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Alcune malattie PARTE QUARTA 125 4 PARTE QUARTA Alimentazione, integratori e prodotti erboristici nella prevenzione e nella cura di alcune malattie

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Alcune malattiePARTEQUARTA125

4PARTE QUARTA

Alimentazione, integratori eprodotti erboristici nella prevenzione

e nella cura di alcune malattie

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Alcune malattieMalattie dell’apparato respiratorio

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Un'alimentazione completa, varia ed equilibrata è di grande importanza per ridurre ilrischio e l'evoluzione sfavorevole di molte malattie.Gli integratori alimentari possono contribuire al raggiungimento di questo scopo,apportando sostanze nutrienti nei soggetti a rischio di carenza e nei soggetti conmanifestazioni iniziali di carenza (se questa è grave occorre l'intervento medico-farmacologico), ed apportando sostanze non nutrienti ma biologicamente attive, utiliper la conservazione ed il miglioramento della salute.L'uso delle sostanze naturali, ed in particolare delle "erbe", a scopo terapeutico èfondato su una radicata tradizione, e l'efficacia di alcuni di esse è dimostrata anchescientificamente, ma per molte la ricerca scientifica non ha dimostrato in modoconvincente le proprietà vantate nella medicina popolare, anche perché nei vari studisono state prese in considerazione differenti preparazioni della pianta. In questo capitolo vengono fornite le informazioni essenziali riguardo all'alimentazioneed all'impiego di sostanze naturali in alcune malattie, affinché al lettore siano benchiare le loro potenzialità e le linee di massima per la loro applicazione.Infine, raccomandiamo vivamente di considerare attentamente i seguenti concetti:• Occorre evitare i pregiudizi ideologici (miti e tabù) e le limitazioni culturali, che non

consentono la scelta del farmaco più adatto, sia esso sintetico o naturale, per ilsingolo soggetto.

• Occorre evitare un indebito e spesso pericoloso ricorso all'autocura, che richiedeinformazioni più ampie e dettagliate, specialmente per quanto riguarda l'impiego deiprodotti naturali a scopo medicinale, di quelle riferite in questo capitolo: le nozioni inesso contenute non sono utilizzabili a scopo di prescrizione.

• Usare con prudenza i rimedi naturali, e solo per malattie e disturbi non gravi e nonprolungati.

Malattie dell'apparato respiratorio

Attualmente disponiamo di potenti ed efficaci farmaci per le malattie dell'apparatorespiratorio, ma ciò non esclude, in certi casi, l'impiego dei farmaci naturali, che, graziealla loro complessa costituzione chimica, hanno spesso il pregio e la caratteristica diagire farmacologicamente su differenti alterazioni alla base di una malattia, adesempio l'Echinacea è antiinfiammatoria, antivirale ed immunostimolante, la Liquiriziaha azione antiinfiammatoria, emolliente e sedativa della tosse.Una particolare importanza hanno, nelle malattie respiratorie:• L'infiammazione (laringiti, tracheiti, bronchiti, asma bronchiale, ecc.)

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Alcune malattieFaringo-tonsilliti recidivanti e croniche

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Faringo-tonsilliti recidivanti e croniche

Tra i vari interventi (protezione dagli inquinanti atmosferici, astensione dal fumo,crenoterapia, ecc.), è da prendere in considerazione la terapia di fondo, basata sugliimmunostimolanti, tra i quali l'Echinacea, l'Astragalo, l'Uncaria la Pappa reale, laPropoli, l'Eleuterococco, il Ginseng, la Curcuma, la Rodiola, ecc., e sulle erbe ad azioneantiinfiammatoria, quali la Malva ed il Gambo di ananas, prima di ricorrere allatonsillectomia, che deve essere eseguita solo se veramente necessaria.

Influenza, raffreddore

Giova ricordare che un'adeguata alimentazione ed eventualmente l'impiego diintegratori contribuiscono al miglioramento delle capacità di difesa dell'organismodalle malattie infettive.I nutrienti che maggiormente favoriscono le difese anti-infettive dell'organismo (gliaminoacidi essenziali, le vitamine A, C, E, B6, B12 e l'acido folico, lo zinco, il rame, il ferro edil selenio) sono sufficientemente apportati da una alimentazione varia e bilanciata, ricca diverdura e di frutta di stagione e di vario colore, e con adeguata presenza di carne, pesce,uova, latte e derivati, olio di oliva extravergine, legumi, frutta secca (alto contenuto di zinco).Gli integratori multivitaminici e multiminerali sono indicati nei casi in cui vi sono deficito rischio di deficit nutrizionali, e possono essere utili per aumentare la resistenza alleinfezioni anche nei soggetti che non sono in queste condizioni di rischio e di deficit, mache sono particolarmente esposti al rischio di infezioni, ad esempio gli anziani, isoggetti con malattie dell'apparato respiratorio, i diabetici ed i soggetti molto espostiagli inquinanti atmosferici, in corso di epidemia di influenza.Nella prevenzione e cura delle malattie virali a carico della prime vie respiratorie, inparticolare il raffreddore e l'influenza, per aumentare la resistenza all'infezione(soprattutto potenziando le difese immunitarie ed antiossidanti), oltre agli integratorimultivitaminici e multiminerali, sono usate varie sostanze naturali, da sole o inopportune associazioni:• Propoli (V. pag. 224). Nelle infiammazioni delle alte vie respiratorie sono

raccomandabili, insieme alle compresse ed all'estratto acquoso, gli aerosol, i vapori ele frizioni di estratti oleosi o di pomate a base di propoli.

• Echinacea (soluzione idroalcolica della radice, estratto secco, olio essenziale).

Fitoterapici e prodotti erboristici con azione prevalentemente antiinfiammatoria:Malva, Ribes, Gambo di ananas, Uncaria, Piantaggine, ecc. Nella raucedine (sintomodella laringite) sono utili l'Erisimo, l'Altea, la Malva, lo sciroppo di More e la Piantaggine.

• L'allergia: le reazioni di ipersensibilità si sviluppano nei soggetti predisposti (atopici)sensibilizzati e possono interessare la cute, l'apparato respiratorio (allergia a pollini,polveri, peli, piume, alimenti, ecc.) e l'apparato digerente.Fitoterapici e prodotti erboristici ad azione antiallergica che possono essere utili nellemalattie allergiche dell'apparato respiratorio (rinite allergica, asma bronchialeallergico, ecc.): Ginkgo, Liquirizia, Ribes nero, Elicriso, Farfaraccio, ecc.

• Lo spasmo della muscolatura liscia dei piccoli bronchi (asma bronchiale, bronchiti conbroncospasmo, ecc.).Fitoterapici e prodotti erboristici con azione broncodilatatrice: Grindelia, Drosera,Adatoda, Issopo, ecc.

• La tosse. E' presente in varie condizioni, di natura respiratoria (infiammazioni acute ecroniche delle vie respiratorie: rino-sinusiti, laringiti, tracheiti, bronchiti, asma, reflussogastro-esofageo, ecc.) e non respiratoria, ad esempio nella congestione polmonare enell'aneurisma dell'aorta toracica.Se la tosse è secca, disturbante, possono essere utili la Grindelia, la Malva, l'Altea, laPiantaggine; gli oli essenziali di Timo, Eucalipto, Mirto, Menta e Pino, la Grindelia el'Origano sono espettoranti, cioè favoriscono la produzione di muco.

• L'ipersecrezione di muco caratterizza molte malattie delle vie aeree, in particolare labronchite. Imucolitici e gli idratanti agiscono direttamente, come fluidificanti del muco(Elicriso, Enula, Marrubio, Edera, Liquirizia, Primula, Verbasco, Finocchio, ecc.), mentrei mucomodificatori (Pino, Eucalipto, Olio essenziale di Niaouli, Balsamo del Perù,Lavanda, Menta, ecc.) modificano la produzione del muco.

• Il danno ossidativo: ad esso è attualmente riconosciuto un importanteruolo nella bronchite cronica e nell'enfisema. In queste patologie, incui sono raccomandati certi farmaci, quali la N-acetilcisteina e lacarbocisteina, che oltre ad essere mucolitici sono dotati anche diazione antiossidante, è razionale il largo impiego degli alimenti edegli integratori ad elevato contenuto di sostanze antiossidanti.

Spesso i prodotti vegetali vengono usati in associazioni, adesempio Primula, Pino e Timo, Oli essenziali di eucalipto, Timo,Pino, Edera, Mirto e Menta nella tosse con catarro, Oliessenziali di pino e di timo nell'asma.Giova ricordare che l'effetto terapeutico (oppure tossico) delle piantemedicinali dipende dalla dose, dalle associazioni e dal tipo dellapreparazione (infuso, decotto, olio, tintura madre, estratto, ecc.), adesempio l'infuso di Issopo non implica rischi di tossicità, quali si hannocon l'olio essenziale, ed i moderni estratti di Farfaraccio noncontengono sostanze epatotossiche.

Alcune malattieMalattie dell’apparato respiratorio

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Alcune malattieAterosclerosi

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protegge le arterie).Il colesterolo presente nel sangue (colesterolo totale, LDL+HDL) deriva in parte daglialimenti (V. pag. 23) ed in parte maggiore viene prodotto nell'organismo. Il colesterolosvolge importanti funzioni biologiche, perciò, se viene introdotto in scarsa quantità conl'alimentazione, l'organismo cerca di mantenerne un certo contenuto nelle cellule chene necessitano sintetizzandolo da altre sostanze, soprattutto nel fegato, e la sintesi ètanto più elevata quanto più è ridotto l'apporto alimentare di colesterolo.L'ipercolesterolemia LDL (aumento, dannoso, del livello di colesterolo LDL nel sangue)dipende da fattori genetici e da una alimentazione abitualmente troppo ricca incolesterolo ed in acidi grassi saturi e "trans" (V. pag. 24).Nei soggetti adulti sani, senza altri fattori di rischio cardiovascolare (fumo, diabete,ecc.), i livelli desiderabili del colesterolo LDL sono inferiori a 130 mg/dl, ma nei soggetti che hanno avuto un infarto o un ictus o che hanno anche altri fattori di rischio èopportuno che il colesterolo LDL sia inferiore a 100 mg/dl ed intorno a 70 mg/dl neipazienti in cui il carico di rischio cardiovascolare è molto elevato, a causa dellaconcomitanza di molti ed importanti fattori di rischio.Ipocolesterolemia HDL: i livelli desiderabili del colesterolo HDL sono superiori a 40 mg/dlnel maschio ed a 45 mg/dl nella femmina, a 50 mg/dl in presenza di altri fattori di rischio.Ipertrigliceridemia: l'aumento del livello dei trigliceridi nel sangue (negli adulti è ottimaleche siano inferiori a 170 mg/dl) ha, rispetto all'ipercolesterolemia LDL, una minore, manon trascurabile, importanza per lo sviluppo e la progressione dell'aterosclerosi.

Alimentazione per la prevenzione e la cura dell'ipercolesterolemia totale e LDLLa prima raccomandazione per la prevenzione dell'aterosclerosi e per rallentarne ildecorso è quella di evitare che con l'alimentazione vengano apportate eccessivequantità di acidi grassi saturi e di colesterolo.Le caratteristiche della dieta antiaterogena, sono:• Limitazione dei cibi ad alto contenuto di acidi grassi saturi e trans: sughi e condimenti

grassi, carni grasse e parti grasse della carne, pesci grassi (esclusi quelli ad altocontenuto in acidi grassi omega-3), formaggi grassi, salumi grassi, latte e yogurtintero, panna, burro, lardo, strutto, margarina solida, maionese, fritti, cervello,frattaglie, anatra, oca, dolci confezionati con burro, olio di palma, panna e creme, ecc.

• Limitazione dell'uso della carne bovina, selezione delle parti magre.• Preferenza per le carni di pollame e di coniglio, la carne magra di manzo o di vitellone,

la bresaola, le parti magre del prosciutto, il pesce di vario tipo.• Preferenza per i formaggi meno grassi e le margarine molli.• Moderazione per i dolci e per le bevande con zuccheri.• Moderazione con il sale ed i cibi ricchi di sale.• Uova: 2-3 alla settimana.• Condire con olio di oliva extravergine, senza esagerare (calorie!).• Alimentazione ricca di frutta, di verdure e di legumi, in particolare la soia ed i suoi derivati.• Pesci di vario tipo, anche quelli grassi ad alto contenuto in acidi grassi omega-3.

• Rosa canina.• Acerola.• Sambuco.• Astragalo.• Curcuma.• Ginseng.• Resveratrolo (presente negli estratti dell'erba Polygonum cuspidatum).• Vitamina C: efficacia dubbia, contestata dopo un'iniziale entusiasmo, ma utilmente

supplementata nei fumatori, che ne hanno un maggiore fabbisogno.• Alga spirulina.• Papaya.• Pappa reale.• Polline.• Sambuco.• Una bevanda particolarmente raccomandata è il tè verde, da bere (2-3 tazze al giorno)

senza latte, senza limone e senza zucchero.Giova sottolineare che l'uso di queste sostanze, la cui efficacia preventiva non è accertata,non esime dall'osservanza delle raccomandazioni igieniche e soprattutto dalla vaccinazioneanti-influenzale. Buoni i risultati, nella prevenzione e nella cura, del medicinale omeopaticoimmunostimolante Oscillococcinum.

Aterosclerosi

L'aterosclerosi è caratterizzata dalla presenza delle placche ateromatose, ricche di grassied in particolare di colesterolo, nella parete delle arterie.E' una malattia grave, in quanto responsabile di gravi eventi vascolari, quali l'infarto delmiocardio, l'ictus cerebrale e l'arteriopatia periferica, che si verificano anche dopo moltianni dalla comparsa delle prime lesioni arteriose (la placca aterosclerotica incomincia aformarsi intorno ai 20 anni e poi evolve lentamente).Le cause (corrispondenti ai fattori di rischio, FR, di aterosclerosi) sono molteplici ed in variomodo intrecciate, e tra queste hanno una indubbia importanza il diabete mellito, il fumo,l'ipertensione arteriosa, l'ereditarietà, l'obesità di tipo addominale, la sedentarietà esoprattutto l'alterazione quantitativa e qualitativa dei grassi contenuti nel sangue.Tra le alterazioni dei grassi contenuti nel sangue una particolare importanza spettaall'aumento del colesterolo LDL (il colesterolo"cattivo", che penetra, alterandola, nellaparte arteriosa) ed alla diminuzione del colesterolo HDL (il colesterolo "buono", che

Alcune malattieAterosclerosi

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e la situazione di rischio (basso rischio) non è tale da richiedere uno specifico interventofarmacologico, è indicato il ricorso agli integratori, che agiscono con differentimeccanismi d'azione:• Antiossidanti

L'eccesso di radicali liberi (V. pag. 87) interviene nella formazione e nell'accrescimentodella placca aterosclerotica, per cui è raccomandata, per la prevenzione primaria esecondaria della malattia, l'assunzione di quantità adeguate di antiossidanti con gliintegratori (Olio di germe di grano, Papaya fermentata, Tè verde, ecc.) se l'apporto diessi con l'alimentazione non è sufficiente.Dalle più recenti ricerche risulta che è importante la dose: attualmente è contestatal'azione protettiva delle alte dosi di vitamina E e di betacarotene, che possono anziessere dannose, ma le dosi moderate, quali sono contenute nei comuni integratori abase di vitamine e di minerali, consentono un'azione anti-aterogena senza i rischi disovradosaggio.• Fitosteroli.• Fitoestrogeni.• Lecitina di soia.• Olio di germe di grano.• Pappa reale.• Tè verde.• Ginkgo biloba.• Policosanoli, estratti dal riso, riducono il colesterolo totale e LDL ed aumentano il

colesterolo HDL, sono vantaggiosamente associati agli omega-3.• Olio di pesce: gli acidi grassi insaturi omega-3 sono meno efficaci degli acidi grassi

omega-6 sulla colesterolemia totale e LDL, ma più efficaci sulla trigliceridemia.• Acido gamma-linolenico: deriva, per trasformazione enzimatica, dall'acido linoleico

(omega-6); è contenuto in buona quantità nell'olio di enotera (Oenothera biennis,Primula serale).

• Tarassaco.• Garcinia.• Glucomannano.

Integratori per ridurre l'ipertrigliceridemia• Olio di pesce.• Inulina.• Avena.• Gomma di guar.• Gugul.

ConclusioniLa riduzione del rischio cardiovascolare è utile a tutte le età (per ridurre il rischio non èmai troppo tardi), ma è auspicabile che la prevenzione inizi sin dalla giovane età,specialmente nei giovani a rischio (appartenenza a famiglie con una significativa

Alcune malattieAterosclerosi

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• Evitare l'aumento di peso oltre il peso ideale, con qualche moderata indulgenza per glianziani.

• Vino, se gradito, in piccola quantità.Tuttavia si osserva che con un'alimentazione povera di colesterolo si ottiene solamenteuna modesta, ma non trascurabile, riduzione della colesterolemia, poiché-come si èdetto- il colesterolo viene in gran parte sintetizzato nell'organismo: vi sono dei soggettiche, per particolari caratteristiche genetiche, mantengono un basso livello di colesterolonel sangue qualunque sia la dieta abituale e soggetti nei quali il livello aumenta anchese introducono solo limitate quantità di colesterolo e di acidi grassi saturi.

In pratica, per la prevenzione (primaria) dell'aterosclerosi nei soggetti esenti dallemanifestazioni cliniche della malattia e dai suoi fattori di rischio, è adeguata e sufficientel'alimentazione sana, basata sulla dieta mediterranea (V. pag. 67), per il suo scarsocontenuto di acidi grassi saturi, di colesterolo e di glicidi semplici, per l'abbondanteapporto di glicidi complessi (aumentano il colesterolo HDL e non provocano bruschiaumenti della glicemia e della secrezione insulinica) con la pasta, il pane, ecc., di acidooleico con l'olio extravergine di oliva, di antiossidanti con la frutta, la verdura ed il vino, diomega-3 con il pesce, di moderate quantità di alcol con il vino, ecc. Nei soggetti a basso rischio (lieve ipercolesterolemia totale e LDL ed assenza di altri fattoridi rischio cardiovascolare, soggetti con colesterolemia normale, ma con altri nonimportanti fattori di rischio) si raccomanda, nell'ambito della dieta sana, l'apporto deglialimenti accreditati di azione ipocolesterolemizzante, quali gli oli di semi (miscelabili conl'olio di oliva), la soia ed i suoi derivati, il lupino, l'orzo, l'aglio (bulbi freschi schiacciati), lacipolla, il topinambur, le melanzane, il carciofo, la curcuma, le verdure a foglia verde scuro,lo yogurt magro ed i vegetali ricchi di fibra solubile, in particolare la crusca d'avena. Inquesti soggetti è raccomandabile anche l'impiego degli integratori ipocolesterolemizzantied antiaterogeni, V. in seguito.Nei soggetti ad alto rischio (soggetti che sono stati colpiti da infarto del miocardio o daictus cerebrale o con arteriopatia aterosclerotica, soggetti con fattori di rischio importanti,in particolare un'elevata ipercolesterolemia, e/o multipli) e nei soggetti con basso caricodi rischio ma resistenti alla dieta, è indispensabile, oltre alla scrupolosa osservanza delladieta, l'assunzione dei farmaci.Alimenti che aumentano il Colesterolo HDL sono l'alcol in modica quantità (specialmentecome vino), l'olio di oliva extravergine, la soia ed i suoi derivati e gli alimenti ad elevatocontenuto di glicidi complessi.

Alimentazione per la prevenzione e la cura dell'ipertrigliceridemiaL'alimentazione è basata sulla riduzione del sovrappeso, sulla restrizione degli alcolici,sulla riduzione dei glicidi semplici ed in particolare del fruttosio (esclusione di dolci,frutta molto dolce quali cachi, fichi, uva, banane, e delle bevande dolci), sulla generosaassunzione di alimenti ricchi di acidi grassi poliinsaturi omega-3, e di verdura e legumi.Integratori per ridurre la colesterolemia e combattere l'aterosclerosi.Se, come spesso accade, l'alimentazione anti-aterogena non è possibile o non è efficace,

Alcune malattieAterosclerosi

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Alcune malattieInsufficenza venosa cronica

PARTEQUARTA135

cardiovascolare, possono essere sufficienti le modificazioni dello stile di vita: evitare lostress, dormire un sufficiente numero di ore, regolare e moderata attività fisica,riduzione dell'eccesso di peso, adeguata alimentazione (V. sopra) supplementata conintegratori a base di Aglio, Biancospino ed Olivo. Negli obesi ipertesi può essere indicatoil Chitosano. I diuretici sono farmaci molto utili per la cura dell'ipertensione: in alternativaai farmaci sintetici si possono impiegare le erbe diuretiche: Ortosifon, Pilosella, Aglio,Cipolla, Urtica (foglie), Tarassaco (foglie), Finocchio, Betulla, Gramigna, ecc.Per ridurre l'ansia, spesso collegata con l'ipertensione, V. pag. 159.Per valori pressori più elevati (ipertensione) e se sono presenti anche altri fattori dirischio cardiovascolare (ipercolesterolemia, diabete di tipo 2, obesità di tipoaddominale, fumo, ecc.) sono necessari i farmaci ipotensivi, senza trascurare la dieta elo stile di vita.Gli ipertesi devono evitare il Ginseng, la Liquirizia, il Tribulus e lo Zenzero.

Insufficienza venosa cronica

L'insufficienza venosa è l'alterazione del flusso sanguigno nelle vene caratterizzata dastasi (ristagno) di sangue nelle vene e si accompagna ad un certo punto alla formazionedi varici venose.Inizialmente i sintomi consistono in sensazioni di peso, formicolio, bruciore alle gambe,specialmente in ambiente caldo, poi si manifestano edema (gonfiore) alle caviglie ecompaiono varicosità, pigmentazione cutanea, ecc.Della complessa ed individualizzata terapia fa parte la terapia farmacologica,finalizzata ad aumentare il tono delle vene ed a ridurre la fragilità e la permeabilitàdelle piccole vene e dei capillari. Questa terapia, utile specialmente nelle fasi inzialidella malattia, comprende anche vari prodotti vegetali che rinforzano la parete dellevene e dei capillari:

• Centella.• Ippocastano.• Mirtillo.• Estratto di semi di Vite rossa.• Amamelide.• Melitoto.• Crisantemo americano (particolarmente utile per la fragilità capillare).

incidenza di gravi malattie cardiovascolari, diabete, obesità ditipo addominale, ipertensione arteriosa, fumo, sedentarietà, ecc.).

La riduzione della colesterolemia LDL è sempre vantaggiosa, anche senon è eccessivamente elevata (lower is better: quanto più è basso ilcolesterolo LDL, tanto minoreè il rischio cardiovascolare), ma non esiste

un livello preciso di sicurezza del colesterolo LDL al di sotto del quale si evita ilrischio di aterosclerosi, e si può essere a rischio anche con livelli di colesterolo LDL non

particolarmente elevati se vi sono altri importanti fattori di rischio: quello che conta è ilcarico globale di rischio cardiovascolare.Quanto più è elevato il rischio cardiovascolare globale, tanto più è doveroso ed incisivol'intervento preventivo:• Per la prevenzione primaria (soggetti sani) è sufficiente la dieta di tipo mediterraneo.• Nei soggetti a basso rischio è indicato affiancare alla dieta mediterraneagli integratori

ad azione ipocolesterolemizzante ed antiaterogena.• Nei soggetti ad alto rischio (precedenti di infarto, ictus cerebrale, ecc., presenza di fattori

di rischio importanti, in particolare elevati valori di colesterolemia, e multipli) e neisoggetti a basso rischio resistenti alla cura dietetica, ad una dieta più restrittiva deveessere affiancato l'intervento farmacologico (farmaci ad azione ipocolesterolemizzante,ipotrigliceridemizzante, antiaggregante piastrinico, ecc.).

L'assunzione degli integratori e dei farmaci anti-aterogeni non esime da uno stile di vitasano: evitare il sovrappeso e l'obesità, praticare la dieta anti-aterogena ed un'adeguataattività fisica, rinunciare al fumo, ecc.

Ipertensione arteriosa

L'ipertensione arteriosa è causa diretta o indiretta di varie malattie, quali insufficienzacardiaca, alterazioni della retina, dei reni, malattie vascolari del cervello e delle coronarie.Nei soggetti predisposti (per ereditarietà, obesità, esposizione abituale ad elevatostress, fumo, eccessiva assunzione abituale di alcol, ecc.) e nei soggetti ammalati sonoconsigliate le seguenti regole alimentari:• Evitare l'eccesso di peso.• Parco uso del sale, ed eventuale uso degli integratori sostitutivi, V. pag. 93.• Limitare l' uso di carni e formaggi grassi (V. pag. 131).• Buon apporto di vegetali ed in particolare di quelli più ricchi di potassio (patate, carciofi,

banane, melone, ecc.).Nei predisposti e nell'ipertensione normale-alta (pressione sistolica 130-139 mm Hge/o pressione diastolica 85-89 mm Hg) se non vi sono altri fattori di rischio

Alcune malattieIpertensione alteriosa

PARTEQUARTA 134

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Alcune malattieOsteoporosi

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Osteoporosi

Questa frequente malattia cronica e progressiva delle ossa è caratterizzata dallariduzione della massa ossea (quantità di sostanza ossea per unità di volume dell'osso)e dall'alterazione della struttura ossea: l'osso osteoporotico è fragile, rarefatto, soggettoa fratture anche per minimi traumi o addirittura spontanee, specialmente dellevertebre, del collo del femore e dell'avambraccio.Le principali forme di osteoporosi sono quella post-menopausale e quella senile; la malattia puòessere dovuta anche a varie malattie ed all'uso di certi farmaci, V. in seguito Fattori di rischio.L'osteoporosi dell'età senile è dovuta alla lenta riduzione della massa ossea normalmenteimplicata dall'età senile (osteopenia) accentuata dai vari fattori di rischio, in particolare da unoscarso apporto di calcio e di vitamina D, dalla sedentarietà e dalla scarsa esposizione alla lucesolare. L'osteoporosi della post-menopausa (la menopausa inizia dall'ultimo flussomestruale) è in relazione alla brusca riduzione degli ormoni estrogeni (ormoni prodottidall'ovaio in età feconda), alla quale si aggiungono gli effetti dell'età sull'osso edeventualmente quellidei fattori di rischio.

Principali fattori di rischio di osteoporosiSesso femmimile (picco di massa ossea più basso rispetto ai maschi, volume scheletricoinferiore). Gli uomini sono meno frequentemente ammalati di osteoporosi (la frequenzadella malattia negli uomini è di circa la metà rispetto alle donne).Post-menopausa, menopausa precoce, menopausa chirurgica.Età avanzata.Scarsa assunzione di calcio con il latte ed i latticini.Eccessiva introduzione di proteine.Dieta vegetariana stretta "crudista".Carenza di vitamina D, per scarsa esposizione al sole e per scarsa assunzione con gli alimenti.Familiarità (il fattore genetico è il principale determinante del picco di massa ossea).Sedentarietà, immobilizzazione prolungata.Fumo.Eccessivo consumo di alcolici e di caffè.Eccessivo consumo di sale e di cibi salati.Eccessiva magrezza (anoressia, dimagrimento volontario).Cura prolungata con certi farmaci quali i corticosteroidi, l'eparina, la tiroxina e gliantiepilettici.Certe malattie: insufficienza renale cronica, malassorbimento intestinale,ipertiroidismo, diabete, malattie della tiroide, artrite reumatoide, tumori, ecc..Nelle donne di più di 65 anni e nei soggetti a rischio si verificano le condizioni delloscheletro (massa ossea) mediante la misurazione della densità ossea (densitometria ossea).Il calcio e la vitamina D sono i nutrienti fondamentali per la salute delle ossa, ed anche

Cellulite (liposclerosi)

E' una frequente malattia (non è un banale inestetismo) che colpisce moltisime donne,praticamente ad ogni età, raramente gli uomini.Si tratta di un processo complesso in relazione a disturbi metabolici (in cuiverosimilmente interviene un eccesso di radicali liberi) e circolatori locali della pelle edel sottostante tessuto adiposo di determinate regioni corporee (in particolare iglutei, le cosce, ecc.).Fattori predisponenti sono l'ereditarietà, la sedentarietà, le cattive abitudini alimentari,l'obesità (ma la cellulite può manifestarsi anche nei soggetti normo-sottopeso), la stasivenosa e linfatica, gli squilibri ormonali, l'uso dei contraccettivi orali, lo stress, ecc.La cellulite assume, nei vari stadi evolutivi, aspetti differenti, dalla cute "a buccia diarancia" della fase iniziale alla pelle "a materasso" ed infine alla fase cicatriziale, in cuila pelle è grigiastra, dolente ed alla palpazione si evidenziano dei grossi noduli.Esistono molti tipi di trattamento locale (creme cosmetiche, massaggio, mesoterapia,elettrolipolisi, ozonoterapia, linfodrenaggio, elettrostimolazione, ecc.), ma nessuno diquesti trattamenti può essere, da solo, assolutamente e definitivamente risolutivo:occorre un trattamento individualizzato ed articolato. In questo trattamento sonocompresi, oltre ai trattamenti locali, la cura degli squilibri ormonali, un'alimentazioneadatta (V. pag. 53), l'uso di indumenti non troppo aderenti e di scarpe comode, l'attivitàfisica e l'uso di alcuni rimedi di origine vegetale.Tra questi ultimi sono utili, specialmente nelle fasi iniziali, per rallentare l'evoluzionedella malattia, l'Achillea, il Gambo di ananas, la Centella ed il Fucus, mentre l'Echinaceaè particolarmente indicata nelle fasi più evolute.Tra i tanti prodotti per uso esterno, ricordiamo l'Alga marina in infusione direttamentenell'acqua del bagno e le creme cosmetiche a base di Centella, Tè verde, Fucus, Vitis vinifera, ecc.L'importante è che la cura individualizzata, sia proseguita con costanza.

Alcune malattieCellulite

PARTEQUARTA 136

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l'acido folico, il magnesio e la silice sarebbero utili per rinforzare le ossa.

• CalcioPer le funzioni e per le principali fonti del calcio, V. pag. 49. Per l'identificazione dei soggettia rischio di carenza e per le manifestazioni iniziali di carenza, V. pag. 84.

Apporto giornaliero di calcio consigliato

Sino a 6 mesi: 400 mgDa 6 a 12 mesi: 600 mgDa 1 a 6 anni: 800 mgDa 7 ai 10 anni: 1000 mgDa 11 a 17 anni: 1200 mgDa 18 a 29 anni: 1000 mgMaschi da 30 a 59 annie femmine da 30 a 49 anni: 800 mgMaschi di più di 60 annie femmine dopo la menopausain trattamento con gli estrogeni: 1000 mgFemmine dopo la menopausanon in trattamento con gli estrogeni: 1500 mgGravidanza: 1200 mgAllattamento: 1500 mg

• Vitamina DPer le funzioni e per le principali fonti di vitamina D, V. pag. 47.Per l'identificazione dei soggetti a rischio di carenza e per le manifestazioni iniziali dicarenza, V. pag. 82.

Apporto giornaliero di vitamina D consigliato (in microgrammi: 1 mcg=40 U.I.)

Neonato: 10-25Da 1 a 10 anni: 10Da 11 a 17 anni: 15Da 18 a 64 anni: 10Sopra i 65 anni e nei soggetticon fattori di rischio: 20Gravidanza ed allattamento: 10

La carenza di calcio e di vitamina D implica la riduzione del livello del calcio nel sangue eciò suscita l'aumento della produzione dell'ormone paratiroideo, il quale attiva le celluleche riassorbono il tessuto osseo per ricavarne il calcio necessario affinché il suo livello nelsangue non scenda al di sotto di certi valori (la calcemia è normalmente compresa tra 9 e10, 7 mg/dl), ma al prezzo di impoverire il contenuto minerale dell'osso.Finchè l'insufficienza di calcio e di vitamina D è poco severa il danno osseo che ne

Alcune malattieOsteoporosi

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consegue si limita all'osteoporosi, ma se è più grave e protratta si giunge a danni osseiancora più importanti (rachitismo nel bambino, osteomalacia nell'adulto).

Prevenzione dell'osteoporosiLe condizioni in cui è essenziale la prevenzione sono l'età evolutiva, la presenza di fattoridi rischio non eliminabili e l'età avanzata.La prevenzione è basata sulla abituale assunzione, con l'alimentazione ed eventualmentecon i supplementi, di adeguate quantità di calcio e di vitamina D (per la quale è peraltropiù importante l'esposizione al sole), su una regolare attività fisica e sull'eliminazione deifattori di rischio modificabili (non modificabile è la predisposizione su base genetica).La prevenzione deve iniziare sino dall'età evolutiva, poichè lo scheletro si sviluppa soprattuttodurante l'adolescenza: il picco di massa ossea, che corrisponde al livello più elevato di contenutominerale delle ossa, viene raggiunto verso i 20-30 anni: raggiungere una buona crescita ossea èfondamentale per la prevenzione dell'osteoporosi, specialmente nelle femmine.Nei giovani i più frequenti fattori che compromettono una buona mineralizzazione osseasono un'alimentazione troppo povera di calcio (scarsa assunzione di latte o di yogurt,interi o parzialmente scremati e di formaggi, che oltre al calcio contengono proteine,vitamine ed acidi grassi essenziali, utili durante l'accrescimento), le diete dimagrantisbilanciate, il fumo e la sedentarietà.Nell'anziano i più frequenti fattori di rischio, aggiuntivi all'effetto dell'età e dellamenopausa nelle donne, sono un insufficiente apporto di calcio e di vitamina D, lariluttanza ad esporsi al sole ed a praticare una regolare attività fisica.

• AlimentazionePer la prevenzione è prioritaria l'assunzione di quantità di calcio e di vitamina D sufficientia soddisfare il fabbisogno.Un adeguato apporto di calcio e di vitamina D è particolarmente importante durantel'accrescimento ed a partire dai 40-45 anni, quando la massa ossea incomincia a declinare,con una drastica accelerazione nelle donne nel periodo successivo alla menopausa. Per quanto riguarda il calcio, si osserva che gli apporti alimentari dipendono non solo dalcontenuto di calcio nei vari alimenti (ad esempio, 100 g di legumi secchi contengono circa150 mg di calcio, 100 g di frutta secca oleosa circa 200 mg, 250 g di latte e di yogurt interio parzialmente scremati e 50 g di stracchino contengono circa 300 mg, 100 g di mozzarellacirca 400 mg, 50 g di parmigiano e di grana circa 600 mg), ma anche dalla sua utilizzabilità,che dipende dalla natura dell'alimento (ad esempio l'utilizzabilità è più elevata per il calciocontenuto nel latte e nei suoi derivati che per quello contenuto nei formaggi fusi, che èmeno assorbito) e dal contesto dell'alimentazione, ad esempio un pasto ricco di fibrevegetali e la crusca riducono l'assorbimento del calcio dall'intestino.Molti anziani assumono scarse quantità di latte e derivati per il timore che essi provochinol'aumento della colesterolemia a causa del loro contenuto in grassi: è vero che il latte interocontiene molti grassi (in 200 ml di latte intero sono contenuti circa 7 g di grassi, di cui circala metà sono grassi saturi) e che lo yogurt e che molti formaggi contengono molti grassi,ma per ovviare a questo limite basta assumere il latte e lo yogurt parzialmente scremati e

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individuale di prevenzione comprende anche una regolare attività fisica e l'eliminazionedei fattori di rischio modificabili, nel contesto di uno stile di vita sano.

Osteoartrosi

L'osteoartrosi è una frequente malattia degenerativa ed infiammatoria a carico dellecartilagini articolari, che si ammalano sia per una loro intrinseca debolezza (artrosiprimaria) sia a causa di fattori lesivi esterni alla cartilagine (artrosi secondaria, in relazioneal sovraccarico ed all'usura implicate da alterazioni scheletriche, eccessive sollecitazionimeccaniche per attività professionali e sportive, ecc.), sia a causa di fattori lesivi agenti suuna cartilagine intrinsecamente poco resistente (artrosi mista, la più comune).Fattori di rischio sono l'età avanzata, l'ereditarietà, la sedentarietà, l'esposizione amicrotraumi a causa di particolari attività lavorative e sportive.

AlimentazioneOltre alla dieta per ridurre l’eventuale sovrappeso (V. pag. 147), si consiglia di praticareun regime prevalentemente a base di vegetali, comprendente gli alimenti contenentizolfo (asparagi, cipolle), mentre sarebbero da limitare quelli contenenti solanina(peperoni, melanzane, patate, pomodori).

Integratori e rimedi vegetaliAlcune sostanze (usate come farmaci e commercializzate anche come integratoridietetici), quali la Glucosamina solfato, il Condroitinsolfato e la Diacereina (derivata dalRabarbaro) sono impiegate a scopo preventivo nei soggetti a rischio e come terapia difondo nei malati. Sembrano promettenti gli estratti di avocado e di soia.La possibilità di migliorare la "qualità" delle cartilagini articolari è verosimilmentemaggiore quando la cartilagine non è ancora troppo compromessa, ma non bisognaaffidarsi solamente a queste sostanze, di non accertata efficacia, in quanto la possibilitàdi prevenire e di ridurre la progressione della malattia dipende specialmente dallariduzione del carico articolare (perdere peso, correggere precocemente la scoliosi, ecc.) eda una regolare attività fisica.Nelle fasi infiammatorie, dolorose, in alternativa o in integrazione ai farmaci di sintesi,si possono impiegare i prodotti naturali con attività antiinfiammatoria ed analgesica,quali l'Arpagofito (Artiglio del diavolo, l'Uncaria, l'estratto di corteccia di Salice bianco,l'Urtica, la Withania (Ginseng indiano), il Partenio.Queste sostanze possono essere utili anche nelle lombalgie, nelle cervicoalgie e nellacefalea muscolo-tensiva; localmente: massaggio con olio essenziale di rosmarino, ecc.,lozioni, unguenti e pomate a base di Capsico, Zenzero, Canfora, Ginepro, ecc.

quantità e qualità di formaggi con minore contenuto di grassi, ma che hanno ugualmenteun buon contenuto di calcio. Una pregevole fonte non calorica di calcio è rappresentatadalle acque ricche di calcio, tipo Sangemini (circa 300 mg/l).Per quanto riguarda la vitamina D, si osserva che per averne una sufficiente disponibilitàè particolarmente importante l'esposizione al sole (ma molte persone non amano o nonpossono esporsi), e che la vitamina è contenuta in elevata quantità in certi alimenti, adesempio un cucchiaio di olio di fegato di merluzzo contiene circa 1300 U.I. di vitamina,100 g di salmone e di sgombro circa 350 U.I., 80 g di tonno sott'olio circa 200 U.I.

• IntegratoriQuando, come frequentemente accade, l'apporto alimentare è insufficiente per lacopertura del fabbisogno, si provvede alla supplementazione con gli integratori a base dicalcio e di vitamina D, che sono sufficienti ed adeguati per la prevenzione, ma se vi sonosegni clinici e strumentali (densitometria) di malattia si impone la supplementazione adosi farmacologiche. E' importante che i supplementi di calcio e di vitamina D venganoassunti con regolarità, in modo costante.Il timore che una ricca assunzione di calcio possa favorire la formazione di calcoli renali dicalcio e di calcificazioni nelle arterie e nelle articolazioni, non è giustificato, ma convieneessere prudenti nei soggetti con calcoli di calcio ed elevata eliminazione renale di calcio.Anche la vitamina D va usata con prudenza, senza eccedere: il sovradosaggio puòprovocare l'aumento del calcio nel sangue (nausea, sonnolenza, diarrea, ecc.).Nelle donne in postmenopausa particolarmente a rischio di osteoporosi è raccomandatala supplementazione con gli isoflavoni della soia, utili anche per alleviare alcuni disturbidella sindrome climaterica e per la prevenzione cardiovascolare, V. pag. 101.Sostanze naturali utili per la mineralizzazione delle ossa, sono l'Equiseto (Codacavallina), l'Urtica, l'Inulina e l'Alga marina (Fucus).

ConclusioniOccorre sfatare l'idea che l'osteoporosi sia un inevitabile corollario dell'età avanzata, nonprevenibile e non curabile. Le cause dell'osteoporosi sono numerose e tra queste ècertamente importante il deficit di calcio e di vitamina D.Per la prevenzione dell'osteoporosi è importante un adeguato apporto alimentare di calcioe di vitamina D specialmente nell'età evolutiva, nell'anziano, nelle donne dopo lamenopausa ed in presenza di fattori di rischio non eliminabili.Anche nella cura dell'osteoporosi, insieme ai farmaci (raloxifene, bifosfonati, terapiaormonale sostitutiva in post-menopausa, ecc.) ed all'attività fisica regolare èindispensabile un buon apporto di calcio e di vitamina D con l'alimentazione ed isupplementi, sotto forma di integratori o di farmaci.Se, come spesso accade, l'apporto alimentare di calcio e di vitamina D e l'esposizione alsole, non sono sufficienti, per la prevenzione della malattia sono adeguati gli integratori egli alimenti arricchiti, ma per la malattia in atto, oltre ai farmaci antiosteoporotici siassumono calcio e vitamina D a dosi farmacologiche.La malattia non dipende esclusivamente dal deficit di calcio e di vitamina D: la strategia

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sgombri, insaccati e crostacei.• Copiosa assunzione di acqua (preferibilmente oligo-minerale e bicarbonato-alcalina).

Nella gotta acuta attualmente si impiegano i farmaci antiinfiammatori non steroidei(la colchicina è poco usata, ma è efficace l'associazione colchicina-indometacina), edanche i prodotti naturali ad azione antiinfiammatoria-analgesica (Olmaria,Arpagofito, Salice, ecc.).

Per il trattamento di fondo dell'iperuricemia attualmente è molto impiegato, comeipouricemizzante, l'allopurinolo (farmaco sintetico che riduce la produzione di acidourico), ma merita di essere ricordata l'azione ipouricemizzante ed antiinfiammatoria dialcuni prodotti vegetali quali la Betulla, il Frassino, l’U ed il Pioppo (infuso di foglie).

Obesità

Cosa è l'obesità?L'obesità è la malattia cronica caratterizzata dall'aumento esagerato del grasso corporeodovuto alla prolungata prevalenza dell'apporto calorico sul dispendio energetico (V. pag. 18).Per quantificare con precisione l'entità della massa adiposa esistono vari metodisofisticati, ma nella pratica l'obesità viene valutata in base al debordamento del pesoreale dal peso ideale.In genere esiste una correlazione tra eccesso di grasso e peso corporeo, ma nonnecessariamente l'obesità corrisponde all'aumento del peso rispetto ai valori normali, adesempio l'atleta può avere un peso superiore al peso ideale non per un eccesso di grasso,ma per la maggiore quantità di massa muscolare (con più alto peso specifico) e quindi nonè definibile come obeso anche se è in sovrappeso, e viceversa sono definibili come obesi isoggetti normo-sottopeso con abbondante tessuto adiposo e scarso tessuto muscolare.

Quale è il giusto peso?Il giusto peso corporeo (peso ideale) è, per un individuo, quello associato alle migliorisperanze di vita, in termini quantitativi (durata della vita) e qualitativi (qualità di vita).Una formula indicativa per la valutazione del peso nell'adulto è quella dell'indice di massacorporea (IMC o BMI: peso in kg diviso per la statura in metri elevata al quadrato): i valorinormali (peso ideale, corrispondente alle migliori prospettive di vita) sono compresi tra18,5 e 24,9, sono in sovrappeso i soggetti con BMI 25-29,9 e francamente obesi i soggetticon BMI > 30 (obesità di I° grado: 30-34,9, di II° grado: 35-39,9, di III° grado: >40).Ad esempio, un uomo adulto alto 1,70, pesante 74 kg è leggermente in sovrappeso(74:1, 70 x 1, 70=25,6).Per valutare con maggiore precisione il peso di un individuo occorre però prendere in

Artrite reumatoide

L'artrite reumatoide è una malattia infiammatoria che colpisce prevalentemente lemembrane sinoviali delle piccole articolazioni e dei tendini. Il decorso è in genere progressivoe/o recidivante con alternative di acutizzazioni e di transitorie remissioni e tende a provocarele caratteristiche deformazioni articolari progressive sino alla fase delle deformazioniarticolari in anchilosi (assenti nell'artrosi).I mezzi terapeutici (farmacologici e non farmacologici) attualmente disponibili consentonodi contrastare la tendenza evolutiva della malattia e di ridurre la limitazione funzionale ed ildolore, ma non sono in grado di agire sulle cause (sconosciute) della malattia e di ottenerela sua completa e definitiva guarigione.Per quanto riguarda i rimedi naturali, oltre a quelli antiinfiammatori sopra citati, siricordano gli acidi grassi omega-3, il Gambo di ananas e la Boswellia.Anche l'alimentazione ha un ruolo: si consiglia una dieta ricca di vegetali, di pesci adalto contenuto di acidi grassi omega-3, di antiossidanti, di proteine ad alto valorebiologico, e di limitare fragole, agrumi, pomodori, carni rosse, insaccati, formaggi grassi,alimenti in scatola, sale e cibi salati.Nelle fasi dolorose può essere utile un breve periodo di digiuno.

Gotta, iperuricemia

L'iperuricemia (uricemia superiore a 7 mg/ nell'uomo, a 6-6, 5 nella donna) puòmanifestarsi con la gotta, o restare asintomatica (senza disturbi). Può essere dovuta aduna eccessiva produzione di acido urico e/o ad una scarsa eliminazione renale.La forma più frequente di gotta è l'artrite acuta (molto dolorosa) e cronica, e la gottatofacea (presenza di depositi di acido urico nelle cartilagini, nei tendini, ecc. Talvolta lagotta provoca alterazioni viscerali, specialmente dei reni.L'attuale disponibilità di farmaci molto efficaci pper ridurre l'uricemia fa passare inseconda linea il ruolo dell'alimentazione, che però conserva la sua validità nelle formenon gravi, in cui può dare utili risultati ed essere sufficiente.• Esclusione dell'alcol.• Alimentazione prevalentemente vegetariana, ma con esclusione di frutta molto dolce,

piselli, fagioli, lenticchie, spinaci, funghi, asparagi e del miele, esclusione di cervello,rene, fegato, animelle, selvaggina, estratti di carne, aringhe, sardine, acciughe,

Alcune malattieArtrite reumatoide

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Alcune malattieObesità

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base all'informazione fornita dalla leptina di un eccesso di grasso nei tessuti, i centriipotalamici intervengano riducendo l'appetito ed aumentando il dispendio energetico,occorre che questi centri siano in grado di "ricevere il messaggio". Negli obesi, infatti, viè un'elevata produzione di leptina, ma questa non sarebbe in grado di esplicare la suaazione regolatrice sui centri ipotalamici di regolazione del senso di sazietà e deldispendio energetico, a causa di una loro alterazione funzionale, dovuta a cause ancoranon ben conosciute, che non consente alla leptina di fare giungere uno stimoloadeguato ai centri regolatori.Non si può pensare, quindi di risolvere il problema dell'obesità semplicementeaumentando la produzione di leptina, magari con l'intervento “dell'ingegneria genetica".

Perché si consuma poca energia?Si consuma poca energia (poche calorie) perché si fa una scarsa attività fisica (lasedentarietà abituale non accompagnata da una corrispondente riduzione dell'apportoalimentare è importante fattore di obesità), ma anche a causa di alterazionimetaboliche. Le differenti capacità individuali di metabolizzare i nutrienti energeticiapportati dal cibo, dipendono da fattori genetici, dai rapporti tra massa grassa e massamagra (i soggetti più muscolosi consumano più energia degli obesi) e da malattie, adesempio nell'ipotiroidismo il metabolismo è ridotto. Queste differenze individuali delmetabolismo consentono di spiegare come vi siano soggetti che possono largheggiarecon il cibo senza aumentare di peso ed altri che, a parità di attività fisica, aumentano dipeso anche se mangiano poco e che dopo una dieta ipocalorica tendono maggiormentea riprendere peso: i primi hanno un metabolismo veloce, cioè consumano moltaenergia, in particolare hanno una maggiore capacità di dissipare energia sotto forma dicalore, i secondi hanno un metabolismo lento, cioè consumano poca energia, larisparmiano e la accumulano sotto forma di grasso.

L'obesità incolpevoleL'obesità viene classicamente distinta in:secondaria, obesità in conseguenza di ben definite malattie (quali l'ipotiroidismo, l'ovaiopolicistico, i tumori dell'ipotalamo, ecc.) e dell'assunzione prolungata di certi farmaci(cortisonici, anticoncezionali orali, ecc.). Essenziale in relazione a fattori genetici,metabolici, alimentari, ecc. spesso associati ed interagenti. Da un punto di vista pratico-divulgativo preferiamo distinguere l'obesità in "colpevole" e "non colpevole".Obesità "colpevole" è quella dovuta ad un'eccessiva introduzione volontaria di cibo ed allasedentarietà non accompagnata da una corrispondente riduzione dell'aporto alimentare,l'obesità "incolpevole" è quella dovuta a fattori genetici, a malattie, ecc., che implicanoalterazioni dei centri ipotalamici che controllano l'equilibrio tra entrate ed uscite dienergia e/o alterazioni del metabolismo che comportano un minore dispendio di energia.Possiamo considerare "incolpevole" anche l'obesità che segue alle abbuffate compulsiveed al piluccamento per placare ansia, depressione e sbalzi di umore, e l'obesità deicarbohydrate cravers (soggetti che consumano compulsivamente cibi dolci a causa diun deficit di serotonina cerebrale).

considerazione, oltre alla statura, anche altri aspetti quali il sesso, l'età e la costituzione.Ad esempio, nell'anziano un eccesso sino a 3-4 kg rispetto al peso ideale dell'adulto nonè ritenuto sfavorevole, anzi aumenterebbe l'aspettativa di vita.E' importante, inoltre, distinguere l'obesità "addominale", in cui il grasso èprevalentemente localizzato all'addome (circonferenza vita > 88 cm nella donna, >102 cmnell'uomo), e l'obesità "gluteo-femorale" in cui il grasso è prevalentemente localizzatoai glutei ed ai fianchi. L'obesità addominale colpisce specialmente gli uomini, ma nonrisparmia le donne, specialmente dopo la menopausa.

Quali sono le cause dell'obesità?Sono due le condizioni per le quali sono più le calorie introdotte con il cibo di quelleconsumate per la produzione di energia:1) Un'alimentazione abitualmente eccessiva rispetto all'energia consumata.2) Lo scarso dispendio di energia rispetto alle calorie introdotte con l'alimentazione.

Perché si mangia più del necessario? Si mangia più di quanto è necessario permantenere in pareggio il bilancio energetico, per fattori psicologici, ambientali, ecc.(V. tabella), ed anche per malfunzionamento dei centri nervosi preposti allaregolazione delle sensazioni di fame e di sazietà.

Condizioni che possono comportare un' eccessiva assunzione di cibo

Insufficiente cultura alimentare.Enfatizzazione del cibo e della buona tavola.Errate abitudini familiari e personali.Assidua frequentazione dei fast-food.Troppe occasioni "sociali" (pranzi con amici, ecc.)Suggestioni della pubblicità.Mangiare voracemente.Tenere grandi quantità di cibo in casa.Usare il cibo, specialmente sotto forma di dolciumi, come premio e come confortoper attenuare disturbi psichici, emozioni sgradevoli e stress. Disturbi del sonno.

La scelta della quantità e del tipo di cibo è un'azione istintiva, regolata da appositi centrinervosi situati alla base del cervello (centri della fame e della sazietà): il funzionamentodi questi centri può essere alterato da vari fattori di ordine genetico, biologico,psicologico, emotivo, ecc. ed in particolare da un'abituale eccessiva assunzione di cibo(è un circolo vizioso: si mangia più del necessario per golosità, per placare l'ansia, ecc. el'alterazione funzionale dei centri regolatori che ne consegue provoca a sua volta erratesensazioni di fame e di sazietà che inducono a mangiare troppo). Un importante fattoreche "informa" i centri sulla quantità di energia accumulata nei tessuti sotto forma digrasso, è la leptina, sostanza proteica prodotta dalle cellule del tessuto adiposo: seaumenta la massa adiposa, aumenta anche la produzione di leptina, ma affinché, in

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Come si fa per dimagrire e per mantenere il giusto peso?La cura dell'obesità è complessa (dipende dal tipo e dall'entità dell'obesità, dallemalattie concomitanti, dall'età, ecc.). La cura è basata essenzialmente sulla dieta esull'attività fisica, ma nei casi più gravi sono necessari anche un aiuto farmacologico epsicologico-comportamentale o addirittura una terapia chirurgica.

DietaLa dieta è il perno della cura, visto che l'eccesso di grasso (e di peso) dipendedall'introduzione abituale di una quantità di calorie eccedente le calorie abitualmenteconsumate (bilancio energetico positivo): per perdere peso è necessario che il soggettocon eccesso di grasso corporeo introduca meno calorie di quelle che consuma (bilancioenergetico negativo), in modo che l'organismo sia costretto ad utilizzare le riserveenergetiche accumulate nel tessuto grasso. Ad esempio, se il fabbisogno di un soggettoè di 2700 calorie al giorno l'assunzione con la dieta di sole 1700 calorie corrisponde adun deficit quotidiano di 1000 calorie e poiché un kg di tessuto grasso corrisponde a circa7000 calorie con questa dieta si ottiene una perdita di circa un kg di peso alla settimana.Questa, in un obeso che vuole dimagrire, è la perdita ottimale di peso, se non vi sonoparticolari motivi d'urgenza, perchè una dieta drastica provoca un dimagrimento rapido,ma presenta vari inconvenienti, in particolare la perdita di muscolatura, l'insufficienza dinutrienti indispensabili ed espone maggiormente al rischio di recidive.Quindi, la dieta dimagrante deve essere giudiziosamente ipocalorica, completa, varia,equilibrata e gradevole. La razione calorica giornaliera deve essere frazionata in almeno trepasti al giorno, in particolare è raccomandabile una buona colazione con latte o yogurtmagri, cereali integrali e frutta non troppo dolce (fragole, pesche, albicocche, pere, ecc.), chefornisce energia ai muscoli ed al cervello dopo il lungo digiuno notturna ed evita di arrivareaffamati e stanchi a buttarsi su uno spuntino ipercalorico o sul pasto di mezzogiorno.Per allestire una ideale dieta ipocalorica personalizzata occorre conoscere il propriofabbisogno calorico e l'apporto calorico dei vari cibi (V. pag. 19), ma in pratica non ènecessario un calcolo preciso, bastano il buon senso, qualche nozione di dietetica ed ilregolare controllo del peso.Il modello-base di alimentazione è sempre quello "mediterraneo"; la programmazionee la composizione dei pasti in base ai vari gruppi di alimenti vanno rispettate (V. pag.67-71), ma il peso delle porzioni viene modificato in modo da ottenere la razionecalorica giornaliera programmata.Il concetto generale, per quanto riguarda la scelta dei cibi, è quello di limitare i cibi adalta densità energetica (anche in piccole quantità apportano molte calorie) quali glizuccheri, l'alcol ed i grassi, ed i cibi ad alto indice glicemico (V. pag. 21), e di privilegiare,nei vari gruppi nutrizionali, i cibi con più bassa densità energetica, quali le verdure, ed icibi a più basso indice glicemico.Sono pertanto consigliati i cereali integrali, i legumi e la verdura (le fibre vegetali cheessi contengono saziano e riducono l'assorbimento degli zuccheri semplici e dei grassi),le carni magre (togliere il grasso visibile, la pelle dei volatili), i formaggi meno grassi, il

I confini tra "colpevole" e "non colpevole" spesso non sono precisabili, poiché l'iperali-mentazione abituale, considerata causa di obesità "colpevole", può essere riferita, inalcuni casi almeno, ad una alterata regolazione ipotalamica.Comunque, qualunque sia il fattore o i fattori che alterano l'equilibrio tra entrate eduscite di calorie, è la prevalenza delle entrate sulle uscite che determina l'obesità el'esistenza di una obesità "incolpevole" non può essere la giustificazione per eccederecon il cibo e per impigrirsi con la sedentarietà: nella maggior parte dei casi gli obesisono persone che non hanno malattie né problemi psicologici che giustifichino laprevalenza delle calorie introdotte su quelle consumate e che si iperalimentano perfattori modificabili (socio-ambientali, abitudini, ecc.).

Quali sono le conseguenze dell'obesità?In genere l'obesità, o anche un modesto sovrappeso, sono percepiti come unapreoccupazione estetica, ma l' obesità è una malattia di per sé e fattore predisponentea varie malattie, ed in particolare è l'obesità di tipo "addominale", frequente negliuomini adulti/anziani e specialmente nelle donne dopo la menopusa, ad essere fattoredi rischio-anche indipendentemente dall'età e dall'indice di massa corporea per lemalattie del cuore e delle arterie, per il diabete di tipo 2, per l'ipertensione arteriosa eper alcuni tumori maligni; l'obesità gluteo-femorale è meno pericolosa in quanto le sueconseguenze sono essenzialmente di ordine meccanico (facilita ed aggrava le venevaricose e l'artrosi agli arti inferiori).L'obesità peggiora la qualità della vita, in quanto spesso è motivo di difficoltà di tipofisico (eccessivo affaticamento, mancanza di fiato, dolori alle gambe, irregolaritàmestruali, ecc.) e di disagio psicologico e sociale (angoscia, discriminazione, ecc.),specialmente nei giovani.

Quali sono i vantaggi della cura dell'obesità?Un'efficace cura dell'obesità, importante specialmente per l'obesità di tipo addominale,ha indubbi vantaggi: riduce il rischio di diabete di tipo 2 ed il rischio cardiovascolarespecialmente se alla riduzione del peso si asscocia l'assunzione di un più sano stile divita (attività fisica regolare, astensione dal fumo, ecc.).L'obiettivo sarebbe quello di raggiungere e mantenere il peso ideale, ma anche unrisultato parziale (perdita di almeno il 10% del peso iniziale, purché sia costante), riducei rischi dell'obesità addominale e migliora lo stato di salute.E' importante (ed è l'obiettivo più difficile!) che i risultati ottenuti vengano mantenuti,per evitare le recidive e le fluttuazioni del peso (sindrome dello yo-yo) in cui ad ogniripresa del peso dopo una cura dimagrante, specialmente se drastica, ci si ritrova conmeno muscoli e più grasso viscerale. Questa sindrome è dovuta all' attivazione deimeccanismi di risparmio metabolico (l'organismo si adatta alla restrizione caloricariducendo il consumo energetico) che limitano l'efficacia della dieta (più facileriprendere peso quando si torna all'alimentazione abituale.E' essenziale che il soggetto che è riuscito a dimagrire continui ad adottare uno stile divita sano ed a controllare periodicamente il peso, per intervenire procemente.

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richiede che il paziente sia sufficientemente informato e motivato.Attività fisicaUn regolare esercizio fisico aumenta il consumo calorico e riduce la massa grassarispettando la massa magra (muscoli), ma è di scarsa efficacia per perdere peso se nonè accompagnato dalla dieta ipocalorica.Ad esempio, per consumare le circa 90 kcal, portate da una piccola banana, da uncioccolattino, da uncucchiaio di maionese, occorrono circa 17 minuti di cammino, 11 dibicletta, 8 di nuoto, 4 di corsa.Gli esercizi più utili, anche per la respirazione, il cuore e la circolazione sanguigna, sonouna passeggiata di buon passo per circa mezz'ora al giorno tutti i giorni, la bicicletta edin alternativa la cyclette, la ginnastica a corpo libero ed il nuoto.L'esercizio fisico deve essere gradevole ed adatto alle condizioni fisiche.Non è trascurabile l'utilità di muoversi con energia nelle attività quotidiane e di cogliereogni occasione per fare movimento.Nei soggetti obesi essenzialmente a causa di un metabolismo lento (obesitàincolpevole) il cardine del trattamento è l'attivazione fisica.Farmaci e diete "miracolosi"In certi casi il medico prescrive farmaci che aiutano a dimagrire (orlistat, che riducel'assorbimento dei grassi), ma non è mai accettabile, per la loro potenziale pericolosità,l'autosomministrazione di farmaci"miracolosi" o di intrugli "naturali" per dimagrire néla pratica di diete bizzarre e di non provata correttezza scientifica: per ridurre un pesoeccedente il peso ideale non si può fare altro, almeno per ora, che introdurre un numerodi calorie inferiore a quelle consumate ed aumentare il consumo di calorie.Inconvenienti e rischi di varie diete "miracolose "

• La dieta povera di glicidi e ricca di proteine e di grassi, provenienti da carne, pesce, uova eda alcuni formaggi, non fa miracoli (si perde peso nei primi mesi, ma poi di regola lo siricupera), provoca disturbi quali stipsi, alitosi, nausea, debolezza e crampi muscolari edaumenta il rischio cardiovscolare implicato dall'elevata assunzione di grassi ed il rischiodi carenze vitaminiche e minerali implicato dalla scarsa assunzione di vegetali.

• La dieta dissociata (una sola categoria o un solo tipo di alimenti ogni pasto o ognigiorno, ad esempio lunedì banane, martedì uova, ecc.) è dannosa in quantofortemente sbilanciata ed alterna fasi di eccesso e fasi di deficit di certi nutrienti.

• La dieta troppo povera di grassi è dannosa perché un certo apporto di grassi è indispensabile.• Una dieta eccessivamente restrittiva implica conseguenze sulla salute e rischio di recidive• La dieta di semidigiuno va eseguita sotto controllo medico, in casi di grave obesità.• Una dieta bizzarra è quella al cioccolato amaro, in qualsiasi quantità: questo

cioccolato ha un basso indice glicemico, ma la dieta a base di cioccolato è ovviamentesquilibrata, e non fa dimagrire, anzi.

• Altre diete bizzarre e squilibrate sono, ad esempio, quelle dell'ananas, in cui sonoammessi anche verdure, pesce, yogurt magro e pochissimi cereali, e quella delloyogurt magro in cui sono ammessi anche frutta, verdura ed un po' di pesce.

latte e lo yogurt scremati, i prodotti ittici non grassi (calamari, merluzzo, ecc.) ma senzaescludere i pesci ricchi di acidi grassi omega-3, l'olio di oliva extravergine, l'olio digirasole, l'olio di noce, e la frutta meno dolce. Concesso un po' di cioccolato amaro,specialmente per sostenere il tono dell'umore.Forse il tè verde ed alcune spezie aiutano a perdere peso, in particolare il peperoncino rosso,lo zenzero e la senape: non è sicuro, ma se le spezie vi piacciono può essere un buon motivoper usarle invece del sale, e se vi piace il tè può essere un buon motivo per usare il tè verdeinvece del consueto tè nero.Vanno limitati vari cibi: zucchero, farine bianche, patate, burro, margarine, latte intero, risobrillato, fritture, salse grasse, alcolici, dolci confezionati con burro, farina e zucchero, e lafrutta più calorica (V. pag. 39).Con queste avvertenze ed entro i limiti della razione calorica programmata non è difficileallestire una dieta varia e gradevole, distribuita in più past (V. pag. 45).

Esempio di dieta giornaliera di circa 1700 kcal

Latte o yogurt magri (1 porzione=125 g): 3 porzioni al giorno.Biscotti secchi 3-4 o fette biscottate integrali 2-3 o cereali da colazione 30 g.Pane integrale (1 porzione=60 g), pasta o riso (1 porzione=40 g): 5 porzioni, di cui1o 2 di pasta o riso preferibilmente integrali ed al dente.Carne rossa magra (1 porzione=50 g): 1-2 porzioni alla settimana,o carne bianca: 2 porzioni alla settimana,o pesce di vario tipo (1 porzione=60g): 3-4 porzioni alla settimana,o formaggio stagionato (1 porzione=50 g.)o caciottina o mozzarella (1 porzione=80 g): 2 porzioni alla settimana,o uova (1 porzione=1 uovo): 1-2 porzioni alla settimana,o salumi magri (1 porzione=50 g): 1-2 porzioni alla settimana,o legumi (1 porzione di legumi secchi=30 g, 1 porzione di legumi freschi=100 g):1-2 porzioni alla settimana. Uno degli alimenti di questo gruppo, a rotazione nellasettimana, deve essere presente almeno una volta al giorno.Ortaggi freschi di stagione, di vario tipo (1 porzione=250 g) e conditi con un filo diolio di oliva extravergine: 2 porzioni.Frutta fresca non troppo dolce (1 porzione=150 g): 3 porzioni.Olio di oliva extravergine (1 porzione=10g): 3 porzioni.

Se si fa uno "strappo", occorre bilanciare (V. pag. 70), ad esempio se si ha voglia di un po'di dolce confezionato col burro, prima ci si limita a cibi con pochi grassi e con bassoindice glicemico, ad esempio ad un piatto di zucchine lesse o di fagiolini conditi conappena un filo di olio di oliva extravergine. In definitiva, l'autoprogrammazione delladieta dimagrante è ammissibile solamente se si tratta di un modesto sovrappeso inrelazione ad un evidente e protratto eccesso alimentare rispetto all'attività fisica, e

Alcune malattieObesità

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Alcune malattieObesità

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vengono supplementati con adeguati integratori.Il modello alimentare-base è sempre quello già descritto (V. pag. 110), nel quale siriducono specialmente i grassi e gli zuccheri.E' importante evitare i fuori-pasto e le bevande dolci ed incrementare l'assunzione di vegetali.Una adeguata attività fisica è particolarmente importante nel bambino e nell'adolescente,in cui è essenziale garantire una buona massa muscolare.Per la prevenzione e la cura sono essenziali l'informazione e soprattutto l'esempio deigenitori: errate abitudini alimentari sono spesso contratte nell'infanzia.La lotta contro l'obesità inizia dall'infanzia, con una corretta educazione alimentare e conl'attività fisica, ed addirittura dalla gestazione: durante la gestazione la donna deve praticareuna corretta alimentazione (V. pag. 120), senza crescere più di 8-10 kg al termine, poiché viè una relazione tra obesità materna, peso alla nascita e successivo sviluppo di obesità.Spesso accade che il giovane obeso (o che si ritiene obeso) invece di imporsi uno stile di vitasano (attività fisica regolare, alimentazione appropriata,) passi alla diete "miracolose" oall'utilizzazione di pericolose tecniche di perdita di peso (pillole, vomito, ecc.).

Cosa fare in un anziano in sovrappeso o obeso?Un moderato sovrappeso non risulta essere dannoso nei soggetti anziani, nei quali sipuò considerare normale un BMI intorno a 26, 5 se l'accumulo di grasso è a livello deiglutei e dei fianchi, ma nell'anziano l'obesità è frequentemente di tipo addominale equesta spesso è associata ad altri fattori di rischio cardiovascolare ed al diabete tipo 2.Anche nell'anziano il trattamento e la prevenzione sono basate, come nell'adulto, sulladieta ipocalorica bilanciata ed equilibrata, e sull'attività fisica.Il difficile è motivare l'anziano, che in genere non è molto preoccupato dell'aspetto esteticoed è molto fedele alle sue abitudini, comprese quelle della sedentarietà e dell'alimentazione.

Riassunto e nozioni utiliL'obesità è dovuta a molteplici fattori, variamente associati ed interagenti, con un ruolodiverso a seconda degli individui: fattori genetici, psicologici, sociali, biologici,ambientali, sedentarietà. Alcuni di questi fattori sono modificabili con un corretto stile divita (alimentazione, attività fisica).La causa più frequente, ma non l'unica, di sovrappeso e di obesità è un'abituale eccessodi assunzione di calorie con il cibo.E' l'eccesso di calorie introdotte rispetto a quelle consumate che provoca l'obesità,qualunque ne sia la causa: per dimagrire occorre invertire questo rapporto, occorre cioèche il bilancio energetico sia negativizzato con una dieta moderatamente ipocalorica,equilibrata e completa per non compromettere l'apporto di nutrienti indispensabili,gradevole e ben accettata per evitare indebite e dannose interruzioni della cura.Molti sono gli obesi che non si curano, molti di quelli che si curano abbandonano la cura eriprendono il peso precedente o anche lo superano, molti si curano male: bisogna curarsi benee perseverare con un sano stile di vita anche quando si è raggiunto un peso soddisfacente.L'autocura dell'obesità è ammissibile solo per eccessi di peso moderati e senza complicazioni,e richiede una seria e costante motivazione ed una sufficiente cultura alimentare.

Nel soggetto in dieta dimagrante quali integratori sono utili?Per dimagrire e per mantenere, successivamente, il peso raggiunto, possono essere diaiuto, come coadiuvanti, alcuni integratori a base di varie sostanze quali le Fibrevegetali, il Chitosano, la Rodiola, il Tè verde ed il Fucus, ma non bisogna illudersi chequeste sostanze bastino per dimagrire, se il soggetto non si impegna per migliorare ilsuo stile di vita (dieta, attività fisica) e che non possano avere degli inconvenienti, adesempio un uso prolungato di Chitosano implica la riduzione di acidi grassi essenziali,vitamine liposolubili e minerali.Per diminuire l'appetito possono essere utili il Guaranà, la Garcinia, il Glucomannano, ilGuar, l'Iperico (l'efficacia dell'Iperico come antifame è controversa, ma è verosimile siautile per controllare il consumo compulsivo di cibi glicidici, ed in particolare di dolci neidepressi). In questo senso possono essere utili anche la Rodiola e le fibre vegetali.Se viene praticato, per incauta autocura, un prolungato e severo regime alimentaredimagrante, per coprire le carenze nutrizionali sono necessari, specialmente neglianziani, nei giovani e negli sportivi, gli integratori vitaminici e minerali, e gli integratoricon elevato contenuto nutrizionale, come l'Alga spirulina, la Pappa reale, il Polline, ilLievito alimentare.

Sostituti dei pastiDurante e dopo il dimagrimento in sostituzione di un pasto si può impiegare ogni tanto,specialmente se prima si è fatto uno strappo alla regola, uno dei vari prodotti ipocaloricicon precisi contenuti in calorie (200-400) ed in nutrienti (vitamine, minerali, acidi grassiessenziali, fibre), capaci di soddisfare il gusto e di saziare senza provocare squilibrinell'apporto di nutrienti.Anche l'Alga spirulina può sostituire un pasto, per la sua ricchezza in proteine, minerali,vitamine e per la sua capacità di ridurre l'appetito (assumere con molto succo di agrumi).

Cosa fare in un giovane che tende ad ingrassare?I bambini in eccesso di peso o addirittura obesi (e sono tanti, sempre di più!) specialmentese figli di genitori in eccesso di peso o obesi, hanno il 25-50% di probabilità di mantenerein età adulta l'eccesso ponderale e tendono a sviluppare precocemente altre condizionipatologiche, quali l'ipertensione e le iniziali alterazioni dell'aterosclerosi. La maggior partedegli obesi adulti era obesa nell'infanzia e nell'adolescenza.Cause frequenti dell'obesità del giovane: condizioni di disagio psicologico, che induconoad eccedere, per compenso e per conforto, con il cibo, scorrette abitudini alimentaridella famiglia, scarsa attività fisica (troppe ore alla televisione!), di merendine, snacksdolci, patatine fritte, noccioline, bevande dolci, ecc.In età evolutiva, per dimagrire con vantaggio e senza inconvenienti e danni, si riduconodal fabbisogno calorico (V. pag. 18) non più di 250 kcal al giorno in modo da ottenereuna perdita di peso mensile non superiore al 5-6% se il bambino ha meno di 12 anni,del 7-8% se è più grande.Una dieta troppo restrittiva implica il rischio di un insufficiente apporto di nutrienti(proteine, vitamine, minerali) fondamentali per l'accrescimento, che in caso di necessità

Alcune malattieObesità

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Alcune malattieMagrezza

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Magrezza

La magrezza è definita nella pratica dalla riduzione di almeno il 15% del peso corporeorispetto a quello ideale (V. pag. 143), in relazione all'età, al sesso, all'altezza, allacostituzione ed all'attività fisica abituale.Con maggiore precisione, la magrezza è definita dalla presenza di una massa adiposainferiore al 5% della massa corporea. Il dimagrimento avviene inizialmente per riduzione e perdita della massa adiposa, poi,quando sono esauriti i grassi di riserva, per disporre delle calorie necessarie per il consumoenergetico vengono utilizzate anche le proteine muscolari e si riduce anche la massa magra.La magrezza può essere primaria (costituzionale, spesso familiare) o secondaria, causata danumerose condizioni: insufficiente apporto di alimenti, alterazioni dell'assorbimentointestinale, gravi malattie quali ipertiroidismo, diabete tipo I, tumori, infezioni croniche, ecc.,iperattività fisica, abuso di certi farmaci, quali anoressizzanti, purganti ed ormoni tiroidei.Al dimagrimento prolungato e grave si associano manifestazioni organiche qualidiminuzione della forza muscolare, riduzione della secrezione gastrica con inappetenza,alterazioni epatiche, cutanee, disordini mestruali sino all'amenorrea, ecc., dovute anchealla concomitante carenza di vitamine e di minerali. Le forme secondarie si curanoinnanzi tutto rimuovendone le cause, ad esempio la cura dell'anoressia nervosa (ilsoggetto non vuole mangiare, per un'ossessiva paura di ingrassare) è primariamentepsicologica e psichiatrica.Nelle forme gravi di magrezza l'intervento è di pertinenza medica.Nelle forme non gravi di magrezza si normalizza l'assetto nutrizionale con una dietaipercalorica progressiva a base di uova, latte intero, panna, carne, formaggio, burro, olio,zucchero, dolci, omogeneizzati e frullati, latte in polvere, farine multicereali, ecc.Per stimolare l'appetito sono utili il Dragoncello, la Pappa reale, il Polline, l'Origano, ilTimo, la Genziana, l'Angelica, l'Ibisco ed il Tarassaco.Gli integratori sono spesso impiegati nella magrezza: integratori a base di glicidi, lipidie protidi, di vitamine, specialmente quelle del gruppo B, e di sali minerali, e variesostanze naturali ricche di nutrienti, quali la Pappa reale, il Polline, le Alghe, l'Avena,l'Olio di germe di grano, il Fieno greco, il Seitan, il Lievito alimentare (Lievito di birra).Si aumentano progressivamente la quantità del cibo introdotto ad ogni pasto ed ilnumero dei pasti giornalieri.Si evitano i cibi voluminosi e con scarso potere calorico (vegetali), per evitare di indurreuna precoce sensazione di pienezza dello stomaco; anche le bevande vanno per talemotivo assunte lontano dai pasti.E' importante che i cibi siano graditi e ben presentati, attraenti, variati.

• Quando si decide di dimagrire, bisogna porsi un obiettivorealistico, in base all'entità dell'eccesso di peso, alla

distribuzione del grasso (obesità di tipo addominale!) ed allapresenza dialtri fattori di rischio (diabete, ipercolesterolemia,

ipertensione, fumo, ecc.), per evitare le delusioni ed il ritorno aderrate abitudini alimentari. Per dimagrire correttamente, cioè

perdere grasso conservando la muscolatura, non bastano la dieta dasola o l'attività fisica da sola:occorrono entrambe.

• Non esistono cibi di per se' dimagranti o ingrassanti: è questione dicontenuto in calorie e di quantità. Lo zucchero, il cioccolato, i dolci, la pasta, il riso, lepatate ed il pane in se stessi non fanno ingrassare: è questione di quantità e, per lapasta ed il riso, di qualità e quantità di condimenti.

• L'acqua non fa ingrassare. Bere acqua, liscia o frizzante, a piccoli sorsi, almeno 6bicchieri al giorno; è concesso un bicchiere di vino al giorno. Le bibite in bottiglietta edi fuori pasto dolci e grassi contribuiscono a fare ingrassare perché apportano caloriein aggiunta a quelle della razione calorica programmata.

• I grassi vanno ridotti, ma non aboliti• Fare un solo grande pasto alla sera non aiuta a perdere peso, anzi: fare almeno tre pasti.

Saltare la prima colazione è sempre sbagliato e non fa perdere peso, anzi. Digiunare perdimagrire è un grave errore.

• E' sbagliato cercare di dimagrire troppo rapidamente• Fare una buona attività fisica, adatta alle proprie condizioni fisiche, in particolare a quelle

cardiocircolatorie, e cogliere ogni occasione per muoversi con energia.• Masticare con calma e fare bocconi piccoli.• Smettere di fumare può fare aumentare di peso, soprattutto perché il soggetto che

smette di fumare tende a mangiare di più, perché aumenta l'appetito e per cercare nelcibo un sostituto del tabacco per fronteggiare stress e noia. E' quindi opportuno che il"fumatore pentito" incrementi l'attività fisica e riduca i cibi ad elevata densità energetica,per prevenire il possibile aumento di peso.

• Largheggiare con le spezie e le erbe aromatiche (aglio, salvia, origano, rosmarino, timo,ecc. e specialmente il peperoncino) in alternativa al sale.

• Iniziare il pasto con un'insalata o una zuppa di verdura frena l'appetito.• Se lo stress fa aumentare il desiderio di cibo, soprattutto di dolci, "ingannarlo" con la

verdura (un pezzo di carota, un finocchio) che aumenta la sensazione di sazietà.• Con i diuretici e con la sauna si perdono liquidi e non grasso. Non esistono "pillole

miracolose" che fanno dimagrire pur continuando a mangiare quanto si vuole.• Le varie diete "miracolose" sono di dubbia efficacia e possono essere pericolose.Gli integratori alimentari a base di proteine, vitamine e minerali sono indispensabili persupplementare le diete dimagranti drastiche, sbilanciate e carenti di nutrienti, specialmentenei soggetti di per sé a rischio di carenze nutrizionali, quali gli anziani, i giovani, gli sportivi.L'impiego di integratori, come quelli a base di Chitosano e di fibre vegetali, che aiutano aperdere peso, non esime dalla dieta ipocalorica bilanciata e dall'attivazione fisica.

Alcune malattieObesità

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Alcune malattieInvoluzione cerebrale senile e demenza

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l'astensione o almeno la limitazione dal fumo, l'alimentazione corretta, la prevenzionee la cura delle malattie, in particolare di quelle che possono in vario modo ripercuotersisulle capacitò cognitive (l'ipertensione arteriosa, il diabete mellito, specialmente se di lunga durata ed inadeguatamente trattato, la dislipidemia e le carenze nutrizionali).Una corretta alimentazione e l'impiego di adatti integratori fanno parte del progettoglobale di prevenzione e di cura del decadimento cerebrale senile.

AlimentazioneE' possibile che gli squilibri nutrizionali, frequenti nell'anziano, possano contribuire aldeclino cerebrale senile fisiologico (invecchiamento cerebrale) e patologico (demenza),ed è del tutto verosimile che una dieta abituale completa, sana e varia, utile per ilbenessere globale dell'anziano, possa contribuire a rallentare, entro certi limiti, ildeclino cerebrale fisiologico e patologico.

Le caratteristiche della dieta più utili in questo senso, sono:

• Essere ricca di antiossidanti.• Adeguato apporto di glucosio (è la principale fonte energetica per il cervello), fornito

da frutta, pane, pasta, riso, patate, ecc.).• Adeguato apporto di proteine di alto valore biologico, fornite da uova, carne, pesce,

latte e derivati, ecc.• Adeguato apporto di acidi grassi insaturi omega-3, forniti specialmente dal pesce.• Riduzione degli acidi grassi saturi, contenuti specialmente negli alimenti di origine

animale (latte intero, burro, formaggi, carne bovina, ecc.).• Adeguato apporto di minerali, in particolare di ferro.• Adeguato apporto di vitamine, in particolare di vitamina C e di vitamina E per la loro

azione antiossidante, di vitamina B6, di acido folico e di vitamina B12.• Buona ripartizione degli alimenti nell'arco della giornata (a partire da una buona

colazione!)• Si ritiene che l'uso abituale di piccole dosi di alcol (forse specialmente come vino rosso)

possa ridurre il rischio di sviluppare demenza (rispetto agli astemi), ma un'abitualeeccessiva assunzione di alcol, senza distinzione tra le differenti bevande alcoliche,incide negativamente sulle funzioni cognitive ed in particolare sulla memoria.

Integratori, rimedi naturali.Molti anziani, per numerosi motivi, spesso tra loro associati (difficoltà di movimento,difficoltà economiche, disinformazione, solitudine, pregiudizi, ecc.), non hanno l'abitudinead un'alimentazione sana, completa e variata, che garantisca un sufficiente apporto deinutrienti che maggiormente intervengono sulla funzionalità cerebrale (V. sopra).In questi casi gli integratori a base di nutrienti sono indicati per evitare l'insorgenza dicarenze nutrizionali dannose anche sulla funzionalità cerebrale.Molti sono, inoltre, gli anziani che, indipendentemente dalla dieta abituale, assumonointegratori nella speranza di migliorare le proprie capacità mentali. L'eventualità chel'assunzione di integratori a base di antiossidanti possa intervenire favorevolmente

Involuzione cerebrale senile e demenza

Un modesto deterioramento delle capacità cognitive è un inevitabile fenomeno naturaleassociato all'invecchiamento. Il normale invecchiamento cerebrale dipende da fenomenicomplessi, molteplici e variamente associati, quali il deficit di acetilcolina nel cervello, ildeclino numerico (sono 50-100 mila i neuroni che muoiono ogni giorno:dai circa14 miliardi di neuroni presenti nel cervello a 20 anni si scende a circa 10 miliardi a 90anni) e funzionale dei neuroni cerebrali, le alterazioni circolatorie cerebrali (per lo più subase aterosclerotica), l'aumento dei radicali liberi dell'ossigeno e lo stress ossidativo, alquale il cervello è particolarmente suscettibile (V. pag. 87). Il normale invecchiamento cerebrale si accompagna a disturbi modesti ed a lentissimaevoluzione, compatibili con il mantenimento di una discreta capacità funzionale.La riduzione della memoria è il disturbo di cui più si lamentano gli anziani: con il passaredegli anni aumenta la difficoltà di apprendere, di memorizzare e di richiamare esperienzeed informazioni recenti, mentre è risparmiata, e prende il sopravvento, la memoria alungo termine, remota, per gli eventi lontani e per le informazioni più importanti.L'anziano che avverte la diminuzione della memoria rispetto a quella posseduta inprecedenza può diventare ansioso e depresso per il timore di perdere, con la memoria,la sua storia, la sua identità e la sua capacità di adattamento ad esperienze di cui haperduto o sta perdendo il ricordo. Ad un certo punto si può saldare un circolo vizioso disolitudine e di autosvalutazione, perché ansia e depressione riducono a loro volta lacapacità di fissare ed elaborare i ricordi.La demenza è una vera e propria malattia, frequente nell'anziano, ma non inevitabile,caratterizzata dal grave e progressivo deterioramento della memoria, dell'orientamentotemporo-spaziale e del linguaggio, tale da interferire sempre più gravemente con lenormali attività quotidiane.Le più frequenti forme di demenza sono:• La malattia di Alzheimer (50-60% delle demenze), caratterizzata dalla degenerazione

dei neuroni del cervello dovuta a differenti fattori convergenti, genetici ed ambientali,tra i quali è di rilevante importanza lo stress ossidativo da radicali liberi.

• La demenza vascolare, dovuta ad alterazioni vascolari del cervello (10-15% dei casi).• La demenza associata all'abuso di alcol (4-4,5% dei casi).• Le demenze associate a carenze nutrizionali (di vitamina B1, B12, PP, acido folico).Per rallentare il decorso del decadimento cerebrale senile fisiologico (invecchiamentocerebrale) e patologico (demenze) e per attenuarne la manifestazioni, si ricorre adinterventi non farmacologici e ad interventi farmacologici.Gli interventi farmacologici non sono oggetto di questa trattazione.Gli interventi non farmacologici comprendono un' adeguata attivazione mentale, fisicae sociale, il miglioramento socio-economico-ambientale, il supporto psicologico,

Alcune malattieInvoluzione cerebrale senile e demenza

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Alcune malattieDisturbi del tono dell’umore

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ConclusioniCon una precoce, articolata ed individualizzata strategia preventiva, si puòragionevolmente sperare di rallentare le manifestazioni iniziali del decadimento cerebralesenile e delle demenze e di migliorare la compromisione cognitiva minima e moderata.L'utilità dell'impiego di appositi integratori, quale che sia il loro meccanismo d'azione,non deve essere sopravvalutata, e l'impiego degli integratori non esime da quello degliappositi farmaci ove sia presente una patologia demenziale anche al suo esordio(consultare il medico, non presumere di curarsi da soli!) e non sostituisce né risparmial'impegno per una vita globalmente "sana", comprendente l'alimentazione equilibrata,varia ed adeguata ai fabbisogni (attenzione alle carenze di vitamina B1, B12, folati, ecc.),l'attività fisica, gli interessi intellettuali, la partecipazione sociale, la cura delle patologieconcomitanti, ecc.

Disturbi del tono dell'umore

La deflessione del tono dell'umore si sviluppa lungo un percorso di gravità che va da unasemplice e breve sensazione di tristezza, di angoscia e di inefficienza, che entro certilimiti ha un valore difensivo, alle forme meno gravi di depressione (distimia), in cui latristezza si accompagna alla riduzione della capacità di provare piacere, a sentimenti diinadeguatezza, insoddisfazione, insicurezza, ecc., e giunge sino ai livelli delladepressione maggiore, caratterizzata da grave malinconia, stanchezza, affaticabilità,perdita di speranza, di interesse e di piacere, pessimismo, tematiche di colpa, ecc.La depressione spesso non è evidente: depressione sottosoglia, depressione "mascherata" dadisagi fisici (lombalgie, inappetenza o eccessivo desiderio di cibo, cefalea, stanchezza,debolezza, ecc.) non motivati da alterazioni organiche ed accompagnati da una più o menoevidente riduzione del tono dell'umore, e spesso la depressione è associata a disturbi d'ansia.Nella patogenesi delle alterazioni dell'umore e dei sintomi della depressione intervengonocomponenti psicologiche e componenti biologiche, in relazione allo scarso contenuto nelcervello di particolari sostanze (neuromediatori, attraverso i quali le cellule nervose cerebralicomunicano tra loro): la deficienza del neuromediatore serotonina sarebbe responsabiledelle alterazioni del tono dell'umore, del sonno e dell'appetito, la deficienza delneuromediatore noradrenalina sarebbe responsabile della riduzione di motivazione, divigilanza, di attenzione e di motivazione, la deficienza del neuromediatore dopaminasarebbe responsabile dell'affaticabilità, della difficoltà di prendere iniziative, del disinteresseper le consuete attività, dei comportamenti di rinuncia, rassegnazione e resa.Non è trascurabile la possibilità di migliorare il tono dell'umore aumentando il contenuto

nella prevenzione del deterioramento cerebrale senile fisiologico e patologico anche neisoggetti con sufficiente assunzione degli alimenti apportatori di antiossidanti, è stataoggetto di numerosi studi.L'efficacia preventiva degli antiossidanti sulla demenza non è scientificamente accertata,ma riteniamo ragionevole pensare che un intervento preventivo precoce (all'inizio dei primidisturbi cognitivi, della memoria, in particolare) con l'integrazione di prodotti naturali ricchidi antiossidanti (V. pag. 88), tra i quali attualmente godono di largo credito gli estratti diPapaya fermentata, il Tè verde e l'Olio di germe di grano, possa contribuire a rallentare ladegenerazione neuronale e quindi a rinviare nel tempo la demenza ed a ridurne l'incidenza.• Recenti ricerche depongono per la potenzialità terapeutica del Tè, in relazione soprattutto

all'aumento della disponibilità cerebrale di acetilcolina, ridotta nella malattia diAlzheimer (V. pag. 231).

• Ginkgo biloba: Le opinioni sulla sua efficacia sulla compromissione cognitiva lieve emoderata non sono univoche: in base alla letteratura ed all'esperienza personaleriteniamo che il Ginkgo possa migliorare l'attenzione e la memoria a breve termine,nelle forme lievi e moderate di decadimento cerebrale senile e patologico,specialmente se è presente una componente vascolare, verosimilmente grazie alsinergismo dei suoi componenti, con molteplici effetti (antiossidanti, vasoprotettivi,antiaggreganti e neuroprotettivi).

• Acido folico.• Lievito alimentare (complesso vitaminico B, colina, ecc.).• Olio di pesce.• Ginseng, Eleuterococco.• Zenzero.• Huperzine A: per la sua azione anticolinesterasica ha un'efficacia paragonabile a

quella degli anticolinesterasici (aumentano la disponibilità di acetilcolina a livellosinaptico) usati a scopo di terapia sintomatica nella malattia di Alzheimer (donepezil,rivastigmina, tacrina, galantamina), della quale peraltro non modificano laprogressione. Da usare con cautela. Non in vendita in Italia.

• Fosfolipidi. Sono sostanze grasse presenti nella struttura della membrana cellulare.La base teorica per l'impiego della Lecitina di soia allo scopo di aumentare la memoria el'attenzione è che il costituente fondamentale della fosfatidilcolina, contenuta nellalecitina, è la colina, essenziale per la produzione del neurotrasmettitore acetilcolina(L'acetilcolina interviene nei processi della memorizzazione e dell'apprendimento ed èdiminuita nel cervello senile). Tuttavia, non risulta con certezza che la somministrazionedi integratori a base di colina e di lecitina o l'assunzione abbondante di esse conl'alimentazione (sono ricche di colina e di lecitina il tuorlo dell' uovo, il fegato, la soia, glioli di semi, i cereali integrali, ecc.) protegga contro la perdita di memoria, forse ancheperchè per trasformare in acetilcolina la colina introdotta in quantità extra sononecessari processi di cui il cervello senile potrebbe essere incapace. Le stesse perplessità per quanto riguarda la possibilità di migliorare la memoria sihanno per la fosfatidilserina, di cui è ricca la lecitina di soia.

Alcune malattieInvoluzione cerebrale senile e demenza

PARTEQUARTA 156

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Alcune malattieEmicrania

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nei casi in cui non vengono eliminate le eventuali cause, è farmacologico, di pertinenzamedica, e non farmacologico. Accanto all'igiene del sonno, basato su un appropriato stile divita, possono essere utili gli alimenti che determinano un aumento del contenuto cerebrale diserotonina (questo neuromediatore favorisce il sonno in quanto determina una sensazionedi calma ed un migliore tono dell'umore): è comune esperienza che un bicchiere di lattecon zucchero o con miele, un piccolo pezzo di cioccolato amaro (senza esagerare: contieneanche caffeina) o un po' di dolce non grasso o di miele, o una banana, conciliano il sonno,specialmente se l'insonnia è associata a depressione. Da evitare, invece, i cibi che ostacolano il sonno: i grassi (rallentano la digestione), gliinsaccati, i formaggi stagionati, le spezie irritanti (senape, pepe, paprika, ecc.), l'alcolil caffè, il tè, la coca cola, il fumo, la liquirizia. Tra i prodotti erboristici impiegati per un'insonnia non grave sono tradizionali laCamomilla comune, la Valeriana, il Tiglio, Biancospino, la Passiflora, il Luppolo, laMaggiorana, la Verbena, l'Arancio amaro, il Melitoto, la Lavanda, l'Escolzia e l'Orzo.In alcuni casi, in particolare nell'insonnia terminale, sarebbe utile la Melatonina (V. pag. 216).In caso di insonnie gravi, resistenti, si ricorre agli efficaci farmaci di sintesi di cuiattualmente si dispone.

Ansia

L'ansia è presente in varie malattie, di ordine psichiatrico e di ordine internistico eneurologico (in cui è un sintomo) e-più frequentemente, si presenta come malattia:disturbo di ansia generalizzata, disturbi da attacchi di panico, disturbi fobici.Il disturbo di ansia generalizzato cronico è caratterizzato da una sensazione sgradevole diattesa di un pericolo oggettivamente inesistente.Un lieve livello di ansia è accettabile e può addirittura essere utile per attivare la vigilanza,ma oltre ad un certo livello, del tutto individuale, l'ansia provoca disagio, insicurezza,sfiducia e frequentemente si accompagna a depressione e/o a manifestazioni somatiche,quali palpitazioni, dispepsia, tensione e dolore muscolare, cefalea, ecc.Il perno del trattamento farmacologico è costituito dalle benzodiazepine, alcune delle qualihanno un prevalente effetto ansiolitico:prima di ricorrere alle benzodiazepine, che hannoeffetti collaterali e controindicazioni, se la forma non è grave conviene impiegare le piantemedicinali, quali il Tiglio, la Melissa, la Passiflora, la Valeriana, il Biancospino, l'Iperico (inparticolare nelle forme in cui sono associate ansia e lieve depressione), l'Escolzia ed il Ginkgo.

cerebrale di queste sostanze mediante l'assunzione di particolari nutrienti con l'alimentazione:ad esempio, il favorevole effetto sul tono dell'umore di vari alimenti (latte, banane, cioccolato,ecc.) è attribuito al loro ricco contenuto di triptofano (aminoacido essenziale precursore dellaserotonina), ed il miglioramento del tono dell'umore che si può osservare dopo l'assunzione dicibi ricchi di glicidi e poveri di proteine, in particolare i dolciumi ed il cioccolato, è attribuitoall'aumento del contenuto cerebrale di serotonina da essi provocato.Ma attenzione a non esagerare con gli zuccheri, perché ad un subitaneo aumento dellaglicemia può seguire una sua rapida diminuzione che può provocare sbalzi di umore.Nelle forme lievi di depressione, prima di ricorrere agli antidepressivi di sintesi, possonoessere utili alcuni integratori:• Hypericum perforatum (erba di San Giovanni).• Al Ginseng, dotato di effetto tonico-adattogeno, è attribuita anche la capacità di

migliorare il tono dell'umore.• Un'altra pianta che può essere utilizzata nelle forme più lievi di depressione è la Rodiola

rosea, grazie alla sua capacità di aumentare il livello di serotonina.• Il Ginkgo biloba sarebbe utile specialmente negli anziani con depressione lieve

associata all'ansia.• La S-adenosilmetionina (SAM) è accreditata di un effetto antidepressivo. La SAM è un

composto normale dell'organismo.

Insonnia

La scarsità e la cattiva qualità del sonno provocano vari disturbi, quali difficoltà dimemoria, di attenzione e di concentrazione, irritabilità, stanchezza, sonnolenza, ansia eriduzione del tono dell'umore.La comparsa e la gravità dei disturbi da carenza di sonno dipendono dalladurata dell'insonnia e dalla tolleranza individuale.L'insonnia può essere occasionale, transitoria o cronica (perpiù di un mese) e può essere iniziale (difficoltà diaddormentamento) o centrale (risvegli notturni) o terminale(risveglio precoce). Può essere dovuta a malattie dolorose,difficoltà di respirazione, prurito, ansia, depressione, ecc., afarmaci, ecc.; più frequentemente si verifica in soggettiassolutamente sani, spesso a causa di cattive abitudini, stress,sfavorevoli condizioni ambientali, ecc.Il trattamento sintomatico, che rappresenta tutta la cura

Alcune malattieInsonnia

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Alcune malattieStress

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caratteristiche individuali: lo stesso stressor può essere indifferente o utile o dannoso,a seconda della capacità individuale di adattamento. La capacità di adattamentodipende da vari e mutevoli fattori:biologici (vigore, stato immunitario, presenza dimalattie o di fattori di rischio, funzionalità delle ghiandole surrenali, ecc.), psicologici,caratteriali, socio-culturali e familiari (sostegno, comprensione).Una reazione eccessiva ad uno stressor può accompagnarsi ad alterazioni di ordinepsicologico ed emotivo (ansia, angoscia, irritabilità, emotività, aggressività, indecisione,depressione) e di ordine clinico (ipertensione, insonnia, cefalea, dispepsia, disordini delcomportamento alimentare, affaticabilità, tremori, ipersudorazione, disturbiintestinali, fibromialgie, aritmie, ecc.).Queste alterazioni, isolate o per lo più variamente associate, possono essere transitorieo croniche e più o meno gravi.Per limitare i disturbi da stress, il primo intervento consiste nell'evitare degli stressors aiquali si è esposti, e soprattutto nel miglioramento della capacità di risposta aglistressor, ai quali spesso non si può sfuggire.Questo miglioramento psico-fisico può essere raggiunto mediante un rilassante stile divita, comprendente una regolare, moderata e piacevole attività fisica, la correttautilizzazione del tempo libero (concedersi qualche vacanza e qualche pausa nel lavoro,dando spazio e tempo ai rapporti amicali e sociali), la rimozione del sentimento dicompetitività, una razionale organizzazione del lavoro, una corretta alimentazionee l'eventuale uso di idonei integratori.Dieta "anti-stress"Sotto stress aumenta il fabbisogno di glicidi (aumenta il desiderio di cibo ed inparticolare di dolci), che forniscono rapidamente l'energia necessaria per affrontare lasituazione stressante e che aumentano la sintesi di serotonina, sostanza che a livellocerebrale riduce la tensione e la depressione (V. pag. 157).Spesso sotto stress si mangia troppo e male: salto della colazione, più dolci, snack emerendine e meno vegetali.Sono consigliabili i seguenti comportamenti alimentari:• Alimentazione varia, completa, equilibrata.• Frazionamento dei pasti (colazione, pranzo, cena e due spuntini).• Una bevanda calda prima di dormire, o un piccolo dolce o un pezzetto di cioccolato.• Moderare il caffè e le altre bevande eccitanti, limitare il sale e gli alcolici.• Concedersi ogni tanto una "cosa buona", con poche calorie (frutti di bosco, yogurt

magro, sorbetto, una fettina di torta non grassa) recuperando le calorie in eccesso conla limitazione di un pasto.

• Se insorge un prepotente desiderio di cibo (fame da stress, ansia, depressione),preferire un cibo poco calorico (vegetali!).

Integratori, prodotti vegetaliUn aiuto contro i danni da stress è fornito dagli integratori a base di piante (Ginseng,Eleuterococco, Rodiola) ad azione tonica-adattogena, che migliorano cioè il tono,

Emicrania

L'emicrania è caratterizzata dalla ricorrenza di improvvise crisi di dolore pulsante cheinteressano di solito una metà della testa, di regola associate a nausea, vomito,insofferenza alla luce ed ai rumori. Tra i vari fattori scatenanti/favorenti soono compresianche alcuni alimenti:alcol, cioccolato, formaggi stagionati, carni e pesci conservati,insaccati, selvaggina, vino rosso, birra, coca-cola, estratti di lievito, fagioli, piselli, cipolle, crauti, frutta secca, fichi, banane, noci, agrumi, ecc.Se l'attacco è di lieve intensità e sporadico possono essere sufficienti blandi analgesici,tipo paracetamolo, e/o l' infuso di rizomi freschi di Erba benedetta.Nei casi in cui ildolore è più intenso si inizia subito con appositi farmaci (triptani). Per la prevenzione, oltre all'evitare degli alimenti sopra detti, all'astensione dal fumo,ecc.sono proposti vari farmaci (betabloccanti, calcioantagonisti, ecc.), ma possonoessere utili anche i supplementi a base di magnesio, l'infuso di fiori secchi di Camomillaromana, l’estratto purificato delle radici di Farfaraccio ed il Partenio.

Stress

Tutti siamo sottoposti ad eventi che mettono continuamente alla prova la nostracapacità di adattamento e di reazione ai vari fattori che minacciano l'integrità el'equilibrio dell'organismo.Questi fattori sono denominati stressor e stress è denominata la reazione diadattamento e di difesa suscitata dagli stressor.Gli stressor (eventi stressanti) possono essere di vario tipo: biologici (malattie, infortuni,ecc.), psicologici (minaccia, frustrazione, perdita dell'autoconsiderazione, ecc.), mentali(calcoli difficili, ecc.), interpersonali (isolamento sociale, cambiamento radicale diamicizie e di frequentazioni, ecc.), socio-culturali, ambientali e lavorativi (conflitti,insoddisfazionenel lavoro, difficoltà di carriera, pensionamento, licenziamento, ecc.).Uno stressor è acuto se agisce per breve tempo, cronico se agisce a lungo o si ripetefrequentemente. Lo stress è un fenomeno fisiologico ed utile fino a quando serve amigliorare la possibilità di affrontare uno stressor, ma è un evento sfavorevole,potenzialmente dannoso, quando la capacità di adattamento e di reazionedell'organismo ad uno stressor è inadeguata.La risposta dell'organismo (lo stress) allo stressor, qualunque esso sia, dipende dalle

Alcune malattieEmicrania

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Alcune malattieDispepsia

PARTEQUARTA163

Dispepsia

La dispepsia (presenza di disturbi digestivi) viene distinta in forma simil-ulcerosa eforma non simil-ulcerosa. Nella forma simil-ulcerosa il sintomo prevalente è il doloreepigastrico (addominale alto) alleviato dal pasto, nella forma non simil-ulcerosa isintomi prevalenti, in genere variamente associati, sono l'inappetenza, la sazietàprecoce, il senso di peso allo stomaco dopo il pasto, il gonfiore addominale, lefrequenti eruttazioni, ecc.La dispepsia può essere secondaria, in relazione a varie condizioni patologiche qualiernia iatale, gastrite, cancro dello stomaco, malattie delle vie biliari, ecc.), ovvero puòessere primaria, dovuta ad alterazioni funzionali dello stomaco in relazione a disordinialimentari, fattori psicologici, ecc.Nelle forme non severe e per breve periodo di tempo (1-2 mesi) può essere sufficientel'autonoma regolazione dell'alimentazione, altrimenti è necessaria la valutazionemedica.

Alimentazione ed integratori nella dispepsia non simil-ulcerosa • Preferire i cibi più digeribili ed evitare i grassi, i fritti, la frutta secca, ecc. (V. pag. 54).• Limitare la verdura ricca di fibra vegetale insolubile ed i legumi.• Privilegiare, come grasso per condimento, l'olio di oliva extravergine.• Privilegiare il pane a lievitazione naturale.• Preferire il latte scremato (berlo a temperatura ambiente) a quello intero (il latte

talvolta peggiora i disturbi).• Bere almeno 1,5-2 litri di acqua, preferibilmente frizzante e non troppo fredda, anche

durante il pasto (ma senza esagerare).• Concessi, anzi spesso utili, un bicchiere di vino leggero ed un caffè espresso a fine

pasto.• Per aiutare la digestione possono essere utili il brodo di carne magra, l'Origano, la

Maggiorana, la Salvia, il Basilico, il Rosmarino, l'Aglio, il Cappero, il Pepe, il Rabarbaro,il Finocchio, il Carciofo, la Genziana, l'Angelica, lo Zenzero, la Noce moscata, ecc.Il Dragoncello, il Tarassaco, l'Ibisco, la Genziana, la Pappa reale, il Polline, il Timo el'Origano stimolano l'appetito.

• Fare 4-5 pasti al giorno.

Alimentazione nella dispepsia simil-ulcerosa e nell'ulcera peptica• Evitare brodi ed estratti di carne, fritture, salse, intingoli, formaggi fermentati, insac-

cati (consentiti il prosciutto crudo, lo speck e la bresaola), carni affumicate econservate, pane fresco, bevande gasate, succhi e spremute di agrumi e dipomodoro, menta, cioccolato, birra e coca-cola.

• Esclusi questi cibi, che stimolano la secrezione gastrica, il resto è consentito setollerato, compresi un po' di vino a bassa gradazione ai pasti principali, il caffè ed il

l'energia e la vitalità e che rafforzano la capacità di adattamento ai vari stressors.Anche il Guaranà migliora la resistenza allo stress.

Debolezza muscolare, stanchezza

Bisogna distinguere se la riduzione della forza e la stanchezza sono veramentedebilitanti e persistenti o se sono momentanee e non particolarmente gravi, e se sonoin relazione o meno ad evidenti condizioni fisiologiche e patologiche.Vi sono varie eventualità:• La debolezza muscolare generalizzata può essere la conseguenza di varie condizioni:

decadimento senile, prolungato allettamento, carenze nutrizionali, eccessivasedentarietà, eccessiva attività fisica, esposizione prolungata ad eventi di stress, cambiamento di stagione, ecc.

• La debolezza muscolare può essere sintomo di varie patologie, quali anemia, malas-sorbimento intestinale, tumori, ipotiroidismo, alcolismo, depressione, ecc.

• La debolezza muscolare può essere conseguenza dell' uso prolungato di certi farmaci,quali i betabloccanti e le benzodiazepine, ecc.

• Un momentaneo calo di forza e di vitalità è comune esperienza, in soggetti sani e bennutriti, in relazione a stress, aumento dell'attività fisica, ecc.

Alimentazione, integratoriQuando la debolezza, l'esauribilità, l'affaticabilità e la stanchezza sono severe epersistenti e non è possibile rimuoverne le cause, quando la debolezza è momentaneae non grave ed anche quando si desidera semplicemente aumentare il tono e l'energia,è importante assicurare un'alimentazione completa e varia, eventualmente con ilsupporto dei supplementi vitaminici e minerali e degli integratori.La scelta dell'integratore dipende dalle esigenze individuali, ad esempio se si è sudato moltoe ci si sente stanchi e spossati si preferisce un integratore a base di potassio e di magnesio,se si fa un'attività fisica impegnativa è utile un integratore contenente Creatina, Carnitina,ecc., se si è sotto stress si sceglie un integratore a base di Ginseng o di Eleuterococco o diRodiola, se si è piuttosto depressi è indicato un integratore a base di Iperico o di Rodiola o diGinkgo, se necessita attivare il dinamismo psico-fisico e resistere al sonno ed alla fatica si puòricorrere ad un integratore energetico tipo Guaranà e Matè, al Sambuco, al Fucus, se i muscolisono deboli e poco sviluppati è indicato un integratore ricco di nutrienti tipo Pappa reale,Polline, Alga Spirulina, Seitan, Lievito alimentare, Olio di germe di grano.A varie sostanze vegetali è attribuita la capacità di migliorare la performance sessuale:Guaranà, Tribulus, Eleuterococco, Ginseng, Ginkgo, Iperico, estratto secco di Yohimbe.

Alcune malattieDebolezza muscolare, stanchezza

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Alcune malattieDiverticoli Intestinali

PARTEQUARTA165

Diverticoli intestinali

I diverticoli (piccole sacche della parete intestinale, specialmente a livello del colonsinistro) in genere non provocano particolari disturbi, ma talvolta si manifestano condolore addominale, stipsi, ecc. (malattia diverticolare) e possono andare incontro acomplicazioni, quali emorragia, infiammazione (diverticolite, dolorosa), ostruzioneintestinale, ecc.I diverticoli sono presenti in circa la metà dei soggetti di più di 50 anni, raramente nei giovani.Solitamente i diverticoli si verficano, sulla base di una predisposizione genetica, neisoggetti con stipsi, pertanto per prevenire la formazione dei diverticoli e per limitarnel'evoluzione è di prioritaria importanza la cura della stipsi.In presenza di diverticoli con scarsi o assenti disturbi è utile la dieta ricca di fibrevegetali insolubili indicata per la stipsi (V. in seguito), ma è bene evitare i vegetali conparti che possono fermarvisi, quali fragole, fichi, uva con semi, ecc.Nella diverticolite non grave è indicata la dieta blanda, a basso residuo: latte, yogurt,pane bianco, pasta, riso, semolino, carne magra e tenera di vitello, manzo, agnello, pollo,tacchino, coniglio, pesce, ecc. cucinati semplicemente, prosciutto, formaggi freschi,frutta senza buccia cotta o cruda, verdure cotte e setacciate, ecc.Nelle complicazioni più severe, in cui è necessaria la cura medica e talvolta chirurgica,la dieta è più restrittiva.

Stipsi

La stipsi o stitichezza (ritenzione di materiale fecale nell'intestino, con svuotamentospontaneo meno di tre volte alla settimana e/o con emissione difficoltosa di feci scarse,dure ed asciutte) è una frequente patologia, tipica della moderna società.Può essere dovuta a varie malattie (intestino irritabile, megacolon, sclerodermia, ecc.),all'uso di certi farmaci (ferro, abuso di lassativi, ecc.) e, più frequentemente, ad unadieta abitualmente povera di fibre vegetali, alla sedentarietà, alla scarsa assunzione diliquidi, ad errate abitudini comportamentali (ad esempio rimandare la defecazione inpresenza dello stimolo).Per prevenire e curare la stipsi primaria (non dovuta a malattie) è importante eprioritario evitare i comportamenti che la favoriscono (sedentarietà, ecc.) e seguireun'adeguata alimentazione.

latte, da usare peraltro con moderazione.

• Utili, ma senza eccedere, i vegetali ricchi di fibre o, in alternativa, gli integratori a base

di fibra; aiutano anche l'infuso di Timo e Malva, l'estratto secco di Passiflora e Luppolo,

l'infuso di capolini di Camomilla comune, la Liquirizia, la Melissa, il Fieno greco.

• Cottura a vapore, a microonde, arrosto, al forno.

• Pasti piccoli e frequenti.

• Evitare cibi e bevande troppo freddi o troppo caldi.

Reflusso gastro-esofageo

La malattia è caratterizzata dall'anormale passaggio di materiale gastrico nell'esofago

e tipicamente si manifesta con bruciore che dall'epigastrio ("bocca dello stomaco")

risale verso la base del collo, rigurgito acido entro tre ore dal pasto. Sono numerose le

forme con sintomi atipici (tosse cronica, asma, laringite, ecc.).

Le cause sono molteplici. Attualmente si dispone di numerosi ed efficaci mezzi

terapeutici, ma l'alimentazione (analoga a quella consigliata nella dispepsia simil-

ulcerosa e nell'ulcera peptica) conserva un indubbio valore e possono essere d'aiuto il

Fieno greco, il Fucus e l'Altea

Gastrite

In una non grave gastrite acuta (da eccessiva ingestione di cibo, da ingestione di

sostanze irritanti, di alcol, di antiinfiamatori ecc.), si sospende l'alimentazione finché

dura il vomito, che è il sintomo principale, poi si passa ad un'alimentazione blanda,

ed è utile un infuso di Camomilla, Liquirizia e Menta. Camomilla romana nella

gastrite cronica.

Alcune malattieReflusso gastro-esofageo

PARTEQUARTA 164

Page 22: erbe equilibra

Alcune malattieIntestino irritabile

PARTEQUARTA167

alterazioni cardiache) e la cronicizzazione della stipsi.La Manna, la Malva, la Cassia, le piccole dosi di Tamarindo, iltarassaco, il succo di Mela, le More ed i semi di Lino sonoblandamente lassativi, particolarmente indicati per ibambini, i conva-lescenti, gli anziani debilitati.

Intestino irritabile

L'intestino irritabile (c.d. colite) è una frequente patologia, caratterizzata da alterazionedelle funzioni intestinali (con predominanza della stipsi o della diarrea), doloreaddominale ricorrente alleviato dalla defecazione, gonfiore addominale, ecc.La normale funzionalità dell'intestino è disturbata da molteplici fattori: ansia, errateabitudini alimentari (eccessiva assunzione di grassi e di cereali raffinati, scarsaassunzione di vegetali), intolleranze alimentari, fumo, sedentarietà, stress, ecc.Questi fattori sono variamente responsabili dell'intestino irritabile e per la prevenzionee per la cura (che comprende l'uso di farmaci ed il supporto psicologico ecomportamentale) è importante rimuoverli.AlimentazioneL'alimentazione è differente a seconda delle situazioni: forme con prevalenza di doloree di stipsi, forme con diarrea, forme con flatulenza, ma vi sono alcune regole generali,comuni a tutte le forme:• Evitare i cibi che scatenano il dolore addominale.• Distribuire regolarmente i pasti, a partire dalla colazione.• Preferire la cottura a vapore e la bollitura.• Bere almeno 1,5-2 l di acqua al giorno, preferibilmente non gasata.• Evitare caffé, tè, cioccolato, bevande con cola.• Limitare l'assunzione dei grassi e preferire, come condimento, l'olio di oliva extra-

vergine a crudo.Nelle forme con stipsi e dolore non grave è indicata la dieta per la stipsi; durante gli attacchidolorosi è indicata, almeno temporaneamente, la dieta a basso contenuto di fibre.Nelle forme con diarrea è indicata la dieta blanda (V. pag. 165), con preferenza per i cibiastringenti e si limitano il latte ed i latticini e gli zuccheri.Nelle forme con flatulenza è indicata la dieta a basso contenuto di fibre, l'esclusione deicibi che provocano meteorismo, V. in seguito, e la limitazione del latte e derivati.Integratori, sostanze naturali• Pro e pre-biotici, specialmente nelle forme con diarrea.• Nella forma con stipsi e dolore non grave, in alternativa o come complemento alla

Queste semplici norme contribuiscono a ridurre il ricorso ai lassativi, che non sono prividi inconvenienti e che possono contribuire a cronicizzare la stipsi.

Alimentazione consigliata per evitare e per curare la stipsi:• Bere molta acqua e spremute, a più riprese, specialmente lontano dai pasti.• Yogurt.• Dieta ricca di fibra vegetale insolubile (V. pag. 89): cereali integrali, legumi (in

particolare le lenticchie), semi di lino, frutta (prugne, albicocche, uva, pesche, banane,mele, ecc.) e verdura (carote, lattuga, rape, finocchio, ecc.) preferibilmente crude.

• Limitare i grassi di origine animale (carne, formaggi).• Limitare il sale.• Evitare i cibi astringenti, quali i frutti di bosco, il tè, il cacao, il limone, il riso bianco

(il riso integrale, al contrario, ha effetto lassativo).• Evitare i cibi piccanti.• Masticare bene.

Esempio di dieta per la stipsi:

• Al risveglio: due bicchieri acqua o una tisana.• A colazione: uno yogurt, un paio di cucchiai di cereali.• A metà mattina: un bicchiere di acqua, un kiwi.• A pranzo: pasta o riso integrali conditi con olio di oliva extravergine, una porzione di

formaggio o di pesce o di carne bianca, insalata cruda condita con olio di olivaextravegine, una fetta di pane integrale.

• A metà pomeriggio: tè leggero, un frutto.• A cena: minestrone di verdura, prosciutto cotto o crudo o bresaola, insalata condita

con olio di oliva extravergine, una fetta di pane integrale, un frutto fresco o fruttacotta. Acqua.

• Prima di dormire: una tazza di camomilla, 2-3 prugne secche.Integratori, prodotti naturaliIn alternativa o a integrazione dei cibi ricchi di fibra vegetale insolubile, si assumono lacrusca di frumento e di avena o meglio gli integratori a base di fibra di Psyllium(Hispagula) o di Gomma di guar (V. pag. 90).Probiotici, prebiotici e simbiotici, per mantenere in equilibrio la flora battericaintestinale, la cui alterazione può influenzare la motilità del colon.

I lassativi vegetaliI lassativi di massa (Crusca di grano e di avena, Psillio, Agar, Glucomannano, ecc.)trattengono acqua nell'intestino ed aumentano il volume della massa fecale, dellaquale viene in tal modo facilitata l'espulsione fisiologica. Sono i lassativi preferibili.I lassativi di contatto antrachinonici (Cascara, Senna, Rabarbaro, Frangula, Aloe, ecc.)devono essere usati solo sporadicamente ed evitati nei sofferenti di intestino irritabilee nei pazienti con dolori addominali di natura non accertata. L'uso prolungato puòprovocare la riduzione del contenuto di potassio nell'organismo (debolezza muscolare,

Alcune malattieStipsi

PARTEQUARTA 166

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Alcune malattieMalattie delle vie biliari

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dall'alcol sotto qualsiasi forma e dall'osservanza dialcune regole alimentari: limitare (ma non abolire) igrassi, privilegiando l'olio di oliva extravergine, evitare iformaggi fermentati, i formaggi grassi, le fritture.A parte queste esclusioni, nelle malatie di fegato non

gravi l'alimentazione non ha altri limiti.Per quanto riguarda i supplementi alimentari: utili le vitamine A, D,E, K nei casi in cui è ostacolato il deflusso della bile lungo le viebiliari intra ed extraepatiche, le vitamine B1, B6, B12 e l'acido folico

specialmente nei sofferenti di fegato alcolisti.Erbe epatotossiche, V. pag. 100.

Malattie delle vie biliari

DiscinesieLe alterazioni del tono e della motilità delle vie biliari, in presenza o meno di alterazioniorganiche delle vie biliari sono complesse e si accompagnano spesso a discolia(anormale composizione della bile).La colecistoatonia (colecisti voluminosa poco contrattile ed a lento svuotamento) simanifesta con sonnolenza post-prandiale, cefalea, bocca amara, meteorismo eflatulenza, ecc.La dieta consigliata è sapida e variata, con una relativa abbondanza di grassi (olio dioliva extravergine per condire ed un cucchiaino a digiuno), ma senza fritti ed intingoli.Si impiegano i colagoghi-coleretici, tra i quali il Boldo, il Cardo mariano, il Crisantemoamericano, il Carciofo, l'Ortosifon (prevalentemente diuretico), il Rabarbaro, laFumaria, la Bardana ed il Tarassaco. I colagoghi-coleretici sono controindicati nelleostruzioni delle vie biliari.Nelle forme dolorose di discinesia (colecisti contratta, che si svuota lentamente) sonoindicati gli antispastici di sintesi e naturali (Menta, Camomilla, Maggiorana, Melissa,Luppolo, Celidonia, Fumaria, ecc.) e la dieta è a basso contenuto di grassi.

Calcolosi biliareI calcoli biliari, che possono trovarsi soprattutto nella colecisti, anche senza provocaresintomi, possono essere unici o multipli, di differente grandezza.La sostanza più comune nei calcoli è il colesterolo. Fattori che favoriscono la formazione

dieta, si assumono gli integratori indicati nella stipsi (particolarmente consigliabili loPsillio e la Gomma di guar); cautela con i lassativi di contatto (V. pag. 166); sono utili,per la loro azione antispastica a livello gastro-intestinale, il Finocchio, la Camomillacomune, la Menta piperita, l'Escolzia e la Valeriana, insieme o in alternativa ai farmacisintetici antispastici.

• Nella forma con flatulenza è indicata la Gomma di guar.• Nei casi in cui prevale la diarrea, in alternativa ai farmaci antidiarroici ed insieme ai pro

e prebiotici, possono essere usati, come astringenti, il Mirtillo e l'Urtica.

Meteorismo

Il meteorismo ("pancia gonfia", per eccessiva presenza di gas nell'intestino) è dovuto avari fattori, quali diverticolosi, intolleranze alimentari, alterazioni della flora intestinale(V. pag. 91), intestino irritabile, ecc. Sono da evitare o almeno da limitare: fagioli,broccoli, cavoli, formaggi fermentati, mollica del pane, mais, cetrioli, latte, avena,cipolle, aglio, porri, rape, rapanelli, cereali integrali e crusca; per i legumi V. pag. 39. Latradizionale abolizione delle bevande gasate, del tè e del caffè è discutibile.Sono utili il Carbone attivato, il Finocchio, l'Origano, il Basilico, l'Inulina, la Nocemoscata, la Genziana e gli integratori a base di alfa-galattosidasi specialmente nelmeteorismo dei forti consumatori di cereali, legumi, frutta e verdura.

Malattie del fegato

Vari farmaci (corticosteroidi, interferoni, acidi biliari, ecc.) hanno un'indiscutibileimportanza nella cura delle malattie del fegato, ma godono ancora di una certapopolarità gli "epatoprotettori". A queste sostanze, dette anche "epatocinetiche", vieneattribuita la capacità di contribuire alla difesa dalle molteplici aggressioni alle quali èesposto il fegato e di migliorare il decorso delle malattie del fegato.Tra le sostanze naturali impiegate a questo scopo sono da citare il Cardo mariano, ilTarassaco, la Lecitina, la Propoli, il Tè verde. Deve essere ben chiaro che nelle malattie delfegato (cirrosi, epatiti, steatosi, ecc.) l'impiego di queste sostanze non esime dall'astinenza

Alcune malattieMeteorismo

PARTEQUARTA 168

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Alcune malattieMalattie della prostata

PARTEQUARTA171

Calcolosi renaleLa formazione di un calcolo è l'evento terminale e culminante di molteplici fattori locali.Nella maggior parte dei casi i calcoli si formano in soggetti senza evidenza di altremalattie, in una minoranza di casi in soggetti con malattie renali ed extrarenali.Il quadro clinico della calcolosi renale è dominato dalla colica renale (grave episodiodoloroso dovuto alla migrazione di un calcolo nell'uretere), la cui terapia è basata sugliantispastici e sugli antiinfiammatori, di sintesi o naturali.I calcolipossono esseredi varia natura: calcolosi calcica, ossalica, uratica, cistinica,ammonio-magnesiaca.Attualmente si dispone di importanti ed efficaci mezzi di cura (litotripsia extracorporea,frammentazione ed estrazione endoscopica del calcolo), ma è sempre di fondamentaleimportanza la prevenzione delle recidive, basata sulla riduzione dell'anormaleeliminazione urinaria della sostanza che costituisce il calcolo.Nella calcolosi calcica (calcoli di ossalato e fosfato di calcio) si raccomanda di ridurre(non di abolire) l'apporto alimentare di calcio (limitazione dei cibi lattiero-caseari) e diridurre l'assunzione di proteine animali e di sale. Utili gli agrumi, in particolare il limone,soprattutto in quanto aumentano la presenza nell'urina di citrato, che è fattoreprotettivo nei riguardi della formazione di calcoli.Potrebbero essere utili alcune erbe, quali la Crataeva nurvala, il Petroselinum sativumed il Phillanthus niruri.Calcolosi ossalica: per diminuire la concentrazione di ossalati nell'urina si raccomandadi evitare spinaci, frutta secca, cacao, ecc. e di limitare asparagi, lattuga, bietole, sedano,fagioli, kiwi, pomodori, cavoli, rabarbaro, cardi, pompelmo, coca-cola.Nella calcolosi uratica (da acido urico) si raccomanda la dieta indicata per l'iperuricemiae l'alcalinizzazione urinaria mediante l'assunzione di acqua alcalina e di alimentialcalinizzanti (limoni, arance, mandarini, ecc.).Nella calcolosi cistinica si raccomanda di limitare pesce, legumi, cereali, carne, fruttasecca ed uova. Alcalinizzazione urinaria, V. sopra.In tutte le forme di calcolosi è necessario una larga assunzione di acqua, preferibilmenteoligominerale (aumenta la diuresi) e si raccomanda di ridurre gli eccessi di peso corporeo.

Malattie della prostata

L'ipertrofia benigna della prostata (aumento di volume della prostata, frequente in etàavanzata) è dovuta a vari fattori, essenzialmente di ordine ormonale.Recenti ricerche depongono per un aumento del rischio di ammalare negli uomini che

dei calcoli sono: il sesso femminile, la pluriparità, la familiarità, l'obesità, la dietaabitualmente povera di fibre vegetali e ricca di grassi, ecc.Per la prevenzione e la cura è importante mantenere il peso nei limiti normali.La manifestazione tipica della litiasi biliare è la colica epatica, episodio doloroso dovutoalla migrazione di un calcolo nelle vie biliari extraepatiche, che si cura con i farmaciantispastici e sedativi del dolore.Attualmente si dispone di importanti ed efficaci mezzi di cura (litolisicongli acidi biliari,litotripsia, chirurgia, ecc.), utilizzabili a seconda delle differenti situazioni individuali.Nei calcoli piccoli, radiotrasparenti, scarsamente sintomatici e con buona funzionalitàdella colecisti, hanno buone possibilità di successo (dissoluzione) gli acidi biliari (UDCA,TUDCA, CDCA) e possono essere utili il Boldo ed il Crisantemo americano.Per quanto riguarda l'alimentazione, si consiglia una dieta ricca di fibre vegetali (cerealiintegrali, verdure, legumi) e povera di zuccheri e di grassi animali; privilegiare l'olio di olivaextravergine, per favorire lo svuotamento della colecisti; evitare fritti, uova, formaggigrassi, intingoli, maionese, frutta secca, pasticceria alla crema, bibite zuccherate, ecc.Frequente ed abbondante assunzione di acqua. Graduale riduzione dell'eventuale eccesso di peso.Evitare gli intervalli troppo lunghi tra i pasti.

Malattie delle vie urinarie

InfezioniPer le infezioni delle basse vie urinarie (vescica, prostata, uretra) e soprattutto delle altevie urinarie è fondamentale la terapia antibiotica, ma non vanno trascurati iprovvedimenti generali (buon apporto idrico, abolizione di caffè, tè, fritti, cioccolata,alcolici, ecc.) e l'assunzione di antiifiammatori, antispastici e decongestionanti.Entro questo ambito possono essere utili, oltre ai potenti farmaci sintetici di cuiattualmente si dispone, anche alcune piante:A scopo antiinfiammatorio: Arpagofito, Malva, Gambo di ananas, Sambuco, ecc.A scopo antispastico: Celidonia, Amni visnaga, Menta piperita, ecc.A scopo decongestionante: Ippocastano, Centella, Amamelide, ecc.A scopo diuretico: Ortosifon, Pilosella, Ortica, V. pag. 135.Nella prevenzione delle forme infettive ricorrenti sono indicati i probiotici e possonoessere utili il Mirtillo ed il Gelso.L'autocura è consentita solamente nelle infezioni urinarie acute non complicate e di lieve gravità.

Alcune malattieMalattie delle vie urinarie

PARTEQUARTA 170

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Alcune malattieOrticaria

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Orticaria

L'orticaria è caratterizzata dall'eruzione transitoria acuta o cronico-recidivante di pomficutanei di varia grandezza, arrossati e pruriginosi.Nella maggior parte dei casi è immunologica, da cibi o farmaci ai quali il paziente èsensibilizzato, altre cause, non immunologiche, sono alcuni agenti chimici, presenti nellefragole, negli agrumi, nell'uovo, ecc. ed alcuni agenti fisici quali la luce solare ed il caldo, edanche le emozioni possono provocarla.La cura consiste nell'eliminazione del fattore causale, ma ove essa non sia praticabile (formeda cause sconosciute) si ricorre ai farmaci antiistaminici o ai corticosteroidi (per via locale esolo nei casi più gravi per via sistemica), ecc., ed alla dieta ipoallergenica (eliminazione dicaffè, tè, cioccolato, uova, pomodori, fragole, noci, arachidi, frutti di mare, crostacei,molluschi, pesce, alcolici, carne affumicata, formaggi stagionati, salumi, ecc.) e si evitano ifarmaci antiinfiammatori, in particolare l'aspirina.Possono essere utili i prodotti fitoterapici ad azione antireattiva (Arctium lappa, Ribesnigrum, ecc.) ed il Tè verde.

Ulcere cutanee

Nelle ulcere cutanee, dermatiti, piaghe ed ustioni è utile l'applicazione locale di Aloegel, dotato di attività riparativa, antisettica, antiinfiammatoria, idratante ed emolliente.

Alopecia androgenica

Nell'alopecia androgenica (la comune calvizie) si usano l'Urtica (tinture e decotti dellapianta secca tonificano il capello, gli estratti della pianta secca ne migliorano l'aspetto)e la Serenoa repens.

consumano abbondantemente cereali, uova e pollame, mentre ilrischio sarebbe minore nei forti consumatori di legumi, agrumi,ecc.; non sarebbero influenti altri alimenti, quali caffè, tè, latte,yogurt, formaggi, pesce, patate e frutta, esclusi gli agrumi.

La malattia provoca disturbi urinari di tipo dinamico (urgenza,minzione frequente, ecc.) e di tipo meccanico (ritardo dell'inizio

della minzione, debolezza del getto, ristagno di urina in vescica, ecc.).Tra le varie sostanze indicate per la cura, si segnalano alcuni prodotti

botanici: la Serenoa repens, il Pygeum africanum e l'Urtica (radice), efficaci neiprimi stadi della malattia, quando prevalgono i disturbi di tipo dinamico.Nella prostatite (infiammazione della prostata) la cura è antibiotica nelle formebatteriche, nelle forme non batteriche, oltre ai farmaci antiinfiammatori ed a quelliindicati per il sollievo dei sintomi, sono tradizionalmente impiegate, per la loro attivitàantiinfiammatoria, l'Urtica (pianta e foglia), la Serenoa e la Malva.Per il cancro della prostata, V. pag. 176.

Dermatite atopica (eczema)

E' una dermatite cronica e recidivante che colpisce specialmente i bambini, in cui ildecorso tende spontaneamente a migliorare (raramente si prolunga sino all'età adultae sono rari i casi ad esordio tardivo); spesso è associata ad altri disordini allergici, qualiasma allergico, orticaria e rinite allergica.Le cause non sono chiaramente conosciute.Le lesioni (arrossamento, vescicole) sono pruriginose, tendono alla lichenificazione(indurimento) e si accompagnano a secchezza della cute.La cura, per la quale si dispone di numerosi farmaci, è locale e generale e dipende dalla gravità.Nelle forme e nelle fasi meno gravi e nella fase cronica con lichenificazione è sufficientemantenere idratata la pelle, per evitare il prurito ed evitare la secchezza, con bagnitiepidi con olio e con prodotti emollienti e idratanti, tra i quali l'Avena.Nelle forme e nelle fasi acute sulla pelle delicatamente lavata ed asciugata si applicanoi corticosteroidi, il tacrolimus o il pimecrolimus, e si ricopre con l'emolliente idratante.Nelle forme gravi i corticosteroidi sono somministrati per via orale.Le cure generali comprendono i probiotici, il clima di mare, l'esposizione al sole, i prodotti abase di acido gamma-linolenico (olio di Oenothera biennis), l'evitare degli alimenti cheaggravano la malattia o per i quali è dimostrata una positività ai test allergologici. I prodottifitoterapici antireattivi impiegati in questa malattia in associazione alla medicazionelocale, sono il Ribes nigrum, l'Arctium lappa, il Raphanus niger, la Viola tricolor, ecc.

Alcune malattieDermatite atopica

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Alcune malattieTumori maligni

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mammella. • L'uso eccessivo del sale è indiziato nel cancro dello stomaco e della faringe.• L'uso abituale di cibi molto caldi è indiziato nel cancro dell'esofago.• La contaminazione dei cibi (in campo, in magazzino, nel frigorifero ed a temperatura

ambiente) da parte di muffe (microscopici funghi filamentosi) che producono tossinedotate di effetti cancerogeni.L'aflatossina B1 (prodotta dall'Aspergillus flavus e parasiticus, contaminanti del mais,del frumento, delle arachidi e della frutta secca in genere e delle spezie), l'Ocratossina A(prodotta dal Penicillium verrucosum, contaminante del frumento e dell'orzo edall'Aspergillus ochraceus, contaminante dei salumi, specialmente il prosciutto crudo) ela fusomicina B1 (prodotta dal Fusarium verticilloides, contaminante del mais) sonocancerogene (l'aflatossina B1 per il cancro del fegato) o possibilmente cancerogene(l'ocratossina A per il cancro del testicolo e la fusomicina B1 per il cancro dell'esofago).

• L'uso eccessivo di carne e pesce cotti alla griglia o fritti o affumicati è indiziatospecialmente nei tumori dell'esofago e dello stomaco.

• L'abuso di alcol, specialmente se associato al fumo, viene associato specialmente aitumori della bocca, della faringe, della laringe, dell'esofago, del pancreas, dellamammella e del fegato.

• L'uso troppo scarso di verdura e di frutta fresche o surgelate è indiziato nei tumori delcolon-retto, del polmone, della mammella e forse dell'ovaio.

Fattori alimentari che possono proteggere dal cancroA varie sostanze è attribuita un'azione protettiva nei riguardi dell'insorgenza di varitumori: betacarotene, licopene, polifenoli, flavonoidi, allilsolfuri, solforatano, fibrevegetali, fitoestrogeni, indolo-3-carbinolo, acidi grassi omega-3, vitamina D,melatonina, ecc. Queste sostanze, il cui effetto antineoplastico non è accertato,vengono assunte con l'alimentazione e con gli integratori:

• AlimentazioneNon esiste una dieta specifica per prevenire i tumori maligni, ma è raccomandabile,comunque, un comportamento alimentare sano nel suo insieme (sostanzialmentequello della dieta mediterranea), sul quale possono essere fatte integrazioni emodificazioni in base a determinate condizioni di esposizione al rischio.

Le raccomandazioni per l'alimentazione sono generali e specifiche

Raccomandazioni generali

• Prevenire e curare l'obesità (fattore di rischio specialmente per i tumori dellamammella, dell'endometrio, della prostata, del colon-retto, del rene e della tiroide).

• Largo consumo (circa 400 g al giorno) di frutta e verdura fresche o surgelate distagione, di vario colore e provenienti da differenti fonti di approvvigionamento.Non è precisabile a quale delle sostanze presenti nei vegetali sia riferibile il beneficiopreventivo: verosimilmente è in relazione a più sostanze interagenti, alcune dellequali sarebbero più efficaci per singole forme tumorali, V. in seguito.

Tumori maligni

L'alimentazione può interferire, favorendolo o contrastandolo, nel processo formativoed evolutivo dei tumori maligni (in seguito nel testo indicati come cancro),specialmente dell'intestino, della mammella, della prostata e dei polmoni.Un'alimentazione incongrua è un importante fattore di rischio di cancro (rischio:probabilità statistica di ammalare) e si stima che almeno un terzo dei tumori siacorrelato ad errate abitudini alimentari: assunzione di cibi contenenti fattoricancerogeni e co-cancerogeni, quali le aflatossine, gli idrocarburi policiclici e lenitrosamine, e/o scarsa assunzione di alimenti contenenti fattori protettivi.La correlazione tra fattori di rischio alimentari e tumori è variamente significativa:correlazioni elevate sono, ad esempio, quella tra alcol e tumori di bocca, faringe, laringe,fegato ed esofago, quella tra obesità e cancro della mammella e dell'endometrio, quella tracancro del colon-retto e scarsa assunzione di fibre vegetali e quella tra cancro del polmone(in cui peraltro la maggiore responsabilità spetta al fumo) e dieta povera di frutta e diverdura, ma per molti tumori il legame con determinati alimenti è meno convincente .Ai vari fattori alimentari di rischio se ne aggiungono altri, con effetto di potenziamentoe di sommazione, in particolare il fumo (cancro del polmone), la sedentarietà (cancrodella mammella, del colon-retto e della prostata) e l'esposizione professionale asostanze cancerogene.Viceversa, una corretta alimentazione può aiutare a prevenire vari tumori sia mediantela riduzione dei fattori di rischio correlati con l'alimentazione che mediante l'assunzionedegli alimenti contenenti sostanze ad azione protettiva.Anche riguardo alla possibilità di prevenire i tumori mediante un'adatta strategiaalimentare, vi sono delle differenze, ad esempio la possibilità di diminuire il rischiomediante l'assunzione regolare di adeguate quantità di vegetali è elevata per i tumoridella bocca e della faringe, dell'esofago, dello stomaco, del polmone, del colon-retto,della mammella, della laringe e della vescica. Per altri tumori non sono altrettantoconvincenti le possibilità o probabilità dell'efficacia preventiva di alcuni alimenti.

Fattori alimentari che possono favorire l'insorgenza e la crescita del cancroLe maggiori responsabilità sono attribuite, soprattutto grazie agli studi epidemiologici,ai seguenti fattori alimentari:• L'uso eccessivo di grassi, specialmente se ricchi di acidi grassi saturi, è indiziato in vari

tumori, in particolare in quelli del colon-retto, della prostata, dell'endometrio, dellamammella e del pancreas.

• L'uso eccessivo di carni rosse e di carni conservate è indiziato specialmente nel cancrodell'intestino.

• L'uso eccessivo di zuccheri semplici e di farine cereali raffinate, che determinano uneccessivo aumento dell'insulina, V. pag. 21), è indiziato specialmente nel cancro della

Alcune malattieTumori maligni

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Alcune malattieTumori maligni

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di insulina (preferenza per gli alimenti a basso indice glicemico), la limitazione della carnerossa (preferire il pesce), una dieta ricca di frutta e di verdura ed in particolare i vegetaliricchi di fitoestrogeni (V. pag. 101), i vegetali ricchi di solforatano (cavoli, ecc.), di licopene(pomodori cotti e crudi), di acido folico (vegetali a foglia verde scuro, ecc.), il tè verde, e glialimenti ricchi di vitamina D (pesci grassi, uova, ecc.).

• Nei soggetti a rischio di cancro del colon-retto (poliposi familiare, pregressi polipiintestinali adenomatosi e pregresso cancro del colon-retto, età avanzata, obesità, ecc.)è indicata una dieta povera di carne rossa (preferire il pesce) e di grassi animali, riccadi vegetali preferibilmente crudi, in particolare l'aglio, le cipolle e lo scalogno. Curarela stipsi, ma evitare l'uso abituale dei lassativi antrachinonici (cascara, aloe, senna,frangola, rabarbaro). E' raccomandato il Tè verde.

• Nei soggetti a rischio di cancro dell'endometrio (post-menopausa, obesità, menarcaprecoce, menopausa tardiva, nulliparità, ecc.) sono particolarmente indicate la dietapovera di grassi animali e la limitazione degli alcolici.

• Nei soggetti a rischio di cancro del polmone (fumo, esposizione professionale acancerogeni, ecc.), oltre alla prioritaria cessazione dal fumo, è indicata una dieta riccadi vegetali ed in particolare di quelli contenenti vitamina A, licopene e betacarotene,e la limitazione dei grassi animali.

• Nei soggetti a rischio di cancro dello stomaco (obesità, fumo, ecc.) si consiglia dievitare la carne ed il pesce cotti alla griglia, fritti ed affumicati, e di praticareun'alimentazione povera di sale, ricca di vegetali, in particolare di aglio e di vegetali adalto contenuto di vitamina C e di licopene.

• Integratori alimentari, sostanze naturaliNei soggetti che con l'alimentazione assumono quantità insufficienti di antiossidanti,di vitamina D, di fibra vegetale, ecc., l'assunzione di integratori a base di questinutrienti è vantaggiosa per la salute dell'organismo e da essi può essere attesa ancheun'azione protettiva antineoplastica, specialmente se i soggetti sono esposti al rischiodi un cancro in cui è indiziata la carenza di questi nutrienti.Nei soggetti che praticano abitualmente un'alimentazione completa, variata edequilibrata (ma è difficile credere che siano molti) e non particolarmente a rischio dineoplasia, non è sicuramente dimostrata l'utilità di integrare l'alimentazione con lesostanze naturali, quali l'Alga spirulina, l'Aglio, il Ginseng, la Melatonina, il Tè verde, laPapaya fermentata ed in generale con gli alimenti e gli integratori ad elevatocontenuto di antiossidanti, ai quali è attribuita la proprietà di potenziare le difeseantitumorali dell'organismo.In particolare, è molto controversa la proprietà antitumorale degli integratori a basedi antiossidanti: verosimilmente è importante la dose, ad esempio si è osservato chel'assunzione di dosi moderate, corrispondenti ai fabbisogni quotidiani, di vitamina C,betacarotene, zinco e selenio, è associata ad una significativa riduzione dei casi dicancro, specialmente negli uomini, mentre le dosi elevate di betacarotene possonoaumentare l'incidenza di cancro del polmone e sono sconsigliate nei fumatori.

• Potrebbe essere utile l'uso abituale del tè verde, V. pag. 230.• Ridurre il consumo dei grassi, ed in particolare di quelli ricchi di acidi grassi saturi e

privilegiare, in alternativa, quelli ricchi di acidi grassi insaturi: come grasso dacondimento preferire l'olio di oliva extravergine, ricco dell'acido insaturo oleico e diantiossidanti, ma senza eccedere (eccesso di calorie=obesità= rischio!).

• Non eccedere con le proteine animali: preferire le carni alternative (specialmente ilpesce, che ridurrebbe l'incidenza di cancro del colon-retto e della mammella) allacarne rossa, e coprire buona parte del fabbisogno proteico con le proteine vegetali,fornite specialmente dai legumi.

• Non eccedere con gli zuccheri semplici.• Preferire pane, pasta e riso integrali ai prodotti raffinati (pane bianco, riso brillato), che

apportano fibre vegetali e determinano un assorbimento più lento e graduale delglucosio.

• Non eccedere con i dolcificanti, V. pag. 45.• Non eccedere con gli alcolici (ammessi, mediamente, un paio di bicchieri di vino di me-

dia gradazione al giorno).• Non eccedere con il sale ed i cibi salati.• Evitare i cibi troppo caldi.• Eliminare dai vegetali le parti guaste e le parti circostanti.• Eliminare i cibi ammuffiti.• Limitare gli alimenti conservati con nitrati (V. pag. 37).• Limitare la carne (specialmente se di manzo) cotta a fuoco vivo e ad alta temperatura, fritta,

affumicata ed associarle un bel piatto di insalata condita con olio di oliva extravergine.• Alimentazione molto variata: cambiare i tipi di alimenti nell'ambito dello stesso gruppo

(V. pag. 67)• Massima attenzione all'igiene nella preparazione e nella conservazione dei cibi.Raccomandazioni specifiche

• Negli uomini a rischio di cancro della prostata (età avanzata, familiarità, obesità, ecc.)sono raccomandabili una generosa assunzione di frutta e di vegetali, in particolare ilpomodoro, crudo e soprattutto cotto (elevato contenuto di licopene), l'aglio, la cipollae lo scalogno (elevato contenuto di indolo-3-carbinolo e di solfuro di allile), il tè verde,i cibi ricchi di vitamina D, la soia e la riduzione dei grassi animali.Sarebbe utile anche la Curcuma, spezia contenuta nella polvere di curry, specialmentein associazione alle verdure(cavoli, broccoli, rape, crescione) particolarmente ricche inisotiocianati.

• Nelle donne a rischio di cancro della mammella (precedente cancro mammario,familiarità, menarca precoce e/o menopausa tardiva, gravidanza dopo i 30 anni,nulliparità, obesità dopo la menopausa, ecc.) ed in genere nelle donne in menopausa epost-menopausa, si raccomandano la prevenzione e la cura dell'eccesso di peso, lariduzione dei grassi di origine animale (preferendo come grasso di condimento l'olio dioliva extravergine), la limitazione degli alimenti che inducono una maggiore produzione

Alcune malattieTumori maligni

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Alcune malattiePrevenzione e cura dei danni da senilità

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integratori per fornire calorie, proteine, acidi grassi omega-3, vitamine, minerali, ecc.Integratori ricchi di nutrienti sono il Fieno greco, il Seitan, la Pappa reale, il Polline, l'Algaspirulina, il Lievito alimentare, l'olio di germe di grano.Altri integratori che possono essere utili sono, ad esempio, il Ginseng e l'Eleuterococoper combattere la stanchezza, l'Astragalo per aumentare l'energia e per il suo potereimmunostimolante e l'Iperico per la depressione.Altri integratori, spesso usati per autocura, non hanno verosimilmente altra efficacia chequella dell'effetto placebo ed il loro uso rientra nell'ambito delle "medicine alternative".Non è questo il luogo per approfondire questo tema, ma ci preme sottolineare che l'usodi sostanze naturali di non dimostrata efficacia, spesso comprensibile in malati in cercadi rassicurazione e di speranza, non deve interferire sfavorevolmente con le terapienecessarie o utili e tanto meno sostituirsi ad esse.

Alimentazione ed integratori nella prevenzione enella cura dei danni da senilità

L'invecchiamento non è una malattia, è una tappa naturale della vita, caratterizzata dallafragilità e dalla diminuzione della capacità di adattamento e di reazione agli eventi dannosi.L'invecchiamento è un complesso fenomeno fisiologico nel quale intervengono molteplicifattori interagenti, di ordine genetico ed acquisiti: sulla componente geneticadell'invecchiamento (che si stima incidere per circa il 30%) non vi è per ora la possibilità diintervenire, mentre è possibile intervenire sul complesso dei fattori individuali acquisiti(non uso, usura, malattie sofferte ed in atto, cattive condizioni economiche e sociali,alimentazione incongrua, esposizione agli stress, fattori psicologici, intossicazioni, ecc.)che in larga misura influenzano e condizionano l'invecchiamento.Le malattie che hanno una posizione di particolare rilievo nel processo diinvecchiamento sono quelle che colpiscono il cervello, il sistema cardiocircolatorio el'apparato scheletrico: nelle pagine precedenti ci siamo, perciò, specificamentesoffermati sulla prevenzione e la cura di queste malattie.La preparazione al migliore invecchiamento possibile inizia sin dalla giovane età conl'adozione di un buono stile di vita: attività fisica e mentale (amicizie, cultura, attivitàsociali, ecc.), alimentazione sana, astensione dal fumo, limitazione dell'alcol,prevenzione e cura delle malattie, ecc.Per quanto riguarda l'alimentazione e gli integratori alimentari, l'argomento è statotrattato nelle pagine precedenti: alimentazione in età evolutiva (V. pag. 109),alimentazione dell'adulto (V. pag. 67), alimentazione dell'anziano (V. pag. 105).

ConclusioniPer la prevenzione della morbilità e della mortalità da tumori maligni sono difondamentale importanza gli interventi sui fattori ambientali (fumo, radiazioni,alimentazione, ecc.).Per quanto riguarda l'alimentazione, pur essendovi incertezze e controversie suirapporti tra alimentazione e cancro, vi sono elementi sufficienti per consentire che unasana alimentazione (secondo il modello mediterraneo, in cui sono minimizzati i fattorialimentari indiziati di cancerogenicità e sono ben rappresentati quelli indiziati diefficacia protettiva) contribuisce alla difesa dai tumori, o almeno da alcuni di essi, inparticolare di stomaco, colon-retto, mammella, prostata.In questo senso, nei soggetti a rischio di tumori in cui è indiziato il ruolo della carenzadi uno o più principi nutrizionali, non vi è motivo per non essere favorevoli alla loroassunzione sotto forma di integratori, specialmente se la dieta abituale ne è carente.Mai come in questo campo l'invito alla consapevolezza ed alla prudenza è d'obbligo: lemolteplici informazioni che giungono al pubblico (fattori alimentari che favorisconol'insorgenza dei tumori, fattori alimentari che proteggono) devono essere gestite con buonsenso, in quanto spesso si tratta di semplici ipotesi, la cui acritica ed indiscriminataaccettazione può suscitare eccessivi timori, sino a colpevolizzare ed escludere certi cibi lacui pericolosità è appena un'ipotesi e che sono necessari (grassi, carne, ecc.), ovvero puòsuscitare eccessive speranze, sino a credere che per la prevenzione possa bastareincrementare l'assunzione di un certo cibo o assumere un certo integratore.Ad esempio, la recente ipotesi, peraltro supportata da evidenze epidemiologiche esperimentali, che la supplementazione di vitamina D (in modo da raggiungerel'assunzione quotidiana di 25 mcg, difficilmente raggiungibile solo con la dieta e conl'esposizione solare) aiuti a prevenire il cancro della mammella, del colon, delle ovaie edella prostata, non deve alimentare l'idea di una prevenzione "fai da te" con una pilloladi vitamina D, che potrebbe avere anche effetti dannosi sui reni e sul fegato.In conclusione, gli integratori completano e potenziano gli apporti nutrizionali, ma nonsostituiscono il ruolo primario di una corretta alimentazione e devono, comunque,essere assunti in dosi prudenti, sempre evitando ogni eccesso, che espone ai danni delsovradosaggio, e nel contesto di una dieta e di uno stile di vita globalmente sani(attività fisica regolare, evitamento dei fattori di rischio, ecc.).Un breve cenno in merito all'alimentazione ed all'impiego di integratori nei soggettiammalati di un tumore maligno.

Sono, questi, soggetti fragili, anche da punto di vista psicologico, e spesso malnutriti:significativi e gravi cali di peso si verificano in circa l'80% dei pazienti con tumori maligni enon raramente la morte del paziente con neoplasia maligna è dovuta alla malnutrizione.In questi pazienti la terapia nutrizionale va iniziata al più presto, poiché un adeguatoapporto nutrizionale aumenta la capacità di resistenza del paziente, la risposta alleterapie anti-tumorali e di supporto e migliora la qualità della vita.In questi casi, finché la malnutrizione non è particolarmente grave sono utili gli

Alcune malattieTumori maligni

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Alcune malattieNella prevenzione e cura dei danni da senilità

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• Integratori vitaminici e minerali.• Ginkgo biloba.• Ginseng, Eleuterococco.• Iperico, Rodiola.• Acetilcarnitina.• Pappa reale, Polline, ecc.

ConclusioniSempre meno si accetta la riduzione della forza, della bellezza e dell'energia dellagioventù e non vi è persona che non desideri vivere a lungo invecchiando nel modomeno sgradevole possibile e che non sia attratta dalla speranza di rallentarel'inevitabile invecchiamento con l'aiuto di qualche sostanza.Per ora, è inutile illudersi che esistano sostanze capaci di fare durare a lungo la giovinezza,e non bastano gli studi osservazionali e sperimentali per impiegare sostanze di nonprovata efficacia sui processi dell'invecchiamento e che possono avere effetti avversi.Non dobbiamo, però, rinunciare alla speranza di ridurre la decadenza delle capacitàpsico-fisiche, alla quale è difficile sfuggire nell'età avanzata: l'obiettivo di prolungare lavita e la vitalità può essere raggiunto, almeno in parte e nei limiti del proprioprogramma genetico, mediante la prevenzione e la cura delle malattie chemaggiormente si ripercuotono sull'invecchiamento e mediante un appropriato stile divita. In questo ambito può essere utile l'uso prudente di alcuni integratori alimentari, inparticolare degli antiossidanti, delle vitamine e dei minerali, di cui è frequente lacarenza "occulta", e di quelli indicati per le varie situazioni che possono verificarsi nelcorso dell'invecchiamento e che incidono sfavorevolmente su di esso, quando questesituazioni non siano tali da richiedere l'impiego dei farmaci.

Qui tratteremo alcuni dei numerosissimi interventi proposti per rallentarel'invecchiamento, perché l'uomo non rinuncia mai, nonostante le tante delusioni, alsogno di potere usare una pillola "magica", un elisir di giovinezza, che gli consenta, senon di vivere a lungo e con una buona qualità di vita, almeno di invecchiare nel modomeno sgradevole possibile.Tra le sostanze naturali proposte a questo scopo sono particolarmente interessanti gliantiossidanti, poiché tra i vari fattori dell'invecchiamento attualmente vieneattualmente attribuita una grande importanza al danno cellulare ossidativo provocatodall'eccesso di radicali liberi, in relazione alla diminuzione della capacità antiossidanteche si verifica negli anziani ed alla frequente insufficienza dell'assunzione deglialimenti ad elevato contenuto di antiossidanti. Al momento, sono promettenti gli studiin merito alla possibilità di rallentare ed attenuare il processo di invecchiamento, ed inparticolare il declino cognitivo e la degenerazione maculare senile, mediantel'assunzione di adeguate e prudenti dosi di integratori a base di antiossidanti (V. pag. 88).Numerose altre sostanze sono (o sono state) decantate come anti-invecchiamento:

• TestosteroneLa diminuzione del testosterone con l'età è fisiologica e la sua somministrazione puòavere effetti favorevoli sulla massa muscolare, sullo scheletro, sulla libido esull'umore, ma presenta rischi ed effetti collaterali: può favorire la comparsa e losviluppo del cancro della prostata, aumenta il rischio di trombosi e riduce l'utilecolesterolo HDL.Pertanto esso è impiegabile solo in particolari casi, come cura e non come sussidioanti-invecchiamento.

• Terapia ormonale sostitutiva in menopausaE' utile per i più importanti disturbi del climaterio e nella manopausa precoce, ma puòcomportare dei rischi, in particolare di cancro della mammella, e la sua efficacia sullefunzioni cognitive è controversa.

• Deidroepiandrosterone (DHEA)I livelli nel sangue di questo ormone sono massimi verso i 20-30 anni, poi tendono adiminuire con l'età; il DHEA in vendita come integratore è ottenuto principalmente dauna pianta tropicale (Igname selvatico) ed è usato, anche se manca una sicuradimostrazione dell'efficacia, per rallentare il processo di invecchiamento, inparticolare per contrastare l'osteoporosi, per aumentare l'energia, la libido, lamuscolatura e per aiutare le funzioni cognitive. Possibili effetti collaterali sonol'ipertensione, la mania acuta, il danno epatico (del fegato) e, nelle donne, l'irsutismo(crescita anormale di peli ruvidi), l'abbassamento della tonalità della voce, l'aumentodel rischio di cancro della mammella, ecc. Di altri integratori e del loro uso in particolari situazioni che possono incideresfavorevolmente sull'invecchiamento (involuzione cerebrale, astenia, depressione,osteoporosi, stress, malnutrizione), si è detto nelle pagine precedenti, e qui neelenchiamo alcuni:

Alcune malattieNella prevenzione e cura dei danni da senilità

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