evoluzione della normativa in materia di inquinamento atmosferico susanna tomei gazzetta ambiente
TRANSCRIPT
Evoluzione della Normativa Evoluzione della Normativa in materia di in materia di
Inquinamento AtmosfericoInquinamento Atmosferico
Susanna TomeiSusanna TomeiGAZZETTAGAZZETTA ambienteambiente
S. Tomei - Inquinamento atmosfericoS. Tomei - Inquinamento atmosferico
D.P.R. 24 maggio 1988, n. 203 D.P.R. 24 maggio 1988, n. 203
Può essere considerato la base dell'impianto normativo
sviluppato sino ad oggi
Stabilisce i valori i limite ed i valori guida di qualità dell’aria
Individua i metodi di prelievo e di analisi dei diversi inquinanti atmosferici
Detta norme per la tutela della qualità dell'aria ai fini della protezione
della salute e dell'ambiente su tutto il territorio nazionale
Prefigura piani regionali di controllo della qualità dell’aria
Prevede l’autorizzazione amministrativa per la costruzione degli impianti
industriali fissi di competenza delle Regioni (o per delega prov. e comuni)
Definisce i compiti dei Ministeri, Regioni ed enti locali
“Attuazione delle direttive CEE n° 80/779, 82/884, 84/360 e 85/203 concernenti norme in materia di qualità dell’aria, relativamente a specifici agenti inquinanti, e
di inquinamento prodotto da grandi impianti industriali”.
S. Tomei - Inquinamento atmosfericoS. Tomei - Inquinamento atmosferico
Ripartizione delle competenze
• le Regioni dovevano formulare i piani di rilevamento e l’indirizzo ed il coordinamento dei sistemi di controllo degli inquinanti
• Il Ministero ambiente doveva predisporre i criteri per la raccolta dei dati da effettuare con i sistemi di rilevamento:
D.P.C.M. 21 luglio 1989 atto di indirizzo e coordinamento criteri di interpretazione e di attuazione; D.M. 12 luglio 1990 limita le emissioni inquinanti degli impianti industriali esistenti; D.M. 20 maggio 1991 definisce i criteri per la realizzazione dei sistemi di rilevamento dei dati della qualità dell'aria; in maniera distinta per aree urbane e industriali vengono indicati gli inquinanti da rilevare, le caratteristiche strutturali delle reti con la tipologia delle stazioni di rilevamento, gli standard per gli strumenti informatici necessari all'acquisizione ed elaborazione dei dati; D.P.R. 25 luglio 1991 modifica dell’atto di indirizzo e coordinamento (D.P.C.M. 21 luglio ‘89) in materia di emissioni poco significative (senza autorizzazione) e di attività a ridotto inquinamento atmosferico (autorizzazione semplificata)
Con il D.Lgs. 112/1998 (concernente il conferimento di nuove funzioni alle Regioni ed agli EELL) verrà confermato
sostanzialmente l’impianto delle competenze
D.P.R. 24 maggio 1988, n. 203D.P.R. 24 maggio 1988, n. 203
S. Tomei - Inquinamento atmosfericoS. Tomei - Inquinamento atmosferico
Dalla L. 615/66 che disciplinava anche le emissioni degli impianti mobili al Codice della strada
che detta una nuova disciplina
1) Sui requisiti costruttivi che riducono con dispositivi le emissioni (omologazione)
2) Sul controllo del mantenimento dei dispositivi da parte dei proprietari veicoli (Comuni)
3) Sulle caratteristiche del carburante
La normativa ha come fonte fondamentale le direttive comunitarie che hanno dettato principi comuni in questo settore (prende le mosse dalla Dir. 70/220/CEE concernente le misure da adottare) e provvedono a modificare la disciplina adeguandola alle conoscenze tecniche
INQUINAMENTO DA TRAFFICO VEICOLAREINQUINAMENTO DA TRAFFICO VEICOLARE
S. Tomei - Inquinamento atmosfericoS. Tomei - Inquinamento atmosferico
Negli anni 90 cominciano i primi interventi di urgenza
20 novembre 1991 il Ministro dell’ambiente emana 11
ordinanze (11 città: Bari, Bologna, Catania, Firenze, Genova, Milano,
Napoli, Palermo, Roma, Torino, Venezia) che fissano soglie di
attenzione e allarme oltre le quali il Sindaco assume il
potere/dovere di stabilire misure adeguate (L. 59/1987, art. 8 “grave
pericolo di danno ambientale”)
INQUINAMENTO GRANDI CENTRI URBANIINQUINAMENTO GRANDI CENTRI URBANI
S. Tomei - Inquinamento atmosfericoS. Tomei - Inquinamento atmosferico
Il Ministero dell’Ambiente con successivi decreti detta le norme tecniche sui limiti di concentrazione
ed i livelli d’attenzione e d’allarme
D.M. 15 aprile 1994, con cui vengono introdotti i livelli di attenzione e di allarme per cinque inquinanti atmosferici nelle aree urbane: biossido di zolfo; particelle sospese totali; biossido di azoto; monossido di carbonio; ozono. Stabilisce inoltre i criteri di individuazione degli stati di attenzione e di allarme in base ai quali i Comuni possono adottare provvedimenti di prevenzione e di contenimento dell'inquinamento atmosferico.
D.M. 25 novembre 1994 Aggiorna i livelli di attenzione e di allarme e prevede la misura di alcuni nuovi inquinanti ormai stabilmente presenti nelle aree urbane: benzene; idrocarburi policiclici aromatici; particelle sospese. Per i nuovi inquinanti, considerati di forte impatto per la salute e per l'ambiente, il decreto fissa obiettivi di qualità.
D.M. 16 Maggio 1996 “Attivazione di un sistema di sorveglianza di inquinamento da ozono”. Impone alle Regioni di redigere un rapporto annuale per i dati di concentrazione di ozono relativi al periodo 1° gennaio – 31 dicembre nel quale possono essere contenute le informazioni sui precursori (NOx, e composti organici volatili). Stabilisce inoltre che il metodo di riferimento da utilizzare per la determinazione delle concentrazioni di ozono è quello basato sull’assorbimento UV .
S. Tomei - Inquinamento atmosfericoS. Tomei - Inquinamento atmosferico
“Misure urgenti per la prevenzione dell’inquinamento atmosferico da benzene”
Fissa il tenore massimo di benzene e idrocarburi aromatici totali nelle benzine i Sindaci possono adottare misure di limitazioni della circolazione con criteri operativi definiti dal D.M. 21 aprile 1999, n. 163, per far fronte all'inquinamento da traffico urbano
Il D.M. 163/1999 prevede le grandi città e i Comuni con più di 150.000 abitanti devono stilare un rapporto annuale della qualità dell’aria, disporre misure programmate permanenti o periodiche di limitazione o divieto che possono essere modificate nel corso dell’anno se vi è miglioramento o peggioramento sulla base dei dati, diffondere le valutazioni e il rapporto Comuni con più di 30.000 abitanti devono adottare specifico Piano del traffico urbano
Ciò porterà a definire sempre più poteri speciali ai Sindaci e finanziamenti e incentivi ai comuni per l’adozione di
misure per la riduzione dell’IA e il miglioramento della mobilità
L. 4 novembre 1997, n. 413L. 4 novembre 1997, n. 413
S. Tomei - Inquinamento atmosfericoS. Tomei - Inquinamento atmosferico
E’ un provvedimento programmatico che definisce i principi base di una
strategia per il mantenimento e il miglioramento e avvia il processo
dinamico di adeguamento della normativa
Tende a realizzare un sistema non limitato al controllo delle emissioni ma
esteso alla “gestione” della qualità e stabilisce gli obiettivi per la qualità
aria-ambiente (si intende aria esterna presente nella troposfera, ad esclusione
di quella presente nei luoghi di lavoro)
Prevede la valutazione dei valori limite e le soglie di allarme su tutto il
territorio nazionale che per questo deve essere suddiviso in zone ed agglomerati
(zone con popolazione sup. a 250.000 ab.). Stabilisce gli adempimenti di
rispettiva competenza dello Stato e delle Regioni. Modifica la 203/88 ed i
suoi decreti attuativi
D.Lgs. 4 agosto 1999, n. 351D.Lgs. 4 agosto 1999, n. 351“Attuazione della direttiva 96/62/CE in materia di valutazione e
di gestione della qualità dell’aria ambiente”
S. Tomei - Inquinamento atmosfericoS. Tomei - Inquinamento atmosferico
Allo Stato compete
individuazione dei valori limite e dei valori obiettivo di qualità da
raggiungere
Alle Regioni compete
la rilevazione della qualità dell’aria
l’elaborazione e attuazione di Piani di azione
l’individuazione delle aree che hanno bisogno di intervento
Il D.Lgs. attribuisce notevole rilievo al diritto di informazione dei cittadini sulla qualità aria e prevede che Stato Regioni
EELL garantiscano informazioni aggiornate
D.Lgs. 4 agosto 1999, n. 351D.Lgs. 4 agosto 1999, n. 351
S. Tomei - Inquinamento atmosfericoS. Tomei - Inquinamento atmosferico
La Dir. 96/62/CE esprime politiche generali in materia di valutazione e gestione della qualità dell’aria, individuando azioni fondamentali che Stati membri devono attuare per stabilire obiettivi di qualità per prevenire e ridurre effetti nociviLa DIRETTIVA QUADRO definisce il contesto generale rinviando a “direttive figlie” la definizione dei parametri tecnico-operativi relativi ai singoli inquinanti
In particolare fissa
elenco di sostanze sulle quali intervenire in via prioritaria (biossido di zolfo, biossido di azoto, le particelle sospese, piombo, ozono, ossido di carbonio, benzene, idrocarburi policiclici aromatici, mercurio, cadmio, arsenico, nichel) i criteri adottati per stabilire gli obiettivi di qualità dell’aria per gli inquinanti ed i requisiti di monitoraggio (Valore limite – Valore obiettivo – Soglia di allarme – Margine di tolleranza) i criteri di valutazione della qualità dell’aria i casi in cui devono essere predisposti i piani di intervento e quelli di mantenimento l’obbligo degli Stati membri di predisporre un sistema di controllo e qualità sui dati raccolti i meccanismi per l’informazione del pubblico
S. Tomei - Inquinamento atmosfericoS. Tomei - Inquinamento atmosferico
ha recepito le direttive “Figlie” della Dir. 96/62/CE
Dir. 1999/30/CE - valori limite per biossido di zolfo, biossido d'azoto, ossidi di azoto, particelle e piombo Dir. 2000/69/CE - valori limite per benzene ed monossido di carbonio
Stabilisce il margine di tolleranza le modalità per ridurlo nel tempo il termine entro il quale il valore limite deve essere raggiunto i criteri raccolta dei dati e tecniche di misurazione le modalità per le informazioni al pubblico
D.M. 2 aprile 2002, n. 60D.M. 2 aprile 2002, n. 60
S. Tomei - Inquinamento atmosfericoS. Tomei - Inquinamento atmosferico
Dispone per le Regioni
direttive tecniche per effettuare misure per la qualità dell'aria direttive per adottare un piano per il mantenimento della qualità dell'aria nelle zone indicate nell'art. 9 del D.Lgs. 4 agosto 1999, n. 351 elaborazione dei principi generali per realizzare i programmi
Il D.M. n. 261/2002, si propone, quindi, l'obiettivo di dare attuazione non solo ai programmi di tutela dell'ambiente a livello generale, ma
soprattutto ad interventi più specifici e settoriali, come la tutela dell'"aria ambiente", per realizzare sistemi di controllo e prevenzione
dell'inquinamento
D.M. 1 ottobre 2002, n. 261,D.M. 1 ottobre 2002, n. 261,Regolamento attuativo elaborato dal MATT di concerto con il Min. Salute, recante le direttive tecniche per la valutazione preliminare della qualità dell'aria e i criteri per l'elaborazione del
piano e dei programmi previsti dal D.Lgs. n. 351/1999
S. Tomei - Inquinamento atmosfericoS. Tomei - Inquinamento atmosferico
Dir. 2001/80/CEDir. 2001/80/CE
Limitazioni alle emissioni in atmosfera degli inquinanti da grandi impianti di combustione
(cd LCP Large Combustion Plants)si applica
agli impianti di combustione con potenza termica nominale pari o sup. a 50
MW indipendentemente dal combustibile utilizzato
La Commissione europea ha avviato un procedimento di
infrazione nei confronti dell’Italia per mancato recepimento della
direttiva cui è seguita la condanna della Corte di Giustizia
S. Tomei - Inquinamento atmosfericoS. Tomei - Inquinamento atmosferico
Il MATT, di concerto con gli altri Ministeri competenti e la Conferenza Unificata, predispone un aggiornamento del programma nazionale di riduzione che contenga
gli obiettivi calcolati in base ai risultati delle proiezioni aggiornate le misure aggiuntive necessarie ad assicurare il rispetto dei limiti stabiliti per l'Italia
Il programma così aggiornato dovrà essere trasmesso, secondo quanto previsto dalla direttiva 2001/81, alla Commissione Europea entro il 31 dicembre 2006
D.Lgs. 21 maggio 2004, n. 171D.Lgs. 21 maggio 2004, n. 171
“Attuazione della direttiva 2001/81/CE relativa ai limiti nazionali di emissione di alcuni inquinanti atmosferici”
S. Tomei - Inquinamento atmosfericoS. Tomei - Inquinamento atmosferico
La Dir. 2001/81/CE (cd NEC, National Emission Ceilings)
stabilisce la limitazione delle emissioni di sostanze inquinanti provocate da
fenomeni di:
acidificazione (deposizione di inquinanti acidi sulla vegetazione, sulle
acque superficiali, sui terreni, sugli edifici e sui monumenti)
eutrofizzazione (alterazione degli ecosistemi terrestri e acquatici in
conseguenza della deposizione di composti azotati dall'atmosfera)
formazione di ozono a livello del suolo
Limiti nazionali (tetti) per le emissioni di ossidi di zolfo (SOx), ossidi di azoto (NOx), composti organici volatili (COV) ed ammoniaca (NH3)
Adeguamento entro il 2010
S. Tomei - Inquinamento atmosfericoS. Tomei - Inquinamento atmosferico
Stabilisce i valori bersaglio, gli obiettivi a lungo termine, la soglia di
allarme e la soglia di informazione
i metodi ed i criteri per la valutazione delle concentrazioni di
ozono e per la valutazione delle concentrazioni dei precursori
dell'ozono nell'aria
le misure volte a consentire l'informazione del pubblico
le misure volte a mantenere la qualità dell'aria e le misure dirette a
consentirne il miglioramento
le modalità di cooperazione con gli altri Stati membri dell'Unione
europea ai fini della riduzione dei livelli di ozono
D.Lgs. 21 maggio 2004, n. 183D.Lgs. 21 maggio 2004, n. 183
“Attuazione della direttiva 2002/3/CE relativa all’ozono nell’aria”
S. Tomei - Inquinamento atmosfericoS. Tomei - Inquinamento atmosferico
obiettivi a lungo termine, valori-obiettivo per il 2010 una soglia di allarme e un inizio di informazione sulle concentrazioni di ozono nell'aria ambiente della Comunità metodi e criteri comuni per valutare le concentrazioni di ozono nell'aria ambiente conseguimento e messa a disposizione dei cittadini dell'informazione pertinente sull'ozono nell'aria ambiente conservazione e/o miglioramento della qualità dell'aria ambiente Promozione di una cooperazione tra gli Stati membri per diminuire l'ozono nell'aria ambiente
Dir. 2002/3/CE “Ozono nell’aria”, terza “direttiva figlia”, fissa:
S. Tomei - Inquinamento atmosfericoS. Tomei - Inquinamento atmosferico
Quarta “direttiva figlia” (ancora da recepire) della direttiva quadro
96/62/CE, concernente la presenza di inquinanti che presentano un
rischio per la salute umana
Dato che le sostanze in oggetto sono agenti cancerogeni umani per i
quali non può essere individuata alcuna soglia riguardo agli effetti
dannosi sulla salute umana, la direttiva è finalizzata ad applicare il
principio secondo il quale l'esposizione a tali inquinanti debba
essere al livello più basso che si possa ragionevolmente
raggiungere
concernente l'arsenico, il cadmio, il mercurio, il nickel e gli idrocarburi policiclici aromatici nell'aria ambiente
Dir. 2004/107/CEDir. 2004/107/CE
S. Tomei - Inquinamento atmosfericoS. Tomei - Inquinamento atmosferico
Strategia tematica sull’inquinamento atmosferico
Strategia tematica sull’inquinamento atmosferico
Comunicazione della Commissione europea del 21 settembre 2005
è una delle sette strategie tematiche nell’ambito del Sesto Programma di azione in materia di ambiente
si propone di migliorare la qualità dell’aria per ridurre i rischi per la salute e l’ambiente entro il 2020
pur trattando di tutti i principali inquinanti evidenzia una specifica riduzione soprattutto delle polveri sottili (particolato) e dell’ozono
vuole razionalizzare e aggiornare la legislazione in vigore fondendo in un unico testo la direttiva quadro e le “figlie” per consentire agli Stati membri di attuarla in modo più semplice ed efficace (Proposta di direttiva del 21 settembre 2005 che accompagna la Strategia)
S. Tomei - Inquinamento atmosfericoS. Tomei - Inquinamento atmosferico
l’aumento, in intensità e frequenza, dei fenomeni
estremi (uragani, temporali, inondazioni, siccità, …)
l'aumento del livello dei mari
la desertificazione
la perdita di biodiversità
CAMBIAMENTI CLIMATICICAMBIAMENTI CLIMATICI
S. Tomei - Inquinamento atmosfericoS. Tomei - Inquinamento atmosferico
biossido di carbonio (CO2)
metano (CH4)
protossido di azoto (N20)
idrofluorocarburi (HFC) perfluorocarburi (PFC)
esafluoruro di zolfo (Sf6)
GAS SERRAGAS SERRA
S. Tomei - Inquinamento atmosfericoS. Tomei - Inquinamento atmosferico
CONVENZIONE QUADRO DELLE NAZIONI UNITE SUI CAMBIAMENTI CLIMATICI
approvata a New York il 9 maggio 1992, per contrastare e ridurre al minimo gli effetti negativi dei cambiamenti climatici sul nostro pianeta.
Il PROTOCOLLO DI KYOTO
strumento attuativo della Convenzione, firmato nel dicembre 1997, entrato in vigore il 16 febbraio 2005
impegna i paesi industrializzati e quelli ad economia in transizione ad una riduzione delle emissioni dei principali gas ad effetto serra del 5,2 % rispetto ai valori del 1990, nel periodo 2008-2012, con riduzioni differenti per ogni singolo paese
In particolare, l'Unione Europea ha un obiettivo di riduzione del 8%, nell'ambito del quale l'Italia si è impegnata a ridurre le emissioni del 6,5%
Nessuna limitazione alle emissioni di gas-serra viene prevista per i Paesi in via di sviluppo
S. Tomei - Inquinamento atmosfericoS. Tomei - Inquinamento atmosferico
Politiche e misure interventi previsti dallo Stato attraverso
programmi attuativi specifici realizzati all'interno del territorio nazionale
Meccanismi flessibili utilizzare a proprio credito attività di
riduzione delle emissioni effettuate al di fuori del territorio nazionale in
considerazione del fatto che i cambiamenti climatici sono un fenomeno
globale ed ogni riduzione delle emissioni di gas serra è efficace
indipendentemente dal luogo del pianeta nel quale viene realizzata
STRUMENTI ATTUATIVI DEL
PROTOCOLLO DI KYOTO
STRUMENTI ATTUATIVI DEL
PROTOCOLLO DI KYOTO
S. Tomei - Inquinamento atmosfericoS. Tomei - Inquinamento atmosferico
•INTERNATIONAL EMISSIONS TRADINGINTERNATIONAL EMISSIONS TRADING (IET) (IET) – consiste nella possibilità che uno – consiste nella possibilità che uno
Stato, ed eventualmente un’azienda, possa comperare o vendere ad altri stati o aziende Stato, ed eventualmente un’azienda, possa comperare o vendere ad altri stati o aziende
permessi di emissione in modo da allineare le proprie emissioni con la quota assegnata: il permessi di emissione in modo da allineare le proprie emissioni con la quota assegnata: il
soggetto interessato venderà tali permessi quando le proprie emissioni sono al di sotto della soggetto interessato venderà tali permessi quando le proprie emissioni sono al di sotto della
quota assegnata, mentre li comprerà quando le proprie emissioni sono al di sopra della quota quota assegnata, mentre li comprerà quando le proprie emissioni sono al di sopra della quota
assegnata. I permessi di emissione vengono chiamati Assigned Amount Units ed indicati con la assegnata. I permessi di emissione vengono chiamati Assigned Amount Units ed indicati con la
sigla AAUs. sigla AAUs.
••CLEAN DEVELOPEMENT MECHANISMCLEAN DEVELOPEMENT MECHANISM (CDM) (CDM) – è un meccanismo di collaborazione – è un meccanismo di collaborazione
attraverso il quale le aziende o gli Stati che realizzano progetti a tecnologia pulita nei paesi in attraverso il quale le aziende o gli Stati che realizzano progetti a tecnologia pulita nei paesi in
via di sviluppo ricevono crediti di emissione pari alla riduzione ottenuta rispetto ai livelli che si via di sviluppo ricevono crediti di emissione pari alla riduzione ottenuta rispetto ai livelli che si
sarebbero avuti senza il progetto. Tali crediti vengono chiamati Certified Emissions Reductions sarebbero avuti senza il progetto. Tali crediti vengono chiamati Certified Emissions Reductions
ed indicati spesso con la sigla CERs ed indicati spesso con la sigla CERs
••JOINT IMPLEMENTATIONJOINT IMPLEMENTATION (JI) (JI) – è un meccanismo di collaborazione tra paesi – è un meccanismo di collaborazione tra paesi
industrializzati e quelli ad economia in transizione, per il raggiungimento dei rispettivi obiettivi industrializzati e quelli ad economia in transizione, per il raggiungimento dei rispettivi obiettivi
di riduzione delle emissioni. Analogamente al CDM, permette di ottenere crediti di emissione di riduzione delle emissioni. Analogamente al CDM, permette di ottenere crediti di emissione
attraverso investimenti in tecnologie pulite in altri paesi. Tali crediti vengono chiamati attraverso investimenti in tecnologie pulite in altri paesi. Tali crediti vengono chiamati
Emissions Reductions Units ed indicati con la sigla ERUEmissions Reductions Units ed indicati con la sigla ERU
I MECCANISMI FLESSIBILII MECCANISMI FLESSIBILII MECCANISMI FLESSIBILII MECCANISMI FLESSIBILI
S. Tomei - Inquinamento atmosfericoS. Tomei - Inquinamento atmosferico
Attività dell'Italia per promuovere una politica di protezione dell'atmosfera
Attività dell'Italia per promuovere una politica di protezione dell'atmosfera
L. 15 gennaio 1994 n. 65, ratifica Convenzione quadro sui cambiamenti climatici (in vigore dal 21 marzo 1994)
“Programma nazionale per il contenimento delle emissioni di anidride carbonica” approvato dal CIPE il 25 febbraio 1994
Prima Comunicazione Nazionale alla Convenzione quadro sui cambiamenti climatici il 16 gennaio 1995
Seconda Comunicazione Nazionale alla Convenzione quadro sui cambiamenti climatici 15 novembre 1997
Delibera CIPE 19 novembre 1998 "Linee guida per le politiche e le misure nazionali di riduzione delle emissioni dei gas serra"
Legge 1° giugno 2002, n. 120 ratifica Protocollo di Kyoto
Delibera CIPE 19 dicembre 2002 revisione delle “Linee-guida” del 19 novembre 1998 e il relativo Piano di Azione Nazionale per la riduzione delle emissioni dei gas serra (PAN)
D.L. 12 novembre 2004, n. 273 “Disposizioni urgenti per l'applicazione della direttiva 2003/87/CE in materia di scambio di quote di emissione dei gas ad effetto serra nella Comunità europea
S. Tomei - Inquinamento atmosfericoS. Tomei - Inquinamento atmosferico
“Delega al governo per il riordino il coordinamento e l’integrazione della legislazione in
materia ambientale e misure di diretta applicazione”
il DDL ha avuto un iter travagliato
9 agosto 2001 il CdM approva lo schema di DDL 19 ottobre 2001 è stato presentata alla Camera (AC 1798) 2 ottobre 2002 è approvato dalla Camera in prima lettura e passa al Senato (AS 1753) 14 maggio 2003 è approvato con modificazioni dal Senato che lo rinvia alla Camera 15 ottobre 2003 la Camera lo approva in seconda lettura con ulteriori modifiche 14 ottobre 2004 il Senato lo approva con modifiche ulteriori 24 novembre 2004 la Camera finalmente lo approva definitivamente
LA LEGGE DELEGALegge 15 dicembre 2004, n. 308
LA LEGGE DELEGALegge 15 dicembre 2004, n. 308
S. Tomei - Inquinamento atmosfericoS. Tomei - Inquinamento atmosferico
TRA I VARI SETTORI DA RIORDINARE VI E’
L’INQUINAMENTO ATMOSFERICOnei seguenti ambiti
1) emissioni provenienti dagli impianti di riscaldamento per uso civile
2) l'incentivazione della produzione di energia da fonti rinnovabili o
alternative
3) emissioni derivanti dalle attività agricole e zootecniche
4) Incentivazioni per l'uso di veicoli, combustibili e carburanti che possono
contribuire alla riduzione delle emissioni e al miglioramento della qualità
dell'aria
5) informazione ai consumatori sull'impatto ambientale del ciclo di vita
dei prodotti possono causare inquinamento atmosferico
6) predisposizione del piano nazionale di riduzione (direttiva 2001/80/CE) che
stabilisca prescrizioni per i grandi impianti di combustione esistenti
S. Tomei - Inquinamento atmosfericoS. Tomei - Inquinamento atmosferico
PER REDIGERE IL TESTO IL MINISTRO SI E’ AVVALSO
“di una commissione composta da un numero massimo di
ventiquattro membri scelti fra professori universitari, dirigenti
apicali di istituti pubblici di ricerca ed esperti di alta qualificazione
nei settori e nelle materie oggetto della delega”
istituita dalla L. 308/2004
costituita dal Ministro con Decreto 21 gennaio 2005
ha presentato nel settembre 2005 gli Schemi dei decreti legislativi relativi ad ogni settore previsto dalla legge delega, che poi ha accorpato in un solo testo
S. Tomei - Inquinamento atmosfericoS. Tomei - Inquinamento atmosferico
recante Norme in materia ambientale
Parte V “Norme in materia di tutela dell’aria e di riduzione delle
emissioni in atmosfera”
è suddivisa
Titolo I Prevenzione e limitazione delle emissioni in atmosfera
di impianti e attività
Titolo II Impianti termici civili
Titolo IIICombustibili
D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152
S. Tomei - Inquinamento atmosfericoS. Tomei - Inquinamento atmosferico
Titolo I “Prevenzione e limitazione delle emissioni in
atmosfera di impianti e attività”
si applica
agli impianti e alle attività che producono emissioni (inclusi: impianti termici civili non disciplinati dal Titolo II; esclusi: impianti di incenerimento di rifiuti, impianti sottoposti ad autorizzazione integrata ambientale IPCC-Integrated Pollution Prevention and Control, impianti per la difesa nazionale, sfiati da ambienti da lavoro)
stabilisce
i valori di emissione, le prescrizioni, i metodi di campionamento e di analisi delle emissioni ed i criteri per la valutazione della conformità ai valori limite
determina impegni maggiori per le fonti rinnovabili
D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152
S. Tomei - Inquinamento atmosfericoS. Tomei - Inquinamento atmosferico
richiesta di autorizzazione da parte del gestore
rilascio autorizzazione da parte della Regione
validità dell’autorizzazione 15 anni
IMPIANTI CHE PRODUCONO EMISSIONIIMPIANTI CHE PRODUCONO EMISSIONI
D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152
S. Tomei - Inquinamento atmosfericoS. Tomei - Inquinamento atmosferico
La validità dell’autorizzazione è una delle innovazioni introdotte rispetto al D.P.R. 203/88
che prevedeva una validità definitiva modificabile solo in relazione all’evoluzione della migliore tecnologia disponibile o alle modifiche della situazione ambientale (art. 11) migliorativa rispetto alla “non scadenza” del DPR 203/88
sproporzionata sia all’adeguamento degli impianti alle nuove esigenze ambientali dovute alle politiche di sostenibilità, dato che d’ufficio non è possibile modificare le prescrizioni dell’autorizzazione legate alle migliori tecniche disponibili se non alla scadenza e per il rinnovo (art. 271 co.9)sia rispetto alla durata di altre autorizzazioni ambientali come la IPCC (5 anni) e la certificazione ISO 14.000 (6 anni) e certificazioni EMAS (8 anni)
ostativa della semplificazione dei procedimenti autorizzatori che dovrebbe portare ad una autorizzazione unica
D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152
S. Tomei - Inquinamento atmosfericoS. Tomei - Inquinamento atmosferico
Il D.Lgs. sembra volerne limitare i poteri
Art. 281, comma 10, prevede la necessità di intesa con il MATT per la fissazione di limiti
più restrittivi
Lesivo delle competenze regionali di programmazione e pianificazione - Diverso
dalla normativa IPCC che prevede che le regioni fissino limiti più restrittivi
autonomamente
REGIONI E COMPETENZEREGIONI E COMPETENZE
D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152
S. Tomei - Inquinamento atmosfericoS. Tomei - Inquinamento atmosferico
Titolo II “Impianti termici civili”
disciplina impianti termici civili non sottoposti ad autorizzazione
definisce l’autorità competente per i controlli
• i comuni aventi popolazione superiore ai 40.000 ab.• le province nella restante parte del territorio
La questione dell’autorità competente per i controlli è già stabilita dal D. Lgs. 112/98 "Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed agli enti locali" all’art. 31, che afferma il ruolo unico delle province per le seguenti funzioni:
la redazione e l'adozione dei programmi di intervento per la promozione delle fonti rinnovabili e del risparmio energeticol'autorizzazione alla installazione ed all'esercizio degli impianti di produzione di energiail controllo sul rendimento energetico degli impianti termici
D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152
S. Tomei - Inquinamento atmosfericoS. Tomei - Inquinamento atmosferico
Titolo III“Combustibili”
disciplina le caratteristiche merceologiche dei combustibili che possono essere
utilizzati negli impianti di cui trattano i Titolo I e II
stabilisce le condizioni di utilizzo e le prescrizioni
prevede possano essere stabiliti valori limite massimi per il contenuto di zolfo negli oli combustibili o nel gasolio, più elevati rispetto a quelli fissati
nell’allegato X al D. Lgs.
D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152
S. Tomei - Inquinamento atmosfericoS. Tomei - Inquinamento atmosferico
Legge delega n. 308/2004 approvata con il ricorso di ripetuti voti di fiducia troppo ampia e generica
D. Lgs. n. 152/2006definito senza rispettare le procedure, indicate dalla legge delega 308/2004 (art. 1, co 14), che prevedono forme di consultazione con organizzazioni sindacali e imprenditoriali, associazioni ambientaliste e consumeristicheadottato senza aver acquisito il parere della Conferenza unificata Stato-Regioni previsto dalla legge delega 308/2004 (art. 1, co. 4)limita le competenze delle Regioni che hanno già promesso ricorsi alla Corte costituzionaleriguardo all’IA non ha trattato tutti gli aspetti relativi alla qualità dell’aria, non si armonizza con provvedimenti attuativi di direttive europee, non ha unificato il sistema delle autorizzazioni, ha ignorato il problema delle aree urbane
PUNTI CRITICI SOLLEVATIPUNTI CRITICI SOLLEVATI