freestyle moves 2009

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FREESTYLE MOVES ‘09

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Manovre freestyle 2009

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Page 1: Freestyle Moves 2009

FREESTYLE

MOVES ‘09

Page 2: Freestyle Moves 2009

La switch chachoo è forse l’unicamanovra switch stance che vengaconsiderata più semplice della suavariante regular, la normal chachoo.Infatti “la regina delle manovre” èdifficilissima da imparare, ma ancorpiù da riuscire ad eseguire con unabuona media.Entrambe sono state chiuse per laprima volta da Ricardo Campello, trevolte campione del mondo freestyle,e il loro nome deriva da un modo didire “amico” in stretto slang vene-zuelano . !

La chachoo switch ha molte varianti: diablo,cana brava.... questo mese esamineremo lachachoo switch one hand!

In primis dovete essere in piena planata sin

dall’andatura regular in modo tale dapoter effettuare il cambio della posi-zione dei piedi senza perdere troppa ve-locità.Premesso che per eseguire questa ma-

!sull’altro lato.Presa che deve avvenire in prossi-mità delle cime del trapezio, il cen-tro velico e zona di controllo dellavela!

Nel frattempo la tavola che era in fase distacco inizierà di nuovo a prendere contattocon l’acqua.L’appoggio sull’acqua va effettuato di prua conil peso sbilanciato nella direzione di questa.

Ora siete dall’altro lato della vela in ap-poggio sulla prua e state per lasciare lamano di bugna per prendere il boma inprossimità della cimette.Se avrete fatto tutto bene la tavola ac-

!secondo e lasciare la presa conla mano dal’albero fino alla finedella manovra!Il peso del corpo deve essere sem-pre in direzione della prua e seguire

la rotazione11-12-13-14) La rotazione continua e ci si trovadi fronte un piccolo momento critico, ovverogli ultimi 90° di rotazione quando la vela dacontro vento deve aprirsi per prendere vento

sulle giuste mura.Possiamo ora aiutarci anche con l’altramano per avere un maggior controllodella vela o se la tavola sarà ancora inperfetto slide far scorrere la mano, che

11 22

7766 88

11331122 1144

11991188 2200

CHACHOO SWITCH ONE HAND

Page 3: Freestyle Moves 2009

novra bisogna già avere una certa di-mestichezza nel navigare switchstance, cercate una zona di acqua piùpiatta e preparatevi a staccare di lasco.Saltate facendovi aiutare da un piccolo

chop e con la mano dell’albero incrociate edandate ad afferrare il boma quanto più vicinoal terminale di bugna.Ora con energia bisogna sollevare la velasopra la propria testa e mantenere la bugna

in mano senza lanciare la vela come sifarebbe in una normal chachoo, perchéla mano sul terminale sarà il nostrounico appoggio fino al momento delcambio di mure e quindi della presa

quisterà una capacità di slide strabi-liante da effettuare tutto il resto dellarotazione in automatico.

Ed è proprio quello di cui abbiamo bi-

sogno per eseguire questa manovra intera-mente one hand! Poiché durante lo slide nelmomento in cui non andasse tutto liscio, adesempio un qualsiasi chop rallentasse la ta-vola, non riusciremmo a controllare la vela

con una mano sola.

7-8-9-10) Per un momento prendiamo ilboma con entrambe le mani, ma soloed unicamente per stabilizzarci un

è sul boma, leggermente più avanti indirezione dell’albero per permetterealla vela di aprirsi e non strattonarci.

15-16-17-18-19-20-21) Completando così

l’intera manovra one hand!

CONSIGLI: condizioni non troppo choppate,vela sui 5 metri.ERRORI: lasciare troppo presto la vela nel

passaggio di bugna, saltare troppo altraverso.ESERCIZI PROPEDEUTICI: alle-narsi per una buona andatura switch,conoscere la backwind jibe!

NICOLA SPADEA - LOCATION MURTA MARIA SARDEGNA - FOTO GIORDANO MASALA

33 44 55

99 1100 1111

1155 1166 1177

2211 2222 2233

CCHHAACCHHOOOO SSWWIITTCCHH OONNEE HHAANNDD

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Certo è che non abbiamo seguitoun ordine molto logico, ma doposhoveit e shaka ci sembrava dove-roso trattare la flaka... perchè?Ma perchè potrebbe essere prope-deutica per la shaka... e poi a noile cose semplici non piacciono!Personalmente la flaka è una diquelle manovre che inzialmente hoodiato!infatti la prima volta che la vidi ese-guire fu alla King of the Lake del1999 o 2000, sfortunatamente pro-prio durante una mia batteria chemi vedeva sfidare un certo Web Pe-drick (che ne fu l'inventore)... sor-prendentemente ero avanti io finoa pochi minuti dalla conclusione,ma sulla sirena estrasse il jolly e mibutto fuori!Passata la delusione cercai di impa-rarla velocemente incontrando perònon poche difficoltà.Allora non si avevano tutti i riferi-menti di oggi, internet ed i siti win-dsurfistici erano ancora contenitorivuoti e ci si doveva arrangiare dasoli. In parole povere la flaka è più o

meno per intenderci un elicotteroaereo e la “paternità” è divisa tral'americano Web Pedrick che labattezzo con il nome di Swayze edil francese Berzy che la chiamòBerzynoel!Ma basta chiacchiere, ora veniamoal dunque! Foto 1) cercate di raggiungereuna buona velocità passando daltraverso al lasco, individuato ilpunto per staccare poggiate ulte-riormente come se doveste stram-bare, gambe piegate, corpo avantipeso sulle punte e vela legger-mente aperta.Foto 2-3-4) lo stacco! È il puntocruciale in cui dovrete concentrarvimaggiormente, è sufficiente ancheuna piccola increspatura del vento,in questa fase sono concentratiquasi tutti i movimenti di tavola evela da eseguire in successioneper la buona riuscita della mano-vra.a) appena sarete con la pruasopra il chop invertite repentina-mente la pressione sulla tavolaspostando il peso sui talloni.

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FFLLAAKKAA

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91011

FLAKA location: Jericocoara - rider and words: Gigi Le Carrò - photos: Roberta Pala

b) contemporaneamente disten-dete le gambe cosi' da permet-tere alla tavola di staccarec) ruotate con decisione il bustosopravento con la gamba ante-riore ben distesa mentre la poste-riore leggermente piegata perrichiamare la poppa.d) infilate la vela nel vento di-stendendo il braccio dell'albero inavanti mentre quello di bugna as-seconda il movimento rimanendopiegato e vicino al petto.L'errore piu comune è quello dispingere nella vela con la manoposteriore, ciò fa si che si esponela vela al vento che bloccherà larotazione impostata (non dovetefare una pushtack!!!)Foto 5) in questo modo si va ascaricare tutto il peso sulla pruache va a infilarsi in acqua.Foto 6-7) siete ora esattametecon la prua e la vela neutra alvento in questa fase continuate arimanere con il corpo ruotatoverso il vento con la vela in avantie le braccia come al punto d.Foto 8-9) il vento comincia a

gonfiarvi la vela sulla mura oppo-sta facendovi slidare all'indietro.Rimanete con il corpo semprenella stessa posizione, ma comin-ciate a contrastare il vento scari-cando il peso sulle punte espingendo con mano di bugna.Guardate oltre la spalla per aiu-tare la rotazione della tavola Inoltre è importante in questafase scaricare ancora molto sullaprua il peso per fare si che lapoppa e la pinna restino libere inacqua come si vede dalla foto 10.Foto 10-11) siete a questopunto con il vento in poppa e lavela di nuovo neutra preparatevia riprendere il vento sulle murainizialiFoto 12-13-14) negli ultimi 180gradi di tavola dovrete solo pen-sare a non farvi strappare la veladal vento.Foto 15) manovra conclusa!Se avrete fatto tutto corretta-mente ne uscirete magari ancorain planata pronti per...lo scopiremo alla prossima pun-tata!

Page 6: Freestyle Moves 2009

! L’Eslider è l’esecuzioneswitch stance del grubby! La prima volta che vidi unasequenza di questa manovra

era di Diony Guadagnino l’allora“prince of the lake”. L’Eslider è una delle prime manovrealle quali ci si avvicina quando si

vuole sperimentare l’incredi-bile mondo dello switch stance!Detto questo, iniziamo... effet-tuiamo il cambio di posizione

! che la tavola “slaidi” nelmodo giusto.Per fa si che avvenga dob-biamo assumere un determi-

nato atteggiamento con il nostrocorpo: braccio di bugna e gamba diprua sono flessi mentre braccio d’al-bero e gamba di poppa sono distesi!

Foto 5-6-7) cosi facendo riu-sciremo ad atterrare perfetta-mente sbilanciati in avanti,verso la prua, facendo “slidare”

! flessi e braccio di bugnae gamba di poppa distesi. La rotazione della manovraavverrà fluidamente sempreagevolando lo slide della ta-vola ed il passaggio dellabugna nel vento.

Foto 11-12-13-14) unavolta contro vento bisogneràmantenere il peso in dire-

zione della prua per prepararsi allachiusura della manovra. Per agevo-lare le cose, avvicinare le mani al-

l’albero per stare più centralicon il peso e far “flippare” (gi-rare) la vela.

NICOLA SPADEA - LOCATION MURTA MARIA SARDEGNA - FOTO GIORDANO MASALA

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dei piedi da regular a switch,senza perdere velocità.Per far si che ciò avvenga bi-sogna mantenere la tavola

quanto più piatta possibile sull’ac-qua senza appopparci, frenando,come avviene in una classica pla-nata se ci sbilanciamo sulla poppa.

Ormai in switch ci accingiamoallo stacco, tirando prima lavela a noi e rannicchiando legambe per poi distendere ilbraccio di prua (si eseguecosì il movimento del pog-giare, facendo si che la vela citiri sottovento).

Foto 3-4-5) la tavola sta perriprendere contatto con l’ac-qua, ciò deve avvenire sem-pre sulla prua per permettere

la tavola consentendo allabugna di passare nel ventofluidamente senza dovercelatirare dietro con forza e magari

non riuscire a controllare il colpodella vela!

Foto 8-9-10) Seguendo la rota-

zione col capo, cambiamo ilnostro schema corporeo dalmomento dello stacco: brac-cio d’albero e gamba di prua

Foto 15-16-17-18-19) l’esli-der è quasi concluso! Siamo nel momento in cui si

chiude la vela e, cazzando con ilbraccio di bugna, ci si accinge acambiare la posizione dei piedi da

switch a regular per non sbi-lanciarsi. Fatto?! Bene, orasiete pronti per l’Eslider 540!

3 22 11

88 77 66

1144 1133 1122

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EESSLLIIDDEERR

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La flaka 540° è una delle innumerevolivarianti della flaka: non se ne sentespesso parlare, ma è decisamente belmodo di cambiare le mura!A chiunque abbia mai provato una

flaka sarà capitato che a metà rotazione la tavolasi arresti senza saper cosa fare! E allora nel casodella flaka 540° parliamo naturalmente di unaflaka e “mezzo“, ma quel momento in cui la ta-vola diminuisce la sua velocità di rotazione, se è

ben previsto e colto con stile, può trasfor-marsi in un ottima chance per eseguire unamanovra, spesso inaspettata, e porvi sullenuove mura pronti a ripartire!La flaka 540° inizia come una flaka della

Una volta controvento la rotazione, seinnescata a buona velocità, proseguiràda sola sino al momento della conclu-sione dei primi 360°, ma è nell’ultima

fase di transizione della bugna nel vento (foto 8),ovvero quasi al termine della prima flaka che in-vece di aprire e scaricare la vela dal vento, cari-chiamo una seconda rotazione con un impetuosa

rotazione del busto sopravvento, mante-nendo la vela chiusa! L’alta velocità di questo movimento man-derà in spin out la tavola che non opporrà

renza (foto 20).Lasciamo la mano di bugna e permet-tiamo che la vela si giri andando a

prendere il boma dall’altro lato o l’albero.Una volta conclusa la fase di impugnatura delboma possiamo ruotare anche i piedi, che avendo

interrotto la rotazione, si trovano in posi-zione switch e siamo pronti per ripartirealla grande!

5566 44

11111122 1100

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quale però non si deve sbagliare nulla! Si deve conservare infatti nella rotazionela massima velocità per poter entrarenella... seconda rotazione!Lo stacco avviene leggermente più al tra-

verso in una zona d’acqua quanto più piatta pos-sibile: quindi stendo le gambe, porto il rig in altoper sollevare la tavola e direziono la vela nelvento (tra la prua della tavola e la direzione delvento. Vedi foto 3/4).

Una volta innescata la rotazione soprav-vento continuo a sbilanciarmi in avanticon il corpo, vado in appoggio sul bomae automaticamente la prua scende versol’acqua per fare perno alla rotazione.

resistenza a seguire la rotazione d’inerziaed in breve ci ritroveremo controventocome all’inizio di un'altra flaka!Avendo già eseguito una rotazione com-

pleta, può capitare che, nella seconda rotazione,la tavola subisca un rallentamento. Possiamo allora decidere di interrompere la ro-tazione cambiando mura fino a quando la fluidità

della manovra è ancora intatta, uscendocosì dalla manovra con stile.Il flip di vela va eseguito quando la tavolaè direzionata nel nuovo verso di percor-

ErroriSaltare troppo nella prima rotazione vani-ficando in tal modo molta della velocità es-

senziale per la seconda parte!Nel momento del cambio di mura finale seguirela vela: si deve rimanere centrali con il copro al-

trimenti qualche altro piccolo grado di ro-tazione compiuto dalla tavola ci traspor-terà sottovento perdendo l’equilibrio.

NICO

LASP

ADEA

- LOC

ATIO

NPU

ZZIT

EDDU

SICI

LIA

- FOT

OGI

ORDA

NOMA

SALA

4 33 1122

99 88 77

1155 1144 1133

2211 2200 1199

FFLLAAKKAA 554400°°!

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La Puneta è la variante switch stancedello Spock e come questo può essereeseguito in tanti modi diversi: 540°,one hand, 900, doppia, Diablo o CanaBrava.

Dopo aver effettuato il passaggio in an-datura switch stance cerchiamo un pic-colo chop sui cui staccare, infatti adifferenza di altre manovre che pos-sono essere facilitate dall’acqua moltopiatta per la Puneta è preferibile stac-care su un chop.

Per staccare (foto 1/2/3), bisogna chiu-dere la vela con il braccio di poppa

come in una pompata, portarla verso prua e ruo-tare con il busto per far iniziare la rotazione. La vela, ora carica, ci farà da appoggio per poterruotare il busto e portare il peso verso prua, chenon appena entrerà in contatto con l’acqua farà

da perno e permetterà un buon slide.

A questo punto compiuti i primi 180° (foto(4/5/6/7) bisogna prendere il boma sullealtre mura. Potete prendere direttamente

Siamo ora contro vento e la tavola staslidando sottovento (foto 8/9/10/11):dobbiamo continuare a restare proiet-tati in avanti ed iniziare a fare pres-

sione sulla vela affinché non ci spinga indietro, te-nendola sempre alla puggia per assecondare ilsenso di rotazione.Nel caso la vostra Puneta stia riuscendo (foto 12)

veramente bene mentre la tavola slida ve-locemente sotto i piedi, la vela ad un certopunto si scaricherà ed è li in cui va fatto ilpassaggio sottovela diablo.

trollo in cui faremo flippare la vela im-pugnando il boma sulle giuste muraper poter ripartire su un nuovo bordo.

CONSIGLI! Conviene avere una buona pratica con la Pu-neta normale altrimenti sarà difficile trovare il

momento in cui eseguire il passaggio.

! Provate la Puneta Diablo 540° con una

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11661177 1155

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quest’ultimo o prendere prima l’albero,sia per una questione personale sia peressere più sbilanciati verso prua, cosa dafare ad esempio in condizioni di vento leg-gero.

Ora seguitemi bene (foto 13/14/15/16/17/18/19): incrociando con la mano di pruaverso la bugna andremo a prendere nuo-vamente il boma sulle altre mura con la

mano di bugna che, scorrendo veloce sul bomaverso la maniglia, lascerà spazio all’altra manoper una presa più solida con entrambe le bracciaLa vela ora bugna avanti, (foto 20) più piena e

nervosa tenderà a sbilanciarci in avantiandremo quindi ad appenderci al bomaper contrastare questa forza fino (foto21/22/23) ad un nuovo momento di con-

vela non troppo grande in modo tale dapoter effettuare il passaggio più veloce-mente e con meno complicazioni.

! Staccare su un chop con una buona velocità.

! Esercitarsi in esercizi propedeutici come l’eli-

copter diablo.

ERRORI● Compiere il passaggio in anticiposchiaccerà l’albero sull’acqua.

● Compiere il passaggio in ritardo ci faràsbilanciare sulla poppa e non renderà fa-cile il controllo della vela.

● Una volta bugna avanti ricordarsi difar stabilizzare prima la vela per flipparlaaltrimenti verrete catapultati in avanti. NI

COLA

SPAD

EA- F

OTO:

G. M

ASAL

A- S

POT

: MUR

TAMA

RIA

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88 77 66

1144 1133 1122

1199 1188

PPUUNNEETTAA DDIIAABBLLOO 554400°°!

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La Funnel one hand è forse l’unica ma-novra switch stance a nascere primadella sua variante normal stance, laBob, inventata dal tre volte campionedel mondo freestyle Ricardo Campello.

È stata chiamata così in onore di Andy Funnelgiovane windsurfer scomparso pochi anni fa. La Funnel consiste nel fare un passaggio sottovela dalla posizione switch stance per poi stac-care una rotazione sottovento, da sotto vento alla

vela. Se eseguita one hand dalla fase dellostacco, questa manovra può diventare an-cora più spettacolare e potente!

Ci dirigiamo in andatura di traverso lasco

tare troppo (foto 4).Nello stacco eseguito one hand il con-trollo della vela è leggermente piùcomplicato proprio perché con una

mano sola: è quindi consigliabile di centrare lamano sul boma anche se la sua posizione dipendepoi dall’intensità del vento. Il senso di rotazione, già indicato dall’andatura

della tavola allo stacco, verrà impressodalla rotazione del busto e la mano d’al-bero, ora libera, la seguirà. I primi 180° della Funnel one hand solita-

Nell’ultima fase di rotazione dovremoman mano alleggerire questa pres-sione in avanti per spostarla su un'al-

tra zona della tavola, più precisamente dalla pruaalla poppa per contrastare ora l’entrata del ventosulle nuove mura (foto 17-20).

Andremo quindi ad aprire la vela e a pren-dere il vento pronti per ripartire su unnuovo bordo! (foto 21/24)

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in posizione switch ad una buona velocitàin modo tale da poter far passare la velasopravvento senza che la tavola rallentitroppo (foto 1).Raggiunta l’andatura di lasco la vela ini-

zia ormai ad alleggerirsi è quindi il momento dieseguire il passaggio della vela (foto 2-3). Ora ci troveremo in planata controvento e con i

piedi nelle straps e ci accingiamo a com-piere lo stacco, che deve essere fattopoco dopo il passaggio per non rallen-

mente sono molto rapidi e in appoggiosulla vela poiché quest’ultima, senza ilcontrollo della mano d’albero, puggia no-tevolmente di più (foto 5-6-7).

All’atterraggio ci troveremo prua al vento e nuo-vamente controvento, pronti ora per rimanereproiettati avanti verso prua e per spingere sullavela affinché questa non ci sbilanci indietro pro-

prio ora. Nel frattempo lo slide della tavola conti-nuerà anche grazie alla nostra pressionesulla vela (foto da 8 a 16).

CONSIGLI: condizioni non troppo chop-pate, vela sui 5 metri.ERRORI: effettuare lo stacco dopo troppo

tempo, non riuscire a dare il giusto input di ro-tazione con il corpo.ESERCIZI PROPEDEUTICI: a mio parere fonda-

mentali in questa manovra, riguardanoconoscenza della backwind jibe e del-l’andatura controvento alla perfezione!

NICO

LASP

ADEA

- FOT

O: G.

MAS

ALA

- SPO

T: M

URTA

MARI

A

4 33 1122

99 88 77

1155 1144 1133

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FFUUNNNNEELL OONNEE HHAANNDD!

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Il forward switch stance o t-bone, questo il veronome della manovra, è un trick della new generation, unadi quelle manovre venute fuori subito dopo l’avvento delloswitch stance in cui tutte le manovre già esistenti dove-vano essere eseguite anche nella nuova andatura a tutti icosti!

Le condizioni ideali per poter eseguire il t-bone necessi-tano di un vento teso almeno sopra i venti nodi e di un po’d’onda sulla quale staccare:Volendo, lo si può eseguire anche sul chop specialmente sequesto è di buone dimensioni, ma diventa più difficile.

L’approccio con l’onda in switch stance può essere fatto

sia cambiando la posizione dei piedi da normal a switcho, se il vento lo permette, rimanendo switch dopo unastrambata in modo tale da avere un miglior controllo dellaplanata.

A questo punto bisogna raggiungere l’onda con la massimavelocità di planata possibile per staccare.Ormai in fase aerea per iniziare la rotazione dobbiamo pog-giare, direzionare quindi l’albero verso prua e cazzare conil braccio di poppa.

Ricordate però che la posizione switch non è del tutto fa-vorevole a questo movimento poiché essendo ruotati conil busto, il braccio di poppa è molto vicino al corpo con

NICOLA SPADEA - FORWARD SWITCH STANCE - LOCATION VINDICIO FORMIA - FOTO RENATO OLIMPIO

FFOORRWARD SWITCH STANCE

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Page 15: Freestyle Moves 2009

poco spazio per poter cazzare la vela: per compensarlo bi-sogna distendere al massimo il braccio di prua per esporrela vela al vento.Innescata la rotazione si avverte una vera e propria sen-sazione di catapulta, la tavola segue la rotazione automa-ticamente e, specialmente nella seconda fase, ruota confacilità fino all’atterraggio.Durante la rotazione la vela deve rimanere sempre con l’al-bero verso prua ed il braccio di poppa deve rimanere caz-zato. L’atterraggio il più delle volte avviene sulle nuove mura,con la vela bugna avanti e in regular stance: è il modo piùsicuro di atterrare.La vela nel frattempo riprende vento in modo tale da attu-

tire l’impatto con l’acqua ed avere una buona potenza perfarci restare in piedi e ripartire!

CONSIGLINon saltare su onde troppo grandi, provare con una velapiccola, ricordarsi di poggiare molto.

ERRORINon mantenere la vela poggiata ed il braccio di poppa caz-zato durante tutta la rotazione.

ESERCIZI PROPEDEUTICISaper eseguire l’eslider aiuta moltissimo: il forwardswitch stance ha molto in comune con questa manovra.

FORRWWAARRDD SSWWIITTCCHH SSTTAANNCCEE

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