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15 novembre 2012 Forum QualEnergia?: a Roma una due giorni su Sen, efficienza e rinnovabili Legambiente, La Nuova Ecologia, QualEnergia e Kyoto Club organizzano, per il 29 e 30 novembre prossimi a Roma, una due giorni dedicata ai temi energetici di maggiore attualità. Per il coordinatore scientifico dell'evento, Gianni Silvestrini, il Forum sarà «uno stimolante momento di riflessione sui possibili scenari della rivoluzione energetica in atto in Italia» Le novità introdotte dalla Strategia energetica nazionale (Sen) appena messa a punto dal governo, le sfide che attendono il settore delle rinnovabili e l'urgenza assoluta dell'efficienza energetica. Saranno questi i temi principali al centro del quinto Forum QualEnergia?, organizzato da Legambiente, Editoriale La Nuova Ecologia, QualEnergia e Kyoto Club. L'evento, in programma a Roma (Auditorium dell'Ara Pacis, via Ripetta 190) il 29 e 30 novembre, prevede la partecipazione di numerosi esperti del settore e rappresentanti delle associazioni del comparto energetico. Il programma, inoltre, sarà arricchito da due tavole rotonde dedicate ai temi dei rifiuti e della mobilità sostenibile. Anche la scelta delle date non è casuale, dal momento che proprio alla fine del mese in corso si concluderà la fase di consultazione pubblica della Strategia energetica, come spiega Gianni Silvestrini, direttore scientifico di QualEnergia e del Kyoto Club, nonché coordinatore scientifico dell'evento. «Programmato per la fine di novembre, quando scadono i termini per la consultazione sulla Strategia energetica nazionale, il Forum di QualEnergia vuole rappresentare uno stimolante momento di riflessione sui possibili scenari della rivoluzione energetica in atto in Italia», dichiara. Nelle intenzioni degli organizzatori, infatti, la due giorni rappresenterà una preziosa occasione di confronto tra le istituzioni, il mondo della ricerca e le aziende sui temi della sostenibilità e delle fonti rinnovabili. Oltre al nuovo quadro nazionale introdotto dalla Sen e agli scenari in materia di rinnovabili e di efficienza, il Forum affronterà numerosi altri temi all'ordine del giorno, a cominciare dallo sviluppo delle smart grid. «Più di un kWh su tre sarà rinnovabile fra soli otto anni – aggiunge Silvestrini - Il settore su cui si dovrà intervenire maggiormente è quello dell’efficienza energetica, visto che metà del patrimonio edilizio ha consumi tripli rispetto alle nuove costruzioni». Nella giornata del 30 novembre, inoltre, saranno presentati i risultati della ricerca sugli stili di vita degli italiani condotta per la Nuova Ecologia da Lorien Consulting. Parteciperanno alla due giorni, fra gli altri, il ministro dell'Ambiente Corrado Clini , il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza e lo stesso Gianni Silvestrini. Le sessioni in programma saranno coordinate da Antonio Cianciullo, giornalista La Repubblica, Marco Fratoddi, direttore La Nuova Ecologia, Sergio Ferraris, direttore QualEnergia, Enrico Fontana, direttore Nuovo Paese

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15 novembre 2012

Forum QualEnergia?: a Roma una due giorni su Sen, efficienza e rinnovabili

Legambiente, La Nuova Ecologia, QualEnergia e Kyoto Club organizzano, per il 29 e 30 novembre prossimi a Roma, una due giorni dedicata ai temi energetici di maggiore attualità. Per il coordinatore scientifico dell'evento, Gianni Silvestrini, il Forum sarà «uno stimolante momento di riflessione sui possibili scenari della rivoluzione energetica in atto in Italia»

Le novità introdotte dalla Strategia energetica nazionale (Sen) appena messa a punto dal governo, le sfide che attendono il settore delle rinnovabili e l'urgenza assoluta dell'efficienza energetica. Saranno questi i temi principali al centro del quinto Forum QualEnergia?, organizzato da Legambiente, Editoriale La Nuova Ecologia, QualEnergia e Kyoto Club. L'evento, in programma a Roma (Auditorium dell'Ara Pacis, via Ripetta 190) il 29 e 30 novembre, prevede la partecipazione di numerosi esperti del settore e rappresentanti delle associazioni del comparto energetico. Il programma, inoltre, sarà arricchito da due tavole rotonde dedicate ai temi dei rifiuti e della mobilità sostenibile. Anche la scelta delle date non è casuale, dal momento che proprio alla fine del mese in corso si concluderà la fase di consultazione pubblica della Strategia energetica, come spiega Gianni Silvestrini, direttore scientifico di QualEnergia e del Kyoto Club, nonché coordinatore scientifico dell'evento. «Programmato per la fine di novembre, quando scadono i termini per la consultazione sulla Strategia energetica nazionale, il Forum di QualEnergia vuole rappresentare uno stimolante momento di riflessione sui possibili scenari della rivoluzione energetica in atto in Italia», dichiara.

Nelle intenzioni degli organizzatori, infatti, la due giorni rappresenterà una preziosa occasione di confronto tra le istituzioni, il mondo della ricerca e le aziende sui temi della sostenibilità e delle fonti rinnovabili. Oltre al nuovo quadro nazionale introdotto dalla Sen e agli scenari in materia di rinnovabili e di efficienza, il Forum affronterà numerosi altri temi all'ordine del giorno, a cominciare dallo sviluppo delle smart grid. «Più di un kWh su tre sarà rinnovabile fra soli otto anni – aggiunge Silvestrini - Il settore su cui si dovrà intervenire maggiormente è quello dell’efficienza energetica, visto che metà del patrimonio edilizio ha consumi tripli rispetto alle nuove costruzioni». Nella giornata del 30 novembre, inoltre, saranno presentati i risultati della ricerca sugli stili di vita degli italiani condotta per la Nuova Ecologia da Lorien Consulting.

Parteciperanno alla due giorni, fra gli altri, il ministro dell'Ambiente Corrado Clini, il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza e lo stesso Gianni Silvestrini. Le sessioni in programma saranno coordinate da Antonio Cianciullo, giornalista La Repubblica, Marco Fratoddi, direttore La Nuova Ecologia, Sergio Ferraris, direttore QualEnergia, Enrico Fontana, direttore Nuovo Paese

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Sera. Chiuderà i lavori Ermete Realacci, presidente onorario di Legambiente e presidente della Fondazione Symbola.

Il programma provvisorio del quinto Forum QualEnergia è disponibile a questo link. Per confermare la propria partecipazione occorre inviare una mail all'indirizzo [email protected]. La documentazione sarà garantita ai primi 150 iscritti.

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15 novembre 2012

Scenario energetico, quello italiano è in continua evoluzione

Dove sta andando il mercato energetico nazionale, quale l'evoluzione della normativa e quali le tecnologie su cui puntare? Il 29 e 30 novembre a Roma si svolgerà il Forum "QualEnergia?", appuntamento che quest'anno permetterà di fare una riflessione su mercato energetico, mobilità e gestione dei rifiuti. L’opinione di Silvestrini a Ecoradio.

In che modo si sta muovendo il mercato energetico nazionale, qual è l’evoluzione della normativa e su quali tecnologie dobbiamo puntare? Il 29 e 30 novembre a Roma si svolgerà il Forum "QualEnergia?" appuntamento annuale che rappresenta l’occasione per fare una riflessione sull'attuale scenario energetico, mobilità e gestione dei rifiuti.

Nel campo dell’energia abbiamo una proposta di Strategia Energetica Nazionale in discussione on line fino a fine novembre, un decreto sulle rinnovabili elettriche, che è ormai operativo e su cui si può fare un primo bilancio. È uscita, inoltre, la bozza di decreto delle rinnovabili termiche (leggi anche Rinnovabili termiche, un decreto da mettere alla prova su QualEnergia.it), che apre interessanti opportunità sul versante delle biomasse, del solare termico, delle pompe di calore e per fonti per la produzione di calore ad alta efficienza.

Il fotovoltaico, invece, è in difficoltà a causa del V conto energia. È interessante ora comprendere quali opportunità porterebbe una liberalizzazione del mercato, in una visione di grid parity, cioè di fotovoltaico senza incentivi, scenario che sarà assolutamente verosimile alla fine del prossimo anno.

Un panorama che quindi cambia rapidamente e in cui molte regole sono state già scritte, e altre sono in via di definizione (come ai certificati bianchi).

L’appuntamento del Forum 'QualEnergia?' rappresenta quindi una buona opportunità per capire quali spazi si aprono per i mercati delle tecnologie pulite alla luce dell’evoluzione della normativa.

L'opinione di Gianni Silvestrini, direttore scientifico di Kyoto Club e QualEnergia, a Ecoradio.

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17novembre 2012

Rivoluzione energetica in atto? Forum di QualEnergia

Dove sta andando il mercato energetico nazionale, quale l'evoluzione della normativa e quali le

tecnologie su cui puntare? Si rinnova l'appuntamento organizzato da Kyoto Club, La Nuova

Ecologia e Legambiente, in programma a Roma il 29 e 30 novembre

Dove sta andando il mercato energetico nazionale, qual è l’evoluzione della normativa e su quali tecnologie dobbiamo puntare? Il 29 e 30 novembre a Roma si svolgerà il Forum "QualEnergia?" appuntamento annuale che rappresenta l’occasione per fare una riflessione sull'attuale scenario energetico, mobilità e gestione dei rifiuti. C'è la proposta di una strategia Energetica Nazionale in discussione, un decreto sulle rinnovabili elettriche, che è ormai operativo e su cui si può fare un primo bilancio. Uscita, inoltre, la bozza di decreto delle rinnovabili termiche. Il fotovoltaico, invece, è in difficoltà a causa del V conto energia. Interessante ora comprendere quali opportunità porterebbe una liberalizzazione del mercato, il fotovoltaico senza incentivi, scenario che sarà assolutamente verosimile alla fine del prossimo anno. Un panorama che quindi cambia rapidamente e in cui molte regole sono state già scritte, e altre sono in via di definizione. L’appuntamento del Forum "QualEnergia?" rappresenta quindi una buona opportunità per capire quali spazi si aprono per i mercati delle tecnologie pulite alla luce dell’evoluzione della normativa.

Roma - 29-30 novembre 2012 Auditorium dell'Ara Pacis, Via di Ripetta 190

Per adesioni inviare una mail a [email protected]

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lunedì 26 novembre 2012

ENERGIA: FORUM 'QUALENERGIA?' PER CAPIRE IL FUTURO (2)

(AGI) - Roma, 26 nov. - Partecipano alla due giorni, tra gli altri, il Ministro dell'Ambiente Corrado Clini, il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza, il direttore scientifico di QualEnergia Gianni Silvestrini, il presidente della Fondazione Sviluppo Sostenibile Edo Ronchi, il presidente onorario di Legambiente e presidente della Fondazione Symbola Ermete Realacci ed esponenti delle istituzioni legati al mondo dell'energia e della sostenibilita', come tra gli altri Stefano Conti di Terna, Carlo Manna di Enea, Sara Romano del MiSE, Fabrizio Tomada di GSE. Durante la seconda giornata dell'appuntamento saranno diffusi i dati della ricerca sugli stili di vita degli italiani, realizzata da Lorien Consulting, che verra' presentata dall'amministratore delegato Antonio Valente. Le sessioni dei due giorni saranno coordinate da Antonio Cianciullo, giornalista La Repubblica, Marco Fratoddi, direttore La Nuova Ecologia, Sergio Ferraris, direttore QualEnergia, Enrico Fontana, direttore Nuovo Paese Sera e Alberto Fiorillo della Segreteria Nazionale Legambiente. (AGI) Red

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26 novembre 2012

“Rivoluzione energetica”, Forum QualEnergia “La rivoluzione energetica in atto”. E' questo il tema scelto da QualEnergia per l'edizione 2012 del

suo Forum. Organizzato da Legambiente, Editoriale La Nuova Ecologia e Kyoto Club, il Forum

affronterà argomenti quali gli scenari della Strategia Energetica Nazionale, le nuove vie per

l'efficienza energetica, le reti intelligenti. Previste anche du ...

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28-29 novembre 2012

Forum "QualEnergia?" 2012 Si rinnova l'appuntamento organizzato da Kyoto Club, La Nuova Ecologia e Legambiente, in programma a Roma il 29 e 30 novembre. Roma. Inizia il conto alla rovescia per l'edizione 2012 del Forum "QualEnergia?", previsto a Roma nei giorni 29 e 30 Novembre prossimi. Con temi sempre d'attualità e relatori riconosciuti per competenza, sarà occasione di aggiornamento e d'incontro con chi, e fra coloro, che in Italia si occupano della trasformazione energetica. L'evento è organizzato da Kyoto Club, La Nuova Ecologia e Legambiente.

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V FORUM QUALE ENERGIA - ROMA 29/30 NOVEMBRE 2012

Roma, Auditorium dell'Ara Pacis, via di Ripetta 190

29 NOVEMBRE ORE 9,30 FINO 30 NOVEMBRE ORE 12,30

Istituzioni, aziende, mondo dell'informazione e delle associazioni a confronto sui nuovi scenari delle rinnovabili Si terrà il 29 e 30 novembre a Roma, presso l'Auditorium dell'Ara Pacis, il V Forum QualEnergia? Organizzato da Legambiente, Editoriale La Nuova Ecologia e Kyoto Club, prevede incontri con esperti di settore, giornalisti specializzati e docenti universitari. Un’occasione di confronto tra istituzioni, mondo della ricerca e aziende sui temi della sostenibilità e delle fonti rinnovabili. Tra gli

argomenti affrontati: "I nuovi scenari della Strategia Energetica Nazionale", "Nuove vie per l'efficienza energetica", "La sfida delle rinnovabili: verso reti intelligenti" e due tavole rotonde su rifiuti e mobilità sostenibile. Partecipano alla due giorni, fra gli altri, il Ministro dell'Ambiente Corrado Clini, il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza, il direttore scientifico di QualEnergia Gianni Silvestrini, il presidente onorario di Legambiente e presidente della Fondazione Symbola Ermete Realacci. Occhi puntati sui risultati della ricerca sugli Stili di vita degli

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italiani, realizzata da Lorien Consulting, che verrà presentata dall'amministratore delegato Antonio Valente. Le sessioni saranno coordinate da Antonio Cianciullo, giornalista La Repubblica, Marco Fratoddi, direttore La Nuova Ecologia, Sergio Ferraris, direttore QualEnergia, Enrico Fontana, direttore Nuovo Paese Sera.

Info, programma e preregistrazioni http://www.lanuovaecologia.it/extra.php?extra=Comunicazione [email protected]

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30 novembre 2012

Rivoluzione energetica e fonti rinnovabili: UNIDO alla V edizione del Forum "QualEnergia"

"La Rivoluzione energetica in atto" era il titolo della V edizione del Forum “QualEnergia?”, organizzata da Legambiente in collaborazione con Editoriale La Nuova Ecologia e Kyoto Club, che ha visto la partecipazione di UNIDO.

Durante l'appuntamento è stata affrontata la tematica delle trasformazioni del settore energetico con particolare attenzione al ruolo delle rinnovabili.

Tra le sessioni più interessanti, i focus sulle nuove vie per l'efficienza energetica e su come le reti possano cambiare il modo di produrre e consumare l'energia, a cui hanno fatto seguito due tavole rotonde su rifiuti e Green Economy.

In questo contesto, numerosi incontri con esperti di settore, giornalisti specializzati e docenti universitari si sono susseguiti rappresentando un’occasione di confronto tra istituzioni, mondo della ricerca e aziende sui temi della sostenibilità e delle fonti rinnovabili. Tra gli interventi più interessanti, quello del Sottosegretario del Ministero dell’Ambiente, Tullio Fanelli, che ha evidenziato come l’Italia abbia grandi potenzialità in diversi settori per quanto riguarda le nuove energie, necessitando dunque di un mix equilibrato delle diverse energie rinnovabili. Il Presidente del GIFI (Gruppo Imprese Fotovoltaiche Italiane), Valerio Natalizia, ha sottolineato che, per quanto riguarda il fotovoltaico, “esiste una serie di know-how e conoscenze tecnologico-produttive che fanno sì che l’Italia possa considerarsi leader in numerosi step dell’intera filiera”. Dalla

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conferenza, inoltre, è emerso che sempre più, anche nel contesto internazionale, a fronte di una restrizione del credito da parte degli stati nel campo della green economy, si registra un sempre maggior coinvolgimento nei privati nel cammino verso lo sviluppo sostenibile.

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Italiani più preoccupati per l'ambiente Gli italiani sono inoltre sempre più preoccupati per la debolezza della nostra

classe politica, dalla quale dipende l'attuazione di politiche ambientali e per l'occupazione. Saranno forse i disastri ambientali, le alluvioni, le tragedie umane come ...

Il quadro che emerge da un sondaggio presentato oggi al V forum QualEnergia, descrive il popolo italiano come preoccupato dai temi ambientali. Questi ultimi, infatti, sono secondi solo dopo l’occupazione. Gli italiani sono inoltre sempre più preoccupati per la debolezza della nostra classe politica, dalla quale dipende l’attuazione di politiche ambientali e per l’occupazione.

Saranno forse i disastri ambientali, le alluvioni, le tragedie umane come quelle dell’ILVA che fanno crescere negli italiani l’attenzione per le tematiche ambientali. E d’altronde è giò stato ampiamente dimostrato che di queste tematiche ci si interessa quando cominciano a toccarci personalmente.

Dopo il problema dell’occupazione (92,2%) sono i temi ambientali (64,2%) al secondo posto nelle preoccupazioni del paese: inquinamento, spreco delle risorse e cambiamento del clima, cresciuto tra le ansie degli italiani di ben 6 punti negli ultimi tre anni (dal 6,7% del 2010 al 12,7% del 2012).

Questi dati emergono dal sondaggio realizzato da Lorien Consulting, presentato oggi nella seconda giornata del V Forum QualEnergia?, promosso da Legambiente, Editoriale La Nuova Ecologia e Kyoto Club, in corso all’Auditorium dell’Ara Pacis di Roma.

La green economy viene vista come una soluzione a questi problemi e come un’occasione per rilanciare l’economia in crisi. Il 65,2% degli italiani ritiene infatti che sia un settore prioritario sul quale fare investimenti e sul quale puntare per il rilancio dell’economia.

Per quanto riguarda in particolare le fonti energetiche, il 2012 segna il definitivo tramonto del nucleare passato dal 42,4% dello scorso anno al 5,2% di oggi. In calo anche il petrolio sceso in un

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anno dal 17,5% del 2011 al 12% del 2012 e il carbone dal 7,5% del 2011 al 3% dell’anno in corso. Di tendenza esattamente opposta il solare passato dal 43,7% del 2011 al 51,2% del 2012, e il fotovoltaico dal 16,7% al 20,3% del 2012.

Come evidenziato, infine, dal sondaggio emergono note dolenti per quel che riguarda la preoccupazione per debolezza della classe politica italiana passata dal 23,7% del 2011 al 34,7% del 2012. Un problema importante dal quale dipendono, nell’ordine, la povertà e la disoccupazione (50,3%), il mancato sviluppo e la crescita (44,4%), la difficoltà della vita quotidiana (37,2%).

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30 novembre 2012

Cambiamenti climatici preoccupano italiani più del terrorismo

Gli italiani sono sempre più interessati all’ambiente: le preoccupazioni per l’inquinamento e i cambiamenti climatici sono secondi solo alle angustie causate dalla disoccupazione e dalla crisi. È quanto emerge da un’indagine realizzata da Lorien Consulting e presentato al V Forum “QualEnergia?” svoltosi a Roma, promosso da Legambiente, Editoriale La Nuova Ecologia e Kyoto Club.

I problemi ambientali, in particolare, stanno a cuore al 64,2% degli intervistati, secondi solo alle ansie legate all’occupazione, che tengono sulle spine la quasi totalità degli italiani (92,2%). Più nel dettaglio, a generare ansia sono soprattutto i rischi dovuti all’inquinamento e le insidie dello spreco, ma anche il cambiamento climatico si mostra come una preoccupazione sempre maggiore per gli italiani. Se nel 2010, infatti, solo il 6,7% del campione si dichiarava in apprensione a causa del climate change, quest’anno la percentuale ha raggiunto il 12,7%.

A preoccupare, da questo punto di vista, è soprattutto l’eventualità di eventi meteorologici estremi, che, secondo il sondaggio, fanno più paura anche del terrorismo, che dal 21,1% del 2011, attualmente angustia solo il 10% degli intervistati.

L’ambiente, comunque, non è solo sinonimo di problemi e paure. Secondo la maggioranza degli italiani, infatti, rappresenta anche una preziosa opportunità di sviluppo e occupazione, su cui puntare per uscire dalla crisi. Per il 65,2% del campione, infatti, la green economy dovrebbe essere

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uno dei settori prioritari in cui convogliare gli investimenti futuri per riuscire a rilanciare l’economia.

Per quanto riguarda infine le fonti energetiche rinnovabili, cresce la conoscenza da parte degli italiani: il solare termico passa dal 43,7% del 2011 al 51,2% del 2012 mentre per il fotovoltaico la popolarità è salita dal 16,7% dello scorso anno all’attuale 20,3%. In declino, al contrario, carbone, petrolio e nucleare.

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1 dicembre 2012

I problemi ambientali preoccupano gli italiani

Gli italiani rivelano di possedere sempre più un animo green, dal momento che, secondo quanto emerge da un sondaggio realizzato da Lorien Consulting, i problemi ambientali si collocano al secondo posto tra le loro principali preoccupazioni.

Infatti, il sondaggio, presentato al V Forum QualEnergia? che si è svolto in questi giorni a Roma, rivela che spreco di risorse e cambiamenti climatici generano ansia nel 12,7% della popolazione, un sentimento, questo, più che giustificato se si considerano gli effetti devastanti che possono causare, anche se tra i motivi di tale crescita di interesse troviamo pure il considerare l’ambiente una preziosa risorsa.

Al riguardo, il 65,2% degli intervistati ha manifestato di reputare la green economy il settore sul quale bisogna puntare per rilanciare l’economia e l’occupazione, in modo da risolvere così anche la principale preoccupazione degli italiani, ovvero la disoccupazione.

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30 novembre 2012

Forum "QualEnergia?": che fare dei moduli fotovoltaici esausti?

Cobat e Comitato Ifi: «Inaccettabile il ritardo del governo sull’approvazione dei disciplinari per i requisiti di Sistemi e Consorzi»

Oggi, nell'ambito del V Forum "QualEnergia?", organizzato a Roma da Legambiente, La Nuova Ecologia e Kyoto Club, si è tenuto l'incontro "25 anni di Cobat, da Consorzio obbligatorio a Sistema multifiliera", dedicato alla propria case history del Consorzio nazionale raccolta e riciclo. Giancarlo Morandi, presidente Cobat , ha ricordato che «Il Consorzio ha saputo evolvere la propria forte identità anche in seguito alla liberalizzazione del mercato avviata nel 2008. È, infatti, divenuto un Sistema multifiliera che, oltre ad estendere il proprio impegno alla raccolta e all'avvio al riciclo di tutte le tipologie di pile e accumulatori esausti, ha messo a disposizione il proprio know-how nella gestione di nuovi mercati, come i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, gli pneumatici e i moduli fotovoltaici giunti a fine vita».

Cobat sottolinea che è proprio grazie all'accordo di programma con il Comitato Ifi-Industrie Fotovoltaiche Italiane, che ha anticipato la normativa, che settembre 2011 è stato possibile realizzare la prima filiera italiana per la raccolta e il riciclo dei moduli fotovoltaici giunti a fine vita e che «Questa sinergia ha portato numerose aziende iscritte al Comitato Ifi a scegliere Cobat in quanto primo Consorzio italiano a garantire ai Produttori/Importatori il rispetto dei requisiti richiesti dalla normativa, divenuti indispensabili per il riconoscimento degli incentivi: manlevare il Produttore da responsabilità estesa, disporre di una rete di raccolta e stoccaggio su tutto il territorio nazionale, garantire l'avvio al riciclo presso propri impianti e, soprattutto, la totale tracciabilità dei moduli durante l'intero ciclo di vita».

Claudio De Persio, direttore operativo Cobat, ha spiegato che «Proprio per garantire agli iscritti tali condizioni - ha dichiarato il Consorzio ha predisposto un sistema di tracciabilità ad hoc per i singoli moduli fotovoltaici immessi al consumo. Grazie ad un efficiente sistema gestionale possiamo seguire, attraverso i codici seriali dei pannelli, il loro intero ciclo di vita, dall'immissione al consumo e installazione fino alla disattivazione e all'avvio al riciclo. Un meccanismo legato alla gestione combinata di banche dati, che consentono l'accesso a tutti i soggetti della filiera coinvolti, indicando il posizionamento georeferenziato dei pannelli».

E' intervenuto anche il direttore generale Cobat, Michele Zilla, che ha annunciato l'invio di una lettera congiunta con il Comitato Ifi al ministero dello sviluppo economico e al Gestore dei servizi energetici «Per denunciare il ritardo nell'entrata in vigore dei disciplinari che definiscono e

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verificano i requisiti dei Sistemi e dei Consorzi interessati al recupero e al riciclo dei moduli fotovoltaici a fine vita. Nonostante il sostanziale accordo raggiunto nei mesi di luglio-ottobre tra Ricerca sistema energetico e Gse, non è stato, infatti, ancora approvato, da parte dei ministeri competenti, un testo definitivo del disciplinare per l'adeguamento ai requisiti previsti dal D.M. 5 luglio 2012 e dalle relative regole applicative al V Conto Energia, emesse dal Gse il 17 settembre. Questi ritardi hanno generato molta confusione tra gli acquirenti finali dei moduli fotovoltaici e iniquità di trattamento per aver favorito quei Consorzi e importatori/produttori che ancora non si sono adeguati ai requisiti, i quali potrebbero usufruire di un ulteriore prolungamento dei termini di moratoria, inizialmente fissati al 31 dicembre 2012, al primo trimestre 2013. Il ritardo nell'approvazione del disciplinare crea forti difficoltà per l'impossibilità di vedere riconosciuti i propri requisiti di fronte a produttori e importatori che richiedano l'adesione. Essendo, inoltre, prevista la validità retroattiva al 1 luglio 2012 dell'iscrizione, le difficoltà sono legate anche alla predisposizione del bilancio d'esercizio, vista l'impossibilità da parte dei Sistemi e dei Consorzi di indicare ai fini fiscali le relative poste di competenza. Cobat, insieme al Comitato Ifi, chiede di procedere quanto prima all'adozione del testo definitivo del disciplinare, evitando il prolungamento dei termini di adeguamento».

Anche Alessandro Cremonesi, presidente di Comitato Iifi - Industrie fotovoltaiche italiane, ha criticato pesantemente quanto sta accadendo: «È un ritardo inaccettabile, che vanifica lo sforzo compiuto da tutti i produttori e gli importatori di celle e moduli fotovoltaici, nonché dai consorzi di riciclo, nell'allineamento alle norme e ai termini previsti dal Decreto Ministeriale del 5 luglio 2012, con una moratoria fissata al 31 dicembre 2012. Per adeguare le nostre aziende alle disposizioni normative, in parte già in vigore in regime di IV Conto Energia dal 1 luglio 2012, abbiamo dovuto affrontare investimenti onerosi. Un paventato allungamento dei tempi di moratoria dal 31 dicembre ai primi mesi del 2013 andrebbe a favorire in modo illegittimo e ingiustificato quelle aziende e quei sistemi consortili in ritardo nell'assolvere ai requisiti richiesti».

L'Ifi ricorda che «Sebbene Rse e Gse, a seguito di una serie di confronti con gli operatori del settore fossero già pronti a metà settembre con un testo definitivo circa i requisiti e le modalità operative inerenti ai Consorzi di riciclo, quest'ultimo non è ancora stato licenziato da parte dei ministeri competenti per materia».

Per Cremonesi è «Un incomprensibile e sospetto ritardo che sta generando una legittima confusione tra gli acquirenti finali dei moduli fotovoltaici e che sta causando gravi difficoltà ai Sistemi e ai Consorzi per l'impossibilità di vedersi accreditati di fronte a produttori e importatori che ne richiedano l'adesione. Non possiamo accettare deroghe temporali e non possiamo tollerare una totale iniquità di trattamento, una chiara disparità che danneggerebbe chi ha agito nel rispetto delle norme e dei requisiti imposti a luglio. Chiediamo pertanto al ministero dello sviluppo economico, di procedere all'adozione del testo definitivo del disciplinare, una misura da intraprendere nell'immediato per evitare di danneggiare ulteriormente aziende e settori già ampiamente compromessi».

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30 novembre 2012

AMBIENTE: V FORUM QUALENERGIA, CRESCE PREOCCUPAZIONE ITALIANI

AGI - Roma, 30 nov. - Per quanto riguarda gli italiani e la green economy, quest'ultima e' nota al

54,4% del campione intervistato, viene ritenuta fattibile in Italia dal 56,3% e il 65,2% ritiene che sia

un settore strategico per superare la crisi. Entrando nel merito della conoscenza delle fonti

energetiche, il 2012 segna il definitivo tramonto del nucleare passato dal 42,4% dello scorso anno

al 5,2% di oggi. In calo anche il petrolio sceso in un anno dal 17,5% del 2011 al 12% del 2012 e il

carbone dal 7,5% del 2011 al 3% dell'anno in corso. Di tendenza esattamente opposta il solare

passato dal 43,7% del 2011 al 51,2% del 2012, e il fotovoltaico dal 16,7% al 20,3% del 2012. Come

evidenziato, infine, dal sondaggio emergono note dolenti per quel che riguarda la preoccupazione

per debolezza della classe politica italiana passata dal 23,7% del 2011 al 34,7% del 2012. Un

problema importante dal quale dipendono, nell'ordine, la poverta' e la disoccupazione (50,3%), il

mancato sviluppo e la crescita (44,4%), la difficolta' della vita quotidiana (37,2%). (AGI) Red

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2 dicembre 2012

Roma / Forum "QualEnergia?": che fare dei moduli fotovoltaici esausti?

ROMA - Lo scorso 30 novembre, nell’ambito del V Forum "QualEnergia?", organizzato da Legambiente, La Nuova Ecologia e Kyoto Club, si è tenuto l’incontro "25 anni di Cobat, da Consorzio obbligatorio a Sistema multifiliera", dedicato alla propria case history del Consorzio nazionale raccolta e riciclo. Giancarlo Morandi, presidente Cobat , ha ricordato che «Il Consorzio ha saputo evolvere la propria forte identità anche in seguito alla liberalizzazione del mercato avviata nel 2008. È, infatti, divenuto un Sistema multifiliera che, oltre ad estendere il proprio impegno alla raccolta e all’avvio al riciclo di tutte le tipologie di pile e accumulatori esausti, ha messo a disposizione il proprio know-how nella gestione di nuovi mercati, come i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, gli pneumatici e i moduli fotovoltaici giunti a fine vita».

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Cobat sottolinea che è proprio grazie all’accordo di programma con il Comitato Ifi-Industrie Fotovoltaiche Italiane, che ha anticipato la normativa, che settembre 2011 è stato possibile realizzare la prima filiera italiana per la raccolta e il riciclo dei moduli fotovoltaici giunti a fine vita e che «Questa sinergia ha portato numerose aziende iscritte al Comitato Ifi a scegliere Cobat in quanto primo Consorzio italiano a garantire ai Produttori/Importatori il rispetto dei requisiti richiesti dalla normativa, divenuti indispensabili per il riconoscimento degli incentivi: manlevare il Produttore da responsabilità estesa, disporre di una rete di raccolta e stoccaggio su tutto il territorio nazionale, garantire l’avvio al riciclo presso propri impianti e, soprattutto, la totale tracciabilità dei moduli durante l’intero ciclo di vita».

Claudio De Persio, direttore operativo Cobat, ha spiegato che «Proprio per garantire agli iscritti tali condizioni - ha dichiarato il Consorzio ha predisposto un sistema di tracciabilità ad hoc per i singoli moduli fotovoltaici immessi al consumo. Grazie ad un efficiente sistema gestionale possiamo seguire, attraverso i codici seriali dei pannelli, il loro intero ciclo di vita, dall’immissione al consumo e installazione fino alla disattivazione e all’avvio al riciclo. Un meccanismo legato alla gestione combinata di banche dati, che consentono l’accesso a tutti i soggetti della filiera coinvolti, indicando il posizionamento georeferenziato dei pannelli».

E’ intervenuto anche il direttore generale Cobat, Michele Zilla, che ha annunciato l’invio di una lettera congiunta con il Comitato Ifi al ministero dello sviluppo economico e al Gestore dei servizi energetici «Per denunciare il ritardo nell’entrata in vigore dei disciplinari che definiscono e verificano i requisiti dei Sistemi e dei Consorzi interessati al recupero e al riciclo dei moduli fotovoltaici a fine vita. Nonostante il sostanziale accordo raggiunto nei mesi di luglio-ottobre tra Ricerca sistema energetico e Gse, non è stato, infatti, ancora approvato, da parte dei ministeri competenti, un testo definitivo del disciplinare per l’adeguamento ai requisiti previsti dal D.M. 5 luglio 2012 e dalle relative regole applicative al V Conto Energia, emesse dal Gse il 17 settembre.

Questi ritardi hanno generato molta confusione tra gli acquirenti finali dei moduli fotovoltaici e iniquità di trattamento per aver favorito quei Consorzi e importatori/produttori che ancora non si sono adeguati ai requisiti, i quali potrebbero usufruire di un ulteriore prolungamento dei termini di moratoria, inizialmente fissati al 31 dicembre 2012, al primo trimestre 2013. Il ritardo nell’approvazione del disciplinare crea forti difficoltà per l’impossibilità di vedere riconosciuti i propri requisiti di fronte a produttori e importatori che richiedano l’adesione. Essendo, inoltre, prevista la validità retroattiva al 1 luglio 2012 dell’iscrizione, le difficoltà sono legate anche alla predisposizione del bilancio d’esercizio, vista l’impossibilità da parte dei Sistemi e dei Consorzi di indicare ai fini fiscali le relative poste di competenza. Cobat, insieme al Comitato Ifi, chiede di procedere quanto prima all’adozione del testo definitivo del disciplinare, evitando il prolungamento dei termini di adeguamento». Anche Alessandro Cremonesi, presidente di Comitato Iifi - Industrie fotovoltaiche italiane, ha criticato pesantemente quanto sta accadendo: «È un ritardo inaccettabile, che vanifica lo sforzo compiuto da tutti i produttori e gli importatori di celle e moduli fotovoltaici, nonché dai consorzi di riciclo, nell’allineamento alle norme e ai termini previsti dal Decreto Ministeriale del 5 luglio 2012, con una moratoria fissata al 31 dicembre 2012. Per adeguare le nostre aziende alle disposizioni normative, in parte già in vigore in regime di IV Conto Energia dal 1 luglio 2012, abbiamo dovuto affrontare investimenti onerosi. Un paventato allungamento dei tempi di moratoria dal 31 dicembre ai primi mesi del 2013 andrebbe a favorire in modo illegittimo e ingiustificato quelle aziende e quei sistemi consortili in ritardo nell’assolvere ai requisiti richiesti».

L’Ifi ricorda che «Sebbene Rse e Gse, a seguito di una serie di confronti con gli operatori del settore fossero già pronti a metà settembre con un testo definitivo circa i requisiti e le modalità operative inerenti ai Consorzi di riciclo, quest’ultimo non è ancora stato licenziato da parte dei ministeri competenti per materia».

Per Cremonesi è «Un incomprensibile e sospetto ritardo che sta generando una legittima confusione tra gli acquirenti finali dei moduli fotovoltaici e che sta causando gravi difficoltà ai Sistemi e ai Consorzi per

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l’impossibilità di vedersi accreditati di fronte a produttori e importatori che ne richiedano l’adesione. Non possiamo accettare deroghe temporali e non possiamo tollerare una totale iniquità di trattamento, una chiara disparità che danneggerebbe chi ha agito nel rispetto delle norme e dei requisiti imposti a luglio. Chiediamo pertanto al ministero dello sviluppo economico, di procedere all’adozione del testo definitivo del disciplinare, una misura da intraprendere nell’immediato per evitare di danneggiare ulteriormente aziende e settori già ampiamente compromessi».

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3 Dicembre 2012

Più decisione su Green economy per far ripartire il Paese

Per Ermete Realacci, presidente onorario di Legambiente, Responsabile PD per la Green ecnomoy e presidente della Fondazione Symbola: “Inquinamento, clima e risorse sono la priorità degli italiani”

“Intraprendere con coerenza e decisione la via della green economy sarebbe anche un modo per rispondere alle attese degli italiani, piú preoccupati dei temi ambientali e del clima che del terrorismo. Come evidenziato dal sondaggio presentato al V Forum QualEnergia, infatti, per il 64,2% degli italiani l’inquinamento, i mutamenti climatici e lo spreco delle risorse rappresentano la seconda preoccupazione dopo l’occupazione. E il 65,2% dei nostri connazionali ritengono, a ragione, la green economy un settore strategico per superare la crisi”. Lo afferma Ermete Realacci, presidente onorario di Legambiente e presidente della Fondazione Symbola, intervenendo al V Forum QualEnergia promosso da Legambiente, Editoriale La Nuova Ecologia e Kyoto Club. “Per far ripartire il Paese non basta fronteggiare la crisi, ma serve una visione in grado di mobilitare le nostre migliori energie e talenti- dice Realacci- è necessario difendere la coesione sociale non lasciando indietro nessuno e scommettere sull’innovazione, sulla conoscenza, sull’identitá dei territori: su una green economy tricolore che incrocia la vocazione italiana alla qualitá e si lega alla forza del made in Italy”. Giá oggi, “esiste nel Paese una green Italy che interessa il 23,6% delle imprese creando occupazione, tanto che il 38,2% delle assunzioni complessive programmate per l’anno in corso si deve alle aziende che investono in tecnologie green- conclude Realacci- e sempre le imprese ‘verdi’ – come emerso dal rapporto GreenItaly 2012 di Fondazione Symbola e Unioncamere – sono quelle che innovano di piú e che meglio competono sui mercati globali”. (s.f.)

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3 dicembre 2012

Sostenibilità, per il 65,2% degli italiani settore strategico contro la crisi. Ma sappiamo cos’è?

Da problema con cui fare i conti a opportunità sulla quale puntare. Secondo il sondaggio realizzato da Lorien Consulting - presentato durante il Forum QualEnergia?, appena concluso - i temi ambientali conquistano la medaglia d'argento nelle preoccupazioni degli italiani. La percentuale che li riguarda, il 64,2% segue a ruota quella della disoccupazione, triste medaglia d'oro con un 92,2%.

Inquinamento, spreco delle risorse e cambiamento del clima scalano dunque la classifica dei temi cui gli italiani guardano con più apprensione, "crescendo" di ben 4 punti nell'ultimo anno (dall'8,7% del 2011 al 12,7% del 2012).

Comincia dunque a far breccia sempre più in profondità il susseguirsi di eventi climatici estremi, di temute bombe ecologiche e di contraltari dove si costruiscono aspre contrapposizioni tra il diritto al lavoro e quello alla tutela della salute e dell'ecosistema. Al contempo, tutto ciò induce a riflettere sulle opportunità nascoste dietro questi scogli. Opportunità che vengono valutate più che ampie: la green economy è infatti nota al 54,4% del campione intervistato, viene ritenuta applicabile al contesto italiano dal 56,3% e il 65,2% ritiene che sia un settore strategico per superare la crisi. Numeri importanti, che comunque richiamano alla mente anche la difficoltà per i cittadini italiani di definire in termini meno che vaghi che cosa sia la green economy.

L'economia verde viene percepita come una bandiera alla quale aggrapparsi per uscire dalla crisi che ci accompagna da quasi sei anni, e questo è sicuramente un passo avanti. Al contempo, come ricordano altre ricerche, «la confusione nella mente dei clienti sul corretto significato del termine green nel corso degli anni invece che diminuire è aumentata». Un deficit fondamentale da affrontare, che si ricollega immediatamente ad un altro punto del sondaggio evidenziato da Lorien Consulting. Ossia l'inadeguatezza della classe politica, ritenuta un problema dal 34,7% degli italiani, con un incremento di 11 punti rispetto al 2011 (23,7%).

Una riconversione ecologica dell'economia è uno dei passi fondamentali da compiere per indirizzare un nuovo e più sostenibile percorso di sviluppo, ma è in campo un progetto di portata

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mondiale, altamente complesso nella sua organizzazione e realizzazione. La portata emotiva del cambiamento ne faciliterà sicuramente l'ascesa, ma se la politica non si assume la responsabilità di dettarne la direzione il ramo della green economy rischia di seccare nello sterile nuovismo prima ancora di riuscire ad offrire i suoi frutti maturi.