genova 17 gas e energia, fa paura il mercato libero · sporto nella rete. la bolletta...

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genova VENERDÌ 28 LUGLIO 2017 IL SECOLO XIX 17 LA FOTOGRAFIA DEI CONSUMI DOPO LA RIVOLUZIONE DI BERSANI NEL 2007 Gas e energia, fa paura il mercato libero Difficile orientarsi, solo il 75 per cento dei genovesi ha abbandonato il fornitore monopolista FRANCESCO MARGIOCCO È DAVVERO complicato orien- tarsi nella vasta offerta di forni- ture di acqua e gas. Ed è per questo che in molti, nonostan- te in questo settore il libero mercato esista da quasi dieci anni, non hanno mai cambiato fornitore. Il discorso vale in particolare per la Liguria, dove la percentuale di clienti che si sono rivolti al libero mercato nel settore dell’energia è la più bassa di tutte le regioni del Nord. Dopo la legge Bersani del 2007, chi sceglie il libero mer- cato decide a quale tariffa ac- quistare energia elettrica e gas sulla base delle offerte disponi- bili. Chi invece preferisce non avventurarsi in questa selva, può rimanere al sicuro nel ser- vizio di maggior tutela o mer- cato regolato dove a stabilire le tariffe è l’Autorità per l’energia elettrica e il gas. È, quest’ulti- mo, un regime transitorio e dai giorni contati: nel luglio 2019, per legge, passeremo tutti al mercato libero. A Genova, una famiglia di tre persone che ha scelto di rima- nere nei confini del mercato re- golato spende ogni anno per l’energia, ipotizzando un con- sumo annuo di 2.700 kWh, più di 530 euro. Sul mercato libero la stessa famiglia troverebbe offerte inferiori ai 450 euro l’anno. Discorso simile per il gas dove, dato un consumo an- nuo di 1.400 metri cubi, la stes- sa famiglia spende più di 1.000 euro l’anno nel mercato rego- lato, ma può spenderne meno di 1.000 se sceglie alcune delle offerte disponibili sul mercato. Un confronto, questo, che chiunque può fare con il servi- zio internet “Trova offerte” sul sito dell’Autorità garante per l’energia elettrica, il gas e l’ac- qua. Eppure, nonostante i van- taggi del mercato libero, il 25% dell’energia distribuita a Ge- nova transita ancora nel mer- cato regolato. Una percentuale più alta della media nazionale, 21%, e del resto delle regioni del Nord. In parte dipende dall’alto numero di cittadini anziani, meno propensi dei giovani a cambiare abitudini. In parte è frutto dell’eccessiva comples- sità delle tariffe. Paolo Cazzani- ga, esperto energia e gas del- l’associazione Altroconsumo, spiega che «per capire se l’of- ferta che ho di fronte è conve- niente devo anzitutto distin- guere tra i miei consumi gior- nalieri, serali e festivi, tutte in- formazioni che trovo indicate in bolletta, rispettivamente con le lettere F1, F2 ed F3». La complessità della tariffa è rappresentata in uno dei grafi- ci pubblicati in questa pagina, che descrive in modo schema- tico la composizione di una bolletta del gas. Il prezzo della materia prima incide per un 31%, mentre più del 60% è de- terminato dalle imposte - acci- se e Iva -, dagli oneri di sistema, che servono a finanziare le fon- ti rinnovabili, e dai costi di tra- sporto nella rete. La bolletta dell’energia elettrica ricalca lo stesso schema. In entrambi i casi, lo spazio di manovra per le aziende che offrono il servizio è limitato e corrisponde a quel 7% di “commercializzazione al dettaglio” indicato nel grafico in alto a sinistra. Nel settore del gas, Iren ha detenuto a Genova, fino al 2007, il monopolio. Oggi è pre- sente sia nel mercato tutelato che in quello libero insieme a molti suoi concorrenti. Per fronteggiare questa concor- renza Iren, pur essendo un’azienda di servizi pubblici e che ha i Comuni di Genova e To- rino come azionisti di maggio- ranza relativa, adotta logiche da azienda privata. Cerca di mi- gliorare l’offerta per far cresce- re gli utili e distribuire dividen- di ai suoi azionisti. È giusto che un’azienda di servizi pubblici faccia profitti? Qui i pareri si di- vidono. Antonio Manti, del co- mitato genovese per l’acqua pubblica, ritiene di no: «Sono utili fatti sulle spalle dei citta- dini. E i dividendi che il Comu- ne di Genova ha incassato da Iren sono stati davvero miseri: poco più di 13 milioni di euro negli ultimi setti anni». [email protected] cc BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI La scheda I costi della materia prima La composizione della bolletta La rete gas di Iren La spesa rimane uguale (dati in euro/annuo) Imposte 39,54% Spesa per oneri di sistema 3,04% Spesa per il trasporto e la gestione del contatore 18,52% Spesa per la materia gas naturale 38,90% Gradualità 0,80% Approvvigionamento energia 30,99% Commercializzazione al dettaglio 7,11% Energia elettrica Gas naturale -2,1% -16,9% Materia prima Oneri di rete Oneri impropri Imposte 2012 OGGI 299 68 67 67 220 76 140 69 Favale di Malvaro Lorsica Cicagna Genova Bogliasco Pieve Ligure Mele Ceranesi Mignanego Serra Riccò S. Olcese Davagna Bargagli Torriglia Neirone Frazione di Lorsica Moconesi Tribogna Uscio Avegno Lumarzo Sede operativa Comuni non serviti Comuni serviti in parte Comuni serviti Sori Le infrastrutture 1.700 km la rete di distri- buzione del gas, gestita da Ireti-Gruppo Iren, a Genova e in parte della provincia 570 km quadrati la superficie dell’area 325.000 clienti finali 8 Milioni di Euro gli investimenti per il rinnovo delle reti gas previsti da Iren entro fine anno Fonte: Elaborazione Il Secolo XIX su dati REF Ricerche LA MODIFICA DOPO IL CONFRONTO DELLA GIUNTA CON IL PARTITO DEMOCRATICO Tariffe parcheggi, in periferia si paga per mezz’ora di sosta La novità è stata introdotta in consiglio comunale DA 2,50 A 1,3O E SCONTO PROGRESSIVO LE FASCE 1 e 2 (in centro) passano a 1,30 euro per la prima ora, 1,70 per la se- conda e 2 euro dalla terza in poi SI SPENDE MENO ANCHE IN “FASCIA 3” DOVE vigono gli altri im- porti, dagli 1,50 euro di oggi si va a 1,10 per la pri- ma ora, 1,40 per la secon- da, 1,50 dalla terza in poi FRAZIONI ORARIE MA NON PER TUTTI NON sarà più possibile pagare a frazione oraria se non nella fascia 3. Spa- riranno le opzioni agevo- late come “speedy” TARIFFE dei parcheggi, si cambia. Il costo della pri- ma ora in centro passa da 2,50 euro a 1,30 e nelle periferie torna a sorpresa la frazione oraria, cioè la possibilità di pagare an- che per mezzora di sosta. È quest’ultima la novità introdotta ieri dal consi- glio comunale, durante la discussione che si è con- clusa con l’approvazione della manovra che abbas- sa le tariffe orarie di Ge- nova Parcheggi, introdu- cendo però il meccani- smo che penalizza chi fa soste più lunghe, perché dalla seconda ora in poi la tariffa aumenta. La proposta della giunta aveva annullato anche in tutte le zone la frazione oraria, inizialmente pre- vista. La conseguenza è che per una sosta di pochi minuti si deve pagare la tariffa di un’ora intera. Ma ieri, dopo le propo- ste di modifica presenta- te dal Pd per reintrodurre ovunque il frazionamen- to, il sindaco Marco Bucci ha accettato una media- zione. Solo nelle fasce 3 e 4, cioé nelle zone periferi- che in cui adesso la tariffa oraria è di 1,50 e di 1 euro, sarà possibile pagare an- che per mezzora. Fra le zone interessate ci sono le alture di Castelletto, la Valbisagno, San Fruttuo- so, Albaro alta, dove la ta- riffa oraria della prima ora passa da 1,50 a 1,10, e la fascia 4, (area ex Fillea), dove la tariffa oraria resta invariata a 1 euro all’ora. Inizialmente il sindaco Bucci aveva ammesso che il frazionamento, voluto dalla giunta, era stato escluso per ragioni eco- nomiche, cioé per non pe- nalizzare di più i conti di Genova Parcheggi. Ma poi ha accettato una media- zione fra le richieste dei Democratici e la proposta della giunta. Il provvedi- mento, se pure fra dubbi e distinguo manifestati dai gruppi di opposizione, ri- spetto agli effetti che la manovra avrà sul traffico e anche, effettivamente, sulle tasche dei genovesi, è stato approvato senza alcun voto contrario e con l’astensione di tutti i gruppi di minoranza. Per l’entrata in vigore delle nuove tariffe, però, si do- vrà aspettare qualche settimana, il tempo ne- cessario per adeguare i parcometri e la segnaleti- ca. A. COL.

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genova VENERDÌ28 LUGLIO 2017IL SECOLO XIX 17

LA FOTOGRAFIA DEI CONSUMI DOPO LA RIVOLUZIONE DI BERSANI NEL 2007

Gas e energia, fa paura il mercato libero Difficile orientarsi, solo il 75 per cento dei genovesi ha abbandonato il fornitore monopolistaFRANCESCO MARGIOCCO

È DAVVERO complicato orien­tarsi nella vasta offerta di forni­ture di acqua e gas. Ed è perquesto che in molti, nonostan­te in questo settore il liberomercato esista da quasi diecianni, non hanno mai cambiatofornitore. Il discorso vale inparticolare per la Liguria, dovela percentuale di clienti che sisono rivolti al libero mercatonel settore dell’energia è la piùbassa di tutte le regioni delNord.

Dopo la legge Bersani del2007, chi sceglie il libero mer­cato decide a quale tariffa ac­quistare energia elettrica e gassulla base delle offerte disponi­bili. Chi invece preferisce nonavventurarsi in questa selva,può rimanere al sicuro nel ser­vizio di maggior tutela o mer­cato regolato dove a stabilire letariffe è l’Autorità per l’energiaelettrica e il gas. È, quest’ulti­mo, un regime transitorio e daigiorni contati: nel luglio 2019,per legge, passeremo tutti almercato libero.

A Genova, una famiglia di trepersone che ha scelto di rima­nere nei confini del mercato re­golato spende ogni anno perl’energia, ipotizzando un con­sumo annuo di 2.700 kWh, piùdi 530 euro. Sul mercato liberola stessa famiglia troverebbeofferte inferiori ai 450 euro l’anno. Discorso simile per ilgas dove, dato un consumo an­nuo di 1.400 metri cubi, la stes­sa famiglia spende più di 1.000euro l’anno nel mercato rego­lato, ma può spenderne meno di 1.000 se sceglie alcune delleofferte disponibili sul mercato.Un confronto, questo, chechiunque può fare con il servi­zio internet “Trova offerte” sulsito dell’Autorità garante perl’energia elettrica, il gas e l’ac­qua.

Eppure, nonostante i van­taggi del mercato libero, il 25%dell’energia distribuita a Ge­nova transita ancora nel mer­cato regolato. Una percentualepiù alta della media nazionale,21%, e del resto delle regioni delNord. In parte dipende dall’altonumero di cittadini anziani,

meno propensi dei giovani acambiare abitudini. In parte èfrutto dell’eccessiva comples­sità delle tariffe. Paolo Cazzani­ga, esperto energia e gas del­l’associazione Altroconsumo,spiega che «per capire se l’of­ferta che ho di fronte è conve­niente devo anzitutto distin­guere tra i miei consumi gior­nalieri, serali e festivi, tutte in­formazioni che trovo indicatein bolletta, rispettivamentecon le lettere F1, F2 ed F3».

La complessità della tariffa èrappresentata in uno dei grafi­ci pubblicati in questa pagina, che descrive in modo schema­tico la composizione di unabolletta del gas. Il prezzo dellamateria prima incide per un31%, mentre più del 60% è de­terminato dalle imposte ­ acci­se e Iva ­, dagli oneri di sistema,che servono a finanziare le fon­ti rinnovabili, e dai costi di tra­sporto nella rete. La bollettadell’energia elettrica ricalca lostesso schema. In entrambi icasi, lo spazio di manovra per leaziende che offrono il servizio èlimitato e corrisponde a quel7% di “commercializzazione aldettaglio” indicato nel grafico in alto a sinistra.

Nel settore del gas, Iren hadetenuto a Genova, fino al2007, il monopolio. Oggi è pre­sente sia nel mercato tutelatoche in quello libero insieme amolti suoi concorrenti. Perfronteggiare questa concor­renza Iren, pur essendoun’azienda di servizi pubblici eche ha i Comuni di Genova e To­rino come azionisti di maggio­ranza relativa, adotta logicheda azienda privata. Cerca di mi­gliorare l’offerta per far cresce­re gli utili e distribuire dividen­di ai suoi azionisti. È giusto cheun’azienda di servizi pubblicifaccia profitti? Qui i pareri si di­vidono. Antonio Manti, del co­mitato genovese per l’acquapubblica, ritiene di no: «Sonoutili fatti sulle spalle dei citta­dini. E i dividendi che il Comu­ne di Genova ha incassato daIren sono stati davvero miseri:poco più di 13 milioni di euronegli ultimi setti anni»[email protected] BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

La scheda

I costi della materia prima

La composizione della bolletta

La rete gas di Iren

La spesa rimane uguale (dati in euro/annuo)

Imposte39,54%

Spesa peroneri di sistema3,04%

Spesa peril trasporto ela gestionedel contatore18,52%

Spesa perla materiagas naturale38,90%

Gradualità0,80%

Approvvigionamentoenergia30,99%

Commercializzazioneal dettaglio 7,11%

Energia elettrica Gas naturale

-2,1%

-16,9%

Materia prima Oneri di rete Oneri impropri Imposte

2012

OGGI

299 68 67 67

220 76 140 69

Favaledi MalvaroLorsica

Cicagna

Genova

BogliascoPieveLigure

Mele

Ceranesi

Mignanego

Serra Riccò

S. OlceseDavagna

Bargagli

Torriglia

Neirone

Frazionedi Lorsica

MoconesiTribogna

UscioAvegno

Lumarzo

Sede operativa

Comuni non serviti

Comuni serviti in parte

Comuni serviti

Sori

Le infrastrutture1.700 km la rete di distri-buzione del gas, gestita daIreti-Gruppo Iren, aGenova e in parte dellaprovincia

570 km quadrati lasuperficie dell’area

325.000clienti finali

8 Milioni di Eurogli investimenti per il rinnovodelle reti gas previsti da Irenentro fine anno

Fonte: Elaborazione Il Secolo XIX su dati REF Ricerche

LA MODIFICA DOPO IL CONFRONTO DELLA GIUNTA CON IL PARTITO DEMOCRATICO

Tariffe parcheggi, in periferiasi paga per mezz’ora di sostaLa novità è stata introdotta in consiglio comunale

DA 2,50 A 1,3OE SCONTOPROGRESSIVOLE FASCE 1 e 2 (in centro) passano a 1,30 euro per la prima ora, 1,70 per la se-conda e 2 euro dalla terza in poi

SI SPENDE MENOANCHE IN “FASCIA 3”DOVE vigono gli altri im-porti, dagli 1,50 euro di oggi si va a 1,10 per la pri-ma ora, 1,40 per la secon-da, 1,50 dalla terza in poi

FRAZIONIORARIE MANON PER TUTTINON sarà più possibile pagare a frazione oraria se non nella fascia 3. Spa-riranno le opzioni agevo-late come “speedy”

TARIFFE dei parcheggi, sicambia. Il costo della pri­ma ora in centro passa da2,50 euro a 1,30 e nelleperiferie torna a sorpresala frazione oraria, cioè lapossibilità di pagare an­che per mezzora di sosta.

È quest’ultima la novitàintrodotta ieri dal consi­glio comunale, durante ladiscussione che si è con­clusa con l’approvazione della manovra che abbas­sa le tariffe orarie di Ge­nova Parcheggi, introdu­cendo però il meccani­smo che penalizza chi fasoste più lunghe, perché

dalla seconda ora in poi latariffa aumenta.

La proposta della giuntaaveva annullato anche intutte le zone la frazione oraria, inizialmente pre­vista. La conseguenza èche per una sosta di pochiminuti si deve pagare latariffa di un’ora intera.

Ma ieri, dopo le propo­ste di modifica presenta­te dal Pd per reintrodurreovunque il frazionamen­to, il sindaco Marco Bucciha accettato una media­zione. Solo nelle fasce 3 e4, cioé nelle zone periferi­che in cui adesso la tariffa

oraria è di 1,50 e di 1 euro,sarà possibile pagare an­che per mezzora. Fra lezone interessate ci sonole alture di Castelletto, la Valbisagno, San Fruttuo­so, Albaro alta, dove la ta­riffa oraria della prima ora passa da 1,50 a 1,10, ela fascia 4, (area ex Fillea),dove la tariffa oraria restainvariata a 1 euro all’ora.

Inizialmente il sindacoBucci aveva ammesso cheil frazionamento, volutodalla giunta, era stato escluso per ragioni eco­nomiche, cioé per non pe­nalizzare di più i conti di

Genova Parcheggi. Ma poiha accettato una media­zione fra le richieste deiDemocratici e la propostadella giunta. Il provvedi­mento, se pure fra dubbi edistinguo manifestati daigruppi di opposizione, ri­

spetto agli effetti che lamanovra avrà sul trafficoe anche, effettivamente,sulle tasche dei genovesi,è stato approvato senza alcun voto contrario e conl’astensione di tutti i gruppi di minoranza. Per

l’entrata in vigore dellenuove tariffe, però, si do­vrà aspettare qualchesettimana, il tempo ne­cessario per adeguare iparcometri e la segnaleti­ca.A. COL.