geocentr o fondazione geometri italiani online … gestire in autonomia un proprio fondo di...

41
GEOCENTR online RIVISTA DEI GEOMETRI E DEI GEOMETRI LAUREATI FONDAZIONE GEOMETRI ITALIANI ANNO VI / OTTOBRE - DICEMBRE 2014 2 /2014 IN QUESTO NUMERO/ Accesso alla professione PERCORSO DI STUDI Previdenza complementare FUTURA Opportunità FONDO ROTATIVO Fondi europei BANDO DI CONCORSO Expo 2015 DRONI

Upload: votu

Post on 15-Feb-2019

215 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

CENTROnline

onl inecentro

CENTRO

geocentr

GEOCENTR o n l i n e

oONLINE

C E N T R O

A

GEOCENTRO ONLINE / PROPOSTE DI TESTATA

B

C

E

F

D

geocentroONLINE

E

Rivista dei GeometRi e dei GeometRi LauReati

fondazione GeometRi itaLiani anno vi / ottobRe - dicembRe 2014

2/2014

IN QUESTO NUMERO/ Accesso alla professionePERcORSO dI STUdIPrevidenza complementareFUTURaOpportunitàFONdO ROTaTIvOFondi europeibaNdO dI cONcORSOExpo 2015dRONI

CENTROnline

onl inecentro

CENTRO

geocentr

GEOCENTR o n l i n e

oONLINE

C E N T R O

A

GEOCENTRO ONLINE / PROPOSTE DI TESTATA

B

C

E

F

D

geocentroONLINE

E

5 EDITORIALEProtagonisti del rinnovamento

Rivista dei GeometRi e GeometRi LauReati

InIzIATIvE19 Un Bandodi Concorsoper EXPO 2015

34 DEnTRO IL COLLEGIOCollegio Pordenone

36 PROGETTIResidenza Principe

38 nORME & LEGGI Le società tra professionisti (STP)

27 Il drone dietro l’angolo

AssOCIAzIOnI31 GEO.VAL. ESPERTIsbarca anche in Sicilia

7 InTERvEnTI

Professione geometra

M. savoncelli

11 InTERvEnTI

Previdenza complementare

F. Amadasi

OPPORTunITà15 I Geometri

al servizio dei Comuni

GEOCENTRO ONLINERivista dei Geometri e dei Geometri Laureati

Editore: Fondazione Geometri ItalianiDirettore Editoriale: Maurizio SavoncelliDirettore Responsabile: Antonella TemperaComitato Di Redazione: Cristiano Cremoli, Marco Nardini, Cesare Galbiati, Diego Buono

Grafica e impaginazione: Arianna Berti, Agicom SrlIllustrazioni: freepick.com, ShutterstockConcessionaria di Pubblicità: Agicom Srl

Registrazione al Tribunale di Roma N. 196 del 23/07/2014La rivista è pubblicata sfogliabile online sui siti ‘geometrinrete’ e può essere scaricata integralmente in formato PDF.È vietata la riproduzione, anche parziale, di articoli, fotografie e disegni senza la preventiva autorizzazione.

Dicembre

FOnDIEuROPEI23 Liberi di far crescere la propria attività

s o m m a r i o

2/2014

focus

Antonella TemperaDirettore Responsabile

Quando una scelta di rinnovamento — con le sfide e le incognite che comporta — viene ripagata alla prova dei fatti dall’accoglienza del pub-blico per cui è stata pensata, credo che la soddisfazione per il risultato raggiunto sia legittima come anche la gratitudine per coloro che hanno apprezzato il progetto, attraverso i loro feedback positivi, e per chi ha contribuito a realizzarlo. Detto ciò, mi sembra però doveroso voltare in fretta questa pagina e con-centrarsi sulle prossime da scrivere: l’ambizioso obiettivo che si propone Geocentro — cioè offrire ai geometri uno strumento di qualità per le loro esigenze di informazione e aggiornamento — impone un atteggiamento di costante confronto rispetto a situazioni che sono sempre in divenire e una continua ricerca di soluzioni a problemi posti tanto dalla realtà dei fatti che dalla loro comunicazione. In altre parole: la nave è stata felicemente varata, ma il viaggio che inten-de affrontare è molto lungo, e a quello bisogna pensare!In questo numero, considerata l’attuale situazione di difficoltà economica, ci è sembrato inevitabile dare spazio al tema delle opportunità della pro-fessione: di questo si occupano i contributi dedicati alla collaborazione fra Geometri e Comuni, all’accesso ai finanziamenti europei e all’impiego dei droni. Non meno delicate e di attualità sono poi la questione della scuola, come motore propulsore per far ripartire la professione e preparare i geo-metri di domani, e quella della previdenza complementare: le considera-zioni dei Presidenti del Consiglio e della Cassa, nei loro interventi, aiutano a metterne meglio a fuoco vantaggi e opportunità. Da ultimo mi sia concesso rinnovare — insieme ai ringrazia-menti per l’accoglienza riservata al nuovo Geocentro — anche l’appello agli iscritti a cogliere al meglio le opportunità del nuo-vo formato: in particolare a sfruttare le risorse di interazione offerte dal digitale per diventare, oltre che semplici lettori, pro-tagonisti del rinnovamento.

Protagonisti del rinnovamento

e d i t o r i a l e

g e o c e n t r o n l i n e

[email protected]

Ancor prima di essere una prio-rità del Consiglio Nazionale, l’evolu-zione del titolo di studio per l’acces-so alla professione di geometra è un impegno responsabilmente assunto con i Collegi, con i Presidenti e con gli iscritti, quelli di oggi e quelli di domani: in un contesto di profonda trasformazione del sistema produtti-vo, le opportunità di lavoro possono diventare stabili e durature solo per quanti dispongono di un consolidato bagaglio culturale e di competenze tecniche e specifiche di eccellenza.

Maurizio SavoncelliPresidente del Consiglio Nazionale Geometrie Geometri Laureati (CNGeGL)

g e o c e n t r o n l i n e

Professione geometra

UN PERCORSO DI STUDI SPECIFICO, ABILITANTE E DI LIVELLO UNIVERSITARIO

i n t e r v e n t i

Al primo punto del program-ma elettorale “Innovazione e ope-ratività” presentato a Rimini in occasione dell’ultimo Congresso nazionale del CNGeGL, si legge: “Nell’ambito della generale rifor-ma sull’accesso alle professioni e al fine di garantire ai cittadini

prestazioni professionali di eccel-lenza, riteniamo indispensabile elevare il titolo di studio per l’ac-cesso alla professione e conso-lidare la qualifica D, riconosciuta dalla direttiva europea sul “Rico-noscimento delle qualifiche pro-fessionali” (2005/36/CE)”.

Oggi, chi ha sottoscritto quell’impegno ha motivo di essere soddisfatto: con la presentazione del progetto al Ministro dell’Istruzione Stefania

Giannini, l’obiettivo di attivare già dal prossimo anno il primo corso post se-condario professionalizzante di valenza universitaria appare più che mai con-creto e raggiungibile.

L’incontro istituzionale del-lo scorso 5 novembre presso la sede del MIUR ha fornito l’occa-sione per descriverne in dettaglio i principali punti di forza: la possi-bilità di immettere direttamente nel mercato del lavoro ragazzi giovani (22 anni) già altamente qualificati; il raccordo con le indicazioni in ma-teria di professioni fornite dall’Eu-ropa (che nel prossimo futuro ten-deranno a configurarsi sempre più come un vincolo); la valorizzazione della territorialità, giacché il pro-getto prevede che il corso post di-ploma si svolga all’interno dell’Isti-tuto tecnico di provenienza, dove sono già presenti aule, laboratori, docenti, personale ATA.

Mi permetto di sottolinearne altri tre: il curriculum bloccato, che significa che ciascuna università interessata al progetto non potrà presentare piani di studio differenti

da quello proposto dalla Catego-ria: una misura severa ma neces-saria per tutelare la specificità di un indirizzo che – e siamo al succes-sivo punto di forza – abilita diretta-mente alla professione di geome-tra. Infine, la capacità di colmare le attuali lacune della preparazio-ne tecnico-scientifica propria della professione causate dal riordino dei cicli della scuola secondaria di secondo grado (entrata in vigore nel 2010) e della scarsa focalizza-zione sulle competenze professio-nali di lauree triennali e ITS. Que-sto nuovo percorso, al contrario, sarà autenticamente d’indirizzo: potrà essere scelto da chi sin dal principio ha le idee chiare su cosa vorrà fare in futuro.

Definiti gli elementi di con-testo, entriamo nel dettaglio del progetto. Il Corso è strutturato in prosecuzione verticale con l’istru-

Intervista Italia Oggi: ‘Geometri sempre più qualificati’

g e o c e n t r o n l i n e

i n t e r v e n t i

TG1 Economia: Riforma accesso alla professione. Interviste al Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini e a Maurizio Savoncelli, Presidente CNGeGL

Convegno 27 novembre 2014

zione secondaria di secondo gra-do CAT e prevede la collabora-zione con università tradizionali e telematiche (già numerose le ma-nifestazioni d’interesse); l’attiva-zione è subordinata ad una serie di passaggi presso le sedi ministeria-li sui quali siamo già operativi. La previsione di tempi relativamente brevi ci consente di auspicare che i prossimi (nonché primi) diploma-ti CAT possano scegliere questo percorso sin dal prossimo anno. Contestualmente, per dare con-tinuità alla Categoria, va avanti il binario tradizionale: il geometra diplomato al “vecchio” ITG af-fronterà il percorso per accedere all’esame di abilitazione alla libera professione, aperto anche ai co-siddetti “professionisti di ritorno” generati dalla crisi economica e ai dipendenti pubblici ai fini dell’a-vanzamento di carriera.

In considerazione di tutti questi elementi, è plausibile immaginare

che la “messa a regime” del nuovo sistema (un solo binario di accesso) possa avvenire in un arco temporale di 10-15 anni.

Infine, per chi della “vecchia guardia” avesse il desiderio di tor-nare tra i banchi, è allo studio un sistema di valutazione dei crediti utili al conseguimento del titolo del nuovo ordinamento legati all’espe-rienza professionale.

g e o c e n t r o n l i n e

Professione geometra

“SCELGO IL CAT, E POI?”Facciamo il punto.

Con l’entrata in vigore della riforma di riordino dei cicli della scuola secondaria di secondo grado, nel 2010 l’Istituto Tecnico per Geometri è stato sostituito dall’Istituto Tecnologico Profilo Costruzioni, Ambiente e Territorio (C9). Il percorso, di durata quinquennale, è articolato in un biennio propedeutico e un triennio d’indirizzo. Conseguito il diploma d’istruzione tecni-ca, lo studente può:

• inserirsidirettamentenelmondodellavoropressopubbliciimpieghi,aziendeestudiprivati;

• accedereall’università;• continuareglistudinelsistemad’istruzione

eformazionetecnicasuperiore;• svolgereiltirocinioformativopresso

professionisticonrequisitianormadilegge,accedereall’esamediabilitazioneallaliberaprofessionedigeometrae,previosuperamento,iscriversiall’Alboprofessionale.

Tutto chiaro? Non proprio, se è vero – come sostengono non pochi dirigenti scolastici – che nel passaggio da ITG a CAT il numero delle iscrizioni è calato a causa della man-canza d’informazioni sulle prospettive di lavoro.

Con l’obiettivo di fare chiarezza, il 27 novembre il CNGeGL ha organizzato a Roma un incontro di formazione e aggiornamento sulle tematiche dell’orientamento scolastico dedicato a diri-genti e docenti d’indirizzo CAT del Lazio. L’in-contro, presso la sede della Cassa Italiana di Previ-denza e Assistenza Geometri, è stato trasmesso in streaming presso le sedi dei Collegi che, per l’occa-sione, hanno ospitato i rappresentanti degli analoghi istituti locali interessati all’argomento.

?

Fausto AmadasiPresidente della Cassa Italiana di Previdenza ed Assistenza dei Geometri Liberi Professionisti (CIPAG)

g e o c e n t r o n l i n e

i n t e r v e n t i

Il tema della previdenza complementare (o di secondo pilastro) è un capitolo fondamentale della politica del welfare integrato finanziario

che, da anni, la CIPAG sta promuovendo in favore degli associati. Nell’ottica dell’ampliamento dei servizi agli iscritti, infatti, è chiara a tutti l’importanza di garantire un dignitoso tasso di sostituzione a fine carriera, tale cioè da lasciare sostanzialmente immutato nel tempo lo stile di vita. In questa partita decisiva, la CIPAG può rivendicare con orgoglio l’iter lungimirante (e complesso) che l’ha portata ad essere la prima Cassa di Previdenza Privatizzata a realizzare e gestire in autonomia un proprio Fondo di Previdenza Complementare. Per analizzare le ragioni che hanno portato la Cassa ad effettuare questa scelta di integrazione della tradizionale politica previdenziale occorre mettere a fuoco le linee di sviluppo che intende attuare in tempi brevi. Che la questione della tutela del professionista a fine carriera sia diventata uno dei temi più delicati nel mon-do del lavoro è un fatto sotto gli occhi di tutti ormai da troppo tempo — anche perché sempre più spesso si incrocia con altri nodi fondamentali del sistema previdenziale pubblico - e la previdenza complementare è così diventata uno degli argomenti di maggior sollecitazione politica verso le Casse.

Previdenzacomplementare

Progettare il futuro, oggi.

COVIP

Fondo PensioneFUTURA

Già a partire dagli anni ’90, le ri-forme del sistema generale — rese ne-cessarie dall’aumento della durata del-la vita media e dal rallentamento della crescita economica — hanno abbas-sato a soglie preoccupanti il cosiddetto “tasso di sostituzione”, cioè il rapporto percentuale fra la prima annualità com-pleta della pensione e l’ultimo reddito annuo prima del pensionamento. Di fatto, la forbice sempre più divaricata fra ultimo stipendio e pensione ha im-posto di ricorrere a misure compensa-tive — la previdenza complementare o di secondo pilastro, appunto — grazie alle quali accantonare volontariamente

una parte dei risparmi della vita lavora-tiva per affiancare, in alternativa ad un aumento molto pesante dei contributi obbligatori, una pensione integrativa a quella corrisposta dalla previdenza ob-bligatoria. A differenza di quest’ultima, tuttavia, la previdenza complementare rappresenta a tutti gli effetti un’oppor-tunità di risparmio, a cui lo Stato rico-nosce agevolazioni fiscali vantaggiose. Altra differenza sostanziale è che, nel caso della previdenza complementare, lo Stato ha fatto per così dire un passo indietro, lasciando al privato (Assicura-zioni, Banche, Casse private di catego-ria etc.), il compito di colmare il vuoto.

La questione — come è chiaro — tocca da vicino tutti i professionisti, ma è im-portante sottolineare che risulta tanto più essenziale per i più giovani fra loro. In

prospettiva, infatti, la previdenza di secondo pilastro è destinata ad assumere rilievo sempre maggiore ed è dunque importante contribuire fin dall’inizio della carriera lavorativa: rimandare, anche di pochi anni, l’inizio dei versamenti significa infatti ri-durre considerevolmente l’ammontare della pensione complementare.

La CIPAG è stata fra le prime Cas-se di Previdenza a studiare ed elabo-rare uno strumento da offrire ai suoi associati come soluzione per questo fondamentale punto del welfare inte-grato e ad attuare una procedura di iscrizione collettiva con diritto di reces-so per tutti gli iscritti di età inferiore ai 30 anni contribuendo agli oneri di iscri-zione. Ma cos’è in definitiva una Previ-denza Complementare di categoria e quali sono i vantaggi di aderirvi ? Vale la pena entrare nel dettaglio della gene-si del Fondo di Previdenza FUTURA e delle regole che lo governano.

Le due tappe fondamentali del lungo iter vanno rintracciate nel decre-to legislativo n. 252 (2005), che ha as-segnato il ruolo di completamento del-la tutela pensionistica a quelle che, fino ad allora, erano state considerate sol-tanto forme accessorie di previdenza e nella decisiva svolta nel 2010 quando — a coronamento di una stretta colla-borazione con la COVIP — sono state approvate le necessarie modifiche allo Statuto della CIPAG ed al correlato Re-golamento di attuazione delle norme statutarie. Il risultato è stato, appunto, il Fondo Pensione FUTURA che, in tema di previdenza complementare,

g e o c e n t r o n l i n e

i n t e r v e n t i

offre una serie di indubbi vantaggi agli associati CIPAG (e ai familiari fiscalmen-te a loro carico). Ricordiamo infatti che, oltre ad essere libera e volontaria per legge, l’adesione al fondo offre signifi-cative agevolazioni fiscali: dalla deduci-bilità di quanto versato al fondo – con un limite massimo di 5.164 euro l’anno – a una tassazione agevolata dei ren-dimenti fra il 9 e il 15% (contro il 20% o 26% applicato anche ai rendimenti delle Casse Previdenziali) da applicarsi sul risultato netto maturato in ciascun periodo d’imposta. Inoltre, nella fase di contribuzione non ci sono vincoli legi-slativi al versamento, quindi l’aderente può scegliere autonomamente il con-tributo in base alle proprie disponibilità. Ancora, la normativa consente elevata flessibilità nella gestione della propria posizione qualora si verifichino imprevi-ste situazioni per le quali sia necessario interrompere o riscattare la contribu-zione (acquisto e ristrutturazione prima casa, spese sanitarie, etc.). Senza con-tare che è sempre fornita all’aderente la possibilità di accedere online all’area riservata in cui monitorare la propria posizione previdenziale in tempo reale.

Tuttavia, nonostante questi indub-bi vantaggi, rimangono ancora punti di criticità da risolvere e margini di miglio-ramento su cui è necessario lavorare, in sinergia con le altre Casse private, naturalmente, ma anche con l’attuale governo.

Proprio per risolvere questi osta-coli e promuovere l’accesso alla pre-videnza complementare abbiamo in-

contrato il Sottosegretario del Ministero dell’Economia Pier Paolo Baretta al quale abbiamo portato la nostra pro-posta — nello spirito di una collabo-razione fra governo e Casse tecniche di previdenza che promuova, da una parte, garanzie e tutele per gli iscritti, dall’altra progetti concreti e attuabili per far ripartire il sistema paese.

Al centro dell’incontro è stato posto il percorso normativo che con-duca le Casse alla costituzione della previdenza di secondo pilastro, finan-ziata con una percentuale del contribu-to integrativo (da 0,5% a 1%), al fine di avviare la posizione di previdenza complementare. Tale percentuale di contributo non finirebbe nel “caldero-ne” delle provvidenze straordinarie ma in una posizione individuale del profes-sionista iscritto.

Il provvedimento, come è chia-ro, costituirebbe un’agevolazione per i professionisti in quanto nella sua forma contributiva – rispetto alla previdenza di I° Pilastro — evita il rischio politico de-rivante dai cambi normativi. Inoltre, si tratterebbe di una riforma a costo zero — dunque immediatamente attuabile — che garantirebbe al professionista le agevolazioni previste dalla norma-tiva sulla previdenza complementare (anticipazioni, integrazioni, deducibilità fiscale).

Ci auguriamo che tale proposta venga accolta tra gli emendamenti del-la Legge di stabilità.

g e o c e n t r o n l i n e

Previdenza complem

entare

Il primo Fondo di Previdenza Complementaretagliato su misura per te e per i tuoi familiari

Ilario TesioConsigliere CIPAG

opportunità

Nel quadro della XXXI assemblea ANCI, l’incontro dal titolo ‘Federalismo Demaniale e Sblocca Italia’ — organizzato a

Milano il 7 Novembre c.a. da Fondazione Patrimonio Comune (FPC) e IFEL — è stata la cornice istituzionale per fare il punto

della collaborazione tra CIPAG ed ANCI ma soprattutto per valutare, sulla base dei primi feedback, l’iniziativa del Fondo

Rotativo messo a disposizione dalle Casse Tecniche, risolverne i punti di criticità e individuarne gli sviluppi.

g e o c e n t r o n l i n e

i geometri al serviziodei Comuni

Dal primo protocollo d’intesa siglato nel 2009 fra CIPAG, CN-GeGL e ANCI molti passi decisivi sono stati compiuti perché questa collaborazione si traducesse con-cretamente in qualità, affidabilità, tecnologie e soluzioni avanzate per l’edilizia abitativa e la valoriz-zazione del patrimonio immobiliare dei Comuni. Così nel 2012 CIPAG e Fondazione Geometri Italiani sono divenuti soci sostenitori della Fondazione Patrimonio Comu-ne (FPC) — struttura tecnica co-stituita da ANCI per supportare gli Enti locali nel censimento e nella valorizzazione e dismissione del patrimonio immobiliare.

Già nel 2013 tale attività è divenuta operativa con la proce-dura online di codifica, censimen-to e valorizzazione del patrimonio immobiliare di proprietà pubbli-ca (VOL), sviluppata insieme alla

Cassa Depositi e Prestiti. Risale invece alla primavera di questo 2014 il varo dell’altra fondamen-tale iniziativa cui si accennava.

La FPC ha avviato, infatti, con CIPAG, EPPI e con la Fonda-zione Geometri Italiani uno spe-cifico provvedimento denominato ‘Fondo Rotativo per la rego-larizzazione degli immobili’, finalizzato al supporto tecnico e finanziario dei Comuni nelle fasi di verifica, censimento, regolarizza-zione e valorizzazione del loro pa-trimonio immobiliare. Si tratta di un Fondo di rotazione di 3 milioni di euro per anticipare i pagamen-ti ai professionisti che presteran-no la loro opera per le Pubbliche Amministrazioni convenzionate, nell’ambito della verifica e rego-larizzazione dei beni immobiliari pubblici presenti sul territorio.

È evidente che il Fondo Rotativo rappresenta per i Geometri una nuova opportunità di lavoro e di accesso al credito mentre per i Comuni si ri-

vela uno strumento di sostegno soprattutto nell’ambito della procedura del Federalismo demaniale: accedendo al Fondo, i Comuni possono infatti bene-ficiare di un anticipo sulle spese da sostenere per le attività di due diligence, di regolarizzazione amministrativa, di stima degli interventi manutentivi, di diagnosi energetica degli immobili (audit di primo livello) ed eventualmente di stima di carico in bilancio. Questo anticipo sarà restituito dai Comuni, ad avvenuta valorizzazione degli immobili.

Va a questo proposito ricor-dato che, per assicurare l’effi-cacia dello strumento, CIPAG e CNGeGL si sono anche preoc-cupati di realizzare un’attività di

formazione sul territorio così da creare un’offerta di liberi pro-fessionisti adeguati, preparati e competenti, in grado di suppor-tare le Pubbliche Amministrazio-

opportunità

Fondazione Patrimonio Comune(FPC)

Fondo Rotativo

g e o c e n t r o n l i n e

ni nelle attività di censimento e valorizzazione. A questo fine è stata anche creata una banca dati qualificata per la registrazio-ne dei professionisti, fondata su

parametri oggettivi di territoriali-tà, professionalità e formazione, per garantire alle richieste della Pubblica Amministrazione i pro-fessionisti dal profilo più adatto.

Allo stato attuale delle cose, i feedback fatti pervenire alla Fondazione nel corso di questi mesi da parte dei Comuni coinvolti nel processo di-

mostrano da una parte che l’iniziativa di FPC ha colto nel segno e funziona; dall’altra che i professionisti sul territorio si sono fatti trovare preparati e all’al-tezza delle richieste dell’Amministrazione pubblica. Al tempo stesso, tuttavia, l’esperienza maturata rende consapevoli di alcune criticità per cui è urgente trovare una soluzione.

Limitandoci alle principali, ri-cordiamo:

1. La necessità, da parte del Comune, di trovare un capitolo di bilancio per regolarizzare le spese sostenute in quest’ambito;

2. Da parte dell’Ente che ri-chiede una proprietà immobiliare dallo Stato o demanio in vista del-la sua valorizzazione, è necessario che ci sia una chiara progettualità e, vorrei dire, un’assunzione di re-sponsabilità;

3. Infine è fondamentale sem-plificare il percorso della collabo-razione fra Comuni e FPC che, ora come ora, a causa delle trop-pe complicazioni burocratiche, è simile piuttosto ad una vera corsa ad ostacoli!

In sostanza, la macchina ora esiste e il suo motore è promet-tente e, come si dice, performante per accogliere la sfida di rimettere

in moto economie oggi immobi-lizzate. Come tutte le macchine di nuova concezione, tuttavia, ha bisogno di modifiche e migliorie, per apportare le quali è fonda-mentale, innanzitutto, il dialogo fra Privato e Pubblico. Ma al di là di questo e al di là di slogan e promesse, ci auguriamo che il Pubblico vorrà anche ascoltare davvero le richieste espresse dal mondo dei professionisti — e del-la realtà.

I geometri al servizio dei Com

uni

g e o c e n t r o n l i n e

I Geometri all’assemblea Anci:

1/ interviste

2/ Incontri Istituzionali e proposte

Marco NardiniConsigliere CNGeGL

i n i z i a t i v e

In occasione dell’evento dell’Expo, che si terrà a Milano dal 1° maggio al 31 ottobre 2015, la Fondazione Geometri Italiani ha indetto un Bando di Concorso a premi, riservato a tutti i geometri iscritti all’Albo e ai praticanti, per la presentazione di progetti, studi, realizzazioni e prototipi che meglio interagiscono con i temi dell’Expo: sicurezza alimentare, riqualificazione urbana e rurale, sostenibilità e biodiversità, cooperazione, conservazione e creatività ed innovazioni tecnologiche.

g e o c e n t r o n l i n e

un bando di concorso per

EXPO2015

Scarica il Bando di Concorso

“Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”: ispirandosi al tema dell’Expo Milano 2015 la categoria, attraverso la Fondazione Geometri Italiani, ha bandito un concorso per la presentazione di progetti, studi, realizzazioni o prototipi che meglio interagiscono con i temi dell’Espo-sizione, con l’intento di coinvolgere gli iscritti nella diffusione della cul-tura ecologica attraverso la par-tecipazione consapevole alla sal-

vaguardia del Pianeta, a garanzia delle future generazioni.

L’iniziativa, infatti, si prefigge di stimolare la partecipazione, in particolare dei giovani, con pro-poste tecnologiche mirate all’inno-vazione del sistema alimentare e quindi dell’agricoltura in generale. Un mezzo per acquisire e ampliare la visibilità del geometra, indispen-sabile per competere in differenti contesti nazionali e internazionali.

I temi oggetto del concorso sono tutti di ampio respiro: Sicurez-za alimentare, Riqualificazione urbana e rurale, Sostenibilità e

biodiversità, Conservazione e Creatività, Innovazioni tecnologiche, Cooperazione.

Tra gli argomenti indicati nel bando, tutti attinenti la nostra pro-

fessione, desidero soffermarmi sulla Cooperazione internazionale.

g e o c e n t r o n l i n e

i n i z i a t i v e

Un settore complesso e articolato, poco conosciuto dai nostri profes-sionisti, che potrebbe rappresenta-re un mezzo efficace per ampliare gli sbocchi della nostra categoria. Nata come approccio di tipo colla-borativo per sostenere lo sviluppo nei paesi più svantaggiati del mon-do, oggi offre possibilità lavorative a giovani competenti e fortemente motivati in ambiti di intervento che comprendono, tra gli altri, la sicu-rezza alimentare e il progresso ru-rale, la valorizzazione del territorio e del patrimonio culturale dei Paesi in via di sviluppo.

Contiamo sull’ampia parteci-pazione dei geometri italiani a que-sta iniziativa, basata sulla consa-pevolezza che le nuove tecnologie,

i nuovi prodotti e i nuovi processi produttivi sono nati con l’intento di migliorare il benessere e la qualità della vita, semplificare attività altri-menti complesse o incrementare la possibilità di comunicare, di cono-scere e di aumentare le esperienze che ci vengono offerte.

Una strada interessante per le opportunità professionali che il futuro potrà offrire, ma soprattut-to necessaria per rispondere alle esigenze di mercato e aprire nuove prospettive di lavoro di fronte all’i-nasprirsi del contesto economico congiunturale e alla crisi di setto-re nel nostro Paese che impongo-no, anche alla nostra categoria, di uscire dai confini.

g e o c e n t r o n l i n e

Un Bando di Concorso per EXPO 2015

Laura CasertaAdvisor sviluppo attività per l’internazionalizzazione

fondi europei

I fondi europei Horizon 2020

e Cosme a portata di mano

g e o c e n t r o n l i n e

liberi di far crescere

la propriaattività

COSME

Finanziamenti comunitari

Commissione Europea

HORIZON 2020

Per chi ha iniziato il mestiere sul tecnigrafo, con squadretta e com-passo, per poi arrivare al PC e agli strumenti di misurazione laser,

sentirsi dire che si è attori di sviluppo economico sarà scontato. Insom-ma l’autoconsapevolezza del proprio valore di professionista ce la si è costruita sul campo, con fatica e cocciutaggine. Ora però, lo afferma anche la Commissione Europea e fa di più, assimilando il libero profes-sionista, sia esso geometra o giornalista, alla piccola e media impresa. Questo si traduce in una grandissima opportunità: l’accesso ai finan-ziamenti comunitari.

Si parla di cifre importanti: 2,3 miliardi di euro per la competitivi-tà delle PMI – e professioni – con COSME e 80 miliardi per ricerca e innovazione con HORIZON da qui al 2020. Occorre però fare un passo indietro, per chiarezza e per capire quali passi sono stati fatti.

Dal 2010 il lavorio dietro le

quinte è stato tanto e c’è stato chi ha promosso e vigilato sulle scelte comunitarie e sul concretizzare le opportunità; in primis il Presidente della CIPAG Fausto Amadasi, che ha preteso di partecipare al tavolo delle libere professioni a Bruxelles e di definire le esigenze dei geo-metri e il Presidente del CNGeGL

g e o c e n t r o n l i n e

fondi europei

Maurizio Savoncelli, che non ha mollato la presa. Entrambi affian-cati da partner professionali e da GEOWEB.

Il risultato di questi anni di la-voro preliminare fa sì che i geometri oggi siano in pole position per in-tercettare le opportunità dei nuovi bandi, dato che la squadra che si è spesa per ottenere questa possibi-lità è molto attiva, affiatata e già in azione per mettere a regime velo-cemente le fasi successive.

Dal punto di vista organizzati-vo, dal livello europeo si è passa-ti ad un piano nazionale, per poi scendere a quello regionale: sono già state inviate, lo scorso luglio, lettere alle Regioni per stabilire un incontro con le realtà istituzionali del territorio e si stanno, parallela-mente, individuando dei geometri referenti locali, affinché facciano da tramite con i colleghi interes-sati a richiedere i contributi. In concreto, si sta immaginando un piano d’azione a tappe serrate, il cui primo passo è appunto stato l’approccio con le Regioni, a cui seguiranno meeting con i refe-renti degli assessorati competenti all’aggiudicazione dei fondi strut-turali, per individuare progetti di reale interesse per la comunità e di effettiva ricaduta sociale.

In altre parole, si sta mettendo a punto un sistema snello e sem-plice affinché ogni geometra possa

informarsi delle reali opportunità e conseguentemente presentare le richieste di finanziamento.

Ma non basta: sta per parti-re una serie d’incontri informativi e formativi nelle più importanti cit-tà italiane e via web; un roadshow studiato e organizzato in collabora-zione con GEOWEB per dare l’op-portunità ai professionisti di pren-dere confidenza con la materia e interloquire direttamente con chi supporterà l’iter per l’assegnazione dei finanziamenti.

L’aggiornamento tecnico e scientifico, nuova liquidità per in-novare, è un propulsore vitale alle proprie attività e, in questo mo-mento di crisi, un beneficio irri-nunciabile. L’appello è dunque di approfittarne!

g e o c e n t r o n l i n e

Liberi di far crescere la propria attività

L’uso dei droni, ma chiamiamoli d’ora in poi SAPR “Sistemi Aeromo-bili a Pilotaggio Remoto”, dopo aver rivoluzionato l’aviazione militare, sta entrando prepotentemente in molte altre attività professionali nelle quali è utile, se non indispensabile, il mo-nitoraggio ambientale dall’alto. Sono due i “driver” di questo sviluppo: il primo è il miglioramento delle presta-zioni dei SAPR, con un conseguente abbassamento dei prezzi; il secon-do è rappresentato dalla possibilità di dotarsi a prezzi accessibili di sistemi e sensori di monitoraggio, da installa-re sui SAPR. Il tutto si sta traducendo nella possibilità di fornire servizi, da parte dei professionisti, di controllo e monitoraggio dall’alto a prezzi più

L’uso dei droni (SAPR) sta aprendo nuovi mercati, ma è necessario sapere bene

che in materia di volo esistono regole precise. Anche per questi apparecchi.

g e o c e n t r o n l i n e

il dronedietro l’angolo

Serafino FrisulloConsigliere CNGeGL

cusfo

bassi rispetto ai sistemi tradizionali di monitoraggio aereo, ma anche di nuove opportunità di mercato.

I servizi ad oggi realizzabili sono legati al rilevamento cartogra-fico, al dissesto idrogeologico, agli ambiti agroforestali e al rilevamento ambientale, ma non è escluso che a breve si possano immaginare al-tre tipologie di intervento.

Non si creda, però, che basti dotarsi di un SAPR, fare qualche prova e si sia pronti. Trattandosi di oggetti volanti, i SAPR sono stati recentemente normati attraverso un dettagliato regolamento tec-nico stilato dall’Enac (Ente Na-zionale per l’Aviazione Civile) che definisce nel dettaglio quali sono le regole necessarie per un utilizzo professionale di questi sistemi, di sicuro interesse per la categoria dei geometri. La competenza del Re-golamento Enac riguarda qualsiasi cosa rientri nella definizione di Si-stemi Aeromobili a Pilotaggio

Remoto (SAPR) e da cui si rileva la differenza con gli Aeromodelli: i SAPR sono aeromobili come defi-nito dall’art. 743 del Codice della Navigazione, gli Aeromodelli pos-sono invece essere utilizzati per il solo scopo ricreazionale, ludico o sportivo. Seguendo, quindi, i det-tami della normativa europea (Re-golamento CE 216/2008) che sta-bilisce la competenza di ENAC su tutti i SAPR entro il peso di 150 kg al decollo, viene posto innanzitutto l’accento sull’aspetto che l’Autorità ha l’obbligo di normare e garantire in merito alla sicurezza delle ope-razioni, siano esse di pianificazio-ne, manutenzione ed ovviamente di volo. Esclusi dalla regolamenta-zione rimangono gli aeromobili di Stato, quelli in cui non vi possa es-sere l’intervento del pilota (sistemi completamente automatici), quelli che svolgono attività in uno spazio chiuso e, infine, quelli costituiti dai palloni per osservazioni scientifiche o frenati. Oltre a ciò, nella categoria

g e o c e n t r o n l i n e

focus

Regolamento

Sistema Aeromobili a Pilotaggio Remoto (SAPR)

normata dall’ENAC i SAPR sono suddivisi in inferiori o uguali/supe-riori alla soglia dei 25 kg di massa massima al decollo. Vediamo quali sono i requisiti per la categoria dei sistemi sotto i 25 kg, quelli con ogni probabilità di maggiore interesse per i professionisti.

Innanzitutto il costruttore del SAPR: deve aver superato la fase di sperimentazione iniziale (ricerca e sviluppo) atta a dimostrare che materiali, processi produttivi e sof-tware di gestione e applicativi sod-disfino i requisiti di sicurezza impo-sti da ENAC; deve, quindi, redigere il Manuale di Volo che l’Autorità deve approvare. Dopo di che è possibile iniziare l’attività sperimen-tale propedeutica dove l’Operatore

deve dimostrare di essere in grado di “operare” il sistema, nel rispetto dei requisiti di sicurezza e negli scenari approvati da ENAC.

L’Operatore deve, quindi, re-digere il Manuale delle Operazioni dove, indicati il responsabile delle operazioni ed il responsabile della aeronavigabilità, deve esplicitare tut-te le procedure necessarie a garan-tire il più alto grado di sicurezza nelle operazioni e che devono essere ri-spettate da tutto il personale coin-volto nella struttura organizzativa.

L’Operatore, se in regola con la documentazione prevista, riceve una notifica da ENAC ad operare su aree non critiche, dove non c’è rischio di procurare danni a perso-ne, cose o alla collettività, ovvero

g e o c e n t r o n l i n e

Requisiti di sicurezza

g e o c e n t r o n l i n e

riceve un’autorizzazione a operare in aree critiche, come per esempio aree congestionate o comunque con una certa densità di popolazio-ne, aree industriali, tecnologiche, ferrovie, ecc.

Per quanto riguarda, invece, il pilota è necessario sfatare la convin-zione che sia necessario un brevetto, un patentino o una licenza. I requisiti del pilota sono i seguenti:

deve essere designato dall’O-peratore il quale, per le attività di volo approvate su aree non criti-che per le quali ha ricevuto notifica da ENAC, se ne assume la totale responsabilità, mentre nell’ambi-to dell’autorizzazione su aree cri-tiche ENAC ne verifica le capacità e attestazioni; il pilota deve avere un’età minima di 18 anni, essere a conoscenza delle regole dell’aria - quindi aver seguito un apposito corso, oppure essere in possesso di tali competenze in base ad as-severazione di una licenza di volo civile o un attestato sportivo -, ma serve anche un programma d’ad-destramento per lo specifico SAPR che può rilasciare il costruttore o scuole approvate da ENAC, oltre ad essersi sottoposto ad una visita medica d’idoneità psicofisica di seconda classe (certificato rila-sciato da un medico aeronautico riconosciuto).

Il SAPR, infine, deve esse-re assicurato con copertura RC e tale copertura è parametrata alle

limitazioni che il SAPR ha ricevuto dall’Autorità (ad esempio, impiego per sole aree non critiche o anche su aree critiche). Cosa importante di cui è necessario tenere conto è il fatto che il cliente per il quale si sta realizzando il servizio è corre-sponsabile circa la rispondenza alle specifiche di sicurezza nell’esple-tamento delle operazioni specia-lizzate previste da ENAC. Si tratta di una questione della quale tenere conto durante la fase di definizione dei contratti.

ENAC può prevedere semplifi-cazioni per i SAPR del peso inferio-re ai 2 kg. Per quelli di massa supe-riore ai 25 kg, oltre a tutto quanto specificato sopra, sono previste norme più restrittive.

Uno studio tecnico profes-sionale, una volta fatti tutti i pas-si necessari per il riconoscimento d’Operatore con un sistema omo-logato da ENAC, prima sulle aree non critiche e successivamente anche su quelle critiche, ma con la necessaria copertura assicurativa, può fornire a terzi i propri servizi.

Da tutto ciò si evince che non ci si può improvvisare fornitori di servizi specializzati (a titolo oneroso o meno) con l’utilizzo di un SAPR, anche per le implicazioni di rispetto della privacy che diventa un’ulterio-re problematica da dover conside-rare durante le operazioni e che il Regolamento ENAC non dimentica di sottolineare.

focus

Scuole approvate da ENAC

Pier Giuseppe SeraPresidente Associazione Geometri Valutatori Esperti

associazioni

GEO.VAL. ESPERTI sbarca

anche in Sicilia

Convegno sugli Standard Internazionali

di Valutazione

16 ottobre 2014 “Scenario attuale e futuro

della metodologia estimativa”17 ottobre 2014

“Evoluzione storica, divulgazione scolastica e pratica professionale”

Con questo tema si è aperta, per iniziativa del Collegio dei Geometri e Geometri Laureati di Catania, la “due giorni” dedicata alla materia estimati-va alla quale è stata invitata Geo.Val.Esperti. Il convegno ha posto in eviden-za lo scenario valutativo attuale, basato sull’expertise e le applicazioni estimati-ve per le quali il concetto di equità valu-tativa si concretizza con l’applicazione degli standard, che mirano a garantire il risultato della stima attraverso proce-dure e processi basati sulla rilevazione e sull’elaborazione dei dati di mercato e sulla verifica dei risultati della stima. In una affollatissi-ma sala del Presi-dent Park Hotel di Aci Castello (CT), si sono riuniti i pro-fessionisti di tutte le categorie tecni-

g e o c e n t r o n l i n e

che (Geometri, Ingegneri, Architetti) unitamente a Notai, Avvocati, Com-mercialisti e Magistrati.

I lavori della prima giornata sono stati aperti con i rituali saluti del Pre-sidente del Collegio organizzatore, Dott. Geom. Paolo Nicolosi e del Presidente del Tribunale di Catania Dott. Bruno Di Marco. Ad essi sono seguiti quelli dei rappresentanti del-le altre professioni. Sette gli ar-gomenti posti all’attenzione. A moderare con passione e gran-de competenza il Vice Presidente del CNGeGL Antonio Benvenuti. La seconda giornata si è svolta presso l’Istituto G.B. Vaccarini di Catania ove, oltre agli studenti delle quinte classi sono intervenuti un centina-io di geometri liberi professionisti. Il Prof. Tiziano Venturelli, docente di Economia ed Estimo presso l’I.T.G. - G. Guarini di Modena, ha introdot-to “l’evoluzione storica dell’estimo – gli standard nelle scuole superio-

ri”. I geometri Giovanni Rubuano e Riccardo Zingale, componenti del gruppo di lavoro “estimo ed attività peritali” del Collegio di Catania, han-no attirato l’attenzione dei parteci-panti su due tematiche operative: “comodi e scomodi al valore ordi-nario - determinazione del saggio di capitalizzazione e la pratica profes-sionale”. Il Prof. Marco Simonotti ha poi argomentato sulle “valutazioni standard e mercato immobiliare in italia”. L’interessante e fruttifera gior-nata si è conclusa con la presenta-zione del corso base di formazione professionale erogato da Geo.Val.Esperti e l’illustrazione delle attivi-tà condotte nel 2014 e di quelle in programma per il prossimo biennio.

A conclusione mi sia concessa una riflessione dettata dai numero-sissimi contatti avuti in questa “due giorni” con i professionisti catanesi e siciliani:

“Chi ci legge lo sa. C’è un sentimento di appartenenza fortissimo e proba-bilmente unico, tra Geo.Val.Esperti e i suoi sostenitori, con una par-

tecipazione molto alta (nelle lettere, nelle mail, nelle telefonate) in ogni momento cruciale, in ogni momento topico della vita dell’Associazione. Il risultato è una capacità di influenza reciproca, in uno scambio continuo e alla pari, che alla fine è una testimonianza di identità e persino di rappresentanza, nel senso generoso, gratuito e appassionato in cui questa funzione può essere svolta da un’asso-ciazione. Alla fine, com’è giusto nel mercato culturale in cui ci muoviamo, Geo.Val.Esperti è diventata un marchio di qualità e di impegno. Aiutiamola a crescere ancora.Grazie Catania.”

I temi della prima giornata

associazioni

g e o c e n t r o n l i n e

www.geoval.it

Il Collegio di Pordenone saluta in-nanzitutto tutti i Collegi ed i Colleghi d’Italia, prendendo spazio, subito dopo il Collegio di Roma, all’interno della rivista della Fondazione Geo-

metri, nella rubrica “Dentro il Collegio”.Il nostro Collegio è nato nel 1947, come Colle-

gio Geometri Destra Tagliamento, oltre vent’anni pri-ma della costituzione della Provincia di Pordenone, avvenuta nel 1968.

Opera in un territorio con poco più di 300.000 abitanti, con 530 iscritti circa alla data odierna.

Le attività amministrative e burocratiche sono gestite dalle nostre encomiabili impiegate, che, no-nostante l’esiguità delle forze (una è a tempo pieno e l’altra è a part time, condivisa con il Collegio dei Periti della Provincia), riescono e mantenere sempre aggiornato ed efficace l’operato di segreteria.

Pur operando in una sede relativamente piccola, con tre locali di dimensioni non eccezionali, il Con-siglio riesce ad attuare con incisività e concretezza il suo programma gestionale, rivolto fondamentalmen-te al rafforzamento della categoria ad alla sempre attenta connessione con il territorio e le realtà che lo costituiscono.

Ciò discende fondamentalmente da un impor-tante spirito, fortemente unitario, del Consiglio Diret-tivo, eletto nell’agosto 2012, presieduto dal sotto-scritto e supportato con tanta passione, impegno ed entusiasmo dai Consiglieri ai quali sono attribuiti dei mandati di grande rilievo ed importanza, verso tut-te le attività che caratterizzano la professione e che il Collegio conseguentemente guarda con precisa e continua attenzione, curandole con i lavori delle sva-riate Commissioni, coordinate dal Presidente e dai

collegio Pordenone

Angelo Bortolus Presidente Collegio Pordenone

dentroil collegio

g e o c e n t r o n l i n e

www.collegio.geometri.pn.it

Consiglieri, unitamente a numerosi iscritti.Le Commissioni attive attualmente sono di-

ciotto: Acustica; Agricoltura; Calamità ed ambien-te; Catasto; Competenze professionali e tariffe; Conciliazioni e CTU; Coordinamento professioni tecniche e CUP; Donna geometra; Energetica; Estimo e mercato degli immobili; Fisco; Forma-zione continua; Giovani iscritti; Informatica e sito web; Lavori pubblici; Parcelle; Scuola, Pratican-tato e Comitato Scientifico; Sicurezza e preven-zione incendi.

Tanti temi a cui prestare attenzione, per garantire agli iscritti un livello ottimale di informazione, forma-zione, partecipazione e per mantenere vivo, efficace e costruttivo il rapporto col mondo della Scuola.

Non va dimenticata poi la partecipazione atti-va al Comitato Regionale dei Geometri, costituito insieme con i Collegi di Gorizia, Udine e Trieste, per dare ancora più forza all’intera categoria nel Friuli Venezia Giulia, sia con la gestione di un “osserva-torio regionale” per le problematiche del Geometra Libero Professionista, sia per la concertazione di iniziative a livello regionale a favore della formazio-ne professionale.

Tra le piacevoli iniziative attivate dal Collegio ha lasciato il segno, nel maggio di quest’anno, quella organizzata in occasione dell’Adunata Na-zionale degli Alpini, svoltasi a Pordenone, che ha visto tantissimi Colleghi – Alpini giunti da tutt’Italia, preventivamente invitati con comunicazione a tutti i Collegi italiani, incontrarsi con i Geometri Alpini di Pordenone nella sede del Collegio, per vivere mo-menti di gioia ed emozione.

Un realtà “aggiuntiva” alla operatività del Consiglio è costituita dall’Associazione Geometri

della Provincia di Pordenone, che, pur nella propria autonomia organizzativa, è l’impor-tante “braccio operativo” del Consiglio nella organizzazione e gestione di svariate attività operative:

• formazione continua per gli iscritti, con se-lezione, progettazione ed attuazione di corsi mirati;

• organizzazione dei corsi per i praticanti per la preparazione all’esame di abilitazione, con la tenuta di un centinaio di ore di lezione ge-stite da Colleghi “esperti” e da qualche inse-gnante dell’Istituto per Geometri, coronate da simulazioni di esame, sia scritte, sia orali;

• aggiornamento continuo ed efficace del sito web del Collegio, ristrutturato lo scorso anno e diventato punto di riferimento molto apprezzato per la sua ampiezza e comple-tezza per la professione e non solo;

• organizzazione delle manifestazioni convi-viali del Collegio e di qualsiasi iniziativa pro-pedeutica alla vita di categoria, anche extra professionale.

Il Collegio di Pordenone è quindi una po-sitiva realtà, che vive attivamente guardando in avanti, con un occhio particolare ai propri iscrit-ti più giovani e quindi più deboli, pur all’interno di una situazione attuale economica e sociale di estremo disagio ed insicurezza, con la cer-tezza che il geometra libero professionista sia comunque una figura di imprescindibile signifi-cato nel territorio, per la sua versatilità e per la sua ampia competenza professionale.

g e o c e n t r o n l i n e

“Negli ultimi anni il consumo di suolo in Italia è cresciu-to ad una media di 8 metri quadrati al secondo e la serie storica dimostra che si tratta di un processo che dal 1956 non conosce battute d’arresto”.

Estratto dal Comunicato ISPRA del 5 febbraio 2013

In questa ottica, l’intervento che si è realizza-to, ha previsto il recupero di un’area dismessa della periferia romana di circa 2500 mq, con relativo an-nesso coperto di 360 mq. Demolita la vecchia auto-rimessa, sono state realizzate 7 unità immobiliari a schiera, con principi di alta efficienza energetica ad emissioni quasi zero.

È stata adottata una metodologia costruttiva con l’utilizzo di pareti portanti coibentate (basata su bloc-chi-cassero in EPS atta a ricevere il getto ed a portarlo a maturazione con valori di trasmittanza U di 0,25 [W/mqK] ) che ha permesso una rapidità di esecuzione ed un risparmio di materia prima (acqua, legno, iner-ti) nell’immediata fase esecutiva. Integrano la struttura legno, per parte, delle coperture e laterizio di cotto po-sato su calce traspirante per le superfici opache.

L’alimentazione idrica in parte avviene tramite recupero delle acque piovane mediante accumulo e alimentazione delle cassette di scarico dei w.c.; ali-mentazione di lavatrici; distribuzione idrica per piani interrati e lavaggio auto; usi tecnologici vari, come il sistema di climatizzazione passiva/attiva. Un moder-no impianto di raccolta delle piogge, infatti, evita la

RESIDENZA Principe

Stefano PanciGeometraConsulente Energetico Agenzia Casa Clima

ProgettI

g e o c e n t r o n l i n e

dispersione delle acque nel piazzale antistante: un apparato drenante le filtra e le immette in una cister-na dove a loro volta un altro sistema di sollevamen-to le distribuisce per gli usi previsti.

Un sistema solare ibrido per la produzione con-temporanea di acqua calda ed elettrica soddisfa i bisogni energetici. Nella parte esposta a sud-est si è sviluppato un sistema di ombreggiamento con schermatura solare, che, insieme ad un valore di sfasamento termico periodico dell’involucro di 8/10 ore, garantisce un buon comfort estivo. Da tali scel-te progettuali è emerso che il fabbricato sviluppa un fabbisogno medio di energia inferiore ai 30 Kwh/mq annui:• Laquotadienergiarinnovabile/alternativaimpie-

gata è pari al 40%;• Leemissionidianidridecarbonicasonostateri-

dotte di circa -2,70 t/a, con un indice CO2 di - 8,00 kg/mq annui.

Ridurre il consumo di suolo mediante il ri-utilizzo e la riconversione del patrimonio edili-zio esistente, ridurre i consumi di energia de-rivanti dall’utilizzo stesso degli edifici con un conseguente risparmio economico per tutto il paese contribuendo in maniera fattiva alla riduzione delle emissioni di CO2 ed al conse-guente riscaldamento del pianeta.

g e o c e n t r o n l i n e

L’esercizio delle attività professionali è stato interessato, nell’ultimo decennio, da una serie di provvedimenti normati-vi che ne hanno modificato profonda-mente le modalità di svolgimento. Si

può parlare di una vera e propria “rivoluzione”, ritenu-ta necessaria da molti addetti ai lavori, per adeguare i c.d. “servizi professionali”, ed in particolare quelli del-le professioni tecniche, alle mutate esigenze della so-cietà, intesa nella accezione più ampia del termine (pubblica amministrazione, privati cittadini, imprese, operatori economici).

Una delle innovazioni più importanti è senza dubbio la possibilità, introdotta dalla L. 183 del 12.11.2011, di svolgere la professione secondo uno dei modelli societari previsti dai titoli V e VI del libro V del codice civile: società semplice, società in nome collettivo, società in accoman-dita semplice, società a responsabilità limitata, società per azioni, società cooperativa (con al-meno tre soci). Si tratta di un provvedimento che abolisce, in pratica, il divieto dell’esercizio in forma societaria delle professioni intellettuali (operante con la ex L. 1815/1939) e consente di realizzare anche società multidisciplinari o coinvolgere soci di capitale, purché sia garantito, in ogni caso, che il numero dei soci professionisti (iscritti all’Albo) e la partecipazione al capitale sociale degli stessi sia tale da determinare la maggioranza di 2/3 nelle deliberazioni o decisioni; in questo modo viene confermata la prevalenza della prestazione intellettuale rispetto a quella di impresa.

Il successivo Regolamento di attuazione (DM. 34/2013), pur avendo disciplinato la maggior parte de-gli aspetti operativi (costituzione, iscrizione, deontologia professionale, ecc.), non ha fornito tutti gli elementi ne-cessari a favorire la diffusione dell’innovativo modo di svolgere la professione che si aggiunge a quello tradi-zionale del singolo professionista o a quello delle Asso-

Le “società tra professionisti” (stp):

un nuovo modello per svolgere

la libera professione in Italia ed in Europa

Pasquale SalvatoreConsigliere CNGeGL

normE&lEggI

g e o c e n t r o n l i n e

ciazioni professionali, per lo più di natura temporanea.

Ancora qualche dubbio interpretativo caratte-rizza questa prima fase di attuazione della nuova disciplina delle STP; tra gli altri si rileva, l’applicabilità alle procedure concorsuali in termini di requisiti di qualificazione. Inoltre, la mancata concordanza fra gli aspetti civilistici e quelli fiscali, con ricadute anche sul sistema Previdenziale, contribuisce ad alimen-tare incertezze: la impossibilità, ad esempio, allo stato attuale, di utilizzare il c.d. criterio “per cassa”, come per i professionisti singoli, in luogo di quello “per competenza”, applicato alle società, ha fatto sì che ad oggi, a due anni dalla emanazione della leg-ge, siano pochissime le società costituite e operanti almeno per quanto riguarda le categorie aderenti alla rete delle professioni tecniche (RTP). Non esiste un censimento puntuale, ma dalle informazioni in possesso dei vari Consigli Nazionali, si tratterebbe di qualche decina.

Altre questioni sono ancora da chiarire, ma si tratta di argomenti che riguardano gli ordinamenti professionali che andranno rivisitati per consentire un trattamento paritario delle società con gli iscritti “ordi-nari”, pur tenendo conto della specificità delle prime che comunque individuano una figura professionale, seppur atipica.

Altro aspetto, di non poco conto, è la possibili-tà data al socio professionista di svolgere la profes-sione anche autonomamente, mentre è preclusa la partecipazione in altre società.

Per trattare le varie tematiche connesse alla piena attuazione della norma e consentire la mas-sima diffusione di questo modello innovativo, alme-no nel panorama delle professioni tecniche, la Rete (RPT) ha costituito un gruppo di studio ad hoc, con lo scopo di procedere agli ulteriori approfondimen-ti necessari a predisporre e definire indicazioni uni-

g e o c e n t r o n l i n e

tarie di supporto all’adozione di specifici provvedimenti regolamentari, nell’ambito di ciascuna categoria.

Quello di agevolare l’esercizio collet-tivo e multidisciplinare delle attività profes-sionali è una opportunità che le categorie professionali tecniche non intendono la-sciarsi sfuggire, per essere al passo con i tempi, superare le anacronistiche logiche corporative o i conflitti intercategoriali, e in-centivare concretamente l’inserimento dei giovani professionisti, garantendo loro an-che un futuro sotto l’aspetto previdenziale.

È un’occasione importante e fonda-mentale per contribuire alla modernizza-zione ed alla crescita del nostro paese.

Regolamento sulle STP

Fondazione Geometri ItalianiVia Cavour 179/A, Roma

Tel: +39 06 42744180 / Fax: +39 06 42005441 / [email protected]

Per la Pubblicità sulla rivistaAGICOM srl

Via Flaminia 20, Castelnuovo di Porto - Romawww.agicom.it / Tel: +39 06 9078285 / Fax: +39 06 9079256 / [email protected]

Seguici su