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Formazione BES - 2° incontro – La didattica per la scuola di tutti e di ciascuno
a cura di Piergiorgio Pardo
2 U S R Lombardia – Formazione B ES
Nuovi scenari
Ogni persona si trova nella ricorrente necessità di riorganizzare e reinventare i propri saperi, le proprie competenze e persino il proprio stesso lavoro. Le tecniche e le competenze diventano obsolete nel volgere di pochi anni. Per questo l’obiettivo della scuola non può essere soprattutto quello di inseguire lo sviluppo di singole tecniche e competenze; piuttosto, è quello di formare saldamente ogni persona sul piano cognitivo e culturale, affinché possa affrontare positivamente l’incertezza e la mutevolezza degli scenari sociali e professionali, presenti e futuri.
Le trasmissioni standardizzate e normative delle conoscenze, che comunicano contenuti invariati pensati per individui medi, non sono più adeguate.
[Cultura scuola persona. Indicazioni per il curricolo]
3 U S R Lombardia – Formazione B ES
Conoscenze, competenze, abilità
“Conoscenze”: indicano il risultato dell’assimilazione di informazioni attraverso l’apprendimento. Le conoscenze sono l’insieme di fatti, principi, teorie e pratiche, relative a un settore di studio o di lavoro; le conoscenze sono descritte come teoriche e/o pratiche. “Abilità”, indicano le capacità di applicare conoscenze e di usare know-how per portare a termine compiti e risolvere problemi; le abilità sono descritte come cognitive (uso del pensiero logico, intuitivo e creativo) e pratiche (che implicano l’abilità manuale e l’uso di metodi, materiali, strumenti).
“Competenze” indicano la comprovata capacità di usare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale; le competenze sono descritte in termine di responsabilità e autonomia.
4 U S R Lombardia – Formazione B ES
Competenze e livello di inclusività
Ognuna delle otto competenze chiave della cittadinanza attiene ed è presupposto ad una didattica per tutti e per ciascuno e in quest’ottica esse sono intese dalla raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 2006. Tale relazione è esplicitata in due passaggi importanti:
l’istruzione e la formazione iniziale offrano a tutti i giovani gli strumenti per sviluppare le competenze chiave a un livello tale che li prepari alla vita adulta e costituisca la base per ulteriori occasioni di apprendimento, come anche per la vita lavorativa;
si tenga debitamente conto di quei giovani che, a causa di svantaggi educativi determinati da circostanze personali, sociali, culturali o economiche, hanno bisogno di un sostegno particolare per realizzare le loro potenzialità
5 U S R Lombardia – Formazione B ES
Competenze della U.E.
1. comunicazione nella madrelingua2. comunicazione nelle lingue straniere3. competenza matematica e competenze di base
in scienza e tecnologia4. competenza digitale5. imparare a imparare6. competenze sociali e civiche7. spirito di iniziativa e imprenditorialità8. consapevolezza ed espressione culturale
Per ogni competenza: Definizione; conoscenze, abilità e attitudini appropriate
al contesto
6 U S R Lombardia – Formazione B ES
Impianto pedagogico
Curricolo di scuola Ambiente di apprendimento Centralità della persona e gestione della classe Didattica laboratoriale e operativa Valore formativo delle discipline Scuola accogliente e inclusiva che garantisce
l’acquisizione delle strumentalità di base e delle competenze
7 U S R Lombardia – Formazione B ES
La logica di fondo
Ripensare la scuola
Indicazioni Nazionali
Direttiva B.E.S.
Riorganizzare le risorse ( umane, materiali, professionali) in un quadro coerente e sistematico secondo una logica
processuale focalizzata sul soggetto che apprende
8 U S R Lombardia – Formazione B ES
Le nuove indicazioni: traguardi prescrittivi
Al termine della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado, vengono fissati i traguardi per lo sviluppo delle competenze relative ai campi di esperienza ed alle discipline. Essi rappresentano dei riferimenti ineludibili per insegnanti, indicano piste culturali e didattiche da percorrere e aiutano a finalizzare l’azione educativa allo sviluppo integrale dell’allievo. Nella scuola del primo ciclo i traguardi costituiscono criteri per la valutazione delle competenze attese e, nella loro scansione temporale, sono prescrittivi, impegnando così le istituzione scolastiche affinché ogni alunno possa conseguirli, a garanzia dell’unità del sistema nazionale e della qualità del servizio. Le scuole hanno la libertà e la responsabilità di organizzarsi e di scegliere l’itinerario più opportuno per consentire agli studenti il miglior conseguimento dei risultati.
(Traguardi per lo sviluppo delle competenze)
9 U S R Lombardia – Formazione B ES
Le sfide dell’inclusione
La via italiana all’ inclusione scolastica (Roma 6 dicembre 2012)“Il nostro Paese è ora in grado di considerare le criticità
emerse e di valutare la necessità di ripensare alcuni aspetti dell’intero sistema.”
La sfida: il cambiamento (non l’aggiornamento, non la revisione, non l’accomodamento)
La sfida: cambiare il modo di far scuola riflettendo sugli aspetti della professionalità docente:
Il quadro pedagogico ( culturale, valoriale,..)La mediazione didattica
10 U S R Lombardia – Formazione B ES
Il curricolo
Articolazioni
Finalità generali: competenze chiave europee
Discipline Traguardi di sviluppo delle
competenze Obiettivi di
apprendimento valutazione Certificazione delle
competenze
PROBLEMI-STIMOLO
Conoscenza che cambia Conoscenza che proviene
dall’extrascuola Prescrittività dei
traguardi Processi di
apprendimento cambiati Nuove tecnologie Famiglie diverse Centralità della persona
nella sua specificità
11 U S R Lombardia – Formazione B ES
Che cosa è prescrittivo perché fondativo
La dimensione collegiale del lavoro tra i docenti
Il coordinamento didattico tra le esperienze proposte
L’accompagnamento pedagogico degli alunni La dimensione inclusiva
12 U S R Lombardia – Formazione B ES
4 direzioni cruciali nelle IN per il primo ciclo (Fiorin, 2013)
1. La prospettiva interdisciplinare
2. Le competenze trasversali
3. Il raccordo nei passaggi –ponte
4. La valutazione dei traguardi di competenza
13 U S R Lombardia – Formazione B ES
Sfide per il lavoro docente (Castoldi, 2013)
Lavorare per situazioni –problema (ruolo del contesto situazionale)
Condividere progetti formativi con i propri allievi
Adottare una pianificazione flessibile
Praticare una valutazione PER l’apprendimento
Aprire alla trasversalità disciplinare
Convincere gli allievi a “cambiare mestiere” ( non fare più gli alunni ma i ricercatori)
14 U S R Lombardia – Formazione B ES
Gli strumenti
La mediazione didattica : le dimensioni del curricolo, l’osservazione, le fasi del processo di apprendimento, le competenze, la ZSP, l’approccio laboratoriale…)
La progettazione didattica: trasversale , apprendimento unitario, motivante , centrata sulla realizzazione di un compito, che arriva alla generalizzazione,…
La personalizzazione degli apprendimenti: insegnamento di strategie, misure compensative/dispensative, tempi, stili,…
15 U S R Lombardia – Formazione B ES
Programmazione ... a partire dalla concezione di curricolo
Per risultati attesiPer contenutiPer concetti
Per competenzePer problemi
Per soglie di padronanzaPer sfondo integratore (Paolo Zanelli, 1986)
Programmazione
Su obiettivi conseguitiSull'apprendimentoSull'assimilazioneSulle prestazioni
Sulle capacitàPer risorse, riflessività,
Motivazione (le Boterf,1994)Dello sfondo
istituzionale, della struttura di connessione narrativa, dello sfondo metaforico (Canevaro,
Berlini, 1990)
Valutazione
16 U S R Lombardia – Formazione B ES
Apprendimento significativo / Insegnamento significativo
Progettare attivitàdi autovalutazione
Interessa non solo il campo cognitivoma anche quello emotivo affettivo
Proporre esperienza ed azione
Alunno/a protagonista
Promuove nello studenteautovalutazione
Nasce da esperienzaed azione
Creare situazioni in cui l’alunnoe protagonista
Curare motivazione socio-affettiva
17 U S R Lombardia – Formazione B ES
Caratteristiche della progettazione didattica
Progettazione Progettazione didatticadidattica
Progettazione Progettazione didatticadidattica
intenzionalitàintenzionalità
contestualizzazionecontestualizzazione
sistematicitàsistematicità
flessibilitàflessibilità
18 U S R Lombardia – Formazione B ES
La ruota di Deming
PLAN
DOCHECK
ACT
La logica del miglioramento
continuo
19 U S R Lombardia – Formazione B ES
La progettazione educativa
ControlloFeed back
Progettazione esperienza
Riprogettazione
Rea lizzazione es perienza
19
20 U S R Lombardia – Formazione B ES
Fasi dell’apprendimento
20
SAPERI NATURALI
“Che cosa sai?”
MAPPING
“Devi sapere che...”
APPLICAZIONE
“Quel che devi fare”
TRANSFER
“E se invece…allora...”
RICOSTRU-ZIONE
“Cosa hai fatto e perché”
GENERALIZ-ZAZIONE
“Inventa una regola”
informazione
verifica
laboratorio
21 U S R Lombardia – Formazione B ES
Fasi dell’apprendimento: azioni
Analisi /rilevazione delle esperienze pregresse
Costruzione della mappa dei saperi da apprendere
Laboratorio / spiegazione/ ….
Applicaz/ approfondim / eserc./ consolidamento
Applicazione in altri contesti / situazioni
Riflessione / ricostruzione di quanto fatto
Che cosa mi porto a casa perché mi serve
Passando attraverso le diverse discipline21
22 U S R Lombardia – Formazione B ES
Fasi dell’apprendimento: le competenze
Fase 1 IL SAPERE DEGLI ALUNNILE ESPERIENZE PREGRESSE
Come rilevare i saperi pregressi in riferimento alla competenza/ al concetto da sviluppare
Fase 2 MAPPA Come rappresentare il percorso da fare per raggiungere la competenza
Fase 3 SVILUPPO Quali possibili articolazioni
Fase 4 APPLICAZIONE Quali esercizi, anche disciplinari
Fase 5 CONSOLIDAMENTO Quali automatismi, sicurezze facilità
Fase 6 TRANSFERT Come far evolvere / applico l’abilità in altri contesti
Fase 7 RICOSTRUZIONE Riflessione metacognitiva / ricostruzione consapevole del percorso eseguito
Fase 8 GENERALIZZAZIONE Che cosa gli alunni acquisiscono dall’esperienza
PUNTO DI PARTENZA: I BISOGNI DEGLI ALUNNI
PUNTO DI ARRIVO: LA COMPETENZA
23 U S R Lombardia – Formazione B ES
Le competenze
rapporto tra sapere e fare dimostrazione del possesso di capacità e conoscenze assunzione di comportamenti adeguati al contesto in
cui si opera responsabilità nei confronti del proprio operare e
del risultato padronanza dei saperi, delle tecniche e degli
strumenti
la didattica delle competenze è:→ un insieme di strategie formative per sviluppare o
rafforzare le competenze→ mettendo gli studenti alla prova
24 U S R Lombardia – Formazione B ES
La definizione
La COMPETENZA è la capacità di applicare una conoscenza in un contesto dato, riconoscendone le specifiche caratteristiche e adottando comportamenti funzionali al conseguimento del risultato
evidenzacontinuità
prestazioniin contesti diversi
= autonomia e responsabilità
25 U S R Lombardia – Formazione B ES
Elementi della competenza
capacità di applicare una conoscenza in un contesto dato, riconoscendone le specifiche caratteristiche e adottando comportamenti funzionali al conseguimento del risultato(COMPETENZA)
conoscenze
esperienza
processo di studio
imparare facendo
compito
26 U S R Lombardia – Formazione B ES
Competenze chiave e assi
Le competenze chiave di cittadinanza da acquisire al termine dell’istruzione obbligatoria sono riferiti ai quattro assi culturali
«Essi costituiscono “il tessuto” per la costruzione di percorsi di apprendimento orientati all’acquisizione delle competenze chiave che preparino i giovani alla vita adulta e che costituiscano la base per consolidare e accrescere saperi e competenze in un processo di apprendimento permanente, anche ai fini della futura vita lavorativa.
Decreto 22.08.2007 Regolamento sul nuovo obbligo di istruzione
asse dei linguaggi asse matematico asse scientifico-
tecnologico asse storico-sociale
27 U S R Lombardia – Formazione B ES
Competenze chiave e assi
Decreto 22.08.2007 Regolamento sul nuovo obbligo di istruzione
Percorsi di apprendimento
Saperi e competenze articolati in conoscenze e
abilità
riferiti a quattro assi culturali (dei linguaggi, matematico, scientifico-tecnologico, storico-sociale)
Competenze chiave di
cittadinanza
Integrazione tra gli assi culturali come strumento di innovazione metodologica e
didattica
Approccio che valorizzi l’attività di laboratorio e l’apprendimento centrato
sull’esperienza
28 U S R Lombardia – Formazione B ES
Valutazione delle competenze
Grado di possesso della competenza “Livelli EQF” (European Qualification Framework), nei quali il livello di competenza è espresso in termini di responsabilità e autonomia.
Responsabilità - capacità di prendere decisioni (cosa fare o come farlo) ma anche di eseguire nel modo più funzionale un compito assegnato da altri.
Autonomia - capacità di rendere senza supporto le prestazioni richieste: non, semplicemente, lavorare da soli, ma essere in grado di ricostruire e giustificare il proprio processo lavorativo, riscontrare e segnalare le anomalie, modificare le operazioni per migliorare il risultato.
29 U S R Lombardia – Formazione B ES
Un esempio di valutazione: OCSE-PISA
L'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) ha lanciato nel 2000 il PISA Programma per la valutazione internazionale dell'allievo (Programme for International Student Assessment) Ogni studente partecipa ad un test scritto della durata di due ore. Una parte del test è sviluppata con domande a risposta multipla, un'altra parte - con domande a risposta aperta - richiede lo sviluppo autonomo di risposte personali. Gli studenti devono anche riempire un questionario sulle loro abitudini di studio, le loro motivazioni e il loro retroterra famigliare. I dirigenti scolastici a loro volta compilano un questionario che descrive l'organizzazione, la demografia ed il finanziamento dei loro istituti.
30 U S R Lombardia – Formazione B ES
Un esempio: la competenza di lettura in PISA
Reading Literacy- Aspetti ( Pisa 2009)
Utilizzare principalmente informazioni ricavate dal testo
Attingere principalmente a conoscenze extratestuali
Accedere alle informazioni e
utilizzarle
Integrare e interpretare
Riflettere sul testo, valutarne
contenuto e forma
Individuare le
informazioni
Comprendere il senso generale
Sviluppare una
interpretazione
Riflettere sul contenuto del
testo e valutarlo
Riflettere sulla forma del testo
e valutarla
le Discipline30
31 U S R Lombardia – Formazione B ES
Esempio di curricolo verticale
32 U S R Lombardia – Formazione B ES
Competenze ed inclusività
Integrazione e inclusione.
Si estende ai Bisogni Educativi Speciali il know how sviluppato nella presa in carico degli alunni con Disturbi Specifici dell’Apprendimento e con Diverse Abilità: dalle misure dispensative e compensative a processi di inclusione attuati attraverso una didattica per competenze
33 U S R Lombardia – Formazione B ES
Misure dispensative e strumenti compensativi
Misure dispensative:Consentono all’alunno di non svolgere alcune prestazioni che, a causa del disturbo, risultano particolarmente difficoltose, e che non migliorano l’apprendimento, anche se ripetute
Strumenti compensativi
Strumenti didattici e tecnologici che sostituiscono o facilitano laprestazione richiesta nell’abilità deficitaria
34 U S R Lombardia – Formazione B ES
Strumenti dispensativi
Fatica a ricordare consegne Consegna di istruzioni scritte semplificate
Fatica a studiare fornire testi con parti già evidenziate
Impara meglio se ascolta Fornire i testi registrati o digitalizzati
Ripete meglio se segue delle mappe
sintetizzare i concetti da apprendere con l’uso di mappe
Si perde nel testo del problema
Consegnare il testo con i dati evidenziati
… … .
Alunno/a Insegnante
35 U S R Lombardia – Formazione B ES
Esempio: sviluppo della comprensione
Riduzione del materiale di studio• Mantenere le informazioni principali escludendo
le parti meno significative, i dettagli e riducendo le informazioni secondarie ( in questo modo si evita il sovraccarico nella decodifica e si risparmiano energie per la comprensione)
La semplificazione dei contenuti• La semplificazione deve essere linguistica (sintattica, lessicale) non cognitiva. Tradurre il
materiale linguistico in parole/frasi più accessibili.
36 U S R Lombardia – Formazione B ES
Alcune strategie
Coinvolgimento socio-affettivo Riarticolazione delle modalità
didattiche e le strategie di insegnamento (Linee Guida Dsa)
Attenzione agli stili di apprendimento Utilizzo di strumenti di osservazione Utilizzo di gruppi cooperativi Insegnamento di strategie cognitive e
metacognitive Patti educativi di corresponsabilità
37 U S R Lombardia – Formazione B ES
Strategie metacognitive
Metacognizione: conoscenza su… i propri processi cognitivi le caratteristiche del compitole regole della comunicazione scrittale strategie d’intervento
Alcune domande:•Ma come fai a mettere nella tua mente quello che leggi nel testo ? Cosa vedi nella tua mente ? ( uno scenario, delle parole, nulla)•Se mentre leggi non capisci, te ne accorgi ? Che cosa fai per riprendere a capire ?•Se non ricordi quello che hai letto, come puoi aiutarti? (appunti?, immagini? registrazione ?
38 U S R Lombardia – Formazione B ES
Esempio: coinvolgimento socio-affettivo
METACOGNIZIONEe
MOTIVAZIONE
- Cosa significa “scrittura leggibile”?
- La mia scrittura è facilmente leggibile per me?
- E per il mio insegnante? Per gli altri ?
- Cosa rende la mia scrittura poco chiara?
- Quali sono i vantaggi di una scrittura chiara?
39 U S R Lombardia – Formazione B ES
Una griglia sulla scrittura
40 U S R Lombardia – Formazione B ES
Una griglia sul tipo di scrittore
41 U S R Lombardia – Formazione B ES
Esempio: autoistruzioni
3
Per ogni pezzo trova un titolo ( o un frase minima, o la parola chiave) per rappresentarlo
Costruisci l’elenco dei titoli e , seguendo l’elenco, ripeti il testo con le tue parole
4 Ripeti il testo a ritroso (partendo dall’ultimo titolo)
1
2
Leggi il testo e dividilo in pezzi: ogni pezzo un fatto
42 U S R Lombardia – Formazione B ES
Esempio: imparare a studiare
Per imparare a ripetere ciò che hai studiato devi essere convinto che:Per poter ripetere devi aver capito bene il significatoNon si deve ripetere un testo esattamente come l'autore l'ha scritto; si può ripetere come si vuole purché si recuperi il significatoPer recuperare il significato è importante imparare a rappresentarlo con degli schemi (sulla carta o nella mente)Gli schemi possono essere manipolati.
43 U S R Lombardia – Formazione B ES
Esempio: individuazione errori ortografici
Errori fonologicio Omissioni o aggiunta di lettere o sillabe , o Scambio di grafemi ( (D/T; F/V ; C/G; p/b;) o Digrammi e trigrammio Le inversioni
Errori non fonologicio Separazioni e fusioni illegalio Uso dell’Ho Scambio di grafema omofono non omografo
Altri errorio Doppie o Accenti
Tipologia di errori (Tressoldi, Cornoldi, 1991)
44 U S R Lombardia – Formazione B ES
Esempio: patto educativo
Soggetto cheSoggetto che apprende apprende
Per imparare a scrivere in modo corretto
Processi cognitivi Processi metacognitivi
Processi cognitivi Processi metacognitivi
controllocontrollo
correzionecorrezione
correttezzacorrettezza
45 U S R Lombardia – Formazione B ES
Esempio: patto educativo
PROBLEMA: faccio errori
di ortografia
SOLUZIONE:so controllare
i mieierrori
percorso
contratto
46 U S R Lombardia – Formazione B ES
Esempio: Studenti con difficoltà nella gestione dell’aggressività (Triani, 2013)
Segnali Cosa è bene fare Cosa è bene evitare
Labilità emotiva Crisi di collera improvvisi Uso reiterato del non rispetto delle regole Uso reiterato della prepotenza, delle minacce, anche attraverso forme poco appariscenti (dispetti, violenze verbali, ricatti) Negazione dei comportamenti ostili messi in atto Frequenti comportamenti di sfida nei confronti dell’insegnante
Disposizione relazionale verso la persona e ‘ferma’ verso il comportamento aggressivo .Aiuto nel modo di elaborare le informazioni sociali .Aiuto nel riconoscere e gestire le proprie emozioni (es.: distinguendo tra emozione e comportamento) .Aiuto nel modo di gestire i conflitti e nell’imparare le abilità sociali .Presentazione di modelli di comportamento diversi che permettono di rompere il comportamento stereotipato .Evitare che l’aggressività produca benefici Concordare, quando possibile, con la famiglia, alcuni obiettivi su cui lavorare insieme
Farsi prendere dalla rabbia .
Contrapporre continuamente ad un atteggiamento oppositivo un medesimo stile di opposizione .
47 U S R Lombardia – Formazione B ES
Didattica personalizzata in classe 1 (Gentile ,2007)
fornire al massimo numero di studenti delle “buone opportunità” di apprendimentoL progettare e condurre attività che coniugano l’insegnamento a tutta la classe con le reali peculiarità (punti forza e di debolezza) degli alunniL minimizzare i modi convenzionali di fare scuola (lezione per ascolto, completamento di schede, interrogazioni alla cattedra) rendendo più frequenti attività nelle quali i ragazzi operano direttamente sui saperiL differenziare i prodotti, le strategie e il modo di presentare sia i contenuti e sia gli esiti di apprendimentoL creare un ragionevole equilibrio tra contenuto e processi di apprendimento, evitando sbilanciamenti nell’uno o nell’altra direzioneL promuovere negli alunni l’idea di essere (o poter diventare) persone capaci di apprendereL
48 U S R Lombardia – Formazione B ES
Didattica personalizzata in classe 2, Gentile 2011proporre compiti e materiali che implicano l’uso significativo delle conoscenze in situazioni molto vicine a quelle di vita realeL insegnare, modellare e far sperimentare processi riflessivi su ciò che è stato appreso, svolto o vissutoL proporre attività che sollecitano parallelamente processi sensoriali, intellettivi e socialiL conoscere le rappresentazioni e le conoscenze già in possesso degli studenti per favorire una comprensione più immediata dei nuovi contenutiL utilizzare delle cornici concettuali (e di senso) per organizzare i diversi elementi della conoscenza (fatti, principi, sequenze, procedure, regole, metodi, concetti) in modo da facilitare il richiamo e l’applicazioneL insegnare abilità di pensiero metacognitivo attraverso la discussione e le attività di ricerca e verifica d’ipotesi.
49 U S R Lombardia – Formazione B ES
Alcune riflessioni necessarie all'insegnante
Qual è, per ciascuno insegnamento, il contenuto essenziale che il mio studente deve "conoscere", l'abilità che deve “saper fare”, il concetto che deve "comprendere.” ?Come arriverà a conseguirli?Come li farà suoi?Cosa mi dirà della specificità di ciascuno studente ciò che egli avrà conosciuto, prodotto e compreso?
50 U S R Lombardia – Formazione B ES
Alcune soluzioni pratiche per una gestione della didattica personalizzata in classe, (Tomlinson 2003, citato da Gentile, 2011)
Raggruppamenti flessibili.Materiali differenziati.Postazioni tematiche.Gruppi di livello.Agenda personale.Istruzione complessa o della sfida intellettuale.Studi individuali attorno ad un tema.Apprendimento basato su problemi.Vie di accesso (narrative, logico-quantitative, concettuali, estetiche, esperienziali)Preferenze di apprendimento (contenuto, coinvolgimento, senso, sintesi)
51 U S R Lombardia – Formazione B ES
Qualche consiglio bibliografico
Formae Mentis di H. Gardner (Feltrinelli. 1983)
La Gestione della classe di L. Tuffanelli e D. Ianes (Erickson 2011)
Gestire le integrazioni a scuola, di L. D'Alonzo (la Scuola 2009)
Educare insegnando. Apprendere ad applicare il cooperative learning,di M. Comoglio, (LAS, 2000)
Apprendimento cooperativo. L'approccio strutturale, di S.Kagan, (Edizioni Lavoro, 2000)
Differenziazione Didattica (Tomlinson, 2006, Putnam, 1998)
Potenziali individuali di apprendimento, a cura di Andrea Canevaro e Maria Grazia Berlini, (Ed La Nuova Italia, 1996)
Autovalutazione come risorsa, a cura di Paolo Zanelli, Barbara Sagginati ed Elena Fabbri,
(Edizioni Junior, 2004.)
Dalle indicazioni al curricolo scolastico di Italo Fiorin, Mario Castoldi, Damiano Previtali (Ed. La Scuola 2013)
Insegnare alla classe e personalizzare l’apprendimento, di M. Gentile, (Ed.L’Educatore, 2007)
Adempiere la promessa di una classe differenziata, di C. Tomlinson, (LAS 2006)
L’educazione inclusiva,di R. Medeghini,(Frnaco Angeli 2011)
52 U S R Lombardia – Formazione B ES
GRAZIE!