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SMS Pisa - 19 Aprile 2013

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Evento Koha: abstract relatori

Software open source per la gestione di biblioteche: ragioni, opportunità e

aspetti organizzativi Giovanna Frigimelica, Università degli Studi di Cagliari

Gli elementi tecnici, politici e organizzativi ai quali prestare attenzione nell'analisi costi-benefici per la (re)informatizzazione di una biblioteca sono molteplici. Questo processo deve considerare anche l'adozione di un gestionale non proprietario. Sfatando il mito che "free" significa gratis, si sottolineano i punti principali della filosofia del movimento open source e software libero, punti che sono in comune con la mission e i valori delle biblioteche. I business model adottati garantiscono anche nel nostro settore assistenza su questi prodotti, ovviando al problema dell'assenza di competenze informatiche in ambito umanistico. La presenza di forti comunità di utilizzatori, infine, permette alle biblioteche e ai bibliotecari di essere sia "clienti" sia attori nella crescita e sviluppo dei gestionali open source.

Koha un open-source a confronto con l’universo dei software di gestione

dei cataloghi bibliografici Giovanni Ciccaglioni, Istituto Centrale per il Catalogo Unico (Iccu)

Come e perché scegliere un I.L.S. open source? Come svilupparlo, adattandolo a biblioteche diverse per dimensioni, compiti istituzionali e disponibilità di risorse, umane ed economiche? In questo contributo verranno messe a fuoco queste domande, partendo da un'esperienza condotta sul campo, tra il settembre 2010 e il gennaio 2011. Nel corso dell'esposizione si darà altresì conto delle riflessioni teoriche sul tema, che animavano il dibattito tra gli addetti ai lavori a quell'altezza cronologica, in Italia e all'estero. Uno degli obiettivi di questa esposizione è ribadire la necessità, per tutte le istituzioni che intendono migrare verso tali sistemi, di una adeguata riflessione, che coniughi analisi sul campo e riflessione metodologica, al fine di scegliere lo strumento più adatto alle proprie esigenze.

Strategie di migrazione da un ILS commerciale a un ILS open source Stefano Bargioni, Biblioteca Pontificia Università della S.Croce, Roma

La modifica del gestionale di una biblioteca è un evento sempre preceduto da impegnativi momenti decisionali ed accompagnato dall'impiego di ingenti risorse umane ed economiche. Ogni aspetto del progetto è di carattere manageriale, coinvolge direttamente la direzione della biblioteca, eventuali livelli decisionali superiori e indirettamente lo staff. L'esperienza accumulata in progetti di questo tipo raramente viene condivisa in pubblico, soprattutto a causa dei risvolti commerciali sempre molto particolari. Una migrazione verso un software open source permette invece di essere analizzata e discussa sotto i suoi vari aspetti.

Nell'intervento verranno presentate in particolare le decisioni prese riguardo alla scelta tra l'outsourcing e la soluzione in proprio, all'estrazione e all'analisi dei dati da migrare, alla generazione di dati mancanti o all'adattamento, fino agli aspetti di comunicazione interna. In conclusione verranno illustrate le differenze principali riscontrate nella conduzione della biblioteca tra la modalità commerciale e la modalità open source.

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Il Meta Opac Pisano compie 10 anni, prospettive e sviluppi Giuseppe Romano, CNR Pisa

Il MOP (Meta Opac Pisano), ancora oggi, a 10 anni dalla sua realizzazione, è il punto di accesso comune ai cataloghi on-line più richiesto della realtà bibliotecaria pisana. Il MOP è nato formalmente nel gennaio del 2003 con la firma, da parte dei Rettori delle tre Università pisane (Università, SNS e SSSUP) e del Presidente del CNR, di un protocollo che ne definisce le finalità e l'organizzazione. Alla base della sua costituzione è stata la convinzione che esistessero a Pisa le condizioni e le potenzialità per sviluppare un servizio di elevata qualità in grado di utilizzare al meglio le risorse disponibili e le nuove opportunità che si aprivano con lo sviluppo dell'informatizzazione e delle reti.

La strategia di riferimento è stata l'estensione della collaborazione tra le biblioteche ad un ampio ventaglio di attività e settori particolarmente vitali quali l'aggiornamento e la conservazione delle raccolte, l'accesso alle pubblicazioni elettroniche, la circolazione e lo scambio dei documenti, la formazione e l'aggiornamento del personale, l'elaborazione di strumenti informativi comuni. Anche se nato dall'iniziativa degli Enti su citati il Sistema, in armonia con la sua natura, è stato fin da subito aperto a tutte le biblioteche cittadine e non che ne condividano la filosofia e le finalità. Al MOP afferiscono tre importanti cataloghi di Rete, quello della realtà territoriale provinciale, quelle universitario e della Scuola Normale, del locale polo SBN e molteplici realtà di biblioteche ecclesiastiche, scolastiche, dell'associazionismo e specialistiche. Nella relazione verranno indicati inoltre gli Opac resi disponibili e accessibili e i valori tratti dalle statistiche di accesso da parte degli utenti e dei meta motori di ricerca. Infine verrà presentata la nuova funzione di “access server” eterogeneo che permette l’interrogazione di Opac anch’essi eterogenei, come per esempio Koha, Clavis, Sebina, etc., estendendo l’utilizzo dell’interfaccia MOP. Seguirà, infine, una breve analisi dei possibili futuri sviluppi.

L’adozione di Koha in una biblioteca specialistica Franco Bertolucci e Fabio Tiana, Biblioteca Franco Serantini, Pisa

La Biblioteca Franco Serantini è un centro di documentazione specializzato in storia sociale e contemporanea. Oggi ha un patrimonio di circa 40mila volumi, 4500 periodici e numeri unici e un complesso e ricco patrimonio archivistico. La Biblioteca ha avviato l’informatizzazione del proprio catalogo nel 1993 aderendo al Sistema Bibliotecario Toscano (SBT), iniziando la catalogazione del materiale librario mediante l’applicativo TECA del software per la gestione dei dati CDS/ISIS.

La distribuzione del software, che era basata sul presupposto della gratuità, adottava una strategia di tipo decentrato e la Regione Toscana si proponeva come distributrice per la biblioteche di propria competenza, nell’ambito del Programma automazione biblioteche toscane (A.BI.TO.). Anche l’implementazione di pacchetti applicativi rispondeva ad una logica decentrata, tanto che, spesso, sono stati prodotti da gruppi di utenti, più o meno formalmente organizzati: la Biblioteca “Serantini” all’epoca aveva adottato ISIS/TECA e ISIS/SETE.

Negli ultimi anni la Biblioteca ha avviato una ricerca per l'aggiornamento tecnologico e informatico, con l'obiettivo di gestire in maniera integrata e online il proprio catalogo. La scelta si è subito orientata verso le soluzioni open source, in particolare Koha. Dopo un periodo dedicato allo studio del software e alla messa a punto della migrazione a UNIMARC dei record bibliografici, nel maggio 2012 Koha è stato adottato ufficialmente.

Inizialmente sono state realizzate delle personalizzazioni che favorissero la piena operatività per la catalogazione, cui sono seguite delle modifiche all'aspetto dell'OPAC, mentre al momento è in sviluppo l'integrazione con il discovery tool Omeka, per la presentazione delle collezioni digitali della Biblioteca Franco Serantini.

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Le Biblioteche del lavoro della CGIL. Una rete in costruzione Elena Bianchi, Biblioteca della Camera del Lavoro di Rimini

La presentazione del catalogo delle Biblioteche del lavoro elencherà, inizialmente, le strutture CGIL aderenti al progetto (Centro di documentazione e Archivio storico CGIL Toscana, Associazione rete archivi storici CGIL Emilia Romagna, Fondazione valore lavoro onlus di Pistoia - CGIL Pistoia, Archivio della Camera del lavoro territoriale CGIL Reggio Emilia, Associazione “P. Pedrelli” Archivio storico della Camera del lavoro metropolitana di Bologna, Archivio della Camera del lavoro territoriale CGIL Rimini) per poi ripercorrere le tappe che hanno portato sia alla costituzione del gruppo che all’adozione di Koha.

Verrà spiegata l’organizzazione concreta del gruppo sottolineando l’apporto tecnico del CESI di Reggio Emilia e il contributo di Calogero Governali dal punto di vista biblioteconomico e della formazione stessa.

Si procederà con alcuni dati sulla situazione del catalogo, sulla presenza dei record bibliografici concessici dalla Biblioteca Lama per il pregresso e sull’implementazione del medesimo alla luce degli sviluppi al programma richiesti ad Hyperborea, con particolare riferimento alle ultime integrazioni sulle liste di autorità e alla catalogazione delle monografie a più livelli.

Contestualmente saranno descritte alcune caratteristiche tecniche peculiari, come ad esempio la cattura delle immagini delle copertine dei libri già presenti in rete e la possibilità di collegare ai record bibliografici files di testo o immagini.

Questa possibilità è molto utile per biblioteche come le nostre che hanno nel loro patrimonio materiali molto vari da descrivere (volantini, manifesti, foto, ecc. ).

Inoltre si farà cenno ai progetti per il futuro che non potranno prescindere da un’implementazione dei record bibliografici lasciando aperta la strada a ulteriori sviluppi, dettati dalle prevedibili necessità delle biblioteche di altre funzionalità del programma medesimo.

L’utilizzo nel breve-medio periodo della parte amministrativo-gestionale di Koha (gestione acquisizioni, prestito, ecc.) attualmente accantonata per privilegiare l’implementazione del catalogo da parte delle strutture aderenti.

In conclusione l'auspicio di nuove adesioni al catalogo da parte di altre biblioteche CGIL.

Da free software a open source. L’esperienza della Biblioteca del Sacro

Convento di Assisi nel passaggio dei dati da CDS/ISIS-IBIS a KOHA Stefano Cannelli, Centro di Documentazione del Sacro Convento di San Francesco in

Assisi

La Biblioteca del Centro di Documentazione Francescana e la Società Internazionale di Studi Francescani hanno sede comune all’interno del Sacro Convento di San Francesco in Assisi. Recentemente hanno migrato con pieno successo i loro cataloghi (rispettivamente da CDS/ISIS e da CDS/IBIS, free softwares Unesco ormai non più funzionanti sui sistemi operativi degli ultimi anni) verso Koha Open Source con standard catalografico UNIMARC. La migrazione ha interessato complessivamente circa 80.000 records bibliografici relativi ad un patrimonio di oltre 90.000 volumi.

L’intervento illustra per grandi linee quello che è stato realizzato nel passare da standards indifferenziati e con particolari strutture dei dati (sempre esportabili secondo quella specifica catalografica che è l’iso2709) all’Unimarc che è un insieme coerente e rigoroso di specifiche per la rappresentazione dell'informazione bibliografica definite dall'IFLA.

Questo garantirà la piena interazione sia con altre biblioteche che utilizzano Koha e in generale con tutti quei sistemi bibliotecari che utilizzano questo standard dell’IFLA, grazie alla possibilità di importare ed esportare dati oltre che in UNIMARC ISO 2709 anche in linguaggio XML. A questo si unisce la vantaggio di aver convertito i nostri cataloghi in una forma agevolmente tramandabile nel tempo.

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Tecnicamente verranno riportati alcuni esempi di normalizzazione e trasformazione dei campi e sottocampi del vecchio catalogo che è stata possibile grazie ad una splendida opera di archeologia informatica di cui Hyperborea si è resa attiva e fattiva partecipe e alla quale va il nostro ringraziamento. Verrà inoltre illustrata la creazione di campi obbligatori in Unimarc partendo dai dati disponibili nel vecchio ISIS opportunamente recuperati e precisamente incasellati secondo i dettami internazionali. Un ulteriore ringraziamento per la paziente opera di trasformazione e controllo dei dati bibliografici va anche alla dott.ssa Francesca Silvestri della S.I.S.F. di Assisi.

La rete delle biblioteche scientifiche del CNR di Padova Claudio Cavaggion, CNR Padova

Si descrive l’attività di migrazione del servizio di documentazione dell'Area della Ricerca del CNR di Padova dal sistema DBMS BASIS al sistema Koha. La migrazione, avvenuta nel 2009, ha comportato problemi di compatibilità dei dati per cui vengono descritte le difficoltà incontrate e la situazione attuale.

I cataloghi preesistenti erano sviluppati nel sistema DBMS BASIS su un server DEC VMS e suddivisi in monografie e periodici.

Si è proceduto alla migrazione soltanto delle monografie con l’esportazione dei dati bibliografici dal sistema DBMS BASIS in formato MARC compatibile (UNIMARC o MARC21) e l’importazione nel sistema Koha mentre per i periodici si è deciso che la gestione venisse demandata al sistema ACNP (Archivi Nazionale dei Periodici) della Biblioteca dell’Università di Bologna (CIB).

Per la gestione delle monografie si è deciso per l'utilizzo del software open source Koha, installato e gestito localmente basato su un sistema operativo Linux, poiché Koha essendo in uso in tutto il mondo in biblioteche di ogni dimensione, risultava essere un sistema completo con funzionalità sia di base che avanzate e includeva moduli per la gestione della catalogazione, circolazione e acquisizione dei dati bibliografici. In particolare Koha includeva tra le sue funzionalità l’accesso ai dati bibliografici mediante il sistema OPAC che era un requisito fondamentale.