giornalino parrocchiale n. 201 · parrocchia s. maria immacolata – motte di luino via ......
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Verbum Caro factum est de Maria Virgine natum est
Parrocchia S. Maria Immacolata – Motte di Luino
Via delle Motte, 21 – 21016 – Luino (Va) – tel. 0332 530306
Sito web: http://parrocchia‐motte‐in‐luino.webnode.it/ email: [email protected]
Il verbo si fatto carne e venne ad abitare in mezzo a noi
Io sono la via, la verità e la vita” (Gv. 14,6). Mi chiedo se l’affermazione di Gesù citata è vera per noi. Che cosa vuol dire che Gesù è la nostra via? Di quale via si tratta? Quale strada noi stiamo percorrendo?
La strada è l’immagine del trascorrere delle fasi della vita: l’itinerario delle stagioni della nostra età. Essere discepoli di Gesù implica il saper camminare con lui e dietro di lui, mettere i nostri passi sulle orme da Lui lasciate. L’incarnazione, il Natale è il percorso che Gesù ha intrapreso per incrociare le strade di ogni uomo e in ogni fase della sua storia. Gesù vuole percorrere con noi il cammino della nostra esistenza.
Le vie sono state per Gesù i luoghi privilegiati dell’incontro con le persone di ogni stato sociale,
Gesù sulle strade ha annunciato il lieto messaggio: ha compiuto opere di guarigione, liberazione, risurrezione. Sulle strade del mondo si incontrano le persone di ogni nazione, cultura, religione. Tutto può accadere sulla strada. La strada veicola idee, pensieri, problemi e situazioni: ci si incontra, ma anche ci si scontra. La scelta della strada da percorrere è un richiamo al vivere morale. Siamo continuamente sollecitati a scegliere tra il bene e il male, per non rischiare di vivere in modo errato, degradato e sbagliato.
La strada giusta da percorrere è quella vissuta da Gesù, testimoniata dal Vangelo e dagli apostoli: è la via dell’Amore, del Bene, della Gratuità, della Donazione, del Perdono, dell’Altruismo, del fare Comunità. È la chiesa. La strada della vita quando e dove termina? Finisce con la nostra morte? Oppure la sua direzione va verso la meta eterna ed infinita? Siamo invitati a camminare verso la buona direzione, la meta da raggiungere è la felicità, la luce, la pace, la vita eterna, la comunione dei santi, cioè dei giusti e delle persone buone ed unite a Dio.
Essere chiesa, comunità con Dio, comunità di amore e di tutti i santi anche della porta accanto o nascosti. Camminiamo compiendo un passo alla volta sempre dietro a Gesù: allora sarà sempre Natale.
Don Ilario
Giornalino N. 201 – novembre/dicembre 2014
Stampato in proprio ad uso parrocchiale
No a immagine fiabesca e sdolcinata del S. Natale No a un'immagine fiabesca e sdolcinata del
Natale. Il papa Bergoglio parla di quella «falsa immagine del Natale: l'immagine fiabesca e sdolcinata, che nel Vangelo non esiste!». L'intervento del Pontefice proprio nel giorno della commemorazione del proto martire S. Stefano: Bergoglio parla del «senso autentico dell'Incarnazione», che collega «Betlemme al Calvario» e ricorda «che la salvezza divina implica la lotta al peccato, passa attraverso la porta stretta della Croce. Questa è la strada che Gesù ha indicato chiaramente ai suoi discepoli, come attesta il Vangelo di oggi». Il papa chiede di pregare per i cristiani che subiscono discriminazioni a causa della testimonianza del Vangelo. «Siamo vicini, afferma, a questi fratelli e sorelle che, come santo Stefano, vengono accusati ingiustamente e fatti oggetto di violenze di vario tipo».
Papa Francesco, che recita l'Angelus dalla finestra dello studio su piazza San Pietro, si chiede se non sembri «fuori luogo» celebrare Stefano, il primo martire della storia della Chiesa, subito dopo il Natale, «festa delle vita» che «infonde sentimenti di serenità e di pace». «Perché, si domanda il papa, turbarne l'incanto con il ricordo di una violenza così atroce? Nell'ottica della fede» la festa di santo Stefano «è in piena sintonia con il significato profondo del Natale, Nel martirio, infatti, la violenza è vinta dall'amore, la morte dalla vita». E nel martirio, continua Bergoglio, si «riproduce lo stesso confronto tra il bene e il male, tra l'odio e il perdono, tra la mitezza e la violenza, che ha avuto il suo culmine nella Croce di Cristo. La memoria del primo martire viene così, immediatamente, a dissolvere una falsa immagine del Natale: l'immagine fiabesca e sdolcinata, che nel Vangelo non esiste!». Un altro tabù che cade, a dispetto dell’immagine consumistica che viene data sempre di più.
Prima di far tue le idee degli altri, vedi di analizzarne attentamente il contenuto.
Tante persone hanno paura del futuro, ma in realtà è il futuro che dovrebbe aver paura di loro.
Progressi in agricoltura: nel 1950 con l’equivalente di un quintale di grano si comprava un gran bel paio di scarpe; oggigiorno con l’equivalente di un quintale di grano, ci paghi sì e no la risolatura!
Fra i partiti politici le distanze sono talvolta così grandi che solo il “comune interesse” riesce a superarle.
L’Immacolata Concezione di Maria è un dogma della Chiesa cattolica, definito da papa Pio IX con la bolla Ineffabilis Deus (8 dicembre 1854). Esso recita così: “…. Con l’autorità di nostro Signore Gesù Cristo, dei beati apostoli Pietro e Paolo e Nostra, dichiariamo, pronunziamo e definiamo: la dottrina, che sostiene che la beatissima Vergine Maria nel primo istante della sua concezione, per singolare grazia e privilegio di Dio onnipotente, in vista dei meriti di Gesù Cristo, salvatore del genere umano, è stata preservata immune da ogni macchia di peccato originale, è stata rivelata da Dio e perciò si deve credere fermamente e inviolabilmente da tutti i fedeli”. L’Immacolata Concezione è un dogma perché esso definisce una verità assoluta, cioè valida sempre, in ogni cultura e in ogni tempo; a cui ogni singolo credente deve prestare fede indefettibile. Non è qualcosa cui opinare, è parte della fede che per rivelazione di Dio fa conoscere attraverso tre canali: Scrittura, Tradizione e Magistero. Se cercassimo il dogma nella Bibbia, nei Padri della Chiesa e nei primi sette
concili della Chiesa Cattolica cercheremo invano, perché di esso nel primo millennio non viene detto nulla: o meglio, non viene detto nel modo esatto ed esplicito della definizione dogmatica finale. Però che non se ne parli non vuol dire che la verità del dogma non sia presente, in questo senso il Vangelo dell’Annunciazione è proprio quella pagine di fede che per parlare della nascita di Gesù permette anche di riflettere sugli effetti di tale nascita sulla persona di Maria. Il Figlio di Dio nasce dalla Vergine Maria e questo è possibile per opera dello Spirito Santo e perché Dio, nel suo progetto d’amore ha preparato una degna dimora al Figlio suo, preservando Maria dal peccato originale, proprio perché da essa potesse nascere Gesù, il cristo. Si parla di Maria per parlare di Gesù, si capisce Maria a partire dal mistero di Cristo suo Figlio, la Scrittura infatti annuncia Gesù, non sua madre, il posto e il ruolo di Maria sono totalmente in relazione a Gesù suo figlio e Figlio di Dio. La Chiesa, l’otto Dicembre, volge il suo sguardo a colei che con il suo sì ha permesso che il Figlio di Dio venisse in mezzo a noi nella carne, per questo Maria è stata scelta e preservata dal peccato originale perché nascendo dai suoi genitori, ella, pur essendo umana, non condividesse con l’umanità la colpa dei progenitori Adamo ed Eva. Maria è opera meravigliosa di Dio alla quale chiede di collaborare ad un progetto di salvezza creandola immacolata per essere madre del Figlio di Dio, quindi anche noi come Maria, siamo chiamati a generare Gesù nella vita. In definitiva Maria è l’esempio di umanità nuova che al contrario di Eva sa obbedire al suo Creatore, Maria è esempio del mistero pasquale di Cristo la solennità dell’Immacolata Concezione è tutta dedicata a maria in quanto “porta” attraverso la quale Dio ha potuto donare la salvezza in Gesù. La sequela e la comunione col Signore sono aspetti della vita spirituale a cui l’Immacolata ci conduce. Questa unione intima con Dio fu possibile solo grazie all’opera dello Spirito Santo in lei per grazia di Dio, una grazia che la rese, come dirà l’Angelo Gabriele “piena di grazia” ovvero preservata da ogni peccato fin dalla nascita. La presenza dello Spirito Santo in Maria diviene spinta per il credente a vivere la propria vita cristiana, il proprio pellegrinaggio sulla terra, in continua ricerca e richiesta del medesimo Spirito di santità che animò la Vergine. In questo modo Maria, prima credente e discepola del Figlio, è un esempio di discepolo vicino all’esperienza del cristiano, non più solo gloriosa da essere distante e irraggiungibile, al contrario così gloriosa per l’opera dello Spirito da essere l’unico modello vicino all’esperienza di fede per capire come seguire il Signore quando ci si apre all’azione dello Spirito. Come Maria, discepola del Cristo, ha generato il Figlio di Dio per opera dello Spirito Santo, essendone ricolma, così il cristiano con la sua comunità è chiamato a generare Gesù nella sua vita quotidiana, un parto che si gioca fra testimonianza della propria fede e presenza dei valori di Cristo nella propria famiglia e comunità di fede.
Il dogma dell’Immacolata Concezione
Papa Pio IX
Anche quest’anno ha avuto luogo la fiaccolata dei
ragazzi di 2ª e 3ª media del decanato di Luino, che ha visto protagonisti 81 tra ragazzi e ragazze di cui 12 della nostra parrocchia. Il percorso era attraversare tutte le parrocchie del decanato.
La luce della fiaccola ha illuminato, insieme alla gioia dei nostri giovani partecipanti, tutte le parrocchie del decanato, in un percorso di 56 km. Partendo dal Santuario della Madonna della Punta di Maccagno fino all’oratorio di Germignaga, scollinando a Dumenza/Motte quindi Montegrino e Roggiano e Valtravaglia passando da Castelveccana, Bedero e Porto Valtravaglia.
Possa ora la fiamma racchiusa in questa piccola lanterna illuminare il cammino di questi ragazzi, affinché diventino portatori di luce e costruttori di un mondo rinnovato nell’amore di Cristo.
Elena
Oggi si pone il serio ed affascinante problema educativo (il nostro Cardinale vuole Comunità Educante). Come trasmettere alle nuove generazioni il patrimonio di valori cristiani ed umani? Come far capire anche ai genitori quanto sia importante la formazione spirituale e religiosa? Come aiutarci tutti insieme ad educarci alla scuola del Vangelo? Come fare di Gesù Cristo “Via, verità e vita” il centro propulsore della nostra esistenza. Rispondere a queste domande non è semplice e non ci sono ricette e soluzioni preconfezionate ma è importante unire tutte le forze educatrici, come chiede il nostro cardinale. Invochiamo anche lo Spirito Santo che ci illumini e che ci faccia sempre più aderire alla persona di Gesù ed alla vita della chiesa.
Dobbiamo essere convinti che scegliere e stare uniti a Gesù ed in Lui tra di noi non si sbaglia mai.
“IL Cristo, tua parola vivente, è la via che ci guida a Te, la verità che ci fa liberi, la vita che ci riempie
di gioia” (preghiera eucaristica di consacrazione, Vª/b)
Don Ilario
Banche, assicurazioni e fornitori di energia e di telecomunicazioni ci faranno sottoscrivere contratti incomprensibili. Poi ci faranno credere che è colpa nostra!
C’è chi si lamenterà delle pene d’amore. Evidentemente non ha mai avuto i calcoli renali o non ha mai sofferto di ernia al disco!
Il saggio dice: “Quando la figlia si sposa, il padre perde la dote, ma riguadagna il bagno e il telefono” (Robert Lembke).
4° giorno del pellegrinaggio
Domenica 8 settembre – Ain Karem (la Visitazione), Betlemme (Basilica della Natività, Campo dei
Pastori, Hogar do Ninos)
Subito dopo colazione, in coda con il pullman per uscire da Betlemme, controllati dai militari israeliani i
passaporti (questa è la prassi per entrare o uscire dalla città), ci siamo diretti a Ain Karem (il Giardino della
Sorgente) il luogo della Visitazione: “In quei giorni Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in
fretta una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il
saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo ed esclamò a gran voce:
<<Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che debbo che la madre del mio Signore
venga a me? Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel
mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento delle parole del Signore>>. Allora Maria disse:
“MAGNIFICAT” – l’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome:
di generazione in generazione la sua misericordia
si stende su quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio;
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni;
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati;
ha rimandato i ricchi a mani vuote;
ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva promesso ai nostri padri,
ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre>>.
Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua”. (Luca 1, 39‐56)
Per prima cosa abbiamo visitato la Chiesa che commemora la nascita di
Giovanni Battista, nato da anziani genitori, Zaccaria ed Elisabetta, cugina
di Maria “e tu, bambino, sarai chiamato profeta dell’Altissimo perché
andrai innanzi al Signore a preparargli le strade” (Luca 1,57‐80). Sul
muro di cinta di un ampio cortile che delimita il santuario ci sono affisse,
in varie lingue, molteplici lapidi riportanti il testo del cantico di Zaccaria
“Benedictus”. Nella chiesa del santuario c’è una piccola grotta dove
sgorga una sorgente che, si dice, dissetò Elisabetta e Giovanni durante
il loro soggiorno nella montagna, dove, al tempo della strage degli
Innocenti, restarono nascosti, serviti da un angelo, fino alla morte di
Erode.
Ain Karem – Testo del cantico di Zaccaria “Benedictus”.
Usciti dal santuario, sul lato opposto della
montagna, lungo una scalinata di circa 500
metri, abbiamo raggiunto la Chiesa della
Visitazione. Durante il percorso, per sentire
meno la fatica della salita, si è recitato il S.
Rosario. All’ingresso, ai piedi della
cancellata, si legge una grande scritta:
“Magnificat” il cui testo è riportato, in 41
lingue diverse, sulle pareti del muro di cinta.
Sul luogo sono state erette due chiese, una
sopra l’altra. La chiesa inferiore era
originariamente una cappella d’epoca
bizantina, nei secoli abbandonata, diventata
persino un’abitazione privata di una famiglia
araba, poi riscattata dai Francescani nel
1679. La cripta è decorata con scene
evangeliche ed è dedicata a Elisabetta. In una nicchia è custodita la pietra dietro la quale sarebbe stato
nascosto Giovanni Battista per sfuggire alla strage ordinata da Erode il Grande. Questo episodio, narrato dal
vangelo apocrifo di San Giacomo, è descritto da un affresco nella cripta.
La chiesa superiore, di recente costruzione, è dedicata alla glorificazione di Maria nella storia del
cristianesimo. Nell’abside è raffigurata la Madre di Gesù circondata dai santi nel cielo e dai fedeli sulla terra.
Altri pannelli decorativi raffigurano, tra gli altri, le nozze di Cana e il concilio di Efeso del 431 che definì Maria
“Madre di Dio”. Nel cortile, all’uscita, c’è una scultura moderna stilizzata, molto curiosa, raffigurante Maria
ed Elisabetta, scolpite di profilo, che si guardano negli occhi contrapponendo, in modo molto evidente, i
ventri in stato interessante.
Lentamente, scendendo la lunga scalinata, siamo arrivati sul piazzale sottostante dove ci attendeva il pullman
che ci avrebbe portato al ristorante per pranzare.
Nel primo pomeriggio, rifacendo la
solita trafila dei controlli, siamo
rientrati a Betlemme per iniziare la
visita dei luoghi dove Gesù è nato. Per
primo abbiamo visitato il Campo e la
Grotta dei Pastori. “C’erano in quella
regione alcuni pastori che vegliavano
di notte facendo la guardia al loro
gregge. Un angelo del Signore si
presentò davanti a loro e la gloria del
Signore li avvolse di luce. Essi furono
presi da grande spavento, ma l’angelo
disse loro: << Non temete, ecco vi
annuncio una grande gioia, che sarà di
tutto il popolo: oggi vi è nato della città
di Davide un salvatore, che è il Cristo
Signore. Questo per voi il segno:
Ain Karem – Scultura raffigurante Maria ed Elisabetta che contrappongono i loro ventri.
Betlemme – campo dei Pastori, la Chiesa.
troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia >>. E subito apparve una moltitudine che
lodava Dio e diceva: Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà” (Luca 2,8‐
14).
Attraverso una cancellata con, in alto a forma di arco, la scritta “Gloria in Excelsis Deo” siamo entrati nel
“Campo dei Pastori”. Un viale tutto alberato ci conduce in uno spiazzo dove è situata una enorme fontana,
in cima alla quale c’è un pastore appoggiato al suo bastone ed ai suoi piedi ci sono delle pecore che si
abbeverano nella vasca della fontana. Sul fronte della vasca una grande scritta in lingua latina riporta il passo
del Vangelo di Luca 2,8‐14. Proseguendo, troviamo delle grotte, cavità ricavate dalla roccia calcarea, che
venivano usate, al tempo della nascita di Gesù, come abitazioni. I Francescani le hanno ripulite e trasformate
in caratteristiche cappelle. In una di queste, una comitiva proveniente dall’Ucraina, stava celebrando la S.
Messa e cantava, nella sua lingua, una lode che anche noi, nella nostra parrocchia, usiamo cantare nel
periodo natalizio. Una spontanea considerazione mi è venuta alla mente: “quanto siamo lontani dal punto di
vista geografico ma quanto siamo vicini dal punto di vista religioso con questo popolo! Loro cantano nella
loro lingua, noi nella nostra ma tutte due diciamo al Signore le stesse cose!”.
Sopra una scalinata si erge la Chiesa dei Pastori. Ha la forma di dodecagono con cinque absidi a piano
inclinato, opera dell’architetto Barluzzi che ha voluto richiamare la struttura di una tenda da campo, come
quella dei pastori del tempo. La luce che penetra dalla cupola in vetrocemento, illumina l’interno richiamando
alla mente la luce divina che apparve ai pastori. Sopra l’altare è dipinta una Natività molto suggestiva.
Usciti dal “Campo dei Pastori” a
piedi, attraversando la piazza
principale di Betlemme, ci siamo
diretti verso il santuario della
“Madonna del Latte”, luogo poco
conosciuto. La tradizione vuole
che Giuseppe, Maria e il Bambino
Gesù iniziano la fuga in Egitto:
“Levati, prendi con te il Bambino
e la Madre sua e fuggi in Egitto e
resta la finché non te lo dirò …..”
(Marco 2,13‐14). Il cammino da
fare è lungo e la prima fermata
capita in una grotta non molto
lontana. Maria, infatti, deve
allattare il Bambino. Durante
l’allattamento una goccia di latte
cade sulla roccia e questa diviene
immediatamente bianca, come se fosse di candido marmo. La notizia della miracolosa vicenda ben presto si
divulga, con enorme stupore, tra la gente. Trascorrono molti anni e, nel punto del prodigioso evento, viene
costruito un piccolo santuario detto “Grotta del Latte”. Ancora oggi meta di pellegrinaggi. La “Madonna del
Latte” venerata particolarmente dalle donne puerpere in attesa, siano esse cristiane che musulmane, o da
chi disgraziatamente non può avere figli, testimoniano le cronache, ha operato numerosissimi miracoli. Nel
2007 i Frati Francescani, grazie a benefattori di diverse parti del mondo, hanno ampliato la cappella chiesa‐
grotta, portando alla luce parecchi reperti archeologici tra cui uno splendido porticato intarsiato con tondi
raffiguranti alcune scene della “Fuga in Egitto”. La grotta “Madonna del Latte” è stata oggetto di visita anche
da parte di Papa Giovanni Paolo II, in occasione del suo viaggio in Terra Santa.
Betlemme – Grotta “Madonna del Latte”
Ultimata questa visita, sempre a piedi, ci siamo recati nel luogo che costituisce una delle mete irrinunciabili per i
pellegrini che visitano la Terra Santa: la Basilica della Natività. “Anche Giuseppe …. salì in Giudea alla città di Davide,
chiamata Betlemme…… per farsi registrare insieme con Maria sua sposa, che era incinta…. Ora, mentre si
trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse
in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c’era posto per loro nell’albergo” (Luca 2,4‐7). Sopra questo
luogo si erge la “Basilica della Natività”. Nel IV secolo l’imperatore Costantino, per volere di sua madre Elena, fece
costruire sopra la grotta una grande chiesa. Scampata dalla distruzione dei Persiani, nel 614, grazie ad un mosaico
posto sul frontone raffigurante i Re Magi in abiti di foggia persiana, si accede alla basilica attraverso un’unica porta,
una piccola apertura che consentiva una facile difesa e impediva l’ingresso ai cavalli e ad altri animali.
Nella navata centrale, la nostra guida ci ha riuniti vicino ai resti del pavimento mosaico della chiesa originale,
raccomandandoci di stare sempre uniti,
mettendoci in coda, attendendo il nostro
turno, per accedere, uno alla volta, tramite
una ripida e stretta scala di pietra,
all’interno della “Grotta della Natività”. Qui,
davanti alla stella d’argento che segna il
luogo di nascita di Gesù: << Hic de Virgine
Maria Jesus Christus natus est – 1717 (anno
in cui i Frati Francescani anno posto la stella)
>> mi sono inginocchiato e, pieno di
emozione, ho baciato la stella. Purtroppo il
tempo che viene lasciato a disposizione è
veramente minimo, pochi secondi non
sufficienti per rendersi conto di quale
momento si stia vivendo. Sull’altro lato della
grotta è il luogo in cui era situata la mangiatoia dove Maria avrebbe deposto il Bambino subito dopo la nascita.
Qui il tempo a disposizione è stato un po’ più largo, sufficiente, almeno, per un momento di raccoglimento.
Risalendo le scale, sul lato opposto, siamo ritornati all’interno della basilica, dove, sommariamente, la guida ci ha
descritto le bellezze artistiche e archeologiche della basilica e ci ha ricordato quanto, purtroppo, è accaduto nel
2002, durante la rivolta palestinese contro Israele. Le “Forze di Difesa Israeliane” assediarono la Basilica della
Natività dove circa 200 Palestinesi incluso un gruppo di militanti, avevano cercato riparo. L’assedio durò 39 giorni
e 9 militanti più il Padre Campanaro della basilica vennero uccisi.
Il Papa Giovanni Paolo II condannò le azioni dell’esercito israeliano. La nostra guida ha voluto ricordare questo
episodio in quanto, quale palestinese cattolico, lo ha vissuto in prima persona.
Da un’uscita laterale siamo entrati nel chiostro di S. Girolamo, adiacente alla chiesa cattolica di S. Caterina che,
purtroppo, non abbiamo potuto visitare in quanto impegnata da un matrimonio (abbiamo assistito, però,
all’ingresso della sposa, tutta vestita di bianco, proprio come da noi). Dopo una sosta in un giardino di un bar a
prendere un caffè, ci siamo incamminati verso la casa di accoglienza “Hogar Nino Dios (casa Dio Bambino)”.É’ una
congregazione cattolica argentina, fondata nel 1984, da Suore del Verbo Incarnato, che si occupa, in particolar
modo, della cura di bambini portatori di gravi handicap. Qui abbiamo assistito alla S. Messa, celebrata da Don
Silvio, e poi, saliti al piano superiore, siamo rimasti un po’ di tempo a fare compagnia ai bambini. E’ stato questo
un momento veramente triste e pieno di emozione, molti di noi non sono riusciti a trattenere le lacrime.
Il pullman ci aspettava fuori per condurci in albergo per la cena, alla fine della quale, altra emozione: tra gli applausi
di tutti, Francesca, accompagnatrice dell’UNITALSI, ha fatto portare una grande torta, per festeggiare il
compleanno della mia signora. Grazie!! E’ stata una graditissima e simpaticissima sorpresa.
Betlemme – Basilica della Natività – Stella d’argento che identifica il luogo della nascita di Gesù.
Venerdì 31 ottobre ore 17 S. Messa vigiliare di “Tutti i Santi”
Sabato 1 novembre ore 9 S. Messa a Pianazzo
“festività di tutti i Santi” ore 11 S. Messa solenne in Parrocchia
ore 15 Visita al cimitero di Luino
ore 17 S. Messa per i defunti dell’anno in Parrocchia
Domenica 2 novembre ore 9 S. Messa per i defunti a Pianazzo
“ricordo di tutti i defunti” ore 11 S. Messa per tutti i defunti
Novena dell’Immacolata
Lunedì 24 novembre ore 16,30 Longhirolo
Martedì 25 novembre ore 9,00 Roggiolo
Mercoledì 26 novembre ore 16,30 Parrocchia
Lunedì 1 dicembre ore 16,30 Longhirolo
Martedì 2 dicembre ore 9,00 Roggiolo
Mercoledì 3 dicembre ore 16,30 Parrocchia
S. Confessioni
Sabato 6 dicembre ore 16 per tutti
Festa Patronale
Sabato 6 dicembre ore 17,00 S. Messa vigiliare
Domenica 7 dicembre ore 9,00 S. Messa a Pianazzo
ore 11,00 S. Messa in Parrocchia
Lunedì 8 dicembre Festa dell’Immacolata
ore 9,00 S. Messa a Pianazzo
ore 11,00 S. Meswsa solenne in Parrocchia e incanto dei doni
ore 15,00 Processione solenne da Chiesa a Bonga e ritorno
Esortazione a vivere di fede ed amicizia con Gesù Lunedì 17 novembre Valdo Farè Longhirolo
Martedì 18 novembre Barozzo Fornasette Pezze (al pomeriggio)
Giovedì 20 novembre Pianazzo Cucco
Venerdì 21 novembre Cesco Colombè Cadonato
Sabato 22 novembre Case Nuove
Lunedì 24 novembre Roggiolo Crevella
Martedì 25 novembre Torchietto Refinato (al pomeriggio)
Giovedì 27 novembre Bonga Torchio
Sabato 29 novembre Case Nuove
Lunedì 1 dicembre Rebisello Campo Via Dumenza
Giovedì 4 dicembre Poppino Chiesa
In cammino verso il S. Natale Novena per il S. Natale Lunedì 15 dicembre ore 16,30 a Longhirolo
Martedì 16 dicembre ore 9,00 a Roggiolo
Mercoledì 17 dicembre ore 16,30 in Parrocchia
Lunedì 22 dicembre ore 16,30 a Longhirolo
Martedì 23 dicembre ore 9,00 a Roggiolo
Mercoledì 24 dicembre ore 17,00 S. Messa vigiliare di Natale
ore 23,30 Veglia natalizia e S. Messa di mezzanotte
Giovedì 25 dicembre ore 9,00 S. Messa distinta a Pianazzo
ore 11,00 S. Messa solenne in Parrocchia
Venerdì 26 dicembre ore 9,00 a Pianazzo
ore 11,00 in Parrocchia
Mercoledì 31 dicembre ore 17,00 S. Messa e Te Deum in Parrocchia
Giovedì 1 Gennaio ore 9,00 a Pianazzo – Veni Creator giornata della Pace
ore 11,00 in Parrocchia – Veni Creator giornata della Pace
don Ilario e Parrocchia
Buon Natale e prospero Anno 2015
NATI
1 – Ferrarese Mattia
2 – Ferrara Davide
3 – Agostinis Mattia
4 – Bottari Beatrice Doriana
5 – Brigatti Tecla
6 – Tomasina Marco
7 – Iuculano Davide
MATRIMONI
1 – Failla Francesca e Casellini Marcel
RITORNATI AL PADRE
01 – Bisceglia Alessandro (Franco)
02 – Cosentino Francesco
03 – Meneghini Graziano
04 – Solenghi Arcari Maria
05 – Forese Giulia ved Ferrari
06 – Alioli Giuseppina
07 – Dellea ved. Morandi Vianna (Alice)
08 – Fàoro Ferrari Tea Giuseppina
09 – Curnis Adriana in Curnis
10 – Ruzzi Lucia ved. Sai
11 – Sai Ines ved. Alioli
25 Maggio 2014 ‐ Prima S. Comunione