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La Responsabilità del Progettista La Responsabilità del Direttore Lavori I sistemi di Gestione ex D.Lgs. 231/01

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•La Responsabilità del Progettista

•La Responsabilità del Direttore Lavori

•I sistemi di Gestione ex D.Lgs. 231/01

La realizzazione di un progetto consiste nella

predisposizione, non solo di disegni

rappresentativi dell’opera che si andrà ad

eseguire, ma anche di tutta una serie di altri

elaborati utili per poter distinguere la forma,

le caratteristiche e le dimensioni di ciò che si

andrà a costruire, quali, ad esempio,

relazioni, computi metrici, calcoli relativi ai

prezzi di realizzazione, capitolati, grafica

ecc…

Prof. Antonio Musio, La responsabilità

dell’ingegnere, cap. II, Giappichelli Editore, 2010

La Responsabilità del Progettista si divide in

due macro aree, legislativamente definite:

Lavori Privati

Lavori Pubblici

Il progetto, nella pratica privata, si compone

di due momenti distinti:

Progetto Sommario

Progetto Esecutivo

In tema di costruzioni edilizie, la redazione

del progetto di massima e quella del

progetto esecutivo costituiscono due attività

professionali distinte ed autonome, con la

connessa possibilità, da un lato, che siano

conferite a due diversi professionisti… Cass.

Sez. II 27 Apr 1991 n. 4641

L’art. 19 della legge 143/1949…definisce alla lettera a) “progetto sommario” quello studio atto ad individuare l’opera nei suoi elementi, a mezzo di schizzi o di una relazione… Cass. 25 giu 1960 n.1664

Deve essere consegnato al cliente e deve consentirgli di valutare orientativamente l’opera per l’eventuale passaggio dalla fase preparatoria a quella esecutiva della costruzione… Cass. 25 mar 1999 n.2839

Deve essere qualificato di massima quando attiene al momento ideativo dell’opera e alla sua rappresentazione grafica… Cass. 20 giu 2000 n.8395

Un progetto deve considerarsi esecutivo quando

contenga tutti i dati necessari all’individuazione

dello sviluppo completo e dettagliato

dell’opera, e non può essere declassato a mero

progetto di massima per la sola presenza di

qualche marginale menda o lacuna… Cass. 4 ago

1979 n.4540

Oltre che dei grafici di progetto esecutivo della

rete viaria e fognaria, di distribuzione idrica,

elettrica, telefonica, gas metano e di

illuminazione pubblica, dei particolari esecutivi

delle opere stesse nonché del computo metrico

particolareggiato, dell’elenco dei prezzi unitari

e dei capitolati… Cons. Stato 8 ago 2006 n.4775

L’attività di progettazione dei lavori pubblici si

articola in tre livelli di successivi

approfondimenti tecnici: progetto preliminare,

progetto definitivo e progetto esecutivo. La

scansione procedimentale dei tre tipi successivi

di progetto non può essere derogata o alterata

perché risponde all’esigenza di assicurare una

compiuta e consapevole programmazione

dell’intervento pubblico, mediante un suo

progressivo affinamento nel corso dell’iter

progettuale e della sua realizzazione. Cons.

Stato 31 mar 2005 n.1417

È il progetto definitivo quello cui compete

d’individuare le caratteristiche finali

dell’opera ed implica che la progettazione

esecutiva debba essere redatta in stretta

conformità al progetto definitivo, di cui

costituisce mera ingegnerizzazione. Il

progetto definitivo non è quindi mutabile nella

sua sostanziale struttura ad opera di quello

esecutivo (salvo, naturalmente, le eventuali,

successive, puntualizzazioni nell’opera, cui è

specificamente finalizzato il progetto

esecutivo medesimo). Cons. Stato 11 mag 2005

n.2392

La responsabilità civile del Progettista può

identificarsi come:

Contrattuale Extra

Contrattuale

Accordo

•Azienda

•Committente

Inadempimento

•Danno causato da difetto di progettazione

Obbligazione

•Progettista e Azienda risarciscono il danno causato

Nel caso in cui l’opera eseguita in appalto presenti gravi difetti dipendenti da errata progettazione, il progettista è responsabile, con l’appaltatore, verso il committente, ai sensi dell’art. 1669 c.c., a nulla rilevando in contrario la natura e la diversità dei contratti cui si ricollega la responsabilità, perché l’appaltatore ed il progettista, quando con le rispettive azioni od omissioni … concorrono in modo efficiente a produrre uno degli eventi dannosi tipici indicati dall’art. 1669 cit, si rendono entrambi responsabili dell’unico illecito extracontrattuale e rispondono entrambi, a detto titolo, del danno cagionato; trattandosi di responsabilità extracontrattuale, specificamente regolata anche in ordine alla decadenza ed alla prescrizione, non spiega alcun rilievo la disciplina dettata dagli artt. 2226 e 2230 c.c. e si rivela ininfluente la natura dell’obbligazione – se di risultato o di mezzo – che il professionista assume verso il cliente committente dell’opera in appalto. Cass. Sez. II, 25 ago 1997 n.7992

L’art. 1669 c.c., nonostante la sua collocazione nell’ambito della disciplina del contratto d’appalto, dà luogo ad un’ipotesi di responsabilità extracontrattuale, la quale, pur presupponendo un rapporto contrattuale, ne supera i confini e si configura come obbligazione derivante dalla legge per finalità e ragioni di carattere generale, costituite dall’interesse pubblico – trascendente quello individuale del committente – alla stabilità e solidità degli immobili destinati ad avere una lunga durata, a preservazione dell’incolumità e della sicurezza dei cittadini; e, sotto tale profilo la norma si pone in rapporto di specialità con quella generale di cui all’art. 2043 c.c., che trova applicazione solo ove non risulti applicabile quella speciale, ed attribuisce legittimazione ad agire contro l’appaltatore ed eventuali soggetti corresponsabili... ma anche a qualunque terzo che lamenti di essere stato danneggiato in conseguenza di gravi difetti di costruzione, della sua rovina o del pericolo della rovina di essa. Cass. 28 gen 2005 n.1748

La responsabilità per i gravi difetti di cui all’art. 1669 c.c. è di natura extracontrattuale, essendo sancita al fine di garantire la stabilità e solidità degli edifici e delle altre cose immobili destinate per loro natura a lunga durata, a tutela dell’incolumità personale dei cittadini, e, quindi, di interessi generali inderogabili, che trascendono i confini ed i limiti dei rapporti negoziali tra le parti. Ne consegue che detta responsabilità non può essere rinunciata o limitata da particolari pattuazioni dei contraenti e, pertanto, eventuali esigenze di economicità nella costruzione dell’opera, riconducibili alla volontà del committente, non escludono il dovere del progettista e del direttore dei lavori di procedere alla sua realizzazione a regola d’arte. Cass. 7 gen 2000 n. 81

Accordo

•Progettista

•Committente

Inadempimento

•Danno causato da difetto di progettazione

Obbligazione

•Risarcire il danno causato art. 1218 c.c.

Fino alla prima metà degli anni ‘90 la

giurisprudenza considerava l’obbligazione del

progettista di mezzi, ovvero leggeva insieme gli

artt. 1176 e 2236 c.c. Quindi il progettista si

liberava da tutti i suoi obblighi quando poteva

provare che aveva fatto tutto ciò che era nelle

sue possibilità per giungere ad un risultato utile

per il cliente. Non aveva comunque l’obbligo di

raggiungere l’obiettivo che si proponeva il

cliente, pertanto poteva avere diritto a

percepire la controprestazione (compenso). Il

progettista era quindi inserito all’interno delle

obbligazioni da prestatore d’opera intellettuale.

L’esecuzione di un progetto da parte di un ingegnere o di un architetto costituisce un’obbligazione, non già di mezzi, ma di risultato, con la conseguenza che la presenza di difformità o di vizi nell’opera realizzata abilita il committente, convenuto in giudizio dal professionista per il pagamento, a formulare eccezione d’inadempimento – che, in quanto eccezione in senso sostanziale, è rimessa all’iniziativa ed alla disponibilità della parte e non può essere rilevata d’ufficio dal giudice Cass. 24 apr 1996 n.3879

L’obbligazione di redigere un progetto

d’ingegneria è di risultato perché ha per

oggetto la sua realizzabilità; perciò se il

committente, ente pubblico, comunica al

professionista i rilievi formulati da un

organo, consultivo o di controllo, che ne

condizionano l’approvazione, il

professionista è obbligato ad adeguare

corrispondentemente il progetto, altrimenti

il predetto committente legittimamente

rifiuta (art. 1460 c.c.) di corrispondergli il

compenso. Cass. 21 mar 1997 n.2540

per le opere realizzate dietro presentazione di

denuncia di inizio attività, il progettista assume

la qualità di persona esercente un servizio di

pubblica necessità ai sensi degli articoli 359 e

481 del codice penale Art. 29 DPR 380/2001

il progettista assume la qualità di persona

esercente un servizio di pubblica utilità anche

con riferimento alla relazione iniziale che

accompagna la denuncia di inizio attività e che

quindi assumono rilevanza penale anche le false

attestazioni contenute in questa relazione Cass.

Pen. sez III 20 maggio 2010 n. 27699

In materia di falso, la relazione d'asseverazione del progettista allegata alla denuncia d'inizio d'attività edilizia (d.i.a.) ha natura di "certificato", sicché risponde del delitto previsto dall'art. 481 c.p. il professionista che redige la suddetta relazione di corredo, attestando, contrariamente al vero, la conformità agli strumenti urbanistici Cass. Pen., sez. III, 21.10.2008 n. 1818

1. Salvo che il fatto costituisca più grave reato e ferme le sanzioni amministrative, si applica: a) l'ammenda fino a 20.658 euro per l'inosservanza delle norme, prescrizioni e modalità esecutive previste dal presente titolo, in quanto applicabili, nonché dai regolamenti edilizi, dagli strumenti urbanistici e dal permesso di costruire; b) l'arresto fino a due anni e l'ammenda da 10.328 a 103.290 euro nei casi di esecuzione dei lavori in totale difformità o assenza del permesso o di prosecuzione degli stessi nonostante l'ordine di sospensione; (…) 2-bis. Le disposizioni del presente articolo si applicano anche agli interventi edilizi suscettibili di realizzazione mediante denuncia di inizio attività ai sensi dell'articolo 22, comma 3, eseguiti in assenza o in totale difformità dalla stessa Art. 44 DPR 380/2001

La responsabilità civile del Direttore dei

lavori può identificarsi come:

Contrattuale Extra

Contrattuale

[Facendo riferimento all’art. 1669 c.c.] la Corte di Cassazione ha dichiarato … in tema di contratti d’appalto, qualora il danno subito dal committente sia conseguenza dei concorrenti inadempimenti dell’appaltatore e del direttore dei lavori, ovvero del progettista, entrambi rispondono solidalmente dei danni, essendo sufficiente, per la sussistenza della solidarietà, che le azioni e le omissioni di ciascuno abbiano concorso in modo efficiente a produrre l’evento, a nulla rilevando che le stesse costituiscano autonomi e distinti fatti illeciti, o violazioni di norme giuridiche diverse. Cass. 14 ott 2004 n.20294

Accanto alle responsabilità extracontrattuali connessa all’ipotesi del crollo di edificio, sussiste responsabilità contrattuale tutte le volte che il direttore dei lavori non esegua correttamente le prestazioni cui è tenuto in virtù del conferimento dell’incarico … il direttore dei lavori per conto del committente presta un’opera professionale in esecuzione di un’obbligazione di mezzi ed, essendo chiamato a svolgere la propria attività in situazioni involgenti l’impiego di peculiari competenze tecniche, deve utilizzare le proprie risorse intellettive e operative per assicurare, relativamente all’opera in corso di realizzazione, il risultato che il committente/preponente si aspetta di conseguire, onde il suo comportamento deve essere valutato non con riferimento al normale concetto di diligenza, ma alla stregua della diligentia quam in concreto; rientrano pertanto nelle obbligazioni del direttore dei lavori l’accertamento della conformità sia della progressiva realizzazione dell’opera al progetto, sia delle modalità dell’esecuzione di essa al capitolato e/o alle regole della tecnica, nonché l’adozione di tutti i necessari accorgimenti tecnici volti a garantire la realizzazione dell’opera senza difetti costruttivi Cass. Sez. III, 31 ott 2012 n. 22643

Pertanto, non si sottrae a responsabilità il professionista che ometta di vigilare e di impartire le opportune disposizioni al riguardo, nonché di controllarne l’ottemperanza da parte dell’appaltatore e di riferirne al committente; in particolare l’attività del direttore dei lavori per conto del committente si concreta nell’alta sorveglianza delle opere, che, pur non richiedendo la presenza continua e giornaliera sul cantiere né il compimento di operazioni di natura elementare, comporta il controllo della realizzazione dell’opera nelle sue varie fasi e pertanto l’obbligo del professionista di verificare, attraverso periodiche visite e contatti diretti con gli organi tecnici dell’impresa, da attuarsi in relazione a ciascuna di tali fasi, se sono state osservate le regole dell’arte e la corrispondenza dei materiali indicati. La responsabilità contrattuale del direttore dei lavori è, quindi, sussistente allorché il professionista non esegua correttamente le prestazioni contrattualmente assunte agendo con imprudenza, imperizia, negligenza o non rispettando le norme tecniche.

A.S. titolare di una ditta individuale e A.V., in qualità di direttore dei lavori, sono ritenuti responsabili del delitto di omicidio colposo, ad un anno e sei mesi di reclusione e ad un’ammenda di 600.000€ in solido per l’infortunio che ha cagionato la morte di D.A.

Ad A.V. è addebitato di aver cooperato nella determinazione dell’evento, avendo consentito ai dipendenti della ditta di lavorare in completa autonomia, senza vigilare sulla loro attività, ed avendo omesso di attuare quanto previsto nel pano di sicurezza e coordinamento e nel piano operativo di sicurezza … e per la mancata predisposizione di validi dispositivi di sicurezza, idonei ad evitare il rischio di caduta dall’alto e per non aver adeguatamente informato e formato il lavoratore deceduto. Cass. Sez. IV Pen. 2 mar 2011 n. 8257

In tema di reati edilizi ed urbanistici, il

direttore dei lavori è penalmente

responsabile, salva l'ipotesi d'esonero

prevista dall'art. 29 del DPR 380/01, per

l'attività edificatoria non conforme alle

prescrizioni del permesso di costruire in caso

d'irregolare vigilanza sull'esecuzione delle

opere edilizie, in quanto questi deve

sovrintendere con continuità alle opere della

cui esecuzione ha assunto la responsabilità

Cass. Pen. Sez. III 20 gen 2009 n.14504

Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica

L’azienda, con tutto il suo patrimonio, può quindi diventare personalmente responsabile per i reati commessi, a suo vantaggio e nel suo interesse, da parte dei dirigenti, quadri e altri impiegati.

Il decreto prevede tutta una serie di sanzioni per l’azienda e per il dipendente, attraverso però i già normati poteri datoriali ex art. 2106 c.c.

Sanzioni Pecuniarie

Sanzioni Interdittive

Confisca

Pubblicazione della Sentenza di condanna

Sistema delle Quote

Da 100 a 1.000 quote

Con importo da 258 a 1.549€

Sanzioni da 25.800 a 1.549.000€

Interdizione dall’esercizio dell’attività sociale;

Sospensione o revoca delle autorizzazioni, delle licenze o delle concessioni funzionali alla commissione dell’illecito;

Divieto di contrattare con la pubblica amministrazione, salvo che per ottenere le prestazioni di pubblico servizio;

Esclusione dalle agevolazioni, finanziamenti, contributi o sussidi e l’eventuale revoca di quelli già concessi

Divieto di pubblicizzare beni o servizi

Il profitto illecitamente conseguito viene sempre

confiscato in caso di condanna dell’azienda; il

giudice può quantificare la somma basandosi su:

La somma che è stata necessaria per realizzare il

reato es. compenso dato, o semplicemente promesso,

ad una persona come corrispettivo per l’esecuzione

dell’illecito;

Il profitto del reato, ovvero il vantaggio economico

ricavato in via immediata e diretta dall’illecito;

Se non è possibile confiscare quanto sopra, il giudice

può disporre la confisca di qualunque bene, nel

patrimonio aziendale, di valore equivalente alla

somma che si vuole confiscare (immobili, liquidi,

conti correnti ecc…)

Qualora venga irrorata una sanzione

interdittiva, o anche come sanzione singola,

il giudice può disporre, a spese dell’azienda,

che un estratto o l’intera sentenza di

condanna venga pubblicato su uno o più

giornali e/o sul sito del Ministero della

Giustizia e/o negli spazi di affissione del

Comune dove ha sede l’azienda per non più

di 30 giorni.

Qualora l’azienda adotti un sistema di

gestione per prevenire le fattispecie che la

coinvolgerebbero penalmente, la

responsabilità ricade sulla singola persona

che commette l’illecito

Codice Etico;

Procedure a cui attenersi;

Organo di Vigilanza;

Sistema di Controlli;

Sistema Sanzionatorio