fmtribe aprile 2011 - n. 3 anno i

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SIR ALEX FERGUSON A NUDO FOOTBALL MANAGER IL PENSIERINO FM.IT PREMIA INTERVISTE AI VINCITORI TUTTI A L’UPTON PARK GUIDA ALLE PICCOLE SOCIETÀ PARTE SECONDA QUELLI CHE LA FIFMA INTERVISTE ALLA PREMIER

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Il terzo numero della rivista mensile curata dalla redazione di FM.it, la community Italiana di Football Manager.

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Page 1: FMTribe Aprile 2011 - N. 3 Anno I

SIR ALEX FERGUSONA NUDO

FOOTBALL MANAGERIL PENSIERINO

FM.IT PREMIAINTERVISTE AI VINCITORI

TUTTI AL’UPTON PARK

GUIDA ALLE PICCOLE SOCIETÀPARTE SECONDA

QUELLI CHE LA FIFMAINTERVISTE ALLA PREMIER

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Come anticipato nella news ‘’Il nuovo che avan-za’’, di settimana scorsa, FM.it sta attraversando una fase di grande cambiamento, negli ultimi mesi infatti c’è stato un radicale rinnovamento sia a livello grafico, con il tanto atteso ritorno della homepage, sia a livello di ‘’qualità di na-vigazione’’, grazie all’acquisto di un nuovo e po-tentissimo server che ha risolto ogni tipo di ral-lentamento o errore all’interno del nostro sito! Il lavoro svolto in questi ultimi tempi dallo Staff di FM.it è stato notevole ed ha rilanciato indubbia-mente le ambizioni della nostra Community che, senza ombra di dubbio, ad oggi può ritenersi tra i migliori forum dedicati a Football Manager!

Come se non bastasse, al termine di questi im-portanti rinnovamenti, abbiamo ottenuto l’affilia-zione con la Sports Interactive ed ora FM.it è a tutti gli effetti una delle Community Ufficiali di Football Manager!

A distanza di un anno, guardando cosa ci siamo lasciati alle spalle, potremmo anche ritenerci soddisfatti dei traguardi raggiunti ma lo Staff di FM.it è abituato a guardare sempre al futuro, senza mai crogiolarsi per i successi ottenuti, con l’obiettivo di rendere la nostra Comunità virtuale sempre più completa e competente.

Per questo motivo la Vecchia Guardia di FM.it formata da Kaiser, Gast00n, Xstyle, Torres ed Oronzo Canà ha deciso di ‘’farsi da parte’’ la-sciando spazio ai nostri giovani e promettenti Staffer che, con il loro entusiasmo e le loro idee, porteranno Football-Manager.it ancora più in alto! Segnaliamo quindi la promozione di Fabri-zio, Mikyt93 e forzaruvo94 al ruolo di Admin, di Massy, Lollo883 e una striscia al ruolo di Super Mod e di Jack al ruolo di Mod. Inoltre entrano a far parte dello Staff anche SteveJ, Rino, Lupin e Semperstrak, utenti che si sono contraddistinti per le loro grandi qualità manageriali ma so-prattutto umane, a loro va un grosso in bocca al

lupo per la nuova e (si spera) prolifica esperien-za all’interno dello Staff di FM.it con l’augurio di essere promossi al più presto tra i moderatori.

Ora che il passaggio tra vecchia e nuova gene-razione è completato ci aspettiamo un ulterio-re salto di qualità per la nostra Community! La partecipazione di tutti i Manager che popolano il forum di FM.it però, oggi più che mai, è indispen-sabile per il proseguo delle tante iniziative che sono state messe in cantiere, invito quindi tutti gli utenti della nostra Community, a dare il me-glio da qua alla fine della stagione manageriale, fate sentire le Vostre idee, mettetevi in gioco ed entrate a far parte della nostra grande famiglia!

IL CAMBIO DELLA GUARDIAL’AVVENTO DI UNA NUOVA ERA

ORONZO’S CORNER

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ALLENATORE DEL MESEFEBBRAIO

ALLENATORE DEL MESEMARZO

FM.IT PREMIAINTERVISTE AI VINCITORI MENSILI

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7

8-10

12-13

14-15

16-17

LA SFIDA DI SEMPER

L’ANGOLODI RINO

ANALISIWEST HAM

SOMMARIO FM TRIBEAPRILE 2011

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18-19

20-21

22-23

24-34

ANALISISIR ALEXFERGUSON

ANALISICAMPIONATO TEDESCO

ANALISIPICCOLE SOCIETÀ PARTE SECONDA

QUELLI CHE LA FIFMAINTERVISTE ALLAPREMIER LEAGUE

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6 fmtribe aprile

Bentornati all’appuntamento della recensione della carriera dell’allenatore del mese. Il Premio del mese di Febbraio è andato, all’unanimità, a ForzamagicAtalanta, utente iscritto alla nostra community da oltre 2 anni, non costantemente presente, ma che fa sentire la sua voce, soprat-tutto con le sue grandi carriere. E proprio una di queste, “We can be Heroes, for ever and ever”, ha permesso la sua consacrazione definitiva, entrando dapprima nella nostra speciale TOP Carriere, poi facendolo nominare Allenatore del Mese. Premio assolutamente meritato, vista la sfida che ha voluto intraprendere il nostro ami-co. Infatti, vuole portare una squadra dall’ultima alla prima serie nelle seguenti nazioni: Scozia, Inghilterra, Francia, Spagna, Italia, Brasile. Non si era mai vista una cosa del genere sul forum, una serie di scalate in ognuna delle sopra citate nazioni, impresa oseremo dire titanica, soprat-tutto per il tempo che bisognerà spenderci per completare questi obiettivi.

Tuttavia, leggendo le varie pagine della carriera, possiamo essere certi che non ci sia scettico che possa competere: ForzamagicAtalanta, al mo-mento, è già riuscito a completare una scalata in Spagna, guidando l’Alaves, club col passato glorioso, al raggiungimento della Liga, in Italia, portando il Perugia dalla Seconda Divisione in Serie A, in Scozia, col Clyde che è riuscito ad ar-rivare nella massima serie scozzese, passando successivamente per il Brasile, dove il CRB, sot-to la guida del nostro fantamanager ha ottenuto due promozioni consecutive partendo dalla no-stra equivalente Prima Divisione. Attualmente, ForzamagcAtalanta si trova in Inghilterra, dove dopo un campionato di Championship vinto con l’Aston Villa, subentrando a stagione in corso al precedente allenatore esonerato, è stato in-gaggiato dall’AFC Wimbledon, per continuare a

rincorrere questo suo grande sogno. La strada da percorrere è ancora tanta, ma siamo già arrivati a un buon punto, e bisogna solo fare i complimenti al nostro amico per come sta por-tando avanti il tutto.

Il merito è da ricercarsi esclusi-vamente sulle sue grandi qualità manageriali: gestisce il merca-to ottimamente, reperendo i giocatori più adatti al suo modulo preferito, il 4-3-3, che tante fortune ha porta-to, senza spendere denaro, ma muovendosi solamente attraverso prestiti e/o P.0, unica scelta possibile quan-do si milita nelle leghe infe-riori. Ogni anno, a fine sta-gione, compila un rapporto dettagliato sulla squadra, promuovendo coloro che si sono messi maggiormente in mostra, e bocciando, con conseguente cessione, i gioca-tori deludenti. Aspetto che tanti manager trascurano, ma che è di fondamentale importanza per capi-re se la squadra è adatta per il salto di categoria, e focalizzare al meglio i punti in cui rinforzare, senza sprecare fondi ed energie.

L’unica piccola pecca è lo stile narrativo e la grafica: quest’ultima non è partico-larmente curata, non aspettatevi targhette o screen ritagliati e modificati al meglio, così come non aspettatevi uno stile narra-tivo degno dei migliori narratori della com-munity: screen essenziali, commenti che accompagnano gli screen sono l’unico modo che ci permette di seguire l’andamento della carriera. Ma ciò non è per nulla preoccupan-te: come già ampiamente dimostrato, la grafi-ca è solo una piccola parte della carriera in sé, perché i fattori che ne determinano il successo sono altri, come la costanza degli aggiornamen-ti, la passione e la determinazione che l’utente ci mette per raggiungere i migliori risultati, coin-volgere quanto più la community stessa. Elementi presenti nella storia di Forza-magicAtalanta, altrimenti non sarebbe stato nominato Allenatore del Mese.

FEBBRAIOFORZAMAGICATALANTAWE CAN BE HEROES FOR EVERAND EVER! WHAT D’YOU SAY?

ALLENATORE DEL MESE

A CURA DI ANDRE VG

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Torna il consueto appuntamento di FM Tribe rivolto alla carriera dell’utente premiato come “Allenatore del mese”. Quest’oggi ci occupia-mo di “Quel giorno magico…per entrare nel-la storia!”, storia raccontata, e che vede come protagonista, pomo, grande scoperta per Fm.it visto che, da quando si è iscritto circa cinque mesi fa, si è messo notevolmente in mostra per la grande disponibilità nei confronti di tutta la community, per le qualità in ambito grafico (di cui parleremo più avanti), e ovviamente per le grandi doti manageriali che hanno portato la sua carriera ad essere una delle più seguite per via del suo alto livello di coinvolgimento e risultati raggiunti. Quest’avventura inizia con

un unico obiettivo, già dichiarato all’inizio: arri-vare un giorno a giocare, da allenatore, la finale

della Coppa del Mondo, partendo da zero.

La carriera è molto longeva e di cose ne sono successe: si inizia dal Ceuta in Seconda Divi-sione spagnola, in cui pomo porta la squadra alla promozione nella Prima Divisione. Arrivano le dimissioni, per accasarsi l’anno successivo al Monza, Prima Divisione italiana, dove ripe-te le gesta spagnole: qualificazione ai play off, che vince, guadagnandosi l’accesso alla Serie B, che viene disputata egregiamente, arrivando addirittura alla vittoria finale e alla tanto so-spirata promozione in Serie A. pomo rassegna le dimissioni, ha trovato un accordo col FC St Pauli, squadra tedesca militante in Bundesliga. Le soddisfazioni non mancano neanche qui, la squadra non è da primissimi posti, ma con pomo alla guida raggiunge un gran sesto posto, che significa qualificazione in Europa League, ma soprattutto l’affermazione più importante del-la stagione, la vittoria nella Coppa di Germa-nia. Grandi aspettative circondano il St Pauli, visto la tanta qualità che pomo ha portato, ma

le sirene inglesi suonano, il fascino di allenare nella terra natia del calcio porta il nostro fanta-

manager a dimettersi, lasciare la Germania, per andare al Bristol City, squadra di bassa classifica della Premier League. Il campionato è disputato benissimo, si viaggia al centro della classifica, il che dimostra ancora una volta le grandissime doti manageriali dell’allenatore italiano, oramai non più inesperto come all’inizio. Ciò non passa inosservato, tant’è che arriva un altro colpo di scena: il Manchester United sonda il terreno per pomo, credono sia l’uomo giusto per rimettersi in careggiata, dopo una prima parte di stagio-ne non proprio eccellente. A malincuore, pomo lascia Bristol e firma per i Red Devils, con cui sfiora la vittoria in campionato (secondo posto a un punto dal Machester City) e raggiunge i quarti di finale di Champions League, dove viene elimi-nato dall’Atletico Madrid. La situazione però a Manchester inizia a farsi pesante, la società ha cambiato presidente, ci sono oltre trecento mi-lioni di debiti da pagare in tanti anni, troppi. Le basi per poter programmare un futuro roseo non ci sono, e le dimissioni sono inevitabili a fine sta-gione. Chiusa una porta, si apre un portone: è il Siviglia a farsi avanti, la squadra è ormai pronta per dare l’assalto all’egemonia di Real Madrid e Barcelona. La stagione che ne segue è davvero stupenda: arrivano un terzo posto in campiona-to, una finale di Coppa del Re purtroppo persa contro il Real Madrid, e la vittoria dell’Europa Le-ague. Con queste premesse, non possiamo che aspettarci moltissimo dalla prossima stagione.La carriera di pomo è un’avventura in continuo miglioramento, basti vedere da dove è partito e dove è arrivato, e ai trofei che, poco a poco, mette nel suo palmares. Merito di una gestione tattica ottima, in sei anni di carriera da allenatore è ri-masto fedele sempre al suo 4-1-3-2, che più vol-te ha spiegato dettagliatamente anche al di fuori della storia stessa, modulo che gli ha permesso di cogliere i risultati sopra citati. Ma non solo: anche il calciomercato ha il suo peso, e pomo è sempre riuscito a portare alla propria corte i gio-catori ideali al suo stile di gioco, mixando giovani promesse a signori più esperti, senza eccedere in termini di costi economici (spesa per il trasfe-rimento e ingaggio).

Un’altra nota di grandissimo merito và fatta alla grafica, eccezionale, da 10 e lode, leggere ogni suo post è un vero piacere, di particolare apprez-zamento è la novità, introdotta solo successiva-mente, di inserire delle immagini che mostrano la realizzazione di una rete, con tanto di traietto-ria tracciata del pallone da quando è stato cal-ciato sino all’entrata in porta. Così come è da 10 e lode la narrazione, dettagliata e mai frettolosa.

MARZOPOMOQUEL GIORNO MAGICO PERENTRARE NELLA STORIA

ALLENATORE DEL MESE

A CURA DI ANDRE VG

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ALLENATORE DEL MESEPOMOInanzitutto complimenti, ti aspettavi questo premio?

Grazie per il premio! Visto che nell’ultima par-te del mese non sono stato molto presente non pensavo di arrivarci!

Cosa pensi abbia colpito di più della tua carrie-ra?

Bhè oltre alla grafica e alla storia particolare... chi ha colpito di piu è quel disgraziato di Mister X !

Hai cambiato più di una panchina nella tua av-ventura. Ti ritieni un allenatore giramondo?

Io Pomo personalmente no!! Mi piacciono i pro-getti duraturi, mi piace puntare sui giovani (es. la carriera ad Avellino).

Mentre per questo Mister X, si, allenatore gira e rigiramondo! E non finirà sicuramente qua.

Hai scoperto un regen fenomenale: Paulo Ce-sar. Possiamo definirlo la risposta ai più quotati Ganso e Neymar?

Eh! Un gran bel giocatore. Trequartista e cen-trale di centrocampo! Dopo un anno ha gia assi-milato il ruolo di punta. Nel prossimo imparerà anche quello di mediano!

A 20 anni un giocatore che ricopre tutti i ruoli dal centrocampo in su e segna quasi da centroavanti chiunque lo vorrebbe in squadra!Regen fenomenale si ma mai come Corti e Mari-niello nella mia carriera con l’Avellino !

Da poco hai aggiunto alla tua bacheca l’ Europa League. Il prossimo obiettivo per il tuo Siviglia è alzare la coppa dalle grandi orecchie?

Non credo. L’Obiettivo primario diventa il cam-pionato visto come è andata nell’ultima stagione!Sempre che Mister X rimanga a Siviglia!

L’ intervista è finita qui, vuoi mandare un tuo sa-luto alla community?

Ringrazio tutti per il sostegno alla lunga scalata di Mister X. Senza voi questo premio di allenatore del mese non l’avrei sicuramente vinto!

VINCITORE CARRIERA SFIDASEMPERSTRAKEcco a voi l’ Imperatore del Cile: Semperstrak, vincitore della Carriera Sfida III. Come và?

Imperatore del Cile...Direi piuttosto “dittatore dello stato libero di Bananas”!Scherzi a parte, non merito certi titoli. C’è una buona dose di culo! (si può dire?)Direi che va benone: in meno di un anno dalla mia iscrizione qui sto raccogliendo un sacco di soddisfazioni e vincere questa carriera sfida è una di queste.

INTERVISTAAI TRE VINCITORI DI QUESTO MESE

FM.IT PREMIA

A CURA DI MASSY

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320 punti aggiudicati. Non c’è stata veramente storia...hai vinto tutto! Cosa ne pensi?

In realtà non ho vinto proprio tutto! E poi, come dicevo: ci vuole un pizzico di fortuna!

Vincere i premi di migliore in campo, assistman e capocannoniere è una questione affidata al semplice caso e per questo devo ringraziare la “buena suerte” che mi ha accompagnato.In campionato è andata ottimamente con 16 vittorie ed un solo pareggio in apertura, un pò meno il torneo di clausura: 13 vittorie 3 pari ed una sconfitta.

Al Colo Colo ho rifilato “solo” 6 reti (3-0 e 3-3) e questo ha fatto sfumare 30 punti.Anche la coppa del Cile è stata relativamente semplice e la mia squadra ha sempre vinto, al-zando con merito il trofeo.La coppa Libertadores, invece, è stata veramen-te dura e mi sono dovuto arrendere alle semi-finali contro un Estudiantes davvero ostico, che già nei gironi mi aveva messo in seria difficoltà. Meno 150 punti... mica pochi!

Cosa ti ha colpito del campionato cileno? Pensi ci siano giocatori in grado di competere in Eu-ropa?

Devo dire che il campionato Cileno mi ha molto divertito, l’ho trovato parecchio interessante (an-che perchè da sempre gioco quasi unicamente in Italia!) ma troppo denso di impegni. E’ stata una sfida davvero tosta e questo l’ha resa davve-ro appassionante.

Credo la chiave necessaria per riuscire in questa

difficile sfida fosse disporre di una rosa piuttosto ampia e fare un buon turn-over, diversamente la squadra sarebbe stata destinata inevtabilmente a calare.Tra i giocatori che ho visto credo possano es-sercene alcuni (non molti in realtà) abbastanza validi da offrire un importante contributo anche a club europei.

Roberto Castillo è stata la tua punta di diaman-te con 31 gol. Pensi di aver scoperto un nuovo bomber da consigliare a tutti nelle proprie car-riere?

Castillo ha giocato una stagione strepitosa ma francamente non so se lo consiglierei.Chi gioca a FM da tempo sa che ci sono due tipi di attaccanti: quelli veramente buoni, con ottimi valori (quelli che vedi a colpo d’occhio) e quel-li che segnano e basta, quelli che ti segnano in amichevole con la squadretta del tubo, li guardi e ti chiedi “ma come ca...volo fa a segnare quel cesso?”, eppure la buttano dentro con regolari-tà. Ecco, Castillo è una via di mezzo tra i due, direi valido per le serie minori, probabilmente anche per la B ma non penso si tratti di un talen-to. Buona parte del merito dei suoi gol viene dai tre giocatori alle sue spalle, capaci di produrre una mole impressionante di azioni e segnare una ventina di gol ciascuno.

Se dovessi indicare qualcuno su cui puntare direi senza dubbio Daniel Gonzàlez (TC 27y) ed il gio-vane colombiano James Rodrìguez (TS 20y). Loro si sono i veri artefici di questo successo!

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10 fmtribe aprile

Sai che ora ti aspettiamo anche nella IV sfida. Non devi mancare!

La quarta sfida è assolutamente in agenda, tra le cose da fare.

Non ho ancora cominciato ma ho il netto presen-timento che si tratti di un bel tuor de force. La sfida con gli staffer Teo e Fabri mette un pò di pepe alla cosa. Sicuramente ci sarò!

L’ intervista è finita. Saluta la community

Beh, che dire? Grazie a tutti! Spero sia sufficien-te.

Dimenticavo. Questo è un gioco, è vero, ma se ci metti passione ti regala soddisfazioni, quindi: giocate, divertitevi e credeteci, il successo aspet-ta tutti voi!anche per la B ma non penso si tratti di un talento. Buona parte del merito dei suoi gol viene dai tre giocatori alle sue spalle, capaci di produrre una mole impressionante di azioni e segnare una ventina di gol ciascuno.

Se dovessi indicare qualcuno su cui puntare direi senza dubbio Daniel Gonzàlez (TC 27y) ed il gio-vane colombiano James Rodrìguez (TS 20y). Loro si sono i veri artefici di questo successo!

Sai che ora ti aspettiamo anche nella IV sfida. Non devi mancare!

La quarta sfida è assolutamente in agenda, tra le cose da fare.

Non ho ancora cominciato ma ho il netto presen-timento che si tratti di un bel tuor de force. La sfida con gli staffer Teo e Fabri mette un pò di pepe alla cosa. Sicuramente ci sarò!

L’ intervista è finita. Saluta la community

Beh, che dire? Grazie a tutti! Spero sia sufficien-te.

Dimenticavo. Questo è un gioco, è vero, ma se ci metti passione ti regala soddisfazioni, quindi: giocate, divertitevi e credeteci, il successo aspet-ta tutti voi!

UTENTE DEL MESETEXAS_HOLD’EMIl nuovo Utente del mese è Texas_hold’em! Ciao Texas, sorpreso di essere stato premiato?

Assolutamente sì,sono molto felice di esserlo diventato,diventare utente del mese di questa fantastica community è sicuramente una ottima soddisfazione personale!

Sei iscritto da poco a FM.it...cosa ti ha portato a diventare membro attivo della community? Beh di sicuro il fatto di essere un esperto di FM. Seriamente parlando questo forum mi ha subi-to colpito dalla prima volta in cui sono entrato e penso che sia sempre un piacere dare una mano agli utenti magari un po’ più inesperti.

Nell’ ultimo periodo ti sei cimentato nella re-alizzazione di database. Dal Pakistan a quello della Bolivia...come mai questa passione per i campionati sconosciuti?

Diciamo che l’anno scorso si trovavano molti DB del genere e che mi avevano portato a fare una carriera davvero bella partendo dai bassifondi .Quest’anno purtroppo non ne sono stati creati così ho deciso di realizzarli io smanettando un bel po’ con l’editor.

Oltre ai database la tua passione si concentra sui kits. Credi di poter diventare un Kits Maker di alto livello continuando ad esercitarti?

Lo spero proprio,grazie poi agli ottimi grafici del forum spero di imparare ancora tante cose!

L’ intervista si conclude qui. Manda un saluto a tutti gli utenti che ti seguono.

Saluto tutti gli utenti di questa fantastica com-munity e ringrazio lo staff (ruolo che un giorno mi piacerebbe interpretare) per avermi premia-to!

FM.IT PREMIA

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VIVI LA COMMUNITYPARTECIPANDO ALLE VARIE INIZIATIVE E VINCIFOOTBALL MANAGER

2012

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12 fmtribe aprile

LA SFIDADI SEMPERIL BELLO DI COMINCIAREUNA CARRIERA SFIDA

CARRIERA SFIDA

IL RACCONTODELLA SFIDANell’avventura numero 3 targata FM il buon Fabrizio ci ha spediti tutti in Cile, sfidandoci a condurre l’Universidad Catòlica alla vittoria su diversi fronti: campionato, coppa del Cile e coppa Libertadores.

La squadra è tra le più accreditate nella prima divisione cilena e gode già di un discreto organico (comunque ben lontano da quello dei club europei!), che però necessita di una aggiustatina, soprattutto per poter disputare così tante competizioni.

Ingaggiati i giocatori necessari prende il via una serie interminabile di partite, una dopo l’altra, con un ritmo pesantissimo… anche per me! Avere parecchi giocatori di buone qualità a disposizione è la chiave necessaria per riuscire nell’impresa: il turn-over è d’obbligo se non si vuole finire la benzina a metà tragitto!

In campionato ed in coppa me la cavo, riuscendo nell’obiettivo e portando a casa il trofeo. Molto più difficile la coppa Libertadores: la squadra non ha un organico di grande livello e devo arrendermi agli argentini delll’Estudiantes, certamente superiori.

A regalarmi qualche punto in più nella classifica finale sono stati gli obiettivi secondari: goleador,

A CURA DI SEMPERSTRAK

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assistman e più volte migliore in campo sono premi riconosciuti ai miei giocatori che mi valgono il successo in questa avvincente sfida. Qui non c’è bravura, solo fortuna. Ma così vanno le cose.

IL PERCHÈDELLA SFIDAMi si chiede di spiegare per quali ragioni un manager dovrebbe partecipare ad una carriera sfida.

Non ho grandissime capacità lessicali, c’è in-dubbiamente gente migliore di me, comunque ci provo.

Gioco ad FM da parecchio tempo, quando anco-ra buona parte di voi non andava nemmeno alle elementari. Da allora il gioco si è notevolmente evoluto ed è migliorato sotto parecchi aspetti. C’è una cosa che è rimasta sempre uguale, che non è invecchiata mai: la passione.

Questo bellissimo manageriale è in grado di en-tusiasmare gli amanti del genere ed il succes-so che ha ottenuto nel corso degli anni ne è la dimostrazione. Prendere la propria squadra del cuore, una decaduta, una sconosciuta, e portarla sul tetto del mondo è il sogno di ciascuno di noi sin dal momento in cui scartiamo il cd. Alcuni ci riescono, altri no, alcuni perdono facilmente gli stimoli, altri guidano la propria società per diver-si anni (virtuali).

Quello che ho scoperto entrando in questa com-munity, poco meno di un annetto fa, è che se giocare per conto proprio è divertente, farlo con altri, condividere la propria carriera, lo è ancora di più.

Certo è una mia opinione ma credo che il bello del gioco in sé sia la sfida. Ciascuno di noi sta-bilisce a che livello piazzare la propria asticella: chi ama vincere facile prende un club importante e ricco, chi vuole saltare più in alto sceglie socie-tà minori, magari di tenta una scalata.

Pubblicare la propria carriera è una sfida ulte-riore: il “mondo” ti guarda, le tue scelte, le tat-tiche, il mercato, i tuoi successi ed insuccessi sono alla portata di tutti. Non puoi fallire.Ed infine c’è la carriera sfida, l’apoteosi per chi

ama misurarsi in una competizione!Ciò che non potrà mai accadere in una carriera sfida è perdere l’entusiasmo, lo garantisco.Ho sentito parecchie persone lamentarsi perché vincono tutto e vengono a mancare gli stimoli, oppure perché non riescono nel proprio intento e desistono.

Ecco, la carriera sfida, secondo me, è la risposta: chiunque vi può partecipare, tanto il veterano quanto il neofita. Probabilmente il primo vorrà trovare conferma alle proprie abilità, magari far-si notare, il secondo avrà indubbiamente modo di confrontarsi con tutti gli aspetti del gioco e mi-surarsi in una avventura non troppo impegnativa. E’ vero, le squadre da guidare non sono le prime della classe ma nemmeno le ultime e chi le gui-da è chiamato a primeggiare nel campionato e magari riuscire ad alzare qualche altro trofeo. Poi ci sono gli obiettivi secondari che, poichè vengono svelati solamente alla fine, lasciano ac-cesa la curiosità (oltre a fruttare qualche punto importante per la classifica).

Ogni mese lo staff organizza una nuova avven-tura, impegnando i manager con club di tutto il mondo. Non ci si può certamente annoiare, non ce n’è il tempo! Terminata una carriera ecco aprirsene una nuova, magari all’altro capo del mondo. Ed ogni volta si scopre qualcosa di nuo-vo, aspetti che, per chi come me si limita all’Eu-ropa, nemmeno si conoscevano… magari anche qualche talento, chissà!

Ho già scritto abbastanza e rischio di diventare noioso. Riassumendo in una parola alla doman-da “perché fare una carriera sfida?” risponderei perché è davvero appassionante!

La chiave di questo gioco è la costanza, dunque provateci non una ma due, tre, quattro volte. Solo allora potrete dirmi che mi sbagliavo ma sono certo che non succederà.

Vi aspetto!

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14 fmtribe aprile

Football Manager è un manageriale. Calcistico, per di più. Più che altro perché di basket e pal-lavolo non li hanno fatti. E fin qui, ci siamo tutti.

Dai vari scudetto, Championship Manager e altri che all’epoca sembravano figate, ma ora sono piuttosto tristi (un po’ come le pettinature afro, i giradischi e i walkie-talkie), siamo passati ad una versione che, beh, ha raggiunto il suo apice. Potrebbe essere ancora meglio? Sì. Ma già così, basta.

Ovviamente, più avanzato il gioco, più complicato il gioco. Schema per i calci d’angolo? Tre anni fa potevi solo sperare che che te li battessero con lo schema “In qualche modo”.

Ma nel complesso, è fatto davvero bene. È quel gioco che ci fa dire: “Ah, guarda qui, Pastore che diventa forte davvero!”, “Bale! Che bestia! E’ pro-prio fatto bene”, ma anche: “Ma davvero Van der Vaart va in Serie B?” oppure: “Perché se prendo Livaja con una patch diventerà meglio di Messi, Cruijff e Benji messi insieme, ma se lo prendo con un altra giocherà allo stesso livello di Ruo-polo? E non quello dell’Atalanta, ma il mio amico Giovanni Ruopolo di terza B?”.

Ma, alla fin fine, quanto è realistico Football Ma-nager?

Superdibattibilissimo. Per questo dobbiamo ave-re qualche dato.

L’ultima volta che un calciatore europeo ha sor-passato la quota 40 gol, era il 2001-2002. Ed era l’immarcabile ed indimagribile Mario Jardel. Che, con tanto affetto, ma segnava solo con-tro difensori Brasiliani, Turchi e Portoghesi. 42 gol in 30 partite di campionato. Ma all’inizio del

millennio, la Liga Portoghese era più o meno al livello del CSI Italiano. Per trovare qualcuno che segni più’ di 40 gol in un campionato serio, dobbiamo tornare indietro fino agli anni ‘70, con Gerd Müller che insacca per esattamente 40 vol-te i portieri avversari. Da ricordare però, che più che essere lui Gerd Müller, le difese erano quelle degli anni ‘70. In 40 anni, le difese hanno fatto passi da gigante.

L’ultima volta che un calciatore ha sorpassato la quota 40 gol in Football Manager, era l’altroieri. Adebayorra sfonda quota 43, in 33 partite di campionato. E, per di più, un campionato con organi sessuali maschi-li e controrgani sessuali maschili. E non sono solo. Babacar da 42 gol e Vil-la da 50 (trovabili online) Tevez da 60 e Alexis San-chez da 87 (a quanto ci dice Lexor), non sono per niente da meno.

Grandi stelle prese dalla campagna scandinava, scan-dagliati nei meandri delle riserve del Kaunas solo per-ché hanno 20 in calci piazzati (ebbene sì, c’e’ qualcuno che si diverte così), nella Realtà non diventano grandi nomi del panorama mondiale. Non si vedono in giro i Barevicius, i Wiss e gli Aaritalo giocare alle-gramente nel Real Madrid. Ep-pure, in ogni gioco ci sono i capocannonieri di nome McBride, le ali Sà Pinto, e i mediani Volpi che fanno sognare gene-razioni.

Le grandi squadre non co-minciano a vincere e non si fermano più. Dal mo-mento in cui arrivi primo in campionato, comincerai a vincere uno scudetto all’anno, per poi, più o meno velocemente, domi-nare anche in Europa. Ogni singola Champions, sarà tua. E probabilmente non farai troppa fatica a battere l’Al-Ahly o il Colo Colo nel Mondiale per Club.

Le uniche squadre che hanno reso questi C-

FOOTBALLMANAGER IL MIO PENSIERINO

L’ANGOLO DI RINO

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fmtribe aprile 15

C - C - C - C - C - C -COMBO! possibili, sono state il Real di Puskas, l’Ajax di Cruijff, e il Bayern di Beckenbauer. E nemmeno per trop-po tempo, solo 3, o 5, anni ciascuna.Mentre, con un po’ di soldi, e bravura, in Fo-

otball Manager

potrai creare una squadra incontrastabile. Real Madrid?

New Team? Terzo Reich? Godzilla? Niente ti po-trà fermare.

Ma in che modo? Probabilmente con un portie-re Armeno, un difensore Thaitiano, un regista Lettone, e un cannoniere Faroerense. Che qua-si sicuramente saranno i calciatori più forti del mondo. I regens meriterebbero un grandissimo discorso a parte, mavabe’. Basta solo dire che, con tutta la più buona volontà, negli ultimi 5 anni, sono pochissimi i giovani, forti, che abbiamo vi-sto fiorire nel calcio vero. In più, la metà sono Tedeschi, due o tre Argentini, e i soliti Carioca. Quando dalla primavera del KR Reykjavik vedrò uscire un nuovo campioncino, allora potrò esse-re un uomo felice.

La risposta, allora, qual’è? È Football Manager un gioco realistico?È realistico un gioco dove Xavi segna 31 gol su calcio d’angolo, diretto? No.È realistico un gioco dove gente come Agüero, Pastore, Paulo Henrique si valorizza, e porta le rispettive squadre a vincere traguardi importan-ti? Si. Non mi stupirebbe vederlo, tra qualche anno.

E allora, non c’è mai una risposta definitiva. C’e’ sempre quella componente di magia che devi aggiungere alla raffica di cervelli che ti danno la formazione, il mercato, l’allenamento. Che ti può far dire sia “Ohibò, chi l’avrebbe mai detto. Pof-fare”, o più semplicemente “Seeeeeeeeeeeeee, e poi?”. Ma per giocare appieno questo gioco, un po’, ci devi credere.

L’importante, pero’, e che ti piaccia. Che ti piac-cia sistemare i pallini, vedere una pallina insac-carsi, che ti piacciano gli errori e quel pizzico di mistero. Ti piace Football Manager? Salta in pie-di e tira Sulejmani!

[Nonostante le informazioni e le idee date fos-sero argomentate, esse provengono da un solo individuo. La Community, quindi, si dissocia da tutto ciò scritto sopra.O forse anche no. Epril Fùl. Che in teoria non c’è più da 45 minuti.]

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Il West Ham United è una delle 20 formazioni militante nella Premier Divison Inglese. E’ una delle molte squadre di Londra quindi affronta durante la stagione molti derby. I più sentiti sono sicuramente quelli contro il Tottenham e l’Arse-nal, sebbene la rivalità più forte è con il Millwall, contro il quale si giocherebbe il derby dell’East London, se le due squadre non fossero in serie diverse.

E’ una delle squadre più antiche d’Inghilterra e sebbene non sia mai stata una big ha una storia prestigiosa. Non ha mai vinto la premier division ma ha alzato per 3 volte la FA Cup e per una volta la coppa europea. Quale migliore squadra con la quale partire e riempire la bacheca?

Gioca le sue partite all’Upton Park, tipico stadio inglese con pubblico calorosissimo e atmosfera fantastica. Quando i trentamila spettatori in-tonano tutti in coro l’inno “I’m Forever Blowing Bubbles” vengono davvero i brividi.

Sebbene i pronostici lo diano come squadra can-didata alla retrocessione, che deve quindi lottare per rimanere nella massima serie inglese, con un buon mercato e una buona tattica la squa-dra può tranquillamente stazionare nella metà alta della classifica. Realisticamente, nel giro di 3 anni potete portare gli Hammers al livello delle big inglesi.

Partiamo con l’analisi della rosa, prendendo in esame larosa completa con la patch 11.3, l’ulti-ma. La squadra di base è buona, manca qualche puntellatura in difesa, ma dovreste trovare gio-catori che fanno al caso vostro. Come portiere almeno per il primo anno siete messi bene, Gre-en non sarà un top ma per il momento è perfet-to, meglio spendere il budget per altri ruoli. In difesa fiducia al capitano Upson e alla promessa

HAMMERSIN SCHEDANOME COMPLETOWest Ham United Football ClubSOPRANNOMIThe Hammers, The Irons, The Academy of Fo-otballDATA DI NASCITA1895COLORI SOCIALIGranata e Blu ChiaroSTADIOBoleyn Ground (35 647 posti)SEDEGreen Street Upton Park, London E13 9AZCAMPIONATOPremier LeagueALLENATOREAvram GrantRIVALI STORICHETottenham, Arsenal, MillwallBACHECA

L’ACCADEMIADEL FOOTBALLWEST HAM UNITED

ANALISI

A CURA DI F. TORRES

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Tomkins, che assicurano intesa e rendimen-to molto alto. Vi consiglio di prendere un terzo difensore di livello, vista l’età di Upson. Galeano dell’Indipendiente secondo me è perfetto, assie-me a Tomkins costruiscono una coppia giovane e fortissima. Come riserve avete due ottimi e dut-tili giovani, Spence e Reid, giovani ma affidabili, teneteli, saranno utili nel corso dell’interminabi-le stagione inglese. Gabiddon non è male, ma io preferirei venderlo, per tirare su una bella som-metta da reinvestire. Passando ai terzini, sulla sinistra con Bridgein prestito e Ilunga, almeno per il momento siete abbastanza coperti, manca un vero e proprio terzino destro di livello, Spector non è male nonostante sia più forte come cen-trocampista centrale, e Faubert ha qualche lacu-na difensiva. Purtroppo la partenza di Behrami non è stata colmata al meglio.

Per il centrocampo, il mio consiglio è di sfrut-tare Stanislas e Barrera sulle fasce, sono dav-vero forti, imprendibili, la vostra marcia in più. Al centro possono trovare spazio Noble e Parker, due autentici portenti. Consiglio qualche acqui-sto per far rifiatare i titolari, Cairney, ingaggiabile facilmente, Ninis sulla trequarti, anch’esso ac-quistabile in prestito con poca spesa, e Verratti, promessa conosciutissima nel panorama di Fo-otball Manager. Se riuscite vendete Kieron Dyer, non è scarso ma è vecchietto e ha un ingaggio troppo oneroso, circa 5M di ingaggio potete ri-sparmiarli e usarli come budget trasferimenti!

In attacco manca la vera e propria punta di peso, Piquonne non ha mai convinto, io lo venderei, o presterei. Robbie Keane è un vero portento, so-prattutto il primo anno è un cecchino infallibile, alternatelo a Ba. Comprerei una punta di peso che possa sfruttare i cross di Barrera e Stani-slas, consigliatissimo Christian Benitez, punta ecuadoregna che portate a casa a meno di 2M, 25 gol a stagione ve li piazza sicuramente.

Gli undici titolari sono molto validi, ve la giocate contro tutte le medie squadre inglesi, in casa e in trasferta, e con le big anche in casa. Purtrop-po nelle trasferte a Manchester, al Emirates e allo Stamford Bridge dovete stare attenti a non subire goleade, vi consiglio di giocare coperti in contropiede, sfruttando la velocità di Barrera e Stanislas, possono essere letali.

La panchina non è lunga, non ci sono sostituti all’altezza ne giovani da integrare in prima squa-dra, dovrete arrangiarvi coi prestiti cercando di ottenere degli affari, giocatori forti e duttili.

Analizziamo ora la dirigenza. La dirigenza del West Ham è molto ambiziosa ma allo stesso tempo comprensiva. Se i risultati non arriva-no non vi metteranno subito pressione, potete lavorare con tranquillità, al contrario, non ap-pena infilerete un filotto di vittorie consecutive, si dimostreranno molto entusiasti. Sono molto disponibili ad accettare le vostre richieste, ri-chiedete di farvi acquistare un giocatore a ini-zio gioco, lo faranno senz’altro. Le finanze sono abbastanza sicure, tant’è che al secondo anno è molto probabile che vi ingrandiscano lo stadio. Se volete costruire con tutta calma una squa-dra in grado di dominare in Inghilterra, questo è l’ambiente giusto, anche grazie all’entusiasmo dei tifosi che riempiono spesso lo stadio.

Analizziamo per ultimo lo staff, troverete molti staffer inutili, vi consiglio di licenziarli subito, ma allo stesso tempo avrete in squadra alcuni tra i migliori staffer d’Inghilterra e del mondo, uno su tutti Tony Carr. Costruite uno staff completo e di livello, che sfrutterà al meglio le risorse della società.

Analizzato anche questo aspetto, credo che ab-biamo dettotutto. I miei consigli sono quelli di schierare la squadra con un 4-2-2-2 sfruttando molto le ali e i cross verso un fulcro del gioco, (consiglio Christian Benitez) e soprattutto vi con-siglio di alleggerire la rosa dai giocatori poco utili e con stipendi ingombranti (Piquonne, Boa Morte, Dyer, Hitzsperger…). Vedrete che se avete pazienza e abilità diventerete una dellemigliori squadre inglesi.

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SIR ALEXFERGUSONA NUDO 45 TITOLI

4 SQUADRE

1 NAZIONALE

ANALISI

A CURA DI JACK9

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Cosa si può dire di Alex Ferguson,oltre a quello che dicono le statistiche? 37 titoli nazionali, 8 ti-toli europei, 25 anni alla guida di uno dei club più importanti del mondo. Una persona con questi numeri non è una persona ordinaria.

Alexander Ferguson è stato ed è tuttora un al-lenatore formidabile, non tanto dal punto di vi-sta dell’innovazione che ha portato al gioco del calcio, quanto per capacità di comando e di adattabilità ad ogni situazione, competizione ed avversario.

Ferguson si è affermato subito come allenatore alla guida dell’Aberdeen: non è da tutti riuscire a spezzare l’Old Firm. Lui è riuscito a farlo per tre volte, ed è stato l’ultimo a togliere la gioia ad una squadra di Glasgow, nel 1985. Sotto la sua guida i Dees hanno vinto 3 dei loro 4 campionati, in sei anni.

Dopo, solo Glasgow per la Scozia, solo Manche-ster United per Alex Ferguson.

L’inizio della storia d’amore tra Ferguson e lo United non è dei migliori: undicesimo posto nel campionato 1986-1987, a cui seguono un secon-do posto, un altro undicesimo, un tredicesimo, un sesto ed un altro secondo posto.Nel periodo più buio di Sir Alex al Manchester United na-scono dei dubbi sulle sue reali capacità. Però, se una cosa si può dire di Ferguson, è che ha carattere. E tanto. Lo United stravince il cam-pionato 1992-1993. Poi arriva un altro dominio, e così via per otto anni, salvo due titoli persi per un solo punto a favore di Blackburn ed Arsenal. Poi arrivano l’Arsenal di Wenger ed il Chelsea di Abramovich e Mourinho, e la lotta si fa più dura. E’ comunque significativo il fatto che dei 18 ti-toli vinti dallo United, 11 siano stati vinti sotto laguida di Sir Alex, che però non si fa mancare nulla, e vince anche due straordinarie Coppe dei Campioni. La prima nel 1999,con la folle finale di Barcellona. La seconda, soffertissima, è ancora più dolce perché vinta ai rigori contro il Chelsea, arcinemico in patria e fuori.

Al momento, lo United e Ferguson sono lanciati verso un’altra Premier League, e sono ancora in corsa in tutte le competizioni.

Dal punto di vista delle capacità manageriali, Ferguson non è di certo uno di quegli allenato-ri che si distingue perle sue idee rivoluzionarie. Come detto, è però un formidabile analizzatore delle situazioni. Nella sua carriera, poche volte

si è scostato dal 4-4-2, ma a sua stessa ammis-sione non ha mai fatto giocare la sua squadra con un 4-4-2 classico. Un esempio è la tattica che utilizzava nel 2008: se nominalmente era un 4-4-2, la disposizione in campo dei giocatori ri-velava più un 4-2-3-1 asimmetrico. I cardini del gioco di quello United erano ovviamente Rooney e Ronaldo: tutta la squadra era modellata sui suoi due talenti. Per cui entrambi dovevano ave-re, ed avevano, più libertà di movimento: Rooney giocava dietro la “prima punta” Tevez, mentre Ronaldo era molto più avanzato rispetto a Giggs, che giocava sull’altra ala. E si sa quanto siano stati devastanti i due, in quelle stagioni.

In generale il 4-4-2 di Ferguson è molto rigido. Ogni giocatore deve avere un compito e restare il più possibile fedele al suo ruolo. Ma anche qui le eccezioni ci sono: tutti si ricorderanno la stra-ordinaria Champions League giocata da Rooney nel 2009, quasi da terzino. Per Ferguson tutti devono fare il proprio ruolo, ma la squadra è la cosa più importante.

Questo ovviamente crea dei problemi. Fergie non ha di certo un carattere facile, e quando uno dei suoi giocatori osa alzare la cresta, la collisione è inevitabile. Sono tanti i mal di pancia ed i con-flitti di personalità che hanno mandato via dallo United giocatori al top della carriera, tra i quali ricordiamo Paul Ince, Jaap Stam, Ruud Van Ni-stelrooy e Cristiano Ronaldo. Chi non si ricorda la lite con Beckham, con tanto di scarpino tirato al povero Spice Boy?

Metodi sicuramente non ortodossi, ma finchè i risultati arrivano, la ragione è dalla parte di Sir Alex.

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Tra tutti i grandi campionati europei la Bundesli-ga è sempre stata abbastanza trascurata, dalle nostre parti. Basta invece una piccola conoscen-za, anche superficiale, per rendersi conto che questo è un grande errore: il campionato tede-sco è sempre avvincente, pieno di sorprese e ge-neralmente combattuto fino alla fine. Inoltre, il sistema calcistico tedesco è vincente sotto ogni punto di vista, e la presenza dei tifosi negli stadi è eccezionale. In questo breve spazio conoscere-mo un po’ l’ambiente e capiremo perché questo campionato è così affascinante.

Al momento, le prime due squadre accedono alla Champions League, mentre la terza va ai pre-liminari. La quarta e la quinta vanno in Europa League. La terza squadra in Europa League è la vincitrice della Coppa di Germania (DFB Pokal). Nel caso in cui la suddetta vincitrice sia già qua-lificata ad una coppa, la sesta in campionato va in Europa League. Retrocedono direttamente le ultime due, mentre la terzultima classificata va a giocare un crudele spareggio contro la terza classificata della 2.Bundesliga: spesso e volen-tieri l’esito di questo spareggio non è scontato, ed il pronostico viene ribaltato.

Uno dei punti di forza del campionato tedesco è l’assenza totale dei vincoli sui giocatori:si può comprare chiunque e da qualunque paese. Non c’è un limite per gli extracomunitari come in Ita-lia, né l’obbligo del permesso di lavoro come in Inghilterra. Questo semplifica notevolmente il mercato e soprattutto accentua l’aspetto mul-tietnico del campionato: ci sono tantissimi gio-catori di tantissime nazionalità che si possono mettere in mostra per fare colpo sui grandi club.

La coppa di Germania, o DFB Pokal, non ha il

fascino della FA Cup inglese. E’ una coppa più simile alla nostra Coppa Italia: partecipano solo le squadre professionistiche e semi-professio-nistiche. Ciononostante è una coppa sentita sia dai giocatori che dai tifosi: le squadre sono quasi sempre schierate con i titolari, e gli stadi sono sempre pieni.

Questa è una caratteristica tipica delle competi-zioni tedesche: vista la sicurezza e l’avanguardia degli stadi (tra i più belli del mondo, insieme a quelli inglesi), le società si impegnano in cam-pagne che favoriscono la presenza allo stadio grazie a prezzi agevolati o a sconti. Per questo, spesso si ha il pienone, anche per partite di fine stagione o per incontri poco importanti. Il Borus-sia Dortmund detiene il record mondiale di pre-senze medie stagionali, più di 80000 spettatori. Se ci pensate, è una cifra mostruosa!

La Bundesliga è un campionato affascinante proprio per questo motivo: l’effetto del pubblico conta tantissimo, e capita spesso che una squa-dra strafavorita sulla carta vada a perdere anche sonoramente in casa di una che milita nei bassi-fondi. Per cui si hanno spesso situazioni di incer-tezza fino all’ultima giornata, o casi di squadre campioni che dopo qualche anno si ritrovano a lottare per la salvezza. Chiedete allo Stoccarda, se non ci credete!

Questa incertezza nei risultati oltre che nei pro-nostici, il fatto che il campionato è quasi sem-pre aperto fino alla fine, la presenza costante di una grande quantità di tifosi e la qualità media dei gol rende la Bundesliga uno dei campionati a mio avviso più belli del mondo. E’ un peccato non approfondirne la conoscenza.

IL CAMPIONATO

TEDESCONEL DETTAGLIO

ANALISI

A CURA DI JACK9

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SFIDA FACILEBAYERN MONACOSquadra spettacolare, attrezzatissima per vince-re tutte le competizioni a cui partecipa. Dal cen-trocampo in su è micidiale: Kroos, Schweinstei-ger, Altintop, Ribery, Muller, Gomez, Robben… La qualità è straordinaria. Con un po’ di rinforzi, soprattutto in difesa,potreste già arrivare alla tripletta alla prima stagione.

SFIDA MEDIAHOFFENHEIMGran bella squadra. E’ in Bundesliga da tre anni e si è già affermata come una realtà importante, che può puntare all’Europa League. Straordina-rio il talento di Demba Ba, con un po’ di acquisti mirati penso che in un paio di anni potreste riu-scire a portarla tra le prime 4 di Germania. Se siete bravi, anche più in su.

SFIDA DIFFICILEBORUSSIA MÖNCHENGLADBACH

Pochi soldi, squadra scarsa: l’obiettivo è la sal-vezza, e ci sarà da sudare per ottenerla. Bisogna fare un gran lavoro con il mercato e fare risultato negli scontri diretti. La squadra è obiettivamente inferiore a tutte le altre della Bundes: allenarla è una bella sfida. Auguri.

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Nelle piccole realtà, lo staff a disposizione è raramente di qualità, e pecca solitamente per numero di elementi a disposizione. Per questo motivo è importante muoversi bene alla ricerca di membri competenti che possono lavorare su più aspetti dell’allenamento, garantendo una maggiore versatilità.

E’ importante quindi analizzare a fondo lo staff di cui si dispone. Si comincia dai preparatori, dall’allenatore in seconda e dagli allenatori della primavera. Per verificare il tasso di affidabilità di ogni membro, è sufficiente fare delle pro-ve, sugli allenamenti. Nella pagina relativa alla preparazione del club, c’è una sezione dedicata ai preparatori, dove è possibile assegnare ogni tecnico all’allenamento in cui eccelle. E’ possi-bile assegnare ogni preparatore a tutti i tipi di allenamento, anche se è consigliabile, utilizzare preparatori specifici nelle varie discipline. Asse-gnando i vari allenatori, risulta evidente, tramite la classificazione a stelle, quali siano i punti de-boli, o le discipline dove c’è carenza di personale. Inoltre si può valutare l’utilità dei preparatori già in squadra. In caso di palese inutilità, o di inade-guatezza, vi consiglio di sfruttare lo strumento di “rescissione consensuale”, per interrompere il contratto con il minimo esborso.

Appurati i punti di forza dello staff tecnico, dob-biamo muoverci alla ricerca di nuovi innesti, in maniera conforme alle carenze individuate.

La ricerca di buoni membri dello staff può esse-re davvero difficile, e richiedere tempo e denaro. Solitamente i migliori sulla piazza sono già in possesso di un contratto, che li lega ad altri club; altri, se svincolati, potrebbero avere richieste di

ingaggio elevate, o semplicemente snobbano le nostre offerte.

Per trovare elementi validi, andremo ad usare lo strumento ricerca giocatore / staff. Per velo-cizzare la ricerca, saranno fondamentali i filtri, attaverso i quali faremo una scrematura dei can-didati all’assunzione.

In base ai vari ruoli, ci sono più parametri da te-nere in considerazione, anche se ormai da anni, risultano essere decisive tre caratteristiche: De-terminazione, Motivazione e in misura minore Adattabilità. Naturalmente sono parametri im-portanti perchè garantiscono un rendimento alto dello staff. Per ogni ruolo, poi, diventano fonda-mentali altri valori, che andremo a valutare di volta in volta.

Allenatore in Seconda - Il nostro braccio de-stro, la nostra ombra, i nostri occhi e le nostre orecchie nello spogliatoio. Sarà lui il tramite principale con i giocatori, senza dimenticarsi le doti tattiche e di scouting. Tra tutte, le abilità da tenere in considerazione, oltre alle 3 sopra elencate, sono: Gestione Spogliatoio (sarà utile nel momento in cui verranno fuori attriti con i giocatori), Conoscenze Tattiche (utile nel caso in cui volessimo affidarci ai suoi suggerimenti du-rante la gara), Giudizio Abilita e Potenziale (utile se dovessimo trovarci nella situazione di dover valutare la rosa o la cessione di un giocatore). E’ il nostro primo collaboratore e dovrà essere per questo, il più completo possibile.

Preparatori - Gli innesti di cui avremo bisogno, detteranno le necessità di ricerca, cambiando di volta in volta i parametri tecnici che dovranno

PICCOLE SOCIETÀPARTE SECONDALO STAFF TECNICO

ANALISI

A CURA DI GAST00N

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caratterizzare i nostri collaboratori. Sempre te-nendo a mente le qualità mentali sopra descrit-te, andremo allora ad integrare i filtri con:

* Allenamento Forza e Aerobico: Forma Fisica* Allenamento Parate e Bloccare i Tiri: Portieri* Allenamento Tattica: Tattica* Allenamento Controllo Palla: Tecnica, Attacco* Allenamento Difesa: Difesa* Allenamento Attacco: Attacco* Allenamento Tiro: Tecnica, Attacco

Naturalmente esistono ed è possibile trovare sul web, numerose guide, contenenti particola-re formule di calcolo delle migliori combinazioni di parametri, per ogni tipologia di allenamento. Questo schema, presentato, è solo indicativo, sui parametri da tenere in considerazione per la scelta dei nostri collaboratori.

Allenatori Primavera - I preparatori adatti alla prima squadra, raramente possono eccellere anche nell’allenamento dei giovani virgulti. Per allenare la primavera è quindi necessario tenere in considerazione quanto detto prima, aggiun-gendo come parametro imprescindibile, quello relativo alla primavera, ovvero: Lavoro con i gio-vani.

Fisioterapisti - Caratteristiche mentali valide anche per i preparatori, a cui va aggiunto il pa-rametro “Fisioterapia”. L’importanza di un buon fisioterapista è spesso sottovalutata. I tempi di recupero e le soluzioni mediche alternative, ren-dono un buon medico, un elemento imprescindi-bile, importante quanto ogni altro ingaggio.

Osservatori - alla base di una buona campagna acquisti, c’è un ottimo reparto di monitoraggio del mercato. Questo è il compito degli Osserva-tori, che devono garantire reportage quanto più precisi, al fine di poter organizzare le finanze a disposizione nel miglior modo possibile. Gli osservatori sono importanti anche per un altro motivo. Le nozioni di cui dispongono, allargano la nostra rete di conoscenza, potenziando così lo strumento di Ricerca Giocatore e Staff. Nella selezione di un buon osservatore, saranno fon-damentali due parametri: Giudizio Abilità e Giu-dizio Potenziale. Il primo si riferisce all’attuale capacità del giocatore osservato, tanto più è alto il parametro, tanto più il rapporto sarà accurato. Il secondo, invece, si riferisce alle potenzialità inespresse del giocatore sotto osservazione, evi-denziandone le prospettive future.

Nelle serie inferiori, inoltre, la dirigenza accet-terà difficilmente di mandare osservatori all’e-stero, per questo è importante che la ricerca di questi elementi, sia ristretta a conoscitori del calcio nostrano, così da potenziare al massimo le nostre doti di ricerca.

LA TERZA ED ULTIMA PARTENEL PROSSIMO NUMERO

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FRANKCAMICF REAL CAMIFRUTTACome trovi il livello degli avversari rispetto agli anni passati?

Negli ultimi due anni il livello si è alzato di mol-to. Agli inizi molti facevano un mercato poco ra-gionato e usavano tattiche semplici o nemmeno fatte da loro. Attualmente molti allenatori con l’esperienza hanno capito i loro punti deboli e si sono migliorati. Dimostrazione è che allenatori che hanno fatto la storia di questo torneo sono in seconda divisione o faticano in Premier League. E il livello si è alzato anche grazie all’arrivo di allenatori esperti attualmente in Under.

Sei nell’elite della Fifma, per arrivarci quale aspetto è più importante, la gestione del mer-cato, le impostazioni tattiche o la gestione du-rante la partita?

La prima cosa da fare è scegliere il proprio cre-do tattico ancor prima di fare il mercato, così da razionalizzare al meglio i soldi a disposizione e andare a trovare il giocatore perfetto per ogni ruolo. La maggior parte delle risorse le uso per gli undici titolari che devono essere di altissimo livello, mentre per i panchinari vado alla ricerca di sconosciuti o comunque di giocatori a basso costo e soprattutto duttili. Credo fermamente che per un torneo di questo tipo non serva ave-re 18 giocatori dello stesso livello perchè soli-tamente si fanno pochi cambi e i giocatori non vanno fuori condizione o giù di morale come in una carriera. Successivamente curo molto le impostazioni tattiche, giocatore per giocatore, provando e riprovando i vari accorgimenti con

tantissime amichevoli. Durante la partita agisco poco perchè il lavoro vero si deve fare durante la preparazione della gara.

Qual’è l’avversario che non vorresti mai avere di fronte?

Per me è sempre un piacere qualsiasi manager, dal più preparato al meno. Quelli che affronto con maggior determinazione e che temo di più sono GabryMonta, contro il quale nascono sem-pre derby leggendari, e Oronzo Canà, che reputo il mister più preparato. Se si parla di giocatori, senza ombra di dubbio Peter Cech. Ogni volta per segnarli almeno un gol soffro le pene dell’in-ferno!

Qual’è il consiglio che ti senti di dare ai “nipoti-ni” dell’Under challenge per poter scalare fino alla Premier?

L’errore che spesso vedo fare ai neofiti è quel-lo di pensare che il torneo è come una carriera. Niente di più sbagliato. Per prima la cosa la tat-tica deve essere molto più accurata, nei minimi particolari, nonchè modificata quando neces-sario. Ma il consiglio più importante riguarda il mercato. Non comprate giovani famosi o con un alto potenziale ma che all’inizio del gioco sono ancora molto acerbi. Non servono a nulla e sa-ranno solo una delusione perchè nel torneo non cresceranno e non svilupperanno il potenziale. Quindi puntate senza problemi su giovani poco conosciuti ma già “pronti” per giocare fin da su-bito. Infine, è fondamentale armarsi di pazienza e scandagliare i campionati e le squadre di tutto il mondo alla ricerca dei giocatori migliori e di quelli più utili al vostro modulo.

INTERVISTAA GLI ALLENATORIPREMIER LEAGUE

QUELLI CHE LA FIFMA

A CURA DI UNA STRISCIA

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Come giudichi fino ad ora il cammino della tua squadra?

Inzio fantastico con la vittoria in Supercoppa, il cammino in Superleague sta andando avanti senza intoppi. In campionato siamo partiti un po’ con il freno a mano tirato con prestazioni vergognose in trasferta. Fortunatamente è un campionato molto equilibrato per cui siamo an-cora tranquillamente in corsa per il primo posto essendoci ancora molte partite da giocare.

Quali obiettivi ti sei prefissato per la tua squa-dra per la tua squadra in questa stagione in campionato e nelle coppe?

Quest’anno mi piacerebbe portare a casa l’unico trofeo che mi manca in bacheca, Fm.it Cup. E’ chiaro però che con la rosa a mia disposizione mi piacerebbe andare il più avanti possibile in ogni competizione, sarebbe fantastico riconfermarmi campione in Premier. Il sogno è quello di fare l’ein plein e vincere tutto. Un trofeo in bacheca già lo abbiamo e per gli altri tre siamo ancora in corsa. E’ un sogno, sarebbe un’impresa, ma mai dire mai...

Nel giudizio tecnico del primo numero, gli esperti hanno giudicato che la tua squadra sul-la carta meriterebbe il primo posto, cosa ti senti dire riguardo ciò?

Ringrazio il giudizio dato alla mia squadra. Cre-do anche io di avere a disposizione la rosa più forte, qualche pecca c’è sicuramente in difesa ma il centrocampo e l’attacco sono di un livello formidabile. Tanto del destino di questa squadra dipenderà dalle mie capacità tattiche, ad essere sincero ho avuto più difficoltà del previsto, ma con il passare del tempo sto affinando la tattica per far rendere i giocatori al massimo.

Indicaci il giocatore che ti sta piacendo di più nella tua squadra, quello che non sta rendendo secondo le tue aspettative e chi invece reputi sia la sorpresa che non ti aspettavi ad inizio cam-pionato.

Cristiano Ronaldo è un giocatore fantastico che è in grado di far diventare una squadra modesta in una schiacciasassi. Il giocatore che più mi da soddisfazioni è Forlan. A livello di dati del gio-co molti attaccanti sembrano più forti di lui, ma come unica punta credo sia il giocatore migliore perchè è in grado di partecipare all’azione senza dover sacrificare la sua vena realizzativa. Il gio-

catore che rendendo al di sotto delle sue capa-cità è sicuramente Fabregas. Mi assumo tutte le responsabiità perchè credo di non essere ancora riuscito a capire perfettamente le sue qualità così da farlo giocare come perfetto regista di centrocampo come desidero. La sopresa invece è Christian Cellay. Roccioso difensore argentino è stato una vera e propria scommessa. Scom-messa che mi sta dando parecchie soddisfazioni viste le sue prestazioni e visto il gol decisivo da lui segnato nel supplementare di Supercoppa.

XSTYLEFC GUINNESS UNITEDCome trovi il livello degli avversari rispetto agli anni passati?

Il livello è altissimo, lo dimostra il fatto che i favoriti dai pronostici non stanno rispettando le aspettative, mentre alcune sorprese si fanno largo in testa alla divisione, questo vuol dire che c’è stato nel tempo un livellamento verso l’altro incredibile.

Sei nell’elite della Fifma, per arrivarci quale aspetto è più importante, la gestione del mer-cato, le impostazioni tattiche o la gestione du-rante la partita?

Assolutamente il miglior modo per fare strada è l’impostazione di una tattica forte, e la gestione del mercato in base alla tattica che si è capaci di maneggiare meglio. La cura dei particolari e dei dettagli è essenziale, per questo non è tra-scurabile la gestione in partita, ma è secondaria alla scelta del modulo e delle istruzioni a ogni giocatore.

Qual’è l’avversario che non vorresti mai avere di fronte?

Direi il plurititolato Real Camifrutta di Frankca-mi.. una macchina da guerra, dagli albori dei no-stri tornei, sino ad oggi.

Qual’è il consiglio che ti senti di dare ai “nipoti-ni” dell’Under challenge per poter scalare fino alla Premier?

Curare non tanto i nomi dei giocatori, ma soprat-tutto gli aspetti tattici e la cura dei particolari, solo così si può sperare di prevalere sugli altri e

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scalare le classifiche.

Come giudichi fino ad ora il cammino della tua squadra?

Altalenante. Un cammino pieno zeppo di passi falsi, direi che l’obiettivo primario sia la salvezza e in seguito fare bene nelle Coppe, poiché il livel-lo che si è ulteriormente alzato, mi ha portato in due anni dal lottare per lo scudetto alla lotta per evitare la retrocessione.

Quali obiettivi ti sei prefissato per la tua squa-dra per la tua squadra in questa stagione in campionato e nelle coppe?

Il primo obiettivo per il Campionato è una sal-vezza tranquilla. E nelle Coppe conto di arriva-re oltre i quarti, sperando in incroci favorevoli, vorremmo arrivare nelle prime quattro di tutto il circuito.

Nel giudizio tecnico del primo numero, gli esperti hanno giudicato che la tua squadra sul-la carta meriterebbe il sesto posto, cosa ti senti dire riguardo ciò?

Mi sento di dare ragione ai pronostici, nonostan-te sperassi di più, la concorrenza è agguerrita, e più in là del sesto difficilmente finiremo la sta-gione.

Indicaci il giocatore che ti sta piacendo di più nella tua squadra, quello che non sta rendendo secondo le tue aspettative e chi invece reputi sia la sorpresa che non ti aspettavi ad inizio cam-pionato.

Il migliore è sicuramente Michel Bastos, versa-tile e sempre pronto a fare il suo. La più grande delusione invece è probabilmente Hernanes, molto al di sotto del suo potenziale. Mentre la sorpresa positiva è Park Ji-Sung, dal nome meno blasonato di altri, ma molto decisivo e fa-ticatore indispensabile.

MIKYT93RED DEVILS FCCome trovi il livello degli avversari rispetto agli anni passati?

Sicuramente il livello quest’anno si è alzato

parecchio perchè sono in Premier si trova già squadre che avevano partecipato altri anni e che si sono conquistate questa serie! Sono tutte for-mazioni ed allenatori molto preparati, infatti fino a questo momento è ancora tutto molto equili-brato, nessuno è riuscito a spezzare gli equilibri.. Sei nell’elite della Fifma, per arrivarci quale aspetto è più importante, la gestione del mer-cato, le impostazioni tattiche o la gestione du-rante la partita?

Sono tutti aspetti molto importanti. Inanzitutto bisogna avere bene in mente la tattica da voler usare durante il campionato per poter fare un ottimo mercato, poi bisogna saper esser molto bravi anche nell’acquistare giocatore polivalen-ti, in moda da poter cambiare tattica a stagione in corso, se si vede che non funziona la tattica pensata all’inizio...E naturalmente bisogna es-sere bravi anche durante le partite, bisogna sa-per impostare bene le indicazioni ai giocatori in relazione alle tattiche scelte dagli avversari, e cambiare in corso d’opera.

Qual’è l’avversario che non vorresti mai avere di fronte?

Sono in Premier e di sicuro sono tutti avversa-ri di gran livello e soprattutto non bisogna aver paura di nessuno, altrimenti le partite si perdono in partenza. Tutti hanno qualche punto debole, ci sono squadre molto forti in attacco, ma meno in difesa e viceversa. Per questo non ho paura di nessuno, ma non perchè sopravvaluto la mia squadra, ma perchè siamo tutte allo stesso li-vello Qual’è il consiglio che ti senti di dare ai “nipoti-ni” dell’Under challenge per poter scalare fino alla Premier?

Giocare tutte le partite, non solo per un risultato positivo ma anche per il piacere di confrontar-si con altri manager...in fondo chi gioca tutte le partite ottiene anche dei punteggi in più, per po-ter aspirare alle categorie superiori, per questo l’importante è partecipare, i risultati sono in se-condo piano, se poi arrivano anche, tanto meglio Come giudichi fino ad ora il cammino della tua squadra?

Non abbiamo iniziato molto bene, ma ora ci siamo un pò ripresi, anche se onestamente mi aspettavo di più. Comunque tireremo le somme

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alla fine del campionatoQuali obiettivi ti sei prefissato per la tua squa-dra per la tua squadra in questa stagione in campionato e nelle coppe?

L’ obbiettivo che mi sono prefissato in campio-nato è di arrivare tra le prime 3, mentre nelle coppe non ho veri e propri obbiettivi, sono partite secche e ci vuole anche fortuna, per questo si-curamente il sogno è la finale, e può essere un sogno realizzabile. Nel giudizio tecnico del primo numero, gli esperti hanno giudicato che la tua squadra sul-la carta meriterebbe il secondo posto, cosa ti senti dire riguardo ciò?

Per la qualità dei giocatori che ho la squadra meriterebbe di stare in alto, però si tratta di un gioco dove i giocatori non sono abituati a giocare insieme, per questo giocatori molto forti indivi-dualmente spesso fanno fatica a giocare bene insieme, bisogna essere fortunati, ma anche bravi. Spero di arrivare così in alto naturalmente. Indicaci il giocatore che ti sta piacendo di più nella tua squadra, quello che non sta rendendo secondo le tue aspettative e chi invece repu-ti sia la sorpresa che non ti aspettavi ad inizio campionato. Mi sta piacendo molto Khedira, è molto impor-tante in mezzo al campo, recupera numerose palle agli avversari e fa ripartire velocemente l’a-zione. Mi sta delundendo e parecchio Kakà, solo in una partita ha fatto vedere di essere il vero Kakà, nelle altre non si è mai distinto e spes-so ha fatto errori che non sono da lui, e da un fuoriclasse quale è mi aspetto molto di più. La sorpresa è Miccoli, inizialmente non avevo inten-zione di farlo partire titolare, poi nelle amichevoli ho visto che giocava abbastanza bene ed ora è diventato un titolare inamovibile, seppur giocan-do in un ruolo non suo, cioè da ala destra, ma grazie alla sua rapidità riesce a sfruttare al me-glio tutte le sue caratteristiche più importanti.

F.TORRESAC TORRES TEAM Come trovi il livello degli avversari rispetto agli anni passati?

Come competitività e forza di squadre, questo è uno dei tornei più difficili che io abbia mai dispu-tato. Le squadre sono tutte livellate ed è difficile trovare squadre materasso, anche in serie C. Si può vincere e perdere contro chiunque, sotto questo punto di vista il livello è altissimo.

Sei nell’elite della Fifma, per arrivarci quale aspetto è più importante, la gestione del mer-cato, le impostazioni tattiche o la gestione du-rante la partita?

Ovviamente tutti e tre gli aspetti sono importanti. Il più importante è sicuramente la gestione del mercato, è il 50% del lavoro. Se costruisci una squadra competitiva e coperta in tutti i reparti, poi hai molto tempo per lavorare sulle impo-stazioni tattiche e la gestione della partita. Se la base della squadra invece è scarsa, non puoi fare i miracoli. Fare un mercato preciso e ragio-nato è la chiave per la vittoria, sicuramente.

Qual’è l’avversario che non vorresti mai avere di fronte?

Nessuno. Nessuno mi fa paura, e vorrei tanto affrontare tutti. Diciamo che se proprio devo in-dicare un nome, dico Mil, avrà il dente avvelenato contro di me, l’anno scorso l’ho battuto in finale di Superleague dopo delle sfide epiche e gli ho soffiato la promozione in campionato sul filo di lana. I suoi giocatori non vedranno l’ora di vendi-carsi con me, sarà una partitona!

Qual’è il consiglio che ti senti di dare ai “nipoti-ni” dell’Under challenge per poter scalare fino alla Premier?

Il consiglio è semplice, costanza. Solo con la co-stanza si giunge in premier, non demordete se le cose vanno male, più esperienza fate più avete possibilità di giunger nell’olimpo dei manager. Dipende solo da voi, e ricordate che ogni partita è esperienza in più!

Come giudichi fino ad ora il cammino della tua squadra?

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Altalenante. Persa la supercoppa ai supplemen-tari, perse tutte le partite in trasferta e vinte tutte quelle in casa. Sulla carta credo di non essere inferiore a nessuno, ma ancora la squadra non gira al meglio. Il modulo che avevo progettato a inizio stagione l’ho abbandonato subito perchè non si è rivelato efficace come l’anno scorso. Ora sto provando altri moduli che sembrano più stabili. Devo solo cambiare approccio nelle par-tite in trasferta e potrò ritornare in carreggiata in men che non si dica, le potenzialità sono per bissare i successi degli anni scorsi.

Quali obiettivi ti sei prefissato per la tua squa-dra per la tua squadra in questa stagione in campionato e nelle coppe?

Vorrei arrivare in fondo il tutte le competizioni, con lo squadrone che ho direi che è il minimo. Diciamo che un trofeo su 3 vorrei conquistarlo.

Nel giudizio tecnico del primo numero, gli esperti hanno giudicato che la tua squadra sul-la carta meriterebbe il terzo posto, cosa ti senti dire riguardo ciò?

Devo dire che hanno ragione. Sulla carta siamo fortissimi, nessun punto debole. Difesa imper-meabile, mediana di ferro, centrocampo di fan-tasia, classe e qualità, attacco frizzante. Solo che in campo le cose non vanno come dovreb-bero andare, sto incontrando qualche difficoltà di troppo.

Indicaci il giocatore che ti sta piacendo di più nella tua squadra, quello che non sta rendendo secondo le tue aspettative e chi invece reputi sia la sorpresa che non ti aspettavi ad inizio cam-pionato. Il giocatore che sta rendendo di più è sicuramen-te Aguero. Immenso, così come l’anno scorso, da solo tiene in scacco tutta la difesa avversa-ria. Mi sta deludendo Bale, inizialmente l’avevo preso come terzino, ma ha valori troppo bassi in marcatura e spesso lascia l’uomo libero. Avan-zandolo sulla linea dei trequartisti rende meglio, anche se il ruolo è ben coperto da Silva e Arsha-vin. La sorpresa è Cahill, entra a partita in corso quando tutti sono stanchi e detta i tempi della squadra egregiamente. L’avevo preso come ri-serva ma sta pian piano scalando le gerarchie.

GABRYMONTAATLETICO MONTACome trovi il livello degli avversari rispetto agli anni passati?

Trovo che quest’anno ci sia stato un calo di impe-gno e sinceramente mi divertivo di più negli anni passati, anche perchè si andava molto più veloci è forse perchè era la prima volta che facevo que-sto tipo di torneo.

Però non tolgo niente a nessuno, in questa com-munity ci sappiamo tutti fare... forse quelli più “giovani” devono dimostrare di essere dei bravi menager. Detto questo ho voglia di ricominciare il torneo!

Sei nell’elite della Fifma, per arrivarci quale aspetto è più importante, la gestione del mer-cato, le impostazioni tattiche o la gestione du-rante la partita?

E bellissimo trovarsi così in alto sopratutto su questo sito, il più bello in assoluto. L’aspetto più importante secondo me è il mercato perchè se fai una bella lista con dei bei giocatori ti trovi av-vantaggiato rispetto agli altri. Per seconda cosa c’è la tattica che deve essere sempre perfetta.

Qual’è l’avversario che non vorresti mai avere di fronte?

Nella community ho affrontato tutti i più grandi menager. Ormai mi ci sono abituato di trovare davanti dei bravi allenatori! Però se devo fare un nome dico sicuramente Oronzo, secondo me resta il migliore in questa community sopratutto per come imposta le tattiche e poi ha una sua percezione del mercato.

Qual’è il consiglio che ti senti di dare ai “nipoti-ni” dell’Under challenge per poter scalare fino alla Premier?

Il consiglio secondo me è di provare anche in amichevole le tattiche che si preparano, se si trova quella giusta è un passo in più è magari se c’è anche un pò di fortuna ci si arriva alla Pre-mier. Come giudichi fino ad ora il cammino della tua squadra?

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Il cammino della mia squadra fino adesso non è sufficiente, troppe partite perse è qualche pa-reggio di troppo. Devo lavorare ancora bene per trovare la tattica giusta. Spero che i risultati pos-sono arrivare, dopo l’anno scorso che ho vinto tutto.. non voglio perdermi così.

Quali obiettivi ti sei prefissato per la tua squa-dra per la tua squadra in questa stagione in campionato e nelle coppe?

Sicuramente nel campionato arrivare tra i primi tre anche se è molto dura e nelle coppa una bella finale ci posso arrivare, provo a fare il mio meglio per arrivare ai traguardi.

Nel giudizio tecnico del primo numero, gli esperti hanno giudicato che la tua squadra sulla carta meriterebbe il quinto posto, cosa ti senti dire riguardo ciò?

Per questo inizio è giusto così, i miei giocatori non meritano di arrivare tra i primi posti, ma voglio riconquistare la fiducia dei grandi per ar-rivare in alto.

Indicaci il giocatore che ti sta piacendo di più nella tua squadra, quello che non sta rendendo secondo le tue aspettative e chi invece repu-ti sia la sorpresa che non ti aspettavi ad inizio campionato?

Sicuramente il giocatore fondamentale è Lisan-dro Lopez, è invece la rivelazione anche se ha giocato poche partite è Arteta... secondo me un giocatore importante per il centrocampo.

LEXORFC FREEDOM UNITEDCome trovi il livello degli avversari rispetto agli anni passati?

Rispetto agli altri anni penso che il livello degli avversari si sia notevolmente alzato: questo è dovuto alla riduzione dei partecipanti e quindi ad una maggiore possibilità di comporre un ottimo team.

Sei nell’elite della Fifma, per arrivarci quale aspetto è più importante: la gestione del mer-cato, le impostazioni tattiche o la gestione du-rante la partita?

Credo che la gestione del mercato sia fonda-mentale per avere una squadra competitiva in questa tipologia di torneo. Tuttavia, per raggiun-gere importanti risultati, è necessario curare al meglio anche la parte tecnica prima e durante le partite in modo da sfruttare al meglio il poten-ziale del proprio team.

Qual’è l’avversario che non vorresti mai avere di fronte?

Assolutamente il Real Camifrutta di frankcami. Ha una squadra con qualità immense, soprattut-to lì davanti. E anche la difesa, nonostante i pochi grandi nomi, concorre a rendere questa squadra ancora più solida e formidabile. Peccato che me lo ritrovo nella stessa serie, e che ho gia incas-sato un super sconfitta quando l’ho affrontato.

Qual’è il consiglio che ti senti di dare ai “nipoti-ni” dell’Under challenge per poter scalare fino alla Premier?

Ai sottoserie consiglio di stilare la miglior squa-dra possibile e di testarla in continuazione du-rante le amichevoli per trovare la quadratura giusta e per affrontare in modo ottimale la sta-gione.

Come giudichi fino ad ora il cammino della tua squadra?

Un cammino abbastanza buono per adesso. Ho praticamente vinto tutte le gare in casa; tuttavia fuori casa non son mai riuscito a trovare la via dei 3 punti e se riesco a correggere questa situa-zione, posso fare ancora meglio.

Quali obiettivi ti sei prefissato per la tua squa-dra per la tua squadra in questa stagione in campionato e nelle coppe?

Mi son prefissato la salvezza come obiettivo mi-nimo nella Premier League. Mentre per le cop-pe, conto di giungere almeno ai quarti di Imbo Cup e di qualificarmi almeno agli ottavi di Su-perleague Cup.

Nel giudizio tecnico del primo numero, gli esperti hanno giudicato che la tua squadra sul-la carta meriterebbe il settimo posto, cosa ti senti dire riguardo ciò?

Sinceramente un settimo posto finale non lo di-sprezzerei, anche perché l’obiettivo minimo per questa stagione è la salvezza. Tuttavia credo di

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avere i giocatori adatti per fare ancora meglio della settima piazza.

Indicaci il giocatore che ti sta piacendo di più nella tua squadra, quello che non sta rendendo secondo le tue aspettative e chi invece reputi sia la sorpresa che non ti aspettavi ad inizio cam-pionato.

Indubbiamente è Suarez il giocatore che sta ren-dendo meglio. E’ bravissimo a dare vivacità alla manovra offensiva, tuttavia mi aspettavo queste prestazioni da lui.

Mi sta deludendo moltissimo Klose, che si sta rivelando un vero e proprio flop e che quindi non sto impiegando più di tanto nel torneo.

La sorpresa? Beh, il Gila! Ad inizio stagione con-sideravo che avrebbe fatto cose discrete (non di più), ma la tripletta fatta al Guinness United nella 2a giornata, accompagnata da altre gran-di prestazioni, mi sta facendo ricredere sul suo conto.

PKHWARRIORS VRGCome trovi il livello degli avversari rispetto agli anni passati? Beh quest’anno il livello è indubbiamente al-tissimo visto le rose di soli 22 giocatori i grandi giocatori si distribuiscono in maniera uniforme e ormai non esistono più le squadre materasso degli anni scorsi.

Sei nell’elite della Fifma, per arrivarci quale aspetto è più importante, la gestione del mer-cato, le impostazioni tattiche o la gestione du-rante la partita? Penso che più che altro il mercato faccia la diffe-renza perchè alla fine è questo il tassello fonda-mentale che ti fa vincere, è importante fare una squadra di 11 giocatori che riescono ad essere in sintonia fra di loro e quindi non è per niente faci-le azzeccare i colpi anzi di solito i grandi campio-ni sono sempre quelli che deludono di più. Qual’è l’avversario che non vorresti mai avere di fronte? Sinceramente non lo so. Forse Blackandwhite

visto che i derby contro di lui sono sempre incre-dibili e mai riesco a fare la partita che voglio fare. Qual’è il consiglio che ti senti di dare ai “nipoti-ni” dell’Under challenge per poter scalare fino alla Premier? Io direi a loro di avere pazienza di non scorag-giarsi alle prime grandi batoste e di prendersi questo torneo come un gioco e quindi deve esse-re un divertimento piano piano così riusciranno a scalare campionati.

Come giudichi fino ad ora il cammino della tua squadra? Così e così in campionato siamo terzi e questo è buono in coppa abbiamo passato il turno ma in SuperLeague non siamo messi bene sicuramen-te dobbiamo migliorare gli incontri in trasferta dove ancora non siamo riusciti a vincere. Quali obiettivi ti sei prefissato per la tua squa-dra per la tua squadra in questa stagione in campionato e nelle coppe? L’obbiettivo è di vincere qualcosa una delle 3 coppe e di andare avanti il più possibile in ogni competizione. Nel giudizio tecnico del primo numero, gli esperti hanno giudicato che la tua squadra sul-la carta meriterebbe il nono posto, cosa ti senti dire riguardo ciò? Per ora parlano i fatti siamo terzi non dico altro. Indicaci il giocatore che ti sta piacendo di più nella tua squadra, quello che non sta rendendo secondo le tue aspettative e chi invece reputi sia la sorpresa che non ti aspettavi ad inizio cam-pionato. Devo dire che Thiago Silva è un colosso della difesa e non pecca mai una partita, non mi sta piacendo tanto Bosingwa il quale pensavo fosse uno dei migliori terzini destri del gioco inferiore soltanto a Daniel Alves chi invece mi sta sor-prendendo è quel funambolo di Bentley un gio-catore che se in forma è incredibile e riesce a fare cose pazzesche.

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MON3REAL CAZZANOCome trovi il livello degli avversari rispetto agli anni passati? Sicuramente vista anche la mia promozione dal-la Serie B alla Premier League il livello si è alza-to tantissimo, anche se a dir la verità c’è sempre più differenza fra i top club e quelli delle serie più basse. Differenza difficilmente colmabile nel tempo con questa tipologia di regolamento. Sei nell’elite della Fifma, per arrivarci quale aspetto è più importante, la gestione del mer-cato, le impostazioni tattiche o la gestione du-rante la partita? Per me è un onore essere in serie A e comunque nel ristretto gruppo delle squadre top. Comun-que se devo essere sincere la cosa che è stata determinante è la costanza e l’impegno che ho sempre messo nel gioco fin quasi dall’inizio. In-fatti se non fossi stato costante nel tempo non mi troverei ora in questa posizione.

Per quanto riguarda le possibili risposte che mi hai elencato prima, direi che la cosa determi-nante è, e sarà sempre la gestione del mercato.

Qual’è l’avversario che non vorresti mai avere di fronte? Direi che l’avversario che tempo in assoluto di più è Oronzo Canà, per una serie infinita di mo-tivi, primo fra tutti la sua estrema capacità man-geriale. Qual’è il consiglio che ti senti di dare ai “nipoti-ni” dell’Under challenge per poter scalare fino alla Premier? Il mio consiglio è quello di dedicarsi veramente con impegno a questo passatempo, in quanto più tempo si dedica e maggiori soddisfazioni ti potrà dare in futuro. Come giudichi fino ad ora il cammino della tua squadra? In una sola parola: pessimo. Quali obiettivi ti sei prefissato per la tua squa-dra per la tua squadra in questa stagione in

campionato e nelle coppe? In campionato avevo come obiettivo quello di salvarmi e lo è tutt’ora anche se denbbo dire di essere messo alquanto maluccio! In coppa sto andando decisamente meglio, e spero di andare avanti il più possibile. Nel giudizio tecnico del primo numero, gli esperti hanno giudicato che la tua squadra sulla carta meriterebbe il ottavo posto, cosa ti senti dire riguardo ciò? Che se hanno detto così gli esperti un motivo ci sarà, per cui mi adeguo! Indicaci il giocatore che ti sta piacendo di più nella tua squadra, quello che non sta rendendo secondo le tue aspettative e chi invece reputi sia la sorpresa che non ti aspettavi ad inizio cam-pionato.

Il giocatore che mi sta più sorprendendo in asso-luto è Gabby Agbonlahor, un atleta prima che un calciatore, fantastico! Quelli che non stanno ren-dendo per niente sono Cassano e Pastore, due autentici ectoplasmi! La sorpresa è in assoluto Wilshere, un ragazzino terribile!

MASSYPOCHO TEAMCome trovi il livello degli avversari rispetto agli anni passati?

Sicuramente molto più alto degli anni passati. In più quest’anno conta tantissimo il fattore “casa”. E’ davvero difficile conquistare la vittoria. Sei nell’elite della Fifma, per arrivarci quale aspetto è più importante: la gestione del mer-cato, le impostazioni tattiche o la gestione du-rante la partita?

Sinceramente mi son sempre pentito del mer-cato che ho fatto nelle varie edizioni dei tornei online. Quindi credo che la gestione del mercato per raggiungere gli obiettivi prefissati. Almeno un campione per reparto. Qual’è l’avversario che non vorresti mai avere di fronte?

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Come ho detto già prima, contando moltissimo il fattore “casa” tutti gli avversari sono temibili. Se proprio devo sparare un nome dico Oronzo. Qual’è il consiglio che ti senti di dare ai “nipoti-ni” dell’Under challenge per poter scalare fino alla Premier?

Se volete arrivare lontano assicuratevi un portie-re di livello. Come giudichi fino ad ora il cammino della tua squadra?

Abbastanza altalenante. Le mazzate pesanti sono arrivate contro MiL e Mikyt. Quali obiettivi ti sei prefissato per la tua squa-dra per la tua squadra in questa stagione in campionato e nelle coppe?

In campionato quello di mantenere la categoria. Nelle coppe si và avanti finchè si può. Nel giudizio tecnico del primo numero, gli esperti hanno giudicato che la tua squadra sul-la carta meriterebbe addirittura l’ultimo posto, cosa ti senti dire riguardo ciò?

Giudizio che rispetto ma non condivido assoluta-mente. La squadra prima delle recenti sconfitte ha sempre giocato bene contando sulle parate di Casillas e i gol di Cavani. Bisogna trovare il modulo giusto...e poi ritorneremo solidi come prima. Indicaci il giocatore che ti sta piacendo di più nella tua squadra, quello che non sta rendendo secondo le tue aspettative e chi invece reputi sia la sorpresa che non ti aspettavi ad inizio cam-pionato.

Sicuramente i giocatori più rappresentativi e più alti nel rendimento sono Casillas, Puyol, Fletcher e Cavani. Son tutti e quattro determinanti.

CRONALDO902CANTINE BARBERACome trovi il livello degli avversari rispetto agli anni passati?

Il livello degli avversari è sempre lo stes-

so: le squadre presentano tutte una rosa equilibrata,chi più chi meno.

Sei nell’elite della Fifma, per arrivarci quale aspetto è più importante: la gestione del mer-cato, le impostazioni tattiche o la gestione du-rante la partita?

Non sono nell’ elite della Fifma,gioco solo nella massima serie. Detto questo comunque secon-do me l’ aspetto più importante che determina il successo è la fortuna. Ovvio che poi giocano un ruolo importante anche le altre cose da te menzionate.

Qual’è l’avversario che non vorresti mai avere di fronte?

Come detto le squadre sono più o meno simi-li. Quella che comunque ritengo ben messa a livello di nomi è quella di Pkh, la sua Warriors Viareggio, che, nonostante le molte difficoltà incontrate nella preparazione della partita,sono riuscito ad affrontare.

Qual’è il consiglio che ti senti di dare ai “nipoti-ni” dell’Under challenge per poter scalare fino alla Premier?

Sinceramente non ho nessun consiglio da dare perché non ho niente da insegnare loro sia a li-vello tattico che in tutti gli altri aspetti agli alle-natori dell “Under challenge”.

Come giudichi fino ad ora il cammino della tua squadra?

Per ora sono soddisfatto della squadra, spero di continuare così.

Quali obiettivi ti sei prefissato per la tua squa-dra per la tua squadra in questa stagione in campionato e nelle coppe?

Nessun obiettivo, l’importante è vincere il mag-gior numero di partite.

Nel giudizio tecnico del primo numero, gli esperti hanno giudicato che la tua squadra sul-la carta meriterebbe il penultimo posto, cosa ti senti dire riguardo ciò?

Quei giudizi oltre ad essere puramente soggettivi servono solo ad “abbellire” la competizione, ma a livello di utilità, secondo la mia opinione, non

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servono a niente. Comunque è bello vedere cosa una persona pensa di te…è divertente.

Indicaci il giocatore che ti sta piacendo di più nella tua squadra, quello che non sta rendendo secondo le tue aspettative e chi invece reputi sia la sorpresa che non ti aspettavi ad inizio cam-pionato.

Per ora è troppo presto trovare il giocatore che più mi piace nella squadra o quello che rende meno dato che ci sono ancora molte partite da disputare e non vorrei sbilanciarmi troppo. La nota positiva comunque è Jorge Martinez, tanto criticato nei giudizi sulle rose.

MILFC MIL UNITED Come trovi il livello degli avversari rispetto agli anni passati?

Ovviamente superiore. Il livello in Premier è dav-vero elevato, ma credo che possiamo dire che più in generale il livello si è innalzato rispetto a qualche stagione fa, e questo rende il tutto più complicato, perchè anche una squadra di Under Challange ti può battere, ma ciò è anche più af-fascinanate.

Sei nell’elite della Fifma, per arrivarci quale aspetto è più importante: la gestione del mer-cato, le impostazioni tattiche o la gestione du-rante la partita?

Partendo dal fatto che sono tutte e 3 cose fon-damentali, credo che la gestione del mercato sia, forse, l’aspetto più importante, attraverso il mercato si gettano le basi per costruire una squadra che possa lottare per la vittoria in una competizione o per la promozione, e una volta terminato la rosa, che non per forza avere grandi nomi, creare una tattica efficace è la priorità per ogni allenatore. Gli accorgimenti tattici durante la partita se la tattica è efficace potrebbero an-che non servire.

Qual’è l’avversario che non vorresti mai avere di fronte?

Non saprei, ma molto probabilmente sceglierei il Real Camifrutta. Si, l’abbiamo battuto 4-0 ad Anfield, ma credo

che questo non possa ripetersi ogni volta, già in trasferta credo che la musica cambierà, e poi volete mettere non avere di fronte contempora-neamente C.Ronaldo, Forlan, Robben e Ger-rard?

Qual’è il consiglio che ti senti di dare ai “nipoti-ni” dell’Under challenge per poter scalare fino alla Premier?

Inanzitutto dirgli che la strada non è poi così lun-ga, anche se in salita. Il consiglio che gli dò è quello di puntare a fare un mercato intellegente ed accurato in quanto, come ho già detto, credo che il mercato sia l’aspetto più importante per-chè è in base alla squadra che si ha si riesco-no a centrare gli obbiettivi prefissati, come una promozione.

Come giudichi fino ad ora il cammino della tua squadra?

Senz’altro ottimo. In Premier League stiamo an-dando molto bene, dopo la sconfitta all’esordio ci siamo rialzati e abbiamo infilato una serie di 4 vittorie consecutive prima di cadere nuovamente in trasferta contro il Freedom United. In Super-League l’esordio è stato felice, ma nella seconda gara contro l’Fc Cascada siamo usciti dal campo sconfitti per 4-3, nonstante la bella prestazione, e ci siamo complicati un po’ la vita nel Girone, anche se con 4 partite da giocare può succedere veramente di tutto.

Dal punto di vista del gioco mi posso ritenere soddisfatto della mia squadra, in casa riusciamo ad esprimerci al meglio facendo vedere un bel calcio e a far diventire i nostri tifosi, in trasferta abbiamo qualche difficoltà non tanto sul piano del gioco, visto che anche lontano da Anfield riu-sciamo a fornire delle prestazioni, ma in trasfer-ta spesso e volentieri ci è mana quella cattiveria che dimostriamo di avere in casa e non a caso in 4 trasferte aqbbiamo portato a casa i 3 punti solo in un occasione.

Quali obiettivi ti sei prefissato per la tua squa-dra per la tua squadra in questa stagione in campionato e nelle coppe?

Dopo le prime di stagioni passate con l’obbiettivo di far bella figura quest’anno fare una bella figu-ra non ci basta più, vogliamo vincere!

Gli obbiettivi sono la Premier League e la Super-League, che abbiamo sfiorato lo scorso anno,

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alzare entrambi i trofei sarebbe una grande soddisfazione, ma ovviamente sarà molto dura realizzare questa accoppiata. Non mi sono scor-dato della ImboCup, ovviamente, volendo porta-re a casa un trofeo quest’anno, ci impegneremo anche in questa competizione cercando di arri-vare il più lontano possibile.

Nel giudizio tecnico del primo numero, gli esperti hanno giudicato che la tua squadra sul-la carta meriterebbe il penultimo posto, cosa ti senti dire riguardo ciò?

Che spero che si sbaglino!

Sono d’accordo sulla loro analisi della squadra, ma per me valiamo qualcosa di più del 4° posto, vedremo il campo a chi darà ragione.

Indicaci il giocatore che ti sta piacendo di più nella tua squadra, quello che non sta rendendo secondo le tue aspettative e chi invece reputi sia la sorpresa che non ti aspettavi ad inizio cam-pionato.

Se devo individuare il giocatore che mi sta pia-cendo di più devo dire Arda Turan, ma se devo citare il migliore sin qui sicuramente Torres.

Dopo le amichevoli ero un po’ scettico su di lui, ma poi, dopo aver apportartato delle piccole modifiche alle sue impostazioni si è scatenato e sono iniziati a piovere gol ed assist.

La delusione, mi dispiace fare il suo nome, ma è Lampard.

Frank non sta rendendo come speravo, un paio di partite degne del suo nome le ha giocate, ma sulle 8 gare disputate non sono abbastanza, deve trovare più continuaità e magari cercherò di cambiare qualcosa nelle sue impostazioni per vedere di farlo giocare da Frank Lampard.

La sorpresa l’ho già citata ed è Arda Turan. Il tur-co mi ha davvero sorpreso, ingaggiato per fare da riserva a Lampard, è diventato titolare dopo un piccolo cambiamento di modulo e la decisio-ne di rischiare di più, e da allora le sue presta-zione hanno ripagato la mia fiducia.

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