FOSSATI GLORIA

Vi parlo un po’ di me..

Chi sono??

Mi chiamo Gloria Fossati, sono nata a Loano (SV) il 18 Gennaio 1972.

Sono sempre stata una bambina molto, molto vivace, ma anche educata e rispettosa delle regole. La mia maestra diceva sempre che

vivevo in un mondo tutto mio.. pieno di fantasia, ma che non riusciva mai a trovarmi distratta.

Malgrado la mia “apparente” assenza mentale ero sempre attenta, soprattutto nelle lezioni di

italiano e storia!

Ho un fratello, Adalberto, nome importante. Lui non ha le mie stesse passioni, a me piace cucinare, cantare, mi piacciono i

bambini e insegnare, mi piacciono l’arte e la letteratura moderna e mi piacciono le

materie umanistiche …Lui è un patito dello sport, infatti gioca a calcio, e adora la fisica e la matematica. Si

è laureato in ingegneria infatti!

Tutti dicono che assomiglio molto al mio papà, lui è un artigiano edile e ha una sua

ditta.Forse a me e papà piacciono le stesse cose

e abbiamo gli stessi lineamenti, ma abbiamo due personalità molto diverse.

Come carattere lui assomiglia molto più ad Adalberto. Io invece sono simile alla mia

mamma.

Ho parlato della mia famiglia perché non posso raccontare di me senza parlare di loro. Sono le mie radici e i miei sostegni. Tuttora adesso che sono grandicella…

Non posso dire di non essere una ragazza fortunata. I miei genitori mi hanno

mandato in ottime scuole, in cui mi sono trovata sempre parecchio bene.

Quando ho dovuto scegliere che scuola secondaria frequentare mi hanno lasciato

piena libertà anche se qualche suggerimento velato è arrivato...

Ho frequentato un liceo classico, per assecondare la mia attitudine e la mia passione per la letteratura e la storia.

Al termine del liceo ho molto penato per decidere cosa fare all’università …

Ho scelto naturalmente la Facoltà di Lettere e mi sono laureata a pieni voti. Poi ho

iniziato ad insegnare.

Alla fine ho deciso che quello che volevo fare nella vita era insegnare ai bambini;

così, mi sono iscritta come seconda laurea a Scienze della Formazione

Sono certa di quello che sto facendo, non mi pento di aver rinunciato alla mia passione

archivistica e di ricerca storica perchè l’insegnamento è la mia

vocazione.Ovviamente metto maggiore passione quando insegno la storia ai mie

piccoli allievi.