fiorentina informa 335 di campionato fiorentina-udinese
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Fiorentina Informa 335 del 17 febbraio 2012, incontro di campionato Fiorentina-NapoliTRANSCRIPT
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CALENDARIO VIOLA 2011-2012
Data Evento Risultato
Dom. 22-01 19a
Camp.An
Cagliari-Fiorentina 0-0
Dom. 29-01 1a
Camp.Rit
FIORENTINA-SIENA 2-1
Merc. 01-02 2a
Camp.Rit
Bologna-Fiorentina RINVIATA
Dom. 05-02 3a
Camp.Rit
FIORENTINA-UDINESE 3-2
Dom. 12-02 4a
Camp.Rit
Parma-Fiorentina RINVIATA
Ven. 17-02 5a
Camp.Rit
FIORENTINA-NAPOLI
Merc. 21-02 Rec. 2a
Camp.Rit
Bologna-Fiorentina
Dom. 26-02 6a
Camp.Rit
Lazio-Fiorentina
Dom. 04-03 7a
Camp.Rit
FIORENTINA-CESENA
Merc. 07-03 Rec. 4a
Camp.Rit
Parma-Fiorentina
Dom. 11-03 8a
Camp.Rit
Catania-Fiorentina
Dom. 18-03 9a
Camp.Rit
FIORENTINA-JUVENTUS
Dom. 25-03 10a
Camp.Rit
Genoa-Fiorentina
Dom. 01-04 11a
Camp.Rit
FIORENTINA-CHIEVO
Sab. 07-04 12a
Camp.Rit
Milan-Fiorentina
Merc.11-04 13a
Camp.Rit
FIORENTINA-PALERMO
Dom. 15-04 14a
Camp.Rit
Roma-Fiorentina
Dom. 22-04 15a
Camp.Rit
FIORENTINA-INTER
Dom. 29-04 16a
Camp.Rit
Atalanta-Fiorentina
Merc. 02-05 17a
Camp.Rit
FIORENTINA-NOVARA
Dom. 06-05 18a
Camp.Rit
Lecce-Fiorentina
Dom. 13-05 19a
Camp.Rit
FIORENTINA-CAGLIARI
3
Data Evento Risultato
Dom. 21-08 Coppa Italia FIORENTINA-CITTADELLA 2-1
Sab. 27-08 1a
Camp.And
Siena-Fiorentina RINVIATA
Dom. 11-09 2a
Camp.And
FIORENTINA-BOLOGNA 2-0
Dom. 18-09 3a
Camp.And
Udinese-Fiorentina 2-0
Merc. 21-09 4a
Camp.And
FIORENTINA-PARMA 3-0
Sab. 24-09 5a
Camp.And
Napoli-Fiorentina 0-0
Dom. 02-10 6a
Camp.And
FIORENTINA-LAZIO 1-2
Dom. 16-10 7a
Camp.And
Cesena-Fiorentina 0-0
Sab. 22-10 8a
Camp.And
FIORENTINA-CATANIA 2-2
Mart. 25-10 9a
Camp.And
Juventus-Fiorentina 2-1
Dom. 30-10 10a
Camp.And
FIORENTINA-GENOA 1-0
Dom. 06-11 11a
Camp.An
Chievo-Fiorentina 1-0
Sab. 19-11 12a
Camp.An
FIORENTINA-MILAN 0-0
Giov. 24-11 Coppa Italia FIORENTINA-EMPOLI 2-1
Dom. 27-11 13 a
Camp.An
Palermo-Fiorentina 2-0
Dom. 04-12 14a
Camp.An
FIORENTINA-ROMA 3-0
Sab. 10-12 15a
Camp.An
Inter-Fiorentina 2-0
Sab. 17-12 16a
Camp.An
FIORENTINA-ATALANTA 2-2
Mart. 20-12 Rec. 1a
Camp.And
Siena-Fiorentina 0-0
Dom. 08-01 17a
Camp.An
Novara-Fiorentina 0-3
Merc. 11-01 Coppa Italia Roma-Fiorentina 3-0
Dom. 15-01 18a
Camp.An
FIORENTINA-LECCE 0-1
Fiorentinainforma
FM 90.4 - 101.6 101.9
Milan 47
Juventus** 45
Lazio 42
Udinese 41
Inter 36
Roma 35
Napoli 34
Palermo 31
Cagliari 30
Genoa* 30
FIORENTINA** 28
Parma** 27
Chievo 27
Catania ** 27
Atalanta* 24
Siena* 23
Bologna** 22
Lecce 18
Cesena* 16
Novara 16
*una partita in meno
**due partite in meno
CLASSIFICA Serie A
aggiornata al 14 febbraio
L’appuntamento
con Fiorentinainforma è
domenica 4 marzo per
FIORENTINA-CESENA
19 Feb
braio 2012
CESENA - MILAN
FIORENTINA - NAPOLI
GENOA - CHIEVO
INTER - BOLOGNA
JUVENTUS - CATANIA
LECCE - SIENA
NOVARA - ATALANTA
PALERMO - LAZIO
ROMA - PARMA
UDINESE - CAGLIARI
5a
Ritorno
PORTIERI
1 Artur BORUC
41 Luca LAZZERINI
60 Edoardo PAZZAGLI
89 Norberto NETO
DIFENSORI
2 Per Billeskov
KROLDRUP
5 Alessandro GAMBERINI
14 Cesare NATALI
15 Matija NASTASIC
16 Mattia CASSANI
La ROSA della
FIORENTINA
Mercoledì 21 Febbraio
H. 18,30
Recupero 2a
di Ritorno
BOLOGNA-FIORENTINA
26 F
ebbraio 2
012
ATALANTA - ROMA
BOLOGNA - UDINESE
CAGLIARI - LECCE
CATANIA - NOVARA
CHIEVO - CESENA
GENOA - PARMA
LAZIO - FIORENTINA
MILAN - JUVENTUS
NAPOLI - INTER
SIENA - PALERMO
6a
Ritorno
4 M
arzo 2012
BOLOGNA - NOVARA
FIORENTINA - CESENA
INTER - CATANIA
JUVENTUS - CHIEVO
LECCE - GENOA
PALERMO - MILAN
PARMA - NAPOLI
ROMA - LAZIO
SIENA - CAGLIARI
UDINESE - ATALANTA
7a
Ritorno
4
Mercoledì 7 Marzo
H. 18,30
Recupero 4a
di Ritorno
PARMA-FIORENTINA
19 FELIPE Dias
da Silva Dalbelo
23 Manuel
PASQUAL
29 Lorenzo
DE SILVESTRI
31 Michele
CAMPORESE
38 Nil ASHONG
39 Paolo
ROZZIO
92 ROMULO Souza
Orestes Caldeira
CENTROCAMPISTI
6 Juan Manuel VARGAS
10 Ruben OLIVERA
13 Houssine KHARJA
17 Amidu SALIFU
18 Riccardo MONTOLIVO
21 Andrea LAZZARI
25 Daniel Kofi
AGYEI
32 Marco
MARCHIONNI
85 Valon BEHRAMI
ATTACCANTI
7 Alessio CERCI
8 Stevan
JOVETIC
11 AMAURI
Carvalho
de Oliveira
22 Adem LJAJIC
26 Ryder MATOS
37 Maxwell Boadu ACOSTY
I Magnifici ViolaUna maglia,una passione,la nostra storia
Con questo numero le cartoline di:la Fiorentina del 1999-2000,
Gabriel Batistuta,Manuel Rui Costa, Enrico Chiesa,
la Champions League
6
Per immobilismo, incompetenza, inefficienza, il movi-
mento calcistico italiano ha assunto livelli da terzo
mondo, con tutto il rispetto per il terzo mondo, dove
spesso l’arretratezza fa il paio con la povertà.
Non era mai successo nella storia che si dovesse
fronteggiare una situazione del genere. È succes-
so solo in Italia e non nelle altre nazioni. È chiaro
che ormai siamo a un punto di non ritorno, anche
perché il campionato è stato completamente fal-
sato e stravolto: andrebbe annullato perché non
viaggia più sui binari della regolarità.
La Fiorentina si troverà, a partire da oggi,
a dover sostenere un autentico tour de
force: 6 partite in 24 giorni, in media una
ogni 4 giorni, con in mezzo gli impegni per
le amichevoli delle Nazionali. È evidente che
Rossi si troverà a dover gestire le energie di una squa-
dra programmata, di base, per sostenere un impegno
a settimana.
Il calcio italiano in crisi
E la colpa non è dell’incredibile ondata di neve e gelo
che ha attanagliato l’Italia, la colpa è principalmente
dell’arretratezza dei nostri stadi e della scarsa lungi-
miranza dei dirigenti che non si sono battuti in questi
anni affinché i club potessero costruire strutture di
proprietà. Parte di responsabilità va anche alle am-
ministrazioni che hanno issato stupide resisten-
Dalle remote terre di Castelbisball sono arrivati
Yellas & Antix, i due maghetti portafortuna
viola con pergamena... anti(x)yella(s)!
Posizionali in un luogo tranquillo e, tutte le volte che vuoi chiama-
re la Fortuna, tocca la punta del loro cappello, la stella e il cuore (o
falli dondolare). Ma ricorda che la Fortuna aiuta chi sorride alla
Vita e agli altri e tu, quindi, regala il tuo sorriso!
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In un paese
civile, dopo
la gestione folle
e scellerata
di rinvii, recuperi
ed orari,
si sarebbe
assistito ad
una memorabile
raffica di
defenestrazioni.
O di dimissioni,
sempre che
questo gesto
nobile esista
ancora
nel calcio...
ze a imprenditori
come i Della Valle,
che già quattro anni
fa si erano detti di-
sponibili ad edificare
un nuovo e moderno
impianto per dare
una casa finalmente
accogliente a quei
pochi fiorentini che
continuano ad anda-
re allo stadio.
Lo stesso vale per Ca-
gliari e per tante altre
realtà, con presidenti-
impreditori come Cel-
lino, che hanno minac-
ciato di regalare la
squadra al Comune, se
continuerà ad osteg-
giare il suo progetto di
rinnovamento. Quello
che è successo in que-
ste settimane – la Fio-
rentina ha giocato ad
intermittenza una par-
tita sì, una no – pone
sul tavolo una questio-
Amauri, Cassani, Behrami e JoJo
Fiorentinainforma
ne esistenziale non più differibile: il calcio italiano
sta morendo, è in fase di agonia avanzata, è già
il quarto-quinto campionato europeo e sta sci-
volando negli inferi, ma nessuno sembra ren-
dersene conto. Nessuno muove un dito per oc-
cuparsi di questo problema.
La partita Fiorentina-Comune
per il futuro
Non saremo certo noi di Fiorentina Informa, a riu-
scire a toccare i tasti giusti per originare una rea-
zione collettiva e una presa di coscienza. Quel che
possiamo fare – a buon diritto, visto che un’espe-
rienza ultradecennale ci consente di dire la nostra -
è prendere in considerazione il caso di Firenze, dove
una proprietà ha perso entusiasmo anche per-
ché le è stato impedito dall’amministrazione di
compiere quel salto verso la modernità che
avrebbe portato la Fiorentina avanti – come è
adesso la Juventus – a tutte le altre squadre ita-
liane. Adesso pare si sia aperto uno spiraglio, spe-
riamo soltanto che non sia troppo tardi.
Della Valle, Renzi, parlatevi. Diego, non de-
sistere dal diventare il secondo presiden-
te, dopo gli Agnelli, a costruire uno stadio
di proprietà, e lei, Sindaco, faccia il possi-
bile per salvaguardare un investimento che
potrebbe portare lavoro, soldi e benesse-
re ai bistrattati tifosi viola. Lo stadio nuo-
vo a Firenze adesso o mai più, perdere il
treno sarebbe un errore imperdonabile.
Lavoro, lavoro e... risultati!
Sul campo siamo fermi alla vittoria in rimonta esal-
tante contro l’Udinese. Sono passati dodici giorni,
dodici giorni senza giocare, un’eternità considerati i
ritmi del calcio degli ultimi anni. Ne avrà approfit-
tato Rossi per potenziare ulteriormente la con-
Alessandro
Gamberini
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9
Sulla strada giusta
Alessandro Gamberini
dizione fisica di una squadra che aveva per-
so abitudine e voglia di lavorare, di allenar-
si. Delio, infatti, non ha dato un giorno di ri-
poso ed ha “chiamato” allenamenti a getto
continuo. Finalmente è finita la pacchia,
e in campo si vede: adesso la Fiorenti-
na corre, i risultati arrivano, si intrave-
de una fisionomia di squadra, si torna-
no ad apprezzare barlumi di calcio.
Piccoli sfizi...
Esiste un traguardo raggiungibile in questa sta-
gione? Al momento non esattamente, c’è solo
un obiettivo realistico all’orizzonte: fare un gi-
rone di ritorno divertente, ritrovare il
piacere di giocare e di vincere, cercare
di togliersi qualche sfizio e di regalare
qualche pomeriggio di gioia alla città di
Firenze.
Per esempio – la buttiamo là – schiantare la
Juventus al Franchi e sbarrarle la strada ver-
so lo scudetto. Sarebbe una goduria e, lo
confessiamo, in queste settimane ci stiamo
pensando parecchio. La Fiorentina non vince
contro i bianconeri a Firenze dal 13 dicembre
1998: sono passati oltre 13 anni. 13 anni, avete
capito bene. Incredibile no? E pensare che quei
pochi trionfi hanno regalato giorni indimenticabili
di ebbrezza a tutta la città, hanno risvegliato la
fiorentinità sopita e fiaccata da anni di amarez-
ze e delusioni.
...e grandi traguardi
L’Europa? L’Europa in questo momento è un obiet-
tivo inimmaginabile, non pronosticabile. Anche
perché, se anche la Fiorentina riuscisse ad infi-
lare una serie di successi consecutivi, non avreb-
be comunque la certezza di centrare il
Cassani e Jovetic
10
Fiorentinainforma
piazzamento in Europa League.
Che nel frattempo, complice proprio la degenerazione
del movimento italiano di cui parlavamo in apertura
della nostra riflessione, è salito al quinto posto. Og-
gettivamente, pensare di arpionarlo in questa fase,
pare troppo. C’è però un segnale che la Fiorentina
non può sottovalutare. Nelle ultime quattro gior-
nate, pur disputando due partite in meno
dell’Inter, la squadra Viola ha mangiato 5 punti ai
nerazzurri, che attualmente occupano il quinto
posto, l’ultimo utile per un piazzamento europeo
(visto che da una parte del tabellone di Coppa Italia
finirà in finale o il Napoli o il Siena). Questo benedetto
quinto posto dista al momento 8 punti, ma la Fiorenti-
na ha due recuperi da giocarsi e tan-
ta carica per la prospettiva di rea-
lizzare una rimonta impossibile.
L’ultimo treno
per l’Europa
In quest’ottica c’è una sfida deci-
siva e da cui la squadra di Delio
Rossi potrebbe prendere slan-
cio: quella di stasera contro il
Napoli. Augurando vivamente a De
Laurentis e Mazzarri di non incon-
trare un ‘Ovrebo’ sulla propria
strada, la stagione degli azzurri
ricorda molto la seconda Cham-
pions dell’era Prandelli. La squa-
dra viola, come quella napoleta-
na, era talmente assorbita dal
pensiero dell’Europa, da lasciare
distrattamente tanti punti in cam-
pionato fino a ritrovarsi, piano
piano, lontano dal vertice.
A quel punto - se ricordate, an-
che la Fiorentina era in semifi-
nale di Coppa Italia – inevitabilmente tutte le
energie fisiche e mentali vennero convoglia-
te sulla Champions. Il Napoli sta attraver-
sando esattamente questa fase, ecco per-
ché i viola, stasera, potrebbero approfitta-
re dell’opportunità per centrare il colpaccio.
Inutile immaginare quale impatto potrebbe avere sulla
città e sulla tifoseria un successo convincente. In-
somma, sta passando da Campo Marte un velo-
cissimo treno-Europa, la Fiorentina può aggan-
ciare in corsa l’ultimo vagone. Che fa? Salta so-
pra?
Cristiano Puccetti
Jovetic
Pasqual
Sulla strada giusta
Lavoro, lavoro e... risultati
Domenica 5 febbraio
Fiorentina-Udinese 3-2
1Saltato il turno infrasettimanale contro il Bolo-
Fiorentinainforma
gna a causa
della neve,
la Fiorentina
è di nuovo di
scena al
Franchi, que-
sta volta
contro l'Udi-
nese, terza
della classe e
reduce dalla
vittoria con-
tro il Lecce. Il
clima non è
esattamente
paradisiaco:
la tempera-
tura è al di sotto dello zero, un vento gelido spazza
tutto il campo e per alcuni dei pochi, pochissimi,
spettatori presenti la copertina sulle ginocchia è
di rigore.
2 Il gelo atmosferico fa da contrasto al ‘consueto’
calore con cui alcuni tifosi viola salutano il ritorno
a Firenze di Francesco Guidolin. “Maleducati - li
apostroferà tutti quanti il tecnico bianconero alla fine
della partita - È un paio di anni che ci sono tre o
quattro personcine delicate che mi aspettano sul vetro
dietro la panchina e mi riempiono di volgarità, non ho
parole per queste persone e mi dispiace per Firenze,
città che amo e che adoro”. Non ricambiato, eviden-
temente, ma l'amore non è una cosa semplice.
3 Per cercare di battere i friulani, Delio Rossi
ripropone il 3-5-2 con Cassani e Pasqual sugli
esterni, e Lazzari confermato accanto a Behrami
e Montolivo a centrocampo. Partita a due facce
quella del numero 21 viola, che dopo un primo tem-
po difficile e pieno di errori, nella ripresa risolleva
1 2
3
13
Fotostory Viola
le sorti della sua partita, ren-
dendosi pericoloso e propizian-
do l'azione del secondo rigore.
4 È però da un brutto errore a
centrocampo che nasce il gol del
vantaggio dell'Udinese, al 14':
Montolivo perde un pallone in-
credibile, innescando prima
Armero e poi Di Natale che, solo
davanti a Boruc, insacca con
uno scavetto spettacolare.
5 Così, dopo aver tentato di far la
partita, la Fiorentina si ritrova ad
inseguire giocando, per di più,
controvento; al 24' è Amauri ad
avere una buona occasione per
riportare il risultato in parità, se-
guito pochi
minuti dopo
da un tiro-
cross di
Lazzari che
per poco non
beffa Handa-
novic.
L'Udinese, dal
canto suo, fa
paura ogni
volta che ri-
parte velo-
cissima e per
poco, al 30',
non raddop-
pia, di nuovo
con Di Nata-
le.
6 Al 39' l'epi-
sodio che
cambia la
p a r t i t a :
Benatia, in
area, ferma
con un
braccio un
cross di
Pasqual: è
calcio di ri-
gore.
Jovetic, fin
lì abbastan-
za in ombra, s'incarica della bat-
tuta, e con un tiro centrale sigla
l'1-1.
7 Dall'1-1 si comincia nella ripre-
sa, con una Fiorentina tornata in
4
5
6
14
Fotostory Viola
campo particolarmente determina-
ta e un'Udinese tutt'altro che
rinunciataria. Cassani è molto poco
propositivo e quasi assente,
schiacciato com'è dalla velocità di
Armero, che arriva sempre primo su
tutti i palloni. Tutta questa soffe-
renza termina al 55', quando
l'esterno destro viola trova un
bel gol di testa, beffando proprio
Armero. È il 2-1 che porta in
vantaggio la Fiorentina e accen-
de, letteralmente, Cassani, che
di qui in poi metterà costante-
mente sotto il suo diretto avver-
sario e farà sua la fascia destra.
8 I viola si sono portati avanti, ma
l'impressione è che possa ancora
succedere di tutto: possono pa-
reggiare i friulani, possono chiude-
re la partita i gigliati. Al 65' Jovetic
mette Pasqual a tu per tu con
Handanovic, ma il terzino viola
si decentra troppo sulla sinistra,
fino a perdere l'attimo.
9 Per chiudere i conti, ci vorrà un
altro fallo di Benatia e un altro
rigore per la Fiorentina: è il mi-
nuto 83, quando Jovetic si fa
stendere dal difensore maroc-
chino in area e si procura un al-
tro penalty,
che con fred-
dezza tra-
sforma nel 3
a 1 per la Fio-
rentina.
10 Tanto per
non rinunciare
a vivere peri-
7 8
9
10
colosamente, quando ormai la
testa di tutti è concentrata su
una cioccolata calda, all'89'
Torje accorcia le distanze, si-
glando il 3-2. Non bastano,
però, i due minuti di recupero
all'Udinese per portare a casa al-
meno un punto: vince la Fio-
rentina, per la prima volta in
questo campionato ribaltando
il risultato.
Vince Delio Rossi, la cui cura
sembra star sortendo gli ef-
fetti sperati. I viola a volte gio-
cano, a volte giochicchiano, ma
intanto hanno ripreso a corre-
re per tutti e novanta i minu-
ti. Avete letto bene: c-o-r-r-
e-r-e, non camminare in qua
e in là, proprio correre, come
si confà ad una squadra di Se-
rie A. E chi se ne ricordava più?
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La squadra ospite
Il Napoli ha la testa alla
Champions League e in città
sale la febbre per la gara col
Chelsea in programma marte-
dì prossimo. Walter Mazzarri,
cresciuto tra l’altro nel settore
giovanile della Fiorentina, continua a credere nelle
potenzialità della sua squadra, a prescindere dalla
classifica. «Siamo in corsa su tre fronti - ha ribadito
anche in settimana - e sono proprio curioso di vedere
da qui in avanti dove saremo capaci di arrivare. Questa
è una squadra che non si arrende tanto facilmente,
aspetto di gustarmi una reazione di carattere».
Il campionato non sembra sor-
ridere particolarmente ai
partenopei e pure la Coppa
Italia rischia di diventare un cla-
moroso boomerang se gli az-
zurri non riusciranno a ribaltare il 2-1 subito nella semifinale
d’andata a Siena: nonostante tutto, però, il tecnico di San
Vincenzo non si arrende. Neppure il mercato, quello degli al-
lenatori, pare suscitargli particolare interesse, tutt’altro. «Sa-
pete che non mi faccio distrarre da questi discorsi. Ringrazio chi
fa apprezzamenti a me personalmente o alla squadra, e di que-
sto siamo orgogliosi. Io però penso solo al Napoli. Ho un contrat-
to fino al 2013, e del resto mi interessa poco. Sono concentrato
partita dopo partita per cercare di ottenere il massimo con que-
sta squadra. La mia testa è sempre alla partita successiva».
Non sarà facile schiacciare la Fiorentina, la squadra con la
seconda difesa meno battuta del campionato, anche se là
davanti il Napoli potrà contare sul tandem d’attacco forma-
to da Cavani e Lavezzi, oltre 15 in gol in due. Avversario
d’eccezione, stavolta, sarà Amauri, l’attaccante brasiliano che
ha iniziato la sua avventura in Italia proprio nella città del
Maschio Angioino: cin-
quanta milioni di lire
d’ingaggio, una valigia
piena di sogni e un fu-
turo da costruire. Ot-
tantuno gol dopo, toc-
cherà anche a lui tene-
re a freno i sogni di glo-
ria dei partenopei.
Walter Ducci
NAPOLI
Oggi è venerdì 17:
che disgrazia!
Il 17, nella smorfia napoletana, ha un nome ben
preciso: la disgrazia. Anche per questo qualcuno, tra
i napoletani, ci ha visto strani presagi dietro alla deci-
sione della Lega di anticipare a questa data, resa an-
cora più funesta dal venerdì, l’anticipo di campionato.
Ma perché venerdì 17 fa così paura? Nell’Antica Gre-
cia, i seguaci di Pitagora odiavano il 17 perché si tro-
vava in mezzo a due numeri perfetti come il 16 e il 18.
Secondo l’Antico Testamento il diluvio universale iniziò
il 17esimo giorno del secondo mese, appunto il 17 feb-
braio. Il venerdì, invece, si pensa sia sfortunato per-
ché, nella tradizione cristiana, è il giorno della morte di
Gesù Cristo. Unendo questi due fattori in una sola
data, i superstiziosi rischiano la catastrofe, la di-
sgrazia appunto.
La curiosità
11 Christian
MAGGIO
18 Juan ZUNIGA
I CENTROCAMPISTI
31 Jacopo DEZI
34 Marco DONADEL
20 Blerim DZEMAILI
23 Walter
GARGANO
17 Marek HAMSIK
88 Gökhan INLER
GLI ATTACCANTI
7 Edinson CAVANI
22 Ezequiel
LAVEZZI
99 Cristiano
LUCARELLI
29 Goran
PANDEV
16 Edu
VARGAS
Allenatore:
Walter
MAZZARRI
I PORTIERI
15 Roberto
COLOMBO
1 Morgan
DE SANCTIS
83 Antonio ROSATI
I DIFENSORI
6 Salvatore
ARONICA
85 Miguel BRITOS
14 Hugo
CAMPAGNARO
28 Paolo
CANNAVARO
32 Cristian
CHAVEZ
8 Andrea
DOSSENA
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Federico
FERNANDEZ
3 Ignacio
FIDELEFF
2 Gianluca
GRAVA
28a puntata Una maglia, una passione. La nostra storia...P
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Vio
la I Magnifici ViolaCampionato
1999-2000
7° posto, 51 punti
Per una grande platea, ci vuole un
grande mercato. E in effetti quel-
l’estate il povero Vittorio si svena,
e questo non si può negare.
Acquisti: non tutti
all’altezza
delle aspettative
Ma non tutti i nuovi si dimostra-
no all’altezza delle aspettative,
e dello stipendio. Prendiamo ad
esempio Predrag Mijatovic.
Il montenegrino arriva a Firenze
dopo gli anni gloriosi del Valencia
prima e del Real Madrid dopo. I ti-
fosi lo amano già, prima ancora di
vederlo all’opera: nel biglietto da
visita dell’attaccante c’è un gol –
decisivo – rifilato alla Juve nella fi-
nale di Champions League. Ce n’è
abbastanza per vivere di rendita.
Certo, Mijatovic è un giocatore
di gran classe, di tecnica stra-
ordinaria. Ma è in parabola di-
scendente, e si vede. In viola
resta spesso a guardare, frena-
to dagli infortuni: alla fine colle-
zionerà 16 presenze con 2 gol, che
non è precisamente quanto ci si sa-
rebbe aspettato da lui.
Un discorso simile vale anche per
Enrico Chiesa. Poiché Edmun-
do, senza troppi rimpianti, è
tornato al mittente, Cecchi Gori
compra pure l’attaccante del
Parma. Che però, quell’anno,
non fa certo sfracelli, lascian-
nello spogliatoio conquista tutti
per la sua forte personalità e la
sua notevole esperienza. Consi-
derando anche quanto è succes-
so dopo – lui non abbandonerà la
barca che affonda, al contrario di
molti altri – si può dire che, pren-
dendolo, Vittorione fa un gran col-
po.
Parte, dunque, con molte belle spe-
ranze, la Fiorentina così concepita.
Ma, tanto per cambiare, alle spe-
ranze non seguono i fatti.
La Fiorentina del Campionato 1999-2000
PRESIDENTE:
Vittorio CECCHI GORI
ALLENATORE:
Giovanni TRAPATTONI
PORTIERI:
Francesco TOLDO (34 pres)
DIFENSORI:
Moreno TORRICELLI
(15 pres)
Tomas REPKA (29 pres)
Jorg HEINRICH
(24 pres, 2 reti)
Pasquale PADALINO
(8 pres)
Aldo FIRICANO
(20 pres, 1 rete)
Alessandro PIERINI
(28 pres, 1 rete)
Daniele ADANI
(27 pres, 1 rete)
Andrea TAROZZI
(18 pres, 1 rete)
CENTROCAMPISTI:
Sandro COIS (23 pres)
Angelo DI LIVIO
(30 pres, 2 reti)
Guillermo AMOR (8 pres)
Christian AMOROSO
(23 pres)
Manuel RUI COSTA
(30 pres, 4 reti)
Fabio ROSSITTO (26 pres)
Mauro BRESSAN
(20 pres, 1 rete)
Paul OKON (11 pres)
ATTACCANTI:
Gabriel Omar BATISTUTA
(30 pres, 23 reti)
Enrico CHIESA
(24 pres, 7 reti)
Abel BALBO
(19 pres, 3 reti)
Riccardo TADDEI (2 pres)
Georgios VAKOUFTSIS
(2 pres)
Pedrag MIJATOVIC
(16 pres, 2 reti)
20
Sopra: La Fiorentina
del 1999-2000
In piedi Heinrich, Padalino,
Toldo, Pierini, Balbo
e Rui Costa.
Accosciati Chiesa, Repka, Cois,
Di Livio e Mijatovic
do intravedere le sue doti di
bomber di razza solo nel fina-
le. Sette gol mette a segno Chiesa
in quella stagione, che diventeran-
no 22 in quella successiva, e in
quella dopo ancora cinque in cin-
que partite, prima che un gravissi-
mo infortunio lo tolga dalla scena.
Ma questo lo vedremo più avanti.
Allora, in quell’estate del ’99,
non si bada a spese in casa vio-
la: oltre a Mijatovic e Chiesa, ecco
Balbo dalla Roma, l’australiano
Okon dalla Lazio, Adani dal Bre-
scia. E Pierini dall’Udinese, paga-
to ben 11 miliardi (!).
Dalla Juve arriva il terzo… gobbo
(dopo Trapattoni e Torricelli), ov-
vero Angelo Di Livio. Che però
supera molto in fretta le iniziali
diffidenze. In campo, a dispet-
to di un’età non proprio verdis-
sima, è instancabile e generoso,
I Magnifici Viola
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FIORENTINA-BARI 1-0 (Chiesa)
Reggina-Fiorentina 2-2 (Firicano, Heinrich)
FIORENTINA-VERONA 4-1 (Batistuta 3 , Chiesa)
Udinese-Forentina 1-1 (Batistuta)
FIORENTINA-ROMA 1-3 (Batistuta)
FIORENTINA-PARMA 0-2
Piacenza-Fiorentina 2-0
FIORENTINA-TORINO 1-1 (Balbo)
Cagliari-Fiorentina 1-1 (Di Livio)
FIORENTINA-PERUGIA 1-0 (Pierini)
Bologna-Fiorentina 0-0
FIORENTINA-MILAN 2-1 (Batistuta, Heinrich)
Lazio-Fiorentina 2-0
FIORENTINA-JUVENTUS 1-1 (Batistuta)
Lecce-Fiorentina 0-0
FIORENTINA-INTER 2-1 (Batistuta, Adani)
Venezia-Fiorentina 2-1 (Batistuta)
Bari-Fiorentina 1-0
FIORENTINA-REGGINA 1-0 (Batistuta)
Verona-Fiorentina 2-2 (Batistuta, Rui Costa)
FIORENTINA-UDINESE 1-1 (Batistuta)
Roma-Fiorentina 4-0
Parma-Fiorentina 0-4 (Balbo, Rui Costa 2,
Mijatovic)
FIORENTINA-PIACENZA 2-1 (Balbo, Rui Costa)
Torino-Fiorentina 1-0
FIORENTINA-CAGLIARI 2-0 (Batistuta, Mijatovic)
Perugia-Fiorentina 1-2 (Batistuta, Chiesa)
FIORENTINA-BOLOGNA 2-2 (Batistuta 2)
Milan-Fiorentina 1-1 (Di Livio)
FIORENTINA-LAZIO 3-3 (Batistuta 2, Chiesa)
Juventus-Fiorentina 1-0
FIORENTINA-LECCE 3-0 (Tarozzi, Chiesa,
Batistuta)
Inter-Fiorentina 0-4 (Chiesa 2, Batistuta,
Bressan)
FIORENTINA-VENEZIA 3-0 (Batistuta 3)
Storia del Campionato 1999-2000
La Fiorentina si classifica al settimo posto, qualificandosi
per la successiva Coppa Uefa. I viola raccolgono 51 punti,
con 13 vittorie, 12 pareggi e 9 sconfitte. 48 i gol segnati, 38
quelli subiti.
Campionato
altalenante,
classifica anonima
In campionato la Viola sten-
ta assai, e riesce pure a far-
si contestare, dopo aver per-
so due partite di fila in casa,
contro Roma e Parma, quin-
ta e sesta giornata. Alla set-
tima arriva un’altra batosta:
2-0 a Piacenza, e il Trap, nel
dopo-partita, si dice disposto
a rassegnare le dimissioni.
Tutto quel torneo sarà così, in
altalena. Una bella vittoria
(quelle col Milan e con l’Inter,
per esempio), seguita subito
da una brutta sconfitta (nella
circostanza, con Lazio e Ve-
nezia), e i viola vivacchiano in
una classifica anonima. Solo alla
fine, il colpo di reni: tre successi
nella ultime tre gare, che valgo-
no perlo-meno l’accesso in cop-
pa Uefa.
Come era già successo nel ’97 con
Ranieri, le soddisfazioni maggio-
ri la Fiorentina va a prenderse-
In alto: 30 gennaio 2000
Batistuta, Rui Costa
e Enrico Chiesa
Qui sotto: 15 aprile 2000
Batistuta in Fiorentina-Lazio
3-3, dove segnò 2 reti.
A sinistra Sinisa Mihajlovic
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la
le in Europa. Ma proprio come al-
lora, i viola dimostrano presto di
non avere le energie fisiche (leggi i
ricambi necessari) e mentali per
reggere il doppio fronte di batta-
glia. E che fronte.
La Champions League sceglie per
la Viola avversari di rango (Widzew
Lodz a parte, liquidato nei prelimi-
nari senza affanni). Al primo tur-
no, ecco in sorte un gironcino
mica da ridere, con Barcellona,
Arsenal e Aik Stoccolma.
La partenza non è delle più promet-
tenti, in effetti: 0-0 casalingo con-
tro l’Arsenal e gran partita di
Overmars, letteralmente imprendi-
bile. Al Camp Nou la Fiorentina col-
tiva bei ricordi (l’1-1 del ’97, ricor-
date?), ma il risveglio è brusco: il
Barcellona di Van Gaal questa vol-
ta non si fa incantare e spazza via i
timidi viola (4-2). Toccato il fon-
do, la Viola incomincia a vola-
re.
La Champions e
il trionfo di Wembley
Dopo lo 0-0 a Stoccolma, arrivano
la vittoria casalinga sull’Aik per 3-
0, e soprattutto il trionfo di
Wembley, 1-0 all’Arsenal. Una
partita indimenticabile, quella,
giocata non a Highbury ma a
Wembley per fare incasso, e
sugli spalti ci sono oltre
settantamila persone. Che am-
mutoliscono quando Heinrich lan-
cia Batistuta, il bomber entra in
gio (con il solito Bati). Un uno-due
da ko, e infatti i viola non si ripren-
dono. Vincendo contro il Bordeaux,
nell’ultima partita del girone, po-
trebbero ancora farcela, a passa-
re il turno. Invece fanno 3-3, e ciao
coppa.
Batistuta, il Re Leone,
lascia Firenze
L’uscita dalla scena europea, a fine
marzo, dà nuovo fiato ai contesta-
tori. Intanto Batistuta, tra un
gol e l’altro (23 alla fine in cam-
pionato, 6 in Champions
League), manda messaggi a
Vittorio: la società non è all’al-
tezza delle sue ambizioni, a Fi-
renze è difficile vincere, forse
è meglio cambiare aria.
Il Re Leone lo sa, che su di lui ci
sono Roma e Inter... Alla fine sa-
ranno i giallorossi a spuntarla: Sen-
si mette in mano all’amico
Cecchi Gori 70 miliardi. Moltis-
simo, diciamocelo, per un gio-
catore dell’età di Batistuta.
Con il senno di poi, è un affarone.
Con quello di allora, un tradimento
imperdonabile. Lui, Bati, saluta
Firenze con tre gol al Venezia
(che gli regalano il record ap-
partenuto ad Hamrin, quello di
miglior cannoniere in maglia vio-
la) e un pianto dirotto, disteso a
terra dopo l’ultima rete. Il suo ine-
guagliabile ciclo a Firenze è fini-
to, 269 presenze e 168 gol (in
campionato) dopo.
Ed è finito anche quello di
Trapattoni: i tifosi chiedono la sua
testa, Vittorio non gli rinnova il con-
tratto e chiama al capezzale viola
l’Imperatore Terim...
(continua)
Tratto da Quaderni Viola
Edizioni
Media Point
In alto: 15 marzo 2000
La formazione scesa in campo
per Manchester-Fiorentina
A destra: L’esultanza
di Batistuta dopo il suo gol
nella partita
Manchester-Fiorentina
area, anticipa Adams e fa partire
un missile: 1-0.
I leoni di Wembley, come vengono
prontamente ribattezzati gli uomi-
ni del Trap, sono dunque qualificati
con un turno di anticipo. A chiude-
re arriverà il 3-3 casalingo con il
Barcellona, dove c’è pure spazio per
un gol in acrobazia di Bressan (“uno
così non lo fai mai più”, gli dirà dopo
l’allenatore, e non scherzava).
Agli ottavi, pronti via e la Fiorenti-
na supera nientemenoché il
Manchester United: 2-0 al Franchi
con gol di Batistuta e Balbo. Con-
fortano lo 0-0 a Bordeaux e la suc-
cessiva vittoria in casa contro il
Valencia, risultati che smorzano il
malumore della piazza, attraversa-
ta dalle voci relative all’addio di
Batistuta e sempre più ostile a pre-
sidente e allenatore.
La sconfitta (2-0) in trasferta con-
tro gli spagnoli arriva allora come
una doccia freddissima. Seguita
poi dalla gelata di Manchester,
1-3, dopo che la Fiorentina era
passata addirittura in vantag-
I Magnifici Viola
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VIVA FIRENZE Storia e storie dalla città del Giglio
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Leopoldo II (1797-1870) è statol’ultimo Granduca d’AsburgoLorena a regnare sulla Toscanaprima dell’esilio in Austria a se-guito dell’annessione al Regno diSardegna del Granducato. Figliodi Ferdinando III e Maria Luisadi Borbone, salì sul trono allamorte del padre, avvenuta nel1824.Sovrano mite e tollerante, fumolto amato dai suoi sudditi,che lo soprannominarono affet-tuosamente “Canapone”. Leo-poldo si sposò due volte. La pri-ma con Maria Anna Carolina diSassonia, dalla quale ebbe tre fi-glie: Carolina Augusta (1822-1841), Augusta Ferdinanda(1822-1864) e Maria Massimi-liana (1827-1834). Rimasto vedo-vo nel 1832, contrasse nuove nozze l’anno seguentecon Maria Antonietta di Borbone, che gli diede bendieci figli: Maria Isabella (1834-1901), Ferdinando(1835-1908), destinato a succedere al padre comeFerdinando IV, Maria Teresa (1836-1838), Maria Cri-stina (1838-1849), Carlo Salvatore (1839-1892), Ma-ria Anna (1840-1841), Ranieri (1842-1844), Maria Lui-sa (1845-1917), Luigi Salvatore (1847-1915) e, infine,Giovanni Salvatore, nato a Firenze nel 1852 e mortoufficialmente nel 1990, presumibilmente, invece, nel1910.
Via da Firenzesenza bagagli
All’inizio di maggio 1859 iLorena, arrivarono in Au-stria: oltre al Granduca, allamoglie e ai 6 figli ‘superstiti’(gli altri 7 erano morti in gio-vane età), c’erano anche unanipotina di un anno, MariaAntonietta, figlia del prin-cipe ereditario Ferdinando(che aveva sepolto da menodi tre mesi la giovane moglieAnna di Sassonia), e una spe-cie di “nonna”, cioè la vedo-va del precedente GranducaFerdinando III, MariaFerdinanda Amalia diSassonia.
I Lorena in esilio
Erano partiti da Firenze il 27 aprile (proprio il giornodel compleanno della Grandu-chessa vedova), alle settedi sera, su tre carrozze, accompagnati da due giovanie fedeli aristocratici toscani, il marchese Nerli e il ba-rone Silvatici, ed avevano viaggiato tutta la notte, pas-sando il confine all’alba del 28 aprile al Passo dellaFuta.A Bologna avevano dovuto sostare qualche giorno,
Sopra: Santa Maria del Fiore ai tempi di Leopoldo IIQui sotto: Il Granduca Leopoldo II e la sua seconda moglieMaria Antonietta
Fiorentinainforma
26
per procurarsi vestiti e biancheria, visto che eranopartiti con scarsi bagagli, giusto coi vestiti che aveva-no addosso. All’inizio del viaggio, vedendo per l’ulti-ma volta il panorama della loro città, sovrastato dalCupolone, si erano accorti di non aver portato con sènemmeno i fazzoletti, e la Granduchessa Maria Anto-nietta aveva strappato parte della sua sottoveste perdistribuirla ai familiari; era imbarazzante aver vo-glia di piangere e non avere neppure il fazzoletto.Questo era stato il congedo dei Granduchi dalla To-
scana. Qualcuno potrebbepensare che, per partirecosì, senza neppure i ba-gagli, a Firenze ci fossestata chissà quale rivolu-zione, con giacobini fio-rentini pronti ad assalta-re Palazzo Pitti armati dipicche e berretti frigi. Inrealtà, non c’era statoniente di tutto questo.La Toscana era uno degliStati italiani più felicemen-te amministrati e sicura-mente quello in cui even-tuali “gridi di dolore” sa-rebbero stati più fuori luo-go; un relativo benessereera diffuso presso tutti iceti della popolazione, ilbilancio statale era in at-tivo, le tasse poco gravo-se, gli amministratori pub-blici onesti.Il Granduca Leopoldo II,era una degnissima perso-na che, invece di occuparsidi “congiure contro lapace”, si preoccupava dicostruzione di strade, pon-ti e ferrovie, di lavori idrau-lici e bonifiche di zone pa-ludose. Era fermamentedeciso a mantenere la neu-tralità della Toscana: agliinviati austriaci, che a piùriprese chiesero l’inter-vento del piccolo esercitotoscano a fianco dell’Au-stria, oppose un rifiuto,
così come alle offerte di una alleanza con il Pie-monte.
La ‘rivoluzione’del 26 e 27 aprile 1859
Nel frattempo, dopo l’ultimatum austriaco al Regnodi Sardegna, scoppiò la guerra, e la conseguenza im-mediata fu la cosiddetta “rivoluzione del 27 aprile1859” in Toscana. Si trattò, in realtà, di una pacificadimostrazione di “interventisti” che si tenne a Fi-renze nei giorni 26 e 27 aprile; la richiesta di inter-vento, avanzata sulla piazza dai dimostranti e nelpalazzo dagli aristocratici liberali, decise il Gran-duca, piuttosto che a cedere, a partire con tutta lafamiglia, nel giro di poche ore e senza neanche farei bagagli.
Qui sopra dall’alto: Quattro dei figli ‘superstiti’del Granduca quando andò via da Firenze:
Augusta Ferdinanda (1822-1864) e Maria Isabella(1834-1901), Ferdinando (1835-1908), destinato
a succedere al padre e Carlo Salvatore (1839-1892)
VIVA FIRENZE Storia e storie dalla città del Giglio
27
I fiorentini fecero ala al pas-saggio delle carrozze salu-tando il Granduca, senza ne-anche lontanamente imma-ginare che il congedo sareb-be stato definitivo. Tutto fucosì improvviso che nellamaggior parte della Toscanala notizia arrivò quando ilGranduca era già fuori daiconfini dello Stato.
In Boemiacon il pensiero
alla ToscanaLeopoldo, dopo una vita tra-scorsa in Toscana, si ritirònella sua proprietà di Schlackenwerth, in Boemia,a vivere gli ultimi anni. Già il clima, così rigido ediverso da quello in cui aveva trascorso la vita, nongiovò affatto alla sua salute. In più possiamo ag-giungerci le sofferenze morali dell’esilio e il pen-siero fisso alla sua terra.A quanto scriveva la Granduchessa al figlio maggio-re, il vecchio Granduca pensava continuamente ai la-vori per la bonifica della Maremma, e non voleva per-
Che fine ha fatto il figliodel Granduca?
L’enigma della scomparsa di Giovanni,ultimogenito di Leopoldo II, è un mistero
che da oltre un secolo affascina e divide,irrisolto. Che cosa accadde all’Arciducarivoluzionario? Quali intrighi si celano
dietro alla sua improvvisa sparizionein Patagonia nel 1890? Perì davvero
nel naufragio o visse in incognito poichèconosceva la verità sulla tragica fine
di Rodolfo, erede al trono degli Asburgo,ufficialmente suicidatosi dopo
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Qui sopra: Altri due dei suoi figli: Maria Luisa (1845-1917)e Luigi Salvatore (1847-1915)Sotto: Giovanni Salvatore, ultimogenito di Leopoldo, la cui scomparsa rimane un misteroe su cui ‘indaga’ Firenze Informa di questo mese
suadersi che ormai non poteva più farci niente, chenon dipendeva più da lui. Fra i toscani, molti non loavevano dimenticato, ed intrattenevano con lui una
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fitta corrispondenza. Nel no-vembre del 1869, passando dal-la Francia e sbarcando aCivitavecchia, Leopoldo II sirecò a Roma per l’apertura delConcilio Ecumenico, rivide ilPapa Pio IX, la figlia Maria Isa-bella, nonché moltissimi tosca-ni che approfittarono dell’occa-sione per andare a fargli visita.Forse tante emozioni non gli gio-varono.Fu proprio a Roma, nella nottefra il 28 ed il 29 gennaio 1870,che il vecchio Granduca morì,e fu lo stesso Pontefice Pio IX cheimpartì la benedizione al fere-tro. La salma del GranducaLeopoldo venne sepolta nellaChiesa dei SS. Apostoli, dove ri-posò in pace fino al 1914, quan-do venne traslata a Vienna edinumata nella Cripta dei Cap-puccini.
La famiglia granducale, anchea Vienna, parlava... in fiorentino!
Con Ferdinando IV, il figlio primogenito di Leopoldo,rimasero quei due giovani aristocratici toscani che il27 aprile del ’59 erano saliti in carrozza con la fami-glia granducale: il Marchese Nerli ed il Barone Silvatici.Il primo tutta la vita, perché è sepolto a Salisburgo, ilsecondo chiese congedo dal Granduca per tornare amorire (quasi in miseria) a Firenze solo da vecchio, aiprimi del ‘900: due commoventi esempi di ammirevo-le fedeltà ed amicizia.La famiglia continuò a parlare in italiano, anzi infiorentino, anche inesilio. Curioso questoepisodio che riguardaGiovanni. Nel 1871 eraa Vienna, quale invia-to straordinario del Go-verno Italiano, Mauri-zio Minghetti, che ven-ne ricevuto, tra gli altri,dall’Arciduca Giovan-ni: lui e il diplomaticoitaliano parlarono delpiù e del meno. Que-st’ultimo si complimen-tò per il corretto italia-no che l’Arciduca par-lava: il suo non era unitaliano corretto, eraperfetto, gli disse, chie-
dendogli dove lo avesse impara-to. Giovanni rispose che lo ave-va appreso dove era nato, ovve-ro Firenze, che la propria patrianon si scorda mai e che con i fra-telli parlava sempre in italianoin quanto aspettava il giornonel quale sarebbe tornato in To-scana. Il Minghetti sbiancò involto ed a quel punto Giovanniandò giù pesante con alcuneconsiderazioni politiche,dopodichè congedò il diploma-tico e se ne andò.La Toscana nel cuore
In ultimo vogliamo riportare al-cuni passi del testamento diLeopoldo II, che dimostrano l’at-taccamento alla Toscana: “Dicoaddio alla Toscana, affetto del miocuore, oggetto di ogni mia cura.Pregherò in cielo per Lei. Ringraziotutti quelli che nel lungo tempo che
la governai mi mostrarono amore come a un padre e quel-li che in governare mi prestarono aiuto. Se la divina Prov-videnza riconduca la famiglia nostra alla cara patria, al-l’amata Toscana, e a mio figlio Ferdinando ne sia affidatoil governo, io gli raccomando la Toscana, la fortunaSua sia la tua gloria, l’amore di Lei il premio alle tuecure. Circondati dei fratelli che sono i veri amici. Racco-mando, figlio mio, le imprese paterne che conosci. La Ma-remma la prima inferma, bisognosa di assistenza, bella ericca di speranze. Se torni in quelle contrade, poni sullavia detta di Badiola, presso Grosseto, una pietra ed unacroce sola, e siavi scritto: Pregate per Leopoldo SecondoGranduca di Toscana. Iddio confido, assisterà Te figlio
mio e la famiglia. Io pre-gherò in altra vita per Te,per la famiglia e per To-scana, che mi sono sì tan-to care.Fatto nel Castello diSchlackenwerth in Boemiail 16 luglio 1867”
In alto:Leopoldo II in esilioQui a fianco: Il castellodi Schlackenwerth,in Boemia,dove Leopoldo IIsi ritirò in esilio
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Direttore Editoriale: Daniela Zani
Hanno collaborato: Federico Biancalani, Ido Brunetti,
Walter Ducci, Patrizia Iannicelli, Alessandro Masi,
Cristiano Puccetti, Giovanni Rizzo, Roberta Romolini
Foto: Fotocronache/ Riccardo Germogli
Stampa: Baroni & Gori s.r.l. Prato
17 Febbraio 2012 Anno XVII n°335
Aut. Trib. FI n°4908 del 11-10-1999
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Il giornale dei tifosi viola
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Fiorentinainforma
Tutti pazzi per la Viola!I tifosi viola sono i più belli del mondo, in particolare i lettori di Fiorentina Informa...
Queste pagine sono dedicate e a disposizione dei tifosi per fare gli auguri ad amici
e parenti, per immortalare un momento speciale, o semplicemente per far vedere
fino a dove arriva la passione per la Viola... Inviate le vostre foto con dedica a:
Tanti auguri per i vostri 2 anni
dallo zio Pam. Forza Viola!
Se siete
arrivati
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