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Dott.ssa Beatrice RovaiCoordinatore Sociale SDS Zona Firenze Nord Ovest
Responsabile Servizio Sociale Professionale
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Adozioni internazionali ed affidamenti familiari. Un esempio concreto di partnership pubblico/privato: la collaborazione tra l'Associazione AI.BI. e la Società della
Salute Zona Fiorentina Nord Ovest
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La gestione delle adozioni internazionali in Italia
L’adozione Internazionale in Italia.
I soggetti istituzionali
-La commissione per le Adozioni Internazionali-Il Tribunale per i Minorenni
- I servizi socio-assistenziali degli Enti Locali- I servizi socio-sanitari delle Aziende Sanitarie
I soggetti del Terzo Settore- Gli Enti Autorizzati (Associazioni senza fini di lucro)
May 4, 2011
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La Commissione per le Adozioni Internazionali
E’ l’Autorità centrale italiana per l'adozione internazionale che ha il compito di garantire che le adozioni di bambini stranieri avvengano nel rispetto dei principi stabiliti dalla Convenzione
de L'Aja del 29 maggio 1993 e rappresenta l' Autorità Centrale Italiana per l'applicazione della stessa.
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I compiti della Commissione per le Adozioni Internazionali:- collabora con le Autorità Centrali degli altri Stati Stranieri- predispone il testo di accordi bilaterali in materia di adozione e lo propone al Governo per la firma - autorizza gli enti (associazioni del terzo settore/ONLUS) allo svolgimento delle procedure di adozione in Italia e all'estero nel campo dell'adozione internazionale dopo aver accertato che possiedano i requisiti della legge richiesti e ne verifica il permanere nel tempo; - cura la pubblicazione e la tenuta dell'albo degli enti autorizzati e vigila sull'operato degli stessi, sottoponendoli a controlli e verifiche; - organizza incontri periodici con i rappresentanti degli enti autorizzati, con i dirigenti degli uffici giudiziari minorili e con i rappresentanti degli Enti Locali per verificare lo stato di attuazione della Legge; - controlla l'andamento delle procedure adottive nelle varie fasi garantendo che l'adozione risponde al superiore interesse del minore; - autorizza l'ingresso in Italia dei minori adottati o affidati a scopo di adozione; - cura la stesura della relazione biennale al Parlamento sull'andamento delle adozioni internazionali, sullo stato di attuazione delle Convenzione de L'Aja.
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Il Tribunale per i minorenniIl Tribunale per i minorenni è l’Autorità Giudiziaria competente in
materia di adozione internazionale. E’ un organo specializzato (è un collegio formato da due giudici
togati e due giudici onorari esperti in scienze umane). E’ competente per la materia civile, penale ed amministrativa. In
campo civile le sue competenze attengono alla protezione del minore in situazioni di pregiudizio o abbandono e i
provvedimenti che conseguono dall'accertamento di tali situazioni possono decretare limitazioni all’esercizio della potestà
dei genitori, disporre l'affidamento del minore e ne dichiara l’ adozione; esso è pure competente nelle cause di affidamento dei
figli contesi nati da un rapporto di convivenza.
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Competenze del Tribunale per i minorenni in materia di adozione internazionale (L.n° 476/1998 mod. alla L. 4 maggio 1983 n. 184):
- Riceve la "dichiarazione di disponibilità" della coppia aspirante all'adozione internazionale; -Trasmette tale dichiarazione ai servizi sociali dell'ente locale; - Dispone gli opportuni approfondimenti ai fini della valutazione delle competenze genitoriali degli aspiranti all'adozione; - Dichiara con decreto la sussistenza delle capacità ad adottare della coppia disponibile ad adottare; - Trasmette il decreto di idoneità alla Commissione per le Adozioni Internazionali; - Controlla la documentazione trasmessa dalla Commissione e ordina la trascrizione della sentenza straniera, la dichiararla efficace in Italia come affidamento pre-adottivo e decorso l'anno, dichiara l'adozione.
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I Servizi Sociali degli Enti Locali e i servizi sanitari della ASLIn materia di adozione internazionale i Servizi sociali dell'Ente Locale lavorano in maniera integrata con i servizi sanitari della ASL per svolgere una approfondita
indagine sulla realtà familiare delle coppie aspiranti all’adozione, sulle loro motivazioni collaborando con gli enti autorizzati.
Il compito dei servizi è quello di osservazione della coppia, in particolare sotto il profilo psicologico, e fornire al Tribunale per i minorenni una relazione
approfondita perché possa decidere . Dopo l’adozione, il ruolo dei Servizi è quello di aiutare i nuovi genitori adottivi ed il bambino ad affrontare e superare i problemi che possono presentarsi nella fase
di inserimento. Inoltre, la maggior parte dei paesi di origine dei bambini chiede almeno per un anno periodiche relazioni sulle condizioni del bambino e sul livello
di integrazione nella nuova famiglia. I Servizi locali e gli enti autorizzati devono operare in stretto collegamento la loro
collaborazione deriva da una piena integrazione è indispensabile ed è prevista dalla legge.
Le Regioni promuovono la definizione di protocolli operativi – e convenzioni fra Enti autorizzati e Servizi (art. 39 bis comma 1).
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Gli enti autorizzatiI loro compiti sono regolati dalla legge e sono quelli di informare,
formare, affiancare i futuri genitori adottivi nel percorso dell'adozione internazionale e curano lo svolgimento all'estero di
tutte le procedure necessarie per realizzare l'adozione assistendoli davanti all'Autorità Straniera e sostenendoli nel percorso post-
adozione.La legge n° 476/98 ha reso obbligatorio l'intervento dell'ente
autorizzato in tutte le procedure di adozione internazionale: chi vuole adottare un bambino all'estero deve conferire l'incarico ad
uno di questi Enti.Per poter svolgere queste attività le Associazioni (ONLUS) devono
essere in possesso di un'apposita autorizzazione governativa e diventano così “enti autorizzati”.
Nessuno tranne queste associazioni (enti autorizzati) è abilitato ad operare come mediatore nel campo delle adozioni.
May 4, 2011
La Società della Salute Fiorentina Nord Ovest quale consorzio pubblico tra 8 Comuni e l’Azienda Sanitaria di Firenze costituito
con lo scopo di costruire e favorire politiche socio sanitarie integrate, attraverso i suoi servizi socio-assistenziali e socio-
sanitari,
COLLABORA
con tutte le ASSOCIAZIONI (Enti Autorizzati) che si occupano di Adozioni Internazionali,
come previsto dalla Normativa vigente in materia
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Il progetto denominato “l’Affido: un racconto a più voci”.
Il progetto è un esempio concreto di collaborazione tra Ente Pubblico (Società della Salute Zona Fiorentina Nord Ovest) e Privato Sociale
(Associazione ONLUS Ai.bi. Amici dei Bambini) ed ha come obiettivo quello di promuovere la sensibilizzazione dell’affido familiare.
E’ un progetto approvato e finanziato dalla Direzione Generale del diritto alla Salute e alle Politiche di Solidarietà della Regione Toscana.
(Decreto Dirigenziale n° 7131 del 29/12/2009)
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-L’Associazione Ai. Bi. (Amici dei Bambini)
E’ una Associazione senza fini di lucro, un’organizzazione non governativa costituita da un movimento di famiglie adottive e
affidatarie che dal 1986 lavora in 33 paesi del mondo (tra cui anche la Bulgaria) con lo scopo di combattere
l’emergenza dell’abbandono dei bambini . E’ un ente autorizzato per l’Adozione Internazionale.
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Il Centro affidi della Società della Salute Zona Fiorentina Nord ovest
È un servizio che, all’interno del servizio sociale professionale che si occupa della formazione e del sostegno alle famiglie che si rendono disponibili ad accogliere un minore temporaneamente privo di un contesto familiare idoneo alla sua crescita in ottemperanza a quanto prescritto dalla normativa vigente. (legge 149/2001 e dalla Legge Regionale 24 - febbraio 2005, n. 41)
Il centro affidi svolge altresì un ruolo importante nella promozione dell'Affido Familiare anche attraverso il rapporto con Associazioni del privato sociale che si dedicano a questi temi.
La collaborazione con il privato sociale è, infatti, fondamentale per ampliare il numero dei cittadini a cui far conoscere questo servizio e per sviluppare una "Cultura dell'Affido".
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OBIETTIVI DEL PROGETTO:
- Obiettivo generale. II progetto intende promuovere la sensibilizzazione all'affido quale strumento idoneo a dare al minore
temporaneamente allontanato dalla sua famiglia l'opportunità di vivere in un ambiente di tipo familiare in grado di favorire il suo sviluppo
integrale.- Obiettivi specifici creare sinergie tra il servizio affido d'ambito,
l'associazione e gli attori sociali del territorio; incentivare le famiglie ad aprirsi all'esperienza dell'affido, assicurando loro un'informazioneesauriente e corretta sui diversi tipi di affido; creare reti di famiglie
affidatarie e di supporto
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Il progetto si articola nelle seguenti azioni:
a) INCONTRI DI SENSIBILIZZAZIONESi tratta di una serie di incontri itineranti di sensibilizzazione aperti a
tutta la popolazione interessata all'interno delle scuole, delle parrocchie o dei luoghi di ritrovo pubblici, attraverso un esperto che introduce il tema dell'affido e una famiglia affidataria che funge da
testimonial.
b) INTERVENTI NELLE SCUOLE SUL TEMA DELL'ACCOGLIENZASi prevede il coinvolgimento dei bambini sulle tematiche
dell'affido e dell'accoglienza attraverso filmati, letture, simulazioni e lavori su casi. Verranno usate metodologie attivanti come il
brainstorming, l'ausilio di storie e racconti e offerta la possibilità di esprimersi attraverso alcune tecniche creative.
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d) EVENTI SUL TERRITORIO APERTI ALLA CITTADINANZAa. Spettacoli teatrali (per genitori e figli)
b. Spettacoli per bambinic. Incontri sul tema dell’affido (per genitori)
d. Cineforum (per i genitori)
c) PERCORSO DI AVVICINAMENTO ALL'AFFIDOSi tratta di una riflessione attraverso un percorso di avvicinamento
all'affido aperto a tutte le famiglie che vogliono approfondire l'argomento ed, eventualmente, valutare la loro disponibilità come
famiglia accogliente o di supporto
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IL PROGETTO OPERA IN COERENZA CON LE POLITICHE SETTORIALI DELLA REGIONE TOSCANA
ED IN COLLEGAMENTO CON IL PIANO INTEGRATO SOCIALE REGIONALE 2007-2010
perché si inserisce perfettamente negli obiettivi e nelle priorità individuate dal Piano Integrato Sociale Regionale 2007-2010 della Regione Toscana nella sezione
Diritti dei Minori.
Il Piano infatti recita: "L'affidamento temporaneo a famiglia e a servizi residenziali socio-educativi rimane una delle forme di tutela e di protezione più incisive nei
confronti del minore'“Individuando fra le priorità:
-rafforzare, nel medio periodo, la conoscenza e la diffusione dell'istituto dell'affido, nell'ottica di promuovere tra i cittadini un'adeguata consapevolezza delle
potenzialità e delle criticità insite nel relativo percorso.- sostenere la famiglia affìdataria nelle funzioni che le sono proprie. "
-e fra gli strumenti:"l'attivazione su larga scala di forme di sensibilizzazione e di conoscenza
dell'istituto dell'affidamento, anche attraverso campagne di comunicazione sociale mirate. "
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Società della Salute Fiorentina Nord OvestDirezione Generale
Coordinamento dei Servizi Sociali
Sofia, 10 - 12 maggio 2011
D.ssa Beatrice Rovai email: [email protected]