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Valutazione preventiva degli impatti ambientali di impianti di combustione a biomassa e biogas per la produzione di energia rinnovabile Check-list ARPAV

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Page 1: Estrazione schede LG04DT-sito web 11 09 2018

Valutazione preventiva degli impatti ambientali di impianti di

combustione a biomassa e biogas per la produzione di energia rinnovabile

Check-list ARPAV

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Check-list ATMOSFERA aggiornata al 20.07.2018

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Scheda 1. ATMOSFERA - potenza termica nominale

E’ stata dichiarata la potenza termica nominale (cfr. definizione) dell’impianto di combustione?

La progettazione dell’impianto di combustione si inserisce in uno stabilimento (cfr. definizione) in cui sono presenti ed operativi uno più impianti già autorizzati?

Riferimenti • DLgs 152/2006, Parte V, Titolo I, art. 268, comma 1, lett. hh) - def. potenza termica - • DLgs 152/2006, Parte V, Titolo I, art. 268, comma 1, lett. h) - def. stabilimento –

Scheda 2. ATMOSFERA - modalità di conduzione del processo di combustione

Le modalità di conduzione del processo di combustione della biomassa rispondono ai criteri stabiliti dalla normativa per la specifica potenza termica nominale d’impianto?

Riferimenti

• D.Lgs 152/2006, Parte V, Allegato X (al Titolo III), Parte II, Sezione 4, punto 2.2

Scheda 3. ATMOSFERA - limiti alle emissioni: aspetti generali

Sono stati individuati correttamente i valori limite alle emissioni per la specifica tipologia d’impianto (medi impianti di combustione) e di combustibile utilizzato?

E’ stata fornita una perizia tecnica e/o giurata che stima qualità e quantità delle emissioni?

Riferimenti Impianti < 50 MW (impianti di combustione medi) • D.Lgs 152/2006, Parte V, Allegato I (al Titolo I), Parte II (valori di emissione generali per

inquinante). • D.Lgs 152/2006, Parte V, Allegato I (al Titolo I), Parte III (valori di emissione specifici per

tipologia di impianto). • D.Lgs. 155/2010, Allegato XIII (Valori obiettivo per arsenico, cadmio, nichel e benzo(a)pirene). • DGR Veneto 6 Agosto 2012 - n. IX/3934 “Criteri per l’installazione e l’esercizio degli impianti di

produzione di energia collocati sul territorio regionale”. • D.Lgs. 46/2014 - “Attuazione della Direttiva 2010/75/UE relativa alle emissioni industriali. • Decreto Legislativo 19 maggio 2016, n.118 “Regolamento recante aggiornamento dei valori

limite di emissione in atmosfera per le emissioni di carbonio organico totale degli impianti alimentati a biogas, ai sensi dell’articolo 281, comma 5, del decreto legislativo n. 152 del 2006”.

Impianti ≥ 50 MW (grandi impianti di combustione) non trattati nella presente check-list Scheda 4. ATMOSFERA - limiti alle emissioni: caso combustione pollina

E’ previsto l’utilizzo come biomassa combustibile di letame avicolo detto “pollina”?

Sono stati definiti limiti specifici alle emissioni per il processo di combustione che prevede l’utilizzo di biomassa costituita da pollina?

Riferimenti Impianti < 50 MW (impianti di combustione medi) • D.Lgs 152/2006, Parte V, Allegato I (al Titolo I), Parte II (valori di emissione generali). • D.Lgs 152/2006, Parte V, Allegato I (al Titolo I), Parte III (valori di emissione specifici). • Regolamento UE n. 592/2014 della Commissione, del 3 giugno 2014, che modifica il

regolamento (UE) n. 142/2011 per quanto riguarda l'uso di sottoprodotti di origine animale e di prodotti derivati come combustibile negli impianti di combustione

Impianti ≥ 50 MW (grandi impianti di combustione) non trattati nella presente check-list

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Check-list ATMOSFERA aggiornata al 20.07.2018

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Scheda 5. ATMOSFERA - autocontrolli alle emissioni: frequenza e pannello analitico E’ stato definito un piano di autocontrollo periodico (almeno annuale) alle emissioni per quelle sostanze che prevedono specifici valori limite secondo quanto stabilito dal DLgs 152/2006 (Parte V, Allegato I, Parte III ?

E’ stato previsto il controllo alle emissioni di ulteriori sostanze in relazione alle caratteristiche particolari dell’impianto (D.Lgs 152/2006, Parte V, Allegato I, Parte II)?

Riferimenti

• D.Lgs 152/2006, Parte V, Allegato I (al Titolo I), Parte II (valori di emissione generali) • D.Lgs 152/2006, Parte V, Allegato I (al Titolo I), Parte III (valori di emissione specifici) • D.Lgs 152/2006, art. 271, commi 17 e 18 e 20-ter

Scheda 6. ATMOSFERA - prescrizioni su monitoraggio in continuo (SME)

Considerata la tipologia d’impianto è previsto il monitoraggio in continuo delle emissioni (SME)? Riferimenti

per biogas, > 6 MW

• DLgs 152/2006, Parte V, Allegato X (al Titolo III), Parte II, Sezione 6, punto 3.3

per biomasse, > 6 MW, > 20 MW (casi differenti a seconda della potenzialità) • DLgs 152/2006, Parte V, Allegato X (al Titolo III), Parte II, Sezione 4, punto 2.2, lettere d), e)

Scheda 7. ATMOSFERA - gestione monitoraggio in continuo (SME)

Sono state specificate le modalità di gestione dello SME e/o di verifica del rispetto dei limiti alle emissioni?

Riferimenti

• D.Lgs 152/2006, Parte V, Allegato VI (al Titolo I) e D.Lgs 152/2006, art. 271, commi 17 e 18 e 20-ter

• UNI EN 14181: 2015 “Emissioni da sorgente fissa - Assicurazione della qualità di sistemi di misurazione automatici”.

• Guida tecnica per i gestori dei sistemi di monitoraggio in continuo delle emissioni in atmosfera (SME). ISPRA, Manuali e linee guida 69/2011. http://www.isprambiente.it/contentfiles/00010400/10424-69-2011.pdf/ .

Scheda 8. ATMOSFERA - fasi transitorie d’impianto

E’ stato definito un protocollo operativo per la gestione delle “fasi transitorie” d’impianto?

Riferimenti

• D.M 01/10/2008 Linee Guida Migliori Tecnologie Disponibili per impianti di combustione http://www.arpa.veneto.it/servizi-ambientali/ippc/file-e-allegati/mtd/d.m.-1-10-2008/LG%20MTD%20impianti%20di%20combustione.pdf

• D.Lgs. 152/2006, art. 271, c.14.

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Check-list ATMOSFERA aggiornata al 20.07.2018

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Scheda 9 ATMOSFERA - accessibilità e sicurezza camini Sono stati specificati i particolari costruttivi ed i protocolli gestionali riguardanti l’accessibilità e la sicurezza dei punti di campionamento a camino?

Riferimenti

• D.Lgs 152/2006, art. 269, c.9

• UNI EN 15259 (2008) “Misurazione di emissioni da sorgente fissa. Requisiti”. • Linee Guida 2011 prodotte da ARPAV e Provincia di Treviso dal titolo “Standardizzazione delle

metodologie operative per il controllo delle emissioni in atmosfera” pubblicato e liberamente disponibile al seguente indirizzo internet (Ambiente > Emissioni in atmosfera e Autorizzazioni Integrate Ambientali > Pubblicazioni): http://ecologia.provincia.treviso.it/Engine/RAServePG.php/P/511810190300/M/503310190303/T/LINEEGUIDACAMINI2011

Scheda 10. ATMOSFERA - altezza camino

E’ stata indicata l’altezza del camino di emissione (altezza dal livello del suolo misurata alla base del camino)? Secondo quali criteri è stato dimensionato il camino?

Sono presenti edifici di altezza significativa nelle vicinanze dell’impianto? Riferimenti • Guideline for determination of good engineering practice stack height (Technical Support

Document for the Stack Height Regulation). EPA-450/4-80-023R. http://www.epa.gov/scram001/guidance/guide/gep.pdf

• DLgs 152/2006, Parte V, Allegato IX (al Titolo III), Parte II, punto 2.9, 2.10 (riguarda gli impianti termici civili)

• Confederazione svizzera. Ordinanza contro l’inquinamento atmosferico. Allegato 6 http://www.admin.ch/ch/i/rs/814_318_142_1/app6.html

• Regione Lazio. Deliberazione della Giunta Regionale n. 164 del 5 marzo 2010. Piano di Risanamento della qualità dell’aria. Norme di attuazione del Piano. http://www.aia.provincia.roma.it/moduli/output_immagine.php?id=133

Scheda 11.ATMOSFERA – linea abbattimento fumi

E’ prevista una linea di abbattimento dei fumi di combustione?

Sono state fornite evidenze documentali sui criteri di costruzione, dimensionamento, operatività e manutenzione della linea di abbattimento fumi?

Riferimenti

• D.Lgs. 152/2006, art. 273-bis, c.20. • D.M 01/10/2008 Linee Guida Migliori Tecnologie Disponibili per impianti di combustione

http://www.arpa.veneto.it/servizi-ambientali/ippc/file-e-allegati/mtd/d.m.-1-10-2008/LG%20MTD%20impianti%20di%20combustione.pdf

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Check-list ATMOSFERA aggiornata al 20.07.2018

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Scheda 12 ATMOSFERA- sistemi specifici di abbattimento - E’ prevista l’installazione di sistemi specifici quali precipitatori elettrostatici, filtri a manica o

cicloni (precipitatori centrifughi) per l’abbattimento delle emissioni di polveri?

- E’ stata verificata la presenza di composti metallici nelle biomasse utilizzate nel processo di combustione e sono stati previsti, di conseguenza, specifici per l’abbattimento delle emissioni di polveri?

- E’ prevista l’adozione di “misure primarie” per la riduzione delle emissioni di NOx? E’ previsto un sistema del tipo SNCR o SCR per l’abbattimento degli ossidi di azoto (NOx) che utilizzi reagente in forma di NH3?

- E’ prevista l’adozione di “misure primarie” per la riduzione delle emissioni di SO2? E’ prevista l’adozione di “misure secondarie” per la riduzione delle emissioni di SO2, quali tecniche di desolforazione e processi WSA-SNOx?

- E’ prevista una procedura o un sistema di monitoraggio per la verifica ed il mantenimento delle condizioni ottimali di combustione ai fini della riduzione delle emissioni di CO?

- E’ previsto un sistema di lavaggio del tipo ad umido o semi-secco (spray-dry) per la riduzione delle emissioni di HCl e HF?

- E’ prevista l’adozione di “misure primarie” per la riduzione delle emissioni di PCDD/ PCDF? E’ prevista l’adozione di “misure secondarie” per la riduzione delle emissioni di PCDD/ PCDF?

- E’ prevista l’adozione di “misure primarie” e “misure secondarie” per la riduzione delle emissioni di IPA?

Riferimenti

• D.M. 29/01/2007 Linee Guida relative ad impianti esistenti per le attività rientranti nelle categorie IPPC - parte 5 Gestione dei Rifiuti, sez. Impianti di incenerimento

Scheda 13.ATMOSFERA – altri punti di emissione convogliata

Nel layout d’impianto sono previsti altri punti di emissione convogliata oltre a quelli che fanno capo alla principale linea di combustione? Tali punti di emissione convogliata NON rientrano nelle specifiche categorie di esclusioni (art.269, comma 14, DLgs 152/2006) o tra gli impianti ed attività in deroga (art. 272, comma 1, DLgs 152/2006)?

Sono state fornite evidenze documentali in riferimento a: livelli di emissione degli inquinanti, protocolli di campionamento, frequenza e modalità di autocontrollo, indicazioni operative per manutenzione e gestione di eventuali sistemi di abbattimento?

Riferimenti

• D.Lgs 152/2006, Parte V, art. 268, comma 1

• D.Lgs 152/2006, Parte V, art. 270

• D.Lgs 152/2006, Parte V, art. 272, comma 2

• D.Lgs 152/2006, Parte V, Allegato V, Parte I

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Check-list ATMOSFERA aggiornata al 20.07.2018

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Scheda 14 ATMOSFERA - emissioni diffuse e odorigene Sono stati indicati accorgimenti e/o soluzioni tecniche per limitare le emissioni diffuse e odorigene (non convogliate) di inquinanti atmosferici nella fase di scarico, stoccaggio e movimentazione della biomassa e/o degli eventuali reagenti?

Riferimenti

• D.Lgs. 152/2006, art. 268 c.1; art. 269 c.4, art. 272-bis • DM 29/01/2007 Linee Guida per l’individuazione e l’utilizzazione delle migliori tecniche

disponibili in materia di raffinerie, fabbricazione vetro e prodotti ceramici, gestione di rifiuti. • D.M 01/10/2008 Linee Guida Migliori Tecnologie Disponibili per impianti di combustione

http://www.arpa.veneto.it/servizi-ambientali/ippc/file-e-allegati/mtd/d.m.-1-10-2008/LG%20MTD%20impianti%20di%20combustione.pdf

• DGR Regione Emilia Romagna n.1495/2011 “Criteri Tecnici per la mitigazione degli impatti ambientali nella progettazione e gestione degli impianti a biogas”.

Scheda 15 ATMOSFERA - emissioni da traffico diretto ed indotto

E’ stato quantificato (almeno in via indiretta cioè come numero di transiti periodici) il contributo delle emissioni dovuto al traffico in entrata ed in uscita all’impianto sullo stato di qualità dell’aria?

Riferimenti

• D.Lgs 155/2010 e ss.mm.ii • Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera approvato dal Consiglio Regionale

con DCR n. 90 del 19 aprile 2016

Scheda 16 ATMOSFERA - monitoraggio qualità aria

L’installazione dell’impianto prevede una potenzialità complessiva superiore a 6 MW e l’esercizio in un parte del territorio caratterizzata da evidenti criticità dello stato di qualità dell’aria secondo quanto riportato nel Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera?

E’ previsto un monitoraggio ex ante vs. ex post dello stato di qualità dell’aria (in particolare per polveri fini ed ultrafini, IPA, ossidi di azoto, diossine e furani) i cui contenuti sono stati concordati con il Dipartimento ARPAV Provinciale territorialmente competente ed i cui oneri di realizzazione sono totalmente a carico del richiedente?

Riferimenti • DLgs 155/2010 e ss.mm.ii • Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera approvato dal Consiglio Regionale

con DCR n. 90 del 19 aprile 2016 • ARPAV, Piano di Monitoraggio Ambientale della Qualità dell’Aria nei pressi dell’impianto

termico a biomasse naturali nel Comune di Fossalta di Portogruaro (VE) - relazione conclusiva, Novembre 2012

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Check-list ACQUE DI PROCESSO E METEORICHE DI DILAVAMENTO aggiornata al 13.08.2018

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Scheda 1 ACQUE - impermeabilizzazione superfici scoperte

L’insediamento industriale prevede la realizzazione di superfici di impermeabilizzazione scoperte (piazzali di manovra, di produzione/lavorazione e/o stoccaggio)? Qual è l’estensione complessiva di tali superfici? Riferimenti

• DLgs 152/06 parte III - scarichi idrici • Norme Tecniche di Attuazione del Piano Tutela Acque: art. 39

Scheda 2 ACQUE - acque di processo vs. meteoriche

Sono state fornite adeguate evidenze documentali che garantiscano una gestione separata delle acque di processo da quelle meteoriche di dilavamento? Riferimenti

• DLgs 152/06 parte III - scarichi idrici • Norme Tecniche di Attuazione del Piano Tutela Acque: art. 37, 39

Scheda 3 ACQUE - collettamento e gestione acque meteoriche, vasche prima pioggia

Tra le infrastrutture d’impianto sono previsti sistemi di collettamento distinti per le acque meteoriche pluviali e di dilavamento dei piazzali? Sono state indicate le modalità di gestione delle acque meteoriche di dilavamento dei piazzali distinguendo tra acque di prima e seconda pioggia? E’ stata prevista la realizzazione di una vasca di raccolta delle acque di prima pioggia? Riferimenti

• D.Lgs. 152/06 parte III – scarichi idrici • D.Lgs. 152/06, art. 113 - acque dilavamento e acque di prima pioggia • Norme Tecniche del Piano Tutela Acque: art. 31, 39 e seguenti - acque dilavamento e acque

di prima pioggia

Scheda 4 ACQUE - gestione e manutenzione vasche prima pioggia

E’ stato definito un protocollo di gestione e manutenzione delle vasche di prima pioggia? Riferimenti • DLgs 152/06 parte III - scarichi idrici • DLgs 152/06, art. 113 - acque dilavamento e acque di prima pioggia • Norme Tecniche di Attuazione del Piano Tutela Acque: art. 31, 39 e seguenti - acque

dilavamento e acque di prima pioggia

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Check-list ACQUE DI PROCESSO E METEORICHE DI DILAVAMENTO aggiornata al 13.08.2018

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Scheda 5 ACQUE - tipologie industriali, superfici scoperte, gestione acque

Le superfici scoperte fanno parte di insediamenti industriali che possono comportare il dilavamento di “sostanze pericolose e pregiudizievoli per l’ambiente”? Riferimenti

• DLgs 152/06 parte III - scarichi idrici • Norme Tecniche di Attuazione del Piano Tutela Acque: art. 39 • Norme Tecniche di Attuazione del Piano Tutela Acque, Allegato F • DGRV 2495/2006 e DGRV 2439/2007

Scheda 6 ACQUE - recapito finale e gestione acque seconda pioggia

Qual è il destino finale delle acque di seconda pioggia? Riferimenti

• DLgs 152/06 parte III - scarichi idrici • DLgs 152/06, art. 113 - acque dilavamento e acque di prima pioggia • Norme Tecniche di Attuazione del Piano Tutela Acque: art. 39

Scheda 7 ACQUE - scarichi sul suolo e pozzi perdenti

E’ stata prevista la realizzazione di scarichi sul suolo tramite pozzi perdenti? Riferimenti • DLgs 152/06 parte III - scarichi idrici • DLgs 152/2006, art 103, comma 1 (scarichi sul suolo) • Norme Tecniche di Attuazione del Piano Tutela Acque: art. 31, e 39 e seguenti

Scheda 8 ACQUE - gestione percolati: stoccaggi materie prime e seconde

Sono state previste soluzioni tecniche adeguate per raccogliere e gestire gli eventuali percolati e colaticci provenienti dalle materie prime e/o seconde depositate anche temporaneamente nelle aree di carico, scarico, lavorazione e/o stoccaggio? Riferimenti

• DLgs 152/06 parte III - scarichi idrici

Scheda 9 ACQUE - gestione percolati: sistema disinfezione (il caso “pollina”)

E’ stato previsto un sistema di disinfezione dei mezzi in entrata all’impianto che trasportano biomassa costituita da letame avicolo (“pollina”)? Sono state previste soluzioni tecniche adeguate per raccogliere e gestire gli eventuali percolati derivanti dal lavaggio dei mezzi in transito ? Riferimenti

• DLgs 152/06 parte III - scarichi idrici • Regolamento CE n. 1069/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 ottobre 2009,

recante norme sanitarie relative ai sottoprodotti di origine animale e ai prodotti derivati non destinati al consumo umano e che abroga il regolamento (CE) n. 1774/2002

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Check-list ACQUE DI PROCESSO E METEORICHE DI DILAVAMENTO aggiornata al 13.08.2018

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Scheda 10 ACQUE - stoccaggio frazione liquida da digestione anaerobica

La gestione del processo di digestione anaerobica prevede la realizzazione di un sistema temporaneo di stoccaggio della frazione liquida prodotta (es. in silo-bag)?

Riferimenti

• DLgs 152/06

Scheda 11 ACQUE - trattamento e scarico acque di processo, corpi ricettori

Quale tipo di trattamento è stato previsto per le eventuali acque di processo (derivanti da sezioni di abbattimento degli inquinanti o da processi di pretrattamento)? Sono state fornite sufficienti informazioni su tipologia, numero e ubicazione degli scarichi (acque reflue)? Riferimenti

• DLgs 152/06, capo III, parte III, sezione II, art. 101-108 • Norme Tecniche di Attuazione del Piano Tutela Acque: art. 24-39

Scheda 12 ACQUE - acqua di processo per avvio e funzionamento impianto

Per il funzionamento e/o l’avvio dell’impianto è previsto l’utilizzo di acqua di processo da una specifica fonte di approvvigionamento (esterna all’impianto)? Quali sono le fonti (acqua da corpo idrico superficiale, sotterranea da pozzi privati, da acquedotto) e quali sono i quantitativi utilizzati come acqua di processo? Riferimenti

• DLgs 152/06 parte III - scarichi idrici

Page 10: Estrazione schede LG04DT-sito web 11 09 2018

Check-list DIGESTATO aggiornata al 03.08.2018

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Scheda 1. DIGESTATO – Quantificazione dell’azoto e rispetto dei limiti di azoto al campo

L’azienda è anche titolare di un allevamento zootecnico e tratterà gli effluenti prodotti nell’impianto che si prevede di realizzare (si tratta quindi di un digestato agrozootecnico ai sensi dell’art. 22 del DM 25/2/2016). - Ha una comunicazione di utilizzo agronomico ai sensi dell’art. 112 del D. Lgs. 152/2006? - Ha previsto la modifica della comunicazione prima dell’entrata in esercizio dell’impianto? Il proponente è un’azienda diversa che al momento della presentazione della domanda non ha l’obbligo di adempiere agli obblighi previsti dalla normativa in tema di utilizzo agronomico degli effluenti di allevamento. Il progetto può prevedere che il digestato prodotto sia di tipo agrozootecnico o agroindustriale a seconda del tipo di biomasse in entrata all’impianto sulla base di quanto previsto dall’art. 22 del DM 25/2/2016. - Ha presentato una relazione tecnica in cui descrive gli elementi di cui all’art. 25 comma 1 del DM 25/2/2016? - Ha previsto per la gestione dell’impianto gli adempimenti previsti dall’art. 25 comma 2 del DM 25/2/2016? Riferimenti • DM 25/02/2016 “Criteri e norme tecniche generali per la disciplina regionale dell'utilizzazione

agronomica degli effluenti di allevamento e delle acque reflue, nonché per la produzione e l’utilizzazione agronomica del digestato”.

• DGRV 1835/2016 “Direttiva 91/676/CEE sulla protezione delle acque dall’inquinamento da nitrati provenienti da fonti agricole. Approvazione della documentazione elaborata in esecuzione della procedura di Valutazione Ambientale Strategica – VAS (Dir. 2001/42/CE), ai sensi della DGR 31 marzo 2009, n. 791 e del “Terzo Programma d’Azione per le Zone Vulnerabili ai nitrati di origine agricola del Veneto”.

Scheda 2. DIGESTATO – Comunicazione di utilizzo agronomico

L’azienda NON E’ titolare di un allevamento zootecnico e: a. tratta solamente biomasse di origine vegetale; b.tratta biomasse di origine vegetale e liquami; c.tratta biomasse di origine vegetale e/o liquami e/o sottoprodotti.. Se la destinazione finale del digestato è l’utilizzo agronomico sul suolo agricolo ha previsto di presentare una comunicazione/PUA per l’utilizzo agronomico? L’azienda E’ titolare di un allevamento zootecnico e: a.tratta solamente liquami; b.tratta liquami e biomasse di origine vegetale; c.tratta liquami e/o biomasse di origine vegetale e/o sottoprodotti.. Se la destinazione finale del digestato è l’utilizzo agronomico sul suolo agricolo ha previsto di adeguare la comunicazione/PUA per l’utilizzo agronomico di effluenti di allevamenti? Riferimenti

• DM 25/2/2016 “Criteri e norme tecniche generali per la disciplina regionale dell'utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento allevamento e delle acque reflue, nonché per la produzione e l’utilizzazione agronomica del digestato”

• DGRV 1835/2016 “Direttiva 91/676/CEE sulla protezione delle acque dall’inquinamento da nitrati provenienti da fonti agricole. Approvazione della documentazione elaborata in esecuzione della procedura di Valutazione Ambientale Strategica – VAS (Dir. 2001/42/CE), ai

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Check-list DIGESTATO aggiornata al 03.08.2018

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sensi della DGR 31 marzo 2009, n. 791 e del “Terzo Programma d’Azione per le Zone Vulnerabili ai nitrati di origine agricola del Veneto”.”

• DDR n. 79/2012 (PUA) • DDR n. 30/2013 (Registro delle concimazioni) • DDR N. 31/2017 (Contenuti di azoto nelle matrici in ingresso ad impianti di digestione

anaerobica) e ss.mm.ii. • D.Lgs. 152/06 e ss. mm. ii. • Decreto 7 agosto 2012, n. 134 • D.M. 13/10/2016 n. 264 • D. Lgs. 75/10 Riordino e revisione della disciplina in materia di fertilizzanti, a norma

dell’articolo 13 della legge 7 luglio 2009, n.88

Scheda 3. DIGESTATO – Modalità di stoccaggio

L’azienda effettua una separazione del digestato tal quale in frazione solida e frazione liquida. Sono adottate le modalità di stoccaggio indicate dalla D.G.R. n. 1835/2016 per gli effluenti palabili e non palabili? L’azienda NON effettua una separazione del digestato tal quale in frazione solida e frazione liquida. Sono adottate le modalità di stoccaggio indicate dalla D.G.R. n. 1835/2016 per gli effluenti non palabili? Riferimenti

• D.G.R. n. 1835/2016

Scheda 4. DIGESTATO – Rifiuto

Il digestato è classificabile come rifiuto perché derivante dall’utilizzo di materiali classificati come tali ai sensi del DLgs. 152/06 o perché non inclusi nell’elenco positivo di cui al DM 25/2/2016?

Riferimenti • D.Lgs. 152/06 e ss. mm. ii. • Legge 7 Agosto 2012, n. 134 • D.M. 13/10/2016 n. 264 • DGRV 2241/2005 “Norme Tecniche in materia di utilizzo in agricoltura di fanghi di depurazione

e di altri fanghi e residui non tossici e nocivi di cui sia comprovata l’utilità a fini agronomici”.

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Check-list EFFICIENZA ENERGETICA aggiornata al 16.05.2018

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Scheda 1. EFFICIENZA ENERGETICA- riutilizzo dell’energia termica E’ stata quantificata la potenza termica recuperata e le sue eventuali modalità di riutilizzo? Il riutilizzo dell’energia termica prevede esclusivamente un impiego interno (autoconsumo) oppure la possibilità di cederne una quota verso terzi? Riferimenti normativi e tecnici

• D.Lgs. 20 dell’ 8 Febbraio 2007 “Attuazione della direttiva 2004/8/Ce sulla promozione della cogenerazione basata su una domanda di calore utile nel mercato interno dell'energia, nonché modifica alla direttiva 92/42/CE”.

• D.Lgs. 28 del 3 Marzo 2011 (in particolare: Capo III “Regimi di sostegno per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili e per l’efficienza energetica”).

• DM 4 agosto 2011 “Misure per la promozione della cogenerazione. Integrazioni al D.Lgs 20/2007”.

• DM 6 Luglio 2012 “Attuazione dell’art. 24 del decreto legislativo 3 Marzo 2011, n. 28, recante incentivazione della produzione di energia elettrica da impianti a fonti rinnovabili diversi dai fotovoltaici” (in particolare: art. 8, art. 9 c.1, art. 19, art. 26 sulla cogenerazione).

• DM 28 Dicembre 2012 “Determinazione degli obiettivi quantitativi nazionali di risparmio energetico che devono essere perseguiti dalle imprese di distribuzione dell’energia elettrica e il gas per gli anni dal 2013 al 2016 e per il potenziamento del meccanismo dei certificati bianchi”.

• DM 28 Dicembre 2012 “Incentivazione della produzione di energia termica da fonti rinnovabili ed interventi di efficienza energetica di piccole dimensioni” (Conto Termico).

• Relazione della Commissione europea COM(2010)11 del 25 Febbraio 2010 sui criteri di sostenibilità relativamente all'uso di fonti da biomassa solida e gassosa per l'elettricità, il riscaldamento e il raffreddamento.

• D.Lgs. 4 Luglio 2014, n. 102 “Attuazione della Direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica, che modifica le direttive 2009/125/CE e 2010/30/UE e abroga le direttive 2004/8/CE e 2006/32/CE” come modificato dal D.Lgs. 141/2016 “Disposizioni integrative al decreto legislativo 4 luglio 2014, n. 102, di attuazione della direttiva 2012/27/UE sull'efficienza energetica, che modifica le direttive 2009/125/CE e 2010/30/UE e abroga le direttive 2004/8/CE e 2006/32/CE”.

• ISO 50001:2011 “Energy management systems – Requirements with guidance for use”. • UNI CEI/TR 11428:2011 "Gestione dell'energia - Diagnosi energetiche - Requisiti generali del

servizio di diagnosi energetica". • UNI/TS 11435:2012 “Criteri di sostenibilità delle filiere di produzione di energia elettrica,

riscaldamento e raffreddamento da biocombustibili solidi e gassosi da biomassa - Calcolo del risparmio di emissione di gas serra.

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Check-list EFFICIENZA ENERGETICA aggiornata al 16.05.2018

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Scheda 2. EFFICIENZA ENERGETICA- valutazione del bilancio energetico E’ stata fornita una valutazione del bilancio energetico complessivo per l’intero ciclo di vita dell’impianto secondo lo standard EROI (Energy Return On Investment) ? Riferimenti

• Metodo allegato all’aiuto di Stato n. 727/2007 e approvato con decisione C(2009) 1037 del 24.02.2009;

• DGR n.1391 del 19 Maggio 2009 “Disposizioni procedurali per il rilascio dell'autorizzazione alla costruzione e all'esercizio di impianti di produzione di energia da biomassa e biogas da produzioni agricole, forestali e zootecniche, entro i limiti di cui al comma 14, lettere a) ed e) dell'articolo 269 del D. lgs. n. 152/2006 e successive modiche e integrazioni

• DGRV n.1713 del 16 Giugno 2009 “Fondo di rotazione per le agrienergie. Adozione dei Regolamenti di operatività per la concessione di finanziamenti agevolati”.

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Check-list IMPATTO ODORIGENO . aggiornata al 16.05.2018

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Scheda 1. ODORI – impatto odorigeno Quali misure vengono adottate per minimizzare l’impatto odorigeno dell’impianto? Riferimenti

• D.Lgs. 152/2006 art. 272 bis • Regione Lombardia – Deliberazione Giunta Regionale 15 Febbraio 2012 – n. IX/3018.

Determinazioni generali in merito alla caratterizzazione delle emissioni gassose derivanti da attività a forte impatto odorigeno.

• EN 16841:2016 on ambient odour measurement

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Check-list INQUINAMENTO ACUSTICO aggiornata al 20.07.2018

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Scheda 1. INQUINAMENTO ACUSTICO – documentazione previsionale impatto acustico E classificazione acustica

E’ stata presentata la documentazione previsionale di impatto acustico (DPIA) a firma di un tecnico competente in acustica? Riferimenti

• DDG Arpav n. 3/2008 • Legge quadro sull’inquinamento acustico n. 447/95

Scheda 2. INQUINAMENTO ACUSTICO – individuazione delle infrastrutture di trasporto

Sono state individuate le infrastrutture di trasporto presenti nell’area di interesse (strade, ferrovie,…) e le relative fasce di pertinenza? Riferimenti

• DPCM 14/11/97 • DPR 30/3/2004 n. 142 • DPR 18/11/1998 n. 459

Scheda 3. INQUINAMENTO ACUSTICO – descrizione sorgenti di rumore

Le sorgenti di rumore sono state adeguatamente descritte? Riferimenti

• DDG Arpav n. 3/2008 • DM 16/3/98

Scheda 4. INQUINAMENTO ACUSTICO – descrizione ricettori

I ricettori sono stati adeguatamente individuati e descritti? Riferimenti

• DDG Arpav n. 3/2008 • DM 16/3/98

Scheda 5. INQUINAMENTO ACUSTICO – clima acustico ante-operam

E’ stato determinato il clima acustico ante-operam? Riferimenti

• DDG Arpav n. 3/2008 • DM 16/3/98

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Check-list INQUINAMENTO ACUSTICO aggiornata al 20.07.2018

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Scheda 6. INQUINAMENTO ACUSTICO – valutazione post-operam

Viene fornita una stima dei livelli di rumore previsti post-operam e tali livelli sono confrontati con i limiti? Riferimenti

• DPCM 14/11/97 • DPR 142/2004

Scheda 7. INQUINAMENTO ACUSTICO – autorizzazione in deroga per cantiere

E’ stata valutata la possibilità di un superamento dei limiti di emissione, di immissione o del criterio differenziale nella fase di cantiere?

Riferimenti

• LR n. 21/99 • Regolamento acustico comunale (se presente)

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Check-list INQUINAMENTO LUMINOSO aggiornata al 06.08.2018

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Scheda 1. INQUINAMENTO LUMINOSO – esistenza impianto di illuminazione

Viene menzionata la realizzazione di un impianto di illuminazione esterna?

Riferimenti

• L.R. n.17 del 7/8/2009.

Scheda 2. INQUINAMENTO LUMINOSO – necessità di autorizzazione e progetto illuminotecnico

Le caratteristiche del sistema di illuminazione sono tali da richiedere una autorizzazione e la presentazione di un progetto illuminotecnico?

Riferimenti

• L.R. n.17 del 7/8/2009

Scheda 3. INQUINAMENTO LUMINOSO – progetto illuminotecnico e rispetto della norma

E’ stato presentato il progetto illuminotecnico? Riferimenti

• L.R. n.17 del 7/8/2009

Scheda 4. INQUINAMENTO LUMINOSO – completezza del progetto illuminotecnico

Il progetto illuminotecnico tecnici prende in considerazione gli aspetti salienti indicati nella normativa di settore?

Riferimenti

• L.R. n.17 del 7/8/2009

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Check-list MATERIALI TRATTATI aggiornata al 20.04.2017

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Scheda 1. MATERIALI TRATTATI – Distinzione tra rifiuti, sottoprodotti, materie prime Come si configurano i materiali che vengono ritirati e trattati nell’impianto? Per tali materiali è stata oggettivamente verificata la condizione di sottoprodotto che ne permette il libero utilizzo nel circuito economico?

Riferimenti

• D.Lgs. 152/2006 e ss. m. ii., Parte IV, Titolo I, artt. 183, 184-bis e 185 • DM 13 ottobre 2016, n. 264

Scheda 2. MATERIALI TRATTATI – Rifiuti

I materiali che vengono ritirati e trattati sono classificati come rifiuti? Riferimenti

• D.Lgs. 152/2006 e ss. mm. ii. • D.Lgs. 387/03 e ss. mm. ii.

Scheda 3. MATERIALI TRATTATI – Sottoprodotti di origine animale

I materiali che vengono ritirati e trattati sono classificati come Sottoprodotti di Origine Animale (SOA)? Riferimenti

• D.Lgs. 152/2006, Parte IV, Titolo I, art. 185 • Reg. CE 1069/09 e Reg. CE 142/2011 • Linee Guida per l’applicazione del Regolamento CE 1069/09 recante norme sanitarie relative

ai SOA e ai prodotti derivati non destinati al consumo umano, approvate nella conferenza unificata delle Regioni del 07/02/2013.

• DGRV 1530 del 28/08/2013 di recepimento delle Linee Guida Nazionali sull’applicazione del Reg. CE 1069/09

• Reg (UE) 592/2014 • DGRV 2782 del 29/12//2014, individuazione di una procedura semplificata per il rilascio

dell’autorizzazione ad utilizzare il grasso animale in alternativa all’olio vegetale negli impianti già autorizzati ai sensi dell’art. 12 del DLgs 387/2003 e individuazione di una procedura semplificata per il rilascio dell’autorizzazione all’installazione ed esercizio degli impianti di produzione di energia elettrica di emergenza Dlgs 387/2003, DLgs 152/2006, LR 11/2011

• Decreto 19 maggio 2016, n. 123 • DM 25 febbraio 2016 • DM 13 ottobre 2016, n. 264

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Check-list MATERIALI TRATTATI aggiornata al 20.04.2017

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Scheda 4. MATERIALI TRATTATI – stoccaggio

Come vengono stoccati i materiali ritirati e gestiti? Che presidi ambientali vengono adottati per evitare dispersioni nell’acqua, al suolo e in aria? Riferimenti

• D.Lgs. 152/2006 • DGRV 842/12 (Piano tutela acque) • DGRV 2241/05

Scheda 5. MATERIALI TRATTATI – biomassa: identificazione, tracciabilità, approvvigionamento

Sono state dichiarate tipologia e caratteristiche merceologiche del combustibile utilizzato? Sono state fornite adeguate evidenze documentali su tracciabilità e piano di approvvigionamento delle biomasse? Riferimenti

• DM Sviluppo Economico 9 Ottobre 2013, n.139

Scheda 6. MATERIALI TRATTATI – biomassa combustibile: legno o residui legnosi

La biomassa legnosa utilizzata nel processo di combustione deriva da una produzione dedicata? La biomassa legnosa non deriva da una produzione dedicata, ma è classificabile come un sottoprodotto? La biomassa legnosa utilizzata nel processo di combustione NON deriva da una produzione dedicata e NON è in alcun modo classificabile come un sottoprodotto? Riferimenti

• D.Lgs 152/2006, Parte V, Allegato X (al Titolo III), Parte I (combustibili consentiti) • D.Lgs 152/2006, Parte V, Allegato X (al Titolo III), Parte II (caratteristiche merceologiche) Sezione 4 “Caratteristiche delle biomasse combustibili e relative condizioni di utilizzo” Sezione 6 “Caratteristiche e condizioni di utilizzo del biogas” • ARPAV, Provincia Treviso, 2012. Rapporto conclusivo. Impianti di combustione a scarti di

legno: controllo tecnico-analitico delle emissioni prodotte e raffronto con il quadro normativo di settore.http://www.arpa.veneto.it/arpav/chi-e-arpav/file-e-allegati/dap-treviso/aria/relazione%20Impianti%20di%20combustione_Daniel.pdf

• DLgs 152/2006, Parte IV, Titolo I, art. 185 • D.M Ambiente 05/02/1998 e ss.mm.ii (Decreto 5 aprile 2006, n. 186) • D.Lgs 133/2005 “Attuazione della Direttiva 2000/76/CE, in materia di incenerimento dei rifiuti”. • DM 13 ottobre 2016, n. 264

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Check-list MATERIALI TRATTATI aggiornata al 20.04.2017

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Scheda 7. MATERIALI TRATTATI - biomassa combustibile: letame o stallatico

La biomassa utilizzata nel processo di combustione è costituita da letame o stallatico? E’ stata individuata la tipologia di letame o stallatico che si intende utilizzare nel processo di combustione? Rientra tra le tipologie di biomasse ammesse alla combustione secondo quanto previsto dalla normativa vigente? Riferimenti

• D.Lgs 152/2006, Parte V, Allegato X (al Titolo III), Parte I (combustibili consentiti) • D.Lgs 152/2006, Parte V, Allegato X (al Titolo III), Parte II (caratteristiche merceologiche)

Sezione 4 “Caratteristiche delle biomasse combustibili e relative condizioni di utilizzo” • D.Lgs 152/2006, Parte IV, Titolo I, art. 185, comma 1, lett. f • D.L 171/2008 (art. 2 bis) convertito in L. 30/12/2008 n. 205 • Regolamento UE n. 592/2014 • D.M Sviluppo Economico 6 Luglio 2012 • DM 13 ottobre 2016, n. 264

Scheda 8. MATERIALI TRATTATI – trasporto e utilizzo di letame avicolo (“pollina”): norme in materia di veterinaria e di profilassi igienico-sanitaria

Il processo produttivo prevede il trasporto, la movimentazione e l’utilizzo di letame avicolo detto “pollina”? E’ stato definito un protocollo gestionale ed operativo conforme alle norme di prevenzione in materia di veterinaria e profilassi igienico-sanitaria ? Riferimenti

• Regolamento CE n. 1069/2009 • Regolamento UE n. 592/2014 • DLgs 9/2010, Attuazione della direttiva 2005/94/CE relativa a misure comunitarie di lotta contro

l'influenza aviaria • Informativa dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (prot. n. 825/2015 del

29/12/2015)

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Check-list TERRE ROCCE aggiornata al 03.08.2018

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Scheda 1. TERRE E ROCCE – Procedure per la gestione

Sono state prese in considerazione le modalità di gestione delle terre e rocce da scavo derivanti dalla realizzazione delle opere edili? La realizzazione dell’impianto è soggetta alla normativa VIA o AIA? È previsto il riutilizzo del materiale di scavo nello stesso sito di produzione oppure in un altro sito? Riferimenti

• D. Lgs. n. 152/2006, artt. 184-bis e 185 • DPR 120/2017

Scheda 2. TERRE E ROCCE – Impianto NON soggetto a VIA o AIA o in VIA/AIA ma con volume di scavo < 6.000 mc riutilizzato al di fuori del cantiere

È stata presentata eseguita la verifica del rispetto dei limiti di cui alla tabella 1, Allegato 5 del Titolo V, Parte IV del D. Lgs. 152/2006 secondo le modalità indicate all’indirizzo http://www.arpa.veneto.it/temi-ambientali/suolo/terre-e-rocce-da-scavo? I risultati sono stati trasmessi ad ARPAV?

Riferimenti

• DPR 120/2017, Titolo II, Capo III e Capo IV

Scheda 3. TERRE E ROCCE – Impianto soggetto a VIA o AIA con volumi di scavo > 6.000 mc o con riutilizzo del materiale nello stesso cantiere (per qualsiasi volume di scavo)

Nel caso di grandi cantieri con riutilizzo del materiale da scavo al di fuori del cantiere è stato presentato il Piano di Utilizzo completo di tutti gli elementi elencati in Allegato 5 del DPR 120/2017? Nel caso di impianti soggetti a VIA/AIA con riutilizzo del materiale da scavo nello stesso cantiere è stato presentato il “Piano preliminare di utilizzo in sito delle terre e rocce da scavo escluse dalla disciplina dei rifiuti” previsto dall’art. 24 comma 3 del DPR 120/2017? Riferimenti

• DPR 120/2017