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Gli aiuti di Stato a finalità regionale per il periodo 2014-2020 tra orientamenti e RGEC Alex AMELOTTI Commissione europea D.G. Concorrenza Roma, 3 marzo 2015 Le opinioni espresse sono quelle dei relatori e non possono in alcun caso essere considerate come espressione della posizione ufficiale della Commissione europea 1

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Page 1: Gli aiuti di Stato a finalità regionale per il periodo 2014-2020 tra orientamenti e RGEC Alex AMELOTTI Commissione europea D.G. Concorrenza Roma, 3 marzo

Gli aiuti di Stato a finalità regionaleper il periodo 2014-2020 tra orientamenti e RGEC

Alex AMELOTTICommissione europeaD.G. Concorrenza

Roma, 3 marzo 2015

Le opinioni espresse sono quelle dei relatori e non possono in alcun caso essere considerate come espressione della posizione ufficiale della Commissione europea 1

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Struttura della presentazione

1. Gli aiuti di Stato a finalità regionale: Quadro generale

2. Aiuti regionali: dove?

3. Aiuti regionali: a cosa servono?

3.1 Investimenti

3.2 Aiuti al funzionamento

4. Valutazione della compatibilità degli aiuti agli investimenti

5. Conclusione: Principali modifiche in materia di aiuti di Stato a finalità regionale 2014-2020

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Squilibri regionali nell'Unione europea

■ Articolo 3 TUE:

"(L'Unione) promuove la coesione economica, sociale e territoriale, e la solidarietà tra gli Stati membri."

■ Articolo 174 TFUE

"Per promuovere uno sviluppo armonioso dell'insieme dell'Unione, questa sviluppa e prosegue la propria azione intesa a realizzare il rafforzamento della sua coesione economica, sociale e territoriale."

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Gli aiuti di Stato a finalità regionale

■ Deroghe all'incompatibilità degli aiuti di Stato con il mercato interno per gli aiuti a finalità regionale :● «gli aiuti destinati a favorire lo sviluppo delle regioni ove il tenore di

vita sia anormalmente basso, oppure si abbia una grave forma di sottoccupazione...» (Art. 107 (3) (a), TFUE)

● «gli aiuti destinati ad agevolare lo sviluppo di... talune regioni economiche [...]» (Art. 107 (3) (c) TFUE)

■ Criteri per l’applicazione di deroghe agli aiuti a finalità regionale:

● Comunicazioni successive a partire dall’inizio del 1970

● Orientamenti in materia di aiuti regionali (1998, 2006, 2013)

● Regolamenti di esenzione per categoria (2006, 2008, 2014)

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Riforma degli aiuti di Stato

■ La comunicazione sulla "State Aid Modernisation" (2012)● Fare di più con meno: sostenere la crescita con risorse limitate

● Concentrare il controllo sui casi più distorsivi

● Controllo più efficiente/efficace: semplificazione di regole e procedure

■ Impatto sulla revisione delle regole per gli aiuti regionali:● Regole più stringenti per tipologie di aiuto regionale più distorsivi

RAG 2014-2020 adottati il 28 giugno 2013

- Regimi di aiuto settoriali, grandi aiuti individuali, etc.

● Misure di aiuto regionale meno distorsive GBER 2014-2020

- Ampliamento dello scopo + obblighi ridotti rispetto a RAG

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Orientamenti e RGEC 2014-2020

■ Gli aiuti di Stato a finalità regionale:● Per promuovere lo sviluppo delle zone svantaggiate affrontando i loro

svantaggi economici / Promuovere la coesione economica dell’UE

■ In che modo?● Sostenendo le imprese in investimenti e creazione di posti di lavoro

● Eccezionalmente, aiuti per le spese di funzionamento delle imprese

■ Criteri stabiliti negli orientamenti e nel RGEC:● Quando è possibile concedere aiuti regionali?

● Per cosa possono essere concessi?

● Quanto può essere concesso?

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Struttura della presentazione

1.Aiuti regionali e coesione

2. Aiuti regionali: dove?

3. Aiuti regionali: per cosa?

3.1 Investimenti

3.2 Aiuti al funzionamento

4. Valutazione di compatibilità degli aiuti agli investimenti

5. Conclusioni: Principali cambiamenti RAG 2014-2020

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Carte degli aiuti regionali – 1/4Per essere efficaci, gli aiuti regionali devono essere concentrati nelle regioni più svantaggiate dell'UE

■ Dove il tenore di vita è anormalmente basso Art. 107(3)(a) ● Rispetto alla media UE

● Criterio PIL pro capite inferiore al 75% della media UE

Regioni ultra-periferiche (Art. 349 TFUE)

■ Altre zone svantaggiate Art. 107(3)(c) ● Regioni svantaggiate tenuto conto di medie nazionali per vari criteri

● Regioni ex Art. 107(3)(a) per il periodo 2011-2013

● Zone scarsamente popolate

● Altre zone svantaggiate con almeno 50 000 abitanti

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Carte degli aiuti regionali – 2/4

Tipi di regione 2014-2020 2006-2013

«zone a» 25,8 % 33,0 %

— PIL/cap < 75 % 24,9 % 32,1 %

— Regioni ultraperiferiche 0,9 % 0,9 %

«zone c» 21,8 % 13,6 %

— ex regioni «A» 6,9 %

— scarsamente popolate 0,6 %

— altre «zone c» 14,3 %

Totale «a» + «c» 47,6 % 46,6 %

Confronto in termini di popolazione 2006-2013 e 2014-2020:

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Carte degli aiuti regionali – 3/4

Carta degli aiuti a finalità regionale 2014-2017

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Carte degli aiuti regionali – 4/4

Zone assistite(% PIL pro-capite UE)

Grandi imprese

Medie imprese

Piccole imprese

Zone 'a' (<45%) 50% 60% 70%

Zone 'a' (45%-60%) 35% 45% 55%

Zone 'a' (60%-75%) 25% 35% 45%

Ex zone 'a' (sino a fine 2017) 15% 25% 35%

Zone scarsamente popolate, zone di confine esterno dell'UE

15% 25% 35%

Altre zone 'c' 10% 20% 30%

La carta degli aiuti regionali stabilisce limiti all'intensità per gli aiuti agli investimenti nelle diverse regioni:

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Struttura della presentazione

1.Aiuti regionali e coesione

2. Aiuti regionali: dove?

3. Aiuti regionali: per cosa?

3.1 Investimenti

3.2 Aiuti al funzionamento

4. Valutazione di compatibilità degli aiuti agli investimenti

5. Conclusioni: Principali cambiamenti RAG 2014-2020

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Aiuti agli investimenti – 1/2

■ Investimenti iniziali in attivi materiali ed immateriali

In regioni 'a' & PMI in zone 'c', per:- la creazione di un nuovo stabilimento;

- l'ampliamento della capacità di uno stabilimento esistente;

- la diversificazione della produzione di uno stabilimento esistente per ottenere prodotti mai fabbricati prima;

- un cambiamento fondamentale del processo di produzione complessivo di uno stabilimento esistente.

■ Acquisizione di attivi di uno stabilimento chiuso o che sarebbe stato chiuso in assenza di acquisizione

■ Divieto di aiuti all'investimento di sostituzione!

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Aiuti agli investimenti – 2/2

■ Investimenti iniziali in attivi materiali ed immateriali

Grandi imprese in zone 'c':- la creazione di un nuovo stabilimento;

- diversificazione delle attività di uno stabilimento per attività non uguali o simili a quelle svolte precedentemente;

- diversificazione delle attività di uno stabilimento esistente in nuovi prodotti o in nuove innovazioni nei processi (solo in base agli orientamenti – richiede notifica!)

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Aiuti agli investimenti: “costi ammissibili”

Due modi per calcolare i costi ammissibili:

■ In base ai costi per investimenti iniziali:

● Attivi materiali (terreni, immobili, impianti, macchinari, attrezzature)

● Attivi immateriali :

- Trasferimenti di tecnologia quali: brevetti, licenze, know-how

- Per grandi imprese, limitati al 50% delle spese ammissibili

■ In base ai costi salariali:

Costi salariali per i posti di lavoro creati da un investimento iniziale, calcolati su un periodo di due anni

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Aiuti agli investimenti: “condizioni”

■ Condizioni per gli aiuti regionali agli investimenti:

● Mantenimento di un investimento (o dei posti di lavoro creati) :

- 5 anni per le grandi imprese

- 3 anni per le PMI

● Il beneficiario deve apportare un contributo finanziario pari almeno al 25% dei costi ammissibili dell'investimento in forma priva di qualsiasi sostegno pubblico

● I lavori relativi a investimento individuale possono iniziare solo dopo la presentazione della domanda di aiuto (incentivazione formale)

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Aiuti agli investimenti: “quanto?”

■ Massimo aiuto concedibile definito in percentuale dei costi ammissibili dell'investimento iniziale (ESL)

■ Massima intensità dell'aiuto prevista dalla Carta, dipende:● dal grado di sviluppo della regione

● dalla dimensione dell'impresa

● dall'ammontare del progetto di investimento

- Intensità massime di aiuto previste dalle Carte si applicano a investimenti con costi ammissibili inferiori a € 50 milioni

- Per grandi progetti di investimento (LIP): l'intensità massima è corretta (ridotta in base alla formula)

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Aiuti ai grandi progetti di investimento

■ LIP: investimento con costi ammissibili > 50 mio €:● Investimenti meno esposti a svantaggi regionali

● Maggiore rischio di distorsione (vs concorrenti, e vs altre regioni)

■ Intensità massima di aiuto "corretta":

● Intensità massima corretta = TASSO x [50 + (0.5 x B) + (0.34 x C)] (B = Costo tra € 50 e 100 milioni; C = Costo superiore a € 100 milioni)

● Soglia di notifica:

Notifica obbligatoria se:

Regione 10% Aiuto > € 7,5 milioniRegione 15% Aiuto > € 11,25 milioniRegione 25% Aiuto > € 18,75 milioniRegione 35% Aiuto > € 26,25 milioniRegione 50% Aiuto > € 37,5 milioni

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Aiuti al funzionamento 1/2

■ Aiuti al funzionamento:● destinati a ridurre le spese correnti di un'impresa,

● non legate ad un investimento iniziale

■ In genere, vietati

■ Permessi solo dove aiuti agli investimenti non sono sufficienti a permettere lo sviluppo della regione:● Nelle regioni ‘a’ più svantaggiate (solo per PMI)

● In zone ‘c’ scarsamente popolate (tutte le imprese)

● In zone ultra-periferiche (tutte le imprese)

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Aiuti al funzionamento: “condizioni” 2/2

■ Lo Stato membro deve dimostrare che la misura è:● appropriata per perseguire l'obiettivo perseguito e

● proporzionale agli svantaggi da colmare

■ L'aiuto deve essere limitato nel tempo e progressivamente ridotto, con l'eccezione in caso di:

● Svantaggi permanenti in aree ultra-periferiche

● Obiettivo di limitare lo spopolamento di zone scarsamente popolate

● Aiuti ai trasporti in zone ultra-periferiche e scarsamente popolate

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Struttura della presentazione

1.Aiuti regionali e coesione

2. Aiuti regionali: dove?

3. Aiuti regionali: per cosa?

3.1 Investimenti

3.2 Aiuti al funzionamento

4. Valutazione di compatibilità degli aiuti agli investimenti

5. Conclusioni: Principali cambiamenti RAG 2014-2020

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Da notificare in base agli orientamenti■ Gli aiuti alla costruzione navale & carbone

■ Aiuti individuali > soglia di notifica● Aiuti individuali > aiuto massimo autorizzato progetto > € 100 milioni

■ Gli investimenti GI in stabilimenti esistenti nelle zone «c»:● Per diversificazione in nuovi prodotti

● Per innovazioni di processo

■ Regimi di aiuti settoriali

■ Gli aiuti individuali ad imprese che hanno chiuso o intendono chiudere l’attività uguale o simile nello SEE

■ Le misure di aiuto che implicano forme non trasparenti di aiuti

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Valutazione della compatibilità

■ Principi generali: ● Contributo a un obiettivo di interesse comune

● Necessità degli aiuti

● Adeguatezza degli aiuti

● Proporzionalità (limitato al minimo necessario)

● Limitare gli effetti negativi su concorrenza e scambi

● Obblighi di trasparenza

■ Nessun aiuto se un principio non è rispettato

■ Requisiti per gli aiuti ai sensi degli orientamenti più rigorosi ai sensi del regolamento generale di esenzione per categoria

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1. Obiettivo di interesse comune &

Orientamenti:

■ Programmi cofinanziati dai fondi SIE:

● Presunto

■ Altre misure

● Lo Stato membro deve dimostrare il contributo alla strategia di sviluppo per la regione e l’adeguatezza della misura

Regolamento generale di esenzione per categoria:■ n.a.

2. Adeguatezza

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3. Effetto di incentivazione

Orientamenti:■ Analisi controfattuale:

● Impatto sulla decisione di investimento

● Impatto sulla scelta dell’ubicazione

■ GI deve presentare elementi di prova sul scenario controfattuale

● Regimi di aiuto: Autorità che concede l’aiuto verifica la credibilità

● Aiuto ad hoc notificato: Stato deve presentare elementi di prova che dimostri che l’aiuto ha un effetto di incentivazione

Regolamento generale di esenzione per categoria:

Informazioni supplementari per le GI nel caso di un aiuto ad hoc:

■ Documentazione da presentare da parte del beneficiario che dimostri che il progetto non sarebbe stato realizzato nella zona interessata o non sarebbe stato sufficientemente redditizio in assenza di aiuto

Sempre: Presentazione della domanda prima dell’inizio dei lavori

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4. Proporzionalità

Orientamenti:

Condizione supplementare per le grandi imprese:

■ Gli aiuti non devono superare i costi supplementari netti dell’attuazione del progetto nella zona interessata

■ Verifica:

● Gli aiuti individuali notificati: CE

● Regimi di aiuto: STATO MEMBRO

Regolamento generale di esenzione per categoria:

■ n.a.

In ogni caso:Gli aiuti devono rispettare l'intensità massima dell’aiuto

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5. Evitare indebiti effetti di distorsioneOrientamenti:■ Effetti distorsivi:

● Ubicazione

● Mercato del prodotto (sovraccapacità, potere di mercato per lo scenario 1)

■ Nessun aiuto se:

● attrae investimenti da una regione più svantaggiata o con lo stesso livello di sviluppo (*) (°)

● delocalizzazione grazie all’aiuto (°)

● Se l’investimento avviene in un mercato con una sovraccapacità strutturale (°)

Regolamento generale di esenzione per categoria non si applica:

■ Aiuto al beneficiario chiuso o che intende chiudere attività analoga nel SEE

■ Regimi di aiuti settoriali

(°) CE di verificare nel valutare notificato l'aiuto individuale(*) agli Stati membri di verificare nel concedere un aiuto nel quadro del regime.

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6. TrasparenzaOrientamenti:

■ Pubblicazione sul sito web centrale/regionale:

● Testo del regime di aiuti

● Autorità che concede l’aiuto

● Un singolo aiuto (regime di aiuti, autorità che concede l’aiuto, beneficiario, la forma e l’importo dell’aiuto, regione)

■ Valutazione● Grandi o nuovi regimi di aiuto

● La Commissione può limitare la durata di quattro anni

Regolamento generale di esenzione per categoria■ Pubblicazione sul sito web

centrale/regionale:

● Testo del regime di aiuti

● Autorità che concede l’aiuto

● Aiuti individuali > € 500 000 (beneficiario, l’importo dell’aiuto, tipo di misura, settori, strumento di aiuto)

■ Valutazione:

● Regimi > €150 milioni

● Piano di valutazione che deve essere approvato dalla Commissione 28

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Conclusioni - Principali modifiche 2014■ Requisiti più rigorosi nell’ambito degli orientamenti 2014-20

● Valutazione della compatibilità delle misure notificate

- Effetto di incentivazione

- Proporzionalità

- Assenza di indebiti effetti negativi

● Limiti in materia di ammissibilità dei progetti di investimento iniziale di grandi imprese nelle «zone c»

● Nessuna scelta della normativa più favorevole

● Valutazione + in materia di trasparenza

■ Ampliamento del campo di applicazione del RGEC● Requisiti di valutazione di compatibilità più leggeri

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http://ec.europa.eu/competition/index_en.html

Grazie per l’attenzione!

• Ulteriori informazioni sul sito della DG Concorrenza: http://ec.europa.eu/competition/state_aid/regional_aid/regional_aid.html

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