forza roma di roma-genoa
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Forza Roma di Roma-GenoaTRANSCRIPT
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FABIO
RO
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LLa prima è stata da ap-plausi. Oggi Luca Toni
cerca il bis, ma questa voltacon il gol. Contro il ChievoLuca non ha gonfiato la reteavversaria, ma ha dimo-strato quella grinta e quelledoti che andavamo cercan-do da troppo tempo in unattaccante che facesse co-modo alla Roma. Tutto que-sto ha creato una chimicaperfetta tra il numero 30giallorosso e la tifoseria,tanto che Ranieri ha parlatodi “giusto feeling” tra le due parti. L’ arrivo del bomber mode-nese ha riportato quell’entusiasmo perso da alcuni anni, quellaconsapevolezza di avere in squadra un altro campione che ti dàgaranzie di successo. Ora serve recuperare le condizioni fisichedi Totti per poi goderci una coppia di attaccanti che poche squa-dre al mondo hanno. Peccato per i due punti persi a Cagliari,ma il cammino in campionato è lungo e sono convinto che laRoma possa arrivare nei primi tre posti senza troppo affanno.Senza contare,poi, che si può ottenere qualche bella soddisfa-zione anche in Coppa Italia ed in Europa League. Insomma unastagione rimessa sui binari giusti grazie all’apporto di ClaudioRanieri che ha saputo intervenire nel punto giusto sui problemiche attanagliavano la squadra ad inizio campionato. Un allena-tore, anche qui, nel quale la tifoseria si riconosce e questo peruna città come Roma e per una tipologia di tifosi come la nostraè garanzie di successo. Un plauso alla società che, nonostantele poche risorse a disposizione, riesce a far quadrare diversi a-spetti, in primis quello di regalare alla Roma una rosa di gioca-tori all’altezza dell’elitè del calcio italiano.
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QUINDICINALE DI SPORT, CULTURA E SPETTACOLOAnno XIV - Numero 2 - Domenica 17 gennaio 2010
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Toni-tifosi, questionedi feeling
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Ma è una squadra che seppe raggiungere vet-te di gioco ragguardevoli, contendendo proprioalla Roma la palma di equipe più divertente,pertanto va maneggiata con cura, evitandodabbennaggini tipo Abbruscato che si fa beffedi Juan e Burdisso.La gara con il Chievo ha restituito al calcio ita-liano un Toni in condizioni quasi miracolose, o-ve si pensi che il modenese aveva giocato unagara e mezza con il Bayern (compresa lasquadra B dei bavaresi) nei primi mesi dellanuova stagione. Se confermasse tutte le indi-cazioni positive mostrate coi clivensi, sarebbeun rinforzo formidabile per una squadra che,mancando un giocatore “fisico”, è stata co-stretta sempre negli ultimi anni, ad essere bel-la, profumata, truccata ed elegante ad ognioccasione, con gli altri che invece miravano afarti cadere la maionese sul vestito o a farti in-ciampare sul tacco alto.Insomma, diradate le nubi che gravavano mi-nacciose su Trigoria, non va disperso il patri-monio sin qui portato da Ranieri, un patrimo-nio di concretezza, rigore e conoscenza dellamateria che, superficialmente, molti (chi scri-ve tra questi) stentavano a riconoscergli.
NNeanche il tifoso più pervicacemente otti-mista poteva vaticinare, per la Roma u-
miliata e offesa dalle due sconfitte due in av-vio di campionato e scossa dall’addio (ritarda-to?) del suo condottiero e maitre a penserSpalletti, una realtà tinteggiata di rosa pallido(in attesa di diventare rosa o azzurro intenso,luminoso) all’alba del 2010.La prospettiva densa di emozioni (anche setrattasi del secondo torneo europeo) dellacontesa con il Panathinaikos e il crescendo in-calzante di risultati in campionato che, unita-mente ai passi falsi, numerosi, di Juventus,Fiorentina e Genoa, hanno issato i giallorossi aun punto dal terzo posto, che ricordiamo sem-pre, garantisce la Champions diretta senzapassare dal via, hanno riportato entusiasmo evoglia di sognare.Quel tifoso pervicacemente ottimista di cui so-pra potrebbe vagheggiare traguardi celestiali,ma è bene restare aggrappati alla realtà, co-me dimostrano i due palloni scaraventati allespalle di Julio Sergio a Cagliari in rapida suc-cessione, neanche fossimo in un videogame.Meglio affrontare un avversario alla volta e,abbracciando questa filosofia, la gara di oggiriveste un particolare significato, giacché po-trebbe tracciare, se vinta, un solco non incol-mabile ma profondo tra i giallorossi e i rosso-blu, forse, insieme alla Lazio (ma lì le motiva-zioni vanno cercate nei colletti bianchi e nonnei calciatori ) la vera delusione del torneo, vi-sto il cammino della scorsa stagione e, soprat-tutto, gli ingenti investimenti operati da Pre-ziosi in sede di mercato.Gasperini è talentuoso, ricco di intuizioni bril-lanti, ma l’impressione è che tutto l’ambientegenoano sia andato fuori giri, come un motorea cui è stato richiesto uno sforzo immane, in-sostenibile.
Per non tornarenell’ombra
AAvevamo ancoranegli occhi lo
scempio, anche este-tico, di Juventus-Mi-lan, fumo nero di seg-giolini arrosto, spiega-zioni imbarazzate dicronisti pavidi che de-scrivevano banchi dinebbia limitati adun'area di rigore(stranissimo fenome-no atmosferico che siverifica solo quando è imbarazzante pa-ventare una squalifica del campo dellaJuve), esplosioni a getto continuo, cori o-sceni contro la dirigenza bianconera, iltocchettare noioso ma efficace dei rosso-neri e il nulla della Juve in decomposizio-ne tecnica.Avevamo ancora negli occh tutto questo,dicevo, quando alla Domenica Sportivaabbiamo rivisto le partite del Real Madridcontro il Mallorca e del Barcellona controil Tenerife: la staffilata raggelante di Hi-guain, la carezza di Messi sulla gota di u-na palla fatata e tanto altro, mentre aControcampo Ferrara e Maifredi si inti-mavano a vicenda di stare in silenzio e in
sottofondo si sentivano i cori dei suppor-ters bianconeri che chiedevano lo scalpodi Blanc e compagnia. Il tutto ventiquat-tr'ore dopo lo sfogo con cui Malesani a-veva sentenziato che l'Ufficio Inchiesteserve solo a rompere i coglioni.A far da cornice, il coro incerto dei massmedia, titubanti nell'ipotizzare una re-mota possibilità di squalificare l'Olimpicotorinese, quando in qualsiasi altro paesela Juventus sarebbe già stata condanna-ta a finire il suo campionato casalingo nelsilenzio assordante delle vuote mura ex-amiche o peregrinando da uno stadio al-l'altro secondo disponibilità. Quasi quasi,mi rivedo il goal di Messi.
"IL MARE DI ROMA"di Tonino Cagnucci
Daniele De Rossi raccontato in un libro
dal 28 ottobre in tutte le librerie
l’avv
elen
ata Il paese dei balocchi tristi
77
Sabato 9 gennaio 2010
ROMA-CHIEVO 1-0
ROMA: Doni; Cassetti, Burdisso,Juan, Riise; De Rossi (dal 19'st Bri-ghi), Pizarro; Taddei, Perrotta, Vuci-nic (dall'11'pt Lobont); Toni (dal 36'Baptista). A disp.: Motta, Andreolli,Faty, Cerci. All.: Ranieri
CHIEVO: Sorrentino; Frey, Mandel-li (dal 28'st Marcolini), Yepes, Man-tovani; Bentivoglio, Rigoni, Ariatti;Pinzi; Abbruscato, Bogdani. Adisp.: Squizzi, Morero, Malagò, Lu-ciano, Granoche, DePaula. All.: Di Carlo
Arbitro: Mazzolenidi BergamoAssistenti: Rubinoe AltomareQuarto uomo:Trefoloni
Marcatori: 1' DeRossi
Note: Espulso 11'ptDoni (per interventodi mano fuori area).Ammoniti: Man-delli, Mantovani.
Foto ANDREA CALORO
stra e Criscito su quella opposta. Inattacco, invece, giocheranno Scullie Palacio sulle fasce, mentre la pun-ta centrale dovrebbe essere Suazo,arrivato in prestito dall’Inter a Gen-naio, e che si giocherà il posto da ti-tolare con Crespo La rosa è comple-tata da Espostito, Papastathpulos,Rossi, e il secondo portiere Scarpi.Da quando è arrivato Enrico Preziosi
il Genoa ha fattoun ottimo salto diqualità, anche se,ad essere sinceri,in un altro paesequesto presidentesarebbe già uscitodal mondo del cal-cio: nel 2008 hapatteggiato unacondanna a 23
mesi, (usufruendo dell’indulto) perbancarotta fraudolenta del Como,società di cui era proprietario nel2003, e non dimentichiamoci che èanche attesa di giudizio definitivoper lo scandalo Genoa – Venezia dicinque anni fa, che vide il club rossoblu retrocesso in Serie C per illecitosportivo. Il problema, però, è chesiamo in Italia, e che, come succe-de in politica, anche nel calcio tut-ti quanti cascano sempre in piedi.
genoaA tutta birra!
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emico
20
MESTO
19
SUAZO
32
AMELIA
4
CRISCITO
77
MILANETTO
14
SCULLI
28
JURIC
26
BOCCHETTI24
BIAVA
8
PALACIO
7
ROSSI
IL MODULO4-3-3
1010 1111
DOMENICA 17 GENNAIO 2010 - STADIO OLIMPICO
ROMA-GENOAPROBABILI FORMAZIONI
INTER 45MILAN 37JUVENTUS 33NAPOLI 33ROMA 32FIORENTINA 30PALERMO 30PARMA 28CAGLIARI 27BARI 27GENOA 27SAMPDORIA 26CHIEVO 24LIVORNO 21LAZIO 20UDINESE 19BOLOGNA 16CATANIA 15ATALANTA 13SIENA 12
CLASSIFICAROMA
Julio Sergio 27Cassetti 77Burdisso 29
Juan 4Riise 17
De Rossi 16Pizzarro 7
Taddei 11Perrotta 20Vucinic 9
Toni 30
Ranieri All.
Lobont 1Andreolli 3
Motta 13Guberti 25Menez 94Brighi 33
Baptista 19
GENOA32 Amelia7 Rossi
24 Biava26 Bocchetti4 Criscito
20 Mesto77 Milanetto28 Juric8 Palacio
14 Sculli19 Suazo
All. Gasperini
72 Scarpi15 Papasthatopoulos25 Moretti40 Tomovic20 Modesto21 Zapater9 Crespo
MARCATORI12 reti: Di Natale (Udinese)
11 reti: Milito (Inter)
9 reti: Gilardino (Fiorenti-na); Totti (Roma); Matri(Cagliari)
8 reti: Maccarone (Siena);Eto'o (Inter); Pazzini (Samp-doria); Hamsik (Napoli)
PROSSIMI TURNI(24-1-2010) (31-1-2010)
BOLOGNA BARICATANIA PARMA
GENOA ATALANTAINTER MILAN
JUVENTUS ROMALAZIO CHIEVO
LIVORNO NAPOLIPALERMO FIORENTINA
SIENA CAGLIARIUDINESE SAMPDORIA
BARI PALERMOCAGLIARI FIORENTINACATANIA UDINESECHIEVO BOLOGNA
JUVENTUS LAZIOMILAN LIVORNO
NAPOLI GENOAPARMA INTERROMA SIENA
SAMPDORIA ATALANTA
CC i sono tre ragioni per battere il Genoa: il primo è perrestare ai vertici della classifica; il secondo è per ven-
dicarsi della sconfitta dell’andata causata da un arbitrag-gio vergognoso che impedì ad una Roma già piena di pro-blemi, culminati con le dimissioni di Spalletti qualche set-timana dopo, di battere i genoani. Il terzo è per zittire de-finitivamente il tecnico Gasperini, che sarà anche bravo,ma ogni volta che ha incontrato la Roma non ha mai per-so l’occasione per criticare l’operato degli arbitri anche
quando aveva torto. Il Genoadi quest’anno sta confer-mando ciò che ha fatto dibuono la scorsa stagione,anche se deve fare i conticon le squadre che si sonorafforzate e che aspirano adun posto in Europa League,torneo dal quale i rosso blusono usciti incredibilmenteall’ultima giornata, forse per
evitare di compromettere la qualifica-zione a questa coppa per la prossimastagione. Il 3-4-3 di Gasperini è formatodal portiere di fede romanista Amelia,mentre i tre centrali sono Biava, Boc-chetti, e il romano, ma di tifoso lazialeMoretti. In attesa del ritorno dell’infor-tunato Karjha, Milanetto e Biava saran-no la coppia centrale di centrocampomentre Mesto opererà sulla fascia de-
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parte di mia nonna. Certo, èla Roma la squadra che ha se-gnato di più la mia carriera dicalciatore e, ormai, posso dir-mi a tutti gli effetti cittadinodell’Urbe”. Quando, su espressa richiestadi Nils Liedhol, nel 1981 arri-va alla Roma, ha appenacompiuto 20 anni. “Arrivatonel ritiro di Brunico, un postonel quale ancora oggi passoparte delle mie vacanze esti-ve, il Barone mi disse che at-torno all’albergo c’era un per-corso di circa 3.000 metri cheserviva come test per la pre-parazione estiva e che il re-cord su quel tracciato appar-teneva da anni a FrancescoRocca. Mi disse pure che io e-ro in grado di batterlo. Ce lamisi tutta, ma non mi sembradi esserci riuscito. Fra l’altro,durante la mia prova, scorsi ametà percorso Pruzzo e Turo-ne che, appoggiati ad un al-bero, fumavano tranquilla-mente mentre tutti gli altri fa-
ticavano come muli.Beh, altri tempi, unaltro calcio”. La prima volta di Nelacontro il Genoa all’O-limpico, fu il 28 feb-braio del 1982. Vinsela Roma 1-0 con ungol di Bruno Conti,anche lui un ex. “La
“I“Indossare la maglia delGenoa, vuol dire tener-
si addosso un indumento…pesante. C’è la storia del cal-cio in quella casacca rossoblù,ci sono le origini italiane delgioco più bello del mondo. Losenti quando scendi a Marassiche quello non è un campocome tutti gli altri. Io sono ri-masto ovviamente sempre unpo’ genoano dentro di me. Perdire: tutte le volte che con laRoma ho incontrato la Samp-doria, ho vissuto una speciedi piccolo derby personale,dopo i tanti disputati con legiovanili genoane fino alla se-rie B”. Sebino Nela, ligure di Rapallo,395 partite disputate con laRoma, 19 reti, tante sgroppa-te su entrambe le fasce late-rali e uno scudetto storico,pur essendo ormai romanod’adozione non dimentica lesue origini. “Che – precisa lui– fra l’altro hanno anche unaspruzzata di sangue sardo da
partita di andata a Marassi –ricorda Nela -, risolta da ungol dell’altro ex Pruzzo, si eraportata via un po’ dell’emo-zione di incontrare da avver-sario i rossoblù”.Ma non l’intensità del suo pic-colo derby personale con laSampdoria. Il 18 settembre1983, con lo scudetto sul pet-to, Nela si tolse anche la sod-disfazione di andare in golcontro i suoi antichi “cugini”blucerchiati. “Una partitamolto intensa, dura e com-battuta. Guerrini aveva porta-to in vantaggio la Samp. Iopareggiai con un gol di prepo-tenza, mi sembrò di portarmiaddosso l’intera difesa blucer-chiata prima di segnare. PoiCiccio Graziani segnò il goldella nostra vittoria per 2-1.Veramente una bella soddi-sfazione”. Un po’ da genoano,possiamo dirlo. Sicuri comesiamo che, comunque, il cuo-re di Sebina Nela batta ancoraper la sua e nostra Roma.Sempre correndo correndo...
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istoria
Roma-Genoa nel passato
Il derby di Nelagiallorossoblu’
infoline:06/581072106/5800989
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Viale Giustiniano Imperatore 167Metro San Paolo - tel.: 065417466/9
Viale Leonardo da Vinci 124 - Tel.: 065417488
c/o Centro Commerciale Gran PaveseViale Cesare Pavese, 100 B I - Tel. 065020530
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Questo spazio è riservato a tutti i Fans Clubo Gruppi organizzati che vogliano far cono-scere la propria esistenza e le loro iniziati-ve. L’indirizzo per mandare testi e foto è:[email protected]
A sinistra Alessandro (oggi 11anni ericoverato al Sant'Eugenio anni fa') adestra Lorenzo (14 anni) Montecchiani,insieme a Max Tonetto in occasione dellavisita del difensore giallorosso al S.Eugenioil 6 gennaio per la Befana giallorossa delR.C. Eur Torrino
Eroici i Lupi Internazionali che hanno sfidato ilfreddo umido dell’Olimpico per assistere a
Roma-Triestina di Coppa Italia
Rone Ray, arrivato in Italia dal Bangladeshsi è presto innamorato dei colori giallorossi
I piccoli Matteo e Damiano al loro esordioallo stadio Olimpico nella vittoria 3 a 0contro il Bari.