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5/9/2018 Esonet.it - Il Simbolismo Degli Scacchi La Guerra Santa - slidepdf.com

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GALLERIA IMMAGINI17 Marzo 2011

: II simbolismo degli Scacchi

Argomento: Letture d'Esoterismo

II gioco degli scacchi e originario dell'India. L'Europa medioevale ha

potuto conoscerlo grazie alia "mediazione" di Arabi e Persiani, come

testimoniato tra I'altro dall'espressione «scacco matto» (in tedesco

schachmatt) che deriva dal persiano shach (re) e dall'arabo mat (e

morto).

II simbolismo degli Scacchi

E I'antico esoterismo delle due guerre sante

libera rivisitazione di Franco Cenni

II gioco degli scacchi e originario dell'India. L'Europa medioevale ha potuto

conoscerlo grazie alia "mediazione" di Arabi e Persiani, come testimoniato tra I'altro

dall'espressione «scacco matto» (in tedesco schachmatt) che deriva dal persiano

shach (re) e dall'arabo mat (e morto).

Nel Rinascimento furono cambiate alcune regole del gioco: la

Regina [1] e i due Alfieri [~] acquistarono maggiore

rnobilita; il gioco divenne piu astratto e geometrico e si

allontano dal suo modello prima rio basato quasi unicamente

sulla strategia, senza comunque perdere

essenziali del suo simbolismo.

fondamenti

Nella posizione iniziale dei pezzi, rimane evidente I'antico

modello strategico. Vi si riconoscono Ie due armate disposte in

ordine di battaglia in uso presso gli eserciti dell'antico Oriente;

Ie truppe leggere, rappresentate dai Pedoni, formano la prima

linea, mentre il grosse dell'Armata e costituito dalle truppe

pesanti: i carri da guerra, Ie Torri, la Cavalleria, i Cavalli, e

gli elefanti da combattimento, gli Alfieri; il Re LJ] e la Regina

0, come gia detto, il suo "Consigliere", si tengono al centro

dello schieramento.

La forma della scacchiera corrisponde al tipo "classico" del Vastu-Mandala [1], il

diagramma che costituisce anche il tracciato fondamentale di un Tempio, 0 di una

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cltta. Si pub indicare questo diagramma come simbolo dell'esistenza, concepita

come un "campo d'azione" delle potenze divine.

II combattimento, rappresentato dallo sviluppo del gioco, nel suo significato

universale ricorda il combattimento tra Devas ed Asuras, 0 se vogliamo, tra "Dei" e

"Titan!", oppure tra "Angeli" [~] e "Demon!". Tutti gli altri significati del gioco

derivano da questo.

La scacchiera e il quadrato di 8, nonche 10svolgimento del cuba di 4, cloe

Ie 4 facce sui piano orizzontale, i 4 elementi del Quaternario (terra, aria,

acqua e fuoco) .

Nel Quaternario, e pertanto nel binario (gli opposti) del Quaternario (ottonario),

vale a dire nel dualismo del bianco e nero delle caselle della scacchiera, I'uomo

gioca la sua partita. Le caselle della scacchiera rappresentano gli eventi della vita,

percepite attraverso il dualismo umano: I'uomo percepisce dualisticamente non

solo I'ambiente, ma se stesso e la propria psiche. II quadrato di 8 e il gioco della

mente nella scacchiera dell'esistenza umana. L'alternarsi del bianco e del nero e

I'oscillazione del pendolo, Spirito e Materia, Bene e Male, conscio ed inconscio, luce

ed ombra.

La piu antica descrizione del gioco degli scacchi giunta fino a noi si trova nelle

"Praterie d'Oro" delle storico arabo AI Masudi, vissuto a Bagdad nel IX secolo.

AI-Masudi attribul I'invenzione - 0 se vogliamo la codificazione - del gioco ad un Re

indu di nome "Balhit", discendente di "Barahman".

Emerge qui una possibile confusione tra la casta

dei Bramani e la dinastia di Barahman; ma

I'origine brahmanica del gioco degli scacchi e

dimostrata dal carattere eminentemente

sacerdotale del diagramma 8 x 8 quadrati

(ashU!Jpada- il nobile ottuplice sentiero). Peraltro,

il simbolismo guerriero del gioco si rivolge agli

Kshatriyas, la casta dei principi e dei nobili, come

e del resto indicato da AI Masudi, quando egli

scrive che gli Indu consideravano il gioco degliI

scacchi (shatranj, dal sanscrito caturanga [§])

come una "scuola di governo e di difesa". Re Balhit

avrebbe scritto un libro su questo gioco, di cui

«fece una sorta di allegoria dei corpi celesti, come

i pianeti e i dodici segni zodiacali, dedicando una

pedina ad ogni estro» ...

Si noti che gli Indu contano otto pianeti: il sole, la luna, i cinque pianeti visibili ad

occhio nudo e Rahu, I"'astro oscuro" delle eclissi [Z]; ognuno di questi "pianeti"domina una delle otto direzioni dello spazio. «Gli Indiani - continua AI Masudi -

attribuiscono un misterioso significato alia progressione geometrica effettuata sulle

caselle della scacchiera; essi stabiliscono un rapporto fra la causa prima, che

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domina [§] tutte Ie sfere ed a cui tutto fa capo, e la somma del quadrato delle

caselle della scacchiera...»

Qui AI Masudi probabilmente fonde il simbolismo ciclico implicito nell'ashtapada

con la famosa leggenda secondo la quale...«il Re che aveva commissionato la

realizzazione del gioco, volle premiare I'inventore con un premio importante; allora

1 0 invito a chiedergli "qualsiasi cosa egli desiderasse". Ed egli chiese con semplicite

al Monarca di dargli un chicco di grana per la prima casella, due per la seconda,

quattro per la terza, e cos; via raddoppiando fino alia 64.a, ottenendo cos; un totale

di 18.446.774.073.709.551.617 chicchi...»

II simbolismo ciclico della scacchiera consiste nel fatto che essa esprime 10sviluppo

dello spazio secondo il quaternario e I'ottonario delle direzioni principali ( 4 x 4 x 4

= 8 x 8 ), e che sintetizza, in maniera "cristallina", i due grandi cicli complementari

del sole e della luna: il duodenario della Zodiaco e Ie 28 case lunari; d'altra parte, il

numero 64, somma delle caselle della scacchiera, e un sottomultiplo del numero

ciclico fondamentale 25.920, che misura la processione degli equinozi. Abbiamo

visto che ciascuna fase di un ciclo, "fissata" nello schema di 8 x 8 quadrati, e

dominata da un astro e simboleggia al contempo un aspetto divino personificato da

un deva. In tal modo questo mandala rappresenta contemporaneamente il cosmo

visibile, il mondo della Spirito e la Divinlta nei suoi molteplici aspetti.

AI Masudi afferma che gli Indiani spiegano "con dei calcoli" basati sulla scacchiera

"il cammino del tempo ed i cicli, Ie influenze superiori che agiscono su questo

mondo ed i legami che Ie collegano con I'anima umana ..." Ecco come si conclude la

leggenda «...il Re, che aveva di buon grado accettato la richiesta, una volta che i

suoi consiglieri 1 0 ebbero informato che la semplice richiesta dei chicchi di grana

corrispondeva aile riserve del regno per otto anni, e non potendo mancare alia

parola data, non trove soluzione migliore che quella di eliminare fisicamente if suo

creditore...».

II simbolismo ciclico della scacchiera era noto ad Alfonso il Saggio, il celebre

trovatore di Castiglia che, nel 1283, scrisse i suoi Libras de Acedrex (Iibri degli

scacchi), opera che si ispira a fonti orientali.

Vi si descrive anche un'antichissima variante che porta il nome di "gioco delle

quattro stagioni", che richiede la partecipazione di quattro giocatori, con Ie pedine

disposte agli angoli della scacchiera che avanzano in senso rotatorio analogo al

movimento del sole. Le otto pedine devono essere di colore verde, rosso, nero e

bianco, rispettivamente; esse corrispondono ai quattro elementi: terra, acqua, aria

e Fuocoed ai quattro "urnori" organici.

II movimento dei quattro gruppi di pedine simboleggia la trasformazione ciclica [2].

Questo gioco, che richiama certi riti e certe danze "solar!" degli Indiani d'America,

mette in evidenza il principio fondamentale della scacchiera che puc essere

considerata come 10 sviluppo di uno schema composto da quattro quadrati,

alternativamente bianchi e neri, che costituisce di per se un mandala di Shiva,

I'«aspetto trasformatore di Dio». II primo quaternario, di cui questo mandala e la

"cristallizzazione spaziale", esprime il principio del tempo. I quattro quadrati,

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disposti intorno ad un centro "immanifesto", simboleggiano Ie fasi cardinali di ogni

cicio. L'alternanza delle caselle bianche e nere, in questo schema elementare della

scacchiera [10], ne evidenzia il significato ciclico L11] e ne fa I'equivalente

rettangolare delsimbolo estremo-orientale dello yin-yang; essa e un'immagine del

mondo visto sotto I'aspetto del suo dualismo intrinseco [12].

Fenq Shui

Articoli: 2

Se il mondo sensibile, nel suo dispiegamento integrale, risulta in qualche modo

dalla moltiplicazione delle qualita inerenti allo spazio e di quelle del tempo, dal

canto suo, il Vastu-Mandala deriva dalla divisione del tempo secondo 10 spazio. A

questo proposito, ricordiamo che la genesi del Vastu-Mandala a parte dal cicio

celeste indefinito, cicio diviso dagli assi cardinali e poi "cristallizzato" in una forma

rettangolare. II mandala e dunque il riflesso inverso della sintesi principale della

spazio e del tempo, ed e in cia che risiede la sua portata ontologica.

~' ~ ~ ~ L : ' " I

1 - - " t ~ " " " " " " - I f . G ; j

D'altronde il mondo e

"intessuto" delle tre qualite

fondamentali 0 gunas, e il

mandala rappresenta questa

"tessitura" in modo schematico,

conformemente aile direzioni

cardinali della spazio.

L'analogia tra il Vastu-Mandala

e la tessitura e evidenziata

dall'alternanza dei colori, che

ricorda un tessuto il cui ordito e

la cui trama sono

alternativamente apparenti 0

nascosti. L'alternanza del

bianco e del nero corrisponde ai

due aspetti, in linea di principio

complementari, ma in pratica

opposti (come il mascolino e

femminino). Del mandala:

questo e da una parte un

Purusha-mandala, cloe, un

Vl<l~t!.iIf '!,l irUs!n M ~ ! i r ; l '. a l a simbolo dello Spirito universale

(per I'orientale Purusha) in

quanto sintesi immutabile e

trascendente del cosmo. D'altra

parte, esso e un simbolo

dell'esistenza (per I'orientale

Vastu), considerata come il

supporto passive delle

manifestazioni divine (Come in

alto in basso).

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La qualitil geometrica del simbolo esprime 10 Spirito, mentre la sua

estensione esprime I'esistenza.

Allo stesso modo, la sua lmrnutabilita ideale e "spirito", la sua fissazione limitativa

e "esistenza" 0materia; nella polenta considerata, quest'ultima non e la materia

prima, vergine e generosa, ma la materia secunda tenebrosa e caotica, radice del

dualismo esistenziale.

Ricordiamo a questo proposito, il mito secondo cui il Vastu-

Mandala rappresenterebbe un asura, personificazione

dell'esistenza bruta; i devas hanno sconfitto questo

demone, stabilendo Ie lore "dimore" sui corpo disteso della

loro vittima; essi gli imprimono cos] la loro "forma", ma e

lui che Ii manifesta [13].

Questo doppio senso che caratterizza il Vastu-Purusha-

Mandala, e che si ritrova in modo piu 0 rneno esplicito in

ogni simbolo, verra, per cosl dire, "attualizzato dal

combattimento" che il gioco degli scacchi rappresenta.

Questo combattimento, si diceva, e essenzialmente il

conflitto tra devas e esiires, che si disputano la scacchiera

del mondo. E qui che il simbolismo del bianco e del nero,

gia contenuto nell'alternanza delle caselle della scacchiera,

acquista tutto il suo valore.

Le due guerre sante

Da un punto di vista relativo, la battaglia rappresentata sulla scacchiera raffigura

sia quella di due veri e propri eserciti terreni, ciascuno dei quali combatte a difesa

di un principio [14], ossia quella dello spirito 0 delle tenebre nell'uomo. Per cui,

I'armata bianca e quella della Luce, mentre I'armata nera e quella delle tenebre.

Sono queste Ie due guerre sante: la "piccola guerra santa" e la "grande guerra

santa", secondo I'espressione del Profeta. E da notare I'affinita tra il simbolismo del

gioco degli scacchi ed il tema della Bhagawad-Gita, libro anch'esso rivolto agli

Kshatriyas.

Se si traspone il significato dei vari pezzi del gioco nell'ordine spirituale, il re sara il

cuore 0 10 spirito, e Ie altre figure saranno Ie diverse facolta dell'anima. Le loro

mosse corrispondono a differenti rnodallta di realizzazione delle pcssibllita cosmiche

rappresentate dalla scacchiera, in cui troviamo il movimento assiale delle torri (0

carri da guerra), il movimento diagonale degli alfieri (0 elefanti), che si spostano su

case di uno stesso colore, ed il complesso movimento ad "L" dei cavalli (0

cavalieri). II movimento assiale, che "taglia" attraverso i diversi "color!", e logico e

virile, dunque mascolino. Mentre il movimento diagonale corrisponde ad una

continuita "esistenziale" e dunque femminino. II saito dei cavalli corrisponde

all'intuizione.

Cia che pill affascina I'uomo di casta nobile e guerriera, e la relazione tra

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volonta e destino.

II gioco degli scacchi illustra proprio questa relazione, in quanta i suoi

concatenamenti rimangono sempre intelleggibili, senza essere limitati nella lora

varieta. Alfonso il Saggio, nel suo libra sui gioco degli scacchi, racconta che un Re

dell'India volle sapere se il mondo obbedisce all'intelligenza a al caso. Interpello

due suoi saggi consiglieri, che fornirono risposte contrastanti e, per provare Ie

rispettive tesi, uno di lora prese come esempio il gioco degli scacchi, in cui

"I'intelligenza prevale suI caso", mentre I'altro porto dei dadi "emblema della

fatalitiJ" [15]. AI Masudi scrive che Re "Balhit", colui che avrebbe codificato il gioco

degli scacchi, preferi quest'ultimo al nerd, un gioco d'azzardo, poiche nel primo

"I'intelligenza trionfa sempre sull'iqnorenzs",

Ad ogni fase del gioco, il giocatore e libero di scegliere fra varie possibiuta; ma ogni

mossa cornportera una serie di conseguenze ineluttabili. La necesslta dellrnitera

vleppiu la libera scelta, facendo sl che il termine del gioco non rappresenti il frutto

del caso, bensi il risultato dell'applicazione e del rispetto di leggi rigorose. E qui chesi rivela non soltanto la relazione fra volonta e destino, ma anche fra liberta e

conoscenza. Prescindendo da eventuali errori dell'avversario, il giocatore rnanterra

la propria liberta d'azione, nella misura in cui Ie sue decisioni coincideranno can la

natura stessa del gioco. Ossia can Ie posslbilita che questa implica. In altri termini,

la llberta d'azione va in questa caso di pari passo can la preveggenza e can la

conoscenza delle posstbtltta: I'impulso cieco, invece, per quanta possa apparire

libero e spontaneo in un primo momenta, a conti fatti si rivela come una

non-llberta.

L'Ars regia sta nel governare il mondo, esteriore 0 interiore, in conformlta

con Ie leggi che gli sono proprie.

Quest'arte presuppone la sapienza, che e conoscenza delle posslbtltta; ora, tutte Ie

possibttita sana contenute in sintesi nella Spirito Universale e Divino. La vera

sapienza consiste nell'identificazione piu omena perfetta can 1 0 Spirito (per

I'orientale Purusha), simboleggiato dalla quanta "geometrica" [16] della scacchiera,

"sigillo" dell'unita essenziale delle posstbifita cosmiche.

Lo Spirito e la Verita: nella Verita I'uomo e libero, fuori di essa e schiavo

del destino.

Questa e I'insegnamento del gioco degli scacchi. LaKshatriya che ad esso si dedica,

non vi trova solo un passatempo, un modo di sublimare la sua passione guerriera e

la sua sete di avventura, ma anche, in commisurazione alia sua capacita

intellettuale, un supporto speculativo, una via che dall'azione porta verso la

contemplazione. Ognuno, a questo punta, potra trovare qualcosa di "familiare" del

propria percorso esistenziale can una a piu parti di questa simbologia, nella quaIe

potra riconoscersi.

Note

1. Nel gioco degli scacchi in Oriente questo pezzo non e una Regina, ma un

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"Consigliere" 0 un "Ministro" del Re. II nome di Regina sarebbe dovuto ad una

confusione nella traduzione di un termine persiano. Ad ogni modo, I'attribuzione di

un ruolo della mitologia indu di alto rilievo alia "Dama" del Re, corrisponde bene

alia rnentallta cavalleresca. (torna al testo)

2. Questo pezzo in origine era un elefante (in arabo: al-fil) che trasportava in

battaglia una torre fortificata. Anche qui Ie varie traduzioni prendono direzioni ed

interpretazioni diverse ...Fou (giullare, in Francese),Laufer (corridore, esploratore,

in tedesco), Bishop (vescovo, in inglese), Alfil (in spagnolo, vista anche I'influenza

moresca in Spagna). (torna al testo)

3. II Re e 10spirito, la scintilla divina. C 'e ma non si puc afferrare, cloe non se

ne e consapevoli, non si e in contatto con esso. Questa «figura» si muove in tutte

Ie direzioni in quanto ha in se tutti i movimenti dei pezzi della scacchiera, in esso

c'e I'archetipo del funzionamento di tutti. Non comunica direttamente col

corpo, sebbene su di esso abbia influssi diretti; solo I'anima, in particolari

condizioni, puc entrare in rapporto con lui. II Re non puc essere mangiato

(catturato), poiche 10Spirito, in effetti, e intoccabile, non puc essere distrutto, e se

si allontana dal corpo, ritorna allo Spirito Universale di cui fa parte. E quindi, dargli

«scacco matto», non vuol dire solamente perdere la partita, ma anche e

soprattutto, alienare per sempre I'occasione di porsi in contatto cosciente con lui.

(torna al testo)

4. Vastu e un termine che deriva dalla tradizione vedica e sta a significare

soprattutto "armonia delle energie". (torna al testo)

5. I Devas sono analoghi agli Angeli delle tradizioni monoteiste. (torna al testo)

6. La parola caturanga indica"I quattro membri", che sono I'esercito indu

tradizionale, composto da quattro angas: elefanti, cavalli, carri, soldati. (torna al

testo)

7. La cosmologia indu tiene sempre conto del Principio di inversione e di eccezione,

che discende dal carattere "ambiguo" della manifestazione: la natura degli astri e

luminosa, ma siccome gli astri non sono la Luce stessa, bisogna che vi sia anche un

astro oscuro. (torna al testo)

8. Alcuni testi buddisti descrivono I'universo come una tavola di 8 x 8 riquadri,

fissati per mezzo di corde d'oro; questi riquadri corrispondono ai 64 ka/pas del

buddismo. Nel Ramayana, la cltta inespugnabile degli dei, Ayodhya, e descritta

come un quadrato avente otto comparti su ciascun lato. Facciamo anche

riferimento alia tradizione cinese nella quaIe vi sono 64 segni derivanti dagli 8

trigrammi commentati nell'I-King. Questi 64 segni sono generalmente disposti in

maniera tale che corrispondono aile otto regioni dello spazio. Pure qui, dunque,

ritroviamo I'idea di una divisione quaternaria e ottonaria della spazio, che riassume

tutti gli aspetti dell'universo. (torn a al testo)

9. Questa variante del gioco degli scacchi viene descritta nel Bhawishya Purana .

Alfonso il Saggio parla anche di un "grande gioco degli scacchi" che veniva giocato

su una tavola di 12 x 12, dove i pezzi rappresentavano gli animali della mitologia,

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gioco che egli attribuisce ai Sapienti dell'lndia. (torna al testo)

10. La scacchiera cinese, anch'essa originaria dell'India, non ha I'alternanza del

bianco e del nero. Bisogna supporre che questo elemento abbia origine dalla Persia.

(torna al testo)

11. Essa e anche simbolo dell'analogia inversa. In via generale, I'alternanza del

bianco e del nero corrisponde al ritmo ciclico del giorno e della notte, della vita e

della morte, della manifestazione e del suo riassorbimento nel non-manifesto.

(torna al testo)

12. Per questa ragione, il tipo del Vastu-Mandala a caselle dispari non e potuto

servire come scacchiera: il "campo di battaglia" che questa rappresenta non puc

avere un centro manifesto, perche tale centro dovrebbe situarsi simbolicamente al

di fuori delle opposizioni. (torna al testo)

13. II mandala di 8 x 8 quadrati e anche detto Manduka, "Ia rana", per allusione

alia Grande Rana (maha-Manduka) che sostiene tutto I'universo ed e il simbolo

della materia indifferenziata e oscura. (torna al testo)

14. In una guerra santa, come quelle tristemente famose e attuali, e possibile che

ciascuno dei due avversari possa legittimamente considerarsi il protagonista

della lotta della Luce contro Ie tenebre. E questa un'altra conseguenza del

duplice senso di ogni simbolo: quello che per I'uno e espressione dello Spirito, puc

essere I'immagine della "materia tenebrosa" agli occhi dell'altro. (torna al testo)

15. II mandala della scacchiera da una parte e il dado dall'altra, rappresentano due

simboli diversi e complementari del cosmo. (torna al testo)

16. Bisogna sempre tener presente che il Verbo e la "forma delle forme", vale a

dire il Principio Uno dell'universo. (torna al testo)

Bibliografia

Titus Burckhardt, II Gioco degli Scacchi

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