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17 AGOSTO 2012 N.15-16 Pubblicati sulla “Gazzetta” il quinto Conto energia e il decreto rinnovabili. Tre le procedure per l’accesso agli incentivi Geotermico, eolico, biomasse i contenuti del provvedimento S ono stati pubblicati in Gazzetta Ufficiale i due decreti ministeriali che definiscono i nuovi incentivi per il fotovoltaico (il quinto Conto Ener- gia) e per le altre rinnovabili elettriche (idroelettrico, geotermico, eolico, bio- masse, biogas). Il nuovo regime - si legge in una nota del Ministero dello Sviluppo Economico - permetterà di raggiunge- re e superare gli obiettivi europei delle energie rinnovabili attraverso una cre- scita virtuosa, basata su un sistema di incentivazione equilibrato e con forti ricadute sull’economia italiana tale da ridurre l’impatto sulle bollette di citta- dini e imprese. Duro il giudizio di Gifi-Anie, che accusa i Ministri di non aver tradotto le intenzioni verbali in fatti concreti. Se- condo il gruppo delle imprese fotovol- taiche italiane, quella pubblicata è una norma punitiva, in cui “il riferimento all’occupazione del suolo ed all’aumen- to del costo dell’energia sono stati uti- lizzati in maniera faziosa per giustificare una legge che di fatto contingenta il mercato fotovoltaico senza dare il giu- sto slancio per raggiungere la piena competitività del settore”. RINNOVABILI ELETTRICHE Il Decreto per le altre rinnovabili elettriche entrerà in vigore il 1° gen- naio 2013 e si applicherà agli impianti da fonte idroelettrica, geotermica, eolica, da biomasse e biogas con po- tenza non inferiore a 1 kW. Il costo in- dicativo annuo degli incentivi è fissato a 5,8 miliardi euro. Per tutelare gli investimenti in cors- o, è previsto un periodo transitorio di 4 mesi: per gli impianti che entrano in esercizio entro il 30 aprile 2013 e, solo per gli impianti alimentati da rifiuti, entro il 30 giugno 2013, si potrà optare per un meccanismo di incentivazione alternativo a quello definito dal nuovo DM. Gli stessi termini valgono per gli impianti situati nei comuni dell’Emi- lia colpiti dal sisma e che hanno un ti- tolo autorizzativo antecedente al 20 maggio 2012. Gli impianti potranno accedere agli incentivi con tre modalità: - direttamente; - attraverso l’iscrizione agli appositi registri; - attraverso aste al ribasso. Accedono direttamente all’incenti- vo: gli impianti eolici e alimentati da fonte oceanica di potenza fino a 60 kW; gli impianti idroelettrici di poten- za nominale fino a 50 kW (soglia ele- vata a 250 kW per impianti partico- lari, ed esempio realizzati su canali); gli impianti alimentati a biomassa di po- tenza fino a 200 kW e gli impianti ali- mentati a biogas di potenza fino a 100 kW; gli impianti di riconversione del settore bieticolo-saccarifero; gli im- pianti eolici, idroelettrici a da biomas- sa realizzati con procedure ad eviden- za pubblica da Amministrazioni pub- bliche, con potenza fino al doppio di quella suindicata. Accedono agli incentivi previa i- scrizione in appositi registri, gli im- pianti di potenza al di sotto della so- glia di 5 MW, ad eccezione dell’idro- elettrico per cui è stata fissata una so- glia di 10 MW e del geotermoelettri- co la cui soglia è 20 MW. Per il perio- do 2013-2015 sono stati fissati i con- tingenti di potenza da assegnare: ad esempio, per l’eolico onshore sono pre- visti 60 MW per ciascuno dei 3 an- ni; per le biomasse 170 MW per il 2013, 160 per il 2014 e altri 160 il 2015. Accedono agli incentivi attraver- so aste al ribasso, gli impianti di tutte le tipologie di fonte rinnovabile con potenza superiore a 5 MW (a 10 MW per l’idroelettrico e a 20 MW per il geotermoelettrico). Anche in questo caso sono fissati i contingenti di po- tenza da mettere all’asta per il perio- do 2013-2015: ad esempio, per l’eoli- co onshore sono previsti 500 MW per ciascuno dei 3 anni; per l’eolico offsho- re 650 MW per il 2013 e 0 per i due anni successivi; per le biomasse 120 MW per il 2013 e 0 per il 2014 e il 2015. In alternativa ai meccanismi di in- centivazione appena descritti, il nuo- vo decreto prevede il meccanismo dello scambio sul posto, le cui condi- zioni tecnico-economiche, relative anche agli impianti alimentati dalla fonte solare, saranno definiti dall’Au- torità per l’energia elettrica e il gas entro 120 giorni dall’entrata in vigore del decreto. Agli impianti a biogas e geotermici che utilizzano tecnologie avanzate sono riservati dei premi. Agli impianti solari termodinamici che entrano in esercizio dopo il 31 dicembre 2012, continuano ad applicarsi le condizioni stabilite dal DM 11 aprile 2008, ma i valori degli incentivi cambiano. La vita utile convenzionale degli impianti, le tariffe incentivanti e gli incentivi per i nuovi impianti sono in- dicati nell’Allegato 1; per gli impian- ti oggetto di integrale ricostruzione, riattivazione, rifacimento, potenzia- mento e ibridi, si fa riferimento all’Al- legato 2.

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Page 1: Geotermico, eolico, biomasse re i contenuti del provvedimento · Geotermico, eolico, biomasse i contenuti del provvedimento Sono stati pubblicati in Gazzetta Ufficiale i due decreti

17AGOSTO 2012 N.15-16

Pubblicati sulla “Gazzetta” il quinto Conto energia e il decreto rinnovabili. Tre le procedure per l’accesso agli incentivi

Geotermico, eolico, biomassei contenuti del provvedimento

Sono stati pubblicati in GazzettaUfficiale i due decreti ministerialiche definiscono i nuovi incentivi per ilfotovoltaico (il quinto Conto Ener-gia) e per le altre rinnovabili elettriche(idroelettrico, geotermico, eolico, bio-masse, biogas).Il nuovo regime - si legge in una

nota del Ministero dello SviluppoEconomico - permetterà di raggiunge-re e superare gli obiettivi europei delleenergie rinnovabili attraverso una cre-scita virtuosa, basata su un sistema diincentivazione equilibrato e con fortiricadute sull’economia italiana tale daridurre l’impatto sulle bollette di citta-dini e imprese.Duro il giudizio di Gifi-Anie, che

accusa i Ministri di non aver tradotto leintenzioni verbali in fatti concreti. Se-condo il gruppo delle imprese fotovol-taiche italiane, quella pubblicata è unanorma punitiva, in cui “il riferimentoall’occupazione del suolo ed all’aumen-to del costo dell’energia sono stati uti-lizzati in maniera faziosa per giustificareuna legge che di fatto contingenta ilmercato fotovoltaico senza dare il giu-sto slancio per raggiungere la pienacompetitività del settore”.

RINNOVABILIELETTRICHEIl Decreto per le altre rinnovabili

elettriche entrerà in vigore il 1° gen-naio 2013 e si applicherà agli impiantida fonte idroelettrica, geotermica,eolica, da biomasse e biogas con po-tenza non inferiore a 1 kW. Il costo in-dicativo annuo degli incentivi è fissatoa 5,8 miliardi euro.Per tutelare gli investimenti in cors-

o, è previsto un periodo transitorio di 4mesi: per gli impianti che entrano inesercizio entro il 30 aprile 2013 e, soloper gli impianti alimentati da rifiuti,entro il 30 giugno 2013, si potrà optareper un meccanismo di incentivazionealternativo a quello definito dal nuovoDM. Gli stessi termini valgono per gliimpianti situati nei comuni dell’Emi-lia colpiti dal sisma e che hanno un ti-tolo autorizzativo antecedente al 20maggio 2012.

Gli impianti potranno accedere agliincentivi con tre modalità:- direttamente;- attraverso l’iscrizione agli appositiregistri;- attraverso aste al ribasso.Accedono direttamente all’incenti-

vo: gli impianti eolici e alimentati dafonte oceanica di potenza fino a 60kW; gli impianti idroelettrici di poten-za nominale fino a 50 kW (soglia ele-vata a 250 kW per impianti partico-lari, ed esempio realizzati su canali); gliimpianti alimentati a biomassa di po-tenza fino a 200 kW e gli impianti ali-mentati a biogas di potenza fino a 100kW; gli impianti di riconversione delsettore bieticolo-saccarifero; gli im-pianti eolici, idroelettrici a da biomas-sa realizzati con procedure ad eviden-za pubblica da Amministrazioni pub-bliche, con potenza fino al doppio diquella suindicata.Accedono agli incentivi previa i-

scrizione in appositi registri, gli im-pianti di potenza al di sotto della so-glia di 5 MW, ad eccezione dell’idro-elettrico per cui è stata fissata una so-glia di 10 MW e del geotermoelettri-co la cui soglia è 20 MW. Per il perio-do 2013-2015 sono stati fissati i con-tingenti di potenza da assegnare: adesempio, per l’eolico onshore sono pre-visti 60 MW per ciascuno dei 3 an-ni; per le biomasse 170 MW per il2013, 160 per il 2014 e altri 160 il2015.Accedono agli incentivi attraver-

so aste al ribasso, gli impianti di tutte le tipologie di fonte rinnovabile conpotenza superiore a 5 MW (a 10 MWper l’idroelettrico e a 20 MW per ilgeotermoelettrico). Anche in questocaso sono fissati i contingenti di po-tenza da mettere all’asta per il perio-do 2013-2015: ad esempio, per l’eoli-co onshore sono previsti 500 MW perciascuno dei 3 anni; per l’eolico offsho-

re 650 MW per il 2013 e 0 per i dueanni successivi; per le biomasse 120MW per il 2013 e 0 per il 2014 e il2015.In alternativa ai meccanismi di in-

centivazione appena descritti, il nuo-vo decreto prevede il meccanismodello scambio sul posto, le cui condi-zioni tecnico-economiche, relativeanche agli impianti alimentati dallafonte solare, saranno definiti dall’Au-torità per l’energia elettrica e il gasentro 120 giorni dall’entrata in vigoredel decreto.Agli impianti a biogas e geotermici

che utilizzano tecnologie avanzatesono riservati dei premi. Agli impiantisolari termodinamici che entrano inesercizio dopo il 31 dicembre 2012,continuano ad applicarsi le condizionistabilite dal DM 11 aprile 2008, ma ivalori degli incentivi cambiano.La vita utile convenzionale degli

impianti, le tariffe incentivanti e gliincentivi per i nuovi impianti sono in-dicati nell’Allegato 1; per gli impian-ti oggetto di integrale ricostruzione,riattivazione, rifacimento, potenzia-mento e ibridi, si fa riferimento all’Al-legato 2.

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18 AGOSTO 2012N. 15-16

Risparmiare con gli impianti alternativiLe soluzioni più efficienti per la climatizzazione invernale ed estiva, dalle pompe di calore ai sistemi che utilizzano il solare

Per ottenere il duplice obiettivo di rispar-miare energia in ambito domestico erispettare l’ambiente occorre agire a vari livel-li: in primo luogo isolando termicamente l’e-dificio e in seconda battuta prevedendo l’in-stallazione di impianti di riscaldamento piùefficienti e meno inquinanti, dal solare termi-co alle pompe di calore. Il tutto, possibilmen-te, integrando le singole funzioni all’interno diun sistema domotico.Una panoramica di tali finalità e delle solu-zioni esistenti per perseguirle è stata presenta-ta nei mesi scorsi dall’Enea, in uno studio con-dotto in collaborazione con l’Università LaSapienza di Roma, del quale riportiamo unsecondo estratto dopo quello pubblicato sulloscorso numero di Italia Casa e dedicato allacontabilizzazione del calore.

INTERVENTI DIEFFICIENZA ENERGETICADai dati diffusi dal Ministero dell’Economiaè noto che il comparto edilizio è responsabiledel 50% dei consumi elettrici e del 33% deiconsumi energetici totali; appare quindi chia-ra la necessità di interventi tempestivi e miratia ridurre le emissioni generate da tale ineffi-cienza. L’Unione Europea ha preso molto sul serioquesta sfida con precise Direttive che hannoreso obbligatoria, anche in Italia, la certifica-zione energetica degli edifici nuovi e nellecompravendite di quelli già esistenti. Segna-le importante arriva anche dalla Direttiva 31-2010, che ha introdotto l’obbligo tale per cuidal 2021 tutti i nuovi edifici dell’Unione eu-ropea dovranno avere caratteristiche tali danon aver bisogno di apporti per il riscalda-mento e il raffrescamento, oppure dovrannoessere in grado di soddisfarli attraverso l’uso difonti rinnovabili.Ora, i principali interventi di ottimizzazionetermica ed edile legati al sistema di controllosono: ❖miglioramento della trasmittanza delle su-perfici vetrate e regolazione automatica dell’a-pertura; ❖ vetri speciali (trattati) ed ombreggiamentoautomatico delle superfici; ❖ controllo in genere di tutti gli interventi diarchitettura bioclimatica; ❖ sostituzione delle macchine da climatizza-zione con macchine ad alto rendimento o conparte elettrica controllata da inverterelettroni-co; ❖sostituzione delle caldaie a gas con condizio-natori a pompa di calore, controllati da inver-ter e regolati a zone; ❖sostituzione di scaldacqua elettrici con quel-li istantanei a gas; ❖ termoregolazione e contabilizzazione delcalore; ❖utilizzo di calore di recupero; ❖ produzione/integrazione controllata dienergia da fonti rinnovabili locali.

Superfici vetrate È necessario valutare l’incidenza, dal pun-to di vista della luce e del calore, delle superficitrasparenti per un ambiente confortevolmen-te ed economicamente vivibile. La gestionedelle superfici vetrate pesa in particolare su: ◆ visione dell’ambiente circostante e scenariarchitettonici; ◆ sfruttamento dell’illuminazione naturale; ◆ abbattimento dei carichi termici o sfrutta-mento del calore alle latitudini più fredde. Un’attenta scelta dei componenti vetrati,una accurata progettazione e strategia nel si-stema di motorizzazione e controllo, oltre aconsentire un’integrazione ambientale più

corretta, può comportare una diminuzionedei consumi di combustibile convenzionale,contribuendo alla riduzione dell’emissione disostanze inquinanti in atmosfera.

Schermi solari Le schermature sono estremamente impor-tanti per evitare sprechi energetici. Una fun-zione essenziale per il controllo della radiazio-ne solare diretta e diffusa (per ridurre il caricotermico estivo) è svolta dagli schermi di co-pertura, in altre parole da elementi, orizzontalio inclinati e di forma variabile, che ostruisco-no gran parte della porzione di cielo vista dallospazio interno da raffrescare. Mediamente gli apporti termici possonoessere ridotti del 40-70% mediante il control-lo della radiazione diffusa tramite schermiorizzontali e verticali; detti carichi possono al-tresì essere ridotti del 25-50% mediante ilcontrollo della radiazione riflessa tramiteschermi verticali e trattamenti delle superficicircostanti. Le schermature possono essere distinte inbase alla geometria, posizione e modalità digestione: rispettivamente sono classificate inorizzontali e verticali, esterne e interne, fisse emobili. I sistemi fissi hanno come vantaggi la robu-stezza e l’assenza di elementi meccanici; glisvantaggi consistono nel fatto che non sonoadattabili alle variazioni della posizione delsole. I sistemi mobili tipo brise-soleil, nelle loroinfinite varianti riescono a garantire il con-trollo e la gradazione del livello di illuminazio-ne naturale, rifrazione e diffusione all’internodell’edificio; tende, persiane, tapparelle, tendea banda, a veneziana e a lamelle, consentonouna riduzione della luce fino al 90% secondola disposizione, il materiale ed il colore. Essedevono resistere a vento e pioggia, essere dibuona qualità ed essendo costituite da ele-menti meccanici richiedono una periodicamanutenzione e pulizia.

Ventilazione forzata L’aerazione negli edifici rappresenta unaspetto importante sia per il risparmio energe-tico sia per il comfort. Infatti il risparmio ener-getico può essere conseguito limitando le di-spersioni attraverso le superfici perimetralidell’edificio per trasmissione e ventilazione.Tenuto presente che le nuove normative peril contenimento energetico hanno impostolimiti sempre più restrittivi, ne consegue chegli edifici vengono ben isolati termicamente ela ventilazione ora incide maggiormente intermini percentuali nella dispersione globaledell’involucro. Secondo la norma UNI EN 12792, perventilazione si intende l’insieme di operazionivolte a sostituire, in tutto o in parte, l’aria vi-ziata di uno spazio confinato con aria pulita.Le operazioni consistono nell’immissione, l’e-ventuale filtrazione, la movimentazione e l’e-spulsione dell’aria. Una corretta e controllata ventilazione èimportante, oltre che per l’aspetto energetico,ancor di più per la qualità dell’aria. Infatti, ènecessario tenere presente che: ❖ la maggior parte delle persone trascorre il90% del tempo in spazi chiusi; ❖ una della maggiori fonti di dispersione ter-mica è il è cattivo uso delle finestre da partedegli utenti; ❖usiamo nuovi prodotti e materiali che pos-sono emettere sostanze nocive; ❖ l’uso di serramenti di buona qualità con te-

nuta all’aria ha reso le infiltrazioni insufficien-ti; ❖molte volte con i ritmi frenetici di vita, ci sidimentica di aerare gli ambienti oppure silasciano le finestre aperte per troppo tempocon conseguente dispendio energetico e ma-gari senza aver ottenuto un buon ricambiod’aria generale. Quindi “progettare la ventilazione” vuoldire quantificare e garantire i ricambi d’arianecessari, ad esempio attraverso la ventilazio-ne meccanica controllata (VMC). Per VMCsi intende l’impiego di soluzioni impiantisti-che controllate, anche semplici, impiegateper le operazioni di ricambio d’aria negli edifi-ci civili.

Ventilazione e riscaldamento La tipologia costruttiva che caratterizzavagli edifici realizzati fino a 10 anni fa evidenzia-va consumi di energia primaria dovuti inmodo rilevante al riscaldamento per sopperirealle dispersioni termiche, mentre la ventila-zione incideva marginalmente. Oggi, invece,le dispersioni per trasmissione vengono ab-bassate sempre più e la ventilazione cominciaad assumere un peso rilevante se confrontatacon le altre fonti di consumo. Per il massimo rendimento sarebbe oppor-tuno provvedere all’installazione di sistemi diVMC autoregolabili dotati di un scambiatoredi calore che permetta di recuperare il caloredell’aria in uscita con quella dell’aria in entra-ta. La manutenzione degli impianti di VMC èminima e non richiede interventi particolari;in genere si effettua ogni 3-5 anni con la sem-plice sostituzione dei filtri. Nei casi dei filtriper polline e/o ai carboni attivi la manuten-zione è annuale.

Climatizzazione invernaleed estiva I sistemi di riscaldamento e raffrescamentodegli edifici sono molteplici, generalmentecon regolazione generale e non a zone comevorrebbe una logica ottimizzazione. È neces-sario, però, fare della valutazioni per sceglieregli impianti che prevedano il minor consumoenergetico e quindi il minor impatto ambien-tale. Ad oggi il sistema di riscaldamento più dif-fuso sono i radiatori tradizionali: questi richie-dono acqua ad alta temperatura per il lorofunzionamento, con un conseguente sprecodi energia. Essi inoltre creano delle correntiascendenti (l’aria calda tende a salire) che ori-ginano notevoli squilibri termici tra il pavi-mento ed il soffitto, sottraggono calore aicorpi che si trovano nell’edificio e mettono incircolo polveri e batteri. Una valida alternativa è rappresentata daisistemi di riscaldamento a pannelli radianti, a pavimento o a parete. Il vantaggio di questasoluzione è che viene garantito un buoncomfort termico interno a bassi consumi d’e-nergia. Inoltre i pannelli radianti scambianocalore con l’ambiente per irraggiamento,caratteristica che evita la produzione di movi-menti d’aria e garantisce un riscaldamentouniforme dell’ambiente. Questa soluzione di riscaldamento consen-te di eliminare i tradizionali termosifoni e irelativi svantaggi: gli sprechi d’energia (l’ac-qua degli impianti tradizionali si trova, a 70-80°, mentre nei pannelli radianti scorre a 35-40°), i movimenti d’aria e di polveri, l’ariaeccessivamente secca, le asimmetrie di tem-peratura. I sistemi a pannelli radianti possono essere:

a parete, a pavimento o a battiscopa. E posso-no, data la bassa temperatura di esercizio, esse-re integrati con sistemi solari termici. Percoordinare il sistema solare termico con unacaldaia a condensazione o elettrica, necessariaa sopperire alle carenze naturali, è necessarioun sistema di gestione automatica. Infine, ipannelli radianti possono essere anche utiliz-zati come impianto di refrigerazione, facendocircolare al loro interno acqua a 10°circa.

Caldaia a condensazioneLa caldaia a condensazione, a differenza diquella tradizionale, può recuperare una granparte del calore contenuto nei fumi espulsiattraverso il camino. La particolare tecnolo-gia della condensazione consente infatti diraffreddare i fumi al di sotto del punto di rugia-da, con un recupero di calore utilizzato perpreriscaldare l’acqua di ritorno dall’impianto.In questo modo la temperatura dei fumi diuscita (fino a 40°C) mantiene sempre lo stes-so valore della temperatura di mandata del-l’acqua, ben inferiore quindi ai 140-160°C deigeneratori ad alto rendimento ed ai 200-250°C dei generatori di tipo tradizionale. Con le caldaie a condensazione si raggiun-gono risparmi nell’ordine del 30-50%, o an-che maggiori se riferiti a caldaie delle genera-zioni precedenti. Esse esprimono il massimodelle prestazioni quando vengono utilizzatecon impianti che funzionano a bassa tempera-tura (30-50°C), come ad esempio conimpianti a pannelli radianti.

Sistemi solari termici I sistemi solari termici si basano sulla capa-cità di convertire l’energia solare in energiatermica mediante lo sfruttamento dell’effettoserra, per produrre acqua calda solitamente aduso sanitario. La funzione di accumulo e tra-sporto è costituita da un fluido termovettoreche circola tra i pannelli e il serbatoio d’accu-mulo dell’acqua calda. Le componenti principali di un impiantosolare termico sono: ◆collettori solari; ◆ serbatoio di accumulo; ◆circuito distributivo; ◆ centralina di controllo e dispositivi di inte-grazione termica interfacciata con la centrali-na di domotica o direttamente controllata daessa.

Le pompe di calore La pompa di calore è costituita da un circui-to chiuso, percorso da un fluido che, a secondadelle condizioni di temperatura e di pressio-ne in cui si trova, assume lo stato liquido o divapore. La sua efficienza è rappresentata dalcoefficiente di prestazione COP, inteso comerapporto tra l’energia termica resa al corpo dariscaldare e l’energia elettrica consumata per-ché possa avvenire il trasporto di calore mede-simo.Il vantaggio più evidente è che si tratta di unsistema efficiente, grazie al rapporto elevatotra energia fornita ed energia elettrica assorbi-ta, che si situa generalmente tra 3 e 4 a secon-da del tipo di pompa di calore e delle condizio-ni di funzionamento. Ciò ha dirette ripercus-sioni anche sull’ammortamento del costo diinstallazione e sulla bolletta del consumato-re; i dati mostrano infatti un costo specifi-co medio per unità di calore prodotto pari al-la metà di quello di un impianto tradiziona-le con caldaia a gasolio e 2/3 di quello di unimpianto tradizionale con caldaia a metano.

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19AGOSTO 2012 N.15-16

Solare termico: chiarimenti della Regione PiemonteDi seguito, alcune precisazioni da parte della

Regione Piemonte sugli impianti solari ter-mici per la produzione di energia elettrica da fintirinnovabili e serre solari.

PremessaLa legge 13/2007 prevede che, nei casi di nuova

costruzione di edifici o di ristrutturazione o inseri-mento dell’impianto termico in edifici esistenti,siano installati impianti solari termici integratinelle strutture in grado di soddisfare almeno il60% del fabbisogno di acqua calda sanitaria. Que-sto provvedimento definisce:a) la metodologia di calcolo del fabbisogno diacqua calda sanitaria;b) i criteri di integrazione architettonica e le rac-comandazioni generali per l’ottimizzazione dellaresa degli impianti;c) le condizioni generali di installazione degliimpianti di produzione di energia elettrica dafonti rinnovabili e i relativi criteri di inserimentoarchitettonico nei casi di nuova costruzione e diristrutturazione edilizia di edifici con una superfi-cie utile superiore a 1000 metri quadrati;d) i criteri di esclusione dal calcolo delle volume-trie edilizie per quei componenti dell’edificio checoncorrono ad ottimizzarne le prestazioni energe-tiche (serre ed altri elementi costruttivi).Il fabbisogno energetico di un organismo edili-

zio risente fortemente delle scelte progettuali dibase. L’adeguato orientamento e dimensiona-mento delle superfici captanti e l’utilizzo di idoneeschermature solari consentono uno sfruttamentoottimale dell’energia solare. Per questi motividiventa fondamentale prevedere l’utilizzo di tec-nologie e tecniche costruttive, quali ad esempio ilsolare termico, fotovoltaico e i sistemi di captazio-ne diretta dell’energia solare, fin dalle fasi iniziali

di progettazione degli organismi edilizi.Il provvedimento, in particolare, disciplina gli

aspetti connessi a diversi sistemi energetici.

Solare termicoIn occasione della realizzazione di nuovi edifici

e della ristrutturazione edilizia o impiantistica lalegge regionale 13/2007 prevede l’obbligo diinstallare impianti solari termici integrati, dimen-sionati in modo tale da soddisfare il 60% del fab-bisogno di acqua calda sanitaria.Le disposizioni attuative definiscono:

1) destinazioni d’uso degli edifici interessati ecampo di applicazione;2) modalità di determinazione del fabbisogno dienergia per la produzione di acqua calda sanitaria;3) criteri di integrazione architettonica e racco-mandazioni generali per l’ottimizzazione dellaresa energetica degli impianti.Il provvedimento stabilisce che il progetto alle-

gato alla richiesta del titolo abilitativo al Comuneillustri gli elementi tecnici dell’impianto solare edegli altri componenti dell’edificio che concorro-no ad ottimizzarne le prestazioni energetiche, eche i suddetti componenti siano installati conte-stualmente ai lavori di costruzione o ristruttura-zione.Il testo individua, inoltre, i casi di esclusione

dall’obbligo dell’utilizzo prioritario del solare ter-mico, le alternative di sfruttamento di altre fontirinnovabili, nonché soluzioni a basso impattoambientale per il soddisfacimento di una quotaparte del fabbisogno di acqua calda sanitaria.Oltre alle raccomandazioni generali e alla spe-

cificazione dei casi di deroga per motivata incom-patibilità tecnica, il documento contiene, in alle-gato, una serie di schede rappresentative delletipologie di installazione con l’indicazione dei cri-

teri per l’ottimizzazione della resa degli impianti ela valutazione del grado di integrazione architet-tonica.

Schermature solariNegli edifici nuovi e in quelli ristrutturati le

superfici trasparenti, esposte alla radiazione solare,devono essere dotate di adeguate schermatureesterne progettate in modo da ridurre il surriscal-damento estivo, e di conseguenza il fabbisognoenergetico per la climatizzazione, e ottimizzare losfruttamento degli apporti gratuiti invernali. Ilprovvedimento, per quanto riguarda le modalitàcostruttive e i criteri di dimensionamento, richia-ma le norme tecniche di riferimento e mostra i li-miti e i vantaggi tecnologici e ambientali delle ti-pologie più diffuse.

Produzione di energia elettricaIl provvedimento indica criteri e indirizzi per

l’aggiornamento dei regolamenti edilizi comuna-

Le prescrizioni relative all’installazione degli impianti e alle loro caratteristiche nel caso di nuove costruzioni

Smaltimento pannelli solari: una risorsa“Un fondamentale elemen-to di trasparenza per un setto-re destinato a diventare sem-pre più protagonista dellagenerazione energetica inItalia”. Sono queste le parolecon le quali Legambiente de-finisce l’obbligo, per le azien-de che producono o impor-tano pannelli fotovoltaici eche vogliono accedere agliincentivi, di garantire anche

la corretta gestione dei mo-duli a fine vita, aderendo aun sistema o consorzio auto-rizzato a farlo. Come ha puntualizzatonelle scorse settimane Vitto-rio Cogliati Dezza, presiden-te di Legambiente, “l’ascesadelle fonti energetiche rin-novabili incontra molti osta-coli legati a incertezze e bu-chi normativi che troppo

spesso si prestano a strumen-talizzazioni. Partendo pro-prio da questa premessa, l’a-ver affrontato e risolto le in-cognite del fine vita è utilealla maturazione delle politi-che industriali di un compar-to che è sempre più impor-tante per gli operatori che visono occupati ma anche perl’intera economia del nostroPaese”.

li, e contiene le schede tipologiche che illustranole condizioni per l’ottimizzazione della resa degliimpianti e la valutazione del grado di integrazionearchitettonica.

Serre solariLe serre addossate a volumi climatizzati, in con-

siderazione degli apporti gratuiti al bilancio ener-getico degli edifici, possono essere realizzate siasugli edifici nuovi sia su quelli esistenti. Nel prov-vedimento sono fissate le condizioni per esclude-re dal computo della cubatura tali volumi in at-tuazione dell’articolo 8 della legge regionale 13-2007. Le schede allegate al provvedimentoriportano esempi tipologici di serre solari con l’in-dicazione del grado di efficacia in funzione dell’o-rientamento.

Elementi costruttivi Il provvedimento specifica quali elementi co-

struttivi possono essere esclusi dal computo dellevolumetrie a condizione che sia ridotto del 20% il fabbisogno energetico per il riscaldamento de-gli edifici.

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20 AGOSTO 2012N. 15-16

La legge consente di redigere una certifi-cazione energetica unica per l’interoedificio-condominio, conseguendo sia unrisparmio, sia un risultato più preciso. Tut-tavia ci sono alcuni aspetti da valutare pri-ma di optare per la soluzione collettiva.I fattori in gioco sono:

❖ la presenza o meno di un impianto diriscaldamento centralizzato; ❖ la presenza o meno di sistemi di contabi-lizzazione, e/o regolazione (ripartitori oconta-calorie); ❖ la presenza di generatori autonomi as-sortiti di acqua calda sanitaria (scaldabagni,termo-cucine, etc.);❖ le caratteristiche geometriche e termofisiche di ciascuna unità immobiliare (volu-metrie, coibentazioni, serramenti, etc.);❖ l’esposizione all’insieme degli agentiatmosferici (sole, vento, umidità, etc.). A scanso di equivoci riportiamo le indi-

cazioni del legislatore.

Cosa dice la legge? Il Decreto Ministeriale 26/6/2009 pre-

cisa che per gli edifici residenziali la certi-ficazione energetica riguarda il singolo ap-partamento. Nel caso di una pluralità diunità immobiliari in edifici multipiano, o con una pluralità di unità immobiliari inlinea, si potrà prevedere, in generale, unacertificazione originaria comune per uni-tà immobiliari che presentano caratteri-stiche di ripetibilità logistica e di esposizio-ne (piani intermedi), sia nel caso di im-pianti centralizzati che individuali, in questo ultimo caso a parità di generatore di

calore per tipologia e potenza.Per i predetti edifici, si può quindi preve-

dere:a) in presenza di impianti termici autonomio centralizzati con contabilizzazione delcalore, un certificato per ogni unità immo-biliare determinato con l’utilizzo del rap-porto di forma proprio dell’appartamentoconsiderato (lo stesso che si utilizza per ladeterminazione dell’indice di prestazioneenergetica limite EPLi);b) in presenza di impianti centralizzati prividi sistemi di regolazione e contabilizzazionedel calore, l’indice di prestazione energeticaper la certificazione dei singoli alloggi è rica-vabile ripartendo l’indice di prestazioneenergetica (EPLi) dell’edificio nella suainterezza in base alle tabelle millesimalirelative al servizio di riscaldamento;c) in presenza di appartamenti serviti daimpianto centralizzato che si diversifichinodagli altri per l’installazione di sistemi di re-golazione o per la realizzazione di interventidi risparmio energetico, si procede confor-memente al punto a). In questo caso per ladeterminazione dell’indice di prestazioneenergetica si utilizzano i parametri di rendi-mento dell’impianto comune, quali quellirelativi a produzione, distribuzione, emis-sione e regolazione, ove pertinenti.A tal fine è fatto obbligo agli amministra-

tori degli stabili di fornire ai condòmini leinformazioni e i dati necessari.

A chi conviene?La certificazione energetica condomi-

niale apparentemente conviene a chi è in

procinto di vendere o affittare la propriaunità immobiliare. Chi invece non preve-de di vendere o affittare (in particolareattraverso la pubblicazione di annunci diofferta immobiliare) sarà meno propenso.A ben rifletter però, la certificazione èun’ottima occasione per individuare dellepolitiche di risparmio energetico che alleg-geriscano le bollette di qualsiasi condomi-no; questo risparmio interesserà particolar-mente chi programma di rimanere in pro-prietà a lungo.

Serve la delibera?La legge 99 del 23 luglio 2009 , al comma

22 dell’articolo 27 dispone: “Per gli inter-venti sugli edifici e sugli impianti volti alcontenimento del consumo energetico eall’utilizzazione delle fonti di energia di cuiall’articolo 1, individuati attraverso un atte-stato di certificazione energetica o una dia-gnosi energetica realizzata da un tecnicoabilitato, le pertinenti decisioni condomi-niali sono valide se adottate con la maggio-ranza semplice delle quote millesimali rap-presentate dagli intervenuti in assemblea”.Quindi il fattore discriminante non è ilnumero di condòmini favorevoli, bensì lerelative quote millesimali che, sommate aquelle degli astenuti, devono essere la mag-gioranza.In altre parole non contano i condòmini

favorevoli all’intervento, bensì solo i loromillesimi: devono essere più di quelli deicondòmini che votano contro, sommaticon eventuali astenuti (la giurisprudenzaha chiarito che contano come contrari).

Una sola certificazione energetica per tutto l’edificio condominiale

Impianti fotovoltaiciChiarimenti dei VVF

Allegata alla nota prot. n. 1324 del 7 febbraio 2012, i Vigilidel Fuoco hanno emanato la Guida per l’installazione

degli impianti fotovoltaici - Edizione Anno 2012 che hasostituito quella del 2010.La guida riporta i requisiti tecnici ed ulteriori indicazioni di

cui tener conto nel caso di installazione di impianti fotovol-taici su edifici nuovi o esistenti, con tensione in corrente con-tinua non superiore a 1500 V, in presenza di attività soggetteai controlli di prevenzione incendi. In una nota tecnica esplicativa (prot. 0006334 del

4/5/2012) sono stati analizzati ed approfonditi alcuni aspettidella Guida, anche attraverso schemi grafici riportati in alle-gato.Ad esempio è stato chiarito il concetto di impianto foto-

voltaico a servizio di un’attività soggetta al controllo di pre-venzione incendi, con cui si intende un impianto FV incor-porato nell’attività soggetta, i cui moduli cioè ricadono,anche parzialmente, nel volume delimitato dalla superficiecilindrica verticale, avente come generatrice la proiezione inpianta del fabbricato (inclusi aggetti e sporti di gronda). Al proposito le linee guida stabiliscono anche che se dalle

verifiche emerge un aggravio del rischio, per le attività dellacategoria A dovrà essere presentata la Scia a lavori ultimati,mentre per le attività delle categorie B e C è necessaria la pre-sentazione del progetto, per la valutazione, e la Scia a lavoriultimati.Tali aspetti sono illustrato in allegato A.Sono stati poi dettagliati gli adempimenti da mettere in

atto, previsti dal DPR 151/2011 a seconda della categoria incui ricade l’attività, nel caso in cui sia stato valutato, a seguitodell̀ installazione dell’impianto FV, un aggravio del preesi-stente livello di rischio di incendio.In allegato B sono stati chiariti, mediante un diagramma a

blocchi e delle illustrazioni, i requisiti tecnici della Guida2012, distinguendo le tre soluzioni costruttive cui si può ricor-rere per evitare la propagazione dell’incendio dal generatorefotovoltaico al fabbricato nel quale è incorporato.

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21AGOSTO 2012 N.15-16

Duferco Egreen: le energie alternative in condominio

Il bisogno di creare energia da fonti rinno-vabili è in continua crescita e sta interes-sando sempre più anche gli edifici condo-miniali: un impianto fotovoltaico, infatti,può essere facilmente installato sia in con-testo privato per richiesta dei singoli all’in-terno delle loro proprietà, sia in spazi co-muni per iniziativa di gruppi di condòminiche intendono realizzare un impiantofotovoltaico condominiale. Investire quin-di in questa direzione può permettere aicondomini di evitare il pagamento dellabolletta elettrica e, attraverso gli incentividel Conto Energia, di ammortizzare granparte delle spese condominiali.Duferco non è solo uno dei principali

attori internazionali nell’attività di produ-zione e trading siderurgico, con oltre8.000 dipendenti e una presenza in 40Paesi nel mondo. Duferco è anche ener-gia. Duferco Egreen è l’azienda del gruppo

specializzata nella costruzione di impiantiper l’energia rinnovabile ed il risparmio e-nergetico. Con una presenza capillare sulterritorio, garantita da agenzie e aziendepartners sul territorio nazionale, è in gradodi fornire un servizio qualificato e di offrireprodotti all’avanguardia a prezzi competi-

tivi, con particolare attenzione ai sistemifotovoltaici “integrati innovativi” che ga-rantiscono incentivi maggiori da parte delGestore dei Servizi Elettrici.La Società si avvale, inoltre, della colla-

borazione strategica di Duferco Enginee-ring, nonché di primari istituti bancari per iprogrammi di finanziamento.Specializzata nella produzione e distri-

buzione di impianti fotovoltaici, soluzioniper il risparmio energetico e per la produ-zione di energia da fonti alternative, Du-ferco Egreen fa delle energie rinnovabili e del risparmio energetico il suo core bu-siness, volto alla ricerca di un prodotto di qualità che soddisfi la richiesta semprepiù esigente di mercato in via di espansio-ne. Coinvolgendo capillarmente, su tutto

il territorio nazionale, produttori, instal-latori e professionisti, Duferco Egreenintende supportare i propri partner anti-cipando i costi per le forniture principalie sostenendo la ricerca. Duferco Egreensi pone alla guida di aziende di installa-zione capaci, ambiziose di ampliare il pro-prio raggio di azione e la propria gammadi prodotti e che nel contempo neces-sitino di un supporto finanziario e tecni-

camente evoluto.Il suo prodotto rivoluzionario è il tetto

integrato innovativo: un impianto fotovol-taico che adotta un sistema brevettatoper la chiusura stagna dei pannelli. Il tettointegrato sostituisce parzialmente o total-mente la copertura (in tegole o amianto) egarantisce l’impermeabilità della superficiesenza l’utilizzo di giunture o cornici, conun minore impatto visivo rispetto ad unimpianto standard.Oltre al fotovoltaico, Duferco Egreen

guarda avanti con un progetto innovativoe completo: Geosolzero. Semplice, eco-nomico, ecologico e affidabile Geosolzeroè la risposta concreta allo sviluppo soste-nibile e ad un futuro senza emissioni.I moduli solari ibridi, in grado di produr-

re sia energia elettrica che termica, sono ilcomponente principale dal quale Geosol-zero ricava l’energia che consuma. L’ener-gia elettrica prodotta è utilizzata in partedalla pompa di calore del sistema Geosol-zero, in parte dagli altri utilizzatori elettricidella casa o del condominio, e quella ineccesso venduta dal Gestore dei ServiziElettrici (GSE). Grazie a questo sistema,quindi, è possibile creare energia sia elet-trica che termica in modo autosufficiente.

La gamma di prodotti offerti oltre alfotovoltaico tradizionale propone un am-pia scelta di prodotti rinnovabili: sistemiintegrati innovativi, micro eolico, sistemiibridi, geotermia, case bioclimatiche, do-motica, cogenerazione e termico.Duferco Egreen coordina la propria

attività a livello nazionale per mezzo di unacontinua azione di ricerca e sviluppo dinuove tecnologie alternative avvalendosidelle capacità maturate nella gestione digrandi progetti industriali. Nello svolgi-mento della sua attività, con particolareriferimento agli aspetti progettuali ed im-piantistici, si avvale della collaborazionestrategica di primari istituti bancari per iprogrammi di finanziamento.Con un investimento iniziale contenuto

e diviso tra i vari condòmini è possibile ge-nerare energia elettrica da utilizzare perscopi comuni del caseggiato. Il meccani-smo nazionale di incentivazione permettepoi, oltre che di ripagare l’impianto, di ot-tenere un ritorno economico, tale da ri-durre considerevolmente le spese con-dominiali.Duferco è pronta con il V Conto Ener-

gia e con proposte adeguate di finanzia-mento che possano soddisfare il mercato.

Tra i prodotti di punta spiccano il tetto integrato innovativo ed il sistema Geosolzero, per elettricità e riscaldamento

L’azienda è specializzata in impianti che sfruttano le fonti rinnovabili e garantiscono il risparmio in bolletta

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22 AGOSTO 2012N. 15-16

Solare termico: costi, detrazioni e rientro dell’investimentoLe dimensioni dell’impianto da installare e la relativa spesa dipendono dal numero di abitazioni servite dal sistema

Produzione di acqua calda sanitaria, riscal-damento degli ambienti. Sono molteplicigli utilizzi in ambito domestico e residenzialedel solare termico: un impianto alternativorispetto a quelli tradizionali, in grado di coniu-gare efficienza energetica e rispetto ambienta-le.Proprio a questa tecnologia Legambienteha recentemente dedicato uno studio, al finedi presentarne i vantaggi e fornire i consiglinecessari per la sua corretta progettazione edinstallazione.

IMPIANTOSOLARE TERMICO

Gli impianti solari termici utilizzano la ra-diazione solare, attraverso un collettore (pan-nello), per riscaldare l’acqua che può poi esse-re utilizzata per usi igienico-sanitari, per ilriscaldamento di ambienti e piscine e perfinonei processi industriali. La tecnologia del sola-re termico è ormai matura ed affidabile, e gra-zie ad impianti che hanno una vita media dioltre 20 anni offre occasioni importanti di ri-sparmio in bolletta sia alle famiglie che alleaziende che alle amministrazioni. Inoltre, gra-zie agli incentivi previsti offrono tempi diritorno dell’investimento molto brevi.

A che cosa serveL’acqua calda prodotta con un impiantosolare termico può essere utilizzata:1) per gli usi sanitari (bagno, cucina, elettro-domestici);2) per integrazione al riscaldamento degliambienti (meglio se abbinato a un impiantocon pavimenti o pareti radianti, che richiedeuna minore temperatura dell’acqua rispetto aitradizionali termosifoni);3) per il mantenimento in temperatura dellepiscine;4) per il riscaldamento di ambienti sia dome-stici che commerciali come centri sportivi,ospedali, alberghi;5) per la produzione di acqua calda in alcuneutenze industriali (p.es. impianti di lavaggio,caseifici, ecc.);6) per il raffrescamento estivo degli ambientitramite la tecnologia del “solar cooling”.

Come funzionaAll’interno dei pannelli solari termici è pre-sente una “serpentina” in cui scorre una mi-scela di acqua e glicole (antigelo) che, grazieall’azione termica del sole, si riscalda. Il calorecosì accumulato viene poi ceduto medianteuno scambiatore all’acqua sanitaria contenu-ta prima in un serbatoio e poi distribuita allevarie utenze. In Italia si considera che per for-nire il 100% di energia per il riscaldamentodell’acqua sanitaria (bagno e cucina) nei mesiestivi sono necessari 0,8 mq di pannelli a per-sona nelle regioni del sud e 1,2 mq per personain quelle del nord.Se si vuole raggiungere una quota signifi-cativa del riscaldamento degli ambienti con i pannelli solari termici si devono installarepiù mq di pannelli (superfici 2 o 3 volte mag-giori a seconda della classe di efficienza del-la costruzione). Un impianto solare termicoben dimensionato riesce a coprire totalmen-te il fabbisogno di acqua calda sanitaria nei sei mesi più caldi, mentre nei rimanenti me-si freddi è necessaria l’integrazione di altriimpianti di riscaldamento, come pompe dicalore, caldaie (meglio se a condensazione, ametano o a biomasse) per portare l’acqua par-zialmente riscaldata dal sistema solare al-

la temperatura desiderata.

TIPI DI IMPIANTOA circolazione naturaleSono gli impianti che sfruttano il principionaturale secondo cui un fluido più caldo tendea spostarsi verso l’alto, mentre un fluido piùfreddo tende a scendere verso il basso. In que-sto caso il serbatoio di accumulo termico èposto al di sopra del pannello sul tetto o nel sot-totetto.Il fluido termovettore, una volta riscaldatodalla radiazione solare, sale direttamente nelserbatoio e trasferisce il suo calore all’acqua inesso contenuta. Una volta che il fluido termo-vettore si è raffreddato, cedendo tutto il caloreaccumulato all’acqua del serbatoio, scende dinuovo nel pannello facendo così ricomincia-re il ciclo. Questa tecnologia necessita di po-chi componenti: collettori solari, di un serba-toio/scambiatore, della raccorderia e di unastruttura di fissaggio.

A circolazione forzataA differenza della convezione naturale,nella circolazione forzata tradizionale il serba-toio può essere posizionato anche a quota piùbassa dei collettori e quindi in qualunquelocale all’interno dell’abitazione. In questotipo di impianti è la presenza di una pompaelettrica che permette la circolazione del flui-do termovettore dai collettori (più in alto) alserbatoio di accumulo (più in basso). Questatecnologia può permettere, perciò, una otti-ma integrazione architettonica dell’impianto,grazie all’assenza dell’accumulo sul tetto. Oltre ai collettori solari, gli impianti a circo-lazione forzata sono completati da alcuneapparecchiature (circolatore, centralina dif-ferenziale, sonde di temperatura, vaso d’e-spansione) e solitamente necessitano, quindi,di una manutenzione più frequente, normal-mente annuale, esattamente come per le nor-mali caldaie autonome. I vantaggi derivantida questo tipo di impianto consistono nelmaggiore apporto termico, anche in zone cli-matiche fredde, grazie al migliore scambio ter-mico sul pannello, le minori dispersioni pressol’accumulo (posizionato internamente) e allaregolazione complessiva del sistema. Inoltrel’impatto estetico è molto ridotto, specie nelcaso di montaggio ad incasso.

Collettori piani e sottovuotoQuesti ultimi sono realizzati con tubi sotto-vuoto progettati con lo scopo di ridurre le di-spersioni di calore verso l’esterno. A parità disuperficie captante, infatti, i collettori sotto-vuoto hanno un rendimento che può esseretalvolta maggiore dei collettori piani, associa-to però ad un costo superiore.

QUANTO COSTAMediamente (la forbice dei prezzi è mol-to ampia) un impianto a circolazione natura-le con 2-3 mq di collettori piani e con un ser-batoio di accumulo da 150-200 litri per l’ac-qua sanitaria (utile a soddisfare il fabbisognodi 2-4 persone) ha un costo di 3.000 eurocirca, compresa l’installazione, la manodope-ra e l’Iva. Per un impianto più grande, semprea circolazione naturale, con 4 mq di colletto-ri piani e con un serbatoio di accumulo da 300 litri (utile a soddisfare il fabbisogno di 4-6 persone, a secondo della zona climatica) sipuò considerare un costo indicativo di circa4.000-4.500 Euro, sempre compresa l’installa-

zione, la manodopera e l’Iva.Per un impianto a circolazione forzata con 5mq di collettori piani e con un serbatoio diaccumulo da 300 litri per l’acqua sanitaria(utile a soddisfare il fabbisogno di circa 3-4persone) si può considerare un costo indicati-vo tra i 5.000 e i 6.000 euro, compresa l’instal-lazione, la manodopera e l’Iva (chiavi inmano). Un impianto più grande a circolazio-ne forzata, che possa contribuire anche al ri-scaldamento degli ambienti, da 15 mq di col-lettori piani e con 1.000 litri di serbatoio (peruna famiglia da 5 persone in una casa con unsistema di riscaldamento a pavimento) ha uncosto indicativo di circa 12.000 euro, compre-sa l’installazione, la manodopera e l’Iva.

IL RISPARMIOUn impianto solare termico permette dirisparmiare sulle bollette elettriche e/o del gascon tempi di rientro dell’investimento moltovantaggiosi: rispetto ai costi di uno scaldaba-gno elettrico utilizzato per riscaldare l’acqua, laspesa per un impianto solare termico si recupe-ra in circa 5 anni attraverso il risparmio in bol-letta; rispetto a una caldaia a gas, la spesa perl’impianto solare termico si recupera in circa 6-8 anni. Occorrono 8-10 anni invece per recu-perare la spesa se l’impianto solare è progettatosia per la produzione dell’acqua calda sanitariache per il riscaldamento ambienti.Negli anni successivi l’energia prodotta dal-l’impianto solare termico è gratuita. Inoltrel’installazione di tale impianto usufruisce delladetrazione fiscale per la riqualificazione ener-getica degli edifici.I pannelli solari, in media, soddisfano il70% circa del fabbisogno di acqua calda sani-taria di un’abitazione. Se si utilizza il solare an-che per integrazione al riscaldamento do-mestico il fabbisogno complessivo che si sod-disfa potrebbe arrivare fino al 40%.

GLI INCENTIVIPer gli impianti solari termici (solo se instal-lati su edifici già esistenti e accatastati) è possi-bile usufruire della detrazione fiscale per gliinterventi finalizzati all’incremento del rispar-mio energetico.L’Iva per gli impianti solari è al 10%. Inoltre,in molte Regioni, Province e Comuni sonoprevisti incentivi e finanziamenti che soli-tamente arrivano fino al 25-30% della spesacomplessiva. Ma da questo punto di vista, persaperne di più è bene informarsi presso gli spor-telli dedicati di ogni singola regione.

QUALIAUTORIZZAZIONI

Per quanto riguarda le autorizzazioni ine-

renti agli impianti solari termici, queste posso-no variare da regione a regione, pertanto énecessario che il richiedente verifichi pressol’Ufficio tecnico del Comune di zona. La To-scana, ad esempio, per impianti solari termicifino a 20 mq, in aree non vincolate, nonrichiede alcun permesso, ma una sempliceComunicazione al Comune. Molti comuniitaliani richiedono invece la Dia (Dichiara-zione inizio attività) nonostante la legge10/91, art. 26, espliciti che i pannelli solari ter-mici per produzione di acqua calda sanitariasono estensione dell’impianto idrico esistentee quindi sono considerati “manutenzioneordinaria” e non straordinaria (e quindi nonnecessitano di Dia). Per quanto riguarda edifici soggetti a vin-colo o situati in un’area soggetta a vincolipaesaggistici o architettonici, occorre ri-chiedere inoltre un nullaosta ad hoc all’Au-torità competente per il territorio (solita-mente la Soprintendenza ai Beni Culturali e Architettonici). Se non si ricevono comu-nicazioni, si possono iniziare i lavori dopo60 giorni.

CONSIGLI PRATICIUn impianto solare termico ben dimen-sionato riesce a coprire totalmente il fabbiso-gno di acqua calda sanitaria nei mesi piùcaldi (6 o più a seconda della zona climati-ca), mentre nei rimanenti mesi freddi è ne-cessaria l’integrazione di una caldaia (megliose a condensazione, a metano o a biomasse)per portare l’acqua parzialmente riscaldatadal sistema solare alla temperatura desidera-ta. Ma se la casa dove si desidera installarel’impianto è una seconda casa, abitata pret-tamente nei mesi caldi, è possibile utilizzareanche una semplice resistenza elettrica co-me sistema integrativo, senza l’onere finan-ziario di dover installare una caldaia per queipochi giorni in cui la casa verrà utilizzata neimesi freddi.L’impiego di un impianto solare termico peril riscaldamento è consigliabile in una casaben isolata termicamente e fornita di un im-pianto di riscaldamento a pavimento, o a pa-rete, che richiede temperature dell’acqua incircolazione non superiori ai 35 ºC contro i60-70 ºC dei normali termosifoni. L’orienta-mento ideale per un impianto è nel quadranteSud Est – Sud Ovest. Se l’installazione delsistema solare è prevista in fase di costruzionedell’edificio i costi dell’impianto diminuisco-no significativamente. Un impianto solaretermico di qualità installato a regola d’arte ègarantito anche fino a quindici anni, e con lagiusta manutenzione può durare ben oltre.Vale sempre la regola del buon senso di rivol-gersi a installatori che abbiano una certa espe-rienza.

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23AGOSTO 2012 N.15-16

Fotovoltaico: è scontro sugli incentiviGli operatori del settore contestano il quinto Conto Energia: “Si perderanno gettito fiscale e migliaia di posti di lavoro”

Si infiamma il dibattito sul quinto Conto Energia e sugliincentivi alle fonti rinnovabili. Il primo dato è che, secon-do quanto si legge in una nota emessa dall’Autorità per l’ener-gia elettrica e il gas, sulla base della comunicazione ricevutadal Gse, è stata raggiunta la soglia dei 6 miliardi di euro diincentivi al fotovoltaico: punto di partenza affinché si attivi ilmeccanismo per il passaggio al quinto Conto Energia.L’Autorità fa sapere come il Gse abbia attestato che “il 12luglio il costo indicativo cumulato annuo degli incentivispettanti agli impianti fotovoltaici ha raggiunto il valoreannuale di 6 miliardi di euro”. È stata così individuata, sem-pre nel 12 luglio, la data di decorrenza delle procedure di pas-saggio al quinto Conto Energia. Di conseguenza, spiega ilcomunicato dell’Autorità, le nuove regole “si applicherannoa partire dal 27 agosto 2012, ovvero, sempre secondo quantoprevisto dal decreto interministeriale 5 luglio 2012, decorsi45 giorni solari dalla data di pubblicazione della deliberazio-ne dell’Autorità”.Nella nota si precisa come lo stesso decreto interministe-riale 5 luglio 2012 stabilisca che il quinto Conto Energia “inogni caso non trovi più applicazione decorsi 30 giorni solaridalla data di raggiungimento di un costo indicativo cumula-to di 6,7 miliardi di euro l’anno, e che la data di raggiungi-mento di tale valore sia comunicata dall’Autorità, sulla basedegli elementi forniti dal Gse”.Ma a fronte delle comunicazioni dell’Authority e soprat-tutto della forma che assumerà il quinto Conto Energia, si èsollevata, nei giorni scorsi, la protesta delle imprese italianedel fotovoltaico, che per voce del presidente di Gifi-Anie,Valerio Natalizia, hanno commentato: “Che sia una leggepunitiva lo si evince chiaramente sin dalle premesse e dalleconsiderazioni introduttive. Il riferimento all’occupazionedel suolo ed all’aumento del costo dell’energia sono stati uti-lizzati in maniera faziosa per giustificare una legge che di fattocontingenta il mercato fotovoltaico senza dare il giusto slan-cio per raggiungere la piena competitività del settore. Leintenzioni verbali dei Ministri non si sono tradotte in fatti

concreti. Con il quinto Conto Energia molte aziende chefino ad oggi hanno seriamente investito capitali sonocostrette a ridimensionare drasticamente il personale eridurre gli investimenti a scapito non solo del Sistema Paesema anche delle casse dello Stato. Niente di più paradossalese si pensa che questo Esecutivo ha la missione di rilanciarel’economia nazionale e migliorare il bilancio dello Stato”. In una nota, Gifi-Anie puntualizza, poi, che, come confer-mato da molti studi di prestigiosi istituti e Università, il mer-cato fotovoltaico ha generato nel 2011, tra i molti benefici,circa 2 miliardi di euro di tasse a favore dello Stato, il quale daquest’anno, alla luce di questa legge, ne dovrà fare a meno. “L’imposizione del registro, il contingentamento dellerisorse disponibili e la non adeguata gestione dei tempi diemanazione del Decreto – continua Natalizia – hanno comeeffetto quello di imbrigliare il mercato e renderlo accessibilea pochi, aumentare la burocrazia e l’incertezza nonché gene-

rare un effetto boomerang sui costi legati all’incentivazione.L’annuncio prematuro del cambio legislativo ha infatti ine-vitabilmente generato una corsa all’installazione, testimo-niata anche dal contatore del GSE, e quindi l’aumento degliincentivi erogati, che di fatto vanifica quelle che sono leintenzioni del quinto Conto Energia. Il rischio è che la leggeentri in vigore quando il limite dei 6 miliardi di euro saràampiamente superato”. “In questo contesto – conclude Natalizia – urge, onde evi-tare il collasso dell’industria, risolvere tutte le limitazioniregolatorie allo scopo di liberalizzare il mercato dell’energiadando la possibilità reale di produrre e vendere l’energia elet-trica anche sulla base di contratti tra privati. A tale scopo larapida regolazione dei Servizi Efficienti di Utenza, i cosiddet-ti SEU, e delle Reti Interne di Utenza rappresenta l’ultimaspiaggia per il salvataggio dell’industria fotovoltaica. ComeGifi-Anie daremo da subito il nostro contributo all’attuazio-ne di meccanismi semplici e efficaci che presenteremo alleistituzioni nelle prossime settimane nell’ottica di continuarea supportare l’industria nazionale”.

Le rinnovabili termiche, oltre cheuno strumento indispensabile per ab-battere i consumi energetici in ambi-to condominiale e residenziale, rap-presentano anche un’opportunità abasso costo per l’Italia, che va coltaattraverso lo sviluppo di una filierad’eccellenza del made in Italy che èpronta a contribuire il rilancio delPaese. È quanto sostiene il Coordina-mento associazioni rinnovabili termi-che ed efficienza energetica (Carte),che ha chiesto al governo l’aperturadi un tavolo tecnico di confronto.Il tavolo, spiega Carte, serve per

mettere a punto una strategia di brevee medio periodo, che vada anche al-dilà dell’obiettivo 20-20-20, recu-perando il ritardo accumulato sullapromozione delle fonti energeticherinnovabili termiche. La visione, inparticolare, è proiettata addiritturaalla roadmap2050, che prevede il rag-giungimento dell’80% di energia pro-dotta da rinnovabili termiche nelmercato europeo.Da questo punto di vista, il Coordi-namento sottolinea la necessità che ilgoverno si impegni ad emanare lemisure attuative previste dal decreto

legislativo 28 del 2011. Tra queste, gliincentivi in conto energia rinnovabi-le per usi termici o in conto risparmioenergetico per gli interventi finalizzatiall’incremento dell’efficienza energe-tica; l’incentivo per il biometano im-messo nella rete del gas naturale; l’av-vio del fondo di garanzia e criteri a so-stegno delle reti di teleriscaldamento;l’avvio del fondo per interventi a fa-vore dello sviluppo tecnologico eindustriale e della ricerca; l’applica-zione della procedura abilitativa sem-plificata per geotermia o sonde geo-termiche.

Rinnovabili termiche: opportunità per il condominio

LLa professionalità e la competenza di chivende e installa prodotti e soluzioni per

il riscaldamento moderno firmati Baxi,sono fondamentali. Installatori, progettisti,termotecnici, amministratori di condomi-nio sono i professionisti strategici ai qualiBaxi dedica particolare attenzione, proprioper cercare di trasferire al meglio il suoknow-how e per costruire, con essi, unrapporto di collaborazione proficuo e reci-poco. Ai propri interlocutori, Baxi garantisce da

sempre consulenza al personale operativointerno, affiancamenti sul campo per il per-sonale esterno, documentazione di variotipo, seminari dedicati, evasione degli ordiniin tempi brevi, tempestività nelle consegnee una gestione del cliente snella e flessibile. Considerando la continua evoluzione

legislativa italiana e il conseguente allarga-mento verso nuove tecnologie molto per-formanti e spesso con alta complessità, Baxiha deciso di investire nella formazione diInstallatori Qualificati con il progetto [email protected] spinta legislativa per il miglioramento

dell’efficienza energetica ed il raggiungi-mento degli obbiettivi fissati dall’UnioneEuropea sta modificando radicalmente ilpanorama impiantistico e di mercato italia-no. Il DL 28/11 ha ribadito e rafforzato l’o-rientamento del legislatore italiano versol’uso di energie rinnovabili per un impiantoefficiente e a basso impatto ambientale,introducendo alcune importanti novità perla qualificazione degli installatori professio-nali richieste a partire dal 1° agosto 2013. L’installatore dovrà infatti partecipare

obbligatoriamente a corsi di formazionespecifici per mantenere la qualifica profes-sionale. Questi sistemi di qualificazione, chedevono essere conformi ai criteri dell’alle-gato 4 del Dlgs28/11, prevedono la forma-zione degli addetti all’installazione degliimpianti a fonti rinnovabili per l’ottenimen-to del relativo attestato, che verrà rilasciatodopo una sessione d’esame teorico e pra-tico. Gli installatori qualificati saranno poiinseriti in un elenco accessibile per via infor-matica: è prevedibile che ci sia una crescen-te domanda di professionisti qualificati dalpunto di vista formativo, anche da partedell’utente privato per poter accedere aifuturi incentivi sulle tecnologie rinnovabili. I corsi formativi di Baxi L@B, che al

momento si rivolgono ad installatori, instal-latori qualificati Centri Assistenza Tecnica(CAT), oltre a fornire le informazioninecessarie alla comprensione del quadronormativo e relative implicazioni nel mer-cato di riferimento, approfondiscono varietematiche a seconda della tipologia di pro-dotto trattata:◆ Caldaie murali a condensazione (Plati-num e Duo-tec).◆Sistemi ibridi per la climatizzazione estivaed invernale (Platinum CSI e PCIB).◆Sistemi per riscaldamento centralizzato econtabilizzazione del calore (Duo-tec MPe Luna SAT).◆ Sistemi con solare termico/fotovoltaico(SB, SVB, UB, SIB).Il centro formazione Baxi dispone di sale

corsi tecnologicamente avanzate, in cui sipuò approfondire la conoscenza dei pro-dotti e delle tecnologie Baxi, sempre piùprotagonisti nel mercato della climatizzazio-ne.La giornata di formazione è stata orga-

nizzata in modo da far intervenire per cia-scun argomento lo specialista Baxi di riferi-mento lasciando ampio spazio alla pratica. Grazie infatti alla strumentazione all’a-

vanguardia di cui sono dotate le sale trai-ning, Baxi è in grado di garantire prove pra-tiche sulle caldaie e simulazioni di funzio-namento dell’elettronica di controllo,simulazioni di installazioni di sistemi solari emessa in servizio di una centrale termicafino a 400 kW o di un sistema ibrido inte-grato (condensazione + pompe di calore+ solare) con simulazione anche degliapporti delle diverse fonti energetiche edella distribuzione del calore nelle zonediverse di un’ipotetica abitazione (alta tem-peratura, bassa temperatura con miscela-zione, raffrescamento ecc.)I corsi, affrontando un solo tema per ses-

sione, consentono un focus sull’argomen-to ed un approfondimento completo. Perapprofondire tematiche inerenti a prodottinon oggetto dei corsi in aula o per ripren-dere quanto proposto nella formazione inaula, Baxi mette a disposizione sulla piat-taforma LAB.BAXI.IT la possibilità di for-mazione a distanza.Baxi L@B è quindi anche il nome della

nuova piattaforma digitale ideata per

accompagnare gli interlocutori di Baxi nelprocesso di formazione offerto dall’azien-da di Bassano del Grappa. A seguito dell’i-scrizione on line, sarà assegnato un percor-so formativo specifico e, tramite la piat-taforma di gestione dell’apprendimento,sarà possibile verificare la conoscenzagenerale dei prodotti Baxi, iscriversi e par-tecipare ai corsi online specifici per argo-mento o competenze pregresse, prenota-re la presenza ai corsi in aula tenuti daBAXI L@B scegliendo tra le varie edizionidisponibili a catalogo.Sarà inoltre possibile tenere traccia del

percorso formativo in Baxi, scaricare la cer-tificazione personalizzata ad un corso e ladocumentazione tecnica a interagire con idocenti e i corsisti per domande e/o ap-profondimento post-corso. Al momentol’accesso è riservato agli Installatori Qualifi-cati Baxi e alla rete di Centri AssistenzaTecnica Autorizzati.In alcuni casi, inoltre, il completamento

degli stage formativi a distanza permette ilrilascio di certificati validi per l’accesso aicorsi d’aula su argomenti più avanzati.Per iscriversi ai corsi è sufficiente rivolger-

si alla propria agenzia di zona: verrà poiinviata una mail di conferma dell’adesionee relativi dettagli sulla partecipazione.

Nasce BAXI L@B: per la formazione Nasce BAXI L@B: per la formazione Baxi investe nel know how degli installatori che dal 2013 dovranno partecipare a corsi specifici per mantenere la qualifica

BAXI SpA Via Trozzetti, 2036061 Bassano del Grappa (VI) Italiaweb: www.baxi.it - email: [email protected]

Page 8: Geotermico, eolico, biomasse re i contenuti del provvedimento · Geotermico, eolico, biomasse i contenuti del provvedimento Sono stati pubblicati in Gazzetta Ufficiale i due decreti

24 AGOSTO 2012N. 15-16

Una nota dell’Agenzia del Territorio spiega come determinare la rendita e ottenere il riconoscimento della ruralità

Fotovoltaico sugli immobili Come fare l’accatastamento

Come e quando accatastare gliimmobili che ospitano im-

pianti fotovoltaici. Lo spiega l’A-genzia del Territorio con la nota31892/2012.Per quanto riguarda i criteri perl’attribuzione della categoria edella rendita catastale, l’Agenziaricorda che, come già indicatonella Risoluzione 3/2008, gli im-mobili ospitanti centrali elettrichea pannelli fotovoltaici devono es-sere accertati nella categoria D/1 –opifici. I pannelli devono inoltreessere inclusi nella determinazionedella rendita catastale perché ègrazie a loro che l’immobile acqui-sisce il carattere di centrale elettri-ca.Al contrario, non è importanteche gli impianti siano amovibili oposizionabili in un altro luogo. So-no infatti considerati immobili tut-

te le parti che concorrono all’auto-nomia funzionale e reddituale. Perl’obbligo di accatastamento edeterminazione della rendita di unimpianto fotovoltaico, non è quin-di fondamentale l’amovibilità,quanto la capacità di produrre unreddito.A prescindere dal metodo concui impianto e immobile sono u-niti, per determinare la rendita ca-tastale dell’immobile che ospital’impianto fotovoltaico l’Agenziadel Territorio indaga sulla loro ef-fettiva correlazione.L’Agenzia ha inoltre chiaritoche non sussiste l’obbligo di acca-

tastamento per le installazioni fo-tovoltaiche integrate o realizzatesulle aree di pertinenza di immobilicensiti al catasto edilizio urbano,che in questo caso vengono consi-derate pertinenze degli immobili enon unità immobiliari autonome.Se l’impianto fotovoltaico faaumentare il valore capitale del-l’immobile dal 15% in su, è neces-sario presentare una dichiarazioneper la variazione e rideterminazio-ne della rendita catastale.Se per necessità civilistiche l’im-pianto e il fabbricato devono esse-re individuati separatamente, pri-ma si fraziona il fabbricato indivi-

duando i subalterni, poi, quando larealizzazione dell’impianto è ulti-mata, si presenta domanda di va-riazione nella categoria catastaleD/1 o D/10 se è possibile ottenere ilriconoscimento della ruralità.In generale, spiega il Territorio,non hanno autonomia catastale ecostituiscono pertinenza delle u-nità immobiliari le porzioni di im-mobili che ospitano gli impianti dimodesta entità, destinati ai consu-mi domestici.Non c’è inoltre l’obbligo di di-chiarazione per gli impianti chepresentano almeno una di questecaratteristiche: potenza nominale

fino a 3 kw, potenza nominalecomplessiva fino a tre volte il nu-mero delle unità immobiliari. Valela stessa agevolazione per gli im-pianti al suolo di volume inferiorea 150 metri cubi.Per stabilire la ruralità degli im-mobili che ospitano impianti fo-tovoltaici, è necessario infine assi-milare la produzione di energiaall’attività agricola. Per il ricono-scimento di questa correlazione, èimportante che, dopo i primi 200kw prodotti, l’energia derivi da im-pianti integrati. Allo stesso tempo,il volume d’affari derivante dallaproduzione agricola deve esseremaggiore di quello ottenuto grazieal fotovoltaico. Infine, entro il li-mite di 1Mw, per ogni 10 kw pro-dotti dopo i primi 200 kw, si devepossedere un ettaro di terra desti-nato ad attività agricola.

IIl condominio nel comune di Roma,municipio XVIII in via Airasca, ècomposto da 32 unità abitative, di cui 8sviluppate su livello unico e 24 su 2 livel-li. La struttura, nuova sia per progettazio-ne sia per costruzione, fa parte di un lot-to più ampio che comprende anche 6unità trifamiliari e 5 bifamiliari. È l’ulti-ma installazione di Tecnocasa Climatiz-zazione, l’azienda di Loreto distributo-re unico europeo delle pompe di calore a gas (GHP) e del microcogeneratore agas (MCHP) Aisin, azienda del gruppoToyota. Il parco macchine attivato finoraha permesso di tagliare, ogni anno, l’e-missione di 31.000 tonnellate di anidridecarbonica.Il condominio è oggi abitato solo inmaniera parziale, in quanto i lavori sonostati conclusi da breve tempo e non sonoancora stati raccolti dati a consuntivo delconsumo effettivo, ma i dati parziali sonomolto incoraggianti. Così ha dichiaratol’ingegner Riccardo Cinti della IMSTProgetti che ha seguito il progetto: “Perquesto condominio in classe A, abbiamoscelto la tecnologia delle pompe di calorea gas perché meglio si adattava alle esi-genze del fabbricato, in termini di presta-zioni delle GHP stesse, di requisiti funzio-nali delle unità interne selezionate e deglispazi adibiti a centrale termo-frigorifera”.L’impianto è stato installato da Mau-rizio Teti dalla ditta Termico 92 srl. L’edi-ficio, in Classe A, per quanto concernel’efficienza energetica e la progettazioneha tenuto conto delle attuali disposizio-ni governative per l’utilizzo di fonti rin-novabili ed il contenimento energeti-co trovando in Tecnocasa Climatizzazio-ne e nei prodotti GHP Aisin un validoalleato alla realizzazione di tale obietti-vo. Le pompe di calore a gas, nella mag-gior parte dei casi, consentono infatti diincrementare la classe energetica del-l’edificio, conferendo maggior valore al-l’immobile. Una GHP, se paragonata ad

del combustibile è pari a 1.66;cioè ogni 100 unità di com-bustibile immesso vengonofornite 166 unità di energiatermica utile. Nel periodo

estivo questo coefficiente operativo diprestazione rispetto al metano, aumen-ta più che sensibilmente, rasentando il200% di rendimento (1 kw as-sorbito dimetano, 2 Kw di energia frigorifera (ter-mosanitaria).Naturalmente i vantaggi economicivariano da piano a piano e sono legati al-le ore di utilizzo, che nel caso di questocondominio romano comprendono unafascia oraria molto ampia, quasi 24 ore su24, 7 giorni su 7 e soprattutto al costo at-tuale dell’energia. Come per tutte macchine anche lepompe di calore a gas Aisin necessitanodi manutenzione ordinaria. La particola-re progettazione e l’alta tecnologia diquesti motori consentono di avere lun-ghi intervalli di tempo tra gli interven-ti di manutenzione (ogni 10.000 ore difunzionamento o cinque anni), con unarevisione generale prevista dopo circa40.000 ore e bassi livelli di rumorosità,comparabili a quelli delle pompe di calo-re elettriche.

Il risparmio energetico in classe A Il risparmio energetico in classe A sceglie le pompe di calore a gas sceglie le pompe di calore a gas

Una tecnologia “green” per la climatizzazione centralizzata in un condominio romano: comfort residenziale e meno combustibile

una caldaia di eguale potenza, permettedi risparmiare, in un anno, 14 tonnellatedi CO2e con l’abbinamento del moduloAWS Yoshi, oggi disponibile anche nellanuova versione modulante, permette direalizzare impianti che usano l’acquacome fluido termovettore. Rispetto allaversione precedente, la logica di control-lo è stata modificata consentendo di se-guire il fabbisogno reale dell’edificio. Lepompe di calore a gas Aisin, inoltre, gra-zie al recupero del calore dal motore en-dotermico riescono a fornire un’impor-tante quantità di acqua calda sanitaria inmaniera totalmente gratuita, detta pro-duzione di energia termica per il sanitarioda “cascame” ha permesso di ridurre lasuperficie solare termica richiesta dallenuove disposizioni comunali. Dette nor-mative impongono che il 50% del fabbi-sogno termico sanitario sia assolto dafonti rinnovabili (solare). Gli organi diverifica, hanno accettato il recupero del-le pompe di calore come “energia alter-nativa”

L’IMPIANTOIl condominio è servito da un impian-to termico centralizzato formato da 3GHP 20 HP collegate ad AWS Yoshiche generano il fluido vettore per il ri-scaldamento ed il raffreddamento. Inol-tre, grazie al recupero sanitario di cui so-no dotate, le GHP forniscono anchebuona parte dell’acqua calda sanitaria.La restante parte di sanitario è assicuratada pannelli solari termici (18 moduli da2,37 mq con inclinazione a 40°) e da unacaldaia a condensazione da 100 kW. Alle3 pompe di calore è prevista, nel prossi-mo futuro, l’aggiunta di una quarta mac-china con un proprio modulo idronicoAWS Yoshi.La scelta di climatizzare il condominiocon GHP Aisin è dovuta all’esigenza daparte del committente di avere una sola

macchina con cui poter riscaldare e rin-frescare le unità abitative e, possibilmen-te, fornire parte dell’acqua calda per leesigenze sanitarie. In particolare, la sceltadi un impianto idronico è stata dettatadalla maggiore facilità di calcolare le

spese per riscaldamento e raffrescamentodi ogni singola utenza e il rendimentoenergetico delle pompe di calore a gas,anche grazie al notevole recupero sanita-rio, sono state la valida integrazione, aipannelli solari termici e caldaia a con-densazione, per raggiungere la più eleva-ta classe energetica, la classe A.

PREVISIONIDI RISPARMIO

L’impianto di climatizzazione sviluppa192 kW in riscaldamento e 159 kW inraffreddamento e la previsione di utilizzoè per circa 3.000 h/anno. In base ai primirisultati analitici ed alle stime, è possibilestabilire che l’assorbimento massimo del-la centrale è di 13 mc/ora di metano almassimo del carico (dati stabiliti in fasedi collaudo con struttura nuova e nel pe-riodo tardo-invernale). Considerando ilrecupero sanitario, anche se limitato nelperiodo invernale, possiamo tranquillan-te stabilire che il coefficiente di utilizzo