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Formati e generi televisivi. Percorsi
storici e interpretativi
Prof. Mihaela Gavrila
Sotto i nostri occhi non si svolge più nessun continuum, che il rapporto causa-effetto sembra essere sostituito dalla
esemplare solitudine dei fatti e, conseguentemente, di quanti ne ricevono la notizia. Per questo, forse,
occorrerebbe collocare i problemi della comunicazione […] in quella dimensione […] del sentimento collettivo….
Sergio Zavoli, 2010
Introduzione al seminario “Tv, costituzione e democrazia, politica e pluralismo”
Pagina 2Prof.ssa Mihaela Gavrila
Ipotesi di scansione storica dell’Industria Culturale Italiana in 4 scenari
1. Dal 1946/1950 alla fine degli anni ’70
Un Mega-scenario di Protoindustria culturale (con un periodo di transizione
’75-’79)
2. Dal 1980 al 1995 – Il MediaEvo
Uno scenario più breve e recente caratterizzato dell’exploit dell’industria
culturale diffusa (ancora con distorsioni politiche, economico-industriali,
tecnologiche etc.)
3. Il presente dal 1996 al 2005. Il Tardo MediaEvo
Continua la contraddizione politica-comunicazione, inizia la diversificazione culturale; avvento delle tecnologie e tendenziale superamento del generalismo.
4. Dal 2005 in poi. Dentro il TecnoEvo
Continua la fase di ridefinizione del rapporto con i media tradizionali; più decisa transizione al digitale.
Pagina 3Prof.ssa Mihaela Gavrila
A Società italiana: le dimensioni sociali e culturali
Anni ’50 – ‘80 Anni ’80 – ‘2000 Dal 2000 in poi
Sacche di arretratezza e di
povertà compresenti con
quote di benessere
Benessere diffuso Una rinascita dello spirito
Scarsa alfabetizzazione di
base. Sacche di
analfabetismo
Massificazione dell’istruzione Ampia diffusione dell’alta
formazione
Differenziazione verticale
della fruizione culturale
Generalizzazione tendenziale e
orizzontale della fruizione
culturale
Personalizzazione della
fruizione culturale e mediale
Peso vincolante della
stratificazione sociale
Prevalenza delle aspettative e
del consumo
Creazione di community
intorno agli interessi e alle
passioni condivise
Centralità dell’etica del
lavoro e del risparmio
Centralità del consumo e trend al
narcisismo di massa
Trend
all’individualizzazione
Pagina 4Prof.ssa Mihaela Gavrila
B Società italiana: le dimensioni della comunicazione
Anni ’50 – ‘80 Anni ’80 – ‘2000 Dal 2000 in poi
Autorevolezza delle fonti
comunicative
Sdrammatizzazione e
quotidianizzazione delle fonti
dei media
Media della personalizzazione
e della delocalizzazione
Corrispondenza
biunivoca tra media e
linguaggi
Diffusione della multimedialità e
dei media come vettori di servizi
plurimi
Ritorno ai contenuti
comunicativi
(il digitale come risorsa)
Media compartimenti
stagno (separatezza e
competizione)
Multi-media e industria culturale
(interdipendenza e integrazione
nell’offerta e nel consumo)
Compresenza di Industrie
culturali, reti e open source
Tv broadcast Tv video Narrowcast, webcast e cross
medialità
Dieta comunicativa
“prescrittiva” e povertà di
alternative
Dieta comunicativa “alla carta” Tra consumer e contenuti user
generated
Pubblico di massa Pubblici e target Pubblici, target e nicchie
Pagina 5Prof.ssa Mihaela Gavrila
Quiz 86 Telegiornali 70 Film 77
Tg 76 Varietà/quiz 67 TG 74
Prosa 75 Film/telefilm 64 Sceneggiati 72
Riviste 65 Commedia/atto 64 Telefilm 68
Varietà 64 Musica leggera 63 Rivista 67
Sport 58 Commedie 63 Musica 67
Lirica 56 Sceneggiati 60 Commedie 62
Calcio 51 Operette 56 Inchieste 49
Film 51 Sport 52 Sport 43
Telefilm 46 Calcio 49 Culturali 43
Inchieste 48 Calcio 42
Lirica 38 Lirica 33
Storia 33 Concerti 18
Concerti 20
Fonte: Servizio Opinioni
Indici di interesse per i vari generi di trasmissioni televisive
rilevati mediante indagini fra teleabbonati (1956-1961-1964)
Aprile 1956 Aprile 1964Settembre 1961
Pagina 6Prof.ssa Mihaela Gavrila
Dalla paleotelevisione alla neotelevisione
“C’era una volta la paleotelevisione, fatta
a Roma o a Milano, per tutti gli spettatori…
…con la moltiplicazione dei canali, con la
privatizzazione, con l’avvento di nuove
diavolerie elettroniche, viviamo nell’epoca
della neotelevisione”Umberto Eco,
Tv, la Trasparenza Perduta, 1983 (articolo)
3 sono le linee principali di evoluzione:
- strutturale, riguarda gli elementi politici ed economici d’accesso al mercato e le trasformazioni tecniche del medium
- di contenuto, relativa alle caratteristiche di genere dei programmi
- modalità di consumo, specie nell’ottica del passaggio dal pubblico
all’audience
Pagina 7Prof.ssa Mihaela Gavrila
Le aree espressive della televisione/1979
area espressiva dell’informazione (programmi culturali e giornalistici)
area espressiva della fiction (film, telefilm, romanzi sceneggiati, originali televisivi, prosa ecc.)
area espressiva dell’intrattenimento e musica (canzoni, riviste, varietà, quiz, musica sinfonica e operistica)
area espressiva dello sport (rubriche sportive, riprese di avvenimenti sportivi)[1]
[1] VPT 1978
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Le aree espressive della televisione. Altre tassonomie/’81 (U. Eco)
1. Programmi di informazione (la televisione fornisce enunciati circa eventi che si verificano indipendentemente da essa, in forma orale, attraverso riprese dirette o differite, ricostruzioni filmate o in studio)
Le attese del pubblico:
La verità
La verità secondo criteri di rilevanza e proporzione
Separando informazione e commento
2. Programmi di fantasia o di finzione (spettacoli, drammi, commedie, opere liriche, film, telefilm)
Le attese dello spettatore
- Attua per consenso la sospensione dell’incredulità
- Ammette che i programmi di finzione veicolino una verità in forma “parabolica”
La neutralizzazione della dicotomia
Chi parla guardando in camera
Chi parla senza guardare in camera
Paleotelevisione e neotelevisione: le
differenze
Struttura del Monopolio Concorrenza
mercato pubblico
Palinsesto Suddivisione Flusso
netta dei
generi e dei
programmi
Rapporto Relazione Patto
emittente didattico fiduciario
destinatario pedagogica
Ruolo dell’emittente Istruire Luogo di e “vita
divertire quotidiana”
Funzione sociale Finestra Canone del
sul mondo quotidiano
Paleotelevisione Neotelevisione
TELEVISIONE
DECLINAZIONI DI GENERE
I generi televisivi
TRE DOMANDE:che cosa è un genere?
a che cosa serve?a chi serve?
Pagina 12Prof.ssa Mihaela Gavrila
I generi televisivi
IL GENERE RIGUARDA:
(1) i PRODOTTI e quindi i (2) CONTENUTI;
più in generale la (3) STORIA della
TELEVISIONE
Pagina 13Prof.ssa Mihaela Gavrila
I generi televisivi
Il GENERE (il suo sviluppo) è funzionale
alla produzione culturale.
E’ ‘qualcosa’ di centrale Nell’ INDUSTRIA
CULTURALE in quanto si devono poter
ideare e realizzare prodotti in grado di
essere replicati su larga scala a prezzi
accessibili per i potenziali consumatori
Pagina 14Prof.ssa Mihaela Gavrila
I generi televisivi
Meccanismo distandardizzazione dellaproduzione che cerca diintercettare e insieme ‘costruire’i gusti del pubblico attraverso un’offerta di prodotti simili performe e per contenuti
Pagina 15Prof.ssa Mihaela Gavrila
I generi televisivi
Nell’industria televisiva il riferimento al
genere serve:
- nella fase di ideazione e produzione del
prodotto
- nella fase di distribuzione
- nella fase di fruizione
Pagina 16Prof.ssa Mihaela Gavrila
I generi televisivi
Definizione del genere: due possibili
approcci definitori
- A PRIORI (approccio deduttivo –
dall’universale al particolare)
- A POSTERIORI (approccio induttivo – dal
particolare all’universale)
Pagina 17Prof.ssa Mihaela Gavrila
I generi televisivi
CLASSIFICAZIONE DEI GENERI:
1. genere come PROPRIETA’ PRODUTTIVO FORMALE DEL PRODOTTO
2. genere come PROPRIETA’ DEL CONTENUTO
3. genere come FUNZIONE SOCIALE
Pagina 18Prof.ssa Mihaela Gavrila
I generi televisivi
PROPRIETA’ PRODUTTIVO FORMALE DEL
PRODOTTO
a)tipo di linguaggio
b)modi di produzione
c)tecniche e tecnologie utilizzate
d)durata
e)frequenza della messa in onda
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I generi televisivi
PROPRIETA’ DEL CONTENUTO
a) aspetti narrativi
b) ambientazione storico/geografica
c) tonalità (tipizzazione di temi e
personaggi)
Pagina 20Prof.ssa Mihaela Gavrila
I generi televisivi
GENERE COME FUNZIONE SOCIALE
Fa riferimento alla triade di John Reith[BBC], e quindi alla televisione delle
origini
educare, informare, intrattenere
Pagina 21Prof.ssa Mihaela Gavrila
I generi televisivi
«I generi non sono legati solo ai testima all’insieme dello spazio culturalein cui i prodotti vengono ideati,distribuiti e consumati».
Pagina 22Prof.ssa Mihaela Gavrila
I generi televisivi
PRODOTTI TELEVISIVI
-Programmi a utilità ripetuta (prodotti di stock)
-Programmi ad utilità istantanea (prodotti di flusso)
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I generi televisivi
Pagina 24Prof.ssa Mihaela Gavrila
I generi televisivi
RISTRUTTURAZIONE DEI GENERI
Nel passaggio dall’età della scarsità (monopolio)
all’età dell’abbondanza (multitv) l’importanzadei generi aumenta.
I generi tradizionali ammorbidisconogradualmente i loro reciproci confini.
Parallelamente all’aumento dei generi, aumentaanche la loro contaminazione: gender blending
Pagina 25Prof.ssa Mihaela Gavrila
I generi televisivi
Passaggio da un palinsesto settimanale (ogni genere ha il suo giorno) ad un PALINSESTO giornaliero (ciò che va in onda in televisione, non solo la fiction, si ripete in forma seriale
Pagina 26Prof.ssa Mihaela Gavrila
I generi televisivi
Il palinsesto
«prospetto o quadro d’insieme delle trasmissioni programmate dauna rete per un dato periodo (giorno, settimana, mese, trimestre),con titoli dei programmi, caratteristiche tecniche, durata, orari dimessa in onda. Lo schema della programmazione può esserecontinuamente rielaborato (da qui la parola palinsesto cheletteralmente significa “ raschiato di nuovo ” ) in rapporto agliobiettivi della rete» [Grasso, 2007].
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I generi televisivi
Definizioni di genere televisivo
«(…) categoria stilistica mediante la quale siindividuano e si classificano, in base a criteri
contenutistici e formali, le varie tipologie diprogrammi televisivi» [Grasso, 2007].
«(…) tipologie diverse di programmi, ciascuna
delle quali aveva contenuti, regole narrative,modelli produttivi propri, riconoscibili dallospettatore (es: il varietà, l’informazione, il film, la
commedia, la tv dei ragazzi … » [Menduni, 2008].
Pagina 28Prof.ssa Mihaela Gavrila
GENERE
“CONCETTO CHE DISEGNA UN INSIEME DI ELEMENTI LINGUISTICI E NARRATIVI CHEPERMETTONO LA RICONOSCIBILITÀ DI UN PRODOTTO LETTERARIO, CINEMATOGRAFICO,RADIOTELEVISIVO” (M. Gavrila, in De Domenico F., Gavrila M., Preta A.(a cura di), Quella deficiente della TV, FrancoAngeli, Milano, 2003)
INIZIALMENTE, LA PROGRAMMAZIONE TELEVISIVA ERA CARATTERIZZATA DA DA UNA FORTE CONNOTAZIONE DIGENERE
a partire daglianni ‘80
UNA PIU’ACCENTUATA CONTAMINAZIONE DEI LINGUAGGI E, DI CONSEGUENZA,ANCHE DEI GENERI
NASCONO COSÌ UNA SERIE DI GENERI IBRIDI: INFOTAINMENT, EDUTAINMENT, GAMESHOW, DOCUDRAMA, REALITY SHOW, ETC.
Pagina 29Prof.ssa Mihaela Gavrila
Generi
Varietà
Informazione e
Infotainment
Contenitore e
Talk showReality show
Fiction
Pagina 30Prof.ssa Mihaela Gavrila
TELEVISIONE
DECLINAZIONI DI GENERE
Informazione
informazione
tg
rotocalchi
inchieste
dibattiti
approfondimenti
Documentario
Reportage
Talk show
A lungo il valore di una rete
veniva giudicato in rapporto
alla completezza e
all’obiettività delle sue
trasmissioni di informazione
I generi dell’informazione televisiva
Pagina 32Prof.ssa Mihaela Gavrila
LA POLITICA IN TV
1955 – Prima telecronaca in diretta dal parlamento
1960 – Tribuna elettorale
DOPO IL SUCCESSO SI DECIDE DI DARGLI UN
CARATTERE CONTINUATIVO
1961 – Tribuna politica
Sperimenta nuove forme di comunicazione come le
interviste e i dibattiti, gli incontri con la stampa, la
trasmissione di comizi
Pagina 33Prof.ssa Mihaela Gavrila
-Il giudice (ispirato alla storia di David Rubinovitcz): fece
scalpore e fu indicato come modello perfetto di reportage
per la TV. Stranamente non viene ricordato in nessuna
antologia televisiva.-http://www.raiscuola.rai.it/articoli/la-questione-ebraica-il-diario-
di-david-rubinovich-seconda-guerra-mondiale/4489/default.aspx
- Nel 1960, il Neodirettore della RAI, Ettore Bernabei, per
dare subito un segno di diversità, decise di far
convergere sul telegiornale le migliori firme della carta
stampata. Fu, così, proposto a Biagi di realizzare un
servizio speciale per il Tg
«Non avevo alcuna esperienza televisiva»
Pagina 34Prof.ssa Mihaela Gavrila
«Per un mese ho fatto quello che volevo io, via i tagli dei nastri, via i
sottosegretari… ma rapidamente ho capito che avevo sbagliato tutto»
-Le critiche alla direzione Biagi: le pressioni dall’esterno, le dimostrazioni, i
volantini, le accuse e gli attacchi sui giornali
- Subito dopo la realizzazione de Il giudice, arrivò la
proposta di Bernabei per la direzione del telegiornale.
«Assumi chi vuoi da fuori, hai carta bianca per tutto»
Così Biagi ricorda il colloquio con Bernabei
Pagina 35Prof.ssa Mihaela Gavrila
- La breve direzione di Biagi porta al telegiornale molte
‘colonne’ del giornalismo televisivo anche degli anni
successivi: da Zavoli a Bisiach, da Morrione a Fede.
«La RAI non ha un problema di uomini: le risorse
umane della RAI sono straordinarie, sono i suoi copioni
ad essere sbagliati, perché sono dettati dall’esterno »
Pagina 36Prof.ssa Mihaela Gavrila
La retorica della crisi come categoria dell’immaginario
colto
Esiste probabilmente una correlazione fra la profondità con cui il senso comune modellato dalla tradizione
si frantuma durante gli anni Sessanta e la persistenza dell’influenza che la rottura del Sessantotto proietta
sulla società italiana: atteggiamenti collettivi, immagini della vita sociale, modi di concepire la politica
originati dall’euforia creativa di quella fase hanno attecchito in larga parte della popolazione formando
un’onda ideale che si estende sui tempi lunghi. Rifiuto delle gerarchie e dei sistemi d’autorità,
valorizzazione delle iniziative che nascono fuori dai circuiti ufficiali (dal basso, come si diceva) […]
Cfr. Debenedetti, F., Pilati,A., 2009, p. 172.
Gli Anni Settanta: prime scosse alla tv, tra rivoluzione sociale e interessi economici
Pagina 37Prof.ssa Mihaela Gavrila
«Quella in cui ci trovavamo a lavorare era una
televisione di regime, un monolocale DC di rigida
osservanza bernabeiana»
-I servizi puntavano su Berlino: attraverso il tg il
Sessantotto apparve un fatto che non riguardava l’Italia
- Tuttavia quell’anno si era aperto un altro piccolo
spiraglio di pluralismo: Il tg delle 13.30 e TV7
*A Dentice, Intervista a A. Barbato, nel supplemento dell’Espresso ,
n. 3 , 1988
«Solo dopo le immagini sconvolgenti trasmesse sul Maggio francese anche la RAI
iniziò a seguire l’evoluzione della contestazione studentesca italiana»
Pagina 38Prof.ssa Mihaela Gavrila
Mihaela Gavrila –
-TV7: unica trasmissione che dedicò uno speciale
ai movimenti del ’68.
- In onda dal 1963, diventa un appuntamento fisso
della prima serata del lunedì.
-Per la redazione di TV7 è passata buona parte del
giornalismo televisivo italiano.
-È un giornalismo di avanguardia.
-Tg delle 13.30: era un telegiornale meno scritto e
dunque più sciolto di quello della sera; prevedeva
collegamenti con commenti a braccio. In redazione:
Piero Angela e Per Giorgio Branzi; Redattore capo:
Biagio Agnes, Direttore Fabiano Fabiani.
Mihaela Gavrila –
-Nel 1962 Sergio Zavoli inventa
un nuovo modello: crea la figura
dell’opinionista sportivo e,
attraverso il racconto di una gara,
riesca a narrare anche la società
e il costume di un’Italia che si sta
trasformando.
-Talvolta va anche oltre,
riuscendo a cogliere momenti di
vera poesia.
INFORMAZIONE
TG
rotocalchi
inchiestedibattiti
approfondimenti
Per lungo tempo il valore di
una rete veniva giudicato in
rapporto alla completezza e
all’obiettività delle sue
trasmissioni di informazione
Pagina 41Prof.ssa Mihaela Gavrila
TELEVISIONE
DECLINAZIONI DI GENERE
Talk Show
LA TV DELLE PAROLE
E’ corretto definirlo un macro genere, in quanto ingloba al suo interno
anche tipologie di programmi molto diversi tra loro.
A partire dalla seconda metà degli anni Settanta confluiscono nel talk
show, l’informazione politica, economica, sportiva, culturale, la messain scena delle emozioni private della gente comune o di persone note,
la problematizzazione di temi controversi
ANCHORMANCONFRONTO
DIALETTICO
FUNZIONALITÀ
DELL’OSPITERITUALITÀ
QUOTIDIANIT
ÀDUTTILITÀ
DIVERSITÀ
NELLA SINTASSI
AUDIOVISIVA
Pagina 43Prof.ssa Mihaela Gavrila
I l talk show
La vita quotidiana, la realtà del mondo comune, inizia a diventareprotagonista assieme ai grandi personaggi: il talk show faincontrare questi due mondi
alternanza di ospiti di varia estrazione
si parla del più e del meno: si fa conversazione
ruolo centrale del conduttore
Pagina 44Prof.ssa Mihaela Gavrila
Mihaela Gavrila –
-Letteralmente, spettacolo di parola, il talk show è un genere di
importazione che si afferma in Italia nel 1976 con Bontà loro di Maurizio
Costanzo.
-Non è semplicemente un genere seriale, ma è un cerimoniale: essenziali,
infatti, sono la struttura e la forma di mediazione sacralizzata.
-Ruota intorno alla dimensione della quotidianità e della prossimità
-La conversazione sembra ricalcare una tassonomia sintattica precisa e
ormai codificata
-Il pubblico fisicamente presente in studio:
-Surrogato simbolico delle audience
-Talvolta ne è protagonista
Pagina 45Prof.ssa Mihaela Gavrila
-Il conduttore:
-È guida e capo sia per la folla in studio che per i telespettatori (Vs
conduttore del tg, simulacro sia dell’emittente stessa che del
telespettatore)
-Impone sia i ritmi che i tempi: è la figura chiave del talk show (simile ai
giornalisti star es. Fede e Mentana a cui si associano i tg di riferimento):
il talk show si costruisce in maniera centripeta intorno alla figura
carismatica dell’anchorman
-II Linguaggio:
-Il linguaggio è di solito colloquiale: l’anchorman ‘incarna la voce della
gente’
-Il linguaggio del conduttore di talk show mira a creare un ambiente
familiare ed a ricalcare l’immagine fittizia dell’uomo medio
Pagina 46Prof.ssa Mihaela Gavrila
LA TV DELLE PAROLE
BONTÀ LORO - 1976
Maurizio Costanzo introduce il talk showall’Italia. All’inizio di ogni puntata il presentatore chiude simbolicamente una finestra,a significare di lasciare fuori il mondo.
PROGRAMMA CERIMONIALE
Pagina 47Prof.ssa Mihaela Gavrila
-Nato da un’idea di Angelo Guglielmi, Bontà loro è il primo talk show italiano; in
onda dal 1976 al 1978 e riproposto ai pubblici italiani su RAI 1 dal 2010 al 2011
-La prima puntata andò in onda dallo Studio 11 della Rai, a Roma, alle 22,40 di
lunedì 18 ottobre 1976
-Scenografia essenziale: una finestra, un orologio a cucù, tre poltrone color
aragosta e lo sgabello in metallo del conduttore. I primi tre ospiti furono il
regista Anton Giulio Maiano un idraulico e Annie Papa, che poche settimane
prima aveva fatto scandalo al concorso di Miss Italia mostrandosi a seno nudo.
-La trasmissione andava in onda in diretta, in seconda serata, con qualche
rarissima eccezione.
Pagina 48Prof.ssa Mihaela Gavrila
-Dopo due stagioni, il programma chiuse i battenti nella primavera del 1978 per
trasformarsi in altri due talk show simili: nel 1978/79 Costanzo
condusse Acquario e nel 1979/80 Grand’Italia. Successivamente Costanzo
passò a Retequattro per il Maurizio Costanzo Show.
-Puntata con Eugenio Scalfari, Romolo Valli, sig. Di Stasi capostazione delle
Ferrovie Italiane da Germignana):
- http://www.raiplay.it/video/2017/02/Pippo-Baudo-a-Bonta-loro-1977-18de42d7-
fe14-480f-a33b-c686aca13d50.html
Pagina 49Prof.ssa Mihaela Gavrila
Con il ritorno in Rai di Maurizio Costanzo, nel 2010 torna Bontà loro.
-Il nuovo nome, Bontà sua – Incontro fra i contemporanei, va in onda intorno
alle ore 14:10 per una durata di venti minuti (Vs i 50/60 min della stagione degli
anni ‘70): la formula prevede in ogni puntata un'intervista ad un singolo
personaggio (Vs salotto anni ‘70).
- Il 13 settembre 2010 la trasmissione ritorna con il nome Bontà loro,
sostituendo Bontà sua e con durata di 50 minuti. Il programma viene curato
oltre che da Costanzo anche da Luisella Testa e Pierluigi Diaco
- Sarà chiusa il 14 febbraio 2011 a causa dei bassi ascolti riscontrati.
Dopo la breve esperienza a Rai 1, Costanzo passa a Rai 2 dove farà nascere il
nuovo Maurizio Costanzo Talk
-Maurizio Costanzo intervista Mara Carfagna, Ministro delle Pari Opportunità
-http://www.youtube.com/watch?v=eltpST4pAoE&feature=related
Pagina 50Prof.ssa Mihaela Gavrila
RT Rotocalco Televisivo è stato il primo rotocalco
televisivo (come dice il titolo stesso) italiano.
Trasmesso dal 1962 e condotto da Enzo Biagi, andava in onda ogni sabato alle
22.30 sul Secondo Programma (oggi Rai 2).
Nel 2007 venne trasmesso in seconda serata su Rai 3.
La prima puntata è andata in onda il 22 aprile 2007 e l'ultima della prima
edizione l'11 giugno 2007 per un totale di 7 puntate. Fu l'ultimo programma
condotto in televisione da Biagi, rientrato in RAI dopo 5 anni dal
cosiddetto Editto bulgaro. Curiosità: le puntate dell'edizione 2007 furono
registrate nella casa milanese di Biagi.
Puntata di Rotocalco Tv di Enzo Biagi del 1962 sulla cittadina di Corleone (1/2):
http://www.youtube.com/watch?v=iET9a3eYyuY
Puntata di Rotocalco Tv di Enzo Biagi del 1962 sulla cittadina di Corleone (2/2):
http://www.youtube.com/watch?v=Z3qzyw5sdAA&feature=results_video&playnext=1&list=PLB2280F8167859803
Pagina 51Prof.ssa Mihaela Gavrila
LA POLITICA IN TV
1968 – Faccia a Faccia
1963 – Tv7
Si caratterizza per la tendenza alla personalizzazione
degli avvenimenti
1980 – Mixer
La spettacolarizzazione era data dai “botta
e risposta”
Per la prima volta il pubblico
partecipa attivamente
https://www.youtube.com/watch?v=87F0-iVUaB0
Pagina 52Prof.ssa Mihaela Gavrila
https://www.youtube.com/watch?v=cDJYb8s
vbJ8
TELEVISIONE
DECLINAZIONI DI GENERE
Ibridi… Infotainment
-Analisi di una notizia che ha già formato oggetto di cronaca, quindi
acquisita dal telespettatore, allo scopo di garantirgli un ’ adeguata
informazione su un fatto di interesse pubblico.
-Programmi, anche con eventuali dibattiti, a carattere culturale su temi
di storia, geografia, scienza, ambiente, letteratura, arte, etc.
-Programmi di approfondimento su tematiche di attualità.
-Programmi condotti in studio con lo scopo di offrire un servizio socio-
informativo.
-Supplementi informativi alle edizioni dei TG a cura delle testate
giornalistiche (approfondimento giornalistico).
-Trasmissioni di approfondimento sportivo a programmazione periodica.
-Programmi di approfondimento politico
Pagina 54Prof.ssa Mihaela Gavrila
- Il conduttore:
-L’obiettivo primario del conduttore è dissipare ogni dubbio facendo
emergere la attraverso inchieste, testimonianze, provvedimenti giudiziari,
documenti, fonti ufficiali, etc.
-Ricorrerà all’ausilio di soggetti dotati di una particolare competenza sul
tema da trattare.
-Ha un ruolo attivo nel programma e ne è il protagonista (come nel talk
show).
- Il linguaggio
- Il momento espressivo è caratterizzato da un sapiente gioco dei tre
elementi fondamentali voci, suoni e rumori, che costituiscono la regiadel
programma, che conferisce al programma un suo proprio ritmo ed uno stile
ben definito.
Pagina 55Prof.ssa Mihaela Gavrila
INFOTAINMENT
I n I t a l i a u n o d e i
maestri del genere è
Giuliano Ferrara, che
nei suoi programmi
h a p u n t a t o a desasperare lo scontro
d i a l e t t i c o t r a g l i
i n t e r l o c u t o r iC
ON
DU
TT
OR
E-
GIO
RN
AL
IST
A
LINEA ROVENTE, 1987
Pagina 56Prof.ssa Mihaela Gavrila
- Il programma, ideato da Lio Beghin, era strutturato come una sorta
di processo, con una prima parte dedicata alla presentazione (e alla discolpa)
dell'"imputato", presente in studio.
-Seguiva una seconda parte con una fiction ispirata agli eventi trattati nella
puntata; infine, il terzo segmento della trasmissione – che andava in onda
intorno alle 23.30 - era dedicato al verdetto, di condanna o di assoluzione,
emesso sulla base dei voti che gli spettatori potevano esprimere con una
telefonata.
-Ospite della prima puntata fu lo psicanalistaArmando Verdiglione.
- Andò in onda per sette puntate, con discreto successo di pubblico, che
apprezzava il tono molto diretto della trasmissione e la spettacolarizzazione dei
dibattiti, elemento che costituirà poi la cifra stilistica di Ferrara in televisione, per
gli anni seguenti
Pagina 57Prof.ssa Mihaela Gavrila
LA POLITICA-SPETTACOLO
La politica confluisce anche all’interno di altre tipologiedi programmi, primo fra tutti il talk show.Gli esponenti dei partiti sono costantemente presenti sul piccolo schermo
Pagina 58Prof.ssa Mihaela Gavrila
Mixer era una trasmissione televisiva andata in onda su Rai 2 a partire dal 21 aprile 1980 il
lunedì in prima serata, nel 1996 passa da Rai 2 a Rai 3 per via della nomina di Giovanni
Minoli come direttore della terza rete. Gli autori erano Aldo Bruno, Giovanni Minoli, Giorgio
Montefoschi. Era un rotocalco di attualità politica, culturale e di spettacolo.
È ricordato soprattutto per i faccia a faccia di Minoli con personaggi celebri e per importanti
scoop giornalistici, oltre che per aver fortemente innovato lo stile dei programmi televisivi di
informazione in Italia.
La formula originaria della trasmissione prevedeva "cento minuti di TV" suddivisi in sei
segmenti:
la prima parte prevedeva un confronto, spesso acceso, tra due personaggi di grande rilievo
la seconda parte riguardava un servizio sul cinema curato da Leo Benvenuti;
la terza parte era dedicata allo spettacolo ed alla cultura, curata da Isabella Rossellini;
il quarto segmento aveva per oggetto la musica e lo sport ed era curato dal
giornalista Gianni Minà;
la quinta parte era il cosiddetto "faccia a faccia" condotto da Giovanni Minoli;
la conclusione del programma era affidata ad un cabarettista.
Pagina 59Prof.ssa Mihaela Gavrila
Puntata di Mixer del 1985 – Faccia a faccia con Indro Montanelli:
https://www.youtube.com/watch?v=1XfeTLZv4X0
Puntata di Mixer dedicata a Giorgio Perlasca (divenne famoso quando fu reso noto che
aveva salvato la vita di oltre cinquemila ebrei ungheresi durante la seconda guerra mondiale,
strappandoli alla deportazione nazista, fingendosi un diplomatico spagnolo):
http://www.youtube.com/watch?v=PS5TyhaG_gk
Puntata di Mixer del 1994 dedicata a Silvio Berlusconi (1/2):
http://www.youtube.com/watch?v=f_KpC8-mkL8
Puntata di Mixer del 1994 dedicata a Silvio Berlusconi (2/2):
http://www.youtube.com/watch?v=NL1U4FvuSfc
Corrado Guzzanti alias Giovanni Minoli
Pagina 60Prof.ssa Mihaela Gavrila
TALK IBRIDI/INFOTAINMENT
Che tempo che fa –
a partire dal 2003Parla con me - 2004
Cominciato come un programma sullameteorologia, trasforma via via la sua naturaavvicinandosi sempre più al talk show. Leinterviste a personaggi importanti di questitempi si alternano a contributi di diversi comici
Serena Dandini propone un mix
equilibrato di divertimento e serietà, alternando colloqui-interviste a
momenti di puro intrattenimento
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L’infotainment I contenitori mattutini
Uno mattina è un programma televisivo di Rai 1, incollaborazione con la testata giornalistica del TG1.La prima puntata è andata in onda il 22 dicembre 1986 ed èstato il primo contenitore mattutino della televisione
italiana. All'epoca non esistevano ancora programmitelevisivi del mattino, tant'è vero che si temeva di toglierespettatori alla radio o di non ottenere ascolti sufficienti, maalla fine la trasmissione si è affermata ugualmente.
Due ore di diretta quotidiana con news,approfondimenti, collegamenti esterni, servizi,ospiti in studio e testimonianze esclusive.Inoltre, in rubriche create ad hoc vengono
trattati, con i massimi esperti dei vari settori,argomenti come: educazione, bellezza, salute,tecnologia e lavoro.
Pagina 62Prof.ssa Mihaela Gavrila
I contenitori
CONTENITORE
Una cornice capace di comprendere in se molte forme di spettacolo, di vario genere.
alternanza tra le varie tipologie di attrazioni proposte
creare aspettative nel pubblico
le attrazioni devono essere indipendenti
mantenere una struttura duttile in grado di assorbire gli imprevisti
il conduttore (non è più un semplice presentatore)
Pagina 63Prof.ssa Mihaela Gavrila
L’infotainment
I contenitori pomeridiani
Il cuore di Pomeriggio cinque è 'Il caso', l'approfondimentodegli avvenimenti di cronaca, costume, spettacolo e gossip.E le donne, con i loro problemi, le loro testimonianzecontinuano a essere le protagoniste assolute del
programma.
Pagina 64Prof.ssa Mihaela Gavrila
L’infotainment
L’eccezione: Omnibus
Omnibus è un programma di informazione mattutino. Nasce nel 2001 come "programma palinsesto" della rinnovata LA7. All'epoca il programma copriva infatti l'intero palinsesto della rete e andava in onda per circa 8 ore, dal mattino fino
al tardo pomeriggio.E' un appuntamento tutto giornalistico che si incastra fra due altri programmi informativi diLA7: Omnibus segue infatti le Morning News, il rullo di notizie in onda dalle 6.00 alle 7.00.
Nel corso degli anni ad Omnibus si sono alternati diversi conduttori (da Luisella Costamagna ad Antonello Piroso, da Luca Telese a Gaia Tortora solo per citare qualche nome) ed il programma ha avuto piccoli aggiustamenti di orario, ma la formula è rimasta invariata nel tempo.
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L’infotainment Critica della tv - TV Talk
Tv Talk è un programma televisivo sulla tv italiana e internazionale in onda su Rai 3 dal 2001. È una sortadi spin-off del programma Il Grande Talk. È realizzato da Rai Educational. Il format su cui si basa Tv Talk -programma diretto da Massimo Bernardini, che ne è anche uno degli autori - è semplice: un gruppo dianalisti, composto da studenti e giovani laureati in scienze della comunicazione dibatte sulla settimana
televisiva appena conclusa. Ad essi si affiancano esperti, ospiti del panorama televisivo e mediatico italiano,oltre a qualificati inviati: Barbara Serra (da Londra) e Andrea Salvadore (da New York) e icorrispondenti Rai dalle sedi di Madrid, Berlino e Parigi.
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TALK IBRIDI/INFOTAINMENT
Un programma in crescita plasmato da Serena Dandini sulle solide basi di Parla
con Me, in un mix di tradizione ed innovazione. Nonostante i picchi negativi dishare delle prime puntate, The Show Must Go Off non esita a mettere in campo
nuove idee. Il gruppo della Dandini lancia L’Orchestraccia, una band ancora più
scatenata dei predecessori (Elio e le storie tese).
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