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La piccola media impresa italiana e le sfide internazionali
Gianpaolo Martelli
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DI COSA SI TRATTA – QUALCHE NUMERO
LE POSSIBILITA’ IN GIOCO
ATTENZIONE A …
LE SFIDE E LE OPPORTUNITA’
PMI e sfide internazionali – gianpaolo martelli
Argomenti
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Le aziende sono frutto dell’intuizione imprenditoriale che crea valore attraverso combinazioni di risorse che portano a nuovi prodotti, nuovi metodi, nuovi mercati, nuove fonti
di approvvigionamento e nuovi canali di distribuzione
un nesso vivente fra operosità, intelligenza, energia che trova poi riscontro nei bilanci e nella corrispondenza tra i
risultati ottenuti e la fiducia che all’inizio è accordata all’esistenza di questa meraviglia
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Totale di cui Imprese ArtigianeDitte individuali 3.319.141 1.144.906
Società di persone 909.490 257.478Società di capitali 929.340 52.498
Altre forme 123.963 4.040Totale Italia 5.281.934 1.458.922
% IMPRESE ADDETTI media addetti VALORE AGGIUNTO (mld)
Ditte individuali (stima) 59,4% 2.268.563 2.268.563 1,0
180Micro (2-9) 35,1% 1.341.527 4.818.651 3,6
Piccole (10-49) 4,8% 184.345 3.250.491 17,6 139Medie (50-249) 0,5% 19.370 1.875.598 96,8 99
PMI 99,9% 3.813.805 12.213.303 418Grandi (250+) 0,1% 3.253 2.998.619 921,8 194
Totale 100,0% 3.817.058 15.211.922 612
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SETTORI ANDAMENTOAlimentare ++Meccanica ++Chimica – Farmaceutica +Sistema moda +Produzioni metalliche -Gomma e plastica -Elettronica -Legno – carta -Trasporti -Mobile – arredo --Altri -
La crisi ha provocato una perdita nell’ordine dei 450.000 posti di lavoro e 140 mld di € secondo le stime, i settori caratteristici di queste imprese , in tabella, hanno avuto risultati diversi
Inoltre, quando la proprietà è abbastanza concentrata, il tasso di crescita è più elevato rispetto a quando la proprietà è frammentata.
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10,2% dell’occupazione europea. Il 69% del fatturato italiano è realizzato da aziende sotto i 250 dipendenti e quello medio delle PMI è il più alto d’Europa in ciascun segmento fino ai 249 addetti.
Le nostre micro-imprese tendono ad avere un livello di produttività inferiore del 20% e 30% rispetto a Francia e Inghilterra, sia nel settore manifatturiero che in quello dei servizi. Al contrario,
le medie e grandi imprese - sopra i cinquanta dipendenti - sembrano essere più produttive delle loro controparti francesi,
inglesi e tedesche.
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Siamo il secondo Paese in Europa per numero di aziende che negli ultimi tre anni hanno introdotto innovazioni di processo o di
prodotto. Di queste, più dell’80% ha meno di 50 dipendenti.
le Pmi italiane sono un quarto delle piccole imprese esportatrici in Europa (più delle tedesche, che sono il 14,5% del totale
europeo), e rappresentano ben il 90% del totale delle imprese manifatturiere esportatrici nel nostro Paese.
Una conseguenza è che siamo primi al mondo per valore medio unitario di 255 prodotti. Tra questi ci sono sia blasoni del made in Italy (dall’agroalimentare alla meccanica al mobile e design alla
moda) sia rappresentanti di settori nuovi e innovativiDI C
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Pressione fiscale al 44% del PIL (in termini reali circa il 54%), incidenza di tasse e contributi sui profitti del 66% (20% in più della media europea).
Burocrazia: i costi della per le PMI si aggirano sui 30 mld l’anno (2 punti PIL). Per i soli adempimenti fiscali sono necessarie 34 giornate lavorative (oltre 13 giornate in più rispetto alla media dell’Eurozona) mentre per gli adempimenti sulla sicurezza sul lavoro l’esborso economico annuale corrisponde a circa l’8% del costo del lavoro per il personale dipendente. Nella classifica della Banca Mondiale sulla facilità nel fare impresa l’Italia è al 25esimo posto tra i 28 Paesi UE e al 65esimo posto tra i 189 Paesi del mondo.
Accesso al credito: In sei anni di crisi gli impieghi bancari alle imprese con meno di 20 addetti sono diminuiti del 10%, con una contrazione dei prestiti erogati alle micro imprese pari a 17 miliardi di euro. I finanziamenti bancari alle PMI sono in costante diminuzione, solo fra novembre 2013 e novembre 2014 i prestiti bancari alle aziende sono diminuiti del 6,2%, pari a 60,2 miliardi in meno. D
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Accelerano i cicli di business e la scala è planetaria
Si richiede alle aziende di più con una maggiore pressione competitiva (prezzi e linee di prodotto)
E’ indispensabile la riduzione dei costi di produzione e di distribuzione
Differenziare i prodotti, personalizzati e ad alto valore aggiunto
Aumenta l'importanza di investimenti sostenuti in ricerca e sviluppo
I buyer stranieri vogliono vedere anche un marchio, a una fabbrica non sono interessati
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DOVE CI SI CONCENTRA
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Migliorare e analizzare gli scambi di informazioni con l'ambiente esterno all'azienda
Gestire l’interdipendenza con fornitori, concorrenti e clienti
Le relazioni e i rapporti sono più complessi e vanno gestiti, per cogliere opportunità interessanti
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• A prescindere da dove ci si trovi nella filiera, la soddisfazione del cliente deve essere l'indicatore chiave
• Bisogna allineare obiettivi e attività con le altre organizzazioni con una precisa analisi del network
• Non è solo “mettere a disposizione” ma moltiplicare opportunità, che supera gelosie e opportunismi
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A’ Accedere a nuovi mercati dove si capisca e si chieda prototipazioneRafforzare le posizioni acquisite
Influenzare le basi "tecnologiche" della concorrenza Accelerare l’attività di Ricerca & Sviluppo con reattivitàOsservare e sfruttare le risorse sul territorio (adiacenze)
Esercitare inferenza sui fornitori scoprendo nuove capacità
OBIETTIVI
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BILANCIprocedure di controllo, dai costi, ai margini all’analisi di redditività
dei prodotti, sono operazioni che devono essere normali
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CREDITOgestire le imprese con un 20% di debito bancario in meno rispetto al
passato e fare modelli di sviluppo con tale livello previsto
bisogna cambiare il rapporto con le banche cercando quelle disposte a valutare elementi più analitici del business aziendale
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GESTIRE I DATI
Rende più lavorabile, fruibile, comunicabile e ripetibile l’abilità di chi conduce un’azienda, evidenziando un gran numero di informazioni e
relazioni “personali”, inimitabili
Uno dei problemi degli imprenditori è che ascoltano un bombardamento di annunci, proclami in materia economica, finanziaria e gestionale che
contengono una certa dose di falso, oppure di zucchero velato senza tener conto della torta (il tema del jobs act o il fattore K?)
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Ad esempio, capire dove una caratteristica (che inserirò in un mio prodotto) può avere miglior successo
Luogo Caratteristica VenditeMANHEIM Mistral 2,31MANHEIM Mistral 2,22MANHEIM Mistral 2,10MANHEIM Mistral 1,85MANHEIM Aurora 1,74MANHEIM Aurora 1,68MANHEIM Aurora 1,82MANHEIM Aurora 1,66AMBURGO Mistral 2,38AMBURGO Mistral 2,31AMBURGO Mistral 2,26AMBURGO Mistral 2,41AMBURGO Aurora 1,86AMBURGO Aurora 2,06AMBURGO Aurora 1,92AMBURGO Aurora 1,84MONACO Mistral 2,21MONACO Mistral 2,34MONACO Mistral 2,16MONACO Mistral 2,26MONACO Aurora 1,96MONACO Aurora 1,90MONACO Aurora 2,04MONACO Aurora 1,86
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GESTIRE I DATI
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mesi Prezzi Quantità
RAPID (X1) VELOX (X2) X1
1 1000 1000 235
2 1100 900 316
3 1200 1050 362
4 1200 950 454
5 1000 1250 150
6 1100 1200 227
7 900 1050 91
8 900 850 308
9 950 1100 200
10 950 950 251
11 1300 1200 205
12 1300 1250 75
13 1150 1200 73
14 1150 1300 36
15 1050 1100 156
16 1050 1000 169
17 1250 1200 187
18 1250 1200 195
Totali 3690
Ad esempio, stabilire con la miglior approssimazione, una politica di prezzo da gestire a seconda delle mosse della concorrenza
GESTIRE I DATIAT
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Ad esempio: evitare il classico effetto Forrester
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PERIODO / MESI
FORNITORI III LIVELLO
FORNITORI II LIVELLO
FORNITORI I LIVELLO
AZIENDA SU CLIENTE DOMANDA DEI CLIENTI
PROD STOCK PROD STOCK PROD STOCK PROD STOCK
1 100 100 100 100 100 100 100 100 100100 100 100 100
2 20 60 60 80 80 90 90 95 9560 80 90 95
3 180 120 120 100 100 95 95 95 95120 100 95 95
4 60 90 90 95 95 95 95 95 9590 95 95 95
5 100 95 95 95 95 95 95 95 9595 95 95 95
6 95 95 95 95 95 95 95 95 9595 95 95 95
VALORE DEI FORNITORI E DEI CLIENTI
Stabilire precisi monitoraggi sulla reale affidabilità dei fornitori decidendo a quale livello di integrazione arrivare (operativa o comakers)
In mezzo al razionamento del credito le piccole e medie imprese devono ancora scoprire del tutto il tesoro che è nascosto nei rapporti con clienti e
fornitori con cui hanno rapporti storici di fiducia
Ugualmente bisogna trattare i clienti come autentici partners della propria attività, facendoli partecipare realmente ai processi di sviluppo e
miglioramento dei prodottiSe il problema è trovare nuovi clienti fuori dal raggio di 20 km a cui
qualcuno poteva essere abituato, internet potrebbe rivelarsi molto utile.
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Tutti lo dicono ….. da sempre …..
Chi ss’aripara sotto le foje, intratanto che ppiove, se fracica du’ vorte
Da sempre ….E’ mmejo ariggirasse er talento che ffa’ la
muffa a ccasa
Ma i costi fissi necessari a internazionalizzarsi bene (cioè senza rischi e contraccolpi) potrebbero essere eccessivi per una piccola impresa e portare perdite e guai nel breve più che benefici nel medio periodo.
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INTERNAZIONALIZZAZIONE
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Tipo Vantaggi Svantaggi
Sviluppo diretto
Aperture sperimentali possibili con costi contenutiCapacità di adattare le operazioni ad ogni apertura successiva
Richiede tempo per una presenza rilevanteE’ difficile se il mercato e lontano dall’origineRichiede grande conoscenza del mercato obiettivo
Fusione o acquisizione
Presenza sul mercato raggiunta velocementeImmediato cash flowPossibilità di trasferimento di know how
Valutare l’impresa target è difficile Le aziende potrebbero essere costoseL’uscita può essere difficile e costosa
Joint ventures
Legarsi ad aziende già presentiCapacità di decisione successiva per uscita o ingresso su larga scalaDivisione dei costi con i partner
Divisione di benefici e profittiDifficoltà a trovare partners adattiControllo faticoso
INTERNAZIONALIZZAZIONE, COME
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PARTNERSHIP E ALLEANZE - OBIETTIVI
Condividere ricerca e sviluppo, fra risorse complementari e integrateAvere offerte più complete e saturazione degli impianti
Sfruttare disuguaglianze nei prezzi dei fattori produttivi tra imprese di nazioni diverse
La condizione è che i flussi informativi ed organizzativi vadano gestiti per tutta l’aggregazione
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precise caratteristiche che possono creare vantaggi anche confrontabili con le grandi organizzazioni, con la possibilità di
collaborarci
GRANDI IMPRESE PICCOLE E MEDIE IMPRESE
Le grandi hanno capacità di attrezzaggio con impianti flessibili ad alto costo
Le piccole possono sopperire insieme per rendere flessibile la produzione
Le grandi hanno manager, strutture e impianti più efficienti
Le piccole in aggregazione sfruttano i fattori produttivi migliori
le grandi possono organizzare maggiori divisioni del lavoro
le imprese in partnership possono dividere le funzioni fra loro
PARTNERSHIP E ALLEANZE
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Ad esempio: c’è un forte potenziale di innovazione realizzabile tramite una divisione del lavoro specialistico fra attori molto diversi e una contemporanea aggregazione di competenze non realizzabile da una sola organizzazione,
Nuova Impresa / start up
Venture capital nuovi soci
Rete di imprese diversificata Promozione e
coordinamento
Grande / media impresa
Università / ricerca
Attrae?
Offre possibilità?
tra l’altro l’imitazione è resa difficile dall’articolazione dei rapporti che fanno da barriera
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PARTNERSHIP E ALLEANZE
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QUALCHE PROPOSTA IMMEDIATA DALL’ESTERNO- 1
PROVVEDIMENTI SCOPI
Revisione del credito d’imposta (per le persone fisiche) dal 19% fino al 30-40% per investimenti in start up innovative
favorire maggiormente la raccolta di capitali parte delle nuove imprese
Introduzione di agevolazioni fiscali per le attività di open innovation.Un credito di imposta fino al 50% per i costi sostenuti dalle piccole imprese per attività di ricerca e sviluppo attraverso contratti di outsourcing
creare un collegamento economico tra le Pmi e le start up innovative, che dia vita a un circolo virtuoso di conoscenze e di crescita economica.
Revisione del regolamento Consob su equity crowdfunding superare il limite attuale che costringe le imprese a rivolgersi al mercato degli investitori istituzionali.
Rimozione limiti normativi per gli organismi di investimento collettivo del risparmio e società di gestione del risparmio (Sgr) in investimenti diretti o indiretti in start up.
permettere che queste società operino anche in mercati come l’Aim (Mercato alternativo del capitale, gestito da Borsa Italiana e dedicato alle piccole e medie imprese),
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QUALCHE PROPOSTA IMMEDIATA DALL’ESTERNO-2
PROVVEDIMENTI SCOPI
Creazione di Fondi di tipo aperto per garantire l’afflusso, tramite investimenti, di almeno 1 miliardo di euro derivanti dall’industria del risparmio verso le start up
dare benefici a quelle categorie di imprese, che hanno più difficoltà di accesso ai canali tradizionali di finanziamento.
Creazione di un Fondo di matching con Cassa Depositi e Prestiti, coinvolgendo player industriali italiani, investitori istituzionali e investitori qualificati che co-investono con il Fondo
Lo scopo: seguire l’esempio della KfW, equivalente tedesca della Cdp. Con il supporto del ministero dello Sviluppo economico tedesco ha creato un fondo diretto con 600 milioni di euro di dotazione.
Armonizzazione delle regole di ingaggio dei fondi regionali superare la confusione attuale generata tra le differenze tra i vari programmi regionali.
Buonsenso, forse il minimo sindacale ….
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COSA CARATTERIZZA LE IMPRESE CHE STIAMO OSSERVANDO?
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LE IMPRESE CHIEDONO DI ESSERE S-FRUTTATE
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“non sappiamo di cosa sia capace l’uomo se messo in condizioni favorevoli”
Zibaldone dei pensieri.G. Leopardi (economista..)
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DOCUMENTAZIONE ALLEGATA-ISTAT, rapporto sugli effetti della crisi in Italia- ISTAT, profili delle imprese italiane – report
-Piccolo promemoria sulle fallacie logiche più diffuse in economia
LETTURE-“Il mondo che nasce” di Adriano Olivetti
-“Candido” Voltaire
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