giornalino di informazione e formazione della parrocchia … · 2020. 9. 6. · giornalino di...

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Giornalino di informazione e formazione della Parrocchia S.STEFANO da NICEA Pagine scritte in tempo di emergenza COVID19 Anche questo numero del giornalino da spazio ad alcune esperienze vissute nel tempo di Coronavirus, perché sia fatto tesoro di ciò che è stato maturato a cura degli Operatori Caritas Il lungo e interminabile periodo di isolamento dovuto all'epidemia di coronavirus, ci ha costretti a rimodulare i nostri bioritmi e la nostra vita sociale. Abbiamo avuto tanto tempo per pensare, per soffermarci su di noi; l'analisi si è rivelata necessaria ed il lavoro introspettivo ha portato anche a risultati positivi. In ognuno di noi ha risvegliato sentimenti, emozioni sopiti da un po' di tempo. Tutti abbiamo perso le nostre certezze, ma soprattutto la presunzione di essere superiori e di poter bastare a noi stessi. È diventato vitale aprire gli occhi, scrollarsi di dosso le cose inutili, aprire le porte del cuore, aprirsi "all'altro" e donarsi, corrispondendo alle richieste di aiuto, con un autentico atteggiamento interiore di disponibilità senza condizioni. Non possiamo certo nascondere che i momenti iniziali sono stati difficili, eravamo disorientati e increduli, poi però abbiamo raccolto le forze e ci siamo concentrati su quello che potevamo continuare a fare. Un pensiero unico ci ha accumunato: dare un senso a ciò che siamo. I sentimenti di solidarietà e di condivisione hanno prevalso su tutto e ci siamo mobilitati per dividerci i compiti e mettere in campo le scelte più accurate in base alla operatività del gruppo Caritas parrocchiale. Cosi i nostri “angeli del cucito” si sono attivati alacremente e sono riusciti a confezionare le mascherine che in seguito p. Aldo ha distribuito a tutta la comunità. Altresì siamo riusciti ad organizzare ogni due settimane la distribuzione di generi alimentari, medicine e vestiti, sempre in ottemperanza delle norme di sicurezza: in una prima fase i nostri assistiti lasciano le loro borse vuote identificate con il loro 2° serie SOMMARIO - Dov’è carità e amore ................. 1 - Un boom di ascolti ..................... 2 - Covid19-Effetti e riflessioni .....3-5 - Legio Mariae sempre presente.. 6 - I giovanissimi in quarantena ...... 7 - Vocazione al dono e Covid19.... 8 - Esperienze in tempo di .........9-11 - Poeti di casa nostra ............12-13 - Sapienza di vita in proverbi ..... 14 - Anagrafe, turni, bilancio ........... 15 2020

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Giornalino di informazione e formazione della Parrocchia S.STEFANO da NICEA

Pagine scritte in tempo di emergenza COVID19

Anche questo numero del giornalino da spazio ad alcune esperienze vissute nel

tempo di Coronavirus, perché sia fatto tesoro di ciò che è stato maturato

a cura degli Operatori Caritas

Il lungo e interminabile periodo di isolamento dovuto all'epidemia di coronavirus, ci ha costretti a rimodulare i nostri bioritmi e la nostra vita sociale. Abbiamo avuto tanto tempo per pensare, per soffermarci su di noi; l'analisi si è rivelata necessaria ed il lavoro introspettivo ha portato anche a risultati positivi. In ognuno di noi ha risvegliato sentimenti, emozioni sopiti da un po' di tempo. Tutti abbiamo perso le nostre certezze, ma soprattutto la presunzione di essere superiori e di poter bastare a noi stessi. È diventato vitale aprire gli occhi, scrollarsi di dosso le cose inutili, aprire le porte del cuore, aprirsi "all'altro" e donarsi, corrispondendo alle richieste di aiuto, con un autentico atteggiamento interiore di disponibilità senza condizioni. Non possiamo certo nascondere che i momenti iniziali sono stati difficili, eravamo disorientati e increduli, poi però abbiamo raccolto le forze e ci siamo concentrati su quello che potevamo continuare a fare. Un pensiero unico ci ha accumunato: dare un senso a ciò che siamo. I sentimenti di solidarietà e di condivisione hanno prevalso su tutto e ci siamo mobilitati per dividerci i compiti e mettere in campo le scelte più accurate in base alla operatività del gruppo Caritas parrocchiale. Cosi i nostri “angeli del cucito” si sono attivati alacremente e sono riusciti a confezionare le mascherine che in seguito p. Aldo ha distribuito a tutta la comunità. Altresì siamo riusciti ad organizzare ogni due settimane la distribuzione di generi alimentari, medicine e vestiti, sempre in ottemperanza delle norme di sicurezza: in una prima fase i nostri assistiti lasciano le loro borse vuote identificate con il loro

serie

SOMMARIO - Dov’è carità e amore ................. 1 - Un boom di ascolti ..................... 2 - Covid19-Effetti e riflessioni .....3-5 - Legio Mariae sempre presente .. 6 - I giovanissimi in quarantena ...... 7 - Vocazione al dono e Covid19 .... 8 - Esperienze in tempo di .........9-11 - Poeti di casa nostra ............12-13 - Sapienza di vita in proverbi ..... 14

- Anagrafe, turni, bilancio ........... 15

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nome e numero; in un secondo momento vengono preparate dagli operatori e quindi ritirate presso gli addetti al servizio di consegna. Nell'arco di questi mesi, diversi esercizi commerciali ci hanno donato generi di prima necessità. Infatti abbiamo potuto organizzare distribuzioni alimentari extra, rispetto all'ordinario, come in occasione delle feste Pasquali, con la consegna di ovetti di cioccolato e colombe pasquali. Abbiamo anche sostenuto con tutti i mezzi disponibili (grazie anche alle generose offerte in denaro fatte da singoli) quelle famiglie più deboli, che in seguito all'emergenza hanno perso il lavoro o non sono state tutelate in modo adeguato. Abbiamo pure assicurato mensilmente il servizio di mensa nella formula “da asporto”. Siamo veramente soddisfatti e grati della solidarietà che la comunità ha dimostrato e ribadiamo che l'opportunità che ci è stata data, ci ha fatto riscoprire fratelli della grande famiglia umana e cristiana, ricordandoci un canto che recita: "DOV'È CARITÀ E AMORE, QUI C'È DIO"

“Il Padre cerca adoratori

che lo adorino in spirito e verità” /8

Un boom di ascolti di Stefania Tripodi

La preghiera è la via privilegiata di comunicazione con Dio. E proprio nel

momento più difficile del nostro secolo, laddove l’umanità necessitava di pregare

ininterrottamente il proprio Dio, le porte delle nostre comunità parrocchiali si sono

chiuse lasciando i fedeli attoniti e smarriti.

Chi nella propria vita, se non per cause urgenti o perché no, anche per decisioni

personali, non ha avuto la possibilità di riceve il corpo di Cristo per più di due

mesi? Chi il giorno di Pasqua non si è recato a messa a gioire della Resurrezione

di nostro Signore Gesù Cristo? Chi non ha pianto durante la passione di Nostro

Signore durante la Domenica delle Palme o nel suo viaggio al Calvario nella Via

Crucis del Venerdì Santo? E chi, con i propri congiunti durante la quaresima del

2020 non ha chiesto a Dio “Padre se vuoi allontana da me questo calice”?

Durante tutto questo periodo vari sono stati i sacerdoti, vescovi, arcivescovi, e

persino il Santo Padre che hanno messo a disposizione di noi fedeli tutto ciò che

era in loro potere per darci la possibilità di pregare comunque sempre insieme. E

la nostra risposta è stata sconvolgente, per citare un esempio, la via crucis del

Venerdì Santo trasmessa da Papa Francesco ha registrato 7.927.000 telespettatori,

dato che sicuramente va moltiplicato se si considerano tutti i componenti delle

famiglie riunite di fronte allo schermo. Che questo momento vissuto, nel quale

tutti, per la prima volta, ci siamo “Trovati sulla stessa barca” possa dare al mondo

la possibilità “di ritornare a vivere” in Dio “fonte della vita”.

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Covid19 - Effetti e riflessioni Andrea Saraceno

Marzo 2020: in un giorno imprecisato di questo mese, senza che nessuno

se l’aspettasse, la nostra vita è stata stravolta. Le abitudini più semplici,

come incontrarsi con gli amici, prendere un caffè, abbracciare chi si ama,

stringere una mano sono diventate vietate. Un invisibile microrganismo,

un virus al quale eravamo totalmente impreparati, ci ha fatto vivere le

giornate come fossimo in una bolla asettica: mascherine, guanti, igiene

personale portata al paradosso, distanziamento

sociale, incertezza del futuro. Di una cosa

eravamo sicuri: bisognava uscire da questa

situazione ed andare avanti. Semplice a dirsi,

difficile a farsi.

È complicato trascorrere le giornate chiusi tra

le mura domestiche, catturare un raggio di sole

sul balcone o affacciati alla finestra, allenarsi

nella propria camera, rinunciare a tutte quelle

cose che ci facevano sentire bene, come andare a prendere una pizza con

gli amici, recarsi al campo per una partita con gli amici, frequentare

l’oratorio, andare al cinema… Anche se il cambiamento è una delle poche

certezze della vita, lo è altrettanto faticare ad abituarsi ad esso.

Per abituarci a convivere con la pandemia del coronavirus abbiamo fatto

ricorso ai mezzi più disparati. Siamo esseri sociali ed abbiamo bisogno

vitale della socialità in tutti i suoi aspetti. Per non perdere i contatti con i

nostri simili nei primi giorni di lock-down ci siamo scatenati in flashmob

musicali dai nostri balconi cercando di ritrovarci nello

sguardo dei nostri dirimpettai e di darci fiducia

reciproca. Col trascorrere dei giorni ci siamo dovuti

organizzare diversamente incrementando l’uso dei

social: nei rapporti interpersonali, a scuola, nelle

parrocchie, negli uffici si è fatto ricorso alle dirette in

streaming, evitando così l’isolamento e portando anche

una parola di conforto ai più deboli. Si è attivato il

canale della solidarietà attraverso svariate donazioni e prestazioni di

volontariato.

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Il tempo della pandemia in Italia, per fortuna ormai quasi superato, oltre

ad apportare disagi in ogni ambito di vita sociale ed economica, ci ha fatto

comunque un grande dono: più tempo libero da condividere con i propri

cari e maggiore possibilità di riflessioni profonde.

Abbiamo avuto modo di conoscere meglio i

nostri familiari; di stringerci tutti ad

ascoltare le dirette streaming della nostra

parrocchia e fare un percorso di fede più

intimo; di aiutare i nostri figli nello

svolgimento dei compiti; di imparare a

cucinare; di giocare al computer e a carte con

i nostri cari; di scrivere: di leggere; di imparare a suonare, anche di litigare

pensando quanto sia inutile quando ci sono problematiche più importanti:

insomma tutte attività che in tempo ordinario, presi e fagocitati dal ritmo

frenetico della vita, facciamo saltuariamente e spesso in modo svogliato.

In tempi normali molte attività ci sembrano ordinarie e non facciamo caso

alla loro importanza nella nostra società. Abbiamo avuto così modo di

apprezzare tutte le persone che si sono prodigate nell’interesse della

collettività: i medici, gli infermieri, i volontari della sanità; le forze

dell’ordine che hanno cercato di far osservare i decreti ministeriali, gli

operatori scolastici (professori e personale), che hanno dato continuità alla

didattica, i sacerdoti che, oltre a dare aiuto ai più bisognosi attraverso i

canali caritatevoli, si sono dovuti attivare per portare, attraverso le

possibilità tecnologiche, la parola del Signore ai fedeli, i commercianti che

si sono sobbarcati un surplus di lavoro, i nostri politici che, per il benessere

della nazione, spesso hanno assunto posizioni impopolari, tutti i

professionisti che hanno offerto il loro sapere al servizio delle collettività.

Accanto a queste eccellenze, la crisi globale derivante dalla pandemia ha

rappresentato un’opportunità per alcuni riflessioni di natura socio-

economico-politica ed alle quale dobbiamo dare una risposta veloce e

concreta.

L’emergenza globale sanitaria ha cambiato

radicalmente le nostre abitudini. In poche

settimane è diventato normale indossare

mascherine protettive, fare scorte di beni

essenziali, annullare qualsiasi incontro

sociale e di affari, dimenticarsi di viaggiare e

per i più fortunati riorganizzare il proprio

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lavoro e i propri studi scolastici e universitari dal salotto di casa. Gli effetti

di queste nuove abitudini probabilmente dureranno a lungo dopo che i lock-

down causati dal virus si allenteranno e cambieranno le strategie delle

imprese e i consumi globali.

Nessuno ancora può prevedere quale sarà l’impatto sociale ed economico di

questo cambiamento, ma certamente ci saranno effetti microeconomici

evidenti che dureranno a lungo come: controlli più rigorosi alle frontiere, una

copertura assicurativa più ampia, l’affermarsi di nuovi modelli di lavoro

come lo smart-working inteso un’alternativa reale andando incontro alle

esigenze delle persone anche in tempi “normali” oltre a un inasprimento

delle norme igieniche sui consumi e al ripensamento dei modelli sanitari

globali, un nuovo modo di comunicare

attraverso i canali digitali.

In campo sanitario i governi di tutto il

mondo dovranno considerare di mettere a

bilancio più denaro per l’assistenza

sanitaria per evitare i costi enormi associati

alle epidemie, per esempio, e la comunità

internazionale dovrà pensare di investire

molto di più nella prevenzione nei Paesi

poveri.

Nel campo della scuola e degli enti pubblici e privati bisogna riorganizzare

il tutto snellendo la burocrazia ed aumentando il ricorso alla “tecnologia”

In campo educativo, e ci riferiamo principalmente ai nostri ragazzi, bisogna

incrementare oltre ai quelli ordinari, canali alternativi di assistenza e modelli

di sviluppo congrui che siano solo complementari e non principali; nessun

canale digitale può sopperire all’apprendimento sociale dato dalla presenza

fisica nelle scuole, negli oratori o in altri ambiti aggregativi e relazionali.

Riusciremo a trarre lezione di quanto successo finora e i rimedi da adottare

possono sembrare tutti utopie? In definitiva è come se il virus avesse lanciato

al mondo un avviso di come la nostra

società sia concepita in modo sbagliato.

Quello che la nostra società consumistica

ci impediva di vedere ce lo ha mostrato un

microorganismo invisibile. Ora tocca a noi

porre i giusti rimedi e tracciare le linee

guida per una società ecosostenibile e

solidale.

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Legio Mariae sempre presente di Maria Siracusa

Siamo pronti a celebrare l’Acies domenica 22 marzo? Chi organizza

l’offertorio, chi si occupa dell’accoglienza, chi prepara la preghiera dei

fedeli, chi posiziona l’altarino e chi restaura il Vexillum? Nell’entusiasmo

generale dei preparativi di questa festa centrale per la nostra associazione,

tutto improvvisamente si blocca!!!!! A causa della pandemia tutte le nostre

attività: adunanza, servizio legionario, visite agli ammalti, catechesi,

oratorio, partecipazione alla S. Messa si sono inesorabilmente interrotte.

Senza ombra di dubbio è stato un

momento molto difficile da

interiorizzare e accettare. Ma non ci

siamo abbattuti e nonostante ciò ci

siamo attrezzati da casa pregando

tutti assieme lo stesso giorno e alla

stessa ora della riunione. Tra i due

il gruppo più tecnologico, Regina

Pacis, è riuscito ad organizzare

degli incontri via Skype. Anche il contatto con gli ammalati non si è

interrotto, ognuno di noi si è proposto di contattarli telefonicamente per

stargli accanto nonostante le distanze. E per citarne un esempio, abbiamo

vissuto, grazie alle nuove tecnologie, un piccolo momento di festa per il

compleanno di una nostra cara amica di 99 anni, con una piccola, ma

calorosa videochiamata.

Il 25 marzo don Nino Iannò in collegamento da Arghillà e padre Aldo da

Santo Stefano hanno concelebrato l’Acies regalandoci la possibilità di

partecipare ad un momento spirituale meraviglioso seppur via Facebook e

YouTube. Con le minori

restrizioni abbiamo vissuto la

gioia di tornare in chiesa a

celebrare l’Eucarestia. Ancora

non è possibile riprendere le

adunanze e il servizio

legionario, ma ci incontriamo

in chiesa o all’aperto per

pregare assieme e per leggere

un brano del nostro Manuale.

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I giovanissimi in quarantena di Stefania Tripodi

Per un educatore il compito più difficile è quello di capire ciò che il

ragazzo è e vuole diventare, fuoriuscendo dai propri parametri, lasciandosi

guidare interamente da lui. Nel reciproco interscambio educativo,

l’educatore viene nella fattispecie guidato dall’educando.

E avvenne proprio che, durante il

lockdown generale, nel completo

disorientamento, i ragazzi del

gruppo giovanissimi manifestarono

la loro esigenza di non interrompe

il proprio percorso iniziato lo

scorso ottobre. Con forza, tenacia e

caparbietà hanno reso possibile il

susseguirsi degli incontri via

streaming, dando la possibilità a noi educatori di modificare il nostro

progetto in virtù di uno scenario nuovo di cui prendere atto e da cui trarre

spunto per imparare davvero e una volta per tutte quello che può essere il

progetto di Dio su di noi. All’interno dei nostri incontri ci siamo più volte

interrogati del perché di quanto accaduto, di come il nostro potere sul

mondo sia relativo e di quanto l’affidamento nel Signore possa essere

l’unica via di salvezza.

Dalle varie riflessioni è emerso che l’uomo afferma il suo valore nella

misura in cui riesce a donarsi agli altri, parenti, amici, sconosciuti; che è

necessaria e indispensabile una profonda analisi di sé stessi che ci consente

di capire quali strade intraprendere nella nostra vita, perché ci siamo ben

resi conto che da un momento all’altro tutto potrebbe capovolgersi e il

terreno sicuro che ci ritroviamo sotto i piedi potrebbe risucchiarci. Ma

soprattutto abbiamo capito che il Signore non vuole il nostro male, perché

noi figli dell’amore, siamo stati creati per essere felici, e per esserlo

davvero dobbiamo iniziare a vivere le persone che ci respirano accanto,

tralasciando tutto ciò che ci può limitare come telefonini, social e così via.

E abbiamo pertanto deciso che da ora in poi, non ci accontenteremo più

della superficie ma punteremo sempre più in alto, raggiungendo mete

impensabili perché, “Se non puoi essere un pino sul monte, sii una

saggina nella valle, ma sii la migliore piccola saggina sulla sponda del

ruscello.”

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Vocazione al dono e Covid-19 di Matteo De Pietro

Se tra qualche anno ci chiederanno cosa ricordiamo di questo 2020 molto

probabilmente diremo che è stato l’anno del covid-19. Il rischio è proprio

questo, ricordare l’anno che stiamo vivendo per questa terribile pandemia

che ha fatto il giro di tutto il mondo, senza guardare in faccia nessuno. Il

covid-19 non ha fatto sconti a nessuno, non ha chiesto la carta di credito per

sapere se una persona è ricca o povera, l’unica discriminante è che ha toccato

una delle fasce più fragili: gli anziani.

Eppure al di là del tragico evento, il covid-19 ha il merito di aver messo al

centro le domande di grande portata esistenziale, tipo: che valore ha la vita?

Come voglio vivere la mia vita? Quale senso dare ai giorni che passano?

I giorni in cui il covid- 19 ha raggiunto il picco, io sono tornato a casa dal

seminario per stare vicino a mia madre, ed appena uscito ho sentito da subito

che nell’aria c’era molta paura e angoscia. Tutto questo ha reso il mio vivere

da una parte insopportabile perché il dolore tagliava il mio corpo in due parti;

dall’altro parte ho avvertito forte la mancanza di quei piccoli gesti che hanno

di sapore di quotidianità e che riempiono e rendono ricca la mia vita. Cosa

può essere un abbraccio, una stretta di mano in una società come la nostra

dove l’avere prevale sull’essere, dove bisogna sempre essere in qualche

modo connessi altrimenti si rischia di rimanere fuori dal giro delle

“relazioni”?

Eppure è proprio l’esperienza di contatto in momenti in cui bisogna rispettare

le distanze “interpersonali” che si riscopre fondamentale, così come il corpo

ha bisogno dell’aria per respirare lo stesso “corpo – cuore” ha bisogno

dell’altro, come un altro me in cui identificarsi. Ed è proprio all’altro che

l’esperienza del covid-19 ci richiama.

Credo che questo tempo è servito a farci

riflettere sulla vita intesa come “vocazione al

dono”: la vita se non si dona si “svuota” e non

mi riferisco solo al sacerdozio, o all’essere

suora o alla vocazione religiosa, ma a tutte le

forme di vocazioni che nella diversità dei

carismi e dei ministeri, sono destinate nel

dono reciproco ad arricchirsi e moltiplicarsi.

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Il mondo è pieno di figure che hanno fatto dono della propria vita, non

bisogna certamente andare a scomodare figure di santità straordinaria per

comprendere il senso della vita, ci sono tante persone che nella loro

“ordinaria quotidianità” madri o padri di famiglia, parroci o sacerdoti che

nella loro semplice quotidianità santità hanno lasciato un segno indelebile

sulla propria ed altrui vita, ed ancora oggi sono un esempio importante per

tutti noi.

Esperienze in tempo di Covid-19 Riportiamo alcune note personali della vita in tempo di epidemia

Ora et labora di E.C.

La forzata permanenza in casa per evitare il contagio da corona virus ha

sicuramente modificato la vita di tutti lasciando tracce profonde.

Accogliendo l'invito di padre Aldo, ora che in Italia la paura per le

conseguenze della pandemia sembra attenuata, è possibile fare un primo

bilancio personale.

Dopo l'immediato shock, lo sgomento e la paura, subentrava in me

gradatamente la cautela e l'accettazione.

Bisognava sopravvivere ad un evento così imprevedibile e catastrofico di

cui nessuno conosceva l'epilogo e bisognava farlo al meglio, appunto con

cautela, ma nello stesso tempo mettendo in campo una forte reazione vitale

che si contrapponesse a tanta morte che ci circondava e che sembrava

stesse prendendo il sopravvento su tutto e su tutti.

Bisognava reagire con gli strumenti di cui si era in possesso. Per me sono

stati l'operosità, la vicinanza telefonica a persone sole e bisognose di

conforto, dalle quali traevo a mia volta conforto, e soprattutto la preghiera.

Ogni giorno mi davo dei compiti da fare ed a fine giornata riuscivo a

provare una serena soddisfazione per quanto ero riuscita a concludere.

Questa dimensione minima, ma operosa della vita, mi dava forza.

Mi dava forza anche non sentirmi isolata: se fisicamente ognuno era

rinchiuso nella propria abitazione, i collegamenti Internet permettevano di

stare in contatto con una forma di vicinanza particolarmente sentita.

Così anche padre Aldo è riuscito a tenere uniti e vicini i suoi parrocchiani.

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Quello che però ricorderò sempre, con profonda gratitudine a Dio, è stata

l'opportunità di ascoltare ogni

mattina alle 7.00 la messa

celebrata dal Papa a S. Marta e

trasmessa in diretta tv.

Un appuntamento che aspettavo

con trepidazione dalla sera

precedente e che rendeva le

parole del Papa nel commento

alle letture come un balsamo per

la mia anima. La severa e raccolta celebrazione favoriva la mia

concentrazione in preghiera e la mia fede è stata nutrita come non mai:

davvero un grande dono di Dio in un periodo così triste, una grande

consolazione ed una grande pace interiore che ancora conservo.

Malattia in tempo di pandemia di Enzo Foti

La Pandemia, l'ho vissuta quasi in prima persona, perchè per più di un

mese sono stato dentro ammalato. Sono uscito come chiesto di grazia a

Gesù per la celebrazione delle Sacre Ceneri e l'inizio della Quaresima, poi

vi è stato, purtroppo, il crescendo dell' epidemia e dei tanti morti e

contagiati; ci siamo avvicinati tramite i social e i mezzi streaming molto di

più spiritualmente alla Parola di Dio e alla preghiera. Chiediamo

l'intercessione di Maria e la preghiera dei nostri fratelli Santi, in particolare

in preparazione e in onore aa sua imminente Memoria Liturgica di

S.Stefano da Nicea ,Santo Patrono delka Nostra Oarocchia.Grazie a Gesu' e

a Maria per questa nuova ripartenza..

Tre ricordi della pandemia di Salvatore Criaco

L'anno 2020 sicuramente verrà ricordato come l'anno della pandemia da

coronavirus Covid-19, che sta sconvolgendo le nostre abitudini quotidiane;

durante questa terribile pandemia, che sta che sta causando migliaia di

morti, penso spesso al fragilità del genere umano, nonostante le tante

scoperte scientifiche e tecnologiche. La forza che mi fa andare avanti sono

le parole consolanti di Gesù nel vangelo: “Io sarò con voi tutti i giorni fino

alla fine del mondo”.

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Andando indietro di qualche mese tre scene mi sono rimaste indelebili nella

mia mente: prima le immagini televisive dei camion militari nella

bergamasca con centinaia di morti senza un saluto e un degno funerale da

parte dei familiari; 2° le bellezza “spettrali” delle nostre città d'arte (Roma,

Firenze, Venezia) straordinariamente deserte; 3° (non per ordine di

importanza) la preghiera straordinaria di

Papa Francesco (27 marzo 2020) in una

inconsueto e affascinante vuota piazza San

Pietro con la benedizione finale urbi et

orbi alla città Roma e al mondo,

solitamente impartita a Natale e a Pasqua.

Infine voglio rivolgere una brevissima

preghiera a Maria, Madre del perdono e

delle consolazione: liberaci da tutti i mali che ci affliggono

Durante il periodo di covid 19 ho vissuto, seppure in casa, l'entusiasmo di

partecipare attivamente con i social alle attività pastorali proposta dalla

parrocchia. Ciò mi ha consentito di vivere la fede con “vicinanza” viva a

Gesù, nonostante la lontananza fisica da luogo spirituale. Grazie a p. Aldo

che ha mantenuto vivo l'interesse e la partecipazione ecclesiastica (Titty

D’Angelo)

La zolletta di Archi di Emanuela Bruzzese

Erano i primi di marzo quando dalla TV, giornali e radio ci comunicavano

che il virus Covid-19 era arrivato in Italia e vennero fatte delle restrizioni:

non uscire di casa se non solo per necessità assoluta. Una cosa simile mai

vista: la tv parlava di centinaia di migliaia di contagi e purtroppo morti,

tanti morti. Dalla TV si diceva di cantare l'inno di Mameli, ma io, insieme

ad altre persone, abbiamo pensato di pregare.

La sera ci vedevamo dalle finestre e dai

balconi: all'inizio eravamo tre o quattro

persone, ma pian piano siamo arrivati a circa

20 famiglie a pregare per migliaia di

contagiati e morti che ci sono stati. Dopo

circa tre mesi ci siamo ritrovati le persone che

prima pregavamo dai balconi a pregare

davanti alla grotta di Lourdes della nostra

parrocchia.

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poesie in tempo di coronavirus

M'ASSETTU E PENZU M' assettu e penzu

supra na petra du me paisi m'assettu e sentu

u sciauru da me terra comu na vota

m'assettu e dicu

chi billizzi c'avi stu mari chi plinduri chi avi stu suli

m'assetu e penzu cusi senza senzu

m'assettu stancu cu cori a mmanu rammaricatu

pirchi sacciu chi sta petra l'ajiu a dassari

e n'autra mi ndaiu a truvari

Peppe Ventura

Maggio Vergine sposa rosa luminosa cielo stellato da togliere il fiato. Azzurro manto conforto nel pianto provvidenza amorosa su noi lo sguardo posa. Strada sicura bianca dolce e pura cammini al nostro fianco il passo mai è stanco. La croce hai incontrato e come fosse un prato di profumati fiori li hai coltivati per i nostri cuori. Con lacrime e preghiere fervide e sincere il buio già scompare un gran bagliore appare. Meraviglia e stupore immenso e infinito amore canto gaudio e candore la luce di un diamante e il suo splendore

Speranza Tripodi

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Sindicu assessuri e cunzzigghieri

'A ogni angulu' a ogni cuntrata spazzatura ammenza strhata ma nto'strhatuni e via Marina brilla 'a strhata ogni matina.

'Nta' stu cazzu di Comuni su na massa di 'mbrugghiuni e ndi rinnu chistu e chiddhu ma 'ndi inchunu di piddhu.

Sindicu, cunsigghieri e assessuri mi' ndi varda u Signuri: siti seri e pigghiati na decisioni, magari inziemi 'o presidenti da Regioni.

Ma' nto Comuni sti quattru cessi curunu sulu i so interessi e 'nta Riggiu brisci e scura e ntè riuni muntagni i spazzatura.

Avr 'ncurpa ‘u Comuni chi 'nciavi a' dari milioni e sti mari sbinturati avi misi chi 'nzu' pavati.

Mi pari 'u jiocu ri tri carti c'è cu si fumi 'a megghiu parti ma na cosa è certa e sicura chi Riggiu è china i spazzatura.

Caru sindicu, assessuri e cunzigghieri ma na viriti st'a' spazzatura peri, peri? ma a vostra facci è cusi dura chi facistu i Riggiu na spazzatura.

Sindicu, cunzigghieri e assessuri si timunu nu pocu di russuri facinnu di Riggiu nu gioiellu città metropolitana cu fiori all’occhiellu.

Nino Panuccio

ADDIO COVID Come mai non si va a scuola nell'aria qualcosa vola. Un virus è arrivato è il Covid così chiamato. In testa ha una corona e vuol prendere ogni persona. Stai attento se puoi, vuole attaccare tutti noi. Ci ha rinchiusi per 3 mesi ma noi non ci siamo arresi; ci siamo armati con distanza, mascherine e guanti. Il caldo e il mare dal Covid sono nemici, ma adesso continua le regole a rispettare: il Covid così se ne potrà andare.

Domenico Pennestrì

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Sapienza di vita in Proverbi a cura di Maria Cartella e Pino Calabrò

'U megghjiu serbizzu e'sti chiddrhu chi' tti fai tu. (il miglior servizio è quello che ti fai tu).

Quello che ti fai con le tue mani è il miglior lavoro.

'Cu' zzappa 'rridendu,' rricogghi ciangendu. (Chi zappa ridendo, raccoglie piangendo).

Quando un lavoro si fa con superficialità e leggerezza, verrà fatto male.

Muzzica prima e 'ppoi' nghjiutti. (mordi prima e poi inghiotti).

Fai le cose con calma e ordine

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NASCITE e BATTESIMI

il 8 marzo è nato Romeo ANTONINO figlio di Bruno e Lo Giudice

Anna

il 8 aprile è nata Maio ATHENA figlia di Andrea e Lucania Angela

DEFUNTI il 13 aprile è morta Spanò CAROLINA di anni 79

il 13 aprile è morta Di Salvo MARIA di anni 71

il 25 aprile è morta Vinci GIANFRANCA coniugata Delia di anni 59

il 27 aprile è morto Panuccio FERDINANDO di anni 74

il 27 maggio è morta Autelitano ANNA MARIA di anni 74

il 31 maggio è morto Vadalà DIEGO GAETANO di anni 83

il 8 giugno è morto Pedullà LUCIANO di anni 55

il 14 giugno è morto Passero PIETRO PAOLO di anni 77

Bilancio Parrocchiale di GIUGNO 2020

ENTRATE USCITE

collette SS.Messe 453,00 culto-ceri liturgici 102,50

funerali 200,00 pulizia chiesa 183,00

carità pro famiglie bisognose 150,00 carità: famiglie 235,00

carità da Diocesi pro famiglie 875,69 carità alle famiglie-Diocesi 875,69

carità da distribuzione 224,00 carico viveri+deposito carità 220,00

offerte pulizia d.chiesa 234,90 ferramenta-giardino 20,00

offerte dai malati 35,00 telefono 31,00

ministero parroco 470,00 pro-vocazioni 100,00

candele 105,00 abbonamento sito web 42,00

offerte personali pro-Facciata 590,00 manutenzione immobili-luci 185,00

sottoscrizione Lotti pro-Facciata 266,50 capitaria 100,00

TOTALE entrate 3.604,59 TOTALE uscite 2.084,29

p.g. pro Vocaz.+Carità d.Papa 200,00 attivo mensile 1.520,30

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vita parrocchiale in breve

Rosario e messa “estiva” Si sono avviate, in occasione della festa patronale, le 2 iniziative “estive” di preghiera davanti alla grotta della Madonna: il rosario ogni giovedì alle 21,30 e la messa domenicale serale, sempre fuori, alle 20,30 (in sostituzione delle 19.00). Inoltre, vista la positiva esperienza fatta a conclusione del mese di maggio, una volta al mese (durante il rosario serale del giovedì) il quadro della Madonna della Consolazione sarà fatto girare (sopra la macchina) lungo le vie del nostro quartiere.

25° anniversari di… In questo mese di luglio celebriamo 2 diversi anniversari sacerdotali: il 10 luglio ricorre il 25° anniversario della morte di don Giovanni Laganà, che sarà ricordato durante la messa serale. Invece al 26 luglio alle ore 19.00 è stata spostata la messa di ringraziamento per il 25° anniversario di ordinazione sacerdotale di p. Lorenzo Fortugno (che ricorreva il 13 maggio scorso).

Festa patronale parrocchiale Quest’anno la festa patronale di S. Stefano da Nicea ha un formato tutto “spirituale”: anche questo particolare ci aiuti a ridefinire le priorità nella vita pastorale parrocchiale, rispetto a ciò che deve essere un “contorno”!

Cambio del parroco Come già annunciato, durante l’estate si procederà al cambio del parroco. Affinchè questo passaggio delicato possa essere fatto nel modo più positivo possibile, all’inizio di agosto sarà presente per alcuni giorni p. Fabio Locatelli (il nuovo parroco) per un primo contatto con la parrocchia e i suoi gruppi.

Oratorio e catechesi? Purtroppo non abbiamo per ora indicazioni certe circa i modi e tempi di ripresa dell’oratorio e catechesi. Per ora abbiamo escluso di organizzare l’oratorio estivo. Circa le Prime Confessioni – Comunioni - Cresime siamo ancora in attesa di indicazioni dalla Diocesi.

CALENDARIO pastorale

LUGLIO

2-4: triduo preparazione festa

5 d.: festa S.STEFANO da Nicea

9-16-23-30 g: rosario ser. (21.30)

10 v.: 25° ann. morte di don Laganà

23 g.:giro Mad.Consolazione (21.30)

26 d.: 25° ordin. di p.Lorenzo F. (19)

31 m.: incontro dei Patrizi (17.00)

….: incontri dei gruppi parrocchiali

….: inc.CPP

AGOSTO

6-13-20-27 g: rosario ser. (21.30)

15 s.: ASSUNTA

20 g: giro Mad.Consolazione (21.30)

SETTEMBRE

3-10-17-24 g: rosario ser. (21.30)

Pronto PARROCCHIA? tel. 0965-47020 ** P.za ArchiCEP 89121 (RC)

p.Aldo 340-8614384 - - p.Piero 320-0350912 .

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