gestori o advisoring come conseguenza della consulenza evoluta

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Ambire al mestiere di gestore o di advisoring ... è la lecita conseguenza della consulenza finanziaria evoluta.

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Economy & Finance


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Page 1: gestori o advisoring come conseguenza della consulenza evoluta

Ambire al mestiere di gestore o di advisoring..

.

è la lecita conseguenza

della consulenza finanziaria evoluta.

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Ci domandiamo pertanto se esistono Sgr disposte a costruire prodotti sulla base del proprio protocollo disciplinare. Per nostra

esperienza personale, in quanto già advisoring, abbiamo appurato già oltre 10 anni fa che per trovare una Sgr disposta ad investire le sue masse secondo un determinato protocollo, non bastano i soli

back test (inattendibili e facilmente “taroccabili”):

i nostri trascorsi lavorativi hanno bensì necessitato di produrre un track record riscontrabile… e non necessariamente un Isin!!! Senza

un track record riscontrabile, non avremmo mai intrapreso una carriera di advisoring con nessuno!!

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Chi sfoggia ambizioni professionali del genere, non dovrebbe trascorrere il suo tempo a chiedere i track record degli altri…

piuttosto invece dovrebbe fornire i suoi! Noi auguriamo vivamente di diventare gestori proprio a chi ha spesso parlato male della media

dei gestori: potrebbe così riscontrare se il loro protocollo è in media con i risultati degli altri, ma soprattutto farebbe più attenzione a

non correre il rischio concreto di essere simile agli altri se non peggio, continuandoli a giudicare. Se non si possiede un portafoglio reale documentabile con almeno 9 anni di storia (le Sgr chiedono di verificare il modello in anni come il 2008), l’alternativa rimane solo quella di farsi strutturare un comparto e gestire le proprie masse…

di certo non quelle di altri o di una Sgr.

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Gli aspetti pratici della professione ci danno prova che in consulenza la distinzione tra gestione e consulenza è quasi inesistente; tra il lavoro di un gestore di fondi di fondi ed un consulente che seleziona fondi per un suo cliente non vi è alcuna differenza sostanziale in termini di Fund Selection. Le uniche differenze in termini di risultati le può conoscere solo il consulente. Solo lui può confrontare il nav del suo cliente con il nav dei gestori (ufficiali con Isin) di fondi di fondi (dato pubblico). Tutti i gestori hanno la consapevolezza che il loro alfa è variabile e quasi sempre in precisi orizzonti temporali ci saranno gestori più bravi di loro. Per enfatizzare il proprio lavoro, le chiacchiere rimangono tali e se non si ha la fortuna di avere almeno un cliente che ha avuto la pazienza di aspettare almeno 10 anni seguendolo fedelmente questo protocollo, sarebbe meglio concentrarsi più su queste motivazioni che sul cercare i difetti degli altri: chiaro sintomo di grande sfiducia di fondo… del consulente verso il proprio metodo e del cliente verso di lui.

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Forse i motivi per i quali non si riescono a pubblicare i risultati di questi protocolli sono due:

- O il track record non regge il confronto con i Fund Selector professionali certificati (quelli che hanno, come dice qualcuno, “un Isin riscontrabile”)

- O il protocollo è difficilmente applicabile da un cliente che ai primi storni di borsa tutto fa tranne che rimanere in asset rischiosi… quindi non è possibile produrre la documentazione necessaria ad avvalorare tale protocollo.

Un protocollo che risponde positivamente ai cali del mercato, non teme alcun disinteresse da parte degli investitori istituzionali… I protocolli vulnerabili, interessano solo ai creduloni!

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Quello che è certo è che solo un protocollo dinamico sull’asset è capace di intervenire sul principale fattore determinante della performance di un portafoglio che non è l’asset, ma la sua variazione. Chi si concentra sulla fund selection pura con un modello di investimento statico, a prescindere dalla qualità del suo lavoro, non potrà che intervenire su una parte minoritaria della performance del portafoglio. Per questo ad un consulente evoluto non possiamo chiedere di focalizzarsi sulla sola selezione dei fondi, ma è necessario che si specializzi in modelli di investimento alternativi, altrimenti rischierebbe la concorrenza professionale di validi roboadvisoring capaci di fare lo stesso lavoro a costi inferiori per i clienti.

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Oggi è necessario, a nostro avviso, cercare la migliore soluzione a seconda delle fasi di

mercato, perché la Fund Selection fine a se stessa è destinata a fare spazio alla consulenza via web. La Fund Selection tradizionale non è

più un servizio in grado di soddisfare una clientela più evoluta. Basarsi solo sulla

performance passata non è mai stato un lavoro degno di questa professione. La performance passata senza l’analisi dell'alpha generato

(ossia l’extrarendimento ottenuto attraverso una gestione attiva) e, in particolare, in quali condizioni di mercato è maturato e quali sono

state le fonti (ad esempio, stock picking, market timing o asset allocation) diventa un elemento inattendibile e fuorviante per una

consulenza che vuole definirsi professionale.

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Agli ambiziosi che hanno tanta voglia di chiacchierare in malo

modo dei protocolli altrui, consigliamo di riflettere sul loro

operato… perché, se funziona così bene, non manca alle Sgr di

premiarlo… diversamente, se le ambizioni vengono lasciate in letargo dai professionisti di un

certo livello, basta farsi due domandine e rispondersi con

l’esperienze di chi, con sacrificio, ha raggiunto l’obiettivo.