patrimonio letterario mondiale e per questa ragione iniziò
a trascrivere all’interno dell’elaboratore la Dichiarazione di Indipendenza degli Stati Uniti
d’America. Dopo poco tempo molte altre persone iniziarono a ricopiare nel dominio digitale
molti testi, contribuendo così alla formazione di un vero e proprio archivio digitale disponibile su
Internet. Il fine ultimo di Hart era appunto quello di trasferire e diffondere attraverso una rete di
interconnessione la cultura mondiale al maggior numero di persone possibile, pensiero che ancora
oggi è adottato dalle biblioteche elettroniche. Il Progetto Gutenberg è attivissimo ancora oggi e
rende disponibile gratuitamente 33.000 libri liberi da diritti d’autore in formato ASCII puro su
sette bit. Questo progetto è basato sul volontariato di persone che trascrivono i volumi attraverso
il proprio computer. Dispone inoltre di un catalogo dettagliato con funzionalità di ricerca, un
sistema di feed RSS che tiene aggiornati gli iscritti sui nuovi volumi disponibili nonché
un’applicazione per sistemi Apple che permette di restare aggiornati sulle novità, effettuare
ricerche e, ovviamente, scaricare i libri di proprio interesse.
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Durante gli anni ottanta e novanta vengono presentati al pubblico due dispositivi che
hanno funzionalità in comune con un ebook reader odierno: un’agenda elettronica evoluta,
prodotta da Franklin Electronic Publishers, e il Sony Discman, un lettore CD con schermo a
cristalli liquidi. Entrambi i dispositivi disponevano di funzionalità di consultazione e ricerca
prevalentemente correlata a dizionari, manuali ed enciclopedie. Il Sony Discman arrivò ad avere
circa 300.00 titoli disponibili, ma il mercato era ristretto all’area giapponese e non vi fu mai una
vera e propria diffusione globale.
Una tappa importante nel mercato dell’editoria riguarda il romanzo “Afternoon, a story”
di Michael Joyce, il quale venne pubblicato e distribuito tramite floppy disk nel 1997. La
peculiarità del romanzo era la sua struttura non lineare: tramite l’utilizzo di ipertesti contenuti
nella narrazione stessa, il lettore poteva scegliere quale svolgimento del romanzo seguire.
Nel 1994 nasce Progetto Manunzio, un progetto con finalità simili al Progetto Gutenberg,
ma di origine italiana. Questo progetto rientra tra le attività di una Onlus, la “LiberLiber”, che ha
la finalità di diffondere la cultura. Nel suo complesso non si occupa solo di testi scritti, ma anche
di progetti volti a creare software per l’editing e la lettura degli ebook nonché una piattaforma
con cui catalogare e diffondere i media disponibili gratuitamente. LiberLiber vuole anche
condividere audiolibri e dispone di un’estesa audioteca prevalentemente composta dalle pietre
miliari della musica classica.
Il primo lettore dedicato per ebook è stato il Rocket ebook, prodotto da Nuvomedia e
presentato nel 1998 alla Fiera del Libro di Francoforte. Nello stesso anno la libreria online di
Barnes&Noble e di molti altri editori hanno adottato il formato Rocket per le loro edizioni
digitali, fornendo così il software al lettore Rocket ebook. Da citare anche il Softbook, prodotto
da Softbook Press, dispositivo dalle capacità simili a quelle del Rocket, ma definibile
“networked” in quanto disponeva di un modem interno attraverso il quale era possibile scaricare
direttamente sul dispositivo il libro in formato elettronico.
Stephen King, autore di fama mondiale, pubblica il 14 marzo 2000 un suo lavoro
intitolato “Cavalcando il proiettile” solo in formato elettronico. Fu la prima vera operazione
commerciale finalizzata a focalizzare l’interesse sul libro elettronico. La distribuzione venne
affidata ai principali siti di vendita online di testi tra cui Amazon e NetLibrary, oltre che ai
principali produttori hardware di lettura ebook. L’esperimento ebbe esito positivo, nelle prime 48
ore il libro venne scaricato da ben 500.000 persone ma portò a galla il problema dei diritti
d’autore e della pirateria informatica. Il libro veniva infatti distribuito in formati diversi per
garantire piena compatibilità con tutti gli hardware esistenti e i cracker riuscirono a scardinare la
protezione della versione Adobe che adottava un sistema di crittazione a 40 bit. Adobe corresse il
problema adottando una chiave a 64 bit, ma ormai il contenuto del testo era libero di circolare ed
essere copiato tramite Internet.
Successivamente all’esperimento di King, che nonostante il problema della crittografia
venne considerato positivo, i giganti dell’editoria si lanciarono nel mondo degli ebook aprendo
nuove piattaforme di distribuzione del libro elettronico. I più grandi nomi mondiali scesero in
campo e anche in Italia i principali editori intrapresero una politica attiva; da citare Mondadori,
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Rizzoli, Laterza e Il Sole 24 ore. Contestualmente molte software house presentavano il loro
formato proprietario ebook e il relativo ebook reader software. Adobe, già proprietaria del
formato pdf, acquistava la Glassbook che aveva realizzato un sistema completo di lettura e
protezione del contenuto basato appunto su pdf.
Già alla fine del 2000 e in tutto il 2001 il mercato degli ebook iniziò però ad indebolirsi: il
pubblico non era ancora pronto ad un cambio radicale delle proprie abitudini e il proliferare di
formati proprietari spesso non compatibili tra di loro lasciava l’utente confuso e indeciso davanti
all’acquisto di un ebook reader. Le principali case editrici erano terrorizzate dal fatto che le
protezioni potessero essere scardinate e il contenuto potesse così viaggiare liberamente in
Internet, situazione aggravata anche dall’esplosione del formato mp3 e dal caso Napster, esempio
palese di come sia semplice la diffusione di materiale coperto da diritti d’autore.
Nel 2001 la dose venne rincarata dal caso Sklyarov, un programmatore russo che realizzò
un software in grado di scardinare la protezione presente sui file Adobe: l’Advanced ebook
Processor (AEBPR). La particolarità di questo programma risiedeva nel fatto che funzionava
soltanto con ebook regolarmente acquistati. Questa caratteristica lo portava ad essere legale in
Russia, dove la legislazione locale permette una copia di backup del proprio software, ma una
volta rimossa la protezione il contenuto dell’ebook poteva essere diffuso tramite Internet e così
diventava leggibile da chiunque. L’autore del software venne arrestato negli Stati Uniti dopo una
sua conferenza circa la sicurezza informatica, ma dopo numerosissime proteste, Adobe, che
aveva iniziato la causa, ritirò le proprie denunce.
Negli anni successivi il mercato restò in stallo, sia per la mancanza di un formato
universale adottato da tutti, sia perché i volumi di vendita non giustificavano ingenti investimenti
da parte delle case editrici, ma le cifre indicavano che il mercato degli ebook era comunque in
aumento, sia per i titoli disponibili sia per i libri venduti.
A partire dal 2008 il mercato si risveglia grazie alla diffusione sempre più capillare di
connessioni Internet a banda larga, ma anche grazie al proliferare dell’e-commerce: gli
utilizzatori sono più propensi e fiduciosi ad effettuare acquisti di ogni genere in rete e in questi
rientrano anche i libri. Dispositivi sempre più evoluti quali smartphone, iPod, e tablet pc sono
compatibili con il formato ebook e l’utilizzatore si avvicina al libro elettronico per curiosità,
senza dover comprare dispositivi dedicati, apprezzandone la trasportabilità e la facilità d’uso. I
principali siti di vendita di ebook presentano il loro lettore proprietario, ne è un esempio il Kindle
di Amazon, seguito dal Kindle 2 e Kindle DX, Bookeen propone ai suoi clienti il Cybook Orizon,
Barnes&Noble distribuisce il Nook e Sony è la prima a presentare un ebook reader con display a
tecnologia e-ink, meglio trattata successivamente.
Nel 2010 Apple lancia l’iPad, un tablet computer elegante ed estremamente facile da
trasportare che può funzionare anche come ebook reader. Contestualmente apre un proprio store
di vendita, iBookstore, entrando in diretta concorrenza con Amazon e Barnes&Noble e adottando
una strategia commerciale identica a quella che già aveva utilizzato per il lancio dei suoi lettori
audio: un sistema completamente integrato che offra sia l’hardware che il software riducendo al
minimo problemi di compatibilità e conflitti tra formati differenti.
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In Italia TIM lancia Biblet, la propria piattaforma di distribuzione che raduna i principali
editori italiani, e l’omonimo ebook reader che dispone di connettività 3G integrata con display
basato su tecnologia e-ink. Questo dispositivo è anche in grado di riprodurre musica e
visualizzare foto e ben si integra nel panorama di distribuzione di informazione recentemente
presentato da Telecom Italia di cui fanno parte anche cubovision, sistema per iptv on demand, e
cubomusica, sistema per la riproduzione di musica in streaming che cerca di risolvere
radicalmente il problema dei diritti d’autore tramite un’architettura di cloud computing e un
abbonamento forfettario sottoscrivibile dagli utenti Telecom per accedere al servizio.
Un dato significativo dell’anno corrente è stato rilasciato dall’Association of American
Publishers secondo cui, nel febbraio 2011, il formato più venduto è stato per la prima volta
proprio quello elettronico.
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CAPITOLO 2 – dispositivi e tecnologie hardware
Se si pensa che il dispositivo di lettura sta al libro elettronico come la carta sta al libro
tradizionale, immediatamente si comprende quanto sia importante realizzare degli ebook reader
hardware che siano facili da utilizzare, trasportabili ed ergonomici. Durante il primo tentativo di
diffusione del libro elettronico, negli anni duemila, i dispositivi di lettura dedicati non furono
particolarmente apprezzati dal pubblico e il libro elettronico rimase confinato a sistemi già
esistenti che in certi casi risultavano essere molto scomodi. Col passare degli anni e l’evolversi
della tecnologia, anche dispositivi non dedicati iniziarono a essere una valida alternativa al libro
cartaceo per approdare poi a ebook reader dedicati con display a inchiostro elettronico, tecnologia
che produce un risultato estremamente similare alla carta stampata.
Le principali tappe dell’hardware per ebook sono rappresentate da personal computer,
tablet pc, palmari, telefoni cellulari ed ebook reader di ultima generazione.
2.1 PERSONAL COMPUTER
Il personal computer è l’apparecchio in assoluto più flessibile e con più capacità di
calcolo, ma sicuramente non incarna le caratteristiche di ergonomia, trasportabilità,
maneggevolezza e facilità di consultazione che sono necessarie per una lettura agevole. Sono
apparecchi ingombranti, spesso rumorosi e hanno lo schermo sviluppato orizzontalmente, il che
non permette di seguire l’impaginazione nativa dei testi.
Sono però molto adattabili ai nuovi formati semplicemente installando l’ebook reader
software necessario alla lettura e sarà quindi molto difficile incorrere in problemi di compatibilità
non risolvibili. E’ però altrettanto vero che a causa della difficoltà di lettura e dell’affaticamento
della vista, molti utenti finivano per stampare gli interi libri elettronici o porzioni di essi violando
così il concetto di immaterialità del formato elettronico e tutti i buoni propositi sulla riduzione del
consumo di carta.
2.2 TABLET PC
E’ un dispositivo grande quanto un foglio A4 che integra le funzioni di un computer
portatile abbinandole alla semplicità dell’approccio “carta e penna”, dato che la periferica di input
è un display grafico touch screen. I tablet pc sono inoltre dotati di un hard disk, un processore a
basso consumo energetico e una scheda di rete wireless; lo schermo è sviluppato verticalmente,
peculiarità che rispetta l’impaginazione originale del libro cartaceo, ed è possibile scrivere
direttamente con la propria calligrafia frasi e annotazioni che vengono automaticamente
convertite in formato testuale per mezzo di una penna digitale. Vengono commercializzati in due
versioni, la prima è una versione “pura”, solo display e input tramite penna, la seconda, battezzata
convertibile, è più simile ad un computer portatile e dispone di tastiera standard.
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Per quanto riguarda la lettura dei libri elettronici, il tablet pc ha il vantaggio di essere
flessibile quanto un computer fisso relativamente all’installazione di nuovi ebook reader
software, ma per contro i maggiori inconvenienti sono rappresentati dalla durata limitata delle
batterie e dal lungo tempo di attesa necessario al caricamento del sistema operativo.
Il tablet pc si è rivelato un flop nei volumi di vendita ricoprendo all’incirca l’1% delle
vendite totali di computer portatili: il fallimento è dovuto all’elevato prezzo di acquisto e alla
grande imprecisione del riconoscimento testuale e vocale. Non si può quindi dire che il tablet pc
abbia contribuito radicalmente alla diffusione degli ebook, ma può comunque essere considerato
un buon esempio di ergonomia e praticità per la fruizione di testi digitali, basti pensare che
Barnes&Noble aveva avviato un’area dedicata agli ebook per tablet pc sul proprio sito Internet
appena prima del temporaneo ritiro dal mercato del libro elettronico risalente al 2003.
2.3 PALMARI e TELEFONI CELLULARI
Sono quei dispositivi che, come lascia intuire il nome, stanno nel palmo della mano
dell’utilizzatore e quindi posseggono quelle caratteristiche di trasportabilità e versatilità
necessarie per un ebook reader hardware. I palmari nascono come evoluzione delle agende
elettroniche, hanno un display a colori touch screen che rappresenta l’unico dispositivo di input e
sono in grado di svolgere un discreto numero di funzioni proprie di un personal computer, anche
se la capacità di calcolo è notevolmente limitata. Non nascono con la finalità di essere ebook
reader, ma possono espletare questa funzione: molti professionisti che già usavano il palmare
come strumento di lavoro, iniziano a scoprirlo come mezzo d’intrattenimento e preferiscono
sostituire il pesante libro cartaceo ad un semplice caricamento in memoria del libro elettronico.
E’ possibile fare un discorso simile per i telefoni cellulari di ultima generazione: gli
smartphone. Questi, oltre a svolgere le funzioni tipiche di un telefono, integrano applicazioni
avanzate quali player multimediali, giochi e navigazione satellitare. E’ inoltre possibile installare
nuove applicazioni nel dispositivo in base alle esigenze dell’utente, tra cui molti ebook reader
software. I telefoni dispongono di connessioni alle reti wifi e 3G e hanno risorse sufficienti per
poter navigare su Internet, diventando così un sistema totalmente indipendente dal computer per
l’acquisto e la lettura di libri elettronici. Ancora una volta, come nel caso dei palmari, è
fondamentale la versatilità: molti utilizzatori scoprono, successivamente all’acquisto, di avere un
apparecchio in grado di leggere anche gli ebook. Questa caratteristica è fondamentale per la
diffusione del libro elettronico: in primo luogo leggere un ebook non richiede l’investimento di
soldi, pochi o tanti che siano, nell’acquisto di un dispositivo hardware dedicato, secondariamente
basti pensare a quanti uscirebbero di casa senza telefono cellulare e quanti senza un buon libro. E
se fosse proprio l’irrinunciabile telefono a diventare un buon libro?
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2.4 IL CASO MY FRIEND
My Friend è il nome dell’unico ebook reader italiano, prodotto attorno al 2001
dall’azienda IPM-Net con sede a Napoli. Il My friend può essere considerato un palmare, dato
che è basato sul sistema operativo pocket pc, pesa meno di un chilo e ha la forma e l’ingombro
tipico di un libro. E’ dotato di un display a colori da 7,5” retroilluminato e dispone di 32Mbytes
di memoria espandibile, più 64Mbytes di SDRAM. E’ inoltre equipaggiato di un modem
analogico a 56Kbit/sec per la connessione a Internet, integrato da un lettore di schede SIM per la
connettività wireless con il sistema GSM.
Nel corso del 2003, IPM-Net ha varato il progetto IPM-Scuola in accordo con il Ministero
della Pubblica Istruzione; la finalità dell’accordo era quella di far accedere gli studenti e il corpo
docente alle nuove tecnologie con vantaggi sia economici che di assistenza post vendita, nonché
quella di creare, in collaborazione con biblioteche ed università, la struttura necessaria ad una
vasta biblioteca digitale.
Il fallimento dell’ebook dei primi anni 2000 travolse anche la IPM-Net, azienda ancora
oggi esistente e produttrice di sistemi hardware e software per il riconoscimento tramite smart
card e tessere magnetiche. Il caso My Friend è comunque degno di essere citato per portare a
galla una piccola realtà italiana ben attenta alle nuove tecnologie e con un lungimirante sguardo
al futuro: l’unico ebook reader attualmente promosso da un’azienda italiana con caratteristiche
simili al My Friend è Biblet di TIM, ma nel frattempo sono trascorsi dieci anni.
2.5 EBOOK READER DEDICATI
A partire dal 2006 inizia a delinearsi il concetto di ebook reader dedicato in una forma
nuova, più accessibile, leggera e facile da utilizzare. Stranamente il lancio commerciale dei nuovi
dispositivi non viene fatto dai grandi produttori di elettronica mondiale, ma dai principali siti di
vendita online di ebook: Amazon con il suo Kindle per gli U.S.A. e Bookeen con il Cybook Gen3
per il mercato europeo. Sony anticipa di poco l’uscita del Kindle con il SonyReader, il primo in
assoluto ad avere un display basato su tecnologia e-ink.
Visto l’aumento di interesse da parte del pubblico negli anni successivi, Amazon rinnova
la sua offerta con il Kindle2 e il KindleDX, Barnes&Noble lancia il Nook e molti siti di vendita
creano nuove piattaforme per facilitare l’acquisto di ebook direttamente dagli iPhone. Molti degli
ebook reader attualmente sul mercato dispongono di connettività wifi o 3G che li rende
completamente indipendenti dal PC, sono tutti in grado di riprodurre file audio e alcuni di essi,
anche se solo sperimentalmente, supportano l’accesso a pagine web e ai social network.
La vera rivoluzione però riguarda la durata delle batterie che passa da qualche ora ad
alcune settimane e spesso viene misurata in “girate di pagina” e non in ore di accensione.
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Per curiosità e completezza, riporto una tabella in cui vengono messe a confronto le
principali caratteristiche hardware degli ebook reader dedicati attualmente in commercio.
Produttore Modello Dimensione
Schermo
Tipo di
Schermo
Toni di
grigio Peso Reti Wireless Memorizzazione
Web
browser
Amazon Kindle 3 Wi-Fi
3G 6” eInk 16 247 g Sì, Wifi, GSM
4 GB
(3 GB) Sì
Amazon Kindle 3 Wi-Fi 6” eInk 16 241 g Sì, Wifi 4 GB
(3 GB) Sì
Amazon Kindle DX 9.7” eInk
Pearl 16 540 g
Sì, CDMA
(USA), GSM
(International)
4 GB
(3.3 GB) Limitato
Barnes&Noble Nook 6” eInk 16 343 g Sì, Wifi,
UMTS
2 GB
(1.3 GB) Sì
Bookeen Cybook Orizon 6” eInk 16 245 g
Sì,
802.11b/g/n,
Bluetooth
2.1+EDR
2 GB Sì
Bookeen Cybook Opus 5” eInk 4 150 g No 1 GB No
Bookeen Cybook Gen3 6” eInk 8 174 g No 1 GB No
Fnac FnacBook 6” eInk 16 240 g
Sì, Wifi,
GPRS, Edge,
HSDPA
2 GB No
Icarus Reader Sense 6” Sipix 16 240g Sì, Wifi 2 GB
(1.3 GB) Sì
Onyx
International Boox M90 9.7” eInk 16 498 g
Sì, Wifi,
GPRS, HSPA,
HSDPA
2 GB Sì
PocketBook PocketBook Pro-
903 9.7” eInk 16 581 g
Sì, Wifi
802.11b/g,
Bluetooth,
UMTS +
GPRS
2 GB Sì
PocketBook PocketBook Pro-
902 9.7” eInk 16 530 g
Sì, Wifi
802.11b/g,
Bluetooth
2 GB Sì
PocketBook PocketBook Pro-
602 6” eInk 16 250 g
Sì, Wifi
802.11b/g,
Bluetooth
2 GB Sì
Samsung E6 6” eInk 8 315 g
Sì, Wifi
802.11b/g,
Bluetooth
2 GB
(1.4 GB) Limitato
Sony Reader Pocket
Edition PRS-350 5” eInk 16 155 g No
2 GB
(1.4 GB) No
Sony Reader Touch
Edition PRS-650 6” eInk 16
215 g
No
2 GB
(1.4 GB) No
Dati adattati, integrati ed aggiornati da wikipedia.com
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2.5.1 e-paper
Con il termine “e-paper” si vuole indicare particolari pannelli usati come display dallo
spessore molto ridotto (circa 0,2mm) e molto flessibili, proprio come un comune foglio di carta.
Le aziende che producono questo tipo di display sono attualmente due: la Xerox, con il progetto
Gyricon, e la E-ink, nata ad hoc da una sperimentazione del Massachusetts Institute of
Technology. Entrambe usano un sottile foglio di plastica come base per il loro display ma Xerox
immerge sfere bianche su un lato e nere sull’altro che vengono fatte ruotare, mentre E-ink utilizza
microcapsule piene di un liquido trasparente in cui sono libere di muoversi alcune particelle
bianche e nere. Entrambe le tecnologie danno un prodotto finito simile, ma la tecnologia di E-ink
ha un costo inferiore ed è meglio adattabile alla tecnologia degli ebook reader; il progetto
Gyricon, invece, non si ferma ad offrire un semplice display, ma sta sviluppando nuove
tecnologie per creare un vero sostituto alla carta derivata dalla cellulosa.
Degne di nota sono le attività svolte in collaborazione 3M, partnership che ha dato alla
luce la produzione di “carta elettronica riutilizzabile” in quantità sufficienti per usi commerciali,
così come la creazione di una matita del tutto simile a quelle cui siamo abituati, ma caricata
elettrostaticamente e quindi in grado di scrivere sui fogli di carta elettronica. Le innovazioni
continuano poi nel campo della stampa e della scansione della carta elettronica, senza però
dimenticare che questa può essere equipaggiata con una struttura di conduzione a elettrodi in
grado di ruotare in pochi millisecondi le sfere, sicuramente una convenienza per le applicazioni
“veloci” come strisce di testo dinamiche o cartelloni pubblicitari mobili.
2.5.2 e-ink
E’ una tecnologia inventata nel 1996 da Joe Jacobson che ha la finalità di imitare il più
possibile la resa dell’inchiostro su un foglio di carta. A differenza dei display retroilluminati,
come LCD e LED, l’e-ink riflette la luce proveniente dall’esterno affaticando meno la vista e
risparmiando una notevole quantità di energia, due concetti fondamentali per un buon ebook
reader. La tecnologia e-ink si basa sull’uso di microcapsule piene di liquido trasparente al cui
interno sono immerse particelle bianche, caricate positivamente, e particelle nere, caricate
negativamente. A seconda della polarità del campo elettrico che viene applicato in superficie,
verranno a galla le particelle bianche piuttosto che quelle nere, che nel loro insieme andranno a
formare i caratteri di un testo.
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La E-ink Corporation definisce il suo prodotto tramite tre aggettivi che ben indicano le
caratteristiche distintive del display:
- Readable: i display basati su e-ink sono quelli che in assoluto hanno un aspetto simile alla
carta stampata
- Rugged: sono robusti ed affidabili anche se maltrattati. Il film di plastica sottile rende il
display estremamente flessibile e molto resistente a urti, scheggiature e condizioni
climatico-ambientali severe
- Green: il display richiede pochissima energia e questa viene consumata solo durante i
cambi di pagina, fase in cui vengono ripolarizzate le microsfere. A pagina ferma il display
non richiede alimentazione per il mantenimento dell’immagine (refresh), né per renderla
visibile dato che non fa uso di retroilluminazione.
Il catalogo della E-ink Corporation vanta attualmente il display “Pearl Image Film”,
seconda generazione di schermi in scala di grigio, e “Triton Image Film”, display colore a
matrice attiva. Il display Pearl dispone di 16 livelli di grigio che si traducono in 4 bit di
informazione, mentre il Triton a colori è realizzato tramite l’interposizione di un filtro colorato
tra le microsfere e il film plastico. In pratica il progetto di base non è cambiato: le microsfere
lavorano sempre su grigio a 4 bit, ma il nuovo filtro permette di riprodurre 4096 colori,
consentendo l’uso del display in nuove applicazioni come cartelli pubblicitari, telecomandi,
display industriali e signature pads.
Un fattore degno di nota riguarda le aziende che collaborano con E-ink Corporation per la
produzione di sistemi elettronici di gestione dei display. Epson (Seiko Corporation), Texas
Instruments e Marvell sono solo i più celebri giganti dell’elettronica che stanno collaborando per
produrre una nuova famiglia di circuiti integrati definiti EPD controller (electronic paper display
controller) che hanno l’obiettivo di facilitare l’integrazione dei display e-ink in dispositivi già
esistenti, in modo da ridurre al minimo le modifiche circuitali necessarie per un corretto
funzionamento.
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CAPITOLO 3 – Lotta dei formati e conservazione dell’informazione
3.1 LOTTA DEI FORMATI
Gli ebook vengono attualmente realizzati e commercializzati in formati differenti, spesso
incompatibili tra loro e, in alcuni casi, non pensati specificamente per la diffusione di libri
elettronici. Molti formati attualmente in uso sono stati ereditati dai computer, come txt, html e rtf,
altri sono stati realizzati ad hoc ma non hanno saputo risolvere tutti i problemi che minano alla
radice l’uso semplice ed immediato del libro elettronico per ogni tipo di utente.
I formati già esistenti hanno dalla loro parte il fatto di essere compatibili con un gran
numero di piattaforme, ma allo stesso tempo non fanno uso di algoritmi di compressione del
testo, aumentando così la quantità di memoria necessaria all’immagazzinamento di un ebook, e
possono essere poco adattabili a schermi di piccole dimensioni. Ne è massimo esempio il formato
Portable Document Format, più conosciuto come pdf, che essendo nato per la stampa crea
numerosi problemi di visualizzazione se si tenta di fare uno “zoom in” per aumentare le
dimensioni del testo. Altri file già esistenti sono i file di testo basati su codifica ASCII, i file
contenenti ipertesti (HTML) e i Rich Text Format (RTF).
I nuovi formati, studiati appositamente per i libri elettronici, sono indubbiamente migliori
per quanto riguarda la memoria necessaria e l’adattabilità del testo allo schermo, ma spesso sono
formati proprietari e risultano essere non compatibili con hardware differenti. Per questo motivo è
nato l’Open Book Forum, un progetto che tenta di realizzare un formato basato su codice aperto
che faciliti la vita all’utente e sia compatibile con tutti gli apparecchi di lettura in commercio.
Inoltre l’editoria si è lanciata nella vendita degli ebook utilizzando solo i nuovi formati perchè
sono gli unici a poter implementare meccanismi di protezione dei contenuti secondo il diritto
d’autore (DRM) che invece sono assenti nei vecchi formati.
I nuovi formati più diffusi comprendono:
- Kindle (.awz): formato proprietario di Amazon lanciato in concomitanza con la
presentazione dell’omonimo ebook reader. E’ basato sullo standard Mobi Pocket e
implementa il DRM. La compatibilità con questo formato è stata poi estesa anche ad altri
ebook reader oltre a quello di Amazon.
- Microsoft Reader (.lit): formato proprietario di Microsoft che può essere letto solo per
mezzo di Microsoft Reader. Implementa il DRM ed è compatibile con pochissimi ebook
reader, per questo motivo è nato un tool che permette di convertire il formato .lit in .epub
- Mobi Pocket (.prc): è un formato basato su XHTML e può includere anche script Java.
Permette all’utente di aggiungere segnalibri, annotazioni, pagine bianche e disegni a mano
libera. E’ inoltre possibile effettuare delle ricerche basate sul linguaggio SQL associate a
database preesistenti.
- Palm Media (.pdb): formato rivolto principalmente a dispositivi portatili con Android,
Symbian, Windows Mobile o sistemi BlackBerry. Supporta segnalibri e annotazioni in
formato testo che possono anche essere esportate. Non adatta particolari metodi di DRM,
16
ma al momento dell’acquisto del libro vengono richiesti il nome completo e il numero di
carta di credito del cliente. Da questa doppia informazione viene generata una chiave hash
che viene integrata nel file da scaricare e identifica univocamente l’acquirente, di
conseguenza se il file venisse diffuso sarebbe possibile risalire al legittimo proprietario e
rifarsi per i danni subiti.
- EPUB (.epub): l’unico formato aperto creato dall’IDPF (International Digital Publishing
Forum). E’ la somma di più formati, xhtml per il testo e xml per la struttura, che vengono
poi racchiusi in un unico file con estensione .epub che non è nient’altro di un comune file
.zip. E’ supportato da moltissimi dispositivi di lettura tra cui il Nook di Barnes&Noble e il
Cybook 3 di Bookeen, nonché tutti i prodotti Apple e dispositivi con Android o Windows
Mobile. Anche Adobe usa il formato epub come base per il suo Adobe Digital Editions,
ma vengono aggiunti i meccanismi di DRM non presenti nel formato aperto.
Segue una breve tabella comparativa tra vecchi e nuovi formati e le relative caratteristiche
supportate:
Formato Estensione Supporto
DRM
Supporto
Immagini
Standard
Aperto
Supporto
annotazioni
Supporto
Segnalibro
Testo
semplice .txt No No Sì No No
HTML .html No Sì Sì No No
Portable
Document
Format
.pdf Sì Sì Sì Sì Sì
EPUB .epub Sì Sì Sì Sì Sì
Mobipocket .prc, .mobi Sì Sì No Sì Sì
Kindle .azw Sì Sì No Sì Sì
Palm Media .pdb Sì Sì No Sì Sì
Microsoft
Reader .lit Sì Sì No ? Sì
Multimedia
EBook .exe Sì Sì Sì Sì Sì
Dati adattati, integrati ed aggiornati da wikipedia.com
Come si è già detto, molti formati sono proprietari e non compatibili con hardware di
lettura differenti. Già in passato ci sono stati numerosi casi di standard differenti in lotta tra loro
per la supremazia del mercato, basti pensare ai DVD, scenario in cui per anni si è andati avanti a
promuovere il formato –R piuttosto che il +R o il –RAM, lasciando l’utente spiazzato davanti
all’investimento in lettori o masterizzatori appositi visto che la sopravvivenza di un determinato
formato non era per nulla scontata. Ancora oggi la scena non è del tutto stabile, ma il problema è
stato risolto grazie all’introduzione sul mercato di macchine multistandard, ovvero lettori e
masterizzatori in grado di leggere o scrivere qualsiasi tipo di disco venga utilizzato.
17
Si presume che anche per i formati e soprattutto per il lettori di ebook lo scenario e le
tappe da percorrere siano simili: oggi molti lettori non sono compatibili con formati proprietari di
altri lettori, ma allo stesso tempo sono tutti compatibili con formati aperti, ad esempio l’epub.
Riporto, anche per questo caso, una tabella che mette a confronto i lettori attualmente sul
mercato e i formati con cui sono compatibili:
Lettore Testo semplice PDF ePub HTML Mobi
Pocket eReader Kindle
Amazon Kindle 1 Sì No No No Sì No Sì
Amazon Kindle 2, DX Sì Sì No Sì Sì No Sì
Amazon Kindle 3 Sì Sì No Sì Sì No Sì
Android Devices Sì Sì Sì Sì Sì Sì Sì
Apple iOS Devices Sì Sì Sì Sì Sì Sì Sì
Barnes&Noble Nook Sì Sì Sì No No Sì No
Bookeen Cybook Gen3,
Opus Sì Sì Sì Sì Sì No No
iRex iLiad Sì Sì Sì No Sì No No
Iriver Story Sì Sì Sì No No No No
Onyx Boox 60 Sì Sì Sì Sì Sì No No
Windows PC Sì Sì Sì Sì Sì Sì Sì
Pocketbook 301 Plus, 302 Sì Sì Sì Sì Sì No No
Sony Reader Sì Sì Sì No No No No
Windows Phone 7 Sì Sì Sì Sì No No Sì Dati adattati, integrati ed aggiornati da wikipedia.com
3.2 DIGITALIZZAZIONE e CONSERVAZIONE
I libri in formato elettronico non occupano alcuno spazio fisico se non quello necessario al
supporto su cui sono memorizzati. Questo è indubbiamente un grande vantaggio dal punto di
vista economico e logistico: i libri stoccati in magazzino sono un costo per gli editori, questi
devono essere distribuiti su più punti vendita ed è quindi necessaria una rete di distribuzione, le
biblioteche prima o poi si scontreranno con la limitatezza dei locali a loro disposizione mano a
mano che la collezione di volumi crescerà e la ricerca potrà essere problematica. Nel dominio
digitale il problema della conservazione si trasforma da conservazione nello spazio a
conservazione nel tempo, problema che indubbiamente affligge anche i libri cartacei ma deve
essere riconosciuto il fatto che sono giunti fino a noi moltissimi volumi antichi grazie all’operato
dei monaci amanuensi e addirittura alcune pergamene che risalgono a duemila anni fa. Nell’era
dell’informazione digitale e dell’informatica bisogna scontrarsi con l’obsolescenza dei supporti,
con il loro limitato ciclo di vita e anche con l’incompatibilità software che si crea nell’arco di
pochi decenni. Come fare quindi a preservare un patrimonio letterario e culturale su cui la nostra
intera società è basata?
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3.2.1 DIGITALIZZAZIONE
Per digitalizzazione si intende il processo per mezzo del quale è possibile trasportare nel
dominio digitale qualsiasi tipo di informazione nativamente analogica. E’ un procedimento che
non riguarda solo i libri, ma anche vecchie registrazioni musicali effettuate su nastro magnetico,
film girati su pellicola o fotografie impresse su lastra e negativi.
Nel caso specifico dei libri di testo sono necessari un apparecchio che permetta di
acquisire la pagina come immagine e successivamente un software che permetta di elaborarla per
estrarne i caratteri. L’apparecchio di acquisizione può essere uno scanner piano o una fotocamera
digitale, mentre per estrarre i caratteri bisognerà fare uso di software OCR (optical character
recognition). E’ inoltre molto importante adattare il più possibile gli strumenti di acquisizione al
documento originale: data l’intrinseca rarità e fragilità dei vecchi documenti bisognerà utilizzare
uno scanner in caso di fogli separati oppure una macchina fotografica nel caso di libri rilegati per
evitare di danneggiarli. Secondariamente sarà necessario allestire una catena completa di
digitalizzazione e renderla funzionante ed efficiente prima di iniziare la vera e propria scansione
dei documenti originali, come se non fosse possibile effettuare una seconda scansione.
Una volta acquisiti i documenti si avrà a disposizione il file di immagine relativo alla
scansione o alla fotografia scattata; questo deve essere elaborato tramite un software di
riconoscimento di caratteri che permetta di ottenere un file di testo, indubbiamente più semplice
da manipolare, impaginare e meno esigente in termini di memoria necessaria e capacità di calcolo
per la lettura. Allo stato attuale della tecnologia i software OCR non sono in grado di compiere un
lavoro corretto al 100% in modo completamente automatizzato, sarà sempre necessario
l’intervento manuale di un operatore al fine di correggere errori di interpretazione e inserire le
parti di testo mancanti.
Bisogna inoltre aggiungere che il successo o il fallimento del software OCR dipenderà in
massima parte dalle condizioni del documento sorgente: originali con molte pieghe, macchie e
sbavature gli renderanno la vita molto difficile e sarà necessario un pesante intervento da parte
dell’operatore; il riconoscimento di un documento appena stampato in formato A4 nero su bianco
sarà invece portato a termine senza difficoltà. Allo stesso modo è molto importante che sia
disponibile un dizionario nella lingua del documento in modo che il software possa riconoscere
caratteri accentati o simboli particolari all’interno di una frase.
Non si può quindi dire che il processo di digitalizzazione sia semplice o automatico, ma
oggi esistono numerosi strumenti che offrono grande aiuto a chi possiede ingenti moli di dati da
digitalizzare, elaborare e indicizzare. Può essere citato come esempio il quotidiano La Stampa
che ha recentemente messo a disposizione sul proprio sito Internet tutti i numeri del proprio
giornale dal 1867 a oggi. L’archivio è aperto al pubblico in forma gratuita e dispone di funzioni
di ricerca avanzate che rendono la consultazione più semplice e contribuiscono alla fruizione di
una memoria storica così importante.
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3.2.2 IMMORTALITA’ DEL BIT e OBSOLESCENZA DEI SUPPORTI
Molte persone sono indotte a pensare che l’informazione digitale sia eterna e una volta
stoccata su un supporto di memorizzazione non richieda più attenzioni. Ma è davvero così?
L’informazione digitale è indubbiamente capace di trasportare negli anni i dati che contiene senza
alcuna alterazione o degrado, è possibile farne più copie senza perdere qualità rispetto
all’originale ed è facilmente interpretabile se memorizzata in un formato opportuno.
Il punto più critico della catena di conservazione riguarda i supporti di memorizzazione: i
dischi magnetici e ottici che usiamo quotidianamente hanno una vita limitata e possono essere
soggetti a danni, guasti o perdite di dati. Per questo motivo non è pensabile che una volta
memorizzato un dato su un supporto questo possa essere considerato eterno, ma è necessario
verificare con controlli periodici che i dati siano ancora integri e leggibili ed eventualmente
sostituire il supporto di memorizzazione.
Il passare del tempo crea indubbiamente delle difficoltà nella conservazione e
nell’interpretazione dell’informazione: riguardo ai vecchi testi si può parlare di problemi di
comprensione della lingua usata o di documenti frammentari a causa della mancanza di alcune
parti dello scritto, nel caso dei formati digitali è possibile riassumere le difficoltà correlate al
tempo in due macro problemi:
- Incompatibilità hardware
- Incompatibilità software.
3.2.3 INCOMPATIBILITA’ HARDWARE
Per incompatibilità hardware s’intende l’impossibilità di accedere ad un dato supporto di
memorizzazione a causa della mancanza del relativo drive di lettura oppure a causa
dell’incompatibilità del drive di lettura con il resto del calcolatore in uso.
Per quanto riguarda l’archiviazione di grossi quantitativi di dati, ci si è sempre affidati a
memorie offline composte da dischi magnetici, nastri magnetici o dischi ottici che vengono usati
solo ed esclusivamente per il recupero dei file contenenti la forma digitalizzata del documento
originale. Non si tratta quindi di sistemi volti alla diffusione delle informazioni verso il pubblico
attraverso Internet, ma di un certo numero di componenti hardware necessari a creare un vero e
proprio archivio.
L’importanza della scelta del supporto di memorizzazione è fondamentale per la
sopravvivenza dell’informazione che si vuole preservare: fino a pochi anni fa il sistema più
diffuso per la memorizzazione e il backup di grandi moli di dati era il nastro magnetico sotto
forma di cassette (DDS o DTL); oggi il nastro è molto meno diffuso ed è stato in buona parte
sostituito da dischi ottici (DVD e BlueRay) che hanno un costo inferiore e maggiore praticità. E’
quindi molto difficile dire con certezza quale supporto avrà vita più lunga di un altro: il DVD ha
iniziato a farsi apprezzare dal grande pubblico poco più di dieci anni fa e oggi viene già
rimpiazzato dal BlueRay. Fortunatamente i drive che implementano la tecnologia più recente
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sono compatibili con quella più vecchia, ma nessuno sa con certezza fino a quando questa
caratteristica verrà mantenuta. Va inoltre sottolineato che i dischi ottici hanno come
denominatore comune il supporto fisico: un disco di 12cm di diametro che all’occhio nudo non
presenta alcuna differenza che si tratti di CD, DVD o BlueRay. Se il supporto avesse avuto un
fattore forma differente, la compatibilità tra questi tre sistemi non sarebbe stata mantenuta,
provocando una scomparsa precoce dei vecchi formati e dei relativi drive.
Non va inoltre sottovalutata la difficoltà di interfacciamento tra il drive dedicato alla
lettura del supporto e il resto del calcolatore: anche qui lo sviluppo tecnologico porta alla
definizione di nuovi standard e di nuove porte di comunicazione dati tra i vari componenti di un
elaboratore. Non è infatti raro che alcune porte vengano sostituite da altre, basti pensare
all’estinzione dell’interfaccia P-ATA, utilizzata fino a pochi anni fa come collegamento tra dischi
magnetici e unità ottiche all’interno dei computer, oggi sostituita dalla più recente S-ATA che
non mantiene la compatibilità con il vecchio standard. Questo ha provocato l’impossibilità del
collegamento tra vecchi dischi e nuovo hardware, con il relativo doveroso trasferimento di tutti i
dati su un disco più recente equipaggiato con l’interfaccia S-ATA.
Si corre quindi il grosso rischio di possedere un supporto di memorizzazione
perfettamente conservato e integro ma non avere più la possibilità di recuperare la informazioni
memorizzate al suo interno a causa dell’incompatibilità che si è venuta a creare per l’evoluzione
tecnologica.
3.2.4 INCOMPATIBILITA’ SOFTWARE
Per incompatibilità software s’intende l’incapacità di accedere ai contenuti di un dato file
a causa della mancanza dell’adeguato software di lettura. Il problema della conservazione nel
tempo si estende anche alla parte software, in particolar modo alla scelta del formato da usare per
memorizzare i dati. Si suppone che la finalità di un lavoro di digitalizzazione sia quella di avere
una copia elettronica il più simile possibile all’originale e allo stesso tempo cercare di assicurarle
una vita il più possibile lunga. E’ quindi controproducente archiviare l’intero lavoro in file
compressi che causano la perdita di informazione e intaccano l’affidabilità del processo di
digitalizzazione, è invece opportuno scegliere formati che puntino a mantenere la più alta qualità
possibile e ad avere una struttura chiara e facilmente leggibile.
Non è buona norma archiviare dei file protetti da password o cifrati, in quanto, in caso di
perdita della parola chiave o del relativo software di lettura, sarà molto difficile, se non
impossibile, attuare un processo di reverse engineering finalizzato all’interpretazione della
struttura del documento e del suo contenuto. E’ inoltre importante scegliere formati di file che
siano molto diffusi, conosciuti a livello mondiale, e non formati proprietari di un certo ente o di
una azienda.
Progetti importanti del passato evidenziano come sia difficile trovare la combinazione
giusta tra supporto e formato file: il Domesday Book, voluto da Guglielmo il Conquistatore e
completato nel 1087, aveva la finalità di descrivere lo stato delle terre, dei beni e della
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popolazione nel Regno Britannico. Lo stesso progetto venne ripreso dalla BBC nel 1986 e
produsse un documento molto simile per temi e contenuti, ma in forma digitale, usando il
LaserDisc come supporto di memorizzazione. La prima versione del Domesday Book è giunta
fino a noi, con quasi un millennio sulle spalle, la seconda rischiava di scomparire a soli 15 anni
dalla sua uscita a causa della mancanza di lettori LaserDisc adeguati e dell’instabilità chimico-
fisica del supporto che iniziò a deteriorarsi molto velocemente compromettendo la lettura dei dati.
22
CAPITOLO 4 – Protezione dei contenuti dalla copia illegale
Con la diffusione capillare di Internet e delle nuove potenzialità di questo mezzo per la
diffusione dell’informazione, è diventata sempre più forte la necessità di difendere e proteggere i
prodotti intellettuali resi disponibili in via telematica. Tutti i meccanismi che si occupano di
gestire i diritti del materiale diffuso rientrano nel campo del Digital Right Management, meglio
conosciuto con il suo acronimo DRM. La caratteristica di immaterialità delle informazioni nel
dominio digitale fa sì che queste possano essere copiate innumerevoli volte producendo sempre
un clone in tutto e per tutto identico all’originale; da un lato può essere considerato un enorme
vantaggio, si pensi alle biblioteche digitali discusse in precedenza, dall’altro genera
irrimediabilmente conflitti dato che l’oggetto digitale è portatore di contenuti protetti da
copyright.
4.1 IL BOOM DEGLI MP3 e IL CASO NAPSTER
L’MP3 (acronimo di Moving Picture Expert Group, Audio Layer 3) è un formato audio
digitale compresso basato su algoritmi che eliminano determinate frequenze calcolate in base ai
limiti dell’orecchio umano e agli studi della fisica acustica con il suo concetto di mascheramento.
Senza dilungarsi eccessivamente sul funzionamento dell’algoritmo di compressione, si può capire
l’importanza della codifica MP3 prestando attenzione alle dimensioni del file generato: un file
audio stereo della durata di cinque minuti occupa circa 50Mbytes in formato wave (1411Kbit/sec,
44100 campioni al secondo, 16 bit – standard CD) e solo 4,6Mbytes in formato MP3 con
compressione a 128Kbit/sec. E’ da sottolineare il fatto che l’MP3 è un formato lossy, con perdite,
quindi introduce distorsioni rispetto al file originale che diventano però trascurabili se si pensa
che i file MP3 vengono ascoltati direttamente dal pc, in automobile o con riproduttori portatili e
non certo con sistemi ad alta fedeltà.
A partire dagli ultimi anni novanta, le capacità di calcolo dei computer domestici erano
adeguate a svolgere le operazioni di codifica e decodifica necessarie alla compressione MP3.
Contestualmente comparivano sul mercato consumer a prezzi ragionevoli i primi masterizzatori
CD e Internet era presente nelle case di molti, anche se con velocità non confrontabili con quelle
odierne. La somma di questi tre fattori provocò un vero e proprio boom della pirateria musicale:
mentre prima l’unico sistema di copia era l’audiocassetta, che poteva al massimo essere
scambiata con parenti e amici, ora gli MP3 potevano essere scaricati dal computer di chiunque
fosse connesso a Internet e utilizzasse un programma di condivisione file peer to peer.
I software peer to peer, meglio conosciuti in gergo come P2P, non adoperano la
configurazione client/server tipica del world wide web, ma si basano sull’interconnessione
paritaria di più utenti che svolgono contemporaneamente la funzione di client, nel momento in
cui scaricano un file, e di server, nel momento in cui lo fornisco all’esterno. La particolare
architettura delle reti peer to peer fa sì che i file da scambiare siano presenti solo nelle macchine
utenti e quindi tutto il traffico venga indirizzato direttamente alle loro connessioni di rete. I server
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continuano ad esistere come primo punto di contatto con il resto della rete e sono utilizzati
principalmente per le ricerche, ma in caso di guasto il resto della rete continua a funzionare e i
trasferimenti non subiscono interruzioni. Il primo e il più celebre programma peer to peer è
indubbiamente Napster, realizzato nel 1999 da Shawn Fanning e largamente apprezzato dal
pubblico a partire dal 2000. Il diffondersi di Napster e dell’MP3 misero in allarme le società per
la tutela dei diritti d’autore, prima tra tutte la RIAA, Recording Industry Association of America,
che era ed è tuttora in prima linea contro i programmi di file sharing e le reti peer to peer.
La battaglia delle major discografiche si concentrò sia sul fronte legale sia su quello
tecnologico: furono intentate numerose cause contro i gestori delle reti e dei server che
supportavano i programmi di file sharing che culminarono nella chiusura di Napster nel 2001.
Quest’accanimento però non fu risolutivo, dato che si affiancarono a Napster molti altri software
peer to peer ancora oggi attivi, né riuscì a contenere il fenomeno dello scambio tra utenti che
continuò ad aumentare negli anni successivi estendendosi anche a software, immagini e film,
complice la maggior velocità delle connessioni a Internet. Per quanto riguarda l’aspetto
tecnologico, vennero sviluppati numerosi sistemi anticopia in seguito integrati nei CD e DVD
messi in commercio. Questi sistemi si dimostravano inefficaci da un lato, in quanto venivano
regolarmente sviluppati software in grado di aggirarli, e dall’altro rendevano il CD illeggibile da
lettori datati o dal computer di casa.
Le azioni compiute dalle major suscitarono nell’opinione pubblica un senso di
indignazione, rincarata dall’introduzione di una tassa SIAE sui supporti vergini, anche ad uso dati
(ad esempio backup di un’azienda), e dal fatto che la legge italiana preveda la possibilità di fare
una copia di backup dei propri dischi regolarmente acquistati, diritto formalmente negato dal
sistema anticopia intrinseco al disco stesso. Il vero controsenso risiedeva nel fatto che programmi
come Clone CD della Elaborate Bytes, capace di scardinare ogni tipo di protezione, veniva
regolarmente venduto negli scaffali dei grandi magazzini con tanto di sigillo SIAE sulla custodia.
4.2 IL DIGITAL MILLENNIUM COPYRIGHT ACT
Nel 1998 il congresso americano ha varato, sotto forti pressioni dell’industria
dell’intrattenimento, il Digital Millennium Copyright Act: un documento legislativo volto alla
protezione della proprietà intellettuale, specificamente pensato per l’era digitale, che prevede
ampi poteri ai titolari dei diritti d’autore per la difesa degli stessi. E’ grazie al Digital Millennium
Copyright Act che la lobby dell’intrattenimento ebbe la possibilità di costringere gli Internet
Service Provider a fornire i dati di coloro che svolgevano attività di filesharing, denunciandoli e
chiedendo loro ingenti risarcimenti per il danno provocato.
Il Digital Millennium Copyright Act, però, prevede soltanto la possibilità di denunciare
chi è colpevole di violare il diritto d’autore, senza specificare come evitare che la violazione
venga compiuta. I meccanismi veri e propri per la protezione del materiale coperto da copyright
vengono definiti dal DRM che prevedere tecniche crittografiche, sistemi di firma digitale e di
gestione delle licenze.
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4.3 CRITTOGRAFIA
La crittografia è la scienza che si occupa dello studio, dello sviluppo e
dell’implementazione di sistemi che permettono la codifica dei dati in modo da renderli illeggibili
agli estranei. Le condizioni che stanno alla base della crittografia sono:
- Una certa quantità di dati da cifrare: tempo fa erano solo testo, oggi possono essere file
audio o video o applicazioni eseguibili
- L’esigenza di mantenere i dati segreti: senza questa condizione non ci sarebbe la necessità
di criptare i dati in modo da renderli apparentemente senza significato
- Una chiave di codifica: è una sequenza alfanumerica di lunghezza variabile che viene
applicata ai dati tramite un processo matematico
- Un algoritmo di codifica: è il processo matematico che lega i dati in chiaro ai dati cifrati
tramite l’uso della chiave. Può essere una somma, un prodotto o meccanismi più
complessi come il calcolo di un hash code
- Una chiave di decodifica: ha la stessa natura della chiave di codifica e serve a rendere i
dati criptati nuovamente leggibili.
La crittografia ha origini molto antiche: si pensa che addirittura Cesare la utilizzasse per la
corrispondenza con i suoi generali. Il meccanismo di codifica si basava sulla sostituzione di ogni
lettera all’interno della frase con la lettera che segue 3 posizioni più avanti nell’alfabeto. In
questo caso possiamo quindi affermare che i dati da cifrare sono del testo con gli ordini da
eseguire, l’esigenza di mantenerli segreti riguarda la possibile intercettazione da parte dei nemici,
l’algoritmo di codifica è uno shift nell’alfabeto e la chiave è il numero tre.
Nel caso appena riportato si ha a che fare con un meccanismo di cifratura a chiave
simmetrica, sistema che si pensava fosse l’unico realmente implementabile in cui la chiave usata
per la cifratura e quella usata per la decifratura sono identiche. Il problema principale della
cifratura a chiave simmetrica riguarda come e dove le due parti debbano scambiarsi la chiave:
con lo sviluppo delle trasmissioni radio a lunga distanza è improbabile che le due parti possano
incontrarsi nello stesso punto per lo scambio della chiave; allo stesso tempo scambiarsi la chiave
per mezzo di un canale radio non sicuro comprometteva la segretezza della chiave stessa e
rendeva la crittografia inutile.
Nel 1976 due studiosi, Diffie e Hellman, descrissero il funzionamento della cifratura a
chiave asimmetrica: vengono generate due chiavi, una pubblica, necessaria alla codifica dei dati,
e una privata necessaria alla decodifica, diversa da quella pubblica. Le due chiavi sono
fortemente indipendenti tra loro e allo stato attuale della tecnologia sarebbero necessari decenni
per ricavarne una dall’altra. Il primo sistema di cifratura basato su chiave asimmetrica venne
realizzato nel 1978 da Rivest, Shamir e Adleman, che battezzarono la loro tecnica con l’acronimo
RSA, oggi celebre per le applicazioni su Internet che richiedono un’identificazione certa delle
due parti.
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4.4 ADOBE DRM e DIGITAL CONTENT for eCOMMERCE
Da quando Internet ha iniziato ad avere una diffusione capillare, molti lettori hanno
iniziato ad apprezzare l’enorme catalogo di siti specializzati nella vendita di libri online insieme
al prezzo e ai tempi di consegna. Queste tre caratteristiche vengono massimizzate nella vendita di
ebook, ma sia le case editrici sia gli autori nutrono grandi dubbi circa la sicurezza della
compravendita online a causa della pirateria informatica. Per questo motivo è nata l’esigenza di
una catena volta all’e-commerce che segua il percorso del testo dal momento in cui lo scrittore
termina il proprio lavoro fino al consumatore finale.
Adobe, azienda leader nel campo dei multimedia, propone una soluzione semplice e
fortemente scalabile per la vendita di ebook; il prodotto prende il nome di Adobe PDF Merchant
e suddivide la catena di distribuzione in più tappe:
- Autore: ha il compito di produrre il contenuto del testo e di fornirlo in forma elettronica
alla propria casa editrice
- Editore: acquisisce il lavoro dell’autore e cripta il file per mezzo di una chiave
- Distributore: ha a sua disposizione il file criptato e le chiavi di cifratura. Non ha la
possibilità di modificare né il contenuto del testo né le chiavi, ma si limita a fungere da
intermediario tra casa editrice e venditore
- Venditore: ha il compito di distribuire capillarmente il libro elettronico e di recuperare gli
identificativi degli acquirenti, sia come persone fisiche sia in termini di hardware usato
per la lettura. Ha inoltre il compito di generare un voucher univoco per ogni acquirente
che permetterà la lettura del libro sul dispositivo del fruitore
- Consumatore: deve fornire le proprie informazioni personali per poter acquistare e leggere
i libri elettronici.
Questo tipo di approccio è fortemente scalabile grazie alla immaterialità del libro
elettronico: dato che non sono necessari macchinari per la stampa e la rilegatura né una rete di
distribuzione, l’autore del libro può improvvisarsi editore, distributore e venditore con l’ausilio
degli opportuni software.
Autore
Editore
Distributore
Venditore
Consumatore
PDF PDF criptato
Chiave PDF criptato
Chiave PDF criptato
Chiave personale
ID Utente
ID Hardware
In verde le parti riguardanti la cifratura
In rosso i dati sensibili dell’utente finale
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Ad ogni passaggio dall’autore fino al consumatore, il documento elettronico viene
elaborato per il DRM tramite l’uso di chiavi di cifratura e svariati identificatori. Ripercorriamo
quindi la catena di distribuzione sopra illustrata dal punto di vista prettamente tecnico del DRM:
- Documento: viene creato dall’autore e contiene le informazioni che verranno distribuite. I
dati non sono cifrati e non c’è alcuna chiave associata
- Documento criptato: per criptare un documento sono necessari il file di origine, l’url del
venditore, l’identificativo del venditore e l’identificativo del documento. Il processo di
cifratura produce il documento cifrato e la PDF title key. Il documento cifrato usa una
chiave a 56 bit il cui dizionario di cifratura è garantito da una firma digitale a 1024 bit.
Questo processo viene normalmente effettuato dall’editore
- PDF title key: è necessaria per decriptare il documento sull’hardware dell’utente finale.
Deve essere messa a disposizione del venditore in quanto è l’unico che recupera gli
identificativi hardware dell’utente. Per mezzo di questi e della PDF title key il venditore
sarà in grado di generare un voucher univoco per ogni singolo utente
- Nome del venditore e relativo url: dal punto di vista tecnico non hanno alcuna utilità,
servono solo a reindirizzare l’utente sul sito del venditore nel caso in cui non disponesse
di un voucher valido
- Document ID e seller ID: hanno la funzione di mantenere traccia del percorso compiuto
da un documento; durante la cifratura infatti la casa editrice ha il compito di identificare
ogni documento per mezzo del document ID e del proprio identificativo (seller ID)
- Voucher: viene generato dal venditore ed è fornito all’utente in modo da abilitarlo alla
lettura del file cifrato. Una volta scaricato sull’hardware di lettura non è più necessario
interpellare il venditore e l’utente potrà accedere liberamente al file. Solitamente viene
cifrato con codifica X.509
- Hardware di lettura: al momento della vendita il venditore richiede all’utente una serie di
informazioni circa l’hardware di lettura. Queste informazioni possono essere l’ID della
CPU, l’ID del disco, un riferimento temporale o il nome utente registrato sulla macchina.
Il venditore può rifiutarsi di procedere alla vendita se le informazioni fornite vengono
considerate insufficienti. Allo stesso tempo il venditore può decidere se fare un AND di
tutte le informazioni fornite oppure se scegliere solo alcune di esse come discriminanti (ad
es. lo user name), definendo così più o meno gradi di libertà nell’uso del file per l’utente.
Autore
Editore
Distributore
Venditore
Consumatore
Possiede:
- Documento
- ID documento
- URL venditore
- ID venditore
Possiede:
- Documento criptato
- PDF Title Key
Possiede:
- Documento criptato
- PDF Title Key
- Info utente
- ID Hardware utente
Fornisce:
- Documento criptato
- Voucher (PDF Title Key
+ info utente)
Fornisce:
- Documento
Fornisce:
- Documento criptato
(con document e seller ID)
- PDF Title Key
ID + URL
ID hardware
Info personali
27
CAPITOLO 5 - Il caso La Stampa
La Stampa è un quotidiano d’informazione fondato a Torino nel 1867 e vanta 280.000
copie vendute ogni giorno, risultato che fa de La Stampa il terzo quotidiano più letto d’Italia,
dopo La Repubblica e Il Corriere della Sera. Attualmente La Stampa è letta soprattutto nel Nord
Ovest, per la gran maggioranza in Piemonte, Valle d'Aosta e Liguria, regioni in cui il quotidiano
è maggiormente presente grazie alle numerose redazioni locali.
La Stampa inoltre ha portato a termine l’ambizioso progetto di mettere online
gratuitamente sul proprio sito tutto l’archivio storico, ovvero le edizioni del quotidiano dal 1867
ad oggi. E’ inoltre disponibile in formato elettronico per numerose piattaforme di lettura che
comprendono ebook reader con schermo da 5 a 9 pollici, il Kindle di Amazon, iPad, iPhone e
ovviamente il PC.
Ho recentemente avuto l’occasione di poter intervistare il Dottor Marco Este, responsabile
marketing de La Stampa digitale, circa il libro elettronico, il mercato ad esso relativo ed i
cambiamenti che questa novità ha apportato all’interno de La Stampa. Riporto qui sotto i
passaggi più significativi della discussione.
5.1 INTERVISTA A MARCO ESTE, RESPONSABILE MARKETING DE
LA STAMPA DIGITALE
• Allora Dottor Este, innanzitutto grazie per il tempo che mi dedica, cercherò di disturbarla il
meno possibile. Mi dica, di cosa si occupa il responsabile marketing per il mercato digitale di un
quotidiano importante come La stampa?
Il mio lavoro principale all’interno de La Stampa sta nel trovare forme innovative di
comunicazione tramite Internet e gli altri canali che le nuove tecnologie ci forniscono.
• Tra tutti i quotidiani nazionali, come si colloca La Stampa nell’ambito appunto di nuove forme
di comunicazione?
Noi attualmente offriamo diversi canali di accesso alle informazioni: se ti riferisci solo
alla lettura del quotidiano, La Stampa è disponibile online, su piattaforme Apple, quindi iPad e
iPhone, sul Kindle di Amazon e su quasi tutti gli ebook reader. Ovviamente abbiamo anche un
sito Internet ben costruito e aggiornato in tempo reale con le ultime notizie.
• E negli ultimi anni c’è stato un boom di lettori che preferisco il formato elettronico a quello
cartaceo?
Indubbiamente. Non so se si possa proprio parlare di boom, però c’è stata una buona
adesione da parte dei lettori. Bisogna comunque pensare a chi c’è dall’altra parte, quindi non è
detto che tutti siano interessati al formato elettronico. Mi spiego... Molti vivono ancora il
quotidiano come un insieme finito di fogli, che fornisce un’informazione completa, certo, ma allo
28
stesso tempo statica. Le nuove tecnologie ci permettono almeno in parte di abbattere questa
concezione. Da un certo punto di vista è assolutamente corretta l’interpretazione “classica” del
quotidiano, allo stesso tempo bisogna pensare che è già vecchio di un giorno nel momento in cui
lo si legge.
• Qui entra in gioco Internet...
Sì, Internet ci dà la possibilità di mantenere aggiornati i nostri lettori anche con sulle
notizie appena battute dalle agenzie, e tutto con pochissimi minuti di ritardo dal momento in cui
noi riceviamo la news. E’ ovvio che non si può scrivere in tempo reale un intero articolo: noi
diffondiamo l’informazione subito e il lettore troverà tutti gli approfondimenti del caso il giorno
successivo sulla carta stampata. Dico carta stampata per intendere il giornale finito.
• Quindi in un certo senso il giornale “classico” e il sito si completano.
Esattamente. Solo che spesso chi è abituato a leggere l’ultima ora su Internet, non ha il
tempo o l’interesse di leggersi pagine e pagine sul quotidiano. Allo stesso tempo chi legge solo il
quotidiano non è interessato al sito perché preferisce avere, insieme all’informazione centrale,
anche il commento e il punto di vista dell’autore del pezzo.
• Ho capito. Entrando nel vivo del discorso ebook quali sono le sue impressioni e che cifre ha
questo mercato?
Mah, ebook per noi vuol dire tante cose. Vuol dire Kindle, vuol dire iPad, vuol dire
Smartphone... Preferiamo dividere il formato elettronico in due grandi famiglie: La Stampa per
ebook, quindi Kindle e tutti i dispositivi che leggono il formato epub, e La Stampa per App, cioè
iPhone e Android. Oggi come oggi è un mercato molto variegato e ancora in piena fase di
evoluzione. Le cifre sono difficili da tirar giù, non esiste come nella carta stampata un ente che si
occupa di tenere il conto.
• E rispetto alle vostre aspettative state vendendo di più o di meno?
Quando siamo partiti non avevamo una cifra precisa da raggiungere. La nostra finalità era
comunque essere presenti in un mercato nuovo e sconosciuto in modo da non trovarsi indietro
anni luce nel caso in cui avesse preso forza. Ad ogni modo il nostro risultato è in linea con gli
investimenti effettuati e con la concorrenza.
• Insomma qualche cifra non me la vuole proprio dire, vero?
Te l’ho detto, è difficile fare una stima precisa. Quello che posso dirti è che quello degli
ebook è un mercato con un continuo bisogno di attenzioni ed investimenti, non si può vivere di
rendita o sperare solo nella propria posizione di mercato.
• Tornando alla sua risposta di prima, cosa vuol dire che non avevate un numero da raggiungere
quando siete partiti?
Vuol dire che quest’avventura è cominciata più come esperimento che come nuovo
mercato in cui espandersi. Nessuno sapeva con precisione quali traguardi volesse raggiungere e
29
quali traguardi potessero effettivamente essere raggiunti. Per quanto motivo ci siamo andati
molto cauti e ci siamo adattati al nuovo mercato volta per volta.
• E le altre testate cos’hanno fatto?
Credo che abbiano seguito il nostro stesso ragionamento. Se ci fai caso nessuna è
attualmente ad uno stato che permetta di offrire servizi molto più avanzati dei nostri o degli altri
giornali in generale. Siamo cresciute tutte insieme più o meno negli stessi tempi e solo adesso che
si sta delineando un’immagine più chiara del mercato elettronico ci può essere qualche exploit.
Un discorso diverso va invece fatto per i quotidiani che esistono e vengono diffusi solo
tramite Internet, Lettera43 ad esempio. Il loro è un approccio radicalmente differente perché lì le
cifre le fai solo online e non in edicola.
• In termini tecnologici come si manifesta quest’approccio differente?
Beh, vuol dire che loro hanno molta più libertà di noi. Il nostro formato elettronico è una
sorta di adattamento del formato cartaceo ad un display di un dispositivo portatile. Loro, quelli
dei giornali solo elettronici, partono da un foglio bianco che non ha neanche le dimensioni, quindi
possono maneggiare tutto in modo più semplice e diretto e magari ottengono anche un colpo
d’occhio migliore sul display del dispositivo di lettura.
C’è anche da dire che stiamo parlando di due target di clientela abbastanza differenti. Noi
dobbiamo continuare a rapportarci con tutti i lettori che non sono interessati all’elettronico e sono
abituati ed affezionati al cartaceo, alle sue dimensioni, all’impaginazione, al colore. Chi fa
giornali solo tramite Internet si rivolge ad un pubblico più dinamico e quindi deve offrire la
maggior quantità d’informazioni possibile in modo immediato.
• Ok, qui mi serve su un piatto d’argento una domanda che le avrei fatto comunque: quali sono i
passaggi che intercorrono tra la versione per la stampa e quella elettronica?
I passaggi a dire il vero non sono molti. Noi partiamo da un pdf con l’edizione chiusa del
giornale pronto per la stampa, che logicamente contiene tutte le informazioni e le caratteristiche
adeguate alla stampa. Lo prendiamo e lo convertiamo in più formati in base al dispositivo finale:
Kindle ha il suo, Cybook ha il suo, l’iPad idem e gli smartphone indovina un po’?... I contenuti
sono identici, vengono ridimensionate le immagini e le pagine a seconda del dispositivo. La
Stampa per le App, ad esempio, non è in formato ebook, ma in XML/PDF che ci permette uno
sviluppo grafico migliore.
• Prima abb-
No scusa, una precisazione... I contenuti del formato elettronico sono uguali a quello
cartaceo tranne per la parte che riguarda la cronaca. Noi abbiamo diverse versioni di stampa
ognuna con la sua cronaca: Torino, Biella, Savona, eccetera. Sul formato elettronico questa
differenza si perde e chiudiamo tutta la cronaca del Nord-Ovest Italia in circa quattro pagine.
• Quindi ad un certo punto versione per la stampa e versione per l’elettronico si dividono?
30
No, La Stampa in formato elettronico ottimizza per ogni dispositivo la versione nazionale,
cioè quella che trovi fuori da Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta. La cronaca locale è più ridotta e
contiene una sintesi dei principali eventi del Nord Ovest.
• Una volta esistevano più edizioni dello stesso quotidiano nell’arco della giornata. Prima
abbiamo parlato di aggiornamenti in tempo reale sul sito. Internet potrebbe aiutare per un
aggiornamento costante anche sugli ebook reader?
Si, è vero, però attualmente il quotidiano in vendita per gli ebook reader è unica. E’ raro
che ci siano modifiche o ribattute. Credo che in questi anni ci sia capitato una o due volte al
massimo di uscire con due versioni differenti nell’arco dello stesso giorno.
• E perché non sfruttare anche gli ebook reader per gli aggiornamenti “al volo”?
Sarebbe molto difficile riuscire a realizzare una cosa di questo tipo oggi come oggi... Noi
non controlliamo tutta la filiera di distribuzione da La Stampa all’utente. Ad esempio, nel caso di
Amazon, noi diamo ad Amazon un giornale completo e chiuso e finisce lì, non abbiamo
possibilità di modificarlo o sostituirlo in un secondo tempo. Sono svantaggi che si creano quando
condividi una filiera di questo tipo con altri player.
Inoltre per noi vorrebbe dire avere qualcuno che cura continuamente le ri-uscite del
giornale per fare una versione dedicata agli ebook. Ci sarebbe anche un problema di prezzo di
vendita al cliente: quanto li facciamo pagare gli aggiornamenti? Quanto un quotidiano intero? Un
prezzo incrementale a seconda se il lettore ha già comprato il quotidiano di quel giorno o meno?
Non li facciamo pagare proprio? E poi resterebbe sempre il problema degli articoli: sul sito ci
sono le notizie flash, senza tutti gli approfondimenti e le ricostruzioni, non sarebbe possibile fare
un lavoro di questo tipo appena battuta la notizia. Insomma alla fine si creerebbero più problemi
che vantaggi. Per gli aggiornamenti c’è il sito!
• D’accordo. Tornando al mercato ebook, secondo lei è in crescita? Ci sono davvero buone
opportunità di espansione? Amazon ha detto di aver venduto più ebook che libri in formato
cartaceo...
Diciamo che è un mercato in fermento, se ci pensi gli ebook sono tornati alla riscossa solo
due anni fa dopo la crisi del 2000 e l’anno scorso erano sulla bocca di tutti. Oggi indubbiamente
occupano una fetta importante dell’intero mercato editoriale, ma non è ancora quella dominante.
Per quanto riguarda Amazon... Sì, per loro può essere possibile, non lo metto in dubbio:
chi compra su Internet è più propenso ad avere anche gli ultimi gadget come, appunto, gli ebook
reader. Quindi Amazon ha un target molto evoluto da questo punto di vista e il loro risultato non
mi stupisce. Bisogna però entrare nello specifico di ogni prodotto editoriale e di ogni target di
clienti, non si può generalizzare. Il caso di Amazon è simbolico e va sicuramente tenuto in
considerazione, non lo prenderei però come unico indicatore per valutare un intero mercato.
C’è da sottolineare il fatto che il mercato italiano degli ebook è molto lontano da quello
americano... Basta che ti dica che noi fatturiamo di più su Amazon U.S.A., per inciso siamo
l’unico giornale italiano presente, che su tutti i nostri canali di distribuzione qui in Italia.
31
• Per quanto riguarda il vostro quotidiano, la prima domanda che mi viene in mente è “quand’è
che l’ebook, Internet e compagnia sostituiranno la carta?”
Sì, questo non riguarda solo noi, ma tutti gli altri editori. Quello che ti posso dire di La
Stampa è che nel nostro caso si sta creando un mercato complementare e non un mercato
sostitutivo: chi compra la versione elettronica probabilmente non comprava quella cartacea.
Indubbiamente qualcuno che si è spostato c’è, per praticità, per il fatto di non aver anche il peso
del giornale in viaggio, quello che vuoi, però in linea di massima sono due mercati paralleli.
• Quindi è improbabile che l’ebook sostituisca la carta...
Ora come ora sì. E’ probabile che la fine della carta sia segnata da un cambio
generazionale. Ad esempio credo che tu sia più abituato a leggere notizie su Internet piuttosto che
andare dall’edicolante per comprare un quotidiano. Ecco... L’ebook adesso non è una minaccia
per la carta o lo è in minima parte. Lo sarà tra un po’ di anni, o meglio decenni, quando per le
prossime generazioni il libro sarà l’ebook e non il volume rilegato. La fase più critica è sempre
quella del cambiamento, oggi molti acclamano l’ebook come il futuro e probabilmente hanno
ragione, altri rimpiangono già ingiustificatamente la carta. L’ebook è ancora giovane, si stanno
facendo cose eccellenti e sta iniziando a giocare un ruolo importante, ma siamo all’inizio di una
fase di cambiamento che io prevedo molto lunga, sicuramente, dal mio punto di vista, più lunga
della musica in formato MP3.
• Sono d’accordo. Allora grazie mille per le informazioni che mi ha dato, mi auguro di avere
nuovamente un’occasione simile per scambiare qualche opinione con lei.
Grazie a te! Spero di esserti stato di aiuto per la monografia e in bocca al lupo per il poli.
32
CAPITOLO 6 – Sondaggio
Per concludere questo lavoro monografico, mi sono occupato di svolgere un sondaggio su
un campione di circa 100 persone per capire quanto fosse
dedicato alla lettura e quali fossero considerati i pregi e i difetti del formato cartaceo e di quello
elettronico.
Il sondaggio presentato agli intervistati ha
composto prevalentemente da domande chiuse che hanno la finalità di
in termini di età, titolo di studio e professione.
quotidiani, l’uso di Internet e la modalità di acquisto preferita per i libri
domande specifiche circa ebook e
pensa di acquistare un lettore dedicato se non se ne è già in possesso.
Per concludere, il sondaggio prevede anche tre domande aperte in cui si chiede che cosa ci
si aspetti in più da un ebook reader
del formato cartaceo e quali quelli del formato elettronico.
6.1 ANALISI DEI DATI
Il sondaggio è stato diffuso in modo da avere un campione più variegato possibile sia in
termini di età che in termini di professione
donne: 56% uomini e 44% donne.
computer e di navigare in Internet
informazioni e scambiarsi messaggi
19%
Sondaggio e conclusioni
Per concludere questo lavoro monografico, mi sono occupato di svolgere un sondaggio su
un campione di circa 100 persone per capire quanto fossero conosciuti gli ebook
quali fossero considerati i pregi e i difetti del formato cartaceo e di quello
Il sondaggio presentato agli intervistati ha la lunghezza di un foglio A4 esatto ed è
composto prevalentemente da domande chiuse che hanno la finalità di identifi
in termini di età, titolo di studio e professione. Prosegue con domande circa la lettura di libri e di
e la modalità di acquisto preferita per i libri
ok ed ebook reader che includono anche l’arco temporale in cui si
pensa di acquistare un lettore dedicato se non se ne è già in possesso.
Per concludere, il sondaggio prevede anche tre domande aperte in cui si chiede che cosa ci
si aspetti in più da un ebook reader rispetto alle funzioni attualmente presenti, quali siano i pregi
del formato cartaceo e quali quelli del formato elettronico.
Il sondaggio è stato diffuso in modo da avere un campione più variegato possibile sia in
che in termini di professione; è inoltre ripartito quasi equamente tra uomini e
donne: 56% uomini e 44% donne. La totalità del campione afferma di aver a disposizione un
Internet quotidianamente, o almeno settimanalmente, per repe
messaggi di posta elettronica.
7%
23%
16%
16%
19%
Età
Per concludere questo lavoro monografico, mi sono occupato di svolgere un sondaggio su
gli ebook, l’hardware
quali fossero considerati i pregi e i difetti del formato cartaceo e di quello
lunghezza di un foglio A4 esatto ed è
identificare l’intervistato
con domande circa la lettura di libri e di
e la modalità di acquisto preferita per i libri; non mancano le
reader che includono anche l’arco temporale in cui si
Per concludere, il sondaggio prevede anche tre domande aperte in cui si chiede che cosa ci
rispetto alle funzioni attualmente presenti, quali siano i pregi
Il sondaggio è stato diffuso in modo da avere un campione più variegato possibile sia in
inoltre ripartito quasi equamente tra uomini e
La totalità del campione afferma di aver a disposizione un
quotidianamente, o almeno settimanalmente, per reperire
18-20
20-30
30-40
40-50
50-60
over 60
33
Un aspetto interessante riguarda le modalità di fruizione e di acquisto dei libri e dei
prodotti editoriali: come già detto, tutto il campione utilizza
ma una minima parte degli intervistati è solita leggere quotidiani
tempo librerie e grande distribuzione restano i
lasciando siti specializzati su Internet
Il fattore emerso più curioso di tutti riguarda il possesso di un ebook reader dedicato:
seppur molti considerano il libro elettronico una valida alternativa al libro cartaceo, solo il 37%
del campione totale possiede u
preferendo tablet pc, smartphone e, nella maggior parte dei casi, l’
domanda aggiuntiva, posta esternamente al sondaggio, tutti affermano di preferire un dispositivo
multifunzione per non dover avere sempre con sé il peso
dedicato. Più interessante il fatto che molti abbiano scelto di acquistare uno smartphone piuttosto
che un semplice telefono cellulare proprio perché capace
del tablet e dell’iPad è invece da ricondursi alla possibilità di eseguire altre applicazioni su questi
due dispositivi, infatti i possessori sono uomini d’affari o professionisti che non avrebbero
comunque rinunciato al computer portatile.
E’ significativo il fatto che i possessori di ebook reader abbiano acquistato il dispositivo
di loro spontanea volontà e non sia quindi un regalo o un omaggio. Allo stesso tempo colo
non ne possiedono uno hanno un tempo di traguardo all’acquisto piuttosto lungo: nella migliore
delle ipotesi è di circa un anno, ma la maggior parte indica un orizzonte temporale superiore.
I possessori degli ebook reader si dichiarano soddisfatti
offerte da questi apparecchi. Non è possibile sapere se questo debba essere preso come un dato
veritiero o meno: come già detto nessun
che i proprietari di smartphone, tablet e iPad si sent
dispositivo finalizzato solo alla lettura degli ebook.
preferito le caratteristiche peculiari come il fattore forma e soprattutto il display basato su
inchiostro elettronico al posto d
di lettura e limita la capacità delle batterie.
Dalla ricerca è anche possibile rendersi conto che il mercato degli ebook reader è
maggiormente alimentato da coloro che leggono un elevat
Possessori di ebook reader
Un aspetto interessante riguarda le modalità di fruizione e di acquisto dei libri e dei
prodotti editoriali: come già detto, tutto il campione utilizza Internet come fonte di informazioni,
minima parte degli intervistati è solita leggere quotidiani o riviste su
grande distribuzione restano i canali di acquisto preferiti per i libri cartacei,
Internet (Amazon, Fnac, Feltrinelli) come seconda scelta.
Il fattore emerso più curioso di tutti riguarda il possesso di un ebook reader dedicato:
seppur molti considerano il libro elettronico una valida alternativa al libro cartaceo, solo il 37%
del campione totale possiede un ebook reader e tra questi nessuno ne possiede uno dedicato,
c, smartphone e, nella maggior parte dei casi, l’iPad
esternamente al sondaggio, tutti affermano di preferire un dispositivo
per non dover avere sempre con sé il peso e l’ingombro ulteriore dell’ebook reader
dedicato. Più interessante il fatto che molti abbiano scelto di acquistare uno smartphone piuttosto
che un semplice telefono cellulare proprio perché capace di leggere i libri elettronici
del tablet e dell’iPad è invece da ricondursi alla possibilità di eseguire altre applicazioni su questi
, infatti i possessori sono uomini d’affari o professionisti che non avrebbero
mputer portatile.
il fatto che i possessori di ebook reader abbiano acquistato il dispositivo
di loro spontanea volontà e non sia quindi un regalo o un omaggio. Allo stesso tempo colo
hanno un tempo di traguardo all’acquisto piuttosto lungo: nella migliore
delle ipotesi è di circa un anno, ma la maggior parte indica un orizzonte temporale superiore.
I possessori degli ebook reader si dichiarano soddisfatti delle funzionalità attualmen
Non è possibile sapere se questo debba essere preso come un dato
veritiero o meno: come già detto nessuno possiede un ebook reader dedicato, quindi
di smartphone, tablet e iPad si sentirebbero limitati dalle potenzialità di un
dispositivo finalizzato solo alla lettura degli ebook. E’ però emerso che molti
preferito le caratteristiche peculiari come il fattore forma e soprattutto il display basato su
inchiostro elettronico al posto del display retroilluminato che affatica la vista dopo lunghi periodi
capacità delle batterie.
Dalla ricerca è anche possibile rendersi conto che il mercato degli ebook reader è
aggiormente alimentato da coloro che leggono un elevato numero di libri in un anno e allo
Sì
27%
No
73%
Possessori di ebook reader
Un aspetto interessante riguarda le modalità di fruizione e di acquisto dei libri e dei
come fonte di informazioni,
su Internet. Allo stesso
di acquisto preferiti per i libri cartacei,
eltrinelli) come seconda scelta.
Il fattore emerso più curioso di tutti riguarda il possesso di un ebook reader dedicato:
seppur molti considerano il libro elettronico una valida alternativa al libro cartaceo, solo il 37%
n ebook reader e tra questi nessuno ne possiede uno dedicato,
iPad di Apple. Da una
esternamente al sondaggio, tutti affermano di preferire un dispositivo
ulteriore dell’ebook reader
dedicato. Più interessante il fatto che molti abbiano scelto di acquistare uno smartphone piuttosto
e i libri elettronici. La scelta
del tablet e dell’iPad è invece da ricondursi alla possibilità di eseguire altre applicazioni su questi
, infatti i possessori sono uomini d’affari o professionisti che non avrebbero
il fatto che i possessori di ebook reader abbiano acquistato il dispositivo
di loro spontanea volontà e non sia quindi un regalo o un omaggio. Allo stesso tempo coloro che
hanno un tempo di traguardo all’acquisto piuttosto lungo: nella migliore
delle ipotesi è di circa un anno, ma la maggior parte indica un orizzonte temporale superiore.
funzionalità attualmente
Non è possibile sapere se questo debba essere preso come un dato
possiede un ebook reader dedicato, quindi è possibile
limitati dalle potenzialità di un
emerso che molti ne avrebbero
preferito le caratteristiche peculiari come il fattore forma e soprattutto il display basato su
el display retroilluminato che affatica la vista dopo lunghi periodi
Dalla ricerca è anche possibile rendersi conto che il mercato degli ebook reader è
o numero di libri in un anno e allo
34
stesso tempo ricercano trasportabilità e praticità. Al contrario di quanto si possa pensare, è anche
emerso che gli ebook reader sono maggiormente
che dovrebbero invece essere maggiormente affezionali al libro cartaceo.
lettori più accaniti rientrano in questa fascia d’età.
La parte più interessate e anche la più divertente di tutto il sondaggio riguarda le risposte
aperte a fine intervista che hanno por
vista opposti circa gli ebook e gli ebook reader.
I fedelissimi del libro cartaceo sono per lo più affezionati al libro in quanto tale,
come oggetto che occupa un certo spazio in casa e
Molte persone appartenenti a questo gruppo non
caratteristiche del formato elettronico e gli eventuali vantaggi che potr
possibile notare una forte disinformazione sulle funzionalità essenziali
maggior parte degli intervistati fedeli alla carta
un apparecchio ingombrante o per contro abbia un display troppo piccolo e quindi non
bene alla lettura. Allo stesso modo non sono a conoscenza della possibilità di inserire segnalibri
note nel formato elettronico ed ignorano le funzionalità di ricerca all’interno del testo
il fatto che l’ebook reader necessiti di e
maggiore attenzione nell’uso per proteggerlo
Coloro che invece preferiscono il formato elettronico ne esaltano le
maneggevolezza, leggerezza e trasportabilità. Molti apprezzano anche il fatto che
elettronici si possano avere, questi non occupano un maggior spazio fisico che quindi può essere
utilizzato per altri usi, in pieno contrasto con il concetto di libreria
della carta. Poche sono le critiche verso il nuovo formato, ma molti non negano che il libro di
carta conferisca qualcosa di più personale e intimo alla lettura
situazioni. Nessuno si è pentito de
carta, ma allo stesso tempo non vorrebbero veder scomparire la loro collezione di libri
accumulata negli anni.
0,00%
5,00%
10,00%
15,00%
20,00%
25,00%
30,00%
35,00%
Libri letti nell'ultimo anno
stesso tempo ricercano trasportabilità e praticità. Al contrario di quanto si possa pensare, è anche
emerso che gli ebook reader sono maggiormente apprezzati da persone over 50
maggiormente affezionali al libro cartaceo.
lettori più accaniti rientrano in questa fascia d’età.
La parte più interessate e anche la più divertente di tutto il sondaggio riguarda le risposte
aperte a fine intervista che hanno portato a galla la formazione di due schieramenti con punti di
vista opposti circa gli ebook e gli ebook reader.
del libro cartaceo sono per lo più affezionati al libro in quanto tale,
come oggetto che occupa un certo spazio in casa e si aggiunge ad una collezione già
Molte persone appartenenti a questo gruppo non si interessano di capire quali siano le
caratteristiche del formato elettronico e gli eventuali vantaggi che potrebbero trarre.
disinformazione sulle funzionalità essenziali del sistema
maggior parte degli intervistati fedeli alla carta è convinta che l’ebook reader
un apparecchio ingombrante o per contro abbia un display troppo piccolo e quindi non
Allo stesso modo non sono a conoscenza della possibilità di inserire segnalibri
note nel formato elettronico ed ignorano le funzionalità di ricerca all’interno del testo
necessiti di energia elettrica per ricaricare le batterie e
per proteggerlo da urti e da agenti esterni, quali la sabbia.
Coloro che invece preferiscono il formato elettronico ne esaltano le
eggerezza e trasportabilità. Molti apprezzano anche il fatto che
elettronici si possano avere, questi non occupano un maggior spazio fisico che quindi può essere
, in pieno contrasto con il concetto di libreria, indispensabile agli amanti
Poche sono le critiche verso il nuovo formato, ma molti non negano che il libro di
carta conferisca qualcosa di più personale e intimo alla lettura e quindi sia preferibile in alcune
situazioni. Nessuno si è pentito del proprio acquisto e nessuno tornerebbe indietro al 100% sulla
carta, ma allo stesso tempo non vorrebbero veder scomparire la loro collezione di libri
Libri letti nell'ultimo anno
0-5
5-10
10-20
oltre 20
stesso tempo ricercano trasportabilità e praticità. Al contrario di quanto si possa pensare, è anche
over 50, molti over 60,
E’ anche vero che i
La parte più interessate e anche la più divertente di tutto il sondaggio riguarda le risposte
tato a galla la formazione di due schieramenti con punti di
del libro cartaceo sono per lo più affezionati al libro in quanto tale, al libro
si aggiunge ad una collezione già esistente.
di capire quali siano le
ebbero trarre. E’ anche
del sistema ebook: la
reader stanchi la vista, sia
un apparecchio ingombrante o per contro abbia un display troppo piccolo e quindi non si adatti
Allo stesso modo non sono a conoscenza della possibilità di inserire segnalibri o
note nel formato elettronico ed ignorano le funzionalità di ricerca all’interno del testo. Innegabile
nergia elettrica per ricaricare le batterie e richieda una
e da agenti esterni, quali la sabbia.
Coloro che invece preferiscono il formato elettronico ne esaltano le caratteristiche di
eggerezza e trasportabilità. Molti apprezzano anche il fatto che, per quanti libri
elettronici si possano avere, questi non occupano un maggior spazio fisico che quindi può essere
dispensabile agli amanti
Poche sono le critiche verso il nuovo formato, ma molti non negano che il libro di
e quindi sia preferibile in alcune
l proprio acquisto e nessuno tornerebbe indietro al 100% sulla
carta, ma allo stesso tempo non vorrebbero veder scomparire la loro collezione di libri
20
oltre 20
35
6.2 CONCLUSIONI
Dalle informazioni raccolte durante la stesura di questo lavoro monografico è emerso che
il mondo del libro elettronico, degli ebook reader e delle riviste diffuse tramite internet è
indubbiamente in crescita. Se ne parla in forum specializzati, nei grandi negozi di libri, nelle
catene che vendono elettrodomestici e informatica e, per bene o male che se ne dica, c’è una folta
schiera di appassionati lettori attenti allo sviluppo di questo mercato.
La lettura di un buon libro, come l’ascolto della musica, è un’attività indubbiamente
ricreativa, ma allo stesso tempo molto personale e può diventare una forte passione. E’ infatti
assolutamente fondato pensare che esistano veri e propri inossidabili della carta stampata che non
si arrenderanno mai all’idea di dover leggere un libro attraverso un dispositivo elettronico,
proprio come chi ancora oggi ascolta musica solo per mezzo di valvole e vinile. L’obiettivo non è
dire chi ha ragione o chi ha torto, quanto prendere atto del fatto che esisterà sempre una parte di
pubblico fedele alle vecchie tradizioni.
Tornando a parlare degli aspetti più tecnici, credo che le due maggiori problematiche
ancora irrisolte siano il prezzo e la pirateria informatica. Partendo da quest’ultima, è facilmente
comprensibile che gli editori siano preoccupati per i loro introiti: fino ad oggi qualsiasi sistema
anticopia, o quasi, è sempre stato aggirato. Indipendentemente da ogni considerazione sulla
legalità di questa operazione, è palese che nessuna casa editrice abbia intenzione di investire
ingenti capitali in un sistema che non offre alcuna garanzia sulla protezione da copia non
autorizzata. E’ inoltre molto difficile riuscire a mettere a punto a tavolino un sistema anticopia
che possa essere definito sicuro al 100%: ci sono precedenti che insegnano quanto sistemi
complessi e considerati molto sicuri si siano invece rivelati un fallimento all’atto pratico.
L’aspetto del prezzo riguarda maggiormente l’appassionato lettore: attualmente il prezzo
di un dato libro in formato elettronico è in linea con quello dello stesso libro in formato cartaceo,
nella migliore delle ipotesi inferiore di un paio di euro. Questa politica risulta essere vantaggiosa
solo per gli editori, in quanto risparmiano tutti i costi relativi alla stampa e alla distribuzione, ma
non stimola i lettori ad acquistare il formato elettronico. A parità di prezzo credo che chiunque
preferisca avere un oggetto concreto tra le mani che possa essere osservato e aggiunto alla propria
collezione.
Bisogna anche tenere in considerazione il costo degli ebook reader dedicati: seppur
abbiano un prezzo di vendita decisamente inferiore rispetto a computer e smartphone, è un
investimento che il lettore deve affrontare e, allo stato attuale delle cose, non è ammortizzabile
acquistando libri in formato elettronico rispetto a libri stampati. Supponendo che un ebook reader
costi 150€, valore che non si discosta molto dalla realtà, bisogna essere lettori davvero accaniti
per leggere quei 75 libri che permettono di rientrare della spesa.
Secondo la mia opinione, il mercato degli ebook continuerà a prendere forza in futuro,
verranno sviluppate innovazione tecnologiche per rendere il formato più appetibile ad una
maggiore schiera di lettori e magari saranno messe in atto politiche di prezzi più aggressive in
modo da invogliare il consumatore a scoprire questa novità. Possono giocare un ruolo
fondamentale delle vere e proprie campagne informative presso le maggiori librerie, che non
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devono essere unicamente finalizzate alla vendita del prodotto, ma che hanno principalmente il
compito di far entrare in contatto con le nuove tecnologie anche il lettore più restio.
Probabilmente il processo di sostituzione della carta stampata sarà più lungo e faticoso
rispetto a quello della musica e degli MP3, anche a causa di un fattore sociale: i maggiori
acquirenti di lettori MP3 e di musica in formato compresso sono i giovani che però non sono allo
stesso modo attratti dalla lettura. Oggetti come l’iPod sono riusciti a trasformarsi da lettori
multimediali a veri e propri status symbol, fattore che ad oggi è completamente estraneo al
mondo degli ebook, almeno in Italia. Si prospetta quindi un futuro ancora incerto ed un percorso
piuttosto complesso prima di poter annunciare la supremazia del formato elettronico: i mercati e
le abitudini dei fruitori sono in continua evoluzione e quindi estremamente difficili da interpretare
e prevedere.
6.3 CONSIDERAZIONI PERSONALI
Per concludere, desidero aggiungere un breve commento personale: attualmente non
posseggo un ebook reader e non posso dire di essere un lettore accanito, anzi. In questo momento
non sono particolarmente attratto dall’acquisto del lettore, sia perché conduco una vita piuttosto
sedentaria, sia perché il numero di libri che leggo è, purtroppo, molto limitato, ma non escludo di
acquistare nei prossimi mesi uno smartphone o un iPad e di ritrovarmi così possessore di un
ebook reader. Le informazioni che ho dovuto ricercare e organizzare per portare a termine questo
lavoro mi hanno però permesso di conoscere un prodotto e un mercato che consideravo poco
attraente e che oggi invece reputo essere una buona alternativa al libro cartaceo.
Personalmente ritengo che il libro elettronico sia un’ottima scelta per le persone che si
spostano molto o per coloro che leggono una quantità di libri tale da rendere caotica la loro
abitazione. Non va assolutamente dimenticato il vantaggio per l’ambiente, riscontrabile sia nella
produzione e nella stampa della carta sia nella catena di distribuzione, in un mondo che cerca di
diventare sempre più green e rispettoso di questo pianeta in termini di consumi, rifiuti ed
emissioni nocive.
Internet è nelle case di tutti ed è anacronistico pensare che questa enorme rete non abbia
cambiato, anche se solo in minima parte, le abitudini di ciascuno di noi. Forse Internet ha abituato
le persone a leggere pagine di testo al computer, forse gli ebook sono nati perché finalmente è
disponibile un mezzo di diffusione estremamente flessibile e conosciuto da tutti. Il punto non
sono tanto le origini, quanto ciò che nascerà in futuro grazie a Internet e ai mezzi che ci mette a
disposizione per il mondo dei libri elettronici. La diffusione capillare della rete è già avvenuta,
credo che “il futuro” risieda nella mobilità, nell’essere in contatto con chiunque
indipendentemente da dove ci si trovi e da quello che si sta facendo, nel poter compiere
operazioni sempre più complesse per mezzo di dispositivi sempre più leggeri, compatti
trasportabili e semplici da usare.
Semplici da usare... Questo è fondamentale! Dal sondaggio effettuato è palese che la
semplicità di utilizzo dei libri di carta è un punto di forza insostituibile, anche a detta di felici
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possessori di ebook reader. Forse è quasi ridicolo parlare di semplicità di utilizzo per un oggetto
che è inanimato, fermo, che non compie nessuna operazione e non reagisce in alcun modo, ma è
semplice. Ed è vero. Non ha bisogno di corrente elettrica, non deve essere sincronizzato con
chissà quale software pesantissimo da gestire, non c’è il rischio che le pagine si cancellino da sole
e soprattutto è robusto, se cade non si fa niente, non patisce la sabbia, il sole a picco, il freddo.
Può essere letto da chiunque in qualsiasi situazione. Forse è questo il vero punto di forza del libro
cartaceo. Il formato elettronico aggiunge un sacco di nuove funzionalità, ma per alcuni lettori
manca di quella immediatezza che solo la carta riesce a dare.
Come ho già detto io non sono un grande lettore, ma sono un grande appassionato di
musica e, visto che l’analogia è già stata portata a galla più volte, colgo l’occasione al volo. Da
appassionato di musica e di alta fedeltà sono fermamente convinto che nessun lettore MP3,
qualunque esso sia, riuscirà mai a dare le soddisfazioni di un impianto, diciamo, “vecchio stile”, e
non sto parlando solo di resa sonora. Il fatto di avere dei dischi, di poterli scorrere con un dito in
cerca di quello da ascoltare, di spolverarli e metterli sul giradischi è una cosa unica. Va oltre
l’ascolto e la passione per la musica, è un qualcosa di rituale, estremamente personale ed
insostituibile. Credo che per un lettore il discorso possa essere simile, se non identico.
Non bisogna ignorare le nuove tecnologie e quello che di buono portano: cercare un
brano, e proprio quello, tra qualche centinaia o migliaia di album è un’impresa ardua. Per un
computer ci vanno meno di dieci secondi e il brano è pronto per essere riprodotto. Un’enorme
vantaggio, indubbiamente, che io stesso non voglio ignorare. Internet ancora una volta
contribuisce alla diffusione della musica (parlo dei canali legali) ed è davvero sbalorditivo il
catalogo attualmente presente in rete: con pochi click si trovano dischi dimenticati da chiunque, si
acquistano e si scaricano sul proprio computer per essere immediatamente riprodotti. Cercare il
disco originale è spesso impensabile, magari se ne trova una copia dall’altra parte del mondo ad
un prezzo molto maggiore dei 10€ per il download dalla rete. La cosa divertente è che si viene a
conoscenza del disco originale dall’altra parte del mondo grazie alla stessa rete che ti permette di
ascoltarlo nel giro di pochi minuti.
Come ho già detto nella parte conclusiva, uno dei problemi fondamentali del libro
elettronico è il prezzo, a parer mio troppo alto rispetto a quello che effettivamente si acquista.
Tornando al paragone con la musica, preferisco spendere 10€ e acquistare il CD, piuttosto che
spendere la stessa somma per avere dei file. Per misera che sia, ci sarà sempre una scatola, un
supporto, una copertina o magari un libretto da sfogliare. Il mio sogno qual è? Semplice: averli
tutti e due ad un prezzo giusto.
Ritengo che nei prossimi anni si andrà verso una divisione sempre più marcata tra la
recentemente acclamata musica liquida e gli amanti del vinile, divisione che porterà
all’estinzione del CD e di tutti i supporti ottici che contengono musica digitale. Oggi nessuno si
sognerebbe di comprare un album su vinile e di comprare lo stesso album in formato digitale,
perché? Perché spenderebbe esattamente il doppio!
Sarebbe unico poter comprare il mitico disco nero e, con un piccolo sovrapprezzo,
ottenere un codice per il download legale dello stesso album. Prima di tutto sarebbe felice
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l’appassionato, maggiormente invogliato ad acquistare, e alle case discografiche non costerebbe
nulla in più della semplice versione vinilica o digitale, dato che entrambi i sistemi sarebbero
comunque operativi. Un piccolo guadagno in più per i discografici, un enorme soddisfazione per
il collezionista.
Credo che per i libri possa essere fatto lo stesso discorso: penso sia frustrante per
chiunque pensare di non poter continuare la lettura del proprio libro solo perché è un volume da
1500 pagine, pesa ed é scomodo da trasportare. Allo stesso modo può essere frustrante non avere
un libro da sfogliare a casa, comodamente seduti sul divano, perché quel titolo è stato acquistato
in formato elettronico.
Gli scenari possibili sono moltissimi e contrapposti tra loro, suscitano polemiche,
preoccupazioni, interesse e stupore, ma ancora nessuno sa con certezza quale sarà il futuro per i
libri. Io credo che sarà molto dura sradicare in poco tempo una tradizione solida come la lettura,
intesa in formato cartaceo. Sono assolutamente d’accordo con il Dottor Este quando dice che la
fase più critica è la sostituzione di qualcosa a cui si è abituati: ci sarà sempre qualcuno che
rimarrà deluso.
Facendo in un certo senso parte di una nicchia, mi auguro che tutti gli appassionati lettori,
audiofili e fotografi possano continuare a leggere i loro libri, ascoltare dischi e scattare fotografie
con la tecnologia, nuova o vecchia che sia, che più preferiscono e soprattutto che sia possibile per
chiunque concentrarsi sul contenuto senza distrazioni causate dal mezzo o dalla situazione.
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Bibliografia:
• www.gutenberg.org – Progetto Gutenberg
• www.liberliber.it – Progetto Manunzio
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• www.copyright.gov - United States Copyright Office
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• www.parc.com – Palo Alto Research Center, a Xerox company
• www.eink.com – Electronic Paper Display
• www.bbc.co.uk – British Broadcasting Corporation
• Vincenzo Gambetta - Lo storage e la conservazione delle informazioni digitali nel medio-
lungo periodo, Omat360°, 2007
• www.lastampa.it
• www.lafeltrinelli.it
• www.fnac.it