famija arciunesa

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Periodico bimestrale - Sped. a.p. 45% - Art. 2 comma 20/b - Legge 662/96 - Filiale di Forlì - Contiene I.P. - Dir. Resp. Carlo Andrea Barnabè Aut. Trib. di Rimini n. 185 del 16/8/80 e del 26/8/92 - Red. e Amm. Riccione - Via Montebianco, 27 - Tel. 0541 643884 Stampa: Litografia La.Ser. Coriano - Grafica: Composet Riccione - Anno XXXI- N°3 - MAGGIO/GIUGNO 2012 www.famijarciunesa.org - [email protected] CN/RN0665/2010 N°3 2012 MAGGIO-GIUGNO IL GIORNALE LO SFOGLI ANCHE SUL SITO WWW.FAMIJARCIUNESA.ORG Progetto Tramway 1888 - Pag. 4 Premio Talentuosa 2012 - Pag. 28 Lopez racconta i Dancing - Pag. 32 A R R I V A L A R U O T A P A N O R A M I C A “ULTIMA ORA” ERA TUTTO PRONTO CE LA SIAMO FATTA SCAPPARE!

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Giornalino di Riccione

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Page 1: Famija Arciunesa

Periodico bimestrale - Sped. a.p. 45% - Art. 2 comma 20/b - Legge 662/96 - Filiale di Forlì - Contiene I.P. - Dir. Resp. Carlo Andrea BarnabèAut. Trib. di Rimini n. 185 del 16/8/80 e del 26/8/92 - Red. e Amm. Riccione - Via Montebianco, 27 - Tel. 0541 643884Stampa: Litografia La.Ser. Coriano - Grafica: Composet Riccione - Anno XXXI- N°3 - MAGGIO/GIUGNO 2012

www.famijarciunesa.org - [email protected] CN/RN0665/2010

N°32012

MAGGIO

-GIU

GNO

IL GIORNALE LO SFOGLI ANCHE SUL SITO WWW.FAMIJARCIUNESA.ORG

Progetto Tramway 1888 - Pag. 4 Premio Talentuosa 2012 - Pag. 28 Lopez racconta i Dancing - Pag. 32

ARRIV

A LA RUOTA PANORAMICA

“ULTIMA ORA”

ERA TUTTO PRONTOCE LA SIAMO FATTA SCAPPARE!

Page 2: Famija Arciunesa

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Adesso lo ricorderanno con la tenerezza e la condiscenden-za riservate a chi se ne va prima del tempo. Scomoderanno angoli di cielo, praterie tra le nuvole, lacrime, rimpianti, do-lore. Pochi avranno il coraggio di dire che la morte di Giu-seppe Savoretti è stata un inno alla vita. Come dovrebbe essere per ogni autentico credente. Il coraggio. Quello sì merita di essere celebrato. La forza d’animo che ha spinto un uomo di 42 anni a morire con dignità, verrebbe da dire col sorriso sulle labbra, se non fosse letta come una be-stemmia da chi è aggrappato in maniera sospetta alla vita terrena. Giuseppe Savoretti ha combattuto fino all’ultimo, e questo dovrebbe bastare. Lo ha fatto a testa alta, anzi è andato oltre, fino al punto di caricarsi sulle spalle anche il dolore degli altri. Tra i ricordi più toccanti c’è quello del presidente della Provincia, Stefano Vitali. Vitali, che sa bene cosa significa essere giovani e malati di tumore e ha de-scritto un uomo capace di dare forza e speranza a chi gli stava accanto. E quello che ci lascia va molto al di là delle

è mancato un grande. La lezione di Savoretti

La consegna del maxi-assegno da 7.105 euro alla Pres. del Centro 21 presso la residenza municipale alla presenza del Sindaco Massimo Pironi e degli organizzatori.

inevitabili e scontate condoglianze. Passa attraverso le pa-role degli amici, ai messaggi su Facebook, alle parole della moglie Milena, sposata quando la malattia era una minac-cia e la vita una speranza a termine. Un gesto bellissimo, quell’amore reciprocamente promesso, nonostante le dia-gnosi e le scadenze. Giuseppe Savoretti avrebbe compiuto 43 anni pochi giorni dopo la sua morte, avvenuta il 6 marzo. Era un cattolico, aveva fatto il cameriere, si era impegnato in politica fino a scalare un gradino dopo l’altro il municipio. Assessore Savoretti! Ce l’aveva fatta con umiltà. Un caso più unico che raro, per una politica fatta da polli allevati in bat-teria e “figli di...”. Tra gli uomini scelti da Massimo Pironi era indubbiamente il più promettente, tra gli ex ragazzi del-la Margherita il più solido, tra gli assessori il più affidabile. Parole non dettate da una perdita prematura. Un addio ipo-crita si può facilmente evitare, tacendo. Savoretti se l’è gua-dagnato, solo per aver saputo guardare la morte negli occhi senza cedere. Una lezione che merita tutto il nostro rispetto.

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Per mesi il sindaco ha dovuto sudare le proverbiali sette camicie per trovare una donna. Ovviamente non c’è di mezzo nessun gossip sentimental-politico, ma soltanto la necessità di dare un tocco rosa alla giunta Pironi, a corto di signore. Dopo che, colpo su colpo, le protagoniste della legislatura corrente era state silurate op-pure espatriate, Pironi si è trovato a son-dare non solo i partiti della maggioranza ma anche gli umori delle donne impegna-te in politica, particolarmente restie a far parte della squadra. Team che rischiava di essere squalificato a causa della scarsa presenza di donne, come impongono le norme sulla composizione delle giunte. Un po’ la ritrosia delle signore contatta-te, vuoi i veti e le scomuniche lanciati dai partiti, fatto sta che la scelta è slittata di settimana in settimana, fino al 12 aprile, data ufficiale dell’insediamento dei due nuovi assessori entrati a fare parte della formazione guidata da Massimo Pironi.

Nel piazzale di Via Romagna intitolato a Fausto Coppi” che si affaccia sul Parco della Resistenza, è stato posizionato un cippo marmoreo con targa e fotografia a lui dedicati, per ricordare le gesta di uno dei campioni ciclisti più vincenti ed amati tanto che fu definito “ Il Campionissimo”. La cerimonia è avvenuta nel marzo scorso, nella mattinata che prevedeva lo svolgi-mento della “Coppi e Bartali” lungo le strade di Riccione. L’idea e l’esecuzione sono opera della società ciclistica Per-la verde che ha voluto così manifestare l’affetto mai sopito dei suoi soci per un atleta impareggiabile. Numerosi appas-sionati hanno fatto corona alle autorità unendosi alla preghiera del ciclista letta da don Giorgio che ha benedetto la stele.

Una stelein memoria

di Fausto Coppi

2 nuovi assessori per Pironi

Alla fine il nome uscito dal cilindro rosa è stato quello di Federica Torcolacci, a cui sono state assegnate le deleghe a Politi-che Sociali, Giovanili ed Educative, men-tre a Renato Meringolo sono andate la Sanita’ e le Risorse Umane. Attualmente la giunta riccionese è composta da sette membri, dopo la scomparsa di Giuseppe Savoretti. Federica Torcolacci, 38 anni, è laureata in Economia e viene dalle fila del Pd. Meringolo, invece , un noto medico ortopedico in forza all’ospedale Cecca-rini, ha 56 anni e in giunta rappresenta il Partito Socialista, dopo che Loretta Villa ha lasciato libera la poltrona. <La scelta di queste due figure all’interno della giunta - ha commentato il sinda-co Pironi - è stata fatta nell’ottica di ga-rantire la massima efficienza dei servizi al cittadino>. E, aggiungiamo noi, per accontentare i partiti che la compongo-no, senza andare a modificare troppo i già precari equilibri della maggioranza.

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La nostra spiaggia amenissima è oramai così piena di ville intorno allo stabilimen-to balneario che tra poco non si sapreb-be dove fondare nuovi edifizi commodi per ampiezza di area coltivabile e in faci-le communicazione con lo stabilimento e con la città. Che se anche questo spazio non mancasse, sono molti che desidera-no di condurre qualche mese respiran-do la brezza marina senza dovere per questo assoggettarsi a tutti i legami che porta seco la immediata vicinanza di al-tre famiglìe e senza neppure chiudersi in rimota campagna segregati da tutto il re-sto degli uomini. Inoltre il mare così bello qui si gode da un punto solo, e il lido è siffattamente ristretto che allontanando-si di un quarto di chilometro si è già di-sorientati e consigliati a retrocedere. Ep-pure abbiamo sulla spiaggia un villaggio popoloso, Riccione, che fa parte del no-stro Comune e dove nella stagione estiva convengono parecchie famiglie; villaggio segregato dal suo centro, almeno nella stagione de’ bagni e che offre scarsi pas-satempi ai suoi villeggianti. Tutte queste considerazioni e altre molte, che qui om-mettiamo, indussero in alcuni riminesi il pensiero di unire Rimini a Riccione con una ferrovia lungo la spiaggia marina: e l’lng. Cav. Luigi Biffi di Faenza ha elabo-rato un progetto di un tranvai o a vapore o a cavalli con guide di ferro Decauville, che si distenderebbero in Giugno e si raccoglierebbero in cortili colonici alla fine della stagione balnearia. Per l’im-pianto di questa piccola ferrovia non v’ha bisogno d’espropriazione stabile ma del solo permesso del Sig. Capitano del Porto di collocare le guide sull’arena per tre mesi dell’anno: nè si deve temere che queste vengano arenate dalle onde, perchè in Luglio, Agosto e Settembre il mare non si avanza sulla spiaggia: nè s’incontrano difficoltà a traversare i corsi d’acqua, perchè la ferrovia esisterebbe solo durante i mesi di siccità. La si eser-citerebbe con quattro carrozze capaci di sedici o diciotto passeggeri e tirate da un cavallo ciascuna, trottante sopra un rialzo di polvere di strada assodata con acqua: sull’Ausa si getterebbe un ponte di ac-

Da Rimini a Riccione lungo la Litoraneaciaio, smontabile, a sistema eitfel, lungo 18 metri che non costerebbe più di lire 5000. Il Sig. Ing. Biffi, il cui progetto noi abbiamo avuto sottocchio, calcola che la spesa d’impianto ammonti a lire cen-tomila; le quali potrebbero raccogliersi per azioni parte fuori di Rimini e parte tra noi, che siamo i più interessati nell’im-presa. La benemerita società dei diver-timenti potrebbe considerare una gita permamente da Rimini a Riccione lungo

la spiaggia come una non comune attra-tiva: il Municipio, i proprietari dei villini a Rimini e a Riccione, i proprietari di ville e abitazioni lungo la progettata linea, i proprietari di terreni lungo la spiaggia, ove possono sorgere abitazioni quando esista un buon mezzo di comunicazio-ne, il proprietario del tramvai dalla Città allo Stabilimento, l’intera popolazione di Rimini, debbono sentirsi interessati in questa intrapresa. Secondo il calcolo del Cav. Biffi, il capitale impiegato in essa frutterebbe non meno del sei per cento e rimunererebbe molto di più quando, prosperando la società intraprenditrice, colla facilità del mezzo di comunicazione la popolazione si sarà addensata lungo la linea, arricchendo Rimini di una serie non interrotta di abitazioni estive per tutti i dieci chilometri che sono da qui a Riccio-ne. Noi, come già abbiamo fatto per il fabbricato del Cuor di Gesù, e speriamo

non senza frutto, apriamo nelle nostre colonne la pubblica discussione anche per questa straordinaria attrattiva della stagione d’estate, la quale, a nostro cre-dere, metterebbe Rimini in grado di riva-leggiare con l’Ardenza e con le principali stazioni balnearie e le assicurerebbe un brillantissimo avvenire.

(da. Italia, 21 Aprile 1888)

L’idea del Tramway a cavalli lungo la spiaggia, per congiungere Rimi-ni a Riccione, presentata nel 1888 dall’Ing. Biffi, di primo acchito sem-brò stravagante e strampalata, anche se coglieva una esigenza reale dello sviluppo turistico della fascia costiera, e di Riccione in particolare. Sul pro-getto si discusse molto, si confronta-rono perizie di spesa e previsioni di gestione, e ogni altra opportunità. Ci furono sostenitori convinti ed oppo-sitori determinati, fra questi ultimi, in prima fila, c’erano i proprietari di villini costruiti lungo la spiaggia, i quali ve-devano in questo impianto un danno per le loro proprietà e un disturbo alla loro «privacy». Alla fine non se ne fece nulla, e si dovettero aspettare 40 anni per avere il Tram lungo la litoranea.

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L’idea di costruire una linea tramviaria tra Rimini e Riccione risale al 1888. Ne fu ideatore e progettista l’ing. Biffi che presentò alle autorità uno studio di fattibilità di una linea tranviaria lungo il litorale. Il progetto prevedeva la posa di un binario a scartamento ridotto lungo un sentiero in terra battuta tracciato sulla spiaggia sul quale far scorrere carrozze belvedere trainate da cavalli. Da quella prima proposta -invero poco affidabile in diversi suoi aspetti- l’idea del tram-way per congiungere il centro marina di Rimini con il centro marina di Riccione si riaffacciò più volte per l’insistenza di privati operatori economici e di pubblici amministratori, in quanto presupposto per lo sviluppo balneare della riviera. Trala-sciamo le diverse tappe percorse per la realizzazione dell’impianto sul territorio di Rimini, per esaminare le vicende relative alla sua ultima tratta che più da vicino ci riguarda. Una delle ragioni che impediva-no il completamento della linea tramviaria Rimini-Riccione era la mancanza di ponti per attraversare il Marano e il Rio Melo. L’impegno della nuova amministrazione fu coerente e determinato, in poco tem-po (diremmo a tambur battente) furono costruiti i ponti carrozzabili sul Marano (24 agosto 1924) e sul Melo (16 agosto 1925) aprendo la strada dal confine fino al centro di Riccione.Il Comune nell’ottobre del 1926 accese un mutuo di 300.000 lire con la cassa di Risparmio di Rimini per finanziare l’opera, consistente nella co-struzione di binari nel tratto dal confine al terminale posto in viale Dante, all’incrocio con viale Ceccarini, per farvi arrivare e partire le vetture del tram elettrico della linea Rimini-Riccione. Il Podestà Silvio Lombardini con un manifesto annunciò ai riccionesi l’inaugurazione dell’opera, per Domenica 26 giugno 1927. I festeg-giamenti iniziarono con la cerimonia ai confini del Comune dove Mons. Mauri elargì la benedizione: “ In nome di Dio, per il progresso, lo sviluppo e la solidarietà di Rimini e Riccione”. La prima vettura, ornata di bandiere e colma di autorità, proseguì lungo la litoranea, accolta festosamente dalla popolazione e dai villeggianti, fino

26.6.1927 il Tramway è realtà

Da Piazza Cavour di Rimini all’angolo Dante-Ceccarini di Riccione. La distanza è Km. 12,600.

a Fogliano, poi deviò sul viale Dante per arrivare al terminale ove l’attendeva una folla festosa e le autorità locali dei paesi vicini. La signorina Maria Riccioni aiutata per la bisogna dal cav. Amati, tiene a battesimo l’importante realizzazione pub-blica rompendo la bottiglia di champagne contro il ferro dei respingenti della vettura; dando inizio ai festeggiamenti. Parlano il podestà di Rimini, dott. Bisognani, il Pode-stà di Riccione, cav. Silvio Lombardini, e il prefetto di Forlì. Tutti inneggiano all’opera

civile che sicuramente porterà dei vantaggi ai due Comuni e al rapido sviluppo che il grande litorale attraversa. “Avviando - come sottolinea Il Popolo di Romagna - la fabbricazione, in modo che nel volgere di pochi anni tutto il tratto di arenili a mare e a monte della litoranea sarà arricchita di abitazioni, di esercizi commerciali, di ospizi, di alberghi, a godimento di una magnifica e ampia spiaggia di sabbie fini davanti a un mare limpido e sottile, sito ideale per esercitare il turismo balneare.”

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anni ‘30

Con la possibilità quotidiana dell’uso del tramway, per riminesi e riccionesi erano facilitati gli scambi di visite. E non mancavano occasioni di reciproci sfottò dato che i primi si sentivano “cittadini”e lo facevano “pesare” suscitando la reazione dei “campagnoli”.

Tre gagà rimnés iè in piaza e i circa da fè nòta. Oun e dis: “ Andam a fè un zir?”. E ch’l’èlt: “ Sé, e duv’è ch’andam?”. Alora e tèrz e dà so: “ An-dam a fè un zir in campagna, andam Arzun”. Isè i monta sora e i fa e su bèl viagèt. Quand i ariva a la farmèda, a l’incròs tra Vièl Dante e Vièl Cec-carini, i smonta e i trova tre ragaz arciunis sora e marciapid. Che i taca sta manfrèina: ”Beeehhh... beeehhh... l’ariva al pigre a magnè l’erba”. Gagà= Termine molto in uso sino a prima della Seconda Guerra

Mondiale.Giovanotto insulso, fatuo, vanitoso, un po’ fanfarone, amante dell’eleganza e della raffinatezza ma in modo troppo osten-tato. Il termine riprodurrebbe il verso infantile di un neonato. Un equivalente del gagà, meno raffinato e provinciale, è dagli anni cinquanta il “vitellone”. Il “vitellone” è il giovane sfac-cendato e indolente, incapace di misurarsi con la realtà della vita. Impegna il suo tempo in occupazioni futili e facili avventu-re sentimentali come i cinque protagonisti del film “I vitelloni” di Federico Fellini del 1953. Il grande regista riminese spiegò sull’Espresso dello stesso anno che i vitelloni non sono altro che i gagà di provincia.Caghin= vanitoso ambizioso.Caghèta= vanità, boria esibizionista di chi si pavoneggia.L’abbigliamento del gagà prevedeva Giannetta e Paglietta.Giannetta “zanèta”= bastoncino da passeggio, di canna d’India (bamboo o bambù)Paglietta o Magiostrina “pajèta”= Cappello estivo da uomo, di paglia, con tesa rigida, largo nastro decorativo e sommità piatta. Il Dizionario Moderno del Panzini ricorda una famosa circolare fasci-sta del 15 febbraio 1928. Tutte le organizzazioni fasciste dovevano promuovere una intensa propaganda per l’uso di questo copricapo tipicamente italiano, affinchè divenisse, nella successiva estate, il cappello nazionale.

G.L.M.

I “Gagà” ad Rémne

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Passeggiate in acqua di primo mattino, danze in piscina, sport, area lettura e se-rate musicali, ecco l’estate del parco del benessere.

Il Perle D’Acqua Park apre sabato 26 mag-gio con tante proposte di relax, benessere e divertimento, ideate per assecondare le esigenze di famiglie e singoli, di giovani e meno giovani, di turisti e residenti, affinché ciascuno possa ritagliarsi la vacanza che desidera o un momento di pausa nelle lun-ghe giornate estive. Segno distintivo di questi tre ettari di mac-chia mediterranea a due passi dalla spiag-gia e dal mare è l’acqua, la cui piacevolezza e benefici si possono sperimentare nuo-tando, rilassandosi o facendo attività fisica nella piscina di ben 800 mq, mantenuta a una temperatura di 30 gradi, completata da cascatelle a ventaglio, oppure immergen-dosi nelle sette vasche con idromassaggi dove si gettano cascate cromatiche, o pas-seggiando nell’idropercorso a temperature differenziate da 30° a 18° C. Il tutto è immerso in una scenografia di pini marittimi, cespugli, sabbia, sdrai, lettini ed altri servizi tipici di uno stabilimento balne-are. Non manca neppure un’area riservata ai bambini dove si trovano una piscina tutta

per loro e una zona giochi. Il mattino dalle ore 8,00 alle ore 10,00 il par-co è aperto per praticare “Le passeggiate del benessere” lungo i 140 metri dell’idro-percorso. L’esperienza si rivelerà, oltre che piacevole e divertente, soprattutto salutare per le gambe che ne usciranno leggere e scattanti. Dopo le ore 10,00 aprono le piscine e iniziano tutte le altre attività: dalle lezioni di aquagym alle divertenti animazioni in piscina. Sorgerà pure una zona relax dove leggere o cogliere proposte di massaggi e wellness che verranno svelate nel corso dell’estate. Ad agosto ritornerà “Riccione per te”, una giornata in cui si potrà conoscere il meglio della città sotto il profilo sportivo, musicale, culturale, del benessere e dell’enogastro-nomia. Sono in previsione anche alcune aperture serali con intrattenimento musi-cale. Il Parco Perle D’Acqua Park per tutta l’estate praticherà formule d’ingresso con abbonamenti stagionali, abbonamenti ad hoc per famiglie e la gratuità per i bimbi sotto il metro di altezza. Biglietto ridotto per chi è interessato alle solo Passeggiate del benessere al mattino e anche per chi accede al parco a fine giornata, dalle ore 17 alle ore 18,30.

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Passeggiate in acqua di primo mattino, danze in piscina, sport, area lettura e serate musi-cali, ecco l’estate del parco del benessere.Il Perle D’Acqua Park apre sabato 26 maggio con tante proposte di relax, benessere e divertimento, ideate per assecondare le esigenze di famiglie e singoli, di giovani e meno giovani, di turisti e residenti, affinché ciascuno possa ritagliarsi la vacanza che desidera o un momento di pausa nelle lunghe giornate estive. Segno distintivo di questi tre ettari di macchia mediterranea a due passi dalla spiaggia e dal mare è l’acqua, la cui piacevolez-za e benefici si possono sperimentare nuotando, rilassandosi o facendo attività fisica nella piscina di ben 800 mq, mantenuta a una temperatura di 30 gradi, completata da cascatelle a ventaglio, oppure immergendosi nelle sette vasche con idromassaggi dove si gettano cascate cromatiche, o passeggiando nell’idropercorso a temperature differenziate da 30° a 18° C. Il tutto è immerso in una scenografia di pini marittimi, cespugli, sabbia, sdrai, lettini ed altri servizi tipici di uno stabilimento balneare.Non manca neppure un’area riservata ai bambini dove si trovano una piscina tutta per loro e una zona giochi.Il mattino dalle ore 8,00 alle ore 10,00 il parco è aperto per praticare “Le passeggiate del benessere” lungo i 140 metri dell’idropercorso. L’esperienza si rivelerà, oltre che piacevole e divertente, soprattutto salutare per le gam-be che ne usciranno leggere e scattanti. Dopo le ore 10,00 aprono le piscine e iniziano tutte le altre attività: dalle lezioni di aquagym alle divertenti animazioni in piscina. Sorgerà pure una zona relax dove leggere o cogliere proposte di massaggi e wellness che verranno svelate nel corso dell’estate.Ad agosto ritornerà “Riccione per te”, una giornata in cui si potrà conoscere il meglio della città sotto il profilo sportivo, musicale, culturale, del benessere e dell’enogastronomia. Sono in previsione anche alcune aperture serali con intrattenimento musicale. Il Parco Perle D’Acqua Park per tutta l’estate praticherà formule d’ingresso con abbonamenti stagionali, abbonamenti ad hoc per famiglie e la gratuità per i bimbi sotto il metro di altezza. Biglietto ridotto per chi è interessato alle solo Passeggiate del benessere al mattino e anche per chi accede al parco a fine giornata, dalle ore 17 alle ore 18,30.

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Sulla scia delle grandi città europee, Riccione quest’estate ospi-terà una gigantesca ruota panoramica alta 55 metri, il doppio dell’Hotel Mediterraneo. Dal 14 giugno al 27 agosto svetterà nel parcheggio di fronte al Grand Hotel, tra il lungomare e via-le Milano, offrendo emozioni mozzafiato ai turisti che potranno godere di un panorama che spazia tra il mare e l’entroterra, da Gradara alle colline tosco-emiliane, fino alla Carpegna, San Mari-no e mezza riviera. A portare quest’attrazione, annunciata come vera novità dell’estate 2012, sono gli imprenditori Luciano Tirin-canti, già direttore di Aquafan e di altri parchi, il cugino Mario Angelini, socio del vecchio Delphinarium, e Massimo De Carlo. La ruota, che arriva dalla Germania, ha già fatto tappa a Bonn, a Monaco, a Lione e in altre città europee, ma prima d’ora non era mai stata in Italia. Come spiega Tirincanti, nonostante la mole “il Comune ha consentito di installarla, perché si tratta di un per-messo provvisorio, che non supera i novanta giorni di permanen-za”. Arrivato il via libera dalla Sovrintendenza ai beni Ambientali e Paesaggistici di Ravenna e dalla Commissione qualità del Co-mune di Riccione, è quindi scattato il disco verde. Anche perché non trattandosi di un’attività edilizia, non è servito il Dia (Dichia-razione d’inizio attività). E’ stato, però, necessario, uno studio sulla proiezione dell’ombra che la ruota produce. Problema che

Una ruota Panoramica sulla città

ha fatto brontolare i concessionari degli stabilimenti balneari che si trovano di fronte al parcheggio del Grand Hotel. Secondo i calcoli dello studio Cat di Riccione, però, i piloni della gigan-tesca ombra si proietteranno su ombrelloni e tende solo dal 20 agosto e dopo le 18. La ruota, contesa da Rimini, con le sue migliaia di luci a led di notte infuocherà il cielo. Per avere idea di come si presenta, basta vedere le immagini della stessa ruota che fino al 19 febbraio, si elevava nella Place de la Concorde, a Parigi, a pochi passi dai giardini delle Tuileries e degli Champs Elysées, a Lione, Berlino, Monaco e Copenaghen. Capace di far divertire 2.000 persone all’ora secondo la velocità, attraverso il suo schermo luminoso fornirà nonstop tutte le informazioni del Comune e di ciò che accade in città: eventi, spettacoli, concerti, mostre e altro. Il biglietto per il giro, che durerà una decina di minuti, costerà sette euro per gli adulti e quattro per i bambini e ridotti. Finita l’estate, i tre imprenditori riccionesi hanno inten-zione di portare la stessa giostra a Roma e a Firenze. Angelini e De Carlo, intanto, nell’area dell’ex Delphinarium hanno riaperto il parco giochi con i gonfiabili. Tra questi ce n’è uno, lungo 15 metri, che si annuncia come novità dell’estate per i bimbi in va-canza nella nostra città.

Nives Concolino

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COMPLEANNI

La Perla verde non è la sola quest’anno a festeggiare il compleanno: anche la Vetreria Riccionese, infatti, accenderà 90 candeline, essendo nata nel 1922. E da allora ad oggi di acqua sotto i ponti ne è passata molta e tante metamorfosi si sono per forza di cose registrate. Ciò che il passare del tempo non ha invece mutato è la serietà e cortesia dei proprietari. Ma parliamo di lei, la festeggiata! A ricostruirne un po’ la storia è Alessan-dro, il figlio di Silvio Gasparini. Ci ricorda che la bottega agli inizi si trovava nella zona dell’Abissinia, successivamente traslocò in viale Ceccarini, poi in via Mazzini, finquando nel 1981 ci fu un nuovo trasloco in via Dell’Artigianato al numero 16, sede attuale. Il fondatore è stato Arturo Romagnoli, molto conosciuto (anche perchè per un anno fu vice sindaco). Agli inizi la ditta si chiamava, infatti, Vetreria Romagnoli, e successiva-mente è diventata Vetreria Riccionese già Romagnoli, fino ad avere il nome attuale.

I primi mezzi... col “bocia”a far buona guardia. Sotto, l’azienda oggi.

90 candeline per la Vetreria Riccionese

Direttore Responsabile: Carlo Andrea Barnabè • Capo Redattore: Giuseppe Lo Magro • Redazione: Nives Concolino, Maria Grazia Tosi • Col-laboratori di questo numero: Dante Tosi (archivio), I.O.R. Riccione, Isidoro Lanari, Marina Zoffoli, Moreno Villa, Franco Baratti, Daniele Casalboni, Valeria Angelini, Lions Club Riccione, Piero Serafini, Sub Gian Neri, Giovanni Mattoni, Lorenzo Scola, Vittorio Pullè, Roberto Betti, Edmo Vandi • Foto: Foto Riccione • Pubblicità: Tel. 338 4304667• Grafica e impaginazione: Composet Riccione: 0541 606680 • Stampa: Litografia La.Ser. Coriano

REDAZIONE

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NUOVI ARREDI URBANI

Dopo anni di trattative, gare d’appalto, rinunce e bocciature, il Comune di Riccione aprirà il cantiere per ridisegnare il nuovo lungomare della Costituzione, tra il porto e piazzale Azzarita. Ma nel suo “ventre” niente lamiere. I parcheggi interrati sono previsti solo sotto i piazzali Mascagni e Ponchielli per un totale di 302 posti auto, contro i contro i 272 esistenti. I lavori, che cominceranno il 15 settembre per essere ultimati nella prima-vera del 2014, sono stati affidati all’Impresa Beltrami Spa. di Paderno Ponchielli (Cremona) che, dopo aver vinto il primo bando nell’aprile 2011, si era ritirata “per sopravvenute dif-ficoltà nel finanziamento dell’opera e per gli effetti della crisi

Lungomare Costituzione: a settembre i lavori

economica”. Niente da fare per la Gecos, altra candidata, che a Riccione ha già realizzato il parcheggio multipiano dell’Alba con negozi e giardino pensile. Diamo un’occhiata ai dettagli dell’opera che, una volta ultimata, consentirà l’accesso sul lun-gomare solo alle auto dirette agli hotel. Per cominciare, ver-ranno realizzate tre aree di sosta coperte e una pista ciclabile-carrabile larga tre metri e mezzo. Questo percorso scorrerà lungo la passeggiata che, sfruttando la larghezza (9,80 metri), sarà costellata da sedute, fioriere e pergolati in legno. Per le finiture della pavimentazione si useranno materiali di pregio, in particolare porfido e quarzite. Dall’opera resta escluso il

pezzetto tra i viali Galli e Zandonai, incluso nel progetto pri-vato del Savioli Spiaggia, che attende di essere demolito e ricostruito con un avveniristico progetto, al momento bloc-cato da una battaglia legale con i confinanti. In stand-by an-che il rifacimento di piazzale Azzarita che prevede un nuovo arredo con fontane. Nel caso il Comune decida di procede-re anche con quest’opera, riceverà dalla ditta 200mila euro. Altro capitolo i posti auto. Dopo tante polemiche e tensioni con gli albergatori, è stato deciso di cancellare dal progetto

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“Siamo qui con i nostri volon-tari, i nostri medici e i nostri ricercatori perché da sempre crediamo nella solidarietà e nella ricerca oncologica. Con il vostro aiuto continueremo”. Con queste parole della re-sponsabile della Sede IOR di Riccione, Barbara Bonfiglioli, si è aperta la tradizionale Cena Istituzionale di raccolta fondi IOR, tenutasi lo scorso 23 Mar-zo all’Hotel Mediterraneo e or-ganizzata dalla sede di Riccio-ne con il prezioso aiuto di Ilva Melotti, secondo consigliere. Una serata di solidarietà che ha unito volontari , amici, so-stenitori e rappresentati delle istituzioni cittadine e provin-ciali, oltre ai medici del Modu-lo di Oncologia dell’ospedale Cervesi di Cattolica e Medici e ricercatori dell’IRST di Mel-

Facciamo volare la speranza.Cena dello IOR di Riccione

dola. L’evento ha permesso un incasso di 13.000 euro, che sarà reinvestito dallo IOR nei campi della ricerca oncologica, dell’assistenza, del tra-sporto e dell’acquisto di attrezzature scientifiche per le oncologie del nostro territorio, ambiti in cui L’Istituto Oncologico Romagnolo è impegnato da oltre trentatré anni. A tutti i presenti, ai volonta-ri e alle numerose aziende partner dell’iniziativa, il più sentito grazie da parte della sede IOR di Riccione: “Voi siete il cuore dei nostri progetti”.

il parcheggio sotto il lungomare. Que-sto per non compromettere la staticità degli hotel. Oltre due terzi, ossia 230, saranno messi in vendita dall’impresa (il diritto di superficie è di 99 anni), altri 11 posti auto verranno ceduti in proprietà al Comune, mentre i rimanenti 61 sa-ranno destinati alla sosta breve con pa-gamento del ticket, che il bando fissa a 1,45 euro all’ora, salvo rincari dell’indice d’inflazione. La gestione sarà a carico dell’impresa affidataria. Un particolare: le rampe di accesso ai parcheggi verran-no ricavate sulle stesse piazze, anziché nelle vie laterali. I costi. L’intervento, da realizzare in Project financing (finan-za di progetto), quindi senza oneri per le casse pubbliche, all’Impresa costerà 7.590.000 euro. Come anticipato dal dirigente all’Urbanistica Gaddi Baldino “non dovendo scavare sotto il lungo-mare, operazione che avrebbe costret-to a spostare le sottostanti fognature, si risparmieranno circa 2.400.000 euro. Questo comporterà una riduzione del prezzo dei posti auto in vendita. Si passa da 40mila a 33mila”. Soddisfatto il Sin-daco Massimo Pironi che ha dato notizia dell’intervento lo scorso 21 marzo. “Ric-cione ha ancora una grande capacità di attrarre investimenti – sostiene -. Con questo intervento libereremo dalle auto gli spazi più pregiati della città”. “Dal giugno 2009 a oggi - sottolinea, infine, l’assessore ai Lavori pubblici, Maurizio Pruccoli, affiancato dal suo dirigente, Ivo Castellani, e dall’architetto Giovanni Morri – con i project financing, abbia-mo messo in moto opere pubbliche per un valore complessivo di 12 milioni e 415mila euro”.

Nives Concolino

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Riscoprire le radici della città con lo sguardo rivolto al futuro. E’ il proposito di Riccione 90, progetto che con spettacoli, mostre, kermesse, concerti e un nugolo di stelle e stelline del jet-set, oltre a celebrare i 90 anni di autonomia comu-nale, festeggia altri tre importanti anniversari: la posa del-la prima pietra dell’ospedale, dedicato al medico patriota Giovanni Ceccarini (120 anni fa), la fermata del primo treno, avvenuta nel 1862, e l’intitolazione del viale Viola alla gran-de benefattrice Maria Boorman Wheeler in Ceccarini, un se-colo fa. Ad anticipare parte degli eventi che culmineranno il 19 ottobre con il compleanno della città, sono il sindaco Massimo Pironi e il direttore artistico Simone Bruscia, che nel marchio Riccione 90 hanno incluso anche la Notte Rosa, spalmata su 48 ore dedicate alla Luna. Si parte venerdì 6 lu-glio con le performance del Festival del Sole “attraversato”, dallo spettacolo “Prove d’orchestra” del comico Paolo Ce-voli. Sabato 7 concerto in spiaggia, all’alba, ed evento con Radio Deejay, di sera, assieme alle Lunatiche. Sul parco arti-sti rigorosamente in gonnella. Radio Dj, che in alcune fasce orarie per due mesi tornerà a trasmettere da viale Ceccarini, sotto la direzione di Linus proporrà: l’8 agosto il concerto di Luca Carboni, che nella sua ultima raccolta ha inserito il brano “Riccione Alexander Platz”, il 14 agosto uno spetta-colo comico di punta e il 18 dello stesso mese una serata “unica” (30 x 3) per festeggiare anche in riviera il suo tren-tesimo compleanno. In luglio e in agosto, intanto, piazzale Ceccarini si trasformerà in un autentico salotto, pronto a ospitare scrittori e altri celebri personaggi inseriti nei car-tellone di “Parole tra noi” del Block60 e della rassegna a cura del Resto del Carlino. Sono una quarantina gli appun-tamenti in agenda. Riccione 90 non si ferma qui. Il Comune con i cori cittadini, a partire dal “Perla Verde”, riproporrà il concerto che tenne a Riccione il compositore Ruggero Leoncavallo il 12 agosto 1898, anche con brani che hanno accompagnato l’autonomia della città. Nelle ville Mussolini e Franceschi, intanto, saranno esposte opere d’arte con-temporanea. Sarà lanciato anche un video-contest per far conoscere luoghi storici e bellezze della città. Un’occasione per raccogliere materiale e avere una “cartina tornasole” di quello che percepiscono turisti e residenti nella loro località. Sempre Villa Mussolini tornerà a ospitare “Ville di gusto”, mentre in settembre sarà location di una parte del Premio giornalistico televisivo “Ilaria Alpi”, realizzato con la dire-zione scientifica del conduttore Andrea Vianello di Raitre.

“Riccione 90”: Compleanno Super

Tantissimi i mezzibusti delle tv nazionali e stranieri attesi per l’occasione. Saranno presenti anche i colleghi della com-missione, presieduta da Italo Moretti. Tra loro anche Luca Ajroldi, Tiziana Ferrario ed Ennio Remondino, “colonne” del premio che ha coinvolto anche Antonio di Bella direttore di Raitre e Corradino Mineo direttore di Rai News. Passiamo in collina. Quest’estate il castello degli Agolanti tornerà a illuminarsi anche con la rassegna teatrale “Palcobaleno”. Il 23 settembre Famija Arciunesa anticiperà il compleanno di Riccione con lo spettacolo in Laguna, a Oltremare. In Ottobre, in viale Ceccarini, posizionerà la statua di Maria Boorman Weelher. Al Palazzo del Turismo, invece, organiz-zerà una mostra storica dedicata al “salotto” di Riccione.

Nives Concolino

L’Assessore al Turismo Simone Gobbi e il Sindaco Massimo Pironi posano orgogliosi ai fianchi del simbolo di Riccione 90.

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“BIMBIRIDENDO: GIOCO, CONOSCO, IMPARO”. I sette cicli di laboratori ludico-didattici gratuiti dedicati ai più piccini (a partire dai 3 anni di età) è ormai diventato un appuntamento imperdibile del mercoledì - dalle 17,00 alle 19,00 - per decine di bimbi..Perchè?!? Bimbiridendo è un’area dedicata ai bimbi con un’offerta diversa dai soliti Centri, una vera e propria “officina creativa” dove il bambino, con il supporto di personale professionale e specializzato, può coniugare manualità ed espressività maturando sicurezza ed autostima. Un'iniziativa attenta e sensibile alle esigenze dei più piccoli, protagonisti di un percorso ricco, divertente ed emozionante.

DIREZIONE DIDATTICA DEL III CIRCOLO

Il Progetto Pluriennale di scrittura creativa della Direzione Didattica III Circolo di Riccione, sostenuto dal Centro Perlaverde, ha la finalità di rendere possibile una concreta esperienza di scrittura creativa, un’opportunità per i bambini di comunicare emozioni, stati d’animo, paure, gioie, il tutto in una partecipata vita d’integrazione, di mescolanza di culture, di tradizioni di religioni e di sentimenti diversi.

Una raccolta di poesie pubblicate in un volume da leggere per permettere ai bambini di

raccontare la profondità dei loro sentimenti.

“Summer Party: goodbye!” I primi rudimenti per imparare la lingua delle

«Fate»

Laboratorio in lingua inglese

E dopo l’entusiasmante esperienza dei mesi scorsi ci rivediamo in Ottobre con

nuovi e coinvolgenti appuntamenti.. Sempre di mercoledì dalle 17 alle 19

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“bionda” di luppolo italiana

Incontro con l’autore U. Pasqui

Degustazione di birre artigianali

in collaborazione con Birrificio Valsenio e Birra Cajun

“Storie di campagna” (Autori Vari), una spettacolare narrazione della tradizione agricola

romagnola dall’Unità d’Italia ai giorni nostri.

Incontro con gli autori.

Esposizione di affascinanti mezzi e strumenti della tradizione agricola

romagnola in collaborazione con Associazione Il Plaustro

“Lena la Balena” di V. Sorrentino e C.Costanzi C’è un filo sottile che lega le creature della terra alle creature del mare, gli

uomini alle balene, è sottile ma tenace.

Incontro con l’autore V. Sorrentino.

Laboratorio ludico-didattico per bimbi da 3 a 6 anni.

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La poesia di Tonino Guerra (Pennabil-li 1922) che, assieme al suo immenso talento, ha fatto di lui un gigante della cultura romagnola, a Riccione conti-nuerà a vivere nei riflessi della fontana di piazzale Roma. “Il Bosco della piog-gia” che lo sceneggiatore, scomparso il 21 marzo a Santarcangelo proprio nel giorno mondiale della poesia, aveva disegnato ad hoc per Riccione, è sem-pre più meta di persone che con un clic intendono catturare un frammento di quel singolare genio, pregno di roma-gnolità. A ricordare Guerra, amico di Federico Fellini e di Luchino Visconti, è l’ex sindaco Daniele Imola, che nel 2000 inaugurò quell’opera marinara. “Con Tonino Guerra avevo stretto una bella amicizia - racconta - . Mi affascinava. Solo lui a Riccione poteva immaginare “Il Bosco della pioggia, dove le gocce d’acqua bagnano i pensieri”. Dal mo-mento in cui disegnò quel monumen-to, ci siamo frequentati spesso. Dopo l’inaugurazione di quella sua creatura, mi telefonò una ventina di volte. Vole-

Tonino Guerra: essenza della romagnolitàva sapere cosa ne pensava la gente” . Imola svela un altro retroscena della fontana: “L’idea di Guerra era quella di realizzarla in modo tale, che la gente potesse passarci sotto per farsi sfiora-re dalle gocce d’acqua che bagnano i pensieri. Ma gli ingegneri per paura che le persone scivolassero e si facesse-ro male, ne limitarono il progetto”. No-nostante tutto, l’opera che il Nobel Da-rio Fo, in visita a Riccione, ha definito “straordinaria”, è comunque diventata simbolo della città. L’ex primo cittadino prosegue: “Credo di essere stato uno

dei pochi sindaci che non hanno ricevu-to le sue invettive. Ero entrato nelle sue simpatie, parlandogli della mia casa a Ca’Raffaello, poi, di Gattara e di Pen-nabilli. L’amicizia era tale che mi invi-tava sempre al suo compleanno. Sono andato tante volte a casa sua. Così un giorno mi diede l’idea del “Bosco dei ciliegi”, realizzato nella parte alta del-

la vecchia fornace di viale Massaua”. Guerra aveva anche altri progetti per Riccione. “Nei pressi di piazzale Roma voleva aprire una pensioncina con quattro camere, alimentata solo con legna e lumi a petrolio – svela Imola -. Intendeva arredarla con i suoi mo-bili”. Un sogno rimasto nel cassetto!”. Anche dopo la sua scomparsa, l’uomo dell’ “ottimismo, profumo della vita”, continua a darci le emozioni, regalate-ci anche attraverso i film, che l’hanno portato a lavorare con celebri registi, come Michelangelo Antonioni, Vittorio De Sica, Andrej Tarkovskij, Francesco Rosi, Mario Monicelli, i fratelli Taviani e Theo Angelopoulos. Sua moglie Lora, le scorse settimane ha ritrovato dei ver-si che il poeta aveva scritto sul bordo di un pezzo di giornale, conservato nel libro del poeta persiano Jall al-Dn Rm che negli ultimi tempi leggeva spesso. Forse erano l’inizio di nuove poesie. I primi, scritti in italiano, recitano: “Dio voglio prendere con le mani il cielo e metterlo in tasca, perché so che tu sei anche nell’aria”. I secondi, in dialetto: “Giro per la casa e spero di trovare il tamburo che avevo da bambino”. Del ritrovamento ha parlato Carlo Sancisi, presidente dell’Associazione cultura-le “Tonino Guerra”, durante la serata promossa dall’associazione “Ex Dipen-denti Pubblici di Riccione”, presentata da Edmo Vandi con supporto video fo-tografico di Secondo Casadei.

Nives Concolino

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AIUTIAMO I BAMBINI

È un pomeriggio del dicembre scorso e la tensosruttura riscaldata nella piazzetta di S.Lorenzo si sta riempiendo di famiglie con tanti bambini di ogni età, c’è musica ...un rinfresco...palloncini.....e ci sono due giovani genitori , una bimba in braccio alla sua mamma...! Mi avvicino ed ecco il loro racconto: “L’idea di questa festa è nata due anni fa, poco dopo la scom-parsa di nostro figlio Giacomo, avvenuta il 25 agosto 2009. Volevamo trovare un modo per mantenere vivo il suo ricordo e allo stesso tempo riuscire a fare qualco-sa per aiutare i bambini che lottano con-tro il terribile male che si è portato via il nostro bimbo. Abbiamo pensato che il modo migliore fosse quello di continua-re a festeggiare il compleanno di Giaco-mo, nato il 19 dicembre, organizzando in questo mese una grande festa per tutti i bambini , proprio come sarebbe piaciu-to a lui. Questa festa vuole essere prima

Una festa per ricordare Giacomodi tutto un occasione di gioia, che è per noi il sentimento migliore per ricordare Giacomo.” Grazie alla collaborazione della parrocchia, del comitato d’area di S.Lorenzo, di tanti amici e conoscenti nell’ambito della festa sono state allesti-te una pesca, una lotteria, una merenda e tutto il ricavato viene devoluto in be-neficenza. La prima festa dei bambini si è svolta nel 2009 ed i 1.000 euro raccolti sono stati destinati ad AIRC per la ricerca sui tumori pediatrici. Nel 2010 il ricavato di 1.350 euro è stato devoluto a “BIM-BO TU onlus” un’associazione che opera nel reparto di neurochirurgia pediatrica dell’ospedale Bellaria di Bologna fornen-do assistenza ai bambini affetti da malat-tie e tumori del sistema nervoso centrale. In particolare si è finanziato l’acquisto di un neuronavigatore elettromagnetico donato al reparto ed intitolato a Giacomo e ad un altro angelo. Questo strumen-to è davvero prezioso perchè consente di operare bambini di età inferiore ai 3 anni con maggiore sicurezza, precisione e affidabilità. Il ricavato di quest’anno, 1.759 euro, verrà destinato ad un nuovo progetto di “BIMBO TU”, la realizzazio-ne nel nuovo reparto di Neurochirurgia Pediatrica di stanze di degenza e sala giochi. L’intenzione è quella di offrire ai bambini la possibilità di soggiornare in ambienti ospitali, permettendo loro di sorridere e venire accolti con allegria in un contesto che favorisca una risposta positiva alle terapie, consentendo ai pic-coli degenti di affrontare la malattia con piu’ serenità. Anche la compagnia dialet-tale “Quei dal Funtanele” ha devoluto parte delle proprie entrate (1680 euro nel 2010 e 675 euro nel gennaio 2012) a “BIMBO TU” ed a “AMICO VALERIO

onlus”di Firenze per aiutare la ricerca sui tumori cerebrali pediatrici. Stefano Morri e Cristina Scalbi, oggi, sono genitori di una bellissima bambina, Giorgia; seguita-no tuttavia a ricordare con infinito amore il loro Giacomo consentendo a tanti bim-bi, di Riccione e dintorni, di passare un pomeriggio di gioia con le loro famiglie ed inoltre a finanziare i progetti che dan-no una qualità migliore alla degenza ed una speranza per la guarigione ai piccoli

malati. Il presidente della onlus Alessan-dro Arcidiacono ha ringraziato con calore gli organizzatori ed i partecipanti per la generosità e l’entusiasmo con cui hanno resa possibile la “3ª Festa dei bambini”. È stato un pomeriggio “speso bene”, mi ha fatto piacere incontrare tante fami-glie, nonni con i nipotini, amici (che ma-gari non si vedono frequentemente!!!!) la gente di Riccione, che se la chiami per un progetto importante, non si tira mai indietro. Aspettiamo tutti per il prossimo appuntamento DICEMBRE 2012.

Marina Zoffoli

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UN qUIz PER UNO SPOTRiccione è approdata sugli schermi di Rai 1, quando Valerio Tullio, uno spiritoso e disinvolto nostro conterraneo si è pre-sentato davanti a Carlo Conti, per partecipare al game-show L’Eredità. Una sequenza di riferimenti riccionesi, con il viale Ceccarini in prima fila, sono diventati promozione. La verve spettacolare di Valerio, accompagnata da un’espressione iro-nicamente sorniona con tanto di vistoso papillon, ha sbalordito pubblico e presentatore; il saper cantare nel Coro Città di Ric-cione e recitare nelle commedie di Luzzi, si sono sommati ad un suo naturale istrionismo. “Ho portato in TV uno scorcio di Romagna: c’è gente che mi ha poi fermato per strada identifi-candomi come il perfetto stereotipo. Come ci sono arrivato? In risposta alla mia richiesta mi è giunta una telefonata dalla reda-zione, che mi ha posto domande di cultura generale. Sfidando il nevone del 2 febbraio sono andato a Bologna per il provino: mi hanno scelto subito, raccomandandomi di comportarmi in puntata esattamente allo stesso modo. Il 5 marzo sono anda-to agli studi di Roma col mio amico Diego Peri nelle vesti di accompagnatore, ho cantato il mio gingol confezionato sulle musiche del maestro Morri e ho messo Riccione sotto i riflet-tori. Vinta la prima puntata non mi sono accaparrato la dote e non sono sopravvissuto alla ghigliottina (gergo del quiz), e la seconda serata sono uscito senza vincere un euro… ma la mia missione in realtà era, oltre a conoscere le professoresse, divertirmi e divertire! Come ho ribadito in TV, ho fatto mio il motto che impera nelle nostre USL (Valerio, nelle sue vesti ‘serie’ lavora ad uno sportello dell’Ospedale) “La cortesia è l’anima della cura”: mi sono proposto quindi con gentilezza, simpatia e un perseverante sorriso”. Un mini-cabaret e, consi-derato che una puntata arriva ogni sera a polarizzare l’atten-zione di 5 milioni di spettatori, un insolito e… gratuito spot.

LA PREvISIONE DEL TEMPO STA FACENDO IL SUO TEMPOSono diventate uno dei più terribili incubi per tutti gli attori del contesto turistico, soprattutto rispetto ai brevi periodi in con-comitanza delle festività primaverili: le previsioni metereologi-che. Per il turista quello di affidarsi ai siti che di tempo trattano è diventata una modalità primaria, che determina la buona o cattiva riuscita dell’enorme lavoro che c’è dietro la preparazio-ne di hotel, negozi e bar nel ripulirsi dal torpore invernale. “Le previsioni ce le facciamo noi - ha sostenuto il presidente dell’As-sociazione Albergatori di Riccione Bruno Bianchini che intende

CURIO ITàsenzaetàdi Maria Grazia Tosi

presentare il Provincia il progetto per un ‘MeteoRomagna’ -. Esiste già lo stesso progetto in Trentino, che permette ai clienti di essere informati sulle reali previsioni nei giorni precedenti alla data scelta ”. E’ incredibile infatti che già due settimane prima di periodo di significativo afflusso, ci si scontri con un grosso limite per tutti: per i turisti, che possono perdere l’occasione di farsi una passeggiata in riva al mare, terrorizzati dalla ‘certezza’ di uno scroscio di pioggia quando magari si sarebbero ritrovati un modesto rannuvolamento; ma soprattutto per gli operatori turistici che dopo essersi preparati in pompa magna decidono di rischiare comunque. Per non parlare dell’ansia dei medesimi quando il turista dopo aver superato forti titubanze grazie al desiderio di farsi comunque due o tre giorni di ‘stacco’, la prima cosa che fa quando scende per colazione e dopo aver scrutato il cielo un po’ plumbeo, è chiedere: “cosa dice per oggi il me-teo?”. Ovviamente capita spesso che le receptionist si diano una regolata nel comunicare previsioni che telematicamente sembrerebbero catastrofiche, traducendole con un più rassicu-rante “non sono buonissime, ma sa… qui in riviera la situazione cambia molto in fretta e le previsioni non sempre ci prendono!”

DA FAR GIRAR LA TESTA…“Quando dalla Statale Adriatica arrivate ad una rotatoria con delle grandi vele, girate verso il mare”. Questo quanto det-to dagli albergatori riccionesi dietro richiesta di indicazioni da parte dei turisti in arrivo. Un punto di riferimento strada-le, quello della Rotatoria delle Vele, che quest’anno com-pie dieci anni. A Riccione è stata lei la prima progettazione di forte impatto. Sette maestose vele al terzo, fatte di una spessa trama di tessuto i cui simboli e cromie sono stati ri-presi da un disegno grafico presentato a Venezia alla prima edizione di Navalia, montate su alberi rotanti e circondate da un giardinetto di sassi variopinti ed onde; articolata struttu-ra che ha richiesto variegati lifting a causa delle intemperie che l’hanno fatta ‘navigare’ nel tempo. Una rotatoria che alla sua realizzazione ha fatto molto parlare di sé (nel bene e nel male), per l’imponente presenza scenica che riportava ad ele-menti imprescindibili dell’antica marineria. Un progetto nato dall’idea creativa di Angela Ferri professoressa di filmica e grafica pubblicitaria presso l’Istituto Statale d’Arte “F.Fellini” di Riccione coadiuvata dei professori Caldari e Santini, e da Giuseppe Fuggiano socio del Club Nautico Riccione e mem-bro della Commissione per il recupero del Lancione storico Saviolina. Le rotatorie a Riccione, così come in tanti altri Co-muni , sono diventate un diffuso elemento d’arredo ma so-prattutto di buona circolazione, come sostiene il responsabile dell’Ufficio Traffico della Polizia Municipale Giancarlo Mancini: “Oltre ad un ruolo decorativo contribuiscono ad un miglior smaltimento del traffico urbano, rendendolo molto meno pericoloso perché rappresentano un significativo deterrente alla velocità che l’obbligo di curvare naturalmente comporta”. Ma quante sono le rotatorie nel territorio riccionese? Qua-rantacinque quelle realizzate e tredici quelle in previsione.

foto di Sandro Cristallini

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politica in poesia

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Il ‘salotto’ era ormai come quello di casa sua. Per questo, Gianfranco Tama-gnini, lo curava con l’amore che viene dedicate soltanto alle cose che si sen-tono proprie. Arrivava con il furgoncino in viale Ceccarini e caricava scatoloni e rifiuti. Gianfranco avrebbe compiuto 62 anni il 7 aprile. Aveva iniziato a lavorare alla Geat negli anni Ottanta, viveva a San Lorenzo con la sorella e il cognato. Amava la pesca sportiva e girava l’Italia. Il 2 aprile è morto trafitto dalla sbarra del parcheggio. Un terribile incidente, avvenuto al termine del turno di lavo-ro, di cui restano inspiegabili le ragioni, al vaglio dei carabinieri di Riccione. A trovarlo in piena notte è stato il cogna-to. Aveva finito di raccogliere i rifiuti ed era andato a scaricare il furgoncino in via Lombardia, dove Hera ha il centro di raccolta. Alle 19,30 il suo turno fini-va e da via Lombardia sarebbe dovuto andare al parcheggio automezzi che si trova in un’area adiacente alla discarica di Raibano, per riportare il mezzo e re-cuperare la sua auto, con cui sarebbe ri-entrato a casa. E così ha fatto. Probabil-mente la famiglia lo aspettava per cena, ma la sorella ha visto che il tempo pas-sava e di Gianfranco non c’era traccia.

La tragica fine di Tamagnini

Così ha cominciato a preoccuparsi, vi-sto che non rispondeva alle chiamate e nessuno diceva di averlo visto. Suo ma-rito è andato a Coriano e lì l’ha trovato: una scena impressionante. Il furgonci-no era stato trapassato dalla sbarra che dà accesso al parcheggio e che aveva bucato il mezzo proprio all’altezza del guidatore. Tamagnini era lì dentro, con la sbarra conficcata nel torace. Una sce-na agghiacciante. E’ scattato l’allarme e sul posto sono arrivati l’ambulanza, vigili del fuoco, carabinieri e Medicina del lavoro. Ma purtroppo per il ‘custo-de del salotto’ riccionese non c’era più niente da fare. Si è solo cercato di capi-re cosa fosse accaduto durante la notte nel parcheggio, per quale misteriosa ragione la sbarra avesse centrato in pie-no il furgoncino. L’area dove il mezzo è stato trovato non era quella del depo-sito automezzi ma una adiacente, riser-vata alla vagliatura del rifiuto spiaggia-to. La notizia ha fatto immediatamente il giro di Riccione, tra lo sconforto e la sorpresa per una fine così cruenta. In tanti, nel giorno del funerale, hanno voluto dare l’addio al netturbino che aveva dedicato gran parte della sua vita a rendere più bello e pulito il mondo.

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AMICI CHE SE NE VANNO

Riccione ha perso il suo supernonno. Lo scorso 18 marzo è scomparso Giuseppe Angelini, nato nel 1908. Il 18 aprile avreb-be compiuto 104 anni. Quasi un primato per la lista “azzurra” dei riccionesi più longevi. A battere il record, infatti, sono sempre le donne, tra le quali Giselda Corbucci, vissuta 107 anni e Lucia Mare-scotti, oltre 109. Tra quelle granitiche in vita c’è, invece, Berta Bavieri, sulla soglia dei 106 anni. Nato a Coriano, dove ripo-serà per sempre, nonno Giuseppe lascia quattro figli: Maddalena, Serafino, Velio e Luigi, nonché un nugolo di pronipoti e undici nipoti tra i quali il noto mezzo-soprano Norina Angelini. E’ lei a parlarci del granitico antenato “di fibra forte e in buona salute, tanto da concedersi al bal-lo fino a 97 anni”. Avrebbe continuato a invadere la pista, se non fossero soprag-giunti dei problemi alla gambe, ma la sua mente è stata sempre lucida come la

Giuseppe Angelini, ugola d’oro dal cuore allegro

sua voce. “Nonno Giuseppe ha sempre coltivato terra, per anni é stato mezza-dro -racconta l’Angelini-. Con la moglie Teresa e tutta la sua famiglia abitava in un casolare, a pochi Km. da Coriano. Poi si è trasferito a Riccione. Il segreto del-la sua longevità stava nel fiasco di vino. “Un bicchiere di Sangiovese, sosteneva, aiuta a vivere meglio giornata. Finché ha potuto, ha fatto pure lunghe pedalate in bicicletta. Ogni mattina, poi, dedicava tempo a camminate chilometriche sulla battigia. Fino a 98 anni è sempre andato in gita con don Giorgio Dell’Ospedale, che ha tenuto le sue esequie nella chiesa dei Ss. Angeli Custodi. Quando tornava, diceva subito dove voleva andare in va-canza l’anno successivo. Per il resto ama-va moltissimo il ballo e il canto. Per i suoi 95 anni ha fatto ballare tutte le nuore, mentre lo scorso gennaio, quando sono andata a trovarlo ha cantato con me “Ro-sina bella” e “Romagna mia”. L’Angelini prosegue: “Nonno Giuseppe teneva an-che alla sua immagine. Era una persona molto curata, non si é mai lasciato anda-re, neppure sulla soglia dei cento anni”. “Era solare, sempre positivo. Non parla-va mai della morte e a chi gli chiedeva “come va?” Rispondeva: “Bene”. D’altra parte è stato sempre in buona salute, le sue analisi del sangue erano perfette. E poi amava la vita, dalla quale non si sa-rebbe mai staccato, non ha mai pensa-to alla fine. Quando mi vedeva alzava le braccia e gli occhi gli si illuminavano”. Un nonno dolce, insomma, e parimenti d’ac-ciaio. Grandi doti ripagate dall’amore della sua famiglia e di chi lo conosceva. La nipote Norina per la messa di addio ha cantato e suonato, mentre la pronipo-te Apollonia ha servito il parroco come “chierichetto”.

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Il mitico Liverpool si ritrova dopo più di ventanni. Al ristorante Zi Rosa di Riccio-ne, è andato di scena il “ Revival Bar Li-verpool 1978/2012”. Più di 100 parteci-panti hanno risposto presente a questo UNICO evento. D’altronde, alla convo-cazione Ufficiale emessa dai Vecchi Sag-gi Mancini Sandro (Mancio), Tamburini Marco (Tambu), Villa Mauro (Sachenes), Villa Moreno (il Leone), Mulazzani ( Cio-ci) e Pari Roberto (Roby) NESSUNO dei ceti bassi poteva rifiutare (pena violente ripercussioni socio/fisico/economiche!). Tanti i ricordi di un epoca nella quale il mitico “Liverpool” ha fatto tendenza. Tante risate, musica e premiazioni: Felix e Nando hanno accompagnato le porta-te con la musica anni 80/90 e con i loro mix hanno fatto ballare tutti fino a tarda serata. Presenti anche molte donne del Bar, capitanate da Patrizia e Mattea. Nel corso della serata, Ronci Luca è stato premiato nella categoria “FIDO” come il CANE del Secolo per i suoi proverbiali tradimenti ai quali gli amici sono abituati.

Al mitico Liverpool per fè baldoria com’una volta

Mazzoli Giovanni (Papera) nella cate-goria “Occhio che vi vedo” per l’inces-sante sorveglianza e controllo (anche da distante) sul gruppo. Facondini Wal-ter (Facco) nella categoria “Cherubino dell’anno”, per l’inattività, l’immobilità e l’inutilità dimostrata in numerosi anni di sacrifici. Amadori Luca (Dievle) nella ca-tegoria “Sbrofaja di baghino” per la dop-pia personalità dimostrata nell’apparire un angelo il giorno e diventare il diavolo delle notti riccionesi. Hanno consegnato le targhe Baldolini Luca (Testabigia) e Cupparoni Fabio (Tapparella). Baschetti Enrico (Basco), Baschetti Andrea (Basco 2), Pascucci Paolo (Pascu) Tali, Bicio, Van-no, Simone, Nico hanno coreografato i cori. Semprini Marco (il morto) è stato avvisato intorno alle 2,00 che la festa era finita. La serata si è conclusa con il brin-disi toccante e sentito per ricordare gli amici Doriano, Monica e Giammarco che anche se ci hanno lasciato rimarranno per sempre nei nostri cuori.

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Dai primi di gennaio presso il Centro So-ciale Nautilus il Presidente Franco Baratti, grazie ai volontari dell’Associazione cultu-rale “RiminiLUG” (che tra l’altro ha sede nella nostra città), ha avviato un corso di alfabetizzazione informatica (terminata a fine aprile) per tutti i nonni che pensano che oltre a ballare, giocare a tombola, far ginnastica di mantenimento e partecipa-re a conferenze sulla salute, non sia mai troppo tardi per imparare ad usare il com-puter! I componenti del RiminiLUG hanno messo a disposizione le loro conoscenze e competenze per insegnare, con l’entusia-smo e la serietà che li contraddistingue, l’informatica agli “allievi” della terza età. L’intento è quello di formare dei “tutor” che possano a loro volta addestrare altri “allievi” della loro età per condividere i rudimenti dell’informatica di base. Le lezioni si svolgono nella saletta al piano superiore del Centro Sociale Nautilus Città di Riccione in Viale Lazio n. 18 nei pomeriggi di Martedì, Mercoledì, Giovedì e Venerdì e vedono la partecipazione di persone non più giovanissime che hanno mantenuto intatta la curiosità e la voglia di stare al passo con i tempi e che, gra-zie a questo progetto, imparano l’uso del

“Nonni” al computer:curiosità ed entusiasmo!

computer inizialmente con un po’ di titu-banza e di incertezza ma poi con grande soddisfazione quando iniziano a spedire e ricevere mail, a trovare una ricetta in rete, a scrivere una lettera. L’Associazione cul-turale RiminiLUG fa parte della rete di LUG (acronimo di Linux User Group), pre-senti in oltre 100 città italiane, che hanno lo scopo sociale di diffondere il software libero e gratuito ed in particolare il siste-ma operativo Linux. A tutti i nonni “neo diplomati” in informatica vanno i nostri complimenti e l’augurio di una buona “navigazione”!

Franco BarattiPresidente

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Fratelli di Taglia e Famija Arciunesa hanno unito le loro for-ze per organizzare l’ennesima Rassegna di commedie ver-nacolari denominata “ In dialèt l’è mej”. L’edizione 2012 si è svolta in quattro serate, da fine gennaio a fine marzo, nella simpatica atmosfera del rinnovato Teatro del Mare, con lo scopo di devolvere l’utile a scopo benefico privilegiando i ragazzi del Centro 21 che si stanno costruendo la loro sede (con mille difficoltà ma con tanta energia). Così il 3 aprile u.s. Giovanni Ferma e Giuseppe Lo Magro si sono recati presso la sede provvisoria al Centro di Quartiere Fontanelle per la “cerimonia” della consegna dei 1.500 euro raccolti nelle mani

della presidente Maria Cristina Codicè. Quattro chiacchiere in allegria; i ragazzi hanno raccontato il loro progetti in corso d’opera; i “teatranti” hanno promesso di continuare l’opera di sostegno e poi la foto di gruppo con uno scherzoso sventa-gliare di euro a imitazione di tanti Paperon dè Paperoni.... Ma tanto resta ancora da fare per cui, se c’è qualcuno che deside-ra contribuire a aumentare la gioia di questi ragazzi, suggeria-mo l’IBAN degli “Amici del Centro 21”. IT 38 V 05387 24101 000001 963995 (Banca pop, Em.Romagna – Viale Ceccarini).

ATTIVITa’ DI F.A.

Dal Teatro dialettale 1.500 euro al Centro 21

Marzo scorso, via Ippolito Nievo, ristorante Al Pescatore, ri-trovo per ottanta commensali. Nell’eleganza di uno dei locali tipici della Perla verde, con l’impeccabile servizio di Fausto e del suo staff, sulla tavola si sono avvicendati un gran “caro-sello” di molluschi (bdèc, purace, grancèle) , un risotto alla maniera marinara e un brodetto di pesce in fiamminghe da due porzioni da far leccare i baffi anche a chi non li aveva. Era la quinta edizione della “Cena de brudèt”organizzata da Famija Arciunesa col triplice scopo di aggregare nel se-gno della tradizione e della solidarietà.Sicuramente tutti andati a buon termine. Abbiamo detto degli ottanta par-

tecipanti, dei piatti gustosi spazzolati e “scarpettati”, con-cludiamo con gli oltre mille euro che andranno in cassa per le future realizzazioni dei “Progetti-dono” dell’associazio-ne. Al commiato della buonanotte è stato ricordato, con un lungo caloroso applauso, l’ideatore della prima edizio-ne della cena Walter Amati, scomparso qualche anno fa.

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Shirley vincent è Americana di New York City (Manhattan).Ha un Master della Columbia University (New York), Ealing College (Londra), Ayurveda Universiy (India)...Ha numerosi certificati di partecipazione e corsi per la mente e il corpo. Una Professionista che da 17 anni lavora in Italia come: Istruttrice di Fitness, Insegnante di danza e di inglese in numerose scuole statali italiane (Rimini, Riccione, Coriano, Montescudo, San Marinio, Milano) e massaggiatrice dal 1991.

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Franco Piccioni, cos’è il Sup? E’ l’acronimo di STAND UP PAD-DLING (pagaiando in piedi) ma per rispondere credo sia meglio usare una frase dell’Hawaiano Ekolu Kalama, campione mondiale di SUP. “Il SUP non è uno sport, è uno stile di vita. Mi sveglio ogni mattina e scelgo di essere su di un paddling con una pagaia in mano, piuttosto che essere a bordo di qualsiasi altra imbarcazione. Cavalcare le onde è il massimo per me, ma soprattutto è il fatto di stare in mezzo all’oceano e godermi questa Creazione di Dio. Aggiungi la tua compagna, i bambini oppure i cuccioli di casa ed avrai un’esperienza di navigazione che l’intera famiglia può godere. ”Il SUP, chiamato anche PADDLING, consiste nello stare in piedi su di una tavola da surf di grandi dimensioni e spingerla in acqua con una sola pagaia. Può essere praticato anche nei fiumi, laghi e su qualsiasi specchio d’acqua.Chi può praticare il Sup? Il SUP è uno sport per tutti, dai bambini agli anziani. In condizioni di acqua piatta non è pericoloso e soprat-tutto è facile e divertente! Inoltre il SUP è eccellente per migliorare la tonicità e l’equilibrio di tutto il corpo, rassodare pettorali, addo-minali e glutei. E poi pagaiando, la dolce rotazione dolce del busto è ottima per sciogliere alcune contratture della colonna vertebrale. E sulla tavola ci si abbronza il doppio che sulla spiaggia. Il SUP rega-la anche emozioni più adrenaliniche surfando anche piccole onde.E cos’è Kibon? Il gruppo Kibòn è nato da un’idea mia e del mio amico Alessandro Onofri, Campione Italiano di SUP, di raggrup-pare Istruttori di varie zone d’Italia. Chi s’avvicina al paddling non conosce le immense potenzialità di questo sport, così il Gruppo Kibòn propone ai propri allievi momenti di relax e divertimento. Kibòn, oltre alle lezioni, fa fitness sul paddling, tour notturni con tavole illuminate, il Sunset Sprizz (un magico aperitivo in paddling al tramonto) ed altro. Poi gli Istruttori Kibòn ti possono accompa-gnare con la tavola a visitare posti meravigliosi come la Diga di Ridracoli, l’Oasi del Savio, Vallugola od anche Venezia. Vedere Ve-nezia pagaiando da sopra il tuo paddling è un’avventura unica e fermarsi poi a bere uno sprizz sotto al Ponte di Rialto è qualcosa di impagabile (www.veneziatours.com) Gli istruttori Kibòn sono tutti Certificati ISA (www.isasurf.org) il gotha mondiale del SURF e SUP. Per essere Istruttore ISA occorre fare corsi specifici, tanto tirocinio ed essere Bawatch. Per questo, un corso con gli Istruttori Kibòn è garanzia di sicurezza e qualità d’insegnamento. Il gruppo Kibòn è anche in altre città tra cui Fano, Rimini, Cesenatico, Viareggio, Roma e soprattutto Venezia dove si tiene una delle più belle ma-

nifestazioni SUP del mondo: Surfin’ Venice (www.facebook.com/SurfinVenice) - (http://vimeo.com/21104349) Questa manifestazione il 16 settembre, farà giungere a Venezia 100 campioni e appassionati di SUP da tutto il mondo. Tutti i paddler scenderanno lungo Canal Grande fino a Piazza San Marco dove ci sarà una gara del Campionato Italiano: alla sera, festa tutti assieme.Ma occorre molto tempo per imparare il Sup? Macchè! Seguiti da un Istruttore Kibòn, in 3 ore si impara tutto. Per questo io consiglio sempre di fare questo piccolo corso. Diversamente, provando da soli, ci si ritrova a fare un semplice esercizio di equilibrio che grati-ficando poco o niente, porta a non proseguire.Ma come si trova una scuola Kibon? Basta andare sul nostro sito www.kibon.it e trovare sulla cartina il centro più vicino a te. Qui a Riccione Kibòn è presso il vela Club Marano, Tel. 348-3749496, dove ci sono anche scuole di Kite, Wind-surf e Vela e dove il 17 giugno si svolgerà una tappa del Campionato Nazionale di SUP a cui siete tutti invitati!Quanto costa un Paddling? Il SUP è uno degli sport più economici. Una tavola usata costa intorno ai 400 euro e con poco più si può trovare anche un prodotto nuovo. Presso il nostro amico Cavour di SURF PARADISE a Riccione, si trova tutto l’occorrente. Cosa aspettate a provare il paddling? Oramai ci van tutti: da Rihanna, a Sting, da Pierce Brosnan a tanti altri.Guardate qua:http://pinterest.com/supconnect/celebrities-on-sup

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Indomite ed anticonformiste: sono madre e figlia, ma la cosa curiosa è che non è fa-cile a prima vista capire chi sia la madre e chi la figlia, avendo una i capelli canuti e l’altra corvini ma non nell’ordine che ci si aspetterebbe, ed entrambe un’eguale vi-vacità. Bruna Tommasini, vedova di Rug-gero Papini, è mamma di Mimma: 99 anni la prima e 80 la seconda. Ruggero Papini a 5 anni venne da Roma a Riccione con il padre Memmo e la madre Rosa Urbinati, riccionese. Conobbe Bruna, si sposarono giovanissimi e da loro nacque Mimma. Il nonno Memmo, e successivamente Rugge-ro, avevano il garage della FIAT già dagli anni ‘30, quando ancora era collocata in un capannone in viale Corridoni. Ma col tem-po servivano sempre maggiori posti auto e presto lo spazio fu insufficiente; il Comune propose loro uno scambio con un terreno molto più grande dove spostare l’azienda, quello davanti al porto, e lì restò sino alla sua chiusura. Un’attività forse più ‘maschi-le’, ma alla quale invece Mimma partecipò appieno, e così tutta la famiglia dei Papini (anche i fratelli di Ruggero e rispettivi fi-gli); Bruna invece si occupava della casa e della cucina che era sempre aperta a tutti i familiari che abitavano negli appartamen-ti soprastanti il garage. Bruna è stata una donna temeraria, curiosa, permalosa ma paziente, decisamente emancipata per i tempi che viveva; prese la patente a di-ciotto anni quando a Riccione di donne al volante se ne vedevano ben poche, ed an-che la sua più grande passione era inusuale per l’epoca: amava fortemente viaggiare, e ancora oggi quando parla di posti lon-tani e bellissimi che ha visto le si accende una particolare luce negl’occhi. Mimma è scattante e molto simpatica, s’infiamma e si sfiamma facilmente, e si definisce un po-chino ‘maschiaccio’. Nel garage era il tutto-fare e adorava le auto e soprattutto le mo-tociclette. Ricorda ancora con nostalgia la sua Guzzi rossa… “Ho partecipato a tante di quelle gimcane con le auto, assieme ad Astro Bologna! Quando ero ragazza facevo diventare matto mio babbo perché quando mi cercava non c’ero mai, magari scappavo in spiaggia a fare il bagno, o prendevo il vespino e me ne andava in giro!” BRUNA: “Ho girato tutto il mondo, dall’Australia al Brasile, dall’America all’Europa… mi è rimasta solo la Russia! Per me viaggiare è stato sempre molto importante, dove po-tevo andare andavo, e lo facevo con mio marito Ruggero. I nostri viaggi li abbiamo quasi sempre condivisi con altri riccionesi: i Barilari, i Venturini, i Pozzi, i Santini… Con

Bruna e Mimma, donne modernealcuni di loro abbiamo utilizzato il pullman con itinerari organizzati da Elide Berardi, ma soprattutto l’aereo. Dopo la morte di mio marito sono andata a 80 anni a Londra da sola ma con un viaggio organizzato; ora ho smesso purtroppo, perché non avrei più la compagnia… e le gambe.” MIMMA: ”Io ho viaggiato solo in auto o pullman, perché presi da giovanissima una gran paura: an-dai a fare un volo con il piccolo aeroplano di Renzo Ceschina, con la mia amica Cic-ci e altre due persone. A Miramare prima di alzarci un aereo della squadra acroba-tica che faceva delle evoluzioni sopra di noi cadde. Partimmo lo stesso, e quando fummo sul mare ci assalì un terribile tem-porale che ci obbligò ad un atterraggio a Foggia. Dal quel momento solo viaggi a terra. Per fortuna che a me e mio marito piaceva soprattutto andare a sciare in mon-tagna.” Una famiglia di gran lavoratori, ma una famiglia benestante che non si faceva mancare momenti di svago e leggerezza. Anche se come le altre dovette subire le tragiche difficoltà della guerra, che li vide ‘sfollare’ a Gemmano quando qui a Riccio-ne passava il fronte. Le loro testimonianze sono state anche raccolte tra le altre da Silvana Cerruti in Canducci nel libro “La guerra all’improvviso”. BRUNA: “La no-stra famiglia si era rifugiata a Gemmano, inizialmente in una grande casa che appar-teneva alla zia del Podestà. Un giorno i te-deschi incominciarono a bombardare e noi ci nascondemmo in un rifugio. Buttarono bombe fumogene davanti alle due bocche degli ingressi e mio suocero Memmo che soffriva d’asma dovette uscire fuori… e lì morì, colpito da una scheggia di granata. Dopo aver attraversato terribili esperienze tornammo a Riccione, dove trovammo una situazione molto critica: siccome Memmo era stato fascista, alcuni riccionesi pensan-do che noi stavamo dalla parte dei tedeschi si vendicarono su mio marito Ruggero, suo figlio, denunciandolo: fu portato in un cam-po di concentramento a Padula per due anni”. MIMMA: avevo tredici anni quando

scappammo a Gemmano. Lì sono morti, ol-tre a mio nonno, cinque dei miei amici di 15-16 anni. Si sono messi a giocare con un residuo bellico e sono saltati per aria. La guerra me la ricordo eccome, è stata terri-ficante… i giovani devono pensarci bene, il mondo deve pensarci bene!” Bruna e Mimma nel 59 lasciarono la FIAT al resto della famiglia Papini e presero la “Pensio-ne Luciana” di Innocenti vicino al porto, facendola diventare “Pensione Mimma”. Bruna di ricette se ne intendeva molto e Mimma andò a Monaco per alcuni mesi ad imparare il tedesco. Con loro lavorò anche il ragazzo friulano che lei sposò nel ’63: Umberto Ceconi, nipote della signora Hilde Schieder moglie di Severo Savioli. Da allora la famiglia, arricchita dalla nascita di Carlo ed Elisabetta, ha vissuto e lavorato sempre assieme: Bruna seguiva la cucina, Umberto il bureau e Mimma si occupava degli acquisti e di tutti i giri necessari per un’attività turistica. Il classico esempio di struttura familiare che ha contribuito a far diventare Riccione una rinomata località balneare. Il babbo Ruggero inoltre tenne la licenza di taxi per trent’anni. Una mamma e una figlia che ancora oggi abitano assie-me. Verrebbe da chiedersi se due donne così tanto grintose e dopo tanti anni di convivenza vadano d’accordo. MIMMA: “Poco! Ma non ci siamo mai ‘ammazzate’. Ancora oggi quando mi lamento con mia mamma per qualcosa che ha fatto o detto, lei mi riprende severa e risentita. “Divente-rai vecchia anche tu…?!” “Mamma, ma ho 80 anni!”.

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cinato. Il suo perseverante impegno vie-ne svolto quindi principalmente a favore della popolazione anziana; per gli ospiti della Residenza Pullé in particolare orga-nizza attività ludiche e di ricreazione, e contribuisce nel trovare il modo per do-tare di attrezzature innovative il centro, al fine di migliorare il soggiorno degli ospi-ti. Ha dedicato tanto del proprio tempo a sostenere alcune famiglie in difficoltà.

MARIA CRISTINA BAzzOTTI “Educazione e formazione”.Insegnante di scuola primaria di inglese presso il secondo Circolo didattico di Riccione. Ha saputo coniugare l’impe-gno scolastico ed educativo con la di-

fesa dell’ambiente, attraverso iniziative volte in particolare alla sensibilizzazione al tema degli ‘orsi della luna’, portando avanti la battaglia per la loro liberazione dalle ‘fattorie della bile’ e collaboran-do con Animals Asia Foundation, di cui è socio onorario per i meriti educativi. Tante le iniziative realizzate con l’obiet-tivo di lavorare partendo da program-mi scolastici basati sul reale circostan-ziale più che sul teorico immaginato.

saputo trovare opere originali rappre-sentate con successo a Riccione e non solo. Forte animatrice del gruppo corale nel sostenere i coristi attraverso il suo insegnamento tecnico ed espressivo, elevando così le prestazioni di coristi amatoriali ricchi di entusiasmo, volon-tà e molto spesso talento. Una brillante Stella della nostra espressività artistica.

MARIA FRISONI “Impegno sociale ed ambientale”. Da una quindicina d’anni è presidente dell’Associazione Anni d’argento amici di Casa Serena, componente della Consulta

di solidarietà, del gruppo della Protezio-ne Civile locale e del Centro di Buon Vi-

qUESTE LE PREMIATE:

FRANCA MULAzzANI“Attività commerciali, artigianali e pro-fessionali”. Imprenditrice molto nota del settore della nautica italiana. Oggi am-ministratore delegato e vice-presidente della LuxurY Yachts Corporation srl, da lei fondata 10 anni fa. Dal 2000 è l’uni-ca donna della Provincia di Rimini iscritta all’Albo dei Mediatori Marittimi presso la CCIAA di Ancona. Nel 2004 costitui-sce la società “1957 srl”, nel 2007 fon-da Sea For Children Onlus, associazione

che si occupa del disagio infantile. Nel 2010 a Modena, durante la XXI° edizio-ne del Premio internazionale “Profilo Donna” è stata premiata come nome di riferimento nel settore nautico nazionale.

STELLA BILANCIONI“Espressività artistiche e culturali”.Direttrice artistica del Coro Città di Ric-cione e voce solita da mezzo soprano. Ha collaborato alla fondazione e al prestigio del Coro, e rappresenta un sostegno culturale e organizzativo imprescindibi-le. E’ musicalmente colta tanto da aver

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PARI... O DISPARI?A cura di Maria Grazia Tosi, con Cosima Avantaggiato, Cinzia Bernardini, Ulrike Bonfini, Sara Bordoni, Catia Loprete, Oriana Nicosia, Maurizia Petrucci, Valeria Pizzolante, Annalisa Sanchi, Assunta Sorvino, Emanuela Tonini, Anna Maria Viviano.

Premio Talentuosa 2012Il Premio per valorizzare i talenti delle donne riccionesi che per impegno ed ingegno hanno ar-ricchito la vita della comunità e il prestigio della città. Progetto organizzato l’8 marzo scorso dal-la Commissione Pari Opportunità di Riccione in occasione della Giornata Internazionale della Donna.

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GINA CODOvILLI“Premi speciali”. Scrivendo per la pri-ma volta un libro, “Il mio Principe”, che racconta le peripezie di una madre per risvegliare il proprio figlio dall’autismo, ha riscosso un incredibile consenso di pubblico e critiche: ha vinto premi lette-rari come “Mondolibro” - si è classificata seconda al premio “Giovane Holden”, è stata invitata al Maurizio Costanzo Talk e in caffè letterari, ai Licei e alla Facoltà di Scienze della Formazione. E’ stata una delle ospiti del Meeting di Rimini, semi-

finalista al prestigioso Premio “Penna d’Autore” e ha vinto un riconoscimento speciale al “Premio letterario internazio-nale Città di Cattolica”.

ELENA TONTI“Premi speciali”. Riccionese impegnata in un settore molto particolare e prezio-so, quello della ricerca scientifica. Re-centemente rimpatriata dalla prestigiosa

università di Harvard sta continuando il suo lavoro presso l’ospedale San Raffa-ele di Milano. Le sue ricerche sono state pubblicate sulle più importanti riviste del settore, e quattro brevetti a suo nome stanno attraversando le fasi per essere trasformati in farmaci commercializzabi-li. Quest’anno Elena ha portato prestigio alla città di Riccione, perché invitata ad intervenire al Congresso della Società Italiana di Immunologia, che si è svolto proprio al nostro Palacongressi.

LAURA BRIOLI “Premi speciali”. Un’artista la cui fama ha travalicato i confini della città e dell’Italia, per portare al mondo il suo meraviglioso ed indiscutibile talento ca-noro. Ha cantato sui palcoscenici di tutto il mondo e accanto ad artisti che hanno

LORENA FORESI“Discipline sportive”. Una perla del ciclismo professionistico italiano che ol-tre ai tantissimi successi conquistati in e per l’Italia, ci ha rappresentato egre-giamente con dignitosa umiltà e classe che solo i veri campioni conoscono. Le numerosissime vittorie acquisite negli anni sono il frutto di un talento pulito e generoso; l’alto apprezzamento da parte delle più prestigiose squadre ci-clistiche mondiali è direttamente pro-porzionale alla capacità con la quale lei ha saputo con perseveranza conquista-re i più difficili obiettivi. Partendo dal 1995 dalle categoria giovanili dove si accaparra 120 vittorie, passa nel 2008 nelle ‘Donne Elite’, le professioniste.

CARLOTTA vILLA “Under 25”.Incomincia a praticare il Karate 9 anni fa nel Centro Karate Riccione sotto le cure del maestro Corbelli. Dopo 4 anni l’ex Tecnico della Nazionale Riccardo Salvatori entra nella società della Perla Verde, si accorge immedia-tamente delle sue capacità e la fa cre-scere fino a portarla al Top Level inter-nazionale. Nel 2011 vince numerose gare nazionali ed internazionali. Tra le più importanti il titolo Italiano di Kata individuale nella categoria cadetti, il

titolo Italiano di Kata a squadre per società, il Campionato del Mediterra-neo con la Nazionale Italiana e ultimo ma più prestigioso il Titolo Europeo di Kata a Squadre a Baku in Azerbaijan.

INFORMAzIONI:Nuova sede Sportello Donnapresso CPO al piano seminterratodel Comune di Riccione.Il Legale riceveil martedì dalle 15.30alle 18.00. Tel. 0541 608317.

PER APPUNTAMENTO:Tel. 0541 426033Tel. 0541 [email protected]

scritto la storia della musica lirica. L’inimi-tabile timbro vocale, persuasivo, energi-co e ben controllato dalla propria sapien-za canora, la sua bellezza, e soprattutto il suo amabile temperamento fanno di lei una vera eccellenza. Dice di voler aprire una scuola di canto qui a Riccione… un progetto che se si concretizzerà accre-scerà l’espressività artistica e culturale della nostra città e del nostro territorio.

“Segnalazione speciale” a SUOR LICIA CONTI (piccola sorella Licia di Gesù) per la sua perseverante missione solidale a favore delle popolazioni albanesi, ope-rando da 20 anni attraverso “AGIMI” una nota associazione italo-albanese che ha generato molteplici contatti nel dia-logo interreligioso ed Ecumenico, nella promozione umana e negli scambi scien-tifici e culturali: la chiave che ha aperto tante porte ed ha ridato la giusta dignità ad un popolo che ha sempre sofferto.

Alle assegnatarie del Premio Talen-tuosa è stato consegnato un trofeo in vetro-fusione offerto dalla Banca di Ri-mini, e il mensile Rimini Donna ha re-galato loro un abbonamento annuale e dedicato un brillante pezzo giornalistico sul numero di aprile. La Commissione Pari Opportunità coglie l’occasione per ringraziare i numerosi cittadini che l’8 marzo affollavano la platea del Palazzo del Turismo, e tutti coloro che propo-nendo segnalazioni di nominativi che ri-tenevano meritevoli del Premio, hanno permesso la buona riuscita dell’iniziati-va; ringraziamo altresì la stampa per la grande attenzione che vi ha prestato.

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POLITICA IN POESIA

TACA BANDA! Ultima puntata

Clarinettoin metallo

SEMPRESANI

di Dante Tosi

Altri tempi,forse da dimenticare:l’amico Dottoremedico di famiglia;sempre disponibileche potevi trovar per casasenza chiamarlo,nel suo giro quotidianoe fare sosta per riprender fiatoe bere un goccio a dissetarsi.

(Ricordo la Topolino gialladell’mpareggiabile dr. Rouxche incontravi in ogni ora e tempodiretto a visitar pazienti).

E pensare che un tempo,salvo eccezione,voleva dire equità e garanzieper il buon fine di una prestazione.

Voleva dire pattuireun contratto scritto,e più volte a verbal parolacon il suggello di una mano stretta;

senza trovarsi davantisempre nuovi prezzi e costi,e la forma delle “chiavi in mano”era una certezza che faceva fede.

L’APPALTO A LUCI ROSSE

Tutto si aggiornae trova giustificazionenel mondo che va in frettaa volte con ragione.

Ti capita d’ascoltareil consiglio comunalee non trovi differenzeche all’appello nominale;

tra chi tira il carrocome maggioranzae chi arranca con affannonei panni della minoranza.

PRECOTTI

Chi lo conoscenon fu mai chiarito,fu bastantee fu d’avanzoessere presentatocome l’uomo del partito,

col pregiodi stare buono e zittoe non piantar grane(come suo dovere)sulle cose strane.

Senza farnequestione di principiosembra ovvio,anzi importante, darsi da fare per sedere in municipio.

IL CANDIDATO

Ora, (non sempre per fortuna)l’appalto s’é fatto complicato:capitolati come enciclopedie,che pur rimangono più volte oscuri e gli avvocati e i tecnicipronti ad inserirsi a dipanaregrovigli e ricavar parcelle.

Si vuole che tutto ciò derividai cambiamenti che il mondo imponee il venir meno di certezzecome pietre poste a fondamento.

Senza negare le realtà,le sensazioni e i tanti esempiche ogni giorno veniamo edotti.

Tutto sembra disposto a scienzafinché i costi finalirisultino raddoppiati, se non più;per colpa dell’anomalo mercato,e il più delle volte per dare ad ognunouna porzione di una torta,che sin dall’origine aveva segnatiper bene i suoi contorni.

Dell’amico Signor Dottoreche si fermava a visitartie trovare il tempo d’informarsidi come cresceva l’ultimo natoo come la nonna sbatteva l’asma,e dar consigli a tuttiper stare in buona salute.

Oggi si fa tutto in fretta(il tempo è prezioso, è denaro),e anche il telefono è diventato,a volte, primario ausilio sanitario.

Ed il Computerti segue nel suo codiceraccomandando all’operatorei richiami esattiper non crear guai, e ritrovarsia masticar supposteo capsule a penetrari pudichi orifizi.

Il confronto e le manovrecon intese preventivesi cuocion a partee senza alternative;

all’adunanza in aulaarrivan già precottia blocchi gli argomentiaccetti dai baldi giovanotti,

che siedon muti di paroleseriosi ed ingessatia rappresentar noiche li abbiamo delegati.

Poi si vedrà al momentola miglior cosache per temperamentopotrà venirgli meglioed essere fruttuosa.

Il ragionamentofu convincente e ratosenza alcun tormentodi avviare un ballistaall’alto impegno,e a ragion vedutafu messo in listacome nostro candidato.

Flautobassoin Do

TromboneSib

special

ClarinettoBoehm

6 a.

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POLITICA IN POESIA

Se il gran capotiene i cosidettianche i gregaridevon essere perfetti.

Tutti in rigaallineati e copertipronti a marciareimpegnati e solerti,

I SEMPREAvANTI

Il loro credo oggiresta oramai il palloneda strategar al caffènelle cerchie birbone,

che tiran a far nottelucrando benevolenzainvocando congiuntureavverse e poca scienza.

Altre cose non credonoe neppur g1’importail danno socio-mentaleche invero gli comporta.

Restiam tranquillie non facciamo cabalesemprelesti si diventaper spirito tribale.

Allorquando per meritoo giochi di potereall’agognata caricaassurge il tuo alfiere.

Scattano i riflessie si fan condizionatialla ferma volontàdell’esser emancipati.

I SEMPRELESTI

CANNE vUOTEDel resto lavorarestanca, convien patirel’uggia dei parentie restar comodi a poltrire.

Tanto di fame non muoreneanche il più perdentefinché prevale il cuoredi tanta brava gente.

A custodir le chiavidel cuore del campioneesposto giorno e notteal mondo ch’é birbone.

Ma sempre col rispettoe a distanza stabilitacome vuole il ruolodel fedele barnabita.

Per avere alla finea sufficiente premioun’occhiata, un gestoelargiti da cotanto genio.

a maggior gloriadel pezzo da novantapronti a patirsenza minima turbanza.

Il fedele seguaceaccetta e non rifugge il sacrificio estremoe al massimo s’adugge,

se il dubbio l’assalee resta frastornatoda carenza d’idealedel loro bene amato.

Una sera di ferialemi trovai di avere,mio malgradoe senza alcun sospetto,la confidenzad’un capo bene in sella;

che benevolmentevolle farmi edottodi un fatto riservatoe invero sconcertante,e a parer mioben poco edificante.

Al mio motosorpreso di sconcertoil pezzo da novanta,come a predicar sommesso,con voce d’educanda(o meglio d’orcio fesso),a suggelloaggiunse paro paro:

-qui lo dico e qui lo nego- come a sanzionarche così va il mondo,e d’ogni altropensare me ne frego.

EROI MODERNI

L’ULTIMO RIFUGIO?

Senza progetto, solo un filo d’idea,l’uomo ha cominciato a costruire la corbacoi rami di salice a maglia incrociati,d’una misura più grande dell’usuale.

Il lavoro, maglia a maglia, progredivacon l’uomo che costruiva dal di dentroper darle la giusta e proporzionatasagoma di una gabbia a forma d’uovo.

Finché arrivò, sempre più stretto,con l’ultima maglia a chiudersi dentro,trovandosi imbozzolato nella gabbiache giro a giro s’era costruita intorno.

Dopo il primo sgomento del prigionierotrovò il senso di una sicurezza nuova:trovarsi dentro questo mondoed esserne fuori nello stesso tempo.

Allora, su un biroccio, si fece portaresotto il più bel ramo della quercia,nata spontanea al limitare dei campi,e tosto appeso come suo anomalo frutto.

E cominciare una vita nuova di sensazioni:sentire il tinnio delle ghiande alla brezza,la pioggia scivolare da foglia a foglia,sentire il vento ed i suoi rumori;

assistere al risveglio dei giorninel fumigare degli umori della terrae sentire l’afrore agro del mareoltre le dune.

Cosciente di essere codardo.Un codardo.

Oboeconservatorio

Fa e Si

Saxofonosoprano

Tromba

Rothofonotenore

GenesisMib

campanacurva

FINE!

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Era prevedibile che un ciclone come Lo-pez, al secolo Luigino Protti, non avesse esaurito i pezzi di un puzzle che una volta terminato proporrà una Riccione ricca di fantasie curiose e curiose verità. Appro-fondito il filone donne e donnaioli (nell’ar-ticolo “Lopez e le donne” di due numeri fa) è passato all’esaltazione della potenzia-lità che la nostra città vantava dagli anni ’60 sino alla fine degli anni ’80 rispetto al divertimento, nello specifico danzante. “Ibiza era qui una volta! – racconta con vivacità e convinzione - . Riccione aveva il monopolio del divertimento, perché da nessuna parte esisteva una concentra-zione tale di locali da ballo, e comunque anche quelli di Misano, Cattolica o Rimini erano condotti da riccionesi.

Lopez racconta...

Ballando con le stelle.C’era una volta il Dancing...

Siamo noi infatti che abbiamo sempre avuto una propensione speciale per or-ganizzare lo svago dei nostri bagnanti, e dirò di più: non solo i gestori si im-pegnavano in questo senso, ma la co-munità intera in estate era devota al tu-rista, che cercava di coccolare in tutti i modi. E non solo per un’insita cortesia e cordialità ovviamente, ma anche per-ché rappresentava questi una ricchezza, per le categorie economiche che prima di tutte si prestavano a tale ‘missione’ (albergatori, bagnini, negozianti), ma in generale per tutti coloro che indiretta-mente ne traevano i relativi vantaggi. Eccoli, non elencati per data ma per collocazione, partendo dalla zona sud e verso nord: “La Baita” di Tirincanti e ora ”Bollicine”, che si trovava in zona Terme; il ”Mistrà”, poi ”Tre Fontane”, allestito dentro il giardino delle Terme; il ”Cocorito” di Rabboni, posizionato in via Trento; “Il Gabbione”, dove ora c’è il supermercato Abissinia; il ”Papillon”, in un gradevole spazio interrato sul viale Gramsci; il ”Florida” di Barilari Bisio, un dancing mitico dove si sono esibiti nomi prestigiosi; il ”Vallechiara” che si chia-mava prima ”Paradiso”, nome cambiato su insistenza del parroco perché consi-derato un po’ blasfemo; (era di Spadini e Bezzi “Bafiti”). Assieme al ”Savioli” e al ”Florida” un’icona del settore. ”La Stiva” sotto l’Hotel De la Ville, un po-sto più piccolo e appartato; ”Milan de Not” nel palazzo dove ora c’è il Cana-

sta sul viale Ceccarini e collocato sul terrazzo all’ultimo piano; il ”Rendevue” poi ”Carillon”, sempre sul Ceccarini dove c’è ora l’Emporio Armani, sempre su un terrazzo, e dove sotto c’era una delle prime sale giochi assieme a quel-la del Zanarini; il ”Cincillà”, un locale in viale Ceccarini dove ora c’è la boutique Ferretti; il “Colosseum” diventato poi il “Bonnie e Clyde” a Villa Mussolini coi “factotum” Jimmy e Adriano Colombo, sotto il condominio a fianco Villa Musso-lini; il “Park”, dove ora c’è il parco del-le Magnolie sempre aperto da Bezzi e diventato preso il quartier generale del gruppo “I Ribelli” di Adriano Celentano; “La Stalla”, gestita da Paolo Bacilieri e che si trovava dietro all’Hotel Mediterra-neo: è il primo night della Riviera Adriati-ca con tanto di vedette dello Striptease;

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il ”Cavalluccio Marino” di Tonino Tosi (Martloun) sul porto, sulla cui terrazza si ballava con l’orchestra; la ”Bat Caverna”, sotto l’Hotel Nautico, un antro oscuro e psichedelico che rappresentò una vera novità; il ”Savioli” di Bepi Savioli sulla via Dante che diventava una volta all’an-no il regno degli artisti di musica e cine-ma, col Gran Premio dello Spettacolo; la ”Spaten”, birreria ‘ballerina’ negli ultimi anni gestita da Biagini e Fabbri; il ”New Jimmy’s” a metà via Dante, classica di-sco dance metà anni ’70; il ”Rio Rita”, nel giardino di villa Laura, un’ampissima area verde all’Alba; “Il Calderone”, dove ora c’è il Pepe Nero, di Fausto Brioli, una balera nostrana al ritmo di walzer e birra; “Bar Messico” di Luciano Corazza, con una terrazza frequentatissima anche dai residenti ‘a caccia’ di straniere; “La Punta

dell’Est”, poi “Snoopy’s”, sopra il risto-rante omonimo e punto di ritrovo impor-tante anche in inverno; il “Sirenella” nel-la zona Marano che, anche se un po’ in periferia, ospitava leggendarie star della musica; il “Piper”, sempre zona Marano ma più all’interno verso Spontricciolo: un tendone da circo che in estate diventata la sede del mitico “Piper di Roma”, por-tandosi dietro Patty Pravo, i Rokes…Spostandoci verso l’entroterra: il “Bo-schetto” di Casali in via Veneto dove ora c’è il supermercato; il “Tam Tam” a Colle dei Pini, nell’area dove poi è sorta la villa di Bigucci e Fabbri; il “Pariolino”, trasfor-mato poi in Pascià, che aprì grazie a Van-nucci; “Il Poggio” di Spadini, diventato poi “Cocoricò” dopo essere stato anche “Fragolaccia” e “Club 99”; “Villa Alta” di Savioli, in seguito “Peter Pan”; il “Pano-ramica”, sempre di Savioli e di fronte a Villa Alta. “Riccione era un palcoscenico nazionale sul quale importanti stelle del-lo spettacolo davano sfoggio di sé, e per gli emergenti poteva diventarne il tram-polino di lancio. Questo per dire che non dobbiamo poi lamentarci se i turisti sono sempre meno – riassume Lopez- perché rappresentando Riccione, una località

conosciuta per il divertimento, di diver-timento ne offre ora molto meno, spe-cialmente per la fascia di pubblico un po’ più matura.” Tanti gli aneddoti che non finirebbe mai di raccontare, uno per tutti: “Quando i riccionesi andavano in locali come il Savioli, se erano benestanti non c’era problema. Si sedevano, consuma-vano e facevano ciò che volevano; se in-vece erano un po’ squattrinati ma comun-que di bella presenza, erano obbligati ad aprire le danze con le belle signore non accompagnate… e al secondo giro dovevano far ballare anche quelle meno interessanti. Il ‘prezzo’per poter starsene seduti in un locale di grido e magari con-quistare qualche cuore… e non certo per bere. Il direttore del locale, infatti, per dare una buona impressione alle turiste e per stimolare gli altri a farlo, ai nostri ‘gigolò’metteva costose bottiglie di vino sul tavolo… peccato fossero vuote!”.

Maria Grazia Tosi

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IMMAGINI DIGITALIdi Daniele Casalboni

LA CUCINA DELLA NONNADI vILMA TOSI

Avete mai “flippato” gli album Facebook dei vostri amici, adolescenti, giovanissimi o maturi che siano, intendo le foto pre-se con i fotocellulari e subito riversate sui profili e immediatamente condivise con gli “amici”? Avete mai provato a metterle a confronto con un vecchio al-bum di famiglia, con le istantanee scat-tate dal papà in vacanza, al battesimo del nipotino, a una festa di compleanno?Questa semplice prova, che chiunque può fare, credo non lasci dubbi su quale dei due versanti, vecchia e nuova foto-grafia, si trovi più sciatteria e casualità, e su quale più cura ed elaborazione forma-li. Io credo che il confronto, almeno dal punto di vista estetico e del gusto, sia impossibile, come paragonare una pera a una merendina confezionata. Le fotogra-fie disseminate via Web non sono più le stesse fotografie che abbiamo finora co-nosciuto. Se parliamo di fotografia priva-ta e familiare, non c’è alcun dubbio che, nell’era analogica, fossero le condizioni materiali della sua produzione a determi-narne la qualità, sollecitando ad esempio una forte cura e attenzione alla qualità vi-suale della singola immagine. Negli ulti-mi tempi dell’era pellicolare, una famiglia media dotata di fotocamera consumava circa 5 rullini l’anno, vale a dire produce-

100.000 foto e niente da vedere!

va meno di 200 fotografie per anno, vale a dire poche migliaia nell’arco di un’in-tera vita. Frugate nei cassetti dei vostri genitori e vedrete che spesso sono mol-te meno. Un adolescente è in grado si scattarne duecento nel corso di una sola sera in discoteca, con il suo smartphone. Quando il costo per produrre una singo-la immagine era molto elevato, gli scatti erano più rari e premeditati: quando i contenitori dove le fotografie venivano conservate erano ingombranti, la selezio-ne e lo scarto erano più decisi. Viceversa oggi un singolo scatto in più non costa di fatto nulla, e i server generosi dei social network sembrano inesauribili quanto a capienza. Le foto vengono, innanzitutto,

riversate nella nuvola direttamente dal dispositivo che le ha prodotte, senza la-sciare un deposito in qualche memoria locale, hard disk o cd. Non viene effet-tuata quasi mai una selezione preventiva, anche perché spesso è l’album di Fb il luogo dove perfino chi le ha scattate le vede per la prima volta: dunque “pas-sano” in condivisione anche gli errori, le foto con le dita in mezzo, quelle mosse, quelle scattate per errore al pavimento, passano soprattutto le immagini ripetute a mitraglia, gli scatti consecutivi, i ritratti presi a mazzetti, quasi nelle stesse pose. Perché non vengono editate neppure dopo, però? Perché dopo non ce n’è più bisogno. Una foto sfocata, sovresposta, quasi illeggibile, ma carica delle emo-zioni del momento in cui è stata presa, può essere estremamente significativa, almeno per il breve attimo un cui brilla sullo schermo del pc o del cellulare, pri-ma di spegnersi come un fuoco d’artifi-cio, lasciando un vuoto che verrà colmato un attimo dopo da nuovi scatti. Sempre che, e questo forse sta già succedendo, l’anti-estetica delle foto emozionali non stia già imponendosi come una nuova estetica, e prima o poi, o forse già ades-so, cominciamo a trovare “belle” le foto semivolontarie, e per noi “sbagliate”.

Un piatto prelibato della cucina marinara romagnola è senz’altro la frittata con i bian-chetti. Però questi pesci sono sempre più rari da trovare nelle pescherie così ho cercato un’alternativa che mi desse pressappoco lo stesso risultato, ed è nata la frittata con i pe-sci bianchi (o mormore).

RICETTA PER 4 PERSONE

600-700 gr di pesci bianchi7-8 uovaPrezzemolo e aglio tritati insieme Olio q.b.

La fritèda si…pès biènch!

Pulire bene i pesci bianchi tagliando le teste, code e le pinne laterali. In una padella con coperchio mettere l’olio col prezzemolo e l’aglio, scaldare un po’, quindi aggiungere i pesci. Salare, pepare e cuocere qualche minuto col coperchio girandoli delicatamente.Farli raffreddare quindi spinarli bene e sminuzzarli in pezzetti ma non troppo piccoli. In una ciotola rompere le uova e batterle bene con una frusta.Aggiungere la polpa dei pesci e amalga-marli con le uova battute, quindi versare il tutto in una padella leggermente oliata o ancora meglio in una padella antiade-rente e procedere alla cottura della frit-tata. Buon appetito!

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Mentre si discute di problemi di occupazione giovanile, crisi dell’economia e immigrazione, qualcuno ha già cominciato a voltare pagina, a cambiare paradigma per offrire ai giovani uno sbocco professionale, l’opportunità per costruire un progetto di vita. Accade in un’azienda italiana, la IFI di Tavullia, che da cinquant’anni continua a distinguersi nell’arredo per locali food & beverage grazie allo sguardo sempre proiettato oltre il pre-sente. L’idea si chiama “START UP”, un servizio bar a costi ac-cessibili (meno di 6000 euro per la configurazione basic da 3m, consegna e garanzia di 3 anni incluse) che la IFI mette a disposi-zione delle due popolazioni attualmente in maggiore difficoltà: giovani ed immigrati. A raccontarcelo, è il presidente della IFI Gianfranco Tonti.Che cos’è Start up? Start up è servizio bar a tecnologie e mi-sure standard per aprire velocemente, e con un investimento contenuto, un bar; un doppio deck – fronte e retro – con tut-ti gli elementi indispensabili a rendere un servizio pienamente operativo. Un esempio del saper fare italiano nella sua nuova concezione: buon gusto, alta qualità industriale, nuovo proces-so creativo. Come siete riusciti a conciliare accessibilità di costi e qualità?Attraverso l’essenzialità. IFI ha riconsiderato tutta la catena del valore di un modulo bar eliminando il superfluo, selezionando i materiali, standardizzando il più possibile e massimizzando la

Aprire il primo bar,un’idea accessibile per i giovani

scala produttiva così da arrivare a un costo essenziale per un prodotto essenziale. Proprio come fece Ryan Air, che aprì a molti, se non a tutti, il piacere di viaggiare in aereo in modo frequente e sicuro. Il locale oggi come è cambiato nelle sue funzioni e finalità? Che caratteristiche deve avere per funzionare? Certamente i bar non sono più quelli di una volta, anche perché sono cambiati i clienti. Da centro di “ricreazione”, il locale è diventato un vero e proprio centro di relazione interpersonale, dato che la relazio-nalità tra le persone diventa il punto focale d2interesse. I gruppi di amici, infatti, si incontrano in un locale per spostarsi in un altro e diventa importante per un bar mantenere arredamento e linee essenziali e aumentare lo spazio outdoor per favorire lo scambio interrelazionale. Sono proprio queste le linee guida che ci hanno portato alla definizione di start up nella sua modalità base. Bar-officina, bar-libreria, eno-bar, bar-sport, Start up è compatto e completo, pronto per diventare il cuore pulsante di un locale, con la possibilità di essere personalizzato con grafiche che pos-sano dare all’ambiente l’identità desiderata. Inoltre, la sua con-cezione essenziale apre alla relazione: per esempio, il piano di servizio/lavoro ribassato abbatte le barriere con il proprietario, diventando esso stesso una sorta di tavolo di scambio.Come si possono avere maggiori informazioni su Start up?Il sito www.startupifi.it contiene ogni informazione, tra cui il catalogo in formato elettronico e l’elenco dei concessionari in tutta Italia.

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GENTE DI CASA NOSTRA

Tutti i riccionesi sanno che l’evento più vistoso di storia cittadina è stato, attor-no agli anni trenta, la presenza del Duce e della sua famiglia. Fortunatamente, non per motivi politici ma, semplicemente, per trascorrere le vacanze al mare. Tutti gli ita-liani di quel tempo sapevano dove il capo del governo viveva i giorni di canicola, ma la fanfara della propaganda di regi-me, di solito molto vivace ad ogni mossa del personaggio, non si era mai attivata. Infatti, per quanto se ne sa, non esistono cinefoto reportages dell’evento. Di tutti i famosi film-LUCE che hanno stordito le pupille degli spettatori cinematografici di allora, non se ne ricorda uno girato intera-mente a Riccione. Solo un bel servizio sulla vita di spiaggia termina con l’inquadratu-ra dell’idrovolante del Duce parcheggiato in mare davanti alla sua villa. Poi qualche presenza famigliare nelle colonie estive e niente più. La ragione di ciò è forse la più semplice che si possa immaginare: voleva essere lasciato in pace. Eppure, per ogni evenienza, un suo fotografo la famiglia Mussolini l’aveva: si chiamava Giovanni Braga, riccionese d’importazione, che ave-va il suo negozio-laboratorio a neanche cento metri dalla villa del Duce, in viale Ceccarini, con la scritta “Foto Italia”. Per questo incarico gli era stato fornito un ap-posito tesserino dell’Istituto LUCE di Roma con il quale poteva effettuare ogni presta-zione richiesta e varcare indisturbato i can-celli di villa Mussolini. Non era stato scelto perchè fascistone locale: si trattava infatti di un uomo schivo e riservato, tutto fami-glia e lavoro e non si occupava per niente di politica. Ma aveva partecipato, a Bolo-gna, a importanti corsi di fotografia, spe-cializzandosi in ingrandimento e ritocco. Era stato scelto, infatti, per la sua serietà e per le sue qualità professionali. Ma dove sono finite, allora, tutte le sue foto?

Giovanni Braga nasce a Ferrara nel 1896, da una modesta famiglia numerosa. Frequenta gli studi dell’obbligo e combatte in Francia nella prima Guerra mondiale. Al ritorno, si dedica al lavoro che gli è più congeniale: la fotografia. Negli anni venti sposa una riccio-nese puro sangue, Elsa Pari e nel 1925 nasce

Giovanni Braga, fotografo riccionese

il primo figlio: William. Questo nome è forse più noto ai riccionesi di oggi di quello del padre: estroverso e vivace, William Braga ai tempi del liceo diventa amico, assieme ad

altri ragazzi del luogo, del penultimo ram-pollo del dittatore, Romano, e bazzica villa Mussolini dove, tra l’altro, si proiettano film. E’ lui che, come è stato scritto più volte,

dopo aver vinto una occasionale partitina di tennis con il capo famiglia, si sente dire: “Con te non gioco più”. Nel 1939, proprio la “Notte delle stelle”, nasce la figlia Anna Maria, che vive tuttora a Riccione e conserva la memoria di famiglia. Dunque, per i servizi fotografici riguardanti la presenza della fa-miglia Mussolini a Riccione, si richiede l’ope-ra di Giovanni Braga. Anche molte cartoline di Riccione, stampate a cura di privati, sono opera di questo valente artigiano che non di rado si rivela un vero artista, tant’è che a volte firma le sue opere. Nel 1944, nel pe-riodo cruciale della guerra, Giovanni Braga cerca di sottrarre il figlio alla chiamata alle armi della Repubblica Sociale Italiana e per questo subisce una odiosa delazione alle au-torità fasciste. Ma William riesce comunque a darsi alla macchia ed a congiungersi alla famiglia, che in quella circostanza deve sfol-lare in quel di Gabicce. Al ritorno a casa una sgradita sorpresa: la casa è occupata dalle truppe canadesi e quando può finalmente rientrare, l’intero archivio fotografico è sparito. Si ritiene che il fatto sia da attri-

buire al Comando britannico, ma non si è potuta stabilire alcuna certezza in merito. Per questo, forse, tracce del passaggio del dittatore e della sua famiglia a Riccione si potranno trovare presso l’Istituto LUCE o l’Imperial War Museum di Londra. Nel do-poguerra Giovanni Braga prosegue la sua attività e negli anni cinquanta si trasferisce in piazzale Ceccarini di fianco al Palazzo del Turismo. Molti concittadini e turisti visitano Foto Italia, tra cui qualche cele-brità: dal re dell’Afghanistan, affezionato ospite della Perla verde, alla famiglia di Peppino di Capri. Nei primi anni sessanta, sistemati i figli, cede il negozio e nel 1968 lascia questo mondo. In punta di piedi, come ha vissuto.

Isidoro Lanari

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Per un riccionese ricevere un riconosci-mento internazionale è sicuramente un grande onore e un segnale tangibile che in questa città di imprenditori turistici e le associazioni locali c’è un grande spirito di solidarietà. Nell’aprile scorso, infat-ti, in occasione del 26° compleanno del Lions Club di Riccione, il socio Quinto Salucci ha ricevuto dalle mani del go-vernatore del Distretto 108° Giulietta Bascioni Brattini il Melvin Jones, la più alta onorificenza del Lions Internazional Foundation (unica associazione di vo-lontariato al mondo ad avere un seggio permanente all’ONU) per la dedizio-ne mostrata nel portare avanti progetti umanitari internazionali, nazionali e della comunità locale. Quinto Salucci da anni è impegnato nei services del Lions Club di Riccione quali: la raccolta di occhia-li usati che vengono inviati ai bisognosi di tutto il mondo, dall’Africa al Perù fino alle favelas di Lima. A livello locale, as-sieme ai soci, sostiene i progetti dell’as-sociazione Centro 21. E’ anche respon-sabile del service distrettuale del Lions Club di Riccione “Adottiamo il villaggio di Volisso” in Etiopia. Si tratta di un vil-

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Il Melvin Jonesal riccionese Quinto Salucci

Il Premio “ Enzo Baleani” 2012 è stato consegnato nell’aprile scorso a Mattia Novelli, in memoria del padre Massimo scomparso lo scorso anno a soli 59 anni. La cerimo-nia, come consuetudine, si è svolta in Piazzetta del Faro. Erano presenti, visibilmente commossi, tutti i familiari del noto imprenditore; il vice Sindaco Lanfranco Francolini che ha portato il saluto dell’Amministrazione comunale; il presidente del Consorzio d’area di Viale Ceccarini Giorgio Mignani che ha illustrato la figura di Massimo No-velli nei suoi panni di intraprendente uomo di affari e in quelli di uomo che si face-va benvolere, traboccante come era di generosità e umanità e poteva annoverare “fraterne”amicizie nel mondo musicale: vedi star del livello di Renato Zero, Vasco Rossi e Jovanotti. Sul palco, attorniate da oltre duecento persone, Rita Baleani con le figlie Polly, Anna e Lucia hanno fatto gli onori di casa. La conclusione della mattinata è stata affidata al Maestro Fabio Pecci che ha diretto, con la consueta verve, il coro “ Le allegre note” in una esibizione emotivamente coinvolgente.

G.L.M.

Il “Baleani” in memoria di NovelliCiao Ferruccio“ragazzo” puro

Da sinistra il Governatore Giulietta Bascio-ni Brattini, quinto Salucci, Maurizio Fabbri (Pres. Lions Club).

laggio interamente costruito dai Lions dove vengono formati e avviati al lavoro i giovani artigiani e dove viene portato aiuto alle persone più deboli della socie-tà, tra cui bambini che oggi sono ospitati negli edifici scolastici e ragazze madri.

Se n’è andato per sempre con quel sorriso e quella dolcezza che l’hanno contraddistinto per tutta la sua vita. Ferruccio Nanni, 61 anni, portatore della sindrome di Down, molto conosciuto a Riccione per il gran-de cuore e senso di umanità, è scomparso all’improvviso a fine marzo. La sua popo-larità e l’affetto nutrito nei suoi confronti hanno trovato conferma il giorno dell’addio nella chiesa di Gesù Redentore gremita di gente. A ricordalo nell’omelia con una speciale lettera, che ne delinea il profilo, è stato don Franco Mastrolonardo, il parro-co che ogni domenica andava a salutare in sacrestia. E proprio nel giorno del Signore, Ferruccio è salito in cielo. “Come entravi in chiesa tu, non entrava nessuno -scrive don Franco rivolgendosi direttamente al suo speciale parrocchiano-. Non sceglie-

vi vie laterali ma la corsia centrale, dritto spedito verso l’altare. Mentre avanzavi, cer-cavi mani da stringere e volti da salutare. E alla fine il rituale inossidabile, il saluto in sacrestia e i reciproci baci. Regolarmente mi dicevi: non mi sgridare che sono ve-nuto tardi. No Ferruccio tranquillo, potevi fare tutti i ritardi che volevi”. Ed è proprio quell’ingresso in chiesa, come l’affettuoso scambio del segno della pace, che rimarrà sempre impresso nel cuore dei riccionesi. Così altri piccoli flash. Quando riceveva la benedizione, Ferruccio non se ne andava mai, se l’acqua non l’aveva bagnato davve-ro. Perché, come ricorda il parroco: “Aveva bisogno di concretezza, voleva toccare con mano la bontà di Dio”. C’era comunque in lui una forte paura della morte, a tal punto che, quando don Franco ne parla-va nell’omelia, lui lo sgridava. Così l’Ave Maria, Ferruccio ne recitava metà, perché nell’ultima parte c’é appunto la parola morte. Quando qualche “nuvola” lo offu-scava, bastavano poche parole e piccoli gesti per riportare il sereno. Quel modo di essere, così candido e limpido, faceva di Nanni anche una persona terapeutica: “non conosceva la parola orgoglio, quella di cui ci nutriamo tutti i giorni”, sottolinea don Franco.

Nives Concolino

PREMI E RICONOSCIMENTI

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sorridere in DIALETTO

Riccione - Viale D’Annunzio, 133Tel. 0541 646006 - Bus Stop n. 41

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E sghétle (Il solletico)A cura di Giuseppe Lo Magro

Piccola rubrica di battute surreali, barzellette seminuove, fantasie oniriche, filosofia popolare.Da leggere in relax e magari “degnare” di un sorriso come quando si è sottilmente solleticati.

La chèrta igienica si fiur ad capuméla

lan va bèn per i stétich,

la fa indurmantè e cul.

Tra tòte al culonie marèine d’Arcioun

ui n’era ouna per i burdèl piò purét

di purét.

Las arcnuseva perchè inveci da fè

i castèl ad sabia i fèva al chèse pupulère.

I mi amigh Zaira e Alessio i ha fat

tre fiul e po’ is è ferme.

I ha savù che ogni quatre burdèl

chi nas oun l’è cinés.

La guduria piò granda per un plèd

l’è santì i fròfle ad niva ch’is squaja

sora la testa quand e bufa.

I gat iè piò birb ca né i chèn.

Tè mai vést quatre gat

trì una sléta t’un znòc ad niva?

L’ònica roba cla ferma la caschèda

di cavél l’è e pavimènt.

La verginità la è com una muliga ad pèn.

L’ariva un usèl e us la porta via.

Mu mé al done lim pis tòte.

Im cèma e Ray Charles de mataraz.

Ho vést un anzièn sla bartavèla vèrta.

A jò dét da ciudla sòbte.

Um ha rspost ch’um gnera pericle,

l’usèl mort un scapa da la gabia.

Ho chémpre una chèsa cla custèva poch

per via dl’umidità.

Te salòt i nudèva i buratèl.

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MARE DI RICCIONE

Un anno fa la Cooperativa Bagnini di Ric-cione, guidata da Enzo Manzi, incarica-va i Sub della Polisportiva di Riccione di verificare lo stato della barriera soffolta, realizzata a partire da metà degli anni ’80 con lo scopo di limitare l’erosione del-la spiaggia. La perlustrazione effettuata ha evidenziato la necessità di un ripasci-mento, visto che a causa di vari fattori la barriera risulta lesionata in diversi punti ma ha portato anche alla scoperta di una notevole biodiversità marina che si è in-

sediata su quella barriera, una ricchezza di vita che spesso passa inosservata in un mare come l’Adriatico giudicato errone-amente povero e “poco interessante”. La nascita dell’Oasi Sommersa è potuta avvenire, come dicevamo, per la presen-za di cordoni artificiali di sacchi di sabbia deposti sul fondale; ma da chi e perché? La costa romagnola per la sua naturale conformazione di zona bassa e sabbiosa è soggetta al fenomeno erosivo dovuto a fattori fisici come vento e moto ondoso; negli anni però, questo è stato enfatiz-zato da attività antropiche effettuate in contrasto con le caratteristiche ambien-tali dell’area. Di qui la continua erosione delle spiagge e la necessità di mettere in atto sistemi di protezione delle me-desime. Nel 1983,Riccione, alla ricerca di nuove soluzioni diverse da quelle già realizzate in altre località (Rimini Nord, Cattolica, Misano) con l’uso di scogliere emerse e molto impattanti sul paesaggio, realizzò, in maniera sperimentale, delle barriere di contenimento subacquee con l’impiego appunto di sacchi di materiale sintetico ripieni di sabbia disposte paral-lelamente alla costa ad una distanza di circa 400 metri dalla riva per circa 700 metri di lunghezza . Gli effetti furono modesti così nel 1987 viene aggiunta una seconda barriera soffolta , a 200 m dalla riva, più lunga della preceden-te. Negli anni si sono aggiunti dei nuovi tratti e dalla fine degli anni novanta, solo durante il periodo invernale, sono state anche ricreate sulla spiaggia le dune per rallentare il flusso di perdita della sabbia durante le mareggiate. La creazione del-

Scoperta di un’oasi sommersaL’È TÈMP AD SIPA! E’ tempo di seppia!

Sipe sla bidla e l’òva pasaSeppie con la bietola e l’uva passa

PER 4 PERSONE(Ch’IN SIA SGULvANID)

4 seppie di 200/250 gr. ciascuna200 gr. di bietola25 gr. di uva passaSedano (1 costa), cipolla (una),prezzemolo (un ciuffo)200 gr. di pomodori maturi20 gr. di pinoli4 cucchiai olio extravergine di olivaSale e pepe q.b.Tempo di preparazione un’ora“per chi svég” e un’ora e un quarto“per j’indurmantèd”.

Pulite le seppie, tenendo solo le pance e i tentacoli che taglierete ad anelli e a pez-zetti. Eliminate i gambi duri delle bietole, lavatele, sgocciolatele e tritatele con seda-no cipolla e prezzemolo. Il trito va messo nella casseruola con olio e fatto appassire. Nel frattempo scottate, sbucciate e tritate i pomodori e ammorbidite in acqua e striz-zate l’una passa. Nel trito aggiungere le bietole, da insaporire per qualche minuto, poi aggiungete i pomodori, i pinoli e l’una passa. Lasciate cuocere dieci minuti. Ecco il momento di sistemare le seppie. Condite con sale e pepe e vostro piacimento e la-sciate a fuoco lento per una mezz’ora, con qualche mescolata delicata. E poi, bello caldo... in tavola! Un bel bicchiere di san-giovese delle nostre colline “ l’è la su mor-ta”. Col “buon appetito” di Daniele della “Pescheria Sapori di Mare” e un consiglio: se volete apportare modifiche... fatelo!

Ricette di marela barriera soffolta e delle dune invernali si è dimostrata una buona soluzione che ha portato effetti positivi e di ridotto im-patto ambientale. Così, si arriva al 2011, quando l’interesse della Cooperativa Ba-gnini di Riccione per la difesa della costa ha portato al monitoraggio della barriera soffolta per verificarne lo stato di salute, scoprendo un altro insospettabile effetto benefico: la colonizzazione di una grande varietà di vita che ha prodotto una vera e propria Oasi marina, la cui conservazione e protezione favorirebbe il benessere del mare. A questo punto Bagnini e Sub han-no coinvolto Fondazione Cetacea con l’intento di capire se era possibile valoriz-zare l’Oasi come patrimonio naturalistico del nostro mare. Così, per far conoscere e soprattutto proteggere questa Oasi subacquea, è nato il progetto “Il mare nascosto-alla scoperta dell’oasi sommer-sa” che riunisce nel marchio “Blennius” realtà diverse tra loro, Cooperativa Ba-gnini, Sub Riccione e Fondazione Ceta-cea, legate però dallo stesso obiettivo: quello di preservare il mare attraverso la divulgazione delle sue bellezze e la sensi-bilizzazione alla sua fragilità. L’intento di Blennius è organizzare attività che possa-no suggerire un approccio più rispettoso all’ecosistema marino adriatico, che per-mettano di usufruire delle sue suggesti-ve e uniche particolarità naturali e che aiutino a divulgarne la conoscenza ma soprattutto la responsabilità collettiva della sua protezione. Alla presenta-

zione di Blennius, il 1° marzo al Pa-lazzo del Turismo, erano presenti più di quattrocento persone che hanno applaudito calorosamente la presen-tazione dei due filmati e lo slide show che documentano l’Oasi Sommersa, visibili da tutti sul sito www.blennius.it. Il futuro dell’Oasi Sommersa è nelle nostre mani, nelle mani di tutti i riccio-nesi, perché si tratta di un patrimonio unico che non va disperso, un patrimo-nio che potrà arricchire la nostra offer-ta turistica ma anche le altre attività che vivono sul mare.

Valeria Angelini

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Cena sociale 2012TENNIS CLUB RICCIONE

Questo “numero” avrebbe dovuto ospitare, come promesso nell’edizione scorsa, l’inizio della “storia”del Tennis Club Riccione, ricorrendo i 5 lustri del nostro sodalizio. Invece questo spazio è riservato alla cronaca della tradizio-nale cena sociale, mentre nella prossi-ma edizione di Ottobre, dopo la pausa estiva,avranno inizio le numerose pun-tate della sospirata storia. Nel Marzo scorso oltre 100 soci hanno festeggiato l’evento presso un noto ristorante del-la zona. Ospiti della serata il sindaco Massimo Pironi, l’assessore allo sport Maurizio Pruccoli, ed il presidente del-la GEAT Alessandro Casadei. In primo piano i presidenti che si sono alternati alla guida dei primi 50 anni, ai quali è andato un omaggio simbolico e la gra-

Domenica 11 Marzo 2012 presso la Piscina Multieventi di Serravalle di San Marino, in una atmosfera di fe-sta si è svolto il Campionato Italiano Primaverile di Apnea che ha visto la partecipazione di numerosissimi at-leti provenienti da tutta Italia oltre che di un nutrito schieramento di atleti locali. Sotto l’occhio attento del Prof. Maurizio Bellodi, Direttore Tecnico e Sportivo della Rappresen-tativa Nazionale Italiana di Apnea si sono svolte più di 100 gare che han-no visto nelle categorie TOP l’affer-mazione degli atleti Giurgola Miche-le da Napoli e Vitturini Andrea da Torino e sul piano femminile l’Atleta Alessia Zecchini della ASD Belle Arti di Roma di è imposta nelle specia-lità di Apnea dinamica con pinne e senza pinne. Nelle categorie inferio-ri molti atleti romagnoli sono arrivati a podio lasciando agli atleti Brocculi Alessandro, Piccioni Elena e Carluc-cio Armando , tutti tesserati per la Sub Riccione “Gian Neri”, il ruolo di Campioni Italiani di categoria essen-dosi piazzati al top delle classifiche loro riservate. Gli spalti pieni di pub-blico attento ed appassionato hanno fatto da cornice a questo stupendo evento organizzato dalla Federazio-ne Sammarinese Attività subacquee in collaborazione con alcuni club romagnoli che stanno promuoven-do l’apnea come nuova proposta sportiva a livello locale e nazionale.

Anche Riccione ha i suoi

campioni!

Da sx: i presidenti Mancini Massimo - Mussoni Tiziano - Bartolini Matteo - Ra-stelli Aldo - Campanella Giuseppe - Pruc-coli Maurizio ass. sport - Grossi Mancini Franca Pres. attuale - Casadei Alessandro Pres. Geat.

a cura di Piero SerafiniNUOTAREIN APNEA

titudine di chi, soci e non, per quanto è stato loro offerto. Assenti giustifica-ti: Pietanesi Adriano, co-fondatore e primo presidente del nostro Circolo, Bruno Manfredini ed Enrico Silvagni. Un riconoscimento più che mai meritato è andato al segretario -tesoriere Mauro Ciapparelli per il lungo ed apprezzato impegno svolto con perizia e serietà. Premiato il D.T. maestro Fabrizio Se-rafini per il prezioso e proficuo lavoro degli ultimi 30 anni. Un plauso è andato ai suoi validi collaboratori, Federica ed Eddie. Non è mancato, giustamente un grazie tangibile alle segretarie Alexan-dra e Monica. Premiati i primi classificati dei campionati sociali e dei giovanissimi distintisi in campo agonistico. Ed infi-ne al sottoscritto è stato consegnato dal Sindaco un premio “speciale”per aver fondato la nostra scuola e per i 50 anni di militanza nella stessa.

Da sin. Piero Serafini, il Sindaco Pironi, l’assessore allo sport Pruccoli.

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Riscaldamento e condizionamento:Sicurezza, prevenzione e risparmioa cura di Michelotti Roberto

IL CLIMATIZZATORE:COMFORT A 360°

Lo scorso numero ve lo abbiamo “presentato”, ma ora che il CALDO sta arrivando (speriamo!) si avvicina anche il momento di decidere quale climatizzatore scegliere per la vostra abitazione. Onde evitare di perder-si nella moltitudine di prodotti che il mercato offre, vi forniamo alcune informazioni, sperando che possano essere utili ed aiutarvi a scegliere quello che più soddisfa le vostre esigenze e salvaguarda le vostre tasche.

GUIDA ALL’ACqUISTO E INSTALLAzIONE DI UN CLIMATIzzATORE Per individuare il climatizzatore più idoneo alle nostre esigenze dobbia-mo tuttavia valutare e tenere conto di più elementi: • Delle dimensioni dei locali • L’orientamento dello stabile • Il numero di persone che lo frequentano abitualmente (utile per le installazioni in locali pubblici) • Dell’uso che ne dobbiamo fare (solo freddo o caldo/freddo) • dei materiali costruttivi e il tipo d’isolamento • Numero e dimensioni delle finestre • della zona climatica • della potenza di linea elettrica totale utilizzata assieme ad altri elettrodomestici presenti in modo da poter chiedere il potenziamento se necessario. Solitamente per l’installazione sulla facciata esterna di un condominio, c’è bisogno dell’autorizzazio-ne dell’amministratore. Se invece l’appartamento si trova in un centro storico o esso stesso ha un valore storico o artistico, occorre chiedere il permesso al Comune. Quando si sceglie la posizione per l’installazione, è bene tener conto del fatto che contenendo compressore e ventilatore, l’unità esterna è rumorosa. Esistono tuttavia diverse soluzioni per alle-viare l’impatto estetico delle macchine esterne. BEAUTYCLIMA BIFOR, un prodotto Made in ITALY commercializzato dalla nostra azienda, uti-le a risolvere tutte queste problematiche laddove risulti necessario. Al termine dell’installazione di un impianto i nostri tecnici vi rilasceranno il certificato di conformità dell’impianto, d’obbligo per legge.

COMPARAzIONE DI UN PRODOTTO Per comparare un prodotto e capirne le qualità, è necessario saperne leggere l’etichetta che, per legge è presente in tutte gli apparecchi e ne riporta i dati concernenti i consumi. Su quella dei condizionatori possia-mo leggere e mettere a comparazione i seguenti: • Potenza assorbita dal climatizzatore per il raffreddamento e il riscaldamento. E’ espressa in watt. • Potenza resa dal climatizzatore per il raffreddamento e il ri-scaldamento. E’espressa in BTU. • Classe di efficienza energetica. E’ espressa in lettere che vanno dalla A (consumo energetico più basso) alla G (consumo energetico più alto). • Capacità di deumidificazione

che indica la quantità d’aria deumidificata in un’ora. E’ espressa in litri. • Rumorosità massima interna. E’ espressa in decibel.I climatizzatori più efficienti appartengono alla classe A. Non tutti hanno gli stessi livelli di efficienza in riscaldamento (COP) e raffred-damento (EER). Un’attenta scelta e comparazione di questi parametri può farci risparmiare anche il 30-40% in termini di consumi. Il valore minimo di COP per rientrare in classe A è 3,60 ma ci sono climatizza-tori di ultima generazione più performanti che superano il valore di 5. Oltre all’alimentazione e al funzionamento tra i climatizzatori ci sono due importanti caratteristiche che ne determinano il costo e i consumi: • On-Off: ha un costo inferiore ma consumi elevati. Non tenendo conto della potenza utile, quando si accende, va subito al massimo. • Inverter: sfrutta una tecnologia modulante e permette di ridurre i consumi fino al 30% rispetto ai climatizzatori tradizionali. Il compressore regola automa-ticamente il proprio funzionamento adeguandosi alle condizioni clima-tiche del locale e la potenza è calibrata per raggiungere nel più breve tempo possibile la temperatura impostata per poi mantenerla costante funzionando al minimo regime. Secondo l’uso che se né fa può risultare conveniente l’uno piuttosto che l’altro. Se viene utilizzato per molte ore, l’inverter è più idoneo dato il suo ridotto consumo energetico. Se invece l’utilizzo è minimo, la differenza di costo risulta difficile da ammortizza-re, poiché il sistema inverter entra in modulazione dopo ameno 2-3 ore dall’accensione.

ASSISTENzA E MANUTENzIONE DI UN CLIMATIzzATORE Una buona manutenzione aiuta a ridurre i consumi, mantenere una buo-na efficienza della macchina e avere sempre un’aria pulita.E’ bene sottoporre la macchina a un controllo periodico da un tecnico specializzato il quale deve avere alcuni accorgimenti: • garantire un cor-retto smaltimento dell’acqua di condensa; • far controllare periodica-mente la quantità di fluido refrigerante contenuta nel sistema e laddove necessiti ricaricare il gas; • verificarne i rendimenti dell’apparecchio; • pulire e sanificare i filtri, specialmente dopo una lunga sosta dell’appa-recchio o comunque secondo la periodicità indicata nel libretto per ga-rantire una migliore qualità dell’aria e migliorare sensibilmente l’efficien-za; • pulire lo scambiatore di alluminio dell’unità esterna.

Per maggiori informazioni vi consigliamo di contattare i nostri uffici allo 0541/602044 oppure visitare il sito www.michelottisantini.it.

SECONDA E ULTIMA PARTE

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La sindrome delle gambe gonfie o pesanti è spesso causata dall’insufficenza venosa cronica e dalle varici, associate a problemi di ritenzione idrica: la sintomatologia dipende da moltepli-ci fattori, tra cui l’ereditarietà, l’età, il peso, gli ormoni e lo stile di vita.Se le donne sono più toccate degli uomini da questi fastidi, è sempli-cemente a causa degli ormoni sessuali (estro-geni e progestinici) e soprattutto delle loro va-riazioni. L’aumento della sindrome si ha anche nel caso di trattamenti come la pillola contraccettiva o di tratta-menti ormonali sostitutivi della menopausa.Inoltre il tabagismo ha un effetto negativo sulla circolazione venosa . Questa sindrome si percepisce con dolori o fastidi al livello degli arti inferiori, che pro-vocano sensazioni di gambe gonfie o pesanti, pizzicori, tensioni e stanchezza, a volte sono associate a crampi ed a dolori sulla super-ficie venosa. Per prevenire il gonfiore, evitate di manterene posizio-ne seduta con gambe incrociate per lungo tempo, gli abiti troppo stretti (jeans, stivali o calzini) che rischiano di provocare l’effetto laccio emostatico e ostacolare la circolazione sanguigna; le scar-

pe troppo piatte o a tacco troppo alto, il calore diretto (esposizioni prolungate al sole, bagni troppo caldi, sauna, depilazione alla cera calda o riscaldamento a pavimento) e (come detto) il tabacco. Praticate lunghe camminate, (anche nell’acqua di mare), andate in bicicletta e fate, se potete un po’ di ginnastica dolce e il nuoto che rafforzano e proteggono la parete dei vasi venosi. Per quanto riguarda il quotidiano, alcuni rimedi naturali possono fortunatamente miglio-

rare la circolazione periferica così come facilitare il drenaggio dei liquidi; la sera (ma anche al mattino), massaggiate, dal basso ver-so l’alto, le gambe con creme o gel creati appositamente, a base di piante come la vite rossa, l’hamamelis, il ruscus, l’ippocastano, centella, edera, i semi di Uva, che rafforzano la tonicità venosa. Se le gambe sono doloranti è utile anche un massaggio con un mix di oli essenziali specifici: rosmarino, ginepro, limone, pompelmo e menta. Esistono anche integratori che contengono queste stes-se piante,oltre alla diosmina, un glicoside flavonico naturale, che può essere di aiuto in persone soggette a fragilità capillare, o che fanno poco movimento. Se utilizzati per tempo (prima dell’arrivo del gran caldo), e di solito nei cambi di stagione, questi prodotti donano un enorme sollievo e mantengono in forma la circolazione venosa,senza altri effetti indesiderati. Se i piedi sono gonfi, prati-cate pediluvi con bicarbonato o sale comune. L’acqua poi, è essen-ziale per dire addio ai problemi, pertanto, è fondamentale berne molta ogni giorno e mantenere le gambe in movimento. Ricordia-moci che una malattia venosa non trattata rischia di favorire la com-parsa di varici (dilatazione permanente delle vene). Parlatene con fiducia col Vostro farmacista/erborista di fiducia, saprà consigliarVi al meglio, tenendo conto delle Vostre problematiche, ed eventuali interazioni con altre terapie in corso.

Scola dr. Lorenzo

Caldo e gambe gonfie?

CELLULITE E RESPIRAzIONEL’OBESITA’ ANDROIDE, o” a mela”, detta anche centrale si associa ad una maggiore distribuzione di tessuto adipo-so nella regione addominale. L’OBESI-TA’ GINOIDE, o “a pera”, detta anche periferica, si caratterizza per la distribu-zione della massa adiposa nella regione glutea. Mentre nella donna con obesità di tipo androide si hanno maggior risul-tati in termini di diminuzione del grasso localizzato e della cellulite, nel tipo gi-noide non è così. Questi soggetti che hanno una formazione come abbiamo detto a”pera” non rispondono alla die-toterapia e all’esercizio fisico come quel-lo androide. Allenarli in modo standard con diete aggressive e allenamenti mas-sacranti crea problemi aggiuntivi senza parlare dell’aumentato peggioramento della cellulite. Dimagrimento del viso, calo del seno ma nessun risultato in ter-mini di calo nella parte inferiore del corpo se non l’inaspettato aumento. L’illusione che i mezzi di comunicazione vendono è

quella di promettere risultati miracolosi attraverso le creme che lavorano addi-rittura di notte, oltre l’orario sindacale! Vi dico che non è possibile curare dal di fuori quello che viene da dentro. vALUTAzIONESapete che biotipo siete? Vi hanno valu-tato il livello della cellulite? Siete idratate o disidratate? Se lo siete in quali distret-ti? La ritenzione che avete è l’acqua di ri-tenzione o di compenso? Mangiate molti cibi acidi? E’ chiaro che per proporre dei rimedi occorrono alcune informazioni

essenziali che un personal trainer deve valutare senza illudere. E allora da dove partiamo?PARTIAMO DALLA RESPIRAzIONEOggi vi parlo della respirazione dia-frammatica che spesso viene trascurata. Questo tipo di allenamento ci permet-te di compiere atti respiratori profondi e veloci senza incorrere negli inconve-nienti dell’iperventilazione. Il fisiologico rapporto ossigeno/anidride carbonica resta invariato, quindi nessun giramenti di testa o vertigini. Allenare il diafram-ma significa aiutare la circolazione del sistema linfatico, aiuta a drenare l’acqua e le sostanze che il corpo rifiuta, fino ad avere gambe leggere. Dal punto di vi-sta meccanico la sinergia cuore, pompa periferica del piede e diaframma pelvico garantisce una buona circolazione. Il di-segno è un esempio dello strumento per la respirazione chiamata tecnicamente iperpnea-isocarpnica.

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scrittori di casa nostra

L’uomo del coloreIl pittore Giuseppe RubertoEsegue: decorazioni interne ed esterne.murales, quadri per camere. Anche con soggetti indicati dal cliente

EsponE tuttI I sAbAtI E domEnIchEin V.le dante ang. V.le ceccariniRiccione - cell. 349 52 43 987

La presente pubblicazione è stata da me scritta su indicazioni ed argomenti fornitomi dal T.CoI. Pil. Giulio Taioli, Capo ufficio sicurezza volo dell’8° Stormo di Cervia, allo scopo di dare agli operatori della Sicurezza al Volo una guida utile a prendere dei provvedimenti e ad organizzare, in modo effi-cace, il controllo dei volatili, fornendo loro infor-mazioni utili sul comportamento dell‘avifauna nei sedimi aeroportuali. Sento il dovere di ringrazia-re il Comando della Iª Regione Aerea e gli Uffici Sicurezza Volo degli aeroporti militari di Rimini e Cervia per la fattiva collaborazione ricevuta. I dati contenuti nella pubblicazione si basano su osser-vazioni fatte, durante il corso di circa sei anni, nei sedimi aeroportuali di Rimini-Miramare e Cervia.

Vittorio Pullè

Nel febbraio scorso, dopo due mesi di malattia, ci ha lasciato O’Brien Olmeda, il “Poeta della collina” riminese. In real-tà era nato a Roma nel 1927 da genitori di stirpe romagnola, ma all’età di tre anni eccolo di ritorno in quella che sa-rebbe stata la sua terra. Terra in cui ha vissuto e dalla quale ha tratto l’ispira-zione per le innumerevoli e valenti rime che spaziavano nei grandi sentimenti: amore, amicizia e radici dell’uomo. Ha abitato a Ospedaletto, Cerasolo e Pe-drolara senza frequentare la scuola con l’impegno dovuto, preferendo letture in “anarchia”, da Dante a Leopardi, ma sempre alla ricerca di poter esprimere la quotidianità e la vita nelle sue molte-plici manifestazioni. Per mettersi in luce non aspetta l’età matura: a diciotto anni vince il primo premio ad un concorso di poesia dialettale romagnola ex-aequo con un certo Tonino Guerra e a 23 anni pubblica la sua prima raccolta “La bu-

Addio al “Poeta della collina”

ghida de paes”. A questa si susseguono “ Rime raccolte sul greto”, “Rime pruibi-de”, “Rime raccolte nel tramonto”. Nel 1998 pubblica il libro “Storia di Ospe-daletto”. E non poteva non cimentarsi nel teatro vernacolare; sono sue le super

rappresentate commedie “La padreter-na”, “Tre poeti dialetèl”, Apèina a scap da un uspidèl” e “Ogni roba a te su post”. Instancabili le sue collaborazioni con giornali e riviste. Partecipò anche ai primi incontri della “Congrega de dialèt arciunes” presso la sede di Famija Ar-ciunesa, ma gli impegni con Telerimini, emittente riminese nei cui studi decla-mò i suoi versi al V.G.A per quattro anni, non gli consentirono una collaborazione fattiva. Lo salutiamo elencando i meri-tati riconoscimenti letterari: Rimini - 1° premio “Pasolini” (Caveja Romagno-la) • Pennabilli - “Poeti di casa nostra” (Diploma) • Roma - Premio Internazio-nale “Selezione letteraria” (Menzione d’onore) • Roma - Premio Internazio-nale “Approdo” (Menzione d’onore) • Roma - 1° Premio Internazionale “I leaders” • Lugo dei Marsi - 1° Premio Internazionale “Angizia” (per il fervido contributo ai più alti ideali della vita)

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Sta concludendosi la stagione ago-nistica 2011/2012 e per il Centro Ka-rate Riccione, unica Società di Karate affiliata alla Polisportiva Comunale è tempo di consuntivi. Oltre ad aver ot-tenuto lo storico risultato di centrare per terzo anno consecutivo il titolo di Campione D’italia a Squadre di Kata Junior femminili, con le nostre formi-dabili Karateca Carlotta Villa, Martina Olivieri e Giulia Maestri, la Società ha centrato anche il titolo Italiano per Re-gioni. Guidate dalla capitana Vanessa Villa, Carlotta Villa e Martina Olivieri, rappresentanti dell’Emilia Romagna, hanno battuto tutte le migliori avver-sarie selezionate dalle altre regioni italiane portando a casa l’unica meda-glia d’oro della spedizione emiliana. La squadra riccionese è considerata la più forte in assoluto d’Italia, tanto che at-lete di spessore internazionale prove-nienti da altre Regioni hanno chiesto di poter entrare a farne parte. I podi individuali non si contano, ma quel-lo ottenuto da Giulia Olivi agli Open d’Italia di Milano ha un sapore parti-colare. La Olivi rappresenta la conti-nuità. Con questo bronzo conferma le sue indiscusse doti ed entra di diritto nel Top Level della categoria seguen-do le orme delle titolate sorelle Villa. Crescono bene anche le Esordienti B Caterina Faragona e Bartorelli Giulia, mentre sulle Esordienti A Emily Schia-ratura, Stella Mei Marisi e Giada Miga-ni, prossima Squadra giovanile, rica-dono importanti aspettative da parte degli istruttori. Lo straordinario lavoro svolto dal responsabile tecnico Riccar-do Salvatori, coadiuvato nell’attività di insegnamento dei Maestri Corbelli (fondatore della Società), Mininni e Massi preziosi collaboratori, ha toc-

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Il Libertas è d’ORO in Europa! www.karatericcione.it

cato la massima espressione portando l’atleta di punta Carlotta Villa sul tetto d’Europa. A Baku, in Azerbagijan Car-lotta con la squadra nazionale ha coro-nato il sogno della sua vita, salendo sul gradino più alto del podio per cantare l’inno di Mameli con le sue colleghe azzurre Terryana D’Onofrio e Laura De Frenza . Un ORO veramente pesante per l’atleta e per la società che confer-ma l’altissimo grado di professionalità con la quale lo staff tecnico prepara gli atleti. Apprezzamento riconosciuto an-che dalla Fijlkam e personalmente dal Presidente settore Karate Giuseppe Pellicone e dai tecnici della Naziona-le giovanile, che nel corso dell’ultimo anno hanno espressamente richiesto che i seminari della Nazionale giovani-le fossero organizzati per la terza volta consecutiva nella Perla verde. Anche la Libertas ha confermato grande sti-

ma nella società riccionese e tramite approvazione del presidente Luigi Mu-sacchia, ha concesso al CKR di organiz-zare i prossimi Campionati nazionali di Kata e Kumite nel nuovissimo Play Hall nuova sede del Libertas Centro Karate Riccione. In qualità di Presidente non posso far altro che ringraziare tutti co-loro che ci sostengono, ci aiutano e ci accompagnano nel percorso formativo dei nostri giovani. Un grazie sincero ai docenti ed ai Presidi degli Istituti scola-stici per la “pazienza e vicinanza” che hanno dimostrato in relazione ai tanti impegni nazionali ed internazionali af-frontati quest’anno dai nostri agoni-sti. Grazie alle Istituzioni della Città di Riccione, a tutti gli Sponsor, alla Poli-sportiva Comunale e alla Libertas. Ma soprattutto grazie, grazie, grazie a tut-ti gli ATLETI, dai piccolini di 4 anni ai master di 60 che si divertono con noi, ai GENITORI dei ragazzi che ci testi-moniano l’ apprezzamento per il lavoro che stiamo svolgendo e in particolar modo grazie all’ indomabile, inesauri-bile, inossidabile Manuela Gasperoni che con passione ed entusiasmo rap-presenta un punto di riferimento inso-stituibile per il CKR.

Moreno VilllaPresidente

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sportnews! sportnews!dal 18 giugno al 14 settembre

Il Giocaestate è un’attività polivalente per bambini e ragazzi dai 4 ai 13 anni. Lo scopo principale è organizzare un insieme di attività ludico motorie ed espressive coinvolgendo i partecipanti in attività sportive, ricreative e di laboratorio. Tutte le attività si terranno all’interno del parco dello Stadio del Nuoto di Riccione ad iniziare dal 18 giugno, per finire (e questa è la novità di quest’anno), non più a fine agosto ma il 14 settembre. I bambini ed i ragazzi partecipanti al Giocaestate verranno affidati agli insegnanti della PolCom dal lunedì al venerdì (dalle 8 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18.30) e saranno divisi in gruppi vestiti con diversi colori in base all’età: Verdi (4/5 anni); Arancio (6/7 anni); Gialli (dagli 8 anni); Blu (dai 9 ai 10 anni); Rossi (dagli 11 anni in poi). Tutto il kit “colorato” (magliette, pantaloncini, cappellino e zainetto) sarà messo a disposizione dalla PolCom. Un giorno alla settimana i partecipanti saranno accompagnati al mare con un pullman messo a isposizione dall’organizzazione.

Per informazioni su iscrizioni, prenotazioni e pagamenti si possono chiamare la reception dello Stadio del Nuoto (0541.644410) o la segreteria della Polisportiva Comunale Riccione (0541.643559). (Nella foto, una immagine della “Festa del Giocaestate 2011”).

Torna il Giocaestate

Calcetto MaranoSiamo in periodo di Campionati europei di calcio. E cosa c’è di più bello, dopo aver visto sfidarsi in tv il top delle nazionali continentali, che sgambettare su un campo del Calcetto Marano? Una delle strutture più belle della Polisportiva Comunale da godere con l’arrivo dell’estate. Un’area sportiva con 4 campi da calcio in sintetico di ultima generazione (uno polivalente anche per il tennis), vicina alla spiaggia e attrezzata di tutto punto: spogliatoi, docce, parcheggio interno per biciclette e motorini, bar… Praticamente, l’unica cosa da ricordare è portare con sé le scarpe da calcetto. E sfruttare al meglio questo spazio sportivo che è da sempre un riferimento per le persone che vogliono fare una partita fra amici. Per info sugli orari e le disponibilità dei campi, si può telefonare al 3332951719.

Dal 25 giugno, dopo i Mondiali Master di nuoto e i Campionati italiani Uisp, ripartono tutti i corsi organizzati nelle piscine dello Stadio del Nuoto. Nello specifico, i corsi di nuoto per bambini (dai 3 ai 6 anni); ragazzi (dai 6 ai 17 anni) e adulti (dai 18 anni in poi). Riprendono anche la scuola tuffi, pallanuoto e il gioconuoto, propedeutico al nuoto sincronizzato.Infine, ricominciano anche i corsi di wellness in acqua: hidrobike, tapis roulant, aquagym e bici ellittica. Per informazioni su giorni ed orari si può chiamare lo Stadio del Nuoto allo 0541.644410.

Dal 25 giugno Corsi estivi in piscina

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La pista di pattinaggio Giardini Montanari in viale Milano, a due passi da viale Ceccarini, è una delle strutture estive che la Polisportiva Comunale di Riccione e il Pattinaggio Riccione mettono a disposizione di riccionesi e turisti. Si tratta di una “piastra”, all’aperto, di 20x40 metri in cemento e quarzo. E’ dotata d’illuminazione e tribune. Dunque, chi vuole farsi del bene facendo un po’ di sport, magari dopo una giornata di sole, può trascorrere lì un po’ del suo tempo libero. Naturalmente, alla pista si trovano anche istruttori qualificati. Così, chi vuole imparare o perfezionarsi può farlo in tutta sicurezza. La pista è già aperta al pubblico e rimarrà a disposizione fino a settembre. Per informazioni sugli orari d’apertura si può telefonare al 3397658575 (Gigliola) oppure in Polisportiva allo 0541.643559. (Nella foto: la Pista Giardini Montanari durante un’edizione dell’International Skate Team Trophy).

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Taekwondo Riccione - Song Moo Kwan. Centro Specializzato che si avvale della lunga esperienza e serietà del D.T. M° Geo Ottaviani C.N. 6° Dan, diplomato alla World Taekwondo Federation Seul Korea. Allievo del Grande Maestro Chung Kwang Soo 9° Dan. Ambasciatore per I’Europa e D.T. FIST Taekwondo Academy coadiuvato dal M° Roberto Betti 5° Dan e degli aiutanti istruttori Gianluca Lotti 4° Dan e Uguccioni Luna 3° Dan.

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RICCIONESI ORO IN EUROPA!

3 e 4 marzo, il team di Riccione della Palestra Sparta vola in Belgio, per la terza volta, all’ evento Internazionale di grande importanza nell’ambito del Taekwondo agonistico, il ”15th Open Challenge Cup - Tongeren”, ove pre-senti 15 nazioni e 1000 partecipanti, con iscrizioni a numero chiuso. Sono tre gli atleti Riccionesi scelti dalla FIST (per migliori risultati ottenuti nelle competizioni durante l’anno) come rap-presentanti dell’ Italia: Lotti Gianluca, Uguccioni Luna e Betti Alice guidati dal Maestro Betti Roberto, coach di tutto il gruppo italiano partecipante, con ri-sultati per la nostra nazionale FIST a dir poco sorprendenti: 3 ori e 4 argenti, con i miglior piazzamenti per i Riccio-

nesi. Iniziamo con Lotti Gianluca 1° nel-le poomsae in trio e 4° nelle poomsae in singolo, Betti Alice 2° nel combatti-mento perdendo la finale ad un soffio con una svizzera, poi la nostra punta di diamante Uguccioni Luna 1° classifi-cata nel combattimento, Luna ha dato mostra di grande concentrazione e de-terminazione vincendo il match della finale contro una irlandese lasciando tutti a bocca aperta; stava perdendo l’incontro ai punti dovuto ad un arbi-traggio molto discutibile ma insieme al suo coach, maestro Betti, hanno usato le “maniere forti” ribaltando l’incontro e vincendo con solo calci ripetuti al viso (valore massimo di punteggio), fieri di tornare a casa con 2 ori e 1 argento. Il nostro Dir. Tecnico del Taekwon-do di Riccione Maestro Geo Ottaviani molto soddisfatto dei risultati ottenuti conferma l’ottima preparazione degli atleti Riccionesi, avvalorando questo buon 2012 che si è proposto ricco di competizioni ma soprattutto brillanti e cospicui risultati e spinge i nostri ragaz-zi a continuare ad essere sempre più competitivi. Ma senza esitare il gruppo di Riccione era già pronto per un altro evento molto importante il 14 e 15 apri-le, “8° trofeo Nazionale di Taekwondo”

a Cesenatico presenti molte società di tutta Italia con un numero di parteci-panti davvero rilevante, 350 iscritti tra bambini e adulti e, visto la vicinanza, il nostro gruppo si è presentato con 22 atleti, bambini e adulti; il risultato è stato ottimo: 22 medaglie complessi-ve, 12 oro, 4 argento e 6 bronzo…Tutti molto bravi, bambini in crescita sia nel combattimento sia nelle forme ma spe-cialmente la costanza dei “veterani” cintura nera a rafforzare e far onore al taekwondo a Riccione, Lotti Gianluca 1° nelle poomsae in trio e 3° nel sin-golo, l’ ottima Betti Alice 1° nel com-battimento e sempre in continua cresci-ta, e la nostra forza Uguccioni Luna 1° nel combattimento, dove quest’anno è cresciuta notevolmente maturando esperienza e assoluto controllo della tecnica grazie al buon lavoro che sta facendo in palestra con il M° Betti Ro-berto. Una bel risultato anche nei Ca-detti C.N. di Migani Filippo 1° nel com-battimento, futuro talento del nostro gruppo.. Siamo orgogliosi di afferma-re che in 5 mesi abbiamo partecipato a ben 6 competizioni e chiuderemo la stagione con il Titolo Italiano presso la Fiera Del Wellness-Rimini dal 10 al 13 Maggio. Un anno molto intenso.

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LA PAGINA DEL DIALETTO

Du ca mitèm la roba?a cura di Giuseppe Lo Magro

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Algacia - ligacia – fagòt= legaccio, involto. Quando non esistevano sportesi annodando le quattro cocche dell’ampio fazzoletto della spesaTò sò cla ligacia ca ho mès la roba da magnèva a purtè la ligacia dla clazioun= ai contadini che lavorano nei campiTè port una bròta ligacia= hai fatto una brutta spesaLigacia ghènfia= buona spesa

Fè ligacia= far fagottoS’un s’và d’acord us fa ligacia e us va viaL’ha fat ligacia= se ne è andatoUna ligacia ad miseria= non avere nullaPsiga= vescica – quella degli animali, ripulita,serviva a contenere grasso, strutto e tabacco.Opportunamente gonfiata d’aria e premutaad arte dà origine a tonanti scoreggePsiga sfènda= vescica rotta, di chi non satenere segreti, chiacchierone Psacia= bisacciaNella società contadina era il contenutodell’involucro per i regali di Natale o Pasquache il moroso faceva alla ragazza (castagne crude,torrone, aranci, fichi secchi, bracciatelli)che ricambiava con una camicia nuovaa Natale e una torta a Pasqua.

Cuvè= covare, poltrireLasè cuvè= cuocere dolcemente a fuoco bassoCuvacia= cuccia, nidoFè la cuvacia= raccogliersi in un angolo del letto, divano, poltronaCuvèda= covata e anche significato di grossa quantitàUna cuvèda ad fiul, burdèl, una cuvèda ad nivaCovanid – chèganid= l’ultimo nato della covataFaldèda – gaida= grembo, grembiule. Um s’è indurmènt tla faldèda= Mi si è addormentato in grembo (il bambino)Raccogliendo le due cocche inferiori del grembiule la donna faceva una specie di saccaper trasportare legna, erbe, fava, piselli e altre cose.Gaida= lembo, falda.vèn sla gaida (dice la mamma alla sua creatura)= vieni sulle ginocchia, in gremboSanèda= Seno all’esterno. Bracciata.Tla sanèda= in senoUna sanèda pina= Tanta roba che si tiene con le braccia contro il seno.Anche quanto sta tra camicia e corpo trattenuto in basso dalla cinghiaL’a ha una sanèda...= Di donna popputaCrèin= cesto di vimini (fatto a mano) per trasportare fieno, erba fresca.Rovesciato per imprigionare chioccia e pulcini

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La gioventò l’èdè apuntamènt ma dò ragazee scapè s’una terza.

Nu stòzga mai e chènprèima da travarsè l’èra.

I Pulétich in fa puléticaper dè da magnè ma la gènta,i fa pulética perchè la gèntal’aj daga da magnè ma lor.

Al done anzianòtequand l’is spojal’è mej ch’al taparèleal staga giò.

L’amor e cmènza s’al “parolone”e va avanti s’al “paroline”

e fnés s’al “parulàce”

Sì giurnèl se t’vòdvantè bon e unèst

ut tèca murì.

La mi ragaza per mutiv ad lavorla viv s’un pè a Roma

e s’un pè a Milèn.E me a so g-lòs se oun ad Firenze

e guèrda pr’aria.

E vantag da ès furb e sta te fatche t’pò fè l’invurnid.

L’è piò fadiga fè l’incuntrérie.

Al strède di Séndachagl’iè sempra pulide.

I rasunamènt per capì la vita!

La piò granda sudisfazioundal donel’è véda agl’amighesi vistid ch’ij va strét.

Tan sì ma chèsa tua dut’stèma duvè ch’it capés.

Ma l’om la voja ad dè d’morsl’aj vèn quand un ha piò i dint.

P.S. Ho ricevuto numerose richieste di pubblicare la traduzione in italiano a fronte dei “Ragionamenti”. Non lo farò perchè nelle motivazioni originarie della “non–traduzione” c’era l’intento di va-lorizzare i nonni e gli anziani in genere, poiché se i nipoti non capiscono una fra-se o una parola, è bello se lo chiedono ai nonni, i quali, finalmente, potranno dare le loro dotte spiegazioni e rivalersi del fatto di non saper nulla, o quasi, dei computer.

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Ho un amigh che fa e musicéstae che tla prufesioun l’è un vér artésta.

E su nom l’è Girolamo Bardegiamo per soranòm ij dis “scurégia”.

Perchè uj pìs magnè i chèvle si fasulisé che lò i cuncèrt ui fa s’e cul.

Però lò da om inteligèntl’è ricors m’un cèrt acurgimènt.

Al porte dla su chèsa al cigh-la tòteisé che tal giurnède un po’ piò bròte

i “tampurèl” che provoca Bardègiai vèn dla porte e na dala scurégia.

Mo sicòn che l’è un amighche a cnès fin da i tèmp antigh

a l’ho invidè la sera iché da nounper partecipè m’una bèla riunioun.

Ma me telefne um ha dét “ An pòs!”“Perchè?” “ Perchè gnèncamez’ora fa am sò caghè madòs!”.

Edmo Vandi

Curiosità Amministrativa

Quando Riccione divenne Comune Autonomo (nel 1922) ii Commissario Prefettizio si trovò nella necessità di regolare il trapasso dei poteri da Rimini alla nuova Amministra-zione che però non era ancora in essere. Per cui dovette deliberare un atto con il quale assumere provvisoriamente il personale che fino a quella data era alle dipendenze del Comune riminese. Abbiamo trovato il relativo documento, datato 22.12.1922, che ci sembra molto interessante, nel quale si espone l’organico, da confermare temporanea-mente, con a fianco le relative retribuzioni. (Curioso il fatto che lo spazzino Migani Luigi guadagnava di più della levatrice Lugaresi Esperia e di altri “alti funzionari”).

E.V.

Documento Prefettizio del 22 dicembre 1922.Lo spazzino Luigi guadagnava più della levatrice Esperia

E soranom

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La pagina delle curiositA’

2012 – Molo di Ponente del porto di Riccionerologio gastronomico. “L’è sempre ora dla pièda”. L’inventore è Alfeo Ugolini gestore del chiosco “Da Alfredo”.Il mare nel cassetto”. Suggerimento im-mediato: “Ce ne vuole una in ogni casa”.

2012Spiaggiadi MisanoApparecchiometeodi un bagninogeniale e “spiritoso”.Da scopiazzare.

Anni ‘60Molo di Levante del porto di RiccioneCoraggio, destrezza e “incoscienza”nell’inimitabile tuffodi Romano Berni “Palin”.

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