genetica 18-19
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Cap. 18 La genetica del cancro. Pp. 540-566
Cap. 19 Mutazione e riparazione del DNA. Pp. 540-566
La genetica di alcuni fenotipi complessi
Mutazioni in regioni codificanti del DNA
Mutazioni nonsenso
Da studiare a casa:
Cap 21 Mutazioni cromosomiche
Riassunto
• Cellule normali proliferano sotto il controllo di segnali di stimolo e di inibizione, cellule cancerose proliferano senza controllo
• Il modello più semplice prevede che due mutazioni (trasmesse ereditariamente o spontanee) debbano colpire i due cromosomi omologhi di un gene che predispone al cancro
• La maggior parte dei cancri dipende da eventi mutazionali a carico di parecchi geni
• Alla trasformazione cancerosa contribuiscono tre classi di geni: protooncogeni (che stimolano la proliferazione), geni soppressori di tumori (che non la inibiscono) e geni mutatori (che inibiscono la riparazione del DNA)
La proliferazione cellulare è controllata da fattori di crescita e fattori di inibizione della crescita
Retinoblastoma: forme ereditarie e sporadiche
Modello a due mutazioni per il retinoblastoma
1. Oncogene: un gene che determina la proliferazione cellulare
Molti oncogeni sono geni virali, provenienti da retrovirus ad RNA, inseriti nel nostro genoma
2. Geni soppressori di tumori: reprimono la crescita cellulare e, se mutati, permettono una proliferazione incontrollata
3. Geni mutatori: geni la cui mutazione danneggia o compromette i meccanismi di riparazione del DNA
Molto sensibili alle radiazioni e all’effetto di sostanze chimiche: cancerogenesi ambientale
Tappe successive nell’insorgenza di un cancro
Tratti complessi
GENI
AMBIENTE
Fibrosi cisticaobesitàIncidenti stradali
almeno 40 geni necessari per specificare un solo “tipo” cellulare nelle stelle di mare
Molti dati genetici a disposizione..
• E’ ancora molto difficile stabilire una corrispondenza tra dati genetici e caratteristiche fisiche
Esiste una componente genetica in molte caratteristiche quando ricorrono nello stesso albero genealogico con maggiore frequenza che nella popolazione generale
MA:
E’ difficile prevedere fenotipi sulla base del genotipo, capire quali geni contino e come l’ambiente li influenzi
I geni che regolano la statura
altri 93,000 necessari per spiegare 80% della variabilità
Analizzati 402,951 Single Nucleotide Variants in 13,665 individui
identificate 20 varianti associate con la statura
Combinate questi 20 alleli spiegano ~3% della variabilità nella statura
Diabete a ricorrenza familiare
identificate 7 varianti associate con il diabete
Per passare da 2% a 300% occorrono almeno altri 150 geni con lo stesso effetto di TCF7L2, o 600 con effetti dello 0.5%
RISCHIO DI SVILLUPPARE LA MALATTIA: aumentato del 300% fra i fratelli e sorelle di chi ha avuto una diagnosi di diabete
TCF7L2
La variante “violenta” del gene MAO-A
Frequenza di MAO-A30bp-rpt
Maschi caucasici (US) 34%Maschi cinesi 77%Africani 59%Ispanici 29%Isole del Pacifico 61%Maschi Maori 56%
Le monoammina ossidasi (MAO) intervengono nel metabolismo dei neurotrasmettitori. Varie malattie psichiatriche e dipendenze (da tabacco, alcool ecc.) sono associate alla variante a bassa attività MAO-A30bp-rpt.
http://www.nzma.org.nz/journal/120-1250/2441/
I giornali titolano “Gene guerriero scoperto nei Maori”.Le differenze fra bianchi e Maori possono spiegare la differente prevalenza di alcolismo o comportamenti violenti nei due gruppi in Nuova Zelanda?
La variante “violenta” del gene MAO-A
Nei cinesi, nessuna associazione fra MAO-A30bp-rpt e tendenza a delinquere (Lu et al. 2002. Prog Neuropsychopharmacol Biol Psychiatry 26:457–61) Nei Maori, evidenza di diffusione della variante al tempo della colonizzazione della Nuova Zelanda qualche vantaggio in una fase in cui bisognava affrontare pericolosi viaggi per mare(Gilad et al. 2002. Proc Natl Acad Sci USA 99:862–867)
Un tasso più elevato di aggressività può rappresentare un fattore antisociale, ma anche un indispensabile elemento di successo in tempi difficili
“When the goings get tough, the tough get going”
E quindi
E’ impossibile leggere con sicurezza nel DNA se qualcuno svilupperà una certa malattia o si comporterà in un certo modo
Si possono calcolare dei rischi, ma si tratta di probabilità, non di certezze
Sapere che certe patologie hanno una componente erditaria e aver identificato alcuni geni responsabili non basta a prevederle
Attenzione alle implicazioni pratiche
Un datore di lavoro potrebbe decidere di non assumere un individuo con rischio di diabete aumentato del 2%
ma ne avrebbe un vantaggio solo 1 volta su 250 (con P=0.05), e così 249 volte su 250 discriminerebbe inutilmente