gazzetta della bassa, gennaio 2015, anno vii n. 63
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Periodico free press distribuito nelle province (area "la bassa" di Reggio Emilia, Modena, Mantova e Rovigo.TRANSCRIPT
laBassaGennaio 2015 Anno VII - n. 63
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QUANDO TRADIZIONE E NATURA SI INTRECCIANO PERFETTAMENTE
in questo numero
enogastronomia del territorio, abbinamenti tra piatti invernali e viniPRIMO PIANO
SPORT
TEATRO
suzzara (MN)EVENTI
Giornata della Festa del Volontario
POVIGLIO (rE)ATTUALITà
Premiati tre dipendenti comunali
VILLIMPENTa (MN)CULTURA.
Attività della Biblioteca"G. Rodari"
Appuntamenti a teatro in molti comuni della Bassa
Quistello. Primo anno di attività per l'Inter Club "Bonimba"
La CLEssIDra EDITrICE
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Dicembre 2014 | anno VI - n 62
Dicembre 2014 | anno VI - n 62
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IL PROGETTO Gazzetta della Bassa, o meglio la Bassa. È una testata diffusa gratuitamente nel territorio d’incontro di tre province: Reggio Emilia, Mantova e Modena.Di cosa trattiamo? Di usanze e tradizioni del nostro terri-torio, di enogastronomia, dialetto, storia locale e ancora volontariato, solidarietà...Da ultimo, ma con un occhio di riguardo, la Bassa guarda all’Arte e alla creatività del territorio, ai tanti artisti più o meno noti, e cerca di dar loro la visibilità e l’attenzione che meritano. In appendice è presente una parte di carattere più generale dedicata all’attualità e alle opinioni. La Bassa è un giornale plurale, non legato a partiti, organizzazioni religiose o altro.Dove siamo? Ci trovate nei luoghi di incontro: bar, locali, attività commerciali. La Bassa è distribuita nei seguenti co-muni: Reggiolo, Rolo, Fabbrico, Campagnola, Rio Saliceto, Novellara, Guastalla, Gualtieri, Luzzara, Guastalla, Bagnolo in Piano, Cadelbosco Sopra, Castelnovo Sotto, Poviglio, Pom-ponesco, Viadana, Dosolo, Suzzara, Gonzaga, Pegognaga, Motteggiana, Borgoforte, Virgilio, Mantova città, Campitello di Marcaria, Castellucchio, Sabbioneta, San Benedetto Po, Quistello, Pieve di Coriano, Revere, Ostiglia, Borgofranco Po, Carbonara Po, Sermide, Castelmassa, Castelnovo Bariano, Bergantino, Poggio Rusco, San Giacomo Segnate, Roncofer-raro, Governolo, Sustinente, Bagnolo San Vito, Moglia, Novi di Modena, Rovereto S/S, Concordia, Mirandola e Carpi.
PrimoPiano
12 PRESENTATO IL CENTRO DANZAREGGIOLO. Attualità
22 NET(TA)MENTESCHIVENOGLIA. Attualità
35 gESù SECONDO fREuDPEGOGNAGA. Libri. Di Vittorio Negrelli
38 SOTTO I NOSTRI PIEDISAN POSSIDONIO. Convegno
46 AbbINAMENTI D'INvERNOENOGASTRONOMIA E TENDENZE. Di Sabrina Baracchi
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Per gli altri comuni: Sig. Marco Barbieri tel. 328 0050604
Gazzetta della BASSAeditore: Editrice La Clessidra sede: via XXV aprile 33, 42046 Reggiolo (RE) Tel. 0522
210183 - [email protected] responsabile: Davide Donadio
Grafica: Paola Torelli stampa: Tipografia E. Lui Reggiolo (RE)Pubblicità:
► BMG Immagine, commerciale marco Barbieri, tel. 328 0050604 - [email protected]
► Catia Corradini, tel. 334 2582678 - [email protected]
Gazzetta della Bassa- Registrazione n. 1243 del 25/01/2011, Tribunale di Reggio Emilia
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Gennaio 2015 Anno VII - n. 63
Gennaio 2015 | anno VII - n 63
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Si concludono a mar-zo gli spettacoli or-ganizzati al Teatro
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Sabato 10 Gennaio ore 21,00Com’è profondo il mare - Lucio Dalla in jazz Con Anna Maria Castelli, Simone Gui-ducci e Achille Succi.Lo spettacolo presenta il mito di Lucio Dalla senza banalizzare l'istrione e sen-za umiliare la sua straordinaria caratura musicale.
Sabato 7 Febbraio ore 21,00Ciao signò
Con Marco Marzocca.La rappresentazione è un’oc-casione per rivivere dal vivo le vicende dei personaggi più famosi interpretati da Mar-zocca.
Sabato 21 Marzo ore 21,00Zambra Mora
Sonorità dal bacino del MediterraneoL’unione della cultura spagnola e medio orientale dà vita a questo progetto etnico che fa della ricerca musicale la propria forza.
Per info: Teatro Pedrazzoli (corso Roma 64, Fabbrico) - Tel 0522 667 062 www.teatropedrazzoli.it
Si è svolta sabato 13 dicembre, davanti ad una buona presenza di
pubblico, presso la Bibliote-ca Comunale di Campagno-la Emilia la premiazione del concorso letterario "Bassa in letteratura" organizzato dall'Associazione "Il Ciccio-lo d'Oro".
Il concorso è giunto alla sua quinta edizione ed ogni anno raccoglie scrittori che hanno voglia di raccontare le storie della "loro" Bassa.Le vincitrici dell'edizione di quest'anno sono state Anna-lisa Bertolotti, Viviana IIriti, Donatella Boccalari, Sole Gi-rasoli e Vittoria Speroni.
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Gennaio 2015 | anno VII - n 63
Nuovi cantieri arrivano alla fine e se ne aprono di nuovi
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aTTUaliTà
Cominciano a vedersi sensibili mi-glioramenti nel paesaggio urba-no di Reggiolo. Alcuni cantieri
sono in una fase avanzata dei lavori e le prime ritinteggiature degli edifici rico-struiti danno un altro aspetto alle case danneggiate dal sisma. Per fare qualche esempio, nel corso del mese di dicem-bre via 25 aprile (edificio ortofrutta), i due edifici privati nella parte finale di
via Pironda (all'altezza della rotonda che porta verso Villanova), l'edificio della farmacia in piazza Martiri, e così via.Sempre nel mese scorso il comune di Reggiolo ha ricevuto una seconda tranche di fondi per la ricostruzione. L'importo complessivo, di cui hanno parlato anche le testate quotidiane, è di 3.459.700 euro. Questa cifra permetterà
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Gennaio 2015 | anno VII - n 63
il ripristino di unità immobiliari pri-vate e a tre attività produttive di ri-prendere possesso dei propri spazi di lavoro.Tra gli interventi previsti si segna-la, per l'importanza anche “visiva” dell'edificio situato in una delle vie più trafficate del paese, il condominio “Gioiello” sede dell'omonima pastic-ceria e di unità abitative private (per
la previsione, 13 unità immobiliari per 32 residenti).Un altro intervento riguarda la cosid-detta casa del Notaiao, in via Matteot-ti, visibilmente danneggiata dal sisma. Il progetto prevede una ricostruzione fedele dell'edificio dopo una parziale demolizione.
Nelle foto alcuni edifici privati in fase avanzata dei lavori di ristrutturazione
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La Prolocoreggiolese rinnova direttivo e revisori dei contiNoVità per la proloco
aTTUaliTà
La Proloco reggiolese ha rinno-vato nel mese di dicembre 2014 il proprio direttivo. Tutti i reg-
giolesi sanno che proprio la Proloco è tra le principali organizzatrici di tanti
eventi che ravvivano il paese. Non tut-ti sanno, però, che l'attività di volon-tariato va ben oltre il lavoro materiale e organizzativo a ridosso delle feste e delle manifestazioni. Occorre una certa
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continuità nel tempo e una certa efficienza organizza-tiva. Da qui la necessità di darsi un organo direttivo, regolarmente eletto, che si a in grado di prendere deci-sioni. Riportiamo di seguito i risultati delle elezioni del direttivo secondo dati tratti da comunicazioni del Sin-daco, Roberto Angeli. RISUlTATI eleZIoNI DIReTTIVo PRoloCo ReGGIoloSchede votate 146Schede nulle 11Schede bianche 0Schede valide 135
DIReTTIVo PRoloCo (tra parentesi l'ordine di ar-rivo dei primi 10 che entre-ranno nel direttivo)Bedogni Antonella 61 voti (2)Bertolini Mauro 39 votiBortesi Gianluca 18 votiBosi Armando 96 voti (1)
Branchini Paola 46 voti (3)Carretta Patrizia 33 voti (7)Di Luca Raffaello 18 votiLorenzini Luca 43 voti (4)Lugli Marianna 31 votiOngarini Claudio 28 voti (10)Putifarri Monica 31 voti (9)Raimondi Angelo 24 voti Roversi Annamaria 41 voti (5)Angeli Franco 8 votiRighi Corrado 10 votiMora Edgardo 1 votoBernardelli Barbara 1 votoMagnani Paola 1 voto
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Molti i cittadini hanno partecipato alla serata di presentazione di questa importante struttura
preSeNtato il ceNtro daNza
aTTUaliTà
Si è svolta il 16 dicembre al centro sociale di Reggiolo la seduta del Consiglio Comunale riguardan-
te la presentazione del progetto del Centro danza a cura dello studio MCA dell’architetto Mario Cucinella.Come riportato dal sito del Comune, l'argomento trattato ha riscosso l'inte-resse di molti cittadini, basti pensare che erano oltre 200 le persone presenti.Ad illustrare il nuovo progetto sono
stati due ar-chitetti dello studio, Mar-co Dall’Agli e Arianna Bal-boni, che attra-verso l'uso di diapositive e di un plastico appositamente
realizzato hanno spiegato a tutti i pre-senti le diverse fasi per arrivare, infine, alla soluzione progettuale proposta. In particolare, il plastico ha permesso sia ai consiglieri che alla cittadinanza di capire meglio le dimensioni e quello che sarà il contesto in cui si andrà a in-serire questa importante struttura.“Voglio ringraziare - ha detto il sindaco Roberto Angeli - tutto lo studio di ar-chitettura, che in questi mesi si è con-frontato con noi amministratori e con i futuri utilizzatori del centro. Questo intervento è frutto di un finanziamento dei lavoratori iscritti a Cgil, Cisl e Uil, di Confindustria e Confservizi. Tutti i gruppi consigliari hanno votato favo-revolmente alla delibera per l’approva-zione di questo importante intervento, segno che tutti ne hanno capito l’impor-tanza per il paese”.
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Presentazione dei corsi il 24 gennaio
corSo di teatro per BamBiNi
e ragazzi
TEaTRo
L'Associazione Quin-ta Parete organizza a Luzzara corsi di
teatro per bambini e ra-gazzi dal 29 gennaio fino a giugno.La presentazione delle at-tività è sabato 24 gennaio alle ore 17,00 presso la sala Auser (via Garibaldi, 22) a Luzzara.
I corsi per bambini da 6 a 10 anni si svolgeranno ogni giovedì delle ore 16,00 alle 17,30.Quelli per ragazzi dagli 11 ai 15 anni ogni giovedì dal-le 17,30 alle 19,00.Entrambi i corsi si terran-no presso la sala Auser e la prima lezione è sempre gratuita.
Come spiegano gli orga-nizzatori, il teatro è il gioco per eccellenza attraverso il quale il corpo con tutto il suo tesoro di esperienze si espande, rompe le sue abi-tudini e apre nuovi canali espressivi con cui esprime-re il proprio mondo fanta-stico. Il gruppo con il quale si fa teatro rappresenta una grande palestra, dove ci si allena a confrontarsi con le proprie timidezze e re-sistenze, a conoscerle e ad imparare a superarle.
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GAZZETTA DELLA BASSA 15
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È disponibile sul sito internet del Comune di Gua-
stalla il calendario degli eventi della prima parte del 2015.
Domenica 25 gennaio presso il Centro sociale Primo Maggio alle ore 16,00 per la rassegna "Di domenica in domenica. Le famiglie a teatro" andrà in scena lo spettaco-lo Favole in Tavola a cura dell'Asso-ciazione Culturale Mirart.
Domenica 1 febbraio presso la Biblioteca Comunale di Palazzo Frattini alle ore 17,00 la biblioteca organizza "Il Dilemma: sulle orme di Gaber".
Da venerdì 6 a domenica 22 feb-braio presso la Sala Antico Porti-co di Palazzo Ducale sarà allestita la mostra Senzatomica. Trasformare lo spirito umano per un mondo libero da armi nucleari a cura dell'Ufficio Cultura.
APPUNTAMENTI 2015Appuntamenti tra teatro e mostre nei primi mesi
nell'anno appena iniziato
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Gennaio 2015 | anno VII - n 63
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16 GAZZETTA DELLA BASSAGennaio 2015 | anno VII - n 63
I paesi della BassaPoVIGlIo
Consegnate tre medaglie d'argento dal Sindaco Manghi per il servizio prestato
premiati tre dipeNdeNti comUNali
PoViGlio
Un appuntamento importan-te si è tenuto il 20 dicembre nella Sala Consiliare del Co-
mune di Poviglio. Alle ore 9 infat-ti si è svolta la cerimonia di saluto per rendere omaggio ai dipendenti comunali che durante il 2014 hanno raggiunto l’età pensionabile.Presieduta dal Sindaco Giammaria Manghi, l’occasione ha permesso di consegnare 3 medaglie d’argento per il servizio prestato all’interno dell’Ente a Edda Bonori, insegnan-te presso la Scuola dell’Infanzia “La Ginestra” in pensione da dicembre 2014, a Odette Cabrini, operatrice socio assistenziale presso il Centro Residenziale - Casa Protetta “Le Ra-dici” in pensione da ottobre 2014, e a Loredana Menozzi, cuoca presso il Nido dell’Infanzia “Gianni Rodari”
in pensione da maggio 2014.Dal 2009 la cerimonia è diventata un appuntamento fisso per il Comune di Poviglio, che intende ringraziare pubblicamente i propri dipendenti che hanno raggiunto l’età pensiona-bile nell’anno di riferimento.
“Questo occasione - ha precisato il Sindaco di Poviglio Giammaria Manghi - rappresenta un impor-tante momento durante il quale abbiamo la possibilità di ringrazia-re dipendenti seri e professionali, che per una vita sono stati al servi-zio dell’amministrazione pubblica. Questi professionisti hanno vissuto con motivazione anche l’ultimo pe-riodo, che di sicuro non è stato sem-plice per quanti lavorano in ambito pubblico”.
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coNSiglio comUNale per i Neo diciotteNNiIl Comune aderisce ad un progetto
per sensibilizzare i giovani
Anche il Comune di Pegognaga aderisce ad un progetto per sensi-bilizzare i neomaggiorenni sulle
responsabilità derivanti dal compimento della maggiore età. Per questo motivo si sono ideate una serie di iniziative allo scopo di coinvolgerli nel-la vita attiva del Comune e di trasmettere loro il valore della cittadinanza. La prima di queste iniziative è un Consiglio Comunale a loro rivolto fissato per il 14 febbraio.
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manToVa
Carlo Gavazzeni, celebre per la tecnica manuale nella re-alizzazione delle fotografie,
presenta fino al 1 febbraio a Palazzo Te 12 opere in formato monumen-tale, alcune delle quali inedite. La rassegna espositiva è organizzata dal Comune di Mantova e dal Mu-seo Civico di Palazzo Te in collabo-razione con Il Cigno GG Edizioni di Roma.I "Silent dreams" di Gavazzeni, come spiega il comunicato di pre-sentazione della mostra sul sito internet di Palazzo Te, sono imma-gini e colori che rimandano a una dimensione sonora, opere di una bellezza caratterizzata dai contorni e dalle ombre dove i soggetti passa-no quasi in secondo piano, perché è la loro rappresentazione a diventa-re opera d'arte.Dalle "rovine e dai fasti antichi" di Roma, alle spiagge e alle ter-re "immacolate" della Puglia sino
ai "templi buddisti" in Giappone: il comun denominatore delle sue opere è l'"atemporalità", come sot-tolineato da Caterina Napoleone: «una sensibilità che si affranca da passato e presente, innervandosi in una dimensione senza tempo. So-spesa, struggente, reiterata, come possono essere i sogni e le allucina-zioni. Carlo Gavazzeni Ricordi ama l'ossimoro, scardina le certezze e in-frange le leggi per ricomporle in un universo fantastico che, conciliando gli opposti, assurge ad armonia. La sua Roma non è quella del chiaro di luna. È la città che sprofonda con tutto il peso della sua storia elevan-dosi ad altezze vertiginose. I suoi paesaggi si dilatano in spazi clau-strofobici, e l'Oriente è uno spettro di vibrazioni luminose. Bagliori di una realtà astratta che dovettero os-sessionare l'estro dello stesso Giulio Romano, scampato alla più feroce distruzione della Città Eterna».
18 GAZZETTA DELLA BASSA
I paesi della Bassa
UN SUCCESSO PER fESTA INfINITA
Grande successo per la quarta edizione, della "Fe-sta infinita" di Campitello,
la manifestazione invernale orga-nizzata dall'Associazione Com-mercianti del paese, col patrocinio del Comune di Marcaria, tenutasi lunedì 8 dicembre.Per tutta la giornata, le vie del centro si sono animate con stand gastronomici, il mercato degli hobbisty, con prodotti artigianali, collezionismo, oggetti di una vol-ta, prodotti tipici e non è mancato l'intrattenimento per i bambini, con clown, trucca-bimbi e musici-sti itineranti.La manifestazione ha avuto pro-logo verso le 8,00 con la seconda "Caminada d'la Festa Infinita", gara podistica a passo libero non competitiva aperta a tutti.Nel pomeriggio le vie del centro si sono poi animate con artisti di strada, giullari e con la visita ec-cezionale di Santa Lucia che ha in-
contrato i più piccoli, distribuendo loro dolcetti e regali.Novità assoluta di quest'anno è stato il Presepe Vivente, allestito nella magica atmosfera di piazza Garibaldi e realizzato in collabora-zione con il Gruppo Arti e Mestieri "i Ranér" di Piubega. Lungo le vie del paese sono stati rievocati gli antichi mestieri di una volta e i visitatori hanno potuto ammirare dal vivo le lavandaie, il fabbro, l'arrotino, il fornaio, le tessitrici, ecc. intenti nell'esercizio delle loro attività. All'imbrunire poi i figuranti si sono tutti portati alla capanna della Na-tività per offrire in dono i prodotti frutto del loro lavoro. Da segnalare che a rappresentare la "Sacra Famiglia" è stata impie-gata una vera famiglia del luogo, con il piccolo Nathan di 4 mesi nel-la parte di Gesù Bambino.Enorme soddisfazione per la piena riuscita della festa è stata espressa
EVEnTi
Grande partecipazione di pubblico per la IV edizione della festa
Gennaio 2015 | anno VII - n 63
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19GAZZETTA DELLA BASSA
I paesi della Bassa CAMPITello DI MARCARIA
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LA BACHECA - MESSAGGI DALLE ATTIVITÀ
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Gennaio 2015 | anno VII - n 63
dall'Associazione Commercianti che nell'occasione vuole ringraziare dappri-ma il numeroso pubblico accorso, come migliore gratificazione al grande impe-gno profuso nell'organizzazione, confi-dando che anno dopo anno la manife-stazione diventi sempre più un punto di riferimento tra gli eventi prenatalizi della zona.Un ringraziamento particolare, inoltre, vuole essere rivolto dai commercianti, alla Presidente dell'Associazione, Sig.ra Marisa Poli e alla sua famiglia, e alla Fio-reria Pier per l'impegno e la creatività di-mostrati nella realizzazione dei costumi, delle scenografie e nel risolvere tutti quei problemi che immancabili si presentano nella preparazione di un evento. Per maggiori informazioni sulle prossi-me iniziative dell'associazione consul-tare la pagina facebook "Associazione Commercianti Campitello".Foto di Valentina Falangina e Daniela Ca-valli
20 GAZZETTA DELLA BASSA
Spazio concesso gratuitamente dalla «Gazzetta della Bassa»
all’associazione Commercianti per dare comunicazione delle
attività del paese. l’associazione Commercianti è indipen-
dente dalle attività imprenditoriali della testata.
I paesi della BassaPoGGIo RUSCo
Gennaio 2015 | anno VII - n 63
Sabato 6 dicembre alle ore 16.00 è stata inaugurata la restaurata Chiesa di Poggio
Rusco, che era stata resa inagibile dal sisma del maggio 2012. Ad attendere l’arrivo del Vescovo Mons. Roberto Busti, a cui è spet-tato l'onore di riaprire dopo due anni l'edificio intitolato al Santis-simo Nome di Maria, un gran nu-mero di cittadini in festa.L'inaugurazione della Chiesa è stata molto sentita dagli abitanti di Poggio Rusco, che sono accorsi in centinaia per assistere al momen-to solenne. Molte anche le autorità presenti, a cominciare dal Sinda-co Sergio Rinaldoni e dal Parroco Don Paolo Azzini. Erano presenti, inoltre, l'Assessore regionale Pao-la Bulbarelli, il Sindaco di Revere Sergio Faioni e il comandante dei
INAUGURATA LA ChIESA dI POGGIO RUSCO
aTTUaliTà
La Chiesa è stata restaurata dopo il sisma del maggio 2012
Il Comune di Poggio Rusco, in col-laborazione con la Regione Lom-bardia, il Ministero dell'Interno,
l'Unione Europea, il Fondo europeo per l'integrazione di cittadini di paesi terzi, il Centro provinciale per l'istru-zione degli adulti di Mantova, Vivere in Italia e l'Ufficio scolastico per la Lombardia, organizza un corso gratu-iro di lingua italiana per donne resi-
denti nel territorio. Il corso è iniziato lunedì 8 gennaio e si svolge il lunedì e il giovedì dalle ore 8,30 alle 11,30 presso la Saletta del Te-atro Auditorium.Per informazioni: Comune di Poggio Rusco - Ufficio Servizi Sociali/Pro-tocollo - via Garibaldi, 11 - Tel. 0386 734405
CORSO GRATUITO dI ITALIANO PER dONNE STRANIERE
SoCiETà
È iniziato l'8 gennaio il corso rivolto alle donne straniere residenti sul territorio
21GAZZETTA DELLA BASSA
I paesi della Bassa
Gennaio 2015 | anno VII - n 63
Carabinieri Maurizio Di Pa-squale.Ad allietare la cerimonia i canti eseguiti dai tre cori pog-gesi 9.30 Chorus, Jubilate Deo e InCanto.
Foto tratte dal sito internet della Parrocchia di Poggio Rusco.
22 GAZZETTA DELLA BASSA
I paesi della BassaSCHIVeNoGlIA
Il Comune di Schivenoglia aderisce al progetto per migliorare all'accesso
alle informazioni dei cittadini
Net(ta)meNteaTTUaliTà
Anche il Comune di Schive-noglia aderisce al proget-to “NET(ta)MENTE” nato,
come spiega il sito di presentazione del progetto, dalla necessità dei 23 Comuni aderenti ai distretti di Osti-glia e Suzzara di potenziare, median-te una nuova organizzazione, il siste-ma di informazione alla cittadinanza sui temi del vivere quotidiano, attra-verso info, news ed eventi relativi
agli Enti, alle Istituzioni, alle strutture ricettive e alle atti-vità commerciali, ponendo una particolare attenzione ai servizi culturali, sociali, sco-lastici e legati alla sicurezza; il tutto mediante tecnologia che consente una comuni-cazione efficace, immediata e costante attraverso servizi messi a disposizione dagli strumenti
Mobile. L'idea è quella di ri-pensare in modo nuovo e innovativo i processi che coinvolgono la Pubblica A m m i n i -strazione e il cittadino, migliorando l'accesso alle informazioni e facilitando la conoscen-za di ciò che avviene nel territorio.In particolare,
il progetto prevede la realizzazione di punti per il collegamento gratui-to a internet e la creazione di un'app per smartphone, che dà la possibilità di essere informati su tutte le attivi-tà e le novità del territorio. Proprio per questo motivo a Schivenoglia vicino al Municipio è possibile colle-garsi alla rete wifi per tutta la gior-nata, inserendo il proprio numero di cellulare, preceduto dal prefisso internazionale (+ 39) e dal CAP del Comune 46020. In questo modo ver-ranno create le credenziali di accesso al sistema e sarà possibile connettersi alla rete.È possibile scaricare gratuitamente l'app di “NET(ta)MENTE” su Google Play, Apple Store e Windows Store.
www.fotovoltaicopulito.itVia G. Verdi, 48 - Schivenoglia (MN) - Tel. 338 1621196
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Geom. Umberto Macchiella - tel: 338 1295217
Geom. Francesco Macchiella - tel: 347 3904046
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Gennaio 2015 | anno VII - n 63
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23GAZZETTA DELLA BASSA Gennaio 2015 | anno VII - n 63
RoNCoFeRRARoI paesi della Bassa mantovana
Sul sito internet del comune di Roncoferraro è possibile scari-care l'Ecocalendario 2015 per la
raccolta dei rifiuti porta a porta.Vi ricordiamo brevemente le istruzio-ni per separare correttamente i rifiuti.
Carta, cartone e cartone per bevande Sì: imballaggi con simbolo CA, car-toni per bevande (latte, succhi, vino, ecc.), giornali e riviste, libri e quader-ni, fotocopie e fogli vari, scatole per alimenti (pasta, sale, ecc.), imballaggi di cartone, sacchetti e buste, cartoni pizze.No: carta plastificata, carta oleata.
Imballaggi in plastica e polistiroloSì: imballaggi con simboli PE, PET, PVC, PS, PP, imballaggi in polistiro-lo, bottiglie e contenitori per alimenti, flaconi per detersivi e igiene perso-nale (shampoo, sapone liquido, ecc.), confezioni sagomate (uova), sacchetti in plastica, vasi per piante da vivaio (in plastica nera), piatti e bicchieri mo-nouso in plastica, grucce in plastica per indumenti.No: oggetti in plastica e gomma, posa-te in plastica.
Vetro, lattine e barattoli per alimentiSì: imballaggi con simboli VE, ACC, ALU, AL, bottiglie, vasetti, bicchieri, contenitori e oggetti in vetro, conteni-tori e scatolette in alluminio o metallo (tonno, pelati, ecc.), tappi e tubetti in alluminio, vaschette e pellicole in al-luminio, grucce in metallo per indu-menti (da lavanderia).No: lampadine e neon, ceramica (piat-
ti rotti, ecc.).
Umido organicoSì: avanzi di cibo, scarti di verdura e frutta, fondi di caffè e filtri di tè, lettie-re ecologiche di piccoli animali dome-stici, fiori e piante domestiche, ceneri spente di caminetti, tovaglioli e fazzo-letti di carta usati, fiammiferi.No: pannoloni, pannolini e assorben-ti, sacchetti in plastica.
Novità: sono disponibili sul territo-rio cassonetti, chiusi a chiave, per la raccolta di pannolini e pannoloni di bambini, anziani o persone af-fette da patologie certificate. Per richiedere la chiave: Ufficio Am-biente, tel. 0376 6629230-234.
Residuo seccoSì: gomma, giocattoli, CD, posate in plastica, carta oleata, carta pla-stificata, cocci di ceramica, lam-padine tradizionali, pannoloni, pannolini e assorbenti, cosmetici, stracci spor-chi e spugne, cialde in plastica del caffè, si-garette spente, polveri dell’aspirapolvere, ra-soi usa e getta, spazzo-lini da denti, accendini, tappi in sughero, lettie-re sintetiche di piccoli animali domestici.No: tutti i rifiuti ricicla-bili.
Sfalci e potatureIl servizio viene attiva-
to attraverso l’acquisto di un apposito bidone carrellato da 240 litri da richie-dere all’Ufficio Tecnico del Comune. Per informazioni: Ufficio Ambiente, tel. 0376 6629230-234.Gli sfalci d’erba, i fiori recisi e le pic-cole potature devono essere conferiti all’interno dell’apposito bidone car-rellato mentre le fascine, fino a 1.20 metri di lunghezza, devono essere esposte accanto al bidone, legate con corda o spago naturale. Ogni utenza può conferire al massimo 7 colli per volta, compreso il bidone.
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Reperibilità 24 ore su 24Servizio ovunque
ecocaleNdario 2015È disponibile online l'ecocalendario per il nuovo anno
aTTUaliTà
24 GAZZETTA DELLA BASSAGennaio 2015 | anno VII - n 63
SUZZARA
giorNata della FeSta del VoloNtario
Il “Centro Sociale Città di Suzzara” ha aiutato più di quattromila persone in un anno
EVEnTi
Numeri importanti e soddisfa-zione all’appuntamento an-nuale della “Giornata della
Festa del Volontario” dove il presiden-te del Centro Sociale di Suzzara Gian-ni Semighini, ha detto: “Esprimiamo sincera riconoscenza ai volontari attivi e collaboratori, impegnati nelle attivi-tà che realizziamo nell’intero anno in questo luogo. Sono undici anni che il Centro Sociale Città di Suzzara svolge questa azione sociale, impegnato sul suo terreno che è quello di praticare forme di aggregazione sociale, in una logica di solidarietà voluta e praticata, alleviare la solitudine, favorire forme
di socializzazione e di impegno. Così come ci siamo mossi nel realizza-re il Progetto …Persone che aiutano Per-sone…, impegnati sul versante delle nuove povertà che investono anche la nostra comunità. Ora solo un accenno ad alcune delle nostre attività:
1- Servizio di Trasporto Protetto; rea-lizzata la riforma rispondiamo ancora meglio ai diversi bisogni di cittadini fragili; con risorse cercate nel Comune e nelle Fondazioni abbiamo realizzato più efficienti impostazioni organizza-tive che stanno alla base del funzio-namento del “Servizio”; attualmente
I paesi della Bassa mantovana
25GAZZETTA DELLA BASSA Gennaio 2015 | anno VII - n 63
Vuoi sostenere anche tu queste pagine dedicate a Suzzara? Puoi contattarci: Commerciale Sig. marco Barbieri
tel. 328 0050604
SUZZARAI paesi della Bassa mantovana
sono 33 i conduttori volontari impe-gnati sugli automezzi a disposizione, che a fine 2013 avevano impegnato 4.711 delle proprie ore, percorrendo 61.105 km di strada, trasportando ben 4.031 persone non in grado di provve-dere autonomamente al trasporto, in un territorio che va oltre la provincia di Mantova. Ricordo che i volontari nello svolgere questa attività spesso sono chiamati a compiti di assistenza sociale e anche per questo, siamo loro grati. Come annunciato ci serve un nuovo automezzo attrezzato e lo sfor-zo per acquistarlo è grande ma siamo fiduciosi. Aiutateci, il prossimo anno dobbiamo averlo.
2- Continua, con l’apporto determinan-te delle quattro docenti e dei volontari di altre associazioni e istituzioni, la scuola di alfabetizzazione per le donne straniere presenti nella nostra comuni-tà; sono ben 80 le iscritte, di 15 nazio-nalità; sono circa 66 che frequentano regolarmente i tre livelli di apprendi-mento. L’anno scorso abbiamo inoltre portato all’esame di terza media 18 donne delle quali 12 hanno ottenuto l’attestato di media inferiore. Con tutto ciò a mio parere diamo un contributo significativo al processo di integrazio-ne in atto nella nostra comunità. Conti-nueremo. Così come si continua con la scuola per imparare l’informatica con l’apporto del Prof. Manfredini.
3- L’attività culturale mantiene una caratteristica di variabilità rispetto ai temi trattati e alle persone che di vol-ta in volta vengono interessate: dalla filosofia alle scienze, dalla sanità alla assistenza, dai film ai libri, dalla poesia alla musica... Il Centro Sociale ha ap-
provato un corposo programma cultu-rale che ci accompagnerà fino a giugno 2015. Importante è la collaborazione con l’Università del Tempo Libero, con "Cronache Sanitarie", e con tante perso-ne che con passione e disinteresse eco-nomico mettono a nostra disposizione il loro bagaglio culturale. Grazie.
4- Infine le iniziative quotidiane, la scuola e al filos, del “gruppo donne del cucito” di AUSER con a capo la sig.ra Santina, le attività riguardanti il “tem-po libero” da impegnare di tanti nostri anziani e non solo, come il ritrovarsi quotidianamente per scambiare una parola, giocare a carte, le tombole, gli amatori del ballo che vengono a pro-vare passi nuovi, le feste che periodi-camente mettiamo in piedi. Insomma proviamo a stare in compagnia e a divertirci. Tutto ciò fa vivere questo luogo di accoglienza dei nostri soci, che con la loro partecipazione costante vogliono sottrarsi alla solitudine.
Questo è il Centro Sociale. Per frequen-tarlo serve solo essere associati. Nel 2014 eravamo 646 associati. Lavore-remo tutti insieme perché le adesioni incrementino ulteriormente. Chiudo rinnovando il ringraziamento all'Amministrazione Comunale nelle persona di A. Guastalli, Assessore alle problematiche sociali, per il sostegno fino ad ora riversato nei nostri con-fronti che ci ha permesso di svolgere in pieno la nostra attività e ci auguriamo che attenzione e risposte ci possano es-sere anche in futuro, nonostante la crisi economica che mette alla prova tutti. Diamoci da fare insieme”.
Attilio Pignata
26 GAZZETTA DELLA BASSA
SAN BeNeDeTTo Po I paesi della Bassa mantovana
Gennaio 2015 | anno VII - n 63
Fino al 12 giugno è possibi-le scoprire presso le stanze del Museo Civico Poliro-
niano “I cassetti della memoria”, un percorso sensoriale all’inter-no di alcune stanze nelle quali il visitatore, affiancato da una figura educativa, potrà scopri-re i “sentimenti” degli oggetti e quelli che risuonano in noi.Il percorso, come spiegano gli organizzatori sul sito internet dell'Ufficio Turistico di San Be-nedetto Po, è stato studiato per consentire una partecipazione at-tiva del visitatore con disabilità e disagio psichico. In un’esperienza a più mani e a più voci, il nostro passato ed il futuro si trasforma-no in narrazioni, disegni, collage e oggetti da condividere insieme agli altri.Nel passato saper “leggere” la
luna ed il cielo era ritenuto indi-spensabile per comprendere la vita ed il lavoro agricolo.All’interno del Museo il visitato-re potrà volgere lo sguardo verso l’alto ed aprire la finestra del pos-sibile e del sogno.I laboratori e le attività sensoriali non vogliono essere un momen-to terapeutico, ma un’esperienza
i caSSetti della memoriaEVEnTi
Percorsi di visita e laboratori per persone con disabilità fisica e disagio psichico
27GAZZETTA DELLA BASSA
SAN BeNeDeTTo Po
Si conclude domenica 11 gennaio la rassegna "Nata-le al Museo", che ha già vi-
sto svolgersi due appuntamenti dedicati ai più piccoli allo scopo di trascorrere una domenica in allegria e in compagnia.Domenica 11 gennaio alle ore 16.00 sarà la volta di “Storie in viaggio”, lettura a corredo della mostra “Il Palazzo delle fiabe”
di Luca Scarlini per Festivalette-ratura in tour, con la partecipa-zione della “Compagnia della lettura”.Ad attendere i partecipanti, letture e laboratori creativi per grandi e piccini.La rassegna è a cura del Gruppo Lettori Volontari della Bibliote-ca e delle operatrici didattiche del Museo. Ingresso gratuito.
Natale al mUSeo
I paesi della Bassa mantovana
Gennaio 2015 | anno VII - n 63
Domenica 11 gennaio ultimo appuntamento delle iniziative dedicate ai bambini
creativa di gruppo.
Sono previste attività sensoriali e manipolative, laboratori espres-sivi - creativi, gioco simbolico e drammatizzazione e laboratori narrativi.Lo scopo è quello di consentire ai visitatori di avvicinarsi al museo in modo attivo, partecipe ed inno-vativo - favorire la libera espres-sione dei desideri e della fantasia del visitatore in un gioco del “se fossi…” - promuovere momenti di gioco simbolico e drammatiz-zazione - stimolare la comunica-zione dell’affettività e l’espressio-ne delle emozioni - sollecitare il sentimento di cooperazione e di inclusione sociale.
Il percorso, della durata di 3 ore, è rivolto ad adulti e bambini dai 6 anni con disabilità e disagio psi-chico (numero massimo di parte-cipanti: 8 persone).
Il percorso è a cura di "Il Polie-dro" Società Cooperativa Sociale - Onlus, Servizi educativi socio assistenziali socio - sanitari (Piaz-za 1° maggio 13, Guastalla - Tel. 0522/824142)
Per info e prenotazioni:Ufficio IAT, P.zza Matilde di Ca-nossa 7, tel. 0376/623036, e-mail: [email protected]à di chiarimenti più specifici attraverso contatto di-retto con un referente: tel. 338-9528618.
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GAZZETTA DELLA BASSA28
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Il Comune di Gonzaga ha aperto un avviso pubblico di selezione
per la ricerca di due tiroci-nanti da inserire in uno dei progetti di "DoteComune" che iniziano a febbraio.I progetti coinvolti riguar-dano il servizio informa-giovani e i servizi segrete-ria/protocollo.
Entrambi i progetti hanno una durata di 12 mesi per un impiego settimanale di circa 20 ore. È previ-sta un'indennità mensile di partecipazione pari a € 300,00 (ad esclusione di la-voratori fruitori di ammor-tizzatori sociali, per i quali l'indennità è prevista).
Possono presentare do-manda di partecipazione:- inoccupati e disoccupati di età compresa tra 18 e 35 anni;- lavoratori percettori di ammortizzatori (lavoratori in cassa integrazioni gua-dagni straordinaria, lavo-ratori in cassa integrazione guadagni in deroga, lavo-ratori in mobilità ordinaria e in deroga);- disoccupati ed inoccupati con età supe-
riore a 50 anni.
Per partecipare alla selezio-ne i candidati devono pre-sentare domanda all'Uffi-cio Protocollo del Comune di Gonzaga (MN) nelle modailità indicate dall'av-viso pubblico e negli orari di apertura dell'ufficio en-tro il 22 Gennaio 2015.
La domanda deve essere accompagnata da curricu-lum vitae in formato eu-ropeo firmato in originale, copia della carta d'identità o passaporto in corso di validità; copia del passa-porto e della carta o per-messo di soggiorno per i cittadini non comunitari, copia del codice fiscale, dichiarazione di valore del livello di scolarità raggiun-ta (solo per titoli conseguiti all'estero), eventuali copie delle certificazioni relati-ve a titoli che i candidati ritengano opportuno pre-sentare agli effetti della va-lutazione di merito.
Per maggiori informazioni, si rimanda al sito internet del Comune di Gonzaga.
Pubblicato il bando per la ricerca di due tirocinanti
dote comUNeaTTUaliTà
I paesi della Bassa mantovana
Gennaio 2015 | anno VII - n 63
È una gioia infinita che dura una vita. Queste proba-bilmente le parole mag-
giormente significative dell’in-no più amato dai tifosi interisti, pochi vocaboli che suonano come una promessa d’amore destinata a durare per tutta la vita. E non poteva che nascere in prossimità di San Valentino un club che fa della passione per una maglia, due colori, quelli nerazzurri, la ragione ultima della propria esistenza. Così l’Inter Club Bonimba di Quistello taglierà il traguardo del primo anno di attività il 16 febbraio. Da quella fredda domenica dodici mesi vissuti all’insegna del divertimento, del desiderio di trascorrere il proprio tempo libero assieme, tifando nel contempo per la squadra del cuore. Ci accoglie calorosamente Vincenzo, inte-rista doc e vice presidente del club, presso il bar “Andiamo da Sara”, il locale quistellese che gestisce con la compagna e nel quale il club di tifosi ha sta-bilito la propria sede. “L’idea di fondare il club – racconta Vincenzo – è nata dopo una gita organizzata al ritiro esti-vo di Pinzolo del luglio 2013, trasferta che ha visto la parte-cipazione di un gran numero di appassionati. Fu una gior-nata estremamente positiva e così ci siamo chiesti: perché non dare continuità a que-ste iniziative?”. Così è stato, sbrigate le necessarie pratiche burocratiche nel febbraio 2014 vedeva la luce per la prima volta l’Inter Club di Quistello. Circolo intitolato, come gli ap-passionati avranno già intuito, a Roberto Boninsegna, che lo sconfinato genio giornalisti-co di Gianni Brera ribattezzò
29GAZZETTA DELLA BASSA
QUISTelloI paesi della Bassa mantovana
Gennaio 2015 | anno VII - n 63
INTER CLUB “BONIMBA”
SPoRT
Il club di Quistello dedicato al campione mantovano compie il suo primo anno
simpaticamente Bonimba. “...così stranamente, nel pensier mi fingo un Bagon-ghi sesquipedale, un gigan-
te nano, un mariolo da circo: dio sa come mi venga di unire Boninsegna e Bagon-ghi, così da semplificare in Bonimba”. Indimenticabile, impareggiabile maestro Gianni Brera. Chiusa la doverosa paren-tesi di epica sportiva torniamo all’origine dell’intitolazione illustre del club (che conta ad oggi 88 iscritti). “Dedicare il so-dalizio al Bobo c’è venuto quasi naturale – prosegue Vincenzo – si è sempre di-chiarato un tifoso interista, quando ven-ne il momento di trasferirsi alla Juventus espresse apertamente la propria contra-rietà, ma erano altri tempi e dovette ade-guarsi alle scelte societarie, dimostrando comunque la sua grande professionalità con ogni maglia indossata in seguito. Ma in cuor suo rimase sempre interista, se aggiungiamo il fatto che è nato e vive a Mantova la scelta era già bella che fatta”. Non poteva mancare proprio lui, il padri-no d’eccezione al primo evento ufficiale del club, l’inaugurazione predisposta in quel 16 febbraio 2014. Ritrovo iniziale al quale hanno fatto seguito altre signifi-cative proposte. “Abbiamo organizzato la visita al ritiro di Pinzolo del 2014, ad un anno di distanza dall’esperienza che ci stimolò per l’edificazione del club – ri-vela sempre il vice presidente – non po-tevamo mancare alla partita d’addio del capitano Javier Zanetti in occasione di
Inter – Lazio a San Siro, una nostra dele-gazione ha preso parte all’iniziativa Vivi l’Inter, spesso inoltre ci incontriamo per guardare le partite, ma può capitare di trovarsi anche per una cena, un torneo di calcio balilla, scambiarci gli auguri per le feste”. Un gruppo dinamico, motivato unicamente dalla passione calcistica e dal desiderio di spendersi gratuitamen-te per gli iscritti, come tiene a specificare Vincenzo: “Ovviamente non c’è nessun ritorno economico in tutto quello che si fa, tutti i guadagni vengono sempre rein-vestiti nel club”. Ma nonostante le natu-rali complessità che l’organizzazione di eventi tesi ad accontentare il maggior numero possibile di interessati compor-ta, l’attaccamento alla causa che traspare dalle parole di Vincenzo lascia intendere quanto il club sia in buone mani. Tanto da permettersi di andare oltre le rivalità sportive più radicate, e farne addirittura motivo di appagamento. “La cosa che ho notato – confessa – e che mi fa un grande piacere è stata la partecipazione a molti dei nostri eventi anche di tifosi votati ad altre fedi calcistiche, al fatto che si diver-tivano tanto quanto gli interisti, svago peraltro ugualmente condiviso sia da grandi che da piccini. Questo alla fine è ciò che conta veramente, questa è la filo-sofia del nostro club”. Stare insieme di-vertendosi è gioia. Una gioia che, come cantano gli interisti, può durare una vita intera. Edoardo Calciolari
GAZZETTA DELLA BASSA30 Gennaio 2015 | anno VII - n 63
VIllIMPeNTA
Quello che le biblioteche man-tovane stanno vivendo è un momento difficile. Infatti con
la prossima riforma degli enti loca-li le biblioteche rischiano di andare incontro ad un futuro incerto, dal momento che si prospetta un taglio di 177mila euro e la rete provinciale delle biblioteche rischia di non riu-scire a sopperire a questi tagli. È un atteggiamento questo che rischia di mettere in seria difficoltà la biblio-teche, luogo di cultura per eccellen-za. I sistemi bibliotecari mantovani (Grande Mantova, SBOM e Legenda) stanno cercando di sopperire a questi tagli facendo sinergia, sperando che ciò basti.
Con l'inizio del nuovo anno è tempo di bilanci anche per la Biblioteca Co-munale di Villimpenta “Gianni Roda-ri”. Nonostante le difficoltà elencate in precedenza riguardanti l'intero sistema bibliotecario, numerose sono state le iniziative che hanno caratte-rizzato questo 2014, a favore di tutte le fasce di età. Oltre ai collaudati “la-
boratori per i bambini”,si segnalano gli incontri culturali per gli adulti con letture, seminari e laboratori. Di par-ticolare interesse è stata la partenza del Gruppo di Lettura lo scorso mese di Novembre. Il gruppo di lettura è l’ennesimo progetto permanente con il quale si valorizza la biblioteca non solo come luogo di cultura ma anche come spazio di incontro e confronto. Infatti, grazie al Gdl, i lettori potran-no ritrovarsi, a cadenza mensile, ed esporre i propri punti di vista sui libri letti, in un’ottica di scambio di conoscenze ed emozioni suscitate dal piacere della lettura.A tal proposito, ecco i prossimi ap-puntamenti del 2015:Giovedì 22 Gennaio La sovrana lettrice Giovedì 19 Febbraio FolliaGiovedì 19 Marzo Il profumo Giovedì 16 Aprile Il giardino perduto
Un’altra iniziativa importante per
la biblioteca, che da settembre 2013 sta raccogliendo ottimi risultati con una crescita costante, ben oltre le aspettative, sia in termini di utenza (nuovi iscritti) che di numero di pre-stiti. Confrontando i dati del perio-do Gennaio-Ottobre 2013 con quelli dello stesso periodo di quest’anno, risulta un aumento di numero di prestiti pari al 68,8% e un incremen-to di nuovi iscritti pari al 15,4%. Un successo che premia le scelte fatte dall’amministrazione comunale in si-nergia con la gestione della Coopera-tiva Charta. L’assessore alla Cultura Monia Cagnata, tiene a ringraziare particolarmente per il lavoro svolto e la collaborazione, la bibliotecaria Alice Perini, la presidente di biblio-teca Paola Ferrari e il volontario Pa-olo Ferro.Da sottolineare, infine, il rapporto con le scuole presenti sul territorio, una sinergia che dal 2015 verrà im-plementata anche dalla presenza del micronido “Fate e Folletti”.
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Le prossime iniziative e un bilancio dell'anno appena concluso
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GAZZETTA DELLA BASSA32 Gennaio 2015 | anno VII - n 63
Continua la rassegna teatrale iniziata a dicembre del Teatro Nuovo “Mario Monicelli” di
Ostiglia. Questi gli spettacoli in pro-gramma a gennaio e febbraio.
Sabato 17 gennaio ore 21.00Compagnia Corrado Abbati/Inscena ProduzioniIl Paese del Sorriso(tu che m’hai preso il cuor)Operetta di Franz Lehar. Regia Corra-do Abbati.Tutto il mondo conosce e canta “Tu che m’hai preso il cuor” la celebre romanza di questa famosissima ope-retta di cui il titolo, Il Paese del Sorriso. Un mondo dove tutto è allegro e sor-ridente, dove tutto è tenuto insieme dal piacere: il piacere della musica, della danza, dell’amore e dei senti-menti. Così ai sentimenti veri dei due romantici protagonisti si alternano le allegre e sorridenti amenità degli altri buffi personaggi. (spettacolo fuori ab-bonamento)
lunedì 19 gennaio ore 21.00Teatro dei NavigliL’uomo che amava le donneL’amore secondo Truffaut
Con Corrado Tedeschi, Giulia Mez-zatesta. Al piano Alessandro Carrà. Scritto e diretto da Luca Cairati e Cri-stiano Roccamo.Uno straordinario Corrado Tedeschi farà rivivere alcuni passaggi del capo-lavoro di Truffaut, in cui il protagoni-sta Bertrande Morane, un ingegnere esperto di meccanica, dedica la sua vita all’amore infinito che prova verso le donne, un modo per riscattare l’af-fetto che sua madre non era mai stata capace di offrigli.
Giovedi 19 febbraio ore 10.00Art Up ArtL’ultima estate dell’EuropaDedicato al Centenario della Grande GuerraCon Giuseppe Cederna. Musiche dal vivo di Alberto Cappelli chitarre, Mauro Manzoni flauti e sassofoni. Re-gia: Ruggero Carra.Un viaggio in “un’altra storia” dall’esaltazione alla consapevolezza. Memorie, poesie, racconti, lettere dal fronte. Da Marinetti a Gadda, Owen, Ungaretti, Trilussa, Erri De Luca. I pensieri, le preghiere, le illusioni, i de-sideri, le emozioni e le paure: l’uma-nità e gli orrori della Grande Guerra.
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Gli spettacoli di gennaio e febbraio
oSTIGlIA Teatro nella Bassa mantovana
41GAZZETTA DELLA BASSA 33Gennaio 2015 | anno VII - n 63
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VIADANATeatro nella Bassa mantovana(spettacolo fuori abbonamento)
Giovedì 26 febbraio ore 21.00Tiesse TeatroAlla stessa ora il prossimo annoCon Marco Columbro, Gaia De Laurenti-is. Di Bernard Slade. Traduzione e adatta-mento di Nino Marino. Regia di Giovan-ni de Feudis.George è fuori casa per lavoro. Doris è fuori casa per un ritiro spirituale. Sono al ristorante, lui la nota e le manda una bistecca. I due finiscono in quella came-ra di motel californiano come per caso. Entrambi sposati con figli, entrambi ben-pensanti. La mattina dopo si ritrovano oppressi da un devastante senso di colpa. Tanto devastante che decidono di rive-dersi. Il prossimo anno, lo stesso giorno, la stessa ora, lo stesso motel…
Prevendite presso ingresso Palazzo Fo-glia, piano terra, Piazza Cornelio - Info e prenotazioni: sig. Maurizio, cell. 320 4314782.InformazioniUfficio Cultura: Palazzo Foglia, Piazza Cornelio | Tel. 0386 300281 | 320 4314797 | www.comune.ostiglia.mn.it | [email protected]
Ha inizio da gennaio la stagio-ne teatrale 2015 del Teatro Vittoria di Viadana. Ecco, il
cartellone degli spettacoli:
Giovedì 15 gennaioRaul Cremona in tour con Prestigi
Mercoledì 28 gennaioBand "Orchestra Volare" in Un viag-gio nella musica italiana
Giovedì 12 febbraioMonica Guerritore e Carolina Cre-scentini in Qualcosa rimane. Regia di Giorgio Diritti.
Giovedì 26 febbraioDik Dik in concerto
Giovedì 12 marzoAlessandra Faiella in La versione di Barbie. Regia di Milvia Marigliano
Giovedì 26 marzoThe Beatbox in The Beatles Show 62/66
Mercoledì 8 aprile M. Marangoni, S. Pepe, R. Petrozzi, L. Manera, D. Parassole, M. Pisu in La Cantatrice calva. Regia di Marco Rampoldi
Giovedì 16 aprileI Legnanesi in Storie dei cortili. Regia di Antonio Provasio
Mercoledì 29 aprileTeatro Musica Novecento in Ballo al Savoy. Regia di Alessando Brachetti
Gli spettacoli hanno inizio alle ore 20,45. La biglietteria apre alle 19,30.
Per info: Reception Mu.Vi tel. 0375 820931 (da lunedì a sabato 9-12,30 e martedì 15-18). [email protected]
STAGIONE TEATRALE 2015ViaDana/TEaTRo
Teatro, musica e cultura al Teatro Vittoria
GAZZETTA DELLA BASSA34 Gennaio 2015 | anno VII - n 63
È uscito nelle librerie e sarà presentato domenica 11 gennaio 2015 nella sala ci-
vica di Pegognaga nell’ambito della rassegna “Leggere d’In-verno” promossa dall’associa-zione “Laboratorio Ambiente”, l’ultimo libro dello scrittore pe-gognaghese Fausto Bertolini. Il piccolo trattato di “cristologia” dal significativo titolo “Gesù se-condo Freud - Per un incontro tra Vangelo e psicologia”, è stato scritto a quattro mani da Bertoli-ni e dallo psicoterapeuta Alberto D’Auria ed è edito da Effatà Edi-trice. Nell’incipit del libro di un centinaio di pagine suddivise in
20 brevi capitoli, disponibile an-che in versione eBook, è riportata una riflessione di Jean Guitton: “Chi crede prima o poi si imbat-te nel mistero, ma chi non crede primo o poi deve fare i conti con l’assurdo”. Nella pubblicazio-ne gli autori rileggono alla luce della psicologia del profondo, inaugurata di Sigmund Freud, la personalità di Gesù e alcuni brani evangelici che aiutano a rendere ragione della speran-za che alberga in ogni persona. Infatti soffermandosi su alcuni episodi emblematici della vita di Gesù, è possibile cogliere in modo nitido come il Figlio di Dio
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Gennaio 2015 | anno VII - n 63 35GAZZETTA DELLA BASSA
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fosse perfettamente padrone di se stesso e dotato di una capacità re-lazionale straordinaria. Nella sua esperienza terrena Gesù di Naza-ret ha mostrato un’autorevolezza sconcertante e non ha mai lesinato la parola del perdono. Con i vari personaggi del racconto evange-lico ha saputo instaurare rapporti umani veri, all’insegna della pace e della speranza. Attraverso un lin-guaggio scorrevole e comprensibi-le, il coinvolgente libro di D’Auria
e Bertolini delinea un approccio alla spiccata personalità di Gesù in base ai dinamismi inscritti nella nostra umanità, portando il lettore alle soglie del “Suo Mistero”. Fau-sto Bertolini, laureato in Filosofia, ha conseguito un Master in Psico-logia del profondo, ha frequentato corsi di regia presso l’Accademia del “Piccolo Teatro” di Milano e del Centro Sperimentale di Cine-matografia di Roma. È stato regi-sta per la Rai, assistente di Fellini
e Bertolucci e ha scritto numerosi libri di successo. Alberto D’Auria, laureato in Psicologia Clinica, è consulente educativo ed operatore di “Training Autogeno”, esercita la professione di psicoterapeuta con indirizzo psico-dinamico. È autore di numerosi articoli e saggi, promotore del progetto “Mistero Grande”.
Vittorio Negrelli
Il Consiglio Comunale di Pe-gognga ha approvato il Pia-no di Diritto allo Studio per
l’attuale anno scolastico. Il Piano comporta un carico economico corrispondente ad un quinto del bilancio dell’ente: rispetto ad una spesa di 1.130.712,98 euro, le entrate avranno un impatto pari a 402.250 euro. La differenza tra i due importi porta ad avere un indice di impegno per ciascun ragazzo in età scolare o presco-lare che si assesta a 1.000 euro.L’Amministrazione Comunale
ha, inoltre, favorito l’integra-zione scolastica degli alunni in situazione di disabilità tramite l'assistenza a scuola di persona-le qualificato.
INVESTIMENTI SULLA SCUOLA
Approvato il Piano di Diritto allo Studio
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C'è tempo fino al 15 gennaio per iscrivere
le fotografie al con-corso fotografico "Fo-tomed", indetto per promuovere la cono-scenza del Distretto Biomedicale Mirandolese.La partecipazione al concorso è gra-tuita ed è aperta a tutti.Le foto dovranno essere relative al comparto biomedicale e rientrare nelle tre sezioni di concorso: 1) Per-sone ed ambienti, 2) Disposable (ma-teriale usa e getta), 3) Macchine.Le foto, massimo 3 per ogni parteci-pante, dovranno pervenire in forma-to JPG, accompagnate dal modulo di iscrizione, all'organizzazione tramite e-mail a [email protected] oppure consegnate, su CD o chiavetta USB all’Ufficio Cultura del Comune di Mirandola (1° piano), Via
G. Giolitti, 22 - 41037 Mi-randola, Tel. 0535 29624.Le foto migliori verranno esposte presso il Foyer del teatro di Mirandola nel periodo dal 21 febbraio al 1 marzo 2015. La premia-
zione avverrà il giorno 22 feb-braio alle ore 17:00 nello stesso luogo dell’esposizione.Una commissione esaminatri-ce valuterà tutte le immagini pervenute, selezionerà quelle da esporre in mostra e decreterà i migliori lavori. La migliore in asso-luto e la più originale riceveranno un premio speciale. Saranno premiate le prime tre fotografie di ogni sezione tematica. Per info e per scaricare il modulo di partecipazione, si rimanda al sito in-ternet del Comune di Mirandola.
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Bowie è un dolcissimo micino certo-sino di circa otto anni d'età. Si trova in stallo presso una volontaria ed è
risultato essere positivo alla Fiv, una pato-logia non pericolosa per gli esseri umani.
Bowie è un micino timido che cerca coccole e affetto. Appena arrivato in canile non mangiava e sembrava molto apatico: Bowie è tri-ste e depresso, forse a cau-sa dell'abbandono e della solitudine. Con le coccole si riprende, mangia e si in-teressa al mondo esterno.
Cerchiamo una famiglia che non lo lasci solo e lo faccia sentire tranquillo e amato. L'adozione dovrà essere come figlio uni-co.Per adottare Bowie e per info: L'Isola del Vagabondo tel. 0535 27140 dalle 8 alle 13 dal lunedì al sabato oppure Chiara 338 9464840 a qualsiasi ora (lasciare un mes-saggio in caso di mancata risposta).
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Adozione del cuore
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GAZZETTA DELLA BASSAGennaio 2015 | anno VII - n 6338
MIRANDolA e BASSA MoDeNeSe
Il 4 dicembre al Centro Sociale la Bastia di San Possidonio si è te-nuto il convegno “Sotto i nostri
piedi: come è fatto e come funziona il nostro sottosuolo. Dai terremo-ti alla ricerca scientifica passando per l'estrazione degli idrocarbu-ri nella Bassa Modenese”. L'evento è stato fortemente voluto dall'Amministrazione comunale di San Possidonio: "Fin dal 2010, cioè in tempi non sospetti, ci siamo rapportati con la Regione e con la Società Padana Energia per capire e conoscere meglio il tema delle concessioni petrolifere. Dopo i ter-remoti del 2012, e dopo le polemi-che sui pozzi di petrolio, avevamo promesso ai nostri concittadini un incontro conoscitivo, aperto e og-gettivo, su questioni che ci riguar-dano da vicino e che vanno affron-tate e monitorate senza paraocchi e senza ideologie, con serenità” ha commentato il Sindaco Accorsi, aggiungendo: “Per organizzare la conferenza abbiamo avuto cura non solo di invitare scienziati coinvolti in prima persona negli studi della Commissione Ichese e nel proget-to "LabCavone", ma anche esperti esterni che spiegheranno in manie-ra comprensibile a tutti il terremoto e le implicazioni delle azioni uma-ne sul sottosuolo”.Gli esperti chiamati a relazionare, tutti geologi, sono stati: il dottor Luca Martelli, geologo della Regio-ne Emilia-Romagna, che ha seguito i lavori del rapporto Ichese sulle possibili implicazioni che le estra-
zioni petrolifere possono avere con l'innesco dei terremoti, il dottor Da-niele Susanni, esperto esterno inca-ricato dalla Società Padana Energia per le ricerche dell'ancora attivo Laboratorio Cavone, e il professor Daniele Brunelli, geologo dell’Uni-versità di Modena e Reggio Emilia. Di questo "LabCavone”, svolto sui pozzi della Concessione di Coltiva-zione “Mirandola” che comprende i pozzi di San Possidonio, Novi di Modena e Mirandola, se ne è parla-to a più riprese anche al 33° Conve-gno nazionale di Geofisica tenutosi a Bologna lo scorso 28 novembre. Il Vicesindaco di San Possidonio Zucchi ha partecipato al convegno e riferisce le sue impressioni: "Il confronto mi è stato molto utile per conoscere l'importanza e il peso che ad oggi la ricerca applicata dà al tema della sismicità indotta dall'uo-mo. Alcuni dei sistemi e dei modelli geologici sono stati applicati sulla concessione Cavone per la prima volta a livello mondiale, e porteran-no nel futuro a definire un modello di ricerca standard per tutti i siti in cui il monitoraggio del sottosuolo diventa fattore essenziale per la si-curezza del territorio."La conferenza ha avuto grande partecipazione, non solo di citta-dini provenienti da tutta l’Unione dei Comuni Area Nord, ma anche di scienziati ed esperti del settore. Sul sito dell'Amministrazione co-munale al link “Sotto i nostri piedi” sono disponibili le presentazioni dei tre relatori della serata.
“Sotto i NoStri piedi”San PoSSiDonio
Come è andato l’incontro sui terremoti e i pozzi petroliferi
Gennaio 2015 | anno VII - n 63
È calato il sipario sul 2014, si chiude un anno ricco di emozioni, di gioie, ma anche di delusioni. Tutto sommato
però, possiamo annoverare la promozio-ne del luzzara, la conferma di tutte le al-tre nelle categorie di appartenenza. Certo, qualche cosa in più ci si aspetta sempre, ma il periodo non è certo dei migliori per fare grandi progetti. Spiace che il Suzzara non abbia nella stagione scorsa centrato l’obiettivo di salire in Prima, spiace per il Gonzaga che puntava a qualche cosa di più importante, ma come detto sopra per fare campionati da protagonisti serve ben altro e questa crisi si fa sentire più del le-cito. Detto questo, passiamo ad analizzare quanto hanno fatto le squadre che vengono incluse nel nostro mensile, al giro di boa.Reggiolo. Non è servito almeno al mo-mento il cambio alla guida, Bizzoccoli non sta facendo certo miracoli, anzi il Reggiolo ha fatto un bel passo indietro nel giro di un mese, ora lo troviamo al terz’ultimo posto, in grande difficoltà. Speriamo che il nuovo anno porti qualche vittoria in più, così si sta rischiando veramente molto.luzzara. Non riesce a tenere i ritmi di ini-zio stagione dove si era collocato nei primi posti della classifica per diverse gare, ora è
scivolato a centro classifica, ma in fondo è la posizione che aspiravano ad inizio cam-pionato. Il loro obiettivo rimane in fondo una salvezza tranquilla e quests sembra alla portata.Viadana. Non è cambiato molto dalla pas-sata stagione, dopo i tre punti conquistati nell’ultima gara, prima di ritorno, la squa-dra di Boni si ritrova più o meno nella po-sizione di classifica della passata stagione, si sperava in qualche cosa di più, vedremo se con l’anno nuovo ci sarà una svolta in positivo.Gonzaga. Anche per il Gonzaga vale lo stesso discorso del Viadana, i presupposti per fare un campionato da protagonista non sono stati mantenuti. Troppi punti buttati al vento nei minuti finali, la classi-fica non è da buttare, ma qualche cosa di più, visto l’organico, era lecito aspettarse-lo. Ci sarà la svolta nel girone di ritorno? Lo vedremo già dalle prime gare se vera-mente questa squadra ha potenzialità per migliorarsi.Suzzara. Un secondo posto tutto sommato non male. Davanti c’è la corazzata Sargine-sco, sarà difficile scalzarla dalla poltrona più alta, ma riuscire a tenere dietro le altre, sarebbe già un buon campionato. In società
si è convinti comunque che si può miglio-rare, i presupposti per farlo ci sono. Iveco Suzzara. È tra le sorprese in positivo di questo girone, alla pari di tutte le altre neo promosse, si sta comportando da vete-rana, è da tempo in zona play off e in socie-tà incominciano a crederci.Poggese. Non era certo questo il campio-nato che a Poggio Rusco si attendevano. Ottimi innesti, un tecnico vincente, ma i risultati tardano ad arrivare e se non ci sarà subito una svolta, sarà un campionato non fallimentare, ma quasi.Pol Futura. Né bene né male, ma si sapeva che unire due gruppi non sarebbe stato fa-cile per mister Faglioni. Comunque la zona nobile è alla portata, sicuramente nel giro-ne di ritorno qualche cosa in più possono farlo.Pomponesco. Aspettiamo a dare un giudi-zio definitivo, si arrivava da una retroces-sione, c’è già stato un cambio alla guida tec-nica, la classifica non è delle migliori, ma si è visto del nuovo, questo fa ben sperare.Moglia. Chiude l’anno in vetta solitaria.Forse non ci speravano nemmeno loro, ci sono formazioni più attrezzate per il salto di categoria, ma intanto si gode questo tito-lo d’inverno che non è male. Dinamo Gongaza. La solita incompiuta, tutti gli anni sembra dover fare sflaceli, poi al massimo si becca un posto nei play off, ma deve darsi una mossa, la lotta sembra quest’anno più dura. Sporting Pegognaga. Campionato anoma-lo come ormai accade da alcuni anni, maga-ri un paio di punti in più, ma troppo poco per pensare in grande. Ed è così anche per il San Benedetto, anche qui qualche punto in più, ma ancora troppo poco.
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VolleyVolley. La Pomì si sta conferman-
do anche in questa stagione, anzi un po’ meglio, lo dimostra il ter-zo posto in classifica. L’altra forma-zione di Viadana, B2 Maschile, la È Più Viadana viaggia a centro classi-fica, potrebbe anche scalare qualche posizione, ma serve più continuità.
Le due mantovane del C Femminile, Pego San Marco e Atm Moglia stan-no trovando qualche difficoltà in più rispetto alla passata stagione dove erano tra le protagoniste. La Pego sta un pò meglio ma il Moglia non riesce a decollare, un solo successo su dieci gare, numeri che parlano da soli.
GAZZETTA DELLA BASSA 39
GAZZETTA DELLA BASSA40
Pane, lambrusco, salame. la semplicità della tradizione.
Perchè il pane è un simbolo tanto im-portante, sia civile che religioso? Per-ché il pane è stato
uno snodo fondamentale nello sviluppo della civiltà umana. Vi sembrerà un'esagerazione, ma un po' di storia vi aiuterà a capi-re perché un'affermazione tanto forte non è esagerata.É proprio il cambiamento di ci-viltà, da nomade a sedentaria, che ha permesso all'umanità di svilupparsi. E per far questo l'uomo, che prima era noma-de per cacciare e raccogliere quello che cresceva spontanea-mente per cibarsene, è divenu-to stanziale. I nostri antenati si sono fermati e hanno progressi-vamente imparato a sfruttare il suolo: nasce così l'agricoltura.
Fin da quando l'uomo ha ini-ziato a dedicarsi all'agricoltura i cereali hanno costituito la base della sua alimentazione. Con il passare del tempo si diffusero modi e tecniche più raffinate per coltivare e macinare i cereali, divenuti ormai molto importanti e per migliaia di anni i cereali sono stati l'alimento che ha per-messo la sopravvivenza dell'in-tera umanità. Se proprio vogliamo dare dei dati, il pane accompagna la sto-ria dell’uomo da almeno dieci-mila anni. Nell’era di passaggio tra Paleolitico e Neolitico (tra il 10.000 e l’8.000 a.C.) l’uomo inizia a coltivare cereali (grano, segale, farro). Le principali aree di sviluppo delle civiltà stanzia-rie sono il Medio Oriente Antico
La storia del pane
Quando un alimento coincide con la civiltà
Gennaio 2015 | anno VII - n 63
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GAZZETTA DELLA BASSA 41Gennaio 2015 | anno VII - n 63
Vi siete mai chiesti come mai vini e pie-tanze di una determinata
area geografica tendono ad essere l'abbinamen-to perfetto? La risposta è molto semplice, pensan-doci su un attimo pare quasi scontata. La cultura enogastronomica nasce dal territorio, e l'elaborazione pro-gressiva nel tempo di una pietan-za, di un modo di lavorare i pro-dotti primi dell'alimentazione, si modella su quanto la natura ren-de a disposizione. Ecco, allora, che la Bassa pianura Padana, da sempre zona di allevamento in-tensivo di maiali, ha visto nasce-re la bontà dei più famosi salumi d'Italia. Alimento molto gustoso, ma grasso, quindi adatto meno alla stagione calda (ma non ne fate una regola, pensate ai fre-schi antipasti che d'estate potete fare con abbinamenti nostrani).
Che vino potete abbinare ad una cucina generosa come quella emiliana e mantovana? Sappia-mo che tanti vini fermi sono per-fetti per un certo tipo di salumi, ma si sposano altrettanto bene con pietanze come cappelletti, tortellini, cotechino e zampone? E qui torniamo a quella sorta di equilibrio “automatico” che la tra-dizione apporta a quanto trae dal territorio. Come avrete già capi-to, le caratteristiche del Lambru-sco sono perfette per gli alimenti che vi abbiamo appena citato. Un caso? Sicuramente no!
Vini e piatti tipiciQuando tradizione e natura si intrecciano
perfettamente
GAZZETTA DELLA BASSA42
Il Viadanese è la varietà di Lambrusco storicamente coltivata nella pianura Mantovana vicina al Po fra Viadana e Sabbioneta.Dalla selezione di queste uve
vino frizzante dedicato agli antichi signori di queste terre. Il suo carattere sanguigno e verace è frutto di una lenta presa di spuma e della prolungata sosta in bottiglia prima dell’immissione sul mercato.
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Pane e, lambrusco, salame. la semplicità della tradizione.
Gennaio 2015 | anno VII - n 63
e l'Europa Mediterra-nea.Per lunghi periodi l’uo-mo si cibò dei chicchi interi – crudi o cotti – o macinati con pietre. Il passaggio successi-vo avvenne quando la farina, di grana grossa e non pura, fu unita all’acqua. Il primo passo im-portante nell’evoluzione del pane si ebbe probabilmente per caso: quando cioè un re-cipiente con farina e acqua fu lasciato a lungo vicino a un fuoco.Le prime forme di lievitazio-ne naturale, invece, risalgo-no agli antichi Egizi. Mentre per il lievito di birra dobbiamo aspettare alcuni millenni, fino al Rinascimento italiano.Visto che il pane è sempre stato l'alimento principale, so-prattutto della fascia più pove-ra della popolazione, nei se-coli le proteste sulla carenza di pane hanno assunto valo-re simbolico e politico contro lo sfruttamento dei contadini. E anche il potere politico si è reso conto che regolare la produzione e il commercio della farina aveva importanti
risvolti sull'ordine pubblico, il controllo e il benessere della popolazione.Il pane oggi è prodotto con metodi industriali; sono an-cora (fortunatamente) molto diffuse piccole botteghe che producono il pane direttamen-te, ma esistono in commercio anche tipi di pane confeziona-to prodotti in grandi fabbriche.Certamente, se si vuole vera-mente godere della bontà di questo alimento, non è verso il pane industriale che occor-re indirizzare la propria scelta, ma piuttosto verso il panificio sotto casa o comunque del proprio paese. D'altra parte, negli ultimi anni c'è stata una certa riscoperta di diversi tipi di pane, mentre prima si consu-mava solo pane bianco. Oggi il pane nero va di moda ed è molto salutare, caduto il tabù che nell'Italia che usciva dalla
povertà lo faceva associa-re all'indigenza contadina. Oggi sappiamo che i tipi di pane meno “raffinati” sono molto salutari per l'alto contenuto di fibre e in qualche caso, bisogna ammetterlo, sono decisa-mente gustosi.Se per anni avete consu-mato lo stesso pane, chie-dete al vostro panettiere di consigliarvi qualcosa di nuovo e inconsueto, ma-gari lo inventerà apposita-mente per voi.
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Gennaio 2015 | anno VII - n 63 43GAZZETTA DELLA BASSA
di wilson Blasi*
Cuocere gli alimenti è un po' come realizzare un esperimento di la-boratorio. Nel comune gesto di
lavare, tagliare e cucinare gli alimenti non ci immaginiamo quante alterazioni chimi-che e perdite di sostanze nutritive, come amidi, vitamine e sali minerali, avvenga-no, se non usiamo determinate tecniche
e accorgimenti per evitarle. Per fare un esempio banale, se taglio un'insalata, la lavo, l'asciugo e la lascio due ore alla luce e all'aria, ho perso il 20% di vitamine. Immaginate cosa per-diamo quando andiamo a cuocere gli ali-menti in acqua... fino al 50 o 70% se non usiamo le dovute precauzioni. Di questo
potremmo discute-re per giorni perchè ogni prodotto ha le sue caratteristiche organiche, che ri-chiedono tecniche diverse per preser-vare il più possibile le sostanze che contengono.Vi do alcuni consigli base per i vegetali. Quando un vege-tale viene raccolto dal campo, inizia a degradarsi ogni giorno che passa, se calcoliamo due o tre giorni perchè
arrivi sul banco del supermercato e i due o tre giorni che le teniamo in frigorifero prima di consumarlo, è passata quasi una settimana, quindi compriamo il pro-dotto se pensiamo di consumarlo il giorno stesso.Se dobbiamo cuocere le patate in acqua, cuociamole sempre con la pelle. Prendia-mo in considerazione anche la cottura a vapore o a microonde che meriterebbe di essere più valorizzata, specialmente in ambito familiare e non solo per riattivare, ma per cuocere.Se cuociamo delle verdure in foglia, usia-mo pochissima acqua e teniamole al den-te. Finiremo di cuocerle in tegame con i vari condimenti.Se cuociamo pasta o riso, scoliamoli a metà cottura e finiamo di cuocerli in tega-me con il sugo e l'acqua di cottura, evite-remo un'importante perdita di amidi.
Questi accorgimenti a volte richiedono un po' di pazienza e di attenzione, ma ga-rantiscono un'alimentazione più ricca di nutrienti che in definitiva è il risultato che ogni cuoco/a dovrebbe perseguire.
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Gennaio 2015 | anno VII - n 63
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GAZZETTA DELLA BASSA 45
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PreparazioneSoffriggere la cipolla tritata con 20 gr di burro. Unire il riso e farlo tostare per alcuni minuti, sfumare con il vino e aggiungere il brodo. Portare a cottura e mantecare con burro e formaggio, deve risultare molto morbido e cre-moso.P.S. In molte ricette troverete di aggiungere il brodo poco alla volta. Personalmente penso che sia meglio unirlo tutto all'inizio per favorire la fuoriuscita di amido che alla fine conferirà più cremosità al risotto.
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Gennaio 2015 | anno VII - n 63
46 GAZZETTA DELLA BASSA
di Sabrina Baracchi*
aBBINaMENTI D'INVERNO Cosa abbinare ai piatti invernali?
Come possiamo fare bella figura sia quando riceviamo ospiti presso le no-stre dimore, che quando ci rechiamo
al ristorante, per lavoro, con amici o durante una serata romantica?Ho pensato ad alcuni abbinamenti che saran-no di aiuto e vi faranno figurare bene!
TARTUFo e VINo L'argomento del corretto abbinamento tra tar-tufo e vino è complesso, include sia la possi-bilità di qualche vino bianco, che dell'abbina-mento ancor più spinto con vino rosso.Iniziando da un risotto o una pasta all'uo-vo, fino ad arrivare a sfogliarlo su uova in varie preparazioni, sul filetto, o con le nuove proposte di pesce, il primo pensiero va ad un bel rosso morbido e profumato, rotondo, passato in botte, magari affinato ed elegante, oppure un bianco con buona alcolicità ed un profumo deciso."Il profumo cerca il profumo".Si pensi inoltre che un prodotto economica-mente impegnativo, come il tartufo, richiama un vino di alto livello, italiano o straniero.Tra i suoi sentori di terra umida del bosco, al sottobosco, alla nocciola, quella che più del-le altre colpisce la memoria e il naso è la nota gassosa che lo caratterizza.Diventerà più semplice pensarlo con una per-la dell'enologia, quali: Sagrantino di Montefal-co , Barolo con buon invecchiamento, Monte-pulciano d'Abruzzo, o al Rosso Piceno Riserva, Toscano come Brunello di Montalcino o Bol-gheri ma con affinamenti piuttosto lunghi.
Per i bianchi, immagino un Riesling Renano o del Verdicchio di Jesi passato in barrique, così come un Lugana con lo stesso stile, più facili con il tartufo nero estivo. Evitiamo vini con troppa acidità o troppi tannini.
BATTUTA DI FASSoNA PIeMoNTeSe e HAMBURGeR DI CARNe PReGIATALe nuove tendenze culinarie ci portano ad assaggiare grazie alla ricerca di ottimi tagli, dalla filiera certificata, battute di carne cru-da o hamburger davvero squisiti. Cruda ad esempio composta da fesa di Fassona, pomo-dori cigliegini, senape, olio extravergine d’oli-va, sale e pepe con un filo d’olio extravergine da provare con vino leggermente frizzante, di personalità, corpo e di buona freschezza. Mi viene in mente una Bonarda Frizzante Ol-trepò Pavese, ottima, grazie alle bollicine soffi-ci che aiutano a “pulire” il palato e al corpo e all’intensità che non sovrastano e né svanisco-no a confronto con la carne dell’hamburger. Naturalmente penso anche ad un Lambrusco Grasparossa o ad un buon Lambrusco Manto-vano, anche con leggera morbidezza.L’hamburger italiano infatti si è affrancato or-mai da tempo dalla nomea di junk food grazie alla scelta accurata delle materie e nonostante l’accostamento con la birra vada per la mag-giore, ci sono ampi spazi di scoperta gustativa grazie alla scelta del vino giusto. Fantastico se comprato in macelleria, o al ristorante che lo certifichi, magari di un Presidio Slow Food…Abbinato a un sontuoso Amarone o a un Ri-passo, oppure ad una Barbera delle Langhe.
Se preferite un abbinamento elegante, potete scegliere un Metodo classico italiano o stra-niero Rosé, da un Franciacorta ad uno Cham-pagne, oppure un Trentino o Crémant Rosé di Pinot Nero o azzardare un Nebbiolo vini-ficato in rosa Spumante, in Piemonte vi sono interessanti proposte, molto innovativoe
BollITo MISToQuale piatto più tradizionale di un bollito misto, servito la domenica fumante, morbi-do e invitante. Quella che segue è una ricetta antica, ma nelle nostre case il bollito è molto più semplice, generalmente, e con le verdure, patate, carote ecc. cotte insieme alla carne, di contorno.Secondo la ricetta classica il Gran Bollito Mi-sto è composto da:- sette tagli di polpa: Tenerone (dal collo o cop-pa), scaramella (pancia e costato), Muscolo di coscia, stinco, spalla, fiocco di punta, Cappel-lo del prete (sottopaletta);- sette ammennicoli: lingua, testina con muset-to, zampino, coda, gallina, cotechino, rollata. Salse, sarebbero sette secondo la tradizione. Una tazza di brodo caldo come suggello al Gran Bollito.Questo secondo la teoria, in realtà è difficile ri-uscire a trovare tutti gli ingredienti per ottene-re questo bollito in casa e quasi impossibile nei ristoranti. Si può considerare un soddisfacente misto quello composto da sette parti di carne. Una vera ricetta non si può dare, ma ognu-no a casa propria ha l'abitudine e il palato su particolari abbinamenti di carni e salse.
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Gennaio 2015 | anno VII - n 63
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47GAZZETTA DELLA BASSA
La quantità di carne in peso ed il mazzet-to di verdure court-bouillon sono secon-do i gusti personali, che deve essere fatta immergendo la carne in acqua bollente in modo tale che lo shock termico crei un guscio che trattenga all’interno profumo e gusto e in pentole diverse e con tem-pi diversi in modo da avere una cottura omogenea per tutto, anche se esiste una scuola di pensiero che richiede la cottura in una stessa pentola.
Ecco i numerosi vini che invito a pro-vare: Torrette de Saint Pierre, dalla Val d'Aosta, Barbera (varie denominazioni), Dolcetto (varie denominazioni), Valpo-licella, Breganze rosso, Santa Madda-lena, Blauburgunder Trentino, Merlot delle Grave del Friuli, Schioppettino, Gutturnio, Sangiovese di Romagna, Colli Piacentini Bonarda e Barbera Chianti Colli Senesi, Morellino di Scan-sano, Rubesco, Colli Trasimeno Rosso, Rosso Conero, Cirò, Etna Rosso, Canno-nau di Sardegna.
CACCIAGIoNe e SelVAGGINAAnche selvaggina e cacciagione sono ti-picamente invernali, accompagnate da
una polenta fumante di contorno, im-maginate in un ambiente accogliente e scaldato magari da un camino, con fuori un gran freddo.È importante premettere che per selvag-gina intendiamo animali selvatici d’alle-vamento, mentre nel secondo caso i capi devono essere ottenuti tramite la caccia. La cacciagione presenta carni molto sa-porite con una spiccata nota di selvatico, sarà dunque corretto calibrare l’abbina-mento per provare ad armonizzare più possibile l’intensità gustativa del piatto alla struttura del vino e alla complessità.I vini rossi sono sempre i più indicati, sarà opportuno riservare i più robusti, di medio e lungo invecchiamento alla cac-ciagione, utilizzando per la selvaggina rossi sapidi, con note speziate in primo piano, dalla buona spalla acida.I vini che possiamo abbinare sono rossi eleganti come Rosso o Brunello di Mon-talcino, Taurasi, Barbaresco o Valtellina Superiore, Lagrein Alto Adige, Vino No-bile di Montepulciano, Pignolo del Friu-li, grandi Riserve Italiane e ovviamente Bourgogne o Bordeaux Supérieur.
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Gennaio 2015 | anno VII - n 63
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Gennaio 2015 | anno VII - n 63 49GAZZETTA DELLA BASSA
Abbuffate:i rimedi per sentirsi meglioAvete esagerato nei giorni di festa e ora il vostro stomaco ne risente? Eccovi qualche consiglio
Cene, pranzi... Si sa, il periodo delle fe-stività natalizie e di
fine anno è caratterizzato da grandi pranzi e cene. Ogni anno ci riproponiamo di non abbuffarci e di mangia-re meno... ma difficilmente riusciamo a mantenere la promessa che ci siamo fatti. A risentire di queste grandi abbuffate non è solo la no-stra linea, ma anche il nostro stomaco...
Post abbuffata. Molto spes-so dopo una cena abbon-dante il mattino dopo ci si risveglia con un persistente senso di nausea. In questo caso, se la sensazione non è forte, potete provare un ri-medio "casalingo": riempite una bottiglietta da mezzo litro d'acqua e scioglietevi dentro una bustina di un farmaco a base di sodio ci-trato e potassio citrato. Agi-tatela e bevetela entro le 2 o 3 ore successive.
Troppi brindisi? Le abbuf-fate non comprendono solo il cibo in eccesso, ma anche qualche brindisi di troppo... Il consiglio in questo caso
è quello di bere più liquidi possibili, in modo da an-nacquare l'alcool presente nell'organismo. Consumate minimo 2 litri di acqua al giorno, ma sempre a piccoli sorsi per evitare di affaticare ulteriormente lo stomaco.
Rimedi della nonna. Anche i classici rimedi della nonna possono venirvi in aiuto in questi casi. Un esempio è il "canarino" all'acqua tiepida e limone, ideale da bere per eliminare la sensazione di peso sullo stomaco. Contro l'acidità sono, invece, per-fetti mezzo cucchiaino di bi-carbonato sciolto in mezzo bicchiere d'acqua.
erbe digestive. Non dimen-ticatevi che anche le erbe digestive possono venirvi in aiuto. La china, il rabarbaro e il carciofo sono molto uti-li in questi casi. Ricordatevi sempre che devono essere prodotti di erboristeria e non devono contenere alco-ol. Chiedete, quindi consi-glio al vostro erborista che vi indicherà la miscela più adatta alle vostre esigenze.
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GAZZETTA DELLA BASSA
CUlTURA
Si chiamano “I mercoledì della stanza rossa” la serie di incontri iniziati mercoledì 17 dicembre 2014 che si tengono nei locali dell’editore reggiolese La Clessi-
dra. Non si tratta di presentazioni o eventi culturali in senso tradizionale, ma di mo-menti di dialogo in un luogo raccolto, “a misura di dialogo”, intorno ad argomenti letterari, artistici, filosofici. Un vero e pro-prio salotto letterario che riproponga l’in-contro reale tra le persone ai tempi di Face-book e Twitter e del dibattito virtuale.Gli incontri sono a carattere privato, ma aperti a chiunque si consideri operatore o fruitore di cultura: scrittori, artisti, divulga-tori scientifici; per partecipare è sufficiente contattare la Clessidra Editrice.Ad animare il gruppo sono i due editori Davide Donadio e Tommy Manfredini.Nell’ultimo incontro, mercoledì 17 dicem-bre, il tema verteva su i livelli di finzione in letteratura. Occasione della “chiacchie-rata letteraria” è stata l’ultima opera del-lo scrittore mantovano Adriano Amati, “Nebbia a Teatro”. L’opera di Amati, un vero e proprio ibrido di generi, fa cadere
la barriera tra i ruoli di personaggio e au-tore, replicando all’infinito il meccanismo che fu impiegato da Miguel de Unamuno e Luigi Pirandello. La “finzione”, appunto, è la categoria o tecnica letteraria discussa durante la serata dai partecipanti. Anche l’operazione editoriale si presenta in termi-ni originali. “Nebbia a teatro” è stampato in un volume fuori commercio e viene do-nato in occasione di presentazioni ed even-ti culturali.Dopo questo primo incontro, le serate, con cadenza quindicinale, continueranno dalla metà di gennaio 2015. Per informa-zioni potete contattare l’editore ([email protected] / tel 0522 210183, la Clessidra, via 25 aprile 33, Reggiolo, Re) oppure seguire la pagina de la Cles-sidra editrice su Facebook.
nella foto, partendo da sinistra: marina Davo-lio, franco Bonilauri, Roberto Rinaldi, federico Beltrami, lidia letari, marco Cagnolati, adria-no amati, maddalena letari, Tommy manfre-dini, Davide Donadio. Partecipanti ma assenti dalla foto, Raffaele Giglietti e Catia Corradini.
Un gruppo di scrittori e intellettuali si raduna intorno alla casa editrice La Clessidra
UN Salotto letterario tra reggio e maNtoVa
EVEnTiMERCOLEdì 14 GENNAIOIl punto di partenza della di-scussione sarà l’ultimo libro pubblicato da Maddalena Letari, Luoghi troppo co-muni. Romanzo breve che ha per protagonista un pal-coscenico familiare a tutti: il condominio. È questo, infatti, lo sfondo utilizzato dall’autrice per esibire al let-tore e divertirlo un invetario di “tipi” della lette-ratura e del teatro, rivisti in chiave contempo-ranea. Maddalena Letari esibisce un’umanità intrappolata nelle beghe del quotidiano che risulta, suo malgrado, comica e tragicomica. Non che manchino tonalità esistenziali nel personaggi di Luoghi troppo comuni, ma l’in-tento, non troppo velato, dell’autrice, è quello di ridere di vizi e virtù del nostro presente e di noi stessi.Durante la serata sarà possibile acquistare il volume a prezzo scontato. Per chi desidera partecipare si prega di contattare i recapiti su questa pagina._______________________
MERCOLEdì 28 GENNAIO
L’incontro successivo, in fase di definizio-ne, si terrà mercoledì 28 gennaio, stesso
luogo e stessa ora e riguarderà l’opera di Federico Beltrami, E tutte le mattine mi sve-gliavo allegro, raccolta di corti surreali diver-tenti e rimuginanti sull’impossibilità di essere “normali”. Maggiori dettagli verrano segnalati sulle nostre pagine social.
pettegolezzi di coNdomiNio, oVVero letteratUra
del qUotidiaNo“Chiacchiere letterarie” con l'autrice
Maddalena Letari, mercoledì 14 gennaio 2015, alle ore 18,30 presso
la casa editrice La Clessidra
I MERCOLEDì DELLA STANZA ROSSA
Notizie da La Clessidra Editrice
50 Gennaio 2015 | anno VII - n 63
Reggio Emilia - tel. 0522.3561 fax 0522.356349
POLO uffICI DI: guASTALLA: Via 11 Settembre 6 - tel. 0522.825941
LuZZARA: Via Marconi 20 - tel. 0522.977042 (aperto nelle mattine di lunedì, martedì e giovedì per necessità
diverse rivolgersi all’ufficio di Guastalla) REggIOLO: Viale Bandini 27 - tel. 0522.972459
Dal 1945 siamo la più grande organizzazione di rappresentanza e servizi per tutte le imprese e le persone
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Luoghi non comuniATTuALITÀ E ALTRO
Parlare di cultura oggi significa soprattutto parlare di “culture”. La realtà che ci si sta lique-facendo addosso rende
decisamente sfocati i contorni di concetti un tempo monolitici; se andassimo indietro nel tempo, la definizione di cultura sarebbe certa e rassicurante, ma se rivol-gessimo ora la domanda “Cos'è la cultura oggi?”, probabilmen-te la risposta sarebbe un sono-ro, enorme “BOH”, inversamen-te proporzionale rispetto all'età dell'intervistato.Sono convinta che la cultura non sia solo conoscenza libresca o esperienziale, ma il metabolismo delle due, la sintesi mediata che ci fa appropriare di saperi dispa-rati e trasformare il nostro pen-siero, con l'aggiunta di un tocco personale.Sembra comunque che il nostro Paese, terra d'arte e letteratu-ra, di storia e civiltà, disconosca la propria fortuna o, perlomeno, non sappia cosa farsene. Già la Commissione Europea (Special Eurobarometer 399 “Cultural Access and Partici-pation”) aveva sentenziato nel
2013 che siamo gli europei che leggono meno, visitiamo meno musei, assistiamo a pochi con-certi e spettacoli teatrali e ce ne freghiamo dei monumenti e dei siti artistici. Solo la settima arte resiste, andiamo al cinema sopra la media, soprattutto per sorbirci i cinepanettoni farciti di battute grevi e parolacce.Probabilmente, per definire me-glio la cultura, converrebbe capi-re cosa è l'ignoranza, su questo siamo più ferrati dal momento che il sondaggio IPSOS MORI UK 2014 ci dà la palma della vittoria in Europa. Ignoriamo un sacco di cose, non solo quelle che stanno nelle immediate vicinanze: no-nostante il mondo sia diventato più stretto grazie anche ai nuovi mass-media, il 40% degli italiani (il doppio rispetto al 2007) am-mette di disinteressarsi dell'at-tualità, perlopiù per mancanza di interesse o tempo. Eppure le notizie passano, ma la percezione che ne abbiamo è distorta. Il sonno della nostra ragione e l'attutimento della no-stra curiosità generano mostri nostrani: crediamo di essere ac-cerchiati da musulmani (per noi
sono il 20%, mentre sono il 4%) e invasi da immigrati (noi credia-mo il 30%, sono invece il 7%), di essere tutti disoccupati (falso: 49%, vero: 12%) ed avere trop-pi vecchi in giro (pensiamo che gli over 65 siano il 48%, sono in effetti il 21%), ma ci consoliamo supponendo di morire presto, nella drammatica convinzione che tutto vada sempre peggio. Forse la colpa non è tutta nostra, è vero che siamo pressapochi-sti e polemici, ma la politica dei continui allarmi e delle emergen-ze senza ritorno crea un'ansia di sopravvivenza che fa da spalla ad estremismi beceri e prevari-catori.Inoltre il sistema informativo, non ultimo il sempre più usato inter-net, è responsabile di accentuare i toni ed esasperare la realtà per avere più visibilità e profitto: una verità distorta fa peggio di una bugia ben confezionata. Il nostro intelletto dovrebbe aiu-tarci a guardare il mondo non troppo da lontano, non troppo da vicino, ma con la giusta distanza focale che ci permetta di vede-re, ascoltare, capire, fare e farci cultura.
di Maddalena Letari
Stati di AlterazioneQuando sento parlare di cultura metto mano alla pistola. (J. Goebbels)
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51GAZZETTA DELLA BASSA Gennaio 2015 | anno VII - n 63
52 GAZZETTA DELLA BASSA
IL LOTTO, QUESTO SCONOSCIUTOMetodi di gioco e curiosità sul popolare gioco del lotto
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Gennaio 2015 | anno VII - n 63
Metodo del Mese lottostatistico gennaio 2015Anno 2015 !Di certo non saranno questi numeri scaramantici ad intavolare le nostre previsioni, ma la buona sorte non guasta e quando le annate son buone, chissà.... Abbastanza comunemente si rilevano in periodi ben de�niti, alcune situazioni che costantemente si ripetono nel tempo. Questo ci porta a conoscere, con apposite ricerche, elementi che con cadenze mirate tendono ad una ripetizione continua e speriamo con ottime basi per il proseguio...
PREVISIONE 1°Per il solo mese di Gennaio prossimo e per una durata di 9/12 colpi a seguire, suggeriamo una proposta di gioco valida per la ruota di BARI: sono i numeri 04-12 un valido gioco per Ambata da sostenersi tutto il periodo citato. Un tentativo di abbinamento in ambo secco lo possiamo ottenere con l’a�ancamento di questi elementi 37.51.63.84.88 e
formare insieme ai capogiochi ambi secchi o lunghetta per la sola ruota scelta, da osservare limitatamente al periodo descritto.Non citiamo un elenco dei dati passati, vista la semplicità di lettura della previsione, ma facciamo di più, ne aggiungiamo un altra, e diamo cosi possibilità di scelta per un eventuale vostro gioco.
PREVISIONE 2°Per il solo mese di Gennaio prossimo e per una durata di 9/12 colpi a seguire, suggeriamo una proposta di gioco valida per la ruota di ROMA: sono i numeri 19-43 un valido gioco per Ambata da sostenersi tutto il periodo citato. Un tentativo di abbinamento in ambo secco lo possiamo ottenere con l’a�ancamento di questi elementi 45.50.56.58.85.89 e formare insieme ai capogiochi ambi secchi o lunghetta per la sola ruota scelta, da osservare limitatamente al periodo descritto.
Nel corso dei mesi passati, si sono avute diverse ripetizioni nello stesso mese che non abbiamo citato, a noi basta evidenziare la curva di frequenza positiva nel periodo proposto ed attendere con �ducia il continuo sul prossimo step di estrazioni.Dobbiamo altresi ricordare che il gioco del Lotto è aleatorio, e nessuno può garantire il successo di un determinato evento, quindi è d’obbligo la giusta razionalità e un meritato distacco critico.
Gennaio 2015 | anno VII - n 63 53
L'oSSERVAToRio
Linda Gato e Lina Deguatez-za, personaggi ispirati da Bergonzoni, si incontrano ad ogni passo. Ogni qualvolta la magistratura svolge il suo
compito, e giunge a qualche conclusio-ne, viene fuori qualche nome da iscri-vere nel registro degli indagati. La signora Lina emerge, con prepoten-za, quando si confrontano il livello dei problemi, e delle sfide, con la statura di chi è preposto a fronteggiarli. Mentre nel mondo ci si preoccupa di politica (quella con la P maiuscola), di giustizia (non degli ennesimi infin-gimenti procedurali), di uguaglianza (vera e dignitosa), di ambiente (che non vuol dire solo spazzatura e disca-riche), di futuro (soprattutto dei gio-vani, della scuola e della ricerca), di cultura (in termini di sviluppo e non solo di celebrazioni), di diritti dei po-poli (all’identità ed alla sicurezza), di fame (qualità, produzione e distribu-zione delle riserve alimentari), e di equità sociale, in Italia ci si distrae con gli scontrini fiscali, gli appalti truccati e gli episodi di criminalità (sono almeno una decina le trasmissioni televisive che prosperano sugli approfondimenti più truci dei crimini). Quando si sente discutere di un pro-getto, ci si accorge che tolta l’aria frit-ta, e le ridondanze, non resta alcuna sostanza. Ma, se è vero che gli am-
ministratori rispecchiano le caratteri-stiche di chi li ha votati, noi siamo la base di questa inadeguatezza. La nostra specialità? Creare barriere, e distinguo, ad ogni iniziativa di caratte-re collettivo. Ogni minoranza, anche la più sparuta, ha gli strumenti (e quan-do non ce li ha ricorre alla violenza coperta dall’immunità) per paralizzare qualsivoglia decisione. Di queste di-strazioni hanno approfittato quanti si sono arricchiti a scapito degli altri. Venti anni fa un alto manager, o un amministratore pubblico, guadagnava fino a venti volte il salario di un ope-raio, oggi arriva anche a 220 volte, e tutti li ammirano. Venti anni fa la Fiat non avrebbe potuto trasferire la sede fiscale all’estero, smettendo di pagare (quando lo faceva) le tasse in Italia, e come dice la direttrice dell’Agenzia delle Entrate: “in Germania, pur con un livello di tassazione simile al nostro, la Mercedes non si sognerebbe mai di spostare la sua sede all’estero”. Il fatto è che noi siamo parte integran-te del problema; siamo assolutamente inadeguati a fronteggiare la globaliz-zazione e a gestire il nostro crescente debito pubblico. Anche le opposizioni sono totalmente inefficaci; qualche movimento, che prometteva una ven-tata di aria fresca, si è ridotto ad una sterile, miserabile ondata di flatulen-ze.
Siamo pronti a credere a chi ci dice che la colpa è degli altri mentre ab-biamo permesso decenni di corruttela, evasione fiscale, ruberie e delinquenza diffusa. Ma come facciamo a sentirci orgogliosi di tutto questo? Dov’è finita la nostra dignità?E adesso cosa pretendiamo? Che la cattivissima Germania continui a ga-rantire il nostro debito; trasferendo di fatto sui tedeschi l’onere che deriva dal rischio che noi si continui ad ingrassa-re ladri grandi e piccoli, a pagare pen-sioni d’oro immeritate, tangenti e lauti stipendi ad emeriti incompetenti? Ci sentiamo umiliati se ci dicono cosa fare ma, visto che siamo incapaci ad assumerci le nostre responsabilità, non è forse meglio affidarci a chi sa governare una nazione? È facile farsi applaudire dicendo: non restituiamo i nostri debiti (e poi? Come sosteniamo i costi di stipendi, pensio-ni, sanità, scuola…?), diamo un salario ad ognuno (con quali soldi? E perché non promettere pure vacanze ed ai-tanti partner amorosi?).Dal momento che neppure una (im-probabile) crescita robusta risolvereb-be il problema alla radice, chiediamoci se quest’anno sarà quello del doloroso “raddrizzamento” o dell’ennesimo tira-re a campare sperando in … non sap-piamo neppure noi cosa!
di Raffaele Giglietii
Le signore Gato e DeguatezzaDi nome fanno rispettivamente Linda e Lina e, purtroppo, da anni, dominano la scena italiana
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GAZZETTA DELLA BASSA
54 GAZZETTA DELLA BASSA
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qfwfqdiscussione culturale e altre inutilità
di davide donadio
Gennaio 2015 | anno VII - n 63
SCROLLARSI dI dOSSO LA POLVERE
Una provincia come la no-stra, oltretutto, offriva, per la cultura, il vantag-gio di non avere tradi-zioni, ubbie passatiste,
tabù sociali, come succede altrove. C'erano, è vero, gli etruscologi ed i medievalisti, ma con i loro cocci, le loro sòccite, i loro buccheri e le loro scartoffie, ma cosa contavano? Chi li prendeva sul serio? Nella nostra città si poteva ricominciare tutto daccapo, e in Italia, quanto a cultura (ma an-che per il resto) c'era proprio gran bi-sogno di ricominciare tutto daccapo.
Queste parole sono tratte da Il lavoro culturale (1957) di Luciano Banciardi, autore “critico” dell'Italia del miracolo economico (il complesso insieme di fenomeni socio-economici che portò l'Italia a diventare paese industria-lizzato, nel secondo dopoguerra). Predominava allora il senso di dover ricominciare tutto, e la povertà cul-turale della provincia, in quell'ottica di rifondazione, poteva costituire una condizione di vantaggio.Il tema della vivacità culturale della provincia di oggi (o meglio della sua assenza di vivacità) è un tema ricor-rente anche nelle discussioni tra i collaboratori e amici della nostra pic-cola casa editrice. O almeno lo è nei discorsi di chi vi scrive, e in termini meno ottimisti di quelli di Bianciardi.Ma poiché il rimarcare continuamente una condizione sfavorevole potreb-be scivolare verso quella lamentela continua tipica del nostro tempo, da questo punto di partenza occorre cer-care, se non rimedi, almeno ipotesi di rimedio.Come si crea o si induce una scintilla di vivacità intellettuale dove la densi-tà demografica e i relativi interscam-bi comunicativi sono così contenuti come avviene nell'infinita provincia italiana?Se la società dell'ultimo quinquennio è cambiata radicalmente in termini di comunicazione e la condivisione di idee sembra immediata (web 2.0), è
altrettanto vero che le reali condizioni di socializzazione e di scambio intel-lettuale rimangono quelle dell'uomo del passato: l'incontro fisico e il dialo-go, lo scontro verbale.Tenere insieme gruppi di lavoro o salotti culturali (si vedano le pagine di questo periodico poco più indie-tro) è compito difficile che negli anni, sul nostro territorio, ci è riuscito con discontinuità e fatica. Giunge sem-pre un momento nel discorso in cui si oppone un pragmatico “ma a cosa serve?”. Il pretesto, spesso, è l'età, il venir meno di entusiasmi adatti ad altre epoche della vita, l'attenzione a problemi ben più concreti, il non es-sere ascoltati come si vorrebbe. Tanto più che si rivendica la volontà di par-lare anche di cose tutt'altro che prag-matiche, come la letteratura, l'arte, o di utilità indiretta, come la riflessione filosofica sul fare scienza o sul lin-guaggio.È vero, neppure con pretestuosi sa-lotti letterari di provincia cambieremo niente. Quello che non va perso di vista, però, è la necessità di guardar le cose, chiederne conto e magari di darne proposte di lettura, possibil-mente con strumenti diversi dal luogo comune o dalla chiacchiera. Un dove-re nei confronti dell'intelligenza, per opporsi ad una vita solo pragmatica e a lungo andare passiva. Non importa, poi, se quando si va dicendo risulti so-cialmente e culturalmente irrilevante, un sussurro in un oceano caotico di urla incomprensibili, per di più pro-nunciato da un'estrema periferia che non ha nessuna possibilità di influire su un ipotetico centro.Nell'epoca post-tutto non si sa più cosa dire, si potrebbe obiettare. Le ideologie politiche sono morte da decenni, oppure ritornano oggi nelle loro forme più deleterie; il liberismo economico come solo parametro e re-golatore del mondo ha avuto gli effet-
ti noti. Oggi guardiamo solo attraverso i libri quei periodi di “sicurezza” interpretativa (anni 60-70), dove le cose avevano un senso (presunto) perché ben incasellate in ideologie, nonostante le agitazioni sociali non fossero poi così diverse dall'attualità. Guardando oggi a quel modo di porre i problemi sembra di compiere uno scavo archeologico con-cettuale. È possibile, e sopratutto vale la pena recuperare qualcosa di quegli strumenti? Forse no, ma vale la pena recuperarne gli atteggiamenti.Rassegnazione e attendismo possono essere giustificati. Per un individuo di un paese secondario come l'Italia può sembrare lecito l'atteggiamento di mera constatazione dell'arretramen-to economico e culturale del paese, il sentirsi marginale e semplice ricetto-re passivo di influssi esterni.Trovarsi, dunque, fare gruppo per discutere di cosa? Certo, di arte, di letteratura, di società, e poi? Le te-orie politiche avevano una qualche utilità in un mondo “piccolo”, dove le dinamiche, già complesse, potevano almeno intravedersi. Oggi si posso-no assestare colpetti di correzione di rotta, ma le variabili in gioco sono talmente numerose da rendere previ-sioni impossibili.Tutta questa divagazione storico-so-ciale sproporzionata al tema del di-scorso serve a semplicemente a sug-gerire che in un contesto del genere, partendo da un punto di osservazione secondario, è l'individuo a fare la dif-ferenza, un individuo dialogante che paradossalmente diviene bilancia-mento all'individualismo esasperato. Certo, una differenza solo per se stes-si e per un gruppo limitato. Ma è già qualcosa. Anzi è un punto di partenza per scrollarsi di dosso la polvere.
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