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13_04_2015teatro regIotorino, ore 20.30

Gianandrea Noseda direttoreKhatia Buniatishvili pianoforte

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La musica da sempre si esegue con le dita.

Nell’era digitaletutto si facon le dita.

UniCredit Main Partner della Filarmonica Teatro Regio Torino.La cultura arricchisce la qualità della vita.  A noi piace soprattutto immaginare il valore emotivo che producono l’arte, il teatro,  la musica. Questo è il motivo per cui UniCredit si impegna nella promozione della cultura  in tutte le sue espressioni. Perché la cultura  fa bene alla nostra vita.unicreditgroup.eu

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Consiglio di Amministrazione

Presidenteevelina christillin

Presidente Onorario Walter Vergnano

Vice Presidenteatos canestrelli

Coordinatore Artisticogastón Fournier-Facio

Relazioni EsterneBarbara Botto

Consulenza Musicaleenrico m. Ferrando

Consiglieriluciano maroccoroberto Baioccoenrico carraroluigi Finettomiriam lucia maltagliatiFranco morialessio murgia

Programma

Gianandrea Noseda, direttoreKhatia Buniatishvili, pianoforte Filarmonica Teatro Regio Torino

Sergej Rachmaninov - concerto n. 2 in do minore per pianoforte e orchestra op. 18 (1901)

moderato - Più vivo – allegroadagio sostenuto - Un poco più animatoallegro scherzando - moderato - Presto

Nikolaj Rimskij-Korsakov - Shéhérazade, suite sinfonica op. 35 (1888)

largo e maestoso - lento - allegro non troppo – tranquillo[Il mare e la nave di Sindbad]

lento - andantino - allegro molto - molto moderato – Vivace scherzando - moderato assaiallegro molto ed animato - con moto

[Il racconto del Principe Kalender]

andantino quasi allegretto[Il giovane Principe e la giovane Principessa]

allegro molto - allegro molto e frenetico - Vivo - allegro non troppo e maestoso[Festa a Bagdad - Il mare - Naufragio – Conclusione]

Con il contributo straordinario della Fondazione CRT

Seguiteci su www.filarmonicatrt.it

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Carissimi Amici,

è con grande gioia che vi scrivo queste poche righe per comunicarvi quelle sugge-stioni che possono aiutarci ad esplorare insieme i percorsi narrativi ed emotivi chel’esecuzione musicale porta con sé.

Il viaggio che Rachmaninoff e Rimsky-Korsakov ci suggeriscono di percorrere ciporta attraverso sentieri misteriosi che dal dubbio, dalla disillusione, dallo scetticismoconducono alla speranza, all’accoglienza, alla fiducia.

La delusione per il fallimento che Rachmaninoff vive dopo l’insuccesso della suaPrima Sinfonia e del suo Primo Concerto per pianoforte e orchestra, viene superatodopo anni durissimi di dubbio con la composizione sofferta del Secondo Concertoper pianoforte e orchestra che gli porterà successo e fama improvvisi e inaspettati.

La bella Sheherazade salva la sua vita raccontando fiabe fantastiche che trasfor-mano l’odio del Sultano in amore, e gli fanno riscoprire il bello della vita. In Millee una notte attraverso storie che incantano e fanno sognare, la trasformazione si com-pie.

Ecco il viaggio che ci viene proposto: dalle difficoltà al superamento delle stesse,dalla chiusura in se stessi all’apertura verso gli altri, dal cinismo che isola alla fiduciache accoglie. Stupore, sorpresa, bellezza dell’inatteso sono aspetti di quell’atteggiamentoaperto che il gusto della scoperta ci porta a vivere insieme.

Cari Amici, con la vostra energia, attenzione e compartecipazione emotiva, nonsolo aiutate lo svolgimento dell’esecuzione musicale, ma ne siete protagonisti attivi.

Possiamo metterci tutti in gioco per riscoprire il sapore del nuovo, per sentirciparte di un progetto più grande, per ritornare a stupirci con quell’atteggiamento diapertura che favorisce l’accoglienza di un dono e che generosamente permette di con-dividerlo.

In questo modo l’esecuzione musicale diventa momento d’incontro, di scambio,di arricchimento, di profondità, di gioia.

E’ con questa apertura nei confronti del bello e dell’inatteso che potremo ancor dipiù riscoprire l’intimità dolce, seppur non sempre rassicurante, con l’opera d’arte chegenerosamente e in modo indifeso si mostra a noi e si consegna nelle nostre mani perpoter essere ridistribuita.

Con affetto

Gianandrea Noseda

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Per diventare Amicidel la Fi larmonica TRT:www.�larmonicatrt . it

S O C I O R D I N A R IAlbesano MassimoAmbrosini Amalia ViolaAquatica TorinoCantoni AldoCarena MauroCaselli Gian CarloCoda EugeniaComba AndreaDe Stefani AntonellaDuretto SilvanaFondazione Spinola BannaGribaudo EzioHaldi MarianneManzella AlbertoMaranzana LuigiMartina MarcoNesi NerioOttolenghi LaurettaPagnacco NovellaPatricola Fratelli - Strumenti MusicaliPerugini LauraPiazza AlbertoRicca FrancoRomeo LauraRotary Club - Susa ValsusaRotary Club - Torino San CarloRuata AdaSalza EnricoSerra LucianoStudio GMRZanchetta Manuela

S O C I F O N D A T O R I Acuto Enrica

Ambrosio Renato Anfora Giovanni

Cavalitto Giorgio Cillu!o Francesca

el Haddad Elias Fisio Centro Medico Lingotto

Lodi Nicola Marocco Luciano

Villata Piero

P R E S I D E N T EFiorenzo Al"eri

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lUDWIgSHaFen - Festival BaSF ● 29 e 30 aprile 2015 ore 20.00FILARMONICA TEATRO REGIO TORINO Yang Yang direttore ● Kit armstrong pianoforteR. Schumann - concerto per pianoforte in la minore, op.54L. van Beethoven - Sinfonia n. 6 in fa maggiore, op. 68 (Pastorale)

Filarmonica Teatro Regio Torino

la Filarmonica teatro regio torino è stata fondata nel 2003 su iniziativa dei professori d’orchestradel teatro regio, originariamente con il nome di Filarmonica ‘900 in ragione dell’intento diesplorare il variegato panorama musicale del novecento, con un’attenzione particolare per ipunti d’incontro tra l’idea di musica «colta» e i nuovi linguaggi che con essa si sono confrontatie mescolati, come il jazz, la musica per i film e la musica popolare. ne deriva un ricco repertorioformato per una parte consistente dalle opere dei grandi autori alternate a progetti originali, etalvolta inediti, come il progetto gershwin’s World di Herbie Hancock o la partecipazione alrestauro della colonna sonora di cabiria di Pastrone eseguita dal vivo durante la proiezione delfilm. Dal 2004 la Filarmonica trt, insieme al teatro regio di torino, realizza la stagione sinfonicade “I concerti”, giunta quest’anno alla undicesima edizione.nel novembre 2012 il riconoscimento del prestigio internazionale viene sancito dalla entusiasticaaccettazione da parte del maestro Yutaka Sado della carica di Direttore ospite Principale dellaFilarmonica trt. Di grande importanza i progetti discografici realizzati per le etichette chandose avie records imperniati sulla musica di nino rota, alfredo casella e Francis Poulenc. Di recentepubblicazione è il cd Pietro mascagni - mascagni in concert, registrato per edizioni chandossotto la direzione di gianandrea noseda.la Filarmonica trt in questi anni è stata ospite di numerosi festival internazionali partecipandoal Festival Berlioz di côte-Saint-andré, al Festival di Santander - con il maestro Jan latham-Koenig, primo direttore ospite dal 2006 fino al 2009 - al romanian athenaeum di Bucarest, alFestival Violinistico Internazionale gasparo da Salò, al Festival murten classics in Svizzera, alFestival delle Dolomiti e a sette edizioni del festival internazionale mIto Settembremusica.Degni di nota gli incontri i grandi compositori contemporanei, con esecuzioni di prime assolutedi: Francesco antonioni, Pascal Dusapin, toshio Hosokawa, Fabio nieder, michael Daugherty,carlo Boccadoro e James Hartway. negli ultimi anni si è, inoltre, stretta un’intensa collaborazionecon il compositore ezio Bosso del quale la Filarmonica trt ha eseguito in prima assoluta laSinfonia n. 2 e ha registrato la Sinfonia n. 1 e le colonne sonore per i film Il dolce e l’amaro e Le alidi andrea Porporati. nel luglio 2014 la Filarmonica trt ha eseguito “Warum?” di Sofia gubaidulinain Prima mondiale ai Festival di Forlì, cividale e lubiana e nel mese di agosto è stata presente alfestival di chamois per un concerto in collaborazione con Jocelyn Pook, compositrice di colonnesonore tra le quali quella del celebre Eyes wide shut di Stanley Kubrik, Di particolare rilievo artistico inoltre la partecipazione al ravello Festival, sempre nell’agosto2014, sotto la direzione del maestro gianandrea noseda e la partecipazione del soprano lindaWatson. l’11 aprile 2015 la Filarmonica trt ha debuttato al prestigioso Festival di Pasqua di aixen Provence sotto la direzione del maestro gianandrea noseda e con la partecipazione dellapianista Khatia Buniatishvili.

La Filarmonica in tournée

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OrchestraViolini PrimiSergej galaktionov *

“Chair" sostenuta da Rotary Club Torino - San Carlo

marina Bertoloclaudia Zanzottomarta tortiaDaniele Soncinmiriam lucia maltagliatielio lercaraalessio murgiagiuseppe tripodilaura QuagliaIvana nicolettagiorgia BurdizzoPaolo manzionnaekaterina gulyagina

Violini Secondimarco Polidori*elisabetta FornaresioSilvana BaloccoSilvio gasparellagianmario mariFederico mazzuccomarcello Iaconettimassimiliano gilliPaola Pradottoedoardo De angelisangelica Faccanigiorgia ghio

Viole enrico carraro*claudio cavallettiFranco moriandrea arcelliangelo conversatamara Bairoenzo SalzanoVirginia lucamagdalena Vasilescuelena Saccomandi

Violoncellirelja lukic*giulio arpinatialfredo giarbellaluisa miroglioalberto capellaroFabrice De Donatiscristiano SacchiFilippo tortia

ContrabbassiDavide Botto*atos canestrelliStefano SchiavolinPaolo Badiinialessandro BelliDaneshmand Kaveh

FlautiFederico giarbella*maria Siracusa

Ottavinoroberto Baiocco

Oboeluigi Finetto*

Oboe e Corno Inglesealessandro cammilli

Clarinettiluigi Picatto*edmondo tedesco

Fagottiandrea azzi*orazio lodin

Corninatalino ricciardo*evandro merisioStefano FracchiaPierluigi Filagna

TrombeIvano Buat*marco rigoletti

TromboniVincent lepape*enrico avico

Trombone Bassomarco tempesta

Tubarudy colusso

Timpaniranieri Paluselli*

Percussionilavinio carminatienrico Femiaandrea ViglioccoSergio meolamatias mucchi

Arpaelena corni*

* Prime Parti

Si ringrazia la Fondazione Pro Canale di Milano per aver messo i propri strumenti a disposizione dei professori: Sergej Galaktionov (violinoGiovanni Battista Guadagnini, Torino 1772, Marco Polidori (violino Alessandro Gagliano, Napoli 1725 ca.), Marina Bertolo (violino Carlo FerdinandoLandolfi, Milano 1751), Enrico Carraro (viola Giovanni Paolo Maggini, Brescia 1600 ca.).

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Gianandrea Noseda

gianandrea noseda è riconosciuto come uno dei più importanti direttori d’orchestra della sua generazione. e’ statopremiato come “Direttore dell’anno” per il 2015 dal “musical america”, la più autorevole pubblicazione dell’industriamusicale internazionale. la sua nomina a Direttore musicale del teatro regio torino nel 2007 segna per questo sto-rico teatro italiano l’inizio di una nuova era, caratterizzata da un crescente interesse internazionale generato danuove produzioni, tournée, registrazioni discografiche e progetti audiovisivi. Queste attività hanno proiettato il tea-tro regio torino nel mercato globale, dove oggi svolge un ruolo importante nella promozione della cultura musicaleitaliana. con gianandrea noseda il teatro regio torino ha realizzato le sue prime importanti tournée internazionaliche lo hanno visto protagonista in austria, cina, Francia, germania, giappone e russia. nell’agosto 2014 gianandreanoseda ha portato il teatro regio torino – per il debutto nel regno Unito – al Festival di edimburgo, dove il guglielmotell in forma di concerto è stato considerato uno degli eventi più significativi. nel Dicembre dello stesso anno haguidato i complessi del teatro nel primo storico e acclamatissimo tour nordamericano con recite in forma di concertodel gugliemo tell a chicago (Harris theater), toronto (roy thomson Hall), new York (carnegie Hall) e ann arbor, mi-chigan (University musical Society). gianandrea noseda è anche Direttore ospite Principale della Israel Philharmonicorchestra, “Victor De Sabata guest conductor” della Pittsburgh Symphony orchestra, Direttore Principale dell’or-questra de cadaqués e Direttore artistico del Festival di Stresa. e’ stato alla guida della BBc Philharmonic dal 2002al 2011; nel 1997 era stato il primo artista non-russo ad assumere la carica di Direttore ospite Principale del teatromariinskij di San Pietroburgo, rimanendovi per un decennio. gianandrea noseda collabora con alcune tra le maggioriorchestre del mondo, tra cui la london Symphony orchestra (che dirige regolarmente al Barbican centre di londrae in tournée), la nHK Symphony di tokyo, la Philadelphia orchestra, la Filarmonica della Scala oltre ai Wiener Sym-phoniker. Dal 2002 è ospite abituale del metropolitan di new York dove ha diretto diverse nuove produzioni, ultimain ordine di tempo quella del Principe Igor del quale, insieme al regista Dmitri tcherniakov, ha realizzato una nuovaversione di grande successo, ora disponibile in DVD per Deutsche grammophon. momenti salienti del 2015 sono idebutti con la Filarmonica di Berlino e al Festival di Salisburgo, come pure il ritorno alla Israel Philharmonic, alla Phi-ladelphia orchestra e all’orchestra dell'accademia nazionale di Santa cecilia. Sul podio della Filarmonica teatroregio torino sarà ospite per la prima volta del Festival di Pasqua di aix-en Provence. l’impegno con i giovani musicistiproseguirà inoltre alla guida della european Union Youth orchestra per la tournée europea che nell’agosto 2015visiterà anche il Festival di edimburgo. gianandrea noseda collabora dal 2002 con l’etichetta discografica chandos,per la quale ha realizzato una quarantina di registrazioni discografiche, molte delle quali hanno ricevuto premi e ri-conoscimenti dalla critica internazionale; in particolare, da oltre un decennio è impegnato nel progetto musica Ita-liana, che ha permesso di riportare alla luce capolavori sinfonici dimenticati. con la Filarmonica di Vienna e conl’orchestra teatro regio torino ha registrato i più recenti album di arie di Ildebrando d’arcangelo, rolando Villazon,anna netrebko (per Deutsche grammophon) e Diana Damrau (per Warner classics). nato a milano, gianandrea noseda è cavaliere Ufficiale al merito della repubblica Italiana, in riconoscimento delsuo contributo alla diffusione della cultura musicale italiana nel mondo. www.gianandreanoseda.com

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Khatia Buniatishvili

nata il 21 giugno 1987 a tbilisi, la pianista georgiana Khatia Buniatishvili ha iniziato a studiare pianoforte all’età di 5 annisotto la guida della madre, ha tenuto il suo primo concerto con l’orchestra da camera di tbilisi all’età di 6 anni e ha debuttatosulle scene internazionali all’età di 10 anni. Ha studiato a Vienna con oleg maisenberg. È stata vincitrice di numerosi premiinternazionali, tra i quali l’arthur rubinstein competition e la tbilisi International Piano competition. Khatia Buniatishviliviene regolarmente invitata ad esibirsi dai festival più prestigiosi, tra cui Verbier, lucerna, ravinia, aspen, gstaad, amsterdam,menuhin Festival gstaad, Bad Kissingen, San Pietroburgo, BBc Proms, montpellier, Saratoga, Salisburgo, Kronberg, mDrlipsia, Folles Journées, Piano aux Jacobins a tolosa, Progetto martha argerich. nel 2008 ha debuttato alla carnegie Hall(Zankel Hall) con il Secondo concerto per pianoforte di chopin. Da allora si è esibita al fianco di prestigiose orchestre, tra lequali: orchestra Filarmonica d’Israele con Kent nagano, Filarmonica di San Pietroburgo, Kremerata Baltica con gidon Kremer(con date anche al teatro alla Scala e a roma), Sinfonia Varsovia con maxim Vengerov, l’orchestra Sinfonica della radio diamburgo, orchestra Sinfonica di lucerna, l’orchestra del Festival di Verbier diretta da neeme Järvi, orchestra da camera diZurigo, Filarmonica di rotterdam con andrey Boreyko, orchestra Sinfonica della radio Finlandese, orchestra Filarmonicacinese, orchestra Sinfonica di guangzhou, orchestra Sinfonica di Shangai con mikhail Pletnev, Philadelphia orchestra direttada larry Foster, San Francisco Symphony diretta da Jaap van Zweden, orchestra della radio di Francoforte, münchner Phil-harmoniker, Deutsche Kammerphilharmonie Bremen, orchestre de Paris diretta da Paavo Järvi, orchestre du capitole detoulouse con tugan Sokhiev, BBc Symphony con K. Karabits e J. Bělohlávek, european Youth orchestra con Vladimir ashke-nazy, orchestre Philharmonique de radio France diretta da myung-Whun chung. Si è esibita in recital ad amsterdam, atene,Birmingham, Barcellona, Bruxelles, monaco, Francoforte, Stoccarda, colonia, Berlino, amburgo, roma, Firenze, Praga, Varsavia,Parigi, Stoccolma, Vienna, lussemburgo, londra, Singapore e Vancouver. In ambito cameristico, ha collaborato con artisti delcalibro di renaud capuçon, truls mork, Sol gabetta; ha inoltre suonato in trio con gidon Kremer e giedre Dirvanauskaité ein duo con sua sorella gvantsa. nell’attuale stagione sono previsti concerti con l’orchestra Sinfonica della radio di Francofortediretta da Paavo Järvi, con la london Symphony orchestra (con andrès orozco-estrada), con i Wiener Symphoniker (PhilippeJordan), con la Kremerata Baltica in giappone ed europa e numerose apparizioni negli Stati Uniti, tra cui una serie di concertila San Francisco Symphony e Vladimir Jurowski. Si esibisce inoltre al fianco della Philharmonia orchestra di londra (semprecon Paavo Järvi), dei Wiener Symphoniker (gianandrea noseda), dell’orchestre de Paris (andrei Boreyko), dell’orchestre na-tional de France (Daniele gatti), l’orchestre national de lyon (eliahu Inbal), l’orchestra della radio Svizzera Italiana (PietariInkinen), l’orchestra del maggio musicale Fiorentino, la Filarmonica della Scala (gianandrea noseda), la los angeles Philhar-monic (Krzysztof Urbanski), la Seattle Symphony (ludovic morlot), la toronto Symphony (David Zinman), la russian nationalorchestra (Vasily Petrenko), i münchner Philharmoniker (Semyon Bychkov). Khatia Buniatishvili ha fatto parte del progettonew generation artist della BBc radio 3 tra il 2009 e il 2011; collabora da allora con le diverse orchestre della BBc. nel 2010ha ricevuto il Borletti-Buitoni trust e per la stagione 2011/2012 è stata inserita tra le ‘rising Stars’ del musikverein e della Kon-zerthaus di Vienna; ha ricevuto il premio echo a Berlino nel 2012. nel 2011 è uscito per l’etichetta discografica Sony classicalil suo primo album, dedicato a musiche di listz, seguito da un secondo album, uscito nel 2013, dedicato a musiche di chopincon l’esecuzione del Primo concerto con l’orchestre de Paris diretta da Paavo Järvi. Khatia Buniatishvili parla correntementecinque lingue.

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Note al Concerto

Singolare figura di interprete-compositore, pur nato ancora nell’ultimo scorcio dell’800, Rachmaninov - è stato notato - finì per «prolungare nel ventesimo secolo, con anacronismo nonprivo di fascino, la mitica figura schiettamente ottocentesca del compositore-virtuoso di piano-forte». concertista dalle dita d’acciaio con solide radici nella russia che gli diede i natali (poi na-turalizzato americano) - da cui le frequenti striature melanconiche e quell’irrimediabile spleenche ne contraddistingue l’opera - seppe forgiarsi un linguaggio contrassegnato dall’individualitàspiccata e riconoscibilissima dello stile: ovvero segnata da quei caratteri che ne rendono pres-soché inconfondibile l’idioma di matrice, per l’appunto, tardo-romantica. c’è tutto rachmaninov nel pianistico Secondo concerto - i suoi slanci, le sue oasi liriche, il suotipico virtuosismo, i molti mutamenti agogici e altro ancora - a ben guardare in assoluto il piùattraente, di certo il più noto, dei quattro ch’egli compose. non a caso è possibile intravederviuna sorta di ideale summa del suo stile: ravvisabile nella caratteristica curva melodica e nella so-vrabbondanza della vena lirica, soprattutto, più ancora nella ‘genuina’ densità armonica e più ingenerale in quel mix di elementi che fanno della sua musica un unicum - pregi e difetti, beninteso- e della sua figura un emblema, giù giù sino alla contemporaneità; e basti citare la fortuna dellapellicola Shine che ai giorni nostri (1996) ha finito per moltiplicare a dismisura la celebrità, nongià del Secondo, in programma quest’oggi, bensì dell’ancor più impervio terzo concerto ribat-tezzato tout court dai media rach III. gestazione e (travagliata) stesura del Secondo concertorisalgono al biennio 1900-01. la dedica - pressoché dovuta - è al professor Dahl, psichiatra, esperto nelle tecniche dell’ipnosi,che ne favorì la genesi: se determinante fu il suo ruolo nell’aiutare Sergej a uscire da una profondacrisi depressiva (peggiorata dalla condizione di incipiente alcolismo), fondamentali furono lequasi quotidiane ‘iniezioni di ottimismo’ sotto forma di fervide e insistite esortazioni a comporreil concerto in questione: quasi un vero e proprio percorso ‘terapeutico’. la prima esecuzione, ac-colta da enorme successo e preceduta da un’anteprima parziale, ebbe luogo a mosca il 27 otto-bre 1901: alla tastiera l’autore stesso, sul podio il cugino alexandr Siloti. lanciato ben presto nel firmamento europeo, il concerto esordisce con una introduzione adampi accordi e va poi allineando temi di struggente e irresistibile bellezza, assai sviluppati nelcorso di un primo ampio movimento oltremodo screziato. non mancano i passi visibilmentebrillanti accanto a protratte radure melodiche. Suadente e cantabile, formato da più spunti me-lodici, vere gemme preziose, si presenta l’adagio centrale in mi maggiore con le sue frasi effusivee il climax che culmina nella cadenza del solista, dalle ampie escursioni, prima che riappaia, conmeraviglioso effetto, il lunare tema d’inizio dall’indicibile appeal. In forma-sonata, come il primo,l’ultimo tempo - perlaceo e sfavillante - presenta un secondo tema assurto ad enorme (e purmeritata) celebrità. Dopo l’indugiare in zone dai misteriosi orizzonti e digressioni di incantevolebellezza ecco un’altisonante perorazione: a suggellare il trionfante e fulgido finale, tuttora ama-tissimo dai pubblici di tutto il mondo. Fantasioso colorista e sommo orchestratore, Rimskij Korsakov pose mano alla suite sinfonicaShéhérazade nel corso dell’estate del 1888, trascorsa nella quiete propizia d’uno sperduto vil-laggio del remoto distretto di luga: all’epoca in cui aveva da poco terminato l’orchestrazione delPrincipe Igor lasciato incompiuto dall’amico e collega Borodin scomparso l’anno innanzi. Vero-similmente fu proprio l’esotismo seducente di quell’eccellente partitura teatrale a fecondare lacreatività del compositore russo. la superba pagina sinfonica - ça va sans dire - attinge ispirazioneai racconti delle mille e una notte penetrati nella cultura europea tempo addietro grazie alla for-

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Note al Concerto

tunata traduzione francese del galland; secondo un gusto per l’esotismo che andò dilagando inmaniera esponenziale nella musica, ma altresì in pittura e più in generale nel costume occiden-tale tra l’ultimo ventennio dell’800 ed il primo del nuovo secolo. rimskij intese dunque trasporresul pentagramma le seduzioni e gli aromi racchiusi entro la celebre silloge letteraria, ancorchéla Suite, pur corredata nella versione primigenia di emblematici titoli poi rinnegati (Il mare e lanave di Sindbad, Il racconto del Principe Kalender, Il giovane Principe e la giovane Principessa,Festa a Bagdad - Il mare - naufragio) non presenti un vero e proprio contenuto programmatico.I quattro episodi in cui si articola l’affresco sinfonico risultano peraltro avvinti da un ingegnosogioco di ricorrenze tematiche in funzione di leit motiv che ne rendono accattivante l’ascolto,quasi ci si trovasse di fronte ad una fiabesca galleria di personaggi e immagini (di natura squisi-tamente musicale) che di volta in volta appaiono all’improvviso e si dissolvono come per incanto.Prendendo le distanze da possibili interpretazioni iper-realistiche rimskij stesso nell’autobio-grafia volle rimarcare la libertà del proprio lavoro rispetto all’originale fonte di ispirazione; quindi,operando una revisione della partitura, optò per espungere - appunto - gli originali titoli. matant’è: suo malgrado, e contro la sua esplicita volontà, i titoli stessi, talvolta riaffiorano tuttora,sia in sede concertistica, sia in ambito discografico. opera della maturità, entro la quale rimskij raggiunse vertici assoluti, al pari della luminescentegrande Pasqua russa e dello sgargiante capriccio spagnolo, la suite Shéhérazade, grondante diallusioni al variopinto universo folklorico, s’inaugura dunque con un fiero motto volto a delinearecon plastica evidenza la minacciosa determinazione del crudele Sultano: intenzionato ad ucci-dere l’astuta Principessa dopo averla sedotta. ma ecco che s’aderge ben presto l’arabescanterapsodiare del violino, sostenuto dalle liquescenti figurazioni dell’arpa, con quella sua melodiaflessuosa e conturbante che di Shéhérazade costituisce la più autentica essenza: tema indimen-ticabile, destinato a riaffacciarsi spesso, quasi palpitante mimesi dell’idea stessa del novellare epiù ancora della vincente femminilità. Il mare, protagonista assoluto del variegato episodio iniziale dall’inesauribile maestria combi-natoria, domina sovrano: dettando pagine dai lussureggianti sortilegi timbrici, impreziosite diiridescenti colori e pur tuttavia alternate a zone alquanto più assorte. nel quadro successivo alle interpunzioni grottesche del fagotto si contrappongono scintillantibarbagli di luce radente, sovrastati da rutilanti fanfare di ottoni, dando modo all’intera orchestradi primeggiare, disvelando un’incredibile vetrina dalla vivida cromia; laddove l’andantino costi-tuisce invece l’immancabile oasi lirica. col suo intimismo rarefatto e i suoi ritmi cullanti, in bilicotra una tenera berceuse e una notturna barcarole, l’episodio non fa che preparare il terreno alquadro conclusivo. Popolato di tinnuli orientalismi, ben presto si fa turgido, sollecitato da unanutrita schiera di percussioni. come in un mirifico caleidoscopio, le schegge dei temi si ricom-pongono in mille, nuove visioni: ora citati, più spesso riformulati con inarrivabile fantasia. Il cul-mine, dopo la formidabile evocazione del naufragio, è nello sciabordio della sezione conclusiva,ancora ibridata di coloristiche immagini e seguita, con sorprendente effetto, dall’ultima emer-sione del tema di Shéhérazade: delicato come una tiepida brezza estiva.

attilio Piovano

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