felice serino la vita nascosta (già: trasfigurati aneliti ... · visionarietà al limite del...
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FELICE SERINO
LA VITA NASCOSTA
(già: Trasfigurati aneliti)
(poesie 2016-2017)
III
PRESENTAZIONE
Capita raramente di imbattersi in poeti in cui vocazione lirica e pensiero filosofico sifondono così perfettamente da riuscire saldati in un unico corpo come in Felice Serino, lacui voce è tanto più seducente quanto maggiormente risulta isolata nel panoramacontemporaneo. Egli rappresenta, forse, la continuità, nel solco di una tradizionetipicamente novecentesca, di pensare la poesia come antitesi e attrito con la modernità efiltro da cui trascendere nel segno d’una rivelazione; in lui, senso del tempo e dellospazio, spiritualità e vita, verità intangibile e immanenza, mistero, trovano la medesimavia su cui la poesia accomoda il sentimento, insieme umano e divino, d’essere in séorigine e fine di tutto; e nel mezzo, ricerca passionale e tensione dell’amore puro;(Amore: altissimo e di sangue, lamento quasi siderale degli occhi, fiume alle mani ): dovequel sentimento arriva e la voce si espande, e l’umore improvvisa emozioni che nontrovano il punto, oppure lo invocano sapendo che un urto, anche il più invisibile, puòfarsi carico di tutta quanta la specie dei sogni di cui è composta la vita.
Impresa affatto anodina dunque, introdurre Serino: farne passare il battito, lafolgorazione; additare nel segno delle sue epifanie, come volendo scottarsi: sentirsiaddosso la luce, vivida e sanguigna di un verso che trasloca bucandoci. Perché vienesempre nel segno della carne la sillaba che in lui svanisce: questa croce di vento sullapelle. E sono spasmi. Cieli a difendersi. Occhi per seminare: amore per la parola sorgivada cui bagnarsi e bere, a piene mani, quasi fossimo noi quel punto imprendibile l’altrove,che cuce il corpo alla memoria e tace, profondo e innato silenzio. C’è in Serino un’attitudine all’amore che è soglia, dunque, attracco e mancamento:visionarietà al limite del corpo, come una metafisica della bellezza. Una specie di vizio aperdere la vista per meglio pensare. Viene in mente Democrito; e Borges che lo nominanel buio. Nelle sue tanto aeree apprensioni, Serino ausculta pungendo, sembra quasiaddirittura ch’egli tiri dalla vena una goccia di lontananza e ne faccia presenza aromatica,unguento a lenire ferite. Sono sempre afflizioni, le sue, da cui sgorga dolcezza: l’esserequi e altrove come dato fondante d’una vita.
Posso dire che qui l’amore s’avverte, terragno e trascendente, nel segno di una lucevivida e irrisolta, cavata dall’occhio di un uomo sospeso, solo e multiplo, invocata eassolta nel dono di un verso pulsante, tangente, bellissimo, quasi tenuto nel fiore di unenigma e consegnato al tempo, come un bacio dato alla terra, questa sacra parolailluminante.
Ecco forse Serino è tutto questo, o tant’altro che ancora non so; che ancora non m’è datodi sapere.
Giovanni Perri
LO SGUARDO VELATO
Vita nascosta
L'esistere specchiato
con lo stillicidiodel tempo a subirequesta piaga dalle nove porte
ma a te presente il Sé -il celeste- l'esisterespecchiato: vita che si guardavivere
un mondo in un altro
Le nove porte: gli orifizi del corpo secondo la Bhagavadgita
Scampoli
rimanere in essereincapsulati in una vita ch' è copiasfocata dell'Originale
dimezzata vita: scampoli
purezampillo d'acqua vivadall' Io subliminale
la difficile luce
Un dio cibernetico?
vita asettica: gradozero del divino Onniforme-ma la notte del sangueconserva memoria di volo
vita sovrapposta alla sfera celeste regno d'immaginiepifaniche
emozionielettroniche
eclissi dell'occhio-pensiero
Nel paese interiore
nel paese interiore eiaculo i miei sogni -vivo una stagione rubata al tempo -mimesiicariana sul vetro del cielo-
nel paese interiore brucia il mio daimondi febbre e di luce
Dell'indicibile essenza
dell'indicibile essenza noi sostanza e pienezza
solleva l'angelo un lembodi cielo:
in questa vastità solinon siamo: miriadidi mondi-entità ognunoin una goccia di luce
Angeli caduti
fuori dal cielobevvero l'acqua del Lete
ora non sanno più chi sono
presi nella ruota del tempomendicano avanzi di luce - curanole ali spezzate
per risalire nell'azzurro
Presentire
finirà qui tuttoil visibile-col panorama dei sensi
a sopravviverci voce di sangue in un non-tempoinconoscibile
l'astronave-di-lucetra cirri e nembi e corpicelesti
L'Albero
di Te il ditola saliva il fiato:
ri-fiorire vitain cuore disabitato
e gli esecrandicrimini? nonricordi
dal sacrificio estremol'Albero di sanguesi è ingemmato
sopra uno sconquasso di secoli
Farsi infinito
in apparente spaziotempoun infinito sospeso
-sogno fattocarne
la vita è alfabeto del tempoda sillabarevuoto di forme - ombre
nel bianco respirodalle labbra quest'anima s'invola
Di qua del velo
(non qui né altrove:semplicemente esserenel Tutto-porta della conoscenza)
di qua del velo di mayatrottola del tempoconsuma il suo perno
nella palpebra del soleun embolo d'ombra dimorache insanguina il vento
Nell'uno
dal Tuttoritrovarsi nell'unoa vivere il sogno della carne
il sangue che cavalca il vento dovecrescono i passi
lacerato dalle lancetted'un orologio interioreun Lazzaro a sollevarsi da cento morti
Il sogno di Dio
in seno a cielidi cui non è memoriaassai prima del corpoquando già da sempre era la Parola
il sogno di Dio
il Suo soffio
poi la fatidicadomanda “dove seiAdamo”
e furonoi cielicapovolti
Brandelli d'amore (2)
falesie di pensieritesse ragno di luce
vertigine: comesarà senza il corpo-serbata la vitanella Pietà del sangue
solo espansopensiero saremo?
ci consoli certezzadi portare in salvo brandellid'amore
Gl' intoccabili
sì onorarlii morti checi perdonano con un velo di pietà
quelli che sognaronoil loro eldoradoragazzi degli anta prestodipartiti
ora di qualcunod'essi verrà dettoera un pezzo di pane-anche se di certo avràportato con sé i suoi scheletri
o si saranno nell'altradimensione dissolti
Infinitudine
parabole di carne
siamo archi tesi nella manodell'eterno presente
noinel divenire appoggiati ad unaspalliera d'aria
Distacco
giungere dove ogni linea s'annullaun brivido bianco e sei altro
fiume che perde nel mare il suo nome
L'angelo
(conversione di San Paolo)
l'angelo sognaisulla via di Damascoaprirmi l'altra faccia del giornocaddi bocconi in estasivedevo gli alberi camminaretutto il marein una brocca
Come ostia di luce
[Ai martiri della cristianità, che hanno combattuto la buona battaglia.]
irta di rovila "parete" inclinata del cielo
vi lasciaste brandellid'anima e pelleorail sangue a fiorirecome ostia di luce
Dell'eden
proiezione sei e lamentocome d'animale disperso
a trapassarti una spada di luce
riflesso di Vita verase dell'eden ti abita soloquella vaghezza come in sogno
Nella pienezza
asessuato angelodall'immarcescibile aureolaso chi sei ti riconoscovenendomi in sognoangelo mio specchioio di te riflessonient'altro aneloche riunificarmia te nella pienezza
Levante (2)
[leggendo David Maria Turoldo]
quanta pena-Cristo- per togliereil pungiglione alla morte
quandosi apriranno i cieli
e l'albaper noi sarà lucefrontale?
Estasi
[gli ultimi giorni di Paolo (Saulo) di Tarso]
ovunque mi seguivano i tuoi occhi buoni
l'animaaffacciata sul Tuo sangue lucenteha danzato per il tempo che restava
L'impronta
ricominciare da qui: dove l'occhiodel cuoresegue la curva della luce
dove si schiude la rosatra cristalli di gelo -mentrelasci l'impronta del "fare"anima
ti fondi nell'azzurrorapito dal canto di Silesius
[Angelus Silesius - 1624-1677 -; poeta e mistico tedesco.]
Da un altrove
a volte la tua vita la pensicome fossein mano a un vento che t'avvolgain un mantello di luce
tu che in azzurre volteti perdi: dimmi cosasenti da un altrove?
forselontananza che richiamaun altro Sé?
Per volare
pensa: sono appena passato "di là"eppurenon me ne sono accorto
vi si sta d'un bene ed è comein un sogno tanto ma tanto più vivido
ora aspetto soltanto di vestireun corpo fatto d'aria
per potervolare
Velario
amare è fatica
caduta delle braccia
ma dal pesomortale un cielo ci nasce
strappa dunqueil velario volgi lo sguardosul monteal Cristo trasfigurato
agli ultimi della terra
Dietro il velo
splende rosacea lucesulla bocca dell'alba
miriadidi stelle nascoste alla vista
come la vitadietro il velo della morte-a cogliereaneliti d'infinito
Intermittenze
Dall'immagine infranta
(a Danilo Dolci)
risalire dall'immagine infranta-quella dopo la caduta-dove è voce del sangue la ferita del cielo
limare le partinon combacianticon la figura del divino
innamoratodell'uomo nuovo tu guardi al bambino
che tende le prime radici nell'aria
Fiore di poesia
'lo gnaolio dei gattiin amore tra gugliate di luce'
belli sti versi che leggo sorseggiando un drink ma dovevai a parare me lo dici?
timore della pagina bianca?
scandagliare devimacerartiimmergere le mani nel sanguea far nascere nuovo fiore di poesia
musicache arrivi al cuore
Mimesi
icaro e le oreacrobatedove spegnereinconfessati ardori
il "grido"espansoche nell'aria trema
l'angeloè di cenere
Fame
tutto relativonon Dionon la fame
ho visto un'ombraaggirarsi tra i rifiutinon era un cane randagioeraun uomo
pro(re)gresso?
la giustiziaartiglia urlafame di Dio
Nero della notte
(a un dissoluto)
punto di non ritorno?
qualesprofondo ad accoglierti
non sai piùchi sei dentro giorni perduti
ah ti trapassi una spada di luceti canti nel sangueun angeloche ti aiuti a grattare il nerodella notte
a sollevartidal tuo sudariodi morte
Un cielo bianco di silenzi
(L'ortografia)
punto sul vivoda strafalcionianche il foglio sembra aggricciarsiattraversato da una fuga d' immagini
in un bailamme di fonemi -dalle acquedel sogno a risalire strambe parole nell'aria di cristallo-
illividisceun cielo bianco di silenzi
Poesia-finestra
dici poesia intendi finestra
affaccio dell'animabagnata da alfabeti di lune
è finestra su un mare aperto poesia
per l'orecchio del cuore-conchiglia
Il tuo volare alto
l'anima spando sulla terraa ricambiarmi una solitudineampia come il cielo
mi appresto a gran passi agli ottantae ancor più poesia ti canto -del mio sangue azzurra ala
ai confini della sera in quelfarneticare che richiama la morte
il tuo volare altocome preghiera
Il saluto spezzato
[11 settembre: a 15 anni dalla strage]
tutti ricordano dove si trovavanoin quei fatali attimiquando il cielo si oscuravaingoiando cenere e odio
tuttiricordano -i superstiti- l'ultimo gesto-uno per tutti la mano levataquel saluto spezzato
come il battito dell'ora in cimaalla torre
come il pulsare del cuorestraziato
Ulisside
(l'ispirazione)
prende forma la veladalle profondità inconscela governa ulissideo forse si lascia guidare
sull'infinito mare del sogno
speculari all'acquaemergere vede parole
il fonema del cantosu curvature di luce
Nei miei sogni
c'è un donnone nei miei sognimi perdo fra le sue grandi mammellepiccolo piccolo mi faccio ecome scricciolomi c'infilonel suo caldo grembo
al riparo degli tsunami del mondo
L'accumulo
Tu non perseguichi usa bilance falselasci gli si ritorcal'ingiustizia e l'orodiventi capestro o ruggine
ahi l'accumulocui spezza il cerchiola morte
Il Grido (2)
non altro cheraccogliere su foglioil Grido l'amarosangue -morte per acqua-
parole a segnarevergogne
dall'alto spettralesilenzio su vitelacerate
Casa di riposo (2)
-nella vita chi non si dà muoremangia se stesso- sentenziail "saggio" in degenza la nuvola di vapore dalla cucina offreun che di magico un familiaretepore
là fuori un mondo che vivela recrudescenza dell'inverno - gli alberiorfani di foglie e canti
Hitchcock
mi ha squarciato la carotideun solitario uccello nerosparito poi alla vistanel cielo di cobalto
distratti mi oltrepassavano i passantimentre mi dissanguavo
sul marciapiedeil sangue disegnava arabeschidel sogno-degnidel genio di dalì
In sogno
si amalgama il sanguecon alfabeti d'acquase inattesirisalgonodal mare i miei mortinell'alone di luna
Chissà forse una nota
un rebus di paroleframmentidi nonsense emersidal sogno non del tutto svanititentare di farne unapoesia?
ma è come volereestrarre sangue dalle pietre
quel gabbiano che ora vedi danzaresulla spuma dell'onda-non certo uscitodal tuo sogno-chissà non ti porti nel beccouna felice nota
Ulisside (2)
ordito del tempo-mayaisso la velaper terrein sogno intravisterisillabando palpiti di solimiraggi d'eldoradi-la prua che fendele ondeesce dalla coda dell'occhio
La grande avventura la vita
impastato di sole tusenza paesedi terra e cielo seiricorda ti veste dignità
ancor giovane hai braccia fortiper capovolgerla la vitaesci dall'inedia sollevasulle larghe spalle i tuoi figlifagli scopriregli orizzontidove grida la luce
Qui da dove guardi
gratifichi la stimadi te con un éclairinsieme le ingoiquelle morti per acquatutto già visto già ingerito
purecos'è che d'irreale aleggianell'aria vitrea quida dove guardigiro piatto d'orizzonte
Chi può dire
[a un ragazzo degli anni 60]
non certo beata gioventù-chi può direcosa s'agita in un profondo fittodi grovigli freudiani
volevi uscire da teti attrasse il salto nel vuoto
"non entrambi i polsi legatiun'intera nottata a fissare il soffittono non faccio del male oraneanche a me stesso"
poi il fiotto di lucea investirtie le venti candeline -simboliche- da spegnerenon era l'ora che partissi dal mondoquel mondo che ancora ti chiamavanel suo grembo di cenere e oro
Delta
dove è grido rappresola voce del deserto
si dirama l'essereaprendodi solitudine le braccia rotte
Dietro il viola
non hai un appigliomentrea superarti è una luce blandaanneghi in un mare vastodi ossimoricome un film sfocatoquesta vita in controsensoquasi unafinzione o soloapparenzadietro il viola della memoriaaffondano nel nulla i tanti io
La slavina
perla nel cuore del Gran Sassoil "quattro stelle" non esiste piùghermito dalla mostruosamano di ghiaccio
meglio la sorte dei sopravvissutiti dicie ancora speraresotto la neve una voce udirepensi ai familiari perdutideglutendo caffelatte e lacrime
[tragedia del 18 gennaio 2017]
Scrivi sul vento
non vedi di là del tuo naso se ridimensioni la trave nell'occhio dove l'ego veleggia per terre di conquista
corri sul filo di abissi di vanagloria
il tuo sognocattedrali di nulla
girasoli accesi ed arco-baleni pare t'invitinostolto che te depredidel bello
metti in tavolapane e rancore
disamore scrivi sul vento
Verità
non scritte sull'acquale mie parole
pure mi nascondocome l'inchiostro simpaticomi paleso a chi mi saleggere tra le righe
sarebbedare perle ai porciuno sbandierarmi ai quattro ventiper chi è sordoalla stregua dei potenti
Parole
parole sulla boccadell'albain dormiveglia mentreinizi l'interiore viaggio
cavare sangueda neo-nate parolein seno a un dionon visto
dove sale la luce
Vele di nuvole
escono fonemidal ventre della nottequasi ectoplasminell'alone di luna
saltabeccanti passerisbocconcellanointerpunzioni vaganticon vele di nuvole
Fantasia (4)
entravano nella cruna del sognosalendo su per il nasovele e gabbiani danzanti sulle crestenei mari di Melville
era voce d'acque a lenire giorni feritinell'anima a perdere
Acqua e memoria
in cadenza di respiroacqua e memoria siamoscafi a solcare oceanidel periglioso esistere
su un vento salato s'involala sacralità della parola
Le voci remote
un'accoppiatadi parole o una frasesentita o letta risuonano esono una fittanella mente che inizia a elaborare
il letto del fiumeè un sudarioche raccoglie le voci remotedelle anime in sogno fermatesi lìsotto la luna menomantedi Seferis
Ghiorgos Seferis, poeta greco – 1900-1971
Liquida
è striscia di luce verde la mentementre la formaassumidell'involucro-status quo
alchimie del sanguenel vestire la vita
il chi-seiserpeggiasi morde la coda
Sospensioni
Creatura di sabbia
io non io esistodi qua di là dello specchio -unadistanza mi separa: vivo miavviluppo in un sognolucido
Sogno sono di me
io creatura di sabbia
Quella sospensione
non già l'appagatasorpresa ma in vitatenere l'attesacullare il desiderio -avrebbe forsesentenziato il saggio de 'I Ching'
sentire nelle veneserpeggiareil prolungarsi d'un'attesalancinante ma dolce
trattenere quellasospensione lucentesimile a stillicidio che scavi la pietra
I Ching - Il Libro dei Mutamenti
Libro di poesie
aspettare per farne-forse- un "mattone"? o subitolicenziarlolibercolo smilzo?
alle spallel'assedio degli anni: mi spingono nellastrettoia -o foce-dell'ignoto
giococol tempo che restaa sfidare la morte
visti non vistii giornisciabolate di luce
a sfogliare mesi anni
Vertigine (2)
'donnez moi dammi una scala per il paradiso' dicevoin dormiveglia e ancoraquali nonsenseaborti di parole frasisconnesse
strascichi bave
era uno scivolarein me senz'appiglio
come affetto da demenzasenile oscoprire in me il bimboaccoccolato nella mente
Migrante
il ragazzo lasciato bocconisull'arenilesembra dormireavvolto dal manto della nottegli lava dalla salsedinela parte del viso un cane randagio
ora non sentirà più i morsi della fame
è sazio di cielo
sul corpo un fremito di stelle
Del sogno
linea di divisione-luna del sanguea ricreare ancestraleluogo-non luogo
ectoplasmi
-cerchio del sogno
asimmetrico volo
Associazioni
i nasi all'insù contro la lucelivida d'un cielo che non prometteun rondone rimasto impigliatochissà come sbatte furioso le ali
strana associazioned'idee se va la menteal 'falco alto levato' di Montale
[Le parole virgolettate nell'ultimo verso sono tratte da Ossi di seppia, 1920-1927.]
L'abbraccio
(in dormiveglia)
si concentra ed espandel'amore in quel vivere-moriredelle prensili bracciasospensione apparente carne e cielo
Il sogno di te
in una sospensione lucenteride la tua immagine d'aria
nella fodera del cuoreho intagliatoil sogno di te
sulle ali del vento le paroleche ti dedico
L'albero di Giuda
tagliando per la pianuranon trovavi più il cuore
sulle punte delle stelle ti volevi trafittoe il sangue quasi ricamasse una scritta ingloriosa
ma il tuo alberoecco venirti incontro
e già il cappiovederlo-sinistro
Prima del gesto
(altra visione di Giuda)
ti saresti ubriacato col prezzo del sanguesoffocando nel vinoquella lacerazione infinita
ma avresti solo ritardato la fine
prima del gesto estremoscacciasti via da te quella lucea guisa d'angelo
non potevi saperloeri scritto nel Libro per un ruoloingrato-sulle labbra ancora il fuocodel bacio
[Giuda Iscariota, secondo Giuseppe Berto, nel romanzo "La Gloria", aveva una missione da compiere e non è morto dannato.]
Luce e ombra (2)
se posso mi cerco un posto all'ombra-non m'ispira il tipo lucertola-ti guardo attraverso gli occhialiscuri mentre leggi per ore distesa su uno scoglio
ha un che d'incantesimoquesta sospensione palpabile nell'aria
linea d'ombra e lucea separarcima metti i tuoi ridicoli puntigli
Un secchio di stelle
un secchio di stelleacqua e pensieriondivaghi e le stimmate di tenella memoria come sangue rappreso
nel fondo a ravvivarsi alie venti aquilonari l'ingoio di soli su orizzontidi fuoco
La tua vaga essenza
tocco in sogno la fioritariva delle tue braccia:è una dolce pena questo lievesfiorare la tua vaga essenzaa un lunare complice chiarore
Quel sussulto del sangue
comenon trattenere il muto grido che salefin dal midollo delle ossaper te Nina ora come stelladel cielocome quel sussultodel sangue a non espandersiin vasti echicontro muri di cristalloin questa solitudine che artiglia
morta in me l'attesae il giorno azzurroe il vento e l'odore di teoggiche del sangue sei grumo raccoltonegli occhi
Sillabe
(visione)
mettere ordinenei cassetti della mentenon trovare una pagina volata chissàvedi rotolano giùdall'emisfero destro parole ubriachementre sul bordodelle orbitepiccioni piluccano sillabe s-cadute
Cavalli di nuvole
i primi smarrimenti: quando ti sembravadovesse cascare il mondo-disegnavi angosce o volipindarici nell'aria
da una feritoia ti guardavaun pezzo di cielo-tu ragazzino -ricordi-rifugiato in una baraccaa smaltire l' "onta" di una derisionenon sapendola costellata di provela tua stella
intantocavalli di nuvole a sequenzadicevano la vita leggera
Nel sangue della parola
ti fai strada nel sangue della parolaal primo chiaro con la lunache spiove sui tuoi fogli
d'indicibili fonemi s'imbeveora la nuova fragiletua creatura
In magico defluire
peschi un verso dal fondo del tempotuo non più tuocome una matrioska altri ne nasconoin magico defluire
non sai mai doveti porta poesia
altri ne scaturiscono cheda dentro premonospingendo contro il costatogrembo dove sosta un dio minore
e devi gestirnel'impeto di sangue e luce
Palpiti
la parola graffianteferita viva lascia nel bianco
l'anima in lucedi sanguesi china sulla bellezzamentrerossi palpiti annodaun navigar di velesull'aperto mare del sogno
Dove nasce una poesia
non puoi sapere come e dove nasceuna poesia - arco teso dell'essere che
sulle ali del ventocorteggia il sogno epentagrammi disegna
mentre la Musacome una Venereesce da un bagno di liquida luce
La vita trasversale
Epifanie
vita che si guardavivere e ci guardavita che si pensa ed è
-riflessa vita che apre la fronte del mattino
ed è esisterenel suo ricrearsi
epifanie
Conosco le voci (2)
(a tutte le vittime per la giustizia)
conosco voci che aprono stradedi libertà e amoreconosco i nemici della luceche aizzano i cani neri della nottelacerando i sogni di nuovi mattini
conosco i nomidei poeti assassinatiche dal sangue han levato la voce-i loro j'accusecome lingue di fuoco
conosco la "fame" dei senzavoceil profondo dove si apre il grido
La casa delle nuvole (2)
ha bisogno di manutenzione -saiper produrre versi come miele-vanno oliati gl'ingranaggiverificata la tenutaperfetta dell'ossatural'efficienza della struttura
tenerla in ordine comeun condominio
ma tu la ritieni come fossedi proprietà esclusiva:
contenitore di sogniè risorsa a cui chiunque può accedere -ti basta?
Momenti
di cos'è fatta la vita-energiase non di momentirallentati-per cui è un girare in tondosu te stesso
o forsedi virgole di sanguee amorerapprese in un gridosul vetro del cielo
Stanze
le notti inzuppate di sogniquandononsense veleggianosulle ondivaghe acque dell'inconscio
o ti vedi seguire una successione di stanzee ti perdi e ti ritroviin un'altra realtà-sogno o dimensione
Isole
concatenarsi di sequenze evanescentisognare di te tu di me ma maiquesti mondi paralleli s'incontrerannoli inghiottiranno onirici buchinericosì le nostre vitetrasversali un fondersi di corpima isolegli universi dell'anima mondidi celeste fuoco che si sfiorano emaicombaciano
Lo spazio d'un soffio
schegge di vocidi abbandono
il pallore di luna riflettenel bicchiere luce ubriaca
occupilo spazio d'un soffio
in fine consegneraiil nome
Nomade d'amore (2)
gli occhi luccicantidelle finestrecontro la lavagna della notteche disegna arabeschidi mistero
dove ti porta il filodell'immaginario o delsognare
dovequesta strana ma fecondainquietudineserpeggiante nel sanguetutti i libri letti i marisolcati -odisseo tunello spirito- dovequesto cuore nomaded'amoreti porta
La svolta
impalpabilemistero è a volte la vitacome il sognocoi suoi criptati messaggida decifrare
ti senti pedinasulla scacchierain un magico sincronismo
ed è la svoltache poiti rivolta la vita
Nulla si perde
sedi séfu a innamorarti una melodia ora smarrita nel tempo
vedrai tornerà -sì tornerà all'orecchio del cuoreviva come alloravalicando gli anni alle spalle
pureogni essenza potrai ritrovareche ti appartienevarcato che avrai il muro del tempo
come l'odore della salsedinedel legno bagnato
o -sublimati-quello della pelledell'amore
L'essenza
inadeguati noigettati nel mare-mondolegati ad una stella di sangue
noi siamo l'alfabeto del corpoche gridail suo esserci
noi essenza degli elementi
appendici della terra
labbra del cielo
Non domandiamo
non svegliamo le lune di vetroassopitenella valigia dei nostri spostamenti
da dietro il velarioesse non sannodirci se siamo assoluti
non domandiamo
tantomeno alle stellea sbiadire nella prim'alba
e noinomadi d'amorenon si sa dove poggiare il capo
Spalliera d'aria
s'adagia ad una spalliera d'arial'anima monca
in occhi di verdecielouna luce analfabeta
invertigina l'essere in questoslontanare
ma il nome è da semprenel seno di Dio
A specchio di cielo
fraternizzo con Campanase anelo al silenzioin un gran porto chiuso ai malidel mondo
dove a specchiodi cielo sia riflessaunicamente la bellezza
[Dino Campana, "Canti orfici".]
I sogni alla deriva
insieme a questo corpovedrò staccarsi i sogni -quelli mondanisu vascelli di nuvole-andare alla derivasopra un mare che più non m'appartiene
Un'ala d'angelo
propedeutico è l'abbracciobellezza nell'umanoche schiude mondi ignoti
un'ala d'angelo vibrasulle schiuse labbraa sigillare nuova vita
L'accumulo (2)
ti preoccupi per il vestito? eper l'oro neiforzieri dove urleràla ruggine?
la so quella certamalattia contagiosaserpeggiarti nel sangue
guarda i giglidel campo - Lui dice
e ti senti come chiusoall'angolo
Lui: ti fidi?
mai hai visto un sì benignoCielo
Distacco
ti fai fragile fogliaappoggiata ad una spalliera di brezza
Arco d'amore
noi siamo proiezione di Dioe come angeli incarnatidel nostro Sésimilmente di noii nostri figli
-frecce scoccate oltreil corpodall'arco teso dell'amore
Primavera
si posano le uve dei suoi occhisu silenzi sospesiteneri corpi come giunchidondolano nella lucesognando la vita altra
Biografia
Felice Serino è nato a Pozzuoli nel 1941. Autodidatta. Vive a Torino. Copiosa e interessante la sua produzione letteraria (raccolte di poesia: da Il dio-boomerang del 1978 a Frammenti di luce indivisa del 2015); ha ricevuto numerosi premie riconoscimenti e di lui si sono interessati autorevoli critici. E’ stato tradotto in ottolingue. Intensa e prolifica la sua attività redazionale visibile anche on-line. Gestisce variblog e siti.
Indice
Presentazione
LO SGUARDO VELATO
Vita nascosta
L'esistere specchiatoScampoliUn dio cibernetico?Nel paese interioreDell' indicibile essenzaAngeli cadutiPresentireL'AlberoFarsi infinitoDi qua del veloNell'unoIl sogno di DioBrandelli d'amore (2)Gl'intoccabiliInfinitudineDistaccoL'angeloCome ostia di luceDell'edenNella pienezzaLevante (2)EstasiL'improntaDa un altrovePer volareVelarioDietro il velo
Intermittenze
Dall'immagine infrantaFiore di poesiaMimesiFameNero della notteUn cielo bianco di silenzi
Poesia-finestraIl tuo volare altoIl saluto spezzatoUlissideNei miei sogniL'accumuloIl Grido (2)Casa di riposo (2)HitchcockIn sognoChissà forse una notaUlisside (2)La grande avventura la vitaQui da dove guardiChi può direDeltaDietro il violaLa slavinaScrivi sul ventoVeritàParoleVele di nuvoleFantasia (4)Acqua e memoriaLe voci remoteLiquida
Sospensioni
Creatura di sabbiaQuella sospensioneLibro di poesieVertigine (2)MigranteDel sognoAssociazioniL'abbraccioIl sogno di teL'albero di GiudaPrima del gestoLuce e ombra (2)Un secchio di stelleLa tua vaga essenzaQuel sussulto del sangueSillabeCavalli di nuvole
Nel sangue della parolaIn magico defluirePalpitiDove nasce una poesia
La vita trasversale
EpifanieConosco le voci (2)La casa delle nuvole (2)MomentiStanzeIsoleLo spazio d'un soffioNomade d'amore (2)La svoltaNulla si perdeL'essenzaNon domandiamoSpalliera d'ariaA specchio di cieloI sogni alla derivaUn'ala d'angeloL'accumulo (2)DistaccoArco d'amorePrimavera
Biografia
E-book realizzato in proprio (senza fini commerciali ma solo culturali)nell'aprile 2017.
felice serino
Tutti i diritti riservati.