giornale di brescia libri 2007-06-30 pagina 38

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Page 1: Giornale di Brescia LIBRI 2007-06-30 Pagina 38

Data e Ora: 30/06/07 00.23 - Pag: 38 - Pubb: 30/06/2007 - Composite

Storia del questore di Fiumeche salvò migliaia di ebrei dalla morte

«La bastarda di Istanbul», bel romanzo della scrittrice turca Elif Shafak

Giovani donne in cerca di passatoUn’armena, una turca e la storia di due popoli

Dalla bresciana Nordpress e da Cda&Vivalda tre nuove pubblicazioni per chi ama l’outdoor

Ascese e discese, ma su montagne di carta

Vessati o dimenticati dal potere:il lamento dei contadini cinesi

«Next», i prossimi terribili scenari della genetica secondo Crichton

«Siamo tutti figli di mamma,dobbiamo campare tutti, anchequesti ebrei disgraziati»: talisemplici parole secondo ToniCapuozzo, il noto inviato diguerra attualmente vice-diret-tore del TG5, possono sintetiz-zare lo spirito che fu alla basedell'esperienza umana dell'irpi-nate Giovanni Palatucci, que-store reggente di Fiume, chenegli anni che vanno dal 1938 al1943 salvò migliaia di ebrei dal-la deportazione. Alla drammati-ca ed edificante vicenda di Pala-tucci, Angelo Picariello, giorna-lista di «Avvenire», ha dedicatoun libro assai appassionato etoccante, che ripercorre la vitadi quest'uomo che è stato di-chiarato «Giusto tra le nazioni»e del quale è in corso la causadi beatificazione.

Il padre di Capuozzo fu colla-boratore di Palatucci, e il gior-nalista ricorda, nella prefazio-ne del volume, che quel nome èrimasto scolpito nella sua me-moria fin da bambino. Palatuc-ci riuscì a trasformare la que-

stura di cui era a capo in un'or-ganizzazione che operava inmodo sistematico e capillareper aiutare gli ebrei. Il questo-re di Fiume fu «l'inizio, l'esem-pio carismatico, la forza cataliz-zatrice» di una realtà che osòsfidare la storia, e si dedicò aglialtri fino al sacrificio di sé.Arrestato dai nazisti nel set-tembre del 1944, fu deportato aDachau, dove morì poco primadella liberazione. Di lui ha det-to il card. Camillo Ruini inoccasione dell'apertura dellacausa di beatificazione: «La sto-ria gli ha reso giustizia, conse-gnando la purezza dei suoi idea-li e le sue gesta non comunialla memoria di quanti credo-no in un futuro migliore e lotta-no per questo».

Maurizio Schoepflin

CAPUOZZO ACCONTENTAQUESTO RAGAZZO

AUTORE Angelo PicarielloEDITORE San PaoloPAGINE 310EURO 16

Al pari dei problemi di salva-guardia dell'ambiente, e spessoin sinergia negativa con essi,sta la questione dei diritti uma-ni e della loro difesa in tutti iPaesi, anche in quelli economi-camente in pieno sviluppo, tal-volta poco sensibili all'equili-brio ecologico.

La Cina emergein questa prospetti-va, se non altro perle dimensioni delProdotto internolordo (il PIL) e ilprimato mondialein fatto di popola-zione, l'80 per centodella quale è costi-tuito da circa 900milioni di contadi-ni, spesso vessatidalla burocrazia lo-cale, dimenticatidagli organi centrali del Partitocomunista e del Governo e di-sprezzati dal resto, dai cittadi-ni perbene che si avvantaggia-no per i continui «balzi in avan-ti» dell'ex Celeste Impero.

Se ne sono ricordati, invece,Chen Guidi e Wu Chuntao, unanota coppia di giornalisti cine-si, entrambi di origine contadi-na, insigniti di prestigiosi pre-

mi e riconoscimenti («Time Ma-gazine» li ha inseriti nello spe-ciale «Asia's Heroes 2005») eautori del libro-inchiesta «Puòla barca affondare l'acqua?»: sitratta della denuncia di alcunicasi di sfruttamento, ma anchedi tortura ed omicidio ai dannidei contadini da parte di bruta-

li funzionari locali.Sembrerebbero

storie incredibili,ma basta sfogliare iquotidiani di qualsi-asi parte del mon-do per trovarne dianaloghi, con l'uni-ca differenza delledimensioni, che quisi estendono a vil-laggi interi e a verie propri eccidi.

Per fortuna, qual-che volta, c'è anche

il lieto fine, a testimonianzadell'utilità dell'impegno civilein ogni situazione.

Mino Morandini

PUÒ LA BARCAAFFONDARE L’ACQUA?

AUTORE Chen Guidi e Wu ChuntaoEDITORE MarsilioPAGINE 239EURO 15

Un giallo scritto da Rosario Trillocco, avvocato fiscalista, napoletano di nascita ma bresciano di adozione

«Laverifica»: fraevasori fiscali, corrottiecorruttori

È uno scrittore di fantascienza nelsenso pieno, Michael Crichton, chenei suoi romanzi, quasi tutti bestseller e capaci di creare scalpore,parte da scoperte e studi scientifici dioggi per ipotizzare futuri sconvolgentie antiutopici. Un autore documentatoe provocatorio, basti solo pensare a«Stato di paura» di due anni fa in cuiconfutava a suon di saggi e studi laquestione del riscaldamento globalecon annessi catastrofismi e attaccavapalesemente e pesantemente le asso-ciazioni ecologiste.

Caratteristiche che egli confermaora in «Next», in cui il bersaglio è lagenetica. Che di per sé non ha nulla di

male e anzi ha molto da dare all’uo-mo, sennonché sta andando fuori con-trollo e ben oltre i folli esperimentivoluti da Hitler e Stalin: il nuovomondo di possibilità che offre - è latesi del romanzo - comporta gravissi-mi rischi e colora di nero quanto ciattende tra pochi anni.

Una tesi espressa in un thriller-affre-sco popolato di personaggi e senza unprotagonista - neppure il risvolto dicopertina accenna ad una trama - chea mo’ di puzzle finisce per mostrare ilsuo preciso disegno: indurre il lettorea riflettere, anche dal punto di vistaetico (ma in proposito, lo scrittore silimita ad accenni per evitare faide di

religione), su argomenti scottanti dicui ha il più delle volte solo nozioniapprossimative, legate ad articoli ma-gari superficiali di giornali e riviste.

Di fatto, la trama travalica il dibatti-to in atto sulle cellule staminali, peraltro ben illustrato, la denuncia dellaricerca scientifica - e dei ricercatori -come accaparratori di ricchezza sen-za scrupoli, le frontiere della biogene-tica in grado di far parlare animali (ec’è persino un bambino che in realtà èuno scimpanzé: la differenza tra uma-ni e scimpanzé è di soli 400 geni...), perporre inquietanti quesiti.

Come è possibile che un quinto deigeni di ogni individuo sia proprietà

privata di aziende e università che nehanno depositato il brevetto originan-do scandalosi corollari di «possesso»di gravi malattie, Hiv e diabetecompresi?

Come va adeguata la legislatura deivari Paesi alle trasformazioni avvenu-te che hanno introdotto concetti nuo-vi e rivoluzionari? Quali linee guidavanno fissate per l’utilizzo di tessutiumani nella ricerca e in medicina?Fino a che punto è lecito, sempre chesia lecito, «progettare» nuove caratte-ristiche per gli animali, soprattutto se«di compagnia»? O, come già sta avve-nendo da parte soprattutto da partedi giovani donne, vendere ovaie o

spermatozoi on line per migliaia didollari? Per non dire dell’incuboorwelliano sulla possibilità di essererintracciati in qualsiasi parte del pae-se solo perché si ha un certo gene nelcorpo. La speranza è che Crichton nelsuo thriller abbia sbrigliato in eccessola fantasia e pessimismo, ecceduto indistopia, ma il dubbio resta. E benoltre l’ombra...

Marco Bertoldi

NEXT

AUTORE Michael CrichtonEDITORE GarzantiPAGINE 488EURO 19,60

Non solo Martin Bora. In Illadro d’acqua (Frassinelli, pagi-ne 380, euro 17) Ben Pastorlascia infatti il personaggio chel’ha resa famosa per la Roma delIV Secolo D.C. ai tempi di Diocle-ziano e dell’impero ormai decli-nante, periodo che ritiene idealeper rappresentare i grandi muta-menti che stanno avvenendo do-po l’11 Settembre e che preludo-no, ha dichiarato, ad un «cambia-mento epocale». In questo, to-mo d’apertura di una trilogia dicui negli Usa è già uscito ancheil secondo capitolo, lo storicoElio Sparziano, pseudonimo diun personaggio realmente esisti-to, è inviato dall’imperatore inEgitto a cercare la tomba diAntinoo, il favorito di Adrianomorto annegato, e incappa inaltri delitti e in un complottocontro l’impero. Il romanzo èben scritto e soprattutto docu-mentato sì da fotografare accu-ratamente tensioni e e sbanda-menti dell’epoca con il Cristiane-simo che sta per affermarsi(quella di Diocleziano fu epocadi persecuzioni), ma rispetto aquelli di Bora ho avuto peròtalora l’impressione che l’erudi-zione prevalga sul sentimento.

Resta invece sempre legatoalla brughiera inglese e ai primi

anni del XIV Secolo MichaelJecks di cui Hobby & Workpubblica Il patibolo dell’abate(pagine 348, euro 18). Che vedel’ex-templare Baldwin e l’amicobalivo Simon alle prese a Tavi-stock con un cadavere senzatesta trovato durante la grandefiera mercantile. Buono il plotgiallo non privo di tocchi umani ,attenta l’ambientazione storica(c’è da farsi una cultura sullefiere medievali e non solo).

E si conferma abile confezio-natore di thriller dotati di note-vole ritmo e suspense e checontemporaneamente riesconoa illuminare zone oscure dellavita americana, David Baldaccicon il suo I collezionisti (Monda-dori, 405, euro 18,60). In cuitorna «Il Camel club» (che èanche il titolo del romanzo),quartetto di amici di Washin-gton che hanno per capo l’exagente della Cia Oliver Stone (èuno pseudonimo) e che si riuni-scono una volta alla settimanaper parlare di cospirazioni ecomplotti politici. Stavolta sonoalle prese con un agente dellaCia doppiogiochista e killer prez-zolato traditore e con un colpoai danni di un magnate di Casi-nò di Atlantic City. Lettura pia-cevole, divertimento assicurato.

ANGELO PICARIELLO

INCHIESTA-DENUNCIA

Ben Pastor, Jecks, Baldacci

FRA THRILLER E FANTASCIENZA

di Marco Bertoldi

Egidio Bonomi

Un giallo fiorito sotto il Castellodi Brescia. Nel senso che è scrittoda un bresciano d’adozione, nellanostra città dal 1977. Forse unmodo singolare per inchinarsi aitre decenni di vita, i più intensi edimportanti, fatti scorrere a Bre-scia. Lo scrittore, certamente nonin erba con i suoi 58 anni, è l’avvo-cato Rosario Trillocco, cognomeapertamente non nostrale, di radi-ci napoletane, se così si può affer-mare per un natio di Torre Annun-ziata. Avvocato fiscalista, ossia ma-teria arida di per sé, allegra come...un rogito. E però, oltre le leggi, icavilli, gli slalom tra i codici, Tril-locco si è ritagliato uno spazioampio per la cultura umanistica,tra greco e latino, classici e moder-ni. Buone letture, e chi legge, spes-so, scrive. Lo fa con un primo libro,ma, pudicamente, lo lascia nel cas-setto. Il secondo, quello di cuidiciamo, lo dà alle stampe: ungiallo. Di che natura? Fiscale! Co-me no? Da questo punto di vistaun tratto d’originalità, per quanto

nella letteratura americana del ge-nere, vi siano esempi di thriller suquesto tema.

Trillocco sfrutta la materia chepiù possiede. Lo fa con maestria,in un bell’italiano, cosa rara nellesbracature quotidiane sulla nostrabellissima lingua. La vicenda pren-de avvio da un’ispezione nello stu-dio di un avvocato tributarista,professionista affermato in una ric-ca città del Nord. Nel suo studioirrompono cinque funzionari del-l’Agenzia delle entrate ed iniziauna vicenda avvincente che serpeg-gia fra ritorsioni di funzionari cor-rotti, colleghi e professionisti invi-diosi, vendicativi, infidi.

L’avvocato è originario del Sud.Il libro trasuda momenti e ricordidella terra lasciata, di archi e frec-ce costruite con scheletri d’ombrel-le, di racconti di vecchi, di vicolibui e stretti, memorie d’una sereni-tà antica, fatta di povere cose... Lacomplessa personalità del protago-nista è ben disegnata da Trillocco,così come sono definiti anche psi-cologicamente i personaggi, orainquieti, ora fragili, nel mare sem-

pre infido dei problemi fiscali. Inquel mondo c’è chi abusa e chisubisce, tra corruzioni, contraccol-pi, sentimenti che finiscono perimpastarsi con tratti di tecnicafiscale, opportunamente resa leggi-bile. Tanti personaggi diversi ealtrettante psicologie che colloca-no il giallo di Trillocco non pura-mente sul piano d’una narrazionepiatta, che amo definire di «prontabeva», la quale poi non lascia nullaal lettore. No, qui c’è materia peraccantonare qualche dono lettera-rio. Ovviamente nulla va rivelatodel racconto, pena l’eliminazionedella sorpresa, essenza d’ogni gial-lo.

Chi scrive, si dice, finisce sempreper essere in qualche modo auto-biografico. Qui il sospetto è ben...sospettoso, ma nulla toglie allasostanziale gradevolezza trilloc-chiana. Anzi...

LA VERIFICA

AUTORE Rosario TrilloccoEDITORE GrafoPAGINE 198EURO s.i.p

Enrico Mirani

Si può tentare di ignorarlo, can-cellandone le tracce. Si può fingereche non ci sia, scegliendo di inizia-re da un qualsiasi nuovo puntofermo. Viceversa si può vivere sol-tanto in funzione di esso, nella suacontinua ricerca o esaltazione. Disicuro c’è che il passato non siconclude mai. È dentro di noi, ciavvolge, ci fa respirare o ci soffoca,pronto a trasferirsi in qualcun al-tro. Pensare di esistere senza me-moria è pura illusione, sia che sitratti della storia personale di unindividuo o di quella collettiva diun popolo. Lo sanno da subitooppure lo apprendono durante leprove della vita i personaggi delbel romanzo «La bastarda di Istan-bul», di Elif Shafak, «la migliorescrittrice turca dell’ultimo decen-nio» secondo il connazionaleOrhan Pamuk, premio Nobel. ElifShafak ha costruito, con un lin-guaggio ricco e diretto, una storiaavvincente, che intreccia alcunestorie personali e la Storia: perchéquest’ultima altro non è che labiografia di ognuno inserita in uncontesto e in un’epoca.

Nel romanzo la Storia che fa dalontano sfondo è quella degli arme-ni, massacrati dai turchi nel 1915.Un genocidio che ancora le autori-

tà turche negano, lasciando cosìaperte le ferite nel popolo persegui-tato. Parlare della vicenda arme-na, in Turchia, è pericoloso: sirischiano processi per offesa al-l’identità nazionale, com’è toccato(fra gli altri) all’autrice e a Pamuk.

Le storie individuali, invece, so-no quelle di alcune donne. Le figu-re femminili sono protagoniste delromanzo: assennate o stravaganti,forti o deboli, giovani o vecchie chesiano, appaiono comunque più de-terminate degli uomini, più arteficio consce del loro destino. Del re-sto, sono loro a conservare e atramandare la memoria: quella fa-migliare come quella di un popolo.

Il tempo è quello della Istanbulcontemporanea, da secoli «unagrande nave» con equipaggio epasseggeri di ogni genere, prove-nienza, cultura e religione. I perso-naggi principali sono due dicianno-venni: Asya (la bastarda) vive nel-la capitale turca con la madre, trezie e la nonna; Armanoush in Arizo-na con la madre americana e ilpatrigno turco, mentre il padre èarmeno. La prima, spirito ribelle econtestatore come la madre, nonsa chi sia l’altro genitore: mancaun pezzo della sua storia e dunquerifiuta il concetto stesso di passa-to. Armanoush, invece, vorrebbecapire di più di quella storia che la

nonna armena continuamente po-ne come discrimine fra loro, gliarmeni, e il resto del mondo. Solodove tutto è cominciato, in Tur-chia, Armanoush potrebbe trovarele risposte che cerca: ecco, allora,l’idea di partire segretamente perIstanbul, ospite della famiglia delpatrigno, zio di Asya.

L’incontro fra le due ragazzeapre ad entrambe nuovi scenari.Ognuna fa i conti con la storia delsuo popolo. Le vicende delle lorofamiglie e quelle della Storia sisfiorano, si toccano, si integrano.In quel 1915, anno del genocidio, iprogenitori delle ragazze si cono-scevano, ed un filo lungo no-vant’anni tiene ancora legati i de-stini delle due famiglie. Di contor-no, ma non minori, ci sono altristraordinari ritratti di donne: lamadre di Asya, innanzitutto, quin-di le zie (una veggente, una matta,un’insegnante frustrata); la fragilemadre americana di Armanoush,incapace di capire, lontana com’èdall’anima turca o armena. E poi iprofumi dei cibi, i colori di unaTurchia sospesa fra modernità etradizione. Da leggere.

LA BASTARDA DI ISTANBUL

AUTORE Elif ShafakEDITORE RizzoliPAGINE 388EURO 18,50

Pagina a cura di:MAURIZIO BERNARDELLI CURUZ e ENRICO MIRANI

PUNTOGIALLO

In libreria Michael Crichton con un nuovo best seller

La copertina del libro. L’autore, napoletano di nascita, è bresciano di adozione

La scrittrice Elif Shafak e giovani turche nel gran bazar di Istanbul

L’outdoor, ovvero la prati-ca di attività fisica in unambiente naturale, è piùche mai vivo e con essa laletteratura che lo accompa-gna. Tre nuove pubblicazio-ni sono andate recentemen-te in libreria. Vediamole.

Il giorno dell’astragalo(di Alberto Paleari -Cda&Vivalda, euro 12) - For-se non tutti sanno chel’astragalo è un ossicino delpiede. Un piccolo osso chese non funziona, o peggio, sesi rompe, sono dolori seriperché si rischia di restarezoppi. A quell’ossicino erasuccesso qualcosa, probabil-mente qualcosa di spiacevo-le. Per saperne di più biso-gna leggere questo nuovolibro di Alberto Paleari, gui-da alpina che ama racconta-re storie, naturalmente auto-biografiche, e pubblicare ar-ticoli anticonformisti sulle ri-viste specializzate. Questo

nuovo libro che contieneuna dozzina di racconti nelben noto stile brillante eautoironico di Paleari, rievo-ca però episodi, vicende epersonaggi che ridestanoquestioni per nulla scanzo-nate che appartengono allaprofessione di guida alpina,ma anche alla nostra condi-zione umana. Come altri me-stieri, e certo più dei mestie-

ri «normali», quello della gui-da di alta montagna puòcogliere l’intensità della vitae il limite della morte.

L’ombra dell’orso (di Da-niela Castellani, Nordpresseuro 15) - Gli orsi hannoripreso a muoversi, ad ani-mare boschi e sottoboschi,lasciando tracce forti dellaloro presenza sulle Alpi. Nor-malmente lontani da attivi-

tà e insediamenti umani,questi plantigradi non fannomancare «fuori pista» dome-stici con succulente puntateagli alveari degli apicoltori:sono visite che diffondonogioia e paura al tempo stes-so, ma che in ultimo infondo-no soprattutto il rassicuran-te messaggio di una naturaancora viva e reattiva. Gliorsi sono tornati e queste

pagine ne raccontano la diffi-coltosa ricerca. Esche odoro-se, transetti, fotocamere, unpoco di fortuna, ma soprat-tutto i Lajka, cani dall’istin-to eccellente, con straordina-rie qualità sensoriali eun’esemplare disponibilitàall’addestramento: con loroinizia e finisce questo librosulla pista dell’orso.

La via dei vulcani (di Vit-torino Mason, Nordpress eu-ro 15) - Un volo oltre oceanoper imparare a vivere tra ilfuoco, il ghiaccio, le disteseamazzoniche e la povertàche costellano la quotidiani-tà dell’Ecuador. «Un viaggio- spiega Massimiliano Magli,anima di Nordpress - incan-tevole e commuovente che,nell’attacco al Cotopaxi (ter-zo vulcano attivo più alto

del mondo), fonda le pre-messe per una scoperta diun Paese nuovo e insospetta-bile, nella gioia come nelladisperazione». «Allora - com-menta Massimiliano Magli -la preparazione, i tentativi,le paure e gli entusiasmi di-ventano un pretesto per unaconquista ancora più gran-de, scandendo il soggiornoin una missione marianistaimpegnata nella riforestazio-ne dell’Amazzonia ecuado-riana e nell’educazione dellenuove generazioni Incas. Sialternano le giornate in pare-te e quelle tra la gente, perle strade, tra mercati, anti-che rovine e una gioia divivere che si misura ovun-que: nei quartieri in cui lapovertà è strada senza ritor-no, nei villaggi cresciuti allefalde di ventuno vulcani».

LIBRI38 SABATO 30 GIUGNO 2007 Giornale di Brescia