formiche e funghi
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Cinquanta milioni di anni fa una specie di formiche del Sud America abbandonò lo stato di cacciatrici-guerriere per adottare un vero e proprio stile di vita agricolo. Grazie a una simbiosi vincente con un fungo, sono sopravvissute fino a ora, e nuovi studi di ricercatori canadesi hanno trovato un terzo elemento importantissimo di questa associazione: un batterio che cresce sul dorso delle formiche e che produce antibiotici pesticidi.
La vita di una tipica colonia di tagliafoglie si dispiega intorno al formicaio: i lavori di "giardinaggio" si concentrano in camere adibite alla crescita dei funghi, simili a muffa bianca e ricchi di proteine, che costituiscono il loro unico nutrimento. Come autentici agricoltori, questi insetti trattano le foglie e i petali raccolti, fino a ridurli a una poltiglia sulla quale coltivare i funghi in vari passaggi
che competono a caste differenti.
La suddivisione in caste - una delle più complesse fra gli insetti sociali - è basata sulla taglia: dalle operaie foraggiatrici, grandi quanto una mosca, alle minuscole operaie giardiniere, con la testa larga sei millimetri e trecento volte più leggere dei soldati.La simbiosi fra formiche e funghi si è rivelata vincente nel corso dell'evoluzione: grazie a questa insolita vivanda, le colonie raggiungono dimensioni immense (fino a otto milioni di individui) che ogni giorno possono consumare tanta vegetazione quanto un bovino adulto.