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costo € 1 | COPIA OMAGGIO CODROIPO | ANNO XXXVII - N. 1 | GENNAIO\FEBBRAIO 2019 MAGAZINE DI CULTURA, SOCIETÀ, TURISMO DEL MEDIO FRIULI QU A DR U VI U MGOMM E VENDITA E ASSISTENZA PNEUMATICI CODROIPO (UD) Via Pordenone, 49 Tel. 0432 900 778 • TENDE DA SOLE • TENDE DA INTERNO • PERGOLATI E COPERTURE ESTERNE • SERRAMENTI E STRUTTURE IN FERRO • INFERRIATE E RINGHIERE • ZANZARIERE • SOPRALLUOGHI GRATUITI E SENZA IMPEGNO! Via G.B. Candotti, 60 - 33039 Sedegliano (UD) Tel e Fax +39 0432 916146 | e-mail: [email protected] www.vatriermes-lara.it | VatriErmes-Lara CERTIFICATI UNI EN ISO 1090

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Il Paese Periodico mensile di informazioneAnno XXXVII - n. 1Gennaio/Febbraio 2019

Registrazione Tribunale di Udine n. 19/1983

SEDE LEGALE & DIREZIONE Via Isonzo, 11/b - 33033 Codroipo (Udine)

DIRETTORE RESPONSABILEMichela Valoppi

REDAZIONE Bruno Del Pozzo, Angelo Petri, Enrico Valoppi, Graziano Vatri

EDITORE Graphica scarl

GRAFICA E IMPAGINAZIONE

Via A. Bardelli, 4Torreano di Martignacco - UD - Tel. 0432 544669E-mail: [email protected]

STAMPATipografia Moro Andrea s.r.l. Tolmezzo (UD)

CONCESSIONARIA PER LA PUBBLICITÀ

Tel. 0432 544669

PUBBLICAZIONE ARTICOLIGli articoli degli autori dovranno pervenire all’indirizzo: [email protected] Direzione si riserva di apportare al testo le modifiche di forma e/o sostanza che riterrà opportune, sottoponendole alla preventiva autorizzazione dell’Autore. Gli articoli accertati sono pubblicati a completo titolo gratuito e altrettanto vale per le immagini. La cronologia della pubblicazione degli articoli è di competenza della Direzione. La sola proprietà letteraria spetta alla Graphica scarl (editore) e l’autore, consentendo la pubblicazione dei propri articoli su IL PAESE, implicitamente accetta che la rivista appaia sul sito web di riferimento.

editoriale 5 BUON COMPLEANNO BARBIE Michela Valoppi

fatti 6 FESTE DI FINE ANNO 2018 DI F.I. E DI “PROGETTO FVG PER UNA REGIONE SPECIALE”! Graziano Vatri

7 ALESSIA ROSOLEN, ASSESSORE REGIONALE ALL’ISTRUZIONE, VISITA L'ISTITUTO JACOPO LINUSSIO DI CODROIPO Redazione

8 QUANTI CANDIDATI SINDACI AVRÀ SEDEGLIANO? Redazione

opinioni 9 PEDOFILIA E RELIGIONE Angelo Petri

10 SOLO I PRETI… Pietro Pittaro

società 11 BASTA PARLARE MALE DEI NOSTRI GIOVANI Pierina Gallina

12 UNA FINESTRA SULLA REGIONE AUTONOMA F.V.G. Enrico Valoppi

14 IL NUOVO REGIME FORFETTARIO Patrizia Venuti

l'angolo della memoria 16 LO STRANO RAPPORTO DI HITLER CON LA PALESTINA EBRAICA Ilan Brauner

il criminologo 17 CESARE BATTISTI, IL TERRORISTA ARRESTATO DOPO 37 ANNI DI LATITANZA: ECCO CHI É Franco Altan

orto e giardino 18 PRATICHE ED USI POPOLARI DI UN TEMPO VALIDI PER L’ORTO, FRUTTICULTURA ED IL GIARDINAGGIO Ivano Clabassi

eventi e turismo 21 UN DONO PER CHI DONA AFDS (Associazione Friulana Donatori Sangue) Lonca Passariano Rivolto

22 "SINCERAMENTE NON SO" È IL TITOLO DEL LIBRO DEL DOTT. CARMELO ARDENTE. Carmelo Ardente

S O M M A R I O

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società 5PAESEILeditoriale

BUON COMPLEANNOBARBIEil direttore – Michela Valoppi

Carnevale è una delle feste più amate dai bambini e non solo per i coriandoli, le stelle filanti e le frittelle, ma perché la fanta-sia prende il sopravvento e nel tempo di un cambio d'abito i più piccoli si trasformano ma-gicamente in chi desiderano. Solitamente il personaggio scelto è un idolo, può essere reale o del mondo dei cartoon e rappresenta un sogno, alle volte addirittura chi vorrebbe-ro diventare da grandi. Se per i maschietti i più in voga sono poliziotti, vigili del fuoco e tutti i supereroi, da Batman a Spiderman; per le femminucce le tinte si colo-rano di pastello con le Prin-cipesse Disney, le varie Fate Madrine e la bambola più amata di sempre, Barbie, che tra pochi giorni soffierà sulle sue 60 candeline. E sì, perché Barbie, per bambine e non, è un reale mito longevo e pre-cursore dei tempi. Era il 1959 quando Ruth Handler, osser-vando la figlia Barbara giocare con i bambolotti, ebbe un'idea geniale: creare una bambola adulta dalle forme femminili, con lo scopo di “mostrare alle bambine che posssono diven-tare ciò che desiderano”. Idea sicuramente insolita per quegli anni, ma di successo immediato come confermaro-no i numeri: 350.000 bambole vendute solo nel primo anno. Chi pensa a Barbie come uno stereotipo di bellezza frivolo e superficiale si sbaglia di grosso, nei suoi 60 anni di vita questi 28 centimetri hanno fatto cre-scere ed ispirato ogni bambina

non limitandone le potenzilità, bensì dandole linfa. Sono oltre 200, infatti, le car-riere che la bambola ci mostra: scenziata, pilota d'aerei, vete-rinaria, astronauta (con il vol-to di Samantha Cristoforetti), perfino Presidente degli Stati Uniti, solo per citarne alcune, lanciando l'importante cam-pagna “you can be anything!” (puoi essere qualsiasi cosa!); perché ogni bambina possa apprendere che le strade del-la sua vita sono infinite e che le opportunità sono paritarie sia per le donne che per gli uomini. Oltre alla grande sensibilità e attenzione al tema “lavoro”, che tratteggia Barbie come un esempio di indipendenza che desidera trasmettere il mes-saggio di forza e speranza alle generazioni future attraverso l'impegno e il lavoro come mezzi per la realizzazione dei propri obiettivi, non è secon-dario il tema “sociale”. Negli anni la bambola ha pre-so i tratti somatici e il colore della pelle di varie etnie, nel 1968 la prima versione dalla

pelle nera, e ha inserito varie corporature, nel 2016 il lancio dei modelli curvy, petite e tall, come testimonianza del suo continuo pensiero in movi-mento basato sull'osservazio-ne reale del mondo femminile.Oltre a tutto questo, Barbie, è anche musa ispiratrice, e qua-le donna non vorrebbe esserlo. Yves Saint Laurent, Valentino, Karl Lagerfeld, sono solo alcu-ni degli stilisti di fama inter-nazionale che hanno creato abiti unici per lei; Andy Warhol l'ha dipinta su una delle sue inconfondibili tele quadrate e l'artista Catherine Théry l'ha immortalata come soggetto in diverse sue opere. Chi definisce Barbie quindi come una bambola banale e priva di spessore si sbaglia di grosso. Barbie è un gioco pe-dagogico inserito nel mondo contemporaneo che contiua a stare al passo con i tempi, trasmettendo i suoi precisi messaggi che sono sani punti di riferimento per le donne di domani.

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copyright immagini Instagram Barbie @barbiestyle

FESTE DI FINE ANNO 2018 DI F.I. E DI “PROGETTO FVG PER UNA REGIONE SPECIALE”!LA SFIDA E COMPETIZIONE TRA I DUE PARTITI PER CONTENDERSI, A SUON DI PARTECIPANTI, LA LEADERSHIP DEL CENTRODESTRA REGIONALE

6 PAESEIL

Nel calendario delle feste di fine anno, hanno avuto una certa evidenza le due organizzate nella nostra Regione, da F.I. e dal nuovo soggetto politico “ Progetto FGV per una regione speciale!”. Entrambe celebrate in un rinomato locale di ristorazione di Codroipo ed a circa una settimana di distanza, si sono rivelate una specie di termometro per capire o individuare la vera temperatura politica. La gara sulle effettive presenze, oggettivamente e senz’ombra di dubbio, è stata vinta da Progetto FGV. Infatti, la sala affollatissima e con tutti i posti a sedere occupati, non è riuscita a contenere i numerosissimi convenuti. Ovviamente il dato di rilievo politico è stato ben altro, a cominciare dagli interventi dei maggiori esponenti. Toni pacati e concisi, come si conveniva, ma improntati all’ottimismo ed alla volontà di aprire scenari diversi per il nuovo anno 2019 che vedrà non solo l’appuntamento delle elezioni per il parlamento europeo, ma anche il rinnovo di numerose amministrazioni comunali. Nel caso del Medio Friuli, i comuni interessati sono Basiliano, Camino al Tagliamento, Castions di Strada, Lestizza, Mereto di Tomba, Mortegliano e Sedegliano. L’esponente di spicco di entrambi gli incontri, è stato però il Sindaco del comune ospitante e cioè di Codroipo, Fabio Marchetti. Al di là dei convenevoli di circostanza, il primo cittadino, ha pronunciato degli interventi decisamente calibrati e di peso. Nel caso di F.I., ha citato la letterina di babbo Natale con una serie di buone intenzioni con l’intento, neanche tanto celato, di verificare le effettive e pratiche attuazioni. Nel caso di “ Progetto FGV per una regione speciale”, ha invece chiosato: “ho portato il saluto anche a F.I., ma

quel partito ormai rappresenta il passato, mentre questo nuovo soggetto politico, rappresenta il presente ed il futuro, contate sulla mia leale collaborazione per ricostruire e rilanciare lo schieramento di centrodestra!” Credo non servano commenti per capire l’importanza e l’aspetto, nient’affatto ordinario, di queste affermazioni! Resta infine la fotografia di chi c’era e, fatto ancora più significativo, di chi risultava assente. Hanno optato per la bicchierata di Progetto FVG, la maggioranza degli amministratori o di esponenti politici di lungo corso, ma si notavano anche facce decisamente giovani. Così come non poteva passare inosservata, la trasversalità di appartenenza politica. Se infatti la maggioranza si può annoverare nello schieramento del centro destra, con una provenienza dalle file di F.I., una parte ha militato nelle file del PD o dei movimenti civici ed autonomistici. Fin qui i fatti registrati in modo spero obiettivo, ma mi preme una considerazione, sarà il caso che chi di dovere, per la responsabilità politica o per i ruoli istituzionali che ricopre, presti la dovuta attenzione al cosiddetto assalto al carro del presunto vincitore del momento. Questo fenomeno tipicamente italiano, frutto di trasformismo ed opportunismo, può rivelarsi estremamente pericoloso e deleterio, se ovviamente non viene regolato in modo serio, decisamente non precipitoso. La possibilità di cambiare e di fare politica, preservando ciò che di valido è stato prodotto nel passato, ma voltando radicalmente pagina su tante questioni o metodi, non può, non deve essere compromessa! E’ una scommessa dirimente e determinante per quest’anno 2019 appena iniziato.

Fatti

a cura di Graziano Vatri

CICLI ED ACCESSORI

AUTO • MOTO • SCOOTERORARILUN./VEN. 7.00 - 19.30SABATO 7.00 - 12.30

L’assessore regionale all’Istruzione, Alessia Rosolen, è tornata in visita all’Istituto di istruzione secondaria Jacopo Linussio di Codroipo agli inizi di gennaio, mantenendo l’impegno preso con studenti ed insegnanti nel corso di un primo incontro avvenuto a dicembre, quando erano stati gli stessi studenti ad esprimere il loro punto di vista sul presente e sul futuro della scuola. Un nuovo appuntamento importante e molto atteso dalla dirigente, dott. ssa Maddalena Venzo, e dal corpo docente della scuola, che ha colto l’occasione per illustrare pregi e criticità dell’Istituto. Ad accogliere la Rosolen, insieme alla dirigente, erano presenti il sindaco Marchetti, il vicesindaco Zoratti, l’assessore all’istruzione Cividini e quello ai lavori pubblici Bianchini. Come noto, il Linussio, che mira a diventare un polo formativo di riferimento per il Medio Friuli, comprende diversi indirizzi, “tutti di pari dignità”, come ha tenuto a precisare la dirigente Venzo: oltre al liceo scientifico e all’istituto tecnico commerciale, sono attivi l’istituto professionale dei servizi commerciali, l’istituto enogastronomico e quello professionale, settore meccanico. E’ soprattutto sull’enogastronomico, con un numero di iscritti in continua crescita e con sbocchi professionali immediati, che si sono concentrate le richieste della dirigente e degli amministratori: il potenziamento delle strutture ad esso funzionali, a cominciare dallo spostamento delle cucine - ora nell’ex scuola di Zompicchia - in una nuova sede più vicina al complesso principale, appare non più procrastinabili nell’ottica della creazione di un distretto formativo all’avanguardia, in grado di soddisfare le richieste di un territorio più vasto. L’assessore regionale si è dimostrata sensibile alle esigenze manifestate ed ha sottolineato come, fin dall’inizio del suo mandato, abbia potuto cogliere l’evidente mancanza di un coordinamento negli interventi e nella programmazione del settore dell’istruzione e, in particolare, dell’edilizia scolastica

secondaria, passata di competenza all’UTI del Friuli centrale dopo l’abolizione della Provincia di Udine, che l’aveva sempre gestita. Ribadendo il suo impegno fattivo, la Rosolen ha affermato che è possibile pensare ad “un percorso di costituzione di una vera e propria cittadella delle scuole superiori, realizzabile grazie al coinvolgimento degli assessori Roberti, Pizzimenti e Riccardi, in considerazione della posizione geografica di Codroipo e del numero di studenti che il polo attuale riesce ad attrarre”. Particolare soddisfazione è stata espressa dall’assessore Cividini, fin dall’inizio del suo mandato attiva nel promuovere l’ampliamento e la nuova collocazione dei laboratori dell’enogastronomico, step fondamentale per uno pieno sviluppo di questo importante ramo scolastico. Cogliendo l’input della dott.ssa Venzo a proposito delle difficoltà del settore meccanico, che necessita di macchinari più moderni, la Cividini ha anticipato il suo impegno in questa direzione, convinta dell’opportunità di crescita offerta anche da questo campo. Oltre agli interventi legati alla manutenzione e al potenziamento del plesso scolastico, all’assessore Rosolen è stato chiesto infine dall’Amministrazione di fare da trait d’union con gli altri assessorati competenti per superare le carenze legate alla trasportistica attraverso una rimodulazione della stessa, nell’ottica di favorire i collegamenti verso Codroipo.

7PAESEILFatti

ALESSIA ROSOLEN, ASSESSORE REGIONALE ALL’ISTRUZIONE, VISITA L'ISTITUTO JACOPO LINUSSIO DI CODROIPOredazione

L’Istituto di istruzione secondaria Jacopo Linussio di Codroipo

8 PAESEIL Fatti

QUANTI CANDIDATI SINDACIAVRÀ SEDEGLIANO?redazione

Questa primavera, probabilmente in concomitanza con le europee, si terranno le elezioni amministrative a Sedegliano. È cosa nota nel Sedeglianese che il sindaco uscente Ivan Donati, giunto alla fine del primo mandato, non ha ancora ufficializzato la sua intenzione di ricandidarsi pur avendo già ricevuto l’appoggio del locale circolo del PD. Forse questo è dovuto alla mancanza di certezza sul futuro dell’alleanza tra centrosinistra e parte del centrodestra (ancora capitanata dall’attuale vicesindaco Maurizio Rinaldi?) che ha portato all’elezione di Donati nel 2014. A quanto pare l’attuale vicesindaco starebbe pensando di fare un passo indietro. Altri nomi di possibili candidati sindaci nell’ambito di questa alleanza non se ne vedono all’orizzonte se non quello di Sonia Rigo, attuale assessore di punta della giunta Donati, che però ha gentilmente declinato. Su questa giunta, a dire il vero, pesa anche la mancata approvazione del referendum per la fusione tra i Comuni di Sedegliano, Mereto di Tomba e Flaibano. In tale occasione il risultato era stato abbastanza netto, infatti nel Comune di Sedegliano si erano espressi per il no il 60,9% dei votanti. L’ex capogruppo di maggioranza, Christian Tam, dimessosi per alcune incomprensioni con il suo gruppo, tra cui il processo di fusione (che a dire il vero non era presente nel programma elettorale), non ha ancora chiarito i suoi progetti politici a Sedegliano. Sembra comunque che, per questa tornata, si terrà fuori dai giochi. Dall’altra parte del Consiglio Comunale ci sono i membri dell’opposizione, capitanati dal già Sindaco Dino Giacomuzzi, rappresentanti il resto del centrodestra. A quanto pare il capogruppo Giacomuzzi sembra intenzionato a prendersi la rivincita, dopo la sconfitta nelle scorse amministrative. Alcuni parlano anche di una candidatura rosa, come ad esempio potrebbe essere quella di Lara Vatri, attuale consigliere e Assessore nella precedente legislatura. Si ricordi però che la civica “Progredire nell’Autonomia” è affiancata dalla Lega Nord, il cui rappresentante sedeglianese è il consigliere Gianguido Trevisan. Il vento che attualmente soffia forte nelle vele della Lega potrebbe

portare i rappresentanti regionali e locali a chiedere la candidatura di un loro uomo: in questo caso il nome ipotizzabile è quello del già vicesindaco Trevisan. Attenzione però ad una possibile storica quadra nel centrodestra locale (ora diviso tra maggioranza e opposizione). La strada è sicuramente difficile da percorrere, bisognerebbe innanzitutto trovare un nome di compromesso in modo da soddisfare le aspettative di ambo le parti e, soprattutto, occorrerebbe superare le forti divisioni del passato ragionando in termini di gruppo. È comunque una possibilità da non escludere a priori. Anche per il 2019 è prevista la candidatura di un Sindaco vicino al Movimento 5 Stelle, a capo di una lista civica che però si ispira al gruppo grillino. Il prescelto dovrebbe essere William Venier, già candidato consigliere nelle precedenti amministrative. I componenti di questo gruppo, a quanto pare, difficilmente accetterebbero soluzioni di compromesso o darebbero un sostegno ad altri candidati. Non si intravedono altre possibilità alla loro corsa solitaria. Inoltre si attendono le mosse di Progetto FVG di Saro e Bini che, dopo il successo di aderenti all'incontro di dicembre a Villa Manin, intende avere un ruolo nei comuni. Un panorama politico, quindi, ancora con molti punti di domanda. Ma le elezioni si avvicinano molto velocemente e nelle prossime settimane sicuramente ci saranno delle novità.

società 9PAESEILopinioni PAESEIL

PEDOFILIA E RELIGIONE a cura di Angelo Petri

Da poco tempo è emerso in maniera drammatica e devastante, il problema della pedofilia in parecchi rappresentanti della chiesa cattolica, non solo in Italia, ma anche in altri paesi come gli Stati Uniti dove era coinvolto addirittura un Cardinale. Per lo più non sono situazioni recenti, ma si sono rivelate solo ora, perchè solo ora i ragazzi e ragazze abusati hanno avuto il coraggio di denunciare i loro aguzzini, che per molti anni sono riusciti a farla franca approfittando dell'ingenuità, della paura e del pudore dei bambini. Fatti inammissibili, specialmente se compiuti da persone che dovrebbero dare esempio di bontà, integrità morale e correttezza, senza considerare che i loro voti non permettono nessuna trasgressione, nè condotta peccaminosa, che possa andare contro la morale e gli insegnamenti cristiani, o compiere atti che, come in questo caso, infangano tutta la Chiesa. Si sa che solo il 3% dei reati di pedofilia vengono commessi da religiosi, ma è un 3% estremamente pesante, che urla, nel silenzio che finora ha coperto personaggi indegni di ricoprire il ruolo di pastori di anime. In un certo senso, non giustificabile, ma abbastanza comprensibile, il mutismo della Chiesa, su questi fatti conosciuti, ma messi sotto traccia, nascosti e non divulgati, per l'imbarazzo, la vergogna e la paura dello scandalo. Ma se non si voleva lo scandalo, si dovevano prendere almeno seri provvedimenti verso questi orribili traditori della fede e dell'innocenza dei bambini. L'immediata riduzione allo stato laicale e la relativa denuncia all'autorità giudiziaria, sarebbe stata la cosa più logica e doverosa da fare in questi casi. Purtroppo però, colpevolmente, anche da parte delle alte sfere, non si è data ai fatti la necessaria importanza. In molti casi si è preferito solamente trasferire il reo, lasciandolo però in ambienti uguali a quelli che aveva lasciato e quindi con la possibilità di ripetere questi raccapriccianti misfatti. Sembra incomprensibile, ma ha una logica. Anche se gli scandali, prima o poi

scoppiano in tutta la loro virulenza, questo silenzio è dovuto al fatto che di solito a nessuno piace mettere in piazza i propri peccati, specie se relativi a qualcuno della propria famiglia. Il perdono cristiano, aggiunto magari all'asserita sincera contrizione e pentimento, con la promessa di non cadere più in tentazione, può sicuramente aver indotto certe autorità ecclesiastiche a sottovalutare gli imperdonabili comportamenti di queste indegne persone. Ma se la legge di Dio, può anche perdonare, alla legge degli uomini, dovevano essere rigorosamente e immediatamente denunciati. Pochi però si chiedono come mai possano succedere nella Chiesa, questi fatti aberranti. Sicuramente, come in tutte le comunità, ci sono delle mele marce, persone mentalmente deviate o portatrici di perversioni latenti, non facilmente individuabili. In più la vicinanza di bambini psicologicamente indifesi, ingenui e timorosi dell'autorità, spingono questi orchi ad approfittarne, ma uno dei motivi principali per cui succedono certe cose, a parer mio, è per i preti, l'obbligo del celibato. Reprimere il naturale istinto del sesso e delle relative pulsioni che ne derivano, per qualcuno non dotato della necessaria fermezza e purezza spirituale, diventa una cosa quasi impossibile da trattenere e che alla lunga, può portare a turbamenti, fantasie proibite ed ossessioni, che travalicano l'etica e possono sfociare anche nella pedofilia. Una regolare vita matrimoniale, potrebbe dare ai preti, quella serenità di spirito per esercitare meglio e con maggior equilibrio il loro dicastero. Del resto Gesù non ha mai detto che il clero non dovesse sposarsi e gli apostoli per lo più erano sposati. Il celibato è stato sancito, in via definitiva, solamente al Concilio di Trento, nel 1500, per limitare il libertinaggio dilagante negli ambienti clericali, compreso il Vaticano. Sulla pedofilia, ora il Papa usa il pugno di ferro, fa bene, ma ormai il danno per la chiesa è stato fatto ed è immenso e irreversibile. Noi ci auguriamo solo di non sentire più queste orribili storie.

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10 PAESEIL opinioni

SOLO I PRETI…a cura di Pietro Pittaro

Non ho mai scritto di fede, di cristianesimo, di altre credenze religiose. Ho solo capito una cosa: si crede o non si crede. La fede non si può discutere, soprattutto non si può dimostrare, non si può interpretare, cambiare, aggiornare secondo i tempi, adattare alle circostanze. Tutte le fedi religiose: o si crede o non si crede, punto e basta. Oggi non è così, si discute e si interpreta secondo il ragionamento del personaggio, sia esso Prete o laico. La Chiesa Cristiana è un colosso mondiale, con uno Stato di pochi metri quadrati, senza forze armate domina moralmente il Mondo. Ha provato a distruggere la Chiesa Stalin, ma prima di lui molti altri. Nessuno è riuscito. Per distruggere la Chiesa, la religione cristiana, la fede in Dio, ci possono riuscire altri. Forse ciò sta avvenendo a nostra insaputa, io ci penso spesso, informandomi su ciò che succede ogni giorno nel mondo. Ma sapete cos’è la fede? Dice il Dizionario Zingarelli “adesione incondizionata a valori o concetti, determinata da una convinzione assoluta, indipendente da prove logiche.” Oppure “complesso delle credenze che in una religione sono accettate come rivelate e non discutibili.” Diceva qualche ateo “la fede è l’oppio dei popoli”. Oggi però molta gente, nella sua piena consapevolezza è in “malafede”. Sapete cos’è la malafede? Dice sempre lo Zingarelli “piena consapevolezza della propria slealtà e della propria intenzione di ingannare.” Oggi nel mondo in cui viviamo, nella crisi totale dei valori, la fede, per interessi di bottega, per stupidità umana o perché ognuno di noi si sente un superego, la malafede domina e rovina il mondo, più che una guerra. I supercomunisti come Marx, Lenin, Stalin e molti altri hanno provato ad eliminarla, in che modo? Mandando i sedicenti credenti al creatore. Operazione tentata anche da quelli dell’Isis, fermata con le bombe dai russi e

dagli americani. Ma il pericolo vero sta in tutt’altra parte. Dove? Per il cristianesimo sta in casa propria. Il silenzio assoluto del Vaticano e di tutta la struttura ecclesiastica ne è la prova. In Africa e anche altrove si fanno saltare chiese con fedeli compresi. Si decapitano migliaia di persone. Si distrugge la cultura, ossia libri, opere d’arte, scuole. Si distrugge la civiltà!!! Reazione degli uomini di chiesa? Silenzio assoluto su tutto. Trombe che squillano se un estremista mussulmano prende una bastonata da un poliziotto. Tre anni fa l’Isis, il venerdì santo, ha trasmesso in diretta la crocefissione inumana di un prete di colore e altri due personaggi mentre il Papa faceva la via - crucis al Colosseo. Silenzio assoluto, nessun commento, nessuna presa di posizione sia pure verbale. Due anni fa le diverse religioni in Russia chiesero udienza a Putin e gli illustrarono le loro attività e le loro difficoltà, la diminuzione dei fedeli, l’indifferenza religiosa. Chiesero al Capo di Stato Russo cosa secondo Lui si dovrebbe fare o cosa possono fare i politici per rimediare a questa situazione. Il Presidente Putin diede una risposta agghiacciante, con una sola parola “Con la persecuzione”. E io modestamente aggiungo, oltre la persecuzione, con l’ignoranza e con la miseria. Col benessere e con la modernità tutte le confessioni perderanno credenti. Lo dicevo anche al mio amico, veramente amico, Cardinale Josef Glemp, primate di Polonia. “Eminenza, quando finirà il comunismo Lei perderà molti clienti.” Confidenzialmente lo potevo dire. È stato così. Oggi i giovani sono molto più informati di noi vecchi. Metà tempo lo passano al telefonino e derivati. Informazione tanta, cultura poca, valori zero. Ma, a conclusione volevo solamente completare il titolo di questo pezzo: “Solo i Preti potranno distruggere la Chiesa.”

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a cura di Pierina Gallina

Forse dimenticando che sono il piedistallo su cui poggerà il nostro futuro, spesso si parla dei giovani mettendo in evidenza soltanto i problemi e gli aspetti negativi. Che ci sono, è vero, ma non è altrettanto vero che ci sono sempre stati? Si dice che abbiano sempre gli occhi sul cel-lulare, è vero, ma li hanno anche i nonni e i genitori di ogni età. Che si chiudano a chiave e passino le notti aspettando messaggi o davanti al computer ma lo fanno anche molti adulti. Più di quanti si creda. Che siano depressi e anoressici ma le farmacie non vivono soltanto con loro. Che amino canzoni o pseudo canzoni con testi spesso aberranti, pura e semplice spazzatura, è vero, ma quante canzoni in inglese o in altre lingue si cantano senza sapere il significato? I testi vengono definiti violenza inaccettabile, eppure ci sono ge-nitori che accompagnano i figli di 12 anni ai concerti di chi li canta e, mi riferisco alla tragedia di Corinaldo, trovandovi perfino la morte. Poi, all’improvviso, il cantante trap Sfera Ebbasta diventa il capro espiatorio di tutti i mali. Per ca-rità, le parole delle sue canzoni sono molto discutibili ep-pure spopolano tra i ragazzini e piacciono perfino ai bam-bini piccoli che cantano di droga, di sesso, di vita sballata davanti ad adulti consenzienti e fin compiaciuti. Che sia un mondo che va al contrario? L’impressione è che sia davvero così, aggiungendo il fatto che il clima è impazzi-to, che droga, alcol e prostituzione buttano giovani cervelli e speranze nella spazzatura. Eppure, nonostante queste premesse, voglio evidenziare gli aspetti positivi dei no-stri ragazzi. Perché sono moltissimi ma passano inosservati perché, si sa, il “bene non fa notizia”. Forse perché altrimenti non si venderebbero più i giornali o si spegnerebbero le televisioni? Forse perché sono tante le persone che si nu-trono di negatività e di disgrazie? Capisco che essere gio-vani oggi non sia per niente facile, con troppi anziani che occupano i posti di lavoro e di potere, che sanno tutto e li guardano tentennando la testa, dimenticando ciò che hanno combinato “ai loro tempi”. Con troppi genitori che si separano e li costringono a diventare doppi pezzi, a inventare relazioni con nuovi surrogati di madri, padri e

famiglie allargate. Con la scuola che fa cilecca da tutte le parti, dove la competizione diventa un cappio al collo. Con i giudizi, il bullismo e le situazioni familiari sull’orlo della tragedia. Con le droghe e l’alcol facile, spacciati sul-le porte delle scuole e internet che fa avere tutto e subito. E poi il lavoro, che c’è, ma si deve avere esperienza. Ma come si fa questa benedetta esperienza?Sarà vita facile questa? No, per niente. Nonostante i dati in-quietanti di ragazzi che non studiano, non lavorano, non si formano, io so che ci sono tantissimi ragazze e ragazzi che non c’entrano nulla con quanto descritto, che studia-no e con profitto, che lavorano allo stesso tempo adat-tandosi a operosità umili pur di avere un minimo di au-tonomia, che fanno musica e volontariato, che salgono sulle ambulanze e portano da mangiare ai senzatetto, collaborano nelle parrocchie e nei centri sociali. Io so che ci sono ragazze e ragazzi che hanno sogni, aspirazioni, che si danno molto da fare per realizzarli, senza trascurare gli al-tri, ma anzi, dedicando tempo ai progetti socialmente utili e al volontariato. Conosco studenti che fanno i camerieri o distribuiscono volantini al mercato, che fanno buona musi-ca. Incuranti della fatica o dello scherno da parte di chi se la spassa, magari a spese di genitori e di nonni “bancomat”, sono laboriosi e sanno indossare garbo e sorrisi. Sono loro i giovani che contano, che hanno idee da vendere e sem-pre impegnati. Sono loro la nuova risorsa per l’Italia, per le nostre comunità e sono la vera speranza per il nostro futuro. Sono i cosiddetti Millenials, cioè i nati tra gli anni 80 e il 2000, ma anche quelli della generazione Z, i nati dal 2000 in poi. Un esercito che scalpita per far sentire la pro-pria voce e dalla quale tutti avremmo molto da imparare.

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UNA FINESTRA SULLA REGIONE AUTONOMA F.V.G.LEGGI, EVENTI, NOTIZIE, AVVISI AVVENUTI IN REGIONE

Nel mese di dicembre 2018 sono state emanate due leggi fonda-mentali per migliorare la vita de-gli abitanti della nostra Regione:• la legge di riforma del Servizio sanitario regionale la nu. 27 • la legge di stabilità per il 2019 la nu. 29Desidero dedicare a questi due temi un rilievo particolare ripor-tando le considerazioni del Pre-sidente Fedriga sulla legge di stabilità e del Vicepresidente e Assessore alla sanità Riccardi sulla legge di riforma del Servizio Sanitario Regionale.FEDRIGA - APPROVATA LA LEG-GE DI STABILITÀ 2019"Reperite le risorse, ora comin-ciamo a realizzare i progetti.""Sono particolarmente soddisfat-to - commenta il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, subito dopo l'approvazio-ne della manovra di bilancio, rin-graziando la Giunta regionale per l'ottimo lavoro svolto e rimarcan-do il grande senso di responsabi-lità di tutto il Consiglio regionale - perché siamo riusciti a costruire le fondamenta per il futuro della nostra regione, impostandolo su colonne portanti quali:A)l'abbassamento della pressione fiscale per incentivare le imprese; B) l piano straordinario con 319 milioni di euro di investimenti per lo sviluppo;C) le politiche sociali che riporta-no al centro la famiglia quale ele-mento portante della comunità; D) le misure sul lavoro; E) il modello sanitario con mag-giori servizi e vera razionalizzazio-ne della spesa; F) le risorse alle autonomie locali con i Comuni nuovamente prota-gonisti;G) una decisa ripartenza per tra-sformare i danni del maltempo in opportunità di crescita.”

"Noi abbassiamo le tasse vera-mente - evidenzia Fedriga - e an-diamo incontro ai nuclei famiglia-ri con iniziative multisettoriali, una su tutte l'asilo nido gratuito dal secondogenito in poi nelle fasce di reddito Isee sotto i 50mila euro, testimoniando concretamente quanto li consideriamo elemento portante di una società che guar-da avanti. A questo proposito, in-fatti, stiamo lavorando a una Rete Famiglia con la Regione capofila nazionale". "Puntando molto su lavoro e sviluppo - prosegue il go-vernatore - è stata creata l'Agen-zia Lavoro&Sviluppo che gestirà azioni necessariamente abbinate. Abbiamo inoltre prodotto misure rivolte al reinserimento occupa-zionale di lavoratori esclusi così come politiche attive per la sta-bilizzazione dei precari e incentivi per chi assume donne con figli sotto i 5 anni". "Maggiori investi-menti, prevenzione e spese più oculate in campo sanitario - ri-chiama ancora Fedriga - perché non basta erogare fondi ma serve assicurare servizi. Così come - sot-tolinea - i 70 milioni di euro agli enti locali, ai quali è anche dedi-cato il provvedimento che sbloc-ca la contrattazione di secondo livello, daranno la possibilità di avviare opere ad alto impatto so-cio-economico". Nel riepilogare i capisaldi di una legge di stabilità definita innovativa, il governatore riserva un capitolo a parte al post maltempo, con oltre 65 milioni di euro regionali che andranno ad aggiungersi ai 10 precedente-mente assegnati dalla Giunta, ai 6,5 già stanziati e agli altri in arri-vo dallo Stato. "Diamo risposte immediate - spiega Fedriga - a danni ingenti sotto il profilo ambientale e strut-turale, identificando soluzioni in grado di sostenere la voglia e la

capacità della popolazione col-pita di trasformare un grave pro-blema in occasione di rilancio, soprattutto per quanto riguarda una montagna che valutiamo es-senziale per il prodotto Fvg e non una riserva da salvaguardare". Al-tro tema considerato prioritario in funzione del benessere comu-ne è quello della sicurezza "che, grazie a più di 10 milioni di euro, potrà aumentare ovunque anche a livello di percezione". In ambito culturale, ricorda quindi Fedriga, è stata finanziata la creazione di un cluster diffuso per le imprese creative, mentre "le scelte adot-tate per il comparto agroalimen-tare hanno riscontrato un'ampia condivisione trasversale dopo che, tra l'altro, abbiamo riallinea-to verso l'alto la capacità di spe-sa di fondi europei". "Con questa legge di stabilità - conclude il go-vernatore, ricordando anche i 3,5 milioni di euro per il ristoro dei soci Coop e Coopca - abbiamo dimostrato ai cittadini del Friu-li Venezia Giulia che la Regione è dalla loro parte e, dopo avere reperito le risorse necessarie, ora possiamo cominciare a realizzare i progetti".RICCARDI - LA RIFORMA DEL SISTEMA SANITARIO DEL FVG RISPONDE ALLE ESIGENZE DEI CITTADINIPer prima cosa esprimo la mia soddisfazione perché la Maggio-ranza porta a casa un risultato strategico per questa legislatura. Se, come è vero, la sanità impe-gna oltre la metà delle risorse del bilancio regionale, significa che in sei mesi abbiamo posto le basi per contribuire a definire anche l'assetto complessivo della Regione". Lo ha affermato in Con-siglio regionale il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia con dele-ga alla Salute, Riccardo Riccardi,

a cura di Enrico Valoppi

società 13PAESEILsocietà PAESEIL

a conclusione del dibattito che ha portato all'approvazione del disegno di legge di riforma del sistema sanitario regionale con il voto contrario di Furio Honsell (Gruppo misto) e del Pd, mentre M5s, Cittadini e Patto per l'au-tonomia si sono astenuti. "In se-condo luogo, avere rispettato i previsti tempi di formulazione e approvazione della legge ci per-mette - ha sottolineato Riccardi - di iniziare a pensare da subito al compito più importante che ci attende, quello della program-mazione sanitaria sulla quale lavoreremo a inizio 2019". L'o-biettivo perseguito con la presen-te riforma è quello di dare cen-tralità alla persona, garantendo uniformità e sostenibilità delle cure su tutto il territorio regiona-le, predisponendo continuità dei percorsi diagnostici, terapeutici e assistenziali. Il risultato è stato il frutto di confronto e ascolto presupposti, a mio avviso, fonda-mentali per acquisire da tutti gli addetti ai lavori le informazionio necessarie per individuare le scel-te più idonee. Analizzando breve-mente la riforma emergonom tre

scelte importanti per la modifi-ca dell'assetto di Governance del-la Sanità Regionale. La prima riguarda la creazione dell'Azienda Regionale di Coor-dinamento per la Sanità ovve-ro la struttura che coordinerà le attività di staff per tutte le azien-de territoriali consentendo alle Aziende Sanitarie di occuparsi meno delle carte e più delle per-sone. La seconda ridisegna l'a-spetto territoriale, individuando tre aziende di area vasta:1) l'Azienda sanitaria Friuli Occi-dentale (AS FO)2) l'Azienda Sanitaria Universi-taria Giuliano isontina (ASU GI)3) l'Azienda Sanitaria Universi-taria Friuli Centrale (ASU FC)Da ultimo viene ridefinita una rete ospedaliera coordinata da BURLO e CRO, i due IRCCS regio-nali, due eccellenze friulane.Il Vicepresidente conclude con la seguente considerazione - all'ini-zio ero convinto servisse la sepa-razione fra ospedale e territorio e, nel corso della capillare fase di ascolto, tutti i portatori di inte-resse ce lo avevano confermato, precisando però che il sistema

sarebbe stato troppo stressato in caso di ulteriori stravolgimenti. Ecco perché abbiamo scelto di non elaborare la riforma per-fetta, ma quella più in grado di garantire risposte immediate ai cittadini.LEGGI REGIONALI PROMIUL-GATE NEL MESE DI DICEMBRE 2018Legge regionale 17 dicembre 2018, n. 27Assetto istituzionale e organizza-tivo del Servizio sanitario regiona-le.Legge regionale 28 dicembre 2018, n. 28Legge collegata alla manovra di bilancio 2019-2021.Legge regionale 28 dicembre 2018, n. 29Legge di stabilità 2019.Legge regionale 28 dicembre 2018, n. 30Bilancio di previsione per gli anni 2019-2021. Legge regionale 28 dicembre 2018, n. 31Modifiche alla legge regionale 12 dicembre 2014, n. 26 (Riordino del sistema Regione – Autonomie locali nel Friuli Venezia Giulia).

14 PAESEIL società

IL NUOVO REGIME FORFETTARIO

La Legge di bilancio ha modificato la disciplina del Re-gime forfettario prevedendo le seguenti novità a dall’ 1 gennaio 2019.È prevista un’unica soglia di ricavi o compensi per accedere al regime forfettario, equivalente ad euro 65.000, con contestuale abrogazione dei requisiti re-lativi al sostenimento di spese attinenti a lavoro dipen-dente e a beni strumentali;

• il calcolo del requisito summenzionato, nell’ipotesi in cui l’inizio dell’attività avvenga nel corso dell’anno d’imposta, viene effettuato mediante il ragguaglio ad anno;

• ai fini del controllo circa la sussistenza del requisi-to sopra indicato, i componenti positivi del reddito da adeguamento agli ISA (c.d. indici sintetici di affida-bilità) risultano irrilevanti;

• per quanto concerne l’esercizio simultaneo di at-tività con codice ATECO diverso, la soglia di accesso al regime è determinata sommando i compensi ed i ricavi ad esse inerenti;

• sono esclusi dall’ambito di applicabilità di tale istitu-to sia gli esercenti attività d’impresa, arti o professio-ni che partecipano, contemporaneamente all’esercizio dell’attività, a società di persone, ad associazioni o a im-prese familiari, ovvero che controllano direttamente o indirettamente S.r.l. o associazioni in partecipazione, le quali esercitano attività economiche direttamente o indirettamente riconducibili a quelle svolte, sia le per-sone fisiche la cui attività sia esercitata prevalente-mente nei confronti di datori di lavoro con i quali sono in corso rapporti di lavoro o erano intercorsi rapporti di lavoro nei due precedenti periodi d’imposta, ovvero nei confronti di soggetti direttamente o indirettamente ri-conducibili ai suddetti datori di lavoro;

• è eliminata la causa ostativa prevista nella previ-gente formulazione del  comma 57 lettera d-bis), il quale escludeva dal novero dei soggetti potenzialmen-

te beneficiari del regime forfettario chiunque avesse percepito, nell’anno precedente, redditi di lavoro di-pendente o assimilati superiori a 30.000 euro. Per tutto quanto non espressamente modificato dalla Legge di bilancio, si applicano ancora le disposizioni precedenti, in particolare per quanto riguarda la determinazione del reddito, le aliquote sostitutive( 5% per i primi 5 anni e 15% oltre il quinquennio), l’esclusione dall’Iva, le sem-plificazioni degli adempimenti sia contabili che fiscali.Attenzione: il passaggio al regime forfettario dev’es-sere preceduto da un’attente valutazione, infatti non è sempre conveniente optare per tale regime fiscale. Occorrerà per esempio tener conto delle detrazioni (che andrebbero “perse”), dell’eventuale rettifica del-la detrazione iva, costi (effettivi) sostenuti. Un’ulteriore ed importante novità riguarda il c.d. regime “super-forfettario”, inaugurato con la citata Legge di bilancio 2019. Questa misura agevolativa, infatti, permetterà agli imprenditori individuali e ai lavoratori autonomi che abbiano superato il limite di 65.000 euro, ma che rientrino nella soglia di 100.000 euro per quanto con-cerne ricavi o compensi, di applicare un’imposta sosti-tutiva dell’Ires e dell’Irap avente un’aliquota pari al 20%. Tale regime entrerà in vigore a decorrere dall’1 gennaio 2020 e prenderà in considerazione i ricavi ed i com-pensi relativi al periodo d’imposta precedente a quello per il quale si presenterà la dichiarazione.

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LO STRANO RAPPORTO DI HITLER CON LA PALESTINA EBRAICA

Hitler già dal 1923 esprime il suo disprezzo e la volontà di eliminare gli Ebrei responsabili di tutti i mali tedeschi se non dell’intero mondo. Nel 1933 salito al potere lascia la porta aperta a 50.000 Ebrei tedeschi che avevano deciso di emigrare nella Palestina Britannica, senza far pagare loro alcuna “tassa di emigrazione” come pretendeva dagli Ebrei Tedeschi che volevano emigrare in altre parti del mondo, ammesso che lo potessero fare. In Palestina all’epoca vivevano circa 400.000 Ebrei e il doppio di Arabi guidati dal Mufti di Gerusalemme di chiara posizione antiebraica (divenne poi collaboratore di Hitler dal 1938 al 1944). Perché lo fece? Si dice (Churchill) per mi-nare i rapporti tra Inglesi – Ebrei – Arabi. Nel 1939 Hitler lasciò emigrare 4.500 Ebrei Te-deschi ricchi con la nave Palestina (la nave poi

rientrò ad Amburgo perché nessuno stato volle accettarli). Nel 1944 aveva stretto un accordo per “vendere” 100.000 Ebrei Ungheresi in cambio di 10.000 camion Anglo americani. Dal 1939 al 1944 la Luftwaffe tedesca dai suoi campi in Creta e in Grecia non bombardò mai in Palestina la seconda base più importante in-glese dopo quella sul Canal di Suez. Churchill riporta questo episodio nella sua au-tobiografia ma non da il perché di questo non intervento tedesco. 6.000.000 di Ebrei sono stati uccisi con metodo e precisione tedesca, ma alcuni episodi sono ri-masti un enigma di un uomo di nome Hitler che vendette la sua anima al diavolo. Nel prossimo articolo puntualizzerò i rapporti dei Musulmani con la Palestina Britannica.

dott. Ilan Brauner

L’ex terrorista dei proletari ar-mati per il comunismo (Pac), era in fuga da 37 anni, ma ora si trova finalmente in isolamento nel carcere di massima sicu-rezza di Oristano. Cesare Batti-sti è nato nel 1954 a Cisterna di Latina, da una famiglia di con-tadini/operai. Ha frequentato il liceo classico abbandonan-do gli studi prematuramen-te. La sua adolescenza è stata caratterizzata da furti, rapine e dall’andirivieni in carcere. Il suo primo arresto per rapina, a Frascati, risale a quando aveva 18 anni. Successivamente tor-nò in carcere per un sequestro di persona. Nel 1977, dopo aver aggredito un sottufficia-le dell’esercito fu condannato e scontò la pena nel carcere di Udine, dove conobbe Arri-go Cavallina, ideologo dei Pac: fu allora che decise di entrare a far parte di questo gruppo eversivo, ritenuto responsabile di rapine in danno di banche e supermercati; “camuffate da espropri proletari”, e di alcuni omicidi. Nel 1978 a Udine, det-to gruppo terroristico (Pac), uc-cise il maresciallo degli agenti

di custodia Antonio Santoro e, secondo la sentenza di con-danna, fu proprio Cesare Bat-tisti a sparargli. Il 16 febbraio 1979, rispettivamente alle ore 15 e alle ore 18, il “commando armato”, di cui Cesare Battisti faceva parte, uccise il macella-io Lino Sabbadin e il gioielliere Pierluigi Torregiani. Entrambe le vittime, in precedenza, ave-vano sparato e ucciso un mal-vivente nel corso di due diverse rapine che avevano subito. Cesare Battisti è stato altresì condannato per essere l’ese-cutore materiale dell’omicidio dell’agente della Digos di Mi-lano Andrea campagna che i Pac avevano definito “tortu-ratore dei proletari”. In realtà l’agente Campagna, proprio in seguito all’omicidio Torregiani, aveva partecipato ai primi ar-resti. Nel 1981, mentre si trovava nel carcere di Frosinone, Battisti evase grazie ad un assalto ar-mato dei terroristi e si rifugiò, insieme alla compagna Lau-rence, dalla quale ha avuto al-cuni figli, prima a Parigi, poi in Messico, dove fondò il giornale

Via Libre, ed infine in Brasile. Mentre l’Italia inoltrava la pri-ma richiesta di estradizione, poi rigettata, Cesare Battisti sfondava come scrittore di libri noir. Va detto che in Francia, fino al 2004, vigeva la dottrina Mitter-rand che offriva asilo politico anche agli autori di omicidi e crimini violenti provenienti da paesi il cui sistema giudiziario non rientrava nell’idea francese di libertà. La seconda richiesta di estradi-zione del 2004 spinse le autori-tà francesi ad arrestare Battisti, ma la “sollevazione” degli intel-lettuali della sinistra francese indusse il governo d’oltralpe a liberarlo. Il recente arresto di Cesare Battisti è stato eseguito in Bo-livia perché deve scontare in Italia due ergastoli.L’illustre magistrato di Udine Gian Paolo Tosel, che durante gli anni di piombo ha lavorato in prima linea contro il terro-rismo, ha così definito Casare Battisti: «Un delinquente qua-lunque – dice - terrorista per convenienza».

CESARE BATTISTI, IL TERRORISTA ARRESTATO DOPO 37 ANNI DI LATITANZA: ECCO CHI Éa cura di Franco Altan – scrittore criminalista

POLLICE VERDEPRATICHE ED USI POPOLARI DI UN TEMPO VALIDI PER L'ORTO, FRUTTICOLTURA ED IL GIARDINAGGIOa cura di Ivano Clabassi - agronomo fitoiatra

ACTINIDIA, UNA COLTURA PARTICOLAREPrima della messa a dimora o di procedere ad un impianto di actinidia, sarebbe buona norma eseguire l'analisi del terreno. Tutto ciò al fine di predisporre una concimazione di fondo oculata e di determinare i giusti apporti nutritivi. Importante inoltre determinare che il calcare attivo non superi il 4-5% e che il pH sia inferiore a 7,5. Se questi valori venissero superati ci troveremmo con piante gialle, clorotiche (carenza di ferro) e con sviluppo stentato. Sarebbe inoltre molto importante evitare terreni pesanti che non sgrondano facilmente e che presentano nematodi, vermi invisibili ad occhio nudo, che si insediano sulle radici delle piante determinando piccoli e numerosi ingrossamenti a forma di cipolla. Questi parassiti animali si riscontrano spesso anche sulle radici di varie orticole e sui fruttiferi. Si consiglia inoltre di evitare di mettere a dimora piante di actinidia nei terreni dove erano già presenti altre arboree, si possono infatti determinare mortalità in conseguenza di attacchi di Armillaria mellea (chiodini). Prima dell'impianto

è inoltre fondamentale una preparazione ottimale del terreno (lavorazione profonda, baulatura con sgrondo nell' interfilare, sistemi di drenaggio soprattutto in terreni pesanti onde evitare ristagni di umidità). Prima della lavorazione profonda si consiglia un abbondante apporto di sostanza organica (letame bovino ben maturo o altro materiale organico, integrati eventualmente con una concimazione minerale).E' utile predisporre le strutture di sostegno (pali, fili, ecc.) ed anche l'impianto di irrigazione. Si sottolinea che il kiwi è una pianta che abbisogna di notevoli quantità di acqua. Tutti questi lavori possono essere eseguiti durante il periodo invernale. La messa a dimora invece deve essere rimandata a dopo i freddi, infatti le giovani piante sono particolarmente sensibili ai danni da freddo che si possono verificare in febbraio quando la linfa riprende a circolare nei vasi linfatici (epoca del pianto).Per quanto riguarda la forma di allevamento si consiglia la pergola semplice o doppia, leggermente inclinata, con un'altezza da terra di circa 2 metri. Bisognerebbe

prevedere per ogni pianta uno spazio adeguato (circa 15 metri quadrati) trattandosi di una coltura molto forte, vigorosa e con ricca vegetazione. La varietà più conosciuta e diffusa è la Hayward, a polpa verde, cilindrica, con frutti medi di 100 gr. che si raccolgono a fine ottobre-primi novembre e con periodo di conservazione anche di 5-6 mesi. Nuove varietà a polpa verde derivanti da mutazioni della precedente sono Early Green e Green Life, sono simili ad Hayward ma maturano 30 giorni prima e si conservano per circa 3 mesi. Summerkiwi 3373 e 4605, simili ad Hayward ma di pezzatura inferiore, maturano dopo metà settembre e si conservano per 3 mesi. Oggi in commercio sono disponibili anche Bo-Erica e Meris, maturano con Hayward ma sono di pezzatura più grossa. Tra le varietà a polpa gialla si segnala Jintao, con forma cilindrica, affusolata, con scarsa presenza di peli e ottima produttività; ha un sapore squisito, matura poco prima di Hayward ed ha buona conservabilità. Soreli, altra varietà a polpa gialla, selezionata dall'Università di Udine e messa in commercio nel 2008. E' molto interessante per la produttività e la qualità dei frutti e matura 30 giorni prima di Hayward. Dorì e Gold 3, la prima selezionata dall' Università di Bologna e la seconda di origine neozelandese, sono sempre a polpa gialla e maturano 20-30 giorni primi di Hayward. Ancora più di recente sono comparse anche varietà bicolori, con polpa verde e rossa. Maturano tra settembre e ottobre, con piccola e media pezzatura e ottimo sapore ma con

Il fiore, il germoglio fruttifero, il frutto. 1. Fiore Femminile. 2. Fiore maschile. 3. Il germoglkio fruttifero è originato da una gemma posta sul ramo dell'anno precedente. 4. La foglia è di forma rotondeggiante o cordata(cioè a forma di cuore). 5. Il frutto è una bacca di forma ellissoidale-cilindrica, con i peli ispidi e persistenti di colore giallo-marrone nella varietà a polpa verde, mentre nella varietà a polpa gialla la peluria è corta, fine e si stacca facilmente.

18 PAESEIL orto e giardino

orto e giardino 19PAESEIL

ridotta conservabilità. L'actinidia è una pianta dioica: per ottenere l'impollinazione sono indispensabili le piante maschili (producono polline) e quelle femminili (producono ovuli). Il rapporto ottimale negli impianti industriali è di 1:6. A livello familiare il rapporto può variare da 1:2 fino a 6-7 femmine. L'impollinazione avviene per mezzo degli insetti (entomofila) e del vento (anemofila). Per ottenere frutti di ottima pezzatura si consiglia di intervenire anche manualmente favorendo il contatto del polline

sui fiori femminili. Essendo una pianta molto sensibile agli abbassamenti termici, è fondamentale proteggere, contro i danni da gelo la zona basale (zona del colletto). Si possono usare varie protezioni: paglia, cannuccia, polistirolo, cartone ed altro materiale protettivo. Il kiwi ha inoltre particolari esigenze per quanto riguarda la disponibilità di acqua. Soprattutto nei periodi caldo-asciutti è importante intervenire con adacquature di soccorso. Il tenore idrico del terreno deve essere sempre costante. La potatura può essere eseguita dalla caduta delle foglie alla ripresa vegetativa, in presenza di poche piante però si consiglia di intervenire dopo i grandi freddi e prima che inizi il pianto, evitando i grossi tagli in quanto non cicatrizzano facilmente e in conseguenza può instaurarsi la carie del legno. E' importante perciò a fine potatura, eseguire un

trattamento a base di rame, in funzione disinfettante ed anche antibatterica. A conclusione di questo articolo si vuole sottolineare che oltre alle specie di Actinidia deliciosa e chinensis, è disponibile in commercio anche l'Actinidia arguta che produce frutti più piccoli, senza peli, molto dolci, raccolti in grappoli, con un elevato contenuto di vitamina C e molto lassativi. Questa specie resiste bene ai geli invernali. Anche in questo caso è importante la presenza di piante maschili (var. Bayern, Cornell, ecc).

Hayward è la varietà diffusa nel 90% delle coltivazioni di actinidia; è una varietà molto produttiva e con frutti di buona pezzatura che si rac-colgono a fine ottobre e si conser-vano per oltre 6 mesi.

I frutti dell'actinidia arguta sono pic-coli, lucidi e raccolti in grappoli che maturano scalarmente. Sono molto dolci, hanno un elevato contenuto di vitamina C e sono molto lassativi

20 PAESEIL RIVIGNANO TEOR INFORMA

L'Acquario di Ariis è un museo di acque dolci che ospita le specie ittiche dell'ecosistema fluviale del Friuli Venezia Giulia. È gestito dall'Ente Tutela Pesca.Negli spazi interni del museo è rappresentato il corso di un fiume dalla sorgente alla foce, con l'allestimento di sezione di paesaggi tipici dell'alto corso montano, del medio corso della pianura, della zona delle risorgi-ve e del tratto finale caratterizzato dalla presenza di acqua salmastra. L'area esterna invece è un percorso su una miniaturiz-zazione palustre. Tra le canne si possono veder navigare i grossi pesci insieme a minuscole gambusie, sul filo dell'acqua galleggiare i germani e volare le libellule.

Orario di visitaPeriodo estivo martedì, mercoledì, giovedì e venerdì: 9.00-12.00 / 14.00-17.00sabato, domeni-ca e festivi: 10.00-13.00 / 15.00 - 19.00

Periodo invernale martedì, mercoledì, giovedì e venerdì: 9.00-12.00 / 14.00-17.00sabato, domenica e festivi: 10.00-13.00 /14.00 - 17.00

Chiuso:Lunedì1° novembre;8, 25 e 26 dicembre;1° e 6 gennaio

Ingresso: gratuito. I gruppi (max 30 persone) possono accedere all'acquariosolo su richiesta

Servizisu richiesta: visite guidate per scuole, università, per-sonale docente

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Sergio Rivoldini

ACQUARIO DI ARIIS

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Per Natale 2018 la sezione AFDS di Lonca Passaria-no Rivolto ha pensato di coinvolgere i bambini della scuola materna di Rivolto per un regalo speciale ai propri donatori.L'idea è nata a ottobre scorso dalla presidente Mi-chela Noro, supportata con entusiasmo dal consiglio direttivo che ha dato nell'immediato avvio al proget-to; in pochi giorni il nostro donatore Emanuele ha creato per noi le sagome di quattro gocce in com-pensato con inciso il pellicano, simbolo di AFDS.Agli inizi di novembre siamo stati accolti nella scuola materna di Rivolto per la consegna delle gocce. L'in-contro è stato molto piacevole iniziando dalla canzo-ne di benvenuto dedicataci dai bambini, passando per il clima di gioia e armonia respirato il tutto con-dito da una grande dose di entusiasmo dimostrato da tutti.

Consapevoli che il messaggio del dono di sangue per gli ammalati non è di facile comprensione per i bambini piccoli, abbiamo deciso di spiegare il pro-getto basandoci sul significato più ampio di “dona-

re", ovvero dell'atto di regalare qualcosa di proprio a qualcun’altro, anche se non è una persona conosciu-ta, senza aspettarsi di essere ricambiati, ma solo per il piacere di fare qualcosa di bello per gli altri, il “dono", appunto. Nelle settimane successive bimbi e maestre si sono impegnati molto nella decorazione delle gocce da donare alle tre frazioni e della quarta goccia da do-nare ai “nonni", come li chiamano loro, della casa di riposo Daniele Moro di Codroipo, da anni unita alla scuola materna di Rivolto in diversi progetti.Ai primi di dicembre i lavori erano stati ultimati e, al ritiro, siamo rimasti stupefatti dalle magnifiche ope-re create ed emozionati per l'idea di pace e fratel-lanza che trasmettono, tanto che non siamo riusciti ad aspettare Natale per regalarle, ma già durante le celebrazioni di quel fine settimana, sono state pre-sentate e donate alle comunità delle tre frazioni ed esposte nelle chiese di Lonca, Rivolto e Passariano; mentre la goccia dei “nonni" è stata consegnata di-rettamente dai bambini durante un loro incontro.

AFDS (Associazione Friulana Donatori Sangue) Lonca Passariano Rivolto

UN DONO PER CHI DONA

Dopo la presentazione del volume a Beano ab-biamo chiesto al dott. Ardente di raccontarci que-sta sua esperienza di scrittore che siamo lieti di pubblicare, ricordando anche che i proventi del libro vengono devolti in beneficienza a persone meno abbienti ed emarginate del territorio.Un giovane si desta una notte nelle Risorgive di Codroipo senza alcun ricordo di sé e del proprio passato. Ferito in ogni parte del corpo, cerca indi-zi sui suoi trascorsi e trova un foglio in tasca con dei nomi a lui sconosciuti. Al mattino si avvia verso luoghi abitati e conosce un vecchio solitario, Fer-mino, che gli presta il primo aiuto. Continua la sua ricerca attraversando varie vicissitudini che vanno dal tragicomico al drammatico. Deriso ovunque per il suo aspetto buffo e la sua ingenuità, mentre la storia si dipana il romanzo acquista i connotati di un libro giallo con note di disperazione. I debo-li, gli emarginati, gli spettri della notte diventano i veri protagonisti. Il romanzo, dal finale a sorpresa, trasmette un messaggio di speranza e di integra-zione sociale. Si dirà infine: «Anche nelle persone che riteniamo piccole e insignificanti splende un sole che le sublima in eccelse creature...» L'idea di questo libro è nata da una storia vera che, a suo tempo, mi aveva molto colpito emotivamen-te. Ovvio che i personaggi andavano romanzati. Due anni fa ho cominciato a scrivere le prime pagi-ne per poi affrontare tutta la burocrazia che si na-sconde dietro un progetto così ambizioso. Mi sono circondato allora di volontari molto affidabili: foto-grafi (Angelo Paglia, Ermes Pandolfo e Paola Ba-racetti), grafico (Andrea Baldassi), lettore (Andrea Grossutti), cassieri (Merina e Adriano Meneghello), consigliere (Franca Mainardis) e poi le cartolibrerie di via Piave (l'Angolo della Scuola e Tecnoshop) che ringrazio per la collaborazione e, non ultima, la mia

instancabile consorte. Approfitto dei miei incontri per condividere cultura e divertimento, interagen-do con validissimi artisti che, volentieri, prestano la loro opera a sostegno dello spirito benefico delle manifestazioni. L'entusiasmo della gente è stato tale da indurmi a ripetere questa esperienza in va-rie frazioni di Codroipo e, visto il successo molto al di là delle mie aspettative, ho deciso di esportare questo modo di portare gioia e solidarietà in altre aree: in Friuli e fuori regione. Il prossimo appuntamento è previsto a Torino il 15 Febbraio, e sarà un valido banco di prova, dove conto di trasmettere un po' della meravigliosa cul-tura friulana, e codroipese in particolare, da me assorbita in tanti anni di proficui contatti, nonché un piccolo sollievo economico per famiglie in dif-ficoltà. Poi sarà, a breve, il turno di Udine, in data da destinarsi, e in altre sedi compatibilmente col mio lavoro. In verità, ho sempre sostenuto che non sia il denaro a contare ma il percepire l'affetto dei propri compaesani: questo, più di ogni altra cosa, aiuta a sopportare, non in solitudine, le amare av-versità della vita… A Beano la presentazione è sta-ta allietata dagli intermezzi vocali del coro Vos de plane originario del luogo.

Da sinistra il dott. Carmelo Ardente e l'oncologa dott.ssa Simona Liguori

(@FotoPandalfo2019)

dott. Carmelo Ardente

"SINCERAMENTE NON SO" È IL TITOLO DELLIBRO DEL DOTT. CARMELO ARDENTE. RECENTEMENTE PRESENTATO A RIVOLTO, CODROIPO E BEANO HA AVUTO UNA GRANDE ADESIONE DI PUBBLICO

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CODROIPO - P.zza della Legna, 24 - Tel. 0432 904910

PARTENZE DA CODROIPO PER UDINEFERIALI: 00:35•06:11•06:35•07:11•07:35•08:11•08:25•08:35• 09:11•09:22•09:35•11:11•11:35•13:35•14:11•14:35•15:11•15:35•16:35•17:11•17:35•18:11•18:35•19:11•19:35•20:11•20:35• 21:11•21:35•23:11•23:35

FESTIVI: 00:35•07:21•08:35•09:11•09:35•11:11•11:35•13:11• 13:35•15:11•15:35•17:11•17:35•18:35•19:11•19:35•20:35•21:11•21:35•23:11•23:35

PARTENZE DA CODROIPO PER VENEZIAFERIALI: 04:44•05:21•05:46•06:14•06:46•07:17•07:4608:21•10:21•10:46•12:21•12:40•13:21•13:46•14:21•14:46•15:21•15:4•16:21• 16:46•17:46•18:21•18:46•19:21• 19:46•20:21•21:14•21:21•22:22FESTIVI: 06:14•06:46•08:21•08:46•09:21•10:21•10:46•12:21• 12:40•14:21•14:46•16:21•16:46•18:21•18:46•19:21•19:46•20:2•22:13•22:22

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DAL 01 AL 07 FEBBRAIO

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Codroipo, Piazza Garibaldi

Turno diurno (0432 906054)

DAL 08 AL 14 FEBBRAIO

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Codroipo, Via Dei Carpini, 23

Guardia farmaceutica (0432 900741)

DAL 15 AL 21 FEBBRAIO

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Via Ostermann, 10Turno diurno

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Codroipo, Piazzale Gemona, 2

Guardia farmaceutica (0432 908299)

DAL 01 AL 07 MARZO

FARMACIA DR.SSA FORGIARINI

Codroipo, Via Dei Carpini, 23

Turno diurno (0432 900741)

DAL 01 FEBBRAIO 2019 AL 07 MARZO 2019

le farmacie di turno

PARTENZE DA CODROIPO PER UDINE06:35 • 06:55 • 07:08 • 08:15 • 08:50 • 09:00 • 09:48 •12:35 • 13.20 • 13:27 • 13:30 • 13:42 • 14:30 • 15:05 • 17:05 • 18:30PARTENZE DA UDINE PER CODROIPO07:15 • 07:50 • 10:30 • 11:20 • 11:45 • 12:15 • 12:30 • 13:20 • 15:00 • 17:00 • 17:35 • 18:00 • 18:15 • 19:15 • 19:40

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