funeral party

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1 Funeral party DUE ATTI DI CLAUDIO SETTEMBRINI N. POSIZIONE SIAE 219899 Personaggi: Conte Cadavere Contessa Moglie del Conte Alfred Il ladro maggiordomo Guido Nipote del Conte Nadia Ex moglie di Guido Ezio Nipote del Conte Ale Prostituta Scena: La scena rappresenta il soggiorno di un lussuoso alloggio arredato in stile antico con un salotto a sinistra, una cucina a vista sulla destra e un divano al centro che delimita le due zone. A terra verso il fondo c’è una bara con diverse decorazioni funebri. La porta d’ingresso è sulla destra mentre a sinistra c’è una porta che conduce nella zona notte dell’appartamento. Governare una famiglia è poco meno difficile che governare un regno. Michel De Montaigne

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Funeral party

DUE ATTI DI CLAUDIO SETTEMBRINI

N. POSIZIONE SIAE 219899

Personaggi:

Conte Cadavere

Contessa Moglie del Conte

Alfred Il ladro maggiordomo

Guido Nipote del Conte

Nadia Ex moglie di Guido

Ezio Nipote del Conte

Ale Prostituta

Scena:

La scena rappresenta il soggiorno di un lussuoso alloggio arredato in stile antico con un salotto a

sinistra, una cucina a vista sulla destra e un divano al centro che delimita le due zone. A terra

verso il fondo c’è una bara con diverse decorazioni funebri. La porta d’ingresso è sulla destra

mentre a sinistra c’è una porta che conduce nella zona notte dell’appartamento.

Governare una famiglia è poco meno difficile che governare un regno.

Michel De Montaigne

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ATTO PRIMO

Scena 1

Notte fonda. Un ladro s’intrufola dalla finestra e sotto il flebile cono di luce di una torcia

perlustra l’intero salone inserendo in una borsa a tracolla tutti gli oggetti che man mano trova di

suo gradimento. In prossimità della bara inciampa su una corona di fiori e finisce goffamente

addosso al cadavere. Come se nulla fosse lo perquisisce in cerca di qualche oggetto prezioso, gli

sottrae la fede e mentre si rialza sente urlare a squarciagola il nome “Al”. Illuminando in

profondità, vede comparire la Contessa che in quel preciso momento entra con una maschera di

bellezza al viso. Il ladro (Alfred) ha un sussulto.

ALFRED Oh mio Dio!

CONTESSA Al! Al sei tu? ... (accende la luce) Ma tu non sei Alfred.

Il ladro nasconde la refurtiva dietro il divano ma non fa in tempo a disfarsi di un vassoio d’argento che

aveva fra le mani.

ALFRED Ehm...

CONTESSA (nota il vassoio) Ah ma certo, sei il nuovo maggiordomo. Alfred non ha retto la

morte del Conte e se né andato via… poteva almeno salutare, dopo tutto quello che

abbiamo fatto per lui…

ALFRED Ehm...

CONTESSA Mettiamo subito le cose in chiaro, il tuo giorno di riposo è il giovedì quando vado

dalle mie amiche a giocare a bridge. Dovrai rispondere alle telefonate,

apparecchiare la tavola e servire i pasti, lucidare l’argenteria e pulire gli arazzi

almeno una volta alla settimana e… hai già esperienza vero?

ALFRED Certamente! Ripulire gli appartamenti è una mia specialità… avete in casa degli

arazzi?

CONTESSA Al piano di sopra… e di un po’ com’è che ti chiami?

ALFRED Ehm... il mio nome è Eugenio Vincenzo Maria all’anagrafe, ma può chiamarmi

Vincenzo, o se preferisce...

CONTESSA Ti prego Al mi sta per scoppiare la testa, preparami un tè.

ALFRED …(sconsolato) Enzo, sì subito.

CONTESSA Nei pensili in cucina trovi tutto l’occorrente. Che giornataccia! Peggio di così...

cos’altro potrebbe capitare ancora?

ALFRED Mah, non si può mai sapere… (si appropria di nascosto di un oggetto prezioso e si

sofferma ad osservare il cadavere) nella vita! E com’è successo?

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CONTESSA Non saprei esattamente. Dalla mia camera ho sentito un forte tonfo e quando sono

accorsa ho trovato il Conte a terra esanime. Stava restaurando quell’orologio a

pendolo (indica un orologio a terra visibilmente rotto, frigna) e ad un certo punto…

oh, ma è orribile…

ALFRED (mette a scaldare la teiera) Capisco, una morte così improvvisa.

CONTESSA Ma no, parlavo del pendolo, è un pezzo unico al mondo, lo abbiamo acquistato all’asta

per oltre seicentomila euro.

ALFRED Interessante, (osserva attentamente il pendolo) decorato interamente a mano,

cassa in rovere con tarsie in noce ed ebano.

CONTESSA (piagnucola) Certo che poteva almeno finire di regolare il bilanciere.

ALFRED Vedrà che prima o poi tutto si aggiusta… (guardando il cadavere) parlavo del

pendolo naturalmente.

CONTESSA Ma se non ha mai concluso nulla in vita sua, figuriamoci ora. Ha fatto la morte della

zanzara, proprio come ha sempre desiderato, lo diceva sempre quando ne

ammazzava una: “beata te, vorrei fare io la tua stessa fine” … ed eccolo

accontentato, pum! (batte in aria le mani come per schiacciarne una) Morto

stecchito!

ALFRED Beh, perlomeno se né andato senza neppure accorgersene.

CONTESSA Il solito stordito! (si avvicina alla bara e si rivolge al defunto) Si può sapere che

diavolo hai da sorridere? E’ inutile che fai quella faccia sai, non penserai mica di

avermi fatto un dispetto… me la posso cavare benissimo anche senza di te… sei

sempre stato insensibile e distaccato, freddo e senza parole, perciò… la tua morte

per me è un fatto del tutto trascurabile, anzi ti dirò… non ne potevo più di te e di

quella tua brillantina untuosa e puzzolente. (sta per bere il tè ma viene interrotta

dal campanello della porta) Oh santo cielo sono già arrivati! Non posso ricevere in

questo stato, vai tu ad aprire e poi raggiungimi subito che ti spiego il da farsi.

(esce)

Alfred nasconde meglio la sua refurtiva dietro la bara e apre ad una coppia di mezz’età.

GUIDO Salve sono Guido e lei è mia moglie Nadia, chiedo scusa per l’ora, siamo qui per il

Conte… spero non sia troppo tardi?!

ALFRED Se è per una visita di cortesia vi avverto che siete leggermente in ritardo… il Conte

è morto.

GUIDO Siamo qui per il funerale.

ALFRED In tal caso siete i primi arrivati, ma prego entrate… io vado ad avvisare la Contessa

del vostro arrivo e se avete bisogno chiamatemi.

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GUIDO Come?

ALFRED Ho detto che se avete bisogno chiamatemi.

GUIDO Come?!

ALFRED (forte) Se avete bisogno…

GUIDO Sì ma come, come dobbiamo chiamarla?

ALFRED Ah già, Eugenio Vincenzo Maria all’anagrafe, ma se vuole può chiamarmi Vincenzo o

se preferisce…

GUIDO (distratto da un messaggio al cellulare) Come?

ALFRED (rassegnato) Al! (esce)

Perlustrano con attenzione tutto il salone e infine si soffermano davanti alla bara.

NADIA Hai notato il suo sorriso? Sembra felice.

GUIDO Sembra mia cara, sembra. La differenza fra un ghigno e una smorfia di dolore è

molto sottile di questi tempi, l’acidità di stomaco induce spesso a questi equivoci.

NADIA Dimenticavo di aver sposato un medico.

GUIDO Anatomopatologo per la precisione, è stato proprio lo zio ad avviarmi alle scienze

mediche, eh sì, quanto tempo è passato.

NADIA Già, non ricordo più.

GUIDO Io invece ricordo tutto perfettamente, come se fosse ieri. Per fortuna ho ancora

una buona memoria, è da quando ho varcato quella soglia che mi stanno venendo in

mente un sacco di cose. Incredibile, c’è ancora la foto di quando io e mio cugino

eravamo ragazzi, è come se qui il tempo si fosse fermato.

NADIA Sembra mio caro, sembra. Io non ne sarei così sicura… c’è qualcosa di insolito.

GUIDO Al contrario semmai, è tutto così terribilmente ordinario. (apre un mobiletto)

Guarda, ci sono ancora i “Saggi” di Michel de Montaigne, la grappa al mirtillo e le

cassette di Iannacci… lo zio teneva qui tutte le sue cose preferite. Tutto è come

sempre!

NADIA (guardandosi in giro) Uhm, eppure c’è qualcosa che non mi convince.

GUIDO Cosa?

NADIA Non saprei esattamente...

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GUIDO C’è del tè caldo, ne vuoi?

NADIA Volentieri.

GUIDO (apre varie dispense) Ecco le tazze, i cucchiaini e lo zucchero è… caspita, non sarà

mica finito?!

NADIA E’ nello scaffale in basso a destra.

GUIDO E tu che ne sai?!

NADIA Lo zucchero si tiene nei posti più asciutti, (indicando un pensile) e poi è sempre

stato lì.

GUIDO Ti sbagli, è sempre stato qui invece ne sono sicuro.

NADIA Sei il solito zuccone, quando ti metti in testa qualcosa...

GUIDO E tu sei la solita presuntuosa, non riconosci mai i tuoi errori.

NADIA Oh sì invece, ammetto di averti sposato.

GUIDO Ti comunico a tal proposito che abbiamo finalmente ottenuto il divorzio, (tira fuori

dalla giacca una lettera e l’appoggia sul tavolo) questa è la notifica dell’avvocato.

NADIA Non vedevi l’ora vero?

GUIDO Finalmente una brutta storia a lieto fine, non ci si dovrebbe mai sposare, il

matrimonio è un errore…

NADIA Il nostro matrimonio è un errore, o meglio… è stato un errore.

GUIDO Il matrimonio è sempre un errore, non per niente è la causa principale del divorzio.

NADIA Oh come sei profondo, ma che bella citazione!

GUIDO E’ di Groucho Marx ma la sposo in toto, anzi forse è meglio dire che la condivido.

NADIA Con te è inutile discutere, tanto non cambierai mai.

GUIDO Mai cambiare opinione se si ha ragione, lo diceva sempre lo zio.

NADIA E già, questa è la perfetta dimostrazione che soltanto i morti e gli stupidi non

cambiano mai parere, oh… lo diceva sempre James Russell Lowell. (apre il pensile

che aveva indicato) Ecco lo zucchero, che ti dicevo.

GUIDO (serve il tè amareggiato) Quanti cucchiaini?

NADIA Niente zucchero, grazie.

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GUIDO E da quando lo bevi amaro?

NADIA Da quando sono a dieta.

GUIDO Dieta?! A vederti non si direbbe.

NADIA Prendi pure la mia parte di zucchero, acido come sei ne hai proprio bisogno!

(sorseggia il tè)

GUIDO Sei una vipera!

NADIA (sputa in faccia il tè a Guido e gli infligge dei colpi sul petto) Lo sai che non mi devi

chiamare così… non ti permettere mai più altrimenti… sei insopportabile, odioso, sei

un… un… (urla forte) aah…

Entra all’improvviso Alfred e vede i due avvinghiati che, imbarazzati, fingono di abbracciarsi.

ALFRED Avete chiamato?

GUIDO Veramente no, è… è solo un po’ scossa per via del… (si riferisce al morto)

ALFRED Capisco! La Contessa vi aspetta di là.

Nadia e Guido escono e Alfred ne approfitta per mettere nella borsa alcuni oggetti che aveva in tasca.

Suona il campanello e contemporaneamente la Contessa lo chiama da fuori campo, Alfred non sa che

fare ma quando suonano nuovamente decide di aprire prima la porta accogliendo molto

sbrigativamente l’arrivo di un’altra coppia senza neppure dar loro il tempo di presentarsi.

ALFRED Salve sono il nuovo maggiordomo, qualunque sia il motivo della vostra visita sappiate

che siete in ritardo: il Conte è morto e voi non siete i primi arrivati. Accomodatevi e

se avete bisogno chiamatemi… il mio nome è....

CONTESSA (da fuori campo, forte) Al.

ALFRED … ecco appunto.

Alfred esce rapido, Ezio ed Ale entrano e prima di accomodarsi sul divano si soffermano per un

momento davanti alla bara.

EZIO Questo è mio zio il Conte, come ti dicevo è lui il protagonista di questa storia.

ALE Quel sorriso mi ricorda qualcuno.

EZIO Impossibile, non ho mai visto mio zio con un sorriso. Si sieda la prego.

ALE Beh, dopo quattro anni di matrimonio possiamo anche darci del tu.

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EZIO Sì giusto scusi, cioè scusa… e comunque sono tre.

ALE Tre cosa?

EZIO Sono tre anni che siamo sposati.

ALE Oh caspita… (prende dalla borsa un fascicolo) accidenti alla mia memoria.

EZIO Che stai facendo?

ALE Ripasso la parte.

EZIO Non mi sembra il caso.

ALE Tanto non c’è nessuno, o meglio… non c’è anima viva.

EZIO Potrebbe sempre entrare qualcuno da un momento all’altro. (le mette via la

cartelletta)

ALE Volevo solo dare l’ultima occhiata al copione.

EZIO Mi spiace ma non è più possibile.

ALE Dunque allora, ricapitoliamo… fai il direttore sanitario in una azienda farmaceutica

e vivi in una casa in campagna. Cos’altro dovrei sapere?

EZIO Non capisco perché questa domanda.

ALE Per fare un buon lavoro ho bisogno di conoscerti meglio, non ti pare? E poi penso

che dopo quattro anni di matrimonio ne avrò pure il diritto.

EZIO Tre… tre anni. Ormai non c’è più tempo e comunque non è necessario, un pizzico di

fantasia e di improvvisazione può bastare, l’importante è dare l’impressione di

essere una coppia felicemente sposata.

ALE Ho capito… non vuoi proprio lasciarti andare eh?! Conosco bene gli orsi come te e io

non sono il tipo che si arrende facilmente, saprò trovare il modo di… (tenta di

slacciargli la camicia) scoprirti.

EZIO Ti prego. (si scansa)

ALE Il letto è sicuramente lo strumento più rapido ed efficace per conoscere meglio una

persona.

EZIO Mi spiace ma i nostri letti sono separati.

ALE Accidenti, sarebbe stata una buona occasione… (torna all’attacco con le moine) e

dai, sono pur sempre tua moglie e devo sapere tutto sul conto.

EZIO Anche i nostri conti sono separati.

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ALE Peccato!

EZIO Senti… devi solo interpretare la parte della brava mogliettina, nient’altro ok!

ALE Ma insomma lo vuoi capire che sono una prostituta io, se volevi un attrice dovevi

rivolgerti ad una compagnia teatrale.

EZIO Non ne ho avuto il tempo… e comunque mi avevi detto di essere molto brava a

recitare.

ALE E lo sono infatti, senti un po’… (finge un orgasmo) sì, oh sì, sì ahhhhh.

ALFRED (entra all’improvviso) Avete chiamato?

EZIO Oh, no… era solo un’espressione di cordoglio.

ALFRED Capisco! La Contessa vi aspetta di là.

EZIO Ci dia solo un minuto.

ALFRED Bene. (esce)

EZIO Eccellente interpretazione non c’è che dire, anche se non era proprio quello che io…

ALE Certo che mi è capitato di tutto nella mia carriera ma tu sei il cliente più strano che

abbia mai conosciuto. (resta per qualche secondo in disparte a meditare e

improvvisamente urla isterica) Eh no eh, mi dispiace ma così non va, niente da fare.

Quando dico no è no, capito! Oh santo cielo, non ce la faccio più con te, sei sempre il

solito… insopportabile e… ohi, ohi che mal di testa.

EZIO Si può sapere che diavolo stai facendo…

ALE La moglie, non è questo che vuoi?! Qualche esercizio di riscaldamento mi aiuta ad

entrare meglio nella parte, non credi?

EZIO Oh santo cielo, ma sì è perfetto!

ALE Il ruolo non mi si addice ma se proprio devo…

EZIO Andiamo, la Contessa ci aspetta.

Escono.

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ATTO PRIMO

Scena 2

Entrano Nadia e Guido.

NADIA Non mi avevi detto che nella stanza degli ospiti c’è un letto matrimoniale, non

penserai mica che io dorma insieme a te…

GUIDO Non lo sapevo e comunque si tratta solo di una notte, io me ne starò accovacciato in

un angolino.

NADIA Non se ne parla, tu dormi sul tappeto altrimenti…

GUIDO Lo sai che soffro di mal di schiena.

NADIA (forte) E’ un problema tuo e non mi riguarda.

GUIDO Va bene ma non urlare. (riceve una chiamata al cellulare) Ah sei tu, hai letto il mio

messaggio? Se non riesci a trovare un sostituto dovrai spostarmi tutti gli

appuntamenti dei prossimi giorni…

NADIA Vuoi spegnere quel maledetto cellulare.

GUIDO Un momento!

NADIA Non è il momento e neppure il luogo.

GUIDO Ok stai calma, vado di là allora. (esce parlando al cellulare) Scusa, stavamo

dicendo...

Entrano Ezio e Ale.

EZIO Nadia, che piacere ritrovarti, fatti vedere… non sei cambiata per nulla.

NADIA Grazie, spero sia un complimento.

EZIO Ma certamente, ti presento mia moglie Alessandra.

ALE Molto piacere.

NADIA Sono contenta di conoscerti, Guido sta facendo una telefonata ma arriva subito, (a

Ezio) non sapevo ti fossi ammogliato.

EZIO Ho dovuto cedere anch’io al richiamo del conformismo.

NADIA E da quanto tempo siete sposati?

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Ezio e Ale parlano contemporaneamente per le prossime due battute.

EZIO Tre.

ALE Quattro.

EZIO Quattro.

ALE Tre. E già, tre o quattro, e chi lo sa?! Accidenti alla mia memoria, scusate ma non

ricordo neppure cosa ho mangiato ieri.

EZIO Quattro… certamente quattro, il tempo passa così velocemente che…

ALE Ah sì, la caponata.

NADIA Come?

ALE Ho mangiato la caponata sono sicura, mi viene su ancora l’aglio.

NADIA L’aglio nella caponata?! Io ci metto due grosse cipolle e le faccio soffriggere, unisco

i capperi dissalatati, i pinoli e le olive denocciolate e poi…

ALE No, no, un momento, forse sono i cetrioli...

NADIA Cetrioli?! Ah, ma allora si tratta della capponada, tutt’altro piatto: è un insalata

ligure a base di verdure e tonno…

ALE Esatto, e così lei è una cuoca?

NADIA No, ma mi piace molto cucinare. Io faccio la wedding planner e lei?

ALE Ehm, mi occupo di… relazioni interpersonali.

NADIA Non so perché ma sento che abbiamo molti punti in comune.

ALE Ha detto wedding…?

NADIA Wedding planner sì, organizzo matrimoni, mi occupo della cerimonia nuziale in tutti i

suoi aspetti: i fiori, le bomboniere, il catering e persino il viaggio di nozze.

ALE Io invece sono più per l’addio al celibato, ma diciamo che anche se con ruoli diversi,

lavoriamo in un certo senso nello stesso settore.

NADIA Adoro il mio lavoro, anche se a volte mi capitano certi clienti che, insomma non è

mica facile accontentarli…

ALE A chi lo dice?!

NADIA Hanno certe pretese… ma poi si fa sempre il possibile. Il cliente è sempre al primo

posto.

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ALE E già, il cliente viene prima.

NADIA E’ un bel lavoro ma duro, mi faccio un…

ALE Se è per questo anch’io… sa che ha proprio ragione, abbiamo davvero molti punti in

comune.

NADIA Vuole vedere le foto dei miei matrimoni? Sono nella mia borsa in camera.

ALE Volentieri, e così ho conosciuto anche una wedding planner.

NADIA E sì, è un nuovo mestiere.

ALE Il mio invece è moolto antico, eh!

Escono. Ezio rimane da solo e curiosa fra i pensili della cucina, poi apre un mobiletto e prende

la bottiglia di grappa. Entra Guido.

GUIDO Caro cugino, da quanto tempo.

EZIO Oh, ma che piacere.

GUIDO Purtroppo questo non è un giorno di festa ma se non altro è un’occasione per

rivederci dopo tanti anni. Mi stavo preparando un tè, ne vuoi?

EZIO Lascia stare quella robaccia, guarda un po’ cosa ho trovato, c’è ancora della grappa

al mirtillo che teneva nascosto lo zio.

GUIDO Lo sai che sono astemio. (si versa il tè)

EZIO Astemio… e da quando? (gli sostituisce la grappa al tè)

GUIDO Da sempre. (riprende la sua tazza di tè) L’ultima volta che ho bevuto è stato proprio

qui alla nostra festa di laurea e non è stata una buona idea.

EZIO Sì certo, hai bevuto per disinibirti… ah, ah (ride) ma poi hai perso completamente il

controllo.

GUIDO Smettila per favore, non è per niente divertente.

EZIO Per te forse! Io mi sono divertito moltissimo. (gli toglie nuovamente la tazza di

bocca mentre sta per bere) E dai fammi compagnia, che vuoi che sia un goccetto.

GUIDO E va bene, ma solo un sorso.

EZIO Vedrai che ti farà bene.

GUIDO Se lo dici tu.

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EZIO Che dici, lo facciamo un brindisi allo zio?

Guido accenna un assenso e si avvicinano alla bara.

GUIDO Caro zio, ricordo con piacere quando… (pausa, a Ezio) quando?

EZIO Quando… quando ci accompagnavi a scuola…

GUIDO Veramente lui non ci ha mai accompagnato a scuola.

EZIO Sì è vero, ci faceva accompagnare dal suo autista, ma…

GUIDO Ma… ci faceva sempre giocare, ricordi?

EZIO Sì… no, non me lo ricordo.

GUIDO Nemmeno io.

EZIO Già, dovevamo sempre studiare e studiare…

GUIDO Medicina per di più… io che volevo fare scienze politiche.

EZIO E io che ho rinunciato agli studi di ingegneria.

GUIDO Oh ma lo faceva per il nostro bene.

EZIO Sì certo, come le lezioni private di clavicembalo.

GUIDO Non ti puoi immaginare quanto abbia odiato quello strumento.

EZIO Diceva che la chitarra elettrica è da psicopatici.

GUIDO E ti ricordi quando ci ha rinchiusi in casa per impedirci di andare al concerto?

EZIO Certe cose non si possono dimenticare.

GUIDO Guarda, (gli mostra il braccio) porto ancora il segno di una sua cinghiata… ma sai che

ti dico… alla… alla nostra salute.

EZIO (sventolando una lettera) Hai ricevuto anche tu la lettera vero?

GUIDO Certamente, dunque… (tira fuori una lettera e legge) “cessazione degli effetti civili

del matrimonio…” no, non è questa, (si fruga invano nella giacca) ma dove? …

EZIO (gli porge la sua lettera) Lo zio vuole lasciare la direzione della sua azienda ad uno

solo di noi due, al più meritevole naturalmente.

GUIDO Vuole metterci alla prova anche da morto.

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EZIO Ha fatto di una citazione di Michel De Montaigne il suo testamento: “governare una

famiglia è poco meno difficile che governare un regno”.

GUIDO E chi di noi due dimostrerà di essere il miglior capo famiglia sarà l’amministratore

unico della sua azienda.

EZIO Se queste sono le sue ultime volontà.

GUIDO Si è sempre divertito a metterci in competizione.

EZIO Ancora un goccetto? (versa da bere)

GUIDO Ok… al più meritevole allora.

EZIO Vinca il migliore.

Brindano insieme e si siedono sul divano.

GUIDO E dì un po’, ce l’hai ancora con me?

EZIO E perché mai?

GUIDO Beh ti ho portato via Nadia, la tua ragazza.

EZIO Non era mica mia, perciò…

GUIDO Sì, ma non avrei mai dovuto corteggiare una ragazza che piaceva a mio cugino.

EZIO Ha preferito te, non hai nulla da rimproverarti.

GUIDO Veramente sì… ho giocato sporco e ho un rimorso di cui vorrei finalmente liberarmi.

Ti ricordi quella poesia che le avevi scritto per conquistarla? Quella che avrei

dovuto consegnarle da parte tua, ebbene io… io l’ho firmata a nome mio.

EZIO Avrei dovuto immaginarlo.

GUIDO Lo so sono un usurpatore, un bastardo, lei si è invaghita dell’autore della poesia

pensando che fossi io, invece ha scelto il cugino sbagliato, non sono io quello

sentimentale e romantico. (versa da bere, scolando fin l’ultima goccia della

bottiglia) Dai, facciamoci ancora un sorso.

EZIO Non esagerare con quella roba. Se è per questo caro cugino devo anch’io dirti

qualcosa per ripulirmi la coscienza; ricordi il concorso a cui abbiamo partecipato

molti anni fa per la posizione di direttore sanitario? ... beh, in realtà quel lavoro

sarebbe spettato a te.

GUIDO Cosa?

EZIO Sei sempre stato più bravo di me a scuola perciò… ho scambiato il mio test con il

tuo. Mi sono approfittato di te e… e mi faccio schifo.

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GUIDO Hai scambiato il test?! Non ci posso credere…

EZIO Ci tenevi molto a quella posizione e io ti ho imbrogliato, ho preso io il tuo posto.

GUIDO Ho capito, ho capito non voglio sentire altro. E va bene, siamo pari allora.

EZIO Non proprio.

GUIDO Come sarebbe a dire?

Entra Nadia e si rivolge ad Ezio.

NADIA Eccomi, Alessandra mi ha detto di dirti che ti aspetta in camera… ah, e che c’è un

letto matrimoniale.

EZIO Ok, vado. (esce imbarazzato)

Nadia vede il bicchiere di grappa e glielo toglie subito di mano.

NADIA Che stai facendo? Non sei abituato a bere, ti farà male!

GUIDO Sto benone, mi faccio solo un goccetto… dai qua, (tenta di riprendersi il bicchiere).

NADIA Non se ne parla proprio, mi sembri già fin troppo brillo. (resiste all’attacco di Guido

e temendo di essere sopraffatta beve la grappa tutto d’un sorso… singhiozza) Però!

GUIDO E da quando ti preoccupi per me…

NADIA Non mi preoccupo affatto! (si siede sul divano)

GUIDO Ricordi quando ci siamo conosciuti? Eri seduta proprio lì a fianco della tua amica,

quella cicciona con l’apparecchio ai denti. Eri bellissima, avevi i capelli lunghi allora,

mi sei piaciuta sin dal primo momento…

NADIA La mia prima volta ma certo, mi hai portata sul terrazzo al piano di sopra, come

posso dimenticare.

GUIDO No Nadia, (inebetito) no, no, no, siamo andati fuori in piscina, avevi bisogno di

rinfrescarti.

NADIA Ti sbagli, eravamo sulla terrazza a contare le stelle e… ah (inebriata dal ricordo)

che magnifica serata.

GUIDO Un po’ d’acqua sul viso ti avrebbe fatto bene e così siamo andati in piscina.

NADIA In terrazza ti dico e alla vista di una stella cadente abbiamo chiuso gli occhi per

esprimere un desiderio e…

Da qui i due parlano senza ascoltarsi, come se fossero in estasi.

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GUIDO Appena arrivati sul bordo della vasca siamo scivolati entrambi in acqua…

NADIA … la stella doveva essere senz’altro caduta in piscina, che ridere!

GUIDO … abbiamo sentito ridere, qualcuno ci stava osservando e allora ci siamo spostati

sotto il terrazzo per asciugarci i vestiti, t’ho abbracciata e....

NADIA … quando t’ho confessato che il mio desiderio eri tu m’hai rimproverata perché i

desideri svelati non s’avverano mai. Un bacio e…

GUIDO … eh già, quante volte ho ricordato quella notte. (Come se si fosse svegliato da uno

stato di trance) Hai detto sulla terrazza? Ma non ha senso, eravamo sotto! Non

ricordi?

NADIA Eravamo sopra invece, come potevamo osservare le stelle altrimenti?

Lunga pausa, consapevoli della gaffe i due si guardano imbarazzati.

GUIDO Non è possibile! (fra sé) Oh santo cielo, la cicciona con l’apparecchio ai denti. E no

che non siamo pari, eh! Brutto figlio di…

NADIA Come?

GUIDO Nulla… nulla. (esce rapido)

EZIO (entra) Hai visto Guido?

NADIA Credo ti stia cercando.

EZIO Che hai da guardare?

NADIA Avrei dovuto immaginarlo sai! … Dì un po’, come faceva quella poesia?

EZIO Quale poesia?

NADIA Non fare il finto tonto: Dalla brace rimossa cresce la fiamma e con un lieve sospiro

il fuoco ondeggia, danza…

EZIO … schioppetta, divampa, saltella ancora, a volte si attenua sì ma poi riprende e mi

sfiora. Brucia e la brace, s’inchina al calore e con un lieve sospiro il fuoco si spegne…

NADIA … e cosa rimane infine? …

EZIO L’amore! … quell’amore celato, intimo, sempre taciuto ma sottinteso. L’amore

profondo, quello che il tempo non può scalfire, che ogni tanto riaffiora e… come un

soffio sulla brace ardente s’accende e divampa, (abbraccia Nadia) l’amore che ho

perduto sì… ma che non ho mai dimenticato…

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Nadia si abbandona fra le braccia di Ezio e si lascia baciare ma poi improvvisamente si ravvede, lo

schiaffeggia ed esce rapida, Ezio la segue.

EZIO Scusami! (esce per raggiungerla)

Entra Ale e dopo aver dato un occhiata in giro si avvicina alla bara per osservare il defunto.

ALE Eppure… ma sì ecco dove ti ho già visto, tu sei quello della brillantina untuosa e

puzzolente.

Entra Guido e si scontra accidentalmente con Ale.

GUIDO (sorpreso) Ale… ma che ci fai qui?

ALE Guido…? Non mi dire che tu… ah, ma allora è un vizio di famiglia.

GUIDO E chi l’avrebbe mai detto, non posso crederci, tu? (l’abbraccia) Sei sparita

all’improvviso, ma perché non ti sei fatta più sentire?

ALE Ho dovuto farlo.

GUIDO Credevo di essere qualcosa di più che un semplice cliente.

ALE Ed è proprio per questo che non ho voluto più vederti… non mi sembrava il caso… la

nostra relazione stava diventando troppo complicata e io… io mi stavo innamorando

di te e questo è… è…

GUIDO E’ stupendo.

ALE E’ inammissibile, inaudito, non potevamo continuare...

GUIDO E perché no?

ALE Tu sei un uomo sposato e io sono una…

GUIDO Schh… non importa, sono troppo felice di averti ritrovata, proprio quando mi stavo

rassegnando, vieni qua… (tenta di baciarla)

ALE Fermati, che stai facendo! Ora io sono tutt’altra persona.

Si sente un brusio all’esterno, qualcuno sta per arrivare e si ricompongono in fretta, entra Ezio.

EZIO Ah, vedo che vi siete già conosciuti.

GUIDO Sì, è una donna incantevole, sei davvero un uomo fortunato.

Entra Nadia.

EZIO Sei tu un uomo fortunato.

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NADIA Ah siete qui, in questa casa ci sono talmente tante stanze che mi sono persa.

EZIO Eh, sì! (scrutando in giro) Hai visto cugino, qui c’è ancora la nostra fotografia, a quanto

pare non è cambiato proprio nulla!

GUIDO (rivolto a Nadia) E’ quello che dico anch’io.

NADIA Ah beh.

ALE (si avvicina alla bara) Che strano, avete notato che ora il Conte non sorride più.

NADIA Beh, in fondo non c’era proprio nulla da ridere.

ALE Ehi ma… ha fatto l’occhiolino.

GUIDO E’ tutto ok, sono movimenti riflessi attivati dal sistema nervoso autonomo.

ALE Ah beh.

GUIDO C’è sempre una spiegazione scientifica a tutto.

Entrano la Contessa seguita da Alfred.

CONTESSA Sentite, ci aspetta una giornata intensa perciò vi suggerisco di andare subito a

riposare, per quel poco che è rimasto della notte. Alfred hai preparato le camere?

ALFRED Certamente.

CONTESSA E la vasca con i miei sali da bagno?

ALFRED Certamente.

CONTESSA Bene signori, allora buonanotte a tutti.

TUTTI Buonanotte.

Escono tutti e poco dopo la Contessa parla da fuori campo.

CONTESSA Alfred, la prossima volta l’acqua deve essere più calda e con meno schiuma, intesi?!

Beh che fai ancora qui, puoi andare!

ALFRED (rientra e accertandosi di essere inosservato mette il pendolo insieme al resto della

refurtiva, parla fra sé scimmiottando la Contessa) Beh che fai ancora qui, puoi

andare! Per fortuna il mio lavoro è quasi finito perché se no… ma come si fa a

sopportarla una così, mi tratta come se fossi un maggiordomo usa e getta, una volta

servita, o meglio… una volta che si è servita di me, mi getta via come se fossi un

pezzo di carta igienica… (ride) ah, ma prima o poi avrà ancora bisogno e…

CONTESSA (forte, da fuori campo) Al.

Page 18: Funeral party

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ALFRED (fra sé) Ecco appunto, e ti usa di nuovo… ma santo cielo, la carta è sempre la stessa,

non posso credere che una signora così raffinata adoperi carta riciclata. (esce)

CONTESSA (da fuori campo) Chi ha spento la luce, Alfred… oh… ma cosa stai facendo, Al sei tu?

Ma come ti permetti… oh ma… ma cosa… che mani calde che hai, oh… eh no, ti

prego… no che hai capito, non ti fermare… oh sì, così… ma che tocco tantrico… mi

sta passando il mal di testa… sì, sì, avanti così.

Page 19: Funeral party

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ATTO SECONDO

Scena 1

Mattino, entra Nadia e si siede sul divano, nota la lettera che aveva lasciato Guido la sera

precedentemente sul tavolino, la apre e leggendola rimane sbalordita. Entra Ale.

NADIA Alessandra posso parlarti?

ALE Certamente.

NADIA Non qui, vieni di là con me. (escono)

Entra Ezio e Guido.

GUIDO Ahi la mia povera schiena.

EZIO Che c’è?

GUIDO Niente, è che questa notte...

EZIO Risparmiami i particolari, ti prego.

GUIDO Veramente io… beh sì insomma me la cavo ancora bene sai, ho certe scariche di

testosterone che... ah (urla per una fitta alla schiena).

EZIO Piuttosto dolorose a quanto pare. Se è per questo anch’io eh… ottime prestazioni,

come quando ero un ragazzino, pam, pam, pam... ah. (urla tenendosi la spalla)

GUIDO Anche tu hai dormito per terra?

EZIO Già!

GUIDO (passa a Ezio un mazzo di carte) Una mano a poker?

EZIO E perché no!

GUIDO Ho sentito dire che la Farmad si è interessata all’azienda dello zio per acquisire il

pacchetto di maggioranza, ti risulta?

EZIO (mischia e distribuisce le carte) Durante il suo ultimo viaggio in Tibet lo zio ha

scoperto una nuova pianta medicinale da cui ha estratto una molecola per la

sperimentazione di un nuovo farmaco e da quando l’organizzazione mondiale della

sanità ne ha autorizzato l’immissione in commercio il valore delle azioni si è

quintuplicato.

GUIDO E che aspettiamo allora, mi sembra una buona occasione per vendere. Apro con

cinquemila.

Page 20: Funeral party

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EZIO Cinquemila?

GUIDO Che c’è, ti sembra troppo?

EZIO Oh no anzi raddoppiamo la puntata… diecimila! Se la Farmad vuole comprare il

brevetto puoi star certo che vale molto più di quanto hanno offerto.

GUIDO E allora facciamo in modo di alzare la posta in gioco e vendiamo… rilancio a quindici…

servito!

EZIO Mi spiace ma non ci sto.

GUIDO Sapevo che ti saresti tirato indietro.

EZIO Parlavo dell’azienda, il controllo deve rimanere in famiglia.

GUIDO Sciocchezze, negli affari non c’è spazio per questi sentimentalismi.

EZIO Lo zio non avrebbe mai ceduto le sue azioni.

GUIDO Beh… che fai allora?

EZIO Lascio. (Mostrano entrambe le carte sul tavolo) Una coppia di Jack, avrei dovuto

immaginarlo che bluffavi.

GUIDO Sei un perdente!

EZIO (alza la voce) E tu un imbroglione.

I due cugini gettano a terra le carte, si spintonano vicendevolmente e durante la loro goffa

colluttazione entra la Contessa.

CONTESSA Che succede qui?

GUIDO Stavo cercando di farlo ragionare ma vedo che è impossibile.

EZIO Se fosse per lui l’azienda sarebbe già in rovina.

GUIDO Voglio solo fare l’interesse della famiglia.

EZIO Se c’è qualcuno che pensa alla famiglia quello sono io.

CONTESSA Smettetela! E se fosse questo il motivo per cui il Conte ha voluto affidare ad uno

solo di voi due la direzione dell’azienda… non siete mai stati capaci di andare

d’accordo, vergognatevi! Non siete più dei ragazzini.

GUIDO Chiedo scusa.

EZIO Non si ripeterà più.

Page 21: Funeral party

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CONTESSA Lo voglio ben sperare. E d’ora in poi vi raccomando di tenere un comportamento

adeguato alle circostanze.

Entrano Nadia e Ale discutendo concitatamente, con un tono di voce sempre più aspro.

NADIA L’avevo capito subito di che pasta sei fatta sai, il mio istinto difficilmente sbaglia…

ALE Ma che faccia tosta…

NADIA Senti chi parla, strega.

ALE Vipera.

NADIA Ah, non ti permettere più di chiamarmi in questo modo sai!

CONTESSA E voi che diavolo avete?

ALE La qui presente ci sta provando con mio marito.

CONTESSA Oh, ma è inaudito!

ALE (alla Contessa) Oh no, questo è ancora niente, ha detto che sono una donnaccia e

che io e Ezio stiamo insieme solo per interesse…

NADIA Non le dia retta, è lei che ha messo gli occhi addosso a mio marito.

CONTESSA Oh, ma è inaudito!

NADIA (alla Contessa) Oh no, questo è ancora niente: ha detto che sono malvagia e

insensibile e che Guido non mi ama più. Lui… (piagnucola) che non ha occhi che per

me… non mi ha mai fatto mancare nulla...

ALE (ride a squarciagola) Ah, ah, questa è bella.

NADIA Sì, certo avrei voluto un figlio ma non è mica colpa mia se… sì cioè insomma, ha una

ridotta motilità degli spermatozoi e....

ALE Se è per questo, Ezio ha una grave disfunzione erettile e io non faccio mica tutte

queste manfrine che fai tu, e in ogni caso non sarebbe possibile… io sono un trans.

CONTESSA Oh.

NADIA E va bene, se proprio ci tieni prenditelo pure.

ALE Lo stesso vale per te… (spinge Ezio verso di lei) tanto non mi serve a niente.

NADIA E perché no. (bacia Ezio con prepotenza)

Page 22: Funeral party

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CONTESSA Oh, ma questo è…

ALE Un momento solo… (bacia Guido) ora sì che è inaudito!

CONTESSA Oh! (esce disgustata)

Gli uomini rimangono allibiti.

EZIO Si può sapere che vi è preso?

ALE L’hai detto tu no, improvvisazione e fantasia.

EZIO Avevo detto solo un pizzico… credo che tu abbia esagerato!

ALE Sì beh, devo ammettere che forse ho un po’ calcato la mano con la storia del trans,

per il resto però...

GUIDO Ma voi siete pazze!

NADIA Cos’è… non vi è piaciuto il nostro stereotipo di famiglia? Abbiamo scoperto il vostro

gioco: (sventola la lettera del conte sotto il loro naso) ci volevate usare per

riscuotere l’eredità, ma bravi! (a Guido) Avevi detto che non volevi far sapere alla

Contessa della nostra separazione per non darle un dispiacere e invece pensavi solo

ai tuoi interessi, che stupida che sono stata a crederti.

ALE (a Ezio) E tu invece speravi di cavartela con una semplice marchetta? Vergognati!

GUIDO E va bene allora, giochiamo la partita a carte scoperte…

EZIO No cugino, la partita è chiusa ormai. Game over!

ALE Così la prossima volta imparate a non barare, ben vi sta!

EZIO Abbiamo perso tutto ormai!

NADIA Oh nient’affatto invece.

GUIDO Che intendi dire?

NADIA Voglio dire che nella vostra ripugnante ed eterna competizione quel che conta per

davvero non è vincere, ma battere l’avversario. Da sempre non avete fatto altro che

portarvi via ciò che avevate di più caro solo per il gusto di farvi un reciproco

dispetto e dato che questa volta nessuno di voi ne è uscito sconfitto, credetemi… è

quanto di meglio vi potesse capitare.

Lunga pausa, gli uomini sono inizialmente imbarazzati, poi incominciano a sogghignare fino a lasciarsi

andare in una risata sempre più fragorosa.

EZIO Avete visto che faccia ha fatto la Contessa.

Page 23: Funeral party

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GUIDO Non l’ho mai vista così sconvolta.

EZIO (imitandola) Oh, ma è inaudito!

GUIDO Oh no, questo è ancora niente. Ah, ah. (ride)

NADIA Certo che voi siete davvero strani!

ALE Tutti gli uomini sono strani.

NADIA Chi vuole un tè?

Tutti fanno un cenno di assenso.

ALE Sarà freddo ormai.

NADIA Ci penso io... (mette a scaldare la teiera)

ALE (prende un registro) Avete firmato il libro delle condoglianze?

GUIDO Non ancora. (si fruga nella giacca) Ma dov’è finita la mia Mont Blanc? E che

diamine… facciamo in fretta questo funerale e torniamocene a casa al più presto.

EZIO Non vedo l’ora... a proposito, non ho più l’orologio.

NADIA (serve il tè) Ci sono delle misteriose sparizioni in questa casa, io non trovo più la mia

spilla di diamanti.

ALE E io la mia collana di perle.

Nadia si avvicina alla bara e lancia improvvisamente un urlo.

NADIA Ahh… è sparito anche il cadavere!

Ezio e Ale rovesciano dallo spavento la tazza di tè proprio mentre stavano per bere. Tutti si

avvicinano pian piano alla bara e rimangono allibiti.

GUIDO Oh porca puttana! (ad Ale che lo fissa) Scusa.

Richiamati dall’urlo entrano la Contessa e Alfred.

CONTESSA Si può sapere che succede ancora?

GUIDO Il Conte… è scomparso.

CONTESSA Questo lo sapevo di già.

GUIDO Intendevo dire che il cadavere non c’è più.

ALFRED E che fine ha fatto?

Page 24: Funeral party

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ALE Brutta… almeno così sembrava.

Si sente un grosso tonfo provenire dall’esterno, la luce si spegne e rimangono solo alcune candele

funerarie ad illuminare il salone, poi dei rumori, tutti sobbalzano e si stringono in gruppo.

EZIO Oh santo cielo, c’è qualcuno.

ALE Che emozione!

GUIDO Chi è là?

NADIA Potrebbe essere un ladro.

ALFRED Io non c’entro.

ALE Di solito quando c’è di mezzo un cadavere la colpa è sempre del maggiordomo.

ALFRED Sì, però adesso il cadavere non c’è…

GUIDO Stai attento! Guarda che ti sparo, ho una pistola carica.

NADIA Ma perché puntualizzare, se dici che gli spari è evidente che la pistola è carica.

GUIDO La vuoi smettere, non ho neppure la pistola, sono cose che si dicono in questi casi.

ALE Ehi, qualcuno mi ha toccato il sedere.

ALFRED Chiedo scusa, la situazione mi è sfuggita di mano.

ALE Mano morta a quanto pare.

ALFRED Beh, vista la situazione.

CONTESSA Volete stare tutti zitti.

Silenzio! Tutti si stringono in gruppo e sono intenti a fissare la bara, appare in penombra la sagoma del

Conte e quando si accorgono della sua presenza tutti urlano. Il conte accende la luce e tutti rimangono

attoniti.

CONTE Beh che c’è, non siete contenti di vedermi?

ALE Il morto che parla!

NADIA (a Guido) E questo scienziato come lo spieghi: contrazioni muscolari postmortem?!

Tutti fanno un gran vociare.

Page 25: Funeral party

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CONTE (urla) Smettetela di fare tutto questo bordello, (ad Ale) a proposito… ho come

l’impressione di averla già vista da qualche parte.

ALE Già.

CONTE Ve la dò io la spiegazione scientifica… (mette la canzone “Vengo anch’io. No, tu no”

di Enzo Iannacci e canta) si potrebbe andare tutti quanti al tuo funerale/ vengo

anch’io. No, tu no/ per vedere se la gente poi piange davvero/ e capire che per tutti

è una cosa normale/ e vedere di nascosto l’effetto che fa/ vengo anch’io. No, tu no/

vengo anch’io. No, tu no/ vengo anch’io. No, tu no/ ma perché? ... (ferma la musica) e

perché no? ... Ho sempre desiderato partecipare al mio funerale e da quando ho

scoperto che con le mie erbe tibetane potevo farlo per davvero allora mi sono

detto… “e perché no?!” E così ho sperimentato il nuovo farmaco su me stesso,

un’occasione unica ed irripetibile. Il principio attivo delle erbe è considerato in

medicina un tranquillante naturale ma se assunto in elevate quantità le conseguenze

possono molteplici e addirittura letali. (si siede sul divano e sorseggia il tè) Prima di

morire… cioè intendo dire prima di morire per davvero, volevo simulare il mio

decesso per accertarmi personalmente di chi potesse essere il mio degno

successore e devo dire che finora ho sentito abbastanza per non avere più dubbi;

fra ladri, fedifraghi, prostitute e impostori… ho solo l’imbarazzo della scelta. (si

rivolge ad Alfred) ottimo questo tè.

ALFRED Grazie.

CONTE Insomma gli effetti collaterali delle erbe sono svariati: assenza di riflessi

(sbadiglia), rilasciamento degli sfinteri (scorreggia), perdita di coscienza e… (ad

Alfred) davvero squisito, ma dove si trova questo tè?

ALFRED Nell’armadietto della cucina.

CONTE E poi, irrigidimenti muscolari e… (incomincia a tremare sempre più vistosamente) oh

santo cielo, hai detto l’armadietto della cucina, (indica un pensile) quell’armadietto?

ALFRED Esattamente.

CONTE Maledizione! E… convulsioni, spasimi (si contrae e tossisce spasmodicamente)

sempre più forti a seconda della dose assunta, fino a… (ad Alfred) e quante foglie

hai usato?

ALFRED Tutte.

CONTE Fino… fino ad arrivare alla… (si contrae e tossisce spasmodicamente) alla

morrteeee.

Il Conte cade a terra privo di sensi e tutti gli si avvicinano cautamente.

GUIDO (prende la sua borsa di medico e gli ausculta il petto a lungo) Questa volta è proprio

morto!

ALE A quanto pare.

Page 26: Funeral party

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NADIA Hai detto bene, pare!

ALE Siamo sicuri vero?!

GUIDO Scusa cugino puoi passarmi quei documenti dalla mia borsa, (prende alcuni

documenti e li sfoglia) qualcuno ha una penna?

ALFRED Prego. (gli passa una Mont Blanc)

GUIDO (riconoscendo la sua penna si insospettisce, dà un occhiataccia ad Alfred e comincia

a compilare un documento) Dunque, dunque, vediamo… ecco quello che ci vuole:

l’autorizzazione del medico incaricato delle funzioni di necroscopo, cioè io, e la

concessione nel rispetto della volontà espressa dai parenti più prossimi del defunto,

cioè noi, della disposizione testamentaria alla… (scrive) CREMAZIONE.

Tutti si guardano compiaciuti, dapprima sorridono con moderazione e poi sempre più apertamente fino

a ridere manifestatamente. Ad un tratto si azzittiscono e si guardano imbarazzati. Silenzio.

CONTESSA Beh, cos’è quella faccia da funerale, vogliamo cominciare questa cerimonia o no?!

Alfred credo sia giunto il momento di stappare questa bottiglia che tenevo per le

grandi occasioni.

ALFRED (stupito) Accidenti ma questo è un Armand de Brignac del 1995… non mi sembra il

caso!

CONTESSA E con ciò? Si vive una volta sola nella vita… almeno spero, ah, ah. (ride)

Alfred apre la bottiglia di champagne e la Contessa mette la musica. Tutti ricominciano a ridere,

ballano e brindando insieme ricomponendo le coppie naturali: Ezio e Nadia, Guido e Ale, la Contessa

con il maggiordomo.

CONTESSA Che ne dite di immortalare questo momento? Scusate volevo dire… (cambia tono, da

sbarazzina) ci facciamo un selfie?

Si mettono tutti in posa per la foto e poi ricominciano a festeggiare. Guido riceve una telefonata.

GUIDO (risponde al cellulare) Pronto. (..) No figurati, non mi disturbi affatto. (..) Ma certo

che è il momento giusto, ci mancherebbe… sono al funerale di mio zio, dimmi pure.

(..) Se tutto va bene domani dovrei essere di ritorno… come hai detto? (..)

Sfuma la conversazione e la musica, sipario.

Page 27: Funeral party

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ATTO SECONDO

Scena 2

Tutti gli oggetti di scena che ha preso Alfred in precedenza sono nuovamente al loro posto, il pendolo

è appeso alla parete e sembra in funzione. Sullo sfondo ci sono Nadia e Ezio che stanno per uscire

insieme dall’appartamento con le loro borse finché Ezio frugandosi nelle tasche interne della giacca si

ferma improvvisamente.

EZIO Oh cielo! Ho dimenticato l’orologio sul comodino.

NADIA Ma non l’avevi perso?

EZIO Sì ma poi l’ho ritrovato, vado in camera a prenderlo e arrivo subito, aspettami pure

in macchina.

Nadia esce e mentre Ezio sta per tornare indietro si scontra con Ale che sopraggiunge in quel

momento.

ALE Ezio.

EZIO Alessandra.

ALE Senti Ezio, ti capisco se sei arrabbiato con me, però ci tenevo a dirti che mi

dispiace molto per quello che è successo.

EZIO Non sono affatto arrabbiato con te, anzi… e se c’è qualcuno che deve delle scuse

quello sono io, non avrei mai dovuto coinvolgerti, è stata una idea davvero stupida.

ALE Oh no, io sono stata stupida invece. Il fatto è che non avevo mai recitato prima

d’ora… intendo dire fuori dal letto e devo riconoscere che non sono così brava a

fingere come pensavo, né tantomeno sarò mai una brava moglie.

EZIO Oh no, questo non puoi dirlo.

ALE Avrei dovuto fare semplicemente il mio lavoro e invece mi sono lasciata coinvolgere

emotivamente e… e questo non è affatto professionale.

EZIO Beh, anche se non doveva finire proprio così, devo dire tuttavia che questa storia si

è conclusa più che bene, non credi?

ALE E sì… abbiamo ritrovato entrambi l’amore.

EZIO E per un orso come me non è una cosa da poco.

ALE E tu che volevi farmi credere che nella tua vita non c’era nulla di interessante.

EZIO Che vuoi dire?

Page 28: Funeral party

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ALE Che sei un uomo di altri tempi, proprio come quelli che piacciono a me, scrivi poesie,

sei galante, romantico…

EZIO E così Nadia ti ha raccontato proprio tutto di me, davvero ti piacciono le poesie?

ALE Le adoro.

EZIO Avevi ragione tu, avremmo dovuto conoscerci meglio…

ALE E sì… peccato, chissà un’altra volta magari… allora ti saluto.

Si stringono la mano e nell’intento di baciarsi timidamente sulle guancia finiscono goffamente per

darsi un bacio in bocca che diventa sempre più appassionato finché Ezio imbarazzato interrompe

bruscamente.

EZIO Ehi un momento, che idiota che sono! Stavo dimenticando di pagarti… ecco il tuo

compenso.

ALE Tieni pure i tuoi soldi, non mi interessano.

EZIO Come sarebbe a dire.

ALE Sarebbe a dire che non intendo farmi pagare.

EZIO Non erano questi i patti, anzi se permetti vorrei aumentare il tuo onorario, te lo sei

meritato.

ALE Non se ne parla assolutamente, in caso di mancata erogazione del servizio nulla è

dovuto.

EZIO Ti prego insisto! (le infila una busta con i soldi nella borsetta)

ALE Ehi, ma per chi mi hai preso!

EZIO Pardon.

ALE Ah, ah, (ride) mi spiace ma per il reso della merce si ha diritto all’intero

risarcimento… (gli restituisce la busta) è la policy aziendale… (trattenendo i soldi) a

meno che…

EZIO Beh, visto che è tutto compreso… perché no?! (escono verso la zona notte)

Entra Nadia per cercare Ezio ma trova Guido che arriva in quel momento.

NADIA Ma dov’è finito? … Ah, Guido.

GUIDO Nadia, stavi andando via senza salutarmi?

Page 29: Funeral party

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NADIA Oh no… certo che no.

GUIDO Beh, buona fortuna allora.

NADIA Anche a te.

Si stringono la mano impacciati e stanno per uscire in direzioni opposte ma subito si accorgono di aver

sbagliato e ritornano indietro ritrovandosi con un lieve imbarazzo nuovamente faccia a faccia al

centro della scena.

GUIDO Scusa, dovevo andare dall’altra parte.

NADIA Questa casa è talmente grande che ci si perde facilmente… ma forse questo l’ho già

detto…

GUIDO Beh, ciao allora…

Stanno per allontanarsi ma questa volta tornano indietro di proposito per parlare.

NADIA Guido.

GUIDO Sì?

NADIA Ricordi la prima sera?

GUIDO Perfettam… abbastanza.

NADIA Io ho riflettuto a lungo e… guarda, (lo prende per mano e lo porta davanti alla

finestra) le stelle si possono vedere anche dalla piscina. Insomma… voglio dire che

hai ragione tu, come potevo ricordare... è passato molto tempo, e poi io ero brilla.

GUIDO Ma sì ma che importanza ha, in fondo tutto ciò che è passato rimane solo nel

ricordo. E’ stato bellissimo e tutto il resto non conta.

NADIA E sì, un’emozione che passa non svanisce mai del tutto, e “con un solo lieve sospiro si

accende…”. Guarda una stella cadente! Ho un desiderio… un desiderio che… stavolta

però non intendo rivelare a nessuno!

GUIDO Nadia... e se ci riprovassimo ancora?

NADIA E da dove ricominciamo?

GUIDO Beh, se la memoria non mi inganna… direi che è meglio ricominciare tutto, ma

proprio tutto da capo. Che ne dici di ripartire da dove abbiamo iniziato… (le prende

la mano) da qui.

NADIA Ma non è troppo tardi.

GUIDO No, se ci affrettiamo.

Page 30: Funeral party

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NADIA Allora sbrigati che aspetti, andiamo. (escono verso l’esterno dell’appartamento)

Entra Alfred seguito dalla Contessa, la sua borsa a tracolla è visibilmente vuota lasciando desumere

che ha restituito tutta la refurtiva.

CONTESSA Ehi, dove stai andando?

ALFRED Vado via, questo lavoro non fa per me.

CONTESSA Peccato! ... Un momento però… stavo cercando un direttore generale di una azienda

farmaceutica, una persona di fiducia con ottime capacità relazionali, autorevolezza,

equilibrio, padronanza di analisi e capacità critiche e… a proposito hai esperienza?

ALFRED Certamente, le mie specialità sono il falso in bilancio, aggiotaggio, frode fiscale,

fondi neri, truffa, usura, conflitto di interessi, riciclaggio, insolvenza, fuga di

capitali…

CONTESSA Eugenio Vincenzo Maria… Enzo, mi sta venendo mal di testa…

ALFRED Ok, preparo subito la vasca. (escono in fretta verso la zona notte)

Da fuori campo si sentono esultare e gioire Alfred e la Contessa e poi via via tutti gli altri

protagonisti.

Il pendolo suona.

FINE