funboard 133
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Il più prestigioso mensile italiano di windsurf.TRANSCRIPT
PERIODICO MENSILE ITALIA 6,00€ BELGIUM 9,00€ • DEUTSCHELAND 11,00€ • ESPAÑA 14,50€ • FRANCE 13,00€ • ÖSTERREICH 8,50€ • PORTUGAL (CONT) 8,50€ • CANTON TICINO 24,00 chf • SVIZZERA 14,50 chf Poste Italiane Spa - sped. in abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004, n° 46) - art. 1 - comma 1 - DCB Milano
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Using strictly Maui Fin Company Original Fins
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Fin FinFi boxboxox UUUUUSSSSSSSS
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www.robertoriccidesigns.com - info@ robertoriccidesigns.com
“4 Wheel Drive Sailing”
Using strictly Maui Fin Company Original Fins
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ANNO XVI - NUMERO 133AGOSTO/SETTEMBRE 2010
DIRETTORE RESPONSABILECristiano Zanni • [email protected]
REDATTORE CAPOFabio Calò • [email protected]
ART DIRECTORGianpaolo Ragno • [email protected]
GRAFICA E DTPCarlo Alfieri • [email protected]
IN REDAZIONEMarco Melloni • [email protected]
FOTOGRAFO SENIORRaffaello Bastiani • [email protected]
INOLTRE HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO
testi: Marco Begalli, Manu Bouvet, Fabio Calò, Silvia Calò,
Cesare Cantagalli, John Carter, Valentina Crugnola, Florian Jung,
Raimondo Gasperini, Giuseppe Lizzari, Mattia Pedrani, Simone Pierini,
Francesco Prati, Matt Pritchard, Kevin Pritchard, Emiliano Ridolfini,
Andrea Rosati.
immagini: Cataldo Albano, Franck Berthuot, John Carter, FotoFiore,
Thorsten Indra, Gianluca Gambardella, Peter Garzke, Bjorn Gottschall,
Jimmie Hepp, Giordano Masala, Valerio Pedrani, Kevin Pritchard,
Emiliano Ridolfini, Daniele Stanisci, Benjamin Thouard, Darrell Wong,
Felice Zompanti.
EDITORE E PUBBLICITÀ Johnsons Media srlvia Valparaiso 4 - 20144 Milano - tel +39.02.43990087fax +39.02.48022901 - [email protected] - www.johnsonsmedia.it
AMMINISTRATORE DELEGATOCristiano Zanni • [email protected]
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Funboard è una testata della casa editrice
JOHNSONS MEDIA, che pubblica anche
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Snowb (snowboard) e le riviste
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Entry (snowboard), 4Skiers (sci freestyle)
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Nessuna parte di Funboard può essere riprodotta in alcun modo senza la preventiva
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PREZZO DI UNA COPIA IN ITALIA euro 6,00
ABBONAMENTO ANNUALE ITALIA (8 NUMERI) euro 38,00
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ISSN 1124-0261registrazione Tribunale di Milano n.5 del14.01.1995 ROC - Registro Operatori diComunicazione - 1234
STAMPAAlfaprint - via Bellini 24 Busto Arsizio (VA)
>ECCETERA
Andre Paskowski è conosciuto da tutti, è uno di queirider talentuosi, Campione Europeo di Freestyle 2006 e2007, che si è sempre mosso bene in questo mondo,facendo della sua passione il proprio lavoro eproducendo da alcuni anni video professionali di altaqualità. Ora Andre sta lottando su un altro campo gara,lontano dall’acqua e dal vento, ma siamo sicuri chetornerà presto più carico che mai! This is for you myfriend… BE STRONG!RIDER Andre Paskowski | PLACE Maui, Hawaii
FOTO DI John Carter
Esattamente un anno fa esponevo in questo
spazio i miei pensieri circa la scelta tra i vari set up di
pinne, ovvero fra Single, Twinzer, Thruster o Quad. Mi
chiedevo nel 2011 a che punto saremmo arrivati, quante pinne o
scasse avremmo avuto sotto le nostre tavole da wave. Ebbene, a distanza di un anno posso dire che
la soluzione adottata da molti brand è il multi-fin convertibile con tavole Quad che diventano Twinzer
e con Thruster che si trasformano in Single. Prevedo quindi che nelle nostre sacche degli accessori
avremo per il prossimo anno un gran numero di pinne da gestire; pensate solo ad un “semplice”
board quiver di due tavole wave Quad convertibili in Twinzer che come leggerete nell’articolo
dedicato alle nuove tavole 2011 saranno la moda… Facciamo due calcoli, se questo tipo di multi-fin ci
venisse consegnato dal nostro negoziante di fiducia con il suo equipaggiamento di serie, avremmo 4
pinne per il Quad più altre due pinne per il Twinzer, per un totale di 6 pinne. Quindi con un paio di
tavolette wave per il nostro viaggio tanto sognato o un week-end alla ricerca di onde ecco che
improvvisamente dovremmo gestire 12 pinne! E se ne rompessimo una?!? Dovremmo ricomprarci
tutto il set? Spero proprio di no. Altra domanda lecita: con il dollaro che sta riprendendo quote
sull’euro e tutte queste pinne di serie a che prezzi arriveranno le tavole da wave? Certo bisogna
ammettere che da anni gli shape delle tavole da onda rimanevano abbastanza standardizzati, al
contrario degli slalom e dei freestyle, mentre ora c’è solo l’imbarazzo della scelta! Potete però essere
sicuri che questi nuovi giocattolini multi-fin sono davvero formidabili e ultra divertenti, in qualunque
condizione! Provare per credere…
Finalmente agosto è arrivato, molti di voi stanno partendo o sono già in vacanza, da quello che ho
sentito in giro c’è un notevole ritorno di interesse verso le Canarie, grazie anche ai prezzi delle
compagnie low cost che offrono biglietti a meno di 300 euro per Tenerife o Gran Canaria (se
acquistati per tempo), oppure il Marocco con un fantastico A/R per Agadir da Malpensa in pieno
agosto a soli 160 euro! Ci potete credere, è il costo del mio biglietto per una settimana in Moulay ma
attenzione all’extra baggage, con loro non si scherza… non mi resta che augurare a tutti voi buone
vacanze e se avete l’occasione provate un multi-fin tra le onde, non ve ne pentirete!
Ci rivediamo in edicola a ottobre. Stay tuned…
Fabio I-720
© Francesca LaCroce
6
Oberalp - tel. 0471.242874 - [email protected]
99NOVENOVE FPM Francisco Porcella Pro Model: Il 99 FPM è una signature board custom made sviluppata e progettata
con Francisco Porcella. Si tratta di un QUAD “with no compromise”, un vera e propria Pro-board
disegnata da Gianni Valdambrini senza alcun compromesso nelle linee d’acqua e nel roker-line, per
assecondare le esigenze di un top rider come Francisco. Quella tavola pure down-the-line che "dovete"
avere nei vostri surf trip in Sud-Africa, Mauritius, Hawaii, Marocco, Baja, Canarie e tanti altri.
“Sviluppare un prodotto così tecnico e destinato ad un pubblico che cerchi la top-performance come
un Pro-Rider, è motivo di grande soddisfazione e motivazione. Finalmente posso esprimere il massimo
su una tavola senza limiti, quel prodotto che ormai oggi non troviamo più nei programmi delle aziende
perché estremamente di nicchia... this is pure 99 Custom Boards expression!” Gianni Valdambrini.
Features:
• Shape estremamente compatto, full rocker per una manovrabilità fuori da ogni immaginazione, su
ogni size d'onda.
• Carena "concave into double concave", per accelerazioni immediate sia in planata che nei bottom turns.
• Capacità di risalire il vento superiore a altre tavole twin o single, e di conseguenza la possibilità di
surfare un numero maggiore di onde e di posizionarsi sempre nel punto migliore del line up.
• Coperta che concentra il volume nella zona centrale garantendo un perfetto equilibrio ed assetto in
andatura, caratterizzata da una zona centrale "flat” per una maggiore stabilità quando non si è in planata.
• Super thin rails nella parte posteriore per poter inserire la tavola più velocemente nei turns.
• Costruzione full sandwich , premium PVC e carbon/vectran, leggera e iper robusta con l'utilizzo di
scasse in carbonio per contenere il peso del prodotto finale.
Il look, decisamente accattivante e unico nel suo genere, si ispira a un tatoo design che Francisco si
è fatto pochi mesi fa a Maui. Un Flying-fish caratterizzato da motivi tipicamente polinesiani ma con
alcuni dettagli che richiamano le due isole che lo legano nella sua vita: Maui e Sardegna. Questa
grafica è la dimostrazione di quella creatività e passione tipica di Cesare Cantagalli che, nella
realizzazione di questo modello, esprime grande motivazione. “Ho disegnato questa grafica immedesimandomi nel tatuatore, cercando di riportare il tatoo di Francisco
sulla tavola e personalizzarlo con alcuni dettagli che unissero il brand 99, lo spirito di Francisco e l’espressione del tatoo stesso. Ho anche pensato di integrare il numero
9 all’interno delle ali del pesce (in sostituzione delle 2 isole). Mi è piaciuto inserire un richiamo al surf da onda: un pinn-line nero tipicamente di origine surfboard-look
unito ad un moderno motivo tratteggiato per creare un abbinamento di effetto outline che si distinguesse dal classico. La complessità della grafica richiede che venga
singolarmente prodotta per ciascuna delle misure/modello FPM.” Cesare Cantagalli. Le tavole sono equipaggiate con Footstraps Da Kine Primo e pinne Gas Fins (pinne su
richiesta). Il modello 99 NoveNove / FPM custom, sarà disponibile a partire da Settembre su ordinazione. Per info e contatti: ACME srl. Via Ippolito Nievo 10/L Prato - (PO);
Infoline: +39 339 6414914; [email protected]; www.99international.it
Il 99 QUAD FPM è rappresentato da una
gamma di 4 modelli nelle misure:
• 71lt. 223.5 x 52.5
• 75lt. 224.5 x 53.5
• 79lt. 225.5 x 54.5
• 83lt. 226.5 x 55.5
SURFSEGNANA CON BRUNOTTIChe al SurfSegnana (Torbole, Lago di Garda) l’immagine sia sempre
ben curata è cosa risaputa. Quest’anno è il marchio Brunotti che ha
deciso di legare il suo nome al più famoso network sportivo di
Torbole vestendo da capo a piedi tutti gli istruttori e lo staff
dell’ufficio con un abbigliamento davvero trendy. Il SurfSegnana
ricorda che tra le proposte più richieste vi sono i pacchetti Blue Week
che a partire da 299 Euro offrono 6 pernottamenti con colazione, 3
lezioni di windsurf (per un totale di 9 ore), 7 giorni di noleggio di
windsurf e 7 giorni di noleggio di una bike. Gli stessi pacchetti sono
disponibili in formula Week End, a partire da 169 Euro, con inclusi 3
pernottamenti con colazione, 2 lezioni di windsurf (per un totale di 6
ore), 3 giorni di noleggio di windsurf e 3 giorni di noleggio di una bike.
Se volete la certezza del vento e una location incantevole dove poter
recuperare l’energie in vista della ripresa delle attività lavorative a
settembre vi consigliamo di trascorrere una vacanza presso il
SurfSegnana di Torbole, agosto è il mese ideale! La segreteria del SurfSegnana è a vostra disposizione 7 giorni su 7 dalle 8:30 alle 18:30 per organizzarvi la vostra vacanza
relax all’insegna dello sport sul Lago di Garda. SurfSegnana – Foci del Sarca – Torbole (TN) – www.surfsegnana.it – [email protected]; Tel. 0464.505963 – Fax 0464.505498
Wind67wide è un nuovo portale di windsurf che, con un pizzico di ambizione ma anche “italianità” che ci
distingue, si vuole imporre sul mercato nazionale come portale di riferimento del settore. Non a caso il loro pay-
off è: “tutto il windsurf con un click!”. Il sito affronta a 360 gradi l’universo windsurf, con articoli inediti.
Attraverso le ultime tecnologie wind67wide vuole regalare all’utente o al semplice visitatore un’esperienza
multimediale che si identifica in un format preciso così sintetizzato: Vedo - Leggo - Guardo - Ascolto. Massima
cura viene data alla stesura degli articoli, alle immagini e alla ricerca di video coinvolgenti. Wind67wide è una
esperienza che vi lascierà piacevolmente stupiti. Un database, con più di 2.700 link è a vostra disposizione per
catapultarvi nel fantastico mondo del windsurf! Stay tuned, wind67wide.it
WIND67WIDE
WINDSURFZONE.ITCari amici, poche righe per presentare a chi non lo conosce ancora Windsurfzone.it. Il sito nasce con il presupposto di offrire a
noi, che scrutiamo il cielo, che osserviamo dalle finestre del nostro posto di lavoro il movimento delle foglie degli alberi
aspettando la telefonata di chi sta già partendo, che consultiamo freneticamente gli anemometri per partire alla ricerca dello
spot migliore e godere di quella sensazione di libertà che vento ed acqua ci riescono a trasmettere, un punto di incontro per
poter condividere la passione per il windsurf, guardare gli ultimi video, inserire i report e le immagini delle nostre uscite, essere
sempre aggiornati sulle condizioni dei nostri spot… e molto altro ancora! Online ormai da tre anni ha trasmesso da subito la
stessa motivazione agli utenti che lo stanno frequentemente visitando. Nel corso dei mesi si è creata una vasta ragnatela di
collegamenti e scambi tra Windsurfzone e i più importanti siti internazionali che aggiornano quotidianamente la community di
appassionati e di atleti professionisti sulle novità dal mondo del windsurf. Vi aspettiamo sulle nostre pagine e seguiteci anche
su Facebook, Twitter e sul canale video di Vimeo. www.windsurfzone.it. Uno sport, una passione…molto di più! Un ringraziamento
a Fanatic, North Sails, Reptile, Al360, Oakley, GoPro Italia per il supporto.
AICW E WINDSURF NATIONI responsabili dell’as-
sociazione Windsurf Nation
ci tengono a fare una
precisazione per quanto
riguarda la collaborazione
tra loro e la AICW in
occasione del Sardinia
Grand Prix EFPT svoltosi a
Coluccia (Sardegna) i
primi di giugno: “Si ricorda
che Windsurf Nation opera
e agisce in autonomia per
conto e sotto egida della
Associazione Nazionale di Classe di cui è parte operativa e integrata.
Un ringraziamento particolare a Carlo Cottafavi per la costante collaborazione ed il
continuo sostegno.”
KAI KATCHADORIANLa redazione di Funboard ringrazia
l’hawaiiano Kai Katchadorian che con le sueparole ci ha raccontato la gara e i retroscena
della funambolica Essaouira Wave Classicpubblicata sul numero scorso.
© FotoFiore/Canon
SIROLO WATERMAN CONTEST Wakeboard, Windsurf , Sup, Surf - SIROLO 4-5 Settembre 2010, Riviera del Conero (Ancona) - Il primo evento multi disciplinare del Conero.
La località di Sirolo, splendido paesino medievale arroccato sul monte Conero che sovrasta lo specchio
d’acqua, sarà il palcoscenico di tutte le sfide. Le gare e la festa nella piazzetta del centro di Sirolo
saranno i protagonisti di questo weekend all’insegna del mare, del gesto agonistico e del divertimento.
Obiettivo delle due giornate è decretare il miglior “waterman”, cioè colui che totalizzerà il miglior
punteggio sommando i risultati di tutte le discipline disputate. Come tutti gli eventi legati a doppio filo
con Madre Natura, saranno le condizioni meteo-marine a decidere quale disciplina aprirà la giornata:
si arriverà ad una classifica finale dopo aver disputato anche una sola manche di una sola categoria,
o se “gli Dei ci assisteranno” disputando più manches di una stessa disciplina, con quattro risultati
utili da sommare per avere la classifica definitiva. Sarà la splendida baia, composta dalle spiagge di
“Urbani”, “San Michele” e “Sassi Neri” fino ai faraglioni delle “Due Sorelle” e lo specchio d’acqua
antistante, la location dove potremmo trovare la situazione adatta per lo start di ogni gara:
• Long distance sup con partenza da “Spiaggia Urbani” con passaggi attorno a boe naturali decise dalla giuria a seconda delle condizioni.
• Surf nello spot del “Sasso”.
• Wakeboard davanti alla spiaggia di “San Michele”.
• Windsurf: con il maestrale termico dalle 12:00 alle 16:00 presso “Urbani”, con lo scirocco, spostamento presso la baia di “Portonovo”.
Queste giornate di azione sportiva potranno essere ammirate sia in primo piano dalla spiaggia che dall’alto della piazzetta del paese di Sirolo. La stessa piazzetta che poche ore
dopo diventerà protagonista della festa più surf style della riviera Adriatica, sulle note del gruppo rock “Varnelli’s”, il tutto in diretta radio e web. Non puoi mancare al weekend
più gioviale, sportivo, ecosostenibile e godereccio (anche grazie all’altissimo livello dell’enogastronomia locale) di tutto l’Adriatico. Avrai la possibilità di dimostrare anche al
grande pubblico come, in qualunque condizione, il mare possa essere il tuo habitat naturale, ma soprattutto la tua fonte di energia esplosiva! Lasciato in un angolo l’eccesso di
tecnicismi agonistici, ritroviamoci a gareggiare con il sorriso… Per informazioni evento: [email protected]; www.turismosirolo.it; contacts: 335.6918705/ 348.3896639.
YOUNG SURFESTIVAL 2010Da Vasco Renna 2° edizione dello Young Surfestival 2010. Dopo il successo dello scorso anno
il Vasco Renna Professional Surf Center in collaborazione con il Circolo Surf Torbole organizza
a Torbole dal 4 al 5 settembre, la seconda edizione dello Young Surfestival. Si tratta di due
giorni dedicati ai bambini dagli 8 ai 14 anni caratterizzati dai seguenti appuntamenti per i
giovani surfisti:
• corsi test gratuiti di windsurf per tutti i bambini;
• regata advanced per coloro che surfano con tavole senza deriva;
• regata beginner per coloro che surfano con tavole con deriva;
• check level gratuito con stesura di specifico profilo surfistico con l’indicazione di capacità
acquisite obiettivi da
raggiungere e programmi
da realizzare.
Non mancate, Vasco e il suo
team vi aspettano a Torbole
per due giorni di grande
divertimento sulla tavola.
Per info: Vasco Renna
Professional Surf Center
Parco della Pavese 9,
38069 Torbole sul Garda (Tn)
tel. 0039 0464 505993;
www.vascorenna.com
OTC E MAVERXGli alberi MaverX sono disponibili presso i centri OTC di
El Medano, Tenerife, e Weymouth, UK. OTC è uno dei più
prestigiosi centri test del mondo che mette a disposizione dei
propri clienti un gran
numero di tavole e
vele della stagione in
corso di quasi tutti i
brand. E da ora c’è
anche la possibilità
di poter provare le
vele che troverete nei
centri OTC con gli
alberi MaverX per
poter effettuare un
test personale e
comparativo tra
l’albero “originale”
della vela scelta e un
albero della linea
MaverX per poterne
apprezzare la qualità
e le caratteristiche di
questi motori.
Per info www.maverx.it, www.tenerife.otc-windsurf.com
LONG RIDER CUPDomenica 4 luglio in una
caldissima giornata di luglio si è svolta l'avvincente gara amatoriale Long
Rider Cup alla sua seconda edizione presso il windsurf center Kia Orana nel
Parco dei Renai a Signa appena fuori Firenze; avevamo la sensazione che
sarebbe però stata un'edizione destinata a passare in sordina, infatti molti
"affecionados " avevano ceduto alla tentazione della termica estiva di
Talamone, ma poi con grande sorpresa e soddisfazione, grazie sicuramente
allo spazio che ci hanno riservato tutte le riviste di settore e l'informatore
COOP., ha fatto toccare i 24 iscritti, di cui 3 bambini dodicenni, 2 ragazze e una
giovanissima bambina di 10 anni. Il format ormai consolidato prevedeva
l'utilizzo per tutti della stessa tavola, il Long Rider RRD, ideale per questo
genere di competizioni, il rig era invece a scelta dalla 9.0 in giù. Le previsioni
facevano sperare in una decina di nodi abbondanti ed in effetti alle 13.00 già
il vento ha iniziato a soffiare portando sollievo alla forte calura. Si crea il
tabellone con 6 batterie da 4 concorrenti, ovviamente tutti estratti a sorte, e
fin da subito si capisce che nessun ci stà a perdere, ma soprattutto già nelle
prime batterie i giovanissimi si fanno valere avanzando prepotentemente nel
tabellone, Iacopo arriverà ai quarti perdendo per un soffio l'accesso alle
semifinali, Francesco ed Antonio verranno eliminati nelle semifinali ed anche
la piccola Camilla stupisce tutti arrivando seconda in boa alla prima bolina,
perdendo purtroppo tutto il suo vantaggio a causa della sua inesperienza
proprio sul giro della boa. Michele Cicerone, consumato regatante, che
impossibilitato ad andare a Cagliari per le regate di formula si è prestato a
questa giocosa competizione, avanza di batteria in batteria. Nelle altre
batterie avanzano il sempre presente Silvano Cappellini, che vince ogni
batteria con il suo passo deciso, il ritrovato Massimo Tacconi, che nonostante
si sia dato al golf, forse si è nuovamente contagiato col virus del windsurf ed
il local Luca Landi che fa valere la sua con conoscenza del campo di regata.
Siamo giunti alla finale nessuno vuole perdere si sorteggia la posizione delle
tavola alla partenza, i concorrenti scattano dalla spiaggia si gettano in acqua
e schizzano via alla boa di bolina, Silvano sopravvento a tutti sfrutta la sua
posizione vantaggiosa coprendo Cicerone, che appena liberatosi viene
nuovamente coperto da Landi. Per la finale era stato stabilito di effettuare un
giro in più e quindi nulla è ancora deciso: Cappellini non cede il passo e
Tacconi pur impegnandosi al massimo non riesce ad agganciarlo, ma
Cicerone pompando come un forsennato riduce ad ogni bordo il suo distacco,
arriverà terzo perdendo allo scatto per tagliare il traguardo in spiaggia. Si da
il via alla premiazione con il trofeo e le coppe, un bel rinfresco ed estrazione
per tutti i partecipanti dei bellissimi premi messi a disposizione dagli
sponsor: Rdf, Ma ranghi, Billabong, Point-7, rrd.
Classifica assoluta:
1° Silvano Cappellini
2° Massimo Tacconi
3° Michele Cicerone
4° Luca Landi
Classifica Youth:
1° Ferretti Francesco
2° Gangale Antonio
3° Iacopo Sani Melani
4° Camilla Bufalari.
Classifica donne:
1° Isabella Carelli
2° Ela Czapla
3° Camilla Bufalari
PARA PART Y 2010Sabato 10 luglio, ore 18.30. Nella cornice del rinnovato Circolo Surf Torbole comincia a diffondersi
un invitante profumo di salamelle alla griglia. Analogamente ai fasci di luce delle fotoelettriche
proiettati nel cielo notturno che indicano la presenza di una discoteca, quel profumo diventa la
stella cometa che guida i partecipanti verso il Parassiti Party 2010. L’evento clou dell’ASD
iParassiti.com ha richiamato quest’anno oltre 350 amici che hanno aderito all’invito di Oscare &
C. per festeggiare soci e simpatizzanti dell’associazione. Un lungo serpente umano è rimasto
costantemente presente ai banconi dove venivano distribuiti insalata di pasta e carni alla griglia,
mente le due giovani pulzelle al gazebo non hanno smesso un minuto di spillare birra. La colonna
sonora della serata è stata mixata dai para-dj Nikyta e Ginolatino, mentre gli ospiti hanno cenato
in allegria, ritrovandosi magari fianco a fianco con chi, per una ragione o per l’altra non può
frequentare assiduamente il lago di Garda, ma con la zecca impressa nel cuore, non manca mai almeno a questo appuntamento.
Al termine della cena sono stati proclamati i vincitori delle tre onorificenze assegnate ogni anno. Parassita “ad honorem” è stato nominato Cataldo Albano (che tra l’altro
in occasione della festa ha proiettato in anteprima il suo nuovo video pieno di immagini spettacolari del lago di Garda e dei suoi locals in action). Il titolo di Parasurfer
dell’anno (l’associato che è più progredito dal punto di vista tecnico nella stagione) è andato a Manuel Salvetti (noto come MB), mentre il riconoscimento più importante
ed ambito al tempo stesso, quello di Parassita dell’anno, è stato assegnato a Marco Cattelan (detto Marco.cat). A seguire ha avuto luogo il doveroso tributo ai tre
fancaz**isti dell’anno (i tre associati col maggior numero di uscite nella stagione), dopodiché il cuore della festa si è trasferito nel salone principale del Circolo, dove i
nostri dj avevano allestito una discoteca con tutti i crismi e dove si è ballato, nonostante il caldo di questi giorni di piena estate, fino a notte inoltrata.
Il tempo di un tuffo rinfrescante nel lago e di un’ultima piadina con la nutella e poi il sipario è calato su questo evento, che ha riscosso anche quest’anno un successo di
partecipanti senza precedenti e che ha lasciato in tutti, organizzatori e ospiti, la sensazione di una gran bella serata in compagnia da ricordare.
LE PINOCCHIATE1. “Mangia la mozzarella… tanto è un formaggio magro…!!”
NON È VERO! La mozzarella contiene circa il 22% di lipidi (grassi), e non è poco! Non facciamoci ingannare dal suo aspetto candido e innocente…
2. “Sono a pezzi… ho male dappertutto: ieri ho passato la giornata sulle onde ed ora ho l’acido lattico ovunque…!”
FALSO! L’acido lattico (che è il prodotto di scarto della glicolisi) viene metabolizzato dal corpo subito dopo l’esercizio fisico. I dolori post allenamento (D.O.M.S.:
delayed onset muscle sorenes, indolenzimento muscolare a insorgenza ritardata) sono causati principalmente da infiammazioni del tessuto connettivo.
3. “Vorrei fare un esercizio che tonifichi gli addominali bassi!”
NON ESISTONO GLI ADDOMINALI BASSI! Il retto addominale è un unico muscolo che ha la sua origine in prossimità della 5ª-7ª costola e dello sterno, ed ha la sua inserzione
sul margine superiore del pube.
A cura di Giuseppe Lìzzari e Silvia Calò
DROPS 2011QUAD
Drops presenta le sue nuove tavole da wave con
fin-set Quad per il 2011. I modelli sono due, da 75
e 85 litri, e dovranno coprire un range molto
ampio di condizioni; entrambe sono state
sviluppate in maniera differente in funzione delle
condizioni e dei target di riferimento. La
configurazione scelta è quella con due scasse US
in poppa per le pinne più grandi e due mini Tuttle
per le anteriori. Il 75 punta ad essere il più
efficiente wave side shore del mercato mentre
l'85 è una tavola meno cattiva e più adattabile alle
condizioni europee con un range di azione molto
ampio, capace di esprimere un grande potenziale
sia in condizioni on-shore che side-shore. Le pinne
sono state studiate e testate per dare il massimo
risultato in collaborazione con Gas Fins in G 10,
mentre la costruzione custom finish garantirà un
risparmio di peso di circa 300 grammi rispetto
alla migliore concorrenza.
DROPS QUAD 85 230,8 cm x 57 cm x 85 lt
DROPS QUAD 75 228 cm x 54,2 cm x 75 lt
KRANZ
Le novità di Drops non sono ancora terminate e
dalle abili mani di Mario Vinti è nato un nuovo
puro sangue Slalom da vento forte che completa
la gamma, il piccolo Kranz 58.
DROPS KRANZ 58 241 cm x 58 cm x 89 lt QUAD KRANZ
22
Il premio come Best Rookie, nelle ultime edizioni finito sempre nelle mani di
Francesco Cappuzzo, quest’anno è andato al romano Gianluca Giuliano. Notevoli i
progressi mostrati nel corso di questi dodici mesi, contraddistinti da grande
precisione nelle manovre e serietà negli allenamenti. Come Best Attitude, colui che
più di tutti ha mostrato impegno e passione il giovane di Olbia Andrea Brigaglia. Tra
le ragazze vince il Best Rookie Woman la Stefania Fumagalli, 18enne di Lecco, che in
soli quattro giorni ha imparato Ely Tack, Nose Tack, Push Tack, Duck Jibe e Duck Tack.
Un premio che va condiviso con Silvia Rava, premiata come Best Attitude, rivale
amica di Stefania.
IL GRINCH WINCH – Oltre alle performance degli stagisti a recitare il ruolo di
protagonista è stato il Grinch Winch, la prima ed unica vera alternativa in caso di
poco vento. Il verricello meccanico prodotto dalla Black Hole ha “trainato” gli atleti a
tutta velocità in move spettacolari come le Flaka One Hand di Raimondo Gasperini, i
Ponch di Gabriele Varrucciu e gli Spock e Grubby di Alvin Panzera, Francesco
Cappuzzo e Gianluca Giuliano.
LA RAMPA REDBULL – Per gran parte dello stage il vento non è stato amico
come di solito avviene a Murta Maria, ma la sola presenza della Rampa Redbull ha
acceso animi ed entusiasmi dei presenti. Per i partecipanti all’Xray Talent Factory
sono stati provati ingresso nel canale della rampa per migliorare l’approccio in
proiezione futura. Un primo passo verso i voli acrobatici i cui ricordi della scorsa
edizione restano ancora vivi nella mente degli appassionati.
Un evento bello quanto impegnativo, reso possibile grazie al contributo degli sponsor
Redbull, Windjeri, Chilisurfers e Powerbalance ed alle aziende partner come Neil
Pryde e MaverX, Gaastra e Vandal, Naish, Al360, Pat Love, Severne e Starboard, Amex,
Prolimit, Black Hole che hanno messo in palio premi di rilievo impressionante come
vele, alberi, boma ed accessori vari ed Fca per il bellissimo Volkswagen Transporter
Kombi per gli spostamenti da uno spot all’altro. Un segnale importante questo per la
crescita e la valorizzazione della disciplina in ambito giovanile.
Il gruppo dell’X Ray Talent Factorysulla rampa RedBull.
Carlo Rava, 9 anni, con il grinch.
Silvia Rava prova l’ingressodella rampa RedBull.
Raimondo spiega come si fa.
Al Porto Lisca Surf Club di Stefano “Steddu” Pisciottu, sede
alternativa al centro surf Marina Maria di Anotine Garrucciu, i
migliori interpreti del freestyle giovanile italiano si sono dati
battaglia in acqua ponendo la prima pietra verso il titolo di
campione nazionale AICW. Domenica 4 luglio, ultimo giorno utile
per disputare la gara dopo due giorni di vento debole, alle 10:30
circa della mattina sono partite le prime batterie. A trionfare in
questo primo round nella categoria Juniores, la più grande in
lizza, è stato il milanese Jacopo Testa (Starboard-Severne), il
più grande dei due fratelli Testa, capace di superare nella heat
finale il romano, e favorito della vigilia, Vittorio Mazzocca (Rrd-
Rrd). Notevoli i progressi mostrati dai partecipanti che hanno
dato spettacolo grazie anche al ponente che ha soffiato con
buona intensità, intorno ai 18/20 nodi, a conferma della
costante crescita del nostro vivaio. Terzo Matteo Romeo (Rrd-
Rrd) che nella finalina per il terzo/quarto posto ha sconfitto
Matteo Todeschi (Rrd-Hot Sails), autore con una perfetta
Chacchoo Switch di una delle manovre meglio eseguite di tutta
la giornata. Quinto posto a pari merito per Gianluca Giuliano
(Starboard-Severne) e Matteo Todeschi (Tabou-North Sails).
Nella Super Groommets bellissimo il “man to man” che ha
deciso la classifica. Alla fine l’ha spuntata il biondissimo Alvin
Panzera (Starboard-Severne), atleta della Black Hole, che
proprio sul filo di lana, e dopo un’accurata consultazione dei
giudici ha avuto la meglio sul “piccolo”, radicalissimo con il suo
Flare 72 lt, Matteo Testa (Starboard-Severne). Al terzo posto
Federico Cannamela, all’esordio assoluto in una competizione
di questo livello.
Nei Groommets è arrivata l’annunciata vittoria di una delle
grandi speranze del windsurf italiano Francesco Cappuzzo
(Rrd-Rrd-MaverX). Il tredicenne siciliano continua a stupire con
il suo indubbio talento e ha dominato le sue heat mettendosi
alle sue spalle il dodicenne di Torbole Andrea De Lillo, il
compaesano e amico Giuseppe Rallo e la new entry
romana Alessio Agnello.
I ringraziamenti per coloro che hanno permesso
questo magnifico evento vanno in primis al Comune
di Olbia ed in particolare all’Assessorato Sport e
Ambiente. A RedBull, Windjeri, Chilisurfers e
Powerbalance per il sostegno alla manifestazione
ad Antoione Garrucciu di Marina Maria e a Steddu
del Club Porto Liscia per aver messo a disposizione
le loro splendide location. Ai partner Neil Pryde e
Maverx, Gaastra e Vandal, Naish, Al360, Pat Love,
Severne e Starboard, Amex, Prolimit, Black Hole ed
Fca per il bellissimo Volkswagen Transporter Kombi
per gli spostamenti da uno spot all’altro.
Jacopo Testa in Grubby.
La premiazione degli Juniores.
Francesco Cappuzzo, Spock No Hand, 13 anni!
In questa prima edizione dell’European Freestyle Pro kid’s Tour IFCA, Reggio
Calabria ha rappresentato ufficialmente il Windsurf Italiano e lo ha fatto nel più bel
chilometro d’Italia, sullo sfondo il meraviglioso Stretto di Messina. La tappa,
organizzata dal Circolo locale Windsurf dello Stretto con Windsurf Nation - AICW, si è
svolta dal 15 al 18 luglio al Lido Comunale di Reggio Calabria. L’evento ha visto la
partecipazione di atleti dai 13 ai 19anni. Per l’occasione è stato organizzato uno stage
di freestyle al quale hanno preso parte i giovani atleti del WindSurf dello Stretto ed
il Presidente del circolo Windsurf dello Stretto, Roberto Raffa, ha messo a
disposizione il proprio bagaglio di surfista e di primo freestyler reggino. Gli atleti e
il comitato di Giuria di Windsurf Nation – AICW sono stati accolti da un clima caldo e
da una organizzazione perfetta. Subito si sono immersi nell’accogliente villaggio
allestito per la gara e in quello organizzato sulla Via Marina, all’insegna non solo
dello sport ma anche di una gara di solidarietà per i bambini dell’Africa che ha visto
come protagonista l’Associazione Onlus Novissi che in sinergia con il WindSurf dello
Stretto ha organizzato diversi eventi di musica e la sfilata per la partecipazione a
Miss Mondo. Alla vigilia della gara Eolo ha dato subito segnali positivi. Gli atleti hanno
dato dimostrazione delle loro capacità e hanno messo a punto le attrezzature. Il
primo giorno di gara si presenta con vento teso e costante. Skippers' meeting e si
parte! Ma la gara viene purtroppo annullata proprio sul finale della prima heat. Nulla
di fatto per il resto della giornata. Il secondo giorno scorre tra i mille passatempi nel
villaggio e nei 35 gradi di temperatura ma in completa assenza del protagonista
principale: il vento. Terzo giorno: si scende in acqua con vento dai 18 ai 22 nodi e via
a sfoggiare le migliori manovre, heat dopo heat. Senza pausa si gareggia e parte il
tabellone dei looser, le heat si concludono una dopo l'altra con enorme
soddisfazione da parte degli atleti e dei giudici di gara oltre che degli organizzatori.
Lo spot di Reggio Calabria ha regalato una giornata di vento impeccabile.
CLASSIFICA PER CATEGORIA
CAT. JUNIOR U171. Francesco Cappuzzo
2. Alvin Panzera
3. Antonio Siclari
4. Nicolas SliJk
CAT. YOUTH U201. Mattia Fabrizi
2. Matteo Todeschi
3. Marco Liuraghi
4. Francesco Cappuzzo
Francesco Cappuzzo, 13 anni,partecipa nella categoria
superiore e vince!
Ciao Italia! Spero che vi stiate tutti divertendo un sacco e stiate passando ogni giorno che potete in acqua… Questo periodo dell’anno è inassoluto uno dei miei preferiti, sebbene anche le onde qui Maui vadano in vacanza, il vento spinge a manetta praticamente ogni giorno,quindi se ti annoi di andare alla ricerca delle onde, basta prendersi il materiale da slalom e volare sull’acqua! È stato tutto abbastanza
tranquillo in questo periodo, tutti i pros sono in giro per il mondo e non ci sono neanche un sacco di turisti in visita… penso che lasituazione economica mondiale abbia influito parecchio.
TESTO DI Matt Pritchard
LUGLIO 2010
Le Maui Race Series sono alcune delle competizioni migliori della zona, il vento è
praticamente assicurato e sono le condizioni perfette per sistemare il materiale
per il tour di racing. I nomi famosi sono sempre in cima alla lista ed utilizzano
queste gare come primo campo di test delle nuove impostazioni. Micah Buzianis
combatte ormai da anni con Peter Bijl ed il vecchio lupo di mare, Phil McGain che
viene ogni weekend per accrescere sempre più il suo enorme bagaglio
d’esperienza! Il motto di Phil è mai dire mai, anche quando parte in ultima
posizione, è impressionante come riesca a migliorare nel corso della gara. Kai
Hopf, designer North Sails, ha passato parecchio tempo in acqua con gli altri, è un
ragazzotto ben piazzato ed uno dei più veloci là fuori! Ha ancora bisogno di
sistemare le sue strambate ma una volta che lo farà, potrà veramente gareggiare
ad armi pare con Antoine e Bjorn...
Mentre sto scrivendo, qui a Maui non si parla altro che di un evento eccezionale
per la scena windsurfistica. La prima del “Windsurfing Movie II” è stasera! La prima
proiezione sarà nel MainLand al Gorge, ed un sacco di protagonisti sono volati
direttamente da Maui al Gorge per supportare il movimento. Sarà sicuramente uno
spettacolo senza precedenti! Ci sono un sacco di grossi nomi nel film ma penso che
uno sopra a tutti sia Kai Lenny. Questo ragazzino è praticamente uscito dal nulla ed
è diventato una star in men che non si dica, entrando già nell’olimpo dei top
“watermen” al mondo. Vivere a Maui sicuramente l’ha aiutato parecchio a
raggiungere il suo obiettivo. La sua famiglia ed amici poi l’hanno sempre
supportato ed incoraggiato. È davvero bello vedere un giovane ottenere quello che
vuole ancora all’inizio della sua carriera. Ha già lasciato il suo segno e lo ho fatto
in pochissimo tempo. Personalmente lo definirei il Polakow del ventunesimo
secolo. Ha un talento immenso in qualsiasi cosa faccia. Riesce ad avere pazienza e
capire che ogni cosa venga a suo tempo. Conosce l’Oceano come le sue tasche e
spacca tutto sia sul surf da onda, che sul windsurf, che in kite che sulla sua tavola
da SUP e scommetto che è anche bravissimo a golf. Se sommi il tutto, hai davvero
una superstar. Il tour PWA sfortunatamente non ha però dei veri e propri eventi di
wave per permettere a Kai di esprimersi al meglio. È già andato in spot come Gran
Canaria e Sylt ma queste condizioni sono molto diverse e difficili. Potrebbe far bene
anche in questi spot ma non se ne preoccupa troppo, sicuramente però farebbe
spavento ad eventi in spot come Hookipa o Fiji o Tahiti… Sarebbe un sogno fare un
evento in un posto del genere!
Sulle orme di Kai, c’è anche Bernd Roediger, anche lui teamrider Naish che a soli
13 anni spinge i limiti all’inverosimile e continua ad accrescere il suo enorme
talento. Ha un ottimo mix tra manovre freestyle e wave, come vuole la new school
e sicuramente farebbe paura ad Hookipa, semmai ci sarà ancora un evento! È
anche un avido rider di SUP e spacca tutto sulle tavole più piccole che abbia mai
visto. Ha un ottimo approccio allo sport e sicuramente farà strada nel mondo del
windsurf, quindi tenetelo d’occhio! Qui c’è una piccola intervista al giovane rider:
www.windsport.com
Un altro giovane rider da controllare è Morgan Noireaux, è un ragazzino NP/JP ed è
in acqua e sulla scena da qualche anno ormai. È stata una delle rivelazione alla gara
di Pistol River lo scorso mese. L’ho visto a Maui gli scorsi anni crescere e migliorare
sempre di più. è un aficionado di Hookipa e farebbe sicuramente bene se avessimo
un evento in questo spot famoso in tutto il mondo. Ha bisogno di farsi un po’
d’esperienza in gara ma sicuramente ha tutto il tempo necessario.
Per quanto riguarda il PWA, i ragazzi sono andati giù pesante qui alle Canarie… La
notizia shock è stato che Gran Canaria non avrebbe avuto lo Slalom… eh?!?!?! Questo
spot è perfetto per fare slalom estremo, a parte il dover entrare in acqua con uno
shorebreak di 2metri proprio sui macigni che rotolano… un vero toccasana per i
vostri piedi! Un vero peccato. I wavesailors hanno comunque fatto spettacolo anche
se le condizioni erano abbastanza marginali, ma l’evento è stato comunque un
successo anche senza aver disputato 15 round di slalom... È stato bello vedere Victor
in cima al podio, sono sempre rimasto impressionato dalle sue capacità e
professionalità.
I freestyler si sono annoiati a Lanzarote. C’è stato abbastanza vento per completare
una sola single, anche se sembra che il livello continui ad aumentare. Gollito è venuto
fuori in cima ancora una volta e sembra davvero inarrestabile, non ci sono così tanti
eventi nel tour freestyle, quindi è fondamentale che questi rider continuino a
spingere al massimo per far crescere il livello con costanza.
È tutto per adesso, buona estate… spero che venti caldi riempiano la vostra vela
facendovi volare ogni giorno!
Una premessa è d’obbligo: tutto quello che vi dirò di seguito ha un solo unico fine:
YES YOU CAN!!!
Qualche anno fa ho fatto un test in azienda. Era uno di quei test attitudinali dove, in
base a una serie incrociata di domande del tipo “ti piacciono i fiori“, “cosa guardi
nelle donne”, “che pensano di te i tuoi amici“, etc etc, si delineava il tuo profilo, i tuoi
skills, le tue predisposizioni e quant’altro potesse essere utile all’Human Resorce
per indirizzarti verso un percorso di crescita piuttosto che un altro… Di questo test
mi sorprese una cosa, per migliorare le mie performance, dovevo parlare
apertamente dei miei successi, cosa che non facevo. Non lo facevo un po’ per
rispetto nei confronti dei “secondi” e anche un po’ perchè non avevo mai visto di
buon occhio chi ostenta i propri risultati. In realtà era questo il nocciolo della
questione parlare e spiegare il raggiungimento del successo del singolo faceva
bene al raggiungimento del successo del gruppo. Da quel momento, esagerato
come sono, non solo ho iniziato a parlare dei miei successi ma ho anche iniziato a
parlarne in anticipo e a strutturare dei progetti che portassero al successo
dandone la massima evidenza. Uno di questi, che ci ha accompagnato e ci
accompagnerà per il 2010 è stato il Real Power con Marco Begalli. Era infatti
settembre 2009 quando con Marco decidemmo di metterci in gioco e di cambiare
tutto di nuovo consapevoli che non sarebbe stato facile, soprattutto per la
considerevole età del Begalli. Il fattore età incideva non poco nella nostra S.W.A.T.
analysis ed è stato proprio per questo motivo che abbiamo voluto trasformare
quello che era il punto di debolezza (Weaknesses) nel punto di forza (Strengths):
dietro ogni problema si nasconde, in realtà, la più grande opportunità! I 44 anni di
Marco sono diventati il fulcro del nostro progetto, sono ora l’elemento intorno al
quale abbiamo ripensato di ripensare tutto: allenamenti, dieta, comunicazione,
attrezzatura, fisioterapia.
Inoltre, quando si parte per un viaggio, bisogna sapere un’altra cosa
importantissima... sembra scontato ma... si deve conoscere la meta. Per
raggiungere il successo, infatti, dovevamo definire il concetto di cosa era per noi “Il
Successo” e per fare questo bisognava avere obiettivi chiari e precisi, perchè da li
in poi, ogni singola giornata di allenamento, era finalizzata al raggiungimento del
nostro goal. Con Marco e con 12 mesi di anticipo comunicammo ai media i nostri
obiettivi: avremo vinto tutti i titoli assoluti e saremo stati tra i primi 20 nel PWA...
obiettivi decisamente ambiziosi. L’ultimo argomento da affrontare era finanziario,
per affrontare un anno con 6 tappe di PWA e oltre 100 giorni di regata in calendario
ci volevano soldi, tanti soldi. Così, viste le tante sfide abbiamo realizzato che, quello
di cui più avevamo bisogno per il 2010, era una forte motivazione. Credere in quello
che stavamo per fare... Stava nascendo il “ Real Power, Vera Forza“ di raggiungere
qualsiasi obiettivo prima di tutto con il potere di idee vincenti, le nostre!
Da quando siamo partiti con il “Real Power”, 10 mesi fa, Marco ha vinto:
- Italiano assoluto Formula;
- Italiano assoluto Slalom;
- trofeo Paolo Neirotti;
- primo in classifica all’Italian Slalom Tour
- titolo mondiale Master Slalom IFCA.
Come dicevo un ruolo importantissimo lo hanno ricoperto gli sponsor che hanno
condiviso la nostra mission: dimostrare che per vincere oggi il fattore età non è più
un problema.
Il primo tra tutti, con il quale ci siamo trovati immediatamente allineati è stato la
Garmin Italia con la quale è nata una collaborazione che sta andando ben oltre le
aspettative. La Garmin Italia ci sta mettendo a disposizione tutto il know-how tecnico
scientifico di anni di maratone e di ciclismo professionistico internazionale per
sviluppare le aree perfettibili del Begallone. Dai test affrontati presso il Marathon
Sport Center di Brescia con il dott. Hubert Rossi, dove hanno smontato il povero
Marco rigirandolo come un calzino tra continui test ed approfondite analisi, è
emerso che abbiamo ancora davanti ben 5 anni di miglioramento. Questo dato
importantissimo è stato forse la vittoria più importante del 2010: possiamo fare
ancora meglio e conosciamo la strada per farlo. L’utilizzo di sistemi di navigazione
satellitare unito ai dati cardiaci ha messo a disposizione di tutti dati
importantissimi dai quali, tanto a livello amatoriale quanto professionistico, oggi
30
non si può più prescindere. Credo sia l’innovazione più importante degli ultimi
decenni, parlando di sport, ovviamente. Un’altra azienda che ha contribuito ai
successi di Marco e che è entrata in corsa 2010 è stata la Enerme Tecnology, un
azienda italiana produttrice di sistemi che migliorano l’equilibrio tra i quali i famosi
braccialetti che abbiamo un po’ tutti al polso questa estate. Michele Biguzzi, l’A.D. di
Enerme ha voluto sviluppare su Marco un Bite di prossima commercializzazione
particolarmente indicato per chi fa sport dove la concentrazione e la forza sono
elementi essenziali. Sono infatti emersi dati a sostegno dell’esistenza di una
effettiva correlazione esistente tra equilibrio dell’apparato masticatorio e apparato
locomotore. L’occlusione dentale svolge un ruolo importante sulla postura del
corpo. Negli atleti di alto livello variazione di equilibrio anche se di modesta entità
possono indurre a scompensi fisici, calo delle forze e mancato coordinamento,
incidendo sulla prestazione sportiva. Il Bite è una soluzione naturale e poco invasiva
che consente di ripristinare il perfetto assetto del corpo quando è sottoposto a
sforzi, diminuendo gli stress mandibolari, dolori cervicali, emicranie,
ammortizzandole vibrazioni e rilassare le fasce muscolari.
Insomma al di la del Begalli ora è agosto e stiamo tutti il più possibile in acqua,
magari stiamo perdendo anche qualche chiletto accumulato durante l'inverno e ci
sentiamo bene... volgiamoci bene, è possibile stare anche meglio di ora a novembre
o a febbraio basta non mollare e sapere che si può, stare meglio si può! Una
corretta alimentazione, fare sport 2 o 3 volte a settimana, fare un check up per
vedere dove si è e farsi aiutare per capire dove si può arrivare e la vita sarà
migliore! E poi fate come me, iniziate a parlare dei successi e delle cose belle, della
vostra prima beach start di questa estate o del vostro primo Forward e su questi
vostri successi importanti costruiteci il vostro Real Power, l'entusiasmo e la
positività aiutano la vita!
“Gli aspetti innovativi del Real Power sono quelli che personalmente apprezzo di più.
Mi piace prendere parte a progetti di ricerca e sviluppo da parte delle aziende e mi
piace dimostrare, con il raggiungimento dei risultati, che abbiamo ragione. L’ho
sempre fatto per il windsurf nello sviluppo delle attrezzature tecniche e farlo oggi
fuori settore, in campi di più ampio utilizzo (fitness, running, bici, etc etc), mi dà
un’enorme soddisfazione: condividere con tutti la strada percorsa per raggiungere
un successo è il più nobile dei miei successi.” Marco Begalli.
Marco Begalli
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Potresti raccontarci qualcosa sulla tua adolescenza in Giappone?
Sono cresciuta nella città di Kobe, circondata sia da
oceano che da montagne. Ho giocato a tennis,
pallavolo, nuoto, suonato svariati strumenti; ho
praticato diverse attività con i miei genitori e
mio fratello, un anno più grande di me.
Siamo stati spesso in campeggio durante
le vacanze estive e a sciare durante
quelle invernali. Mi sono poi laureata in
Ingegneria Meccanica.
Come hai scoperto il windsurf? Nel 1996, ho cominciato esattamente quando mi sono
iscritta all’università in Giappone. C’era un club di windsurf dove alcuni amici mi
davano lezioni. Sino a quel momento nemmeno sapevo che esistesse questo sport.
Come è successo che ti sei “innamorata” del wave? Quando ho iniziato ero quasi
sempre su acqua piatta, non sapevo niente riguardo le onde; persino durante i miei
primi tempi di vita a Maui, il windsurf che praticavo era esclusivamente su acqua
piatta. Per questo ero più interessata allo slalom che ad altre discipline. Un giorno
mi trovavo ad Hookipa durante una competizione. Guardavo i riders dalla scogliera.
Non ero particolarmente impressionata da alcun atleta, perchè davvero non sapevo
cosa guardare. Poi sul lato sinistro ho visto Robby Naish, era li per riscaldarsi. Lui
© Jay Buzianis
33
stava davvero cavalcando onde, surfava e mi dava l’impressione di divertirsi
moltissimo! Quel giorno la mia mente ha cominciato a “fare wave”. Può sembrare
strano, ma osservando alcuni top riders come Robby Naish, o qualsiasi altro che
veramente si divertiva tra le onde mi sono innamorata di questa disciplina!
Come e quando hai deciso di trasferirti a Maui? Ho cominciato a venire a Maui
nell’estate 1997. La prima volta fu solo per il vento. Volevo uscire ogni giorno con il
windsurf. Poi ho deciso di fare gare di Slalom vista l’assenza di onde in periodo estivo.
L’anno successivo mi sono allenata molto duramente per poter fare più gare locali. Alla
fine del 1998 ho deciso di trasferirmi a Maui, senza dubbio quest’isola è l’ideale per chi
desidera diventare un buon windsurfer.
Potresti riassumerci una tua tipica giornata a Maui? Mi sveglio all’alba e lavoro circa
un’ora. Sono impiegata, due volte a settimana alla fattoria di Kuia, il resto dei giorni
mi occupo della nostra azienda agricola. Dopodiché sono libera per fare windsurf!
Mi informo su condizioni di vento ed onde, e mi dirigo verso lo spot migliore per le
condizioni che ci sono. Dopo la “dura” sessione di windsurf, spesso prendo un caffè
con amici o altrimenti vado subito a casa. Una buona cena con mio marito, controllo
le mie e-mail, scrivo sul mio blog, guardo la televisione o qualche video, poi vado a
letto…questa è la mia routine.
Ti piace e pratichi anche surf? Si ma se c’è vento la mia priorità rimane il windsurf.
Junko a Hookipa, il suo spot preferito.
© Franck Berthuot, Maui Watershoot
È anche un bel po’ che sei nel Tour Professionale, come vivi il lato agonistico di
questo sport? Ti piace competere? Il mio primo evento PWA è stato nel 2000, ma fino
al 2005 ho preso una lunga pausa. Dal 2005 ad ora seguo completamente il Tour
Professionale. Penso che partecipare a competizioni serva molto per migliorare
rapportandosi a riders più forti e completi. Inoltre si incontrano condizioni così
diverse tra loro che è molto stimolante. Si mi piace molto competere.
Sei supportata molto dai tuoi sponsor? Devo dire si in questi “tempi stretti”. Non
proprio in modo economico, ma sicuramente a livello di materiale ho tutto ciò di cui
ho bisogno per allenarmi in wave e freestyle. Compro alcune piccole cose come le
pinne o qualche albero per le competizioni.
Qual è il tuo spot wave preferito a Maui? Hookipa sicuramente. Quando diventa
mostruoso vado a Kanaha. Qualche volta anche Kanaha diventa epico.
Consiglieresti Maui ai windsurfer che desiderano iniziare a fare wavesailing? Ci sono
spot semplici? Si. Sotto vento a Kanaha credo sia il luoogo più facile per imparare.
C’è anche un guardaspiaggia pronto ad intervenire fino le 3 del pomeriggio. Per
saltare, Sprecks o Camp One sono molto carini.
Qual è fino ad ora lo spot più bello dove sei mai uscita? Hookipa.
Cosa significano per te le Onde? Libertà e Rispetto per la Natura.
Senza cosa non potresti vivere? Passione.
Tra i professionisti sei legata a qualcuno in particolare? Tutti coloro in grado di
trasmettermi emozioni, passione e che cercano di imparare manovre nuove
significano molto per me. Il solo osservarli mi porta a surfare ancora con più grinta.
Qualche rimpianto? Non proprio.
Qualche consiglio per waver alle prime armi? Quale dovrebbe essere il primo passo
secondo te per entrare in confidenza con le onde? Imparare a strambare prima di
tutto. Poi non acquistare tavole troppo piccole fino a che non si ha pieno possesso
del materiale. Provare a sentire la forza delle onde. Consiglierei anche di cominciare
con slalom o freestyle proprio ai fini di entrare in confidenza con il materiale. Poi non
pensare e non parlare troppo, ma Fare.
Qualche sogno nel cassetto? Mi piacerebbe atterrare la “Shaka nell’onda”. Lavorerò
sodo per chiuderla quest’anno!
Surf o windsurfing: windsurfing.
Freestyle o wave: wave naturalmente. Ma pratico freestyle quando è piatto,
sono sicura che questa disciplina aiuti molto nelle onde.
Mure a sinistra o mure a destra: destra.
Tavola e vela preferite: Tabou DaCurve 67 e Simmer MissionX.
Cibo preferito: adoro il cibo asiatico. Giapponese, Thai, Vietnamita.
Un must per il tuo ragazzo: deve avere un cuore grande ed essere
intelligente.
Musica preferita: latina.
Libro preferito: riviste di windsurf!
Film preferito: Windsurfing Movie.
Lingua preferita: Giapponese
Rider preferito: ognuno con uno stile personale e bello. Levi Siver, Jason
Polakow, Keith Taboul, Philip Koster, Tonky Frans, così tanti!
Hobby: giardinaggio, lavori d’artigianato, cucinare, ogni attività che mi
mantiene in salute ed ogni tipo di sport.
Manovra preferita: Back Loop e Shaka.
Junko in un Aerial radicale.
© Jimmie Hepp
Come ci si sente ad uscire con un pazzo scatenato come JP?
Bhè, tanto per cominciare non c’è mai un momento di noia con Jason. C’è sempre
qualcosa da fare, posti dove andare o cose da vedere. Sempre in movimento. Ci
equilibriamo. Io sono molto tranquilla quindi lui mi propone di fare un sacco di
attività che per me sono una sfida. Io invece lo aiuto in tutte quelle attività nel mondo
reale che non comportino perdere la vita. In ogni relazione è fondamentale aver
equilibrio. Siamo sia amanti che migliori amici.
Hai paura quando esce con quelle onde enormi a Jaws?
Inizialmente non mi preoccupavo più di tanto perchè è davvero bravissimo nel suo
campo. Ultimamente però, da quando ha davvero rischiato di morire nell’inverno
2009 dopo esser stato sott’acqua a Jaws per un minuto di fila e 3 onde sulla testa,
mi sono davvero spaventata. Penso che indipendentemente da quanto un atleta sia
bravo, madre natura a volte decide di far qualche scherzo per ricordarci quanto
siamo piccoli. Ogni volta che esce a Jaws io e la mia famiglia preghiamo per lui. Non
mi scorderò mai la mattina di Natale quando è partito da Kauai e io speravo che le
condizioni non fossero buone. Ma tutto questo fa parte di lui e bisogna accettarlo
quando si esce con un waterman.
Cosa fai a Maui?
Facevo la manager per MAC cosmetics ed ho recentemente aperto una mia attività
chiamata Maui Makeup Artistry. Sono una truccatrice ed estetista. A volte per
divertimento faccio anche la modella. La maggior parte del mio lavoro è ai matrimoni
e assieme ai local di Maui. Ho frequentato anche la Spa Luna, la scuola migliore dove
imparare i massaggi e la cura della pelle.
Come vi siete conosciuti e da quanto tempo state assieme?
Il nostro fotografo comune, Charles Oreve ci ha fatto conoscere. Ai tempi Charles e
Jason lavoravano molto assieme. Ha chiesto a Charles come stavo e se stessi ancora
lavorando con lui. Ci siamo poi incontrati per caso a Paia e siamo diventati amici.
Dopo sei mesi poi ci siamo messi insieme e adesso sono 3 anni.
Ti aggreghi mai a Jason nei suoi viaggi per visitare nuovi posti esotici?
Quando lavoravo a tempo pieno in azienda non potevo viaggiare molto con lui. I suoi
viaggi poi sono sempre abbastanza imprevedibili perché su previsione ed io dovevo
chiedere le ferie in anticipo. Adesso invece, che ho una mia attività, riesco a gestire
meglio il mio tempo e posso viaggiare con lui. In questo momento infatti siamo in
Australia, aspettando che entri una mareggiata per fare una storia per le riviste.
Fai surf o windsurf?
No, mi piacerebbe imparare a fare windsurf, appena torno a Maui. Faccio SUP con
onde piccole. Lo Stand up paddling mi piace molto.
Cosa fai per divertirti?
Per divertimento faccio yoga. È fondamentale per trovare il mio equilibrio interiore
tra mente, corpo e spirito. Adesso in Australia sto facendo un po’ di boxe e mi piace
un sacco, un ottimo sfogo. Adoro anche la musica, ballare, dipingere e andare in
bicicletta. Ah, adoro anche cucinare pasti organici e qui in Australia ho fatto tutto io!
Jason è davvero un pazzo. È più un romantico o un uomo duro con te?
È davvero un duro in acqua o sulla moto da cross ma è anche un lover. È molto umile,
un animo gentile. Ha un cuore d’oro ed a volte fa anche il furbetto, facendoti credere
a tutte le sue storie, anche quelle inesistenti.
Dicci qualcosa che il mondo del windsurf non conosce di JP?
È un patito di film, ogni volta che andiamo in un negozio a noleggiarne uno, lo ha già
visto. Quando viaggiamo andiamo spesso in parchi di divertimento come Disneyland o
i parchi acquatici. Adora gli animali, specialmente i gatti. Non abbiamo un gatto perché
siamo sempre in viaggio ma spesso andiamo a trovarne uno al canile. Quando va a
Capo Verde conserva gli avanzi della cena per poi darli ai gatti randagi locali. Una cosa
strana di Jason è che gli piacciono un sacco le lenzuola pulite e ben tirate. Comprava
perfino gli aghi per tendere le lenzuola. Quando li lavavo, sembravano un colabrodo.
Se fosse per lui sicuramente vorrebbe le lenzuola lavate e tirate ogni singolo giorno!
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Ci puoi raccontare un gesto romantico che JP ha fatto per te?
Jason è molto romantico all’occasione giusta. Per il mio compleanno appena
uscivamo insieme mi ha mandato un mazzo di fiori al lavoro con un biglietto che
diceva di scusarlo perchè era dall’altra parte del mondo. La prima volta che sono
venuta in Australia mi ha portato sulla costa a vedere il posto segreto in cui si
nascondeva da piccolo. Abbiamo acceso un fuoco e ci siamo mangiati i
marshmallows sotto le stelle. Facciamo versi di animali strani quando vogliamo
richiamare l’attenzione dell’altro. Sì, sembra stupido ma ogni coppia ha dei suoi
nomignoli ed espressioni per il partner.
Liz e Jason si divertono con il SUP.
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IMPARANDO DAL PASSATOQuest’anno lo sviluppo dei Quad è stato ancora una volta fra le priorità di casa
Starboard. Il processo di miglioramento è partito dal feedback ottenuto dalla versione
precedente della stessa tavola che è stata anche la prima quad in assoluto presentata
nel 2010. Scott McKercher, a capo della sezione di ricerca e sviluppo delle tavole wave,
si è assolutamente innamorato della spinta e potenza che riuscivano a produrre i
Quad di prima generazione e non ha mai smesso di elogiare l’accelerazione in Cut
Back quando la tavola impatta il lip, accelerazione assolutamente superiore alla
spinta generata da qualsiasi altra tavola che il team abbia mai provato. Bisognava
però migliorare il raggio di curvatura ed il rocker, in modo che la tavola potesse
girare più bruscamente andando ad impattare il lip in verticale, senza ingavonarsi
successivamente. Si aveva l’impressione che la tavola volesse sempre accelerare a
tutta velocità in uscita dal Cut Back. Un altro aspetto fondamentale è che tutta la presa
assicurata in curva dal rail tendeva a rendere un po’ più difficoltose le manovre
slashate new school come Taka e Backside 360.
I PRIMI PROTOTIPIPartendo da questi presupposti, l’obiettivo di Scott era quello di creare una tavola che
avesse un outline più morbido senza spigoli, mantenendo però costante il setup di
pinne. Sumbawa è stato il primo spot per testare i nuovi prototipi, sulle onde pulite e
cattive di Lakey Pipe. Il team però ha scoperto ben presto che l’eliminazione degli
spigoli sul rail rendeva la tavola troppo rigida e bisognava quindi bilanciare il tutto
aggiungendo un po’ di rocker anche nella zona delle strap.
Dopo essere tornati a Bangkok per modificare il rocker del primo prototipo, i ragazzi
sono ripartiti per l’isola di Reunion. Dopo un paio di session sull’isola, Scott sentiva
ancora una certa rigidità, confermata dalle immagini video delle curve tracciate, il
rocker successivo è stato realizzato in modo da ottenere quel perfetto mix ricercato
tra potenza e proiezione, che significa tra le altre cose tracciare traiettorie pulite ed
armoniose. Le sensazioni di Scott erano corrette, ma adesso sembrava che la poppa
fosse un po’ troppo larga tra i piedi e dietro al piede posteriore. Sono tornati quindi
a Bangkok per fare delle altre modifiche all’outline della tavola ed ecco che finalmente
Scott ha cominciato a intuire di essere vicino al mix ideale che avrebbe fatto impazzire
tutti i rider. Tavole che permettono di spaccare tutto col minimo sforzo.
WEST OZÈ stato durante il test in Australia che il team R&D ha anche cominciato a
giocherellare un po’ con la posizione delle pinne, cambiando leggermente angoli e
posizioni per studiare le differenze nelle varie condizioni, ottenere una maggior
capacità di risalita e curve più potenti e spinte per poi cambiare e rendere la tavola
un perfetto wave down the line con una sensazione in curva molto più morbida ed
armoniosa. Tiesda (shaper Starboard) ha cominciato a scervellarsi per trovare un
nuovo sistema di scasse che permettesse di regolare anche le pinne del Quad. Fino a
quel momento, tutto il processo di sviluppo era stato fatto sull’82 litri, il passo
successivo era applicare le nuove conoscenze anche alle altre misure, riproducendo
il tutto nella giusta scala. Nulla è stato lasciato al caso. Questo ha dato il via ad una
serie infinita di viaggi tra Bangkok, Perth e la zona nordoccidentale della costa
australiana. Essendo già fine settembre, bisognava guidare almeno per 13 ore verso
nord per trovare le condizioni ideali di vento e onda. È difficile valutare quante volte è
stato effettivamente fatto, ormai era quasi diventata una routine. I tester hanno
passato un’infinità di ore in macchina per testare le tavole nuove, ma ne è valsa
assolutamente la pena quando sono usciti a Gnaraloo, che offre due onde molto
diverse sullo stesso picco e nella stessa onda: più sopravento al centro è abbastanza
side-shore, e richiede un sacco di spinta e proiezione in avanti per riposizionarsi alla
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perfezione e colpire il lip in verticale. Più sottovento invece, dopo aver passato la
sezione più morbida e choppata c’è la sezione più pulita e critica con vento che gira
più da terra. Jaeger Stone si è unito al gruppo per aiutare con i test e farsi un po’ di
ore dietro il volante, il suo feedback è stato fondamentale. Scott ormai ha imparato
che l’aspetto principale del nuovo Quad, col sistema di regolazione IQ è di poter
sistemare il setup e la tavola stessa in modo che sia perfetta per ogni condizione, in
qualsiasi spot in giro per il globo. Ciò che funziona alla perfezione per alcuni non
funziona altrettanto bene per altri, quindi è fondamentale avere opinioni e pareri
differenti. Anche l’olandese Svein Akerboom si è unito al gruppo durante un paio di
viaggi, assieme al product manager Severne, Simon Hurrey. Entrambi sono rider
molto competenti con punti di vista interessanti. Essendo quasi la fine dell’estate
australiana, il team di R&D Starboard si è potuto finalmente spostare in spot come
Margaret River ed Esperance, per finalizzare tutte le varie misure. “Un range
completo di tavole davvero mozzafiato”, lo ha definito Scott. È stato a questo punto che
Ben Severne ha cominciato a chiedere se avessero bisogno di aiuto per sperimentare
un po’ con le varie combinazioni e regolazioni delle pinne. Questa collaborazione è
stata la ciliegina sulla torta, ha permesso di creare un prodotto che ha davvero
sconvolto chiunque lo abbia provato ad Esperance. La tavola era ormai pronta e
girava con una facilità disarmante, Scott era convinto al 100% di mandarla in
produzione così com’era.
PRONTI PER LA PRODUZIONEÈ così che i Quad IQ 74, 77, 82, 87 e 92 sono stati mandati in Cobra per la produzione.
Anche Phillip Koster e Iballa Ruana Moreno erano giù in Australia, per beccarsi
probabilmente la piatta peggiore nella storia della Western Australia, proprio durante
il periodo del photoshoot Starboard. Il risultato di questa situazione è stato comunque
positivo, infatti i rider si sono trovati in uno spot che ricordava Vargas a Gran Canaria.
Philip si è abituato al Quad IQ 82 in men che non si dica ed il risultato è stato
devastante. 360 backside e frontside ed entrate verticali con Bottom a vela bassa in
condizioni onshore e choppatissime. Gli spettatori non credevano ai loro occhi, anche
il team di R&D si è convinto che questo nuovo concetto può veramente dare il meglio
in qualsiasi condizione. Questa sensazione è stata successivamente confermata anche
durante il photoshoot a Maui in primavera. Il team è rimasto a bocca aperta quando
ha provato la nuova combinazione di tavole e pinne. L’unico assente a Maui era il più
piccolo della gamma, il Quad IQ 69 che è stato poi portato e lasciato da provare al
team, dal wavesailor e
designer svedese Ola
Helenius,. I rider più
leggeri del team (Boujmaa
ed Anne Marie) si sono
innamorati follemente di
questa tavola e la versione
più piccola del Quad IQ, il
69 progettato da Ola,
rispondeva a tutte le
richieste di Iballa e Daida.
Disponibile al più tardi
verso settembre, il Quad IQ
69 completerà il nuovo
range. Scott Mc Kercher ha
riassunto un anno intero di
meticoloso lavoro di
ricerca e sviluppo dicendo:
“Sono sicuro che
renderemo un sacco di
gente felice appena avrà la
possibilità di mettere i
piedi su una delle nostre
nuove tavole!”.
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WINDSKATEHo provato per la prima volta questa nuova manovra lo scorso anno qui in
Germania durante una manifestazione di WindSkate. Con quel tipo di attrezzo
ogni manovra risulta essere più facile da eseguire e da imparare perché hai
meno velocità e pressione nella vela. Così ho deciso di sperimentare qualche
manovra nuova per impressionare maggiormente i giudici. Alex Lehmann è stato
il primo a provare questa manovra utilizzando una rampa e con atterraggio in
una profonda piscina. È stato pazzesco e non così pericoloso. La manovra è stata
chiamata Ocean Jump dopo la chiusura dell’evento di WindSkate.
MAROCCOUn giorno di questa primavera mi trovavo in Marocco e le condizioni di vento e
onda erano perfette per provare qualche nuova manovra. Ho cominciato
prendendo qualche onda ed ero leggermente soprainvelato con la mia 4.2. Mi è
venuto in mente che avrei potuto iniziare a provare l’Ocean Jump. Per prima cosa
dovevo navigare spalle alla vela ma qui ero abbastanza avvantaggiato grazie al
mio passato di freestyler e quindi so bene come mettermi in switch stance e in
blind (spalle alla vela).
Ho avuto bisogno di molti tentativi prima di trovare un buon feeling per
l’atterraggio perchè la rotazione continuava ad essere troppo difficile. È una
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sensazione molto strana saltare ma non avere idea di quello che sta succedendo
alle tue spalle perché non lo puoi vedere! Alla fine della giornata, dopo qualche
estremo wipe out, ho finalmente chiuso il mio primo Ocean Jump!!!
Buon divertimento…
HOW TO DO• Mettetevi in switch stance e spalle alla vela, come la manovra di freestyle
Gozada.
• Cercate una piccola rampa ma ripida in modo da darvi il giusto impulso per
salire abbastanza in alto.
• Impattate la rampa alla massima velocità e al lasco.
• Provate a saltare impostando la rotazione di un Cheese Roll con schiena alla vela.
• Cercate di guardare in avanti attraverso l’acqua.
• Appena sentite che la vela ha attraversato il vento cambiate la posizione delle
mani sul boma per tornare in posizione “normale”. Questo movimento deve essere
fatto molto velocemente ed è importante per controllare l’atterraggio. Non dovete
colpire l’acqua in posizione blind, potreste seriamente farvi male alle spalle.
• Provate a finire la rotazione chiudendo la vela.
• Atterrate in switch stance con la poppa della tavola, come un Forward in Switch
Problema: atterrate di schiena sulla vela in acqua.
Soluzione: cercate di ruotare più velocemente per finire la rotazione
leggermente prima. Provate ad acquisire un po’ di altezza nel salto prima di
iniziare a girare.
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Re-designed with the help or wave specialist John Skye, the new wave vogue has been refined in both outline, window designs and overall shape. The bullet proof construction of this heavy-duty surf sail is achieved through the use of 3 different type of top quality x-ply materials in different weights/strengts for different areas of the sail. No compromise with cost effective panel layouts, only pure performance and top notch design oriented choices.
“Luxury top performance surf sail”
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www.robertoriccidesigns.com · [email protected]
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QUADIl nuovo Quad di Fanatic introduce una nuova dimensione del waveriding, grazie
alla potenza e presa delle 4WD che assicurano un controllo e trazione senza
precedenti in qualsiasi condizione, tutti gli aspetti positivi del single fin sono stati
riproposti in questo nuovo pacchetto esplosivo!
Caratteristiche principali:
• Pinne laterali leggermente angolate per assicurare presa e spinta al massimo.
• Nuova linea Scoop-Rocker con ingresso più alto e anche più rocker in uscita a
poppa.
• Profili corti e compatti con poppe più larghe per permettere di ridurre
ulteriormente il raggio di curva.
• Poppe squash/quadrate smussate.
• Shape della chiglia realizzato in Concave/Double Concave analizzato a CAD.
NEW WAVE T WIN TEUna tavola wave Twinzer per tutti coloro che vogliono esplorare un nuovo mondo
fatto di curve strette nella sezione critica dell’onda e linee tipiche del surf da
onda; la linea NewWave Twins è sicuramente la scelta vincente.
Caratteristiche principali:
• Poppa più larga per migliori performance con poco vento.
• Concavo più avanzato per un ingresso in planata anticipato.
• Doppio concavo ridotto per creare meno turbolenza alle alte velocità.
• Perfetta combinazione del rocker tra performance e manovrabilità in surfata.
NEW WAVE TEMolti top rider preferiscono ancora utilizzare il single fin per condizioni
disparate. Da onde pulite e perfette in down the line a tutta velocità ai mari
tempestosi. Il NewWave garantisce il massimo in ogni condizione!
Caratteristiche principali:
• Più corto, compatto e largo.
• Rail più pieni e morbidi nella zona centrale con un bordo più arrotondato.
• Doppio concavo modificato per aver massima velocità e proiezione.
• Tail rocker più accentuato per curve più veloci e strette.
• Distribuzione uniforme del volume per maggior controllo sia con vento leggero
che forte.
FREEWAVEIl FreeWave è un mix vincente nei test di freestyle, wave e puro freeride a tutta
velocità in qualsiasi posto al mondo. Uno degli shape più versatili e più venduti
con uno stile multi-purpose.
FreeWave Textreme
Per il 2011 Fanatic ha anche introdotto il nuovo ed esclusivo modello in
costruzione leggera 95l TeXtreme©. Grazie all’innovativa tecnologia iperleggera
TeXtreme© Carbon Weave Technology, questa fibra assicura una finitura, peso,
durata e rigidità senza precedenti. Probabilmente il FreeWave più leggero e
rigido che sia mai stato messo in commercio. Assieme ad una grafica mozzafiato,
questa tavola è davvero un giocattolo ideale per chiunque voglia passare
giornate intere in acqua, con onde o piatta!
Caratteristiche principali:
• Shape più corto e compatto.
• Prua più larga per facilitare l’ingresso in planata.
• Poppa a 70° e prua arrotondata.
• Nuovo scoop rocker line progettata a CAD.
• Rail più pieni per un massimo controllo anche con vento forte.
• Rail più pieno ed arrotondato verso prua, con spigolo più alto.
SKATE TEGrazie al 3x Campione del mondo Freestyle di casa Fanatic, Gollito Estredo e ai
consigli di Andre Paskowski, la linea di Skate è saltata direttamente in una nuova
dimensione creando una nuova generazione di tavole che vincono ogni test.
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Caratteristiche principali:
• Prua più arrotondata con un leggero aumento di larghezza massima.
• Rail più sottili nella zona dei piedi per facilitare i trick freestyle in carvata.
• Rail più morbidi e pieni a prua per una slidata senza intoppi.
MODEL LENGTH (cm) WIDTH (cm) VOLUME (L) SAIL RANGEQuad TE 72 226 53,5 72 3.7 - 5.3
Quad TE 79 227 55,5 79 4.0 - 5.8
Quad TE 86 228 57,5 86 4.2 - 6.2
Quad TE 93 229 59,5 93 4.5 - 6.5
NW Twin TE 72 230 53,5 72 3.7 - 5.3
NW Twin TE 79 232 55,5 79 4.0 - 5.8
NW Twin TE 86 234 57,5 86 4.2 - 6.2
NW Twin TE 93 236 59,5 93 4.5 - 6.5
NW TE 69 232 53 69 3.3 - 5.4
NW TE 76 234 55 76 3.5 - 5.8
NW TE 83 236 57 83 3.7 - 6.0
NW TE 91 243 59,5 91 4.2 - 6.4
FW 75 235 56 75 3.7 - 6.0
FW 85 238 58,5 85 4.2 - 6.5
FW 95 240 61 95 4.5 - 6.7
FW 105 242 63,5 105 4.7 - 7.0
FW 115 244 66 115 5.0 - 7.3
Skate TE 90 232 60 90 4.0 - 6.6
Skate TE 100 235 63,5 100 4.5 - 7.0
Skate TE 110 237 66,5 110 5.0 - 7.5
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POLAKOW T WINSER QUADFollia. La nuova linea personale di Jason ora offre anche una nuova tavola con setup
Quad. Per tutti i riders che sono assuefatti all’adrenalina dei giorni grossi in cui c’è
quasi da avere un po’ di paura. Jason Polakow dice: “Quando ti trovi in down the line
a tutta velocità davanti alla sezione che tuba e la tavola vola sull’acqua, l’unica cosa
che puoi fare è colpire la sezione di un albero e saltare via il lip, togliendoti dai guai,
pregando dio che i rail e la pinna non perdano minimamente aderenza. Sbam! Ora sei
decollato e voli talmente alto ed atterri così pesante che se non avessi un Polakow
Quad sotto i piedi, sicuramente non torneresti a riva tutto intero! Controllo e stabilità
anche nelle situazioni più critiche. Una sensazione pazzesca…”. I Polakow Twinser
Quad sono preparati con setup a quattro pinne (2 Twinser + 2 pinnette laterali) ma
possono anche essere utilizzati come twinser, utilizzando pinne almeno 2cm più
lunghe di quelle usate per il quad setup. Le pinne twin non sono incluse. In breve.
Queste tavole son ben lungi dall’essere limitate all’onda grossa ed infatti offrono un
potenziale eccellente anche con onda medio-piccola, sia sideshore che onshore. Sono
state progettate per tutti quei riders che seguono il sogno di Jason di spingere al
massimo su onde potenti ed aggressive. Offrono una capacità di curvare e controllo
davvero eccezionali, rendendo questi Quad la scelta ideale anche per onda grossa.
T WINSER QUADLa prima linea di tavole Quad di Kauli è uscita nei negozi nel 2009. I vantaggi offerti
in termini di performance sono così accessibili ed evidenti che chiunque abbia
provato le tavole non voleva più tornare indietro. Questa nuova linea rappresenta un
ulteriore passo avanti, spingendo le capacità dei rider a nuovi livelli. Kauli è un
perfezionista e non smette mai di pensare a come poter migliorare il suo materiale
e continua ad avere idee sempre innovative e brillanti. Il suo background in surf da
onda poi gli dà anche una conoscenza e visione più profonda, riportando dei concetti
e design dal surf al windsurf. I nuovi Twinser Quad sono preparati con setup a
quattro pinne (2 Twinser + 2 pinnette laterali) ma possono anche esser utilizzate
come twinser. Le tavole risultano più radicali che mai. In breve. L’aspetto migliore
dei nuovi Twinser Quad è che permettono di approcciare il lip con una verticalità,
velocità e controllo senza precedenti. Le pinne laterali offrono una presa sicura e ti
tirano nuovamente lungo la parete dell’onda in uscita dal cutback, facendoti
accelerare all’inverosimile. È proprio questa sensazione di controllo totale ed
assoluto che rende queste tavole eccezionali. Questa nuova generazione di Twinser
Quads di JP-Australia vi porterà a nuovi livelli di riding, in questo nuovo stile di
waveriding progressivo.
SINGLE THRUSTERUna tavola wave per ogni condizione. La “Single Thruster” è la tavola all-rounder di
JP, progettata appositamente per dare il meglio in ogni condizione, dall’utilizzo della
pinna singola in acqua piatta o condizioni di bump & jump alle difficili condizioni di
vento completamente da mare, fino ad arrivare alle condizioni idilliache di down the
line wavesailing montando il set up a tre pinne. Lo shaper Werner Gnigler ha lasciato
gli shape della tavola identici ai “Wave” dell’anno scorso e ha poi aggiunto altre due
pinne laterali. Questo allarga notevolmente il range di condizioni e permette al rider
di surfare molto meglio in qualsiasi condizione possibile.
THRUSTER SETUP: Il setup thruster a tre pinne dà alla tavola una nuova reattività,
rendendola molto più libera e morbida. Con condizioni sideshore specialmente, la
tavola riesce a fare curve molto più strette e lip slide radicali vengono naturali. Il
Single Thruster ha una chiglia più larga e le pinne laterali quindi tendono a
stabilizzare i rail rendendo la tavola molto più stabile e morbida anche durante i
bottom turn più aggressivi. Con onda grossa poi, le pinnette laterali assumono
davvero un ruolo fondamentale, aumentando notevolmente il controllo e stabilizzando
i rail anche ad alta velocità, in un range di condizioni che cresce esponenzialmente!
In poche parole gira stretta quanto un Twinser o Quad anche in condizioni on-shore.
OPZIONE SINGLE FIN: L’opzione single fin (usando una pinna centrale di 2cm più
grossa) la rende una gran tavola anche per condizioni onshore e spot con vento forte
e corrente, quanto un ottimo giocattolo per le condizioni di bump & jump. In questo
modo ottieni un grande range di opzioni sempre sulla stessa tavola. JP ha sviluppato
51
nuovi shape per la nuova linea di pinne Wave. Un profilo e linea completamente nuovi
che rendono la tavola molto più reattiva e diretta. La pinna da sola rende la tavola
più radicale sotto ogni aspetto, cambiandone il comportamento sia in single che in
thruster. La pinna è più veloce della precedente e ti permette di passare la zona
d’impatto più tranquillamente. In breve. Un prodotto eccezionale che offre due
diverse tavole in un solo shape. Basta aggiungere le pinne. La Pro Edition è già
equipaggiata con tri fin thruster. Per usarla come single fin si deve prendere una
pinna wave che sia almeno 2cm più grossa di quella centrale del thruster. La Full
Wood Sandwich invece viene venduta con una pinna singola e copriscasse laterali.
Per usare questa tavola come Thruster si ha bisogno di due pinne laterali almeno 2
cm più corte della pinna centrale. Semplicemente la miglior tavola all-round wave
che JP abbia mai fatto. Funzionano ovunque e con qualsiasi regolazione.
FREESTYLESalta, slasha, gira a velocità spaziale e carva senza il minimo sforzo. Tutti requisiti
fondamentali di una moderna tavola da freestyle. Planata anticipata e velocità di punta
elevata per iniziare ogni trick a manetta, assicurando massimo controllo ed
esplosività. Il Freestyle di coppa del mondo s’è evoluto in una disciplina davvero
spettacolare e radicale, anche grazie all’introduzione del nuovo format in cui si
contano solo manovre pesanti. Le batterie con tantissime manovre semplici e tecniche
sono ormai storia. Proprio come nello slalom, i rider devono ora utilizzare tavole di
serie in tutte le tappe di coppa del mondo PWA. Questo non ha cambiato nulla per i
rider JP che già da prima usavano le tavole di serie. Per chiudere le nuove manovre
di power freestyle le tavole devono avere un’accelerazione immediata, uno stacco
esplosivo per tutte le nuove manvore aeree. È stata migliorata la capacità di stacco e
reso la slashata più morbida. In breve. Le tavole da freestyle da competizione son ora
fatte per chiudere le manovre più estreme e radicali. Accelerazione incredibile,
velocità di punta notevoli, manovrabilità senza precedenti e stacco immediato,
necessario per tutte le manovre new school. Queste tavole JP sono davvero il
pacchetto completo e sono divertenti e accessibili a tutti!
MODEL LENGTH (cm) WIDTH (cm) VOLUME (L) SAIL RANGEPOLAKOW TWINSER QUAD 74 229 54,5 74 <5.5
POLAKOW TWINSER QUAD 82 233 56,5 82 4.2 - 6.0
TWINSER QUAD 68 227 53,0 68 <5.2
TWINSER QUAD 74 229 55,0 74 <5.5
TWINSER QUAD 82 230 57,0 82 4.2 - 6.0
TWINSER QUAD 92 230 59,0 92 4.4 - 6.2
SINGLE THRUSTER 69 228 53,5 69 <5.4
SINGLE THRUSTER 75 229 55,5 75 <5.8
SINGLE THRUSTER 83 230 57,5 83 4.0 - 6.0
SINGLE THRUSTER 93 232 60,5 93 4.4 - 6.2
SINGLE THRUSTER 99 234 62,0 99 4.7 - 6.5
FREESTYLE 89 232 59,5 89 4.0 - 6.1
FREESTYLE 98 237 64,5 98 4.7 - 6.5
FREESTYLE 107 238 67,0 107 5.0 - 6.9
52
WAVE: Le tavole wave Naish vengono testate e sviluppate da Robby Naish in persona,
assieme agli altri team rider tra cui Kai Lenny e Julien Taboulet, che le utilizzano ogni
volta che vanno in acqua, i custom sono vietati. Per il 2011, è stata introdotta una nuova
linea di rocker combinata con una sezione monoconcava e poppa a V-tail che poi esce
direttamente con un tail kick dietro la strap posteriore. I rail sono stati ammorbiditi
verso prua e verso l’area centrale della tavola, rendendoli però più fini e taglienti a
poppa. Le tavole assicurano la versatilità di un single fin e la morbidezza e curve
strette dei setup multi-pinna. È equipaggiato con due set di pinne – o si usa come un
single fin oppure come un thruster a tre pinne – il rider può customizzare la tavola a
seconda delle sue necessità e del suo stile di surfata e/o le condizioni del giorno.
KONCEPT: Le scelta perfetta per la massima versatilità: wave, freemove e flatwater
tutti in una sola tavola. Il Naish Koncept combina i migliori aspetti di un wave, bump e
jump e tavole da acqua piatta con vento medio-forte in un unico prodotto che può fare
tutto. Veloce, morbido e dalla planata facile, il Koncept è estremamente moderno,
sebbene derivi dalla lunghissima esperienza di Naish nel realizzare tavole all-around.
Rail morbidi verso prua e tipici rail wave a poppa assicurano curve senza il minimo
sforzo, perfette per surfare o strambare a tutta velocità. Altre caratteristiche come un
profilo compatto ed un rocker e step tail per ridurre il volume a poppa, la rendono più
accessibile anche ai rider meno esperti. La maggior parte dei Koncept sono
equipaggiati con due pinne che permettono al rider di sistemare la tavola a seconda
delle condizioni e/o stile, rendendola ideale per chi cerca una soluzione unica.
FREESTYLE/FREESTYLE WAVE: La classica tavola freestyle del giorno d’oggi.
Il Naish Freestyle è la tavola perfetta sia per quei rider che vogliono sfruttare al meglio
anche l’acqua piatta che per coloro che devono far gare. Questa tavola offre un
ingresso in planata ed accelerazione senza precedenti, anche grazie alla forma della
coperta che è perfetta per le manovre moderne stile skateboard. È anche la perfetta
piattaforma per tutti coloro che esplorano il freestyle per la prima volta. È realizzato
in 4 misure per coprire in vari pesi dei rider e condizioni sul vostro home spot.
NITRIX/NITRIX AST: Planata immediata, accelerazione morbida, strambate
facili e velocità di crociera alta. Realizzata per un freeride senza preoccupazioni e
strambate in libertà, la Nitrix fonde un rocker che ricorda quello di una una tavola
slalom con un outline più arrotondato ed accessibile. Il risultato è un range di
tavole che offrono comfort a gogo – planano in men che non si dica e ad alta
velocità – ma sono perfettamente gestibili anche in condizioni di vento forte. La
Nitrix è la scelta perfetta per quei rider che cercano sia la velocità in andatura
rettilinea che l’accelerazione in strambata come uno slalom.
MODEL LENGTH (cm) WIDTH (cm) VOLUME (L) SAIL RANGEWAVE 55 215 50 55 2.2 - 4.2
WAVE 64 228 53 64 3.0 - 5.0
WAVE 74 225 56 74 3.4 - 5.3
WAVE 80 227 56 80 3.7 - 5.7
WAVE 87 229 59 87 4.2 - 6.2
KONCEPT 70 231 55 70 3.4 - 5.3
KONCEPT 80 234 58 80 3.7 - 5.7
KONCEPT 90 236 61 90 4.0 - 6.0
KONCEPT 100 240 62 100 4.0 - 7.0
KONCEPT 110 244 64 110 4.2 - 7.5
FS/FREESTYLE WAVE 75 223 56 75 2.6 - 4.5
FS/FREESTYLE WAVE 90 240 62 90 3.7 - 6.0
FS/FREESTYLE WAVE 100 232 63 100 4.2 - 6.5
FS/FREESTYLE WAVE 115 237 68 115 4.5 - 7.0
NITRIX/NITRIX AST 105 244 64 105 4.5 - 7.0
NITRIX/NITRIX AST 115 246 67 115 4.7 - 7.0
NITRIX/NITRIX AST 125 250 69 125 5.0 - 7.0
NITRIX/NITRIX AST 255 70 135 5.5 - 7.5
NITRIX/NITRIX AST 260 74 145 5.5 - 8.8
NITRIX/NITRIX AST 264 78 155 5.7 - 10.0
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WAVEIl Quatro Wave Single Fin è la scelta ideale per quei rider che cercano una
sensazione più morbida e stabile tipica di questo setup. Accelerazione immediata
e velocità spaventosa, combinate alla varietà di condizioni che solo il single fin
riesce a gestire. Queste tavole sono molto facili da far curvare e performare in
qualsiasi condizione di onda al mondo. La planata anticipata e la maggior
stabilità sono i concetti fondamentali alla base di questa linea, che garantisce il
comfort e controllo in qualsiasi spot al mondo, come se fossi a casa tua.
QUAD KTIl pro model di Keith Teboul a 4 pinne… Il wave sailing Hard Core s’è trasformato
e i design di Keith Teboul sono in prima linea. Il Quad KT è la realizzazione effettiva
delle preferenze personali e stile di Keith e rappresenta l’essenza del vero wave
hardcore. Quello che inizialmente era una rarità ora è divenuto un nuovo
standard di qualità. Il nuovo design dei Quad KT permette alle tavole di muoversi
nell’acqua come una moderna tavola da surf da onda, con curve strette, veloci e
con tutto il rail in acqua. La forma particolare e arrotondata dei rail permette di
accelerare durante le curve quando la tavola morde l’acqua, piazzando hit
spaventose e veloci anche nelle sezioni peggiori. La spinta e velocità che senti su
un Quad KT ti darà un’enorme sicurezza, permettendoti di entrare anche nelle
sezioni più difficili ed aggressive. Il concetto di Quad poi permette di usare una
tavola con circa 5 litri in più di volume rispetto al normale, permettendoti di
sfruttare la tavola al meglio anche con poco vento. Incredibilmente anche con
maggiore volume la tavola risulta eccezionalmente morbida e manovrabile,
anche di più rispetto a tavole single fin di volume minore.
QUAD LSLa tavola Quad firmata da Levi Siver. Il Quad LS rappresenta la tavola da sogno di
Levi Siver per tutte le condizioni. Levi ha chiesto una tavola che avesse una presa
eccezionale in curva per raggi strettissimi e che planasse anche con poco vento.
Considerando il vasto range di
condizioni in cui Levi surfa, ha
voluto anche che la tavola avesse ottime capacità di bolina per muoversi
agevolmente sul picco. Il Quad LS è la materializzazione dell’enorme
passione e dedizione di Levi alla massima performance ed innovazione
nel mondo del windsurf. Questa linea di tavole è stata realizzata per
qualsiasi tipo di condizioni wave, in tutto il mondo.
T WINFIN TEMPOIdeale per all around wave sailing, la linea di tavole Tempo Wave Twin Fin offre
il perfetto equilibrio tra planata anticipata, velocità, stabilità e sensibilità
incredibile, tipiche di tutte le tavole twin fin. La tavola è stata progettata per dare
una reattività eccezionale anche con poco vento ed onda piccola e poco potente,
rendendola la perfetta tavola per le varie condizioni in giro per il globo.
MODEL LENGTH (cm) WIDTH (cm) VOLUME (L) SAIL RANGEQUATRO QUAD KT 69 225,3 53,3 69 3.0 - 5.0
QUATRO QUAD KT 76 227,9 55,2 76 3.3 - 5.3
QUATRO QUAD KT 83 231,6 57,1 83 3.7 - 5.7
QUATRO QUAD LS 75 227,5 54,4 75 3.3 - 5.3
QUATRO QUAD LS 85 230,0 56,9 85 3.7 - 5.7
QUATRO QUAD LS 95 233,5 58,9 95 4.0 - 6.2
QUATRO WAVE 64 232,1 52,1 64 3.0 - 5.0
QUATRO WAVE 72 237,5 53,6 72 3.3 - 5.3
QUATRO WAVE 78 240,5 55,8 78 3.7 - 5.7
QUATRO WAVE 86 242,3 57,9 86 4.0 - 5.7
54
TAVOLEHARDCORE WAVE LTD V4 Single Fin – Quad. La nuova linea di tavole
Hardcore wave vanta shape completamente nuovi e va ad affiancarsi alle altre linee
di tavole wave, rendendo la gamma wave RRD la più completa ed ampia del mercato.
Questa certezza ha permesso ad RRD di sviluppare tavole wave al alte prestazioni,
capaci di esprimersi al meglio in condizioni radicali come quelle di Hookipa e capaci
pertanto di soddisfare le esigenze dei rider più radicali che in genere avevano
bisogno di utilizzare tavole custom per esprimersi al meglio sulle onde potenti e
ripide di Maui. Le tavole hardcore Wave sono disponibili in due diverse
configurazione di pinna:
• Single Fin, per massimizzare grip e controllo
• QUAD, per esaltare loose bottom turn e top turn radicali e precisi.
La carena è caratterizzata da un design completamente monoconcavo da bordo a
bordo e da prua a metà della poppa, con un biconcavo che va da metà della prua a
poppa. Una zona di piatto e un leggero V a poppa, in combinazione con un rocker
generoso garantiscono un perfetto flusso in uscita e il bilanciamento della tavola nei
momenti critici del bottom e top turn. La larghezza massima spostata 15 cm più
avanti combinata con l’ampia prua ha permesso di disegnare linee bilanciate e
proporzionali nella sezione medio/posteriore di questi gioielli, che pur essendo
molto stretti non risultano mai troppo radicali o dritti. L’outline filante e la
distribuzione del volume sono un vero piacere per gli occhi così come per tutto il
tempo in cui surferete su questi giocattoli, capaci di garantirvi i migliori giorni della
vostra esperienza di wave rider. Tecnologia di costruzione: Exclusive Custom-made
full sandwich con Biaxial Glass, tecnologia che ha già dimostrato di dare i migliori
risultati in termini di rapporto peso/resistenza. La carena di tutte le misure è
rinforzata con stringers Epoxy/Herex 100.
WAVE CULT LTD V4 Le nuove Wave Cult V4 sono tavole dallo shape
completamente ridisegnato e assieme alle sorelle “Harcore Wave” vanno a completare
il range delle innovative tavole wave RRD disegnate per le condizioni che si possono
trovare tutti i giorni nella stragrande maggioranza degli spot del mondo. Precise, veloci,
istintive e molto sensibili alla pressione dei piedi, queste tavole non vi abbandoneranno
mai nemmeno quando il vento comincerà ad essere rafficato e le onde cominceranno
a schiumare… e continueranno ad eccellere quando le condizioni cominceranno di
nuovo a pompare! Sono le tavole col range di utilizzo più ampio in collezione.
Le tavole Wave Cult sono disponibili in due diverse configurazione di pinna:
• Single Fin, per massimizzare grip e controllo.
• QUAD, per esaltare loose bottom turn e top turn radicali e precisi.
La carena è caratterizzata da un disegno rail to rail completamente piatto a prua che
si sviluppa in un disegno full V da metà tavola fino a poppa. Un leggero biconcavo a
metà della carena aiuta a migliorare la stabilità della tavola. La larghezza massima
spostata 10 cm verso prua in combinazione con l’ampia prua hanno permesso di
disegnare linee armoniche e bilanciate nella sezione centrale e linee che a poppa
diventano molto armoniche e mantengono una curva costante fino alla fine della tavola.
Lo shape con bordi pieni e TUE generosi nella sezione di prua permettono di creare una
combinazione perfetta fra grande maneggevolezza e perfetto controllo sia in condizioni
particolarmente ruvide sia in condizioni al limite della planata.
FIRE RACE V2 La linea FireRace V2 ha gli stessi shape della gamma X-Fire 2010,
ovvero puri shape da Coppa del Mondo, costruiti con una tecnologia in legno e vetro
che permette di mantenere prestazioni e sensazioni di altissimo livello, con una
tecnologia dalla durata garantita. Ogni tavola è caratterizzata da un differente outline
e misura. Più larga e corta per il 135, per diventare più allungata nel 112, via via fino
ad arrivare al 90. Le linee scoopline sono state sviluppate proporzionalmente per
creare un bilanciamento perfetto fra comodità in andatura e potenziale di velocità.
VELEWAVE VOGUE Riprogettata grazie all’aiuto dello specialista del wave, John Skye,
la nuova wave Vogue ha un outline molto più definito e finiture più curate sia nel
design della finestra centrale che nel profilo generale. La costruzione a prova di
55
proiettile di questa vela con costruzione heavy-duty, si ottiene con l’utilizzo di 3
diversi tipi di x-ply di altissima qualità con consistenza e peso specifici per le varie
distribuzioni di carico e potenza nelle varie zone della vela. Zero compromessi grazie
alla disposizione efficace dei pannelli, solo pura performance e design al top. Pura
wave sideshore la Vogue è la vela scelta dai rider che ricercano performance al top
anche nelle condizioni più aggressive. La Wave Vogue è anche una scelta perfetta per
tutti quei rider più leggeri che la possono usare in qualsiasi condizione, grazie al
boma corto, sensazione di morbidezza e maneggevolezza immediata.
SUPER STYLE La Super Style MKIII è stata riprogettata partendo dal grande
successo dei modelli 2009 e 2010. La nuova vela è stata creata per funzionare alla
perfezione nei vari spot in giro per il mondo con condizioni wave comuni ed è anche
eccellente per le manovre di freestyle. La vela è interamente realizzata in X-ply,
rendendola un’ottima opzione heavy-duty per condizioni proibitive. Maggiore potenza
nelle misure più piccole dalla 4.9 in giù, grazie ad un boma più lungo, albero più corto
e materiale più morbido. Il profilo pieno e potente della Super Style garantisce un
sacco di potenza e controllo per partire in planata, carvare e volare in cielo.
FIRE La nuova arrivata tra le vele RRD. Una vela molto richiesta dagli ”aficionados”
di RRD. Una vela molto potente e stabile che permette di sfruttare anche il minimo
refolo al massimo del suo potenziale. Accelerazione immediata anche all’uscita di
strambate e virate. Una rivale senza pietà e probabilmente la vela a camber più
all’avanguardia. Ideale per un utilizzo Freeride/Freerace. La vela è stata progettata
per performare al meglio nelle misure più grosse, quando la portanza e la potenza
sono gli aspetti fondamentali per determinare le proporzioni della vela e la sua
forma. Una vela con 7 stecche, un profilo molto pieno, un cutout molto secco e una
balumina a rilascio graduale, con un twist molto accentuato da centro vela fino alla
penna che assicura un twist progressivo e graduale con un’ottima gestione della
potenza anche nella parte bassa. La vela raggiunge la velocità massima in pochi
secondi e rimane molto stabile anche nelle condizioni di sovrainvelatura più
estrema, rimanendo leggera tra
le mani. Un vero must per tutti quei
rider che sono dipendenti dalla velocità e vogliono una vela veloce e potente,
ma che sia comunque maneggevole e leggera tra le mani.
MODEL LENGTH (cm) WIDTH (cm) VOLUME (L) RANGE SAILSHardcore Wave 68 LTD V4 229 53 68 3.2 - 4.7
Hardcore Wave 76 LTD V4 229 54 76 3.7 - 5.3
Hardcore Wave 84 LTD V4 229 55,5 84 4.2 - 5.6
Wave Cult 75 LTD V4 230 56 75 3.7 - 5.2
Wave Cult 83 LTD V4 231 58 83 4.0 - 5.7
Wave Cult 92 LTD V4 232 60 92 4.5 - 6.2
Fire Race 135 V2 230 85 135 8.0 - 10
Fire Race 122 V2 230 77 122 7.0 - 9.0
Fire Race 112 V2 235 69,5 112 6.0 - 8.0
Fire Race 102 V2 235 65 102 5.5 - 7.5
Fire Race 90 V2 240 59 90 5.0 - 7.0
MODEL LUFF(cm) BOOM(cm)Vogue 3.5 349 138
Vogue 4.0 371 144
Vogue 4.2 383 149
Vogue 4.5 390 151
Vogue 4.7 406 156
Vogue 5.0 412 160
Vogue 5.3 427 164
Vogue 5.6 436 167
Fire 7.5 479 208
Fire 8.0 495 214
Fire 8.5 509 224
Fire 9.0 519 232
MODEL LUFF(cm) BOOM(cm)SuperStyle 3.7 365 148
Super Style 4.1 381 156
Super Style 4.5 405 160
Super Style 4.9 420 166
SuperStyle 5.3 429 172
Super Style 5.8 455 179
Super Style 6.3 477 186
Super Style 6.8 488 189
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QUAD IQIl nuovo Quad IQ è una tavola con 5 settaggi integrati per sfruttare al meglio qualsiasi
condizione di vento e onda vogliate surfare. Scott McKercher commenta: “La cosa
davvero bella è che ora hai una tavola che può essere regolata e adattata per
sfruttare al meglio le condizioni proprio sul tuo homespot, oppure sui vari spot in giro
per il mondo. Se esco nel mio giardino a Margaret River, Australia o scorrazzo su e
giù per la costa alla ricerca di onde perfette, basta che cambi l’assetto tra Sideshore
e Skate, a seconda delle condizioni e del tipo di curve che voglio tracciare. Con
l’impostazione Sideshore ho una presa ed una spinta davvero eccezionali. Questo
settaggio è perfetto per fare quelle curve profonde e gettare secchiate d’acqua
quando colpisci il lip, lasciando comunque la poppa libera di partire per lo slash. Se
invece voglio delle curve più arrotondate e slashate, e più vicine al lip, allora metto la
tavola in assetto Skate. Ormai non vado più a Sylt ma se dovessi tornarci sicuramente
utilizzerei l’impostazione Onshore, per risalire più facilmente e passare lo shorebreak
assissino, senza il minimo sforzo.”
Tiesda You: “Il Quad IQ è la prima tavola intelligente con possbilità integrata di
regolazione. Ha la capacità singolare di dare il meglio in qualsiasi condizione, grazie
ai vari assetti già preparati. Io adoro l’assetto Onshore e lo utilizzo in quasi tutte le
condizioni perché rende il waveriding molto più facile ed accessibile. Se il vento
aumenta e le onde diventano più pulite, allora cambio nel settaggio Skate.”
• Assetto Onshore: (le due pinne più grandi davanti alle due più piccole) proiezione
e potenza massima, una presa salda e risalita assicurata. È anche perfetto per saltare
in condizioni onshore. Le pinne posteriori possono essere spostate in avanti per
rendere la tavola più morbida e libera o più indietro per stabilizzare maggiormente
la tavola.
• Assetto Sideshore: (le due pinne più piccole davanti alle due più grandi) curve più
morbide con potenza controllata e manovrabilità millimetrica. Si possono regolare le
pinne posteriori avanti o indietro per trovare il perfetto equilibrio tra stabilità e
morbidezza.
• Assetto Skate: (due pinne Twinzer) scelta vincente per surfate veloci, potenti con
una manovrabilità impressionante. La regolazione delle twin fins permette di far
rilasciare la poppa con facilità per partire in manovre come top turn slashe e taka.
• Nuovi Slot Box: il nuovo sistema della scassa Slot Box è il concetto fondamentale alla
base dell’IQ. Questa nuova scassa è stata realizzata appositamente per essere extra
leggera, 70% più leggera di una tradizionale scassa US. Offre anche una scanalatura
di 3cm che permette di far scivolare le pinne in posizione e anche le attuali pinne US
possono esser tagliate per venire usate in questa nuova scassa. Le viti realizzate
appositamente hanno la stessa testa della valvola e delle viti delle strap, ciò consente
di usare un solo cacciavite e resistono senza problemi a sabbia e acqua.
• Costruzione: WoodCarbon – chiglia in legno, coperta in carbonio. La costruzione più
leggera e rigida in assoluto. Wood – extra leggera e rigida. La preferita del team di test.
EVO IQL’Evo IQ allarga ulteriormente l’ampia compatibilità degli Evo classici, facendoli
diventare ora anche dei Twin fin, in modo da ottenere uno stile più skate. Venduto con
una single fin di serie e twin fin setup come optional, l’Evo dà maggiore priorità
soprattutto alla velocità in rettilineo e all’accelerazione immediata, combinandole con
un’ottima presa della pinna in curva. Sulla parete dell’onda il comportamento è tipico
dell’Evo: scorre libero in curve perfette e ti proietta in enormi Aerials off the lip.
• Assetto Single fin: velocità in rettilineo con ottima presa della pinna. Classica
performance dell’Evo.
• Assetto Skate: scelta vincente per una tavola veloce con onde potenti, con una
grande maneggevolezza.
• Costruzione: WoodCarbon, Wood, oppure Technora (leggero e rigido, ha il miglior
rapporto qualità/prezzo).
KODEMacchine da wave e freestyle, che mescolano potenza aggressiva con alta velocità e
manovrabilità. Dai 68 litri ai 123 litri i Kode sono disponibili in 8 diverse misure che
coprono ogni condizione possibile.
57
Quale Kode?
• Kode 68. Il Kode più piccolo della gamma. Progettato da Boujmaa Guilloul per
soddisfare la sua necessità di wave riding e salti in condizioni bump n’ jump, dai venti
fotonici del Marocco alle potenti onde Hawaiiane, per riders dai 60 ai 75kg.
• Kode 74 e 80. Sono dei puri classici wave che possono anche trasformarsi in tavole
da freestyle da vento forte o da bump n’jump. Veloci, con shape da wave down-the-line
e poppe strette e rockerline molto veloci. Queste tavole sono le preferite di Kevin
Pritchard da ormai 3 anni consecutivi. Lo shape del 74 è rimasto invariato. Il nuovo 80
invece presenta più tail kick per una maggior manovrabilità, una prua più corta ed un
rocker più morbido per una risposta più immediata.
• Kode 86, 94 e 103. Il mix a 50/50 tra wave e freestyle. Sempre veloce, sempre
potente, sempre aggressivo, ma con maggiore larghezza e volume a poppa per
garantire più pop ed aver un utilizzo più freestyle. Ci sono anche due nuovi shape: il
94 e 103 hanno un profilo laterale più sottile con un centro di gravità più basso che si
traduce in maggior controllo, reattività e manovrabilità.
• Kode 113 e 123. Le due tavole più grosse della gamma aggiungono un po’ di freeride
all’equazione precedente tra wave e freestyle. Compatti e veloci, questi Kode hanno un
grosso range di vento e portano tranquillamente anche le vele più grosse. Novità per
il 2011: volume extra su rail e poppa per permettere alla tavola di planare ancora
prima, dando maggior presa al piede posteriore e perdonare maggiormente
all’uscita dalla strambate.
FLAREI nuovi Flare fluorescenti. La famiglia dei Flare torna a dar spettacolo con un nuovo
carattere aggressivo e dando il bentornato al classico shape del Flare 88. Il risultato
del team di R&D di Starboard sono cinque versatili modelli per un freestyle veloce,
aggressivo e divertente. In questo momento sei rider Starboard occupano i primi 9
posti in classifica del tour mondiale PWA Freestyle. I Flare sono tavole da freestyle che
hanno il perfetto mix tra manovrabilità, facilità di stacco e controllo. La velocità e
potenza derivano dalle lunghe e scorrevoli linee di rocker piatto con poppa e sezione
centrale molto larga. Un tail kick
molto armonioso, prua sottile e
profilo centrale ridotto assicurano, assieme alla poppa larga, una
manvorabilità e facilità di stacco senza rivali. Grazie alle innovative
scanalature sotto i talloni sulla coperta, il piede avvolge perfettamente il
pad, assicurando un controllo ed una presa perfetti.
MODEL LENGTH (cm) WIDTH (cm) VOLUME (L) SAIL RANGEQuad IQ 74 227 57 74 3.0 - 5.0
Quad IQ 77 228 57,5 77 3.5 - 5.5
Quad IQ 82 234 58,5 82 4.0 - 6.0
Quad IQ 87 235 59,5 87 4.5 - 6.5
Quad IQ 92 235 60,5 92 4.7 - 6.7
Evo IQ 71 223 56 71 3.0 - 5.0
Evo IQ 76 228 57,5 76 3.5 - 5.5
Evo IQ 81 233 58 81 4.0 - 6.0
Evo IQ 86 234 60,5 86 4.5 - 6.5
Kode 68 228 53,5 68 3.0 - 5.0
Kode 74 234 54 74 3.3 - 5.3
Kode 80 232 56 80 3.5 - 5.5
Kode 86 237 58,5 86 4.0 - 6.0
Kode 94 237 60,5 94 4.5 - 6.5
Kode 103 237 64,5 103 5.0 - 7.0
Kode 113 237 68 113 5.2 - 8.5
Kode 123 236 72 123 5.5 - 9.0
ProKids Flare 60 214 54,5 60 2.0 - 4.7
ProKids Flare 72 230 57 72 2.5 - 5.5
Flare 88 239 60 88 4.5 - 6.0
Flare 98 237 62,5 98 5.0 - 6.8
Flare 106 239 65 106 5.2 - 7.0
58
DA CURVE T WIN Progettato prendendo spunto dal setup di pinne proposto dal
rinomato surfista degli anni ’90, Martin Potter, questo “Twinzer” utilizza 4 pinne per
guadagnare in termini di spinta e presa sull’onda. Fabien Vollenweider ha studiato il
setup ideale per riadattare il concetto ad una tavola da windsurf. Le linee di rocker
son state ritoccate e l’outline è stato modificato per compensare la portanza delle 4
pinne. Questa tavola rappresenta l’ultima rivoluzione nel design di tavole wave
radicali. Il concetto di Quad garantisce transizioni da rail to rail senza il minimo sforzo,
bottom turn più stretti e molta velocità. Questa tavola è più compatta per restare più
vicini al picco, con concavi profondi che assicurano una presa eccezionale in curva.
Grazie allo stile improntato sul surf da onda, il Da Curve Team ha un passo più largo.
Le linee di rocker sono molto veloci e, combinate con le 4 pinne, assicurano un’ottima
capacità di bolinare. La tavola può essere anche usata come twin fin, togliendo le due
pinnette anteriori e comprando due pinne twin più grosse, garantendo una
sensazione iper-morbida su onde piccole.
POCKET TRI FIN I Pocket di quest anno raccolgono le informazioni degli scorsi
anni e triplicano la performance! La primissima tavola “Thruster” marchiata Tabou
offre una planata facile e veloce grazie al rocker appiattito. Le curve sono perfette con
il minimo sforzo, grazie alla combinazione tra un outline perfetto e la nuova opzione
a tre pinne che permette al rider di scegliere tra vari setup, a seconda delle
condizioni. Questo setup a 3 pinne è affiancato da un rocker scorrevole che permette
di volare anche nelle condizioni più rafficate e marginali. L’outline più pieno conferisce
maggiore stabilità e un’ottima capacità di transizione rail to rail, come in surf da
onda. La tavola può essere tranquillamente utilizzata anche come single fin, togliendo
i thruster e mettendo una pinna di dimensioni tradizionali (non inclusa).
T WISTER TEAM Performance e risalita senza rivali, con una slashata che rende
il Twister una delle tavole più invidiate e di successo nel Freestyle Tour. La tecnologia
Twin permette al rider di planare e restare sopravento col minimo sforzo. Le rotazioni
risultano più facili e tutti i trick sono più radicali, facendo schizzare il fattore
divertimento alle stelle! Commenti sullo sviluppo da parte di Fabien Vollenweider.
“I ragazzi del team freestyle richiedono sempre più facilità in rotazione, maggiore
velocità e maggiore stacco… abbiamo acquisito tutte queste informazioni negli scorsi
anni col 100 – tutti lo adorano e adesso anche il nuovo 90 deriva da questo successo.
Siamo sempre alla ricerca delle innovazioni che fanno la differenza, in modo che i
nostri rider possano esprimersi come nessun’altro! Il concetto di twin fin continua a
dare prova della sua validità permettendo di risalire con una facilità disarmante, che
semplicemente non è disponibile con un piccolo single fin”. Il Twister 90 è stato rifatto
completamente. Il nuovo outline è più largo, come anche quello del suo fratello
maggiore, il 100, la poppa è più stretta e curva in modo da facilitare notevolmente sia
lo stacco che la rotazione delle manovre. La nuova poppa permette anche di rilasciare
l’acqua con meno turbolenze e, grazie anche ad un rocker molto veloce, permette di
giocare con un’arma letale del freestyle. Gli altri fratelli, 80, 100 e 107 sono rimasti
invariati grazie al notevole successo già consolidato.
MODEL LENGTH (cm) WIDTH (cm) VOLUME (L) SAIL RANGEDa Curve 67 Team 220 53 67 3.0 - 5.0
Da Curve 74 Team 222 54,4 74 3.5 - 5.2
Da Curve 79 Team 224 56 79 3.7 - 5.7
Da Curve 85 Team 226 57,5 85 4.2 - 6.1
Da Curve 91 Team 229 59 91 4.5 - 6.2
Pocket Tri Fin 69 224 54 69 3.0 - 5.0
Pocket Tri Fin 75 225 55 75 3.5 - 5.2
Pocket Tri Fin 80 230 56,5 80 3.7 - 5.7
Pocket Tri Fin 85 233 58 85 4.2 - 6.1
Pocket Tri Fin 93 237 61 93 4.2 - 6.6
Twister 80 Team 233 58 80 4.0 - 6.0
Twister 90 Team 240 62 90 4.5 - 6.5
Twister 100 Team 233 62 100 4.5 - 7.4
Twister 107 Team 238 64 107 4.5 - 7.8
60
FREEGLe nuove FreeG 2011 sono state sviluppate per tutto il periodo invernale in
Australia (da cui deriva il design aborigeno) da Federico Radicioni e,
soprattutto nelle misure dalla 4.7 in giù, sono state messe sotto pressione e
portate al loro potenziale limite da Valter Scotto alle Canarie. Rispetto alla
precedente versione, tutte le misure hanno 4 stecche. La nuova linea
comprende le seguenti superfici: 3,7- 4,2- 4,7- 5,0- 5,3- 5,7- 6,3. La caratteristica
primaria di questa linea di vele è la leggerezza abbinata ad una grande
potenza in accelerazione e nello stesso tempo mantengono una grande
neutralità e facilità d’uso. Specifica per un uso Wave/Frestyle. Sicuramente
una vela che sarà apprezzata da un pubblico sempre più vasto di appassionati
del windsurf acrobatico.
BASHDa sempre la vela preferita di Cesare Cantagalli, continua ad affermarsi come
la vela wave più completa e amata dagli italiani. La Bash si ripropone nel 2011
con le stesse caratteristiche e gli stessi parametri di progettazione studiati
per funzionare anche in condizioni di vento da mare e onda corta. Modifiche
apportate ad un re-styling della pannellatura, mantenedo la finestra in
monofilm per un effetto clear-vision. Un look rinnovato, caratterizzato dalla
nuova stella integrata nel novo logo CHS. Una vela decisamente potente,
robusta, bilanciata, morbida, col suo nuovo profilo ancora più performante,
ulteriormente migliorata nella maneggevolezza e visibilità, sarà uno step
ancora in avanti. Super-soft-feel adatta a rider amanti delle wave-power,
facile da regolare, rinforzata al pari della K-Onda, la Bash ha una costruzione
"hard-core" in X-Ply. Prestazioni, comfort e manovrabilità, restano i suoi
cavalli di battaglia.
MODEL LUFF(cm) BOOM(cm)FreeG 3.7 351 141
FreeG 4.2 373 149
FreeG 4.7 400 157
FreeG 5.0 412 163
FreeG 5.3 424 169
FreeG 5.7 435 174
FreeG 6.3 449 179
MODEL LUFF(cm) BOOM(cm)Bash 4.1 371 150
Bash 4.5 390 158
Bash 4.7 399 162
Bash 5.0 407 168
Bash 5.3 418 173
Bash 5.7 430 178
61
BOLT La nuova Bolt 2011 è ancora più leggera e controllabile ma non ha perso
quella esplosività che l’ha da subito contraddistinta: massima libertà di movimento!
I ferzi sono stati ridisegnati per ottenere un profilo stabile rendendo la vela pulita e
libera da qualsiasi piega. La disposizione dei materiali ha reso la vela ancora più
leggera della riduzione realmente ottenuta mentre la costruzione completamente in
X-ply assicura solidità e resistenza, qualità da sempre perseguite. Il boma ancora più
corto toglie tensione dal leech rendendo la Bolt ancora più dinamica. Nelle misure
più grandi sono aumentate potenza e accelerazione mentre in quelle più piccole è
aumentato il controllo.
SUPER FREAK La SuperFreak MAUI EDITION è una versione speciale, concepita
nelle uniche misure 4.2, 4.7 e 5.3. Il classico quiver per Maui! È stata creata per avere
una moderna vela wave super performante con la costruzione in dacron delle SF. Il
risultato è sorprendente, ecco le modifiche che sono state fatte:
• Riduzione della vela in altezza.
• La bugna è stata abbassata nelle misure 4.2 e 4.7.
• Il leech nella zona della stecca sulla base della vela è stato alzato di circa 20cm.
• L’angolo in penna della stecca più alta è stato ridotto.
• La finestra è stata allargata per una migliore visuale tra le onde.
• Riduzione della superficie della vela sul top e diminuzione del numero dei pannelli
(motivo per cui la vela viene prodotta solo in tinta unita).
• Aumento della superficie sotto la stecca della base della vela.
Il risultato è una vela ancora più morbida, super manovrabile, leggerissima. Il meglio
che si possa desiderare per il wave riding e anche per il freestyle dato che aumenta
lo spazio per il movimento del corpo nelle manovre estreme. Inoltre il leech così
morbido facilita l’atterraggio nei back loop. La potenza è stata leggermente ridotta,
ma non così tanto come si pensava mentre la tenuta in sovra-invelatura sembra
illimitata!
FIRE La Fire 2011 mantiene invariate performance e feeling con qualche modifica.
Lo shape nella parte bassa della vela è stato corretto rendendo la vela più pulita e
riducendo al minimo le pieghe. Il leech è stato costruito con l’X-ply super leggero
X166 mentre in penna è stato
aggiunto un pannello dalla parte del
luff per ridurre lo stress sul ferzo in X-ply C524. Leech, mini-batten, tutto è stato
alleggerito, le cuciture sono state ri-disegnate per ridurre il peso e
aumentare la resistenza. Se parliamo di wave riding aggressivo down the
line o di salti radicali la Fire è la scelta migliore!
SMACK La Smack 2011 è stata ottimizzata per renderla ancora più
leggera, potente e versatile. Il peso è stato ridotto incrementando l’utilizzo
del super leggero X-ply X166 e ri-disegnando tutte le cuciture in maniera da
aumentarne la resistenza all’usura. Outline e geometrie sono state leggermente
variate. La stecca sulla base della vela è stata ruotata verso l’alto per ottimizzare
l’area sotto al boma avendo più libertà di movimento senza comprometterne la
potenza. È stata ruotata leggermente anche la stecca sopra il boma ottenendo una
finestra leggermente più grande. Nelle misure più grandi è stata abbassata la bugna.
La Smack si pone come lo standard tra le vele potenti e stabili!
MODEL LUFF cm BOOM cmBolt 3.4 367 135
Bolt 3.7 383 141
Bolt 4.1 398 152
Bolt 4.5 410 156
Bolt 4.7 417 161
Bolt 5.0 423 166
Bolt 5.3 429 171
Bolt 5.6 433 175
Bolt 5.9 436 184
Bolt 6.2 439 186
S. Freak 4.2 395 152
S. Freak 4.7 402 160
S. Freak 5.3 424 175
MODEL LUFF cm BOOM cmFire 3.5 349 147
Fire 3.7 357 149
Fire 4.0 381 155
Fire 4.2 392 156
Fire 4.5 408 161
Fire 4.7 418 164
Fire 5.0 425 169
Fire 5.3 432 175
Fire 5.8 443 183
Fire 5.0 P 427 170
Fire 5.5 P 439 179
Fire 6.0 P 451 185
Fire 6.5 P 468 192
MODEL LUFF cm BOOM cmSmack 2.8 319 132
Smack 3.3 346 140
Smack 3.8 366 145
Smack 4.0 376 149
Smack 4.3 396 153
Smack 4.5 405 157
Smack 4.8 411 162
Smack 5.0 413 166
Smack 5.3 425 173
Smack 5.5 437 176
Smack 5.8 446 179
62
LEGEND La Legend 2011 è la vela perfetta per il puro waveriding side-shore.
La sensazione di morbidezza e transizione perfetta da potenza in spinta a fluida
neutralità sono davvero mozzafiato, perfette per il wave riding. La tensione del
caricabasso è molto progressiva e graduale, dalla bugna fino alla penna per
assicurare un’ottima reattività ed immediatezza, senza però perdere in termini
di flessibilità. Quest’anno sono state anche aggiunte due nuove misure al range,
2.9 e 3.5, progettate appositamente per soddisfare anche i rider nei posti più
ventosi al mondo.
GHOST-XT Le nuove Legend e Ghost-XT rappresentano entrambe l’eccellenza
in termini di performance e finitura quando si tratta di wavesailing in condizioni
difficili. Il look molto aggressivo e accattivante è integrato con lo shape della vela,
utilizzando materiali in X-Ply al 100%, comprese le finestre centrali, per massima
longevità e resistenza anche in caso di caduta. Un terzo colore rende poi la
grafica più vibrante ed eccitante, aggiungendo un look mozzafiato per
pareggiare la performance eccezionale. Il range della Ghost-XT è stato allargato
dalla 4.7 alla 6.7. Evoluto direttamente dalla Legend, la Ghost-XT presenta uno
shape abbastanza simile, con l’utilizzo estensivo del leggerissimo e resistente
tessuto Technora™. La Ghost-XT offre il meglio in tecnologia d’avanguardia.
GLOBAL La nuova Global fa il suo ritorno nel 2011 come la vela wave per quei
rider che vogliono sentire più potenza tra le mani avendo più potenza nel braccio
posteriore. Peter Volwater le ha descritte come: “Semplicemente perfette… non
si può migliorare più niente”. Le misure sono state realizzate appositamente per
soddisfare pienamente le esigenze di ogni rider. La vela è più resistente che mai,
con una costruzioni in 100% X-ply per resistere anche alle condizioni onshore più
cattive. I piccoli dettagli come le nuove pulegge in ottone, materiali resistenti
sulla balumina ed ulteriori rinforzi in Kevlar™, la rendono la vela perfetta per
qualsiasi condizioni in ogni spot in giro per il mondo.
LOCO Le Loco sono state profondamente apprezzate quest anno, grazie al
lavoro eccezionale assieme a Taty Frans, il mago di freestyle direttamente da
Bonaire e vincitore di svariate tappe di PWA. È stato realizzato anche un nuovo
design della 4.0 e 4.4 sviluppate su un albero 370, permettendo di completare il
range anche per quando le condizioni diventano più aggressive e si rischia di
perdere il controllo sotto raffica. Le altre misure ormai sono già rinomate ad
apprezzate in tutte le condizioni. Il profilo leggermente più piatto nella parte
superiore e twist più progressivo sono in perfetta sincronia con le moderne
manovre di freestyle, facilitate notevolmente da una vela così equilibrata.
MODEL LUFF(cm) BOOM(cm)Legend 2,9 344 132
Legend 3,3 358 140
Legend 3,5 364 142
Legend 3,7 372 144
Legend 4,0 388 149
Legend 4,2 396 155
Legend 4,5 406 160
Legend 4,7 408 163
Legend 5,0 419 168
Legend 5,3 429 175
Legend 5,7 443 183
Legend 6,1 455 191
GhostXT 4,7 408 163
GhostXT 5,0 419 168
GhostXT 5,3 429 175
GhostXT 5,7 443 183
GhostXT 6,1 455 191
GhostXT 6,7 467 202
MODEL LUFF(cm) BOOM(cm)Global 4,0 383 153
Global 4,2 391 158
Global 4,5 400 161
Global 4,7 406 167
Global 5,0 416 173
Global 5,4 425 177
Global 5,8 444 186
Global 6,2 450 196
Global 6,8 467 205
Loco 4,0 383 151
Loco 4,4 397 157
Loco 4,8 416 165
Loco 5,2 428 172
Loco 5,6 442 177
Loco 6,0 459 186
Loco 6,4 466 193
63
FORCE La vela wave Naish storica. L’obiettivo primario della vela personale di
Robby è di garantire performance al massimo in tutte le condizioni. I set risultanti
stabiliscono un nuovo standard per le vele wave potenti che vengono anche
realizzate con una costruzione iperleggera. L’erogazione della potenza è distribuita
sul profilo accentuato delimitato dai due pannelli tramati, ciò produce una spinta
costante su entrambe le mani, funzionando alla grande sia in condizioni offshore che
onshore. La potenza della Force la rende anche una perfetta vela per il bump and
jump, e le finiture rispecchiano il voto di Naish all’eccellenza. La Force, vincitrice di
numerosi test è la scelta ideale per quei rider più pesanti e coloro che vogliono
sentire potenza sempre.
SESSION Classica vela wave da purista, ora anche in misure all-terrain. La Naish
Session è una vela wave per puristi dalla 3.7 - 5.3, per poi diventare una perfetta arma
da all-round wave/bump e jump/freestyle dalla 5.7 fin su alla 6.7. L’intero range è
caratterizzato da una spinta piuttosto avanzata e aspect ratio moderato. Il risultato è
una sensazione di morbidezza e maneggevolezza con poca pressione sulla mano
anteriore ma un sacco di potenza a disposizione per continuare a surfare senza
fermarsi. Il risultato è una vela ideale sia per il down-the-line wavesailing che all-around
per i rider più piccoli e leggeri, le nuove misure sono anche ideali per il bump and jump.
BOXER Vela wave/freestyle compatta all’avanguardia. La Naish Boxer ha ridefinito
le moderne vele wave e ha anche creato un nuovo stile di riding. Il suo profilo
compatto è la scelta perfetta per chiudere tutte le manovre new school ed è infatti
la preferita di rider come Kai Lenny e Julien Taboulet. Grazie alla costruzione high
tech e boma corto, con lunghezze d’albero ridottissime che implicano un peso in
rotazione minimo, la Boxer è perfetta per il moderno stile di curve strette e slashate,
che riportano al surf da onda. La forma interna unica e geometria della vela
assicurano un’erogazione costante della potenza simile alla Force ma con la
maneggevolezza immediata della Session, ed un look mozzafiato. L’arma vincente per
tutti i rider wave e freestyle della new school.
RALLY Potenza a gogò senza
camber per misure fino alla 1.4. La
versatilità fatta vela. Dalla 7.9 alla 6.4, la Rally è un’ottima vela freeride senza
camber, una discendente diretta della leggendaria Sprint. Dalla 6.0 alla 4.0,
è stato modificato lo shape per anticipare la planata ed offrire una vela
freeride veloce con un profilo ideale anche per il freestyle e addirittura il
wavesailing. Dalla 4.6 alla 2.6 è ottimizzata invece per principianti ed i rider
più piccoli. Per finire poi, le misure più piccole dalla1.8 alla 1.0, sono le
misure ideali per far imparare i bambini. Il profilo è stato rifinito in anni di
sviluppo con un singolo pannello in scrim che la rende molto reattiva e potente
anche con vento leggero e una nuova geometria interna che copre un range di
condizioni più ampio anche con vento forte. La Rally è un mix perfetto tra
performance, maneggevolezza e resistenza. La scelta ideale per freemove/freeride
di tutte le dimensioni e capacità.
MODEL MAST(cm)BOOM(cm)Force 3.0 340 125
Force 3.4 340 135
Force 3.7 370 145
Force 4.0 370 146
Force 4.2 370 150
Force 4.5 400 155
Force 4.7 400 160
Force 5.0 400 165
Force 5.3 430 170
Force 5.7 430 174
Force 6.2 430 183
MODEL MAST(cm)BOOM(cm)Session 3.7 370 138
Session 4.0 370 145
Session 4.2 370 148
Session 4.5 400 153
Session 4.7 400 155
Session 5.0 400 160
Session 5.3 430 165
Session 5.7 430 171
Session 6.1 430 183
Session 6.7 460 193
MODEL MAST(cm)BOOM(cm)Boxer 3.6 340 144
Boxer 4.0 340 150
Boxer 4.4 370 158
Boxer 4.7 370 160
Boxer 5.0 400 168
Boxer 5.4 400 175
Boxer 5.8 430 179
Boxer 6.2 430 183
MODEL MAST(cm)BOOM(cm)Rally 1.4 - 95
Rally 2.0 - 110
Rally 2.6 340 118
Rally 3.4 340 135
Rally 4.0 370 144
Rally 4.6 400 158
Rally 5.2 400 175
Rally 5.8 430 185
Rally 6.4 430 195
Rally 7.1 460 208
Rally 7.9 490 218
64
ATLASPotenza da vendere e leggerezza da piuma, è vela per le condizioni wave onshore.
Con la sua potenza e spinta è fatta apposta per garantire la massima
performance anche in condizioni onshore e ovviamente anche in altre condizioni.
Plana molto velocemente e ha un’ottima capacità di risalita per essere una vela
wave. Offre anche un sacco di spinta in salto grazie all’erogazione costante della
potenza che permette di sfruttare ogni onda al meglio.
• Alta tensione superficiale per un’ottima reattività e stabilità del profilo.
• Profilo abbastanza profondo per garantire la maggior spinta tra tutte le vele
wave NeilPryde.
• La potenza in questa vela è disposta più verso la parte alta rispetto alle altre
vele wave per generare maggiore spinta e farti risalire velocemente anche in
condizioni onshore.
• Il baricentro è perfettamente bilanciato tra le mani per combinare un profilo
potente con un feeling neutrale.
COMBATPerformance e durata in qualsiasi spot. Questa è la vela più versatile nella
gamma NeilPryde wave ed è perfetta per tutti quei rider nel mondo che cercano
una longevità senza precedenti. La Combat permette di sfruttare al meglio tutte
le condizioni di wave.
Le novità principali sono:
• Lunghezza dell’albero ridotta, aspect ratio più basso per portare la potenza
nella zona più bassa della vela.
• Lunghezza del boma: leggermente aumentata per abbassare ancora di più il
baricentro di potenza.
• Curva dell’albero: aumentata per migliorare la stabilità del profilo ed erogare
potenza con costanza.
• Confronto tra profili: più piatto per permettere alla vela di diventare neutra più
facilmente quando c’è poco vento.
THEFLY2Vela wave per wave riding classico e puro. Se cerchi una pura vela Wave la
TheFly2 è la scelta giusta, manovrabilità al top e potenza morbida. Perfetta per
surfare e saltare, la TheFly2 è perfettamente bilanciata e si controlla facilmente
sia in salto che in surfata, anche durante le manovre new school grazie al peso
ridotto al massimo e potenza nella zona bassa della vela. Risulta più neutrale e
bilanciata sull’onda rispetto alla TheFly dello scorso anno, offre anche un sacco
di slancio per tutte le manovre aeree!
Le novità principali sono:
• Lunghezza dell’albero ridotta, aspect ratio più basso per portare la potenza
nella zona più bassa della vela.
• Curva dell’albero: aumentata parecchio per aver maggior stabilità e reattività
della vela.
• Lunghezza della balumina: aumentata leggermente a causa dell’abbassamento
della bugna.
• Altezza della bugna: molto più bassa per permettere un migliore twist alla penna.
• Confronto tra profili: più piatto in modo che sia più neutrale quando c’è poco vento.
• Sensazione di maggior neutralità, più simile alla Zone 2010.
FIREFLYFreestyle/wave performance. Una vela freestyle leggera, maneggevole e potente
che accelera velocemente e permette di arrivare alla massima velocità per
staccare un altro trick. Adatta sia al freestyle classico che new school, la FireFly
è pronta all’azione. Puoi perfino usarla tra le onde e si comporterà alla grande.
Questa vela riempie veramente lo spazio tra wave sailing, acqua piatta e freestyle
grazie alla sua reattività immediata e manovrabilità, per non parlare poi della
potenza che permette di decollare, con o senza onde.
Le novità principali sono:
• Lunghezza dell’albero ridotta, aspect ratio più basso per portare la potenza
nella zona più bassa della vela.
65
• Lunghezza del boma: leggermente più lungo con un aspect ratio più basso per
portare la potenza nella zona più bassa della vela.
• Curva dell’albero: aumentata per dare maggior stabilità al profilo.
• Confronto tra profili: leggero aumento del profilo nella zona del boma per dare
maggiore potenza.
FUSION Crossover per riunire tutte le discipline in una vela. È una pura vela x-over che
permette di surfare in qualsiasi condizione, dall’acqua piatta a tutta velocità al
bump n’jump con piccole onde. Questa vela plana senza il minimo sforzo e si
lascia manipolare in manovra senza la minima resistenza che siate principianti
o pro. Ha una reattività immediata e fissa con estrema versatilità e facilità di
utilizzo. È disponibile anche la versione Fusion HD. Questa vela è realizzata in
Dyneema al 100% per maggiore longevità.
MODEL LUFF(cm) BOOM(cm)Atlas 4.0 366 155
Atlas 4.2 374 159
Atlas 4.5 384 163
Atlas 4.7 394 167
Atlas 5.0 408 172
Atlas 5.4 420 177
Atlas 5.8 434 184
Atlas 6.2 448 189
MODEL LUFF(cm) BOOM(cm)Combat 3.7 356 147
Combat 4.0 366 151
Combat 4.2 374 155
Combat 4.5 382 159
Combat 4.7 390 163
Combat 5.0 404 166
Combat 5.3 416 170
Combat 5.6 428 174
MODEL LUFF(cm) BOOM(cm)TheFly2 3.2 334 137
TheFly2 3.6 348 142
TheFly2 3.9 362 148
TheFly2 4.2 372 153
TheFly2 4.5 382 158
TheFly2 4.8 396 163
TheFly2 5.1 408 167
TheFly2 5.4 420 171
MODEL LUFF(cm) BOOM(cm)FireFly 4.9 404 165
FireFly 5.3 418 171
FireFly 5.7 430 177
FireFly 6.1 442 185
FireFly 6.5 454 194
FireFly 6.9 468 200
MODEL LUFF(cm) BOOM(cm)Fusion 4.9 422 165
Fusion 5.5 431 179
Fusion 6.1 439 193
Fusion 6.7 457 201
Fusion 7.2 469 209
66
DUKEPower wave-freestyle. Nel 2011 l’evoluzione della Duke ha fatto un passo enorme!
L’ultima generazione arriva ad un nuovo livello, grazie ad una curva d’albero
ottimizzata attentamente, profilo delle stecche migliorato e diversa tensione
superficiale della vela. Le nuove Duke quindi risultano perfino più leggere tra le mani
e ti permettono una maggior flessibilità per esprimere il tuo stile al meglio e
chiudere ogni manovra senza sforzo. Molto importante: sebbene tutte le Duke diano
il meglio con alberi RDM, sono ancora 100% compatibili con alberi SDM! Nessun’altra
vela riesce a coprire un range così vasto, dal wave al freestyle in acqua piatta. Questa
regola è ormai risaputa da anni e il modello 2011 è stato ulteriormente ottimizzato
per essere come un camaleonte che si adatta all’ambiente circostante quasi
immediatamente. I requisiti per una vela Power Wave ed una vela Freestyle sono
molto simili: ottimo potenziale di planata combinato con ottima maneggevolezza ed
un controllo perfetto. Fino alla 5.4 quindi la Duke è stata progettata come una vela
wave molto potente. Per le misure dalla 5.9 in su Kai Hopf ha migliorato la nuova Duke
basandosi strettamente sui consigli del tre volte campione del mondo freestyle PWA,
Jose “Gollito” Perez e del campione EFPT Andre Paskowski. 5 stecche e un disegno
unico della balumina, per facilitare il controllo durante le difficili manovre di
freestyle.
ICEWorld Cup wave. Il look aggressivo della nuova Ice rivela che è stato fatto davvero un
sacco di lavoro di sviluppo e ricerca che si trasforma automaticamente in ottima
performance. Questa vela da World Cup wave è perfetta per dare il meglio in
qualsiasi situazione. L’evoluzione è un processo costante. Passo a passo, anche il
prodotto migliore può esser migliorato. Kai Hopf ha quindi deciso di curare ogni
minimo dettaglio della Ice. Dalle finiture sulla curvatura dell’albero all’ottimizzazione
della tensione superficiale della vela, fino al nuovo profilo delle stecche. Il risultato è
davvero impressionante da qualsiasi punto di vista: le Ice 2011 sono molto più
leggere tra le mani e anche più radicali e dirette! Per completare l’opera gli aspetti
vincenti della Ice vecchia sono stati mantenuti. La maneggevolezza perfetta dovuta
alla perfetta geometria della balumina, la performance impressionante su un ampio
range di vento e le reazioni istantanee. Il sistema iMODULAR.DESIGN è stato
ottimizzato per aumentare notevolmente la maneggevolezza. Tutte le misure delle ICE
sono state progettate per alberi RDM ma sono anche compatibili con alberi SDM. È
per questo che la nuova ICE è molto più morbida e permette di pompare con
efficienza per planare prima. Queste capacità sono state anche accentuate dalla
curva dell’albero modificata e dalla tensione d’albero ottimizzata. L’Ice è anche
disponibile in versione senza monofilm, interamente in X.Ply, l’Ice HD.
EGOCocept wave. Proposta per la prima volta nel 2009, La Ego ha introdotto un nuovo
concetto di vele wave che possono fare molto più del previsto e delle normali vele
Wave. Questo concetto si applica anche alla Ego 2011 l’arma definitiva per quei
waverider innovativi. La Ego ha inaugurato la nuova era delle Concept Wave Sails,
costruita con materiali eccezionali per mostrare le nuove mode nella progettazione
delle vele. Per il 2011 Kai Hopf si è attenuto strettamente ai requisiti e ha anche
migliorato notevolmente la performance, i dettagli e specialmente la
maneggevolezza della nuova Ego. Kai Hopf ha sviluppato il BALANCED.LUFF.LENGTH,
una proporzione delicata tra lunghezza dell’albero e del boma. Più corto e compatto
possibile per aumentare la maneggevolezza ma comunque sufficientemente lungo
per aver un twist ottimale e assicurare un grande range di condizioni. Per
raggiungere questo obiettivo sulle misure critiche Kai ha utilizzato il sistema
consolidato della NORTH SAILS CROSS.BATTEN.CONCEPT combinandolo alla
CUTAWAY.CLEW, ottenendo enormi vantaggi in termini di maneggevolezza.
Aggiungendo poi la migliore tensione superficiale e profilo delle stecche, le nuove
Ego sembrano molto più leggere tra le mani. Importante: la EGO è la nostra prima
vela di North Sails esclusivamente per alberi RDM per le sue caratteristiche
particolari. Il diametro ridotto dell’albero è perfetto per rendere la vela ancora più
morbida e maneggevole.
MODEL LUFF(cm) BOOM(cm)DUKE 4,7 418 168
DUKE 5,0 426 174
DUKE 5,4 440 178
DUKE 5,9 454 183
DUKE 6,4 459 191
DUKE 6,9 472 198
ICE 3,4 360 141
ICE 3,7 376 146
ICE 4,0 388 153
ICE 4,2 397 156
ICE 4,5 408 160
ICE 4,7 411 166
ICE 5,0 421 171
ICE 5,3 436 173
ICE 5,7 439 179
ICE 6,2 458 188
EGO 3,0 332 136
EGO 3,4 350 142
EGO 3,7 365 147
EGO 4,0 381 152
EGO 4,2 387 155
EGO 4,5 399 160
EGO 4,7 408 168
EGO 5,0 412 169
EGO 5,3 417 172
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BLADEVela wave performance orientata al controllo ed alla potenza ideale per qualsiasi
tavola wave. L’idea alla base della creazione della Blade è un mix perfetto tra
potenza e controllo. Questa vela è stata realizzata in modo da continuare a dare
potenza alla tavola durante ogni singola curva. La maneggevolezza rimane senza
confronto durante un ampio range di vento e può essere regolata per funzionare
perfettamente in ogni condizione.
Novità per il 2011:
• Riduzione del peso grazie all’impiego del leggerissimo materiale eM3 al di
sopra della stecca di penna, che riduce anche le oscillazioni e turbolenze.
• Lunghezza del boma ridotta anche nelle vele più grosse per ridurre il peso e
aumentarne la maneggevolezza.
• Bugna più bassa che riduce la lunghezza del boma nelle misure più grosse,
garantendo una sensibilità maggiore e più uniformità nell’intero range con
differenza di lunghezze di bugna molto ridotta da una metratura all’altra.
• Nuovo anello di bugna più leggero
S1Vela Wave new school e freestyle ideale per tutte le tavole wave o freestyle. La
nuova S-1 è leggera, manovrabile e racchiude tutte le tecnologie e scoperte
innovative in termini di materiale e la conoscenza di Severne nella realizzazione.
Presenta un profilo più piatto per una maggior tensione superficiale in modo che
la vela abbia una reattività immediata e permetta di piazzare il rig intero
esattamente dove si vuole con precisione assoluta. Per il 2011 la S-1 è stata
anche spogliata al minimo mantenendo solo i componenti fondamentali,
rendendo la vela leggerissima, rendendola una piuma nelle mani dei rider più
dedicati.
Novità per il 2011.
• La S-1 è più leggera grazie all’utilizzo estensivo del nuovo materiale e5 che
assicura un peso senza precedenti.
• Durabilità aumentata grazie
all’utilizzo di un unico pannello in
monofilm che permette alla vela di offrire massima visibilità.
• Ridotta lunghezza di bugna anche sulle misure più grosse per diminuire
l’ingombro in rotazione.
• Bugna più bassa che riduce la lunghezza del boma nelle misure più
grosse.
SWATCompact wave ideale per tutte le tavole wave e freeride. La Swat è stata
progettata per essere leggera, manovrabile e compatta. Costruita in X-ply al
100%, questa vela offre una qualità eccezionale. La Swat è un’arma letale nelle
mani dei rider più agguerriti.
Novità per il 2011:
• Più rigida, più reattiva grazie ad una maggiore tensione superficiale e shaping
più raffinato.
• Boma più corto anche per le vele più grosse per una maggior manovrabilità e
ingombro ridotto in rotazione.
• Longevità migliorata con la riduzione delle cuciture nella parte bassa della vela.
• Anello di bugna più leggero.
• Puleggia a 3 rimandi.
MODEL LUFF(cm) BOOM(cm)BLADE 3.0 333 137
BLADE 3.3 350 140
BLADE 3.7 367 145
BLADE 4.0 386 152
BLADE 4.2 398 155
BLADE 4.5 404 156
BLADE 4.7 408 158
BLADE 5.0 416 163
BLADE 5.3 432 169
BLADE 5.7 442 176
BLADE 6.2 458 182
S1 3.7 376 147
S1 4.0 388 155
S1 4.3 398 158
S1 4.5 402 160
S1 4.7 403 162
S1 5.0 417 167
S1 5.3 424 172
S1 5.6 432 182
S1 5.9 454 183
S1 6.3 463 187
SWAT 3.3 351 141
SWAT 3.7 382 145
SWAT 4.2 399 156
SWAT 4.7 404 162
SWAT 5.2 424 168
SWAT 5.7 433 175
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MISSION La perfetta combinazione tra sensibilità, manovrabilità, stabilità e
resistenza. La nuova Mission offre un controllo e maneggevolezza senza rivali, ora
anche con maggiore potenza e peso ridotto, per garantire ancora più reattività
rispetto ai suoi predecessori. La morbidezza del nuovo Q-Ply in penna rende il twist
più morbido, rendendo la vela più reattiva e viva tra le mani del rider. Progettata
per il wave sailing down the line è perfetta anche per i rider più leggeri. Una vela
wave orientata ai trick new school con reattività diretta e risposta immediata. La
nuova Mission ha un peso d’oscillazione molto ridotto e perdona molto. Eccellente
abilità di sventare, permettendo di restare in pieno controllo anche nel momento
critico della manovra. Visibilità cristallina. Tecnologia all’avanguardia in termini di
materiale, realizzazione e costruzione. Costruita per durare.
Misure disponibili: 3.0 / 3.3 / 3.7 / 4.0 / 4.2 / 4.5 / 4.7 / 5.0 / 5.3 / 5.6 / 6.1
MISSION X La Mission X ritorna nella nuova gamma più resistente e rinforzata
che mai, per essere perfettamente a suo agio anche negli spot più hardcore al
mondo, dove chi sbaglia paga. Il profilo è identico alla Mission, vengono però
utilizzati solo pannelli in X-Ply e la fidata finestra in PVC, che permette di star
tranquillo anche quando vieni macinato. La Mission X è la vela perfetta per quei
rider che ricercano performance al top e la longevità massima della vela a
prescindere dalle condizioni.
Misure disponibili: 2.7 / 3.0 / 3.3 / 3.7 / 4.0 / 4.2 / 4.5 / 4.7 / 5.0 / 5.3 / 5.6 / 6.1
ICON Vincitrice di numerosi test su riviste ed una delle vele più vendute in
assoluto. La vela più versatile della Simmer ora presenta anche un profilo più
pieno ed una lunghezza di boma contenuta, ciò permette alla Icon di dare un
sacco di potenza al rider permettendogli di spostarsi sullo spot senza fare il
minmo sforzo, gestendo la vela alla perfezione anche in condizioni di
sovrainvelatura notevole. Per il 2011 è stato ridotto il peso d’oscillazione
utilizzando il nuovo Q-Ply più leggero nel terzo superiore della vela. Il profilo
risulta anche più compatto e funzionale. Profilo potente per un’ottima versatilità
e adattabilità ad ogni condizione. Una vela wave orientata ai trick new school con
reattività diretta e risposta immediata. Costruzione molto forte e duratura.
Grande versatilità nelle regolazioni; maggior tensione di boma per potenza più
brutale e nervosa, mentre minore tensione assicura una maggior morbidezza e
leggerezza tra le mani.
Misure disponibili: 3.4 / 3.7 / 4.0 / 4.2 / 4.5 / 4.7 / 5.0 / 5.3 / 5.6 / 5.9 / 6.2
IRON La nuova Iron ha sia la potenza che il controllo per essere aggressiva in
qualsiasi tipo di condizioni. Grazie alla penna più leggera e stretta, è aumentata
notevolmente la manovrabilità e maneggevolezza della vela nella mani del rider. Il
nuovo low aspect ratio della Iron rende la vela molto stabile con un enorme
potenziale per saltare e surfare in qualsiasi condizione. Potenza con poco vento,
controllo con tanto. Ampia possibilità di regolare la vela per ottenere performance
ideali anche in spot con condizioni nella media. Perfetta per un ampio range di
rider, specialmente quelli più pesanti, ma anche ideale per i rider più piccoli che
possono usare metrature più piccole grazie alla maggiore potenza.
Misure disponibili: 3.7 / 4.0 / 4.2 / 4.5 / 4.7 / 5.0 / 5.3 / 5.7 / 6.2 / 6.7
BLACK TIP La nuova BlackTip è una vela iperleggera a 4 stecche perfetta per il
wave e freestyle. Progettata e realizzata da Thomas Persson in stretta
collaborazione con Klaas Voget. Grazie al profilo compatto, un profilo scalato
progressivamente e la nuova costruzione rettangolare delle stecche, la BlackTip
rappresenta alla perfezione il nuovo atteggiamento, manovrabilità e reattività della
new school. Una versatile vela wave/freestyle che genera potenza e manovrabilità
per disintegrare ogni onda e spostarsi sul picco, avendo tra le mani una vela
leggerissima, perfetta anche per le manovre slashate di freestyle. Ottima potenza
con condizioni marginali per assicurare una planata anticipata e ottima
maneggevolezza anche grazie al taglio della balumina più alto, per passare sotto
la vela senza problemi.
Misure disponibili: 3.3 / 3.6 / 3.9 / 4.2 / 4.5 / 4.8 / 5.1 / 5.4 / 5.7 / 6.0
The Pleasure of Challenge
Carv
ico’s
green vision
eccellente protezionedai raggi UV
ultra cloro resistente resistente alla sabbia ultra sottile leggerissimo
ottima copertura
asciugatura rapida non arrotola mantenimento della forma
70
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Vista aerea del CST. Sotto: unadelle 4 partenze della Wind's Cup.
© Massimo Bregani
© Alessandro Giovannelli
Wind’s Bar life style!
Alberto Menegatti, vincitoreincontrastato della Wind’s Bar Cup 2010
in strambata davanti a Torbole.
72
Dopo il successo della prima edizione del 2008, per quest’anno il Wind’s Bar ha voluto
strafare, organizzando al meglio questo incredibile evento con un unico scopo: far
divertire tutti sia in acqua che a terra, cosa che è riuscita veramente bene. L’evento
ha preso il via sabato 26 giugno, colorando Torbole con bandiere, striscioni e poster
per tutto il paese fino ad arrivare alla base dell’evento, il Circolo Surf Torbole.
Quest’anno oltre alla tanto attesa gara di windsurf non poteva mancare la gara di
SUP, sport ormai diventato famoso anche sulle rive dell’Alto Garda. Per la gara di
windsurf si prospetta una bella battaglia con percorso downwind dal Corno di Bò
fino alla spiaggia di Torbole, con un totale di 5 strambate e tutte quanti visibili dalla
spiaggia!
DAY 1 Alla partenza non manca proprio nessuno, 50 atleti pronti a dare il massimo
tra cuoi tanti professionisti come Alberto Menegatti, Marco Begalli e molti altri. Dopo
il via Alberto Menegatti conquista subito la testa dimostrando di essere il numero
uno in Italia e andando a tagliare il traguardo dopo una decina di minuti, davanti alla
spiaggia di Torbole gremita di spettatori! A seguire il forte romano Marco Begalli che
precede Matteo Iachino, che dopo una brutta partenza riesce a sorpassare
Francesco Prati arrivando terzo. Finita la regata non ci si ferma di certo, ma si
continua con l’aperitivo e serata direttamente al Wind’s Bar, dove i mitici cocktails di
Marco Cattoi, la musica reggae dal vivo e il resto dello staff rendono la serata
indimenticabile. Chi c’era può confermare e per chi non c’era ci sono le foto che ne
dimostrano il grande successo della festa e del Wind’s Bar stesso. Tutte le foto sono
visibili sul sito www.windsbar.com o su facebook!
DAY 2 La gara di SUP è prevista per le ore 9:00 di domenica 27 giugno, ma vista la
serata devastante per molti atleti si decide di aspettare un po’ fino all’arrivo di tutti
i concorrenti. Una volta radunati si da il via alla prima gara di SUP, con partenza
dalla spiaggia di Torbole, giro di boa presso la Conca d’Oro e ritorno, con batterie
da 10 atleti al colpo. Svolte le qualificazioni a colpi di pagaiate, per la finale il
percorso viene cambiato, posizionandolo molto più vicino a riva e accorciandolo di
molto (i postumi della serata si fanno sentire sempre di più). Con una partenza
spettacolare dalla spiaggia prende il via la tanto attesa finale, con Marco Lang che
Marco Begalli stramba davanti al molo Paradiso.
Fast & furius...
73
Matteo Iachino mantienela terza posizione.
Francesco Prati e Marco Cattoi,l'organizzatore dell'evento.
Momenti di gara. La giovanissima GretaMarchegger sorride prima di entrare in acqua.
brucia tutti dopo poche pagaiate distaccando Romano Luigi e il mitico Robert
Hofmann. Dopo 3 giri di boa, tra cadute e sorpassi nelle retrovie, le prime posizioni
rimangono invariate e l’austriaco Lang va ad aggiudicarsi questa prima incredibile
gara di SUP del Garda! Ma ancora non è finita! Lasciate andare le pagaie si torna
immediatamente al windsurf, pronti per la partenza a Corno di Bò, complice l’arrivo
puntuale della mitica Ora del Garda (il vento termico da Sud per chi ancora non lo
sapesse). Il vento non è forte come ieri, comunque abbastanza costante per dare il
via al secondo giorno di gara. Menegatti dopo una partenza perfetta stramba in
testa alla prima boa e mantiene nuovamente la testa della corsa fino alla fine,
dando filo da torcere a tutti gli avversari. Dopo un’ora di pausa si ritorna in acqua
per l’ultima prova di questa edizione, vinta ancora una volta dal torbolano seguito
sempre da Begalli e dal giovane Iachino. Le prime tre posizioni rimangono quindi
invariate. Le gare sono finite ma la festa procede fino alle premiazioni che vedono
come vincitore della regata windsurf Alberto Menegatti (Starboard/Simmer), che si
porta a casa un assegno di 1000 euro, e per il SUP l’austriaco Lang. Tra lo
champagne per i vincitori, premi per tutti, musica live dei Moonlight Circus e dopo
una dimostrazione di ballo hip-hop si conclude l’edizione 2010 di questo strepitoso
evento! Non ci resta che aspettare il video ufficiale della gara in uscita a fine estate
e attendere la prossima edizione 2011 ancora più grande e ancora più divertente!
Intanto se volete guardatevi il trailer del video su youtube a questo link:
http://www.youtube.com/watch?v=nJ5L9peBE2k
Un ringraziamento particolare a Franklin and Marshall, BMW, Smith, Red Bull,
Gaastra, Burton, Warsteiner, Pepsi, il comune di Nago-Torbole, il C.S.T. e Lagorair per
aver messo a disposizione l'elicottero per foto e riprese!!!
WIND'S BAR CUP 26-27 GIUGNO 2010CLASSIFICA FINALE DOPO 4 PROVE E 1 SCARTO.Prime 15 posizioni (seguono altri 36 atleti).
COGNOME NOME N.VEL. CIRCOLO FIV TOTALE1 MENEGATTI ALBERTO ITA 4 CIRCOLO SURF TORBOLE
(SIMMER - STARBOARD - QUIKSILVER - TECNOLIMITS - CST - PATLOVE - TRENTINO) 2,12 BEGALLI MARCO ITA 415 WIND. CLUB CAGLIARI
(STARBOARD - NEIL PRYDE) 63 IACHINO MATTEO ITA 140 LNI ALBISOLA
(JP - GAASTRA - AL 360 - GLORYRY - LNI ALBISOLA - MOSTYC) 94 MARCHEGGER LUIS ITA 6 CIRCOLO SURF TORBOLE (OBERALP - JP - GAASTRA - AERON - GLORYFY) 115 PRATI FRANCESCO ITA 10 CIRCOLO SURF TORBOLE (RRD - POINT 7 - TORBOLERULES.COM) 166 FAUSTER THOMAS ITA 106 CIRCOLO SURF TORBOLE (NORTH SAILS - ION) 187 HOFMANN ROBERT ITA 11 CVD ROMA (RRD - NORTH SAILS) 218 SEIDEL WOLFGANG AUT 3 CST - 239 ROMANO LUIGI ITA 911 COMP.VELA GROSSETO (RRD - SIMMER) 2410 LANG MARCO AUT 66 AUSTRIA - 3111 RIGHI ROLANDO 17 CIRCOLO SURF TORBOLE - 3712 CAMOZZI NICOLA ITA 993 CIRCOLO SURF TORBOLE (POINT 7) 3713 BRIZIO GIORGIA ITA 8 CIRCOLO SURF TORBOLE - 3914 LIGNOLA CARLO ITA 98 CANOTTIERI NAPOLI - 4115 SLIJK NICHOLAS ITA 346 CIRCOLO SURF TORBOLE (NAISH - SHAKA - CHOCO FINS) 42
74
L’arrivo è stato posizionato proprio davanti alla spiaggia di Torbole e del CST.
La crew del Wind’s Barche ha intrattenuto i
ragazzi!
Il podio: A. Menegatti,M. Begalli, M. Iachino.
76
77
Manu Bouvet in action.
78
IL PRIMO CONTATTO• Mozambico…? Vai in Mozambico? Dove di preciso?
• In qualche villaggio vicino a Inhambane.
• Ci potrebbe essere una delle onde migliori di tutta
l’Africa in zona! Se c’è vento da Sud è windsurfabile,
dovreste andare a dare un’occhiata!
Guardando una vecchia foto che Manu aveva
scannerizzato sul suo computer, mi sono reso conto
del potenziale del posto. Una destra perfetta che si
srotola lungo un point roccioso per poi finire proprio
su una bellissima spiaggia di sabbia bianca.
Questo episodio risale a fine dicembre 2008 mentre
sono a Maui a lavorare con Manu e Carine ad Haiku.
Sto per andare a visitare mio fratello Pier, capo
dell’organizzazione Positivo Mozambique, che vive in un
piccolo villaggio proprio davanti all’onda. Sentendo
Manu sono ancora più eccitato, infatti ha deciso di
portare il suo materiale da windsurf per entrare in
acqua!
La mia missione ormai è chiara: provare a vedere se il
posto è windsurfabile ed ovviamente, provarlo!
Appena scendo dall’aereo a Johannesburg, chiedo a
mio fratello della reputazione dell’onda che si trova
dietro casa. Lui mi risponde: “È davvero un’onda
famosa e magnifica, come fai a non saperlo?”. Ok,
sembra che l’unico a non saper di questo break sia io!
Mentre stiamo organizzando il nostro viaggio verso
Nord diretti in Mozambico, guardo perplesso il 4x4 che
dovrebbe portarci fino a destinazione; non ho
assolutamente nessuna fiducia nel nostro mezzo anche
perchè il motore fa un rumore davvero poco piacevole.
Questa è l’Africa, quindi ci proviamo lo stesso…
Sfortunatamente però, dopo poco, mi sono reso conto
di aver ragione. Il motore s’è fuso dopo un paio d’ore
ed ora eravamo nel posto peggiore, con un’enorme
sacca: downtown Jobourg (soprannome di
Johannesburg). Questo posto è stato riconosciuto
come la “capitale più pericolosa sulla terra”, quindi
mio fratello ed io abbiamo deciso immediatamente di
comprare due biglietti aerei per Inhambane, senza
nemmeno guardare il prezzo. La pelle prima di tutto!
Dopo un viaggio di 4 giorni da Maui, sono finalmente
riuscito a vedere il Mozambico ed i suoi magnifici
paesaggi. La visuale dall’aereo vale la pena di tutti i
problemi dei giorni precedenti: labirinti di estuari che
fanno slalom tra enormi dune di sabbia, punteggiate
da foreste di palme da cocco che ondeggiano sospinte
dal vento. In lontananza vediamo l’Oceano Indiano che
diventa color smeraldo. Non so ancora come siano le
onde, ma ho un ottimo presentimento. I primi due
giorni che passiamo con i ragazzi di Positivo mi fanno
entrare nel loro mondo africano. Durante i concerti
tipici, l’atmosfera s’infuoca, proprio come durante il
giorno. Qui è piena estate, è quasi il primo dell’anno e
le feste sembrano non finire mai. Sono davvero
contento quando poi è finito tutto un paio di giorni
dopo. Il villaggio torna alla sua calma originale. Sono
Carine Camboulives veleggia con la tavolada SUP in uno scenario mozzafiato.
79
anche contento che coincida con un bello swell che
dovrebbe far rompere l’onda! Riesco a far surf da onda
tutti i giorni nell’acqua più cristallina che abbia mai
visto! Quando poi il vento finalmente aumenta riesco
finalmente a rispondere alla domanda di Manu: “Sì,
l’onda è windsurfabile!”. Il vento è perfettamente side-
shore sul picco, per poi girare più offshore man mano
che l’onda entra nella baia. Giudicando dalle facce della
gente che ci guarda dalla spiaggia, non penso che
nessuno abbia mai visto un windsurf prima,
specialmente dietro casa loro! Ora sono in paradiso. Se
l’onda è così perfetta in estate, figuriamoci se torniamo
tutti assieme durante la stagione delle mareggiate
(maggio - settembre)!
Dopo un paio di mesi, eccomi ancora qui all’aeroporto
di Maputo (capitale del Mozambico) aspettando Manu,
Carine ed il fotografo Benjamin Thouard. Ora passo a
Manu la parola per raccontarvi la sua esperienza…
MANU BOUVETAppena usciti dal terminal noto che la solita faccia
allegra di Charly oggi non è presente: “Invece di essere
andato a farmi un giretto negli Strip Clubs di Maputo,
mi sono ritrovato a dover andare in chiesa con una mia
amica del Mozambico! Ho sfruttato l’occasione per
pregare che il resto del viaggio vada meglio dell’inizio.”
Charly continua. “All’aeroporto Charles de Gaulle,
Etihad Airways mi ha fatto pagare 750 ¤ di bagaglio
extra! Ho dovuto perfino abbandonare metà della mia
roba sul posto, altrimenti avrei dovuto pagare il
doppio! Assicuratevi quindi di evitarli come la peste.
Come se non bastasse poi, hanno riempito la mia
tavola di buchi ed ora assomiglia ad un colabrodo!”.
Finalmente però l’euforia di esserci riuniti tutti insieme
per partire per un viaggio su cui avevamo lavorato
duramente, prende il sopravvento. Positivo! Questo è il
motto del viaggio e l’atteggiamento corretto in
generale, specialmente qui in Africa! Il nostro
fotografo, Benjamin Thouard, stava cominciando
altrettanto male il suo viaggio quando un passeggero
sbadato è partito a manetta da Maputo con in mano la
sua valigia per la custodia subacquea della macchina
fotografica, pensando che fosse la sua scatola degli
attrezzi! Fortunatamente siamo riusciti a
riacchiapparlo prima che fosse troppo tardi. Abbiamo
trascorso i primi due giorni girando per Maputo, io e
Carine c’eravamo già stati 5 anni prima durante il
nostro primo viaggio in Mozambico. È cambiato ben
poco, il mercato è ancora pieno di vita e di colori e le
strade sono ancora sporchissime. La “terra de boa
gente”, (terra della brava gente) soprannome del
Mozambico dato da Vasco de Gama quando è
approdato qui, definisce perfettamente i locali.
Sebbene possa sembrare un cliché già sentito, la gente
mozambicana è molto tranquilla e sinceramente
disinteressata alla ricchezza materiale del viaggiatore
bianco. Avevamo già notato questo rapporto genuino
tra locali e turisti 5 anni prima. Questa volta però
Poco vento e onde? Con il SUP ildivertimento continua.
Carine Camboulives
siamo diretti verso nord, dove dovremmo incontrarci
con Pierre Dufloo, fratello di Charly e capo di Positivo
Mozambico.
MAMMA AFRICA“Mi sono laureato ad HEC (l’equivalente francese di
Harvard) e mi dispiace” è il titolo di un libro di successo
scritto da un intelligente laureato che è amareggiato
perché la sua rinomata Università non l’ha
minimamente preparato ad affrontare la vita reale.
Pierre potrebbe dire lo stesso ma si è dimenticato di
tutto quando ha deciso di abbandonare i fogli di
contabilità per la sua tavola da surf ed il suo sassofono.
Potrebbe non essere uno studente modello ma lui e la
sua associazione sono molto rispettati e conosciuti in
Mozambico. Sebbene l’obiettivo primario del suo lavoro
e dei suoi sforzi non sia più uguale a quello di quando
era un vero “business man”, Pierre si dedica alla causa
al 100%. Lavora duramente per raccogliere fondi,
organizzare tour musicali e creare posti di lavoro in
giro per il paese, in modo anche da diffondere maggior
conoscenza nella lotta contro l’AIDS. Non c’è
assolutamente alcuna drammatizzazione o sensi di
colpa nel messaggio di Positivo; nessuna paura, solo
amore e belle canzoni: un tocco di Femi Kuti per il tipico
sound africano, un ritmo Congas per la popolazione
latina e dei rif di sax con testi in portoghese. Agita bene
il mix e servilo “quente”! Pierre si trova completamente
a suo agio sullo stage, balla assieme ai membri
mozambicani, austriaci ed inglesi di Positivo. Per
conoscere meglio il loro operato, decidiamo di unirci a
loro per andare a costruire un workshop in un villaggio
disperso nella foresta. Ma che fine ha fatto l’Oceano? Ve
lo state domandando, vero? Bhè, mi tengo il meglio per
la fine in quanto ora ci aspettano 5 ore di macchina su
sentieri bucherellati per arrivare sotto un enorme
tendone dove ci attendono 50 bambini tra i 3 e 13 anni,
in attesa di esser intrattenuti alla grande,
trasmettendo loro l’importanza dell’igiene personale e
conoscenza dell’HIV. Tutti i bambini cantano assieme
alla banda, in modo che possano fare da coro per il
nuovo CD di Positivo. Ognuno di noi si deve presentare
al megafono dicendo quelle poche parole di portoghese
che sappiamo. Quando arriva il turno di Lou, la nostra
bambina di 4 anni, comincia a canticchiare delle
stupide canzoncine in francese che parlano di buchi nei
pantaloni ed altre robe simili… solo noi capiamo cosa
stia dicendo ma tutti i bambini si divertono un sacco
anche solo a vederla cantare! Finiscono perfino per
provare a cantare in francese, dopo averci ascoltato
performare in portoghese. L’esperienza intera è
spettacolare, l’atmosfera è piena di gioia e felicità.
Regaliamo un po’ di cappellini e magliette della Oxbow
e Neil Pryde, ma a fine giornata ci chiediamo
effettivamente chi abbia dato di più a chi.
Da quando vivo questa magnifica vita sempre in viaggio
e facendo esperienze sempre nuove in giro per il
mondo, continuo a chiedermi come poter dare di più e
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meglio. Ho sentito che dare agli altri significa
innanzitutto dare a sé stessi, e questo è un modo per
essere a posto con la propria coscienza, specialmente
qui in Africa Occidentale. Poi mi giro e vedo che Lou
regala la sua maglietta ad una bambina della sua età.
La piccola ha giocato con la maglietta per un po’,
provando ad infilare la testa in un buco alla volta,
riuscendo poi ad infilarla correttamente. In quel
momento mi sono reso conto che il modo migliore è
proprio quello di seguire il proprio cuore ed istinto,
quello più spontaneo, senza pensare troppo. Ho anche
realizzato durante questo viaggio che una donazione è
uno strano patto che viene stipulato inconsapevolmente
ed il beneficiario poi prima o dopo salderà il suo
“debito”. È come creare una situazione con una parte
debole ed una parte forte. Non sono sicuro io da che
parte stia ma tutti i sorrisi che ci vengono regalati ogni
giorno sono difficili da dimenticare. Condividiamo tutti
dei momenti indimenticabili.
ACTION!“Esta Listu!” dice Paolo, il nostro cuoco. Il menù di
stasera è gamberoni alla griglia e riso. Ben fa una
pausa dal selezionare le foto ed io colgo l’occasione
per dire a Lou di smetterla di ripetere “Tudo bom”
all’infinito e di venire a cena. Nel frattempo Carine si
assicura che la mousse al cioccolato che aveva chiesto
a Paolo la sera prima fosse nel frigo. Credeteci o meno,
Paolo è davvero un esperto di questa ricetta. Siamo
come re in questa casa ed apprezziamo ogni piccola
cosa al massimo. Fuori ora fa freddo, essendo in pieno
inverno australe. Un sistema di bassa pressione in
arrivo dalla punta meridionale del Sud Africa sta
portando venti tempestosi, umidi e freddi verso
l’Oceano Indiano! La cosa positiva è che il vento è ormai
una settimana che spira costante da Sud sui 20 nodi,
perfettamente side shore, e l’onda per cui siamo
venuti, sta funzionando alla perfezione! Charly aveva
ragione.
Comincia a rompere su un point roccioso molto
insidioso, ma una volta passata la prima infame
sezione, l’onda si srotola perfettamente sull’acqua
turchese! Alla fine dell’onda devi uscire prima che
chiuda su un banco di sabbia dove non c’è più una bava
di vento. Risalire sul picco è abbastanza difficile a
causa della forte corrente laterale, ma la compagnia di
balene e delfini rende il tutto più piacevole.
È un po’ difficile partire dalla spiaggia bianca a causa
della parete a strapiombo che copre il vento. Il timing
è vitale! Dopo un po’ di tentativi falliti, Charly decide di
buttarsi direttamente dalla scogliera, una buona idea
ma bisogna buttarsi proprio quando entra il set di
onde… come ha fatto lui… bel tentativo Charly!
Una volta che il sistema di bassa pressione si avvicina,
il vento diventa più offshore o muore completamente, e
l’onda diventa incredibile. Un cilindro turchese che si
srotola alla perfezione su sabbia! È talmente perfetta
che non riusciamo più ad uscire dall’acqua! Entriamo
anche col SUP mentre aspettiamo che il vento rinforzi
per poi entrare in windsurf tutto il giorno e poi andare
a fare una session di surf la sera. Questo è il
programma per i nove giorni. “Non mi sarei mai
immaginato che fosse così perfetta” dice Ben dopo una
veloce session di surf mattutina. Detta da qualcuno che
abita proprio vicino a Teahupoo a Tahiti, è una
dichiarazione rilevante!
NUOVI ORIZZONTI“E se cercassimo un po’ più lontano?”.
Tutti si stanno davvero rilassando adesso, forse anche
un po’ troppo… quest’anno mi ero promesso di
spingermi più lontano di dove fossi già stato 5 anni
prima, arrivando fino all’arcipelago di Bazaruto. Quel
nome mi frulla in testa da quando siamo arrivati qui in
Mozambico e mi sembra che stia cominciando a dar
sui nervi a tutti col mio progetto. “Dai, lascia perdere il
tuo viaggio in barca tra le isole, siamo perfettamente
sistemati qui dove siamo, proprio davanti ad un’onda
perfetta mentre ci mangiamo gamberoni alla griglia e
mousse al cioccolato! Come se non bastasse poi,
dovremmo anche farci 9 ore di autobus per arrivare a
prendere la barca!” continuavano a ripetermi…
“Avete ragione ragazzi! Dovremmo perfino svegliarci
alle 4 domattina per arrivare in tempo…” poi saliremmo
a bordo della Dhow (tipica barca portata nell’Oceano
Indiano da mercanti arabi nel 15esimo secolo) dove
dovremmo restare per evitare di spendere una fortuna
nei costosissimi alberghi! (500 Euro a notte è la sola
opzione in quella zona!). “Ti prometto che vedrai un
bellissimo arcipelago”. Continuo a ripetermelo mentre
carichiamo il materiale sull’autobus al buio. Dopo un
paio d’ore sulle peggiori strade che abbia mai visto,
decido di andare a fare un giro; Carine e Lou cercano
un cespuglio per fare i loro bisogni ma subito qualcuno
dalla strada urla allarmato “Minas, minas” (mine anti-
uomo)! Oups, c’è mancato poco…
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Manu Bouvet pennella il lip.Uno spot con un’onda perfetta ma conun difficilissimo accesso.
Arriviamo finalmente a Vilanculos, il porticciolo di
partenza dove vediamo un’anteprima del colore
mozzafiato dell’acqua. Una distesa immensa di
turchese che sembra congelare l’orizzonte per poi
sciogliersi assieme al cielo. Sembra di guardare in un
enorme specchio. In lontananza vediamo le isole
Bazaruto che sembrano galleggiare per aria. La nostra
barca scivola lungo l’acqua cristallina mentre
rimaniamo tutti senza parole. Rogiero, uno dei 3
membri dell’equipaggio, indossa un cappello di lana e
grossi occhiali tondi. Sembra che Peter Tosh sia a
bordo con noi. Lui si occupa del BBQ, un piccolo fuoco
alla base della nave. Il pranzo è a base di granchio, riso
ed insalata mista. Buttiamo l’ancora a Mangaruque,
l’isola più vicina. Credo che l’hotel lì vicino offra un
ottimo servizio ma che per un prezzo del genere non ne
valga assolutamente la pena. “Dovresti diventare lo
schiavo del tuo schiavo” ha scritto una volta
Krishnamurti. Non vogliamo diventare la prova vivente
di questo detto, ed in ogni caso non ci sentiamo a
nostro agio a venir serviti. Sfortunatamente l’Africa è
ancora piena zeppa di vecchi ignoranti bianchi che
suonano il campanello per farsi portare la cena e si
lamentano sempre con le numerose donne delle
pulizie. Per quello che ci riguarda, ci godiamo ogni
singolo momento del pranzo sotto il sole, nella bellezza
più calma e totale. Questa è stata la sensazione
durante tutto il tempo passato a bordo. Il nostro tempo
sta quasi per finire ed è ora di andare ad esplorare un
reef che sembrava esposto bene guardando la mappa.
Non riusciamo ad ottenere alcuna informazione dagli
esperti sulla barca o anche dalla gente che lavora negli
hotel della zona. “Onde qua intorno? Non ne ho idea, qui
di solito si fanno solo immersioni…” Non capisco però
perchè sia coperta da testa a piedi da abbigliamento
da surf da onda. Non credo alle coincidenze. Dovremmo
ritornare per assicurarcene…
DIARIO DI VIAGGIO
Come arrivarci: dall’Europa al Mozambico ci sono voli
diretti o via Johannesburg o Lisbona. Air France, TAP,
South African Airlines. Costo dei biglietti attorno agli
800 Euro. Richiesta Visa per il soggiorno.
Quando andare: da maggio ad ottobre è inverno.
I sistemi di bassa pressione sono spesso in zona,
spingendo vento ed onde. Vele da 4.2 a 5.5. Tavola
strettamente Wave.
Dove andare:per andare all’isola di Inhaca hai bisogno
di ottimo materiale da campeggio, un caldo sacco a
pelo e vestiti (la notte fa freddo). A Ponta Do Ouro,
“Café Del Mar” è un ottimo alloggio a 40 Euro/giorno
con mezza pensione.
Per info: [email protected]. Tel:
(09258.1.) 650048. Fax: (09258.1.) 650049. Altre
informazioni ed ottime destinazione windsurfistiche
su www.fun-and-fly.com.
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HOW TO DOVai al traverso a tutta velocità, con buona potenza nella
vela ma preferibilmente non sovrainvelati. Per eseguire
correttamente una Matador è fondamentale saper far il
passaggio della Duck Tack ad occhi chiusi, in modo da
potersi trovare sottovento alla vela con i piedi nellE
straps ancora in posizione normale. Altro requisito
fondamentale è aver dimestichezza con la Bob One
Hand, in quanto dopo lo stacco in blind, la rotazione è
identica. Lasca leggermente fino ad arrivare a circa 45°
tra traverso e lasco e sbilanciati leggermente in avanti,
in modo che la tavola mantenga una buona velocità.
Cazza la vela con il braccio posteriore, spingendo
l’albero in avanti e leggermente sopravento con quello
anteriore, in modo che l’albero si abbassi leggermente
verso l’acqua. Molla la mano anteriore facendola
passare sopra a quella posteriore, andando a prendere
la fine del terminale del boma in modo da avere
controllo maggiore sulla vela al momento del
passaggio. Continua a spingere la vela in avanti col
braccio posteriore, per poi lasciarlo andare e tirare il
rig verso poppa e sottovento con la mano anteriore che
era andata a prendere la bugna. Così facendo, la vela
non scenderà troppo e galleggerà magicamente
sopravento a voi per qualche secondo, prima di tornarvi
in mano (o in faccia o nell’acqua sopravento, a seconda
di come l’avete lanciata…). Fino qui la Matador è identica
alla Bob One Hand. Una volta che vedi che la vela sta
tornando su, metti la mano destra (se mure a destra,
sinistra se mure a sinistra) davanti alle cime del
trapezio, verso la maniglia del boma. Metti la mano
sinistra dietro le cime del trapezio verso il terminale, in
modo da trovarti sottovento alla vela e continuare a
planare in blind, cioè schiena alla vela!!! Dopo aver
ritrovato il giusto assetto, fletti le ginocchia per
caricare lo stacco. Spingi l’albero in avanti con la mano
anteriore, spingendo leggermente sulla bugna per far
staccare la tavola col braccio posteriore. Rannicchia la
gamba posteriore per far staccare la tavola, girando
testa e spalle sottovento e spingendo la gamba
anteriore, in modo che la prua tocchi l’acqua. Una volta
che la prua ha fatto da perno, rimani in blind il più a
lungo possibile durante la parte slashata della
rotazione, per poi invertire nuovamente le mani sul
boma e completare la rotazione come una normale
Spock o Bob. In questa manovra è fondamentale restare
centrali con il peso ed all’interno della rotazione, per
rendere lo stacco e la rotazione il meno traumatici e
fluidi possibili, altrimenti si rischia di slogarsi una
spalla! Continua a seguire la rotazione con le spalle ed
a tenere la testa girata sottovento, fino a completare
l’intera manovra. A dir la verità, avevo già pensato
anch’io a questo trick, ed anzi io pensavo di fare tutta la
manovra in blind, dalla stacco fino alla fine della
rotazione, uscendo in Pippa anziché in Spock. Gollo però
mi ha subito zittito, facendo una Pippa, cioè una Spock
schiena alla vela e poi staccando nuovamente in
Matador. Questo trick mi ha sconvolto. Pippa into
Matador. La seconda parte da sola, però, la Matador è
già sufficiente a sbigottire chiunque ti stia guardando.
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STEP BY STEPFoto 1-3: Vai leggermente al lasco spostando il peso
sulle punte, e inizia a spingere l’albero verso prua e
sopravento come per una Duck Tack, restando però
coni piedi normali e nelle straps. Sbilanciati in avanti
e cerca di far tutto velocemente. Molla la mano
anteriore e vai a prendere la bugna, continuando a
spingere in avanti con quella posteriore. Tira poi la
bugna dietro alla tua testa verso poppa e sottovento,
in modo da poter riafferrare il boma sottovento alla
vela. Resta centrale col peso ed abbassati
leggermente per prepararti allo stacco.
Foto 4-5: Questa fase è vitale per lo stacco. Metti la
mano destra verso la maniglia del boma, girandoti
completamente di schiena alla vela ed afferra il boma
con la mano sinistra. In questo momento sei
effettivamente sottovento alla vela, in blind. Cerca di
restare centrale col peso ed abbassati sulle ginocchia
per cominciare a staccare.
Foto 6: Se sei riuscito a fare il passaggio
correttamente ed hai ancora velocità, la potenza nella
vela ti aiuterà sia nello stacco che nella rotazione
della fase aerea, dove sei ancora schiena alla vela.
Spingi leggermente l’albero sottovento col braccio
anteriore spingendo leggermente sulla bugna col
braccio posteriore. Gira la testa e le spalle verso
poppa, rannicchiando la gamba posteriore e
stendendo quella anteriore, in modo che la prua
faccia da perno. Resta centrale col peso e continua a
tenere la testa girata verso poppa e non cercare di
forzare lo stacco spingendo sulla mano posteriore,
altrimenti rischi seri conseguenze alla spalla.
Foto 7: Questa foto è il marchio inconfondibile della
Matador. Tieni la testa ed il busto verso l’interno della
curva, restando nel baricentro della rotazione onde
evitare traumi e permettendo anche d’innescare
correttamente la parte slashata della manovra.
Foto 8-11: Se hai fatto tutto correttamente, avrai
ancora abbastanza velocità per completare la
seconda parte della manovra senza intoppi, come se
fosse una normale Spock 540. Cerca di restare
schiena alla vela il più a lungo possibile, ma appena
senti che stai cominciando a rallentare a circa 270° di
rotazione, riafferra il boma con presa normale.
Adesso resta centrale col peso e continua a girare
testa e spalle sottovento per completare la rotazione
di 540°.
DRITTE ED ERRORIPer questa manovra è importante trovare le
condizioni di acqua giuste, possibilmente con vento
non troppo forte. Se c’è l’acqua choppata è difficile
riuscire a far girare la tavola senza intoppi e risulta
particolarmente difficile trovare il giusto assetto
quando si è schiena alla vela.
Non staccare troppo al lasco altrimenti non avrai
abbastanza potenza nella vela per completare la
rotazione e ricorda di non forzare troppo i movimenti.
Meglio fare un tentativo in più piuttosto che una visita
dal chiropratico.
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Prima di tutto dobbiamo avere un po' di
dimestichezza con il salto vero e proprio e cioè con
il Table Top. Questo vi aiuterà notevolmente a gestire
al meglio la fase di volo.
1) Partiamo dalla prima fase. L'approccio all'onda è
importantissimo e conta al 50% per una buona
riuscita. Non tutte le onde sono fatte per l'Aerial T.T.
Infatti è fondamentale che il vento sia molto off
shore e che l'onda dia alla carena della tavola un
vero e proprio calcio. Più l'impatto è violento e più
riceveremo una spinta contraria che ci consentirà di
torcerci al meglio per il nostro Table Top.
La velocità deve essere elevatissima e non possiamo
permetterci di rallentare a metà curva, quindi già
prima di impostare il Bottom dobbiamo aver visto
bene quale sarà il punto dell'onda che ci farà volare.
2) Importante è arrivare un po' in ritardo, sempre
puntando la prima parte dell'onda che frangerà, è lì
che ci sarà più potenza e più violenza di impatto, per
essere pronti a caricare all'orza la tavola ed
imprimere alla tavola un rotazione facendo tanta
pressione con il piede posteriore, come se
all'improvviso ci volessimo ruotare in senso
antiorario.
3) A questo punto è opportuno bloccare la rotazione
altrimenti andremmo completamente contro vento e
quindi dopo che abbiamo caricato tutta la spinta sul
piede posteriore e lanciato la nostra tavola in aria
dobbiamo immediatamente aprire la vela
mantenendola in posizione orizzontale e subito dopo
scalciare con le gambe in modo tale da bloccare il
tutto ed eseguire il Table Top. La gamba anteriore è
tesa mentre è quella posteriore che comanda.
4) Ci siamo, ci appendiamo il più possibile al boma e
cerchiamo di tirare sulla nostra testa la tavola. Il
peso è tutto arretrato. È per questo motivo che
dobbiamo fare tutto correttamente perchè poi dopo
non c'è più possibilità di rimedio se vogliamo
atterrare davanti all’onda.
Stiamo volando e l'onda è lontana alle nostre spalle
e la guardiamo in faccia girandoci dietro mentre le
pinne della nostra tavola sono pronte ad affilare
qualsiasi uccello ci voglia fermare!!!
5) È ora di rientrare e di tirare fuori il carrello. Basta
ricomporci in posizione centrale un attimo prima
dell'atterraggio con un energico sforzo di reni e
siamo pronti per l'urlo finale!
Mi raccomando cercate sempre la bolla, l'emozioni
che vi regalerà saranno infinite e senza prezzo... e
vorrei chiudere con una frase mitica del mio amico
Bia che vive in Sud Africa: “Una vita nella bolla!!!”.
Alla prossima... bolla...
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Goiter a Paracuru
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Foward session pomeridiana
In Brasile, all’aeroporto di Fortaleza, ci arriviamo grazie
alla nostra compagnia aerea di fiducia Air Italy, appena
sbarcati sentiamo subito il caldo e il vento forte sulla
faccia! Sono impaziente, non vedo l’ora di arrivare a
destinazione per fare windsurf!
Caricata tutta l’attrezzatura sui gipponi, io e Daniele,
per questo viaggio il nostro fotografo di fiducia,
salutiamo alcuni compagni di viaggio diretti a Jeri e
partiamo alla ricerca dell’onda perfetta da cavalcare e
fotografare.
Dopo circa un’ora e mezza di macchina da Fortaleza
arriviamo a Paracuru, dove ci accoglie il mio caro
amico Marco che grazie alla passione per il windsurf e
la voglia di viaggiare ha scoperto questo magnifico
posto e ci ha costruito una pousada, la “Wind
Paracurù”, facendola diventare punto d’incontro per
molti windsurfisti.
Appena disfatte le valigie, Marco ci fa notare che in
piazza c’è una splendida festa, dove non esitiamo ad
andare! Dopo qualche caipirinha e tanta bella musica
folcloristica decidiamo di andare a letto, perchè la vera
L’arrivo alla pousada Wind Paracuru.
festa la vogliamo fare in mare in acqua domani!
L’indomani mattina ci sveglia il vento! Dopo
un’abbondante colazione a bordo piscina a base di
prodotti tipici locali e tanta frutta esotica finiamo di
caricare l’attrezzatura sulla macchina e via di corsa
verso lo spot: il Quebra Mar.
Siamo più carichi che mai, anche perchè abbiamo
saputo che un grosso swell ha colpito la costa,
portando belle onde. Nel tragitto per arrivare in
spiaggia si incominciano a vedere tra una duna e l’altra
le onde frangersi. Appena arrivati in spiaggia
scendiamo dal pick up con l’entusiasmo alle stelle,
aspettiamo di vedere il primo set in arrivo. Le
condizioni sono buone, vento side, side off sui 20-25
nodi, vedo sulla destra un reef a circa 200 metri dove
rompono onde che superano i due metri, ottime per
surfare e saltare!
Preparo immediatamente la mia 4.7 e la tavola wave da
80 litri mentre Daniele monta i suoi gioielli fotografici e
controlla i punti più belli dove appostarsi per
fotografare.
Dopo pochi bordi fatti per studiare lo spot, inizio a
surfare sul serio e faccio divertire anche Daniele che
mi scarica una moltitudine di scatti con il suo
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La tranquilla vitanotturna di Paracuru.
teleobbiettivo. Le onde sono belle, ripide e potenti e la
marea è perfetta! Anche Marco entra in acqua,
purtroppo con il kite! Passo circa tre ore in mare e cosi
sarà anche nei giorni seguenti.
Intanto con la marea che si alza, il vento cala
leggermente e così decido di montare la 5.0 per una
Jump Session, prima che il sole tramonti del tutto.
Arrivati in pousada, dopo una doccia, ci mettiamo
subito a controllare le foto della giornata!
Questo spot mi ha colpito positivamente, soprattutto
per la facilità con cui le onde possono superare i 2
metri sul reef esterno e anche per il poco affollamento
in acqua, pochi windsurfisti e tutti i giorni vento da 4.5-
4.7. Altro fattore molto importante è la temperatura
dell’acqua: calda, come in tutta questa zona del Ceara.
Paracuru è uno spot ideale per allenarsi, dove il vento
soffia con una intensità leggermente inferiore a Jeri
ma dove comunque tre o quattro ore di vento forte al
giorno sono assicurate! Paracuru può accontentare
tutti coloro che vogliono dedicarsi un po’ di più al wave
in questa fantastica zona del Brasile.
AFTER WINDSURFDopo una giornata di windsurf solitamente la sera ci si
ritrova tutti sulla piazza centrale di Paracur. Il paese è
grande e conta circa 32000 abitanti, i turisti sono per
la maggior parte surfisti e non ci sono discoteche o
locali trendy, Jericoacoara in questo è molto più
fornita e turistica, però è decisamente ben frequentata
da giovani ragazze locali, una cosa che sicuramente
farà piacere ai surfisti single che non cercano solo
onde.
LO SPOT.Lo spot principale si trova nella spiaggia di Quebramar,
una spiaggia adatta ad ogni livello. Il momento migliore
per surfare è al mattino quando il vento è più side off,
poi gira side fino a dopo pranzo. A pomeriggio inoltrato
gira side on shore fino a sera. Quindi è un ottimo spot
sia per surfare al mattino presto che per saltare nel
pomeriggio. Da tenere sempre sotto controllo la
marea, lo spot lavora bene con la bassa marea, ma non
bassissima altrimenti potrebbero esserci rocce
affioranti, e durante il passaggio tra le due maree, con
l’alta invece il mare è choppato e le onde sono poco
potenti. In tutte le altre situazioni di marea si può
surfare senza alcun problema. La laguna centrale, con
bassa marea diventa un’ottima palestra per il
freestyle, ma noi siamo qui per le onde e le migliori si
trovano al secondo reef.
Ulteriore nota di merito della spiaggia è quella di avere
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Raimndo arma la sua vela sulcomodo prato dello spot.
anche un buon bar ristorante a soli 50 metri dallo spot,
dove poter gustare dell’ottimo pesce locale e altro cibo
o caipirinha a prezzi decisamente bassi.
Unica nota dolente è la forte presenza di kiter che qui
sono più dei windsurfisti, principalmente però stanno
nella laguna e non superano il primo reef, comunque lo
spazio è ampio e spostandovi sopravvento surferete in
solitudine e con le migliori onde!
La frequenza del vento è molto alta soprattutto nei
mesi autunnali.
Attrezzatura consigliata.
Tavola Wave o Wave Freestyle sui 76 - 86 litri a seconda
del vostro peso e vele da 4.2 a 5.3.
Centri surf.
Da poco tempo c’è un nuovo centro ben attrezzato, il
Paracurusurfcenter, con possibilità di affitto e
rimessaggio. Info: www.paracurusurfcenter.com
Info generali.
Per il vostro transfert, alloggio, prenotazioni varie
contattate Marco Rossetti. Mail: [email protected]
Sito: www.windparacuru.com.br
Cell.: 00558599750180
Moneta.
1Euro = 2.5 circa Reais. Vi consiglio di cambiare il
vostro denaro all’arrivo in aeroporto. Sono accettate
carte di credito quasi ovunque.
Periodo migliore.
Luglio-agosto-settembre, poi novembre (periodo di
onde) fino a gennaio.
Per arrivare in Brasile abbiamo scelto Air Italy,
con un comodissimo volo diretto Roma/Fortaleza
alla cifra eccezionale di 650 euro più 100 euro
per il trasporto sacca tavola che non deve superare
i 30 kg.
Arrivati a Fortaleza, con 150 Reais (circa 50 Euro)
potrete arrivare in taxi direttamente nella vostra
pousada. Noi siamo stati ospitati da Marco di Wind
Paracuru, uno dei primi italiani a scoprire sia Jeri
che Paracuru, una bravissima persona che
accontenterà tutte le vostre esigenze per un
soggiorno piacevole… dal transfert all’alloggio a
suggerimenti sugli spot e affitto macchina e tanto
altro ancora. La sua bellissima pousada dispone di
piscina, campo da tennis e molto altro.
A Paracuru se vi volete spostare vi servirà una
macchina, per affittarla potete chiedere
direttamente a Marco, i costi variano dai 70 ai 150
Reais al giorno.
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Vento side-off al mattino perfetto per surfare!