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Parrocchia Santa Maria Domenica Mazzarello Anno XIII - n. 684 - 22 Dicembre 2013 - IV Domenica di Avvento Giuseppe, uomo giusto, il Custode della Sposa Prima che andassero a vivere insieme (secondo l'uso ebraico ai tempi di Gesù, passava un anno tra il matrimonio e la convivenza) Maria si trovò incinta. Sorpresa assoluta della creatura che arriva a concepire l'inconcepibile, il proprio Creatore. Qualcosa che però strazia il cuore di Giuseppe, che si sente tradito, con i progetti di vita andati in frantumi. E l'uomo giusto, entra in crisi: non volendo accusarla pubblicamente ( denunciare Maria come adultera e farla lapidare) pensò di ripudiarla in segreto. Giuseppe non si dà pace, è innamorato, continua a pensare a lei, a sognarla di notte. Un conflitto emotivo e spirituale: da un lato l'osservanza della legge (l'obbligo di denunciare Maria) e dall'altro il suo amore. Ma basta che la corazza della legge venga appena scalfita dall'amore, che lo Spirito irrompe e agisce. Mentre stava considerando queste cose ecco che in sogno un angelo, che poi è Dio stesso, gli parla... Giuseppe, mani indurite dal lavoro e cuore intenerito e ferito, ci ricorda che l'uomo giusto ha gli stessi sogni di Dio. Sotto l'immagine di un angelo Dio gli dice: Non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Non temere, la parola preferita con cui Dio apre il dialogo con l'uomo. Non temere, Dio interviene sempre in favore della vita. Nel Vangelo di Matteo per tre volte vengono angeli: per annunciare la vita di Gesù, per proteggerne la vita dalla ferocia di Erode, a Pasqua per annunciare che quella vita ha vinto la morte. Ella darà alla luce un figlio e tu Lo chiamerai Gesù! Egli salverà il popolo. Il nome "Gesù", in ebraico Jeshuà, deriva dal verbo "salvare", la cui radice ish ha, come primo significato quello di allargare, dilatare. Gesù salverà: allargherà, accrescerà, espanderà lo spazio della tua umanità, renderà più grande la vita. Salverà dal peccato, che all'opposto è l'atrofia del vivere, il rimpicciolimento del cuore; il peccato è ciò che rende piccola la tua persona, e non c'è spazio per nulla e per nessuno. Dio viene e crea spazio in me, spazio per le creature, i poveri, i sogni, il cielo. In fondo, religione equivale a dilatazione (G. Vannucci). L'augurio di Natale che vorrei fare a ciascuno di voi e a me per primo: Che il Signore renda il tuo cuore spazioso! Giuseppe fece come gli aveva detto l'angelo e prese con sé la sua sposa. Maria lascia la casa del sì detto a Dio e va nella casa del sì detto al suo uomo, ci va da donna innamorata. Povera di tutto, Dio non ha voluto che Maria fosse povera d'amore, sarebbe stata povera di Dio.Perché ogni evento d'amore è sempre decretato dal cielo. Dio si è fatto uomo, e più gli uomini cresceranno in umanità, più scopriranno la divinità che ha messo la sua tenda in ciascuno di noi. Ermes Ronchi - Commento al Vangelo di Avvenire

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Page 1: Giuseppe, uomo giusto, il Custode della SposaStillate dall’alto, o cieli, la vostra rugiada e dalle nubi scenda a noi il Giusto; si apra la terra e germogli il Salvatore. (Is 45,8)

Parrocchia Santa Maria Domenica Mazzarello

Anno XIII - n. 684 - 22 Dicembre 2013 - IV Domenica di Avvento

Giuseppe, uomo giusto,

il Custode della Sposa

Prima che andassero a vivere insieme (secondo l'uso ebraico ai tempi di Gesù, passava un anno tra il matrimonio e la convivenza) Maria si trovò incinta. Sorpresa assoluta della creatura che arriva a concepire l'inconcepibile, il proprio Creatore. Qualcosa che però strazia il cuore di Giuseppe, che si sente tradito, con i progetti di vita andati in frantumi. E l'uomo giusto, entra in crisi: non volendo accusarla pubblicamente (denunciare Maria come adultera e farla lapidare) pensò di ripudiarla in segreto. Giuseppe non si dà pace, è innamorato, continua a pensare a lei, a sognarla di notte. Un conflitto emotivo e spirituale: da un lato l'osservanza della legge (l'obbligo di denunciare Maria) e dall'altro il suo amore. Ma basta che la corazza della legge venga appena scalfita dall'amore, che lo Spirito irrompe e agisce. Mentre stava considerando queste cose ecco che in sogno un angelo, che poi è Dio stesso, gli parla... Giuseppe, mani indurite dal lavoro e cuore intenerito e ferito, ci ricorda che l'uomo giusto ha gli stessi sogni di Dio. Sotto l'immagine di un angelo Dio gli dice: Non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Non temere, la parola preferita con cui Dio apre il dialogo con l'uomo. Non temere, Dio interviene sempre in favore della vita. Nel Vangelo di Matteo per tre volte vengono angeli: per annunciare la vita di Gesù, per proteggerne la vita dalla ferocia di Erode, a Pasqua per annunciare che quella vita ha vinto la morte. Ella darà alla luce un figlio e tu Lo chiamerai Gesù! Egli salverà il popolo. Il nome "Gesù", in ebraico Jeshuà, deriva dal verbo "salvare", la cui radice ish ha, come primo significato quello di allargare, dilatare. Gesù salverà: allargherà, accrescerà, espanderà lo spazio della tua umanità, renderà più grande la vita. Salverà dal peccato, che all'opposto è l'atrofia del vivere, il rimpicciolimento del cuore; il peccato è ciò che rende piccola la tua persona, e non c'è spazio per nulla e per nessuno. Dio viene e crea spazio in me, spazio per le creature, i poveri, i sogni, il cielo. In fondo, religione equivale a dilatazione (G. Vannucci). L'augurio di Natale che vorrei fare a ciascuno di voi e a me per primo: Che il Signore renda il tuo cuore spazioso! Giuseppe fece come gli aveva detto l'angelo e prese con sé la sua sposa. Maria lascia la casa del sì detto a Dio e va nella casa del sì detto al suo uomo, ci va da donna innamorata. Povera di tutto, Dio non ha voluto che Maria fosse povera d'amore, sarebbe stata povera di Dio.Perché ogni evento d'amore è sempre decretato dal cielo. Dio si è fatto uomo, e più gli uomini cresceranno in umanità, più scopriranno la divinità che ha messo la sua tenda in ciascuno di noi.

Ermes Ronchi - Commento al Vangelo di Avvenire

Page 2: Giuseppe, uomo giusto, il Custode della SposaStillate dall’alto, o cieli, la vostra rugiada e dalle nubi scenda a noi il Giusto; si apra la terra e germogli il Salvatore. (Is 45,8)

L'abbraccio di Giuseppe e di Maria

Da questa icona emerge una calda atmosfera di

tenerezza e di castità. I due santi sposi si abbracciano

con il trasporto e la solidarietà di chi vive nello Spirito.

Dietro a loro c'è il tavolo da lavoro di Giuseppe con

gli umili utensili dell'attività quotidiana, segno di una

vita ordinaria intessuta di fatica e di gioia, di

sofferenza e di speranza.

Sullo sfondo vediamo la città: a sinistra la vecchia

Gerusalemme e a destra la nuova. In alto, un panno

rosso indica la protezione divina sull'amore coniugale,

mentre il tappeto rosso sotto i piedi degli sposi indica

il percorso di reciproca donazione a cui tende la vita di

ogni coppia: è un cammino regale e santo, magnifico e

benedetto, che da vita a una nuova famiglia, plasmata

dalla bontà del Signore per proclamare le sue lodi e

per portare nel mondo una scintilla del suo Amore

eterno e fedele.

Laudato sii, mio Signore,

per questo nostro infinito amore.

A te ritornerà come goccia nel mare.

Laudato sii, mio Signore,

per il forte desiderio di amare

che ci hai posto in cuore...

Laudato sii, mio Signore,

per il desiderio mai saziato di te,

unico Amore, del quale stesso amore

ci amiamo senza mai sazietà,

per il quale amore è più desiderabile soffrire

che non possederlo.

Laudato sii, mio Signore,

per questa nostra esistenza

che ti degni di condurre provvidente,

e per la quale, grati,

ti benediciamo.

Laudato sii, mio Signore,

per ogni evento della tua volontà,

che su di noi troverà il suo compimento...

Laudato sii, mio Signore,

per il nostro infinito amore.

Page 3: Giuseppe, uomo giusto, il Custode della SposaStillate dall’alto, o cieli, la vostra rugiada e dalle nubi scenda a noi il Giusto; si apra la terra e germogli il Salvatore. (Is 45,8)

La fede nell'ora della prova

«Nell'ora della prova, la fede ci illumina. In Cristo, Dio stesso ha voluto condividere con noi la strada della sofferenza e offrirci il suo sguardo per vedere in essa la luce» (Lumen fidei 56.57). La fede è luce. Deve esserlo interamente, fin nei meandri più bui dell'esistenza, segnati dalla sofferenza e dalla morte. Il "caso serio" della fede – la sua sfida radicale – è il male inguaribile, il dolore innocente. Perché la sofferenza, la sofferenza del giusto? Dov'è Dio in presenza del male che s'abbatte inesorabile? Perché credere, continuare a

credere, dove il male l'ha vinta sul bene e il dolore morde implacabile? La questione si leva drammatica in presenza dell'umana impotenza. Chiama in causa Dio e la fede con cui l'uomo confida in Dio. La fede cristiana non si sottrae, si lascia interpellare. Anzi ha proprio qui la sua ragion d'essere: dire una parola di vita all'uomo che soffre. Non lo fa con una filosofia o un'alchimia della sofferenza. Lo fa con la memoria viva della croce di Cristo, con cui Dio è sceso nel fondo più buio del dolore del mondo. «All'uomo che soffre, Dio non dona un ragionamento che spieghi tutto, ma offre la sua risposta nella forma di una presenza che accompagna, di una storia di bene che si unisce ad ogni storia di sofferenza per aprire in essa un varco di luce. In Cristo, Dio stesso ha voluto condividere con noi questa strada e offrirci il suo sguardo per vedere in essa la luce». La fede non cancella la sofferenza, la introduce nell'atto di abbandono del Crocifisso nelle mani del Padre (cf Lc 23,46). «Contemplando l'unione di Cristo con il Padre, nel momento della sofferenza più grande sulla croce, il cristiano impara a partecipare allo sguardo stesso di Gesù. Perfino la morte risulta illuminata e può essere vissuta come l'ultima chiamata della fede, l'ultimo "Esci dalla tua terra" (Gen 12,1), l'ultimo "Vieni!" pronunciato dal Padre, cui ci consegniamo con la fiducia che Egli ci renderà saldi anche nel passo definitivo» (56). «La fede non è luce che dissipa tutte le nostre tenebre, ma lampada che guida nella notte i nostri passi, e questo basta per il cammino».

E' ORMAI PROSSIMO IL SANTO NATALE

Ecco è giunta la pienezza dei tempi: Dio ha mandato il suo Figlio nel mondo. (Gal 4,4)

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Bagnasco ai parlamentari:

«La gente aspetta risposte»

«La vostra opera nelle istituzioni sia sempre ispirata dall'attenzione alla persona, la cui promozione è il criterio di ogni iniziativa politica e di ogni istituzione sociale o economica». Lo ha detto il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei, che stasera alle 20 nella chiesa romana di Santa Maria sopra Minerva ha presieduto una Messa per i parlamentari in preparazione al Natale. «Il vostro compito di sedere in Parlamento - ha detto - è certamente un onore ma è innanzitutto una grande responsabilità e, oggi più che mai, un compito gravoso, perchéla gente aspetta risposte urgenti e decisive da un mondo, quello della politica, che vuole sentire vicino, consapevole, capace ed efficace. Aspettano le imprese - ha insistito Bagnasco - che da anni si trovano in mezzo al guado. Aspetta un mondo di giovani capaci, preparati, che bussano invano alla porta del lavoro e che devono rassegnarsi ad emigrare. Aspetta il mondo dei disoccupati, degli anziani e dei poveri che affollano il nostro splendido Paese». «Dove la persona è ancora oppressa e umiliata - ha ribadito il presidente della Cei - le istituzioni sociali vanno riviste e rese più idonee al loro scopo». «Per questo - ha proseguito - non possiamo non richiamare l’attenzione verso i detenuti. I nostri sacerdoti-cappellani - ha ricordato - conoscono direttamente le condizioni precarie e penose dovute al sovraffollamento, e alle strutture spesso inadeguate per una corretta e doverosa riabilitazione in vista dell’auspicato reinserimento nella società». Ma il pensiero è andato anche ai migranti approdati a Lampedusa e alle difficili condizioni della permanenza nel centro di prima accoglienza. «Non possiamo tacere - ha detto il cardinale Bagnasco - i recenti episodi che hanno visto al centro gli immigrati a Lampedusa». «Un senso profondo di dolore e vergogna - ha detto - ha pervaso i cuori di tutti. E diciamo: mai più!». «Chiediamo al Signore - ha concluso - il dono di non essere distolti dalle necessità della gente e dalle loro ansie, e chiediamo di saper riconoscere in tutti, specialmente nei poveri e invisibili, il volto stesso di Dio».

“Non abbiamo bisogno di chissà quali grandi cose o chissà quali grandi uomini. Abbiamo solo bisogno di più gente onesta.„

Benedetto Croce

Page 5: Giuseppe, uomo giusto, il Custode della SposaStillate dall’alto, o cieli, la vostra rugiada e dalle nubi scenda a noi il Giusto; si apra la terra e germogli il Salvatore. (Is 45,8)

IV Domenica di Avvento A

Antifona d'ingresso Stillate dall’alto, o cieli, la vostra rugiada e dalle nubi scenda a noi il Giusto; si apra la terra e germogli il Salvatore. (Is 45,8)

Dopo il saluto liturgico mentre un bambino accende il

secondo cero il sacerdote dice:

Accendendo questa quarta candela,

nell’ultima domenica,

pensiamo a Lei,

la Vergine, tua e nostra madre.

Nessuno ti attese

con maggiore ansia,

con maggiore tenerezza,

con più amore.

Nessuno ti accolse con più gioia.

Tu sbocciasti in Essa,

come il chicco di grano germoglia nel

solco. Nelle sue braccia trovasti la culla più bella.

Anche noi vogliamo prepararci così:

nella fede, nell’amore,

nel lavoro di ogni giorno.

Vieni presto, Signore! Vieni a salvarci!

Si prosegue il gesto con il canto..

Si accende una luce all'uomo

quaggiù, presto verrà tra noi Gesù.

Vegliate, lo sposo non tarderà;

se siete pronti, vi aprirà.

Lieti cantate: gloria al Signor!

Nascerà il Redentor!

Si accende una luce all'uomo

quaggiù, presto verrà tra noi Gesù.

Pastori, adorate con umiltà

Cristo, che nasce in povertà.

Lieti cantate: gloria al Signor!

Nascerà il Redentor!

non si dice il Gloria ...

Colletta O Dio, Padre buono, tu hai rivelato la gratuità e la potenza del tuo amore, scegliendo il grembo purissimo della Vergine Maria per rivestire di carne mortale il Verbo della vita: concedi anche a noi di accoglierlo e generarlo nello spirito con l’ascolto della tua parola, nell’obbedienza della fede.

Page 6: Giuseppe, uomo giusto, il Custode della SposaStillate dall’alto, o cieli, la vostra rugiada e dalle nubi scenda a noi il Giusto; si apra la terra e germogli il Salvatore. (Is 45,8)

PRIMA LETTURA (Is 7,10-14) Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio.

Dal libro del profeta Isaìa In quei giorni, il Signore parlò ad Acaz: «Chiedi per te un segno dal Signore, tuo Dio, dal profondo degli inferi oppure dall’alto». Ma Àcaz rispose: «Non lo chiederò, non voglio tentare il Signore». Allora Isaìa disse: «Ascoltate, casa di Davide! Non vi basta stancare gli uomini, perché ora vogliate stancare anche il mio Dio? Pertanto il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele».

SALMO RESPONSORIALE (Sal 23)

Rit: Ecco, viene il Signore, re della gloria. Del Signore è la terra e quanto contiene: il mondo, con i suoi abitanti. È lui che l’ha fondato sui mari e sui fiumi l’ha stabilito.

Chi potrà salire il monte del Signore? Chi potrà stare nel suo luogo santo? Chi ha mani innocenti e cuore puro, chi non si rivolge agli idoli.

Egli otterrà benedizione dal Signore, giustizia da Dio sua salvezza. Ecco la generazione che lo cerca, che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe.

SECONDA LETTURA (Rm 1,1-7) Gesù Cristo, dal seme di Davide, Figlio di Dio.

Dalla lettera di S. Paolo Apostolo ai Romani Paolo, servo di Cristo Gesù, apostolo per chiamata, scelto per annunciare il vangelo di Dio – che egli aveva promesso per mezzo dei suoi profeti nelle sacre Scritture e che riguarda il Figlio suo, nato dal seme di Davide secondo la carne, costituito Figlio di Dio con potenza, secondo lo Spirito di santità, in virtù della risurrezione dei morti, Gesù Cristo nostro Signore; per mezzo di lui abbiamo ricevuto la grazia di essere apostoli, per suscitare l’obbedienza della fede in tutte le genti, a gloria del suo nome, e tra queste siete anche voi, chiamati da Gesù Cristo, a tutti quelli che sono a Roma, amati da Dio e santi per chiamata, grazia a voi e pace da Dio, Padre nostro, e dal Signore Gesù Cristo!

Canto al Vangelo (Mt 1,23)

Alleluia, alleluia. Ecco la vergine concepirà e darà alla luce un figlio:

a lui sarà dato il nome di Emmanuele: “Dio con noi”. Alleluia.

Page 7: Giuseppe, uomo giusto, il Custode della SposaStillate dall’alto, o cieli, la vostra rugiada e dalle nubi scenda a noi il Giusto; si apra la terra e germogli il Salvatore. (Is 45,8)

VANGELO (Mt 1,18-24) Gesù nascerà da Maria, sposa di Giuseppe, della stirpe di Davide.

+ Dal Vangelo secondo Matteo Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. Però, mentre stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati». Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele», che significa “Dio con noi”. Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.

PREGHIERA DEI FEDELI

Con l’incarnazione di Gesù, Dio si è fatto prossimo agli uomini e si è reso presente nella Storia. Riconosciamolo all’opera nella nostra quotidianità e chiediamogli di aiutarci ad essere come lui ci vuole. Preghiamo dicendo: Ascoltaci Signore. • Perché la Chiesa testimoni la fede forte di Maria e Giuseppe, disponibile all’obbedienza della volontà divina e pronta ad accogliere e testimoniare, nello Spirito, Gesù, il Cristo. Preghiamo. • Perché le nostre famiglie, nelle quali si schiude la vita con il suo mistero, cerchino di essere coerenti con la fede che professano, anche di fronte al fascino di stili di vita che disattendono i beni e i valori dello spirito. Preghiamo. • Perché impariamo a leggere negli eventi della storia ed in particolare in quelli della nostra storia la presenza di Dio, che esprime la sua volontà nelle vicende dell’esistenza. Preghiamo. • Perché coloro che stanno per prendere decisioni fondamentali si lascino guidare allo Spirito, riconoscendo Dio, e non le opere ed i progetti umani, come Signore della Storia. Preghiamo. • Per noi, perché possiamo partecipare a questa santa Eucaristia grati del dono che abbiamo ricevuto, uniti nella lode e nell’amore scambievole. Preghiamo. Rendici capaci, o Padre, di accogliere la tua volontà come Maria, e di acconsentire ai tuoi disegni come Giuseppe. Ma rimani con noi e sostienici, perché da soli non possiamo fare nulla. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.

Page 8: Giuseppe, uomo giusto, il Custode della SposaStillate dall’alto, o cieli, la vostra rugiada e dalle nubi scenda a noi il Giusto; si apra la terra e germogli il Salvatore. (Is 45,8)

Preghiera sulle offerte Accogli, o Dio, i doni che presentiamo all’altare, e consacrali con la potenza del tuo Spirito, che santificò il grembo della Vergine Maria.

Antifona di comunione Ecco, la Vergine concepirà e

darà alla luce un Figlio: sarà chiamato Emmanuele, Dio con noi. (Is 7,14)

Preghiera dopo la comunione O Dio, che ci hai dato il pegno della vita eterna, ascolta la nostra preghiera: quanto più si avvicina il gran giorno della nostra salvezza, tanto più cresca il nostro fervore, per celebrare degnamente il Natale del tuo Figlio.

Con un pizzico di poesia...

A Nazaret, ridente cittadina,

poiché è al lavoro fin dalla mattina,

sereno e stanco va tutte le sere

a riposar Giuseppe il carpentiere.

E’ duro lavorar ma è pure bello

in un tavolo, un letto o uno sgabello

l’opera proseguire con passione

che l’Altissimo avviò con la creazione.

“Così è trascorsa – lode a Dio sia data –

nella letizia tutta la giornata;

una cena frugale, un po’ di vino

e appoggerò la testa sul cuscino”.

Recita una preghiera e poi riposa,

avendo in cuor la sua promessa sposa,

Giuseppe, del Re David discendente

stimato quanto mai dalla sua gente.

Ma il dolce sonno – ahimè – si fa agitato

per l’accader di un sogno inaspettato:

qualcuno a lui non noto, bello in viso,

gli si pone dinanzi all’improvviso.

Ha un gesto austero, un abito elegante,

una voce sommessa ma squillante

e gli pronuncia, perché Iddio lo vuole,

concitate insondabili parole.

“Giuseppe, tu sei un uomo giusto e pio,

sei laborioso e assai gradito a Dio;

Maria sarà, ma non per te, la madre

di un bel bambino al qual farai da padre.

Non temere perciò prenderla accanto

poiché lo Spirto di Colui che è Santo

in modo che comprender non è dato

questo grande prodigio ha in lei operato”.

Giuseppe, al primo albore, già si desta;

in lui che solo e pensieroso resta,

vivo stupore, grande meraviglia

suscita questo sogno che consiglia

di accogliere Maria, mentre lo invita

a un grande sacrificio, ad una vita

ben diversa da quella che in passato

si era con lei da tempo immaginato.

“E’ certo per un bene assai maggiore

che una rinuncia chiede a me il Signore:

realizzerò non il progetto mio

ma quello che è il voler del sommo Dio”.

Così pensa Giuseppe e si dispone

con umiltà a compir la sua missione;

di Gesù, che ha in Maria la vera madre,

egli sarà soltanto “ombra del Padre”.

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La domenica del "Bambinello" - ben 140 i pellegrini "Mazzarelliani"!

Anche quest'anno in occasione della III Domenica di Avvento la nostra parrocchia era presente in piazza San Pietro pe la tradizionale "benedizione

dei Bambinelli". Eravamo ben 140 questa volta tra bambini, e genitori, con la presenza di qualche catechista. Nel momento clou della preghiera dell'Angelus

del S. Padre ci ha "benedetti" una pioggia, breve, ma intensa; ma questo non ha diminuito il nostro entusiasmo...

Cari fratelli e sorelle, buongiorno! Il Natale è vicino. Il messaggio cristiano si chiama “evangelo”, cioè “buona notizia”, un annuncio di gioia per tutto il popolo; la Chiesa non è un rifugio per gente triste, la Chiesa è la casa della gioia! E coloro che sono tristi trovano in essa la gioia, trovano in essa la vera gioia! Ma quella del Vangelo non è una gioia qualsiasi. Trova la sua ragione nel sapersi accolti e amati da Dio. Come ci ricorda oggi il profeta Isaia, Dio è colui che viene a salvarci, e presta soccorso specialmente agli smarriti di cuore. La sua venuta in mezzo a noi irrobustisce, rende saldi, dona coraggio, fa esultare e fiorire il

deserto e la steppa, cioè la nostra vita quando diventa arida. E quando diventa arida la nostra vita? Quando è senza l’acqua della Parola di Dio e del suo Spirito d’amore. Dio ci vuole tanto bene, ci ama e per questo è con noi, per aiutarci, per irrobustirci e andare avanti. Coraggio! Sempre avanti! La gioia cristiana, come la speranza, ha il suo fondamento nella fedeltà di Dio, nella certezza che Lui mantiene sempre le sue promesse. Il profeta Isaia esorta coloro che hanno smarrito la strada e sono nello sconforto a fare affidamento sulla fedeltà del Signore, perché la sua salvezza non tarderà ad irrompere nella loro vita. Quanti hanno incontrato Gesù lungo il cammino, sperimentano nel cuore una serenità e una gioia di cui niente e nessuno potrà privarli. La nostra gioia è Gesù Cristo, il suo amore fedele inesauribile! Perciò, quando un cristiano diventa triste, vuol dire che si è allontanato da Gesù. La Vergine Maria ci aiuti ad affrettare il passo verso Betlemme, per incontrare il Bambino che è nato per noi, per la salvezza e la gioia di tutti gli uomini. A lei l’Angelo disse: «Rallegrati, piena di grazia: il Signore è con te» (Lc 1,28). Lei ci ottenga di vivere la gioia del Vangelo in famiglia, al lavoro, in parrocchia e in ogni ambiente. Una gioia intima, fatta di meraviglia e di tenerezza. Quella che prova una mamma quando guarda il suo bambino appena nato, e sente che è un dono di Dio, un miracolo di cui solo ringraziare! Cari fratelli e sorelle, mi spiace che voi siate sotto la pioggia! Ma io sono con voi, di qua… Siete coraggiosi! Grazie! Oggi il primo saluto è riservato ai bambini di Roma, venuti per la tradizionale benedizione dei “Bambinelli”, organizzata dal Centro Oratori Romani. Cari bambini, quando pregherete davanti al vostro presepe, ricordatevi anche di me, come io mi ricordo di voi.

Vi ringrazio, e buon Natale!

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“Calendario d’Avvento 2013”

VEGLIATE E PREGATE..

Domenica 22 dicembre ore 10 Messa e

BENEDIZIONE DELLE COPPIE IN ATTESA DI UN FIGLIO

a seguire breve incontro di conoscenza.

il 27 dicembre dalle ore 19.45 fino alle 23.30

Festa dei giovani nel Salone. Ognuno porta da mangiare per condividere con gli altri. Sono

invitati: il gruppo dopo cresima, gruppo Sicàr (giovanissimi) e il gruppo giovani più grandi.

Vi aspettiamo tutti. _____________________________________________________________________________

A.A.A. GENEROSITA' CERCASI!!! Vogliamo allestire un angolo "oratorio invernale" nella Sala inferiore,

per accogliere in un ambiente raccolto e protetto i ragazzi, in modo particolare adolescenti che si stanno raccogliendo nel gruppo Sicàr.

Desideriamo acquistare un biliardino e un tavolo ping pong pieghevole... e per questo facciamo appello alla vostra generosità!

GRAZIE

DOMENICA 22 DICEMBRE - IV AVVENTO

Giornata Comunitaria di ritiro in preparazione al Natale

ore 11,00 (dopo la Messa) prima meditazione. L'invito é rivolto in

particolare alle famiglie della catechesi di tutti gli anni, mentre

bambini e ragazzi hanno l'incontro di catechesi. Due catechiste

saranno a disposizione per i genitori che hanno bambini piccoli.

ore 16,30 seconda meditazione per tutti (catechisti e collaboratori

particolarmente invitati). La preghiera del Vespro alle h. 19

concluderà la giornata dopo la Messa Vespertina.

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VIENI, BAMBINO GESU’ - Preghiera della Vigilia! Il Profeta Isaia prospetta il tempo della salvezza messianica come il tempo della luce, della gioia e della liberazione. Nel Bambino che ci sarà donato sono raccolte tutte le virtù dei Santi d'Israele: Egli sa la grandezza degli eroi la potenza, saggio, pacifico; sarà il vero "Ernmanuele" cioè Dio in mezzo a noi. «Il popolo che camminava nelle tenebre vide una grande luce; su coloro che abitavano in terra tenebrosa una luce rifulse. Hai moltiplicato la gioia, hai aumentato la letizia... Poiché un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio. Sulle sue spalle è il segno della sovranità ed è chiamato. Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre per sempre, Principe della pace. Grande sarà il suo dominio e la pace non avrà fine sul trono di Davide e sul regno, che egli viene a consolidare e rafforzare con il diritto e la giustizia, ora e sempre» (Is 9,1-6). Colui che è, viene nel tempo; l'increato si fa oggetto di creazione. Colui che non ha dimensioni, entra nel tempo e nello spazio. Colui che arricchisce, si fa povero e mendica la mia carne, perché io venga arricchito della sua divinità. Lui, che è la pienezza si svuota, si spoglia per un poco della sua gloria, perché io possa partecipare della sua pienezza. Quale ricchezza di bontà! Quale immenso mistero mi avvolge! Sono stato fatto partecipe dell'immagine di Dio e non ho saputo custodirla: ora Dio si rende partecipe della mia carne. Entra in comunione con noi, in un modo nuovo ancora più profondo del primo: quest'ultima comunione è ancora più degna di Dio e, per chi ha intelligenza, ancora più sublime.

(S. Gregorio Nazianzeno) Ascoltaci, o Gesù

Perché accogliamo con cuore semplice e puro il tuo mistero di salvezza - Noi Ti preghiamo, ascoltaci, o Gesù. Perché i piccoli e i poveri di questo mondo riconoscano la loro dignità di figli di Dio e gioiscano di essere l'oggetto della preferenza divina - Noi Ti preghiamo, ascoltaci, o Gesù. Perché tutti gli uomini Ti accolgano e credano in Te - Noi Ti preghiamo, ascoltaci, o Gesù O Dio, che ci hai radunato a celebrare in devota letizia la nascita del tuo Figlio, concedi a noi e a tutta la tua Chiesa di conoscere con la fede la profondità del tuo mistero, e di viverlo con amore intenso e generoso, per Cristo nostro Signore. Amen

Page 12: Giuseppe, uomo giusto, il Custode della SposaStillate dall’alto, o cieli, la vostra rugiada e dalle nubi scenda a noi il Giusto; si apra la terra e germogli il Salvatore. (Is 45,8)

Grazie della generosità!!! Un grazie a tutti voi.. con il mercatino e la

riffa del gruppo "Madre Mazzarello" delle Signore del cucito abbiamo

raccolto la cifra totale di € 1615 che andranno a finanziare le opere

parrocchiali. Ecco i biglietti vincenti della riffa estratti Domenica scorsa: 1°

premio Presepe, biglietto 32 azzurro; 2° premio ricamo Natività - premio

assegnato- biglietto 86 bianco (serie A-2b); 3° premio ricamo telaio biglietto

13 bianco (serie A-3b). Si possono ritirare in Segreteria.

GIORNO APPUNTAMENTO DELLA SETTIMANA..

DOMENICA 22

QUARTA

DOMENICA DI

AVVENTO

Giornata Comunitaria di ritiro in preparazione al Natale

(vedi programma nelle pagg. precedenti) h. 10 Lasciate che i piccoli vengano a me. Incontro di prima catechesi

per i bambini da 3 a 7 anni.

h. 10,15 catechesi per Sarete miei Testimoni II e III (II e III Cresima)

h. 11,30 catechesi Sarete Miei Testimoni 1 (primo Cres.)

h. 11,30 catechesi Io sono con voi (primo Comun.)

h. 11,30 catechesi Venite con Me (secondo Comun.)

Al termine della Messa delle h. 10 consegna a tutti i bambini

presenti di una piccola "stella missionaria"

LUNEDÌ 23 h. 18,30 Gruppo di preghiera Carismatica "Gesù Risorto"

MARTEDÌ 24

VIGILIA

DI NATALE

dalle 9 alle 12,30 e dalle 17 alle 19,30 disponibilità per CONFESSIONI (nella Notte di Natale i sacerdoti non sono disponibili per le Confessioni)

h. 23,30 MESSA NELLA NOTTE SANTA al termine della celebrazione scambio di auguri con panettone

MERCOLEDÌ 25

NATALE DEL

SIGNORE

h. 9,40 Lodi mattutine h. 10 SANTA MESSA DELL’AURORA h. 12 SANTA MESSA DEL GIORNO

h. 17,40 Secondi Vespri h. 18 SANTA MESSA Vespertina

GIOVEDÌ 26 S. Stefano Protomartire - Santa Messa alle h. 10 e h. 18

VENERDÌ 27 San Giovanni evangelista

ore 19.45 fino alle 23.30. Festa dei giovani nel Salone. SABATO 28 Santi Innocenti Martiri

DOMENICA 29

SANTA FAMIGLIA

Sante Messe h. 10, 12, 18

PIAZZA SALVATORE GALGANO, 100 - 00173 ROMA TELEFONO 06.72.17.687 FAX 06.72.17.308

E MAIL : [email protected] - [email protected]

LA DOMENICA LA MESSA FESTIVA È H. 10, H. 12 H. 18 NEI GIORNI FERIALI SABATO COMPRESO LA MESSA È ALLE H. 8,30 H. 18

CONFESSIONI: MEZZ’ORA PRIMA DELLA MESSA

Segreteria: da lunedì a venerdì dalle h. 17 alle h. 19,30

SITO PARROCCHIALE: www.santamariadomenicamazzarello.it