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Esperienze della ASL di Novara sull’applicazione degli Standard e sulla compilazione della chek list BORGOMANERO 22 NOVEMBRE 2016 DOTT.SSA ANGELA MARIA ALLEGRA 1

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Esperienze della ASL di Novara sull’applicazione degli Standard e sulla

compilazione della chek list

BORGOMANERO 22 NOVEMBRE 2016 DOTT .SSA ANGELA MARIA A L LEGRA

1

Standard di funzionamento

Linee guida per il funzionamento ed il miglioramento dell’attività di

controllo ufficiale da parte delle autorità competenti in materia di

sicurezza degli alimenti e sanità pubblica veterinaria

Il concetto di “qualità” nel Regolamento n. 882/2004 si trova nel

considerando n. 14): assicurare che i controlli ufficiali siano

costantemente di alto livello.

Declinata, consiste, secondo l'impostazione del Regolamento nel

garantire:

uniformità dei controlli ufficiali e delle decisioni/misure di attuazione

coerenza del controllo ufficiale

indirizzare i controlli in base a criteri di valutazione dei rischi efficaci

sapere riconoscere le non conformità

convertire le NC in conformità, quando rilevate (art. 54-55).

2

3

Criteri (riferimenti cogenti)

Elementi di conformità

Evidenze oggettive

3

Linee guida per il funzionamento

e miglioramento delle attività

di controllo ufficiale

4

Gli elementi di conformità - non gli

unici possibili - previsti dallo

Standard costituiscono

orientamenti che possono infatti

supportare le autorità competenti a

rispettare i vincoli normativi:

di conseguenza la percentuale di

evidenze possedute è da correlare

esclusivamente agli “elementi di

conformità” proposti dalla linea

guida, e non evidenzia eventuali

non conformità rispetto ai requisiti

di legge.

4

Linee guida per il funzionamento

e miglioramento delle attività

di controllo ufficiale

5

5

Linee guida per il

funzionamento

e miglioramento

delle attività di

controllo ufficiale

Criteri/riferimenti cogenti

Elementi di conformità

Evidenze oggettive

Livello di evidenza

4.3 Coordinamento ed interfaccia della AC, anche con altre autorità e istituzioni

Elementi di conformità I Fase

a) Individuazione delle responsabilità e

delle modalità operative in merito:

-assistenza e cooperazione con gli

Stati Membri, Paesi terzi e altre autorità

sanitarie

Evidenze oggettive I Fase

a) Descrizione delle responsabilità e delle

modalità operative in merito:

- assistenza e cooperazione con gli

Stati Membri, Paesi terzi e altre

autorità sanitarie

Elementi di conformità II Fase

d) Definizione dei punti di coordinamento.

e) Controllo delle attività di coordinamento

ed interfaccia

Applicabile esclusivamente per

coordinamento con

altre autorità sanitarie

regionali/nazionali

In quali casi a livello di Asl dobbiamo

rapportarci direttamente con Stati

Membri o Paesi Terzi?

6

4.7 Sistema di gestione

Elementi di conformità I Fase

b) Gestione delle non conformità

e delle inadeguatezze

e) Modalità di gestione ed esecuzione

del sistema degli audit interni anche

tramite l’utilizzo di auditor esterni

qualificati comunque sotto la

responsabilità della AC e modalità di

acquisizione e mantenimento dei

requisiti per gli auditor"

Noi abbiamo inteso come non

conformità della nostra organizzazione.

E’ giusto o abbiamo preso una

cantonata?

Chi esegue gli audit interni? Solo gli

operatori qualificati come auditor a

seguito dei corsi regionali?

Come mantengo i requisiti se la

Regione non mi convoca come auditor

o non organizza la formazione?

(- esecuzione in un triennio di almeno 2

audit su SSN; - formazione/addestramento

per almeno 12 ore in un triennio mediante

eventi riconosciuti dalla Regione)

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4.8 Sistema informativo

Elementi di conformità II Fase

l) Gestione informatizzata del sistema

informativo finalizzato alla necessità

di verifica e rendicontazione

Evidenze oggettive II Fase

- presenza del sistema informatico e

sue regole di gestione

Esistono regole condivise tra

tutte le ASL?

Sono necessarie indicazioni

regionali che definiscano in

modo univoco l’inserimento e

la lettura del dato?

8

4.9 Risorse finanziarie

Elementi di conformità I Fase

a) Criteri di finanziamento di

competenza

a) Abbiamo valutato non

applicabile, in quanto non dipende

da noi.

9

5.1 Formazione e addestramento

Elementi di conformità II Fase

i)Verifica dell’efficacia del

programma formativo, contenuti

e strumenti della formazione,

tematiche specifiche

Evidenze oggettive II Fase

Documenti che predefiniscono le

modalità di verifica dell’efficacia di

ogni evento formativo realizzato

In che modo?

E’ sufficiente la scheda

“Valutazione formazione e

competenze” allegata al PRISA

2016?

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5.2 Qualificazione del personale

Elementi di conformità I Fase

a) Definizione dei percorsi di

qualificazione e relative

registrazioni per le attività che lo

richiedono (ad es. registrazioni

relative alla avvenuta

qualificazione)

b) Criteri e modalità di

qualificazione e di mantenimento

della qualificazione

In che cosa differisce dalla

formazione?

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5.4 Capacità di laboratorio e laboratori ufficiali

Elementi di conformità II Fase

d) Documenti di pianificazione e

attività di riesame del contratto tra

AC e laboratori preposti al

controllo ufficiale

Evidenze oggettive II Fase

Documenti di verifica (riesame)

della domanda, dell’offerta e del

contratto relativo alle attività di

laboratorio da eseguire

Abbiamo valutato non applicabile,

in quanto non dipende da noi.

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Parte 7. Altre attività ufficiali

“………..altre eventuali attività e

controlli di propria competenza”

Noi abbiamo inteso che tutto vada

inserito nel capitolo 4.7

Stanno sotto il grande ombrello

del PRISA?

Argomenti come:

-celiachia

-pareri preventivi

-pareri su pratiche edilizie

-promozione alla salute

-educazione sanitaria (scuole,

Università terza Età, ecc.)

-microchip cani

-gestione animali selvatici

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10.1 Piani di emergenza

Elementi di conformità I Fase

a) Modalità di gestione di: malattie

trasmesse da alimenti, malattie

infettive degli animali, emergenze

non epidemiche

e) composizione, attivazione e

funzionamento dell’Unità di crisi

aziendale

f) gestione del magazzino dei

materiali utilizzati per le attività di

emergenza

h) capacità di assicurare adeguate

disinfezioni

i) modalità per l’approvvigionamento

straordinario di risorse umane

Art. 13 Reg. CE 882/2004

Per l'attuazione del piano generale per

la gestione delle crisi di cui all'articolo

55 del regolamento (CE) n. 178/2002,

gli Stati membri elaborano piani

operativi di emergenza in cui si

stabiliscono le misure da attuarsi

senza indugio allorché risulti che

mangimi o alimenti presentano un

serio rischio per gli esseri umani o gli

animali, direttamente o tramite

l'ambiente.

Sarebbe opportuno prevedere un

documento a livello regionale che

espliciti gli aspetti da gestire e le

modalità di coordinamento tra i vari

Enti (Linee guida)

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Capitoli non nominati

4.2 4.5 4.7

4.8 4.9

5.1 5.3 5.5

6.1 6.3 6.4

7.1 8.1

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Adesso siamo più confusi di prima!!!!!

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