galileo
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GEOGRAFIA 5TRANSCRIPT
La regione Campania
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GEOGRAFIA
La Campania
M A R
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Golfodi
Policastro
Volturno
Ofanto
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Golfodi
Gaeta
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1279Vesuvio
AmalfiSella diConza
ParcoParcoNaz. delNaz. delVesuvioVesuvio
ParcoParco Naz. del Naz. del Cilento e Cilento e Vallo di Diano Vallo di Diano
Il territorioLa regione presenta una va-rietà eterogenea di paesaggi;montagne e colline s’alterna-no a vaste pianure e a golfipittoreschi. Il suolo campanoè prevalentemente montuosoe collinare: l’Appennino èsituato nella parte più inter-na della Campania e scendendo lungo la costa s’incontral’Antiappennino, con i Campi Flegrei. In questo territorio, costitui-to da vulcani spenti, sono presenti le “solfatare”, getti di vaporecaldi e ricchi di zolfo. Non mancano le pianure, in prevalenzecostiere, attraversate dai fiumi Volturno e Sele.Il Vesuvio, che sovrasta Napoli, è uno dei pochi vulcani ancora atti-vi in Europa. La Campania è, inoltre, una zona sismica soggettapertanto a terremoti.
La costa si articola in quattro grandi golfidivisi da promontori rocciosi: Gaeta,Napoli, Salerno e Policastro. Di frontealle coste campane emergono le splendi-de isole di Capri, Ischia e Procida.La regione, grazie alla vicinanza del mare,ha un clima mediterraneo, con invernimiti ed estati temperate.
Superficie: 13 595KmqPopolazione: 5 701931 ab.Densità: 419 ab./KmqProvince: Napoli,
Posizione
� Localizzazione
� Confini
� Monti
Nord Centro Sud
nordestovestsud
� Isole
� Mari
� Golfi
� Vulcani
� Colline
� Pianure
� Fiumi
� Parchi
� Clima
PUGLIA
SARDEGNA
14% montagna
68% collina
BASILICATA45% collina
47% montagna
SICILIA
24% montagna
62% collina
14% pianura
CAMPANIA
34% montagna15%
pianura51% collina
8% pianura
CALABRIA49% collina
42% montagna9% pianura
45% collina
2% montagna
53% pianura
18% pianura
SUD
Solfatara
Ischia
Conoscere le regioni dell’Italia meridionale ed insulare: la Campania
CARTINE A PAGG. 361-362
La regione Campania
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GEOGRAFIA
Popolazione
La Campania è la seconda regione d’Italia per nume-ro di abitanti ed è quella con la più elevata densità dipopolazione; gli abitanti continuano ad aumentare,soprattutto sulla costa e nella provincia di Napoli,dov’è stanziata oltre la metà della popolazione.
Attività economicheLa risorsa economica più importante della regione èl’agricoltura, favorita dal clima mite e dai terreni fertili perla presenza delle ceneri vulcaniche: all’ampia produzioned’ortaggi e legumi, si affianca la coltivazione di frumenti,frutta, vite ed ulivo. La Campania è il primo produttoreitaliano di pomodori. Tipico della regione è l’allevamentodi bufale, dal cui latte si ricavano pregiate mozzarelle concui si prepara l’ormai rinomata pizza napoletana.All’agricoltura è legata la fiorente industria alimentare:sono diffusi i pastifici, i caseifici, gli oleifici e le industrieconserviere. Ci sono poi industrie meccaniche, automobi-listiche, siderurgiche, chimiche e cantieristiche.La bellezza del paesaggio naturale, con le isole di Capri ed Ischia ela Costiera Amalfitana, e di alcune mète d’interesse storico ed arti-
stico, come Pompei, Ercolano ela Reggia di Caserta, alimentanouna fiorente industria turistica.Nonostante gli sforzi e le inizia-tive intraprese negli anni, resta-no ancora gravi i problemi tipicidella regione: la disoccupazionee la sovrappopolazione.
SETTO
RE PRIMA-
11%
SETTO
RE SECON-
24%
SETTO
RE TERZIA-
65%
San Gennaro, patrono di Napoli, fu decapitatodurante la persecuzione contro i Cristiani. Da allora,la prima domenica di maggio, il 19 settembre (gior-no del martirio del Santo) e il 16 dicembre (anniver-sario dell'eruzione vesuviana del 1631), il suo san-gue, raccolto in due ampolle di vetro e custoditenel Duomo, si liquefà. La gente segue le donnenapoletane che pregano a gran voce, mentreattendono che il sangue compia il miracolo della
Vista di Positano
Conoscere le regioni dell’Italia meridionale ed insulare: la Campania
326
Napoli, fondata dai coloni greci, si estende ad anfiteatrosu uno dei più bei golfi del mondo, alle pendici del suo vul-
cano, il Vesuvio. Questa splendida metropoli oggi vive due
realtà ben distinte: da una parte il risanamento e la moder-
nizzazione delle strutture urbane, e dall’altra uno sviluppo
edilizio disordinato, che ha riempito ogni spazio della
città, senza tener conto delle zone verdi e del grande traffi-
co. Il suo porto è fra i più importanti del Mediterraneo e
tra i più attivi d’Italia per movimento di passeggeri e merci.
Napoli, oltre che un centro amministrativo e di servizi qua-
lificati, ospita università, centri di ricerca ed un’importante
vita artistica e culturale.
Scorcio di Napoli sul mare
Il capoluogo di regione... e le altre province
Caserta si estende al marginedella pianura del Volturno ed è un
grande centro agricolo e commer-
ciale, ma conta anche qualche sta-
bilimento industriale nel settore
tessile, meccanico ed alimentare.
Questa città è nota soprattutto per
la maestosa Reggia dei Borboni,
su cui si estende un grandissimo
parco ricco di statue, fontane e
cascate.
Salerno, che sorge nel golfo cheporta il suo nome, è la seconda città
della regione per numero di abitan-
ti. La zona più moderna di questa
città si allunga sul mare, mentre la
parte più antica si arrampica sulle
pendici del colle, dove sorge uno
splendido Duomo.
Molto sviluppate sono le industrie
salernitane e di grande importanza
è il porto per i traffici commerciali.
Avellino è una città di originesannita, situata in una conca ver-
deggiante circondata da nume-
rosi monti. Fu fondata dal popo-
lo degli Irpini prima di essere
colonizzata dai Romani ed infat-
ti oggi viene definita capoluogo
dell’Irpinia. Fra i suoi monumen-
ti più importanti ricordiamo il
Palazzo della Dogana, il Duomo,
la Chiesa di Santa Maria.
Benevento, situata alla confluenza dei fiumi Sabato e Calore, è un’anticacittà già sviluppata in epoca romana. Infatti è proprio qui che i Romani scon-
fissero l’esercito di Pirro, e per ricordare lo straordinario avvenimento cam-
biarono il nome della città da Maleventum in Benevento. Oggi sede di attivi-
tà agricole e industriali, è anche un importante nodo stradale per le comuni-
cazioni con il Molise e la Puglia. Tra i suoi monumenti il più importante è
sicuramente l’Arco di Traiano, che prende il nome dall’imperatore romano
che lo fece costruire.
Veduta di Salerno
Arco di Traiano
Piazza della LibertàReggia di Caserta
Il Parco Nazionale del Vesuvio è stato istituito in modo da
rispettare i valori del territorio e realizzare una corretta integra-
zione tra uomo e ambiente. Inoltre è stato importante promuo-
vere attività di educazione ambientale e di ricerca scientifica.
Il Parco nasce, però, anche dall'esigenza di difendere il vulcano
più famoso del mondo: il Vesuvio (1270 m), tipico esempio di
vulcano ancora attivo. Tra il Gran Corno e il Monte Somma, si
apre la Valle del Gigante, coperta da sabbie e ceneri ed attraver-
sata da colate di lava, ormai raffreddate. Attraverso le spaccatu-
re del terreno escono le fumarole, ossia emissioni di vapore
acqueo e gas dall’odore caratteristico di uova marce. Questo
territorio, ricco di bellezze storico-naturalistiche, vanta una pro-
duzione agricola unica per la varietà e originalità di sapori.
Oggi, grazie alla collaborazione di
guide vulcanologiche, il Parco
Nazionale del Vesuvio viene
ammirato dai tantissimi turisti.
Camminando per tutta la monta-
gna, attraverso dei sentieri, essi
possono arrivare tranquillamente
al grande ed affascinante cratere.
Il Parco Nazionale del Vesuvio
La prima eruzione che la storia ricordi è quella disastrosadell’anno 79 d.C. , durante la quale morirono circa 2 000persone. Fu allora che vennero distrutte e sepoltePompei, Ercolano, Stabia e altri centri minori, dove i ricchiRomani avevano costruito le loro ville suntuose, attiratidalla dolcezza del clima e dalla bellezza del paesaggio. La città di Pompei, dopo l’eruzione del Vesuvio, rimasesepolta sotto uno strato di cenere e lava: era pratica-mente scomparsa.Nel 1860, alcuni archeologi e operai, cominciarono ascavare quei luoghi e, un po’ alla volta, le antiche costru-zioni furono riportate alla luce. Pompei oggi si presenta al visitatore con le sue strade e le suepiazze, gli edifici pubblici, le abitazioni private, le terme, i templi, le colonne, le statue, le fontane, imosaici dei pavimenti e le pitture che ornano le pareti, le osterie e le palestre dei gladiatori.(da “Il grande libro delle regioni d’Italia”, Mondadori)
327
La regione Puglia
328
GEOGRAFIA
La Puglia
G o l f o d i
Riserva Nat. Marina delle Isole Tremiti
M a n f r e d o n i a
M A R I O N I O
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Lago di Lesina
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Cerignola
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Vieste
Margheritadi Savoia
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MonopoliPutignano
Alberobello
Ostuni
Otranto
Gallipoli
Capo Santa Mariadi Leuca
Gioiadel Colle
Gravinain Puglia
FoggiaFoggia
BarlettaBarlettaTraniTrani
AndriaAndria BARIBARI
TarantoTaranto
BrindisiBrindisi
LecceLecce
POTENZA MATERA
B A S I L I C A T A
Isole Tremiti
1055M. Calvo
(Foggia)
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G A R G A N O
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Parco Naz.del Gargano
Il territorioLa regione occupa un ter-ritorio vario, in prevalenzapianeggiante e collinare,all’estremità sudorientaledella Penisola, compresofra il Mar Ionio ed il MarAdriatico. Fra i rilievi, ipiù importanti sono ilpromontorio del Gargano,coperto di boschi, i Montidella Daunia e l’altopianocarsico delle Murge. Del territorio fanno parte vaste aree pianeg-gianti, attraversate da pochi corsi d’acqua a carattere torrentizio,tra cui le principali sono: il Tavoliere, la Piana d’Otranto ed ilSalento. La scarsità d’acque ha sempre flagellato queste terre: perrisolvere il problema è stato costruito l’imponente acquedottopugliese, che preleva le acque dal fiume Sele, in Campania.Fra i laghi salmastri di Lesina e Varano ed il Golfo di Manfredoniasorge il promontorio del Gargano, di fronte al quale si stagliano leIsole Tremiti. Le coste sono, in genere, basse e sabbiose, ad ecce-zione di quelle garganiche e quelle salentine.Il clima, tipicamente mediterraneo, è caratterizzato dalla scarsitàdi precipitazioni, causa di lunghi periodi di siccità e di estati caldeed asciutte.
Superficie: 19 362KmqPopolazione: 4 020707 ab.Densità: 208 ab./KmqProvince: Bari,
Posizione
� Localizzazione
� Confini
� Monti
Nord Centro Sud
nordestovestsud
� Colline
� Pianure
� Fiumi
� Laghi
� Isole
� Mari
� Golfi
� Parchi
PUGLIA
SARDEGNA
14% montagna
68% collina
BASILICATA45% collina
47% montagna
SICILIA
24% montagna
62% collina
14% pianura
CAMPANIA
34% montagna15%
pianura51% collina
8% pianura
CALABRIA49% collina
42% montagna9% pianura
45% collina
2% montagna
53% pianura
18% pianura
SUD
� Clima
Promontorio del Gargano
Conoscere le regioni dell’Italia meridionale ed insulare: la Puglia
CARTINE A PAGG. 361-362
La regione Puglia
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GEOGRAFIA
Popolazione
La densità abitativa è relativamente elevata, in par-ticolar modo lungo i litorali, maggiormente ricchidi opportunità lavorative. La popolazione puglieseè in aumento, sia per l’elevata natalità, sia per ilrientro di molti emigrati, sia per l’afflusso di citta-dini extracomunitari che affollano la regione.
Attività economicheL’agricoltura è ben sviluppata grazie all’utilizzo di tecni-che avanzate e all’irrigazione dell’acquedotto pugliese.Si producono cereali, tabacco, ortaggi e frutta. La Pugliaè tra le prime regioni per la coltivazione d’olio, vino eduva da tavola nelle Murge e di grano nel Tavoliere.L’allevamento, ad eccezione di quello degli ovini, deimolluschi e dei crostacei, è un’attività di secondo piano,mentre sviluppata e redditizia è la pesca. Un prodottoparticolare è il sale marino, ricavato dalle saline diMargherita di Savoia, tra le più importanti d’Italia.L’industria pugliese è la più avanzata del meridioned’Italia. Nel triangolo formato da Bari, Brindisi e Taranto
sorgono importanti industrie siderur-giche, meccaniche, tessili ed editoriali.Sviluppate sono anche le industrieagroalimentari, legate ai prodotti dellaterra: pastifici, caseifici ed oleifici.Importanti sono anche i complessipetrolchimici e cantieristici.Nel settore terziario sviluppato è ilcommercio marittimo, legato al portodi Bari, ed il turismo, favorito dalle bel-lezze naturali, dalle spiagge e dai pitto-reschi e caratteristici borghi.
SETTO
RE PRIMA-
14%
SETTO
RE SECON-
25%
SETTO
RE TERZIA-
61%
Mercato di Altamura
Mare di Vieste
Il Parco Nazionale del Gargano ricopre un'estensione di circa 121118ettari di terra, al cui interno ritroviamo una serie di habitat unici nel lorogenere. Si passa dalle grandi foreste alla macchia mediterranea, daigrandi altipiani carsici alle ripide rocce sul mare punteggiate da fanta-stiche grotte; dalle boscose valli che scendono verso il mare, alle lagu-ne costiere di Lesina e Varano. Fanno parte di questo gioiello le quattroIsole Tremiti (nella foto) circondate da un mare cristallino e ricche di grotte.
Conoscere le regioni dell’Italia meridionale ed insulare: la Puglia
330
Bari, capoluogo di regione della Puglia, è una delle città piùbelle d’Italia. Il suo nucleo urbano è diviso in zone ben distin-
te: la città vecchia, che sorge su una penisoletta della costa,
conserva le caratteristiche del borgo medievale; la città nuova,
disposta lungo il mare, presenta edifici moderni e alti e strade
molto spaziose. Grazie al suo porto attivo e ben attrezzato Bari
è un centro commerciale di prim’ordine. Numerose sono le
industrie, soprattutto alimentari, meccaniche e petrolchimiche.
Nel suo centro storico si trovano numerosi monumenti, come
la Cattedrale di San Sabino, la Basilica di San Nicola e il gran-
de castello che oggi ospita mostre e manifestazioni culturali.Scorcio del porto di Bari
Il capoluogo di regione... e le altre province
Foggia, situata al centro delTavoliere, ha un aspetto moderno,
dato anche dal fatto che, in gran
parte, è stata ricostruita dopo i
bombardamenti della seconda
guerra mondiale. Importante nodo
stradale e ferroviario, questa città
è un grande centro commerciale,
soprattutto per i prodotti agricoli.
Da visitare la cattedrale barocca e
i musei civici.
Brindisi, che sorge sulla costaAdriatica del Salento, oggi è il prin-
cipale porto passeggeri per la Grecia
e un importante scalo di petrolio, ed
è per questo che nelle sue vicinanze
sorgono grandi complessi petrolchi-
mici. I suoi monumenti più impor-
tanti sono: il Duomo, il Castello
Svevo, la Chiesa di San Benedetto e
quella di Santa Maria del Casale.
Lecce, che sorge nella PenisolaSalentina, è una città storica.
Infatti tra i suoi monumenti pos-
siamo trovare l’anfiteatro e il tea-
tro romani, il Castello Angioino,
del medioevo, la basilica di Santa
Croce, il Palazzo del Seminario e il
convento dei Celestini, tutti edifici
di stile barocco. Grande centro
agricolo e commerciale, vanta
anche molte industrie.
Taranto è la città più popolosa della regione dopo Bari e sorge sullacosta ionica dell’istmo che separa il Mar Ionio dal bacino interno, chia-
mato Mare Piccolo. È proprio in questo punto, dove oggi sorge la città
vecchia, che si diffusero le colonie greche. La città nuova, più moderna,
si estende più verso oriente, tra i due mari. Per la sua buona posizione,
Taranto fu scelta come base navale e sede dell’arsenale della Marina
Militare. Tra i suoi monumenti, da visitare il Castello Aragonese, la
Chiesa di San Domenico Maggiore, il Duomo e la Villa Peripato.
(Istmo: Striscia di terra che collega due territori molto estesi circondati da acque).
Veduta del porto di Brindisi
Castello Aragonese
Basilica si Santa CroceCentro di Foggia
331
Con 387 645 abitanti, distribuiti su un territorio di circa 1 500 Kmq,la neonata provincia di Barletta-Andria-Trani è la sesta provincia dellaPuglia. Istituita l'11 giugno 2004,diventerà operativa, secondo i ter-mini di legge, nel 2 008.Le tre città capoluogo sono deicentri molto popolosi: Andria ha ilmaggior numero di abitanti (95mila), seguita daBarletta (92mila), Trani e Bisceglie (50mila). Il capo-luogo è congiunto: Barletta, Andria e Trani. Si tratta del primo caso in Italia di pro-vincia "a tre teste". La probabile sigla della nuova provincia sarà BT.
Con la differenzadei colori possia-mo meglio notarela nuova divisionegeografica delleprovince pugliesi.
Alberobello, in provincia di Bari, sita a 426 metri sul livellodel mare e a 23 km dall'Adriatico, è oggi mèta di nume-rosi visitatori per la particolare singolarità delle suecostruzioni: i trulli. Il nome viene dal greco "tholos"(cupola). I trulli sono costruiti con pietra locale a secco,ricavata dalle rocce affioranti in superficie.
La regione Basilicata
332
GEOGRAFIA
La Basilicata M A R A D R I A T I C O
Golfo
di
Policastro
Sinni
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Cavone
Basento
Pergola
Platano
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Lago delPertusillo
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IA2248
M. Pollino
ParcoParcoNaz. delNaz. delPollinoPollino
Il territorioLa Basilicata si affaccia per duebrevi tratti sul Mar Ionio e sul MarTirreno, tra la Puglia e la Calabria.Il territorio, prevalentemente mon-tuoso e collinare, comprendel’Appennino Lucano. La vetta piùelevata è il Pollino, ricco di vegeta-zione, sul cui territorio è stato isti-tuito un Parco Nazionale.I fiumi sono brevi e a carattere tor-rentizio; spesso nella stagione pio-vosa formano pericolose piene, che
negli anni si è cercato di arginare con opere di edilizia artificiale.La costa tirrenica è alta e rocciosa mentre quella ionica è bassae acquitrinosa, con l’unicazona pianeggiante dellaregione: il Metaponto.Il clima è di tipo mediter-raneo sulla costa e nellazona collinare, frequentisono le precipitazioni pio-vose durante il periodoautunnale ed invernale.
Superficie: 9 992KmqPopolazione: 597 768ab.Densità: 60 ab./KmqProvince: Potenza,
Posizione
� Localizzazione
� Confini
� Monti
Nord Centro Sud
nordestovestsud
� Mari
� Pianure
� Fiumi
� Parchi
� Clima
� Laghi
PUGLIA
SARDEGNA
14% montagna
68% collina
BASILICATA45% collina
47% montagna
SICILIA
24% montagna
62% collina
14% pianura
CAMPANIA
34% montagna15%
pianura51% collina
8% pianura
CALABRIA49% collina
42% montagna9% pianura
45% collina
2% montagna
53% pianura
18% pianura
SUD
Torrente del Pollino
Monticchio in Basilicata
Conoscere le regioni dell’Italia meridionale ed insulare: la Basilicata
CARTINE A PAGG. 361-362
La regione Basilicata GEOGRAFIA
SETTO
RE PRIMA-
11%
SETTO
RE SECON-
33%
SETTO
RE TERZIA-
56%
Popolazione
La Basilicata è la regione con la più bassa densità di popola-zione dopo la Valle d’Aosta, a causa della mancanza di lavo-ro e della conseguente emigrazione. I centri abitati si trova-no prevalentemente in montagna perché le pianure costiere,ora bonificate, un tempo erano acquitrinose e inospitali.
Attività economicheNegli ultimi anni la situazione economica è migliorata, anche se ilreddito degli abitanti resta il più basso d’Italia. Per ovviare a que-sto grave problema sono state avviate numerose iniziative perfavorire il miglioramento dell’ambiente e dell’economia: opereidriche per l’irrigazione dei terreni, interventi di rimboscamento,lavori d’edilizia stradale. Gli impiegati in agricoltura sono numerosi se confrontati con lamedia nazionale, ma i raccolti non sono molto redditizi. Si lavoraancora in modo tradizionale e solo nella Piana di Metaponto sor-gono alcune aziende più moderne: si producono cereali, tabacco,ortaggi e primizie. Diffuso è l’allevamento d’ovini e caprini.Negli ultimi anni sono stati scoperti giacimenti di metano e petro-
lio, grazie ai quali sono sorte indu-strie per la produzione di fibre sinte-tiche, materie plastiche e prodottichimici.Notevole è stato lo sviluppo recentedel comune di Menfi, in seguitoall’istallazione di uno stabilimentoFiat e alla nascita di un suo indotto.
Il turismo, soprattutto quello estivo, ha cominciato da poco a svi-lupparsi nella Piana di Metaponto e a Maratea; molto frequentatisono anche i “sassi” di Matera.
L’artigianato lucano ha origini antichissime. Nasce, infatti, nellebotteghe artigianali dei “mastri” e nei campi dove i contadinie pastori, nelle monotone giornate d’inverno, intagliavano illegno. Essi diedero vita alla “civiltà delle mani”, una culturaautosufficiente che ancora oggi produce manufatti partico-lari. Si producono merletti, ricami, oggetti in legno e lavori adintreccio come cesti in vimini, giunco e paglia. Numerosisono anche i maestri che lavorano il ferro, la terracotta ed ilrame. In questa regione si producono anche le zampogne.
Spiaggia di Maratea
333Conoscere le regioni dell’Italia meridionale ed insulare: la Basilicata
334
Il capoluogo di regione... e le altre province
Potenza, situata a 819 metri sul livello del mare, è ilcapoluogo di provincia della regione. Negli ultimi decen-
ni è cresciuta rapidamente: infatti, attorno al vecchio cen-
tro, si sono sviluppati nuovi quartieri residenziali. Potenza
è principalmente una città agricola, anche se di recente
sono sorte, in periferia, alcune industrie di materie plasti-
che e mobili. Il territorio della provincia è interamente
montuoso con zone abbastanza fertili e coltivate, tanto da
far nascere industrie alimentari come oleifici e pastifici.
La città vanta il Museo Lucano, che raccoglie i reperti
preistorici e gli oggetti ritrovati negli scavi di Metaponto.
Tra i monumenti da visitare citiamo la Cattedrale, la
Chiesa di San Michele Arcangelo in stile romanico e quel-
la di San Francesco. L’ultima domenica di maggio si svol-
ge a Potenza la “cavalcata dei turchi”, una processione che
ricorda l’intervento miracoloso di San Gerardo per aiutare
la città assalita dai pirati saraceni.
Matera, che sorge sull’orlo di un burrone aforma di cono capovolto, è una città molto
singolare che mostra due facce, una antica
ed una più moderna. Nella città vecchia, si
trovano edifici rupestri scavati nel tufo, detti
“I Sassi”: il Sasso Barisano ed il Sasso
Caveoso. La città moderna, al contrario si
presenta con edifici alti e viali alberati.
Matera è, come Potenza, un centro agricolo
e sede di alcune industrie. Interessante è il
Duomo della città, che risale al secolo XIII,
splendido esempio di architettura romani-
co-pugliese.
Duomo di Potenza
Duomo di Matera
Matera era chiamata la “città dei Sassi” in quanto costitui-ta da case scavate nella roccia. In un primo momento legrotte vennero occupate dai monaci scappati alla perse-cuzione. Successivamente, furono ampliate ed utilizzatedai contadini, che ne fecero vere e proprie case dove vivere assieme al proprio bestiame. Queste grot-te, però, erano prive d’acqua e servizi igenici, e ricevevano sole ed aria solo dalla porta. Per questomotivo, nel 1952, i Sassi furono chiusi e le persone che ci vivevano trasferite in case più confortevoli.Oggi i Sassi sono sede di alcune botteghe di artigiani ed artisti e mèta di numerosi turisti. Sono con-siderati area protetta e sono stati recentemente dichiarati dall’ UNESCO patrimonio dell’umanità.
A cavallo tra due regioni, Basilicata e Calabria,e tra due mari, il Tirreno e lo Ionio, il ParcoNazionale del Pollino, con i suoi 192565 etta-ri, è oggi l'area protetta più estesa d'Italia.
Il territorio è prevalentemente montuoso; trale cime volteggia imperiosa l'aquila reale. Lezone coperte di boschi di faggio, di castagnoe di cerro sono popolate da fauna in via diestinzione: il lupo appenninico, il capriolo diOrsomarso, il picchio nero, il falco pellegrino, ilgufo reale e il corvo imperiale.
Nelle aree di maggiore altitudine si trova il pinoloricato (nella foto a lato). Sulle pendici dellemontagne troviamo boschi di faggio, di casta-gno, di cerro, coperti di muschio, tappezzati difunghi, di frutti e di erbe aromatiche. Tra tutti que-sti luoghi sgorgano sorgenti di acqua limpida epura, che scendono a valle, dove nascono bian-cospini, ginestre, viole, papaveri e orchidee.
335
La regione Calabria
336
GEOGRAFIA
La Calabria G o l f od i
T a r a n t o
Golfo diCorigliano
Golfodi
Policastro
Golfo diGioia
Golfo diSant’Eufemia
Golfo
Riserva Nat.Marina di Capo Rizzuto
diSquillace
L. Arvo L. Ampollino
Lago di Cecita
Esaro
Savuto
Crati
MuconeTrionto
Neto
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Locri
Soverato
Squillace
IsolaSant’Eufemia di Capo
Rizzuto
Rossano
Cirò Marina
Scalea
Paola
Tropea
Gioia Tauro
TARANTO
B A S I L I C A T A
L a S i l a
CosenzaCosenza
CrotoneCrotone
Vibo Vibo ValentiaValentia
CATANZAROCATANZAROMARCHESATO
Capo Vaticano
1928M. Botte Donato
2248
Sibari
1955
M. Pollino
SI
CI
LI
A
AspromonteVillaSan Giovanni Parco Naz.Parco Naz.
dell’Aspromontedell’Aspromonte
St r
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di
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la
ab
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ParcoParcoNaz. dellaNaz. dellaCalabriaCalabria
MA
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NO
ReggioReggiodi Calabriadi Calabria
Parco Naz. Parco Naz. del Pollinodel Pollino
PIANADI SIBARI
Il territorioLa Calabria è una penisolalunga e stretta compresa trail Mar Ionio e il Mar Tirreno,prevalentemente montuosae collinare. I rilievi principa-li, con rocce simili a quellealpine e ricchi di vegetazio-ne, fanno parte dell’Appen-nino Calabro e sono com-posti dai Monti della Sila e dall’Aspromonte. Dai monti scendono avalle le fiumare, ricche d’acqua d’inverno e spesso causa di allaga-menti negli insediamenti urbani e nelle coltivazioni.Le zone pianeggianti si riducono a sottili strisce costiere: sono quel-le di Sibari e Catanzaro sullo Ionio, Lamezia e Gioia Tauro sul Tirreno.La Calabria è la regione con il più lungo litorale, circa 750 km di coste,perlopiù basse e sabbiose sul versante ionico, alte e rocciose su quel-lo tirrenico. Numerosi sono i golfi, tra i principali Gioia, Squillace eSant’Eufemia.Le catene montuose determinano un clima abbastanza eterogeneo:mite e temperato sulle coste, freddo e ricco di precipitazioni nevosein montagna.
Superficie: 15 080KmqPopolazione: 2 011466 ab.Densità: 133 ab./KmqProvince: Catanzaro,Cosenza,
Posizione
� Localizzazione
� Confini
� Monti
Nord Centro Sud
nordestovestsud
� Pianure
� Fiumi
� Laghi
� Mari
� Golfi
� Parchi
PUGLIA
SARDEGNA
14% montagna
68% collina
BASILICATA45% collina
47% montagna
SICILIA
24% montagna
62% collina
14% pianura
CAMPANIA
34% montagna15%
pianura51% collina
8% pianura
CALABRIA49% collina
42% montagna9% pianura
45% collina
2% montagna
53% pianura
18% pianura
SUD
� Clima
In alto, pino loricato, pianta tipi-ca dell’Aspromonte. In basso, paesaggio dell’Ap pen -nino Calabro.
Conoscere le regioni dell’Italia meridionale ed insulare: la Calabria
CARTINE A PAGG. 361-362
La regione Calabria
337
GEOGRAFIA
Popolazione
La Calabria ha una bassa densità di popolazione, dovutaanche all’emigrazione massiccia degli anni scorsi. Gli abi-tanti, che per secoli si erano stabiliti nelle zone interne,iniziarono col tempo ad abitare le coste bonificate ed urba-nizzate: attualmente le coste sono più abitate rispetto allezone interne e sono stati abbandonati i borghi medievali.
Attività economicheLa posizione geografica e la conformazione del territorio hannoostacolato la costruzione di vie di comunicazione, la cui carenza hacondizionato lo sviluppo economico e sociale della regione. Nellepianure costiere si praticano colture specializzate in ortaggi, albe-ri da frutto, agrumi, fichi e mandorli. Tipiche di questa regionesono le coltivazioni del gelsomino, utilizzato per realizzare profu-mi, e del bergamotto, da cui si ottengono ottimi distillati. L’attività primaria tradizionale è sempre stata l’allevamento ovino
e caprino, da cui si ricavano formaggicome il pecorino e il caciocavallo dellaSila. Un’altra risorsa è la pesca delpesce spada.Nella regione sono prevalenti le picco-le industrie legate alla trasformazionedei prodotti agricoli; i grandi comples-si industriali chimici e petrolchimicisono a Crotone, e quelli metalmeccani-ci a Vibo Valentia.In Calabria sono stati creati laghi artifi-ciali, ottenuti sbarrando corsi d’acqua,utilizzati per la produzione d’energiaelettrica.
Al porto di Gioia Tauro sono legate fiorenti e redditizie attivitàcommerciali e marittime.Il turismo, in forte crescita, interessa sia le zone interne sia quel-le costiere e necessita, per un suo ulteriore sviluppo, di un miglio-ramento delle vie di comunicazione e dei trasporti.
SETTO
RE PRIMA-
17%
SETTO
RE SECON-
18%
SETTO
RE TERZIA-
65%
L’arte della seta era nota in Calabria già nell’anno Mille. Laproduzione e il commercio della seta costituirono a lungo laricchezza principale della regione. Oggi in Calabria si produ-cono, ancora, bellissime stoffe tessute a mano, pizzi e ricami.
Conoscere le regioni dell’Italia meridionale ed insulare: la Calabria
338
Catanzaro sorge non lontano dalla costa, su unacresta di roccia tagliata da due burroni, in fondo ai
quali scorrono due torrenti. Questa città si presenta
con due parti ben distinte, il centro storico e i quar-
tieri moderni, che si estendono verso il mare. Da
visitare sono la chiesa del Rosario e il Museo provin-
ciale. Catanzaro è una città prevalentemente agrico-
la: le industrie presenti, infatti, si basano sui prodot-
ti locali come olio e pasta. Poco distante dalla città
si trova Catanzaro Lido, attrezzata località balneare.
Duomo di Catanzaro
Il capoluogo di regione... e le altre province
Crotone, città di origine greca, fufondata nell’800 a.C. Fu sede della
scuola di Pitagora ed è oggi una
città moderna con industrie chi-
miche e metallurgiche. Della città
antica non restano molte tracce; i
reperti trovati negli scavi sono
conservati nel museo archeologi-
co. Crotone è l’unico porto ionico
della Calabria. Da visitare sono il
Duomo e il Castello.
Cosenza, situata ai piedi della Sila,sorge alla confluenza del Busento col
Crati. Mercato agricolo e sede di alcu-
ne industrie, vanta un’antica vocazio-
ne artigianale e mercantile. Corso
Telesio, chiamata sino al 1898 “strada
dei mercati e degli orefici”, ne è una
testimonianza. Di notevole interesse
sono l’Accademia Cosentina, la Catte -
dra le, ricca di opere d’arte, ed il
castello che domina la città dall’alto.
Vibo Valentia, colonia grecacol nome di Hipponion, acquisì
il nome di Valentia sotto i
Romani. Conta oggi alcune indu-
strie alimentari e cementifici ed
è un attivo mercato agricolo e di
bestiame. Meritano di essere
visitate le rovine di Hipponion, il
castello ed il Valentianum, un ex
convento domenicano che oggi
ospita il Museo Civico e un isti-
tuto scolastico.
Reggio di Calabria, comunemente chiamata Reggio Calabria, è lacittà più popolosa di tutta la regione. Distrutta varie volte dal terremo-
to, fu ricostruita con criteri antisismici dopo quello del 1908 che la rase
al suolo quasi completamente. Reggio sorge alle pendici dell’Aspro -
monte, in una posizione molto favorevole, vicino allo stretto di
Messina. Dal porto di Reggio Calabria partono, infatti, le navi passeg-
geri per la Sicilia. Attorno alla città sorgono industrie di prodotti agri-
coli e stabilimenti tessili. Nel Museo archeologico sono custoditi i
famosi bronzi di Riace, ritrovati nel 1972.
Veduta di Cosenza Panoramica dal castello di Vibo
Castello di Crotone
339
I paesaggi della Sila
Il Parco Nazionale della Sila è un luogomeraviglioso, tutto da scoprire, ricco di iti-nerari suggestivi e paesaggi emozionanti. Montagne e valli incantate, piante stu-pende e una grande varietà di animali,costituiscono un patrimonio che meritadi essere amato e soprattutto protetto.
Paesaggio collinare Lago Ampollino Fiume Tacina
Paesaggio autunnale Lago Cecita In alto, pino loricato, vegeta
La regione Sicilia
340
GEOGRAFIA
La Sicilia
Golfo diRiserva Nat.Marina delleIsole Egadi
Castellam-mare
Golfo di Palermo
Golfo di Gela
Belice
Platani
Sals
o
DittainoSim
eto
M A R T I R R E N O
Termini Imerese
Corleone
Castellammaredel Golfo
Punta RaisiCapo S.Vito
Capo Boeo
Capo S. Marco
Capo Scaramia
Monreale
Calatafimi
Mazaradel Vallo
Castelvetrano
Licata
Isola Alicudi
Marsala
PALERMOPALERMOTrapaniTrapani
AgrigentoAgrigento
CaltanissettaCaltanissetta
Ustica (Palermo)
O
Golfo di
GelaGolfo di Noto
Golfo di Augusta
Golfo di Catania
Stre
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i Mes
sina
Capo d’Orlando
Cefalù
Capo Passero
Acireale
Taormina
Golfodi Milazzo
Golfodi Patti
AugustaCaltagirone
Isola dei PorriIsola delle Correnti
SalinaLipari
Vulcano
Filicudi
Panarea
Stromboli
Alicudi
Giarre3323
M. Etna
P I A N A D IC AT A N I A
Pizzo Carbonara
Capo Peloro
1979
Lampedusa
Lampione
Linosa
Golfodi Termini
Imerese
EnnaEnna
Levanzo
MarettimoFavignana
I SOLE EGADI
Mont i S i c ani
M a d o n i e
I SOLE PELAGIE
Licata
Valle deitempli
Gela
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RagusaRagusa
SiracusaSiracusa
CataniaCatania
MessinaMessina
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Monti Peloritani
I SOL E EOL IE O L I PARI
(Mess ina)
(Agrigento)
Riserva Nat.Marina di Ustica
Riserva Nat.Marina delleIsole Eolie
MA
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Pantelleria(Trapani) M A R
M E D I T E R R A N E O
Il territorioLa Sicilia è la più gran-de regione italiana e lapiù estesa isola delMediterraneo, separatadalla terraferma dalloStretto di Messina. Ilsuo territorio è preva-lentemente montuosoe collinare: a nord, a continuazione dell’Appennino Calabro, sor-gono le catene montuose dei Peloritani, dei Nebrodi e delleMadonie; distinti sono invece i monti Sicani, gli Erei e gli Iblei.L’elemento tipico della regione sono i vulcani: le isole diStromboli e Vulcano ed il massiccio montuoso dell’Etna, nellaparte orientale dell’isola. Le ceneri di questo vulcano, nei secoli,hanno reso fertile e coltivabile la Piana di Catania, la più estesadella regione. Sono presenti poi le pianure costiere, di chiara ori-gine alluvionale, di Gela, di Mazara e la Conca d’Oro.I fiumi più importanti sono il Simeto ed il Salso.Le coste settentrionali della Sicilia sono in prevalenza alte e fra-stagliate, quelle a sud basse e sabbiose. Sono parte della regio-ne anche le isole di Ustica e Pantelleria e gli arcipelaghi dellePelagie, delle Egadi, delle Eolie o Lipari.Le estati siciliane sono calde ed afose, rese sopportabili solo dalvento caldo del sud: lo scirocco.
Superficie: 25 708KmqPopolazione: 4 968991 ab.Densità: 193 ab./KmqProvince: Palermo,Agrigento,
Posizione
� Localizzazione
� Confini
� Monti
Nord Centro Sud
nordestovestsud
� Vulcani
� Pianure
� Fiumi
� Isole
� Mari
� Golfi
PUGLIA
SARDEGNA
14% montagna
68% collina
BASILICATA45% collina
47% montagna
SICILIA
24% montagna
62% collina
14% pianura
CAMPANIA
34% montagna15%
pianura51% collina
8% pianura
CALABRIA49% collina
42% montagna9% pianura
45% collina
2% montagna
53% pianura
18% pianura
SUD
� Clima
Veduta di Linosa in Sicilia
Conoscere le regioni dell’Italia meridionale ed insulare: la Sicilia
CARTINE A PAGG. 361-362
La regione Sicilia
341
GEOGRAFIA
Popolazione
Anche se recentemente la situazione è migliora-ta, la Sicilia, come altre regioni del Sud, ha subi-to nell’ultimo secolo una forte emigrazione. Lecittà principali, lungo la costa, hanno una densi-tà abitativa altissima, mentre le campagne del-l’interno sono quasi spopolate. La Sicilia è unaregione a statuto speciale dal 1946.
Attività economicheSebbene non favorita dalla disponibilità idrica, l’agricolturaoccupa la maggioranza della manodopera attiva, anche a causadella carenza di lavoro negli altri settori economici. Nella regio-ne si possono individuare due tipi di colture: intensiva nellezone costiere e scarsamente produttiva all’interno. La zona col-linare è coltivata a cereali, principalmente orzo e grano, mentrenella Conca d’Oro si coltivano soprattutto agrumi; altri prodottitipici della Sicilia sono olive, mandorle, nocciole, fichi ed uva.Sono numerosi gli allevamenti di bovini da latte, delle pecore edelle capre, prevalentemente nelle zone interne.La pesca è molto fiorente, sia quella del pesce spada sia quella
di altura: Mazara delVallo è il più importanteporto peschereccio delMediterraneo.Le industrie principalisono legate allo sfrutta-mento del sale marino edei giacimenti di petro-lio. Diffuse sono anche leindustrie agroalimentari.Importanti e caratteristi-
che sono le attività artigianali, come la ceramica ed il ricamo.Nel settore terziario il commercio, grazie ai numerosi porti, ed ilturismo, sia per i reperti archeologici sia per le attrattive naturali,stanno acquistando un’importanza sempre più crescente.
SETTO
RE PRIMA-
13%
SETTO
RE SECON-
20%
SETTO
RE TERZIA-
67%
Fra le produzioni artigianali spiccano le ceramiche di Caltagirone, il papi-ro lavorato a Siracusa, con cui si realizzano deliziosi quadri, e la lavorazio-ne del corallo a Trapani. Abili scultori producono ancora i famosi “pupi”,mentre la tradizione dei carretti siciliani va sempre più scomparendo.
Conoscere le regioni dell’Italia meridionale ed insulare: la Sicilia
342
Palermo, fondata dai Fenici, è stata sin dai tempi deiRomani il centro più attivo e popolato dell’isola. Nasce sulla
Conca d’Oro, così chiamata per la sua bellezza e la ricchezza
dei suoi agrumeti. Dopo la seconda guerra mondiale, si è
avuta una massiccia immigrazione dalle campagne alla città,
provocando un’incontrollata crescita urbana. La città offre
oggi un paesaggio contrastante: da una parte monumenti
come la Cattedrale, il Palazzo dei Normanni e la Cappella
Palatina; dall’altra vecchi quartieri con vicoli ciechi ed edifici
in degrado. L’attività industriale non è molto sviluppata,
conta solo alcuni stabilimenti meccanici, alimentari e cantie-
ristici. Di notevole importanza è però il porto, dal quale parto-
no merci destinate all’esportazione.
Palazzo dei Normanni
Caltanissetta, situata nella partecentrale dell’Altopiano Solfifero, è
una città di origini antiche ma che
si presenta con un aspetto piutto-
sto moderno. È un importante cen-
tro agricolo, mentre le attività di
estrazione di zolfo e sali potassici
sono state sospese da tempo. Da
visitare sono la Cattedrale e la
Chiesa di San Sebastiano.
Agrigento sorge su un’altura apoca distanza dal mare. Ai suoi
piedi si estende la Valle dei Templi,
importante complesso archeologi-
co, mèta di turisti, in cui spiccano il
Tempio della Concordia e il Tempio
di Giunone. Città di straordinaria
bellezza, ha sviluppato l’imprendi-
toria agricola, quella artigianale e
naturalmente l’attività del turismo.
Trapani nasce su un lungo esottile promontorio che si
spinge verso le isole Egadi.
Città famosa per le sue vaste
saline e per l’attività pesche-
reccia, specializzata nella pesca
del tonno. Nell’area si produce
anche il famoso vino dolce da
dessert, il Marsala, che prende
il nome dall’omonima città.
Tempio della Concordia
Enna, il più elevato capoluogo di provincia d’Italia, sorge su un piano-ro a 931 metri di altitudine. Città di origini molto antiche, è l’unica pro-
vincia della Sicilia a non essere bagnata dal mare. Oggi è centro agrico-
lo, minerario, industriale e mèta turistica. Molti sono i monumenti da
visitare: la Torre Federico II, il Castello di Lombardia, la Chiesa di San
Marco e quella di San Francesco d’Assisi.Castello di Lombardia
Trapani vista dal porto
La cattedrale
Il capoluogo di regione... e le altre province
343
Catania è la seconda città della Sicilia dopo Palermo. Situata ai piedidell’Etna, fu distrutta dall’eruzione del 1693 e ricostruita in stile baroc-
co, testimoniato da splenditi monumenti come il Duomo, la Chiesa di
San Giuliano e la Badìa di Sant’Agata. Grazie alla fertile piana in cui si
trova, ha sviluppato notevolmente l’attività agricola e le industrie, spe-
cialmente meccaniche, alimentari ed elettrotecniche. Catania è una
delle città più attive del Mezzogiorno e per questo viene definita la
“Milano del Sud”.
Ragusa sorge alle pendici meri-dionali dei Monti Iblei. È costituita
da due parti abitate, la Ragusa
Ibla, con viuzze irregolari e palazzi
sontuosi, e la Ragusa moderna,
sviluppatasi dopo il 1953 in segui-
to al ritrovamento di giacimenti di
petrolio. La città vecchia, in stile
barocco, offre vari monumenti da
visitare, come la Chiesa Madre e la
Basilica di San Giorgio. Ragusa è
prevalentemente un centro agrico-
lo, con alcuni impianti di raffinerie
petrolifere.
Messina è situata ai piedi deiMonti Peloritani, lungo la costa
occidentale dello stretto che separa
la Sicilia dalla Calabria. Rasa al
suolo dal terribile terremoto del
1908 e ricostruita interamente, si
mostra in uno stile tutto moderno,
con strade molto ampie e case che
non superano i quattro piani per
ragioni antisismiche. Messina pos-
siede una notevole importanza
commerciale grazie ad un florido
mercato agricolo e a un modesto
sviluppo industriale.
Siracusa, città fondata daiGreci, fu importante e potente
centro della civiltà greca. La
parte antica della città sorge
sull’Isola di Ortigia, collegata
da un ponte alla terraferma,
dove si trova la parte moder-
na. Per la sua posizione, il
clima e il patrimonio artistico
e archeologico è mèta di molti
turisti. Da visitare sono il
Teatro greco, l’Anfiteatro e le
Latomie, cave di pietra antica-
mente adibite a prigioni.
Duomo di Messina Marina di OrtigiaBasilica di S. Giorgio e piazza
A Trapani si svolge, il Venerdì Santo, la Processione deiMisteri. Questa manifestazione ha origini spagnole ed èconsiderata la più spettacolare dell’isola. I Misteri, statue dilegno scolpite da artigiani del Seicento, sono adornate daricche vesti e rappresentano episodi della Passione diCristo. Le statue vengono portate a spalla dai rappresen-tanti delle confraternite incappucciati.
Piazza duomo
La regione Sardegna
344
GEOGRAFIA
Superficie: 24 090KmqPopolazione: 1 631880 ab.Densità: 68 ab./KmqProvince: Cagliari,Nuoro,Oristano, Sassari,Ogliastra, Carbonia-Iglesias, Medio
Posizione
� Localizzazione
� Confini
� Monti
Nord Centro Sud
nordestovestsud
� Mari
� Pianure
� Fiumi
� Isole
� Clima
� Golfi
PUGLIA
SARDEGNA
14% montagna
68% collina
BASILICATA45% collina
47% montagna
SICILIA
24% montagna
62% collina
14% pianura
CAMPANIA
34% montagna15%
pianura51% collina
8% pianura
CALABRIA49% collina
42% montagna9% pianura
45% collina
2% montagna
53% pianura
18% pianura
SUD
La Sardegna
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MA
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Riu Mannu
Fium
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Flumendosa
Tirso
CoghinasL. del
Coghinas
L. Omodeo
G o l f od e l l ’ A s i n a r a
G o l f od i A l g h e r o
G o l f od i C a g l i a r i
G o l f od i O r o s e i
G o l f od i O r i s t a n o
La MaddalenaBudelli
Caprera
San Pietro
Sant’Antioco
Asinara
Mal di Ventre
TavolaraMolara
Capo Pecora
M. Limbara1359
Punta La Marmora1834
SassariSassari
NuoroNuoro
OristanoOristano
Santa Teresadi Gallura
Tempio PausàniaTempio PausàniaOlbiaOlbia
Ozieri
LanuseiLanusei
TortoliTortoli
CAGLIARICAGLIARI
Muravera
Quartu Sant’ElenaCarboniaCarbonia
IglèsiasIglèsias
SanluriSanluri
BosaMacomer
Porto Torres
Alghero
Orosei
BA
RO
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Porto CervoParco Naz. Parco Naz. dell’Asinaradell’Asinara
Riserva Nat. Riserva Nat. MarinaMarinaIsola Isola
di S. Pietrodi S. Pietro
Parco Naz. Parco Naz. dell’Arcipelagodell’Arcipelago
de La Maddalenade La Maddalena
Bocche di Boni fac io
GALLURA
Costa Smera lda
Costa Smera lda
Mont i de l
Gennargent u
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BA
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Parco Naz. Parco Naz. del Gennargentudel Gennargentu
Il territorioLa Sardegna, seconda isola italiana per grandezza, e distante cen-tinaia di chilometri dalla penisola italiana, presenta un territoriomontuoso e collinare separato in due zone dalla pianura delCampidano. Il massiccio montuoso più elevato è il Gennargentu.Nella regione scorrono fiumi dalla portata irregolare e spessoasciutti nelle stagioni secche. Per poterne utilizzare l’acqua sonostati costruiti laghi artificiali, come il Coghinas ed il Flumendosa.La splendida costa, ora alta e rocciosa, ora bassa e sabbiosa, è uncontinuo susseguirsi di golfi e insenature separate da penisole.Della regione fanno parte anche le isole dell’Asinara, di SanPietro, di Sant’Antioco e l’arcipelago della Maddalena.
La Sardegna ha conservato unaflora e una fauna particolari emolto caratteristiche.Il clima è tipicamente mediterra-neo. Elementi caratteristici del-l’ambiente sardo sono la siccità,dovuta alla scarsità di precipita-zioni, ed il vento, che batte inces-santemente sulle coste.
Pianura del Campidano
Conoscere le regioni dell’Italia meridionale ed insulare: la Sardegna
CARTINE A PAGG. 361-362
La regione Sardegna
345
GEOGRAFIA
Popolazione
La Sardegna è una regione a statuto specia-le. A differenza di altre regioni costiere gliabitanti sono concentrati nelle zone internedella regione. L’isolamento geografico e l’ar-retratezza economica, durati per secoli,sono stati ridotti, negli anni, grazie agliintensificati collegamenti aerei e navali.
Attività economicheLe attività economiche tipiche sono da sem-pre state la pastorizia e l’allevamento. Lapesca tradizionale è quella di cefali, tonni,sardine e sgombri. L’allevamento d’ovini ecaprini fornisce la materia prima per la produ-zione di formaggi, come il famosissimo peco-rino sardo.La realizzazione di opere idriche, le bonifichee l’impiego di metodi moderni hanno consen-tito un discreto sviluppo dell’agricoltura: fru-mento, ortaggi ed olive, oltre alla tipica pian-ta del sughero.
Il settore secondario è stato agevolato dainvestimenti di capitali nell’industria dibase: raffinerie petrolchimiche e indu-strie meccaniche.Molto diffuso è l’artigianato, conterrecotte, argenterie e lavorazionedella lana.Nell’economia dell’isola acquistasempre più importanza il turismo,sviluppato e diffuso lungo le splendi-de e frequentatissime coste.
SETTO
RE PRIMA-
13%
SETTO
RE SECON-
25%
SETTO
RE TERZIA-
62%
In autunno, nella Sardegna meridionale, i prati si tingono di viola:sono i fiori di croco, da cui si ottiene il prezioso zafferano. Ancoraoggi lo zafferano viene raccolto grazie al paziente lavoro delledonne. Con le dita recidono delicatamente i fiori, poi staccanodall’interno dei calici gli stimmi rossi (ogni fiore ne ha tre, cinqueal massimo, e ce ne vogliono migliaia per farne un etto!).(da “ Regioni d’Italia”, De Agostini)
Conoscere le regioni dell’Italia meridionale ed insulare: la Sardegna
346
Cagliari, colonia fondata dai Cartaginesi col nome diKaralis si trova sulla sponda meridionale dell’isola tra spiag-
ge, colline e lagune. Da sempre importante porto commer-
ciale, Cagliari è oggi sede del governo regionale e il maggior
centro economico e porto principale della Sardegna. Dal
porto si esportano infatti i prodotti tipici della zona, quali
minerali, sughero, alimentari e vini. La periferia ospita alcu-
ne industrie, specialmente del settore petrolchimico. Il cen-
tro della città è costituito da quartieri del ’700 e del secolo
scorso, con stili architettonici che ricordano quelli piemon-
tesi e liguri. Da visitare sono la Terrazza Umberto I, il viale
Regina Elena, la Cattedrale e il Museo Archeologico.
Il capoluogo di regione... e le altre province
Oristano sorge nella pianura
alluvionale del Tirso, a pochi km
dal golfo che prende il nome dalla
città. È il principale mercato agri-
colo della regione e sede di alcu-
ne piccole industrie. Nell’area
sono state compiute grandi opere
di bonifica che hanno permesso
di coltivare intensamente il terri-
torio. La città ha un aspetto tipi-
camente medievale, con vie stret-
te e tortuose.
Nuoro è situata ai piedi del monteGennargentu. Sino a poco tempo fa
non era che un piccolo paese, evo-
lutosi dopo esser stato eletto capo-
luogo nel 1927. La sua economia si
basa principalmente sul turismo,
molto sviluppato grazie all’ottima
posizione e al clima salubre di cui
gode, che la rendono località ideale
per la villeggiatura estiva.
Sassari è situata in una pianuracalcarea, a pochi km dal mare. Fu
riparo per antiche popolazioni
del mare che fuggivano dalle
incursioni dei Saraceni. Si pre-
senta con uno stile vivace da città
moderna, anche se una parte
della città conserva l’impronta
medievale. Sassari è mercato
agricolo e sede di piccole indu-
strie sparse sulla costa. Inoltre
ospita un’antica università.
Nuoro, Chiesa della Madonna delle Grazie
Cattedrale di Oristano
Vista su Cagliari
Sassari, Chiesa di Santa Maria
Nel 2001 è stata effettuata una nuova ripartizione del territorio della regionedella Sardegna, che ha portato il numero delle province da quattro a otto. Lenuove province di Carbonia-Iglesias, Medio Campidano, Ogliastra e Olbia-Tempio, sono divenute operative a partire dal maggio 2005, quando si sono svol-te le elezioni per rinnovare tutti i Consigli provinciali.
OlbiaTempio
Sassari
Nuoro
Oristano
Cagliari
Ogliastra
MedioCampidano
Carbonia Iglesias
347
L'Arcipelago della Maddalena è unodei più bei paradisi ecologici italiani. Istituito Parco Nazionale nel 1996 èseveramente protetto dalle leggi chetutelano il nostro patrimonio ambientale.L'Arcipelago deve la sua fama allefantastiche sculture lavorate dal vento.
L’Italia in Europa e nel Mondo
348
GEOGRAFIA
L’Italia in Europa e nel MondoIl territorio sul quale si trova lo Stato italianoè parte integrante dell'Europa, benché le sueappendici meridionali non distino moltodal continente africano. L'appartenenzadella nostra nazione all'Europa vienerilevata anche dal punto di vista eco-nomico e politico: l'Italia è, infatti,uno degli stati membri e fondatoridell'Unione Europea, originata dalla firmadel Trattato di Maastricht del 1991.Dal punto di vista economico, l'Italia è passata, nel dopo-guerra, da un'economia agricola al boom industriale,fino a sfociare nello sviluppo del settore terziario e dei
servizi. Questo rapido e profondo pro-gresso economico s'è accompa-gnato a un miglioramento dellaqualità della vita, tanto che oggil'Italia è uno dei paesi più sviluppati del mondo: realizzainfatti il 6% degli scambi commerciali mondiali con unruolo di rilievo assoluto. L'Italia è conosciuta ed apprez-zata da tutti per la sua storia artistica e letteraria, per ilcarattere solare dei suoi abitanti, per le sue bellezze natu-
rali e per le produzioni tipiche, ricche di qualità e creatività, ilcosiddetto “Made in Italy”.
� Osserva le immagini e scrivi il nome del prodotto “Made in Italy”.
Collocare l’Italia in una prospettiva sovranazionale
STORIASTORIALE POPOLAZIONI ITALICHE
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I Celti provenivano dall’Europacentrale. Erano valorosi guer-rieri e abili nella lavorazione
dei metalli.
I Liguri vivevano inun territorio piùvasto dell’attualeLiguria ed eranoabili commercianti.
Gli Etruschi vivevano inEtruria, un territorio compresotra i fiumi Tevere e Arno e ilMar Tirreno. In seguito si spin-sero fino alla Pianura Padana.
I Sardi erano un popolo diagricoltori e di pastori e
vivevano in villaggi fortificaticon abitazioni in pietra aforma di torre, chiamate
nuraghi.
I Siculi e i Sicani subi-rono l’influenza deiFenici e dei Greci.
I Veneti giunsero in Italiaintorno al 1200 a.C.
Fondarono numerose cittàindipendenti.
Piceni, Umbri, Sabini,Latini, Sanniti, Lucani,
erano agricoltori e pastori.Avevano culture e lingue
differenti.
STORIASTORIALA CIVILTÀ DEGLI ETRUSCHI
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STORIASTORIAROMA: LA CONQUISTA DELL’ ITALIA
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STORIASTORIAROMA: LA GUERRA CONTRO TARANTO
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Con la sconfitta di Pirro,anche Taranto si arrese econ essa molte città dellaMagna Grecia si sottomi-sero ai Romani.Il territorio di Roma com-prendeva ormai quasitutta la penisola italica.
STORIASTORIAROMA: LE GUERRE PUNICHE
ROMA DOPO LA GUERRA CON CARTAGINE
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STORIASTORIAGIULIO CESARE E LA II GUERRA CIVILE
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Nella primavera del 58 a.C. Cesare partì per la Gallia, con l’in-
tento di conquistare nuove ricchezze per la sua amata Roma.
STORIASTORIAROMA DI IERI E DI OGGI
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Roma, divenuta capitale di un grande imperoche si estendeva dall’Europa fino all’Asia eall’Africa, divenne col passare del tempo unadelle più grandi ed importanti città delmondo antico. L’imperatore Augusto feceinnalzare maestosi monumenti, fece costrui-re un nuovo foro e restaurare molti edifici.Roma divenne una città splendida!
STORIASTORIAROMA DI IERI E DI OGGI
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STORIASTORIAROMA: I PRIMI DUE SECOLI DELL’ IMPERO
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LE PROVINCE DELL’ IMPERO E L’ ECONOMIA
STORIASTORIALA DIVISIONE DELL’ IMPERO
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Istanbul è la maggiore città dellaTurchia. Con una popolazione di11 322 000 abitanti è il principalecentro industriale e culturale delpaese. La sua ricchissima storia,che la vede alle origini città grecadal nome di Bisanzio, poi capitaledell'Impero Romano d'Oriente colnome di Costantinopoli, ha lasciatonotevoli testimonianze archeologi-che e architettoniche che la rendo-no anche un centro turistico di rile-vanza mondiale.
STORIASTORIAIL CROLLO DELL’ IMPERO ROMANO: I GERMANI
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LA FINE DELL’ IMPERO ROMANO D’ OCCIDENTE
GEOGRAFIAGEOGRAFIAITALIA FISICA
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GEOGRAFIAGEOGRAFIAITALIA POLITICA
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GEOGRAFIAGEOGRAFIAGLI AMBIENTI DELLA TERRA
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La Terra ha la forma di una sfera ed è rappresen-tata dal mappamondo. Il mappamondo però nonci permette di avere una visione globale delnostro pianeta. Per questo motivo i geografi uti-lizzano il planisfero, che riproduce tutti i conti-nenti. Sul planisfero i geografi tracciano, perorientarsi, linee immaginarie che si intersecanotra loro permettendoci di indicare con precisionela posizione di un luogo sulla superficie terre-stre. Queste linee sono chiamate meridiani eparalleli. Il meridiano più importante è quello diGreenwich; il parallelo più importante è quellodell’Equatore.
Sulla Terra si distinguono cinque zone climatiche:• La zona tropicale, che si estende a sud e a nord dell’Equatore, tra due paralleli particolari: ilTropico del Cancro ed il Tropico del Capricorno. Il clima di questa zona è molto caldo.• Le zone temperate, che si trovano tra i Tropici ed altri due paralleli: il Circolo Polare Artico a
nord, ed il CircoloPolare Antartico a sud.Sono dette temperatein quanto hanno unclima più mite.• Infine le zone polari,che si trovano tra i cir-coli e i due Poli, carat-terizzate da un climagelido.
La varietà di ambienti naturali èdata non solo dalla latitudine, dallatemperatura e dall’altitudine, maanche dall’umidità. L’umidità,infatti, determina la vita delle pian-te e degli organismi che vivono inun particolare ambiente. Di conse-guenza, in una stessa zona climati-ca si possono trovare ambientinaturali molto diversi tra loro, aseconda se piove molto o poco.
LONGITUDINEPOLO NORD
OVEST
EST
POLO SUD
LATITUDINE
Terre ghiacciate
Tundra
Foresta
Savana e steppa Deserto
GEOGRAFIAGEOGRAFIAZONE POLARI
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Al Polo nord e al Polo sud la temperatura èsempre molto bassa, tanto da raggiungere i50°c sotto lo zero in inverno, e non supera-re i 5°c in estate. Il territorio è ricopertoquasi interamente da ghiacciai e neviperenni, e la vegetazione è costituita daalghe, funghi microscopici e licheni. A nordsi trova l’Artide, dove si estende la più gran-de isola del mondo: la Groenlandia. Questa èabitata dagli inuit (o eschimesi) che un tempovivevano in capanne di ghiaccio (igloo), mentre oraoccupano baracche di legno. I mari polari sono popolati da bale-ne, orche, foche, trichechi e numerosi branchi di pesci. Questi mari, tuttavia, sono quasi sem-pre ricoperti di ghiaccio; dove non è gelato galleggiano gli iceberg, enormi blocchi di ghiac-cio molto pericolosi per le navi. Sulla superficie troviamo a nord gli orsi bianchi ed a sud ipinguini. Gli animali che vivono in queste zone sono muniti di pelliccia e di uno strato digrasso che li aiuta a sopportare il gelo.
Le terre ghiacciate
Oltre i Circoli Polari si estende la tundra,una pianura senza alberi ricoperta di ghiac-cio e neve per quasi tutto l’anno. Quandola neve si scioglie, durante il breve periodoestivo, crescono muschi, licheni ed erbefiorite. Qui vivono la volpe polare, la renna,il bue muschiato, e la lepre artica.
La tundra
Il clima della zona tropicale è il più caldo, e la temperaturaresta alta anche d’inverno. Tuttavia l’umidità cambia dizona in zona, permettendo lo sviluppo di tre tipi di ambien-ti diversi. Dove le piogge sono abbondanti e giornaliere,cresce la foresta pluviale detta anche equatoriale. Si svilup-pa soprattutto in Sud America, Africa, ed Asia, tutti territo-ri vicino all’Equatore. Grazie al clima caldo e umido, lavegetazione delle foreste pluviali cresce molto rigogliosa; è
fitta ed impenetrabile, con alberialtissimi, fiori, felci e pianterampicanti. Per questo moti-vo gli animali che la popola-no sono di piccole dimen-sioni, altrimenti non riusci-rebbero a muoversi. Vi tro-viamo: il giaguaro, la tigre, il
tapiro, l’armadillo, scimmie etantissime specie di uccelli colora-
tissimi quali pappagalli, colibrì e tucani. Numerosissimisono anche le rane, gli insetti e i serpenti, a volte pericolosi.
Le foreste pluviali
GEOGRAFIAGEOGRAFIAZONE TROPICALI
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Man mano che ci allontaniamo dall’Equatorel’umidità diminuisce, in quanto le pioggiecadono abbondanti solo in alcune stagioni,alternandosi con altre molto secche. In que-sto tipo di clima si sviluppa la savana, carat-terizzata da pochi alberi resistenti alla siccità,tra cui i baobab e le acacie, particolari per laloro chioma ad ombrello.
La savana
Nella savana vivono tantissimi animali car-nivori, come il leone, il ghepardo, il leopar-do, le iene, ed erbivori come l’elefante, lagiraffa, l’ippopotamo ed il rinoceronte. Lesavane più famose sono quelle che si trova-no in Africa; gli abitanti di queste zonevivono in case di terra con il tetto di paglia.
GEOGRAFIAGEOGRAFIAZONE TROPICALI
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Dove la pioggia è ancor più scarsa, la savana diventa deser-to. I deserti si trovano in tutti i continenti, tranne inEuropa, e possono essere sabbiosi o formati da rocce eciottoli. Ciò che li accomuna è la siccità e la grande diffe-renza di temperatura tra il giorno e la notte. Infatti di gior-no la temperatura sale a volte anche oltre i 50°c, per poiscendere drasticamente di notte sotto lo 0°c.A causa della mancanza d’acqua, nel deserto crescono solopiante grasse e spinose come i cactus e rari arbusti. Tuttavia, dove
l’acqua riaffiora in superficie, si formano le oasi, dove la vege-tazione cresce rigogliosa con alberi da frutto e palme da dat-teri. Sono pochi gli animali che riescono ad adattarsi a unambiente così duro: tra questi i cammelli e i dromedari, chesopravvivono immagazzinando nello stomaco acqua a suffi-cienza per poter affrontare il deserto. Altri sono rettili, scor-pioni e serpenti, che si riparano dal calore in tane sotterra-nee o tra le rocce per poi uscire di notte in cerca di cibo.
Il deserto più famoso egrande del mondo è ildeserto del Sahara inAfrica, sabbioso e caratte-rizzato da dune, colline disabbia che vengono forma-te e spostate dal vento.
Il deserto
GEOGRAFIAGEOGRAFIAZONE TEMPERATE
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Nelle regioni centrali delle zone tem-perate si estendono le foreste dilatifoglie, così chiamate perchécomposte da alberi con foglie lar-ghe che perdono in autunno. Glialberi tipici di questi ambientisono: querce, faggi, castagni e pioppi.La foresta di latifoglie è inoltre abitata davolpi, cervi, orsi, scoiattoli, daini e numerosi uccelli.
Nelle zone temperate, dove la temperatura è molto bassa d’inverno e molto alta d’estate, cre-scono sopratutto erbe. Queste grandi distese d’erba prendono il nome di praterie. Qui vivo-no grandi erbivori quali bufali, bisonti ma anche volpi, coyoti, rettili ed alcuni uccelli. Le zonepiù umide della prateria sono sfruttate per la coltivazione di cereali e per il pascolo di bovi-ni, in particolare bufali, pecore e cavalli.
Nelle zone in cui le pioggesono ancora più scarse, laprateria diventa steppa,coperta da erbe basse ecespugli spinosi. La steppaè utilizzata solo per l’alleva-mento, poiché troppo aridaper poter essere coltivata.
La prateria
La steppa
La foresta di latifoglie
GEOGRAFIAGEOGRAFIAZONE TEMPERATE
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La foresta mediterranea si è sviluppata soprattutto dove il clima èmite, la temperatura non è mai troppo bassa e dove piove poco. Ècostituita da piante sempreverdi quali il pino marittimo, l’olivastro,il leccio, la quercia da sughero e da piante aromatiche resistentialla siccità estiva, come il mirto, il rosmarino, l’alloro e la lavanda.
Nelle regioni più a nord, dove le estati sonobrevi e piovose e gli inverni lunghi e freddi, tro-viamo la foresta di conifere o taiga. Questo tipodi foresta è composta da alberi sempreverdi confoglie a forma di ago (aghifoglie) quali pini,abeti e larici. Qui vivono animali di grossedimensioni come orsi, cervi, alci, ed animali dapelliccia spesso cacciati dall’uomo come visoni,castori, volpi ed ermellini. Le foreste di coniferesono sfruttate per la produzione di legname.
Foreste di conifere o taiga
La foresta mediterranea
Alcuni degli animali che si possono incontrare in queste zone sono: l’istri-ce, la lepre, le lucertole, le cicale e gli uccelli marini come i gabbiani.