fenomenologia, esistenzialismo, ontologia, ermeneutica
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Fenomenologia, esistenzialismo, ontologia, ermeneutica
Fenomenologia, esistenzialismo, ontologia, ermeneutica
Quadro cronologico
La frammentazione della filosofia nel Novecento
Il Novecento si caratterizza per la rottura degli schemi culturali consolidati e la ricerca di nuovi modelli
Il Novecento si caratterizza per la rottura degli schemi culturali consolidati e la ricerca di nuovi modelli
in particolare la scienza – che si è affermata come paradigma dominante durante la modernità – sembra non rispondere più alle esigenze della
contemporaneità
la filosofia imbocca strade diverse, dal ripensamento dei modelli scientifici,
alla riscoperta del soggetto
Husserl: la ricerca del metodo
Edmund Husserl si propone di rinnovare radicalmente la filosofia e rifondarla come sapere rigoroso
Edmund Husserl si propone di rinnovare radicalmente la filosofia e rifondarla come sapere rigoroso
di fronte alle sfide poste dalle scienze esatte, da una parte, e agli sviluppi delle scienze umane dall’altra, Husserl ricerca un metodo specificatamente filosofico
confrontandosi con i logicisti, che affermano l’esistenza ideale degli oggetti logici, e con gli psicologisti, per i quali i concetti sono frutto dell’attività astrattiva,
Husserl afferma che le leggi logico-formali implicano l’esistenza di verità
indipendenti dalla mente che le pensa
Husserl: l’intenzionalità
Bisogna però chiarire il modo con cui le leggi logiche operano nel processo conoscitivo: in che modo gli oggetti si “danno” alla
coscienza?
Bisogna però chiarire il modo con cui le leggi logiche operano nel processo conoscitivo: in che modo gli oggetti si “danno” alla
coscienza?
la caratteristica fondamentale della coscienza è la INTENZIONALITÀ
=la coscienza si rivolge sempre verso un oggetto, è
sempre coscienza di qualcosa
la coscienza si rivolge intenzionalmente verso
le cose reali, i dati di fatto
le essenze, gli oggetti ideali
Husserl: la filosofia come scienza eidetica
La filosofia come scienza rigorosa deve indirizzarsi alla ricerca delle essenze
La filosofia come scienza rigorosa deve indirizzarsi alla ricerca delle essenze
l’intuizione eidetica è capace di andare oltre l’oggetto sensibile e di cogliere le strutture universali: la filosofia diviene così
le essenze non derivano dall’astrazione dei dati empirici, né sono il risultato di una costruzione della coscienza soggettiva: sono gli oggetti di
un’intuizione diversa da quella sensibile
SCIENZA EIDETICA
Husserl: il metodo fenomenologico
Il metodo fenomenologico consente di arrivare alla conoscenza delle essenze
Il metodo fenomenologico consente di arrivare alla conoscenza delle essenze
inizialmente è necessario liberarsi da ogni presupposto, sia dalle opinioni del senso comune,
sia dai contenuti delle dottrine scientifiche e filosofiche
= EPOCHÉ
COSCIENZA: dall’epoché emerge la coscienza pura, l’atto specifico del soggetto
OGGETTO: diviene puro fenomeno,
percepito in se stesso
INTENZIONALITÀ
Husserl: la crisi delle scienze europee
Nell’ultima fase della sua vita Husserl si interroga in maniera più approfondita sulla crisi della razionalità nel mondo occidentale
Nell’ultima fase della sua vita Husserl si interroga in maniera più approfondita sulla crisi della razionalità nel mondo occidentale
afferma che le scienze sono in crisi non nella loro “scientificità”, ma nel loro senso
la matematizzazione della natura ha portato all’affermazione di un razionalismo che investe
anche l’uomo
le scienze tendono così a escludere tutti i problemi che riguardano il senso dell’esistenza
umana
Husserl: il mondo della vita
La filosofia deve tornare a occuparsi del mondo della vitaLa filosofia deve tornare a occuparsi del mondo della vita
la fenomenologia fa riscoprire il mondo della vita
= il fondamento precategoriale di ogni sapere scientifico
in questo senso il filosofo è il “funzionario dell’umanità” in una funzione, nello stesso tempo, critica e costruttiva
L’eredità della fenomenologia
La fenomenologia esercita una grande influenza sulla filosofia novecentesca, stimolando nuove vie di ricerca
La fenomenologia esercita una grande influenza sulla filosofia novecentesca, stimolando nuove vie di ricerca
il metodo fenomenologico che cerca di indagare le “cose stesse” è stato applicato a campi diversi ed eterogenei
ETICA
ESPERIENZA RELIGIOSA
Max Scheler (1874-1928) indaga le modalità con cui l’intuizione emotiva coglie
i valori etici
Rudolph Otto (1869-1937) individua nella categoria del “sacro” la specificità della
religione
TEORIA DELLA CONOSCENZA
Nicolai Hartmann (1882-1950) rivaluta il ruolo dell’essere in quanto oggetto nel
processo conoscitivo
L’esistenzialismo
La fenomenologia viene anche applicata all’analisi dell’esistenza umana
La fenomenologia viene anche applicata all’analisi dell’esistenza umana
in questo clima, che investe anche le arti e la letteratura, la filosofia riscopre il pensiero di Kierkegaard e la sua attenzione al singolo e
alla possibilità
la cultura europea dopo la tragedia della Prima guerra mondiale e il crollo dei valori che avevano caratterizzato il XIX secolo, si
interroga sulla condizione dell’uomo
si sviluppa così l’esistenzialismo in quanto indagine sul modo di essere proprio dell’uomo come essere finito, che vive nel mondo,
in una situazione storicamente determinata
la conoscenza scientifica attraverso la sua oggettivizzazione del mondo non è in grado di dare
risposte alle domande esistenziali dell’uomo
il compito della filosofia è quello di chiarificare l’esistenza umana evidenziando la sua distinzione
dall’essere delle cose
L’esistenzialismo tedesco: Jaspers
Sulla scia di Kierkegaard, Karl Jaspers mette al centro della propria riflessione l’esistenza del singolo
Sulla scia di Kierkegaard, Karl Jaspers mette al centro della propria riflessione l’esistenza del singolo
l’esistenza dell’uomo è sempre situata “nel mondo” : l’uomo stesso appartiene al mondo
Jaspers: la chiarificazione dell’esistenza
La chiarificazione dell’esistenza porta a riconoscere la sua problematicità
La chiarificazione dell’esistenza porta a riconoscere la sua problematicità
la comprensione dell’esistenza può avvenire solo nella considerazione della situazione esistenziale, all’interno della
quale l’esistenza si rivela comeLIBERTÀ
ma questa libertà di scelta è sempre determinata e limitata dalla situazione in cui l’uomo si trova a vivere: l’uomo sperimenta così
l’impossibilità dell’esistenza
Jaspers: la trascendenza L’esistenza tende sempre ad abbracciare la totalità dell’essere, ma
questo si rivela impossibileL’esistenza tende sempre ad abbracciare la totalità dell’essere, ma
questo si rivela impossibile
possiamo intravedere la trascendenza attraverso
in queste situazioni si sperimenta lo scacco della propria esistenza
le cifre=
simboli che necessitano di essere interpretati
le situazioni limite=
nelle quali l’uomo si scontra con la sua radicale finitezza e con la necessità di scelte obbligate
l’essere ci sfugge continuamente e si manifesta perciò come trascendenza
L’esistenzialismo francese: Sartre
L’analisi dell’esistenza di Jean-Paul Sartre risente fortemente l’influsso della fenomenologia
L’analisi dell’esistenza di Jean-Paul Sartre risente fortemente l’influsso della fenomenologia
Sartre vuole però approfondire il ruolo della coscienza e, in
particolare, la sua apertura e la sua libertà
la fenomenologia – con il concetto di intenzionalità – mostra
l’immediatezza del rapporto tra coscienza e mondo
Sartre: la coscienza
Ne L’essere e il nulla Sartre analizza la coscienza a partire dalle strutture dell’essere
Ne L’essere e il nulla Sartre analizza la coscienza a partire dalle strutture dell’essere
Essere per sé=
la coscienza stessa nella sua autonomia e capacità di
trascendere se stessa
Essere in sé=
la realtà corporea con cui la coscienza entra in rapporto
la coscienza è capace di “nullificare” il puro dato
dell’essere in sé e di attribuirgli un significato
=LIBERTÀ
Sartre: la libertà assoluta e l’ateismo
La libertà che caratterizza la coscienza è un libertà assolutaLa libertà che caratterizza la coscienza è un libertà assoluta
mentre nelle cose l’essenza precede e predetermina l’esistenza, nell’uomo accade il contrario:
l’esistenza precede l’essenza
l’uomo è costantemente teso ad andare oltre se stesso e sceglie continuamente cosa vuole essere
questa libertà assoluta conduce anche a negare l’esistenza di Dio: se Dio esistesse, sarebbe
condizionato da una “natura” decisa al di sopra di sé, non sarebbe veramente libero
Sartre: la nausea
La libertà incondizionata costituisce la condanna dell’uomoLa libertà incondizionata costituisce la condanna dell’uomo
si sperimenta quindi l’assurdità dell’esistenza delle cose e si prova di fronte a essa un senso di nausea dettato dalla gratuità
dell’esistenza
l’uomo non può scegliere di non essere libero, non può scegliere di essere se stesso e si ritrova
anzi “gettato” nel mondo
Sartre: il rapporto con gli altri
Oltre che con se stesso e con le cose, l’uomo è in rapporto con gli altri
Oltre che con se stesso e con le cose, l’uomo è in rapporto con gli altri
lo sguardo dell’altro nullifica il mio essere per sé riducendomi a cosa e rivela il mio io più profondo: di qui il sentimento di vergogna
il rapporto con gli altri è conflittuale perché la loro presenza costituisce una limitazione per la mia libertà
“l’inferno sono gli altri”
Sartre: l’impegno politico
Dopo la Seconda guerra mondiale il pensiero di Sartre si orienta maggiormente verso l’impegno politico
Dopo la Seconda guerra mondiale il pensiero di Sartre si orienta maggiormente verso l’impegno politico
Sartre si orienta quindi verso una filosofia dell’impegno
per la liberazione dell’uomo attraverso una rivalutazione
del marxismo
l’affermazione dell’esistenza come libertà incondizionata
viene integrata dall’affermazione che la
libertà è anche responsabilità
Heidegger: la ricerca sull’essere
Martin Heidegger, allievo di Husserl, indirizza la fenomenologia verso la ricerca metafisica
Martin Heidegger, allievo di Husserl, indirizza la fenomenologia verso la ricerca metafisica
in Essere e tempo la ricerca del senso dell’essere prende
avvio dall’ente che cerca l’essere: l’uomo
una domanda fondamentale percorre come un filo continuo la riflessione di Heidegger:
che cosa è l’essere?
Heidegger: l’esser-ci
Nell’analitica esistenziale Heidegger indaga le strutture fondamentali dell’esistenza umana
Nell’analitica esistenziale Heidegger indaga le strutture fondamentali dell’esistenza umana
l’esser-ci è un essere-nel-mondo e un essere-con-gli-altri attraverso due
atteggiamenti fondamentali
l’essere dell’uomo è un esser-ci (Dasein), caratterizzato dalla temporalità e dall’apertura
la CURA=
la capacità di progettare implica la manipolazione delle cose
la COMPRENSIONE=
l’uomo è capace di interpretare, assegnando significati
Heidegger: la vita inautentica
La temporalità costituisce l’elemento decisivo entro il quale si sviluppa la progettualità umana
La temporalità costituisce l’elemento decisivo entro il quale si sviluppa la progettualità umana
la progettualità – che apre nuove possibilità all’esser-ci – si scontra con la storicità che la
determina e che la condiziona verso una VITA INAUTENTICA
CHIACCHIERA=
la comprensione superficiale e
banalizzante espressa da formule impersonali come “si dice”, “si fa”
EQUIVOCO=
l’atteggiamento di chi ritiene di aver compreso tutto
CURIOSITÀ=
la visione che non va a fondo ma è
tesa solo alla novità
Heidegger: l’essere-per-la-morte
Smarrito nella dimensione della vita inautentica, l’uomo ritrova la sua apertura attraverso l’esperienza dell’angoscia
Smarrito nella dimensione della vita inautentica, l’uomo ritrova la sua apertura attraverso l’esperienza dell’angoscia
l’uomo può riappropriarsi della sua autenticità attraverso l’ESSERE-PER-LA-MORTE
l’ANGOSCIA, come sentimento di spaesamento verso qualcosa di indeterminato, rende manifesto il nulla
la morte tocca l’esserci nella sua stessa essenza di progetto, perché non è mai sperimentabile ma ne chiude la
progettualità
solo il riconoscimento che nessuna delle possibilità che si incontrano nella vita è definitiva mantiene l’apertura
dell’esserci: anticipazione della morte
Heidegger: la svolta
In Essere e tempo Heidegger non riesce a svelare il senso dell’essere attraverso l’analisi esistenziale dell’uomo
In Essere e tempo Heidegger non riesce a svelare il senso dell’essere attraverso l’analisi esistenziale dell’uomo
tutta la metafisica occidentale, a partire da Platone, ha ridotto
l’essere alle sue manifestazioni ontiche andando incontro a un
OBLIO DELL’ESSERE
emerge la differenza ontologica tra gli enti e l’essere: l’essere è irriducibile a ogni sua manifestazione
l’attenzione agli enti porta nella modernità al predominio della
scienza e della tecnica che manipolano le cose riducendole a
oggetto di misurazione
Heidegger: la poesia
Il nichilismo è l’esito ultimo di questo processo Il nichilismo è l’esito ultimo di questo processo
il linguaggio, in particolare la POESIA,
è la “CASA DELL’ESSERE”
solo attraverso il linguaggio poetico:
• si disvela la verità dell’essere
• l’uomo è chiamato a custodire il linguaggio
• e a farsi “pastore dell’essere”
contrariamente a Nietzsche, per Heidegger il nichilismo non va superato poiché il senso dell’essere va cercato al suo interno
Gadamer: l’ermeneutica filosofica
Hans Georg Gadamer riprende la tematica heiddeggeriana della comprensione come struttura costitutiva dell’esserci
Hans Georg Gadamer riprende la tematica heiddeggeriana della comprensione come struttura costitutiva dell’esserci
COMPRENSIONE =
forma di esperienza e di sapere che caratterizza l’esistenza umana nel suo
essere nel mondo e nella storia
ERMENEUTICA FILOSOFICA =
deve mettere in luce le strutture della comprensione e dell’interpretazione come strutture proprie dell’esistenza
storica dell’uomo
Gadamer: la pre-comprensione
L’ermeneutica tradizionale, dominata dall’idea dell’oggettività, non è in grado di riconoscere il carattere storico del comprendere
L’ermeneutica tradizionale, dominata dall’idea dell’oggettività, non è in grado di riconoscere il carattere storico del comprendere
nella comprensione artistica e storica non è possibile arrivare a una perfetta oggettività
l’interprete è portatore di un pre-giudizio, sulla base del quale abbozza un
significato preliminare
LAVORO ERMENEUTICO =
mettere alla prova la precomprensione, rapportandosi direttamente alle cose
Gadamer: la fusione di orizzonti
In particolare Gadamer si concentra sull’ermeneutica del testoIn particolare Gadamer si concentra sull’ermeneutica del testo
TESTO =
una volta prodotto si distanzia dal suo autore e le sue molteplici interpretazioni, che si succedono nel tempo, costituiscono la storia
dei suoi effetti
la distanza storica tra un testo e il suo interprete favorisce la FUSIONE DI ORIZZONTI
= il confronto tra i diversi punti di vista degli interpreti
le diverse interpretazioni che si succedono nel tempo non tradiscono la verità del testo da interpretare
Gadamer: il linguaggio
Il dialogo continuo tra l’interprete e il testo avviene solo nell’orizzonte comune del linguaggio
Il dialogo continuo tra l’interprete e il testo avviene solo nell’orizzonte comune del linguaggio
l’uomo non può fare esperienza delle cose
se non attraverso il linguaggio
COMPRENSIONE DELL’ESSERE
=AVVIENE NEL LINGUAGGIO
Sulla scia di Heidegger e Gadamer
Le riflessioni di Heidegger sulla metafisica e l’ermeneutica di Gadamer influenzano in particolare la filosofia francese nella
seconda metà del Novecento
Le riflessioni di Heidegger sulla metafisica e l’ermeneutica di Gadamer influenzano in particolare la filosofia francese nella
seconda metà del Novecento
Jacques Derrida
(1930-2004)
la metafisica della presenza ha affermato il primato della parola “detta”, alla quale Derrida oppone la
parola scritta: nel testo scritto si manifesta la distanza, e dunque l’assenza del soggetto; il testo
va decostruito seguendo le tracce della parola scritta
Emmanuel Levinas
(1906-1995)
l’orizzonte dell’essere, che uniforma l’insieme delle cose in una “totalità”, va oltrepassato attraverso
l’esperienza dell’Altro e della sua radicale separazione da me: alla violenza dell’ontologia si
contrappone il primato dell’etica