festival puccini 2010

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LE OPERE La Fanciulla del West Madama Butterfly Turandot Tosca IL BALLETTO Romeo e Giulietta IL CONCERTO Gala lirico con Renée Fleming L’ALBO D’ORO Gli interpreti dal 1930 a oggi LUGLIO AGOSTO 2010

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Tutti gli appuntamenti dedicati a Giacomo Puccini al Gran Teatro all'Aperto di Torre del Lago.

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Page 1: FESTIVAL PUCCINI 2010

LE OPERELa Fanciulla del West

Madama ButterflyTurandot

Tosca

IL BALLETTORomeo e Giulietta

IL CONCERTOGala lirico

con Renée Fleming

L’ALBO D’OROGli interpreti

dal 1930 a oggi

LUGLIO AGOSTO2010

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Sommario

Supplemento al numero odierno de LA NAZIONE a cura della SPE

Direttore responsabile: Giuseppe Mascambruno

Vicedirettori: Mauro Avellini, Piero Gherardeschi,

Marcello Mancini

Capo servizio: Enrico Salvadori

Coordinamento: Umberto Guidi

Opere e storia: Beppe Nelli

Testi di: Francesca Bernardini, Francesco Bertolucci, Martina Del Chicca,

Francesca Navari, Chiara Sacchetti

Fotografie: Ufficio Stampa Festival Puccini

Direzione redazione e amministrazione:50100 Firenze - Via Paolieri, 3

V.le Giovine Italia, 17

Grafica ed impaginazione: Kidstudio - FI

Stampa: Grafica Editoriale Printing srl

Pubblicità: Società Pubblicità Editoriale spa

Direzione generale:V.le Milanofiori Strada, 3

Palazzo B10 - 20094 Assago (MI)

Sede di Firenze:V.le Giovine Italia, 17 tel. 055-2499203

4 Il presidente: “Stagione emozionante”

7 Il cartellone

8 Il sindaco: “Una splendida risorsa”

9 Intervista all’assessore alla cultura

11 Il direttore artistico: “Festival coraggioso”

12 Le opere: La fanciulla del West

15 Il direttore generale: “Non è un museo”

17 Il Muro delle Star

18 Le opere: Madama Butterfly

21 L’auditorium intitolato a Caruso

22 Il Dean Benedetti Jazz Festival

24 Le opere: Tosca

27 Il Gala concert di Renée Fleming

31 Ballando sulle note di Prokof’ev

32 Puccini Off, non solo lirica

34 Un Caffè al Pucciniano

36 Le opere: Turandot

38 Arte e musica

40 Il Maestro e il suo Festival

43 Le stelle di Puccini

52 L’omaggio di Pommery al Belcanto

55 La voce artistica

56 Promozioni e agevolazioni

65. L’Albo d’oro

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Il presidente della Fondazione Simoni: valorizziamo al meglio la suggestione dei luoghi

Nella foto: Il presidente della Fondazione Festival Pucciniano,

Massimiliano Simoni

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ModernissiMo e geniale, il Maestro Giacomo Puccini sicuramen-te approverebbe un Festival a sua im-magine e somiglianza. La program-mazione del Pucciniano ogni anno si rinnova, abbraccia diverse forme d’arte e attrae migliaia di spettatori nel nuovissimo Gran Teatro che il presidente della Fondazione Massi-miliano Simoni descrive «di raro coin-volgimento emotivo».

Presidente Simoni tutti gli enti lirici italiani si dibattono nella crisi ma al Pucciniano il botteghino fa record di incassi. Il segreto?

«Una magica combinazione: la sug-gestione del posto e un’attenta pro-grammazione che ogni anno propone Puccini in modo rinnovato».

Lei ha proseguito l’esperienza del ciclo «Scolpire l’opera»: ci sa-ranno altre collaborazioni con gli artisti per il futuro?

«E’ un percorso che ho preso in eredità di buon grado visto che è una strategia ottima per valorizzare il Fe-stival. Il primo artista che avviò que-sta sperimentazione fu Kan Yasuda con un’innovativa scenografia per la Butterfly nel ‘99. Quest’anno la ripro-

FESTIVAL BELLOED EMOZIONANTE

poniamo, assieme alla Fanciulla del west a firma di Franco Adami. Sarà commissionato l’allestimento della Turandot 2011 a Jimenez Deredia e già ci sono contatti con Giovanni Manganelli per La Bohéme».

Anche le tournee internazionali sono un fiore all’occhiello del Puc-ciniano. Qual è stato l’esito della recente trasferta a Abu Dhabi?

«Entusiasmante dato che per la prima volta è stata proposta nel mon-do arabo un’opera lirica completa. Ci hanno chiesto di riproporre questa esperienza per la stagione 2011: è dunque un’operazione intelligente perchè la promozione culturale ci per-mette anche di trarre dei profitti».

Le prossime destinazioni?«Continuano i rapporti con gli isti-

tuti culturali italiani all’estero e inten-diamo promuovere ancora tournee in Giappone, Arabia e negli Stati Uniti. Abbiamo inoltre aperto un nuovo canale con Nicaragua e Costarica. Da un paio di anni stiamo stringendo contatti con il governo libico per fare un allestimento nella città romana di Sabratha dove c’è un bellissimo teatro dell’epoca».

Il Gran Teatro non è solo lirica: come sta andando l’organizzazione del Puccini off e del balletto classico?

«Il teatro ha un potere attrattivo notevole per le compagnie di tutta Italia e abbiamo così deciso di variare la proposta anche per avvicinare un pubblico più giovane che, dopo aver

assistito ad un concerto, magari deci-de poi di tornare per la Turandot».

L’opera o i personaggi che porta nel cuore?

«L’allestimento che mi ha colpito per la sua notevole potenza è quello della prima generale della Fanciulla del west. Ho poi potuto apprezzare le qualità umane del regista Maurizio Scaparro e del direttore Alberto Vero-nesi».

Altra scommessa culturale è quella della sinergia con la Versi-liana, altra realtà culturale cui lei è Presidente

«Dal 22 luglio ogni giovedì in so-stanza il Caffè si trasferisce al Pucci-niano e il Puccianiano in contempora-nea propone incontri musicali sotto i pini dannuziani. Inoltre portiamo al teatro della Versiliana opere di nostra produzione: il 19 agosto Le donne di Puccini e, sucessivamente, Suor An-gelica e Gianni Schicchi».

Puccini fa inoltre rima con mo-stre di livello...

«Quest’anno ne ospitiamo ben tre, tutte curate dalla professoressa Francesca Bardelli del cda: “Contro-canto gli universi armonici tra mito e leggenda” di Franco Adami che dal 16 luglio al 29 agosto sarà nel Parco della musica, “Quelle cose che non sappia-mo come dipingere” di Luca Alinari nel foyer del teatro dal 30 luglio al 29 agosto e “Vissi d’arte, vissi d’amore” di Guglielmo Malato dal 6 al 29 ago-sto nella Sala belvedere».

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Torre del Lago16 luglio-22 agosto 2010

Gran Teatro all’apertoTorre del Lago Puccini

Per informazioni:Fondazione Festival Pucciniano

Tel (0039) 0584 35.33.04 Fax: (0039) 0584 34.16.57

www.puccinifestival.it

LA FANCIULLADEL WEST16, 23 luglio7 agosto

MADAMA BUTTERFLY 17, 25 luglio1, 14, 22 agosto

TOSCA24, 30 luglio8, 13, 21 agosto

TURANDOT31 luglio6, 12, 20 agosto

Le opere in cartellone

ROMEO E GIULIETTA11 agosto

Il balletto

RENÉE FLEMINGGala Concert28 luglio

il concerto

56° Festival Puccini

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“il Pucciniano per Viareggio è un biglietto da visita indispen-sabile sia dal punto di vista turi-stico che culturale”. Le parole del sindaco Luca Lunardini spiegano al meglio cosa significa il Festival Pucciniano per la città. Sia per quel che riguarda l’arricchimento dello spirito, sia per quanto riguarda il più materialistico ma essenziale aumento di visite turistiche. Se si parla di Viareggio in giro per il mondo, anche in luoghi lontani come il Giappone, gran parte del merito lo si deve proprio al Festi-val Pucciniano. “Assieme al Carne-vale – spiega Lunardini – questa è la manifestazione che caratterizza di più il territorio e che lo fa co-noscere in giro per il mondo. Se in inverno i turisti provenienti anche dai posti più lontani sono attratti dalla magia del baccanale, d’estate la vera attrazione è il Pucciniano”.

Pur calamitando molti turisti, tanti di questi sono solo di pas-

“UNA SPLENDIDA RISORSA”

Il sindaco Lunardini: il Festival è un asso da giocare per la

cultura e il turismo di qualità

saggio. “Al momento – chiarisce il sindaco – a Torre del Lago vi sono poche strutture ricettive. Un fatto che andandosi a legare con la scar-sa viabilità esistente nella zona, penalizzava e non poco anche lo stesso Festival. Gli spettatori era-no più ‘mordi e fuggi’, ossia vede-vano uno spettacolo e poi andava-no via, piuttosto che rimanere per più tempo in città, gustarsi la sua bellezza e poi assistere a più spet-tacoli consecutivi. Adesso, con la nuova viabilità e il nuovo parcheg-gio crediamo di aver risolto alme-no un problema. Una volta che sa-remo riusciti anche a creare nuove strutture ricettive faremo sì che la ricaduta turistica sia completa”.

Mettendo da parte l’aspetto tu-ristico, il Pucciniano, o meglio il Gran Teatro Puccini dove si svolge, è al centro dei progetti dell’ammi-nistrazione comunale. “E’ vero che il teatro all’aperto di Torre del Lago è, come l’Arena di Verona, qualcosa

di caratteristico. Però credo che do-vremmo pensare anche ad una sua eventuale copertura per far sì che la stagione concertistica e non solo prosegua anche in inverno”.

Tornando alla musica, saranno tanti gli artisti – anche non ap-partenenti al genere lirico – che animeranno questa stagione del Festival. Ognuno, da Arturo Bra-chetti a Paolo Conte passando per Elisa, Renzo Arbore e il Dean Be-nedetti Jazz Festival, sarà un vero e proprio grande evento a cui sono attese presenze da tutta Italia. “Come ogni anno – sottolinea Lu-nardini – saranno molti gli artisti eccellenti che si alterneranno alle opere. Quest’anno però, mi sento di dire a cuor leggero, senza nulla togliere alla bravura degli artisti, che il momento più alto del Festi-val sarà dato dalla “Fanciulla del West”. Il suo centenario sarà quello che caratterizzerà la cinquantasie-sima edizione del Festival”.

Il sindaco Lunardini annuncia: “Via libera a nuovi alberghiper ospitare gli spettatori del Pucciniano”

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«Passato e futuro rappresen-tano un patrimonio immenso da salvaguardare»: parola dell’assesso-re alla cultura Ciro Costagliola.

Assessore che importanza rico-pre il Festival Puccini per lo svi-luppo della cultura e del turismo a Viareggio e Torre del Lago?

“Ovviamente incide tantissimo. Viareggio ha la fortuna di ospitare e organizzare tanti appuntamenti di rilievo internazionale. Da EuropaCi-nema al Premio letterario Viareggio-Repaci. E ancora la stagione lirica del pucciniano e il Carnevale. Tutto que-sto rappresenta un valore aggiunto per una terra già naturalmente bella. Se ai grandi appuntamenti culturali poi aggiungiamo tutti le manifesta-zioni collaterali ecco che si completa un puzzle veramente ricco e unico. Tornando al Festival, il nome e la musica di Puccini sono già di per sé una garanzia, una calamita irresisti-bile per un pubblico trasversale ed eterogeneo. Basti pensare che du-rante ogni rappresentazione delle opere al gran teatro all’aperto alme-no almeno il cinquanta per cento del pubblico è straniero”.

È chiaro dunque che per la città Burlamacco e Puccini - ci scuse-rà il maestro per l’atipico acco-stamento - sono due personaggi chiave. Cosa fa in concreto l’am-ministrazione per sostenere la Fondazione Lirica?

“Per quanto mi riguarda, in qua-lità di assessore alla cultura, intrat-tengo rapporti regolari e costanti con la Fondazione, cercando le strategie più efficaci per esportare il marchio in tutto il mondo e far crescere la manifestazione. Certo anche il lato economico è importan-te. Il Comune ogni anno versa un contributo sostanzioso nelle casse

UN PATRIMONIOCULTURALE UNICOL’assessore Ciro Costagliola: abbiamo ideee progetti per crescere ancora.della Fondazione che, sommato ai finanziamenti della Provincia, della Regione e del Ministero, rende pos-sibile l’allestimento della stagione lirica”.

Non crede che, oltre alle opere del maestro Puccini e alla lirica più in generale, sarebbe inte-ressante sfruttare al massimo il Gran Teatro per ospitare concerti pop o spettacoli teatrali?

“E’ una delle missioni che mi sono imposto quando sono stato nomina-to alla cultura. Già da due anni il Fe-stival guarda oltre la lirica e ha stretto contatti con gli impresari di musica e teatro. Quest’estate il programma, oltre Puccini, è ricco e variegato. Il teatro è talmente bello e suggestivo, che pur concentrandosi sulla figura trainante del maestro lucchese, può e deve abbracciare anche altre realtà.

Con l’apertura dell’auditorium poi, già da quest’inverno, abbiamo inten-zione di promuovere e vivacizzare la struttura così che anche Torre del Lago possa trarne vantaggi.

Con il nuovo svincolo della va-riante Aurelia adesso è più facile raggiungere il teatro. Il problema dei parcheggi però continua a tor-mentare gli ospiti.

«Abbiamo delle idee che, conte-stualmente alle possibilità econo-miche, cercheremo di realizzare. La Fondazione e il Comune sono pro-prietari di alcune aree, e previo con-senso del Parco, contiamo di poterci costruire dei parcheggi adeguati. In questi anni di mandato ci siamo con-centrati sui lavori che hanno inte-ressato strettamente il teatro. Oggi possiamo pensare anche ad altro, a migliorare la fruibilità e il servizio».

L’assessore alla cultura (e vicesindaco) Ciro Costagliola

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l’anno dei debutti. Per Alberto Veronesi, direttore artistico del Fe-stival Pucciniano, la stagione 2010 si può definire così.

«Il Festival cerca collaborazioni sempre più importanti e non teme le novità. Quest’anno abbiamo molti artisti che sono alla loro prima volta a Torre del Lago, e sono sicuro che sarà uno spettacolo splendido: basti pen-sare a nomi importanti come quello di Maria Guleghina, con ben due To-sca in programma, a Walter Fraccaro, che sarà il nuovo Cavaradossi, Marco Vratogna come Scarpia, Amarilli Niz-za e Fabio Capitanucci rispettivamen-te come Cio Cio San e Sharpless nella Butterfly, Carlos Almaguer alias Jack Rance nella Fanciulla...»

Già, la Fanciulla del West. Torna a Torre del Lago proprio in occa-sione del centenario...

«Assolutamente. E’ un modo per rendere omaggio a quest’opera, ma alcune cose sono cambiate. Ad esem-pio, ci sono una trentina di battute musicali, verso la fine del primo atto nel duetto fra Johnson e Minnie, che arrivano direttamente dalla prima

UN FESTIVAL CORAGGIOSOIl direttore artistico Alberto Veronesi: questo è l’anno dei debutti. Un cartellone importante e in crescita

del 1910 al Metropolitan di New York. Sicuramente una chicca per tutti gli amanti dell’opera. Inoltre, un’altra novità è rappresentata dal-la collaborazione con lo scenografo Franco Adami, che ha interpretato la ‘febbre’ della ricerca dell’oro ren-dendo le persone quasi alienate, di-sumanizzate, e riempiendo il palco-scenico con numerose figure. E’ una trattazione che rende giustizia al verismo musicale, descrivendo bene la dimensione autentica dei perso-naggi, nella loro realtà e nelle loro sofferenze».

E per quanto riguarda il pro-gramma extra-Puccini?

«Come dicevo, siamo alla ricerca di collaborazioni sempre più importanti, quindi arricchire il Festival con ballet-ti, concerti e spettacoli di alto livello è per noi fondamentale. In cartellone ci sono quest’anno Romeo e Giuliet-ta, anche qui con il debutto di Sergei Prokofiev e con i solisti Maria Sokol-nikova e Alexsander Smolyaninov del Teatro Bolshoi in esclusiva per l’Italia, il Renée Fleming Galà Concert, vero fiore all’occhiello, e ancora Arturo

Brachetti e Paolo Conte, Elisa e Renzo Arbore».

Un anno speciale dunque... «Qualcuno ha detto che non si ve-

deva un cartellone così bello da dieci anni. Ci sono stati anche artisti che per venire da noi hanno cancellato altri impegni o festival, e questo per noi è motivo di orgoglio. Ad esempio, è un grande onore avere a Torre del Lago un’artista del calibro di Renée Fleming, oggi una delle stelle di pun-ta nell’intero panorama mondiale».

E per il futuro?«In programma ci sono sicuramen-

te dei nuovi allestimenti per la Turan-dot, anche se ciclicamente abbiamo sempre riproposto le opere di mag-gior successo e che avevano riscontra-to il maggior apprezzamento del pub-blico, come la Butterfly di quest’anno che aveva debuttato nel 2002, o la Tosca che è quella dell’anno scorso. L’intenzione è quella di far crescere sempre di più l’offerta del Festival au-mentando le serate e animando il Te-atro durante tutta la stagione. Anche se le istituzioni potrebbero cercare di starci più vicine..»

Il direttore artistico Alberto Veronesi

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UNA “FANCIULLA” DA CENTENARIO

L’opera western di Puccini in un allestimento

antitradizionale. Daniela Dessì è ancora Minnie.

Le date della Fanciulla del West16, 23 luglio7 agosto

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la fortuna inesauribile della musica di Puccini deve molto al ge-nio, ma un pizzico anche all’esoti-smo delle ambientazioni delle opere. L’occasione di una stagione pucci-niana al Metropolitan di New York, per la rappresentazione dell’ormai affermata «Madama Butterfly», por-tò il compositore a vedere in teatro un dramma di David Belasco, «The girl of the golden West». Checché se ne dica, Puccini non rimase molto impressionato dallo spettacolo (non sapeva l’inglese e non capì una paro-la). Ma mesi dopo ci ripensò e si fece leggere il testo dall’amica Sybil Selig-man, e nonostante qualche dubbio sulle carenze sceniche dell’azione, decise di musicarlo. L’editore Tito Ricordi gli procurò un giovane libret-tista, Carlo Zangarini, il cui lavoro fu bocciato dall’implacabile Giacomo proprio perché privo di teatralità.

Gli eventi successivi sono fin trop-po noti: il libretto fu rimaneggiato da Guelfo Civinini, nel 1909 capitò la tragedia della domestica Doria Manfredi col conseguente processo alla moglie del compositore. La par-titura rimase indietro ma il 28 luglio 1910 era pronta, in anticipo per la première del 10 dicembre di cento

anni fa al «Met», dove fu diretta da Arturo Toscanini.

Il centenario della «Fanciulla» apre così il LVI Festival Puccini nel Gran Teatro di Torre del Lago con un’opera che non è certamente tra le più battute del Sor Giacomo, ma a dispetto dell’età resta musicalmente una «ragazzina». Per il centenario è stato scelto un allestimento moder-no, più che moderno, affidato allo scultore Franco Adami, che è una scommessa contro la voglia di tra-dizionalismo del pubblico torrela-ghese. Niente inquadrature western, solo statue totemiche attorno ai personaggi che cantano e agisco-no in abiti di varie fogge storiche, e geografiche, disegnati da Giovanna Fiorentini. E’ invece tradizionale e talvolta cinematografica, e con sor-presa viste le consuetudini berlinesi, la regia affidata alla prestigiosa so-vrintendente della Deutsche Oper, Kirsten Harms.

La direzione dell’orchestra del Maestro Alberto Veronesi è l’occa-sione per un recupero filologico a cui il musicista milanese — ora at-tivo anche alla Carnegie Hall — ha abituato il pubblico: saranno esegui-te le battute che Puccini tagliò alla

fine del duetto di Minnie e Dick del primo atto. Dopo «Oh se qualcuno vuol quell’oro pria di toccarlo dovrà uccidermi qui», sentiremo per la pri-ma volta da cent’anni a questa parte: «Minnie! Potete correr tanto rischio per ciò che non è vostro?» (Dick); «Oh, lo fareste anche voi! Se sapeste quanta fatica costa, e quanto è caro questo denaro! E’ una lotta superba! L’alcali, il sasso, la creta, la zolla: tutto è nemico! S’accoscian sull’erba umi-da: il fango negli occhi, nell’ossa, nel cuore! E un giorno, coll’anima frolla, col dorso ricurvo, con arso il cervello, sull’orlo a una fossa, in riva a un ru-scello s’adagian, non sorgono più!».

Tre star per questo centenario: Daniela Dessì e Fabio Armiliato già protagonisti nel 2005 della «Fan-ciulla» di Nall, in vendita ora in Dvd per Rai Trade; e Carlos Almaguer superbo sceriffo. Attorno a loro la nostalgia dei minatori, simbolo de-gli immigrati italiani che toccavano il cuore di Puccini, e una partitura senza arie tradizionali, impervia, dialogata, estremo sviluppo di una tendenza anche wagneriana ma più futuribile che moderna. Dopo «Fan-ciulla» solo Gershwin o Bernstein, o anche null’altro che Puccini.

La Fanciulla del West compie cento anni: fu rappresentata per la prima volta al

Metropolitan di New York nel 1910

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il teatro d’opera come un mu-seo? Sicuramente non nel caso del Festival Pucciniano. I giovani e giova-nissimi sono infatti la carta su cui la Fondazione ha deciso di puntare, dai giovani artisti fino alle maestranze e ai bambini del Coro. Insomma, un Festival che può diventare quasi un compagno di crescita. A parlare con orgoglio di questo nutrito ‘vivaio’ è Franco Moretti, direttore generale del Festival Pucciniano.

Iniziamo dai giovani artisti.«Ne abbiamo davvero moltissimi

di promettenti, ed è indispensabile investire su di loro. Intesi sia come giovani musicisti che come giovani intepreti, ne sono stati scelti parecchi, tramite audizioni, perché vengano in-seriti nell’orchestra per brevi copertu-re o sostituzioni. E senza dimenticare gli 11 ragazzi usciti dalla nostra Acca-demia che quest’anno sono entrati a far parte del cartellone, a vario titolo ma comunque tutti ‘di ruolo’».

Una fucina di talenti insomma...«E che non ha paura di approcciarsi

anche alle nuove tecnologie, aggiun-gerei. Con il concorso «That’s Opera Talent», organizzato insieme a Goo-

gle Europa e You Tube, abbiamo avuto milioni di contatti e un successo che è andato oltre tutte le aspettive. Il ca-sting era rivolto ai talenti emergenti in ambito operistico, sia cantanti che musicisti, e i tre vincitori di quest’an-no si esibiranno nella Butterfly. Ma i giovani del Festival Pucciniano non sono solo quelli bravi con strumenti e voce».

Ossia?«Abbiamo un sacco di giovani an-

che nel pubblico e questo ci fa dav-vero piacere. Ad esempio, prosegue con successo la promozione che fa entrare a teatro gli under 17 con ap-pena 1 euro, e che assicura all’adulto accompagnatore uno sconto del 20%. In questo modo sono i ragazzi stessi a invitare a teatro un genitore, il fra-tello maggiore, nonni o zii. Inoltre, stando a diversi sondaggi, emerge con forza che l’età media del pubbli-co del nostro Festival è decisamente bassa».

Ma c’è spazio anche per i giovani “locali”?

«Assolutamente: ci sono centinaia di ragazzi della zona che lavorano con noi come comparse e figuranti duran-

“QUESTO NONÈ UN MUSEO”

Il direttore generale Franco Moretti: aperti ai giovani, qui a Torre del Lago

è una fucina di talenti

te la stagione. A dimostrazione del fatto che non serve essere per forza bravi cantanti o musicisti per aver un posto nel Festival, e che il teatro è di tutti e viene fatto da moltissime per-sone con i compiti più svariati».

E i giovanissimi che spesso fanno il loro ingresso in scena?

«Sono i bimbi del Coro, su cui la Fondazione punta moltissimo. Indi-pendentemente da quello che faran-no poi nella vita, quella al Festival resterà sicuramente una bella espe-rienza e un arricchimento importan-te per il loro bagaglio culturale».

Quest’anno poi, ci sarà anche un “enfant prodige”...

«Si tratta di Anthony Arcaini, un giovanissimo direttore d’orchestra americano che ha appena compiuto 15 anni. Sarà nostro ospite al Renée Fleming Galà Concert e dirigerà al-cuni brani, fra cui anche uno di sua ‘produzione’, visto che è anche com-positore. Insomma, un vero talento che avremo l’onore di vedere per la prima volta al Gran Teatro Giacomo Puccini, a dimostrazione del fatto che la lirica è un genere tutt’altro che da museo».

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ECCO IL MURODELLE STARMaria Guleghina ha inaugurato il “Wall of Stars”, una sorta di “Walk of Fame” della lirica

avete Presente il Teatro Cinese di Hollywood, quello del “Walk of Fame”, dove le star del cinema ame-ricano lasciano le loro impronte? A Torre del Lago è nato qualcosa di simile per la lirica. Si chiama il Wall of Stars, il muro delle star, ed è stato inaugurato da Maria Guleghi-na, quando ha ricevuto, il 25 aprile scorso, il prestigioso Premio Puccini . Visibilmente emozionata, la stella della lirica ha lasciato la sua firma e la sua impronta nel muro che è andato ad adornare la parete dell’ingresso princi-pale del Gran Teatro Giacomo Puccini. La Guleghina è tornata a Torre del Lago in questi giorni per interpretare Tosca, uno dei titoli del cartellone 2010 del Festival.

il “Muro delle star”, sullo stile del Walk of Fame di Hollywood, resterà quale memoria dei grandi artisti e delle stelle della lirica che calcheranno il palco-scenico di Torre del Lago.

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dieci anni doPo la prima della fortunatissima, esaltante, ac-clamatissima scenografia con le scul-ture Zen di Kan Yasuda, il Festival Puccini ripropone una delle più belle «Madama Butterfly» mai realizzate, quella che dette il via al ciclo «Scolpi-re l’opera», una lunga teoria di allesti-menti firmati dai grandi artisti della Piccola Atene pietrasantina. Ciclo imitato poi, col ricorso ai pittori con-temporanei nelle vesti di scenografi, anche a Salisburgo e a New York.

Il maestro giapponese collaborò nel 2000 a una mise en place ko-lossal, internazionale, con la regia dell’irlandese Vivien Alexandra

Hewitt e i costumi sfavillanti e filolo-gici dell’italiana cosmopolita Regina Schrecker. L’allestimento riproposto quest’anno però è la «Butterfly bian-ca», coi costumi e il set sobrio che fu-roreggiarono nell’acclamata tournée in Giappone. Le scene sono segnate da sculture che enfatizzano il dram-ma, lo preannunciano, anticipano la premonizione di un karma invinci-bile: il sasso Ishinki, le ali di farfalla Shyosei quale simbolo della casa di Cio Cio San, il gigantesco Tenmo-ku, la «M» che segna il confine tra il nostro e l’altro mondo, la porta attraverso la quale fugge via la vita di Cio Cio San. In una delle molte

riprese di questa «Butterfly» si esibì anche Andrea Bocelli, incredibil-mente atletico a fianco di Maria Pia Jonata. Quest’anno nei panni della piccola geisha arriva la grande Ama-rilli Nizza (tra parentesi il secondo cast: Donata D’Annunzio Lombardi debutta il ruolo). Lo straordinario Massimiliano Pisapia è Pinkerton (Luciano Ganci); Renata Lamanda Suzuki (Hermine-Claude Huguenel), Eva Corbetta Kate (Lucia Dessanti), Fabio Capitanucci Sharpless (Marzio Giossi), Mauro Buffoli Goro, Choi Seing Pil lo zio bonzo, Giovanni Guagliardo Yamadori, Claudio Otti-no il commissario imperiale. Sul po-

MADAMA BUTTERFLYil ritorno a dieci anni dalla prima

Le scene di Madama Butterfly sonodi Kan Yasuda, i costumi di Regina Schrecker.

La regia è di Vivien A. Hewitt

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Il Festival ripropone le scenografie Zen di Yasuda. Cast stellare con Amarilli Nizza e Donata D’Annunzio Lombardi al debutto nel ruolo

Le datedi Madama Butterfly:17, 25 luglio1, 14, 22 agosto

dio Eve Queler, fondatrice dell’Opera Orchestra di New York, e Salvatore Percacciolo.Quante case di carta sono state costruite e smontate dal-la drammatica sera del 17 febbraio

1904, quando la prima di «Butterfly» fu fischiata dal pubblico della Scala di Milano, complici una claque pro-babilmente pagata dalla concorrenza ma anche una partitura lunga, prolis-sa, dubbiosa, per la quale Arturo To-scanini aveva profetizzato: «Andrete al massacro». Quella notte Puccini e l’editore Ricordi ritirarono il libretto ma, miracolo poco celeste, appena il 28 maggio successivo al Teatro Grande di Brescia l’opera giapponese riscosse un successo inarrestabile. All’insaputa dei più Puccini aveva tagliato e ricucito l’intera partitura, la quale fu poi rimaneggiata in con-tinuazione fino alla morte del com-positore, tant’è che se ne contano ben cinque versioni: Milano 1904, Brescia 1904, Londra 1905, Parigi 1906, New York 1907 (e altri piccoli

ritocchi non classificati ufficialmen-te dai musicofili). Un capolavoro nel quale Puccini infilò anche sequenze della scala esatonale nipponica.

il libretto di «Madama But-terfly» fu scritto da Luigi Illica e Giu-seppe Giacosa traendolo dal racconto di John Luther Long «Madame But-terfly» (gli americani spesso chia-mano Madame quest’opera lirica), e dall’omonima tragedia elaborata da David Belasco e lo stesso Long. La partitura contiene alcuni dei momen-ti lirici più amati dai torrelaghesi: l’aria del tenore «Addio fiorito asil», il coro a bocca chiusa, e anche il meraviglioso e insuperato duetto dei fiori, molto di moda tra i compositori dell’epoca, che solo l’aria più famosa della «Lakmé» di Léo Delibes ha eguagliato in bellezza.

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la fondazione Puccini ha indetto un referendum popolare chiedendo ai cittadini di Viareggio e Torre del Lago e agli amici del Fe-stival Puccini di segnalare nomina-tivi a cui dedicare la nuovissima sala sorta all’interno del Gran Teatro di Torre del Lago. Numerosissime le indicazioni arrivate alla Fondazio-ne Festival Pucciniano sui nomi di Rosetta Pampanini interprete di La Boheme alla prima edizione al Festival Puccini, Arturo Toscanini e Enrico Caruso quali personalita preferite per l’intitolazione.

La scelta del nome e caduta sul grande Enrico Caruso, il tenore per eccellenza che a Torre del Lago venne per incontrare e farsi ascol-tare dal maestro Puccini.

Una dedica all’acclamato pri-mo interprete di “La Fanciulla del West” alla prima rappresentazione dell’opera al Metropolitan di New York nel 1910, di cui quest’anno il Festival Puccini celebra il cente-

L’AUDITORIUMDEDICATO A CARUSOIl nuovo spazio del Gran Teatro Puccini è stato intitolato al tenore per eccellenza

nario e a cui nel nostro Paese non sono sati dedicati spazi della mu-sica.

Una scelta fatta dalla Fondazio-ne anche accogliendo un appello che aveva fatto qualche anno fa anche il Maestro Luciano Pavarotti chiedendo di ricordare in Italia il grande tenore intitolandogli spazi e raccogliendo la documentazione che testimonia della sua impareg-giabile carriera, purtroppo inter-rotta dalla prematura scomparsa.

Enrico Caruso (qui accanto) è stato il primo interprete de

“La Fanciulla del West”

Sotto, al centro: l’intitolazione a Caruso. Da sinistra: il vicesindaco Ciro Costagliola, la consigliera del

Pucciniano Francesca Bardelli e il presidente della Fondazione

Massimiliano Simoni

In basso: un’immagine della cerimonia d’inagurazione del nuovo auditorium

del Teatro di Torre del Lago

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IL JAZZ ABITA QUI

dedicata ad un genere musicale raf-finato e coinvolgente come il jazz: “Sono davvero soddisfatto – dichiara Costagliola – di poter presentare il programma di una manifestazione in cui credo molto e che rischiava di sparire. Il Dean Benedetti Jazz Festi-val celebra la sua X edizione e sono convinto che possa entrare a far parte a pieno titolo della tradizione culturale della città di Viareggio an-che grazie al contributo e appoggio di altre istituzioni come la Fonda-zione Festival Pucciniano, da sempre aperta a dialogare con le altre realtà artistiche del territorio e sempre di-sponibile a creare scambi reciproci. Tra i nostri obiettivi c’è infatti quello di ampliare sempre più il ventaglio di offerte relative alla produzione cul-turale soprattutto là dove abbiamo la consapevolezza di poter contare anche su talenti nati e cresciuti nella nostra città, una città d’arte, di crea-

tività e di estro che nel caso del jazz vanta la presenza del maestro An-drea Tofanelli e del maestro Riccardo Arrighini”.

Il Dean Benedetti Jezz Festival si svolgerà il 2-3-4 settembre a Torre del Lago e avrà come location di rife-rimento l’Auditorium del gran Teatro Giacomo Puccini. Un programma di tre giorni che propone concerti, pre-miazioni, conferenze e presentazioni

Per le serate Jazz appunta-mento il 2 settembre con il Vittorio Alinari 4rtet, mentre il 3 settembre sarà la volta di Giuliana Soscia & Pino Jodice Italian Tango Quartet “Il Tan-go da Napoli a Buenos Aires”, in pro-gramma il 4 settembre “Jazz istruzio-ni per l’uso” ideato e diretto da Massi-mo Nunzi con la Barga Jazz Big Band, featuring Francesco Santucci.

Per informazioni e prenotazioni: www.deanbenedettijazz.com

Torna il festival intitolato a Dean Benedetti, giunto alla sua decima edizione

GiunGe alla X edizione il Festi-val Jazz intitolato a Dean Benedetti, con la direzione artistica del maestro Andrea Tofanelli, organizzato dalla Fondazione Festival Pucciniano, dal Comune di Viareggio in collabora-zione con Associazione Carnevale di Torre del Lago.

Per volontà dell’assessore alla cul-tura e vicesindaco del Comune di Viareggio Ciro Costagliola, riprende una manifestazione di grande appeal

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Maria Guleghina e Liudmyla Monastyrska primedonne nella fortunata opera ambientata a Romasotto il dominio del Papato

il verisMo fu una stagione fortunatissima della cultura italia-na anche nella musica, e si legò alle vicende politiche del passaggio dal XIX al XX secolo. Perfino nella mu-sica, per esempio quella della «To-sca». Chi non conosce il Te Deum che chiude il primo atto, e inizia col tema della quarta corda? Un ritmo da funerale, il funerale della borghesia così come Giacomo Puc-cini interpretava le vicende dei suoi tempi, una borghesia — la grande borghesia! — nascosta sotto i costu-mi della nobiltà nera, papalina, che accorre in S.Andrea della Valle a fe-steggiare la troppo frettolosamente creduta sconfitta di Napoleone.

«Tosca» ha avuto fortuna perfino in Tv e al cinema, è stata ambienta-ta nei luoghi e nelle ore della storia musicata da Puccini, ha debuttato al Teatro Costanzi di Roma il 14 gennaio 1900 in epoca preconcor-dataria, è stata stravolta da allesti-menti che hanno mutato i servi di Scarpia in nazisti o lo stesso barone in commissario di polizia: dimen-ticando che non si scappa dal lega-me storico dell’azione, che vede al centro la lontana e vicina battaglia di Marengo, nel 1800, una vittoria due volte gridata dal torturato Ma-rio Cavaradossi.

Per la ripresa dell’allestimento con le scene di Antonio Mastro-mattei e la regia di Beppe De Toma-si il Pucciniano ha ingaggiato una vera stella del firmamento lirico, la russa Maria Guleghina, che da Pavarotti e Muti in giù ha cantato con i più grandi artisti e direttori del mondo (è anche «Ambasciatri-ce di buona volontà» per l’Unicef). Torna a Torre del Lago nei panni di Scarpia uno dei più eccellenti bari-toni in attività, Giorgio Surian, e anche per Cavaradossi sono attesi

due tenori di vaglia, ‘habitués’ dei grandi teatri, come Walter Fracca-ro e il coreano Sung-Kyu Park. Nel-le repliche anche la brava Liudmyla Monastyrska nei panni di Floria To-sca. La direzione d’orchestra della prima e di altre due recite è affida-ta a Pier Giorgio Morandi, che due anni fa a Torre del Lago condusse con grandissima efficacia l’esecu-zione dell’«Edgar» fantasy con una resa sonora raramente eguagliata nel teatro all’aperto. Dopo di lui, sul podio, Fabio Mastrangelo, già

TOSCA, EMBLEMADI FEMMINILITà

Le scene di Tosca sono firmate da Antonio Mastromattei,

la regia è di Beppe De Tomasi

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Le date di Tosca:24, 30 luglio8, 13, 21 agosto

consulente della Fondazione Pe-truzzelli di Bari e direttore ospite della Filarmonica di S.Pietroburgo. E’ un ensemble di musicisti che promette grandi cose.

l’oPera roMana, dove non si può fare a meno di intravedere un certo anticlericalismo, deriva dall’omonimo dramma di Victorien Sardou che Puccini vide a Milano nel 1890, recitato dalla divina Sa-rah Bernhardt in un francese che il compositore non comprendeva.

Ma la veemenza dell’azione bastò per far innamorare il maestro tor-relaghese, e così «Tosca» andò in scena dopo il trionfo di «Manon Lescaut» e il precedente fiasco dell’«Edgar». Il personaggio di Flo-ria Tosca è l’emblema della fem-minilità che ogni grande soprano sogna di interpretare, e ha visto nella storia anche duelli a distanza tra Maria Callas e Renata Tebaldi. Di fronte a lei la sfida dei baritoni, uno Scarpia che richiede doti d’at-tore oltre che vocali. E Cavaradossi,

con due arie tenorili conosciutis-sime che hanno mietuto, di tanto in tanto, vittime illustri. Per non parlare di aneddoti: la Tebaldi che se ne va a piedi invece di gettarsi da Castel S.Angelo, un’altra che si butta e ritorna in scena spinta dal materasso elastico dietro le quinte, per finire con l’esecuzione di Fabio Armiliato che fu ferito, per fortuna a un piede, dai fucili a salve caricati con troppa polvere da sparo!

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Il 28 luglio in scena il soprano Renée Fleming. E Veronesi cederà la bacchetta all’enfant prodige Anthony Arcaini

il festival Puccini non è solo opera: nel cartellone degli eventi spicca il Gala Concert con una delle più grandi voci femminili del panora-ma internazionale, il soprano Renée Fleming, statunitense, protagonista assoluta della serata del 28 luglio, in cui il maestro Alberto Veronesi dirige-rà l’orchestra del Festival Puccini, con la partecipazione straordinaria del giovane compositore e direttore An-thony Arcaini di appena 15 anni, una stella nascente della musica.

La Fleming è nata ad Indiana, in Pennsylvania, ma cresciuta a Roche-ster, New York. Renée è figlia di due maestri di canto. Ha frequentato la State University of New York at Potsdam, studiando musica e canto. Si è esibita non solo come musicista classica, nelle produzioni della “Mes-sa in Si minore” di Bach e di “The Ten-

Un Gala Concert memorabile

der Land” di Copland, ma anche come cantante di jazz.

Renée Fleming continua il suo tiro-cinio musicale alla Eastman School of Music, dove ha interpretato per la pri-ma volta sulla scena un ruolo mozar-tiano, quello di Zerlina nel “Don Gio-vanni”. Dopo aver preso il Master, ha

continuato gli studi alla Juilliard Scho-ol e, nel frattempo, ha vinto una borsa di studio del Programma Fulbright che le ha consentito di trascorrere un anno in Germania, studiando con Arleen Auger ed Elisabeth Schwarzkopf.

Il suo primo ruolo come professio-nista è stato quello di Konstanze in

Il soprano statunitense Renée Fleming sarà la protagonista assoluta del Galà lirico del 28 luglio

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“Die Entführung aus dem Serail”, ma il suo primo grande successo è stato nei panni della Contessa nelle “Nozze di Figaro” al Houston Grand Opera. In questo ruolo, ha anche debuttato al Festival dei Due Mondi, al Metropoli-tan Opera e al San Francisco Opera.

Rinomata per la sue interpretazio-ni mozartiane, Renée Fleming è stata

Ilia in “Idomeneo”, Fiordiligi in “Così fan tutte”, Fortuna in “Il sogno di Sci-pione”, Pamina in “Die Zauberflöte”, e Zerlina, Donna Anna, e Donna El-vira in “Don Giovanni”. Fleming ha cantato anche Puccini.

antony arcaini, california-no, quindicenne, enfant prodige il 28 luglio sarà dunque sul podio del Festival Puccini. Il maestro Alberto Veronesi, suo mentore, gli cederà la bacchetta nella serata del Gala Con-cert. Il giovane Arcaini ama la To-scana e Puccini. Alla Toscana, che ha scoperto grazie a suo padre Tonio, ha dedicato la composizione “A dream of Tuscany” che sarà eseguita in pri-ma assoluta nel Gran Teatro all’Aper-

to Giacomo Puccini di Torre del Lago. Un teenager davvero speciale che sposa la passione per lo sport, gli animali e le spiagge della Flori-da con quella per la musica classica e per l’opera. Il suo debutto a Torre del Lago alla testa dell’orchestra del Festival Puccini sarà la sua seconda prova come direttore d’orchestra, dopo aver diretto la filarmonica di Bologna nel maggio scorso. In po-chissimi anni dal suo debutto come violoncellista all’età di 11 anni, è già stato applaudito su prestigiosi pal-coscenici dal Forum Grimaldi, alla Andrews Hall di Boca Raton in Flori-da, all’Opera di Nizza, suonando sue composizioni anche per il Principe Alberto II di Monaco.

Interesse per la partecipazione straordinaria del quindicenne Anthony Arcaini, in veste di giovanissimo direttore d’orchestra

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anche quest’anno si ricon-ferma l’appuntamento con i grandi classici della danza che la Fondazio-ne Festival Pucciniano inserisce nel cartellone 2010 del Festival, consa-pevole che il balletto, e il repertorio classico prima di tutto, è un’espres-sione artistica tra le più apprezzate e adatte ad essere rappresentate in un contesto magico come quello di Torre del Lago.

È in programma per l’11 agosto “Romeo e Giulietta”, sulle celebri note di Sergej Sergeevic Prokof’ev, uno spettacolo struggente che vede protagonisti, in esclusiva per l’Italia i danzatori dell’ Imperial Russian Ballet di Gediminas Taranda con i so-listi Maria Sokolnikova e Alexsander Smolyaninov del Teatro Bolshoi.

La compagnia è stata formata nel 1994 ed è composta da 40 danzatori provenienti dalle maggiori scuole di balletto della Russia.

Il nome della compagnia si rifà ai grandi maestri della Scuola Russa di Balletto Classico e alla Famiglia Im-periale che contribuì enormemente allo sviluppo della cultura Russa. Il primo stile coreografico adottato dalla compagnia è quello classico, ma grazie alla versatilità che la con-traddistingue si concede anche nella danza moderna e nelle novità coreo-grafiche.

Romeo e Giulietta è una tragedia di William Shakespeare tra le più famose e rappresentate, e una delle storie d’amore più popolari di ogni tempo e luogo.

Sono stati creati molti adattamen-ti danzati della tragedia, il primo dei quali nel XVIII secolo. Il più conosciu-to è, appunto, il balletto in quattro atti “Romeo e Giulietta” musicato da Sergei Prokofiev su libretto di Sergei Radlov, Adrian Piotrovsky, Leonid Lavrovsky e Prokofiev stesso. La pri-

ma del balletto, che si doveva tenere al Teatro Kirov di Leningrado, fu ri-mandata fino all’11 gennaio 1940. Per una serie di curiosi contrattempi la prima avvenne quindi non in Unio-ne Sovietica, bensì a Brno (nell’attuale Repubblica Ceca) il 30 dicembre 1938 con la coreografia di Ivo Vána-Psota. Da allora il balletto è stato messo in scena da tutti i maggiori coreografi.

Il balletto “Romeo e Giulietta”è in programma al Gran Teatro Puccini di Torre del Lago l’11 agosto

BALLANDO SULLE NOTEDI PROKOF’EVDi scena “Romeo e Giulietta” con i danzatori del Bolshoi

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NON SOLO LIRICA

Paolo Conte

Arturo Brachetti

per spettacoli e concerti pop, recital e musical.

Elisa (20 luglio), Arturo Brachetti (3 agosto), Paolo Conte (9 agosto), Renzo Arbore (17 agosto) sono i quattro imperdibili appuntamenti che si alternano al cartellone del 56° Festival Puccini per offrire al pubbli-co di Torre del Lago un ricco venta-glio di spettacoli per vivere le serate dell’estate 2010 immersi nella musi-ca a 360°.

Il primo appuntamento con il car-tellone del Puccini Off è stato il 20 luglio con Elisa, cantautrice, compo-sitrice, polistrumentista, arrangiatri-ce e produttrice discografica italiana. Originaria di Monfalcone, Elisa è una delle poche cantautrici italiane

festival “Puccini off”, un cartellone per tutti i gusti per am-pliare sempre più l’offerta di spetta-colo nel Gran Teatro Giacomo Puc-cini di Torre del Lago, tempio della lirica ma anche palcoscenico ideale

a scrivere la quasi totalità dei testi in inglese. Il suo repertorio è costituito principalmente da adult alternative rock e pop rock, ma numerose sono le influenze di vari generi musicali, quali ad esempio, elettronica, ambient, trip hop grunge , soul , Indie rock , Alter-native dance e Soft rock . Venne sco-perta dal grande pubblico a 19 anni con l’album d’esordio Pipes & Flowers, ma la notorietà giunse grazie alla vit-toriosa partecipazione al Festival di Sanremo 2001 con la canzone Luce (tramonti a nord est). La cantautrice ha venduto circa due milioni e mezzo di dischi, prevalentemente in Italia in 14 anni di carriera.

Con ‘Puccini Off’ il cartellone si allarga ad altri generie interpreti: Elisa, Brachetti, Paolo Conte e Renzo Arbore

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GLI APPUNTAMENTI

20 luglio Elisa3 agosto Arturo Brachetti9 agosto Paolo Conte17 agosto Renzo Arbore

RenzoArbore

Il 3 agosto sarà la volta dell’esilaran-te spettacolo Brachetti & Friends, con Arturo Brachetti protagonista dello spettacolo-evento con ospiti sorpren-denti tra i più grandi performers vi-suali al mondo. Una serata tra i ricordi e la fantasia che Arturo condivide con il suo pubblico, facendo rivivere il pre-te che gli ha insegnato i primi numeri magici, e gli incontri con alcuni tra i più talentuosi artisti internazionali conosciuti nei tanti paesi in cui ha la-vorato in anni e anni di tournée inter-nazionali; amici che sono l’eccellenza mondiale dei più impressionanti numeri di forza, acrobazia e illusioni-smo, esistenti sul pianeta.

Il 9 agosto calca il palcoscenico di Torre del Lago Paolo Conte, uno dei più originali cantautori italiani, e di sicuro il più erudito e coerente. Il suo stile nasce dall’accordo tra le ninna-nanne fantasmagoriche di Leonard Cohen, la sensibilità da cantastorie parigino di inizio ‘900, le big band jazz di Duke Ellington e Bix Beider-becke, la sensibilità del song jazz-pop di Hoagy Carmichael e della chanson di Jacques Brel. A questo va di certo aggiunto uno stile erudito di costru-zione delle liriche, sempre in bilico tra passioni sfrenate, malinconie di memorie passate, spiriti eleganti e forbiti, immagini traslate spontane-amente verso la sinestesia e il simbo-lismo da belle epoque, dove a tratti si fa largo un ermetismo schivo.

La serata 17 agosto vedrà protago-nista Renzo Arbore e la sua Orchestra Italiana. Sono quasi vent’ anni che lo showman italiano più conosciuto nel

mondo gira ininterrottamente con la sua Orchestra, da un’estremità all’altra, agli Stati Uniti alla Cina, dal Messico al Canada con innumerevoli concerti acclamatissimi ovunque in un clima da record. In questi anni Arbore – facendo presa sul pubblico di qualsiasi latitudine – ha ottenuto tantissimi premi e riconoscimenti, quantità di spettatori, cifre da “capo-giro” che hanno premiato lo spirito assolutamente travolgente e conta-gioso dell’artista. Sul palco con Ar-bore i 15 elementi dell’Orchestra, 15 grandi solisti e specialisti del proprio strumento.

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UN CAFFÈ AL PUCCINIANO

torna anche quest’anno il ge-mellaggio culturale fra la Versiliana e il Pucciniano. “Versiliana incontri: un caffè al Pucciniano” propone infatti una serie di appuntamenti in colla-borazione con il Festival di Marina di Pietrasanta. “Si rinnova anche nel 2010 – spiega Francesca Bardelli, consigliera del cda del Pucciniano e coordinatrice degli ‘Incontri al Caf-fè’ – la sinergia tra le due eccellenze culturali della Versilia, la Fondazione Festival Pucciniano e la Fondazione La Versiliana con una formula di col-laborazione che, sperimentata con grande successo lo scorso anno, ha visto proporre a Torre del Lago, nei luoghi di ispirazione pucciniana, mo-menti di dibattito e incontri dedicati non solo alla musica, ma anche all’ar-te, alla letteratura ai temi di attualità e di spettacolo, e nel parco della resi-

denza dannunziana della Versiliana di Marina di Pietrasanta, concerti di musica lirica, classica e jazz. Anche quest’anno – prosegue Bardelli – il Guest Garden del Parco della Scultura e della Musica di Giacomo Puccini a Torre del Lago ospiterà dunque il sa-lotto culturale in cui tutti i giovedì di luglio e agosto si potranno ascoltare gli interventi di ospiti illustri e grandi personalità. Uno scambio culturale che ci auguriamo possa continuare a raccogliere successi”.

Un esempio, fra i tanti, tratto dal calendario degli incontri al Caffè? Quello del 12 agosto, quando specia-listi di psichiatria italiani e stranieri discuteranno sul tema “Creatività ar-tistica e disturbo bipolare nei compo-sitori e nelle loro opere”. Ossia: come un disturbo psichico può influire sulla creazione di un capolavoro musicale.

Torna il salotto del giovedì dedicato a incontri realizzati in collaborazione con il Festival della Versiliana

Nella foto: La professoressa Francesca Bardelli, consigliera di amministrazione della

Fondazione Festival Pucciniano e responsabile del coordinamento degli Incontri al Caffè

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Gran debutto nel ruolo principale per Martina Serafin.La regia è di Maurizio Scaparro, i costumi mozzafiato di Franca Squarciapino

«turandot», il capolavoro in-compiuto in cui Puccini introdusse perfino una breve sequenza dode-cafonica, avrebbe potuto chiamarsi «Oliver Twist». L’ormai celebrato Giacomo era alla ricerca di un te-sto per la nuova opera, ma scartò la riduzione del celebre romanzo. Finì per scegliere la fiaba settecen-tesca di Carlo Gozzi senza averla letta nell’originale. Per quei talvolta tortuosi percorsi della gestazione dell’opera d’arte, Puccini lesse la tra-duzione italiana di Andrea Maffei, della traduzione tedesca di Schiller,

dell’originale di Gozzi... Perché nella testa del compositore era entrato questo «argomento»? Si dice fosse incuriosito dall’omonima opera di Ferruccio Busoni rappresentata nel 1917 a Zurigo. Ma già alla Scala, il 13 gennaio 1867, era andata in scena la «Turanda», del bresciano Antonio Bazzini, apprezzato ai suoi tempi. Era stato addirittura mae-stro di Puccini quale direttore del Conservatorio di Milano. La mor-te colse il compositore a Bruxelles nell’angoscia della malattia e ancor più di quel finale rimasto nella pen-

na. Alla prima della Scala Toscanini chiuse la rappresentazione dopo il suicidio di Liù. Il finale fu scritto da Franco Alfano e revisionato dallo stesso Toscanini, poi ci ha provato Berio, e recentemente anche i giap-ponesi. Comunque sia, dopo l’usci-ta di scena di Liù sembra cominci un’altra opera...

La ripresa in cartellone al 56° Festival è il fortunatissimo allesti-mento con le scene cupe di Ezio Fri-gerio, i costumi mozzafiato di Fran-ca Squarciapino, la regia — lectio magistralis — di Maurizio Scapar-

TURANDOT il fascino immortale

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ro. Detiene anche il record d’incassi a Torre del Lago. E preannuncia un debutto di ruolo di gran lusso, con la celestiale Martina Serafin che per la prima volta si calerà nei panni della principessa di gelo (un caso curioso: nella versione teatrale tedesca nota a Puccini Turandot era una donni-na piccina piccina, la Serafin mezza austriaca è altissima). Nei panni di Calaf due grandi tenori, l’inglese Ian Storey e il coreano Sung Kyu Park già applaudito a Torre del Lago. Per Liù si alterneranno Donata D’An-nunzio Lombardi e Mimma Brigan-ti. Fondamentali per l’esecuzione le «maschere» della commedia dell’ar-te, cioè i tre ministri Ping (Roberto Accurso), Pong (Cristiano Olivieri) e Pang (Nicola Pamio). Timur è affida-to a Alessandro Guerzoni, Altoum a Massimo La Guardia, il mandarino che apre l’opera è Carlo Di Cristo-foro. Sul podio Hirofumi Yoshida e Mauro Roveri.

se “nessun dorMa” è di-ventata l’aria tenorile più nota nel mondo dopo l’incisione di Luciano Pavarotti, e la scena degli enigmi ri-chiede un registro da soprano dram-matico spinto che rivaleggia con le difficoltà della «Norma» di Bellini, un momento topico dell’opera cine-se è comunque la pièce dei ministri. Qui, anche nell’ispirazione fornita ai librettisti Giuseppe Adami e Renato Simoni, Puccini infilò l’autobiografi-ca melanconia e lo struggimento per il forzato abbandono della villa di Torre del Lago, a causa dei rumori e dei cattivi odori dell’escavazione del-la torba. Ping canta infatti «ho una

Le date di Turandot:31 luglio6, 12, 20 agosto

casa nell’Honan, con il suo laghetto blu, tutto cinto di bambù», e altri non è che Giacomo, disperato per il suo amato Massaciuccoli, in riva al quale avrebbe voluto veder rappre-sentare una sua opera. Puccini lavorò alla «Turandot» nella villa del Marco Polo, a Viareggio. Meno di cent’anni dopo la storia gli ha regalato una bel-la rivincita: al posto della fastidiosa torbiera oggi sorge il Gran Teatro.

Le scene di Turandot sono di Ezio Frigerio. Nel ruolo di Liù si alternano Donata D’Annunzio Lombardi e Mimma Briganti

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L’ARTE INCONTRALA MUSICATre mostre di grandi artisti: Adami, Alinari e Malato

tre Mostre di grandi artisti trasformano il Teatro e il Parco della Musica in un grande spazio espo-sitivo per fondere arte e musica nel nome di Giacomo Puccini. Si parte il 16 luglio con Franco Adami, “Contro-canto – Gli universi armonici tra mito

e leggenda”, che proseguirà fino al 29 agosto. Quindi il 30 luglio è la volta di Luca Alinari, “Quelle cose che non sappiamo come dipingere”, al foyer del Gran Teatro Giacomo Puccini. Il 6 di agosto si inaugura l’esposizione di Guglielmo Malato, “Vissi d’arte, vissi d’amore - La poesia al femmini-le, da Saffo al contemporaneo”. Sala Belvedere al Gran teatro all’Aperto Giacomo Puccini.

franco adaMi, scultore pisano di nascita (1933) ma versiliese di ado-zione, metterà in scena quest’anno per il festival lirico torrelaghese “La

Fanciulla del West” nel teatro sul lago, in occasione del centenario della pri-ma rappresentazione dell’opera. Ada-mi ha studiato presso la Scuola d’Arte di Cascina, l’Accademia di Belle Arti di Firenze e l’École des Beaux-Arts di Parigi, mentre si guadagnava da vi-vere facendo il restauratore di mobili antichi. Tra il 1960 e il 1970 lavora soprattutto il legno; questi anni cor-rispondono ad un periodo di ricerca nello svolgimento della sua opera e, nonostante l’avvicinarsi all’arte con-temporanea – in particolare quella di Zadkine e Moore- il suo lavoro resta-va figurativo. Alla Francia sono legati

Franco Adami

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i suoi esordi, quando nel 1975 l’artista partecipa per la prima volta al “Salon d’Automne” e poi, nel 1976, al “Salon des Réalites Nouvelles”.

luca alinari è nato a Firenze nel 1943. Vive e lavora nei dintorni della città. Pittore, scenografo, intel-lettuale tra i più impegnati e creativi in ambito internazionale, è anche autore di scritti sulla pittura e rac-conti surreali che hanno ancor più fatto apprezzare la cospicua dote del suo poliedrico talento. Tra le innu-merevoli rassegne pubbliche e priva-te, nelle quali egli è stato protagoni-

sta in Italia come all’estero, si ricor-dano la Biennale di Venezia (1982) , la Quadriennale di Roma (1986), le grandi antologiche presso Palazzo reale di Milano (1993), Museo civi-co d’arte contemporanea di Genova, “Villa Croce” (1995), Palazzo Medici Riccardi di Firenze (2000), Galerie Adler di Parigi (2003). Nel 1999 il Museo degli Uffizi ha acquisito un suo autoritratto oggi inserito nella famosa raccolta collocata nel Corri-doio Vasariano.

GuGlielMo Malato è nato a Pesaro nel 1932. È stato insegnante

e preside dell’Istituto d’Arte Pas-saglia di Lucca e preside del Liceo Artistico della stessa città. Inoltre è stato preside degli Istituti d’Arte di Pisa, Pietrasanta e Pistoia. Sia in qualita’ di ceramista che di pittore ha conseguito numerosi ricono-scimenti e importanti premi. Sue opere si trovano nel Museo Inter-nazionale della Ceramica a Faenza, nel Museo Internazionale dell’Arti-gianato a Firenze, nel Museo Nazio-nale della Ceramica a Pesaro, nella Galleria d’Arte Moderna a Lucca e in numerose collezioni private in Italia e all’estero.

Intorno e all’interno del gran Teatroè un fiorire di mostre d’arte Luca AlinariGuglielmo Malato

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Nel 1924 il Maestro immaginò la sua musica eseguita sul lago. Nel 1930 la prima rappresentazione, nel 2008 l’attuale teatro

il festival Puccini di Torre del Lago al quarto posto nella gra-duatoria mondiale stilata dall’ auto-revole testata specializzata tedesca “Festispiele Magazine” che redige l’annuale classifica dei festival di tut-to il mondo e colloca, nella top 15 dei teatri all’aperto del mondo, il Festival di Torre del Lago in ottima posizio-ne. Un sogno del maestro stesso, re-alizzato compiutamente a distanza di molti anni. Il nuovo teatro è stato inaugurato nel 2008, portando a compimento infatti un auspicio del-lo stesso Giacomo Puccini, che pochi

mesi prima di morire confidò all’ami-co Giovacchino Forzano il suo deside-rio di assistere un giorno ad una delle sue opere proprio lì, su quel lago che aveva ispirato arie e personaggi, in un teatro all’aperto.

Puccini morì nell’autunno del 1924, ma erano passati a malapena sei anni quando Pietro Mascagni , il 24 agosto 1930 dette il via alla prima opera rappresentata sul lago di Mas-saciuccoli, la favolosa “Boheme”, sot-tolineando la sacralità del luogo dove riposavano a pochi metri le spoglie mortali del compositore lucchese.

non solo con quelle vibranti note si accondiscendeva ad un deside-rio, seppur postumo del maestro, ma si decretava l’inizio di una lunga storia che tra momenti felici e altri critici, non ha avuto fine, quella del Festival Puccini. Fino al 1966 le strutture che ospitavano le opere pucciniane erano itineranti. Lo scenario naturale era sempre quello del lago di Massaciuc-coli, ma i ‘palcoscenici’ variavano. Dalla metà degli anni Sessanta si cominciò invece a montare il teatro a primavera per smontarlo alla fine dell’estate, sem-pre sulla sinistra dello specchio d’acqua, collegato al Belvedere da passerelle anch’esse mobili. La capienza raggiun-geva comunque le migliaia di spettato-ri e la fama internazionale del festival si era ampliata nel tempo. Ci sono stati momenti critici, ma anche anni d’oro. Hanno cantato Puccini sul ‘suo’ lago, Mario Del Monaco, Luciano Pavarotti, Placido Domingo, Josè Carreras, solo per citare i big della lirica mondiale. Il nuovo teatro, con la sua grande capien-za, il parco della Musica, l’ampio foyer, l’Auditorium, tutti sempre ad un passo dalla casa–mausoleo di Puccini, sono dunque il luogo finalmente ideale per una musica che oltrepassa i secoli.

IL SOGNO REALIZZATO

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LE STELLE DI PUCCINIdaniela dessÌ, soprano (È

Minnie nella “Fanciulla del West”)Con un impressionante repertorio

che abbraccia una settantina di titoli operistici, Daniela Dessì si conferma oggi uno dei soprani più importanti degli ultimi tempi, con la consolidata carriera internazionale di una delle cantanti di riferimento per il reper-torio verdiano e, soprattutto, verista e pucciniano. Nata a Genova –come il compagno, il tenore Fabio Armi-liato-, studió al Conservatorio Arri-go Boito di Parma (canto e piano), specializzandosi più tardi alla Acca-demia Chigiana di Siena. Nel 1980 vince il primo premio del Concorso Internazionale della RAI e debutta con La serva padrona (Pergolesi) co-minciando una carriera spettacolare

grazie alla quale ha cantato nei teatri e festival più importanti del mondo, comprendendo un amplio spettro estetico che va da Monteverdi a Pro-kofi ev, senza dimenticare un’impor-tante tappa dedicata a Mozart.

Oggi è considerata la migliore in-terprete del repertorio verista.

La sua presenza è costantemente richiesta negli scenari più prestigio-si e in quasi trent’anni di carriera e grazie a una tecnica impeccabile e a un istinto drammatico eccezionale, Daniela Dessì ha collaborato con i direttori più autorevoli della sua ge-nerazione.

La sua emozionante Madama But-terfl y nell’Arena di Verona e un tour memorabile con Tosca in Giappone con l’Opera di Roma (premiata con 45 minuti di applausi), sono solo

alcuni dei successi delle ultime sta-gioni, ai quali si aggiungono la sua Manon Lescaut (regia di Liliana Ca-vani e direzione musicale di Renato Palumbo) nel Liceu di Barcellona e nella Staatsoper di Vienna, Don Car-lo a Zurigo, Adriana Lecouvreur alla Scala di Milano, Tosca a Monaco, Er-nani a Torino. Un’amplia discografi a e un’importante collezione di opere in video e DVD testimoniano que-sta traiettoria dove risalta anche la sua dedizione all’insegnamento, che l’ha portata a off rire master classes in importanti conservatori. Inoltre è stata protagonista di diversi pro-grammi di televisione dedicandosi alla divulgazione dell’arte operistica (Prima della Prima, Loggione, Do-menica In, ecc..).

Daniela Dessì

Amarilli Nizza

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aMarilli nizza, soprano (È Cio Cio San in “Madama Butterfly”)

Vive in campagna, canta nel mon-do Lei è Amarilli – Milly – Nizza, Soprano ‘ glamour ‘ con vocalità agi-le, timbro corposo, grande duttilità tecnica ; ma anche attrice talentuo-sa, carismatica, seducente. La cam-pagna è quella romana. Quella parte

che si adagia tra i due laghi di Brac-ciano e Martignano, a un passo dal borgo medievale di Anguillara Saba-zia. Qui ha iniziato gli studi musicali e canto con la Nonna Claudia Biadi (nipote della grande soprano falcon Medea Mei Figner). Gli stessi luoghi nei quali e dai quali è iniziata la sua carriera, nel 1992, con il Maestro

Maurizio Rinaldi e Franca Valeri; e debuttò in Madama Butterfly al Tea-tro Tito Flavio Vespasiano di Rieti.

Il Mondo è il palcoscenico di To-kio, Pechino, Liegi, Atene, Berlino, Monaco di Baviera, Washington, Seoul, Buenos Aires, Fukuoka, Za-gabria, Palma di Majorca, Cipro. Ma anche Roma, Parma, Firenze, Napo-li, Palermo Genova, Torino, Trieste, Macerata, Torre del Lago, Ferrara, Modena, Torino, Ravenna… e l’Are-na di Verona dove, come Aida zeffi-relliana, ha inaugurato la Stagione il 25 Giugno 2006, diretta dal maestro Daniel Oren e, ancora con Aida, l’ha chiusa il 27 Agosto; in Arena, dove ha replicato più volte Aida è stata anche Nedda ne I Pagliacci l’8 e 17 Agosto. A Napoli è stata Madama Butterfly all’Arena Campi Flegrei il 28 e 30 Lu-glio, 1 e 3 Agosto 2006. E’ stata di nuovo Aida a Liegi all’Opéra Royal

Donata D’Annunzio Lombardi

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de Wallonie, dal 4 al 19 Novembre 2006. Ed ancora all’Arena di Vero-na nel 2007. Ha interpretato Tosca, Madama Butterfly (Cio-Cio-San), La Boheme (Mimì), Otello (Desdemo-na), La Traviata (Violetta); Il Trittico (Giorgetta, Suor Angelica, Lauretta), Aida, Il Trovatore (Leonora), Luisa Miller, Adriana Lecouvreur, I Vespri Siciliani (Elena), Thais, Don Giovan-ni (Donna Elvira / Donna Anna), Si-mon Boccanegra (Amelia Grimaldi), I Cavalieri di Ekebù, I Masnadieri, La Vedova Allegra, Un Ballo in Ma-schera (Amelia). Ha lavorato, tra l’altro, con Franco Zeffirelli, Albero Fassini, Pier Luigi Pizzi, Hugo de Ana, Roberto De Simone, Massimo Ranieri, Ivan Stefanutti, Dieter Ka-egi, Gilbert Deflo ; e con i maestri Oren, Renzetti, Callegari, De Ber-nart, Gelmetti, Veronesi, Ranzani. Amarilli, nata a Milano, è moglie di

Marco e mamma di Filippo. Ama la vita sana e sportiva, il cibo biologico, i trattamenti olistici come i massag-gi ayurveda e shiatsu; è cintura nera di karate. Monta i suoi cavalli nei concorsi ippici e nella Tenuta Biolo-gica I Due Laghi, Anguillara Sabazia, sul lago di Bracciano, vicino Roma, dove vive. Forse è anche questo il segreto che le consente di avere un fisico da modella. E’ la pronipote di Medea Mei Figner (Firenze 1859 – Parigi 1952), grande interprete tra ‘800 e ‘900 dell’ Opera lirica italiana, francese e russa.

donata d’annunzio loM-bardi, soprano (È Cio Cio San in “Madama Butterfly”)

Giovanissima vince il Concorso “Mattia Battistini” e per la prima volta interpreta il ruolo di Musetta ne La Bohème di Puccini, personag-

gio con cui segna molte delle tappe fondamentali della sua carriera. E’ stata ospite dei più importanti teatri d’opera: il teatro alla Scala, il teatro Regio di Torino, il teatro Mas-simo di Palermo, l’Arena di Verona, il Regio di Parma, il teatro Comuna-le di Firenze, il San Carlo di Napoli, l’Opernhaus di Zurigo, il Théatre des Champs Elysées, il Théatre Royal di Versailles, il Théatre du Chatelet, lo Staatstheater di Stoccarda, eccetera.

Tra i diversi ruoli interpretati: Violetta ne La Traviata, Micaela nella Carmen, Serpina ne La serva padrona (Pergolesi e Paisiello), Adal-gisa nella Norma, Poppea ne L’Inco-ronazione di Poppea di Monteverdi, Poppea nell’Agrippina di Haendel, Adina ne L’Elisir d’Amore, Oscar in Un Ballo in Maschera, Susanna ne Le Nozze di Figaro, Sophie nel Wer-ther, Thérèse ne Les mamelles de Ti-

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résias (Poulenc), la Damoiselle ne La damoiselle Élue (Debussy).

Grazie alle spiccate doti sceniche e agli studi giovanili presso la presti-giosa scuola di danza di Liliana Cosi e Marinel Stefanescu, affronta con disinvoltura anche il repertorio ope-rettistico rivelandosi in breve tempo fine interprete di personaggi quali: Valancienne de La vedova allegra, Hélene ne La bella Elena di Offen-bach, Mary Lloyd ne La Duchessa di Chicago di Kálmán, Cin Ci La dell’omonima operetta di V. Ranzato, Adele ne Il pipistrello di J. Strauss. La vittoria del primo premio assolu-to al Concorso Internazionale “Fran-cesco Paolo Tosti”, la elegge preziosa divulgatrice del genere musicale della romanza da salotto in Europa, Giappone e America. La sua attività musicale è affiancata dalla ricerca culturale e musicologica: consegue la Laurea in Storia della Musica con lode presso l’università La Sapienza di Roma sul fraseggio di G. Puccini e quella in Psico-pedagogia con una tesi su “le distorsioni percettive nel mondo dell’opera lirica”. Tra le sue recenti interpretazioni ricordiamo: Liù in Turandot al Festival Puccinia-no di Torre del Lago (inaugurazione del Gran Teatro all’aperto), Musetta ne La Bohème al Teatro Comunale di Firenze, Emmy in Der Vampyr al Teatro Comunale di Bologna, La Pri-ma donna ne Le convenienze e in-convenienze teatrali a Fano, Cin Ci La a Verona, il debutto nel ruolo di

Mimì ne La Bohème presso il Teatro Petruzzelli di Bari.

Maria GuleGhina, soprano (È Floria Tosca in “Tosca”)

E’ una delle piu celebri e acclamate soprano nel mondo. Durante la sua carriera ha collaborato con cantanti di livello mondiale e direttori d’orche-stra tra cui Luciano Pavarotti, Placido Domingo, Leo Nucci, Renato Bruson, Jose Cura e Samuel Ramey, Gianan-drea Gavazzeni, Riccardo Muti, James Levine, Zubin Mehta, Valery Gergiev, Fabio Luisi e Claudio Abbado, oltre ad aver ricevuto riconoscimenti come il “Giovanni Zanatello” per il suo de-butto in Arena di Verona, la medaglia d’oro “Maria Zamboni”, la medaglia d’oro al festival di Osaka e nel 2001 il Premio Bellini. Per il suo impegno so-ciale e divenuta membro del consiglio onorario nel Comitato Paraolimpico Internazionale, nonche Ambasciatri-ce di Buona Volonta per l’Unicef. Ha iniziato la sua carriera all’Opera di Stato di Minsk, debuttando dopo un anno al Teatro alla Scala nel ruolo di Amelia in Un Ballo in Maschera, di-retta dal M° Gianandrea Gavazzeni, al fianco di Luciano Pavarotti. Al Tea-tro alla Scala ha cantato in 14 diverse nuove produzioni tra cui I due Foscari, Tosca, Fedora, Macbeth, Pique Dame, Manon Lescaut, Nabu cco, la forza del destino diretta dal Maestro Riccardo Muti. Ha debuttato al Metropolitan di New York nel 1991 in Andrea Che-nier accanto a Luciano Pavarotti, e da allora vi e ritornata piu di 130 volte con recite di Tosca,Cavalleria Ru sti-cana, Norma, Adriana Lecouvreur, Turandot, Pique Dame, Macbeth,Il tabarro, Aida, Nabucco ed in Sly ac-canto a Placido Domingo (tutte pro-duzioni trasmesse sia per radio che in televisione). Sempre nel 1991 ha debuttato alla Staatsoper di Vienna con Andrea Chenier: da allora e sem-

pre presente nel cartellone del teatro. Nel 1995 debutta al Covent Garden con Fedora sempre accanto a Placido Domingo; nel 1996 debutta con Na-bucco all’Arena di Verona dove peral-tro torna frequentemente ad esibirsi. Nel 1997 canta Tosca per la prima volta all’Opera di Parigi, oltre a titoli quali Macbeth, Nabucco ed Attila. Da anni torna frequentemente ad esibir-si anche in Giappone. Ha partecipato ad un tour in Giappone anche con il Teatro alla Scala, come Leonora in La forza del destino, e con la Washing-ton Opera nel ruolo di Tosca. Tra i suoi successi piu recenti ricordiamo una serie di concerti con la Fondazio-ne Gulbenkian di Lisbona, recite di Tosca, Nabucco, La forza del destino con Valery Gegiev durante il Festival “Stelle a notti bianche” del Teatro Ma-riinskij, Norma, Turandot e le nuovi produzioni di Macbeth, Il tabarro e Adriana Lecouvreur al Metropolitan Opera. Nabucco a Monaco di Baviera, Attila a Verona e il tanto atteso de-butto nel ruolo di Turandot a Valen-cia con il M°Zubin Mehta, oltre alla sua esibizione durante la cerimonia di chiusura delle Olimpiadi invernali 2010 a Vancouver.

Liudmyla Monastyrska

Maria Guleghina

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liudMyla Monastyrska, soprano (È Floria Tosca in “Tosca”)

Valente interprete lirica, si è diplomata all’Accademia di Musi-ca Tchaikovsky di Kiev, nel 1998. Come cantante lirica aveva debutta-to nel 1996, nel ruolo di Tatiana in Eugene Onegin. Dal 1998 ricopre il ruolo di solista principale nel Teatro dell’opera nazionale ucraino a Kiev. In particolare, nel ruolo di Floria To-sca ha debuttato alla Deutsche Oper a Berlino, incontrando un grandissi-mo successo di pubblico.

I successivi ingaggi includono il Covent Garden (Macbeth), ancora la Deutsche Oper, il Royal Theatre a Copenhagen (Nabucco), e altre prestigiose sedi operistiche. Nel suo repertorio troviamo i Pagliacci, Ca-valleria rusticana, la Carmen, l’Aida, il Nabucco, la Tosca, Un ballo in ma-schera, il Requiem di Verdi, lo Stabat Mater di Pergolesi, la Gioconda di Ponchielli e l’Eugene Onegin e Pique Dame (Regina di picche), entrambi di Tchaikovsky.

Martina serafin, soprano (È la Principessa Turandot in “Tu-randot”)

Nata a Vienna in una famiglia di musicisti e cantanti, ha calcato in breve tempo i palcoscenici dei più importanti teatri del mondo e col-laborato con direttori quali: Anto-nio Pappano, Seiji Ozawa, Donald Runnicles, Welser-Moest, Riccardo Chailly, Gianluigi Gelmetti, Da-niele Gatti, Stefan Soltesz, Renato Palumbo, Philippe Jordan, Lothar Zagrosek, Gabriele Ferro, Vladimir Jurowskj, Kazushi Ono e registi come Franco Zeffirelli, Nicolas Joel, Willy Decker, Gilber Deflo, Giancar-lo Del Monaco, Ugo De Ana, Daniele Abbado, Christof Loy, Roberto De Simone. Il suo repertorio spazia da Mozart (Donna Elvira, Contessa, Fiordiligi) a Puccini (Tosca, Manon Lescaut, Fanciulla del West, Turan-

dot), a Wagner (Die Walküre, Lo-hengrin, Tannhäuser), a Verdi Mac-beth, Don Carlo). Ha cantato inoltre Andrea Chénier (Maddalena) di Giordano, Adriana Lecouvreur (ruo-lo del titolo) di Cilea, Der Rosenka-valier (Marschallin) di R. Strauss, Pikovaya dama (Lisa) di Caikovskij, Die verkaufte Braut di Smetana. E’ stata Manon Lescaut al Festival Puc-ciniano di Torre del Lago e Turandot nella storica inaugurazione

della riapertura del Teatro Petruz-zeli di Bari con la direzione di Rena-to Palumbo e la regia di Roberto De Simone, ruolo che aveva preceden-temente cantato in forma di concer-to con l’orchestra e il coro della Scala diretta da Riccardo Chailly a Torre del Lago e a Roma.

Ospite in prestigiose sale da concerto è apparsa in produzioni televisive e radiofoniche, al Musi-kverein di Vienna al Concertgebouw di Amsterdam, a Berlino, Monaco, Washington, Roma con un reperto-rio che spazia da Wagner a Puccini, ai Liederabend dedicati a Schubert, Schumann, R. Strauss, e Wagner (Wesendonk-Lieder) a operette viennesi di Lehar e Johann Strauss.

MiMMa briGanti, soprano (È Liù in “Turandot”)

Studia pianoforte con L.Maraviglia e canto con V. Natali. Frequenta

vari corsi di perfezionamento con P.Venturi, A.Billard, A. Stella, L. Ser-ra , K. Ricciarelli e Claudio Desderi, Valeria Mariconda Asciolla. Attual-mente continua a perfezionarsi con il tenore Jorge Ansorena e il mezzo-soprano Maria Casula. E’ vincitrice di diversi concorsi. Nel febbraio 2006 e stata insignita, da Mirella Freni e dal Maestro Gianni Raimon-di, del premio “Rovere d’argento” in occasione del 35° anno d’attivita del circolo lirico “G. Verdi” di Rovereto s/s (Mo). Nel 2009 debutta a Torre del Lago con il ruolo di Liù nella Tu-randot. Svolge intensa attività con-certistica sia in Italia che all’estero. Ha cantato diverse volte le seguenti opere in forma di concerto: Rigolet-to (a fianco del baritono Leo Nucci nel 1991 a Cecina (LI) e nel 1994 a Carpi (Mo); Lucia di Lammermoor; Il Flauto Magico; La Boheme; La Traviata; L’elisir d’amore.

Martina Serafin

Mimma Briganti

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kirsten harMs (regista della “Fanciulla del West”)

Ha studiato ad Amburgo musico-logia presso l’università e regia per il teatro musicale presso l’istituto di musica e di arte interpretativa. Si è imposta all’attenzione grazie alla sua messa in scena delle “Nouvelle Aventures” di Gyorgy Ligeti presso lo Staatstheater Braunschweig. Nel 1983 ad Amburgo, è stata membro fondatore del libero gruppo teatrale “Mimesis”. Tra il 1985 e il 1988 ha

lavorato come assistente alla regia presso gli Stadtischen Buhnen di Dortmund, dove ha realizzato anche alcune proprie messe in scena. In se-guito è stata scritturata come regista, tra gli altri, a Brema, Hannover, Kiel, Saarbrucken, Darmstadt, Innsbruck e Mainz, dove ha messo in scena opere quali “La fi lle du regiment”, “La sonnambula”,“L’elisir d’amore” e “Madama Butterfl y”. Nel 1992 ha ricevuto un incarico d’insegnamen-to per il corso di studi di regia del teatro musicale presso l’istituto di musica e arte interpretativa di Am-burgo. Nel 1995 è stata nominata direttrice del teatro dell’opera di Kiel inaugurando la prima stagione con una messa in scena della “Turandot” di Puccini. Nel corso degli otto anni

in carica ha lasciato un’impronta nel panorama musicale e si è imposta all’attenzione in territorio tedesco, con regie, tra le altre, del “Ring des Nibelungen” di Wagner, di prime as-solute come “Th e magic mountain” di Frederick Delius e “der Schimme-lreiter” di Wilfried Hiller, cosi come di lavori poco rappresentati o risco-perti quali “Die Liebe der Danae” di Richard Strauss o i drammi musicali di Franz Schrekers. Kirsten Harms ha debuttato alla Deutsche Oper di Berlino nel 2003, con la messa in scena della “Semiramide” di Rossi-ni. In questo stesso teatro è stata nominata direttrice dalla stagione 2004/2005, ed ha fi rmato la regia di diverse opere quali: “Germania” di Alberto Franchetti, “Cassandra”

Kristen Harms

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di Vittorio Gnecchi in coppia con “Elektra” di Richard Strauss, “Tan-nhauser” di Richard Wagner e “Die Frau ohne Schatten” di Richard Strauss.

eve queler (direttore d’orche-stra della “Madama Butterfly”

Fondatrice e creatrice della Opera Orchestra of New York, Eve Queler è pioniere nel campo della direzione d’orchestra, ponendosi come uno dei primi importanti direttori donna. E’ celebre per il suo innovativo lavoro con l’Opera Orchestra come diretto-re ospite di opere sinfoniche e ope-ristiche su palchi che abbracciano la scena internazionale. Ha diretto molte opere raramente rappresen-tate, portandole all’attenzione del

pubblico americano e introducen-dole in un repertorio standard. Tra i suoi maggiori successi ricordiamo Rienzi di Wagner, Benvenuto Celli-ni di Berlioz, Dalibor di Smetana e Die Liebe der Danae di Strauss. Eve Queler ha celebrato la sua centesima rappresentazione alla Carnegie Hall come direttore musicale dell’Opera Orchestra di New York nel corso del-la stagione 2007-2008.

La Queler ha diretto come ospite in compagnie come la Kirov Ope-

ra a San Pietroburgo, in Russia, la Hamburg Oper, la Frankfurt Oper, la Oper Bonn, l’Australian Opera a Sydney e la Nice Opera. Ha diretto molte orchestre sinfoniche, tra cui la Philadelphia Orchestra, la Cleve-land Orchestra, la Rome Opera e la Montreal Symphony. Recentemen-te ha diretto l’Orchestra Sinfonica Siciliana a Palermo per la sinfonia no. 1 di Shostakovich e il Piano Concerto di Poulenc. La Queler è stata nominata Chevalier de l’Or-dre des Arts et des Lettres (uno dei più alti riconoscimenti del governo francese) per il suo impegno nelle opere francesi ed ha ricevuto inol-tre la Sanford Medal, il più elevato riconoscimento in campo musicale della Yale University.

Eve Queler

Eve Queler

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una bottiGlia GiGante di Champagne Pommery per l’inaugu-razione della manifestazione “Tea-tro Porte Aperte”: un’opera unica per suggellare una volta di più il le-game che unisce la Maison Pomme-ry alla Fondazione Festival Puccini di Torre del Lago. Lo scorso anno in-fatti lo Champagne Pommery è sta-to partner uffi ciale del Festival Puc-ciniano oggi considerato uno dei più importanti rendez-vous di Opera a livello internazionale. Per sottoline-are il legame con la Fondazione e in particolare con l’Opera, Pommery ha scelto di installare la grandiosa opera “Senza Oldenburg”, creata dal Maestro Franco Scepi in esclu-siva per Pommery Italia, proprio in occasione dell’apertura della stagio-ne con la tre giorni “Teatro Porte Aperte alla Musica e alla Cultura”. L’opera, posizionata all’entrata del Teatro di Torre del Lago nel parco della Fondazione, si inserisce cosi in uno spazio di grande prestigio

dedicato proprio all’arte en plein air, dove sono esposte sculture di importanti artisti come Adami, Folon, Cascella e altri big. “Senza Oldenburg” è la riproduzione in formato gigante (5 metri di altezza per 1500 chili) di una bottiglia di Champagne Pommery Pop. Tra tan-te etichette d’eccellenza che portano la fi rma di Pommery, per quest’ope-ra si e scelto di utilizzare la bottiglia Pop, la più piccola, nel formato da 20 cl: Pommery e stato il primo marchio a proporre lo Champagne in monodose. Cosi, la più piccola tra le bottiglie di Champagne Pomme-ry, si trasforma in questa grandiosa opera attraverso la sapiente e mo-derna mano del Maestro Scepi, che in quest’opera cita lo svedese Claes Th ure Oldenburg, esponente della Pop Art noto per le sue sculture di gesso giganti, che spesso riproduco-no cibi e alimenti. L’opera di Scepi e stata realizzata con la tecnica uti-lizzata nella progettazione nautica, principalmente nella costruzione

Anche quest’anno Pommery, celebre maison di Champagne,

è partner del Festival Puccini

Una bottiglia alta 5 metri:così Pommery brinda al Belcanto

UNO CHAMPAGNEDA GUINNESS

della struttura interna, come il te-laio di una barca. L’esterno è realiz-zato in alluminio. Anche quest’anno Pommery propone per l’occasione “Brinda al Belcanto”, una linea esclusiva di Champagne in cinque eleganti confezioni che racchiudono la magia delle melodie pucciniane ed immortalano le splendide sce-nografi e delle opere del Festival: La Boheme, Tosca, Turandot, Madama Butterfl y e La

Fanciulla del West, di cui si cele-bra quest’anno il centenario. Le pre-giate bottiglie saranno in vendita in poche migliaia di esemplari nelle serate dell’evento.

dedicato proprio all’arte en plein air, dove sono esposte sculture di importanti artisti come Adami, Folon, Cascella e altri big. “Senza Oldenburg” è la riproduzione in formato gigante (5 metri di altezza per 1500 chili) di una bottiglia di Champagne Pommery Pop. Tra tan-

Anche quest’anno Pommery, celebre maison di Champagne,

è partner del Festival Puccini

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UNO CHAMPAGNEDA GUINNESS

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LA VOCE ARTISTICAA settembre il convegno diretto dal professor

Franco Fussi, il “mago delle corde vocali”

Nella foto: Il professor Fussi, grande specialista di foniatria, in un atteggiamento scherzoso con Lucio Dalla

franco fussi, “il mago delle corde vocali” di tutti i più grandi ar-tisti da Zucchero a Ornella Vanoni, da Andrea Bocelli a Laura Pausini ai i più grandi della lirica, ha scelto la Versilia per l’appuntamento scienti-fico annuale con il convegno “La voce artistica”. Giunge alla VII edizione il Convegno di Foniatria e Logopedia “La voce artistica”, diretto dal pro-fessor Franco Fussi medico-chirurgo, specialista in Foniatria e Otorinola-ringoiatria oltre che docente univer-sitario e consulente foniatra presso numerosi teatri e accademie. Grazie alla collaborazione tra Fondazione Festival Pucciniano e Comune di For-te dei Marmi sarà la Versilia ad ospi-tare il convegno la Voce Artistica che nel 2010 avrà come tema Voce Canto e Cinema. Il convegno è in program-ma dal 23 al 25 settembre tra Torre del Lago (Gran Teatro Giacomo Puc-cini) e Forte dei Marmi (Villa Bertelli) e presenta un programma intenso ed accattivante che si rivolge sia agli ad-detti ai lavori, tra esperti di vocalità, medici e logopedisti, che agli appas-sionati di cinema, di spettacolo e di canto dal vivo. Il convegno prevede infatti lo sviluppo di temi che vanno dalla fisiologia dell’emozione vocale, alla logopedia e canto, dalla recitazio-ne cinematografica al doppiaggio, per

arrivare alla tecnica del canto classico e moderno nel cinema alla presenza di ospiti illustri e con intervalli mu-sicali e proiezioni. Tanti gli ospiti che parteciperanno alla tre giorni tra cui l’attore e doppiatore Enzo Garinei, voce di alcune delle sitcom americane più amate e conosciute dal pubblico televisivo e protagonista di commedie cinematografiche; Karima, la cantan-te livornese rivelazione del program-ma Amici; Tonino Accolla considerato uno dei migliori doppiatori comici d’Italia, è noto al grande pubblico per aver doppiato Eddie Murphy in tutta la sua filmografia, e per aver dato voce al personaggio di Homer Simpson nella versione italiana della celebre sitcom animata de I Simpson. Presidenti onorari del convegno volu-to e promosso dal Comune di Forte dei Marmi e in particolare dall’as-sessorato alla pubblica Istruzione e dall’assessore Giuliana Cecchi, saran-no Andrea Bocelli e Kristoff Izdebski mentre il comitato artistico e scienti-fico sarà costituito da Anna Capovilla, Silvia Magnani, Ruggero Raimondi, Massimo Ranieri, Maurizio Scaparro, Pier Marco De Santi. L’evento gode del patrocinio del Comune di Forte dei Marmi, Regione Toscana, Provin-cia di Lucca, Asl 12 Viareggio, Asl di Ravenna, Fondazione Festival Puc-

ciniano, Centro Multimediale del Ci-nema, Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Lucca, Società Italiana Foniatria e Logopedia SIFEL, Unione Foniatri Europei UEP, Collegium Me-dicorum Theatri Comet, Associazione Insegnanti di Canto Italiana, Associa-zione Lucca in voce.

Franco Fussi è responsabile scien-tifico del corso di alta formazione in Vociologia Artistica dell’Università di Bologna (sede a Ravenna), docen-te al Corso di Laurea di Logopedia dell’Università agli Studi di Bologna (sede di Ravenna) e al Corso di Spe-cializzazione in Audiologia e Fonia-tria dell’Università di Ferrara. E’ con-sulente foniatra del Teatro Comunale di Bologna , delle Accademie d’Arte Lirica di Osimo, Martina Franca e dell’Accademia Rossiniana di Pesaro, della Scuola dell’Opera Italiana del Comunale di Bologna e docente di fi-siologia al Conservatorio di Parma.

Ha svolto Seminari di Foniatria sulla Voce Artistica presso numerose Scuole di Canto Lirico e Moderno, Conservatori e Corsi di Perfeziona-mento in Canto Lirico. Curatore della rubrica “I misteri della voce” per la rivista L’Opera, ha pubblicato nume-rosi articoli sulla fisiopatologia della voce cantata in riviste scientifiche e musicali.

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assistere a una serata d’opera in riva al lago è emozionante, facile e alla portata di tutti. Tante le promozioni e le agevolazioni per una indimenticabile notte all’opera. Promozione ricarica il biglietto: torna anche quest’anno l’ini-ziativa realizzata grazie all’accordo tra le due Fondazioni, Versiliana e Pucci-niano: una speciale promozione che permette ai possessori di un biglietto di uno dei due Festival di benefi ciare di uno sconto del 15% sull’acquisto di un ingresso per gli spettacoli in cartellone nell’altro teatro. Basta presentare al botteghino il biglietto di uno spettacolo dell’altro Festival per ottenere lo sconto immediato sull’acquisto di un nuovo tagliando.

Promozione ragazzi 2010: per chi ha meno di 17 anni assistere all’opera è super economico e conveniente an-che per l’accompagnatore. Il Festival Puccini mette infatti a disposizione dei ragazzi sotto i 17 anni un contingente limitato di biglietti al costo di 1 euro per le repliche delle opere in programma e consente ad un adulto accompagnatore di acquistare il proprio biglietto con uno sconto straordinario del 10% . L’off erta è valida sino all’esaurimento del nume-ro dei biglietti messi a disposizione.

Puccini line: grazie alla collaborazio-ne con Club, il Consorzio Lucchese Bus arrivare al Teatro di Torre del Lago da Forte dei Marmi, Marina di Pietrasan-ta, Lido di Camaiore e Viareggio è sem-

Una notte all’opera? È facilePer gli under 17 ci sono biglietti al prezzo speciale di un euro. Scopriamo tutte le agevolazioni e le promozioni del Festival

plice ed economico con autobus navetta dedicati che al costo di 10 euro eff ettua-no servizio per tutte le sere d’opera per andare e tornare da Torre del Lago al termine dello spettacolo. Il servizio – eff ettuato solo su prenotazione – deve essere riservato entro le ore 12 di cia-scun giorno di servizio presso le sedi autorizzate. Per tutte le informazioni sui biglietti, sulle promozioni e i servi-zi: Biglietteria Festival Puccini tel. 0584 359322; ticket offi [email protected]

Uno sconto speciale è riservato an-che ai visitatori della mostra “da Fattori a Casorati – capolavori della collezione Ojetti” allestita presso la Galleria di arte moderna e contemporanea di Viareggio (Palazzo delle Muse, piazza Mazzini).

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Festival Puccini 1930-2009

L’Albo d’Oro

Renata Scotto

Beniamino Gigli

1930la bohÈMe: Rosetta Pampanini, Margherita Carosio, Angelo Min-ghetti, Luigi Montesano, Ernesto Badini, Giacomo Vaghi. Direttore Pietro Mascagni. Carro dei Tespi Li-rico. Regia di Giovacchino Forzano.

1931MadaMa butterfly: Ro-setta Pampanini, Olga de Franco, Angelo Minghetti, Gino Lulli. Di-rettore Edoardo Vitale. Carro dei Tespi Lirico. Regia di Giovacchino Forzano. la bohÈMe: Adelaide Saraceni, Pierina Giri, Beniamino Gigli, Luigi Montesano. Direttore Edoardo Vitale. carro dei te-sPi lirico. Regia di Giovacchi-no Forzano.

1949 25° della morte di Puccini la fanciulla del West: Ma-ria Caniglia, Galliano Masini, Paolo Silveri. Direttore Gabriele Santini.

1953MadaMa butterfly: Orietta Moscucci, Pier Mirando Ferrero, Guido Malfatti. Direttore Ino Sa-vini.

1954turandot: Carla Martinis, Aureliana Beltrame, Angelo Lo Fo-rese, Ugo Novelli. Direttore Fran-cesco Molinari Pradelli. Manon lescaut: Elisabetta Barbato, Umberto Borsò, Dino Mantovani. Direttore Federico del Cupolo.

1955la bohÈMe: Magda Olive-ro, Carmen Piccini, Giuseppe Campora,Gino Orlandini, Antonio Zerbini. Direttore Argeo Quadri.

1956MadaMa butterfly: Roset-ta Noli, Anita Caminada, Flaviano Labò. Direttore Argeo Quadri. la fanciulla del West: Elisa-betta Barbato, Antonio Annalo-ro, Piero Guelfi . Direttore Argeo Quadri.

1957Manon lescaut: Clara Pe-trella, Giacinto Prandelli, Renata Cesari. Direttore Argeo Quadri. tabarro: Margaret Mas, Au-relio Oppicelli, Gastone Limarilli. suor anGelica: Marina Cuc-chio, Federica Nicolich, Rina Caval-laro. Gianni schicchi: Lydia Coppola, Renato Capecchi Dino Formichini, Ugo Novelli. Direttore Argeo Quadri.

1958 Centenario della nascita di Puccinitosca: Antonietta Stella, Giu-seppe Di Stefano, Anselmo Colza-ni. Direttore Nino Sonzogno.

1959MadaMa butterfly: Anto-nietta Stella, Angelo Marchiandi, Afro Poli. Direttore Napoleone An-novazzi. la bohÈMe: Ofelia Di

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Marco, Ferruccio Tagliavini, Wal-ter Monachesi. Direttore Ottavio Ziino.

1960la fanciulla del West: Gigliola Frazzoni, Giuseppe Savio, Andrea Mongello. Direttore Ot-tavio Ziino. tabarro: Luciana Bertoli, Salvatore Puma, Attilio D’Orazi. suor anGelica: Iva-na Tosini, Rina Corsi. Gianni schicchi: Ofelia Di Marco, Gino Bechi, Angelo Marchiandi. Diretto-re Ottavio Ziino.

1962la fanciulla del West: Antonietta Stella, Giuseppe Di Ste-fano, Anselmo Colzani. Direttore Oliviero De Fabritiis. Regia di En-rico Frigerio. la bohÈMe: Ilva Ligabue, Mariella Adami, Gianni Raimondi, Rolando Panerai. Diret-tore Luciano Rosada. Regia di Car-lo Picconato.

1964tosca: Anna De Cavalieri, Ma-rio del Monaco, Tito Gobbi. Di-rettore Franco Mannino. Regia di Carlo Acly Azzolini. Manon lescaut: Vera Mantovani, Giu-seppe Gismondo, Attilio D’Orazi. Direttore Ottavio Ziino. Regia di Carlo Acly Azzolini.

1966la bohÈMe: Marcella Pobbe, Anna Maccianti, Gianni Raimondi, Giangiacomo Guelfi , Giorgio Gior-getti, Agostino Ferrin. Direttore Nello Santi. Regia di Luciano No-varo. MadaMa butterfly: Virginia Cordoni, Bruno Prevedi, Enzo Sordello, Flora Rafanelli. Di-rettore Ermanno Wolf-Ferrari.

1972MadaMa butterfly: Wilma Vernocchi, Licia Galvano, Adriana Alinovi Pirali, Beniamino Prior, Piero Francia. Direttore Giacomo Zani Regia di Beppe De Tomasi. la fanciulla del West:

Gianna Galli, Giuseppe Giacobini, Anselmo Colzani. Direttore Giu-seppe Morelli. Regia di Beppe De Tomasi.

1973la bohÈMe: Adriana Maliponte,Elena Baggiore, Benia-mino Prior, Angelo Romero, Gior-gio Giorgetti, Giancarlo Luccandi. Direttore Giacomo Zani. Regia di Gianpaolo Zennaro. Manon le-scaut: Virginia Zeani, Michele Molese, Rolando Panerai. Direttore Nino Bonavolontà. Regia di Beppe De Tomasi.

197450° della morte di Giacomo Puccinitosca: Emma Renzi, Orianna Santunione, Placido Domingo, Giorgio Meriggi, Antonio Boyer. Direttore Ferruccio Scaglia. Regia di Beppe De Tomasi. tabarro: Navia Maria Goltara, Mario Del Monaco, Walter Alberti. suor anGelica: Irma Capace Minu-tolo, Adriana Lazzironi, Adriana Camani, Corinna Vozza. Gianni schicchi: Adriana Valentini, Antonio Bevacqua, Angelo Rome-ro. Direttore Ottavio Ziino. Regia di Beppe De Tomasi. MadaMa butterfly: Raina Kabaivanska, Anna Di Stasio, Nunzio Todisco, Angelo Romero. Direttore Alber-to Paoletti. Regia di Aldo Masella.

turandot: Danika Mastilovic, Emma Renzi, Adriana Santunio-ne, Giancarlo Luccardi. Direttore Nino Bonavolontà. Regia di Dario Micheli.

1975la bohÈMe: Renata Scotto, Elena Zilio, Luciano Pavarotti, Ot-tavio Garaventa, Angelo Romero, Giorgio Giorgetti, Carlo Zardo. Direttore Giacomo Zani. Regia di Giovanni Miglioli. Manon lescaut: Celestina Casapietra, Amedeo Zambon, Angelo Romero. Direttore Ferruccio Scaglia. Regia di Giovanni Miglioli.

1976la bohÈMe: Katia Ricciarel-li, Adriana Maliponte, Gabriella Ravazzi, Giovanna Santelli, Josè Carreras, Franco Corelli, Ottavio Garaventa, Angelo Romero, Mau-rizio Mazzieri, Giuseppe La Mac-chia, Gianni De Angelis. Direttore Nino Sonzogno. Regia di Gianrico Becher. MadaMa butterfly: Raina Kabaivanska, Rita Talarico, Lucia Stanescu, Silvana Mazzieri, Ottavio Garaventa, Beniamino Prior, Walter Alberti. Direttore Reynald Giovaninetti. Regia di Gianrico Becher.

1977tosca: Raina Kabaivanska, Rad-milla Bakocevic, Luciano Pavarotti, Josè Carreras, Franco Tagliavini, Louis Manikas, Gian Piero Ma-stromei, Direttore Nino Sonzogno. Regia di Tito Gobbi. MadaMa butterfly: Elena Mauti Nun-ziata, Silvana Mazzieri, Beniamino Prior, Alberto Rinaldi. Direttore Maurizio Rinaldi. Regia di Franca Valeri.

1978MadaMa butterfly: Maria Chiara, Lorenza Canepa, Anna Di Stasio, Ottavio Garaventa, Giorgio Merighi, Antonio Boyer. Direttore Nino Bonavolontà. Regia di Gio-vanni Miglioli. la bohÈMe: Ka-

Mario del Monaco

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tia Ricciarelli, Raina Kabaivanska, Mariella Devia, Giorgio Merighi, Giuseppe Giacobini, Angelo Rome-ro, Gianni De Angelis, Silvano Pa-gliuca. Direttore Edoardo Mueller. Regia di Dario Micheli.

1979tosca: Renata Scotto, Helia T’Hezan, Gianfranco Cecchele, Nunzio Todisco, Aldo Protti, Ro-lando Panerai, Ettore Nova. Diret-

rettore Giampiero Taverna. Regia di Sylvano Bussotti.

1983turandot: Olivia Stapp, Ceci-lia Gasdia, Adriana Maliponte, Er-manno Mauro, Giancarlo Luccardi, Ferruccio Furlanetto. Direttore Nicola Rescigno. Regia di Sylvano Bussotti. Manon lescaut: Rosalind Plowrigth, William Jo-hns, Ermanno Mauro, Rolando Panerai. Direttore Nicola Rescigno. Regia di Fiorenzo Giorgi.

1984MadaMa butterfly: Diana Soviero, Elena Mauti Nunziata, Eleonora Jankovic, Tiziana Tra-monti, Beniamino Prior, Vicente Sardinero, Tullio Pane. Direttore Marcello Panni. Regia di Pier Lu-igi Samaritani. le villi: Carlo Desideri, Cristina Rubin, Antonio Savastano.

tore Giuseppe Sinopoli. Regia di Renzo Giacchieri. la fanciul-la del West: Olivia Stapp, Sil-vano Carroli, Giuseppe Giacobini, Nicola Martinucci. Direttore Gian Luigi Gelmetti. Regia di Renzo Giacchieri.

1980Manon lescaut: Rosalind Plowright, Giuliano Cianella, Gior-gio Casellato Lamberti, Ettore Nova. Direttore Giampiero Taver-na. Regia di Renzo Giacchieri.

1981la bohÈMe: Mietta Sighele, Ka-tia Ricciarelli, Marta Taddei, Veria-no Lucchetti, Ettore Nova, Gian-carlo Luccardi, Armando Ariostini. Direttore Giampiero Taverna. Re-gia di Sylvano Bussotti. tosca: Eva Marton, Giuliano Cianella, Ingvar Wixell. Direttore Nicola Re-scigno. Regia di Fiorenzo Giorni.

1982turandot: Olivia Stapp, Miet-te Sighele, Ermanno Mauro, Dimi-ter Petkov. Direttore Yuri Ahrono-vich. Regia di Sylvano Bussotti. la bohÈMe: Elena Mauti Nunziata, Adriana Anelli, Ottavio Garaventa, Lorenzo Saccomani, Armando Ariostini, Giancarlo Luccardi. Di-

Josè Carreras

Lando Bartolini

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Placido Domingo

1985tosca: Marilyn Zachau, Giaco-mo Aragall, Ingvar Wixell, Vin-cente Sardinero, Aldo Bramante, Alfredo Mariotti. Direttore Daniel Oren. Regia di Sandro Sequi. la bohÈMe: Fiamma Izzo D’Amico, Alida Ferrarin, Ivan Kiukciev, Fran-co Farini, Giacomo Aragall, Alberto Rinaldi, Vicente Sardinero, Rober-to Scandiuzzi, Armando Ariostini Direttore Emil Tchakanov. Regia di Luciano Alberti.

1986la fanciulla del West: Mary Jane Johnson, Alain Fundari, Giorgio Casellato Lamberti, Nicola Martinucci, Angelo Marchiandi, Giancarlo Tosi, Armando Ariostini. Direttore Gianluigi Gelmetti. Regia di Angelo Corti. tosca: Maria Slatinaru, Giovanna Casolla, Lan-do Bartolini, Ruben Dominguez, Luis Lima, Silvano Carroli, Franco De Grandis, Alfredo Mariotti. Di-rettore Daniel Oren. Regia di San-dro Sequi.

1987turandot: Eva Marton, Dawn Symes, Galina Savova, Ermanno Mauro, Paolo Washington, Ma-ria Chiara, Alessandra Pacetti, Giancarlo Ceccarini, Tullio Pane, Antonio Bevacqua. Direttore An-gelo Campori. Regia di Giancarlo Corbelli. la bohÈMe: Mietta Si-ghele, Lucetta Bizzi, Nuccia Focile, Veriano Luchetti, Giovanni De An-

gelis, Armando Caforio. Direttore Marcello Panni. Regia di Stefano Piacenti. Gianni schicchi: Giuseppe Taddei, Alida Ferrarin, Fedora Barbieri, Vincenzo La Sco-la. Direttore Bruno Moretti. Regia di Pino Quartullo.

1988la rondine: Elena Mauti Nun-ziata, Lucetta Bizzi, Vincenzo Bel-lo, Giuseppe Fallisi, Stefano Anto-nucci. Direttore Pier Luigi Urbini. Regia di Simona Marchini. turandot: Marita Napier, Dawn Symes, Antonio Ordonez, Alessandra Pacetti, Giovanni De Angelis, Iorio Zennaro, Saverio Bambi, Bonaldo Gaiotti. Direttore Giuliano Carella. Regia di Gian-carlo Corbelli. tabarro: Silva-no Carroli, Giorgio Merighi, Mara Zampieri. Direttore Maurizio Are-na. Regia di Stefano Reali.

1989MadaMa butterfly: Yoko Watanabe Grimaldi, Mietta Sighe-le, Paola Fornasari Patti, Antonella Trevisan, Dario Raff anti, Nazare-no Antinori, Giovanni De Angelis, Andrea Piccinini. Direttore Bruno Moretti. Regia di Renzo Giacchieri. turandot: Olivia Stapp, Lucet-ta Bizzi, Antonio Ordonez, Paolo Washington, Stefano Antonucci, Giovanni De Angelis, Florindo Andreoli, Saverio Bambi. Direttore Giuliano Carella. Regia di Giancarlo Cobelli. suor anGelica: Yoko Watanabe, Mirna Pecile, Gudrum

Nardi, Salome Manfred Jung, Reinhild Runkel, Karin Loyee, Carmen Reppel, Franz Ferdinand Nentwig. Direttore Heinrich Ben-der. Regia di Christian Sauser.

1990tosca: Rosalind Plowright, Jean Glennon Whiterhouse, Giuseppe Giacobini, Salvatore Fisichella, Sil-vano Carroli, Franco Giovine, Luigi Roni. Direttore Giuliano Carella. Regia di Attilio Colonnello. Ma-daMa butterfly: Yoko Wa-tanabe, Simona Zambruno, Mirna Pecile, Salvatore Fisichella, Salvato-re Ragonese, Giovanni De Angelis. Direttore Bruno Moretti. Regia di Renzo Giacchieri.

1991turandot: Ghena Dimitrova, Sofi a Larsen, Lando Bartolini, Da-

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Katia Ricciarelli

niela Longhi, Paolo Washington, Giancarlo Ceccarini, Florindo An-dreolli. Direttore Yuri Aronovitch. Regia di Sylvano Bussotti. Mada-Ma butterfly: Maria Spaca-gna, Adriana Morelli, Giorgio Me-righi, Salvatore Ragonese, Giovan-ni De Angelis, Oslavio De Credico. Direttore Angelo Campori. Regia di Renzo Giacchieri. le villi: Lu-cetta Bizzi, Giorgio Merighi, Anto-nio Salvatori, Giuseppe di Stefano. tabarro: Franco Giovine, Giu-seppe Giacobini, Giovanna Casolla. Direttore Reynald Giovaninetti. Regia di Flavio Trevisan.

1992tosca: Ghena Dimitrova, Adria-na Morelli, Giorgio Merighi, Gian-franco Cecchele, Lando Bartolini, Franco Giovine, Seng Hyoun Ko. Direttori Niska Baresa, Lovrenc Arnic. Regia di Flavio Trevisan.

1993Gianni schicchi: Mauro Buda, Giuseppe Altomare, Giuliano Di Filippo, Luca Bodini, Annama-

ria Chiuri, Annagrazia Carnovali. Direttore Marcello Panni. Regia di Rolando Panerai. la bohÈMe: Fiorella Burato, Olatz Saitua Iribar, Jordi Galofrè, Fabio Tinalli, Ramon De Abdres, Duccio Dal Monte. Di-rettore Stefano Ranzani. Regia di Luciano Alberti.

1994turandot: Ghena Dimitro-va, Barbara De Maio, Lando Bar-tolini, Nicola Martinucci, Maria Chiara, Adriana Morelli Direttore Ralf Weikert. Regia di Beppe De Tomasi. la bohÈMe: Maria Spacagna, Maria Pia Jonata, Keith Olsen, Claudio Di Segni, Giancarlo Pasquetto, Fernando Costa, Orazio Mori, Enrico Turco. Direttore Rey-nald Giovaninetti. Regia di Rolan-do Panerai.

1995la fanciulla del West: Barbara Daniels, Katleen McCalla, Antonio Salvatori, Lando Bartoli-ni. Direttori Christian Badea, Ja-nos Acs. Regia di Roberto Faenza. tosca: Barbara De Maio, Galina Kalinina, Giovanna Casella, José Cura, Nunzio Todisco, Franco Giovine, Antonio De Gobbi, Gra-ziano Polidori. Direttore Garcia Navarro. Regia di Gianni Quaran-ta. MadaMa butterfly: Adriana Morelli, Natalia Dercho, Keith Olsen, Mario Carrara, Mau-ro Buda,Adriana Cicogna. Direttori Marcello Panni, Joanos Acs. Regia di Patricia Panton.

1996la bohÈMe: Denia Mazzola Gavazzeni, Maria Pia Jonata, Sal-vatore Fisichella, Claudio di Segni, Rosemary Musoleno, Mina Yama-zaki, Marcello Jenis, Michele Por-celli, Orazio Mori, Giacomo Prestia. Direttore Peter Mark. Regia Mario Monicelli. Manon lescaut: Laura Niculescu, Paolo Ruggiero, Lando Bartolini, Graziano Polidori. Direttore Angelo Campori. Regia di Attilio Colonnello. turan-

dot: Ghena Dimitrova, Christian Johannsson, Andreev Kostadin, Katia Ricciarelli, Maria Vitali. Di-rettore Rico Saccani. Regia di Ser-gio Vela.

1997tosca: Ines Salazar, Laura Nicu-lescu, Josè Cura, Mario Malagni-ni, Sherill Milnes, Ko Seng Youn. Direttore Antonio Guadagno. Re-gia di Vivien Hewitt. MadaMa butterfly: Natalia Dercho, Maria Pia Jonata, Claudia Marchi, Fulvia Bertoli, Alberto Cupido, Carlos Antonio Moreno, Rolando Panerai, Mauro Buda. Direttore Maurizio Arena. Regia di Rolando Panerai.

1998turandot: Giovanna Casolla, Leila Guimarez, Natalia Margrit, Alberto Cupido, Jan Storey, An-tonia Brown, Maria Pia Jonata. Direttore Elio Boncompagni. Re-gia di Daniele De Plano. Gian-ni schicchi: Angelo Romero, Bruno De Simone, Pietro Ballo, Alessandro Panaja, Luciana Serra, Antonella Carnovali.

Luciano Pavarotti

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1999la bohÈMe: Patriza Pace. Anto-nia Cifrone, Gianna Queni, Salvato-re Fisichella, Josè Sampre, Anna Lu-isa Scano, Patrizia Cigna, Mimma Briganti. Direttore Niksa Bareza. Regia di Giuseppe Giuliano. tu-randot: Audrey Stottler, Laura Niculescu, Christjan Johannsson, Antonio Ordonez, Luciana Serra, Maria Pia Jonata, Gianna Queni, Luigi Roni. Direttore Alberto Vero-nesi. Regia di Peter Selam.

2000tosca: Norma Fantini, Laura Ni-culescu, Natalia Margarit, Richard Margison, Dario Volontà Seng Hyou Ko, Justino Diaz. Direttore Alberto Veronesi. Regia di Beni Montresor. la bohÈMe: Anna Laura Longo, Antonia Cifrone, Ce-sare Catani, Sergio Panajia, Mimma Briganti, Domenico Balzani, Sergio Bologna, Roberto Nelcini. Diretto-ri Andrea Licata, Massimo Morelli. MadaMa butterfly: Maria Pia Jonata, Fulvia Bertoli Salvatore Fisichella Sergio Bologna, Marco Chingari. Direttori Mario Perus-so, Massimo Morelli. Regia Vivien Hewitt. Scene Kan Yasuda.

2001turandot: Giovanna Casolla, Gegam Grigorian, Xiu Wei Sun, Ni-colay Bikov. Direttore Alberto Vero-nesi. Regia di Roberto Laganà Mano-li. tosca: Daniela Longhi, Antonia Cifrone, Ignacio Encinas, David Pittman-Jennings. Direttore Andrea Licata. Regia Beni Montresor.

2002Manon lescaut: Norma Fantini, Domenico Balzani, Ga-briel Sadè, Keith Olsen, Luciano Leoni. Direttore Alberto Veronesi. Regia di Luis Castro. tosca: An-tonia Cifrone, Nicola Martinucci, Alberto Mastromarino. Direttore Roberto Tolomelli. Regia di Beni Montresor ripresa da Gaetano Mi-glioranzi. turandot: Giovanna Casolla, Paola Romanò, Massimo

La Guardia, Paolo Battaglia, Lando Bartolini, Renzo Zulian, Serena Far-nocchia, Anna Luisa Scano. Diretto-ri Claudio Scimone, Bruno Nicoli. Regia di Roberto Laganà Manoli.

2003la bohÈMe: Carla Maria Izzo, Maria Luigia Borsi, Ramon Vargas, Carlo Ventre, Valter Borin, Virginia Wagner, Rita Cammarano, Vladi-mir Stoyanov, Domenico Balzani. Enrico Marrucci, Cosimo Diano. Direttore Alberto Veronesi. Regia di Maurizio Scaparro. Scene e co-stumi di Jean-Michel Folon. Ma-daMa butterfly: Veronica Villaroel, Hui He, Chiara Chialli, Teresa Nicoletti, Giorgio Merighi, Stefano Secco, Antonio Salvatori. Direttore Keri Lynn Wilson. Regia di Vivien Hewitt. Scene Kan Ya-suda. Costumi Regina Schrecker. turandot: Maria Dragoni, Paola Romanò, Alfredo Zanazzo, Riccardo Ferrari, Marcello Giorda-ni, Anna Laura Longo, Mina Tasca, Massimo La Guardia. Direttori Ja-cek Kaspszyk, Bruno Nicoli. Regia scene e costumi di Roberto Laganà Manoli. Manon lescaut: Da-niela Dessì, Antonia Cifrone, Ales-sandro Corbelli, Fabio Armiliato, Lando Bartolini, Franco Boscolo. Direttore Antonio Pirolli. Regia di Josè Luis Castro. Scene e costumi Igor Mitoraj.

2004MadaMa butterfly: Da-niela Dessì, Fabio Armiliato, Juan Pons. Direttore Placido Domingo. Scene Arnaldo Pomodoro. Costumi Guillermo Mariotto. MadaMa butterfly: Carla Maria Izzo, Mariella Guarnera, Vincenzo La Scola, Stefano Secco, Marzio Giossi, Luca Salsi. Direttore Alberto Vero-nesi. Regia di Vivien Hewitt. Scene Kan Yasuda Costumi Regina Sch-recker. MadaMa butterfly: Kim Yoo Sun, Jang Hyun Ju, Lee Hyun, Choi Jong Woo. Direttore Choi Seung Han. Regia di Chung Kab Gyun. Scene Lee Hak Sun. Co-

stumi Lee Soo Dong, Canezou By Mavel, Saeki Masaaki (coproduzio-ne Seoul-Torre del Lago). tosca: Francesca Patanè, Andrea Bocelli, Giuseppe Gipali, Giorgio Surian, Alberto Mastromarino. Direttori Steven Mercurio, Jacek Kaspszyk. Regia di Beni Montresor. tu-randot: Maria Dragoni, Franco Farina, Nicola Martinucci, Maria Luigia Borsi, Anna Laura Longo, Riccardo Ferrari, Gianvito Ribba, Massimo La Guardia. Direttore Keri Lynn Wilson. Regia Daniele De Plano. Scene Pietro Cascella. Costumi Cordelia von den Steinen.

2005la fanciulla del West: Daniela Dessì, Lucio Gallo, Fabio Armiliato, Massimo La Guardia, Andrea Patucelli. Direttore Alber-to Veronesi. Regia di Ivan Stefa-nutti. Scene e costumi Nall. la bohÈMe: Atonia Cifrone, Ruth Kerr, Roberto Aronica, Costyantyn Andreyev, Maria Costanza Nocen-tini, Luca Salsi, Alessandro Luon-go. Direttore Keri Lynn Wilson. Regia di Maurizio Scaparro. Scene e costumi di Jean-Michel Folon. turandot: Francesca Patanè, Stefania Spaggiari, Marcello Gior-dani, Maurizio Graziani, Anna Laura Longo, Irina Muratbekova, Riccardo Ferrari, Gianvito Ribba,

Raina Kabaivanska

Francesca Patanè

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Massimo La Guardia. Direttore Bruno Vicoli. Regia Daniele De Plano. Scene Pietro Cascella. Co-stumi Cordelia Von den Steinen. MadaMa butterfly: Sun Xiu Wei, Renata Lamanda, Marco Berti Nicola Alaimo. Direttore Lu-kas Karytinos. Regia di Chung Kab Gyun. Scene Lee Hak Sun. Costu-mi Michelle Rutkowski.

2006la bohÈMe: Adriana Damato, Serena Farnocchia, Ilina Mihay-lova, Alessandra Meozzi, Roberto Aronica Stefano Secco, Marzio Giossi, Luca Salsi. Direttore Ju-lian Kovatcev. Regia di Maurizio Scaparro. Scene e costumi di Je-an-Michel Folon. turandot: Anna Shafajnskaia, Doina Dimi-triu, Frank Porretta, Warren Mok, Maria Costanza Nocentini, Mina Tasca Yamazaki, Rafal Siwek. Di-rettori Claudio Sciamone, Carmine Pinto. Regia Daniele De Plano. Sce-ne Pietro Cascella. Costumi Cor-delia Von den Steinen. tosca: Norma Fantini, Antonia Cifrone, Andrew Richards, Lucio Gallo. Di-rettore Alberto Veronesi. Regia di Mario Corradi. Scene di Igor Mito-raj. MadaMa butterfly: Hi-sami Namikawa, Keiko Yokoyama, Yukiko Tanaka, Alessandra Me-ozzi, Massimiliano Pisapia, Luca Salsi. Direttore Roberto Zarpellon. Regia di Masayoshi Kuriyama. Sce-

ne Sumiko Masuda. Costumi Kat-sumi Kishii.

2007MadaMa butterfly: Elmi-ra Veda, Tizia Ducati, Annamaria Popescu, Annunziata Vestri Carlo Barracelli, Luca Salsi. Direttore Laurence Gilgore. Regia Stefano Vizioli. Scene e costumi Ugo Ne-spolo. Tosca: Antonia Cifrone, Marcello Giordani, Giorgio Surian. Direttori Keri Lynn Wilson, Valerio Galli. Regia Mario Corradi., Scene e costumi Igor Mitoraj. la bohÈ-Me: Norma Fantini, Maria Luigia Borsi, Donata D’Annunzio Lom-bardi, Chun Yu Xu, Massimiliano Pisapia. Regia Maurizio Scaparro. Scene e costumi Jean-Michel Fo-lon. la rondine: Svetla Vassi-leva, Maya Dashuk, Fabio Sartori, Emanuele Giannino, Marzio Gios-si. Regia Lorenzo Amato. Scene e Costumi Nall.

2008concerto inauGurale: Fi-larmonica e Coro della Scala. Dire-zione Riccardo Chailly. Maestro del coro Bruno Casoni. Con Martina Serafi n, Svetla Vassileva, Massi-miliano Pisapia, Carlo Bosi, Anto-nello Palombi, Ernesto Panariello. turandot: Francesca Patané, Susan Foster, Francesco Hong, Do-nata D’Annunzio Lombardi, Dejan Vatchkov, Massimiliano Valleggi, Emanuele Giannino, Nicola Pamio. Direzione Alberto Veronesi e Giu-seppe Acquaviva. Regia Maurizio Scaparro. Scene Ezio Frigerio. Co-stumi Franca Squarciapino. ed-Gar: Marco Berti, Cristina Gallar-do-Domas, Rossana Rinaldi, Luca Salsi, Filippo Polinelli. Direzione Pier Giorgio Morandi. Regia Vivien A. Hewitt. Scene Roger Dean. Co-stumi Freyja Dean.tosca: Daniela Dessì, Hui He, Fabio Armiliato, Ji Myung Hoon, Giorgio Surian. Direzione Yoel Levi e Cem Mansur. Regia Mario Cor-radi. Scene e costumi Igor Mitoraj. MadaMa butterfly: Li-ping Zhang, Elmira Veda, Mariella

Guarnera, Massimiliano Pisapia, Alessandro Corbelli, Marzio Giossi. Direzione Julian Reynolds e Car-mine Pinto. Regia Stefano Vizioli. Scene e costumi Ugo Nespolo.

2009bohÈMe: Maija Kovalevska, Roberto Aronica, Silvia Della Bene-detta, Alessandra Meozzi, Cristina Barbieri, Gianluca Terranova, Luca Salsi, Massimiliano Valleggi. Diret-tore Marcello Rota. Scene e costu-mi di Jean-Michel Folon.tosca: Amarilli Nizza, Ambro-gio Maestri, Antonello Palombi, Olga Romanko, Enrique Ferrer, Silvio Zanon. Direttore Fabrizio Maria Carminati, scene di Antonio Mastromattei, costumi di Pierlu-ciano Cavallotti.turandot: Francesco Hong, Park Sung-Kyu, Elena Popovskaya, Giovanna Casolla. Direttore Vale-rio Galli, scene di Ezio Frigerio, co-stumi di Franca Squarciapino.Manon lescaut: Martina Se-rafi n, Marcello Giordani, Giovanni Guagliardo, Alessandro Guerzoni. Direttore Alberto Veronesi, scene di Poppi Ranchetti, costumi di Gio-vanna Fiorentini.

Amarilli Nizza

Angela Gheorghiu

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