forme di allevamento vite
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Forma di allevamento nata negli Stati Uniti presso la stazione sperimentale di Geneva (nello stato di New York) attorno agli anni 50 e consisteva nella presenza di due cortine di vegetazione che pendono parallele all�asse del filare e sostenute da bracci metallici.Negli anni 70 L�Universit� di Bologna ha apportato profonde modifiche fino ad ottenere l�attuale forma di allevamento in grado di essere meccanizzata integralmente.
Il GDC � costituito da due cordoni permanenti paralleli posti ad una distanza di mt 1,50 e ad una altezza di mt 1,65-1,80; i cordoni permanenti portano speroni corti di 1-3 gemme destinati a generare i germogli fruttiferi concentrati alle due estremit�.
In vegetazione
Dopo la potatura
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I pali utilizzati devono essere necessariamente in precompresso delle sezioni di cm8x8 per i pali intermedi ed infissi ad una profondit� minima di cm 80, e di sez. 8x10x12 per i pali di testata infissi ad una profondit� minima di cm 90-100.I due cordoni permanenti corrono su due fili di almeno mm 4,00 di diametro e tenuti equidistanti da braccetti autoportanti di cm 70 di larghezza ciascuno.
Le due cortine di produzione devono essere nettamente separate per una corretta conduzione d�impianto; occorre perci� eseguire l�operazione di �pettinatura� indispensabile in quanto garantisce lo sviluppo autonomo della cortina e aiuta la selezione degli speroni verso l�esterno; tale operazione viene fatta usando degli accessori applicati direttamente ai braccetti mobili.
caratteristiche • economicit� negli interventi colturali, anche manuali• buona qualit� del prodotto• ottima produttivit�• ottima possibilit� di applicare la meccanizzazione integrale• vendemmia a scuotimento verticale
GDC
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Tipologia di sistemazione impianto • Braccetti autoportanti
• Fili portanti Ø mm 4,0 ÷ 4,5• Filo secondario di sostegno piante Ø mm 2,8 ÷ 3,15• Tutori di sostegno in ferro o bamboo
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G.D.C.: le fasce vegeto-produttive sono nettamente separate
G.D.C.: particolare di potatura
Impianto di G.D.C. in fase di germogliamento
G.D.C.: testata snodata con tendifilo
G.D.C.: fase di sviluppo
vegetativo
Forma di allevamento costituita da un tronco verticale dove � inserito un tralcio a frutto di 8-10 gemme di lunghezza, piegato orizzontalmente lungo la direzione del filare, ed uno sperone basale di 1-2 gemme usato per il rinnovo dell�anno seguente.
In vegetazione
Dopo la potatura
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Vengono utilizzati pali precompressi messi a distanze che non superano i 6 metri o pali in ferro che non devono superare distanze superiori ai 5 metri, infissi nel terreno almeno 70-80 cm e una parte fuori terra di almeno cm 170-180; il tronco verticale ha una altezza di cm 80-100 e il capo a frutto viene appoggiato ad un filo �portante� avente dimensioni da mm 2,00 fino a mm 3,15 dipendenti dal tipo di materiale utilizzato.Sopra il filo �portante� vengono posizionate n. 1 o 2 coppie di fili a distanza di cm 30-40 circa che servono a raccogliere la vegetazione facendola sviluppare sempre verso l�alto. In alcuni casi si pu� posizionare, alla fine del palo, un filo per dare ai tralci un ulteriore appiglio (normalmente ad una altezza di mt 1,80 circa). Una ulteriore crescita dei germogli pu� venire controllata eseguendo la cimatura.
Nel Guyot le operazioni meccaniche sono applicabili con buoni risultati: cimatura dei tralci, legatura dei tralci e vendemmia sono lavorazioni facilmente eseguibili, mentre la potatura invernale risulta impossibile da meccanizzare perch� si troncherebbe il tralcio fruttifero dell�anno seguente.
caratteristiche• ottima densit� d�impianto (3500-5500 piante ettaro)• semplicit� della struttura• ottima esposizione fogliare• buona qualit� di produzione• buon grado di meccanizzazione• indicato nei vitigni a scarsa produttivit� basale
Guyot
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Tipologie di sistemazione impianto
• Filo portante di dimensioni maggiori (Ø 3,5 ÷ 4,0 mm) posto a 0,8 ÷ 1 m.• Filo di contenimento della vegetazione minore in (Ø 1,6 ÷ 1,8 mm) posto a 30 cm dal filo portante• Filo di sostegno tralci sulla sommità del palo e comunque a 70 ÷ 80 cm dal filo portante
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Vigneto a Guyot con doppi tralci di
produzione capovolti
Vigneto a Guyot con doppi fili di raccolta
tralci
Particolare di testata con
ancoraggio
Particolare di testata con copertura
Forma di allevamento costituita da un tronco verticale e cordone permanente piegato orizzontalmente lungo la direzione del filare, posto ad una altezza di cm 80-100 sul quale vengono lasciati speroni corti (1-3 gemme) destinati ad originare i germogli fruttiferi.
In vegetazione
Dopo la potatura
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Come per il Guyot, vengono utilizzati pali precompressi messi a distanze che non superano i 6 metri o pali in ferro che non devono superare distanze superiori ai 5 metri, infissi nel terreno almeno 70-80 cm e una parte fuori terra di almeno cm 170-180; il tronco verticale ha una altezza di cm 80-100 e il capo a frutto viene appoggiato ad un filo �portante� avente dimensioni da mm 2,00 fino a mm 3,15 dipendenti dal tipo di materiale utilizzato.Sopra il filo �portante� vengono posizionate n. 1 o 2 coppie di fili a distanza di cm 30-40 circa che servono a raccogliere la vegetazione facendola sviluppare sempre verso l�alto. In alcuni casi si pu� posizionare, alla fine del palo, un filo per dare ai tralci un ulteriore appiglio (normalmente ad una altezza di mt 1,80-2,00). Una ulteriore crescita dei germogli pu� venire controllata eseguendo la cimatura.
Cordone speronato
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Tipologia di sistemazione impianti
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Nel Cordone speronato le operazioni meccaniche sono applicabili con ottimi risultati:
• potatura invernale• legatura dei tralci• cimatura dei tralci• raccolta meccanica
Caratteristiche • ottima densit� d�impianto (3500-5500 piante ettaro)• regolare fittezza d�impianto e quindi produzioni equilibrate• ottima esposizione fogliare• buona qualit� di produzione• ottimo grado di meccanizzazione
Cordone speronato in fase vegetativa
Cordone speronato: particolare impostazione
pianta
Cordone speronato in fase di germogliamento
Cordone speronato: particolare impostazione pianta
forma di allevamento costituita da cordone permanente orizzontale, posto ad una altezza di mt 1,50-1,60 dove sullo stesso vengono lasciati capi a frutto di 4-6 gemme. I tralci fruttiferi vengono lasciati liberi e la fascia vegetativa (rivolta verso l�alto) risulta completamente staccata dalla fascia produttiva (rivolta verso il basso) e completamente al di sotto del cordone principale.
In vegetazione
Dopo la potatura
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Sopra il filo portante vanno posizionati normalmente 2 fili o anche 2 coppie di fili per il sostegno della vegetazione.Vengono utilizzati pali in precompresso a distanza variabili tra i 4 e 5 metri, e con altezza fuori terra di mt 2,00-2,20. Pi� raramente vengono utilizzati pali in acciaio zincato in quanto l�altezza della spalliera risulta eccessiva.Tale forma si adatta a quei vitigni con bassa fertilit� basale e si presta ad un buon grado di meccanizzazione; possono essere gestite le operazioni di cimatura verde, legatura dei germogli e raccolta meccanica, mentre non si pu� applicare la potatura invernale in quanto si perderebbero i capi a frutto a 4-6 gemme.
caratteristiche • semplicit� degli impianti• ottima esposizione fogliare• buona qualit� della produzione• buona possibilit� di meccanizzazione
Casarsa
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Tipologie di sistemazione impianto
• Filo portante di dimensioni maggiori (Ø 4÷ 4,5 mm) posto a 0,8 ÷ 1 m.• Filo di contenimento della vegetazione minore in (Ø 2 ÷ 2,2 mm) posto a 30 cm dal filo portante• Filo di sostegno tralci sulla sommità del palo e comunque a 70 ÷ 80 cm dal filo portante
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Casarsa in fase di germogliamento
Casarsa in fase di germogliamento
Forma di allevamento costituita da cordone permanente orizzontale posto ad una altezza di mt 1,60-1,65 sul quale vengono lasciati speroni corti (2-3 gemme) orientati rigorosamente verso l�alto e destinati ad originare i germogli fruttiferi.La forma non prevede fili di sostegno superiori di raccolta della vegetazione, quindi va utilizzato con vitigni che hanno un comportamento dei germogli assurgente.
In vegetazione
Dopo la potatura
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Casarsa: particolare di testata
Vengono utilizzati pali di cemento posizionati ad un massimo di mt 6,00 ed infissi nel terreno almeno per cm 70-80 cm. Sulla sommit� del palo viene fatto scorrere un filo del diametro mm 4,00-4,50 che deve sostenere completamente il peso del vigneto.Il cordone libero si presta ottimamente alla meccanizzazione, consentendo l�esecuzione di tutte le operazioni colturali. In particolare, eseguendo una modifica alla struttura, si pu� rendere il cordone mobilizzato in modo da consentire la raccolta a scuotimento verticale anzich� lo scuotimento orizzontale.
Caratteristiche • semplicit� della struttura• economicit� della struttura• eliminazione totale di legature• buona qualit� di prodotto
Cordone libero
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Tipologia di sistemazione impianto • filo unico portante Ø mm 4,0 ÷ 4,5
• Tutori di sostegno piante in ferroo canna di bamboo
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