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N 4—Febbraio 2012 Il Gallettino Del Carnevale non ho moltissimi ricordi ma, se chiudo gli occhi, nella mia men- mente tornano dei piccoli frammenti di un’immagine che, a poco a poco mi fa tornare indietro a quando ero bambina. Luci ,colori, musica ad alto volume, una grande allegria, ecco cos’è per me il Carnevale; un periodo in cui tutti possono divertirsi lasciandosi alle spalle ogni problema, lasciando spazio a sorrisi e balli allegri. Credo che se dovessi sostitui- re la parola “Carnevale” con un’altra, sceglierei allegria … Il Carnevale è un periodo dell’anno in cui ogni persona può vestirsi in modo di- vertente , regalando un sorriso a chi il suo lo ha fatto volare via sulle ali di un angelo , facendo posto nel loro cuore a tristezza e malinconia. Credo che il Carnevale regali a tutti un po’ di felicità in più. Adesso non capita spesso che io mi vesta e vada in giro per il paese a tirare coriandoli , ma se vedo i bimbi più piccoli travestiti, mi viene tanta nostalgia. Ora che ho 13 anni, il Carnevale è diventato un ‘occasione dell’anno per uscire con i miei amici e divertirmi. Anche se è cambiato tutto, rispetto a quando ero bambina , comunque per me il Carnevale resta una delle feste più belle. Manuela D’Offizi III h

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N 4—Febbraio 2012

Il Gallettino

Del Carnevale non ho moltissimi ricordi ma, se chiudo gli occhi, nella mia men-mente tornano dei piccoli frammenti di un’immagine che, a poco a poco mi fa tornare indietro a quando ero bambina. Luci ,colori, musica ad alto volume, una grande allegria, ecco cos’è per me il Carnevale; un periodo in cui tutti possono divertirsi lasciandosi alle spalle ogni problema, lasciando spazio a sorrisi e balli allegri. Credo che se dovessi sostitui-re la parola “Carnevale” con un’altra, sceglierei allegria … Il Carnevale è un periodo dell’anno in cui ogni persona può vestirsi in modo di-vertente , regalando un sorriso a chi il suo lo ha fatto volare via sulle ali di un angelo , facendo posto nel loro cuore a tristezza e malinconia. Credo che il Carnevale regali a tutti un po’ di felicità in più. Adesso non capita spesso che io mi vesta e vada in giro per il paese a tirare coriandoli , ma se vedo i bimbi più piccoli travestiti, mi viene tanta nostalgia. Ora che ho 13 anni, il Carnevale è diventato un ‘occasione dell’anno per uscire con i miei amici e divertirmi. Anche se è cambiato tutto, rispetto a quando ero bambina , comunque per me il Carnevale resta una delle feste più belle.

Manuela D’Offizi III h

Il Gallettino

N 4—Febbraio 2012

FILASTROCCA DI CARNEVALE Sezioni B—C Bambini di 5 anni

SIGNORE E SIGNORI,FATEVI AVANTI PIU’ GENTE ENTRA, PIU’ SIETE IN TANTI! CORRETE A VEDERE A GRANDE ATTRAZIONE, LA FORMIDABILE INVENZIONE. NON SONO VENUTO SU QUESTO MERCATO PER VENDERE IL FUMO AFFUMICATO, NON SONO VENUTO A QUESTA FIERA PER VENDERE I BUCHI DELLA GROVIERA. IL MIO NOME E’ PULCINELLA E HO INVENTATO LA MOZZARELLA. DA QUESTA PARTE SIGNORI E SIGNORE, SON PULCINELLA IL GRANDE INVENTORE! PER CONSOLARE I POVERETTI HO INVENTATO GLI SPAGHETTI. PER RALLEGRARE A TUTTI LA VITA INVENTAI LA PIZZA MARGHERITA! OLIO, FARINA, POMODORO NULLA VALE QUESTO TESORO. AD ASCOLTARLO CORRE LA GENTE, SI DIVERTE… NON COMPRA NIENTE.

La classe III B

C’erano una volta una giraffa impicciona, un elefante ingordo e una scimmia vanitosa. La giraffa s’impicciava dei segreti degli altri e poi li spifferava a tutti. Un giorno dietro una roccia, dopo un po’ allungò il collo, ma si accorse che non tornava normale e si rattristò. L’elefante si mangiava tutto appena si giravano. Allora si riunirono per trovare un sistema e lo trovarono. Prepararono un grande banchetto e lo invitarono. Lui, come la solito, appena si giravano si finiva tutto. L’elefante sazio si sdraiò a terra. Dopo tre giorni immobile lì si rialzò e si andò a sciacquare. Quando si specchiò nell’acqua vide il suo corpo ingrandito che non poteva più tornare normale. La scimmia si vantava del suo pelo e della sua coda. Pure allora si riunirono per cercare un rimedio. Lo trovarono e invitarono la scimmia: gli lancia-rono delle torte e lei, tutta sporca, si andò a sciacquare. Quando uscì il suo pelo era tutto ar-ruffato, e non poteva più tornare normale. Questa storia ci fa capire che non dobbiamo esse-re impiccioni, non essere ingordi e neppure vanitosi. REALIZZATO DA ALESSIO COCCO CLASSE III B

CARNEVALE IN FILASTROCCA CON LA MASCHERA SULLA BOCCA, CON LA MASCHERA SUGLI OCCHI CON LE TOPPE SUI GINOCCHI: SONO LE TOPPE D’ ARLECCHINO, VESTITO DI CARTA POVERINO. PULCINELLO E’ GROSSO E BIANCO E PIERROT FA IL SALTIMBANCO. PANTALONE DEI BISOGNOSI A COLOMBINO DICE “ MI SPOSI?” GIANDUIA LECCA UN CIOCCOLATINO E NON DA’ NIENTE A MENEGHINO, MENTRE GIOPPINO COL SUO RANDELLO MENA A BOTTE STENTERELLO. PER FORTUNA IL DOTTOR BALANZONE GLI FA UNA BELLA MEDICAZIONE, POI LO CONSOLA: E’ CARNEVALE, E OGNI SCHERZO PER OGGI VALE. REALIZZATO DALLE CLASSE III B

In un bellissimo negozio di giocattoli tutti i pupazzi e le marionette decisero di dare una fe-sta proprio nel periodo di carnevale. Nel vassoio c’erano giocattoli di ogni forma: tra tutte quelle cose strane viveva un piccolissimo topolino. Il topolino pigro si nutriva di briciole, passava la sua vita ad osservare tutti i giocattoli. Il negoziante mise in vetrina un nuovo gio-cattolo. Era una ballerina attaccata ad un carillon. Per più di un’ora l’animaletto rimase a bocca aperta, Carnevale era iniziato e tutti i giocattoli iniziarono a ballare. Il negoziante il giorno dopo trovò tutto il negozio in disordine e il vestito della ballerina rotto. La moglie del negoziante sapeva cucire e rammendare come nessun altre e sì tirò fuori da un vecchio baule decine e decine di nastrini di seta tutti aggrovigliati tra di loro. Il negoziante tornò in negozio per prendere la ballerina e farle il vestito e vide che tutto era in ordine e il vestito di nuovo intero e più bello di prima …..era stata la ballerina MAGICA!!!

REALIZZATO DALLA CLASSE III B

Era l’anno 1950 e la canzone italiana era poco colpita dalla maggioranza della popolazione che parlava solo il dialetto e non capiva alcuni testi musicali. La canzone italiana era però la pre-ferita, anche se per qualche tempo gli italiani rivolsero il loro interesse a generi musicali di altre nazioni. In questo periodo, nacque l’idea del festival della canzone italiana e la città di San-remo era mal ridotta con tanti problemi da affrontare e risolvere. Era però intenzionata a riprendersi il suo ruolo principale, nel campo turistico e floricolo. In quegli anni esisteva solo la radio ed era la protagonista , e le canzoni diffuse divennero il simbolo della nostra società. Si racconta che il festival sia nato quasi casualmente, nell’indifferenza generale. Fu invece il pubblico a decretarne il successo, grazie ad il suo interessamento. Recente-mente , proprio dal 1 Gennaio al 18 Febbraio , si è svolta la 62° edizione del festival di Sanremo. Le vincitrici sono state: al 1° posto, Emma, con la sua canzone “Non è l’inferno”; 2°, Arisa, con “La notte”; 3°, è arrivata Noemi con “Sono solo parole”. Insomma, un “Podio” tutto al femminile quest’anno . Ovvia-mente , oltre alle canzoni sono intervenuti, tra polemiche, risate e commenti, comici, attori ed altre persone dello spettacolo . Anche grazie a loro , si sono registrati circa 13.000.000 di tele-spettatori , di cui la maggior parte , nella serata finale. Aurora De Nadai Alessia Sfoggia 2° H

Io sono una ragazza per bene, non ho mai fumato ne fumato e mai lo farò. Un giorno mentre andavo a scuola un gruppo di ragaz-zi mi offrirono una sigaretta ma non accettai. Ho visto molte persone bere o fumare e credo che sia un male per la propria salute, questa è una cosa saputa ma si continua a farla perché una volta provato qualcosa si continua non si smette facilmente. A fare certe cose ci si sente grandi, ma crescere lo si può fare anche sanamente. Non sono mai stata tentata e sono contenta così. Se fare questo significa crescere preferisco rimanere piccola. Meryam Zemroun 3°F

Quasi tutti i ragazzi pensano che crescere sia solo un cambiamento fisico. In effetti questi cambiamenti fisici

avvengono realmente perché diventiamo più alti, più robusti, si cambia il timbro della voce ecc. Ad alcuni ra-

gazzi però i cambiamenti non piacciono, alcuni si vergognano di parlare di questo argomento e così diventano

più timidi e meno sicuri di sé. Altri ragazzi si vergognano perché vedono dei loro coetanei che rispetto a loro, già

hanno peli e brufoli sulla faccia. Però crescere non vuol dire solo diventare più grandi fisicamente ma anche di-

ventare più responsabili, prendere coscienza di quello che facciamo. Crescere è un passaggio: infatti noi passia-

mo dall’infanzia dove vogliamo tutto ad ogni costo all’adolescenza dove sappiamo quello che la nostra famiglia

può permettersi. Quando si cresce abbiamo anche la maturità di partecipare anche alle discussioni di famiglia

dove esprimiamo la nostra opinione, a volte, dicendo anche il contrario di quello che dicono i nostri genitori. La

crescita ci prepara a diventare dei bravi cittadini rispettando le persone, anche quelle che non sono della nostra

nazione.

Gabriele Cara II F

In terza media ognuno si trova a fare delle scelte difficili ma soprattutto quella della scuola superiore. Per

scegliere la più adeguata ci si deve basare sulle proprie capacità di studio, a dirlo sembra facile ma in realtà

non lo è. Personalmente mi sono trovata in grande difficoltà ed ho impiegato quattro o cinque mesi per decidere

tra tre licei; escludendone uno alla volta, però, sono arrivata ad una conclusione: andrò al liceo classico. Ho sem-

pre saputo che avrei voluto fare questa scuola. Forse, però, non la tenevo in considerazione perché spaventata

dalle voci negative che corrono in giro: cioè che è una scuola difficile e poi la solita frase <<per quanto ci danno

da studiare, non abbiamo tempo per noi>> e tante altre. Dopo, però,ci ho riflettuto su e mi sono rassicurata per-

ché se una persona ha le basi giuste, voglia di studiare e di andare in quella scuola, riuscirà sempre a raggiunge-

re i propri obiettivi. Sinceramente adesso sono contenta della mia scelta e, per raggiungere l’obiettivo di anda-

re bene il prossimo anno,devo pensare ad impegnarmi e superare l’esame di terza media. Sono contenta anche

perché sono riuscita a fare una scelta adeguata, a superare le mie paure e questo indica che sto diventando più

responsabile. Però sono anche un po’ triste perché so che, nella mia classe, ognuno prenderà strade diverse e

che i miei amici e professori mi mancheranno tanto.

Anna Maria D’Auria 3°H