esempi di applicazione della vas alla pianificazione urbanistica · arch. massimo bastiani...
TRANSCRIPT
1
1
Via B.Ubaldi,Centro Dir. Prato 39 – 06024 Gubbio PG tel. +39 0759222693 Fax. +39 [email protected] www.ecoazioni.it
Esempi di applicazione della VAS alla Pianificazione Urbanistica
Perugia 29 Giugno 2007Perugia 29 Giugno 2007
LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA APPLICATA A PIANI URBANISTICI
Arch.Arch. Massimo BastianiMassimo Bastiani
Seminario Informativo VAS
2
Intervenire nei processi di pianificazione attraverso uno strumento efficace in grado di affrontare la complessità e le rapidità di evoluzione delle questioni ambientali.
VAS e pianificazione
Sviluppare delle nuove procedure di analisi e valutazione ambientale, in grado di fondersi con il processo di elaborazione di un Piano.
2
3
La VAS all’interno di un Piano è elemento:
• costruttivo,• valutativo• gestionale• di monitoraggio
È importante sottolineare che la VAS deve intervenire al momento giusto del processo decisionale, la VAS è uno strumento e non il fine ultimo.
VAS e pianificazione
4
FAENZA:La Vas applicata alla Pianificazione(Variante 14 al Piano Regolatore, Piano strutturale Comunale Associato, Standard ambientali)
DUE CASI DI INTRODUZIONE DELLA VAS
PROVINCIA DI ASCOLI PICENO: Strumenti di supporto per l’introduzione della VAS nei Comuni della Provincia di Ascoli Piceno
3
5
In Emilia-Romagna la Valutazione ambientale strategica è stata introdotta nel 2000 dalla L.R. n. 20 "Disciplina generale sulla tutela e l’uso del territorio", portando diverse innovazioni nell‘assetto istituzionale e nel rapporto con i cittadini.
sussidiarietà , concertazione istituzionale e semplificazione amministrativa.
LA VAS a FAENZA
6
La L.R. n. 20 interviene anche per superare alcuni punti di crisi emersi dalla precedente Legge sulla tutela e uso del territorio quali:
scarsa qualità dell'ambiente in termini sia di tutela delle risorse naturali sia della sicurezza e salute dei cittadini; insufficiente integrazione e coordinamento tra le leggi (piani) di settore sui temi ambientali;
crescita del sistema insediativo-territoriale in forma eccessivamente diffusa (sprawl) che ha comportato l’aumento dei costi di gestione dei servizi a rete.
A. Di Stefano – Regione Emilia Romagna 2001
LA VAS a FAENZA
4
7
Il Comune di Faenza rappresenta un caso di eccellenza: è stato tra i primi in Italia ad adottare strategie di sostenibilità territoriale.
Nel 1998 il suo PRG è stato premio ENEA per lo Sviluppo Sostenibile per aver introdotto nel Piano un elevato livello di compatibilità energetico -ambientale.
Nel 2003 il Comune prevede la trasformazione di nuove zone urbanistiche di tipo produttivo e residenziale, nel 2006 avvia il PSC associato.
LA VAS a FAENZA
8
Variante 14 al PRG del 2003 nuove zone urbanistiche di tipo produttivo e residenziale localizzate lungo gli assi viari di accesso alla città.
superficie di 298,2 ha, con una previsione insediativa di circa 2.500 abitanti e più di 5.000 occupati nelle attività produttive previste.
Rispondere ai programmi di sviluppo locale ed alla richiesta di nuove aree mantenendo un assetto sostenibile del territorioMisurare la congruenza tra gli obiettivi (di sviluppo economico ed insediativo) ed i criteri di compatibilitàambientale
LA VAS a FAENZA
5
9
PROCESSO METODOLOGICOIl processo metodologico si è basato sulla costruzione di un modello dinamico che consentisse di simulare gli impatti indotti dalle singole scelte.Tale modello a portato alla costruzione di tre scenari:
Scenario Zero – analisi dello stato attuale ed ei trendScenario di simulazione delle previsioni –valutazioni delle dinamiche indotteScenario delle alternative – proposizione di azioni correttive o alternative ed indicatori di monitoraggio
LA VAS a FAENZA
10
Obiettivi di sostenibilità Individuazione dei principali obiettivi di sostenibilità
Prospettive di sviluppo socio-economico Analisi
Analisi aspetti ambientali ed infrastrutturaliAnalisi degli strumenti di pianificazione
ProiezioniSimulazione degli effetti
ValutazioniValutazione degli impatti
Alternativee linee d’indirizzo per mitigazioni-compensazioni
LA VAS a FAENZA
6
11
Lo scenario “0” corrisponde allo scenario attuale e dà un’immagine della situazione territoriale ed ambientale dell’intero territorio faentino, con un approfondimento sulle aree oggetto di variante. La lettura del quadro conoscitivo viene effettuata in forma “dinamica” avendo cioè attenzione ai processi in corso ed alla lettura incrociata dei trend (ambientali e socio-economici). Nello scenario sono stati esaminati anche i modelli comportamentali della popolazione, ciò al fine di ottenere dati sui parametri di consumo delle risorse degli abitanti Faenza.
LO SCENARIO ZERO
12
LO SCENARIO ZERO
Caratterizzazione ambientale ed individuazione di eventuali criticità o ambiti sensibili, verifica delle infrastrutture presenti
ASPETTI AMBIENTALI - Inquadramento climatico - Geolitologia –
geomorfologia- Idrologia e idrogeologia- Uso del suolo- …..
Presenza alternata di “seminativi” e “colture specializzate”
Vulnerabilità integrata Bassa o Nulla
Sabbie medie e fini, limi sabbiosi, argille limose
7
13
LO SCENARIO ZERO
ASPETTI AMBIENTALI - …- Ecosistemi - Vegetazione e fauna
Gruppi arborei a valenza paesistica
Filari alberati
14
LO SCENARIO ZERO
ASPETTI INFRASTRUTTURALI - Viabilità e logistica - Servizi in rete - Uso delle risorse
Rete elettrica
Rete gas
8
15
LO SCENARIO ZERO
Esame dei requisiti normativi attraverso gli strumenti di Pianificazione e gestione del territorio
P.T.C.P. – PROVINCIA DI RAVENNA
P.R.G.
Ambiti ad alta vocazione produttiva agricola
Ambiti per insediamento di aree industriali ecologicamente attrezzate
Zona di produzione agricola normale
Zona rurale di distacco e mitigazione degli impatti ambientali di infrastrutture e attivitàproduttive
16
Attraverso questo scenario si portano in evidenza e si valutano i possibili effetti indotti e gli eventuali effetti cumulativi. Laproiezione dei dati è stata organizzata in “aree obiettivo”, poiché ad ogni “area tematica” può essere associato un “obiettivo” da tradursi in specifiche azioni d’intervento.
1.1. Area obiettivo : Acqua Area obiettivo : Acqua 2.2. Area obiettivo: RifiutiArea obiettivo: Rifiuti3.3. Area obiettivo: MobilitArea obiettivo: Mobilitàà4.4. Area obiettivo: EnergiaArea obiettivo: Energia5.5. Area obiettivo: AriaArea obiettivo: Aria6.6. Area obiettivo: RumoreArea obiettivo: Rumore7.7. Area obiettivo: EcosistemaArea obiettivo: Ecosistema
SCENARIO DI SIMULAZIONE DELLE PREVISIONI
9
17
Infine nello scenario “delle alternative” sono state raccolte sinteticamente le valutazioni emerse per ogni area di trasformazione.
A completamento delle schede di valutazione sono state introdotte indicazioni in merito alle:
alternative strategiche, alle mitigazioni possibili ed alle loro modalità di attuazione.
Integrazione nella prassi urbanistica dello standard ambientale come elemento di progettazione, gestione e monitoraggio del Piano stesso.
SCENARIO DELLE ALTERNATIVE
18
SCENARIO DELLE ALTERNATIVE
10
19
SCENARIO DELLE ALTERNATIVE
20
SCENARIO DELLE ALTERNATIVE
Assieme con l’Amministrazione Comunale e l’Ufficio Territorio, responsabile del procedimento, è stato possibile modificare in itinere, il numero delle aree presenti inizialmente nella Variante, stralciandone due dopo averne valutato le implicazioni ambientali.
Tale decisione è emersa a seguito della VALSAT e della condivisione delle considerazioni strategiche connesse.
Per le altre aree sono state indicate azioni di mitigazione da realizzare
11
21
SCENARIO DELLE ALTERNATIVE
MITIGAZIONI SUI RECETTORI MITIGAZIONI SUI RECETTORI SENSIBILISENSIBILI
-- Acque sotterraneeAcque sotterranee-- Impermeabilizzazione dei suoliImpermeabilizzazione dei suoli-- Aree Aree esondabiliesondabili-- Ecosistema Ecosistema –– rete ecologicarete ecologica-- Habitat fluviale Habitat fluviale -- Fauna locale Fauna locale -- PaesaggioPaesaggio-- Aree agricole fertiliAree agricole fertili-- Consumi idriciConsumi idrici-- Consumi energeticiConsumi energetici-- Produzione rifiutiProduzione rifiuti-- QualitQualitàà delldell’’ariaaria-- RumoreRumore-- Traffico locale Traffico locale
22
Nel processo di costruzione degli scenari una parte rilevante è stata costituita dalla consultazione dei soggetti istituzionali e dalla partecipazione del pubblico.La partecipazione della collettività è stata sviluppata attraverso pubbliche assemblee, l’interazione con l’A21 Locale e più formalmente con l’analisi delle osservazioni alla Variante.
PROCESSO DI PARTECIPAZIONE
12
23
OBIETTIVI DI SOSTENIBILITA’
Conservazione riserve idriche
Recupero delle acque bianche e piovane-Razionaliz
zazione dell’uso delle risorse idriche
Promuovere un uso delle risorse idriche sostenibile fondato sulla protezione a lungo termine
Tutelare la conservazione delle risorse idriche
Ridurre l’inquinamento delle risorse idriche
Tutela dei corpi idrici superficiali e sotterranei
-Preservare l’integritàdegli acquiferi sotterranei-Miglioramento della qualità delle acque superficiali
Determinare gli obiettivi di qualitàper ciascun corpo idrico definiti in funzione delle destinazioni d’uso
Tutelare e migliorarela qualitàdelle acque,
Migliorare la protezione e la gestione delle acque di superficie e di falda;
ValsatPRGPTCPLegge 20/2000
Programma triennale regionale tutela ambientale 2001 –2003 (l.r.3/99)
PTR
Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile
Quadro d’azione per uno Sviluppo Urbano Sostenibile nell’Unione Europea
OBIETTIVO: RISORSE IDRICHE
24
L’elaborazione degli standard ambientali ha costituito il tra il 2004-05 il proseguimento naturale della VALSAT alla variante 14 al P.R.G e si è concentrato su quattro aree obiettivo: Energia, Acqua, Permeabilità, Verde urbano e Rete ecologica.La finalità è stata quella di fornire una serie di standard ambientali e di indicatori prestazionaliper render le nuove edificazioni, conformi da un punto di vista dei consumi, delle emissioni e più in generale della progettazione sostenibile, nei comuni dell’ambito faentino, con quanto di meglio avviene a livello europeo e nazionale. Il principio base che regola gli Standard ambientali èquello di trasformarli in veri e propri standard urbanistici senza il raggiungimento dei quali, in futuro non sarà possibile edificare
GLI STANDARD AMBIENTALI
13
25
GLI STANDARD AMBIENTALI
26
0
500
1.000
1.500
2.000
2.500
3.000
3.500
4.000
Tonn
ella
te C
O2
CO2 CO2 Low CO2 High
1 2 3 4 5 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16-21 22
Emissioni di CO2 connesse al consumo di energia termica T/anno
01.0002.0003.0004.0005.0006.0007.0008.0009.000
10.000
Tonn
ella
te C
O2
CO2 CO2 Low CO2 High
1 2 3 4 5 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16-21 22
Emissioni di CO2 connesse al consumo di energia elettrica T/annoScenari energetici lowe high
GLI STANDARD AMBIENTALI
14
27
0
100.000
200.000
300.000
400.000
500.000
600.000
m3/
ann
o ac
qua
Proiezione Scenario Low Scenario High
1 2 3 4 5 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16-21 220
5.000
10.000
15.000
20.000
25.000
30.000
35.000
40.000
m3/
anno
Totale acque grigie Scenario Low Scenario High
1 2 3 4 5 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16-21 22
0
10.000
20.000
30.000
40.000
50.000
60.000
70.000
m3/
anno
Trend Attuale Scenario Low Scenario High
1 2 3 4 5 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16-21 22
Area n. 4 - Via Cassanigo
fascia di rispetto della viabilità da sistemare a prato
GLI STANDARD AMBIENTALI
28
Il comune di Faenza in virtù dei risultati ottenuti con la Variante 14 è stato designato quale promotore del Piano Strutturale Comunale in forma associata con i Comuni di Castel Bolognese, Casola Valsenio, Solarolo, Brisighella, Riolo Terme: tale Piano è attualmente in corso di elaborazione.
IL PSC ASSOCIATO
15
29
Il piano strutturale (PSC) tratta i contenuti strategici della pianificazione attinenti al sistema ambientale ed ai rischi naturali, al sistema insediativo, al sistema della mobilità e il tema delle dotazioni territoriali. I comuni interessati sono oltre a Faenza, Castel Bolognese, Casola Valsenio, Solarolo, Brisighella, Riolo Terme
La VALSAT “individua preventivamente gli effetti che deriveranno dalla attuazione scelte di piano nei singoli territori ed in area vasta e consente, di selezionare tra le possibili soluzioni quelle maggiormente rispondenti agli obiettivi generali di sostenibilità del piano.
GLI STANDARD AMBIENTALI – VERSO LA BIOURBANISTICA
30
LA VAS DI FAENZA
16
31
La Provincia di Ascoli ha avviato un processo di promozione della valutazione ambientale strategica attraverso il PTC, cercando una significativa ricaduta nei confronti di tutti gli ambiti comunali. L’obiettivo del lavoro è stato quello di fornire ai comuni degli strumenti operativi per supportare nella pianificazione la valutazione delle implicazioni ambientali fin dalla programmazione preliminare. La volontà è stata quella di avviare un programma integrato di monitoraggio del territorio che utilizzi in modo sinergico e complementare le competenze e le risorse tecniche dei Comuni e della Provincia stessa.
LA VAS NEI COMUNI DELLA PROVINCIA DI ASCOLI PICENO
32
Il percorso che si è inteso applicare è basato su una serie di principi così sintetizzabili:realizzazione di un processo di valutazione interno alla formazione del piano, ma condotto anche nelle forme di un audit esterno, per evitare il rischio della auto-legittimazione;piena collaborazione e supporto tra progettisti e valutatori, che permetta l’applicazione di una visione effettivamente “strategica” alle scelte del piano;attenzione particolare per i riflessi ambientali delle scelte strutturali;capacità di fornire suggerimenti per i progetti definitivi, nonché per le fasi di attuazione e gestione;ricorso a strategie partecipative e di coinvolgimento dei vari attori del processo di piano.
LA VAS NEI COMUNI DELLA PROVINCIA DI ASCOLI PICENO
17
33
LA VAS NEI COMUNI DELLA PROVINCIA DI ASCOLI PICENO
34
In conclusione si può affermare che la VAS può avere un importante ruolo come affiancamento del processo decisionale. Se attivata correttamente fin dalle fasi preliminari può dimostrare le sue potenzialità di interazione “reale” con i programmi di sviluppo locale. Un'altra considerazione è relativa a come, attraverso un processo che inizialmente può essere anche vissuto “come intrusivo” dalle Amministrazioni, ne può derivare un progressivo aumento di consapevolezza verso le questioni trattate, fino pesare in maniera decisiva sulle scelte e sulla semplificazione degli iter approvativi. In fine, tutto ciò, si traduce nella disponibilità di uno strumento per ridurre i conflitti e per ottimizzare anche in termini di risparmio di tempo e di risorse l’attivazione e la successiva implementazione dei Piani.
CONCLUSIONI
18
35
Per uno sviluppo locale sostenibile
Via B. Via B. UbaldiUbaldi, Centro Direzionale Prato , Centro Direzionale Prato –– Gubbio (PG) Gubbio (PG) Tel 075 9222693 Tel 075 9222693 –– fax 075 9272282fax 075 9272282
[email protected] [email protected] www.ecoazioni.it www.ecoazioni.it
Grazie dell’attenzione