fisica i 5
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Storia della filosofia antica LM 2013/4 Sapienza Diana QuarantottoTRANSCRIPT
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Fisica I 5
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i principi NON sono né uno (I 2-‐3) né infini; (I 4)
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i principi sono fini; di numero
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È meglio assumere [principi] di minor numero e fini3, cosa che fa Empedocle
(Phys. I 4, 188 a 17-‐8).
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Immobile Uno In movimento (= mol;) Principio/i Fini; Mol; Infini;
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quan; sono esaLamente i principi?
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quali sono?
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sostrato e acciden; (I 2-‐3) sostrato e contrari (I 4)
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Phys. I 2
Poiché ciò che è si dice in mol3 sensi, il modo più appropriato per cominciare consiste nel vedere che cosa vogliono dire coloro che affermano che tuCe le cose sono uno
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se cioè (vogliono dire che) tuCe le cose sono una sostanza o delle quan3tà o qualità, e ancora, se (vogliono dire che) tuCe le cose
sono un’unica sostanza, come un unico essere umano o un unico cavallo o un’unica anima, oppure un’unica qualità, come un bianco o un
caldo o qualcos’altro di questo 3po.
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InfaK tuCe queste cose sono molto diverse tra loro ed è impossibile dirle.
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l’essere del bianco sarebbe diverso da quello di ciò che riceve [il bianco]. E non vi sarebbe qualcosa di separato dal bianco. InfaK, il bianco e ciò di cui il bianco è aCributo sarebbero diversi non perché separa3 [l’uno dall’altro], ma perché [il loro] essere [sarebbe diverso].(Phys. I 3 186a28-‐31).
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Phys. I 4
Alcuni, infaK, facendo dell’ente un unico corpo, ciò che soggiace (…) generano le altre cose, rendendole molte con la densità e la radità
(queste [ul3me] sono contrari (…)
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Altri, invece, [dicono che] dall’uno in cui si
trovano si separano le contrarietà come afferma Anassimandro e quan3
sostengono che [gli en3] sono uno e mol3, per esempio Empedocle e Anassagora.
![Page 17: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/17.jpg)
sostrato e acciden; (I 2-‐3) sostrato e contrari (I 4)
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tuN fanno dei contrari i principi (I 5)
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le teorie dei naturalis3 invece… Ὡς δ' οἱ φυσικοὶ λέγουσι…
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risulta; di Fisica I 4
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escludere l’infinità dei principi
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analizzare e cri;care un ;po di intero (ὅλον) che dal punto divista del percorso
dell’indagine rappresenta uno stadio successivo all’uno assoluto
della teoria elea;ca
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La teoria di Anassagora presenta alcune caraLeris;che che la rendono interessante dal punto di vista del metodo aristotelico di
individuazione dei principii, cioè del passaggio progressivo dal tuLo indis;nto alla
sua ar;colazione in par;
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altri, invece, [dicono che] dall’uno in cui si
trovano si separano le contrarietà ἐκ τοῦ ἑνὸς ἐνούσας τὰς ἐναντιότητας
ἐκκρίνεσθαι
![Page 28: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/28.jpg)
come afferma Anassimandro e quan3
sostengono che [gli en3] sono uno e mol3, per esempio Empedocle e Anassagora
ὥσπερ Ἀναξίμανδρός φησι, καὶ ὅσοι δ' ἓν καὶ πολλά φασιν εἶναι [τὰ ὄντα]
![Page 29: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/29.jpg)
Anassagora parla di un miscuglio (μίγμα) in cui tuLe le cose sono insieme
e da cui si separano
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Il miscuglio non è un’unità completamente indifferenziata come l’uno di Parmenide, in
quanto con;ene i contrari. TuLavia li con;nene mescola; e rappresenta quindi una forma di intero le cui par; non sono ancora ben dis;nte l’una dall’altra
![Page 31: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/31.jpg)
Che ;po di indis;nzione caraLerizza l’ontologia di Anassagora?
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quarto argomento
![Page 33: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/33.jpg)
[Anassagora] afferma giustamente che il processo di discriminazione/separazione non può mai essere portato a termine, ma non sa bene il senso di quello
che dice. Τὸ δὲ μηδέποτε διακριθήσεσθαι οὐκ εἰδότως μὲν
λέγεται, ὀρθῶς δὲ λέγεται·∙
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InfaK, le affezioni sono inseparabili. τὰ γὰρ πάθη ἀχώριστα·∙
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Se dunque i colori e gli sta3 sono mescola3 tra loro, e se vengono separa3, ci sarà qualcosa di bianco e di sano che non è nient’altro [oltre ad essere bianco
e sano] e che non [si predica] di un sostrato. εἰ οὖν μέμικται τὰ χρώματα καὶ αἱ ἕξεις, ἐὰν διακριθῶσιν, ἔσται τι λευκὸν καὶ ὑγιεινὸν οὐχ
ἕτερόν τι ὂν οὐδὲ καθ' ὑποκειμένου.
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Di conseguenza, il pensiero (nous) [teorizzato da Anassagora] è qualcosa di strano in quanto tenta
l’impossibile, se vuole separare; ma fare ciò è impossibile sia secondo la quan3tà sia
secondo la qualità Ὥστε ἄτοπος τὰ ἀδύνατα ζητῶν ὁ νοῦς, εἴπερ βούλεται μὲν διακρῖναι, τοῦτο δὲ ποιῆσαι
ἀδύνατον καὶ κατὰ τὸ ποσὸν καὶ κατὰ τὸ ποιόν
![Page 37: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/37.jpg)
secondo la quan3tà perché non esiste una grandezza minima, e secondo la qualità perché le
affezioni sono inseparabili. κατὰ μὲν τὸ ποσὸν ὅτι οὐκ ἔστιν ἐλάχιστον
μέγεθος, κατὰ δὲ τὸ ποιὸν ὅτι ἀχώριστα τὰ πάθη.
![Page 38: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/38.jpg)
quinto argomento
![Page 39: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/39.jpg)
[Anassagora] non concepisce correCamente neppure la generazione
delle cose che hanno forma simile.
![Page 40: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/40.jpg)
InfaK, in un senso il fango si divide in fango, ma in un altro senso no.
![Page 41: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/41.jpg)
E l’acqua e l’aria sono e si generano l’una dall’altra, ma non nel modo in cui i maConi [si generano] dalla casa e la casa dai maConi.
![Page 42: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/42.jpg)
terzo argomento
![Page 43: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/43.jpg)
Inoltre, nei corpi infini3 sarebbe contenuta una quan3tà infinita di carne, di sangue e cervello, 〈non〉 dis3n3 gli uni dagli altri, e nondimeno esisten3, e ciascuno infinto. Ma questo è privo di ragione.
Ἔτι δ' ἐν τοῖς ἀπείροις σώμασιν ἐνυπάρχοι ἂν ἤδη σὰρξ ἄπειρος καὶ αἷμα καὶ ἐγκέφαλος,
κεχωρισμένα μέντοι ἀπ' ἀλλήλων <οὔ>, οὐθὲν δ' ἧττον ὄντα, καὶ ἄπειρον ἕκαστον·∙ τοῦτο δ' ἄλογον.
![Page 44: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/44.jpg)
Fisica I 5
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1) I contrari sono principi: tuN lo dicono 2) Argomen; a favore della tesi che i contrari sono principi 2a) Primo argomento 2b) Secondo argomento 3) Somiglianze e differenze tra le posizioni di coloro che pongono i contrari come principi
![Page 46: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/46.jpg)
(1) i contrari sono principi: tuN lo dicono
![Page 47: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/47.jpg)
TuK fanno dei contrari i principi Πάντες δὴ τἀναντία ἀρχὰς ποιοῦσιν
![Page 48: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/48.jpg)
sia quan3 affermano che il tuCo è uno e immobile (infaK anche Parmenide fa del caldo e del freddo
dei principi, e chiama ques3 fuoco e terra) οἵ τε λέγοντες ὅτι ἓν τὸ πᾶν καὶ μὴ κινούμενον (καὶ γὰρ Παρμενίδης θερμὸν καὶ ψυχρὸν ἀρχὰς ποιεῖ,
ταῦτα δὲ προσαγορεύει πῦρ καὶ γῆν)
![Page 49: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/49.jpg)
Parmenide ri3ene che il non-‐ente non sia e quindi è costreCo a porre l’ente come uno e nient’altro (si è
discusso di questo nei libri sulla natura).
TuCavia, costreCo a seguire i fenomeni e intendendo l’uno secondo il logos e il molteplice secondo la sensazione, pose due cause e principi: il caldo e il freddo, come fuoco e terra, assegnando al caldo il
ruolo di ente e al freddo quello di non-‐ente (Metaph. A 5, 986b28-‐987a2).
![Page 50: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/50.jpg)
sia coloro che [parlano] di rado e denso καὶ οἱ μανὸν καὶ πυκνόν
![Page 51: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/51.jpg)
Alcuni, infaK, facendo dell’ente un unico corpo, ciò che soggiace–o uno dei tre [elemen3] o un altro che è più denso del fuoco ma più soKle dell’aria–generano
le altre cose, rendendole molte con la densità e la radità
![Page 52: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/52.jpg)
e Democrito [che parla] di pieno e vuoto, uno dei quali dice che sia ente e l’altro non-‐ente.
καὶ Δημόκριτος τὸ πλῆρες καὶ κενόν, ὧν τὸ μὲν ὡς ὂν τὸ δὲ ὡς οὐκ ὂν εἶναί φησιν
![Page 53: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/53.jpg)
E inoltre [afferma che gli atomi differiscono] per posizione, forma e ordine. E ques3 sono generi di
contrari: della posizione, alto e basso, avan3 e dietro, della forma angolato e privo di angoli,
reCo e curvo. ἔτι θέσει, σχήματι, τάξει. Ταῦτα δὲ γένη ἐναντίων·∙ θέσεως ἄνω κάτω, πρόσθεν ὄπισθεν, σχήματος
γεγωνιωμένον ἀγώνιον, εὐθὺ περιφερές.
![Page 54: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/54.jpg)
Phys. I 2
e se [i principi sono] illimita3, [è necessario che siano] o di un unico genere ma differen3 tra loro per figura, come dice Democrito, oppure differen3 per forma o
anche contrari tra loro. καὶ εἰ ἀπείρους, ἢ οὕτως ὥσπερ Δημόκριτος, τὸ γένος ἕν, σχήματι δὲ <διαφερούσας>, ἢ εἴδει διαφερούσας
ἢ καὶ ἐναντίας.
![Page 55: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/55.jpg)
È evidente che in qualche modo tuK fanno dei contrari i principi.
Ὅτι μὲν οὖν τἀναντία πως πάντες ποιοῦσι τὰς ἀρχάς, δῆλον.
![Page 56: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/56.jpg)
E ciò a ragione Καὶ τοῦτο εὐλόγως·∙
![Page 57: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/57.jpg)
(2) argomen; a favore della tesi che
i contrari sono principi
![Page 58: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/58.jpg)
conclusione di Fisica I 5
![Page 59: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/59.jpg)
È dunque evidente che i principi devono essere contrari
Ὅτι μὲν οὖν ἐναντίας δεῖ τὰς ἀρχὰς εἶναι, φανερόν.
![Page 60: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/60.jpg)
schema del capitolo si parte dal riconoscimento del faLo che tuN i predecessori hanno posto come principi i contrari e si conclude che i principi devono
essere contrari.
![Page 61: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/61.jpg)
il capitolo rappresenta la dimostrazione di una tesi vera ma non gius;ficata sufficientemente
da coloro che l’avevano teorizzata.
![Page 62: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/62.jpg)
questa dimostrazione fornisce inoltre ulteriori
da; sulla natura dei principi intesi come contrari
![Page 63: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/63.jpg)
(2a) primo argomento
![Page 64: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/64.jpg)
InfaK i principi non devono derivare né gli uni dagli altri né da altre cose, e a par3re da ques3 devono
derivare tuCe le cose. δεῖ γὰρ τὰς ἀρχὰς μήτε ἐξ ἀλλήλων εἶναι μήτε ἐξ
ἄλλων, καὶ ἐκ τούτων πάντα·∙
![Page 65: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/65.jpg)
Queste caraCeris3che appartengono ai primi contrari, che per il faCo di essere primi non derivano da altre cose, e per il faCo di essere contrari non
derivano gli uni dagli altri. τοῖς δὲ ἐναντίοις τοῖς πρώτοις ὑπάρχει ταῦτα, διὰ μὲν τὸ πρῶτα εἶναι μὴ ἐξ ἄλλων, διὰ δὲ τὸ ἐναντία
μὴ ἐξ ἀλλήλων.
![Page 66: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/66.jpg)
1) qualcosa è un principio se non deriva da nulla (né da altri principi né da altre cose) 2) qualcosa è un principio se altre cose derivano da esso. 3) i primi contrari non derivano da nulla (né gli uni dagli altri, in quanto contrari; né da altre cose, in quanto primi) 4) i primi contrari sono ciò da cui tuLe altre cose derivano (premessa implicita) 5) i primi contrari sono principi (conclusione implicita)
![Page 67: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/67.jpg)
i primi contrari, in quanto primi, non derivano da altre cose
![Page 68: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/68.jpg)
i primi contrari, in quanto primi, non derivano da altre cose
che cosa significa?
![Page 69: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/69.jpg)
[alcuni] contrari sono anteriori rispeCo ad altri e alcuni si generano da altri – come il dolce e
l’amaro, il bianco e il nero – mentre i principi devono permanere sempre
(Phys. I 6, 189 a 17-‐21). ἔστιν ἄλλα ἄλλων πρότερα ἐναντία, καὶ
γίγνεται ἕτερα ἐξ ἀλλήλων, οἷον γλυκὺ καὶ πικρὸν καὶ λευκὸν καὶ μέλαν, τὰς δὲ ἀρχὰς ἀεὶ δεῖ μένειν.
![Page 70: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/70.jpg)
i primi contrari, in quanto primi, non derivano da altre cose
significa i primi contrari non derivano da altre coppie
di contrari ad essi posteriori
![Page 71: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/71.jpg)
i primi contrari, in quanto contrari, non derivano l’uno dall’altro
![Page 72: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/72.jpg)
i primi contrari, in quanto contrari, non derivano l’uno dall’altro
che cosa significa?
![Page 73: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/73.jpg)
InfaK si potrebbe sollevare [il seguente] problema: in che modo la densità agisce per natura sulla radità
o [viceversa] questa [agisce] sulla densità? E lo stesso [problema] vale per qualsiasi altra
contrarietà. InfaK, l’amicizia non unisce la discordia e non realizza nulla a par3re da essa, come neppure la discordia [realizza nulla] a par3re dall’[amicizia]
(Phys. I 6, 189 a 22 sgg.)
![Page 74: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/74.jpg)
i primi contrari, in quanto contrari, non derivano l’uno dall’altro
significa le proprietà contrarie non si generano
l’una dall’altra
![Page 75: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/75.jpg)
l’argomento non stabilisce che i primi contrari sono principi di tuLe le cose
![Page 76: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/76.jpg)
l’argomento non stabilisce che solo i (primi) contrari sono principi
![Page 77: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/77.jpg)
l’argomento non esclude la possibilità che ci siano altre cose prime (principi)
che non sono contrari
![Page 78: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/78.jpg)
l’argomento non esclude la possibilità che ci siano altre cose prime (principi)
che non sono contrari e da cui i primi contrari derivano
(in quanto la premessa 3 esclude solo che i primi contrari, in quanto primi, non derivano
da altri contrari).
![Page 79: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/79.jpg)
InfaK si potrebbe sollevare [il seguente] problema: in che modo la densità agisce per natura sulla radità
o [viceversa] questa [agisce] sulla densità? E lo stesso [problema] vale per qualsiasi altra
contrarietà. InfaK, l’amicizia non unisce la discordia e non realizza nulla a par3re da essa, come neppure la discordia [realizza nulla] a par3re dall’[amicizia],
ma tuCe e due [agiscono] su una terza cosa differente [da entrambe]. E infaK alcuni spiegano la natura delle cose assumendo un numero [di principi]
maggiore [di due]. (Phys. I 6, 189 a 22 sgg.)
![Page 80: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/80.jpg)
InfaK, di nessuna cosa i contrari risultano essere l’ousia. E il principio non si deve predicare di un sostrato, perché [se così fosse] vi sarebbe un
principio del principio, in quanto il sostrato è un principio e sembra essere anteriore a ciò che viene
predicato [di esso].Phys. I 6, 189 a 29-‐32 οὐθενὸς γὰρ ὁρῶμεν τῶν ὄντων οὐσίαν τἀναντία, τὴν δ' ἀρχὴν οὐ καθ' ὑποκειμένου δεῖ λέγεσθαί
τινος. Ἔσται γὰρ ἀρχὴ τῆς ἀρχῆς·∙ τὸ γὰρ ὑποκείμενον ἀρχή, καὶ πρότερον δοκεῖ τοῦ
κατηγορουμένου εἶναι.
![Page 81: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/81.jpg)
1) Il sostrato è un principio e sembra essere anteriore a ciò che viene predicato [di esso]. 2) Non vi può essere un principio di un principio 3) I contrari non sono l’ousia di nessuna cosa (quindi non sono un sostrato ma predica; di un sostrato) 4) I contrari non sono principi (= non sono il principio fondamentale)
![Page 82: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/82.jpg)
Queste considerazioni sono importan; per quanto Aristotele affermerà in seguito,
in Phys. I 6 e 7
![Page 83: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/83.jpg)
(2b) secondo argomento
![Page 84: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/84.jpg)
Però bisogna fare un’indagine anche sul piano del discorso per capire come questo accade.
Ἀλλὰ δεῖ τοῦτο καὶ ἐπὶ τοῦ λόγου σκέψασθαι πῶς συμβαίνει.
![Page 85: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/85.jpg)
InnanzituCo bisogna par3re dal riconoscimento che di tuK gli en3 nessuno, per natura, fa né subisce una cosa qualsiasi da parte di una cosa qualsiasi, e che neppure una cosa qualunque si genera a par3re da una cosa qualunque, a meno che la cosa non sia
considerata accidentalmente. Ληπτέον δὴ πρῶτον ὅτι πάντων τῶν ὄντων οὐθὲν οὔτε ποιεῖν πέφυκεν οὔτε πάσχειν τὸ τυχὸν ὑπὸ τοῦ τυχόντος, οὐδὲ γίγνεται ὁτιοῦν ἐξ ὁτουοῦν, ἂν
μή τις λαμβάνῃ κατὰ συμβεβηκός·∙
![Page 86: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/86.jpg)
considerazioni sulla dinamica del cambiamento, rela;ve ai suoi faLori (agente e
paziente) e ai termini entro cui si svolge (terminus a quo e terminus ad quem) e
sopraLuLo alla loro relazione.
![Page 87: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/87.jpg)
nell’ambito di un cambiamento, agente e paziente, da una parte, e terminus a quo e
terminus ad quem, dall’altra, non sono en;tà qualsiasi.
![Page 88: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/88.jpg)
ciò che svolge il ruolo di agente rispeLo ad un determinato paziente e viceversa, e ciò che
svolge il ruolo di terminus a quo rispeLo ad un determinato terminus ad quem e viceversa,
non è una qualsiasi en;tà, presa a caso o scelta arbitrariamente.
![Page 89: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/89.jpg)
a meno che la cosa non sia considerata accidentalmente
ἂν μή τις λαμβάνῃ κατὰ συμβεβηκός·∙
![Page 90: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/90.jpg)
Che significa quest’ul;ma osservazione?
![Page 91: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/91.jpg)
InfaK, il bianco come potrebbe generarsi dal musico, a meno che il musico sia un accidente del
non bianco o del nero? πῶς γὰρ ἂν γένοιτο λευκὸν ἐκ μουσικοῦ, πλὴν εἰ μὴ
συμβεβηκὸς εἴη τῷ μὴ λευκῷ ἢ τῷ μέλανι τὸ μουσικόν;
![Page 92: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/92.jpg)
Ma il bianco si genera dal non bianco e non da tuCo questo ma dal nero o dagli intermedi, e il musico [si genera] a par3re dal non musico, ma non da tuCo [il non musico] ma dall’immusico o da qualcosa che
eventualmente sia intermedio tra essi. Ἀλλὰ λευκὸν μὲν γίγνεται ἐξ οὐ λευκοῦ, καὶ τούτου οὐκ ἐκ παντὸς ἀλλ' ἐκ μέλανος ἢ τῶν μεταξύ, καὶ μουσικὸν οὐκ ἐκ μουσικοῦ, πλὴν οὐκ ἐκ παντὸς ἀλλ' ἐξ ἀμούσου ἢ εἴ τι αὐτῶν ἐστι μεταξύ.
![Page 93: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/93.jpg)
precisazione su quali sono i termini entro a cui
avviene il cambiamento, intesi in senso proprio e in senso accidentale
![Page 94: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/94.jpg)
E neppure [ciò che si distrugge] si distrugge nella
prima cosa che capita. Οὐδὲ δὴ φθείρεται εἰς τὸ τυχὸν πρῶτον
![Page 95: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/95.jpg)
Aristotele estende il modello appena proposto ai processi di distruzione
![Page 96: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/96.jpg)
per esempio il bianco non si distrugge nel musico
ma nel nero o nell’intermedio. E così anche il musico si distrugge nel non musico e non in quello che capita ma nell’immusico o qualcosa che sia
intermedio tra loro. οἷον τὸ λευκὸν οὐκ εἰς τὸ μουσικόν, πλὴν εἰ μή
ποτε κατὰ συμβεβηκός, ἀλλ' εἰς τὸ μὴ λευκόν, καὶ οὐκ εἰς τὸ τυχὸν ἀλλ' εἰς τὸ μέλαν ἢ τὸ μεταξύ·∙ ὡς δ' αὔτως καὶ τὸ μουσικὸν εἰς τὸ μὴ μουσικόν, καὶ τοῦτο οὐκ εἰς τὸ τυχὸν ἀλλ' εἰς τὸ ἄμουσον ἢ εἴ τι
αὐτῶν ἐστι μεταξύ.
![Page 97: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/97.jpg)
Questo ugualmente anche rispeCo alle altre cose, poiché anche le cose che non sono semplici ma composte stanno secondo lo stesso discorso.
Ὁμοίως δὲ τοῦτο καὶ ἐπὶ τῶν ἄλλων, ἐπεὶ καὶ τὰ μὴ ἁπλᾶ τῶν ὄντων ἀλλὰ σύνθετα
κατὰ τὸν αὐτὸν ἔχει λόγον·∙
![Page 98: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/98.jpg)
Aristotele estende il modello appena
proposto ad en; diversi quelli considera; fin qui (i.e. bianco, musico). Chiama i primi
‘compos;’ e i secondi ‘semplici’.
![Page 99: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/99.jpg)
TuCavia il faCo che ciò avvenga ci sfugge perché non vi è un nome per le disposizioni opposte. ἀλλὰ διὰ τὸ μὴ τὰς ἀντικειμένας διαθέσεις ὠνομάσθαι λανθάνει τοῦτο συμβαῖνον.
![Page 100: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/100.jpg)
InfaK è necessario che tuCo ciò che è armonioso si generi dal non armonioso e che l’armonioso si
distrugga andando verso la non armoniosità, e non verso una qualsiasi ma verso quella opposta.
Ἀνάγκη γὰρ πᾶν τὸ ἡρμοσμένον ἐξ ἀναρμόστου γίγνεσθαι καὶ τὸ ἀνάρμοστον ἐξ ἡρμοσμένου, καὶ φθείρεσθαι τὸ ἡρμοσμένον εἰς ἀναρμοστίαν, καὶ ταύτην οὐ τὴν τυχοῦσαν ἀλλὰ τὴν ἀντικειμένην.
![Page 101: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/101.jpg)
E non vi è nessuna differenza se si parla di armonia o di ordine o di composizione.
È evidente che il discorso è lo stesso. Διαφέρει δ' οὐθὲν ἐπὶ ἁρμονίας εἰπεῖν ἢ τάξεως ἢ
συνθέσεως·∙ φανερὸν γὰρ ὅτι ὁ αὐτὸς λόγος.
![Page 102: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/102.jpg)
Una casa, una statua e una qualsiasi altra cosa si generano nello stesso modo. InfaK, la casa si
genera da ciò che non è composto ma disperso, la statua e qualcosa che sia dotato di una forma dalla mancanza di forma. E ciascuna di queste cose è un
certo ordine o una certa composizione. Ἀλλὰ μὴν καὶ οἰκία καὶ ἀνδριὰς καὶ ὁτιοῦν ἄλλο γίγνεται ὁμοίως·∙ ἥ τε γὰρ οἰκία γίγνεται ἐκ τοῦ μὴ συγκεῖσθαι ἀλλὰ διῃρῆσθαι ταδὶ ὡδί, καὶ ὁ ἀνδριὰς καὶ τῶν ἐσχηματισμένων τι ἐξ ἀσχημοσύνης·∙ καὶ
ἕκαστον τούτων τὰ μὲν τάξις, τὰ δὲ σύνθεσίς τίς ἐστιν.
![Page 103: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/103.jpg)
Gli en; ‘compos;’ sono sostanze come una
casa o una statua.
![Page 104: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/104.jpg)
il modello di analisi del movimento qui proposto vale sia per i cambiamen; di
proprietà sia per i cambiamen; sostanziali (i.e. la generazione e distruzione di una
sostanza)
![Page 105: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/105.jpg)
Dunque, se questo è vero, tuCo ciò che si genera si genera dai contrari e dagli intermedi e tuCo ciò che si distrugge si distrugge
nei contrari e negli intermedi. Εἰ τοίνυν τοῦτ' ἔστιν ἀληθές, ἅπαν ἂν γίγνοιτο τὸ γιγνόμενον καὶ φθείροιτο τὸ φθειρόμενον ἢ ἐξ ἐναντίων ἢ εἰς ἐναντία καὶ τὰ τούτων μεταξύ.
![Page 106: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/106.jpg)
Gli intermedi sono cos3tui3 da contrari, per esempio i colori (intermedi) dal bianco e dal nero. Τὰ δὲ μεταξὺ ἐκ τῶν ἐναντίων ἐστίν, οἷον χρώματα
ἐκ λευκοῦ καὶ μέλανος·∙
![Page 107: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/107.jpg)
Quindi tuCe le cose che si generano per natura sono o contrari o cos3tuite da contrari.
ὥστε πάντ' ἂν εἴη τὰ φύσει γιγνόμενα ἢ ἐναντία ἢ ἐξ ἐναντίων.
![Page 108: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/108.jpg)
gli en; naturali, cioè gli en; mobili, sono contrari: sono poli all’interno di una relazione
di contrarietà
![Page 109: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/109.jpg)
la cos;tuzione ontologica delle cose è enucleata a pa;re dai fenomeni rela;vi al
movimento
![Page 110: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/110.jpg)
Come abbiamo deCo prima, fin qui si è trovata d’accordo anche la maggior parte
degli altri [filosofi]. Μέχρι μὲν οὖν ἐπὶ τοσοῦτον σχεδὸν
συνηκολουθήκασι καὶ τῶν ἄλλων οἱ πλεῖστοι, καθάπερ εἴπομεν πρότερον·∙
![Page 111: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/111.jpg)
InfaK, tuK dicono che gli elemen3 e quelli che chiamano principi sono contrari, seppure pongano
ciò senza [fornirne] ragione come costreK dalla verità stessa.
πάντες γὰρ τὰ στοιχεῖα καὶ τὰς ὑπ' αὐτῶν καλουμένας ἀρχάς, καίπερ ἄνευ λόγου τιθέντες, ὅμως τἀναντία λέγουσιν, ὥσπερ ὑπ' αὐτῆς τῆς
ἀληθείας ἀναγκασθέντες.
![Page 112: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/112.jpg)
gli altri pensatori hanno posto i principi come contrari ma senza averne colto il mo;vo e
quindi (presumibilmente) senza aver capito la funzione dei contrari,
come spin; dalle cose stesse.
![Page 113: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/113.jpg)
(3) somiglianze e differenze tra le posizioni di coloro che pongono i contrari come principi
![Page 114: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/114.jpg)
E si dis3nguono tra loro per il faCo che alcuni assumono contrari anteriori e altri contrari posteriori
Διαφέρουσι δ' ἀλλήλων τῷ τοὺς μὲν πρότερα τοὺς δ' ὕστερα λαμβάνειν
![Page 115: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/115.jpg)
[alcuni] contrari sono anteriori rispeCo ad altri e alcuni si generano da altri – come il dolce e
l’amaro, il bianco e il nero – mentre i principi devono permanere sempre
(Phys. I 6, 189 a 17-‐21). ἔστιν ἄλλα ἄλλων πρότερα ἐναντία, καὶ
γίγνεται ἕτερα ἐξ ἀλλήλων, οἷον γλυκὺ καὶ πικρὸν καὶ λευκὸν καὶ μέλαν, τὰς δὲ ἀρχὰς ἀεὶ δεῖ μένειν.
![Page 116: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/116.jpg)
e alcuni [assumono] contrari che sono più no3 secondo il logos e altri secondo la percezione καὶ τοὺς μὲν γνωριμώτερα κατὰ τὸν λόγον
τοὺς δὲ κατὰ τὴν αἴσθησιν
![Page 117: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/117.jpg)
(infaK alcuni pongono come cause della generazione il caldo e il freddo, altri l’umido e il secco, altri dispari e pari o discordia e amicizia; e
queste cose differiscono tra loro nel modo suddeCo) (οἱ μὲν γὰρ θερμὸν καὶ ψυχρόν, οἱ δ' ὑγρὸν καὶ ξηρόν, ἕτεροι δὲ περιττὸν καὶ ἄρτιον ἢ νεῖκος καὶ φιλίαν αἰτίας τίθενται τῆς γενέσεως·∙ ταῦτα δ' ἀλλήλων διαφέρει κατὰ τὸν εἰρημένον τρόπον)
![Page 118: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/118.jpg)
e quindi in un certo senso dicono le stesse cose e in un altro cose diverse tra loro, diverse dal punto di
vista di ciò che appare ai più, mentre iden3che in quanto analoghe
ὥστε ταὐτὰ λέγειν πως καὶ ἕτερα ἀλλήλων, ἕτερα μὲν ὥσπερ καὶ δοκεῖ τοῖς πλείστοις,
ταὐτὰ δὲ ᾗ ἀνάλογον·∙
![Page 119: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/119.jpg)
InfaK li assumono dalla stessa serie. Alcuni [contrari] infaK comprendono [altri contrari] e altri sono compresi. In questo senso dunque dicono cose [in parte] iden3che e [in parte] diverse, e peggio e meglio, e gli uni [assumono] contrari che sono più no3 in base al logos e altri in base alla percezione,
come si è deCo prima. λαμβάνουσι γὰρ ἐκ τῆς αὐτῆς συστοιχίας·∙ τὰ μὲν γὰρ περιέχει, τὰ δὲ περιέχεται τῶν ἐναντίων. Ταύτῃ τε δὴ ὡσαύτως λέγουσι καὶ ἑτέρως, καὶ χεῖρον καὶ βέλτιον, καὶ οἱ μὲν γνωριμώτερα κατὰ τὸν λόγον, ὥσπερ εἴρηται πρότερον, οἱ δὲ κατὰ τὴν αἴσθησιν
![Page 120: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/120.jpg)
(infaK l’universale è più noto per il logos, mentre il par3colare per la percezione; il logos infaK è dell’universale, mentre la percezione è del
par3colare), per esempio il grande e il piccolo [sono contrari più no3] per il logos, mentre il rado e il
denso per la percezione. (τὸ μὲν γὰρ καθόλου κατὰ τὸν λόγον γνώριμον, τὸ
δὲ καθ' ἕκαστον κατὰ τὴν αἴσθησιν·∙ ὁ μὲν γὰρ λόγος τοῦ καθόλου, ἡ δ' αἴσθησις τοῦ κατὰ μέρος), οἷον τὸ μὲν μέγα καὶ τὸ μικρὸν κατὰ τὸν λόγον, τὸ
δὲ μανὸν καὶ τὸ πυκνὸν κατὰ τὴν αἴσθησιν
![Page 121: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/121.jpg)
I principi teorizza; da Aristotele saranno forma, privazione (oltre a sostrato). Che
differenza c’è tra ques; e quelli teorizza; dai predecessori? Perché forma e privazione sono preferibili ai contrari assun; dai predecessori?
![Page 122: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/122.jpg)
conclusione di Fisica I 5
![Page 123: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/123.jpg)
È dunque evidente che i principi devono essere contrari
Ὅτι μὲν οὖν ἐναντίας δεῖ τὰς ἀρχὰς εἶναι, φανερόν.
![Page 124: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/124.jpg)
Esordio di Fisica I 6
![Page 125: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/125.jpg)
Il passo successivo consiste nel dire se [i principi] sono due o tre o di più.
Ἐχόμενον δ' ἂν εἴη λέγειν πότερον δύο ἢ τρεῖς ἢ πλείους εἰσίν.
![Page 126: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/126.jpg)
appendice: analisi del movimento
![Page 127: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/127.jpg)
InnanzituCo bisogna par3re dal riconoscimento che di tuK gli en3 nessuno, per natura, fa né subisce una cosa qualsiasi da parte di una cosa qualsiasi, e che neppure una cosa qualunque si genera a par3re da una cosa qualunque, a meno che la cosa non sia
considerata accidentalmente. Ληπτέον δὴ πρῶτον ὅτι πάντων τῶν ὄντων οὐθὲν οὔτε ποιεῖν πέφυκεν οὔτε πάσχειν τὸ τυχὸν ὑπὸ τοῦ τυχόντος, οὐδὲ γίγνεται ὁτιοῦν ἐξ ὁτουοῦν, ἂν
μή τις λαμβάνῃ κατὰ συμβεβηκός·∙
![Page 128: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/128.jpg)
InfaK, il bianco come potrebbe generarsi dal musico, a meno che il musico sia un accidente del
non bianco o del nero? πῶς γὰρ ἂν γένοιτο λευκὸν ἐκ μουσικοῦ, πλὴν εἰ μὴ
συμβεβηκὸς εἴη τῷ μὴ λευκῷ ἢ τῷ μέλανι τὸ μουσικόν;
![Page 129: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/129.jpg)
Ma il bianco si genera dal non bianco e non da tuCo questo ma dal nero o dagli intermedi, e il musico [si genera] a par3re dal non musico, ma non da tuCo [il non musico] ma dall’immusico o da qualcosa che
eventualmente sia intermedio tra essi. Ἀλλὰ λευκὸν μὲν γίγνεται ἐξ οὐ λευκοῦ, καὶ τούτου οὐκ ἐκ παντὸς ἀλλ' ἐκ μέλανος ἢ τῶν μεταξύ, καὶ μουσικὸν οὐκ ἐκ μουσικοῦ, πλὴν οὐκ ἐκ παντὸς ἀλλ' ἐξ ἀμούσου ἢ εἴ τι αὐτῶν ἐστι μεταξύ.
![Page 130: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/130.jpg)
il cambiamento avviene tra termini che non sono semplicemente differen; tra loro, ma sono o contrari o intermedi tra contrari
![Page 131: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/131.jpg)
in senso proprio, se qualcosa diviene bianco, il termine a quo del processo è il non bianco, e in par;colare il nero o un colore intermedio
tra il bianco e il nero
![Page 132: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/132.jpg)
Il bianco può generarsi dal musico solo per accidente, cioè solo se il musico è un
accidente del nero o di un colore intermedio: la generazione del bianco dal musico è una
generazione accidentale
![Page 133: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/133.jpg)
Perché i termini entro cui avviene un cambiamento devono avere questa relazione?
![Page 134: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/134.jpg)
È vero che i termini entro cui avviene un cambiamento hanno sempre questa
relazione?
![Page 135: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/135.jpg)
i termini entro cui avviene il cambiamento devono essere mutuamente esclusivi, cioè tali per cui se una cosa è l’una non può essere
l’altra e viceversa
![Page 136: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/136.jpg)
musico in un certo senso è non-‐bianco, ma in un altro può essere bianco, nel senso che può essere uno numericamente con il bianco;
il nero invece non può essere uno numericamente con il bianco
![Page 137: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/137.jpg)
una cosa può essere descriLa come prima bianca e poi curva senza che ci sia stato alcun cambiamento: ciò che è bianco era già curvo.
![Page 138: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/138.jpg)
inoltre ciò che è bianco può diventare curvo senza smeLere di essere bianco; quindi è diventato curvo non in quanto prima era bianco ma in quanto prima era non-‐curvo; quindi bianco non è il termine a quo del
cambiamento: il faLo che il termine a quo sia bianco non è rilevante per il mutamento verso il curvo.
![Page 139: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/139.jpg)
Il movimento coinvolge il non-‐essere. Dire che qualcosa cambia equivale a dire che è diventata qualcosa che prima non era.
![Page 140: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/140.jpg)
Inoltre, se tuCe queste cose sono contenute l’una nell’altra (e non vengono generate ma si separano esistendo già dentro [ciò da cui si
separano], e sono nominate in base all’[elemento] che prevale [nella mescolanza])
Ἔτι εἰ πάντα μὲν ἐνυπάρχει τὰ τοιαῦτα ἐν ἀλλήλοις, καὶ μὴ γίγνεται ἀλλ' ἐκκρίνεται
ἐνόντα, λέγεται δὲ ἀπὸ τοῦ πλείονος, γίγνεται δὲ ἐξ ὁτουοῦν ὁτιοῦν
(187b22-‐24)
![Page 141: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/141.jpg)
Sembra che Anassagora abbia considerato [i principi] infini3 in questo modo, perché
credeva che l’opinione comune dei naturalis3 fosse vera, cioè che da ciò che non è non si
genera nulla
![Page 142: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/142.jpg)
da ciò che non è non si genera nulla à la generazione avviene da ciò che è
![Page 143: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/143.jpg)
(per questo mo3vo, infaK, dicono così, che “tuCe le cose erano insieme” e che il generarsi
di una cosa di un certo 3po sia un cambiamento di qualità, mentre altri [parlano
di] composizione e separazione).
![Page 144: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/144.jpg)
Phys. I 8 dilemma elea;co
per dimostrare l’impossibilità del movimento
![Page 145: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/145.jpg)
I primi filosofi, cercando la verità e la natura degli en3, spin3 dall’inesperienza deviarono come per seguire un’altra strada, e dicono che nessuno degli en3 né si genera né si distrugge perché è necessario che ciò che si genera si generi o da ciò che è o da ciò che non è e che è impossibile da entrambi. InfaK ciò che è non si genera (infaK è già), e nulla si genera da ciò che non è; infaK qualcosa deve fare da
sostrato.
![Page 146: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/146.jpg)
Ζητοῦντες γὰρ οἱ κατὰ φιλοσοφίαν πρῶτοι τὴν ἀλήθειαν καὶ τὴν φύσιν τῶν ὄντων ἐξετράπησαν οἷον ὁδόν τινα ἄλλην ἀπωσθέντες ὑπὸ ἀπειρίας, καί φασιν οὔτε γίγνεσθαι τῶν ὄντων οὐδὲν οὔτε φθείρεσθαι διὰ τὸ ἀναγκαῖον μὲν εἶναι γίγνεσθαι τὸ γιγνόμενον ἢ ἐξ ὄντος ἢ ἐκ μὴ ὄντος, ἐκ δὲ
τούτων ἀμφοτέρων ἀδύνατον εἶναι·∙ οὔτε γὰρ τὸ ὂν γίγνεσθαι (εἶναι γὰρ ἤδη) ἔκ τε μὴ ὄντος οὐδὲν ἂν
γενέσθαι·∙ ὑποκεῖσθαι γάρ τι δεῖν.
![Page 147: Fisica I 5](https://reader034.vdocuments.pub/reader034/viewer/2022051112/55835a0cd8b42afe418b4df1/html5/thumbnails/147.jpg)
Ciò che diviene non diviene né a par;re da ciò che è né a par;re da ciò che non è. Ciò che diviene non diviene da ciò che è, perché è già. Ciò che diviene non diviene da ciò che non è, perché qualcosa deve soggiacere (hupokeisthai); dal non essere non diviene nulla.