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Progetto di guerrilla culturale eseguito per il corso di composizione grafica presso l'isia di firenze 2010/2011

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Page 1: FAC_Fronte azione comunicativa
Page 2: FAC_Fronte azione comunicativa

Indice

Introduzione

Tableau

Background

Naming e Logo

Interferenze tricolore

Utenze

Percorso narrativo Programma d’azione

Bandiera di stracci

Manifesti interattivi

3

4

5

6

7

8

9

10

12

14

Stickers 18

Non calpestarela costituzione 16

Page 3: FAC_Fronte azione comunicativa

Introduzione

Scrivere l'introduzione di un progetto così ampio non è un compito semplice anche perchè, per contestualizzarlo, servirebbe una ricerca di tipo sociologico con aspetti semio-tici, politici, antropologici insomma una diva-gazione troppo ampia sul mondo che ci circonda; ci limiteremo dunque, in queste poche righe, a spiegare quali sentimenti ci hanno spinto a tali riflessioni, quali argomenti abbiamo studiato, quali reazioni intendiamo far scaturire in chi si troverà, volutamente o meno, a contatto con il nostro lavoro. Prima di tutto occorrerebbe mettere a fuoco il nostro punto di vista rispetto alla situazione italiana attuale, essendo più che mai critici (la parola non deve essere intesa con fini dispre-giativi perchè noi teniamo a sottolineare l'aspetto di oggettività del termine) ma senza tralasciare quei sentimenti che ci rendono umani. D'altronde non considerare la sfera in un argomento pubblico ma anche privato come l'unità d'Italia, sarebbe un errore imper-donabile.Il termine "unità", etimologicamente parlando, deriva dalla parola “uno” e intende dunque la singolarità dell’elemento, il pezzo singolo, l’individuo. Ma se andiamo ad analizzare attentamente queste definizioni tutte, sembra-no indicare l’appartenenza a qualcosa di superiore, la scarsità della singolarità di fronte alla forza del gruppo, l’inutilità di un pezzo singolo che non va a comporre qualcosa di grande, l’importanza del singolo ma in relazio-ne alla comunità.Unità diventa dunque una parola che va a determinare un sentimento che riguarda una moltitudine; l’essenza del termine che determi-na il singolo viene dunque tradotta in un qual-cosa di più grande e i valori di singolarità vengono proiettati su un gruppo che però ha il merito di comportarsi come fosse uno solo.L’unità di cui vogliamo trattare non è certa-

mente quella legata da fini pratici o utilizzata per scopi utilitaristici (è il caso dei cartelli eco-nomici o delle alleanze fittizie in politica) ma bensì quella animata dai sentimenti, dall’unità che nasce tramite l’unione di intenti, di idee, di scopi, di sogni...In molti ormai ritengono l’unità come un sogno utopistico, un’illusione sociale che non può essere perseguita perchè la natura umana tende all’infelicità, ma questa disillusione è la vera causa della situazione italiana. Parliamo di un amore più alto, più sincero, che va oltre le opinioni ed ideologie, un sentimento che riesce ad abbattere il muro di pochezze e meschinità intellettuali con le quali veniamo umiliano ogni giorno. Un sentimento sincero che provo verso il popolo italiano con tutte le sue differenze storiche, culturali, sociali, che lo rendono però un’entità incredibilmente ricca di valori, attitudini, comportamenti, sentimenti umani.Questo sentimento di unità può essere colti-vato soltanto grazie alla “partecipazione” attiva del popolo, termine plurale di per sé, da intendersi nella sua valenza etica. Una “democrazia diretta” capace di innalzare i valori comuni più alti e sinceri, sdoganando le verità imposte e false. Creare attraverso la partecipazione e il riconoscimento del diritto alla parzialità delle opinioni, un’unità italiana moralmente “autentica” e libera da ogni con-dizionamento ideologico. Un patriottismo altruistico verso tutti ed eticamente impegnato a rispettare i doveri che questi comporta.In molti ormai ritengono l’unità come un sogno utopistico, un’illusione sociale che non può essere perseguita perchè la natura umana tende all’infelicità, ma questa disillusione è la vera causa della situazione italiana. L’Italia è ferma, naviga nell’indifferenza perchè tutti, e soprattutto le nuove generazioni non credo-no più in chi li dirige, c’è chi ha perso la spe-ranza o chi ripiega la speranza nella televisio-ne. Si parla continuamente di meritocrazia ma

semplicemente per testimoniare di come essa non esista, di come l’Italia sia semplicemente una barca da abbandonare perchè ormai è impossibile evitare il naufragio, di come ormai sia strettamente vietato sognare. A nostro avviso questa è la vera differenza dagli anni dei grandi cambiamenti, chiamati rivoluzioni, evoluzioni ma comunque periodi in cui le inno-vazioni potevano essere concretizzate, con fatica, lotta, sudore ma vi erano persone che perseguivano i propri ideali perchè la speran-za di trasformarli in realtà era lontana ma non impossibile.Noi crediamo, invece, che l’Italia debba riaffermarsi come popolo unito perchè, dal nord come al sud, ci si possa sentire parte della stessa bandiera e credere nella rivincità del nostro paese, e sperare che la nostra nazione torni in parte il paese della cultura e dell’ingegno.Ma crediamo anche che il nostro compito sia quello di riaccendere la scintilla, è come se l’Italia fosse una scatola di fuochi d’artificio con le micce bagnate, secoli di storia da cui poter attingere concetti che oggi sono com-pletamente travisati o addirittura stravolti.

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TABLEAUCONFIGURAZIONE SCENOGRAFICA

street art

gurrilla marketing

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La street art, in italiano arte di strada, è il nome dato dai mass-media a quelle forme di arte che si manifestino in luoghi pubblici, spesso illegalmente, nelle tecniche più disparate: spray, sticker art, stencil, proiezioni video, scul-ture ecc. La sostanziale differenza tra la street art e i graffiti si riscontra nella tecnica non per forza vincolati all'uso di vernice spray e al sog-getto non obbligatoriamente legato allo studio della lettera, mentre il punto di incontro che spesso fa omologare le due discipline rimane il luogo e alle volte alcune modalità di esecuzione, oltre all'origine mass-mediatica della terminologia (originariamente semplice-mente Writing).

Dopo questa breve descrizione dei singoli elementi andiamo ora a spiegare dove si col-loca il nostro lavoro, il quale attinge da tutti questi ambiti cercando di creare qualcosa di nuovo che sia comunicativo e al tempo stesso artistico e dinamico. Attingiamo dalla street art sia per le tecniche di intervento (sticker, mani-festi) che per la natura artistica di quelli che chiameremo installazioni (a differenza del termine commerciale di interventi).

Questo è dunque il composito background socio-politico-culturale all'interno del quale è nato il nostro Fronte di Azione Comunicativa.

BackGround

Abbiamo in precedenza accennato più volte a termini quali guerrilla marketing, street art e cultura jamming non soffermandosi mai sul loro significato, per questo andremo ora ad ana-lizzarli singolarmente.

Guerrilla Marketing è una definizione coniata dal pubblicitario statunitense Jay Conrad Levinson nel 1984 nel suo libro omonimo per indicare una forma di promozione pubblicita-ria non convenzionale e a basso costo otte-nuta attraverso l'utilizzo creativo di mezzi e strumenti aggressivi che fanno leva sull'immagi-nario e sui meccanismi psicologici degli utenti finali. In Italia, il guerrilla marketing è entrato nei primi anni del duemila, sospinto dalla ricerca di nuove applicazioni dei sistemi di media hoax già sperimentati, senza scopi commer-ciali o pubblicitari.

Il culture jamming, traducibile in italiano con "sabotaggio culturale" (o anche con "interfe-renza culturale"), è una pratica contempora-nea che mira alla contestazione dell'invasività dei messaggi pubblicitari veicolati dai mass media nella costruzione dell'immaginario della mente umana.La pratica del culture jamming consiste nella decostruzione dei testi e delle immagini dell'in-dustria dei media attraverso la tecnica dello straniamento e del détournement, cioè lo spo-stamento di immagini e oggetti dalla loro col-locazione abituale per inserirli in un diverso contesto semantico dove il loro significato risulti mutato, se non capovolto. Il risultato è in genere la trasmissione di un messaggio di criti-ca radicale del sistema economico che avviene per mezzo dello stravolgimento del suo apparato ideologico-pubblicitario, nel tentativo di liberare l'individuo dal ruolo di ricevente passivo e indurlo a un consumo criti-co e consapevole del linguaggio dei media.

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Interferenze Tricolori

Essendo il 2011 l'anno in cui si celebrano i centocinquantanni dell'unità d'Italia il nostro lavoro si è concentrato sull'affermazione di tale concetto. Questo scritto vuole essere un aiuto per il lettore a comprendere le motiva-zioni e il percorso che ci hanno portato a sce-gliere una via di comunicazione piuttosto aggressiva ma con temi riguardanti la società civile. Dopo un'attenta analisi delle nostre cono-scenze e dell'atteggiamento dei giovani nei confronti dell'Italia, della sua storia e della sua situazione attuale abbiamo deciso di unire le nostre forze per creare qualcosa che fosse in

grado di criticare in maniera ironica e attiva lo stato attuale del nostro paese e della classe rappresentante e dirigente. Con questo lavoro non pensiamo certo di poter proporre un progetto definitivo ma il nostro obiettivo sarà quello di mettere le basi per la nascita di un team in continua crescita ed espansione che non si fermi al consegui-mento di un esame e che vada poi a misurarsi con il mondo esterno e con il contesto in cui è nato. Abbiamo optato per un'esperienza all'interno della guerrilla marketing e della cultura jam-ming perchè essa, oltre ad avere un forte potere visivo, è quella che ci consente di arrivare nella maniera più veloce, diretta e

decisa con il maggior numero di utenti che è il nostro fine ultimo.Tutto ciò deve essere considerato in maniera dinamica data la stretta correlazione con il mondo della storia ma anche dell'attualità e non aver dunque timore del processo evoluti-vo che tenderà più volte a cambiare le carte in tavola come, del resto, la situazione con-temporanea ci insegna.A conclusione di questa breve introduzione, possiamo indicare come obiettivo principale quello di invitare, senza presunzione, le perso-ne a riflettere, spesso ironicamente ma con consapevolezza, su come in Italia, ma del resto in gran parte del mondo, ci stiano guidando verso una schiavitù moderna della

società occidentale. Una società guidata dal potere di pochi ditattori che sono in pos-sesso dei massmedia e dalla economia capi-talistica. Attraverso il progetto di comunicazio-ne alternativa vogliamo tentare di dare uno spunto di riflessione a coloro che sentono che nel nostro paese stiamo perdendo le basi di una vera democrazia. Portare quella scintilla che possa riaccendere quella voglia di rivolu-zionare il nostro paese e di riportarlo a quando, nonostante tutto, viveva di arte e di quel fermento culturale che l'ha sempre guida-to nel bene e nel male.

INTERFERENZE

CELEBRAZIONIUNITA’ D’ITALIA

ASSE ISTITUZIONALE

ASSE SOCIALEASSE SOCIALE

SOCIETA’ATTUALE

CRITICARESPONSABILE

CONTESTAZIONE

PATRIOTTISMO PONDERATO

IDENTITA’

CULTURA STORICA

ANNIVERSARIO

SPEREQUAZIONI

DISILLUSIONE

ARRIVISMO

DECADENZA MORALE

PARZIALITA’

PARTECIPAZIONE

INFORMAZIONE

ETICA

PARTECIPAZIONE

TRICOLORI

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Naming e Logo

Occorre spiegare come siamo giunti alla scelta del nome e dell'immagine coordinata del movimento, elemento necessario sia per fini espressivi che sociali in quanto l'utilizzo di un logo appropriato incrementa la visibilità e la presenza di un gruppo attivo dal punto di vista sociale.

Percorso figurativo

La prima cosa da definire era il nome del gruppo facendo particolare attenzione a creare qualcosa che fosse attuale ma che potesse anche rimandare alla storia italiana, magari al periodo in cui si realizzò l'unità del paese. Contemporaneamente al nome biso-gnava prestare attenzione alla sigla che da essa sarebbe scaturita in quanto, in molti ele-menti non appare il nome completo, ma, bensì solamente l'acronimo che doveva rispondere alle caratteristiche di novità, internazionalità e espressività. Ispirandosi in parte ai movimenti street (che hanno sempre simboli piuttosto critici) e in parte alle bande partigiane (che combatte-rono l'invasore o comunque il potere politico e militare per liberare l'Italia) abbiamo deciso di optare per la sigla FAC ovvero per il nome esteso di Fronte Azione Comunicativa (tralasciando le preposizioni). Tale nome rimanda sia all'aspetto militare della guerrilla che a quello sociale della cultu-ra jamming senza tralasciare la componente di attivismo e di pensiero critico che vogliamo sottolineare e portare alla luce nel pubblico.

Inoltre il termine FAC è la lettura fonetica della parola inglese FUCK (traducibile con "male-detto") espressione utilizzata usato per espri-mere malcontento, sorpresa o come rafforzati-vo, che ci sembra perfettamente aderente al nostro spirito creativo e critico nei confronti

della società contemporanea. A questo punto abbiamo pensato di inserire un altro piano compositivo, di visibilità inferiore a quella della sigla vera e propria per rende-re graficamente la connotazione globale del movimento che debba partire dall'Italia ma che sia comprensibile da ogni parte del mondo (visto che siamo giudicati spesso dai paesi esteri in maniera dispregiativa). Per fare ciò abbiamo utilizzato una cornice simile ad una striscia di scotch per connotare come l'acronimo possa essere dotato di componen-ti aggiuntivi che lo rendono internazionale e ancora più critico nei confronti del paese, senza dimenticare mai la componente urbana del gruppo.

La versione estesa dell'acronimo è semplice-mente la trascrizione intera della sigla, in questo elemento assume un'importanza mag-giore il font utilizzato che serve a distaccare ancora una volta il nostro gruppo dai partiti politici usuali, ottenendo così un aspetto anti-istituzionale a favore di una componente giovane e legata direttamente all'ambiente cittadino e della street-art, da cui abbiamo direttamente attinto per la scelta del caratte-re in questione.

Passiamo ora alla componente che rimanda in maniera diretta alla creatività e al passato in quanto la lampadina è simbolo figurato dell'idea, del percorso che porta all'invenzio-ne ed è inoltre fuori mercato. Ci sembra che essa sia il perfetto simbolo dell'Italia attuale una fabbrica di idee interessanti che però sono nettamente rallentate dall'arretratezza sociale, politica e culturale del paese. Anche qui lo stile è legato alla grafica degli stencil e dei comics per consentire la perfetta simmetria stilistica con gli elementi tipografici.

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Utenza

Adesso alla luce dell’identità del nostro pro-getto possiamo cominciare a prefigurarci e a distinguere le varie tipologie di utenza. Partia-mo dal delineare l’utente modello principale. Vogliamo spiegare che con il termine "utente modello" intendiamo racchiudere una determi-nata categoria di persone che siano capaci di comprendere criticamente il mondo che li circonda e che di fronte ad un'azione comuni-cativa sappiano confrontarsi e interagire con essa, persone che riconoscano e interpritino i segni materiali che gli vengono mandati.

Nel nostro caso l'utente modello si può identifi-care con un target che è difficile da identifi-care con un range d'età ben definito. Possia-mo invece far riferimento ad un target di per-sone che semplicemente abbiano una coscienza politica e sociale, che siano coscienti della crisi in cui versa l'Italia. Una categoria già molto ampia e variegata che si è notevolmente ampliata in questo anno in cui cade il 150 anniversario dell'unità d'Italia.

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Visualizzazioni

Il nome e, conseguentemente il logo, della specifica campagna è il frutto dell'interazione di due termini: il primo simboleggia il concetto di sabotatori, la necessità di interventi critici, di interrompere il flusso costante di informazio-ni e modelli che ci viene somministrato dalla società, il secondo invece vuole affermare, e tener ben saldo, il concetto di unità naziona-le. Così nasce "Interferenze VBR". Il nome è riportato su tre righe, anche per demarcare nuovamente il legame tra il progetto e il tricolore ed è stato utilizzato un font che proviene direttamente dall'ambiente urbano. L'immagine grafica invece trae spunto dall'on-

da generata da un interferenza standard, e riportando più flussi assimilabili ai vari percorsi di idee da noi affrontati, va, assumendo i colori della bandiera tripartita, a rappresen-tare nuovamente la duplicità del tema da noi affrontato. Qui di seguito vi sono le varie prove che ci hanno portato alla scelta del logo definitivo il quale, a nostro avviso, risulta corretto sia a livello figurato che figurativo, racchiudendo in sè una parte espressamente estetica ma essendo anche un chiaro emblema metafori-co dei concetti da noi espressi. Andiamo a definire gli aspetti figurativi del logo: l'interferenza, si concretizza nell'interven-to sul paesaggio urbano, inteso in questo

caso come il luogo dove il codice della società si esprime (un segno sul pentagram-ma di palazzi). La sigla “VBR” rappresenta l’abbreviazione dei tre colori che formano la bandiera italia-na: Verde Bianco e Rosso.Il termine VBR appunto rimarca l'aspetto sociale degli interventi realizzati, una critica verso chi rappresenta la nostra democrazia cercando di sottolineare la decadenza morale e la scarsità di idee ed ideali delle classi dirigenti attuali.

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Percorso narrativoBandiera di stracci

Ora che abbiamo analizzato il contesto nel quale si inserirà il nostro progetto, il messag-gio prolungato, gli utenti di riferimento e i valori guida della campagna, possiamo passare ad impostare la struttura concreta del progetto. Partiamo dall'elaborazione di un programma e le conseguenti strategie enunciative.

Programma e intenzioni

Il progetto deve strutturarsi in modo tale da fornire alle utenze la possibilità di avvicinarsi alle problematiche sociali e che andremo a toccare, in modo tale da creare nell'utente, anche attraverso istallazioni interattive, uno spirito attivo, critico e partecipativo alle tematiche trattate. Accompagnando in questo modo, la persona critica verso la attuale società italiana, la classe politica e le istituzioni o semplicemente ignara di tali problematiche sociali, in un percorso di sensi-bilizzazione consapevole, ma proponendo inoltre, all'utenza più avveduta degli strumenti di riflessione inusuali e immediati. Proponendo una riflessione critica, ironica e provocante.

Programma d’azione

Lo scopo del progetto, cioè il nostro pro-gramma d'azione ,non è unicamente quello di informare e coinvolgere i destinatari della campagna nelle problematiche sociali, ma anche di stimolarlo ad una riflessione interiore e comunitaria allo stesso tempo. Creare nel ricevente del messaggio un senso di unione e condivisione delle idee. E' esattamente questo il punto chiave del progetto, creare un programma d'azione che investa sempre

un maggior numero di individui, (attraverso guerrillacomunication e quindi passaparola, socialnetwork, blog, riviste, ecc..), spingendoli ad una critica costruttiva verso l'idea della nostra coesione sociale e verso i valori, spesso fittizi, da essa promulgati.Interagire con la comunità con istallazioni dal sapore artistico e vivace, in modo apolitico, per mettere in azione un meccanismo collettivo capace di far fiorire all'interno di ognuno degli utenti uno spirito di coesione nuovo e più forte.

Strategie enunciative

Il contesto nel quale dovremo inserirci è caratterizzato da una sempre maggiore concorrenza, ci riferiamo sopratutto al pano-rama della stretcomunication, della pubblici-tà e del marketing più in generale. Per cui è molto importante, per essere competitivi, avere una forte immagine di brand e delle strategie enunciative forti, innovative e stimo-lanti. In seguito esplicheremo le nostre inten-zioni riguardanti le strategie enunciative e illustreremo le scelte dei mezzi secondo noi più adeguati e più efficaci, affinché il mes-saggio possa essere comunicato nel modo migliore possibile.

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Mina

Don Luigi Sturzo

Mario Giacomelli Alda

Marini

BrunoMunari

Fabrizio de Andrè

Margherita Hack

Giuseppe Verdi

Paolo BorsellinoGiovanni Falcone

Indro Montanelli

GinoStrada

FedericoFellini

Grazia Deledda

Enzo Biagi

Giuseppe Mazzini

CamilloBenso

conte di Cavour

EugenioMontaleAnna

MagniniSandroPertini

LucioBattisti

PierPaolo

Pasolini

RitaLevi

Montalcini

Filippo Tommaso Marinetti

Installazione UrbanaBandiera di stracci

Una delle caratteristiche principali per defini-re un'opera d'arte installativa è il fatto che essa abbia come soggetto principale il fruitore. Nell'ambiente dell'installazione, tutto deve essere costruito per modificare o comunque sollecitare la percezione dello spettatore che diviene parte integrante del lavoro: senza il fruitore, l'opera d'arte installati-va non esiste.Esiste una differenza tra l'installazione come opera e l'installazione dell'opera, dove la prima espressione indica la tecnica dell'instal-lazione per la produzione di un'opera d'arte nuova, mentre la seconda ci parla solo di come un'opera (pittura, scultura o video) sia sistemata nello spazio.Un pannello in sughero o compensato con stampati sopra i volti di personalità italiane che hanno fatto la storia di questo paese e che sono d’esempio per una maggiore coe-sione sociale e morale. I volti sono coperti da una bandiera di stracci, a simboleggiare l’italia da buttare.

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Manifesti InterattiviGrafiche

Non molto diversa dall’utilizzo di adesivi la grafic e poster art ha la caratteristica di esprimere un maggiore radicamento urbano, inoltre l’elemento di molteplicità innalza il livello di attenzione delle persone e dei media...GraficheCreazione di poster dinamici in cui l’utente urbano deve interagire per poter “liberare” il messaggio.Personaggi fautori dell’unità d’Italia o perso-nalità che sono portatrici di messaggi etica-mente corretti. I loro pensieri sono riportati attraverso citazioni che sono però coperte (censurate dalla società moderna).

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INTERFERENZE

CELEBRAZIONIUNITA’ D’ITALIA

ASSE ISTITUZIONALE

ASSE SOCIALEASSE SOCIALE

SOCIETA’ATTUALE

CRITICARESPONSABILE

CONTESTAZIONE

PATRIOTTISMO PONDERATO

IDENTITA’

CULTURA STORICA

ANNIVERSARIO

SPEREQUAZIONI

DISILLUSIONE

ARRIVISMO

DECADENZA MORALE

PARZIALITA’

PARTECIPAZIONE

INFORMAZIONE

ETICA

PARTECIPAZIONE

TRICOLORI

Non calpestare la costituzioneFootprinti

Composizione di parti della costituzione sulle strade della città, in modo che le persone la calpestino.Questa raffigurazione plastica è simbolo della svalutazione politica della carta costituzionale italiana, documento cardine del’unità italiana.Uno degli elementi simbolo dell’impegno civile del Fronte Azione Comunicativa è la difesa della Costituzione Italiana. In questa ottica un’installazione sarà a favore della carta: “Non calpestata la costituzione” liberamente ispirato al monito che invita a non deturpare le aiuole. Il nostro intervento vuole sottolineare la scarsa considerazione che i politici attuali hanno della carta costitutiva e i continui tentativi di modificare un testo i cui principi sono più che mai attuali.

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l’educazione e’ il pane dell’anima

fronte azione

comunicativa G. Mazzini

C.B.Cavourfronte azione

comunicativa

La legge in Italia e’ come l’onore delle puttane

fronte azione

comunicativa

C. Malaparte

StickersGrafiche

Quando si parla di Guerriglia comunication e delle possibilità che essa offre di ottenere una grande visibilità con il minimo degli inve-stimenti viene sempre portata ad esempio la tecnica di appiccicare adesivi in giro per la città....

Gli adesivi possono spesso contenere mes-saggi politici o sociali, con l'intento di arrivare al maggior pubblico possibile grazie al tap-pezzamento di vaste zone urbane, promuo-vendo così una maggiore sensibilizzazione verso un problema. Gli adesivi sono inoltre stati recentemente protagonisti di numerose campagne d'arte d'avanguardia.È una forma di comunicazione rapida e incen-trata sull’immagine, il cui obiettivo è quello di ottenere una grande visibilità e di indurre l’osservatore a ricordare il disegno, il logo, l’icona o il messaggio da esso veicolato e, in alcuni casi, se particolarmente curioso, ad informarsi ulteriormente sul significato che lo sticker rappresenta.

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Brando Della CroceAndrea Lascialfari

ISIA Firenze 2010/2011Composizione Grafica

M. Lovergine